GSA 3/2015

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N.3 MARZO 2015

MENSILE DI GESTIONE, PULIZIA, DISINFESTAZIONE TERZA PAGINA appalti intervista ricerca europea

GESTIONE jobs act servizi alla pa part time

SCENARI convegno fnip pulire 2015 premio innovazione cleaning days

TECNOLOGIE spazzatrici stradali vespa velutina

www.gsanews.it





SOMMARIO ATTUALITÀ AFFARI E CARRIERE ANNO XIX NUMERO 3

carnet ORIZZONTI

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I N S ER TO TERZA PAGINA Appalti pubblici, il “manifesto” delle associazioni [di Simone Finotti] Giuseppe Riello: “Così Ghibli riprende il volo” [di Umberto Marchi] Eurofound “bacchetta” la sicurezza nel cleaning [di Giuseppe Fusto]

GESTIONE

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Decreti attuativi jobs act: tutele crescenti, ammortizzatori sociali, tipologie contratti [di Simone Finotti] I 7 passi di Scuola Nazionale Servizi [di Antonio Bagnati] Imprese, attente al part-time (non genuino) [di Carlo Ortega]

SCENARI

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Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione in conformità al Regolamento CSST Certificazione Editoria Specializzata e Tecnica Per il periodo 1/1/2014-31/12/2014 Periodicità: MENSILE • Tiratura media: 5.583 • Diffusione media: 5.495 Certificato CSST n. 2014-2502 del 3/3/2015 • Società di Revisione: FAUSTO VITTUCCI “Ai sensi dell’articolo 2 comma 2 del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, si rende nota l’esistenza di una banca-dati personali di uso redazionale presso la sede di Via Alfonso Corti, 28 - Milano. Gli interessati potranno rivolgersi al responsabile del trattamento dei dati sig.ra Barbara Amoruso presso la sede di Milano, Via Alfonso Corti, 28 per esercitare i diritti previsti dal D. Lgs 196/2003”

Lotta alla mafia negli appalti: per fnip la strada si trova insieme [dalla redazione] A Pulire 2015 innovazione e musica sotto le stelle [dalla redazione] Il Premio Innovazione ha un nuovo “concept” [dalla redazione] European Cleaning Days, gli eventi del cleaning a portata di clic [di Laura Guidi]

TECNOLOGIE

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GSA il giornale dei servizi ambientali è un mensile inviato tutti i numeri agli abbonati e ai rivenditori del settore. Con sei numeri all’anno raggiunge imprese di pulizia e disinfestazione (gennaio-marzo maggio-giugno-agosto-novembre), con due numeri hotel e società di catering (febbraio-ottobre), aziende sanitarie e comunità (aprile-settembre), industria e grande distribuzione (luglio-dicem­bre).

Spazzatrici stradali e mercato privato, la parola ai fabbricanti [di Simone Finotti] Calabrone asiatico, la minaccia viene dall’Oriente [di Umberto Marchi]

C O L O P H O N

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Direzione, Amministrazione, Redazione e Pubblicità: EDICOM srl Sede legale: Via Zavanasco, 2 20084 Lacchiarella (MI) Sede operativa: Via Alfonso Corti, 28 20133 Milano Tel 02/70633694 - 70602106 Fax 02/70633429 info@gsanews.it - www.gsanews.it Direttore Responsabile: GIOVANNA SERRANÓ Redazione: simone finotti, ANTONIA RISI Segreteria: barbara amoruso Diffusione: GIOVANNI MASTRAPASQUA Sviluppo e pubblicità: GIANCARLO GIAMBELLI, andrea lucotti, MARCO VESCHETTI

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ATTUALITÀ

Sistema ECO3SANITIZING: RCM punta sull’ozono Eco3sanitizing è il sistema ad ozono proposto dalla Rcm per la sanificazione professionale dei pavimenti. Nello sviluppo delle conoscenze sulle tecniche di pulizia previsto nel programma Rcm Cleaning Solutions, Rcm ha messo a punto un sistema che rende più efficace, sicura e performante la sanificazione dovunque sia necessario limitare fortemente la carica batterica dei pavimenti.

Il potere sanificante dell’ozono

Il sistema Eco3sanitizing è applicabile sulle lavasciuga Rcm Mega I in ospedali, case di cura, grande distribuzione, industrie farmaceutiche ed alimentari. L’ozono ha un alto potere ossidante e sterilizzante capace di inattivare batteri, funghi, muffe, virus, eliminare i cattivi odori e ridurre la contaminazione da insetti.

9 MARZO 2015

La forza dell’ozono

L’ozono, che viene utilizzato attraverso tecniche più o meno consolidate in vari settori (ospedaliero, alimentare, scolastico, sportivo, Horeca, alberghiero, nautico, rimessaggio auto e caravan) ha anche un altro vantaggio: non lascia alcun residuo nell’ambiente. Lo si usa dopo avere lavato le superfici, evitando così l’ applicazione di soluzioni disinfettanti che prevedono un tempo di contatto (almeno 10– 15 minuti) ed un successivo risciacquo.

Azzerati i tempi di attesa

Nella della pulizia di pavimenti con lavasciuga, fino ad ora, si è proceduto con l’immissione di ozono nell’acqua del serbatoio soluzione con tempi piuttosto lunghi (15/30 minuti) e una dispersione dell’efficacia igienizzante. Con il sistema Rcm Eco3sanitizing l’immissione di ozono avviene durante il normale funzionamento della macchina, azzerando completamente i tempi di attesa e mantenendo elevatissima la capacità igienizzante.

Molti i vantaggi

Il sistema Eco3sanitizing delle lavasciuga RCM quindi, permette di ottenere numerosi vantaggi: innanzitutto abbatte la carica batterica oltre il 97%; quindi riduce l’uso di detergente sostituito dall’alto potere ossidante ed inattivante dell’ozono. E’ anche economico, perché riduce i costi di acquisto e gestione

dei prodotti chimici; ecologico, in quanto non rilascia residui; pronto all’uso, perché genera acqua ozonizzata immediatamente all’attivazione del comando spazzole combinato all’avanzamento; sicuro perché l’ozono è stabilizzato e controllato. [www.rcm.it]


ATTUALITÀ

Certificazione ECOLABEL: il nuovo traguardo green di FILMOP

10 MARZO 2015

Nel contesto della contemporaneità, nelle forme e nelle condizioni in cui ci è stata consegnata da chi ha operato prima di noi, preoccuparsi di rendere veramente ecosostenibile la propria attività produttiva non è più solo una delle tante direzioni percorribili o una scelta strategica di marketing: ormai si tratta di un obiettivo imprescindibile per chi voglia fare business responsabilmente. Questa è la convinzione che orienta le scelte di Filmop, azienda che da oltre quarant’anni produce attrezzature manuali per la pulizia professionale, diventata oggi una realtà tra i leader del settore nel panorama nazionale e internazionale.

2015: la linea Rapido ottiene il marchio ECOLABEL

L’ultima “conquista” green? Filmop ha ottenuto per la linea di frange in microfibra Rapido la prestigiosa certificazione ECOLABEL, il marchio ufficiale dell’Unione Europea che premia i migliori prodotti a basso impatto ambientale, qualificandoli sul mercato e differenziandoli dai competitors. Rapido è solamente il primo di una serie di prodotti Filmop in lista per ottenere l’importante riconoscimento. Prediligere prodotti a marchio ECOLABEL garantisce un valore aggiunto per qualificarsi come fornitori privilegiati per gli Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione, in linea con le politiche

definite nei CAM (Criteri Ambientali Minimi), nonché una scelta responsabile per la salvaguardia dell’ambiente.

Una storia all’insegna del green

Per Filmop il traguardo della certificazione ECOLABEL si inserisce in un preciso percorso intrapreso verso la sostenibilità. Certificazioni ambientali, costante investimento nella progettazione di prodotti il cui utilizzo riduca l’impatto sull’ecosistema, materie prime di origine riciclata, produzione tessile interamente alimentata da energia solare, fornitori qualificati e una vasta gamma prodotti 100% riciclabili: questi i passi che traducono l’anima green di Filmop in una serie di risultati tangibili e certificati.

Le certificazioni ambientali Filmop

Sul tema della responsabilità d’impresa, Filmop è certificata dal 2000 secondo lo standard ISO 9001:2008, dal 2011 secondo la certificazione ambientale UNI EN ISO 14001 e dal 2006 risponde ai requisiti BRC, “GLOBAL STANDARD CONSUMER PRODUCTS”, un sistema di gestione per il controllo igienico e la sicurezza dei prodotti. Nel 2007 Filmop ha aderito alla normativa europea REACH, acquistando solo materia prima di qualità, non inquinante e proveniente da fornitori controllati e qualificati.

Una scelta pionieristica: Plastica Seconda Vita

Ma Filmop non si è limitata a questo: nel 2012 è stata la prima azienda in Italia nel settore delle attrezzature di pulizia ad aver ottenuto la certificazione “PSV - Plastica Seconda Vita”, rilasciata dall’Istituto per la Promozione delle Plastiche da Riciclo. Si tratta del primo marchio, italiano ed europeo, di certificazione ambientale di prodotto che garantisce e rende maggiormente visibili i beni ottenuti con l’impiego di plastiche da riciclo. Il marchio PSV semplifica i criteri di scelta per gli enti pubblici e le aziende interes-

sate ad acquistare prodotti eco-compatibili, in linea con le politiche stabilite per gli Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione. Per Filmop si tratta di un importante riconoscimento al suo impegno nel ricercare soluzioni improntate alla minimizzazione dell’impatto ambientale dei prodotti, garantendone al tempo stesso un elevato standard qualitativo.

Equodose®: l’ultima innovazione sostenibile

Il reparto R&D di Filmop infatti è impegnato nella progettazione di soluzioni di pulizia il cui utilizzo quotidiano diventi un’azione concreta di tutela delle risorse naturali, oltre che ottimali in termini di efficienza dei risultati. Nel 2014 Filmop ha presentato sul mercato Equodose®, un innovativo dosatore meccanico sviluppato per consentire l’impregnazione al momento dei panni per il servizio di pulizia, direttamente sul posto e con la possibilità di regolare la giusta dose di soluzione necessaria. Il sistema consente di ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente rivoluzionando i metodi tradizionali in uso, legati all’impregnazione preventiva dei panni in appositi locali. A confronto, l’utilizzo quotidiano di Equodose®, oltre ad evidenti vantaggi logistici, garantisce un risparmio di acqua potabile, di detergente, di energia, assicura una grande flessibilità e favorisce il recupero dei materiali grazie alla totale riciclabilità dei componenti. [www.filmop.com]


ATTUALITÀ

Tra aspettative e bilanci, Giancarlo Ruffo commenta Pulire 2015 di concorrenti, dei quali si conosceva l’identità. Oggi, invece, non si sa cosa accadrà all’indomani e con chi si dovrà competere nell’ambito di un mercato sempre più vasto e in cui opera un’infinità di concorrenti, molti dei quali pronti a imitare e copiare i prodotti altrui”.

