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Bimestrale - Anno X - N. 58 - FEBBRAIO-MARZO 2013/1
11 soluzioni creative rivestire puf, sedie, armadi, con tessuti d’arredo creare controsoffitti e divisori…
preziosi stencil per pareti PIANTANA DESIGN IN TAVOLE POVERE INTRECCIARE CESTI A REGOLA D'ARTE SCRIVANIA FINESTRA LUCE E... CALDUCCIO LAVATRICE IN SALUTE: 7 FACILI INTERVENTI
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AvremoAnchenoi unPresidentechePitturA? Sono di oggi 20 gennaio 2013, data in cui chiudiamo questo numero di fai da te, le foto qui a fianco dove si vede il presidente degli Stati Uniti Barack Obama con Michelle, gentile consorte, in abbigliamento casual, con guanti in lattice, barattolo di smalto e pennello che rinnova una libreria. In queste ore, che precedono l’insediamento e il giuramento per il suo secondo mandato, il presidente ha partecipato alla giornata del volontariato, il “National day of service”, da lui istituita nel 2009, presentandosi con vernici e pennelli in una scuola, per partecipare ai lavori di restauro. Notizia speciale e confortante per noi di EDIBRICO che portiamo avanti il progetto senza scopo di lucro Manualità, un gioco da ragazzi per diffondere la manualità tra i più giovani, proponendola come un gioco ed una scoperta, ma anche con l’obiettivo di dare una visione più ampia circa le possibili future scelte lavorative e lo facciamo grazie all’aiuto di sponsor, ma soprattutto a quello di volontari, genitori, insegnanti, nonni, parenti ed esperti. E, proprio come negli Stati Uniti, tra le altre cose, insegniamo ai bambini ad imbiancare, decorare e rispettare la scuola (vedi Colora e ama la tua scuola su www.manualitaragazzi.it), ma senza che nessun politico si occupi di questo tema. Al contrario, l’atteggiamento della politica italiana, negli anni, ha contribuito a creare una mentalità per la quale le attività manuali sono qualcosa da cui affrancarsi, prova ne è l’eliminazione dalle materie di insegnamento delle applicazioni tecniche. Questo nonostante le eccellenze del nostro Paese, dalla moda, al cibo, alle auto, solo per fare qualche esempio, ciò che ci fa unici ed apprezzati nel mondo, siano tutte frutto di sapienti ed antichi lavori artigianali e manuali. Vedere l’uomo più potente del mondo che, in prima persona, con tanta disinvoltura e convinzione, lancia un messaggio così forte per sostenere l’importanza della manualità e del volontariato, l’amore e il rispetto per ciò che è pubblico, mette in evidenza la differenza con chi governa noi Italiani. Non riesco ad immaginare uno dei nostri presidenti di turno nei panni di Obama, perché mi sembra troppo evidente in loro la supponenza rispetto al tema, la mancanza di flessibilità e l’incapacità di dare il buon esempio partendo proprio da piccole-grandi cose. Ma sarebbe bello se qualcosa cambiasse...
Il direttore Nicla de Carolis
Obama con la moglie Michelle partecipa ai lavori di restauro di una scuola di Washington.
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n. 58 Febbraio - Marzo 2013
fai da te
SOMMARIO 40
UN PIENO DI IDEE 9 Tessuti creativi
puf comoditĂ sgabello morbidello tappezzeria avvolgente vestito della sedia seduta come prima ante a ometti scorrevoli armadione tuttotenda onde di luce portamollette grembiulino dischi deco table tovaglioli fantasy
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I vostri progetti ex bobina tutta puf tribe hour a parete vetrina finestra il portarotolo cofanetto dĂŠcoupage cornice decorata
I PASSO PASSO 40 42 56 60 64 70
Lavorare alla luce ...e al calduccio La finestra a tutto specchio Piantana caldo legno! Restauro alla cornice Decoro stencil per le pareti Cestini di giunco
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ABC fai da te il martello il trapano i tasselli misurare e tracciare
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Tessuti creativi è affascinante arredare e decorare la casa con i tessuti, ma non solo per dedicarsi a un hobby divertente e creativo: realizziamo anche un discreto vantaggio economico. Scopriamo il piacere di utilizzare scampoli e avanzi, con elaborazioni semplici e graziose che fanno bella mostra di sé in cucina come in camera da letto, all’aperto o al chiuso. E non manca qualche idea d’ingegno...
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PUF COMODITÀ Allegri e colorati, pratici e maneggevoli, i puf rappresentano una soluzione d’arredo che si inserisce con naturalezza in ogni ambiente. Sono utilizzabili in mille occasioni per sedersi, appoggiare i piedi, come piani di servizio, ecc. Nei negozi di fai da te troviamo carrelli già pronti per la realizzazione di puf mobili, ma non è difficile costruirli a partire da un pannello con quattro ruote piroettanti (1,3). Se preferiamo un puf fisso ci servono quattro piedi (reperibili in svariate forme e modelli) da fissare sotto il pannello di base (2).
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puf mobile: la base 3
1 Nei negozi di bricolage e giardinaggio si possono trovare carrelli portavasi in legno, che possono costituire un’ottima base per un Puf mobile.
2 Per fissare il cuscino di resina espansa al carrello, usiamo l’adesivo neoprenico spray, spruzzandolo su entrambe le superfici e lasciandolo agire per qualche minuto prima di unirle.
3 Con lo stesso tipo di colla fissiamo il rivestimento di gommapiuma al blocco di resina, per rendere più comoda la seduta, in quanto la resina è leggera e resistente, ma rigida e scomoda.
4 Per motivi igienici è meglio rivestire il cuscino due volte: la prima con un rivestimento fisso, (l’intima) e la seconda con una fodera facilmente lavabile.
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5 Risvoltiamo i lembi dell’intima sotto il piano e li fissiamo al carrello con una serie di graffe o, in alternativa, con qualche punto di colla a caldo.
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il cuscino superiore 1 Rivestiamo con la gommapiuma, fissandola sempre con la colla spray, un secondo blocco di resina espansa, di uguale larghezza e lunghezza, ma un po’ meno alto.
2 Proteggiamo anche questo cuscino con un’intima, ma questa volta ricoprendone tutte le facce.
4
3 Prendiamo le misure della fodera del cuscino e tagliamo i pezzi corrispondenti alle diverse facce; per poter essere tolta e lavata, la fodera deve avere un lato aperto, richiudibile tramite una lunga cerniera.
4 Cuciamo insieme i pezzi della fodera e facciamola “indossare” al cuscino: con questo secondo cuscino, il puf ha un’altezza di seduta normale mentre, togliendolo, può essere utilizzato per i bambini o se si desidera sedersi in basso. In alternativa, può anche essere usato come occasionale piano di appoggio.
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SGABELLO MORBIDELLO materiali Sgabello con sedile regolabile a vitone centrale; ritaglio di gommapiuma spesso 4-6 cm; nastro biadesivo; primer; smalto acrilico; tessuto da rivestimento; graffatrice.
Il classico sgabello da disegnatore, regolabile in altezza grazie al sedile che si solleva o si abbassa per mezzo di un grosso vitone, può essere “rivisitato” aggiungendo una morbida seduta e colorandolo in una tonalità allegra. Così rielaborato trova posto in cucina, offrendo il suo servizio al tavolo-penisola, oppure in salotto come comodo trespolo, per il mobile bar.
1Gli sgabelli in legno sono solitamente trattati con una vernice protettiva che va rimossa per facilitare l’ancoraggio dello smalto. Per questo intervento utilizziamo carta vetrata medio fine (n° 180-240) che passiamo su tutti i pezzi, precedentemente disassemblati. Pulite le superfici dal polverino, stendiamo una mano di primer e poi, ad asciugatura avvenuta, due mani di smalto acrilico.
2
Per preparare l’imbottitura, posiamo il sedile sul foglio di gommapiuma e tracciamone il contorno con un pennarello. Lo spessore della gommapiuma può raggiungere i 6 cm.
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l’imbottitura 1Con le forbici ritagliamo la sagoma circolare dal foglio di gommapiuma. Non è necessaria una particolare precisione in quanto la successiva deformazione compensa ogni irregolarità.
2 È conveniente rastremare con le forbici il bordo superiore del disco di gommapiuma in modo che possa seguire il tessuto formando una curva regolare lungo il perimetro.
3 Tagliamo tre pezzi di nastro biadesivo e li collochiamo sul sedile, quindi asportiamo il foglio protettivo superiore.
4
Sui nastri biadesivi posiamo il disco di gommapiuma centrandolo con attenzione sul sedile. Quindi premiamo per bene per favorire l’adesione.
5 Poggiamo il sedile, con la gommapiuma rivolta verso il basso, sul tessuto da rivestimento che abbiamo precedentemente ritagliato con le forbici in una forma opportuna e con la necessaria abbondanza. Rivoltiamo i bordi sotto il sedile e li fissiamo con punti della graffatrice (manuale o elettrificata). Le eccedenze di tessuto possono quindi essere tagliate via con le forbici. Non resta che collocare il vitone nella sede e riavvitare il tutto alla struttura portante dello sgabello.
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TAPPEZZERIA AVVOLGENTE Per
integrare in modo... definitivo un anonimo armadio nella cameretta dei ragazzi, ecco un sistema divertente ed esteticamente intrigante. Si tratta di tappezzare le pareti fino all’altezza di 1 metro con un tessuto molto allegro, che stacchi nettamente con la tinteggiatura, e rivestire con il medesimo tessuto la parte bassa dell’armadio (ad esclusione dello zoccolo). Con questo intervento il mobile diventa intimamente connesso con la parete. Tale collegamento cromatico è ulteriormente accentuato se abbiamo provveduto a tinteggiare la stanza con il medesimo colore dell’armadio.
materiali Armadio; tessuto stampato, colla per tappezzeria o colla vinilica; graffatrice, listelli piatti; chiodini, forbici, martello.
1Tagliamo il tessuto rilevando la misura di ante e fianchi, con una certa abbondanza, in modo da poterne ripiegare le estremità lungo i bordi.
2
Con la graffatrice fissiamo il tessuto sui bordi delle ante e sui fianchi dell’armadio risvoltandolo sia all’interno del mobile, sia sul suo retro.
3
Prepariamo alcuni listelli piatti di legno della stessa tonalità del mobile e li applichiamo lungo il bordo superiore del tessuto per mezzo di alcuni chiodini.
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VESTITO DELLA SEDIA Le pratiche, ma poco eleganti sedie di plastica, si vestono di vivaci colori per un giardino che non rinuncia all’eleganza. Bastano pochi metri di tessuto e una discreta abilità nel cucito. Occorrono circa 2,3 metri di stoffa a doppia altezza, da mettere a bagno prima di tagliarla per evitare il rischio che si restringa dopo il primo lavaggio. Riportiamo le misure giuste delle sedie su un foglio quadrettato, quindi procediamo al taglio dei vari pezzi disponendo le eventuali linee verticali del tessuto nel senso della lunghezza e tenendo conto che bisogna lasciare 10 mm di tessuto in più per ogni cucitura necessaria.
