Rifare casa Marzo-Aprile 2016

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in una r om ivi ag sta gio

RIFARECASA RISTRUTTURARE E COSTRUIRE CON SISTEMI INNOVATIVI

Salire e scendere

Sped. abb. post. DL 353/03 (conv. in L. 27/02/04 - N.46) art.1 c. 1 - DCB/AL

Bimestrale - Anno 8 - N.44 MARZO-APRILE 2016/2 - euro 4,00

UN DOSSIER COMPLETO DEDICATO A SCALE E ASCENSORI: REGOLE, TIPOLOGIE, CONSIGLI

Dividere senza pareti

ARREDI, STRUTTURE, COLORE E ALTRE IDEE PER DELIMITARE LE DIVERSE ZONE NEGLI OPEN SPACE PRODOTTI E SOLUZIONI: TUTTE LE NOVITÀ VISTE A FIERA KLIMAHOUSE

CON LA VENTILAZIONE DECENTRALIZZATA ARIA SEMPRE PULITA IN CASA

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COME L’ASCENSORE ha cambiato l’architettura

Nicla de Carolis Direttore Editoriale

Già Vitruvio, padre dell’architettura del I secolo a.C. parla di sistemi per sollevare da un piano all’altro cose e persone realizzati da Archimede di Siracusa. Esempi di rudimentali ascensori sono quelli che esistevano nel Foro romano, coprivano 4 metri di corsa e venivano mossi, ciascuno, da un argano ad asse verticale azionato da quattro uomini. Anche nel Colosseo, per sollevare al piano dell’arena i gladiatori, gli animali e le apparecchiature sceniche per gli spettacoli, erano stati costruiti ben 32 montacarichi.

Nel XVIII secolo, alla reggia di Versailles, Luigi XV, per consentire le mosse furtive dell’amante, la Duchessa di Chateauroux, nel suo appartamento fece realizzare una “sedia volante”.

Anche in Russia, a San Pietroburgo nel mitico Ermitage, nel XVIII secolo, fu installato uno speciale divano elevatore per due persone che funzionò fino a quando il meccanismo all’improvviso si bloccò e la poltrona rimase sospesa tra i piani con i familiari dell’imperatore Paolo I a bordo. Per farli scendere si dovette ricorrere a una scala appoggiata al balcone e fu così che l’elevatore fu distrutto.

Nel corso dei secoli si sono studiati e sviluppati i sistemi più disparati, ma la storia dell’ascensore, modernamente inteso, inizia nell’800 con l’applicazione a esso di motori a vapore o idraulici per poi passare a quelli elettrici. Inizialmente, con lo sviluppo di stabilimenti industriali su più piani, si erano andati diffondendo dei montacarichi che avevano requisiti simili ai moderni « Tutto ciò rese gli ascensori elevatori. Ma l’evento più significativo si ebbe nel 1854 quando Elisha Otis, imprenditore americano, brevettò indispensabili e determinò il primo ascensore dotato di un dispositivo automatico un cambio radicale di sicurezza, in grado di bloccare la cabina nel caso di rottura della fune di sollevamento. Nel 1857, sempre a dell’architettura cittadina, New York, fu inaugurato il primo ascensore per trabasti pensare all’affascinante sporto di persone.

Skyline di Manhattan... »

A metà dell’800, l’improvviso aumento di concentrazione degli abitanti nei grandi agglomerati urbani della costa orientale degli USA determinò un’impennata dei costi dei terreni edificabili e vi fu quindi la necessità di realizzare costruzioni sempre più alte. Tutto ciò rese gli ascensori indispensabili e determinò un cambio radicale dell’architettura cittadina, basti pensare all’affascinante Skyline di Manhattan e alle case basse in mattoni rossi tipiche di certe zone vecchie della città.

Senza l’ascensore non potrebbero esistere le città moderne, sarebbero megalopoli in continuo sviluppo orizzontale, con tutto ciò che questo comporterebbe in termini di spostamenti.

In Italia i condomini nuovi hanno ovviamente tutti l’ascensore, ma c’è ancora una realtà di belle case d’epoca che ne sono sprovviste e hanno poco spazio per installarlo; da pagina 30 abbiamo analizzato le più innovative soluzioni speciali su misura in grado di soddisfare tutte le esigenze.

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RIFARE CASA

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6 RIFARE NEWS 13 DOSSIER: SALIRE E SCENDERE 14 18 22 26 28 30

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LE REGOLE DI BASE FORME SINUOSE DI CEMENTO ARMATO SCALE VERSATILI IN KIT FAI DA TE VETRO E ACCIAIO FANNO TENDENZA UNA STANZA IN PIÙ CON IL SOPPALCO ASCENSORI MINIMI INGOMBRI

PRIMA DI USCIRE, FALLE UNA CAREZZA...

CON ELEGANZA IN RIVA AL PO OPEN SPACE: UNICO, MA BEN DIVISO SI APRE E SI CHIUDE DA SÉ VIESSMANN: EFFICIENZA E COMFORT PER IL RISCALDAMENTO COCCOLE IN BAGNO CAMBIARE ARIA SENZA APRIRE LE FINESTRE IN APPARTAMENTO COME IN UNA VILLA LA LASTRA CHE VA ANCHE SOTT’ACQUA KLIMAHOUSE 2016: APPUNTI DA FIERABOLZANO DUE PIANI IN PIÙ CON CLASSE E IN SICUREZZA DAL MONDO EDILIZIA

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Dimora ottocentesca torinese Una ristrutturazione complessa e ambiziosa di un appartamento dove storico e moderno convivono in armonia.

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Open space: come dividerlo Klimahouse 2016: ecco le novità in fatto di risanamento ed efficienza energetica

Il desiderio di una casa a pianta aperta è in costante crescita, ma se le tramezze sono ridotte al minimo come si può fare per dividere gli ambienti?

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direttore editoriale e responsabile Nicla de Carolis decarolis@edibrico.it

direttore esecutivo Carlo De Benedetti carlo.debenedetti@edibrico.it

redattore capo Laila de Carolis laila@edibrico.it

Appartamento al piano terra con zona relax

redattore tecnico Mauro Balbi mauro.balbi@edibrico.it

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in redazione: Emanuele Bottino, Claudia Cazzulo segretaria di redazione: Patrizia Ferrari fotografi: Dino Ferretti, Carlo Cichero consulenza tecnica: Tito Grosso, Antonio Perrone disegni: Pier Giorgio Magrassi

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distribuzione esclusiva per l’Italia: SO.DI.P. S.p.A. 20092 Cinisello Balsamo (MI) Via Bettola, 18 stampa: Rotolito Lombarda S.p.A. - Seggiano (MI)

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I manoscritti e le fotografie anche se non pubblicate non si restituiscono. I nomi, le ditte e i prezzi, eventualmente pubblicati, sono citati senza responsabilità della rivista RIFARE CASA, a puro titolo informativo per rendere un servizio ai lettori. La rivista non si assume alcuna responsabilità circa la conformità alle vigenti leggi sulle norme di sicurezza delle realizzazioni.

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6 RIFARE CASA 02|2016

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Sanicondens Pro: 2 ingressi capacità di 2 litri; Sanicondens Plus: 4 ingressi e una cassetta per acque acide; Sanicondens Mini: per spazi ridotti, 4 ingressi e serbatoio di 1 litro; Sanicondens Best: per impianti di climatizzazione, caldaie a condensazione fino a 70 kW e refrigeratori, con neutralizzatori di sali. A partire da euro 85.

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TENDE PER FINESTRE DA TETTO, ROBA... DA CINEMA Le tende oscuranti a rullo Star Wars & Velux Galactic Night Collection sono realizzate con un resistente telo in poliestere a cui viene applicata una pellicola in alluminio riflettente, sulla parte rivolta verso l’esterno; sono facili da posizionare attraverso la barra di manovra. Scorrono dall’alto verso il basso su guide laterali in alluminio satinato e possono essere alzate e abbassate a piacere, o fermate in qualsiasi punto.

Per le finestre non del tutto accessibili è possibile acquistare un’asta di manovra e un adattatore compatibili con la propria tenda oscurante. La collezione propone due fantasie simboliche della saga di Star Wars “Darth Vader” e “The Death Star” e due fantasie per i nuovi personaggi “Kylo Ren” e “Robots”.

Velux (www.veluxshop.it)

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RIFARENEWS PARETE DI RECINZIONE DECORATIVA Questi pannelli per recinzione sono costituiti dall’unione di due pannelli nei quali vengono inseriti vari materiali ornamentali (pietre bianche o laviche, materiale da giardino, cortecce ecc) per ottenere una parete decorativa. Hanno lunghezza 2000 mm e altezza da 125 a 200 cm, sono formati da fili orizzontali alternati Ø 5 mm e verticali Ø 4 mm, in acciaio, zincati e rivestiti in poliestere per assicurare una buona durata nel tempo; sono disponibili in differenti combinazioni e dimensione di maglia (50x50 o 100x50 mm). Zenturo® Super è l’evoluzione del pannello Zenturo® in termini di rigidità e robustezza, nato per rendere più sicura l’installazione delle pareti riempite.

La parete ottenuta protegge il perimetro della casa con stile e assicura al contempo la massima privacy. Disponibili, di serie, nel colore antracite.

Due pannelli, palo e accessori a partire da euro 127,17. Betafence (www.betafence.it)

FRESA PIETRA E PIASTRELLE La fresa FPB05 è un aggiuntivo per smerigliatrice angolare composto di una serie di elementi che permettono di effettuare agevolmente la stondatura di bordi liberi e vivi di piastrelle e pietra, ottenendo pezzi speciali per completare in modo professionale la posa, operazione realizzabile anche su materiali già posati.

La fresa è studiata per essere utilizzata su materiali edili come piastrelle, pietra e materiali compositi duri. Ha una parte attiva su cui è distribuito un riporto al diamante, mentre come sistema di stabilizzazione e guida ci sono due elementi d’appoggio: uno agisce frontalmente ed è un robusto disco di metallo, l’altro, un disco di plastica, va in appoggio sulla superficie superiore; entrambi sono svincolati dall’asse della fresa mediante cuscinetto, per cui scivolano sul pezzo senza rovinarlo.

Sono tantissimi i casi in cui sono richiesti pezzi speciali, soprattutto in caso di posa di rivestimenti storici precedentemente recuperati, sia in interni sia in esterni. Possono essere spigoli di gradini, di mensole di pietra per finestre o porte, di piani cucina in pietra o marmo ecc.

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DOSSIER

SALIRE E SCENDERE

Una scala ben concepita deve poter essere percorsa con facilità, quasi come se si stesse camminando: per superare una determinata altezza ci sono precise regole da rispettare per la sua inclinazione, anche se, in molti casi, bisogna scendere a compromessi per conciliare comodità e ingombro, inserendo cambi di direzione o, se la scala conduce a locali secondari, accettando che risulti un po’ meno comoda e richieda

più attenzione, soprattutto nella discesa (tipo quelle a chiocciola). Talvolta, però, anche una scala progettata con i migliori criteri può risultare faticosa se percorsa più volte al giorno o per chi non è più giovane: gli ascensori domestici installabili in piccoli spazi, all’interno o all’esterno, offrono molte soluzioni e, grazie agli incentivi, possono essere un buon investimento in quanto accrescono il valore dell’immobile.

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

LE REGOLE di base

e scale per interni possono essere suddivise in due grandi categorie: quelle in muratura e quelle prefabbricate. Per le prime solitamente è prevista la realizzazione sul posto ed esiste il vincolo del peso, che non può gravare su una semplice soletta, e dell’ingombro che implica la disponibilità di un ampio spazio. l Questo non significa che sia vincente la scelta di una scala prefabbricata, ma ne va considerata la versatilità, in quanto può essere, quasi sempre, rimossa per una successiva ristrutturazione e riutilizzata in un altro contesto; ovviamente stiamo parlando di strutture di legno o ferro, ma esistono anche scale prefabbricate di cemento con una propria modularità, sfruttabile in sede realizzativa, ovviamente non smontabili. l Quanto ai criteri da seguire, per prima cosa bisogna considerare l’altezza da superare per collegare i due livelli. Nel caso della scala a rampa, la classica da interni, se il dislivello non eccede i 2,5 metri è sufficiente una scala a rampa continua o lineare; altezze intorno a 3 metri richiedono comunque una forma ad angolo, per altezze superiori si ricorre a due rampe dritte collegate da un tratto in curva o da un pianerottolo, oppure a rampe miste che alternano tratti curvi e rettilinei. In base a questa valutazione si intuisce quale può essere l’ingombro a terra e il posizionamento meno invasivo, tenendo conto del peso (specialmente se lontano dalle pareti), della dislocazione di finestre o zone di passaggio e delle possibili limitazioni nella fruibilità degli spazi. l Per legge una scala interna principale, ovvero tra zone ad abitabilità completa, non può avere rampe di larghezza inferiore a 80 cm (60 cm se secondaria, Ø 110 cm per le scale a chiocciola) e la sua pendenza dev’essere compresa tra 30° e 45°, anche di più se destinata a un utilizzo meno frequente; per una scala lineare lo spazio che serve a terra è pari alla sua larghezza; se le rampe sono due, l’ingombro minimo è 160 cm più lo spazio tra di esse. l Spesso la scala a rampa unica è preceduta da alcuni gradini di invito ortogonali a essa; se questi sono disposti a ventaglio, grazie alla parziale sovrapposizione dei gradini, si riduce l’ingombro a un diametro di 140 cm. ◼

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TIPI DI SCALE 1. Diritta- 2. A un ventaglio - 3. A due ventagli 4. A tre ventagli - 5. A un pianerottolo - 6. A due pianerottoli 7. Poligonale - 8. Semicircolare RIFARE CASA 02|2016

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

200 cm

100 cm

18 cm alzata 18 cm alzata 27 cm

pedata

LA LEGGE DI BLONDEL ‣ Prende il nome dall’architetto François Blondel che la enunciò nel 1675 ed è nota anche come “regola del passo”; è attuale ancora oggi, nonostante l’evoluzione abbia comportato un aumento della statura media umana (e quindi della misura del piede). Si possono fare molte disquisizioni riferite a casi singoli, ma la regola base rimane questa: p + 2a= 62~64 cm (p = pedata, a = alzata, 62~64 cm = passo, è il percorso di un individuo di statura normale a ogni passo su un piano inclinato). ‣ Da questa regola deriva la normativa UNI 10800 che regolamenta le scale a uso privato: la lunghezza di un passo (qui considerata compresa tra 60~65 cm) deve corrispondere alla somma di due alzate più una pedata: se una delle due grandezze aumenta, l’altra deve diminuire per mantenere una lunghezza compresa nell’intervallo suddetto. Nello specchietto sottostante sono riportati alcuni tra gli esempi di calcolo più ricorrenti.

