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Bad Ramwald Stefan Hitthaler

Bad Ramwald

San Lorenzo di Sebato

Vista da est. La cornice metallica di colore scuro sottolinea la forma architipica della casa. La facciata vetrata è arretrata rispetto al fronte dando vita a una loggia sulla quale si affaccia un terrazzino.

Le abitazioni verso nord si affacciano sulla valle e sul paesaggio alpino.

Ubicazione: Ramwald, San Lorenzo di Sebato (BZ) Progetto architettonico: arch. Stefan Hitthaler – Stefan Hitthaler Architektur, Brunico (BZ) Direttore dei lavori: arch. Stefan Hitthaler Impianti: Franz Lahner, San Lorenzo di Sebato (BZ); Elektro Mader, Brunico (BZ) Appaltatore struttura legno: Moser Holzbau GmbH, Monguelfo-Tesido (BZ) Lavori: 2018-2021 Superficie utile: 660 m2

Nel cuore del bosco

Su una montagna sopra Mantana, nel comune di San Lorenzo di Sebato, si trova una radura in mezzo al bosco dove si può scorgere un piccolo insediamento di case che interpreta in chiave contemporanea la tradizionale architettura ladina della Val Pusteria. Il progetto ha percorso un sentiero impervio prima di essere realizzato, in quanto i costruttori locali desideravano essere sostenuti da sviluppatori che invece, viste le problematiche dell’area, hanno preferito ritirarsi, fino all’arrivo di un nuovo investitore e all’incarico affidato all’arch. Stefan Hitthaler. Il sito, infatti, pur essendo ricco di acqua, è immerso in una fitta foresta, ha una pendenza molto ripida, non è orientato a sud e, anche se le strade in inverno vengono regolarmente sgomberate, raggiungerlo in macchina è a volte una vera e propria avventura! Tuttavia, l’idea di vivere in una casa nel bosco ha preso lentamente il sopravvento sulla mancanza dell’esposizione a mezzogiorno e da essa è nato il concept progettuale che funge anche da mediatore tra le due culture del luogo, quella legata alla Germania e quella dell’Alto Adige. Rispetto all’architettura tedesca dove tutto è costantemente standardizzato, il costruire in Alto Adige è caratterizzato da una maggiore libertà espressiva, pur nel rispetto delle leggi nazionali e locali, e ciò si traduce in un territorio che diventa l’interfaccia e il contatto tra due mondi dove l’artigianato è ancora autentico ed eccellente. A partire da questi presupposti è stato dunque sviluppato un piccolissimo borgo che si compone di sette case e un appartamento, realizzate in legno massiccio e posizionate su due file sfalsate; nella parte posteriore ci sono tre abitazioni che come piccole torri si innalzano a guardare tra e oltre i quattro volumi antistanti i quali, in prima fila, sono posti a sbalzo sull’erto pendio. I corpi di fabbrica, che accolgono al piano terra la zona living e a quelli superiori l’area notte e relax, presentano un’ampia vetrata che abbraccia tutti i piani così da consentire una vista dall’alto verso il basso e favorire l’illuminazione naturale. Le case, certificate CasaClima A, sono riscaldate a legna sia con stufe interne sia centralmente mediante un impianto a cui sono collegate; infine, l’acqua delle sorgenti, considerata curativa, è impiegata per gli usi quotidiani, rendendo questo insediamento quasi autosufficiente.

Due scorci innevati delle case. Ancor più nella stagione invernale le abitazioni si inseriscono in modo equilibrato nell’ambiente circostante, grazie alla finitura esterna in doghe di legno verticali che richiama il colore dei tronchi degli alberi.

Pianta

Prospetto est

Prospetto ovest

L’interno di una delle case con arredi che presentano linee pulite e contemporanee. In entrambe le immagini si nota la bucatura vetrata a pavimento, presente in tutti i piani, la quale consente di illuminare dall’alto anche il livello terreno più buio.