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1,2
Per differenziare un rivestimento dall’altro, oltre al colore del tessuto, possiamo ricorrere a due strisce di stoffa per chiudere il “vestito” con un bel fiocco oppure ad una serie di bottoni madreperlati semplicemente cuciti. Il rivestimento va chiuso sul retro con una striscia di velcro o una cerniera.
Cuscino Retro Schienale interno
3 Il piano di taglio riprodotto nel disegno si riferisce ad una sedia da giardino in plastica, come quelle raffigurate nella pagina accanto.
Fianco Coprigambe anteriore
Bracciolo interno
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materiali Pannello di compensato da 10 mm (se bisogna rifare la seduta); cuscinetto di materiale sintetico espanso spesso 30-40 mm; gommapiuma spessa 20 mm e fiocchi di ovatta per riempire l’imbottitura; stoffa di cotone; tessuto da rivestimento; seghetto; forbici, graffatrice, ago curvo e filo; spilli.
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SEDUTA COME PRIMA Se
l’imbottitura di una vecchia sedia non è più uniforme e il tessuto che la riveste è malandato, possiamo rimediare con un radicale intervento di ripristino ricoprendo la base della seduta con un cuscinetto di materiale espanso piuttosto rigido, per uno spessore di 30-40 mm. Su di esso realizziamo un rivestimento preliminare con tessuto di cotone che fissiamo nella parte inferiore del sedile. Procediamo con il nuovo rivestimento finale fissandolo alla seduta con lo stesso sistema usato per il tessuto sottostante.
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1La stoffa va fissata provvisoriamente in modo da poterla tendere, centrandola sulla seduta e facendola aderire per bene alla nuova imbottitura.
2 Fermiamo la stoffa negli angoli, per poi ripiegare i lembi dei due lati consecutivi e fissare il rivestimento con la graffatrice, conficcando punti piuttosto ravvicinati.
3 Dopo aver controllato che la stoffa non presenti grinze, che potrebbero rimanere evidenti sotto la fodera, tagliamo l’eccedenza a circa 5 mm dai punti.
4
Come la stoffa, anche la fodera viene fissata con qualche spillo per poterla tendere con più facilità. Ci conviene iniziare ad inserire le graffette prima su un lato e poi sul lato opposto; fissiamo poi gli altri due lembi e rifiniamo gli angoli.
5
Se vogliamo eseguire un lavoro a regola d’arte, prima di applicare la fodera possiamo applicare un cordoncino di passamaneria sul bordo sottostante della seduta, incollandolo alla stoffa. Per rifinire la fodera agli angoli ci occorrono ago e filo, partendo dallo spigolo superiore, piegando a triangolo e cucendo i due lembi.
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ANTE A OMETTI SCORREVOLI
Un armadio-cabina attrezzato a tutta parete
o un capiente ripostiglio in camera da letto ricavato da un vano nel muro, possono essere chiusi da “ante” scorrevoli costituite da striscioni in robusta tela. Le strisce possono essere sospese con appen-
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diabiti in legno che si agganciano agli occhielli di un binario per tende, per cui scorrono lateralmente con facilità e leggerezza. Le strisce hanno un rinforzo di stoffa a metà altezza dove possono essere inseriti tondini di legno che fungono da maniglie per lo scorrimento.
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direttamente sul sito Gli appendiabiti di legno si agganciano agli occhielli già predisposti nel binario per tende fissato al soffitto con tasselli ad espansione. Il bordo inferiore del telo viene cucito ad orlo, all’interno del quale si inserisce un tondino di legno oppure un’asta di metallo che tiene la tela ben tesa.
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ARMADIONE TUTTOTENDA Spesso la cabina armadio non è semplice da realizzare. Ben
venga, quindi, l’idea di costruirne una utilizzando tende in grado di separare la zona notte dalla zona guardaroba-spogliatoio. La soluzione è simile a quella di una grande porta ad ante scorrevoli, ma resa più leggera perché le ante sono costituite da tende. Per sostenerle è sufficiente fissare a soffitto un doppio binario, mentre a pavimento non occorre alcuna guida. Se desideriamo poter aprire il varco al massimo e raccogliere tutte le tende su un lato, possiamo montare un binario multiplo in cui ogni pezzo abbia la propria guida di scorrimento. Per il metraggio delle tende è bene calcolare le misure tenendosi abbondanti in larghezza in modo che vi sia una sovrapposizione dei teli. Il tessuto da scegliere può essere il cotone, (15 euro il m) o il cretonne (25 euro il m).
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1,2 La tenda va fissata alla lamella che scorre nel binario con una striscia di velcro. Una cornice nasconde alla vista i doppi binari rifinendo, nella parte alta, la “parete” a tenda.
3,4
Affinché la tenda rimanga ben tesa dobbiamo inserire nell’orlo inferiore una lamella d’alluminio che la appesantisca. Le tende così rifinite risultano ben diritte e, quando si aprono, non svolazzano, rimanendo vicine al pavimento. fai da te 1 • 2013
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ONDE DI LUCE Adatto agli alti corridoi un po’ bui, un
controsoffitto a tenda può essere installato anche in stanze piccole, ma non basse. La tenda, suddivisa in tanti spezzoni, è appesa a una serie di reggitenda, montati da parete a parete su due listelli sagomati che creano un’ottima cornice ottica. L’illuminazione è data da faretti nascosti dietro la stoffa. I reggitenda possono essere tondini di legno o tubi metallici.
1 Sui listelli da fissare a parete pratichiamo una serie di intagli, a distanza regolare, in cui verranno inseriti i tubi reggiteli-tenda.
2 I supporti, trattati con smalto, si fissano con tasselli a 30-40 cm dal soffitto.
3 I tubi di rame si inseriscono negli occhielli cuciti lungo i bordi maggiori dei teli.
4,5 I tubi vanno inseriti negli incavi dei supporti. Con questo sistema è facile asportare l’insieme per le periodiche pulizie stagionali. Al posto di una tenda si può installare un piano in bilaminato che fornisce spazio utile per alloggiarvi valigie (vuote) ed altri oggetti ingombranti, ma leggeri.
Telo tenda
Spessore Teli tenda con orli e occhielli
Supporti sagomati sez. 20x50 mm
Tubo di rame Ø 20 mm
Tasselli di fissaggio a parete
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PORTAMOLLETTE GREMBIULINO Questo
simpatico accessorio svolge l’utile funzione di contenere le mollette per il bucato e ci segue appeso al filo per stendere, grazie ad un ometto appendiabiti. La sua forma è quella di un vestitino da massaia con tanto di piccolo grembiule ed è cucito nella parte inferiore a formare un sacchetto. Si realizza con un semplice lavoro di cucito, utilizzando scampoli di tessuto e qualche elemento di guarnizione.
materiali Ritagli di tessuto; nastri; pizzo San Gallo; ago; filo; forbici; gessetto e metro da sarto, spilli; ometto appendiabiti.
1 Disegniamo su carta da modello le sagome del davanti e del retro del sacchetto, nonché quelle del grembiule e della tasca. Con alcuni spilli le appuntiamo sui ritagli di tessuto e procediamo con il taglio lungo la linea esterna, mentre quella tratteggiata è quella della cucitura.
2 Con la macchina per cucire eseguiamo le cuciture della tasca e del grembiulino sulla parte anteriore. Rifiniamo le applicazioni con nastro e pizzo San Gallo.
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Infine realizziamo gli orli superiori e cuciamo insieme il davanti e il retro a formare il sacchetto.
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DISCHI DECO TABLE La classica tabella-memo che molti di
noi hanno in cucina o nell’ingresso, può essere rivisitata con una certa leggerezza estetica utilizzando multistrato, sughero e ritagli di tessuto. Si tratta di realizzare e rivestire con tessuti colorati un certo numero di dischi che, applicati su un pannello di supporto, formano una composizione allegra e colorata, in grado di movimentare una parete vuota. I dischi accolgono foto, chiavi collane, fissati con spilli o gancetti.
1I dischi di sughero dello spessore di 8-10 mm si trovano in commercio già pronti, oppure li possiamo tagliare da pannelli di questo materiale, nel diametro di 150-200 mm. Li posiamo sui ritagli e ne riportiamo la circonferenza con un pennarello.
2
Trattiamo i dischi con una pittura acrilica bianca, da stendere anche sul bordo.
3 Prepariamo una miscela di colla vinilica e acqua in modo da poter stendere e distribuire l’adesivo uniformemente.
4
Dopo aver spalmato la colla sulla faccia dei dischi applichiamo i vari ritagli di tessuto. Applichiamo colla anche su di esso. Quando asciuga diventa totalmente trasparente e funge da efficace protezione per il tessuto.
5 Depositiamo alcuni cordoni di termocolla sul retro di ciascun disco e lo posizioniamo sul pannello secondo la disposizione prescelta. Il pannello di supporto è in multistrato (o MDF) opportunamente trattato con primer e due mani di smalto acrilico. Infine effettuiamo il fissaggio a parete con attaccaglie per quadri. fai da te 1 • 2013
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la farfalla Piegando i quattro angoli verso il centro e ripiegandoli ulteriormente su se stessi, otteniamo una forma che ricorda una grande farfalla, posata nel piatto, in attesa di essere... sciolta.
il ventaglio Una pieghettatura multipla, allargata lungo un bordo e compattata in quello opposto, forma un simpatico ventaglio di tessuto. Il tovagliolo va collocato in piedi (magari con l’aiuto di una mollettina posta alla base).
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TOVAGLIOLI FANTASY La tavola per le grandi occasioni vive di
tanti particolari. Tra questi spicca il ruolo del tovagliolo che, invece di essere semplicemente piegato in quattro, alla maniera classica, può diventare un intrigante elemento decorativo, se sapientemente “modellato” per fargli assumere forme fantasia o evocative di fiori, animaletti o altro, a seconda del nostro gusto. Per farlo utilizziamo tovaglioli di una certa dimensione che possano acquisire volume grazie a diverse pieghe.
le palmette Utilizzando un tovagliolo di misure generose e dotato di frange, formiamo un tubo arrotolandolo in diagonale. Poi pieghiamo il tubo in due e lo inseriamo in un boccale, ottenendo una coppia di giovani palme.
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Una semplice ed economica soluzione per sfruttare al meglio la luce solare
lavorare alla l ... e al calduccio Il posto più luminoso di una stanza, è davanti
alla finestra, ma nella maggior parte dei casi la nicchia sottostante è occupata da un radiatore, in genere coperto da un davanzale realizzato con una lastra di marmo. Noi possiamo sfruttare questo spazio per costruire un comodo tavolino-scrittoio. La sporgenza frontale deve permettere di raggiungere le maniglie delle finestre; quella laterale è condizionata dall’eventuale presenza di un cintino
fai da te 1 • 2013
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per la tapparella. Il piano è in parte incollato sulla lastra di marmo ed in parte, sul davanti, retto da due gambe. Se il marmo non c’è, il piano viene retto da un paio di mensole a scomparsa oppure avvitate alla parete. Utilizziamo un pannello di MDF da 15 mm (da portare a 18 se la finestra è più larga di un metro e non esiste il marmo). Per la finitura applichiamo un primer, carteggiamo e stendiamo uno smalto acrilico in due mani.