1 PEDATA + 2 ALZATE = PASSO 29

+

17x2

=

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27

+

18x2

=

63

26

+

18,5x2

=

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25

+

19x2

=

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22

+

20,5x2

=

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LO SVILUPPO E I COMPONENTI ‣ Progettualmente, una scala ripida è imposta quando non c’è sufficiente sviluppo in lunghezza. Per guadagnare spazio, si può considerare il solaio di arrivo come ultima pedata: la scala avrà quindi un’alzata in più rispetto al numero delle pedate vere e proprie. Se lo spazio è ancora scarso, ovvero l’inclinazione supera i 45°, bisogna ripiegare su una forma ad angolo. ‣In una scala, il gradino è l’elemento formato da un’alzata e una pedata: il loro insieme costituisce la rampa. Ci sono precise regole da rispettare anche per gli accessori: per esempio, la normativa dispone che il corrimano si trovi a un’altezza di 90-100 cm dal piano di calpestio con uno sbalzo di 4 cm dal muro (ove presente). Il parapetto, il cui compito è quello di proteggere il lato della scala affacciato sul vuoto (e può essere sovrastato dal corrimano), dev’essere alto almeno 100 cm e, se chiuso da colonnine o altri elementi, tra questi non deve poter passare una sfera del diametro di 10 cm.

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30 21-cm

COME CAMBIA LA PEDATA ‣ Nella progettazione di una scala tradizionale viene stabilita normalmente una determinata alzata (ideale è che sia compresa tra 15 e 19 cm: la pedata, ossia la profondità del gradino, si ricava applicando la regola del passo. Una scala “comoda” ha, indicativamente, una pedata compresa tra 21 e 30 cm. ‣ Per le scale a chiocciola o elicoidali occorre un altro approccio: la forma trapezoidale della pedata impone che questa venga misurata sulla linea di percorso, a circa 30 cm dal corrimano, perciò varia in base al diametro. Le scale di piccolo diametro risultano comunque ripide perché bisogna rispettare, per legge, l’altezza di 2 metri tra uno scalino e quello corrispondente del giro superiore; a seconda del diametro, si possono inserire da 12 a 16 gradini a giro.

Pedata d’arrivo

Gradino Corrimano Piantone d’arrivo Colonnine Montante o fascione Larghezza della scala

Piantone di partenza i linea dso percor

Gradino di partenza

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

FORME SINUOSE di cemento armato

e scale elicoidali di calcestruzzo sono costituite da elementi prefabbricati che vengono composti direttamente in cantiere, tenendo conto, nella progettazione, dello spessore di un eventuale rivestimento con altri materiali. l Sembra impossibile che una struttura di questa maestosità non richieda alcun fissaggio laterale, eppure è così: la scala sembra sospesa, è ancorata al gradino di partenza per mezzo di un particolare sistema di armature che la rende sicura e antisismica. Le scale elicoidali di legno o metallo necessitano invece di un ancoraggio a metà sviluppo che ne garantisca la rigidità necessaria. l Si può scegliere se installare una ringhiera o realizzare un parapetto integrato

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di cemento semplicemente rialzando la fascia esterna: la prima scelta risulta meno invasiva dal punto di vista ottico, la seconda comporta una spesa inferiore ed esalta l’unicità della composizione. l La particolare forma si presta ad interessanti giochi di luce, quindi l’illuminazione va curata e segue criteri diversi a seconda che l’installazione della scala sia a centro stanza, protagonista degli spazi, o adiacente alle pareti, magari contornata da un vano proprio. l La forma leggera e sospesa non deve trarre in inganno: ogni gradino grezzo pesa da poco più di 20 kg a oltre 100 kg, pertanto la scala non può insistere su un solaio tradizionale, ma può collegare un piano terra ai livelli superiori senza richiedere rinforzi strutturali. ◼

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Scala elicoidale in cemento Concrete, diametro variabile da 124 a 310 cm, personalizzabile con ringhiere di vario tipo e luci a led integrate. Rintal (www.rintal.com) RIFARE CASA 02|2016

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

COMPOSIZIONE SUL POSTO DI ELEMENTI PREFABBRICATI ‣ Il montaggio si può riassumere sostanzialmente in tre fasi: la predisposizione della struttura, con gli elementi prefabbricati in calcestruzzo legati da armature, la finitura del manufatto grezzo con gesso o malta a frattazzo e l’applicazione o la posa del rivestimento. Generalmente le fasi si svolgono su sottofondi ancora grezzi, per cui alla partenza occorre tener conto dello spessore che avrà il pavimento finito; dopo aver tracciato l’ingombro del vano scala si posa il primo gradino, bloccato in piano con spessori e puntelli. ‣ In corrispondenza delle aperture ricavate sulla pedata si praticano i fori nella soletta per inserire i tondini di ferro bloccati con tassello chimico; a questi si saldano altri tondini orizzontalmente, di diametro ridotto, per ottenere un’armatura. ‣Il gradino successivo si appoggia sul primo, il terzo sul secondo e così via. Ognuno va sostenuto con puntelli via via più lunghi ed è conformato in modo da includere i fascioni laterali; una prima solidarizzazione dei gradini prevede l’inseri-

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mento tra ogni singola alzata di una speciale malta in grado di raggiungere elevati livelli di resistenza in tempi brevi. La scala qui rappresentata collega tre livelli, quindi tra il secondo e il terzo occorre realizzare un piano di sbarco raccordato alla soletta, prima che la scala prosegua fino al livello superiore. Si collegano le parti in calcestruzzo con un reticolo di ferri d’armatura, quindi si realizza una cassaforma per la gettata. ‣ Quando lo sviluppo della scala è completato, si inseriscono nelle scanalature presenti nelle fasce esterna e interna le barre di armatura in tondino, dopo averle sagomate per seguire la curvatura e legate al calcestruzzo con occhielli già predisposti o staffette che sporgono dal cemento; le due coppie di tondini, all’estremità inferiore, vanno annegati nella soletta di partenza. ‣ Tutte le scanalature vengono poi sigillate con la stessa malta utilizzata in precedenza, quindi la superficie viene rasata e lisciata per ottenere l’aspetto monolitico che caratterizza la scala.

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

SCALE VERSATILI in kit fai da te

ei casi in cui la scala ha una funzione secondaria si possono adottare soluzioni più semplici e più contenute come ingombri: pensiamo all’accesso a un soppalco o a un sottotetto, caso quest’ultimo in cui, se viene utilizzato come spazio non abitabile adibito a ripostiglio, si ricorre spesso all’installazione di scale retrattili. l In questo senso le scale in kit rappresentano il compromesso più interessante tra una scala prefabbricata vera e propria e un modello retrattile: sono costituite da elementi modulari che chiunque abbia un minimo di praticità nei lavori manuali e un’elementare dotazione di attrezzi può assemblare in proprio, ottenendo un consistente risparmio nella spesa complessiva. Ogni singolo segmento (composto da gradino, supporto ed elementi di collegamento) è concepito per offrire diverse regolazioni, lasciando libertà di scelta tra i valori di alzata, pedata e rotazione sull’asse verticale: il percorso può essere pertanto lineare o curvo e la scala si adatta perfettamente a qualsiasi situazione di altezza e lunghezza a disposizione. l La scala Kya della gamma Arkè rappresenta una soluzione economica e salvaspazio grazie alla particolare sagomatura dei gradini (larghi 58 cm) che ne permette una parziale sovrapposizione: sono in massello di faggio in tinta chiara o scura da montare su supporti d’acciaio verniciati nero, grigio o bianco.

La ringhiera è composta da montanti d’acciaio verniciati e cavi d’acciaio paralleli al corrimano, che è in PVC con un’anima d’alluminio, in tinta con i gradini. l Un’importante valutazione a monte va fatta in presenza di un impianto di riscaldamento a pavimento: il montaggio di queste scale è possibile soltanto se in fase di stesura dei tubi si è provveduto a lasciare uno spazio libero per il fissaggio della scala a terra. Il montaggio deve avvenire comunque a opere murarie finite.

Fontanot (www.fontanot.it) ◼

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE COME SI MONTA IL KIT KYA ‣ Prima di iniziare il montaggio si misura l’altezza dal pavimento al piano di sbarco superiore; si sottrae 22 da questo valore e si divide il risultato per il numero delle alzate meno una, ottenendo l’altezza di ogni singola alzata. ‣ Tutti gli elementi che compongono la scala vanno estratti dalla cassa e suddivisi per tipologia. Si determina la posizione di fissaggio a parete del supporto a piastra dell’ultimo gradino, considerando che l’alzata calcolata è comprensiva dello spessore del gradino stesso.

Questo va forato, sulla faccia inferiore, utilizzando la dima in dotazione, per aprire le sedi delle viti che lo bloccheranno all’ala orizzontale della piastra; l’ala verticale va poi appoggiata a parete per copiare i fori per i tasselli a espansione, ma senza fissarla. ‣ Utilizzando la maschera, si forano tutti i gradini, tenendo presente che vanno alternati: uno va forato in modo che la pedata rimanga a destra, quella successiva a sinistra (ossia capovolgendo il gradino) e così via. Si prosegue componendo, a terra, i supporti degli altri gradini su quello di partenza, senza serrare le viti che li bloccano al tubo, fino ad arrivare al supporto iniziale che va a pavimento; uno a uno si portano alla dimensione dell’alzata e si serrano le viti di bloccaggio, badando che tutti siano allineati per costituire una rampa rettilinea. ‣ Qualora fosse prevista una rotazione alla partenza per diminuire l’ingombro in profondità (configurazione a ventaglio), gli elementi più in basso vanno ruotati di 5° uno rispetto all’altro, sempre seguendo le istruzioni. ‣ L’intera struttura va sollevata e appoggiata a parete, con il supporto più basso che appoggi a pavimento. Prima di montare i gradini, su ognuno bisogna praticare una coppia di fori laterali per il fissaggio dei supporti (uno inferiore e uno inferiore) in cui devono inserirsi i montanti della ringhiera, nella posizione indicata dalle istruzioni. Completato questo passaggio, i gradini possono essere fissati alle relative piastre partendo dall’alto. ‣ I montanti si tagliano a misura e su ciascuno di essi si montano i componenti per il collegamento al corrimano e ai cavi d’acciaio intermedi. Si completa il montaggio della ringhiera (la scala può essere percorsa con cautela), poi si rimuove il gradino più in basso per forare il pavimento, fissare a terra il supporto inferiore con tasselli e concludere il lavoro.

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GRADINI SINGOLI A SBALZO ‣ Questa soluzione permette di combinare funzionalità e design in un’ottica minimalista: la successione di gradini a sbalzo che appaiono come sospesi si presta per configurazioni rettilinee con o senza foro solaio.

Il gradino Wall, di larghezza 80 o 90 cm, è realizzato in massello di faggio (chiaro, scuro, tortora, avana scuro, sbiancato) ed è concepito per l’inserimento a parete, previa verifica che questa sia portante o idonea a reggerne il carico. Attorno alla staffa, da fissare alla muratura e su cui calzare il gradino a mò di cassetto, vanno disposte specifiche guarnizioni che hanno il compito di assorbire le vibrazioni dovute al calpestio per evitare che siano trasmesse alla parete.

Acquistabili online, costano cadauno euro 217,90 (80 cm) ed euro 247,90 (90 cm).

Fontanot (www.fontanotshop.com)

247-305 cm

88-282 cm

standard

11+1

266-329 cm

11+2

266-329 cm

11+2

‣ La scala Kya è fornita di serie con 11 gradini e 12 alzate regolabili da 19 a 23,5 cm; i disegni mostrano tuttavia la possibilità di aggiungere 1-2 gradini (sempre destri) per coprire sviluppi in altezza differenti dallo standard, con relativi elementi per il prolungamento della ringhiera, oppure una seconda ringhiera qualora la scala venga installata in una zona distante da un muro e necessiti di protezione anche sull’altro lato.