Il leader dell’azienda veronese lancia un messaggio di fiducia: “Siamo sicuri che anche in futuro sapremo mantenere sempre al meglio gli elevati standard di qualità ed efficacia che il mercato pretende giustamente da noi”. Passione, tradizione e trasparenza: sono questi tre dei tanti valori che dal ’74 hanno decretato l’affermazione di Comac facendone un marchio affermato e radicato nel mondo. Protagonista assoluto di questo successo Giancarlo Ruffo, fondatore e amministratore delegato, ma soprattutto leader indiscusso dell’industria veronese, capostipite di un solido e fortunato Gruppo di aziende che porta il suo cognome. Sono trascorsi oltre quarant’anni, l’economia è diventata globalizzata e sempre più competitiva, ma il Signor Giancarlo è rimasto al suo posto di timoniere, capace di affrontare con coraggio, determinazione ed intraprendenza il cambiamento e le nuove sfide. Lo abbiamo

incontrato a qualche settimana dall’inizio di Pulire, la fiera internazionale riservata al settore delle tecnologie per l’igiene professionale in programma a Verona dal 19 al 21 maggio, dove Comac e il Gruppo Ruffo hanno sempre giocato un ruolo di primo piano, per rivolgergli alcune domande. Com’è cambiato il mercato in questi anni? “In un certo senso, vendere è diventato più semplice rispetto agli anni ’70, quando fondai la Comac e misi in vendita i primi rudimentali modelli di lavasciuga pavimenti. Allora, infatti, si doveva creare un’esigenza d’acquisto che non c’era e ci si rapportava con un numero ristretto

Comac ha saputo tener duro, anche negli anni della crisi economica, continuando ad investire in ricerca e innovazione per rispondere puntualmente alle esigenze della propria clientela: è soddisfatto del lavoro svolto? “Certamente. Siamo stati capaci, con un grande impegno di squadra, di mettere a profitto conoscenza ed esperienza per sviluppare tanti progetti, arricchendo il nostro know how con nuovi brevetti, applicazioni e sistemi attenti alla sostenibilità ambientale, al risparmio energetico, all’ergonomia e ad altri importanti aspetti. Le nostre produzioni hanno continuato a rivoluzionare il mercato stimolando lo sviluppo del settore. Credo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti, testimoniati dall’entusiasmo dei nostri partner commerciali e dall’apertura di nuovi mercati all’estero. Siamo sicuri che anche in futuro sapremo mantenere sempre al meglio gli elevati standard di qualità ed efficacia che il mercato pretende giustamente da noi. Cosa si aspetta da Pulire 2015 e come si presenterà all’appuntamento Comac? “Spero di assistere ad una fiera dinamica e creativa, che confermi di sapersi costantemente rinnovare nel tempo, con produttori capaci di avanzare vere proposte di innovazione. Per quanto ci riguarda, è ancora presto per annunciare alcune novità che proporremo in anteprima. Posso, però, garantire che saranno molte, sia nell’ambito delle macchine per la pulizia indoor che outdoor. Ci presenteremo con una gamma di prodotti veramente potente e completa. I nostri clienti stiano tranquilli: Comac non deluderà certo le loro attese!”. [www.comac.it]

11 MARZO 2015


ATTUALITÀ

I Magnifici 10 di Interchem Italia Verde Eco: la linea di detergenti professionali certificata Ecolabel

12 MARZO 2015

C’è un solo marchio ambientale per prodotti e servizi, valido a livello europeo in tutti gli Stati membri dell’UE. Si chiama Ecolabel ed è appunto il marchio di Qualità Ecologia Europeo. Tutta la linea Verde Eco di Interchem Italia è certificata Ecolabel, garanzia di eccellenza ambientale e alta qualità prestazionale. È il frutto della ricerca dell’azienda e del suo concreto impegno verso prodotti che concilino l’efficacia professionale con il concetto di sviluppo sostenibile.

Grandi investimenti in ricerca

Investendo ogni anno quasi il 10% del fatturato nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni sempre più efficaci ed ecologiche, Interchem Italia ha fatto della qualità e del rispetto per l’ambiente i suoi punti di forza, insieme ad un servizio attento e vicino alle esigenze del cliente. L’azienda ha ottenuto la certificazione qualità ISO 9001, la certificazione Ambientale ISO 14001 e il Premio CONAi per la sostenibilità degli imballaggi. D’altra parte, lo scopo dell’Ecolabel è proprio quello di dare la possibilità al consumatore di poter utilizzare prodotti a basso impatto ambientale, privi di sostanze altamente pericolose e quindi più sicuri per la salute umana, mantenendo al contempo elevate prestazioni, allo stesso livello o superiori, rispetto a prodotti leader di mercato.

Ed ecco i 10 magnifici “Verde Eco”

La linea Verde Eco di Interchem Italia si compone di 10 prodotti, per rispondere a tutte le esi-

genze degli operatori: VERDE ECO BAGNO: detergente anticalcare, lucidante specifico per la manutenzione giornaliera dell’ambiente bagno, ideale per rimuovere e prevenire le incrostazioni e lo sporco da tutte le superfici lavabili del bagno. VERDE ECO WC: detergente disincrostante appositamente studiato per eliminare dal WC incrostazioni calcaree, pietra d’urina, ruggine, oltre che residui grassi e di sapone. VERDE ECO DISINCROSTANTE: detergente disincrostante e sgrassante a base acida, particolarmente indicato per l’eliminazione veloce di incrostazioni calcaree e grassi, ideale per cucine, attrezzi, pentolame, posateria, ecc. in acciaio inox e alluminio, vetro, pavimenti, docce e sanitari in ceramica. VERDE ECO FLOOR: detergente universale profumante concentrato, rimuove con facilità lo sporco da tutte le superfici lavabili con mop, spugna, macchina lavasciuga. Non ha bisogno di risciacquo e lascia una gradevole e persistente nota profumata agrumata nell’ambiente. VERDE ECO PAVIMENTI 5C: detergente manutentore concentrato per la pulizia quotidiana (anche con macchina lavasciuga) di pavimenti, piastrelle e superfici dure. Rende facile la pulizia giornaliera perché non fa schiuma e non necessita di risciacquo. Lascia una fresca, gradevole e persistente nota profumata. VERDE ECO SGRASSATORE ATTIVO: detergente sgrassante energico profumato agli agrumi, ideale per la rimozione dello sporco da qualsiasi superficie lavabile. Non corrode le superfici ed elimina gli sporchi più difficili, può quindi essere utilizzato – oltre che in tutto l’ambiente cucina - anche per la pulizia di termosifoni, serrande, tapparelle, tavoli e sedie da esterno, cicli e motocicli. VERDE ECO PIATTI: detergente liquido neutro a tripla concentrazione di materie attive, studiato per il lavaggio manuale delle stoviglie. La

sua particolare formulazione additivata di speciali sostanze esplica una rapida azione disgregante dei residui grassi e dello sporco rispettando il pH naturale della pelle. VERDE ECO VETRI E SPOLVERO: detergente pronto all’uso per la pulizia di vetri, finestre e superfici lavabili, gradevolmente profumato. Grazie ai suoi principi attivi evapora e asciuga rapidamente senza lasciare aloni. VERDE ECO SOAP: speciale detergente neutro, dermatologicamente testato, per la pulizia frequente della mani. Svolge una benefica azione pulente rispettando il naturale equilibrio della pelle. La presenza delle proteine della seta e della glicerina, di cui è ricco, svolge un’azione idratante rendendo l’epidermide più morbida. VERDE ECO BODY: emulsione dermoliquida ricca di principi attivi e dermatologicamente testata per la pulizia del corpo. La presenza delle proteine della seta e della glicerina dona una sensazione di pelle liscia, vellutata e morbida. Ecco i buoni motivi per utilizzare i prodotti Verde Eco: – rispettano l’ambiente e ciò viene verificato e attestato da un ente pubblico (Comitato Ecolabel-Ecoaudit). – hanno superato tutti i test prestazionali, risultando allo stesso livello o superiori ai leader di mercato. – vengono riesaminati ogni 2-5 anni e sottoposti a regimi più restrittivi in funzione dei progressi scientifici e tecnologici, al fine di garantire sempre risultati di eccellenza sotto il profilo professionale e ambientale, nonché la sicurezza degli operatori. – costano come i prodotti tradizionali! [www.interchemitalia.it]


ATTUALITÀ

Ecobirds e il controllo dei piccioni molesti vestire in brevetti e registrazione dei marchi per tutelare la propria ricerca ed inventiva. Gli interventi antivolatili avvengono tramite professionisti specializzati che spaziano dal pubblico al privato secondo dei protocolli di installazione precisi che garantiscano il massimo risultato e il più alto livello qualitativo.

Sistemi versatili ed efficienti

OSD è una società specializzata nel controllo dei volatili problematici: il suo fiore all’occhiello è il marchio Ecobirds, che ha da tempo oltrepassato i confini del mercato nazionale imponendosi anche all’estero.

Una “nicchia” cresciuta rapidamente

Nata nel 1983 come azienda di servizi di disinfestazione, l’azienda è stata definitivamente acquisita dall’attuale proprietà nel 2004. Da allora l’impronta aziendale si sviluppa verso la produzione e commercializzazione di prodotti specifici ed attrezzature come quelli antivolatili. Un piccolo settore cresciuto in maniera esponenziale: oggi Osd conta oltre 70 aziende solo in Italia affiliate al proprio circuito installatori professionisti e riveste un ruolo di leadership assoluta sul mercato nazionale mettendo in mostra strategie di marketing mirate che partono dalla fidelizzazione dei clienti tramite corsi di formazione, affiancamenti tecnici sui cantieri e convegni divulgativi.

Brevetti e professionalità

Lo studio, il design, la qualità e l’efficacia dei prodotti hanno rapidamente alzato il livello di attenzione degli operatori ma anche di concorrenti che in qualche caso hanno tentato di riprodurre integralmente i sistemi. Ciò ha spinto il gruppo a in-

Fra le tipologie di impianto più utilizzate spicca senz’altro quello elettrificato composto da un binario inox versatile e semplice da posizionare che consente una protezione “attiva” sull’immobile senza impatti visivi. La sua conformazione gli permette di mimetizzarsi perfettamente con la struttura passando praticamente inosservato anche agli occhi più esperti. Con questo sistema è possibile proteggere monumenti e strutture di pregio dove l’impatto estetico deve rimanere inalterato. Per questo motivo oggi si possono contare molti palazzi storici e monumentali protetti con questa tipologia di impianti.

Clientela di prestigio

Alcuni nomi che non lasciano indifferenti: Ecobirds è presente sul colonnato del Bernini al Vaticano, Palazzo Marino a Milano, l’accademia di Belle Arti di Venezia, la nuova metropolitana di Napoli, numerose sedi della Banca d’Italia, musei, Comuni, basiliche, ospedali, aeroporti... Una presenza che sul solo mercato italiano supera largamente il 50% confermando la leadership del marchio e dell’azienda.

Una gestione intelligente… senza danni per gli animali

L’impianto elettrificato è percorso da una tensione generata e distribuita sul binario da una centralina elettronica digitale che impedisce l’appoggio ai piccioni. Questi, sottoposti ad un improvviso stress fisico, abbandonano rapidamente il punto di appoggio con un’efficacia prossima al 100%. L’azione è incruenta per i piccioni i quali subi-

scono la scarica senza risentire di nessun danno fisico se non un effetto “spavento” dato dalla improvvisa scarica elettrostatica che li colpisce al momento del contatto con l’impianto. La gestione è quindi coordinata da una centralina digitale “intelligente”, certificata per l’utilizzo in ambito civile e dotata di un sofisticato software che consente di gestirne i parametri fondamentali, quindi verificare il corretto funzionamento, misurare le dispersioni in linea, gestire eventuali cortocircuiti, comunicare con gli operatori tramite sistema GSM.