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1 Il taglio del bordo anteriore con il seghetto alternativo richiede l’uso di una lama piuttosto larga che lascia un bordo meno irregolare e quindi più facile da rettificare con la carta vetrata. Il taglio richiede l’uso di una guida per l’alternativo (un listello sottile bloccato con chiodini sulla faccia inferiore del piano).
2 Il bordo frontale (di MDF da 10 mm) viene leggermente curvato e bloccato in posizione da squadrette a L. La colla vinilica rinforza e regolarizza l’unione.
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a luce
I fori di ventilazione (che permettono il passaggio dell’aria calda proveniente dal termosifone) vengono aperti o con una grossa punta Forstner Ø 30 mm o con una sega a tazza: una retina incollata sotto i fori evita la caduta di penne, graffette ecc.
Piano sagomato
utili fori Alcuni fori aperti nel piano, qui appena davanti al bordo della lastra del davanzale, permettono il deflusso dell’aria calda ed evitano il formarsi dei baffi neri sulle pareti. Se non esiste il davanzale i fori vanno fatti esattamente sopra il radiatore.
Fori di aerazione Piastra di ancoraggio
Gambe metalliche fai da te 1 • 2013
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la finestra a tutto specchio Sembra una finestra... ma aprendo le persiane, ci accoglie un ampio specchio che riflette la nostra immagine e quella dell’ambiente circostante. Un’idea nata per i locali interni, ma in grado di dare maggiore profondità anche negli esterni. La struttura, in legno e MDF, è impreziosita da un effetto antichizzato realizzato levigando la superficie smaltata
i mezzi giusti Avvitatore; minitrapano con platorello levigante, pistola per termocolla; minisega con guida.
materiali Listelli di legno per la cornice dello specchio; pannello di MDF per supporto specchio; 2 persianette; specchio; 4 cerniere; 4 tasselli Ø 8 mm per l’applicazione a parete.
Pannello MDF spesso 15-20 mm
Tassello per fissaggio a parete
Specchio
Cerniera Anta a persiana
Cornice in listelli spessi 15-20 mm
Anta a persiana
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la realizzazione 1
Dopo aver valutato l’ampiezza adeguata da conferire alla finestraspecchio, tracciamo i riferimenti a parete. La sua altezza da pavimento deve essere di circa 90-100 cm.
2 Con una sega circolare (o, come in questo caso, con la minisega Dremel) tagliamo i vari listelli di legno che costituiscono il telaio e la struttura delle ante, nelle misure necessarie. Utilizziamo la guida per agevolare le operazioni di taglio.
3
Centriamo lo specchio sul pannello di MDF e tracciamone i contorni in modo da avere una guida sicura per la collocazione della cornice.
4
I quattro listelli che fungono da cornice si posizionano lungo le tracce e si fissano con alcuni cordoni di termocolla in modo da avere una presa rapida.
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Rivoltiamo l’insieme pannello-cornice e inseriamo alcune viti dal retro in modo da stabilizzare definitivamente la cornice stessa. Poi, riportato il pannello nella posizione precedente inseriamo lo specchio nella cornice, fissandolo con nastri biadesivi.
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Applichiamo le persiane alla cornice utilizzando cerniere metalliche, da fissare con viti autofilettanti. Poi fissiamo l’insieme a parete con quattro tasselli agli angoli.
7 Trattiamo la finestra-specchio con primer universale e smalto all’acqua bianco. Quando questo è asciutto stendiamo un altro smalto di colore più scuro, a piacimento. Se vogliamo donare un effetto antichizzato possiamo levigare leggermente la superficie con carta abrasiva a grana fine, in modo da asportare parzialmente lo smalto scuro e lasciar trasparire quello bianco. fai da te 1 • 2013
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Manualità 2013_Layout 1 22/01/13 15.16 Pagina 2
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ABC fai da te Con questo fascicolo inizia la pubblicazione di uno speciale inserto dedicato a chi ha ancora poca esperienza nelle attività di bricolage e desidera informarsi con completezza, ma rapidamente, per acquisire le necessarie conoscenze tecniche e diventare un ottimo fai da te
indice degli inserti 2013 fascicolo 1/2013 febbraio-marzo
fascicolo 2/2013 aprile-maggio
fascicolo 3/2013 giugno-luglio
fascicolo 4/2013 agosto-settembre
fascicolo 5/2013 ottobre-novembre
fascicolo 6/2013 dicembre-gennaio 2014
• Attrezzi manuali
• Attrezzi manuali
• Attrezzi manuali
• Attrezzi manuali
• Attrezzi manuali
• Attrezzi manuali
• elettroutensili
• elettroutensili
• elettroutensili
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• materiali
• materiali
• materiali
• materiali
• materiali
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• tecnologie trAcciAre
• tecnologie tAgliAre
• tecnologie incollAre
• tecnologie spinAre
• tecnologie levigAre
• tecnologie rifinire
il mArtello il trApAno i tAsselli
il cAcciAvite lA levigAtrice lA collA
lA grAffAtrice il seghetto chiodi e viti
chiAvi e bulloni
l’AvvitAtore gli smAlti
i segAcci
pistolA incollAtrice tipi di legno
pinze e tenAglie
i multifunzione i nAstri
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ABC
attrezzi manuali - 1
fai da te
il martello Gli impieghi del martello sono praticamente infiniti, ma si possono raggruppare sia per l’azione da compiere (battere per conficcare, rompere, sagomare ecc) sia per il materiale da lavorare (legno, metallo, muratura ecc). Oltre al materiale con cui è fatta la testa del martello, a specificarne l’impiego sono anche la forma della bocca (l’estremità piatta) e della penna (l’altra estremità che può avere forme diverse). È bene sceglierlo con attenzione in base al lavoro da svolgere. Un elemento determinante è il peso della testa, che definisce la forza di percussione. • Fino a 150 g: testa leggera per piccoli lavori, interventi su materiali delicati ecc. • Fino a 250 g: testa media per impieghi di vario genere (è il martello standard). • Oltre i 250 g: testa pesante per interventi di sagomatura, rottura ecc. Il mazzuolo per lavori di muratura pesa dai 300 g in su.
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Testa metallica di forma varia
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In base alla forma e alle dimensioni dei suoi componenti, il martello è “specializzato” per un determinato uso. Ecco i più comuni: 1: martello da carpentiere con penna levachiodi. 2: mazzuolo da muratore con notevole massa battente per lavori pesanti. 3: mazzetta monoblocco con battenti intercambiabili. 4: martello tedesco di uso universale, è il tipo più comune (detto anche “da ferraiolo”). 5: martello a penna da tappezziere, ideale per piccoli chiodi. 6: martello tondo per corniciai , lavori di selleria e piccoli aggiustaggi meccanici.
Penna
Bocca
Collare
Manico-impugnatura in legno, metallo o plastica
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ABC fai da te
attrezzi manuali - il martello
Martello tedesco
Martello da tappezziere
Martello a palla
è il tipo più diffuso e universale, adatto a tutti i lavori di falegnameria ad esclusione dell’estrazione di chiodi. La penna è infatti piatta e cuneiforme e può servire per divaricare parti, frantumare laterizi, sagomare metalli ecc.
Per uso specifico e poco diffuso, ha un peso modesto e forma affusolata, ideale per conficcare chiodini a testa larga e bullette. La lunga penna permette di intervenire anche all’interno di spazi ristretti.
Questo tipo è molto utilizzato dai carrozzieri per ribattere le lamiere e nella carpenteria metallica in genere. L’estremità a forma sferica è molto utile quando si devono raddrizzare ammaccature su superfici curve.
Mazzuolo morbido
Mazzuolo pesante
Ha due battenti quasi sempre di materiali differenti, talvolta intercambiabili, e viene utilizzato per trasmettere efficacemente l’energia del colpo senza causare danni alle superfici con cui viene a contatto.
Quando percuotiamo un altro corpo per demolire una superficie (ad esempio uno scalpello da muro), dobbiamo disporre di una testa abbastanza larga e bilanciata, montata su un manico che assicuri buona presa.
Martello da carpentiere è sempre dotato di penna levachiodi, la bocca è rinforzata e allargata, piatta o leggermente convessa. La zona centrale è rinforzata intorno all’occhio per l’utilizzo battente in spazi ristretti. Utilizzato in carpenteria, esiste di varie dimensioni e pesi. La penna è sagomata in modo da poterla infilare, utilizzando il martello capovolto, sotto la testa del chiodo appena sporgente dal legno. Facendo leva con il battente che funge da fulcro, appoggiato sul legno, si può estrarre il chiodo. La superficie battente sull’altro lato è piuttosto ridotta e presenta quasi sempre un incavo sagomato che può accogliere la testa del chiodo e permette di impostare l’inserimento del chiodo nel legno con una sola mano, senza correre il rischio di martellarsi le dita.
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elettroutensili -1
ABC fai da te
il trapano
Per praticare fori su tutti i materiali e per azionare accessori quali spazzole, platorelli ed altri aggiuntivi è indispensabile il trapano. Può essere alimentato a corrente di rete o a batteria: il primo è più potente, il secondo è più maneggevole e pratico. Funziona a rotazione o a rotopercussione, quest’ultima facilita la foratura nella muratura compatta. Il senso di rotazione è reversibile, per svitare nel caso di utilizzo come avvitatore. Il mandrino può essere “a cremagliera” (si serra con una chiave dentata), “autoserrante” (bastano le mani e, in qualche caso, una sola) o di tipo SDS (servono punte con codolo compatibile). Un elemento importante è la sua potenza: per lavori standard (fori su legno fino a 12 mm, apertura di fori per tasselli ecc) è sufficiente un trapano da 600-750 W. Per lavori più pesanti (grandi fori su muratura, metalli) serve un attrezzo da 1000-1200 W. • Il trapano è costituito da un motore elettrico contenuto in una scocca portante. Gli ingranaggi interni migliorano il rapporto tra sforzo e velocità (coppia). L’impulso di rotazione viene quindi trasmesso al mandrino che riceve la punta. • Se aumentano la durezza del materiale da forare e il diametro della punta occorre ridurre il numero di giri al minuto, grazie al variatore di velocità.
