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L’igiene delle mani… può salvare le vite
from GSA 4/2014
by edicomsrl
di Giuseppe Fusto
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APRILE 2014 Anche quest’anno l’’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità, dedica la giornata del 5 maggio all’igiene delle mani. All’insegna dello slogan “Clean care is safer care”, cioè Cure pulite sono cure più sicure, in ospedali e strutture sanitarie di tutto il mondo verranno implementate iniziative e “best practices” ispirate alle raccomandazioni Oms. Molte le adesioni anche in Italia.
Chissà come la prenderebbe Alessandro Manzoni se scoprisse che il suo leggendario “5 maggio” si è trasformato, al volgere del XXI secolo, nella più prosaica... “Giornata Mondiale del Lavaggio delle mani”! Segno dei tempi che cambiano? Specchio di una società che lascia sempre meno spazio alla poesia? Noi preferiamo vederla in positivo: negli ultimi anni ci siamo resi conto, con grandi benefici per tutti, di quanto importante sia la pulizia, a partire dalla nostra igiene personale, per la salute, il benessere e la qualità della vita della collettività: in una parola, e senza esagerazioni, per salvare vite (e vedremo perché). Fatto sta che il prossimo 5 maggio 2014 l’Oms – Organizzazione Mondiale della Sanità –torna a dedicarlo all’importante tema dell’Igiene delle mani, con un progetto dall’eloquente titolo “Save lives: clean your hands!” (Salva vite: lavati le mani).
Cure pulite = cure più sicure!
Lo slogan, che a prima vista può apparire esagerato, in realtà ha un fondamento più che concreto, anzi drammatico: in tutto il mondo, infatti, migliaia di persone muoiono ogni giorno per infezioni contratte durante l’assistenza sanitaria proprio a causa di agenti patogeni trasmessi dalle mani. Queste ultime, infatti, sono la principale via di trasmissione di germi durante le procedure assistenziali, e l’igiene delle mani è la misura più importante per evitare la trasmissione di germi patogeni e per prevenire le infezioni correlate a pratiche assistenziali. Lanciata nel 2009, la campagna Save lives, parte integrante del progetto Clean Care is Safer Care (Cure pulite sono cure più sicure, lanciato nel 2005), si rivolge soprattutto a coloro che lavorano in ambito sanitario, per sensibilizzarli sul fatto che una buona igiene delle mani è il punto di parten-
i Come e quando
Direttamente dalle raccomandazioni Oms, ecco alcune indicazioni più precise sulle circostanze e sulle modalità del lavaggio delle mani da parte degli operatori sanitari. Su comportamenti come questi si baseranno le iniziative in programma il 5 maggio in diverse strutture ospedaliere di tutto il mondo.
Come Prodotto a base alcolica: versa nel palmo della mano una quantità di prodotto a base alcolica sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani; friziona insieme fino a quando le mani sono asciutte. Acqua e sapone: bagna le mani con l’acqua e poi applica una quantità di sapone sufficiente per coprire tutta la superficie delle mani. Assicurati che le mani siano asciutte e le salviette non vengano utilizzate più volte o da più persone. Acqua: le strutture devono assicurare che sia disponibile l’acqua per l’igiene delle mani, ma nelle situazioni in cui non è agevole l’accesso ai lavandini, è prioritario rendere disponibile un prodotto a base alcolica per frizione. Il prodotto può essere prodotto in loco secondo la formulazione dell’OMS.
Quando – Prima e dopo il contatto diretto con il paziente – Dopo aver tolto i guanti – Prima di maneggiare un presidio invasivo per la cura del paziente, indipendentemente dal fatto che si indossino i guanti – Dopo il contatto diretto con fluidi corporei ed escrezioni, membrane mucose, cute non integra e medicazioni di ferita – Se ti sposti da un sito corporeo contaminato ad uno pulito durante l’assistenza al paziente – Dopo il contatto con oggetti inanimati (inclusi strumenti medici) nella immediata vicinanza del paziente.
za per la lotta alle infezioni nosocomiali, responsabili di un numero impressionante di decessi in tutto il mondo.
Un po’ di storia
E torniamo… a Manzoni, o meglio al suo secolo, perché è proprio alla metà del 1800 che gli studi di Ignaz Semmelweis, a Vienna, e di Oliver Wendell Holmes, a Boston, stabilirono che le infezioni contratte in ospedale, che ora sappiamo essere causate da agenti infettivi, venivano trasmesse attraverso le mani del personale sanitario. Negli ultimi 40 anni è stato confermato l’importante ruolo delle mani contaminate del personale sanitario nella trasmissione dei patogeni associati all’assistenza sanitaria. Attualmente, l’igiene delle mani è considerata la principale misura preventiva contro la diffusione dei patogeni nelle strutture sanitarie e la diffusione della resistenza agli antibiotici. E anche se sembra una cosa ovvia, l’adesione all’igiene delle mani è ad oggi universalmente effettuata da una bassa percentuale di operatori, con tassi di errore nell’esecuzione della stessa che superano il 50%.