Un sistema integrabile

Il sistema si integra perfettamente con altri metodi ad azione “passiva” come dissuasori a spilli, filo ballerino e rete antintrusione. Quest’ultima usata largamente in contesti ampi come capannoni industriali e grandi strutture produttive è, negli ultimi anni, diventata un ottimo “partner” per l’installatore professionista. Ecobirds propone reti di altissima qualità, trattate anti UV e tutte sono conformi alla UNI 9174:1987 riguardante la reazione al fuoco dei materiali sottoposti all’azione di un fiamma d’innesco in presenza di calore radiante. Un valore aggiunto importante che permette di intervenire con tale sistema anche in aree sottoposte a regimi ristretti in materia di sicurezza.

Prima e dopo la vendita

OSD, per sua filosofia aziendale, segue con cura un percorso legato alla qualità del prodotto ed alla assistenza pre e post vendita. La convinzione radicata del gruppo è di fornire materiali e attrezzature che possano consentire un elevato servizio di qualità ben sapendo che l’improvvisazione e l’esclusiva ricerca ribassistica non potranno mai portare ad un risultato lungimirante. Gli investimenti continuano e OSD dal 2014 si è spinta nel settore delle nanotecnologie per il building maintenance. [www.ecobirds.com]

13 MARZO 2015


ATTUALITÀ

Qualità, innovazione, sostenibilità ambientale: il tris vincente di Firma di sporco organico, tracce di calcare e saponi. Surfoam, tramite l’apposito trigger, forma sulle superfici una schiuma attiva compatta e persistente che oltre a migliorare l’azione chimica, aumenta radicalmente il tempo di contatto. E’ sufficiente distribuirlo direttamente sulle superfici da ripulire, lasciare agire la schiuma per qualche secondo, e risciacquare con acqua mediante panno in microfibra o spugna.

14 MARZO 2015

Fare igiene significa trattare le interazioni tra l’ambiente e la salute umana, elaborare criteri, esigenze e misure riguardanti lo stato ambientale ed il comportamento individuale e collettivo. Gli obiettivi sono la prevenzione primaria e la promozione del benessere e dell’efficienza umana. Partendo da questi punti-chiave Firma Chimica opera per dare le risposte più innovative a tutte le esigenze di pulizia e igiene.

Intraprendenza, trasparenza, qualità certificata

Questo le ha permesso di ottenere sempre nuovi successi e riconoscimenti, a partire dalle certificazioni Iso 9001 e Iso 14001, a cui si aggiunge una gamma di prodotti Ecolabel. Ma il mercato, oggi, oltre alla qualità richiede flessibilità, cioè capacità di adattarsi alle esigenze, anche impreviste, dei clienti, fornendo soluzioni con velocità e prontezza. Ogni cliente ha esigenze peculiari e specifiche, e solo un’attenta analisi dei vari settori applicativi può fornire risposte adeguate.

Parola d’ordine: risposte

Già, risposte: in Firma questa parola è diventata ormai un motto. Oltre a sicurezza e trasparenza: in azienda tutte le fasi della produzione vengono gestite internamente, come i servizi di consulenza e di assistenza pre e post-vendita. Questa trasparenza di sistema permette tracciabilità e chiarezza. E’ vero: per mantenere un sistema

di questo tipo sono necessari investimenti. Ma in Firma non hanno certo paura di scommettere sul futuro, come dimostra il recente trasferimento alla nuova sede che con le sue moderne attrezzature garantisce una qualità certificata.

Tanti i prodotti per tutte le esigenze

La gamma di prodotti abbinata a metodologie testate e garantite assicura riduzione dei costi e risparmio. Ristorazione, comunità, sanità, industria, lavanderia, alimentare, piscina, oltre a una gamma invidiabile di superconcentrati e formulati Ecolabel. E anche per le imprese la gamma è completa. Tante sono le sperimentazioni di nuovi formulati, sempre con l’obiettivo ben chiaro di creare prodotti centrati sulle esigenze del cliente, con altissime performance a costi contenuti.

Focus: un nuovo formulato a schiuma attiva….

Per Firma, l’obiettivo è sempre lo stesso: una formula innovativa che permetta la creazione di un prodotto che ottimizzi e migliori la resa portando alla riduzione dei tempi di lavoro. Con l’immagine ben chiara davanti agli occhi del Cerchio di Sinner, l’azienda ha focalizzato l’attenzione su due fattori fondamentali: azione chimica e tempo di contatto. Nasce da qui Surfoam, un manutentore giornaliero per bagni, acido, pronto all’uso, da utilizzare per la rimozione

Incontro alle imprese… Firma Chimica Sistema 360°

FIRMA vuole dare risposte concrete e definite al settore Pulizia e Sanificazione nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e comunitarie in genere, puntando alle più moderne e innovative tecnologie e agli strumenti per il controllo, verifica e valutazione del servizio. Nasce così Sistema 360°: un “insieme” in grado di abbracciare a tutto tondo il complesso mondo della pulizia e sanificazione. Il sistema risponde alle esigenze di contenimento dei costi e, al contempo, garantisce risultati ottimali. Inoltre l’azienda, mediante corsi di formazione e approfondimento studiati ad hoc per le esigenze del cliente, affianca l’utilizzatore arricchendone la professionalità con metodologie certificate e risultati assicurati. [www.firmachimica.com]


ATTUALITÀ

Rilassatevi, con Broom basta un attimo!

15 MARZO 2015

Broom è la piccola novità recentemente lanciata sul mercato da Fimap: una scopa a batteria leggera e compatta ideale per la raccolta dello sporco intermedio. Broom si propone infatti come una soluzione immediata e semplice tra l’impiego della scopa, più faticosa e meno precisa, e l’aspirapolvere che potrebbe risultare eccessivo quando si tratta di risolvere piccoli imprevisti quotidiani.

Assaporate la libertà

Broom si muove ovunque in totale libertà perché è alimentata a batterie, quindi senza limiti imposti dalla lunghezza del filo o dalla posizione della presa elettrica. Inoltre la batteria è al litio e garantisce 40 minuti di autonomia oltre al vantaggio di poterla ricaricare in qualsiasi momento per essere sempre pronta quando serve. La comodità è la sua qualità essenziale. Il manico telescopico permette di regolare l’altezza secondo le proprie necessità, mentre l’accensione è a pedale. L’impu-

gnatura ergonomica e la rotazione a 360° permettono movimenti disinvolti e naturali, che non affaticano la schiena nemmeno quando si tratta di passare sotto tavoli, sedie o mobili. Grazie alle due spazzole laterali pulisce lungo le pareti e segue delicatamente il profilo degli arredi arrivando fino agli angoli.

I mille volti di Broom

Le possibilità di impiego sono innumerevoli, tanto in ambiente domestico quanto professionale, grazie a diversi fattori a partire dalle dimensioni, la leggerezza e la praticità d’uso oltre al fatto di poter essere sempre carica e disponibile a risolvere immediatamente qualsiasi imprevisto. È molto utile in molte stanze della casa, dalla cucina al garage, dal vialetto di ingresso al terrazzo. In ambito professionale rimuove sporco di vario genere all’interno di bar, caffetterie, pasticcerie oppure negozi, botteghe, piccoli supermercati o laboratori artigianali, permettendo di intervenire velocemente, in modo efficace e senza disturbare la clientela. Le spazzole sono autoregistranti, quindi si

adattano anche a piccole irregolarità e si possono rimuovere per una rapida pulizia in un attimo. Lo sporco raccolto viene depositato in un piccolo cassettino della capacità di 2 litri, che si sfila e si svuota comodamente. Una volta terminato si ripone in meno di 15 cm ed è estremamente leggera, così si può portare e depositare ovunque. [www.fimap.com]


ATTUALITÀ

ChimiClean: il presidente Giuseppe Arnone si racconta Nato a Caltagirone, classe 1962, il presidente di ChimiClean Giuseppe Arnone è oggi conosciuto, tra gli imprenditori della detergenza professionale, per il suo estro e per la sua originale creatività.

Cosa ha scatenato questa grande passione per il mondo della chimica?

16 MARZO 2015

“Se consideriamo che mio padre è un ex dipendente Eni è facile asserire che nella nostra famiglia la chimica è sempre stata di casa. Sono cresciuto coltivando l’interesse per questa meravigliosa disciplina e quando è arrivato il momento di scegliere il mio indirizzo di studi non ho avuto dubbi in merito. Con il tempo comprendo che la mia conoscenza, il mio potenziale creativo e la mia esperienza nel campo della profumeria avrebbero potuto dare un grande contributo al mondo della detergenza. Così nel 1985 decido di investire il mio tempo e le mie risorse in un progetto ambizioso. Il primo laboratorio, il primo mixer, la prima macchina riempitrice, un’etichettatrice e tanta voglia di fare portano alla nascita del primo detergente per piatti e da lì, via via, a tutta una serie di prodotti in grado di rispondere alle varie esigenze esposte dagli utilizzatori finali che hanno permesso oggi

a ChimiClean di diventare una realtà importante nel mondo della detergenza professionale.”

Ha incontrato delle difficoltà?

“I momenti bui non sono mancati. Ogni piccola azienda che mira a divenire grande incontra una serie di difficoltà ed ostacoli durante il percorso. Soprattutto all’inizio è stato difficile far prendere fiducia nei confronti di un marchio giovane e poco conosciuto. Il mercato era incentrato sui soliti tre o quattro brand, quindi riuscire ad emergere ha comportato per me e per i miei collaboratori moltissimo impegno e sacrificio.”

Quali strategie ha messo in campo nella sua scalata per il successo?

“Innanzitutto mi sono messo nei panni degli operatori, ho cercato di capire a quali problematiche dovevano far fronte nello svolgimento del loro lavoro, ho ascoltato le loro esigenze ed infine ho studiato in laboratorio detergenti mirati e di efficacia garantita. Poi ho viaggiato tanto, sono andato personalmente dai rivenditori, sia in Italia che all’estero, e ho lasciato che fossero i prodotti a parlare dello loro qualità. Infine, ho puntato tantissimo sul marketing creando all’interno dell’azienda un’area ad hoc in cui collaboratori preparati e competenti studiano una comunicazione chiara, innovativa e di grande effetto.”

Oggi ChimiClean è sinonimo di efficacia; qual è la caratteristica che la contraddistingue da altri produttori di detergenza?

“Nel nostro settore è facile finire con il produrre quello che già altri fanno. Io ho sempre cercato di studiare prodotti originali ed innovativi che avessero quel “quid” che li rendessero esclusivi e riconoscibili nel mare di detergenti presenti sul mercato e per far questo mi sono affidato all’utilizzo di tecniche d’avanguardia e materie prime d’eccellenza.”

La sua grande esperienza nel settore della profumeria alcolica ha portato all’ideazione di due prodotti innovativi: Skizzo e Deo Due. Ci racconti come sono nati.