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

VETRO E ACCIAIO fanno tendenza

a combinazione tra superfici di vetro ed elementi complementari in acciaio ha aperto nuove prospettive per l’architettura delle scale da interni: ringhiere e corrimano a protezione del lato aperto sul vuoto sono spesso sostituiti da balaustre di vetro, le alzate non sono più “fisicamente” presenti, ma determinate dallo spazio vuoto tra un gradino e l’altro, anche questi in vetro sottoforma di sandwich di più lastre con interposto una pellicola trasparente antisfondamento (stratificato). Nelle configurazioni più ricercate è possibile inserire in essi anche una striscia a led. l La scala rappresentata in queste immagini, realizzata su progetto esclusivo da Interbau, nella vista laterale si presenta come un elemento d’arredo singolare e capace di connotare gli spazi, senza invaderli visivamente; condizione indispensabile è che la parete abbia una portanza idonea per supportare l’installazione delle staffe su cui vanno fissati lateralmente i gradini. l L’installazione può prediligere la tra-

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sparenza, ricorrendo a perni o piastre di sostegno laterali di dimensioni ridotte, oppure essere concepita in modo che ciascun gradino appoggi per tutta la sua larghezza su un supporto di acciaio inox con linee morbide e brillanti, fatto per essere notato, facendo emergere il design a scapito del minimalismo suggerito dalle trasparenze. Il bello della combinazione vetro-acciaio è che si può scegliere se far prevalere l’uno o l’altro materiale. l Installando un esile corrimano in acciaio a parete, in alcuni casi si può fare a meno della protezione sul lato a sbalzo, anche se è sempre consigliabile: la scelta suggerisce di percorrere la scala dal lato più interno e il profilo dei gradini resta molto più pulito. Nella scala presa ad esempio, invece, il parapetto a vetro unico con profilo curvo stupisce e dona eleganza all’insieme, collaborando inoltre nel sostegno dei gradini sul lato a sbalzo tramite perni d’acciaio; nella parte inferiore è fissato a pavimento, mentre in alto è collegato alla parete tramite quattro tubi d’acciaio che fungono da parapetto laterale. ◼

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UN’ABILE ILLUSIONE OTTICA ‣ La scala a una rampa che collega zona giorno e zona notte in questo spazio open, in posizione centrale, a prima vista sembra inspiegabilmente supportata da un divisorio in vetro strutturale: in realtà è completamente autoportante, ancorata solo ai solai superiore e inferiore. La scala ha una struttura in ferro, il rivestimento è fatto con lo stesso legno di rovere utilizzato per il pavimento, spazzolato e oliato; oltre a collegare i due livelli, svolge anche la funzione di separé tra cucina e soggiorno. Le lastre di vetro alle quali la scala sembra appoggiata, di qualità extrachiara, temperate e molate a filo lucido, sono montate accostate a essa con il profilo inferiore incassato nel pavimento e con il profilo superiore incassato nel controsoffitto; nella buona riuscita di questo inconsueto progetto si è rivelata fondamentale la stretta collaborazione tra parchettista e cartongessista.

Interbau Treppen (www.interbaustairs.com)

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

UNA STANZA IN PIÙ con il soppalco ei casi in cui la superficie calpestabile di un’unità immobiliare è limitata, ma l’altezza permette di realizzare una parziale divisione in orizzontale dei volumi (per esempio nel recupero di siti post-industriali), si può ottenere un notevole incremento degli spazi abitabili: se il locale presenta, in linea di massima, un’altezza di 430-440 cm si può soppalcare circa 1/3 della superficie, anche di più se si dispone di altezze maggiori. In parole povere, sopra e sotto il soppalco l’altezza minima dev’essere di 210 cm, tenendo conto che il suo spessore è di 10 cm o più. l Un soppalco abitabile rappresenta un aumento della superficie lorda di pavimento: il Regolamento Edilizio varia da un Comune all’altro e non sempre ne è consentita la realizzazione. Trattandosi di una vera e propria stanza in più bisogna richiedere un permesso a costruire, con un progetto redatto da un professionista: va fatta un’attenta analisi sulla struttura del fabbricato per accertarsi che possa sostenere il soppalco; può essere che occorra il certificato di collaudo statico finale. l La superficie finestrata non dev’essere inferiore a 1/8 della superficie del locale soppalcato, pertanto può rivelarsi necessario aprire una nuova finestra o ampliare quelle esistenti; la realizzazione di bagni e cucine nella parte sottostante è consentita soltanto se l’altezza è di almeno 240 cm. L’aumento della superficie abitabile comporta anche la variazione della classe catastale (e forse della categoria) dell’immobile e l’incremento dei millesimi nei condomini dove questi sono calcolati in base alla superficie. l La struttura può essere in muratura, legno o acciaio. La prima è fattibile solo se le murature portanti sono spesse almeno 45-50 cm, per incassare le travi di 20-30 cm: il peso è notevole e può comportare problemi specialmente nelle zone a rischio sismico. Le strutture in legno possono apparire più naturali, ma risultano più rumorose e soggette a vibrazioni e scricchiolii; per contro i tempi di posa si riducono e con loro il costo al metro quadrato (20% in meno rispetto a uno in muratura); l’acciaio è più moderno e “snello”, meno ingombrante visivamente specialmente se abbinato al vetro. ◼

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QUALE SCALA PER IL SOPPALCO ‣ I fattori che influenzano la scelta sono molti: la superficie del soppalco, la presenza di porte e finestre e la frequenza d’uso sono da valutare attentamente.

La scala a un’unica rampa ha un notevole ingombro se si vuole rispettare una pendenza ragionevole: l’ideale è che sia installata ridossata a un muro, eventualmente con un percorso iniziale ad angolo retto o in curva con gradini sagomati. La scala a chiocciola occupa uno spazio ridottissimo a pavimento, indipendentemente dal dislivello, ha un costo inferiore rispetto a una scala tradizionale e spesso si rivela la soluzione migliore se non la si deve percorrere con oggetti voluminosi.

DIVERSE POSSIBILITÀ ‣ completamente di legno Travi e assito sono realizzati in legno di abete selezionato, esente da nodi caduchi e fessurazioni; in alternativa si può optare per legno di faggio, più solido e pregiato, perfettamente abbinabile a scale nella stessa essenza. Per la verniciatura si utilizzano prodotti a base d’acqua con bassa emissione di formaldeide, applicati con un ciclo a due mani per rendere la superficie più resistente alla luce solare e al calpestio. ‣ acciaio e vetro Soluzione indubbiamente più moderna quella che prevede l’utilizzo di una travatura in acciaio e la realizzazione del piano di calpestio con lastre di vetro strutturale: anche in questo caso la scala e la balaustra possono essere coordinate e il vantaggio principale è quello di consentire il passaggio dell’illuminazione naturale proveniente, per esempio, da un ampio lucernaio, quindi disporre di uno spazio luminoso anche al di sotto del soppalco. Rintal

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

ASCENSORI minimi ingombri iù che ascensori, nelle ristrutturazioni si installano con maggior frequenza le “piattaforme elevatrici”, meno complesse e onerose. Si tratta di una comodità che aumenta il valore complessivo dell’immobile, oltre a rientrare tra le opere che beneficiano delle agevolazioni statali per le ristrutturazioni: se l’edificio è plurifamiliare, con la ripartizione della spesa (e dei benefici) in base ai millesimi, la cosa si fa interessante, tanto più che lo spazio per installare la piattaforma lo si trova sempre, all’interno o all’esterno. l Al massimo ci può essere da discutere sulle finiture, perché le possibilità sono veramente tante, sia per ottimizzare l’integrazione con l’esistente sia per puro vezzo estetico, ma attenzione: se si vuole completare la piattaforma con particolari optional funzionali ed estetici, il costo complessivo può raggiungere e anche superare quello di un equivalente ascensore. Occorre anche considerare la differente velocità: per salire dal piano terra al 3° piano la piattaforma impiega almeno 70-75 secondi (sia se si è in cabina sia per la chiamata al piano), dipende con quanta fretta si arriva o si esce da casa. ◼

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Incastellatura Tamponamento

Illuminazione Cielino

Parete di cabina cieca

Profili interni Specchio

Bottoniera di cabina

Corrimano

Bottoniera di piano

Parete di cabina panoramica

Porta di piano a battente Pavimento di cabina

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ASCENSORE O PIATTAFORMA? ‣ Un ascensore può superare livelli senza limiti di altezza, richiede uno spazio maggiore e uno scavo ( fossa) profondo almeno un metro a piano terra; ha doppie porte (di cabina e al piano), non occorre tenere premuto il pulsante durante il movimento, è soggetto a una severa normativa e a verifiche periodiche prestabilite e onerose. ‣ La piattaforma elevatrice offre qualche comodità di meno: non può superare dislivelli oltre i 20 metri, è più lenta (0,15 m/secondo contro oltre 0,6 di un ascensore), a parte alcuni casi bisogna tenere premuto il pulsante durante tutto il tragitto, ma lo scavo si riduce a pochi centimetri e la normativa è più semplice.

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MOVIMENTO IDRAULICO

‣ Un motore aziona una pompa immersa in olio che viene inviato a un pistone, provocando la salita della cabina. In discesa il motore non funziona, un gruppo di valvole fa sì che la cabina scenda con velocità costante in ogni condizione di carico. Il consumo elettrico in fase di discesa è nullo, ma per l’avviamento serve uno spunto maggiore, quindi potenza impegnata superiore a quella di un ascensore elettrico. Costa meno all’acquisto ed è di facile realizzazione, ma lo smaltimento di olio e batterie incide sui costi.

DIMENSIONI mm

MIN

MAX

Cabina 480x550 1200x1500 Vano in muratura 670x820 1560x1750 (dim. interne) Incastellatura 650x910 1730x1770 (dim. esterne)

MOVIMENTO ELETTRICO

TRA LE SCALE INTERNE CONDOMINIALI ‣ Gli spazi angusti non sono più un problema, il modello XS della gamma DomusLift è racchiuso in un castelletto che misura solo 65x91 cm e lo spazio interno alla cabina è di 48x55 cm, se si dispone di maggior spazio si può scegliere tra 54 modelli per interni ed esterni, fino a 12 metri di corsa con 7 fermate.

Per il collegamento elettrico è sufficiente un allacciamento alla rete domestica e la messa in servizio richiede minime formalità burocratiche; a seconda dei modelli, la profondità della fossa è compresa tra 55 e 120 mm. La cabina chiusa su tre lati e le fotocellule interne garantiscono la sicurezza dei passeggeri; le chiavi di abilitazione sulle bottoniere impediscono l’uso a persone non autorizzate. A partire da circa 14.000 euro.

IGV (www.igvlift.com - www.domuslift.com)

‣ Funziona grazie a un sistema di funi che aderiscono per trazione a una puleggia; in genere, per bilanciare il peso della cabina si ricorre a un contrappeso. Se il collegamento motore-puleggia avviene mediante un riduttore, l’insieme si definisce argano; senza riduttore si parla di motore “gearless”, posto all’interno del vano corsa, e l’ascensore si definisce Machine Room Less (MRL), ovvero senza locale macchina. Sono motori a magneti permanenti, più efficienti di quelli a motoriduttore e consumano meno energia. Il sistema di trazione, inoltre, non richiede l’uso di lubrificanti, con maggiore rispetto dell’ambiente.

DIMENSIONI mm Cabina

MIN

MAX

800x1100 1100x1400

Vano in muratura 1320x1250 1650x1550 (dim. interne) Incastellatura 1530x1570 1830x1660 (dim. esterne) RIFARE CASA 02|2016

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DOSSIER SALIRE E SCENDERE

LA PIÙ VENDUTA IN ITALIA ‣ Richiede una fossa profonda appena 13 cm, ha una portata di 300 kg, impegna meno di 3 kW (220 V) di potenza e si muove con una velocità di 0,15 m/sec su una corsa massima di 18 metri. Con la piattaforma Elfo la manovra avviene con i pulsanti premuti costantemente per tutto il tragitto, la gamma di accessori, finiture e accessori permette qualsiasi personaliz-

zazione; storicamente è priva di porte di cabina, ma può essere dotata di porte a soffietto o telescopiche a 2 o 3 ante.

A richiesta armadio di contenimento quadro di manovra e centralina.

A partire da euro 8.900 (due fermate).

E.P. Elevatori Premontati (www.elevatoripremontati.it)

LIBERI DI SCEGLIERE

I VIAGGI DI GULLIVER

‣ La piattaforma MySpace richiede una fossa minima di 100 mm e una testata da 2400 mm (minimo assoluto 2200 mm); motore monofase 1,5/2,6 kW e portata tra 250 e 350 kg, fino a 5 fermate con 12 m di corsa, con estensioni a richiesta. Dimensioni interne minime del vano 1170x980 mm (meccanica laterale) o 1010x1170 mm (meccanica posteriore), entrambe per cabina 800x800 mm. Oltre alle agevolazioni di legge, l’azienda offre importo finanziabile a partire da 5000 euro, rate 12-60 mesi, erogazione in 10 gg dall’approvazione dell’iter.

Kone (www.konemyspace.it)

‣ Grazie alla modularità dei suoi componenti, Gulliver si adatta anche agli spazi ristretti: la larghezza minima è 730 mm, ha una portata massima di 300 kg, corsa massima percorribile 15,1 m con 5 fermate. Allestimenti con protezione o senza tettuccio, cabine colorate inox o panoramiche, castello tamponato con cristallo naturale, fumé o satinato, porte cieche o vetrate, oltre 50 piante standard per qualsiasi spazio. Vasta scelta di materiali e finiture, installazione in pochi giorni.