Motore elettrico
Impugnatura Ventola interna di raffreddamento
Mandrino
Interruttore
Impugnatura supplementare
Asta regolazione profondità di foratura
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elettroutensili - il trapano
ABC fai da te
cursore: se il trapano è dotato di regolazione di velocità, sull’interruttore è presente un cursore che regola la velocità in base alla pressione sul tasto di azionamento.
commutatore: imposta la velocità di rotazione massima fra due valori prestabiliti: per forare i metalli si usa un basso numero di giri perché se la punta si scalda troppo perde l’affilatura.
percussione: per legno e metallo si fora con la sola rotazione: la percussione si usa su calcestruzzo, pietra e mattoni pieni, non va inserita su cartongesso o su cemento cellulare.
inversione rotazione: il perno o la leva che azionano l’inversione della rotazione del mandrino funzionano anche come dispositivo di sicurezza: lo scatto intermedio tra le due modalità impedisce qualsiasi avviamento accidentale.
mandrino: i trapani per uso hobbistico possono ospitare punte fino a un diametro massimo di 13 mm. Se il mandrino è autoserrante, nelle sue vicinanze c’è un pulsante che blocca il movimento folle e permette i cambi di punta.
l’asta di profondità: quando presente, è di solito inserita in una sede sull’impugnatura secondaria: può scorrere avanti e indietro ed essere bloccata in una determinata posizione per non avanzare troppo con la punta.
le punte per trapano Quando si deve eseguire una foratura con il trapano bisogna sempre operare due scelte preliminari: il tipo di punta da utilizzare e il suo diametro. Il tipo dipende dal materiale che bisogna forare. • i materiali possono essere suddivisi genericamente in cinque gruppi: i materiali legnosi, i metalli, i laterizi (oltre a cemento, pietra, piastrelle ecc), il vetro e i materiali compositi. Per i primi quattro gruppi esistono punte specifiche, mentre per i compositi si usa di volta in volta la punta più opportuna tra quelle degli altri gruppi. • se il foro da praticare ha un diametro elevato o se il materiale è molto duro, conviene realizzare il foro in due tempi, prima con una punta di diametro ridotto e poi con quella del diametro necessario. • Anche con il miglior trapano, utilizzando punte inadeguate al tipo di lavoro da eseguire difficilmente raggiungeremo lo scopo.
PER LEGNO L’elica ha passo corto per facilitare l’espulsione dei trucioli, la parte tagliente è piatta nel tratto iniziale e presenta una protuberanza appuntita (vettino) che impedisce lo scivolamento nella prima fase di foratura. Le punte per legno sono affilate lungo tutto lo sviluppo dell’elica. PER METALLO L’estremità del tagliente presenta un’angolazione ideale per l’incisione del metallo; le migliori punte sono di acciaio super rapido (HSS) cui vengono aggiunte percentuali di cobalto e titanio. Nei tagli prolungati vanno raffreddate con speciali fluidi. PER MURATURA All’estremità dell’elica è fissato un inserto di metallo duro (widia), che presenta due alette sporgenti per aggredire con efficacia i materiali duri. Gli angoli di taglio sono molto elevati per ridurre il pericolo di scheggiatura.
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materiali - 1
ABC fai da te
i tasselli
Per scegliere il tassello giusto dobbiamo sapere su che tipo di supporto (pieno o forato) bisogna effettuare il fissaggio. Dobbiamo considerare il peso dell’oggetto per scegliere un diametro appropriato e se possa bastare un tassello di nylon o ne occorra uno d’acciaio. Infine, a seconda che si tratti di un fissaggio o di una sospensione, scegliere il terminale giusto (a gancio, a occhiello ecc). Il foro va eseguito dello stesso diametro del tassello, ma di profondità maggiore perché la vite deve avere la possibilità di fuoriuscire dal tassello per provocarne l’espansione, che può avvenire per attrito alle pareti nei materiali pieni, per sottosquadro nei supporti forati o su lastre.
1. mAttoni Possono essere pieni o forati. La maggior parte delle pareti è realizzata con questi laterizi. 2. pietrA Compatta e molto dura, prevalentemente usata per la costruzione negli edifici datati. 3. intonAco Friabile e poco resistente, non è in grado di sostenere autonomamente un tassello. 4. legno Materiale facile da lavorare che supporta bene molti tipi di tasselli. 5. isolAnti Realizzati con materiali friabili e poco resistenti, necessitano di tasselli adeguati alla loro morbidezza. 6. cArtongesso Caratteristiche analoghe agli isolanti, anche in questo caso occorrono tasselli speciali. 7. cemento cellulAre Molto poroso e leggero, di largo utilizzo nel recupero e nel restauro. 8. cAlcestruzzo Duro e compatto, con grande resistenza alla compressione; può sostenere carichi elevati.
il tassello giusto per ogni materiale 1
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materiali - i tasselli
ABC fai da te come mettere un tassello
tipi diversi 1
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3 forare: su supporti cavi e porosi, cartongesso o altri di scarsa resistenza, utilizziamo la sola rotazione; per il calcestruzzo e i materiali compatti come mattoni pieni e pietra naturale serve la rotopercussione.
pulire: la pulizia del foro è importante per una buona adesione del tassello. Anche se utilizziamo un trapano con raccoglipolvere soffiamo o aspiriamo con cura tutto il polverino che rimane all’interno.
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C 5
inserire: inseriamo il corpo di nylon nel foro assicurandoci che il collare esterno rimanga a filo della superficie. Il foro va sempre eseguito un paio di millimetri più profondo della lunghezza del tassello.
espandere: durante l’avvitatura, le alette presenti sul corpo del tassello ne impediscono la rotazione nel foro. Il corpo di nylon si deforma espandendosi e aderisce in modo tenace alle pareti del foro.
le giuste misure Foro più lungo della vite
Foro più lungo della vite
1 - Tassello di nylon con terminale a vite per fissaggi leggeri a filo muro. 2 - Tassello di nylon con terminale a gancio corto, medio o lungo per fissaggi leggeri di carichi sospesi. 3 - Tassello di nylon con terminale a occhiolo aperto per fissaggi leggeri di carichi sospesi. 4 - Tassello d’acciaio con vite a filettatura metrica per fissaggi pesanti a filo muro. 5 - Tassello d’acciaio con terminale a occhiolo chiuso per carichi pesanti legati e soggetti a trazione. 6 - Tassello per mensole a scomparsa con terminale a sezione esagonale di varia lunghezza. 7 - Sistemi di fissaggio e sospensione utilizzati in campo idraulico: collari per tubazioni, mensole per termosifoni, sistemi di fissaggio per sanitari a pavimento o sospesi.
6 distAnzA dAi bordi Da valutare in funzione della larghezza e dello spessore del supporto per consentire al tassello di reggere il carico senza fessurare o spaccare il supporto. Per i tasselli in materiale plastico occorre rispettare una distanza dal bordo doppia rispetto alla profondità di foratura.
profondità di forAturA Salvo poche eccezioni, deve essere maggiore di quella dell’ancoraggio, in quanto il funzionamento è garantito solo se la vite ha spazio sufficiente per fuoriuscire dalla punta del tassello in plastica. Importante la pulizia del foro: la polvere di perforazione pregiudica la tenuta del fissaggio.
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ABC fai da te
tecnologie - 1
misurare e tracciare
Ogni costruzione inizia con una precisa misurazione di vari componenti e la loro tracciatura, al fine di realizzare un assemblaggio delle parti corretto e preciso. Le misurazioni riguardano lunghezze, diametri, angoli, spessori, profondità e ognuna di queste richiede uno strumento adatto affinché la misurazione sia facilitata e attendibile. La precisione serve tanto nel rilevare una misura quanto nel riportarla sul pezzo in lavorazione, mentre per la prima operazione può bastare un solo strumento (per esempio un righello), nel secondo può servirne uno in più di riscontro, come quando si utilizzano riga e squadra insieme.
• Affinché la misura svolga la funzione di guida al lavoro, la tracciatura deve coincidere esattamente con i riferimenti dello strumento; se si usa una matita occorre che la sua mina sia ben affilata, meglio se “a scalpello”, così da scorrere aderente alla riga o da tracciare un segno netto in precisa prosecuzione di quello di riferimento. Una mina appuntita permette lo stesso risultato, ma su legni teneri può lasciare solchi eliminabili solo con una levigatura.
flessometro: realizzato in striscia d’acciaio centimetrata e millimetrata, è molto pratico in quanto occupa uno spazio esiguo e viene estratto solamente per la lunghezza da misurare. Esistono flessometri da 2-3-8-10 m. Le versioni di maggiore lunghezza consentono di effettuare misure oltre i 2 m con una sola rilevazione, riducendo il margine d’errore. è stabile dimensionalmente in quanto non subisce dilatazioni a causa dell’umidità.
metro a stecche: il classico “doppio metro” è costituito da 10 stecche lunghe 20 cm l’una, sulle quali sono riportate la centimetratura e la millimetratura. La precisione della misurazione è relativa, in quanto il legno che costituisce il metro pieghevole è soggetto a una certa dilatazione o contrazione a causa della temperatura e delle condizioni di umidità dell’ambiente. Esistono anche metri pieghevoli in metallo con aste della lunghezza di 10 cm.
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ABC fai da te
tecnologie - misurare e tracciare
riga e squadra: linee perpendicolari e inclinate a 45° o a 30° rispetto a una linea di riferimento si tracciano con la squadra usata in abbinamento con la riga, mantenendo ben ferme entrambe.
falsa squadra: la falsa squadra ha i lati mobili per poter rilevare e riportare qualsiasi angolazione tra 0° e 180°. Una volta rilevata la misura, basta bloccare i bracci in posizione tramite un dado a galletto.
con maschera: la realizzazione di una dima si rivela importantissima quando si devono riportare sulle superfici forme complesse che devono essere riprodotte più volte nelle stesse dimensioni.
professionale: per rilevare angoli tra superfici estese (inclinazione di corrimano, sottotetti, rampe) servono strumenti di alta precisione come questo, completo di quadrante e doppia bolla d’aria.
truschino: con un minimo di pratica il truschino si rivela utilissimo per trovare la mezzeria di un pezzo o per delimitare una porzione interna da tagliare. è uno strumento molto affidabile nella realizzazione di incastri.
dima ad aghi: per rilevare forme complesse esistono dime ad aghi, costituite da una barretta metallica entro la quale sono inseriti, affiancati, aghi scorrevoli. Basta premerli contro una sagoma per rilevarne il profilo.
misurazioni interne
1 2
3 Nastro flessibile
Finestra di indicazione
listello flessibile: se dobbiamo tracciare un arco piuttosto ampio ci basta rilevare la distanza tra i due punti della corda (il tratto rettilineo) e l’altezza nel punto centrale. Su un pannello di compensato piantiamo due chiodini alle estremità della corda e uno all’altezza centrale rilevata. Li utilizziamo come appoggio per un listello flessibile che ci guida in una precisa tracciatura curva.
1: per rilevare con precisione l’altezza di una stanza si può utilizzare l’asta metrica telescopica. Dotata di più sezioni, si allunga (una bolla permette di tenerla in verticale) e un display indica la misura. 2,3: un particolare tipo di flessometro è l’internimetro che permette di rilevare la larghezza di un vano o di uno spazio rientrante leggendo la misura attraverso una finestrella presente sul corpo del contenitore.