“Skizzo, detergente in gel iperattivo profumato, è nato dopo che numerose imprese mi hanno sottoposto una serie esigenze a cui dovevo trovare soluzione. Desideravano un prodotto che non doveva essere travasato o diluito, che garantisse un numero di lavaggi pari ad una tanica da 5 litri senza ingombrare come quest’ultima, quindi leggero, maneggevole e di facile utilizzo, ed infine un prodotto efficace contro ogni tipo sporco ma soprattutto profumato a tal punto da garantire una lunga persistenza nell’ambiente. Così studio in laboratorio questo detergente di ultima generazione che in soli 15 grammi di prodotto racchiude in sé un profumo intenso e l’attivo necessario per un lavaggio. Deo Due nasce dall’esigenza di creare un profumatore per ambiente No Voc, da abbinare allo Skizzo, in grado di neutralizzare ed eliminare i cattivi odori per poi introdurre una fragranza fresca e percepibile anche dopo moltissime ore. Da qui l’idea di realizzare un profumatore bifase che assicura una persistenza di ben tre giorni.”

ChimiClean sarà presente a Pulire. Dobbiamo aspettarci delle novità a Verona?

“Naturalmente sì. Abbiamo già in programma di presentare Skizzo in una veste nuova e dinamica, la Linea Deo Due con le sue ultime fragranze, un’esclusiva ed innovativa Linea Laundry Professional e tantissime altre novità che vi invito a scoprire dal 19 al 21 maggio presso il padiglione 2 stand F5/1 della fiera Pulire a Verona.” [www.chimiclean.it]


ATTUALITÀ

Sebo Italia: nuova sede, nuovi prodotti, qualità di sempre Sebo Italia si è trasferita ed è pronta a ricevere i suoi affezionati clienti nella nuova e ampia sede di Sesto San Giovanni, a nord-est di Milano, in via Carducci 125/1:300 metri quadrati di magazzino più altri 200 di uffici e show room con una ricca esposizione di macchine e prodotti pronti per essere provati.

mentazione: marmo, legno, linoleum, parquet, pvc… I suoi 2000 giri al minuto e i pad diamantati consentono a Sebo Dart 3 di raggiungere un grado di lucentezza davvero unico, nel pieno rispetto delle superfici trattate. A proposito di danni: morbidi paracolpi prevengono anche i potenziali rischi per gli arredi. La sottile polvere di lucidatura viene immediatamente aspirata, con il risultato di una superficie perfettamente pulita e brillante. Al contenuto costo iniziale si aggiungono i bassi costi di manutenzione. La macchina, inoltre, può trasformarsi con rapidità da lucidatrice in aspirapolvere, permettendo in questo modo una soluzione ottimale e completa di tutti i problemi di pulizia.

La forza dei prodotti

Già, i prodotti: “Sono loro la vera forza di Sebo, da sempre”, dice il sales manager Renato Lodetti. Un nome storico del cleaning italiano. Uno di quelli che amano il loro lavoro, e che vanno sul campo in prima persona a dimostrare la qualità di apparecchi, prodotti e soluzioni. Una cosa che non fanno più in tanti. “Credo fermamente che l’unico modo di vendere in modo consapevole sia avere un rapporto diretto con il cliente, stringergli la mano e fargli toccare con mano i vantaggi dei prodotti. I contratti a tavolino alla lunga non pagano”.

L’evoluzione del battitappeto

Tra le novità particolarmente interessanti per il mondo delle imprese c’è la nuova gamma “Evo”, che rappresenta, come dice il termine stesso, l’evoluzione di decenni di ricerche sui battitappeto. Una storia che Lodetti ha vissuto in prima persona: “Sebo, come si sa, ha iniziato negli anni ’70. Un’epoca pionieristica per il settore. Da subito l’azienda tedesca si è distinta per macchine agili e performanti, ma non si è certo seduta sugli allori. Pensi che negli anni si sono susseguite oltre trecento modifiche senza toccare il prezzo se non per le inevitabili fluttuazioni del marco. Ecco, la serie “Evo” rappresenta la sintesi di questo percorso, con modifiche che partono dalle esigenze degli utilizzatori finali: semplicità, rapidità, alte prestazioni senza troppi compromessi”. Disponibili in tre modelli differenti per prestazioni e pista di pulizia (300, 350 e 450), questi apparecchi si presentano migliorati soprattutto dal punto di vista della semplicità di utilizzo: innanzitutto

è stata quasi completamente eliminata l’elettronica e si è lavorato sul filtraggio, importantissimo ormai in tutti gli ambienti. Poi si è agito anche sulla meccanica, semplificando il montaggio e lo smontaggio dell’apparecchio. Un caso eclatante è quello del cavo, che ora viene fornito anche come pezzo di ricambio sfuso, e che si può sostituire direttamente dall’esterno in due o tre minuti. Non male, tenendo conto che la rottura del cavo è uno degli inconvenienti più frequenti. Sono state inoltre mantenute inalterate alcune componenti da sostituire, come spazzolini e sacco carta.

Dart 3, una lucidatrice d’eccezione

Per i pavimenti lucidi (resilienti, legno e pietra naturale) c’è Dart 3, l’innovativa lucidatrice aspirante ultra high speed che lavora con un trascinatore brevettato. La speciale meccanica rotazionale garantisce che il pad, fissato con uno speciale attacco a baionetta, si adatti automaticamente e in modo ottimale ai diversi tipi di pavimento. Proprio questo meccanismo di adattamento automatico rappresenta una delle caratteristiche più straordinarie della macchina, in grado di sviluppare prestazioni ottimali per ogni tipo di pavi-

Quattro dischi diamantati: il programma “lucido” di Sebo

Maneggevole, pronta all’uso e con prestazioni professionali, Dart 3 utilizza l’innovativa tecnologia dei Pad, che si compone di 4 dischi manutentori che curano e lucidano parquet, marmi, linoleum e altre pavimentazioni in modo ottimale. Ogni colore segnala la funzione ed è impregnato di polvere di diamante di diversa grana. E così il rosso elimina dalle superfici i pesanti segni del passaggio e i graffi leggeri; il giallo predispone la superficie al passaggio del disco verde. Quest’ultimo è pensato per l’uso regolare e la manutenzione giornaliera. Crea e mantiene l’elevata lucentezza della superficie. Il disco azzurro è lo specialista dei pavimenti cerati con emulsioni morbide. I pad hanno una resa elevata e possono arrivare a lucidare fino a 10mila metri quadrati. Completa la serie di novità la straordinaria Airbelt D, con un design curatissimo e prestazioni d’eccellenza. Tra le peculiarità: tubo telescopico (15.5 i metri di range di pulizia), regolatore di velocità sull’impugnatura, avvolgicavo elettrico e sistema di filtraggio ulteriormente migliorato. [info@seboitalia.it]

17 MARZO 2015


ATTUALITÀ

Medusa: concentrati sul pulito

18 MARZO 2015

Medusa realizza detergenti e specialità chimiche per uso professionale ed industriale. In pochi anni l’azienda è riuscita a consolidare un buon numero di clienti, in Italia ed in gran parte dei Paesi del centro ed est Europa. Medusa concede i propri prodotti in esclusiva a grossisti e distributori specializzati, offrendo la possibilità di differenziarsi attraverso la personalizzazione di packaging ed etichettatura.

Concentrati sulle esigenze del cliente

L’attenzione alle esigenze dei propri clienti e degli utilizzatori finali è la filosofia che contraddistingue Medusa; questo si traduce in due azioni: • realizzare prodotti di qualità, studiando formulati sempre più performanti, utilizzando materie prime selezionate e impiegando processi produttivi standardizzati, condotti da personale qualificato; • affiancare il cliente, attraverso servizi di formazione, di assistenza pre e post vendita e di consulenza anche il loco, attraverso l’intervento dei propri tecnici specializzati. La continua interazione permette a Medusa di trovare sempre la giusta soluzione, e di individuare le criticità sulle quali concentrarsi nel costante processo di miglioramento.

I prodotti

A catalogo Medusa propone più di 200 referenze, rivolte al mondo dell’Ho.Re.Ca, della lavanderia e dell’industria alimentare; una notevole importanza è ricoperta dagli innumerevoli prodotti di nicchia, quindi fuori catalogo, che Medusa è in grado proporre o di realizzare ad hoc, in base alle richieste dei propri clienti. Una volta messo a punto il formulato, è possibile “vestirlo” con una grande varietà di packaging e con

un’etichettatura personalizzata; gli impianti Medusa sono infatti strutturati per poter produrre in modo flessibile nei formati più disparati, in confezioni che vanno dai 50 cc ai 1200 kg.

Le novità

In questi mesi Medusa sta riorganizzando la propria linea di concentrati, che è stata rinominata INTENSE; attualmente sono stati messi a punto due formulati: Intense Energy e Intense Deo. Intense Energy è un detergente in flacone giusta dose per la pulizia pavimenti, concentrato e superprofumato. Un litro di Intense Energy corrisponde a 10 litri di un comune prodotto lavapavimenti e sviluppa un’azione pulente che, a seconda del dosaggio, può soddisfare le esigenze sia della pulizia quotidiana che quella periodica di fondo. I tensioattivi di ultima generazione garantiscono una rapida pulizia, senza bisogno di risciacquare. Ma l’asso nella manica di Intense Energy è la profumazione: sono state sviluppate 8 fragranze (Papaya, Talco, Magnolia, Cenere Attiva, Pesca, Fior di Loto, Flowers & Fruit, Pino) dotate di una elevata persistenza: gli ambienti rimangono gradevolmente profumati per molte ore; il giorno dopo l’utilizzo le otto note sono ancora ben riconoscibili all’olfatto. La confezione da 1 litro giustadose permette di versare in modo esatto la quantità di prodotto desiderata. Intense Deo è un profumatore per ambienti, superconcentrato, in flacone da 750 ml. Rispetto

al classico profumatore Deofresh, che rimane comunque a catalogo, le fragranze contenute in Intense Deo sono 6 volte più concentrate. La gamma di profumazioni è ampia, e Medusa è pronta ad introdurne di nuove. Oltre alle 8 note che caratterizzano l’Intense Energy, con Intense Deo abbiamo pure: Biancospino, Eucalipto, Ciliegia, Fragola, Speziato, Lavanda, Mughetto, Limone, Mela Verde, Menta, Mild, Mimosa-Magnolia, Muschio Bianco, Muschio Fiorito, Fiori di Pompelmo, Rosa, Vaniglia. Si tratta di fragranze persistenti, appositamente studiate; la concentrazione del prodotto fa sì che con poche spruzzate sia possibile profumare ambienti molto grandi.

I programmi di Medusa

Nel 2014 Medusa ha centrato quasi tutti gli obiettivi prefissati, conseguendo un buon aumento di fatturato, grazie anche alle crescenti capacità produttive e di magazzino, ed al potenziamento della forza vendite. Sul sito dell’azienda sono state inserite le schede tecniche e di sicurezza di tutti i prodotti a catalogo, consultabili senza la necessità di registrarsi. Il 2015 sarà un anno importante per Medusa, impegnata su più fronti: • presentazione del nuovo catalogo generale, completamente rivisto; • progressivo completamento della linea INTENSE; • ulteriore potenziamento della forza vendite. Il direttore generale, Dott. Michele Zerbetto, è fiducioso circa il raggiungimento degli obiettivi, forte del supporto di un team giovane, affiatato e motivato per affrontare al meglio le piccole e grandi sfide quotidiane, avendo sempre come fine ultimo la soddisfazione del cliente. [www.medusasrl.com]


ATTUALITÀ

Socaf presenta la “supercompatta” i-mop: una lavasciuga-mop per arrivare ovunque Socaf è un’azienda commerciale con quartier generale a Osio Sotto (Bergamo) e due filiali a Castenedolo (Brescia) e Mazzo di Rho (Milano). Fondata nel 1982 con la vocazione delle macchine per la pulizia professionale, come lavapavimenti, spazzatrici, idropulitrici e aspiratori industriali, nel tempo ha saputo differenziarsi sviluppando anche il settore delle detergenza e quello delle attrezzature.

nologia e design unico che trasforma la fatica della pulizia in un’attività senza sforzo e rapida. Grazie all’abbinamento di un piatto spazzole ad alte prestazioni, a un potente sistema di aspirazione e ad un manico brevettato che ruota su un perno a 360 gradi, i-mop permette di lavare e asciugare in aree strette e congestionate con una facilità senza pari.