ThyssenKrupp Ceteco (www.ceteco.it)

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PIATTAFORMA RESIDENZIALE ‣ Adattabili a tutte le tipologie abitative a due o più piani, le piattaforme idrauliche Level richiedono una fossa di 100-150 mm e la centralina va installata vicino al vano ascensore. I 250-350 kg di portata possono essere estesi a 500 kg e la capienza è di 3 persone (2 per il modello M); possono effettuare fino a 5 fermate con una corsa massima di 14,1 metri, il motore da 1,5/2,2 kW è monofase per un immediato collegamento alla rete domestica. Ricca scelta di finiture e accessori.

Daldoss (www.daldoss.it)

PIÙ CONFIGURAZIONI ‣ Se non è possibile realizzare la soletta che sorregge l’impianto a 130 mm sotto la fermata più bassa, si può superare questo dislivello con una pedana inclinata fuori terra; il modello più piccolo della piattaforma Minilift può essere installato in un vano in muratura 929x990 mm o in una struttura portante esterna 995x1090 mm. Scelta tra versioni senza porta cabina e porte di piano a battente oppure con porte di piano e cabina automatica a 2 o 3 ante; armadio 600x350xh1500 mm collocabile fino a 17 metri dal vano corsa, capienze 2-3 persone.

Ceam (www.ceam.it) RIFARE CASA 02|2016

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PRIMA DI USCIRE, falle una carezza...

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GRAZIE ALL’ADOZIONE DI DUE SENSORI, BASTA ACCAREZZARE LA PLACCA SFIORO IN CORRISPONDENZA DEL COMANDO PER LO SCARICO PARZIALE O TOTALE DELLO SCIACQUONE, SENZA ALCUNA PRESSIONE: LE LUCI A LED INCORPORATE SI ACCENDONO E SI ATTIVA LA PULIZIA DEL WC ei bagni contemporanei il design e la tecnologia lavorano al servizio del benessere su tutti i fronti, anche un gesto banale come quello di azionare lo scarico del WC può essere fatto in modo “emozionale”: è sufficiente che l’azione si possa compiere con leggerezza, senza una vera e propria pressione su un tasto che non c’è, esattamente come si fa con lo schermo di uno smartphone. l Nella nuova placca Sfioro anche il materiale con cui si entra in contatto, un vetro perfettamente liscio e sottile, contribuisce a esaltare questa sensazione e l’esecuzione dello scarico parziale o totale è accompagnata da un segnale luminoso discreto che continua a pulsare finché l’acqua non ha nuovamente riempito la cassetta; tutto si svolge nel totale minimalismo. l Anche le modalità d’installazione sono ridotte all’essenziale: Sfioro si installa in modo semplice e veloce tramite l’innovativo sistema di ag-

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gancio diretto allo sportello, già sperimentato con successo dalle placche Pucci di ultima generazione. l Nella parte posteriore, la placca è munita di “mollette” che permettono un aggancio immediato e perfetto allo sportello. Con la dima si regolano le viti portaplacca dello sportello, poi basta un movimento dall’alto verso il basso per applicare la placca a pressione sullo sportello. l Le placche Sfioro sono compatibili con le cassette a incasso Pucci Eco® con doppio pulsante di scarico: sono realizzate in polietilene, hanno uno spessore di 7,5 cm e vengono fornite con rubinetto di arresto da 1/2”, supporto rete portaintonaco, staffe di sostegno, tubo di risciacquo 35x11 cm regolabile in altezza, rosone eccentrico Ø 22 mm. Le versioni disponibili sono con scarico da 9 e 6 litri oppure 4 e 3 litri; rispetto ai tradizionali sistemi di risciacquo, permettono un risparmio idrico fino al 47,5%.

Pucciplast (www.pucciplast.it) ◼

IL DESIGN VESTE LA TECNOLOGIA ‣ La nuova placca Sfioro è in vetro di alta qualità nei colori bianco, verde e nero: misura 280x180 mm e al centro incorpora due segmenti che, quando vengono sfiorati in base alla quantità di acqua da scaricare (9 o 6 litri a sinistra, 4 o 3 litri a destra, a seconda della cassetta montata) si illuminano e la luce a led continua a pulsare fino a riempimento della cassetta. Richiede un collegamento alla rete, viene fornita con alimentatore da incasso e relativa guaina per il passaggio dei cavi.

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CON ELEGANZA in riva al Po

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UNA RISTRUTTURAZIONE COMPLESSA E AMBIZIOSA, VOLTA A MANTENERE L’ATMOSFERA E IL FASCINO NOBILIARE DI UNA DIMORA OTTOCENTESCA TORINESE SULLE RIVE DEL FIUME, IN POSIZIONE APPARTATA TRA LA VEGETAZIONE FLUVIALE

DEAMICISARCHITETTI Giacomo de amicis si laurea presso il politecnico di milano nel 1993, fonda lo studio nel 2005 con bruna rivolta e dal 2014 si associano anche rossella destefani e luigi bartoli. l’ambizione è quella di realizzare progetti che conservino il senso del tempo, ma nuovi e originali negli esiti e nel significato. www.deamicisarchitetti.it

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n appartamento aristocratico e raffinato, dove storico e moderno convivono e si intersecano, frutto di una trasformazione radicale degli interni. La pianta ottocentesca era caratterizzata da un lungo corridoio che collegava numerose stanze anguste e cupe: la demolizione delle murature non portanti ha condotto alla sua eliminazione, consentendo di ottenere stanze ampie e luminose. Paradossalmente, la redistribuzione ha fatto compiere un salto indietro alla configurazione, assimilandola a quella delle dimore del ‘500 in cui gli ambienti risultavano concatenati, ma la giusta dose di materiali pregiati e complementi moderni ha reso gli spazi contemporanei, salvaguardando al tempo stesso la presenza di elementi storici che definiscono l’identità dell’immobile. l L’abitazione ora si sviluppa su tre fulcri spaziosi, su cui si affacciano direttamente le altre stanze: la cucina, il soggiorno e la cabina armadio, quest’ultima diventata inaspettatamente il cuore della casa a dispetto della comune tendenza a porre la sua collocazione in zone defilate. La scelta dei colori non poteva essere che sobria, non solo per pavimenti e pareti, ma anche per gli arredi, concedendosi a tratti qualche macchia di colore: il rosso acceso della locandina e le sedie color senape in cucina, il quadro appoggiato sulla libreria nell’ingresso, apparecchi illuminanti di design moderno e minimale. A rendere ancor più suggestivo il tutto la posizione appartata sulle rive del Po, con ben sei aperture, tra balconi e ◼ finestre, che affacciano sul grande fiume.

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Camera da letto

Bagno

Cucina

Living Lavanderia

Bagno

Studio

Camera da letto padronale Vasca da bagno Bagno padronale

Studio

IL FULCRO DELLA CASA ‣L’introduzione di pochi e significativi elementi d’arredo valorizza i materiali pregiati che caratterizzano le superfici e, ancor più, gli elementi architettonici antichi e sofisticati originari della struttura, come il camino del soggiorno sovrastato da una specchiera dorata. ‣ La cucina è un ambiente molto ampio e luminoso, con volta di mattoni riportati a vista; una doppia penisola a “T” incorpora lavello, piano cottura con cappa sospesa e tavolo da pranzo, alle spalle l’armadiatura che racchiude il frigorifero a due ante. Sia questa sia la base della penisola sono realizzate in multistrato di pioppo fresato a controllo numerico, su disegno dello studio, mentre il top e il tavolo sono in massello di rovere.

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SUPERFICI PREZIOSE ‣ Aree pavimentate con lastre di marmo verdello e parquet si susseguono per tutto l’appartamento, definendo la suddivisione delle zone.

Il legno del parquet è termotrattato, sottoposto a temperature intorno ai 200 °C e più in tutto lo spessore nobile, una sorta di “cottura” che lo trasforma e lo rende più scuro, esaltandone le sfumature e conferendogli una maggiore stabilità dimensionale e resistenza alla compressione, pur rendendolo più fragile.

Con questo accorgimento, qualora si verificassero graffi, questi si noterebbero meno rispetto a un parquet sottoposto a colorazione. ‣ In posizione centrale, un nucleo di distribuzione permette di accedere alle diverse zone della casa: è circondato da una boiserie di legno snervato e lavorato a dima per ottenere pareti curve, che in realtà sono le ante del guardaroba, la cui superficie è rifinita a foglia d’oro.

La stessa finitura prosegue sulla parete di fondo del soggiorno che prende luce dalle grandi finestre con affaccio sul fiume e produce riflessi dorati nell’ambiente.

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I TIPI DI POSA DEL PARQUET 1. A tolda di nave: gli elementi hanno le giunzioni di testa che cadono casualmente e non è, quindi, necessario che siano tutti della stessa lunghezza.

2. A correre regolare: con le giunte a spaziatura costante tra le file.

In entrambi questi primi due casi la posa può essere parallela alle pareti o in diagonale.

3. A mosaico o nido d’ape: con accostamento alternato orizzontale e verticale di quadrotti premontati. Hanno il pregio di permettere un montaggio molto veloce e di utilizzare materiale di formato minore e quindi più economico.

4. A spina di pesce: i listelli vengono disposti a 90° tra loro secondo file parallele, con la testa di un listone che poggia sul fianco dell’altro.

La posa può essere diagonale o parallela. È la posa più costosa a causa della difficoltà tecniche e del maggior impiego di tempo.

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STUDIO CON TAVOLE A SPINA DI PESCE ‣ Lo studio è letteralmente definito da superfici in legno: la boiserie a tutt’altezza alle pareti, il soffitto a cassettoni e il pavimento in parquet posato a spina di pesce contribuiscono a smorzare la luminosità tipica delle altre stanze, favorendo il relax e la concentrazione. La maestosa libreria, nella parte bassa, è chiusa da una coppia di ante la cui lavorazione riporta lo stesso motivo della boiserie.

Interessante il gioco cromatico determinato dal susseguirsi di tavole con tonalità differenti: una soluzione che valorizza ambienti alti e profondi come questi, l’alternanza di colori abbinata alla posa a spina di pesce non è consigliabile in stanze a cubatura convenzionale in quanto tende a far apparire i locali visivamente più piccoli e appesantiti.

TERMOSIFONI SEMINASCOSTI ‣ Un ulteriore tocco di personalità è costituito dalle coperture che celano parzialmente alla vista i termosifoni installati sotto le finestre: sono realizzati in lamiera traforata al laser e intelaiata, su disegno dello studio.

Le finestre sono state recuperate integralmente, provvedendo a dotarle di vetrocamera con vetri basso emissivi che ne hanno aumentato le prestazioni; nella foto sopra il controdavanzale molto profondo che si trova nel soggiorno.

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LA STANZA DA BAGNO ‣ Dislocata in una zona perimetrale dell’appartamento e direttamente accessibile dalla camera padronale, si presenta con una grande vasca quadrata rivestita con mosaico vetroso, inscritta in un podio rivestito con lastre di pietra Rainbow, un tipo di arenaria che si contraddistingue per la base rosata-violacea arricchita da particolari marezzature nei toni dell’arancione. Il rivestimento prosegue sulla parete che incorpora il gruppo rubinetteria; oltre a immergersi, il bacino può essere utiliz-

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zato anche come doccia grazie a un ampio soffione installato a soffitto. ‣Entrando nella stanza, il podio è l’unica cosa che si nota: poi, allargando lo sguardo, compare anche il lavabo in pietra con il grande specchio, mentre i sanitari sono nascosti alla vista in un vano laterale oltre la vasca.

Altri due bagni con doccia si trovano l’uno adiacente al nucleo di disimpegno, l’altro a servizio della camera da letto secondaria, sul versante opposto della casa.

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OPEN SPACE: UNICO, ma ben diviso

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IL DESIDERIO DI UNA CASA A PIANTA APERTA È IN COSTANTE CRESCITA, MA SE LE TRAMEZZE SONO RIDOTTE AL MINIMO COME SI PUÒ FARE PER DIVIDERE GLI AMBIENTI SENZA SEPARARLI? ECCO QUALCHE IDEA

uò trattarsi di un piccolo appartamento da far apparire più grande o di un ambiente già concepito senza pareti divisorie, situazione tipica della conversione in spazi abitativi di siti commerciali o industriali dismessi (loft): fatto sta che un open space va quanto meno suddiviso in zone, lasciando lo sguardo libero di attraversarle senza ostacoli. l In alcune occasioni le superfici finestrate si trovano concentrate su uno stesso lato e non è facile tirar su pareti senza impedire alla luce naturale di penetrare in profondità (specialmente nelle mansarde). Tuttavia la zona notte ha bisogno di un minimo di riservatezza; può essere da tenere in conto la possibilità di isolare temporaneamente la cucina con pannellature scorrevoli, opache o semitrasparenti, per evitare di ricevere nel disordine eventuali ospiti inattesi. l La particolarità della situazione richiede un minimo di astuzia e una discreta dose di buon gusto: in un contesto unico devono convivere diverse funzionalità, magari con una miscellanea di stili che, per risultare piacevole e sorprendente, va progettata con cura. La suddivisione “fittizia” può avvenire in modi diversi: con soluzioni di separazione verticali non troppo marcate, eventualmente modulabili (tende, pannelli) e non necessariamente cieche; connotando gli arredi che fanno parte di una determinata zona con richiami cromatici e di stile che li accomunino, ma li differenzino dagli altri; definendo la zona pranzo con una pavimentazione di colore diverso, oppure quella relax con un grande tappeto o con una sorta di muretto a L che circondi il divano; variando l’altezza del soffitto tra le diverse zone... e chissà quante altre idee possono saltar fuori! ◼

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STRUTTURE IN CARTONGESSO ‣ Il bagno dev’essere sicuramente separato dal resto della casa, ma in fase di ristrutturazione può richiedere un ampliamento o una ridistribuzione dei sanitari: per evitare opere murarie invasive ci si può affidare ai sistemi a secco, evitando disagi e accelerando i tempi. La versatilità delle strutture in cartongesso può essere sfruttata per realizzare divisori più funzionali delle semplici pareti: andamenti curvi, nicchie, sistemi di accesso scorrevoli, luci incassate ecc. ‣ L’intelaiatura metallica di supporto, in profilati metallici, è costituita da una cornice da fissare a pavimento, a soffitto e, se la separazione è totale, a parete; in questa si inseriscono i montanti, distanziati in base alla larghezza delle lastre che vanno poi avvitate a essi.