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piantana caldo legno!
Per la realizzazione di questa piantana ci siamo ispirati alla lampada da terra “Benao�, della collezione Punto Oro, Black&White Mood di Paola Navone.
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Una tavola di legno lamellare tagliata a trapezio isoscele e sostenuta da un piede a crociera, sostiene un ampio paralume formando un’insolita piantana che ben si inserisce in ambienti rustici
materiali Tavola d’abete lamellare da 1800x330x15 mm; tacchetto di legno 90x35x35 mm; listello 460x30x10 mm; cavo bipolare; portalampada (kit completo); lampadina 60 W; interruttore passante; presa salvaspazio; trapano; seghetto alternativo; colla vinilica; flatting; sega a dorso.
scanalatura e taglio 1
La prima operazione da compiere è aprire una scanalatura alla base della tavola di legno lamellare, che servirà per l’inserimento della base di supporto (tacchetto di legno da 35 mm). La scanalatura dev’essere molto precisa, in quanto non vi devono essere giochi tra la tavola ed il supporto. A questo scopo, per la misurazione, utilizziamo un calibro.o
2,3 Riportiamo sulla tavola di lamellare la misura effettuata con il calibro e tracciamo, a matita, le linee di riferimento per il taglio.
4,5
Con una punta da legno apriamo due fori agli angoli superiori della porzione di tavola da eliminare. Questa operazione facilita il taglio, effettuato con il seghetto alternativo.
6 La tavola, che costituisce lo stelo della lampada, va tagliata con un angolo alla base di 85° (da ambo i lati) in modo da ottenere due bordi inclinati. Possiamo utilizzare il seghetto alternativo, ma è meglio la sega circolare portatile. La tavola va poi tagliata a 1800 mm di altezza.
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collegamenti elettrici
1
Per l’assemblaggio della parte elettrica servono: un portalampada; filo elettrico bipolare; tige filettato; supporto per portalampada. Servono anche una spina e un interruttore passante.
2 A circa 3 cm dal bordo superiore della tavola di lamellare, effettuiamo un foro passante per l’inserimento (dal retro verso il fronte) del cavo bipolare. Esso va fatto poi passare nel tige filettato avvitato al supporto per portalampada (assicurato alla tavola con una vite autofilettante).
3
Utilizzando la forbice da elettricisti spelliamo i cavi conduttori per mettere in evidenza una porzione di filamento di rame. A questo punto possiamo inserire la fase ed il neutro negli appositi morsetti alla base del portalampada. Il conduttore di terra non serve perchÊ la struttura della piantana, essendo di legno, non è conduttrice.
4 Dotiamo la nostra piantana di interruttore passante che, inserito lungo il cavo di alimentazione, interrompe uno dei due conduttori, collegato ai suoi morsetti.
5
Al capo opposto del cavo di alimentazione installiamo una spina elettrica salvaspazio da 10 ampere. Per completare il lavoro installiamo sul portalampada un paralume di dimensione opportuna.
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Paralume
Portalampada Tige
Supporto portalampada Lamellare 1800x15 mm vertice 180mm base 330 mm
Spina 10 A Interruttore passante
460x30x10 mm 85° 85°
Piede m 90 m
Cavo bipolare 90x35x35 mm
il piede di supporto
1 Trattiamo la tavola di lamellare con flatting che, oltre a proteggere il legno, conferisce una mordenzatura esteticamente piacevole e “calda”.
2,3,4
La base di supporto, che stabilizza la piantana, è costituita da un listello di legno sagomato (35x35 mm) che si incastra nella scanalatura precedentemente effettuata alla base della tavola. Tale listello, però, stabilizza solo nel senso avantiindietro. Per ottenere stabilità anche lateralmente, è necessario inserire un ulteriore listello (più lungo) perpendicolare a quest’ultimo, creando una struttura stabile. Per ottenerla realizziamo una scanalatura in modo da potervi incastrare e incollare un listello 30x460x10 mm ottenendo una forma a croce. La base, andando in battuta sul listello lungo nel piano orizzontale, ha un ottimo riscontro, senza problemi di stabilità. fai da te 1 • 2013
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restauro alla cornice Eseguiamo un intervento mirato per ripristinare alcune parti danneggiate, o addirittura mancanti, di una vecchia cornice di legno. L’utilizzo dello stucco bicomponente risolve il problema, grazie alla sua modellabilità e alla grande resistenza
prima...
lo stucco bicomponente
REALIZZAZIONE DI VALENTINA BORACCHI
A base di resina poliestere e polvere di legno, è caratterizzato dalla completa assenza di ritiro, ottima resistenza meccanica, elevata capacità adesiva, perfetta tenuta e presa rapida (30’). Grazie a queste caratteristiche lo stucco bicomponente è ideale per la stuccatura e la ricostruzione di parti mancanti.
o
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le fasi dell’intervento 1
Utilizzando silicone da calco (si trova nei negozi per belle arti) prepariamo uno stampo negativo delle parti mancanti della cornice (nel nostro caso rilievi intagliati a forma di calotta sferica). Non premiamo eccessivamente il silicone contro la cornice, per non deformare il “negativo” (che va lasciato indurire per almeno 24 ore).
2
Prepariamo lo stucco bicomponente impastando per bene la base con l’attivatore. Si tratta di una reazione chimica che sprigiona calore: è consigliabile indossare un paio di guanti durante questa operazione.
3,4 Utilizzando una spatola inseriamo lo stucco nelle cavità dello stampo negativo di silicone precedentemente preparato. Lasciamo asciugare lo stucco per circa 12 ore per poi asportarlo delicatamente dallo stampo facendo leva con una spatolina.
5
Con il cutter asportiamo le eccedenze di stucco e ritagliamo le sagome che si sono formate.
6
Inseriamo in posizione le calotte di stucco, aiutandoci con una pinzetta. È durante questa fase che dobbiamo valutare se la calotta di stucco necessita di ulteriori finiture per un perfetto alloggiamento.
7 Applichiamo un velo di colla vinilica, cercando di non eccedere nel quantitativo e asportando eventuali colature.
8
Per simulare al meglio l’aspetto originale, coloriamo le aggiunte di stucco con smalti acrilici, utilizzando piccoli pennelli.
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bricoportale.it
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dal 25 febbraio cerca in edicola
ALMANACCO FAR DA SÉ
Il numero speciale di FAR DA SÉ con in più un’ampia sezione illustrata con foto e specifiche tecniche dei principali prodotti e degli utensili elettrici e manuali presenti sul mercato. Tutti gli indirizzi, i numeri di telefono e i siti internet delle aziende del settore. Un’indispensabile guida per fare gli acquisti giusti.
ALMANACCO FAR DA SÉ 2013 è il numero speciale di FAR DA SÉ di marzo. l Se sei abbonato lo ricevi direttamente a casa tua. l Se non sei abbonato vedi a pag. 56 le condizioni e scegli di abbonarti da marzo 2013: riceverai come primo fascicolo proprio l’ALMANACCO FAR DA SÉ
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decoro stencil per le pareti La tecnica dello stencil permette di realizzare decori regolari e precisi sulle pareti di casa: l’importante è scegliere motivi e colori appropriati all’ambiente. Per un’entrata raffinata, è indicato un motivo “a merletto” mentre per ambienti più giovani ci affidiamo ad allegri pois
le maschere Le mascherelle per stencil si acquistano nei negozi di belle arti o fai da te, ma possiamo anche realizzarle in proprio, utilizzando la speciale “carta di Manila” o carta plastificata. Su di essa trasferiamo il disegno prescelto e intagliamo le aperture con cutter, forbici, bisturi. Per fissare la maschera a parete utilizziamo nastro per mascheratura.
il merletto bianco 1 Fissiamo la mascherella alla parete con nastro di carta e tamponiamo nelle aperture lo smalto acrilico bianco (non diluito) con il pennello a punta tonda, specifico per questo impiego.
2
Rimuoviamo la mascherella quando il colore non è ancora del tutto asciutto e ripuliamola con cura da residui di pittura.
3 Accostiamo la mascherella al decoro già realizzato, in modo da ottenere un motivo ininterrotto, e fissiamola nuovamente alla parete.
4 Ripetiamo l’operazione lungo tutta la parete da decorare, mantenendo sempre la stessa distanza tra la mascherella e lo zoccolo.
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pois argento anni ‘70 Una semplice decorazione a pois è in grado di vivacizzare qualsiasi ambiente. La mascherella necessaria la possiamo ricavare da un ampio foglio di carta plastificata su cui intagliamo numerosi dischi posizionati con regolarità. Come fustella possiamo approntare un tubo con il bordo affilato, oppure un coperchietto metallico opportunamente elaborato o una fustella per idraulica.
materiali Materiali: un foglio di carta plastificata sottile nel quale pratichiamo, a distanza regolare, fori tondi del diametro 3-4 cm; colore acrilico metallizzato argento in due tonalità diverse; pennello per stencil, nastro adesivo di carta, rullo sintetico.
Con il rullo sintetico stendiamo sulla parete una o più mani di colore acrilico metallizzato argento nella tonalità più chiara. fai da te 1 • 2013
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Fissiamo la carta alla parete e coloriamo i pois nella tonalità di argento più scura, tamponando con il pennello.
Rimuoviamo delicatamente la carta quando il colore è quasi asciutto e ripetiamo l’operazione su tutta la parete.
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paravento cinese
Per abbellire un paravento secondo uno stile “vecchia Cina”, il colore di fondo prescelto è un azzurro luminoso (smalto acrilico), su cui riportiamo decori circolari bianchi ispirati alle porcellane cinesi. Conviene trovare la mascherella già pronta, ma ci possiamo divertire a realizzarla con un accurato e paziente lavoro di trasferimento del disegno da stampa che intagliamo con bisturi e cutter.
decoro a centrino
Allegra e solare, la parete tinta pesca ravvivata da grandi fiori bianchi che ricordano, nel loro sviluppo, i centrini della nonna, ingentilisce un ambiente informale. Prima di collocare le mascherelle, misuriamo con precisione la distanza da tenere tra i decori e marchiamo i centri allineandoli per bene.
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Offerta imperdibile per chi ordina i tre grandi manuali insieme!
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cestini di giunco Ripercorriamo una tecnica antichissima che ci permette di realizzare contenitori intrecciati di vario tipo Il giunco è un cespuglio acquatico perenne,
diffuso nei pressi di fiumi e laghi. è utilizzato come materiale per stuoie, per legare i rami di viti e ortaggi rampicanti, ma, grazie alla sua flessibilità e malleabilità, viene usato anche per la costruzione di cestini e nasse da pesca. La tecnica utilizzata per intrecciare il giunco è semplice da imparare e si può utilizzare anche con foglie di granoturco, foglie di palma, canne tagliate a strisce sottili, paglie di segale ecc. Per realizzare il cestino occorre una sagoma cubica di legno, attorno alla quale si intreccia il giunco. Servono anche alcuni chiodi a testa larga per fermare i giunchi alla sagoma, un martello, forbici e un utensile ad uncino, necessario per completare l’intreccio nelle ultime fasi. Si inizia ottenendo un intreccio a scacchiera, utilizzando circa 10 giunchi in un senso e 10 ad essi perpendicolari per costituire il fondo del cesto, poi si prosegue come nella seguenza riportata qui sotto.