L’interesse per il mondo delle imprese

A questo punto, come si diceva un tempo, “la domanda sorge spontanea”: i-mop è solo una nuova macchina per la pulizie o una invenzione in grado di rivoluzionare in positivo il modo di realizzare un certo tipo di lavoro? Lussana è molto chiaro in proposito: “Immaginate un prodotto nuovo che è facile da usare, da risultati sempre brillanti, non richiede formazione ed è immediatamente apprezzato da chi lo utilizza. Immaginate tutto questo con un prodotto che paga e non costa. Insomma, la vita è troppo breve per permettersi di non provare i-mop!”.

Opera principalmente in Lombardia con una rete di una trentina di agenti e un’assistenza puntuale sulle macchine. Lo dimostrano le altissime percentuali di problemi chiusi al primo intervento direttamente sul cantiere grazie alle 6 officine mobili costantemente all’opera. E anche se il target principale resta l’industria manifatturiera, Socaf sta guardando con grande interesse al mondo delle imprese di pulizia e servizi integrati.

i-mop: una lavasciuga rivoluzionaria

In quest’ottica va interpretato il recente accordo con il gruppo olandese-americano Future Cleaning Technologies per la distribuzione, in esclusiva per l’Italia, della rivoluzionaria lavasciuga compatta i-mop, una “46 centimetri” (con 22 kg di peso sulle spazzole e 350 giri / minuto) che si propone come incredibile alternativa alla pulizia manuale delle superfici. Spiega Diego Lussana, di Socaf: “Nella nostra esperienza abbiamo notato che ancor oggi, nonostante la grande meccanizzazione del settore, il 70 per cento di tutte le superfici sono ancora pulite manualmente con mop e secchiello: ciò significa perdita di tempo, sforzo manuale, affaticamento e rese non all’altezza delle aspettative. Ci siamo chiesti perché ciò avvenisse e la risposta è stata semplice: nel 70% dei casi, per via delle caratteristiche ambientali del luogo di lavoro, una normale lavasciuga non può operare”.

La vera domanda è…

Un altro modo di concepire il cleaning

E qui entra in scena i-mop, il cui nome non lascia dubbi sulle incredibili caratteristiche della macchina, una lavasciuga professionale con la stessa versatilità di un mop che ha già ricevuto importanti premi internazionali per l’innovazione. Grazie alla sua compattezza e versatilità, i-mop cambia il nostro modo di pensare al pulito. Continua Lussana: “Chi avrebbe mai pensato anche solo 10 anni fa che i nostri cellulari sarebbero diventati dei piccoli personal computer? Eppure è avvenuto. Ebbene, è esattamente quello che accade con i-mop, una lavasciuga dal design snello (ma non per questo meno accattivante, anzi…), estremamente maneggevole, in grado di lavare ed asciugare perfettamente sotto tavoli, sedie e panche fisse, di arrivare nei bagni sotto i lavelli e di girare di 180° sul posto. Il tutto senza perdere, naturalmente, le caratteristiche pulenti di una lavasciuga”.

Meraviglia senza fili

Facile da trasportare (ha un ingombro ridottissimo e pesa soltanto 22 kg, la più leggera della categoria), da riporre e da ricaricare (funziona con batterie agli ioni di litio ed è perciò ancora più facile da maneggiare: basta 1 ora per la ricarica), è un combinato di tec-

Progettata a misura di donna!

Mettiamo dunque in moto il divertimento e iniziamo a diffondere il pulito anziché la sporcizia. Con un tocco di delicatezza e gentilezza. Anche perché, non va dimenticato, la macchina è stata sì concepita e progettata a misura di uomo… ma soprattutto di donna, seguendo le aspettative e i preziosi consigli del personale femminile. Anche perché la maggior parte degli operatori del cleaning appartiene, come ben sappiamo, al gentil sesso. Semplice, leggera e rivoluzionaria, i-mop cambia il modo di pensare al cleaning. Socaf sarà presente a Pulire, con uno stand in cui i-mop sarà protagonista assoluta: “Perché – conclude Lussana – un minuto di prova diretta vale più di mille discorsi”. [www.socaf.it]

19 MARZO 2015


ATTUALITÀ

Quarant’anni e non sentirli: buon compleanno Lavorwash! SCL Comfort XXS: la novità “operatore a bordo”

Se è vero che la vita inizia a 40 anni, allora per Lavorwash è proprio un ottimo inizio! La società, fondata nel 1975, ha sviluppato via via negli anni una propria visione vincente del mercato.

Ma oltre alle idropulitrici, core business storico dell’azienda dove mantiene da tempo una posizione di leadership, l’azienda si rivolge anche agli specialisti di settore con un progetto ed un marchio dedicati, Lavor Hyper, con soluzioni ad hoc particolarmente apprezzate dalle imprese: tra le novità spicca la lavasciuga uomo a bordo SCL Comfort XXS, progettata per il mantenimento e la pulizia profonda di aree estese con una riduzione consistente dei costi di pulizia.

Gamme complete e diversificate

20 MARZO 2015

Ne è prova il fatto che nel giro di pochi decenni ha saputo trasformarsi da piccola attività artigianale in strutturata e solida realtà aziendale internazionale diversificata, multibrand e multiproduct. Oggi il gruppo è tra i principali protagonisti a livello mondiale nel settore della produzione di macchinari per la pulizia e offre gamme di prodotti complete e diversificate sia per utilizzo domestico che professionale. Impiega circa trecento addetti e duecento collaboratori a tutte le latitudini.

Una realtà internazionale

L’headquarter aziendale è a Pegognaga, in provincia di Mantova. Ma nel tempo il gruppo si è espanso in tutto il mondo, ed ora ha diverse sedi all’estero: Francia, Regno Unito, Spagna, Polonia, Brasile e Cina, oltre a diversi stabilimenti di produzione in Italia e all’estero: in particolare: a Pegognaga per la produzione di idropulitrici ed aspiratori per uso interno e di sistemi di pulizia industriali e professionali; a Milano per la

produzione di aspirapolveri domestici; in Brasile per la produzione di idropulitrici e aspirapolveri per il mercato sudamericano; in Cina per la produzione di idropulitrici hobbistiche.

Soluzioni “su misura”

La grande capacità produttiva sviluppata negli anni e l’ampiezza della gamma che conta svariati modelli di idropulitrici elettriche e con motore a scoppio offre la possibilità di proporre l’articolo più adatto al mercato di riferimento. Ogni cliente ha la possibilità di richiedere un prodotto “su misura” che soddisfi tutte le sue esigenze. Flessibilità e rapidità sono caratteristiche che da sempre contraddistinguono il gruppo e che nel tempo ne hanno consolidato il successo.

Ampia scelta

Ma la scelta non si esaurisce qui: sono oltre una quindicina le lavasciuga professionali uomo a terra a catalogo, veloci, maneggevoli e funzionali. Oltre alle “uomo a bordo”, che si distinguono sul mercato per ergonomia e facilità d’uso e manutenzione. La gamma comprende anche aspirapolvere, aspiratori industriali, idropulitrici, monospazzole, spazzatrici, nebulizzatori, impianti fissi e generatori di vapore, un’altra grande forza di Lavorwash.

Nuovi siti, nuova veste grafica

Approfittando dell’importante traguardo, che solo le aziende migliori e più solide riescono a festeggiare, l’azienda ha rilanciato la propria immagine sul web con nuovi siti ricchi di informazioni, con una nuova veste grafica e con contenuti ampliati e costantemente aggiornati. Il sito corporate istituzionale si trova all’indirizzo www.lavorwashgroup.com, mentre www. lavorhyper.com è lo spazio online dedicato alla gamma per i professionisti del pulito. Molto ricca anche la sezione dedicata ai video prodotti che si trova su Youtube all’indirizzo www.youtube.com/LAVORPRO. Lavorwash sarà presente a Pulire (Verona, 19-21 maggio) per presentare le molte novità. [www.lavorhyper.com]


MARZO

2015

INSERTO il giornale dei servizi ambientali

TERZA PAGINA appalti intervista 25 ricerca europea

GESTIONE jobs act servizi alla pa 36 part time

SCENARI convegno fnip pulire 2015 46

premio innovazione cleaning days

TECNOLOGIE spazzatrici stradali vespa velutina 56





APPALTI TERZA PAGINA

appalti pubblici, il “manifesto” delle associazioni di Simone Finotti

Appalti di servizi per la gestione dei patrimoni pubblici: in occasione del recepimento delle nuove Direttive europee sugli appalti pubblici le imprese chiedono al Governo semplificazione e qualità nelle gare per garantire risparmio, legalità ed efficienza. Il risultato è il “Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari urbani e pubblici”. Ecco i punti-cardine. Mentre è ormai avviato in Parlamento il processo di recepimento delle nuove Direttive europee sugli appalti pubblici, che cambierà non poco le dinamiche del settore, le Associazioni di rappresentanza delle imprese che operano nei servizi alle Pubbliche Amministrazioni propongono una piattaforma comune di richieste al Governo.

Il recepimento delle Direttive europee: una preziosa occasione

L’auspicio che sta alla base dell’iniziativa è quello di non lasciarsi sfuggire l’occasione per un miglioramento del mercato in direzione della trasparenza, dell’efficienza e anche, cosa che non guasta visti i tempi non facili, del risparmio. Quanto a quest’ultimo aspetto, è ormai chiaro che le passate politiche di tagli lineari non hanno sortito gli effetti sperati, causando perdipiù, in molte circostanze, un abbassamento qualitativo dei servizi prestati. Occorre dunque percorrere

altre vie, come quelle indicate dalle associazioni imprenditoriali di rappresentanza nel “Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari urbani e pubblici” promosso dalle principali Associazioni del settore dei servizi di Facility Management - Afidamp, Assistal, Confcooperative, Fise Anip, Fnip, Legacoop Servizi - con il supporto scientifico di Patrimoni PA net.

Un comparto che cresce, in Europa e in Italia

D’altra parte l’importanza del mercato del facility management, in Italia, sta crescendo sempre più ed è comprensibile che questo settore inizi a far sentire la propria voce. Anche perché ne va della qualità di ambienti cruciali per la nostra vita come scuole, ospedali, case di cura, uffici pubblici e via discorrendo. Il fenomeno ha una portata europea, ma in Italia va ancora più veloce che altrove. Il comparto dei servizi di facility management per la gestione e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari e urbani delle PA (manutenzione, pulizia, igiene ambientale, energia, security, logistica, ecc.), cui appartengono migliaia di PMI e diversi grandi operatori, rappresenta un settore economico in continua e costante crescita (+ 10,4% nel solo 2012 - Dati ANAC, già AVCP), nonostante la crisi che ha condotto alla contrazione di altri settori, con un impatto enorme in termini occupazionali (2,5 milioni di occupati potenziali del comparto, secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale per il Facility Management di Cresme Europa).