Nell’intercapedine generata dai profilati si possono far passare gli impianti e, dopo aver rivestito uno dei due lati, inserire materiale isolante prima di completare il rivestimento.

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APERTURE LATERALI DI TRANSITO ‣ Un divisorio centrale tra due ambienti offre due pareti contrapposte che possono essere sfruttate diversamente sui due lati: per esempio, quadri sul lato rivolto verso il living e armadio da cucina sull’altro o, nel caso fosse destinato a camera da letto, attrezzato come guardaroba o testiera del letto. Il divisorio, di spessore variabile in base alle necessità, può arrivare fino a soffitto o essere alto 200-210 cm, quanto basta a impedire allo sguardo di vedere al di là, offrendo al tempo stesso un piano superiore per complementi d’arredo o luci nascoste che puntano al soffitto. Le aperture laterali lasciano libertà di transito e mantengono la profondità dell’ambiente, garantita anche dalla prosecuzione di una stessa pavimentazione. ‣Il divisorio può essere spostato lateralmente e incorporare un focolare che, nella versione bifacciale, permette di godere della fiamma ardente tanto dalla zona pranzo quanto dal salotto, dove può essere parzialmente attrezzato a libreria. L’isola di cucina definisce lo spazio destinato alla preparazione dei cibi consentendo di rimanere in relazione con gli altri ambienti della casa e con l’esterno su cui si affaccia un’intera parete vetrata: questa soluzione richiede la predisposizione a monte degli impianti idraulici ed elettrici a servizio dell’isola, prima di pavimentare.

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CON ARMADIATURE E SCAFFALI ‣ Librerie e armadi convenzionalmente vengono immaginati addossati a una parete, ma in molti casi sono un’ottima soluzione per essere utilizzati come divisori.

I mobili di produzione industriale non sono idonei, tal quali, per questo impiego, perché la parte posteriore è solitamente chiusa con un pannello sottile e non nobilitato su una faccia (quella che va rivolta a parete); per non rivolgersi a un artigiano che realizzi una soluzione su misura si possono scegliere soluzioni poco profonde da disporre schiena contro schiena e comporre autentiche pareti attrezzate utilizzabili diversamente sui due lati, intercalate da aperture per il passaggio eventualmente provviste di porte.

Anche il lato che non arriva a parete, ossia lo spessore della composizione, può essere sfruttato con utili ripiani.

DIFFERENZIARE CON IL COLORE ‣ In questa mansarda gli elementi funzionali della cucina sono ridossati a parete, mentre l’isola incorpora alcune basi e ha funzione di banco da lavoro; il tavolo da pranzo in posizione centrale è una sua estensione e delimita una zona ben definita nell’ambiente, lasciando molta libertà di movimento. Le basi laterali sospese sono pensate per non ingombrare lo spazio; tutta la zona pranzo-cucina si identifica nella tonalità rossiccia del legno, mentre quella dedicata al relax è contraddistinta dai toni chiari del tappeto e del divano.

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SI APRE e si chiude da sé UNA MOTORIZZAZIONE CHE SI PUÒ INSTALLARE SU QUALSIASI PORTA PER AVERE COMFORT E SICUREZZA

n motore tubolare da installare sopra la porta o sul telaio, un braccio-guida che può essere incollato al manto della porta e il collegamento a una presa elettrica: la motorizzazione PortaMatic si installa facilmente su porte d’ingresso o interne di legno o acciaio e tutto diventa più semplice, se si hanno entrambe le mani impegnate o si deve spingere un passeggino, oppure si soffre di difficoltà di deambulazione. l Con la sola pressione di un tasto, la movimentazione può avvenire in 4 modi diversi: a impulsi, per aprire la porta e richiuderla premendo una seconda volta; automatico, con richiusura automatica una volta trascorso un lasso di tempo preimpostato; semi-automatico, ossia aprire parzialmente la porta con la mano, dopodiché interviene la motorizzazione per fare ruotare completamente il battente e, analogamente, spingerla leggermente perché si attivi la motorizzazione a completare la chiusura della porta; chiudiporta, che attiva la motorizzazione solo per richiudere la porta, dopo averla aperta manualmente e una volta trascorso il periodo di tempo preimpostato. ◼

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‣ Un segnale acustico e l’illuminazione led integrata indicano apertura e chiusura già prima che la porta si metta in movimento, per un transito ancora più sicuro. In stand-by PortaMatic consuma meno di 1 watt e il sistema radio BiSecur consente l’apertura a distanza in sicurezza: la codifica AES 128 è impiegata anche per l’online banking. Hörmann (www.hormann.it)

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VIESSMANN: efficienza e comfort per il riscaldamento CALDAIA E IMPIANTO SOLARE: UN ABBINAMENTO VINCENTE , SPECIALMENTE SE L’AFFIDABILITÀ DEL SISTEMA È GARANTITA DA UN UNICO FORNITORE

ggi un moderno impianto di riscaldamento deve prevedere l’installazione di una soluzione con il solare termico che consente di garantire il massimo comfort nella produzione di acqua calda sanitaria, di ridurre i consumi e, di conseguenza, i costi della bolletta energetica, incrementando il valore dell’immobile. l Viessmann offre una gamma completa di soluzioni in grado di sfruttare l'energia solare per l'acqua calda e il riscaldamento: pannelli piani, pannelli a tubi sottovuoto e soluzioni a pacchetto già pensate per le utenze domestiche. l Tra le ultime novità nel campo del solare termico, l’azienda propone Vitosol 200-FM, il

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primo pannello al mondo con brevetto Viessmann che introduce una nuova concezione di solare termico: grazie a una soluzione altamente innovativa, quando il sole ha completato il riscaldamento dell’acqua in maniera efficiente e gratuita, il pannello interrompe automaticamente l’apporto di calore all’impianto, preservandolo dalle alte temperature e dalle problematiche legate alla stagnazione, allungandone quindi la vita utile e gli eventuali intervalli di manutenzione.

Inoltre, grazie alle prestazioni elevate, il pannello soddisfa il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria tramite energie rinnovabili come previsto dalla legge per i nuovi edifici. l L’abbinamento tra caldaia e solare termico

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si rivela particolarmente vantaggioso, in quanto la caldaia “riconosce” la produzione di acqua calda tramite impianto solare e si disattiva automaticamente, con un’evidente riduzione dei consumi energetici. Va ricordato che un impianto con queste caratteristiche si può ripagare in tempi brevi, grazie anche agli incentivi e alle detrazioni fiscali, confermati per il 2016. l Ridurre drasticamente le emissioni in atmosfera ed evitare di impoverire le risorse del nostro pianeta è diventato un impegno improrogabile: per questo Viessmann, azienda leader mondiale nel settore del riscaldamento, da sempre investe nelle energie rinnovabili e punta a soluzioni innovative e a favore della sostenibilità. Nel campo del solare vanta oltre trent’anni di esperienza e un’ampia gamma di soluzioni altamente efficienti, affidabili e di lunga durata. l Un impianto solare Viessmann assicura il massimo comfort tutto l’anno, con importanti benefici sulla bolletta energetica. ◼

Esempio di installazione del collettore solare Vitosol 200-FM.

‣ Vitosol 200-FM è un collettore piano con assorbitore selettivo, brevetto Viessmann.

ACQUA CALDA PER LA DOCCIA E PER IL RISCALDAMENTO ‣ Che si tratti di una caldaia a condensazione a gasolio, a gas, a legna oppure di una pompa di calore, tutti gli impianti Viessmann sono concepiti per l’abbinamento con la tecnologia solare.

Viessmann (www.viessmann.it) RIFARE CASA 02|2016

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IN BAGNO, RISPETTO AL PASSATO, SI PASSA PIÙ TEMPO, ANCHE PER RILASSARSI: PER QUESTO, NELLE RISTRUTTURAZIONI, GLI SI DEDICA MAGGIORE ATTENZIONE; VASCHE E CABINE POSSONO ESSERE INSTALLATE ANCHE IN ALTRI LOCALI E I SANITARI DIVENTANO PIÙ MODERNI E FUNZIONALI BOX DOCCIA RICHIUDIBILE ‣ Un’idea geniale, specialmente per risolvere il problema dello spazio nei bagni medio-piccoli (ma non solo), è quella di una doccia che c’è solo quando serve, come il modello OpenSpace: le due ante, una delle quali può essere a interamente a specchio, si richiudono appoggiandole a parete e, grazie alla soluzione doccia DuraPlan a filo pavimento, lo spazio rimane libero da ingombri e si ha la massima libertà di movimento. Quando il box viene richiuso, il grande specchio, oltre a essere funzionale, fa apparire il locale più grande; i profili a parete su cui sono inserite le ante formano una cornice cromata lucida.

OpenSpace costa a partire da euro 3.679; DuraPlan 80x80 cm euro 563 più euro 472 per il set da incasso. Duravit (www.duravit.it)

‣ Rubinetteria e doccetta rimangono nascosti dalla richiusura dell’anta a parete: possono sporgere fino a 125 mm e un attacco conico a corredo permette di appendere la doccetta in verticale.

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SOLUZIONI INTEGRATE DOCCIA-HAMMAM ‣ Anche in spazi ristretti è possibile disporre di un ambiente funzionale per il relax come questo, adattabile a qualsiasi situazione a partire da un modulo base 160x100 cm. Un box attrezzato come doccia-bagno turco non deve necessariamente far parte del bagno, ma può trovare collocazione in altre zone della casa, a patto che si predispongano a monte i necessari collegamenti idraulici ed elettrici.

Si presenta con piatto e seduta in Plylite, un materiale resistente, inalterabile e facile da pulire, con superficie antiscivolo; in particolare, il piatto Rug ha il piano calpestabile morbido per rendere ancor più confortevole il momento della doccia. Il generatore di vapore, di potenza variabile a seconda dello spazio, è racchiuso nella seduta, quindi non occorre un vano tecnico supplementare e l’installazione è semplificata: la doccia si trasforma così in un piacevole bagno turco, comandabile dal pannello touch retroilluminato.

Glass 1989 (www.glass1989.it)

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VASCA PERSONALIZZABILE CON VERNICIATURA ‣ Partendo dal concetto di contemporaneità e dall’importanza di personalizzare gli ambienti, le vasche Burlington in resina TSFR possono essere verniciate per coordinarle con le finiture dell’ambiente. La vasca London Rectangle ha un gusto neoclassico e si ispira a un contesto storico, con linee morbide e tradizionali; misura 180x85xh64 cm, pesa a vuoto 50 kg e non è adatta per rubinetti a bordo. Finitura bianco e bianco + argento, euro 2.014. Il marchio è distribuito in Italia da Regia (www.regia.it)

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‣ Particolarmente utili nel caso di sostituzione di una vasca con una doccia, i pannelli Ardesia Wall sono in materiale composito da incollare alle pareti e disponibili con le stesse texture e i 5 colori dei piatti doccia Ardesia e Ardesia Design; l’effetto coordinato fra piatto e parete aumenta il valore estetico dell’insieme.

I pannelli Wall si abbinano a tutte le cabine doccia Aqualight e Aquasteel.

A partire da 1.060 euro (iva inclusa).

Grandform (www.grandform.it)

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COLONNA DOCCIA SQUADRATA ‣ Digital Shower Thermo è una colonna doccia sicuramente non convenzionale: si distingue per il contrasto tra la superficie a specchio sui lati della struttura e il bianco opaco del rivestimento frontale. È completa di rubinetteria termostatica con doccetta integrata nella base, che si prolunga di lato offrendo un ripiano portaoggetti, e di cromoterapia a due strisce integrate sotto il top, ai lati del soffione; la tastiera dal design moderno e intuitivo permette la regolazione di radio e cromoterapia. In questa configurazione è abbinata a pannelli di rivestimento Ardesia Wall e piatto Ardesia Design bianco. Euro 1.440 (iva inclusa). Grandform

PIATTO DOCCIA IN ACRILICO ANTIBATTERICO ‣ Il Biotec è una resina acrilica di ultima generazione resistente agli urti, antibatterica e assolutamente stabile, anche in grandi formati. I piatti doccia ultrapiatti Surf (3 cm) sono costituiti da una lastra acrilica, rinforzata grazie a un telaio metallico immerso nel Biotec; completi di piletta (scarico 20 l/min), copripiletta in acciaio inox, questi piatti doccia permettono installazioni sopra pavimento, filo pavimento e rialzata.