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1 Copriamo la base della forma cubica con l’intreccio a scacchiera disposto diagonalmente ai lati e assicuriamolo con chiodi. I giunchi devono essere in numero uguale per ogni direzione e in numero uguale per ogni lato. Per facilitare la piegatura inchiodiamo i giunchi sui quattro lati.
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Iniziamo a intrecciare da un angolo, incrociando i giunchi di ogni lato nella corretta sequenza, uno sull’altro. Il giunco del lato a destra è ora orientato diagonalmente a sinistra. Intrecciamolo in direzione del bordo superiore. Ad ogni passaggio tiriamo il giunco per stringere l’intreccio.
3 Il giunco successivo, a destra dell’angolo, va portato a sinistra e intrecciato parallelamente al precedente. Continuiamo a intrecciare da destra a sinistra fino a che il secondo lato è ultimato.
4
Continuiamo ad intrecciare fino a raggiungere la sommità della forma. In prossimità del bordo superiore ci fermiamo quando un giunco proveniente da destra si intreccia con l’ultimo in alto che viene da sinistra.
5 Intrecciamo il giunco superiore che viene da sinistra sotto quelli inferiori, rivolti verso destra. Ripetiamo la cosa con il successivo proveniente da destra piegandolo a 180° verso la direzione da cui proviene.
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Contemporaneamente giriamo attorno al bordo superiore. Quando il bordo è quasi ultimato dobbiamo usare l’apposito utensile a uncino per inserire i terminali dei giunchi nell’intreccio.
7 Per ottenere un bordo superiore regolarmente arrotondato, tiriamo le estremità dei giunchi piegati a 180° e poi tagliamo le lunghezze eccedenti.
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lavatrice ok! la semplice manutenzione Con la giusta cura e semplici interventi di riparazione possiamo ridurre in modo considerevole la necessitĂ di affidarci a un tecnico specializzato!
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la ruggine La zona sottostante la vaschetta di carico del detersivo può essere soggetta, nel tempo, alla formazione di ruggine dovuta ad eventuali colature di acqua e tensioattivi.
1
Con la spazzola metallica (meglio se d’ottone) asportiamo lo stato superficiale della ruggine e la vernice che si stacca.
2
Trattiamo la zona con un attivatore “sciogli-ruggine”, lasciando agire il prodotto per circa 10 minuti.
3,4 Pitturiamo la superficie con smalto acrilico bianco e, una volta asciutto, rifiniamo passando pasta abrasiva con panno umido.
il filtro Il filtro ha il compito di trattenere i residui solidi che possono essere mescolati all’acqua di scarico. Se il filtro è sporco o intasato può causare perdite d’acqua.
1
Ogni dieci-venti lavaggi estraiamo il filtro per rimuovere incrostazioni, sabbia, pelucchi, ecc. La pulizia della reticella si fa immergendola in una bacinella d’acqua, rimuovendo i residui solidi con una spazzola morbida.
2,3 Per una migliore pulizia e per facilitare l’inserimento nella sede, possiamo trattare il filtro con un leggero strato di vaselina, prima di ricollocarlo in posizione. fai da te 1 • 2013
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le guarnizioni La guarnizione presente nel tubo di adduzione, con il passare del tempo, può rompersi, causando delle perdite; risulta dunque necessario sostituirla per risolvere il problema.
1
Con una pinza a pappagallo svitiamo delicatamente la ghiera che tiene unito il tubo flessibile di adduzione all’ingresso filettato presente nel retro della lavatrice.
2,3
Asportiamo la vecchia guarnizione, sostituendola con una nuova. Valutiamo anche lo stato di usura della guarnizione presente nell’attacco filettato all’estremità opposta del tubo, collegata al rubinetto: se usurata è opportuno cambiarla con una nuova.
la vaschetta 1 Il detersivo in polvere viene prelevato dalla vaschetta tramite l’acqua di alimentazione e spesso forma croste che possono ostacolare il deflusso dell’acqua: si controlla e si pulisce.
2
Si versa aceto nella vaschetta del detersivo e, per eliminare le incrostazioni di calcare formatesi nel tempo all’interno delle condutture, si esegue un ciclo completo con acqua tiepida.
3 Estratta la vaschetta del detersivo la si lava in acqua corrente, eliminando le incrostazioni depositatesi sulla superficie (soprattutto negli angoli).
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l’oblò L’inconveniente più ricorrente è la perdita d’acqua, a causa di un danno o del degrado della guarnizione anulare situata tra l’oblò e la vasca del cestello.
1
Staccando il labbro anteriore della guarnizione dalla carcassa si accede alla fascetta che blocca il labbro interno e si individua il bullone di serraggio. La testa del bullone si tiene ferma con una chiave a forchetta.
2,3
La guarnizione si estrae con attenzione per evitare che si laceri. Nelle pieghe della guarnizione si possono nascondere oggettini metallici che arrugginiscono e macchiano il bucato.
4
Per montare il soffietto nuovo si segue la procedura inversa: per favorire il corretto inserimento della guarnizione nei suoi alloggiamenti la si può lubrificare con spray al silicone. Per bloccarla in sede si stringono le estremità di un anello metallico.
lo scarico
L’acqua del lavaggio viene espulsa attraverso il tubo di scarico, che dev’essere allacciato all’attacco a parete. Il calore dell’acqua e le vibrazioni possono, col tempo, danneggiare il tubo, di solito in prossimità del bocchettone.
Per sfilare il tubo usurato basta allargare con una pinza la fascetta elastica. Meglio smontare prima la pompa di scarico. Si sostituisce il tubo di scarico di gomma rigida con un modello flessibile: offre una durata superiore.
la cinghia
La cinghia trasmette la rotazione del motore al cestello, attraverso la puleggia. È fatta di gomma telata, a sezione trapezoidale; per sostituirla si devono individuare i numeri di codice, stampati sul lato esterno della cinghia.
Si allenta il dado che permette di mettere in tensione la cinghia e, dopo aver montato quella nuova, la si riporta in tensione spingendo il motore verso il basso, controllando che non sia troppo tesa o troppo lasca.
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il problema... L’utilizzo prolungato dell’anta ha portato al cedimento del truciolare in corrispondenza dei fori per il fissaggio delle cerniere. È necessario un intervento di ripristino strutturale, in modo da riconsolidare le sedi e poter nuovamente avvitare le cerniere, consentendo una corretta apertura dell’anta.
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cerniera forte dopo il cedimento Per ricreare la sede danneggiata di una cerniera, utilizziamo l’adesivo, in pasta modellabile, che è in grado di riparare e ricostruire la parte deteriorata
1 Utilizzando uno scalpello scaviamo il truciolare, tra i due fori delle viti, in modo da ricavare la sede per l’inserimento di un piccolo tacchetto di legno.
2
Il tacchetto di legno, opportunamente tagliato a misura ed incollato con colla vinilica nella sede scavata, serve a ricreare una superficie solida su cui possiamo realizzare due nuovi fori per l’applicazione delle viti di tenuta.
3 Con il cutter tagliamo una piccola porzione di pasta bicomponente: la reazione tra base e attivatore è garantita amalgamando i due elementi con le dita (guantate), fino ad ottenere un composto omogeneo.
4 Applichiamo la pasta sul fondo del ribasso della cerniera, ricoprendo il tacchetto di legno. Applichiamone uno strato molto sottile, in modo da non spessorare eccessivamente la sede.
5,6 Quando la pasta è indurita pratichiamo due nuovi fori utilizzando la cerniera come guida. In essi possiamo collocare le viti che mantengono saldamente posizionata la cerniera dell’anta.
materiali Adesivo modellabile in pasta bicomponente; cutter; guanti; piccolo scalpello.
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www.velux.it Gli aspetti da considerare per vivere meGlio: • Usare la luce zenitale per illuminare gli spazi In mansarda si può beneficiare della luce che proviene dall'alto, dalle finestre per tetti. Una luce meno influenzata dall'orientamento della stanza, che illumina più in profondità gli spazi e aumenta il comfort abitativo. •ricambiare l'aria negli ambienti per migliorare il comfort Finestre in facciata e finestre per tetti in uno stesso ambiente attivano l'effetto camino: l'aria calda, più leggera, esce dalle finestre per tetti, richiamandone di fresca dall'esterno. • controllare la temperatura, risparmiare energia fai da te 1 • 2013
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cambia casa senza cambiare casa Arriva un momento nella vita in cui ci si rende conto che la casa in cui si vive non è più adatta alle proprie esigenze: gli spazi non sono più adeguati, le stanze mal disposte, fa troppo caldo in estate o troppo freddo in inverno esistono soluzioni che permettono di risparmiare
Dotando le finestre per tetti di persiane o tende esterne si migliora l'isolamento dal caldo in estate e dal freddo in inverno, controllando in maniera efficace la temperatura all'interno degli ambienti e risparmiando energia. Fino al 30 GiUGno 2013 Vuoi ristrutturare casa? Approfitta ora della detrazione fiscale del 50%. Guadagnerai in benessere e risparmierai sui costi dell'intervento. Se invece vuoi migliorare l'efficienza energetica della tua casa, sostituisci le tue vecchie finestre beneficiando comunque della detrazione fiscale del 50%. La sostituzione è facile e non servono permessi.
rispetto all’acquisto di una casa nuova, migliorando l’estetica e le prestazioni energetiche dell’immobile in cui si vive che così acquisisce valore. Recuperare ambienti non utilizzati ristrutturando la propria abitazione è un’opzione da valutare prima di pensare a un trasloco. trasformare ad esempio un buio sottotetto o una soffitta dimenticata in una mansarda abitabile è una sfida, ma anche un’esperienza appagante. Lo sanno bene Stefano e Chiara che qualche mese fa hanno terminato i lavori di ristrutturazione e ampliamento del loro vecchio appartamento. La giovane coppia ha due figli piccoli e gli spazi della casa cominciavano a farsi troppo stretti. Così, dopo essersi consultati con parenti e amici, hanno cominciato a ripensare il loro immobile secondo i nuovi bisogni. approfittando degli incentivi fiscali del 50% hanno recuperato il vecchio sottotetto adibito a magazzino, inserito nuove finestre per tetti, migliorato l’isolamento e installato pannelli solari. Per i lavori più impegnativi si sono affidati a un’impresa di fiducia, mentre Stefano si è preso carico dei piccoli lavori di finitura. La casa ha completamente cambiato volto ed è diventata non solo più grande, ma anche molto più luminosa e accogliente. fai da te 1 • 2013
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quando l’elett r ... e per tutti!