_due parole con il progettista________

Dopo aver completato gli studi presso l’Università Leopold-Franzens di Innsbruck e un’esperienza a Parigi, Stefan Hitthaler fonda il suo studio di architettura a Brunico nel 1992. Appassionato delle più diverse formazioni spaziali, realizza progetti che vanno dall’urbanistica alla costruzione di case sino al design d’interni, con un linguaggio formale chiaro, ma inconfondibile, in cui lo spazio è tangibile, vivo e libero. Un’attenzione particolare è rivolta all’edilizia regionale e climatica e, sviluppando concetti come la “zona climatica”, nel 1999 ha costruito la prima casa passiva d’Italia, Haus Pescoller a Brunico. Oltre alla sua attività professionale, Stefan Hitthaler è stato per diversi anni professore a contratto presso l’Università di Ferrara, ha tenuto conferenze e ha vinto diversi premi di architettura e riconoscimenti.

Architetto, lei ha all’attivo diversi edifici realizzati in legno: la scelta del legno è dovuta solo alla tradizione territoriale o c’è qualche altra motivazione che la spinge ad adottare questo materiale nei suoi progetti?

Partiamo da qualche presupposto: in Alto Adige il legno è un materiale da costruzione locale e tipico della tradizione, è facilmente reperibile ed è una materia prima che si rinnova costantemente. Il legno poi possiede alcune caratteristiche particolari che lo rendono unico per certi versi, ovvero ha in sé una sorta di calore naturale e invecchia in modo autentico piacevole, e dura nel tempo, anche se esposto alle condizioni atmosferiche.

Qualche anno fa su questa rivista (NdR legnoarchitettura 35, aprile 2019) è stato pubblicato un altro suo lavoro, il recupero e la riqualificazione di Haus Gasteiger: cosa comporta progettare e realizzare un intervento di ristrutturazione su un edificio esistente in legno?

Solitamente nelle case di legno realizzate nei boschi, come Haus Gasteiger, i punti deboli emergono e si vedono dopo anni e questo è un inconveniente; nel tempo, inoltre, i requisiti e le necessità abitative mutano. Per poter ovviare a tali problemi, queste piccole case dovrebbero essere abitabili tutto l’anno, ma ciò richiede più materiale isolante per il quale si deve trovare lo spazio, senza stravolgere completamente il volto del vecchio edificio. Un’altra complicazione frequente, ad esempio, è costituita dal bagno che, per usura o per perdite, decompone con il tempo la struttura in legno. Per evitare, inoltre, la marcescenza del materiale e renderlo meno sensibile a problemi di umidità, basta sopraelevare la struttura lignea e poggiarla su dei supporti in calcestruzzo. Tuttavia, il bello della casa in legno è che, quando il suo tempo è scaduto, rimangono solo poche parti e tutto ciò che è legno alla fine torna a essere paesaggio.

I quattro volumi della prima fila sono collocati a sbalzo sul terreno scosceso. Sulle lunghe facciate laterali si aprono finestre puntuali a illuminare i diversi ambienti.

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Dettaglio struttura su gronda Copertura dall’esterno - copertura in lamiera (6 mm) - membrana altamente traspirante/feltro per tetti (2 mm) - pannello OSB (30 mm) - camera di ventilazione (35 mm) - pannello isolante sottovuoto (30 mm) - membrana adesiva elastomerica (3 mm) - pannello X-lam (80 mm) - rivestimento interno (5 mm)

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1 trave 2 elemento in PVC saldato e incollato al pannello isolante sottovuoto 3 striscia coibente in PU 4 rete parainsetti 5 copertura in lamiera 6 lastra in OSB (30 mm) fissata con staffe 7 rivestimento grondaia 8 travetto di legno in pendenza 9 trave di legno (80x210 mm) collegata alla struttura portante della parete 10 isolamento in PU (80 mm) Parete dall’esterno - rivestimento in doghe di legno verticali (25 mm) - sottostruttura in listelli e contro listelli per facciata ventilata (30+30 mm) - telo di tenuta al vento e all’acqua - coibentazione (180 mm) - struttura portante in X-lam (140 mm) - finitura interna

Alcuni scatti delle fasi di cantiere, dal montaggio della struttura portante in legno con la posa delle prime pareti al completamento delle case con i rivestimenti della copertura e delle facciate.

Dettaglio delle aperture, poste in corrispondenza dei terrazzi, che incorniciano viste del paesaggio creando quadri naturalistici diversi a seconda del punto di osservazione.

Foto: © Harald Wisthaler

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