Sono disponibili nel formato angolare, quadrato e rettangolare in numerose dimensioni. A partire da 3.220 euro (iva inclusa).

Grandform RIFARE CASA 02|2016

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PIÙ IGIENE PER IL WC ‣ Nei WC la brida, ossia la cavità generata dal profilo a C del bordo del vaso, è sempre stata un punto critico per l’igienizzazione, in quanto difficile da raggiungere anche con i beccucci sagomati allo scopo che adottano i flaconi dei prodotti per la pulizia. Eliminando il labbro interno di questo profilo, ottenendo una brida “aperta”, tutto è più semplice. ‣Con il sistema DirectFlush applicato a oltre 10 modelli di diverse collezioni, a pavimento o sospesi, un innovativo flusso d’acqua risciacqua tutto l’interno del vaso senza spruzzi e con soli 3-4,5 litri; l’igienizzazione è facilitata dalla maggiore libertà di azione e grazie alle finiture AntiBac (smaltatura agli ioni d’argento) e CeramicPlus (l’acqua forma piccole gocce che scivolano nello scarico insieme al calcare).

A partire da 137 euro + iva Villeroy & Boch (pro.villeroy-boch.com)

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PLACCA DI COMANDO IN CERAMICA, NO TOUCH E INTELLIGENTE ‣ Eleganza, funzionalità e igiene: basta avvicinare la mano (circa 40 mm) alla placca in ceramica Moon e si aziona lo scarico dell’acqua parziale o totale. Il sistema elettronico Hidroboost non richiede collegamenti elettrici, genera energia tramite una dinamo attivata dall’acqua e, in caso di inutilizzo prolungato (30 gg), effettua automaticamente uno scarico; la placca misura 230x150x16 mm ed è compatibile con la cassetta OLI74. Prezzi di listino: placca Moon euro 365, cassetta OLI74 euro 297.

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CAVALLETTO ATTREZZATO ‣ All’interno di questo elemento portante in legno massello (noce canaletto, rovere o wengè) sono racchiusi tutti gli elementi per il carico e lo scarico dell’acqua, totalmente a scomparsa, e le sedi per l’installazione degli accessori; può essere abbinato a un lavabo in Corian® DuPontTM rivestito in legno massello coordinato alla struttura e accompagnato da una mensola portaoggetti con gancio portasalviette, una cassettiera e uno specchio girevole.

L’aspetto è rustico e si rifà a quello di un cavalletto costruito artigianalmente che misura 160 cm in lunghezza, 30 cm in larghezza e 68 cm al livello superiore del tronco, che ha un diametro di 18 cm. Fa parte della collezione Dressage ed esiste anche in versione lunga 100 cm. Graff (www.graff-faucets.com)

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Conosciamo la fresatrice integrale in tutte le sue caratteristiche tecniche (guide, accessori, frese) e anche gli altri strumenti per fresare il legno (toupie e trapano). Scopriamo tutte le lavorazioni che possiamo effettuare: modanare il bordo di tavole, decorare con linee geometriche o libere la superficie di pannelli, rifilare i bordi e scavare su di essi scanalature che possono diventare sedi di robusti incastri come quello a coda di rondine. Costruiamo intelligenti supporti che rendano più facile e preciso il lavoro con questa macchina; esercitiamoci nella realizzazione di importanti mobili in cui la fresatura assume sia la funzione strutturale sia quella decorativa

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Fresare con la toupie Guide e accessori Guide speciali Costruirsi il banco per fresare La credenza campagnola La piattaia con cassettini L’angoliera modanata Gli zoccolini fatti in casa La culla in massello

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CAMBIARE ARIA senza aprire le finestre vere una casa con murature ben isolate e serramenti ermetici è fondamentale per il risparmio energetico, ma l’aria interna va cambiata con frequenza, per evitare che si impoverisca di ossigeno, a causa del metabolismo umano (che produce anche anidride carbonica), e si saturi di sostanze non proprio salutari emesse da vernici e collanti utilizzati dall’industria dell’arredamento, oltre che di odori sgradevoli. Inoltre, i fenomeni di condensa dovuti a un ricambio d’aria insufficiente portano alla formazione di muffa, segnale di un tasso di umidità che non fa certo bene alla salute. l In gran parte delle abitazioni di nuova costruzione, specialmente se si tratta di case passive, si tende a installare impianti di ventilazione meccanica centralizzati, con tubazioni nascoste, grazie ai quali espellere l’aria viziata e immetterne di nuova, pulita e filtrata, senza perdite di calore. Per gli immobili esistenti, a meno di incorrere in una radicale ristrutturazione, questo intervento è troppo invasivo e oneroso, ma la ventilazione meccanica decentralizzata permette di risolvere il problema con singoli apparecchi la cui installazione è simile a quella di uno split con un ingombro che, spesso, è decisamente inferiore. l Un solo apparecchio, in linea di massima, non è in grado di servire efficacemente un intero appartamento: meglio disporre di un’unità di ricambio d’aria nella zona cucina e di una a servizio della zona notte-bagno, ossia nei luoghi dove l’aria risulta più viziata e, di solito, in posizione contrapposta, anche se il massimo lo si ottiene da unità con livelli di portata aria ridotti installati stanza per stanza. l Adottando macchine con recupero di calore, le dispersioni energetiche in fase di ricambio sono quasi nulle: l’aria si rinnova continuamente e viene filtrata prima di essere immessa, senza dover aprire le finestre e far entrare insetti, rumori, inquinamento e avere un’aria che, a distanza di poche ore, andrebbe nuovamente cambiata. Le modalità di funzionamento possono essere diverse: alcune macchine adottano un flusso d’aria che si inverte automaticamente ogni 1-2 minuti, recupero di calore escludibile (per l’estate), impostazione di sola emissione o sola immissione ecc. ◼

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ANCHE SENZA INSTALLARE UN IMPIANTO DI VENTILAZIONE CENTRALIZZATA CI SI PUÒ ASSICURARE ARIA PULITA IN CASA, IN MODO CONTINUO E SENZA FUGHE DI CALORE; E SI RISOLVONO MOLTI ALTRI PROBLEMI DOVUTI ALLO SCARSO RICAMBIO

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Unità di ventilazione

Unità di comando

Unità di ventilazione

COSA SERVE PER IL MONTAGGIO ‣L’installazione avviene ovviamente su una parete esterna: l’ideale è in prossimità di una presa di corrente o di una scatola elettrica, in modo che con una breve crena si possa predisporre sottotraccia l’alimentazione elettrica fino all’apparecchio.

Occorre poi effettuare un carotaggio della muratura e realizzare il foro passante per l’inserimento della tubazione che espelle/immette aria: il diametro varia a seconda dei modelli, solitamente 150-350 mm, ma per alcuni basta un foro Ø 100 mm.

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I monostanza per la massima efficienza i si preoccupa molto dell’inquinamento esterno, ma come si è detto anche l’aria degli spazi “indoor” può essere carica di sostanze più o meno tossiche in base alla loro concentrazione: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità 4,3 milioni di persone l’anno muoiono per l’esposizione all’inquinamento dell’aria domestica o degli uffici, che contiene polveri sottili, benzene, radon e monossido di carbonio, spesso rilasciate dalla respirazione, dai materiali da costruzione, dal sistema di riscaldamento, condizionamento e cottura dei cibi, dagli arredi e dai rivestimenti (pitture murali, vernici, pavimenti) e dai prodotti per la pulizia.

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l Per migliorare la qualità dell’aria nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro, dove di fatto si trascorre la maggior parte della vita, Vortice ha progettato soluzioni di nuova generazione che, oltre a migliorare le condizioni di salute, mirano a ridurre i consumi energetici. Tra queste ci sono i recuperatori di calore, sistemi di ventilazione che ricambiano l’aria filtrandola e recuperano l’energia termica del flusso d’aria in uscita per cederlo a quello in entrata, che è più freddo, praticamente a costo zero. l I Vort HRW 20 Mono sono recuperatori di calore decentralizzati che per dimensioni, silenziosità, efficienza e design sono concepiti per singoli ambienti. Esistono tre modelli:

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- Mono con comandi integrati a bordo macchina per l’accensione, lo spegnimento e la selezione della modalità di funzionamento; - Mono HCS con comandi a bordo macchina e sensori di umidità relativa. Il rilevatore di umidità è impostabile su 4 valori (60, 70, 80, 90%) e attiva l’aspiratore quando supera la soglia impostata. Quando il tasso di umidità relativa ridiscende sotto il 10% del valore di soglia l’apparecchio riprende a funzionare nella modalità in precedenza impostata; - Mono RC con il gruppo comandi remoto che privilegia il ridotto ingombro nell’ambiente di destinazione (80 mm di spessore contro i 113 delle versioni con comandi a bordo).

l L’unità interna ha la forma di un fazzoletto bombato da 240x225 mm; adotta un motore brushless (senza spazzole) su supporto con cuscinetti a sfere che consuma meno di 2 W nel funzionamento alla portata minima e meno di 5 W a quella massima. Lo scambiatore ad accumulo è ceramico e garantisce oltre il 90% di scambio termico alla minma portata. Questi sistemi sono progettati per l’installazione in pareti perimetrali spesse tra 285 e 700 mm e richiedono un foro Ø 160 mm; il funzionamento è a 5 velocità regolabili e 3 modalità (aspirazione, ventilazione e ventilazione con recupero calore); non servono sistemi per lo smaltimento della condensa. Vortice (www.vortice.it) ◼

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ALTRE CARATTERISTICHE E VANTAGGI FISCALI ‣ La rumorosità ridotta a 16 dB alla portata minima rende questi apparecchi installabili in camere da letto, studi, soggiorni; l’aspirazione dell’aria interna avviene attraverso il perimetro del pannello frontale, il condotto di ventilazione può essere chiuso agendo sul pannello stesso. Adotta filtro G3 lavabile e led di diagnostica e stato del filtro. Se l’installazione è finalizzata a un aumento dell’efficienza energetica, beneficia delle agevolazioni fiscali.

1-3. Versione Mono RC e relativo comando remoto; spessore dell’unità interna di soli 80 mm.

2-4. Versione Mono/Mono HCS e particolare del comando a bordo, che comporta uno spessore maggiore (113 mm).

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Aria fresca e pulita 24 ore su 24 ‣ Un altro sistema di ventilazione decentralizzata molto interessante è ComfoAir 70, con recupero di calore ( fino all’89%) e di umidità ( fino al 71%).

Utilizza uno scambiatore entalpico: l’aria viziata calda, prima di essere espulsa, passa nello scambiatore e preriscalda quella proveniente dall’esterno; in estate avviene il contrario e l’aria viene rinfrescata prima di essere immessa nell’ambiente. I due flussi d’aria contrapposti sono incrociati, con trasferimento di umidità e senza bisogno di uno scarico per la condensa. ‣ Il kit d’installazione include la dima per marcare i punti in cui inserire i tasselli di fissaggio della macchina e il foro da praticare nella parete, con un diametro di circa 270 mm; lo spessore del muro dev’essere 280-600 mm. Contestualmente si realizzano anche la

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crena per i cavi e l’alloggiamento della scatola elettrica.

Nel foro si inserisce il tubo di prolungamento, facendolo rimanere a filo esterno: si blocca con schiuma poliuretanica iniettata tutt’attorno e si fa lo stesso dall’interno.

A schiuma indurita si taglia a filo muro la porzione di tubo sporgente all’interno: il pezzo asportato serve come misura per accorciare il tubo innestato sull’unità, che si calza su quello a parete. Si fissa con tasselli il tutto e si montano i carter, poi la griglia esterna. ‣ I comandi a sfioro permettono di selezionare 4 livelli di potenza, mentre è previsto un collegamento opzionale per la ventilazione di un secondo ambiente adiacente; per grandi appartamenti si possono impiegare più apparecchi. Prezzo circa 1.700 euro (listino).

Zehnder Group (www.zehnder.it)

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Come si sviluppa un impianto di ventilazione 1

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APPARECCHI SINGOLI CHE INTERAGISCONO ‣ Ci sono sistemi gestibili singolarmente, secondo le esigenze di ogni stanza, ma che allo stesso tempo interagiscono per generare un vero e proprio sistema di ventilazione in tutta l’abitazione. Aera Smart è un sistema a doppio flusso ideale per locali umidi (bagni e cucine), Aera Duo è più indicato per camere da letto e living e funziona a flusso alternato, ossia ogni 70 secondi inverte il flusso passando da aspirazione a immissione. Per l’installazione basta un foro da 100-150 mm a seconda del mo-

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dello; Aera Smart è compatto e installabile in diverse posizioni su pareti spesse 300-700 mm, nello scambiatore tubolare avviene il passaggio dei due flussi ben separati, con recupero fino al 75%. Aera Duo ha un design più discreto, si installa su muri con spessore variabile fino a 500 mm. Un unico pannello di controllo in dotazione comanda fino a 4 apparecchi contemporaneamente; lo scambio termico avviene tramite uno scambiatore ceramico.