Il nuovo manuale Edibrico “Il grande libro dell’elettricità” affronta in modo chiaro ed esauriente tutti gli interventi di riparazione, modifica e installazione dell’impianto elettrico di casa. Una guida sicura sia per chi non ha conoscenze specifiche, sia per chi vuole saperne di più Il manuale pratico, dato da poco alle stampe da Edibrico, ha un titolo che toglie ogni dubbio: “Il grande libro dell’elettricità” si prefigge lo scopo ambizioso di trattare in modo concreto e dettagliato un argomento esteso, variegato e per certi versi sensibile, che coinvolge profondamente la qualità della nostra vita. È evidente quale sia diventata al giorno d’oggi l’importanza dell’elettricità per >>>
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tt ricità è facile
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ricchissimo indice L’ENERGIA ELETTRICA • Dalla centrale alla casa • Contatore e quadro • Attenzione alla sicurezza (impianto di dispersione, salvavita) • L’impianto di casa (potenze e consumi, cavi) • Un impianto tipo (ingresso, soggiorno, bagno, cucina, camera, scale, laboratorio) INTERVENTI E RIPARAZIONI • Gli attrezzi principali (forbici, pinze, cercafase, tester) • Collegare i conduttori • Prese e interruttori • Le spine • I punti luce (incandescenti, fluorescenti, alogene, led, faretti) MODIFICHE E NUOVI IMPIANTI • Preparare un buon progetto • Impianto sottotraccia (guaine, scatole, sonda) • Applicare canaline esterne • Il nuovo impianto elettrico • Impianti luce (interruttore, deviatore, invertitore, relé, variatore, faretto, plafoniera) • Installare luci di vario tipo • Sistemi anti black out • Luci natalizie • Impianti luce in esterno (crepuscolare, temporizzatore, segnapasso, lampione solare) • Impianti vari in esterno (elettroserratura, campanello, citofono, griglia scaldante) • Impianti parafulmine • Impianto fotovoltaico (integrato, autocostruzione) DOMOTICA VIDEO COMPUTER • Domotica intelligente (wireless, controllo locale e remoto,temperatura, sicurezza, rilevatori) • Impianto d’antenna TV (più televisori, decoder) • Parabola satellitare (orientamento, kit, cavo coassiale) • Collegamenti del computer (periferiche, rete, configurazione)
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le nostre abitudini, basti pensare alle occasioni in cui un temporale provoca un black-out: la maggioranza delle attività si ferma immediatamente e si profila uno scenario in cui doverne fare a meno sarebbe catastrofico. Nonostante ciò, si dà per scontato quasi tutto dell’elettricità, a partire dal fatto che ci debba essere “a prescindere”, che qualcuno debba erogarla (in che modo non ci interessa), che premendo un interruttore, come per magia, la luce, il computer, il campanello di casa, il forno, debbano funzionare ubbidientemente. A parte i professionisti nel settore (una volta i santoni erano i medici, oggi sono costoro) e qualche appassionato mosso dalla curiosità tecnologica, la maggior parte degli utenti dell’elettricità ne ignora persino i rudimenti fondamentali, complice una scuola dell’obbligo che su questo tema è del tutto latitante. Latitanti non sono però quelli che det-
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tano le leggi, che sbandierando motivazioni legate alla sicurezza, impediscono ai privati di metter mano agli impianti, come se fosse più pericoloso che andare in bicicletta sulle strade, per tutelare una categoria di artigiani di cui si devono prenotare le prestazioni come dal dentista (l’analogia si estende anche ai costi). Il libro non ha la pretesa di esaurire approfonditamente ogni argomento, non si rivolge al professionista, ma a tutti coloro che vogliano acquisire un certo dominio della materia, per conoscere quali sono i princìpi su cui si fonda, per capire l’entità di un’anomalia, per sapere quali sono le possibilità di miglioramento del proprio impianto elettrico, tenuto conto della continua evoluzione tecnologica delle apparecchiature e della casa. La legge impone che gli interventi siano fatti dei professionisti, ma sapere cosa stanno facendo, non guasta.
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Murare una zanca metallica in un foro quando non si ha la possibilità di sostenerla.
Bloccare una piastrella sostituita su un pavimento o un gradino da utilizzare quasi subito.
Fissare guaine e scatolette incassate per procedere alla chiusura delle scanalature.
cemen to Il cemento rapido è ideale quando non si ha la possibilità o il tempo di tenere in posizione un oggetto murato durante l’indurimento della malta, ma anche quando la tenuta deve essere veloce Per lavorare con il cemento rapido
bisogna organizzarsi bene perché appena l’impasto è pronto bisogna porlo subito in opera, altrimenti indurisce e non è più utilizzabile. Conviene prepararne e utilizzarne poco per volta, in caso contrario non si riesce ad applicarlo tutto. Il veloce indurimento del cemento a presa rapida provoca un notevole sviluppo di calore. Si può sfruttare questo fenomeno per rallentare in modo significativo l’indurimento, così da avere qualche minuto in più per rifinire il lavoro: basta utilizzare per l’impasto acqua conservata preventivamente in frigorifero. La bassa temperatura contrasta la produzione di calore e rallenta la presa della malta. L’applicazione deve avvenire su parti preventivamente bagnate e bisogna asportare subito le eccedenze di impasto.
A lato: alcuni esempi di utilità dell’impiego del cemento rapido.
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n to rapido milleusi
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oce
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Versiamo “a fontanella” il cemento rapido per l’impasto in un contenitore di plastica o di gomma flessibile. I recipienti rigidi non sono adatti perché i residui di cemento induriscono ed è difficile eliminarli.
2
Versiamo tutta l’acqua che riteniamo necessaria facendo attenzione a evitare la formazione di grumi e a non superare la quantità necessaria che imporrebbe aggiunte con perdita di tempo.
3
Lavorando in prossimità del punto di utilizzo, mescoliamo velocemente l’impasto per renderlo ben omogeneo. Possiamo cominciare a utilizzarlo appena risulta morbido e cremoso.
4 L’impasto va applicato con la cazzuola o con la spatola. L’oggetto da bloccare va tenuto fermo per qualche istante. A contatto con la muratura la prima presa avviene molto rapidamente.
5,6
Nel tempo che impieghiamo per l’applicazione, il cemento rapido indurisce nella tazza di plastica. A questo punto, per eliminare i residui, è sufficiente premerla e deformarla con le mani per frantumarli.
le proporzioni dell’impasto B 3 A 1
Le proporzioni (in volume) della malta di cemento rapido sono 3-1. A= acqua; B= cemento. Il cemento rapido non va mescolato con la sabbia, ma una piccola quantità di questa aiuta a rallentare la presa quando fosse necessario.
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arredare con la luce
Nei 53 negozi OBI, distribuiti in tutta Italia, è grande la disponibilità di lampade, lampadari e faretti per illuminare correttamente e con gusto ogni ambiente di casa
obi-italia.it
e i
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Nel corso di questi ultimi anni il mondo dell’illuminotecnica ha conosciuto uno sviluppo e un mutamento radicali, a partire dalla progressiva scomparsa delle lampadine a incandescenza alla nascita delle “compatte” a risparmio energetico, alla vera “esplosione” delle lampade a LED. A parità di intensità luminosa c'è un consumo molto inferiore di energia in termini di watt (una lampadina a risparmio energetico da 20 W equivale a una da 100 W a incandescenza, mentre la tecnolgia LED riduce ancora di più i consumi). Da qui i vantaggi di una maggior durata, minor produzione di calore e dimensioni ridotte. Tutto ciò ha permesso parallelamente l'evoluzione dei punti luce. Nei centri OBI troviamo una gamma amplissima di lampade, faretti, punti luce di vario genere che supportano tipi di lampadine di varia natura, specializzati per ogni ambiente di casa e di facile installazione.
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i m i s s utili per la casa 2
NUOVI ELETTROUTENSILI PER LA TINTEGGIATURA Due nuovi prodotti ideali per i lavori di tinteggiatura ci facilitano molto il lavoro: si tratta del paintroller elettrico PPR 250 (1) per la pittura di superfici lisce di grandi dimensioni, come soffitti e pareti, e della pistola a spruzzo PFS 105 E WALL Paint (2) per la pittura in punti di difficile accesso, come spigoli, bordi e superfici strutturate. Il paintroller elettrico, maneggevole e di utilizzo intuitivo, consente anche ai meno esperti di tinteggiare con facilità e precisione pareti e soffitti in modo rapido e pulito. Efficiente e precisa, la nuova pistola consente di ottenere ottimi risultati ancora più velocemente rispetto al pennello e con un risparmio di pittura del 15%. Paintroller PPR 250 costa euro 149, mentre la pistola PFS 105 E WALL costa euro 199. Bosch (www.bosch.it)
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NUOVO PARQUET A LISTONI La nuova linea “Moduli di listoni”, interpreta in un nuovo modo il classico parquet a spina di pesce: la posa viene riprodotta su listoni di grande formato, abbandonando i classici tasselli stretti e lunghi che caratterizzano questo tipo di posa. La stabilità del parquet è garantita dalla struttura a tre strati di legno massiccio incrociato per assicurare stabilità. Questa struttura permette di utilizzare tavole di grandi formati, ritagliate a precisione per ridare vita e creatività al nuovo parquet a disegno. Prezzi a partire da euro 95 il mq. Cadorin (www.cadorin.it)
COLORE E DESIGN PER LE SCALE La scala a giorno Direct è composta da elementi personalizzabili assemblati con l’utilizzo di viti, senza saldature, con svariate possibilità di personalizzazione. I cosciali (fianchi) sono di acciaio con diverse finiture, mentre le pedate possono essere di legno, cristallo, materiali riciclati o rivestimenti speciali. Lateralmente, viene completata con moduli decorativi che rappresentano vari motivi in diversi colori: si agganciano ai fianchi e possono essere sostituiti con altri anche a distanza di tempo, offrendo la possibilità di modificare l’aspetto della scala ogni quasl volta cambiano le esigenze d’arredo. Facile e veloce da montare, prezzi a partire da euro 100 il gradino. Ikona (www.ikonascale.it)
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UNA PORTA DI LUCE “Porta di luce” è un prototipo di porta interna dotato di tecnologia DSC o DSSC (dye-sensitized solar cells), celle solari di terza generazione in grado di emulare il processo della fotosintesi clorofilliana per generare energia elettrica senza l’esposizione diretta al sole. Al posto dei normali vetri sono stati inseriti 12 moduli di vetri fotovoltaici trasparenti e colorati che mediante batterie alimentano delle strisce di Led luminosi per creare un effetto di luce soffusa attorno al perimetro della porta e tra le due ante centrali.