Anche in piena crisi

Altri dati significativi: nel periodo 2007-2011, quindi in piena crisi economica, il numero di bandi pubblicati è cresciuto del 51%. Sempre nel periodo considerato, a cui si riferiscono gli ultimi dati di Osservatorio Nazionale Facility Management- Cresme Europa, la variazione della base d’asta calcolata sugli importi totali è stata del 58% (da 24 a 38 miliardi di euro). Il volume stimato potenziale è di 130 miliardi di euro e il contributo potenziale alla formazione del prodotto interno lordo, stando all’elaborazione di Patrimoni PA net, tocca l’8,3%. Numeri importanti che potrebbero crescere ulteriormente se il Paese adottasse politiche ad hoc volte alla “riqualificazione” del patrimonio pubblico esistente (un impegno concreto per il “green building” potrebbe generare 400mila posti di lavoro e portare ad un risparmio di 1,2 miliardi l’anno di spesa di consumi energetici per la PA).

Rivedere il codice degli Appalti

Ed è proprio in relazione a questa sempre più importante filiera di mercato che è nato il Manifesto del mercato dei servizi per i patrimoni immobiliari e urbani pubblici. Attraverso questo documento le Associazioni chiedono al Governo ed al Parlamento che il nuovo Codice degli Appalti, che scaturirà dal Disegno di Legge per il recepimento delle Direttive Europee sugli Appalti attualmente in discussione alla VIII Commissione del Senato, sia davvero lo strumento che sblocchi la situazione attuale, permettendo alle PA di manutenere, mettere in sicurezza e rendere efficiente il patrimonio immobiliare e

25 MARZo 2015


TERZA PAGINA APPALTI

26 MARZO 2015

urbano pubblico del nostro Paese. Infatti, a fronte dei dati sopra esposti, nel nostro paese manca una disciplina che tenga conto delle specificità di settore e degli aspetti peculiari del comparto dei servizi che continua ad essere considerato meno strategico e meno rilevante del comparto manifatturiero e di quello delle costruzioni; su tale ultimo comparto, peraltro, è stata di fatto sostanzialmente modellata fino ad oggi tutta la regolamentazione in materia di appalti pubblici. Va ricordato infatti che, a tutt’oggi, il testo base che disciplina gli appalti pubblici è il decreto legislativo 163/2006 (con successive modifiche), che in molte parti avrebbe bisogno di un’opera di “svecchiamento” e razionalizzazione soprattutto per ciò che riguarda il settore dei servizi. Il “vecchio” documento, infatti, appare per molti aspetti più calibrato per lavori e forniture, e non sempre idoneo a gestire le specificità del comparto dei servizi.

Mattioli: “Più dignità ai servizi nel nuovo Codice Appalti”

Proprio su questo aspetto insiste Lorenzo Mattioli, dinamico presidente di Anip e portavoce del Tavolo delle Associazioni promotrici del Manifesto: “Il nuovo Codice degli appalti - afferma Mattioli - dovrà riconoscere pari dignità al settore dei servizi e a quello dei lavori pubblici, entrambi essenziali per la ripresa del Paese. Al Governo chiediamo di rispondere ad esigenze trasversali e comuni: la semplificazione delle norme, la riduzione dei costi per le imprese nelle procedure di gara e un maggior riconoscimento della qualità rispetto al prezzo da parte delle stazioni appaltanti.”

“Tagli lineari? Più costi che benefici”

Per Mattioli, che torna anche sulla spinosa questione dei tagli lineari, “i costi sociali ed economici che derivano da un taglio indiscriminato dei servi-

zi per i patrimoni pubblici sono sicuramente maggiori rispetto all’ipotetico risparmio di risorse pubbliche. Le amministrazioni pubbliche devono essere messe in condizione di gestire, manutenere e mettere in sicurezza gli edifici, le infrastrutture e il territorio”. A questo proposito il recepimento delle nuove Direttive Europee è un’opportunità da non sprecare e può davvero essere l’occasione per rilanciare l’intero comparto dei servizi nel segno della legalità, della qualità della vita nelle città, della riduzione della spesa pubblica, della difesa dell’occupazione e della sicurezza sui luoghi di lavoro. E anche, lo ribadiamo, per dare pari e distinta dignità a comparti e mercati diversi tra loro - quali sono quello dei servizi pubblici e quello dei lavori pubblici - entrambi essenziali per la crescita economica e di competitività del Paese.

 Il “Manifesto”: i punti cardine Il processo di recepimento delle nuove Direttive Europee (“Direttiva Appalti” 2014/24/UE, “Direttiva Concessioni” 23/2014/UE, “Direttiva Utilities” 25/2014/UE) deve rispondere ad esigenze trasversali e comuni, quali: • la semplificazione delle norme e delle procedure; • la dematerializzazione dei processi di affidamento dei contratti pubblici; • l’omogeneizzazione dei comportamenti delle stazioni appaltanti e la loro qualificazione; • la massima apertura del mercato alle PMI come previsto dallo “Small Business Act”. Ma deve altresì rispondere a peculiari esigenze del comparto dei servizi pubblici, quali: 1. la regolamentazione specifica della programmazione e della progettazione; 2. la corretta qualificazione degli

appalti, con particolare riguardo ai contratti misti e alla linea di demarcazione delle prestazioni costituenti “servizio” rispetto a quelle appartenenti ad altri comparti; 3. l’efficace classificazione dei servizi; 4. il criterio di aggiudicazione più confacente alle caratteristiche proprie delle attività oggetto di affidamento (offerta economicamente più vantaggiosa); 5. la valorizzazione degli aspetti reputazionali e di esperienza delle imprese; 6. la più corretta tutela del lavoro (connessione dell’affidamento al pertinente CCNL), dell’occupazione e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché dell’ambiente e del territorio; 7. l’efficace ed attendibile verifica dell’anomalia delle offerte, da svolgere sulla base di elementi di costo oggettivi e verificando l’effet-

tiva compatibilità tra componente qualitativa (offerta tecnica) e componente quantitativa (offerta economica) delle offerte; 8. l’incentivazione del pagamento diretto delle imprese subappaltatrici;

9. l’utilizzo degli strumenti di flessibilità messi a disposizione dalle Direttive Europee nella fase di gestione dei contratti di appalto nel rispetto della certezza dell’oggetto degli stessi e della parità di trattamento degli operatori economici.


27 MARZo 2015


TERZA PAGINA INTERVISTA

giuseppe riello: “così ghibli riprende il volo” di Umberto Marchi

28 MARZO 2015

Veronese, quarantanove anni, laurea in economia e una lunga esperienza manageriale, Giuseppe Riello è da qualche mese amministratore delegato di Ghibli, azienda già controllata dal Gruppo di famiglia. Obiettivo: “Giocare da protagonista su un mercato ricco di opportunità. A partire da Pulire 2015, dove presenteremo tante novità”. Restituire a Ghibli quel ruolo da protagonista che merita, per la sua storia e per tutto quello che ha dato al settore. Naturalmente continuando a coltivare e potenziare i punti forti dell’azienda pavese: i grandi volumi di private label, la flessibilità produttiva e il prestigio di un marchio che non ha bisogno di presentazioni e che, già di per sé, garantisce serietà, competenza e affidabilità sia a livello di prodotti che di politica commerciale. Così, in estrema sintesi, si potrebbe riassumere il punto di vista di Giuseppe Riello, quarantanovenne AD della SpA di Dorno, fondata nel lontano 1968. La nomina, che gli permette di prendere in mano direttamente le redini di Ghibli, è stata formalizzata lo scorso luglio, anche se il Gruppo Riello Industries era già da anni detentore della maggioranza del pacchetto azionario.

tore dei bruciatori e delle caldaie, ha saputo diversificarsi: oggi i suoi quattro figli, tra cui il sottoscritto, sono alla guida di diverse controllate che spaziano in diversi segmenti: Riello Elettronica, Riello Sistemi, Riello CRD e Riello Investimenti. Quest’ultima è nata con l’obiettivo di investire in acquisizioni e ristrutturazioni aziendali, ha scelto dieci anni fa di investire in Ghibli”.

Come avete “incrociato” Ghibli?

Che potenzialità avete visto nell’azienda di Dorno?

“Il Gruppo Riello Industries nasce come family company. Nostro padre Pilade, che in origine lavorava nel set-

“Quelle di un’azienda solidissima, radicata, molto forte e ben posizionata nel proprio segmento, che lavorava,

come tuttora fa, tantissimo sul private label per i più grossi clienti al mondo, e con tutte le carte in regola per essere leader del suo settore. Inoltre aveva, come ha anche oggi, le macchine per lo stampaggio della plastica al proprio interno, il che le dava un vantaggio competitivo notevole. Poi ci si è messa la crisi ed è capitato come a tutti quelli che hanno fatto investimenti prima del 2009, che hanno visto le aziende al top della loro forma. Poi tutto si è ridimensionato per via della crisi, anche se Ghibli SpA continua ad essere un nome di riferimento nel settore: ancora oggi rappresenta uno dei principali at-


INTERVISTA TERZA PAGINA

tori del settore del cleaning in Europa, grazie ad una gamma completa di macchine per la pulizia interna: aspiratori, monospazzole e lavasciugapavimenti caratterizzati da robustezza, efficienza e semplicità d’utilizzo. A cui si aggiungono i generatori di vapore Ghibli Vap, macchine start and go che abbinano alla classica potenza di aspirazione Ghibli caldaie altamente performanti e lavorano nella massima scurezza e comfort”.

Lei è AD da nemmeno un anno. Un cambio importante

“Sì, dovuto al fatto che il momento non era facile e dopo aver tentato di far gestire l’azienda da manager esterni, si è deciso che era necessario prendere in mano direttamente l’azienda.

Io mi sono reso disponibile e questo è il percorso che abbiamo individuato. I primi segnali sono incoraggianti”.

A che punto siamo?

“Non voglio nasconderle che il 2014 è stato ancora un anno tutt’altro che

Tra i fiori all’occhiello accennava a quello dello stampaggio interno

“Certo. Come dicevo, Ghibli è una delle poche aziende del settore ad avere ancora lo stampaggio in casa. Questo, che era un enorme plus in passato, per molti anni non lo è stato più per una questione di costi, di gestione, di personale. Ecco, io vorrei che ricominciasse ad esserlo. Anche perché Ghibli ha una storia che nasce proprio dal settore della plastica, e questo va valorizzato in un comparto che ricorre nella stragrande maggioranza dei casi al conto terzi. Farlo ridiventare un vantaggio significa giocare sulla flessibilità di poter operare con cambi di produzione e tipologie di stampi totalmente personalizzati e, da un punto di vista economico, sfruttare i costi più bassi determinati dal “saltare” un passaggio. Se gestito bene questo può essere un buon margine che resta in casa. Senza contare il fatto che la nostra produzione di plastica è di qualità tangibilmente superiore rispetto a quelli che arrivano, ad esempio, dalla Cina. E se per lungo tempo si è cercato di metterla sullo stesso piano, competendo con mercati come quello cinese, oggi si deve fare un’inversione di tendenza: io non voglio competere con la Cina, ma dimostrare che il mio prodotto è migliore. Questo è il vero valore aggiunto, e non è retorica: il prodotto italiano fatto in Italia ha una qualità migliore”.