L’iniziativa Oms
Nel concreto l’iniziativa Oms, a cui aderiscono in Italia moltissime ASL, USL, strutture sanitarie, aziende ospedaliere, ecc., prevede che presso gli enti che partecipano siano implementate, il giorno 5 maggio, opportune iniziative di sensibilizzazione, campagne e “best practices” con al centro l’igiene delle mani. Punto di partenza, le raccomandazioni dell’Oms, che rappresentano un po’ le “linee-guida”, il timone dell’intero progetto Clean care is safer care. L’Oms opta per una “multi modal strategy” (strategia multimodale/multidisciplinare), che comprende indicazioni fondamentali per una strategia di successo sia per la direzione della struttura, sia per i singoli operatori. Si parte dalle raccomandazioni per la direzione: è importante garantire l’accesso ai lavandini e ai mezzi per poter effettuare il lavaggio delle mani. Al letto del paziente, inoltre, dovrà essere facilmente disponibile un prodotto a base alcolica per la frizione delle mani, e prodotti alternativi per il personale con allergie o reazioni avverse, e creme per la cura della pelle. Attenzione a chi dice “non ho i mezzi”: l’igiene delle mani è una priorità

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APRILE 2014 per la struttura, e richiede una leadership appropriata, un supporto amministrativo e risorse economiche a disposizione. Viene poi l’educazione e la motivazione del personale.Per migliorare la pratica è essenziale modificare i comportamenti. Le strategie multimodali sono l’approccio più efficace per migliorare l’igiene delle mani.
Importante la partecipazione
E’ quindi importante, in questo senso, che il personale prenda parte attiva ai programmi avviati nella struttura, con consapevolezza del rischio e volontà di incoraggiare la collaborazione anche da parte dei pazienti. Il personale, altro punto, dovrebbe partecipare anche alla scelta dei prodotti a base alcolica da usare quando si è a contatto con il paziente o in momenti a rischio, che devono essere efficaci e avere una bassa probabilità di causare irritazioni. Dovranno essere valutati anche il profumo e la tollerabilità cutanea. Inoltre i dispenser di prodotto a base alcolica dovrebbero essere disponibili agevolmente nei singoli luoghi di cura, e bisogna monitorarne l’efficienza e il corretto funzionamento. Capitolo cura della pelle: la pelle, si sa, si deteriora e si contamina facilmente, e il rischio di patologie come le dermatiti da contatto è sempre dietro l’angolo. A questo proposito risultano utili creme e lozioni per la cura delle mani, mentre il personale che presenta allergie o reazioni avverse dovrebbe utilizzare prodotti alternativi.
I cinque momenti fondamentali
Ma quando lavarsi le mani? L’Oms ribadisce la necessità che gli operatori sanitari eseguano una corretta igiene delle mani (con un prodotto specifico) nei cosiddetti “cinque momenti fondamentali”: • prima del contatto con il paziente, per prevenire la trasmissione crociata dei germi al paziente; • prima di una manovra asettica, anche qui per prevenire la trasmissione crociata dei germi al paziente; • dopo rischio/esposizione ad un liquido biologico, per prevenire la contaminazione dell’operatore sanitario; • dopo il contatto con il paziente, di nuovo per prevenire la contaminazione dell’operatore sanitario; • dopo il contatto con ciò che sta intorno al paziente, ancora per prevenire la contaminazione dell’operatore sanitario. Questi momenti individuano spazialmente (area del paziente e ambiente circostante, siti contaminati e siti sterili) e temporalmente (“indicazioni”) i momenti in cui è necessario provvedere all’igiene delle mani, chiamati “opportunità”. Gli operatori sanitari, durante i 5 momenti legati all’assistenza diretta al paziente devono poi evitare alcuni comportamenti associati alla probabilità di colonizzazione delle mani con batteri patogeni (per approfondimenti, vedi box “Come e quando”).
Dai guanti al lavaggio chirurgico… passando per le unghie
Molti, erroneamente, pensano che i guanti possano sostituire la necessità di effettuare un corretto lavaggio delle mani con acqua e sapone o un prodotto a base alcolica. Niente di più sbagliato: i guanti proteggono il personale dal sangue e dai fluidi corporei, dalla cute non integra e dalle membrane mucose. Ma dopo aver prestato assistenza ad un paziente è necessario togliere i guanti, e non usarli per più di un paziente.Passando alle raccomandazioni sul lavaggio chirurgico: se le mani sono visibilmente sporche, lavarle con acqua e sapone dopo aver tolto, naturalmente, i gioielli. Occorre poi usare un sapone con antisettico, o un prodotto a base alcolica prima di indossare i guanti sterili. Quando si usa il sapone, occorre frizionaree per 2-5 minuti come raccomandato dal produttore. Quando si usa un prodotto a base alcolica, seguire le raccomandazioni del produttore utilizzando una quantità sufficiente per coprire le mani ed i polsi durante la frizione. Lasciare asciugare perfettamente prima di indossare i guanti. Ultime ma non meno importanti raccomandazioni Oms riguardano le unghie: vanno mantenute corte (max 0,5 cm) e, naturalmente, non vanno mai indossate unghie artificiali durante il contatto diretto con i pazienti.
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