Maico Italia (www.maico-italia.it)

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e centralizzata ‣ In un impianto di ventilazione centralizzata l’aspirazione dell’aria viziata e l’immissione di quella fresca seguono canali differenti: solitamente l’aria viene prelevata da bagni, cucine e locali di servizio, mentre l’immissione avviene nelle camere da letto e negli spazi living. ‣L’unità centrale di recupero del calore (3) va posizionata preferibilmente in posizione di convergenza dei canali di distribuzione. A essa sono collegate 4 tubazioni: due verso l’esterno di espulsione e ripresa d’aria, protette da terminali (1), costituite da tubi isolati di PPE anticondensa o PVC (2), e due che la collegano ad altrettante cassette di distribuzione (4).

Da una cassetta, tramite tubi corrugati (5), si diramano le singole linee verso i locali da cui dev’essere aspirata l’aria viziata, dall’altra quelle verso i locali che devono ricevere aria fresca e filtrata. Queste linee terminano, rispettivamente, con valvole di ripresa a cono predisposte per l’installazione a soffitto e con griglie a filo muro e fessure in diverse finiture geometriche. Disponibili nei colori inox, satinato e bianco.

Fantini Cosmi (www.fantinicosmi.it)

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Si tratta di arredi disegnati da architetti e creativi dagli anni ‘50 a oggi, arredi moderni che sono diventati per la loro originalità e funzionalità dei pezzi riconoscibili, senza tempo, molto apprezzati, che si vedono sulle pagine delle riviste di arredamento ambientati nella case più belle e di ogni stile. Ne abbiamo scelti alcuni e, ispirandoci al progetto originario, li abbiamo realizzati in esemplare unico nel nostro laboratorio documentando fotograficamente passo passo le fasi costruttive.

19 arredi copiati da opere di famosi designer Una mummia per sedia Boccia su rete Sedia anche scrittoio Musa in blu Portavasi di rami Piantana col faro Poltrona con libreria Lampada maiolica Tavolo con le ali Tavolo vetro e ruote Mensole luminose “Basello” 100 usi Diavoletto appendiabiti Sedia tubolare Tavolo tulipifero Mensolone di specchi Fotoparavento Lampada triplo zero Poltrona & tavolo

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IN APPARTAMENTO come in una villa UN APPARTAMENTO AL PIANO TERRA DI UNA PALAZZINA TROVA UNA DISTRIBUZIONE PIÙ MODERNA E RAZIONALE, MENTRE LA CORTE DI PERTINENZA SI TRASFORMA IN UNO SPAZIO ESCLUSIVO PER LA CONVIVIALITÀ E IL RELAX

Fotografie post operam: Giancarlo Lunetto

rima dell’intervento questo appartamento, facente parte di un’unità immobiliare composta da 4 appartamenti su due livelli si presentava con murature interne allo stato grezzo, intonacatura esterna e corte in stato di semiabbandono. Siamo a Partinico (PA) e a questa latitudine un cortile rappresenta potenzialmente uno spazio godibile per molti mesi dell’anno. l Da subito è apparso indispensabile innalzare il vecchio pavimento interno di 30 cm per abbattere l’umi-

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dità di risalita, con un vespaio aerato costituito da moduli a cupola di polipropilene: nel vuoto sanitario di ventilazione sono stati fatti correre i nuovi impianti. l Analogo intervento ha interessato l’esterno, nella zona del patio, con l’innalzamento della quota di 45 cm; la vecchia tamponatura esterna in blocchi di cemento-pomice è stata demolita e ricostruita con blocchi in laterizio ad alte prestazioni.

A nord-ovest è stato completato il muro di confine, mentre a sud-ovest è stato installato un cancelletto che

separa l’area esterna dal parcheggio. l La nuova distribuzione degli interni ha permesso di realizzare, in circa 94 mq, un ampio living con annessa cucina che, tramite un disimpegno, permette di accedere al bagno e alle tre camere da letto, una di queste con servizi propri e terrazzo; mirabile la trasformazione dello spazio esterno in un’area completa per cucinare, pranzare e godersi la vita all’aria aperta in totale relax, circondati da piante mediterranee e ampi percorsi ◼ attorno alla casa.

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‣ I lavori hanno permesso di realizzare una cucina esterna con zona pranzo e riposo, una fontanella, un sedile trapezoidale, un piccolo giardino, una zona relax fuori dalla camera da letto padronale.

L’ESTERNO COM’ERA PRIMA ‣ Prima dei lavori era tutto cementificato, con vasi e piante disposte a caso. Per cercare di utilizzare questo luogo come zona pranzo occasionale era presente un piccolo gazebo; tutto il resto del cortile era in condizioni di totale abbandono.

ARCHITETTO IGNAZIO BUSCIO

Laureato in architettura nel 1999 con il massimo dei voti presso l’università di palermo, che espone la sua tesi alla biennale di venezia nel 2002, anno in cui fonda il suo studio. presso la stessa università consegue nel 2005 il diploma di master universitario in architettura dei giardini e progettazione del paesaggio. www.archilovers.com/ignazio-buscio/

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CUCINA E LIVING ALL’APERTO ‣Piano di lavoro, fianchi e frontali della cucina sono rivestiti con lastre di pietra lavica; il piano cottura a due fuochi e il lavello sono in acciaio inox, mentre il barbecue da incasso è costruito artigianalmente.

Per le ante della cucina, fatte su misura, sono state utilizzate le tavole di teak avanzate dalla pavimentazione delle tre camere da letto. ‣ Nel giardino, oltre a nuove essenze, sono state messe a dimora le piante in vaso esistenti. Un percorso sinuoso lo attraversa e porta sul retro, al terrazzino annesso alla camera da letto; la pavimentazione del percorso, in grès porcellanato bocciardato (antiscivolo), è stata realizzata a “opus incertum” con piastrelle frantumate allo scopo.

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Magazzino

Camera da letto

Bagno padronale

Camera da letto padronale

Camera da letto

Disimpegno Bagno

Zona pranzo Corte

Living

Cucina

OLTRE 180 MQ TRA INTERNO ED ESTERNO ‣Il terreno su cui insiste la costruzione ha una superficie di circa 606 mq; l’unità edilizia, nella sua interezza, occupa una superficie coperta di circa 283 mq.

La superficie dell’appartamento ristrutturato è 94 mq, mentre la superficie della corte esclusiva è di 90 mq.

‣ La demolizione e ricostruzione delle tramezzature (con segati di tufo da 8 cm) ha permesso di rivisitare l’assetto distributivo degli spazi, con modifica delle aperture sull’esterno e controsoffittature in tutto l’appartamento, isolate con lana di vetro.

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CANTIERE

ZONA PRANZO E SOGGIORNO ‣ Nella zona living un divano ad angolo bianco occupa gran parte dello spazio a disposizione, mentre una poltrona girevole può essere utilizzata come seduta dell’angolo studio o come poltrona a servizio dei divani. I toni sono per lo più neutri, con un binomio bianco/grigio sia per gli arredi sia per i rivestimenti che ogni tanto si lascia andare a qualche nota di colore vivace applicata ad alcuni complementi.

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LA CUCINA CON LAVANDERIA-DISPENSA ‣ La cucina si sviluppa su 2 lati con il piano cottura in primo piano, il lavello in fondo e un frigo a libera installazione. La lavanderia/dispensa è parte integrante della cucina ed è nascosta da una tenda verticale in alluminio; all’occorrenza, questa può essere raccolta per raddoppiare lo spazio all’interno della cucina stessa, che può risultare separata dagli altri ambienti tramite una porta scorrevole in vetro fumé.

SANITARI NELLE NICCHIE ‣ Nel bagno principale, le piastrelle sono in grès fine porcellanato per il pavimento e per il rivestimento fino a un’altezza di 120 cm, mentre la parete che va dalla porta d’ingresso alla doccia è rivestita a tutta altezza con mosaico in vetro semitrasparente nel colore dark blue.

Il pavimento della doccia, qui non visibile, è in mosaico marmoreo a tessere marroni di tonalità cangiante, lo stesso del bagno annesso alla camera padronale.

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CANTIERE

LE CAMERE E I SERRAMENTI INTERNI ED ESTERNI ‣ Nelle 3 camere da letto il pavimento è in teak asia e, in quella padronale, si estende al bagno e al terrazzino annessi, quest’ultimo sul retro del cortile. Il rivestimento del bagno è in mosaico marmoreo. ‣Tutte le porte interne sono di produzione artigianale, in listellare impiallacciato frassino e laccate bianco a poro aperto; i serramenti esterni sono del tipo “a vetrata” in alluminio grigio scuro a taglio termico, con doppio vetro stratificato e con rivestimento basso emissivo a elevate prestazioni di isolamento termo-acustico adeguato agli standard previsti dalle norme vigenti.

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LA LASTRA CHE VA anche sott’acqua NUOVI ORIZZONTI PER LA COSTRUZIONE A SECCO DELLE PARETI IN AMBIENTI BAGNATI COME DOCCE, SAUNE E PISCINE

a base di cemento leggero, resistente e traspirante, resiste al 100% all’acqua e alle muffe, è facile da usare come e più di una lastra in cartongesso, garantisce stabilità e resa eccezionale perfino nelle condizioni di bagnato più estreme, anche in presenza di agenti corrosivi come il cloro: è la lastra New Aquapanel Cement Board, formulata adottando un’esclusiva molecola più leggera che ha consentito di ridurne il peso a soli 11 kg/mq. l La nuova lastra è progettata espressamente per essere posata all’interno di ambienti bagnati e umidi come docce, cucine industriali, saune e piscine, senza incorrere in rigonfiamenti o sgretolamenti e con tutti i vantaggi di un sistema a secco (rapidità, pulizia, facilità nella predisposizione degli impianti ecc). Offre maggiore flessibilità nella progettazione grazie

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I PUNTI DI FORZA ‣ Peso ridotto da 15 kg a 11 kg/mq per una maggiore maneggevolezza e minori costi di trasporto. ‣ La nuova lastra è più facile da posare, più semplice da incidere e tagliare, con raggio di curvatura migliorato fino a 1 metro. ‣ Si installa più velocemente, permettendo di ottimizzare la redditività giornaliera.

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al miglior raggio di curvatura, che permette di realizzare moderne pareti curve, e alla compatibilità con una grande varietà di finiture della superficie. l È più agevole da movimentare, più facile da tagliare, più semplice da curvare e più rapida da posare, grazie alla migliorata tecnica di incisione con taglio facilitato e ai due tipi di lavorazione dei giunti.

Non ultimi tra i vantaggi la compatibilità con qualsiasi rifinitura, dalla piastrellatura fino alla qualità Q4, e la capacità di sostenere, con un solo strato, fino a 50 kg di rivestimenti ceramici per metro quadrato.

Knauf (www.knauf.it) ◼

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RIFARE CASA È STATA PARTNER DELLA FIERA SVOLTASI A BOLZANO DAL 28 AL 31 GENNAIO

numeri 37.500 visitatori

465

espositori

800

partecipanti al congresso

1.500

partecipanti ai forum tematici

330

partecipanti ai 14 tour guidati a edifici modello

APPUNTI DA FIERABOLZANO L’undicesima edizione conferma il crescente interesse per la manifestazione, divenuta ormai un punto di riferimento per il risanamento e l’efficienza energetica in edilizia. Piena soddisfazione da parte delle aziende partecipanti, molte delle quali espongono fin dalle prime edizioni, e degli organizzatori: oltre 70 aziende che avevano fatto richiesta di uno spazio espositivo hanno dovuto rimanere in lista d’attesa per il tutto esaurito. Prossimo appuntamento a Firenze, Stazione Leopolda, dal 1 al 3 aprile 2016.

temi proposti COSTRUZIONE DELL’EDIFICIO

TECNOLOGIA EDIFICI

Case prefabbricate ‣ Case prefabbricate ‣ Elementi per Prefabbricati

Riscaldamento ‣ Stufe ‣ Caldaie a pellets ‣ Geotermia ‣ Riscaldamento a pavimento/soffitto/battiscopa/muro

Tecnica per finestre e vetro

‣ Finestre termoisolanti

Porte e Portoni termoisolanti Isolamento termico e acustico Pavimenti ‣ Pavimenti in tessuto ‣ Pavimenti in legno ‣ Pavimenti di sughero

Ventilazione, Raffredamento

‣ Ventilazione controllata ‣ Impianti di condizionamento a risparmio energetico Energie rinnovabili

‣ Tecnologia Solare ‣ Impianti eolici Sistemi di regolazione e misurazione

Coperture e tetti Risanamento

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LA FINESTRA CAMBIA L’ARIA ANCHE DA CHIUSA

PORTONCINI D’INGRESSO PER CASE PASSIVE Il requisito di trasmittanza termica richiesto alle porte d’ingresso delle case passive è di 0,8 W/(m²K): ThermoCarbon, con un valore quasi doppio, pari a 0,47 W/(m²K), è la soluzione ideale per le case passive e per quelle che producono più energia di quanta ne utilizzino.

Merito del battente in alluminio a filo della superficie spesso 100 mm, con un pannello di riempimento in schiuma rigida in poliuretano e di un profilo composito alloggiato all’interno.

Nonostante la sua imponenza, la porta non è più pesante delle porte tradizionali in quanto è realizzata in alluminio e carbonio; il profilo del battente in fibra di vetro rinforzato con carbonio e il telaio in alluminio spesso 111 mm garantiscono un taglio termico ottimale.