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TERZA PAGINA INTERVISTA

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semplice, in cui è continuata la perdita di volumi e fatturato. L’obiettivo era bloccare l’emorragia e risalire. Le misure che abbiamo incominciato a mettere in campo già in questa prima metà di 2015 sono imponenti e avranno il loro culmine a Pulire. Presenteremo prodotti molto innovativi, molto avanzati tecnologicamente e anche con un nuovo appeal in termini di “prospect” di Ghibli nei confronti del mercato. Un importante obiettivo è quello di riconquistare quote di mercato col marchio. Ghibli è sempre stata molto forte, e ancora lo è, nel private label, con clienti importantissimi. Un po’ meno può dirsi per il brand, su cui purtroppo negli anni passati non si è lavorato abbastanza. E’ chiaro quindi che il nostro impegno va lì: ricostruzione di reti commerciali, strategie di partnership, marketing, in modo tale da svilupparci il più possibile”.

Come?

“Ad esempio aprire filiali in vari paesi, dove essere presenti direttamente e quindi essere coinvolti in prima persona nei diversi mercati, a partire da quelli vicini, come Francia e Germania. Il mercato francese, ad esempio, è molto interessante anche se sta vivendo qualche difficoltà. Alla fine il business, se si va a vedere, si fa nella vecchia Europa: l’attività commerciale deve iniziare vicino, compresa l’Italia stessa, dove noi continuiamo ad essere molto forti. Oggi guardo con interesse anche al mercato americano: finalmen-

 Chi è Giuseppe Riello Giuseppe Riello, 49 anni, sposato, due figli (di 15 e 13 anni), laurea in Economia e commercio alla Sapienza di Roma, varie esperienze in aziende del gruppo, è uno dei quattro figli di Pilade. Attualmente è presidente della Camera di Commercio di Verona e vicepresidente nazionale di Unioncamere. Dallo scorso luglio ha preso in prima persona le redini di Ghibli SpA, già controllata dal Gruppo Riello fin dal 2005.

te oggi, dopo tanti anni, abbiamo un cambio che ci aiuta. Dopo aver “subito” i prodotti americani per anni vendendo pochissimo, oggi abbiamo una situazione che mi sembra più coerente con la realtà”.

Vede ancora spazio di crescita nel settore del cleaning?

“Secondo me per il futuro questo settore ha ancora diverse potenzialità, legate ai grandi mutamenti che ci sono in campo: sostenibilità, green, attenzione e sensibilità dell’opinione pubblica. C’è anche un cambiamento di quella che è la percezione della pulizia in generale, e questo offre interessanti opportunità. Un tempo si poteva pulire uno stabilimento una volta alla settimana. Oggi provi a farlo. Questo si riverbera anche sul versante dei prodotti, che si stanno spostando sempre più verso il professionale: oggi, ad esempio, anche uno studio notarile, legale, anche gli uffici avvertono l’esigenza di essere puliti in modo professionale. Tutto questo fa sì che si creino nuove opportunità soprattutto in quella grande fascia di mercato che si avvicina più al domestico. Ci sono grossissime opportunità.”

 Ghibli: made in Italy con propensione all’export (e al private label)

Fondata nel 1968 per costruire aspiratori professionali e industriali, Ghibli offre al mercato una gamma completa di aspiratori, monospazzole e lavasciugapavimenti per la pulizia interna. Con circa 170 dipendenti, una struttura di 40.000 metri quadrati di stabilimento, 8 linee produttive primarie, un reparto di stampaggio con 20 presse a iniezione e un magazzino di 20.000 metri quadrati, Ghibli ha una capacità produttiva di 200.000 macchine all’anno. Fortemente legata al territorio, ha una forte propensione all’export dove realizza circa il 75% del suo fatturato: è presente in tutto il mondo attraverso filiali dirette, importatori o dealer.

Come si sta evolvendo il settore dal punto di vista del prodotto?

“Vedo che sta nascendo un senso estetico, che prima non c’era o era limitato a pochissimi prodotti. C’è anche più attenzione sul versante dell’ergonomia e dell’elettronica: in questo senso si stanno facendo diversi passi avanti rispetto a prima, quando il prodotto più era grezzo più sembrava solido e professionale. Oggi si inizia a cambiare, e anche prodotti come lavasciuga e monospazzole, storicamente “dure e pure”, iniziano ad essere carine esteticamente, attente all’ergonomia e con dotazioni elettroniche”.

Ma questo settore, in fondo, è riuscito ad appassionarla?

“Certamente sì. Mi appassiona tutto quello che è sfida e che è opportunità. E’ un settore che ha, come ho detto, grossissime potenzialità, è in fase di ristrutturazione e miglioramento e senza dubbio mi entusiasma. In più io vengo da una famiglia di lunga tradizione produttiva, da piccolo giravo in bicicletta fra le macchine utensili: è normale che tutto ciò che è industria o produzione mi appassioni. E’ anche una questione di formazione”.

Verso Pulire 2015…

“Per noi è un momento importante di rivisitazione dell’azienda. Vogliamo presentarci sotto una veste nuova, con un’immagine nuova e con una serie di prodotti nuovi che saranno quelli su cui investiremo in futuro. Noi contiamo molto sulla fiera per continuare a dire la nostra da leader in questo mondo”.


OCCHIELLO TESTATINA

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TERZA PAGINA RICERCA EUROPEA

eurofound “bacchetta” la sicurezza nel cleaning di Giuseppe Fusto

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Una recente ricerca Eurofound sottolinea i rischi di chi opera nel settore delle pulizie professionali e auspica una maggiore formazione sulla sicurezza. Elisa Camellini, Filcams Cgil: “In Italia la formazione non manca, ma le imprese la vivono come un dovere di legge e non come un’opportunità per migliorarsi”. La fondazione europea Eurofound European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, che si occupa di monitorare la sicurezza sul lavoro e le condizioni di lavoro in Europa, ha recentemente pubblicato il rapporto “Industrial cleaning: working conditions and job quality”. La ricerca, una decina di pagine ricche di dati, statistiche e gra-

fici, si concentra dunque sulle condizioni di lavoro del settore delle pulizie industriali, mettendo in rilievo come si tratti di un lavoro decisamente intenso, usurante e viziato alla base da una cronica mancanza di formazione adeguata.

La ricerca Eurofound

Eurofound, che ha sede a Dublino e proprio nel 2015 festeggia i 40 anni di attività (è stata fondata nel 1975), si è interessata al nostro settore perché si tratta di un comparto in forte e continua espansione: oggi parliamo di un milione e settecentomila addetti, occupati per un terzo con contratti a tempo determinato e part-time (senza contare chi il contratto non ce l’ha…), con un incremento che non si è arrestato nemmeno nel pieno della crisi: ha sfiorato il 9% tra il 2008 e il 2010 e nei due anni successivi si è registrato un altro +4,3%.

Un lavoro a rischio e stressante: ma la sicurezza?

Ne è emersa l’istantanea di un settore ad alto rischio chimico e biologico, con operatori che si muovono di continuo, movimentano carichi, assumono posture non sempre corrette. Perdipiù senza essere consapevoli dei rischi. Il dato relativo a tale consapevolezza, infatti, è drammaticamente basso, e in molti casi è accertato che gli operatori non riconoscono nemmeno il pericolo (anche se occorre dire che il 29% degli addetti alle pulizie si percepiscano “a rischio”, contro il 23% degli altri settori). Altri fattori di rischio, anche se spesso si tende ad ignorarli, sono quelli legati al basso livello di autonomia, un problema che si riscontra soprattutto nelle realtà più piccole, e all’alta intensità del lavoro. Le due cose, combinate insieme, rischiano di alzare il livello di stress e le conseguenti patologie correlate. Tutto ciò fa sì che gli addetti ai lavori del settore, rispetto a quelli di altri comparti, tendano ad assentarsi maggiormente, a recarsi al lavoro anche malati, ad avvertire la propria salute come debole (31% contro una media del 21%, cioè ben 10 punti in più), e a temere di non riuscire a continuare a fare questo lavoro fino al termine della vita lavorativa (solo il 39% contro un ben più alto 58% di media).

La formazione, ancora troppo scarsa

E qui entra in scena la formazione: ancora troppo scarsa, secondo la ricerca. Che testimonia come quasi un quinto dei lavoratori del settore, e precisamente il 18%, affermi di non esse-


RICERCA EUROPEA

re mai stata informata, o comunque di non essere stata bene informata, sui rischi dell’ambiente di lavoro. Peggio ancora, soltanto il 14% degli interpellati ha dichiarato di aver ricevuto una formazione e addestramento pagati dal datore di lavoro. La percentuale scende poi drammaticamente se parliamo di donne e di giovani con meno di 35 anni. Dati che fanno pensare.

TERZA PAGINA

 Un’Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro Fondata nel 1975 (EEC 1365/75), la fondazione Eurofound European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions (Eurofound) è un’agenzia dell’Unione Europea il cui compito è quello di contribuire alla diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro svolgendo ricerche, promuovendo studi e progetti e sostenendo iniziative per il miglioramento delle condizioni di lavoro in ambito europeo.

In Italia si fa, ma è “più un dovere che un’occasione di miglioramento”

Ma com’è la situazione in Italia, dove informare e formare è un preciso obbligo di legge, come recita con estrema chiarezza la legge 81/2008? “Più che di mancanza, in Italia parlerei di mero adempimento” sottolinea Elisa Camellini di Filcams-Cgil. “Le imprese, o almeno la maggioranza, tendono a vedere il momento della formazione come una cosa che si deve fare per legge, e non come un’occasione per migliorare i processi aziendali, la sicurezza del personale e, di conseguenza, anche la qualità del lavoro. Insomma la formazione è obbligatoria, quindi viene realizzata”. Si salvano, almeno in parte, le realtà di grandi dimensioni, che sono maggiormente strutturate e, per questo, in grado di gestire la formazione in modo meno estemporaneo: “Nelle imprese di grandi dimensioni la situazione è un po’ più strutturata, anche per via delle richieste di contributi ai fondi interprofessionali. Diverso è il caso delle piccole imprese, dove tutto è più difficile e l’organizzazione dei momenti di formazione è vissuta in modo più problematico. In generale, comunque, temo che la formazione venga percepita dai più come un costo aggiuntivo, e non come un investimento per avere benefici permanenti in termini di prevenzione della salute e sicurezza dei lavoratori”.

Gli altri dati

Completa ed esaustiva, la ricerca rappresenta un survey delle condizioni di

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lavoro e di sicurezza nell’Europa dei 28, con una sezione dedicata alla salute dei lavoratori in 34 paesi. Non è una novità la polverizzazione del settore, in cui le pmi la fanno da padrone e le microimprese (fino a 9 addetti) reclutano la metà del personale. Non è un mistero nemmeno la prevalenza femminile (56%). Sorprende però il trovarsi di fronte a una quota pari a quasi un terzo (il 30%) di lavoratori con più di 50 anni.

Alcuni dati confortanti

A onor del vero occorre dire, infine, che non è tutto così nero. Fra i dati confortanti spicca il fatto che il lavoro, a quanto emerge dalla ricerca, si svolge in maniera piuttosto regolare, con orari piuttosto tipici (un risultato abbastanza sorprendente, specie se consideriamo che nei servizi di pulizia i fine settimana e i turni notturni non sono infrequenti). La media del lavoro si attesta sulle 31 ore/settimana, con turnazioni e rotazione dei com-

piti tradizionali. Resta però lo scoglio della sicurezza, che in Europa manca mentre in Italia è ancora vista troppo spesso come un adempimento burocratico fra tanti.