Tondin (www.tondin.it)
LA SPINA CHE SCOMPARE Hide è un’innovativa presa a muro: grazie ad una speciale ergonomia brevettata, è la prima presa in grado di mimetizzarsi completamente nella parete dove è incassata. È composta da due elementi: una base inserita nella parete, dove si collegano le spine, e una parte piatta, che riveste l'attacco dei fili elettrici e sporge di solo 9 millimetri dal muro, con un ingombro impercettibile e "discreto". Basta un semplice gesto per far scorrere lo sportello e coprire completamente le spine elettriche eliminando il problema di spazio che fino ad oggi caratterizzava le classiche prese. Hide può essere istallata indifferentemente con l'apertura dello sportellino scorrevole verso destra o verso sinistra e su scatole elettriche preesistenti. A partire da euro 29,90. 4 Box (www.4box.it)
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RUBINETTI AL PASSO CON I TEMPI Due nuove collezioni di rubinetti, Serie 130 (1) e Titan (2) rispondono ai più moderni standard tecnologici, con un design dalle particolari finiture estetiche. Serie 130 ha uno stile essenziale: la bocca è idroformata e presenta sezioni multiple, larga e circolare alla base, si restringe nella curva, per poi riallargarsi e diventare ovale nella parte terminale. Il tratto peculiare di Serie Titan, invece, è la struttura piramidale a cerchi concentrici, che costituisce la base del rubinetto o delle maniglie, donandole una forma insolita. Rubinetterie Stella (www.rubinetteriestella.it)
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i vostri progetti
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ex bobina tutta puf
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Una bobina di legno, per l’avvolgimento dei cavi delle linee elettriche, rappresenta un’ottima base per la realizzazione di un comodo puf
Le bobine per l’avvolgimento dei cavi elettrici di grosso diametro sono molto solide e sono realizzate in multistrato, compensato marino, cartone pressato o addirittura legno. La forma a rocchetto sembra fatta apposta per accoglere comodamente una persona seduta, dato che vi sono una larga base e un piano d’appoggio altrettanto ampio. Lorenza Baccaro ha rivestito un fianco tondo con materiale morbido relizzando un simpatico e accogliente puf.
Per prima cosa occorre pulire la bobina e levigarla leggermente con carta vetrata (1), per poi applicare lo smalto acrilico, preceduto, eventualmente, da una mano di primer universale ( 2). A smalto asciutto si posiziona sulla base un cuscino imbottito (3), che va rivestito con tessuto decorativo, tagliato a forma di cerchio, a nostro piacimento (4). Per fermare il tessuto si utilizzano bullette a testa dorata o bronzata da tappezziere.
A Lorenza Baccaro, per la sua realizzazione, va in omaggio il trapano a percussione con regolazione elettronica RT-ID 75 da 750 watt Einhell.
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i vostri progetti
tribe hour a parete
Un quadrante in stile tribale fa da sfondo a un orologio di sicuro impatto visivo
Il movimento elettronico di un orologio, fissato a parete e dotato di due lunghe lancette grigie, ha, come sfondo, un fantasioso quadrante dipinto direttamente sul muro. Il nostro lettore Giacinto Raione ha scelto un decoro che ricorda le pitture rupestri con un’assonanza simbolica al sole e al mare. Le ore sono indicate con dodici raggi bianchi.
1
La decorazione tribale può essere eseguita in vari modi: con maschere stencil autocostruite o pronte all’uso, ispirandosi ad un disegno particolare o, se si ha sufficiente dimestichezza, direttamente a mano libera.
Com
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Il movimento, di piccole dimensioni e funzionante con pile “a bottone”, è fissato direttamente a parete con adesivo di montaggio Millechiodi, in modo da avere un profilo contenuto e poco sporgente.
A Giacinto Raione, per la sua bella realizzazione, va in omaggio la smerigliatrice angolare KG 915 KDG-QS da 900 W Black&Decker.
Via Tev Tel 033
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i vostri progetti
Il portarotolo Cercando il sistema di posizionare a parete il rotolo di carta da cucina, Giuseppe Vitale ha individuato la soluzione giusta utilizzando un supporto e un pezzo di bastone per tende avanzati da una precedente installazione. Tagliato il bastone alla lunghezza opportuna, ha fissato a parete il supporto e il risultato è quello visibile nella foto.
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Vetrina finestra
Ecco prop che d riali In fo della ziosi
Giorgio Montanari, durante la ristrutturazione della sua abitazione, ha chiuso una finestra. Il vano risultante, altrimenti inutilizzato, è stato allestito a vetrinetta portastoviglie. Il telaio e le ante che la compongono sono stati ricavati riciclando la cornice e le ante della finestra con le opportune modifiche, necessarie per il nuovo impiego.
I ripiani collocati nel vano-finestra sono dotati di mensoline laterali fissate alle spalline e sono semplicemente posati su di esse.
Il supporto e il bastone sono d’acciaio inox, ma la stessa soluzione può essere adottata con supporti e bastoni di legno e altri materiali.
premio! A Giorgio Montanari e Giuseppe Vitale va la livella laser NLW 90-2 Einhell.
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Cofanetto découpage Ecco un esempio degli ottimi lavori di découpage proposti dalla nostra lettrice Elisabetta Zappino, che da anni realizza decorazioni su svariati materiali quali legno, vetro, ceramica, latta. In foto è rappresentato un cofanetto per la festa della mamma con un motivo floreale e impreziosito con un’aggiunta dorata.
premio! A Elisabetta Zappino e Elena Palmieri va la livella laser NLW 90-2 Einhell.
Cornice decorata Elena Palmieri ci dimostra efficacemente come, con un poco di creatività, si possono abbellire anche gli oggetti più anonimi. In questo caso si tratta di una semplice cornice di legno, che Elena ha, dapprima, pitturato con smalto acrilico color turchese e poi lucidato con una mano di vernice trasparente (sempre all’acqua). Infine, l’applicazione di alcune conchiglie con colla a caldo arricchisce e rende più allegra la cornice.
INVIACI LE FOTO E LA SINTETICA DESCRIZIONE DI UNA TUA REALIZZAZIONE CHE RITIENI INTERESSANTE E BEN RIUSCITA: RICEVERAI IN OMAGGIO IL RICCHISSIMO PACCO REGALO CONTENENTE BEN 9 DIVERSI PRODOTTI HENKEL
Nome _____________________ Cognome _________________________ Età _____ Titolo della realizzazione __________________________________________________ Via ______________________________ Città ______________________ Prov. _____ CAP_________ Telefono ________________ E-mail __________________________ Dichiaro che la realizzazione da me presentata è mia autentica creazione e non è mai stata pubblicata prima d’ora. Ne autorizzo la stampa parziale o totale (con foto, disegni e testo) da parte di EDIBRICO. Firma
Spedisci coupon e foto a: Edibrico - Loc. Vallemme 21 - 15066 Gavi (AL) o via e-mail a: lettorifaidate@edibrico.it
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news nuovo servizio compo per il consumatore Dopo il grande successo ottenuto dal software per creare il proprio giardino con la scheda di manutenzione annessa, Compo lancia un nuovo strumento online su www.compohobby.it per aiutare i consumatori finali a trovare un prodotto nei negozi specializzati limitrofi alla zona di residenza, in modo da finalizzare la ricerca nel dettaglio. Il servizio, in precedenza generico, consente di iniziare la ricerca direttamente anche dalla scheda prodotto, oltre che dalla sezione “dove trovarci”. Al clic sul bottone dedicato si visualizzerà la cartina d’Italia con le regioni di riferimento, da cui selezionare la provincia d’interesse. A selezione avvenuta si vedrà la mappa dell’area con la segnalazione dei negozi specializzati, in cui si può trovare il prodotto Compo selezionato. Info: (www.compo-hobby.it)
demo gastronomiche a golosaria 2012 Migliaia le presenze alle dimostrazioni culinarie su barbecue Weber tenute da BBQ4All in occasione di Golosaria, kermesse gastronomica che ha catturato gli occhi e il palato dei cultori del gusto dal 17 al 19 novembre scorso, a Milano. Vari quanto accattivanti i menù preparati davanti al folto pubblico di ogni sessione. Tra questi: il bicchierino con crema di melanzana, caprino, mandorle, menta ed extravergine, le succose capesante grigliate con bacon, salvia bruciata e burro piccante al lemongrass... e, immancabile, la pizza! Info: (www.barbecueweber.it)
pareti di cristallo senza telaio Separet Otto è una linea di pareti di cristallo temperato, senza telaio, che racchiudono spazi del bagno da trasformare in angoli benessere. Il cristallo temperato, dallo spessore di 8 mm, è disponibile nelle finiture trasparente, grigio Europa, extra light e satinato ed è proposto in varie misure e configurazioni. Separet Otto Plus offre la massima la libertà di movimento grazie al profilo cerniera che consente una rotazione dell’anta Plus di 180°. Inoltre il lato fisso della doccia è dotato di bordo salvagoccia in alluminio e il sistema di guarnizione è facilmente removibile. Info: (www.arblu.it) fai da te 1 • 2013
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fai da te
news
N.58/1 FEBBRAIO-MARZO 2013
www.edibrico.it direttore editoriale e responsabile Nicla de Carolis
direttore esecutivo Carlo De Benedetti
redattore capo Francesco Poggi in redazione: Laila de Carolis, Elisabetta Palla, Valerio Poggi segretarie di redazione: Claudia Cazzulo, Patrizia Ferrari fotografi: Mauro Balbi, Carlo Cichero, Dino Ferretti realizzazioni: - DEMODUE nei laboratori-studi di posa di Gavi (AL) - contributo fotografico Selber-machen disegni: Pier Giorgio Magrassi pubblicità direttore vendite: Marco Carlini 0143 645037 335 7106139 marcocarlini@edibrico.it editore EDIBRICO srl 20135 Milano - via Carlo Botta, 7 tel 0143 645037 - fax 0143 645049 registrazione tribunale di Milano n. 556 del 14-10-2002 distribuzione esclusiva per l’italia: SODIP associata a.d.n. stampa: Rotolito Lombarda - Seggiano (MI)
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portoni sezionali hörmann Gli eleganti portoni sezionali motorizzati si aprono verticalmente verso l'alto, guadagnando così spazio sia dentro, sia davanti al garage e lasciando libero il passaggio. I portoni sezionali si adattano perfettamente a tutte le aperture del garage: rettangolari, sagomate, con archi ribassati o semicircolari. Motivo per cui sono particolarmente convenienti in caso di ristrutturazioni. Info: (www.hormann.it)
caldaia aerotop g Aerotop G è una nuova pompa di calore specificamente sviluppata per l’installazione esterna e si compone di due modelli, della potenza termica di 7 e 10 kW. La macchina è progettata e sviluppata per operare in ogni condizione climatica. Il prodotto può essere inserito in molteplici tipologie d’impianto, anche come unica sorgente termica, e qualifica il sistema edificio-impianto nelle applicazioni più evolute. Aerotop G offre un eccellente livello di comfort: è ideale per il riscaldamento residenziale e funziona silenziosamente con un bassissimo impatto sull’ambiente. Info: (www.elco-risparmioenergetico.it)
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