Prezzo da rivenditore. Hörmann

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La finestra KF 410, certificata per case passive nella versione con telaio isolato, può essere dotata di Ventilazione VMC I-Tec integrata nel serramento che garantisce aria costantemente fresca per tutto il locale, a vantaggio del proprio benessere e senza sprechi: l’aeratore integrato dotato di scambiatore di calore riduce al minimo le perdite di energia. È in PVC e PVC/alluminio con ferramenta completamente nascosta e scontri di chiusura di design per una maggiore sicurezza già nella versione standard.

Il modello PVC/alluminio è disponibile con guscio in alluminio in molti colori; KF 410 è dotata di canalina ISO nero satinato e vetro LIGHT, fissato al telaio in modo continuo e senza interruzioni grazie alla tecnologia FIX-O-ROUND. Vasta scelta anche negli stili: Studio, Home Pure, Home Soft, Ambiente.

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PACCHETTO COMPLETO PER FACCIATA VENTILATA Tra le novità per isolare e rivestire in modo creativo le facciate ventilate è stato presentato REDAir, costituito da un cuore isolante in lana di roccia abbinato a pannelli di rivestimento ROCKPANEL, disponibili in un’ampia gamma di configurazioni e finiture estetiche. In un’unica soluzione si ottengono vantaggi in termini di comfort abitativo, protezione al fuoco, durabilità, rapidità di installazione, efficienza, sostenibilità, ecocompatibilità e versatilità estetica. Si adatta a qualsiasi supporto, per nuove costruzioni e ristrutturazioni. ROCKWOOL

RECUPERARE ENERGIA DAGLI SCARICHI Per recuperare energia termica dall’acqua calda scaricata dai sanitari basta uno scambiatore di calore percorso in un ramo dall’acqua calda avviata alla rete di smaltimento e dall’altro dall’acqua fredda prelevata dall’acquedotto. Questa, preriscaldata, può alimentare il bollitore, lo scaldabagno o il miscelatore dal lato “freddo”, risparmiando energia. Lo scambiatore in acciaio è collocato sul fondo di un condotto in PP a tenuta stagna che viene allacciato in serie alle tubazioni di scarico; eventuali manutenzioni sono comunque attuabili secondo le modalità utilizzate comunemente per le reti idrauliche di drenaggio acque reflue. Redi

PAGLIA COMPRESSA IN PANNELLI Un innovativo pannello da costruzione completamente naturale e brevettato, costituito solo da paglia compressa, trattata con sostanze antiossidanti e biocalce selezionata, con elevate capacità termoisolanti.

I pannelli sono modulari con dimensioni e spessori variabili. Tempi rapidissimi di posa per murature interne ed esterne intonacate sui due lati; il prodotto è indicato in bioarchitettura ed è igroscopico e idrorepellente. Disponibili anche pacchetti per solai.

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DAL PROGETTO DI CASA ALLA CONSEGNA DELLE CHIAVI Queste case in legno possono essere costruite con diversi sistemi: Dolomiti Plus (a travi e pilastri in lamellare), X-Lam (a pannello portante) o Platform (a parete portante a telaio): che si prediliga una finitura che lascia il legno a vista o con intonacatura, ogni costruzione viene seguita dal progetto alla consegna delle chiavi, potendo scegliere tra svariate proposte totalmente personalizzabili.

Definito il progetto architettonico, si può determinare un’offerta economica e un cronoprogramma dei lavori, in modo da avere tempi e costi certi senza sorprese; abitazioni in stile classico, moderno, tradizionale, ma anche edifici multipiano e sopraelevazioni, vengono realizzati nel pieno rispetto della bioedilizia e del risparmio energetico certificato.

Ille Prefabbricati

KIT PER CASSONETTI

VETRATE SCORREVOLI

FINESTRE PER MANSARDA

Isolatutto è un sistema in kit per l’isolamento dei cassonetti degli avvolgibili facilissimo da installare anche in proprio ed economico.

Basta rilevare le misure del vano e adattare i pannelli isolanti con un cutter; quando i pezzi (spalle e pannelli superiore, inferiore e frontale) si incastrano alla perfezione si rimuovono e si prepara il fissagggio definitivo con schiuma poliuretanica. Il passacinghia può essere sostituito senza sostituire la cinghia.

Prezzo da rivenditore.

De Faveri

La quasi impercettibilità del telaio rende unico questo sistema per serramenti scorrevoli di grandi dimensioni: il telaio è infatti incassato ed elimina visivamente la cornice, permettendo una finitura della superficie vetrata a filo pavimento, soffitto e parete. Le versioni sono a 1 vetro (spessore 12 mm), 2 vetri (30 mm) e 3 vetri (54 mm), tutti di sicurezza e con sistema di allarme a richiesta; movimento su carrelli con rulli in acciaio cromato.

Wiffa

FTT U8 è un serramento ad alta efficienza energetica per mansarda a bilico, ma con l’asse di rotazione posizionato al di sopra della mezzeria del telaio della finestra; è dotato inoltre di vetrocamera passivo, composto da quattro vetri temperati (vetro esterno temperato, due vetri intermedi temperati basso emissivi e un vetro interno temperato sempre basso emissivo), e presenta un sistema a 5 guarnizioni che implementano l’ermeticità.

Prezzo da rivenditore.

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SISTEMA DI RISANAMENTO PER VECCHI CAPPOTTI

I primi sistemi a cappotto risalgono a circa 50 anni fa e iniziano a richiedere interventi di risanamento.

RÖFIX RenEtics® è un’esclusiva soluzione a questo problema basata sull’applicazione di un intonaco ad alto spessore in combinazione a un particolare fissaggio meccanico. Non occorre la rimozione del vecchio: speciali elementi di fissaggio posizionati sulla facciata formano una struttura reticolare che funge da ponte di aderenza per l’applicazione dell’intonaco speciale RÖFIX RenEtics® a base di calce NHL e cemento speciale a presa rapida, con successiva rasatura armata e rivestimento di finitura.

Adatta anche per sistemi nuovi con intonaco ad alto spessore. RÖFIX

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OLTRE A ISOLARE RESISTE AL FUOCO

La Divisione Termotecnica di Bosch ha presentato Therm 6000i S, il nuovo scaldabagno a gas ad accensione elettronica con Bluetooth per la connessione agli smart device presenti in casa. Si distingue per il design innovativo, con frontale in vetro titanio temperato (bianco o nero), display digitale touch integrato, dimensioni e peso ridotti. Può essere controllato anche tramite l’app “Bosch Water” e oltre all’impostazione della temperatura dell’acqua, grazie all’app, è possibile visualizzare lo storico degli ultimi cinque consumi nonché la diagnostica in caso di malfunzionamenti. Prezzo consigliato al pubblico a partire da 1.350 euro.

Bosch

ISOTEC® PARETE BLACK è il nuovo sistema termoisolante per facciate ventilate con classe di reazione al fuoco B-s2, d0, in poliuretano espanso rigido PIR autoestinguente con un rivestimento minerale ignifugo che conferisce al lato esterno anche la caratteristica colorazione antracite.

Il correntino in acciaio integrato al pannello permette il fissaggio di tutte le tipologie di rivestimento presenti sul mercato, posate le quali si attiva la camera di ventilazione.

Il sistema si applica sia a nuove costruzioni sia per il miglioramento prestazionale di edifici esistenti.

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GLI INDIRIZZI ROBERT BOSCH SPA Via M.A. Colonna 35 20149 Milano tel. 02 36961 www.bosch.it

DE FAVERI SRL Via Casale 15/E 31020 Refrontolo (TV) tel. 0438 840206 www.defaveri.it

HÖRMANN ITALIA SRL Via G. di Vittorio 62 38015 Lavis (TN) tel. 0461 244444 www.hormann.it

INTERNORM Via Bolzano 34 38100 Trento tel. 800 017701 www.internorm.com

REDI SPA Via Madonna dei Prati 5/A 40069 Zola Predosa (BO) tel. 051 6175111 www.redi.it

RÖFIX SPA Via Venosta 70 39020 Parcines (BZ) tel. 0473 966100 www.roefix.com

BRIANZA PLASTICA SPA Via Riviera 50 20841 Carate Brianza (MB) tel. 0362 91601 www.brianzaplastica.it

FAKRO ITALIA SRL Via Strade delle Trincee 1 37135 Ca’ di David (VR) tel. 045 542340 www.fakro.it

ILLE PREFABBRICATI SRL Frazione Borzago 35/d 38088 Piazzo (TN) tel. 0465 670058 www.illecaseinlegno.it

PRESPAGLIA SRL Via V. Aulisio 55 70124 Bari tel. 080 5461277 www.prespaglia.com

ROCKWOOL ITALIA SPA Via Londonio 2 20154 Milano tel. 02 346131 www.rockwool.it

WIFFA GMBH Via Carlo Abarth 18 39012 Merano (BZ) tel. 0473 615536 www.wiffa.it

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DUE PIANI IN PIÙ con classe e in sicurezza A UN ELEGANTE EDIFICIO NEL CENTRO DI BOLZANO, GIÀ OGGETTO DI SOPRAELEVAZIONE NEL SECOLO SCORSO, SONO STATI AGGIUNTI ALTRI DUE LIVELLI GRAZIE ALL’ADOZIONE DI UNA COPERTURA IN ALLUMINIO PREFA

ovendo realizzare la sopraelevazione di un edificio, la priorità è quella di agire in modo che il carico aggiuntivo non gravi pericolosamente sulle fondazioni. La decisione di sopraelevare questa costruzione del XIX secolo è stata dettata dalla volontà di ampliare gli spazi abitativi con due nuovi appartamenti, tramite realizzazione di un tetto alla francese con giardino e un’ampia terrazza, con attenzione ai criteri di efficienza e risparmio energetico per l’attestazione in Classe A. l Lo spazio doveva apparire quasi illimitato, installando grandi vetrate per abbattere il limite visuale delle pareti e far spaziare lo sguardo sulle montagne circostanti. È stato scelto un rivestimento in scaglie in alluminio grigio chiaro,

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esteticamente ricercato ed elegante, ma era determinante selezionare un materiale leggero, per non appesantire le strutture e preservare la sicurezza statica dell’edificio. l La leggerezza delle scaglie Prefa e le dimensioni contenute degli elementi hanno facilitato la posa, assicurando estrema maneggevolezza e ottima lavorabilità. Inoltre, grazie alla flessibilità del materiale e alla possibilità di perfetta integrazione con elementi di complemento (cornici, compluvi, raccordi) nello stesso materiale, è stato possibile conseguire eccellenti risultati dal punto di vista dell’impermeabilizzazione, soprattutto in corrispondenza dei raccordi con le grandi vetrate. La posa in opera del rivestimento (260 mq) ha richiesto soltanto 6 mesi di lavoro. Prefa Italia (www.prefa.com) ◼

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DAL MONDO edilizia DA CASA COLONICA DEL ‘900 A CONDOMINIO IN CLASSE A+

PRIMA DOPO

Una residenza signorile che si sviluppava su 6 livelli (uno interrato, uno seminterrato e 4 fuori terra da 140 mq ciascuno) è stata trasformata in un condominio di 9 appartamenti su 4 livelli. L’edificio adotta soluzioni all’avanguardia quali impianto fotovoltaico, pompa di calore acqua-acqua che sfrutta la falda acquifera nel sottosuolo, pavimenti radianti a bassa temperatura, ventilazione meccanica che garantisce il massimo comfort con un cambio di aria continuo, ma senza alcuna dispersione di calore. Edileco (www.edileco.org), che ha acquistato e trasformato l’edificio, ha scelto i laterizi portanti a incastro della gamma Porotherm di Wienerberger (30 cm di spessore) che accumulano il calore fornito dagli impianti termici d’inverno e lo cedono quando il riscaldamento viene interrotto; viceversa, durante l’estate, i laterizi accumulano calore nelle ore più calde del giorno per poi cederlo all’ambiente esterno nelle più fresche ore notturne, assicurando il benessere interno. Il condominio Maison d’Antoine si trova ad Aymaville (AO); per garantire la perfetta integrazione con il paesaggio sono stati utilizzati materiali tipici locali: laterizio per l’involucro esterno, Wienerberger travi in legno come sottotetto e pietra come decorazione. (www.wienerberger.it)

L’HOTEL IN LEGNO PIÙ ALTO D’EUROPA

Si chiama Nautilus ed è un Family Hotel a 4 stelle di imminente apertura che si trova a Pesaro; si sviluppa su 7 piani per 28 metri di altezza ed è stato costruito in appena 2 mesi utilizzando grandi pannelli di legno lamellare. Velocità di realizzazione e sostenibilità ambientale non sono gli unici vantaggi di questa scelta: la struttura dell’Hotel Nautilus, infatti, potrebbe resistere a una scossa tellurica di magnitudo 8 con un’oscillazione del vertice dell’edificio di appena 3 centimetri!

In tema di sostenibilità, ha un peso rilevante l’impiego di materiali naturali provenienti dal territorio: come il legno, portato a riva dal mare e raccolto direttamente sulla costa, con cui sono stati realizzati il bancone della reception, le tavole che nei corridoi segnano le porte delle camere, nonché le testiere dei letti e i comodini delle stanze Superior e Classic. Sono stati anche installati due diversi impianti solari sul tetto dell’hotel: un sistema fotovoltaico con una potenza di 19 Kwp e un impianto termico per la produzione di acqua calda in grado di garantire il 60% del fabbisogno dell’hotel.

Eden Hotels & Resort (nautiluspesaro.edenhotels.it)

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