OCCHIELLO TESTATINA

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GESTIONE JOBS ACT

decreti attuativi jobs act: tutele crescenti, ammortizzatori sociali, tipologie contratti di Simone Finotti

36 MARZO 2015

Sono stati approvati il 20 febbraio in Consiglio dei Ministri, in via definitiva, i Decreti attuativi della riforma del mercato del lavoro (legge 183/2014). Sono 4 e riguardano: Contratto a tutele crescenti, Ammortizzatori sociali, Tipologie contrattuali e Conciliazione vita/ lavoro. Ecco i contenuti essenziali e i link ai testi completi. Via libera definitiva, dopo un iter iniziato addirittura lo scorso dicembre, ai decreti legislativi attuativi del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro fortemente voluta dal governo Renzi. Sono stati approvati in via definitiva in Consiglio dei ministri il 20 febbraio 2015 e sono 4: riguardano Contratto a tutele crescenti, Ammortizzatori sociali, riordino delle tipologie contrattuali e Conciliazione vita-lavoro. I provvedimenti più interessanti per le imprese sono senza dubbio quelli relativi al nuovo “Contratto a tutele crescenti”, alla nuova disciplina dei licenziamenti e ai nuovi ammortizzatori sociali. Ma attenzione anche al riordino delle tipologie contrattuali. Ecco un quadro d’insieme.

1. Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti

Il decreto contiene disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, in attuazione della legge n. 183 del 2014. Contratto a tutele crescenti Si applica ai lavoratori assunti con

contratto a tempo indeterminato dopo l’entrata in vigore del decreto, e anche ai casi di conversione, successiva all’entrata in vigore del decreto, di contratto a tempo determinato o di apprendistato in contratto a tempo indeterminato (art. 1, Campo di applicazione). Per questi lavoratori, il decreto stabilisce una nuova disciplina dei licenziamenti individuali e collettivi (per i lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore del decreto restano valide le norme precedenti). Si ricorda che il decreto entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ma entriamo ancora più nel dettaglio. Per i licenziamenti discriminatori, nulli e intimati in forma orale resta la reintegrazione nel posto di lavoro così come previsto per tutti i lavoratori. Per i licenziamenti disciplinari la reintegrazione resta solo per quella in cui sia accertata “l’insussistenza del fatto materiale contestato”. Negli altri casi in cui si accerti che non ricorrano gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, ovvero i cosiddetti “licenziamenti ingiustificati”, viene

introdotta una tutela risarcitoria certa, commisurata all’anzianità di servizio e, quindi, sottratta alla discrezionalità del giudice. La regola applicabile ai nuovi licenziamenti è quella del risarcimento in misura pari a due mensilità per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mesi. Per evitare di andare in giudizio si potrà fare ricorso alla nuova conciliazione facoltativa incentivata. In questo caso il datore di lavoro offre una somma esente da imposizione fiscale e contributiva pari ad un mese per ogni anno di servizio, non inferiore a due e sino ad un massimo di diciotto mensilità. Con l’accettazione il lavoratore rinuncia alla causa. Licenziamenti collettivi - Per i licenziamenti collettivi il decreto stabilisce che, in caso di violazione delle procedure (art. 4, comma 12, legge 223/1991) o dei criteri di scelta (art. 5, comma 1), si applica sempre il regime dell’indennizzo monetario che vale per gli individuali (da un minimo di 4 ad un massimo di 24 mensilità). In caso di licenziamento collettivo intimato senza l’osservanza della forma


JOBS ACT GESTIONE

scritta la sanzione resta quella della reintegrazione, così come previsto per i licenziamenti individuali. Piccole imprese - Per le piccole imprese la reintegra resta solo per i casi di licenziamenti nulli e discriminatori e intimati in forma orale. Negli altri casi di licenziamenti ingiustificati è prevista un’indennità crescente di una mensilità per anno di servizio con un minimo di 2 e un massimo di 6 mensilità. Sindacati e partiti politici La nuova disciplina si applica anche ai sindacati ed ai partiti politici.

2. Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di occupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati

Questo decreto legislativo contiene disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di occupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, a norma dell’articolo 1, comma 2, lettera b), della legge n. 183 del 2014. Naspi- Il decreto introduce la Naspi, nuova assicurazione sociale per l’impiego. Vale per gli eventi di disoccupazione che si verificano a decorrere dal 1° maggio 2015 e per tutti i lavoratori dipendenti che abbiano perso l’impiego e che hanno cumulato almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 4 anni di lavoro ed almeno 18 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi. La base retributiva della Naspi sono gli ultimi 4 anni di impiego (anche non continuativo) rapportati alle settimane contributive e moltiplicati per il coefficiente 4.33. La durata della prestazione è pari ad un numero di settimane corrispondente alla metà delle settimane contributive degli ultimi 4 anni di lavoro. L’ammontare

dell’indennità è commisurato alla retribuzione e non può eccedere i 1.300 euro. Dopo i primi 4 mesi di pagamento, la Naspi viene ridotta del 3% al mese e la durata prevista è di un numero di settimane pari alla metà di quelle contributive degli ultimi 4 anni di lavoro. L’erogazione della Naspi è condizionata alla partecipazione del disoccupato ad iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale. Asdi- Viene introdotto in via sperimentale, per quest’anno, l’Asdi, assegno di disoccupazione che verrà riconosciuto a chi, scaduta la Naspi, non ha trovato impiego e si trovi in condizioni di particolare necessità. La durata dell’assegno, che sarà pari al 75% dell’indennità Naspi, è di 6 mesi e verrà erogato fino ad esaurimento dei 300 milioni del fondo specificamente costituito. Dis-Col- Per i co.co.co (iscritti alla Gestione separata INPS) che perdono il lavoro c’è la l’indennità di disoccupazione Dis-Col (Disoccupazione per i collaboratori). Presuppone tre mesi di contribuzione nel periodo che va dal primo gennaio dell’anno precedente l’evento di disoccupazione alla data del predetto evento. Il suo importo è rapportato al reddito e diminuisce del 3% a partire dal quarto mese di erogazione. La durata della prestazione è pari alla metà delle mensilità contributive versate e non può eccedere i 6 mesi. Anche questa indennità è condizionata alla partecipazione ad iniziative di politiche attive.

3. Testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e revisione della disciplina delle mansioni

Il provvedimento contiene il testo organico semplificato delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni.

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GESTIONE JOBS ACT

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Questi i punti essenziali per il riordino delle tipologie contrattuali. Contratti di collaborazione a progetto (Co. Co. Pro.). A partire dall’entrata in vigore del decreto non potranno essere attivati nuovi contratti di collaborazione a progetto (quelli già in essere potranno proseguire fino alla loro scadenza). Comunque, a partire dal 1° gennaio 2016 ai rapporti di collaborazione personali con contenuto ripetitivo ed etero-organizzati dal datore di lavoro saranno applicate le norme del lavoro subordinato. Restano salve le collaborazioni regolamentate da accordi collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, che prevedono discipline specifiche relative al trattamento economico e normativo in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore e pochi altri tipi di collaborazioni. Vengono superati: i contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro ed il job sharing. Vengono confermate le seguenti tipologie: Contratto a tempo determinato cui non sono apportate modifiche sostanziali; Contratto di somministrazione. Per il contratto di somministrazione a tempo indeterminato (staff leasing) si prevede un’estensione del campo di applicazione, eliminando le causali e fissando al contempo un limite percentuale all’utilizzo calcolato sul totale dei dipendenti a

tempo indeterminato dell’impresa che vi fa ricorso (10%); Contratto a chiamata. Viene confermata anche l’attuale modalità tecnologica, sms, di tracciabilità dell’attivazione del contratto; Lavoro accessorio (voucher). Verrà elevato il tetto dell’importo per il lavoratore fino a 7.000 euro, restando comunque nei limiti della no-tax area, e verrà introdotta la tracciabilità con tecnologia sms come per il lavoro a chiamata; Apprendistato. Si punta a semplificare l’apprendistato di primo livello (per il diploma e la qualifica professionale) e di terzo livello (alta formazione e ricerca) riducendone anche i costi per le imprese che vi fanno ricorso, nell’ottica di favorirne l’utilizzo in coerenza con le norme sull’alternanza scuola-lavoro; Part-time. Vengono definiti i limiti e le modalità con cui, in assenza di previsioni al proposito del contratto collettivo, il datore di lavoro può chiedere al lavoratore lo svolgimento di lavoro supplementare e le parti possono pattuire clausole elastiche (le clausole che consentono lo spostamento della collocazione dell’orario di lavoro) o flessibili (le clausole che consentono la variazione in aumento dell’orario di lavoro nel part- time verticale o misto). Viene inoltre prevista la possibilità, per il lavoratore, di richiedere il passaggio al part-time in caso di necessità di cura connesse a malattie gravi o in alternativa alla fruizione del congedo parentale.

 Link ai decreti Tutele crescenti http://www.unionemilano.it/export/sites/unione/doc/contratti_lavoro/lavoro_news/2015/ lavoronews_n_14/DLgs-Tutele-crescenti.pdf Ammortizzatori sociali http://www.unionemilano.it/export/sites/unione/doc/contratti_lavoro/lavoro_news/2015/lavoronews_n_14/DLgs-Ammortizzatori-sociali.pdf Riordino tipologie contrattuali http://www.unionemilano.it/export/sites/unione/doc/contratti_lavoro/lavoro_news/2015/lavoronews_n_14/DLgs-Tipologie-contrattuali-e-mansioni.pdf Conciliazione vita lavoro http://www.unionemilano.it/export/sites/unione/doc/contratti_lavoro/lavoro_news/2015/lavoronews_n_14/DLgs-Conciliazione-vita-lavoro.pdf

Mansioni. In presenza di processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale e negli altri casi individuati dai contratti collettivi l’impresa potrà modificare le mansioni di un lavoratore fino ad un livello, senza modificare il suo trattamento economico (salvo trattamenti accessori legati alla specifica modalità di svolgimento del lavoro). Viene altresì prevista la possibilità di accordi individuali, “in sede protetta”, tra datore di lavoro e lavoratore che possano prevedere la modifica anche del livello di inquadramento e della retribuzione al fine della conservazione dell’occupazione, dell’acquisizione di una diversa professionalità o del miglioramento delle condizioni di vita.

4. Disposizioni in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro

Si tratta di un decreto legislativo contenente disposizioni in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a norma dell’articolo 1, commi 8 e 9 della legge n. 183 del 2014. Il provvedimento interviene, prevalentemente, sul testo unico a tutela della maternità (n° 151 del 26 marzo 2001) e reca misure volte a sostenere le cure parentali, a tutelare la maternità delle lavoratrici intervenendo, in alcuni casi, anche in settori che già erano stati oggetto di intervento da parte della Corte Costituzionale e non ancora recepiti in norma. Il decreto interviene, innanzitutto, sul congedo obbligatorio di maternità, al fine di rendere più flessibile la possibilità di fruirne in casi particolari come quelli di parto prematuro o di ricovero del neonato. Nel primo caso, infatti, i giorni di astensione obbligatoria non goduti prima del parto sono aggiunti al periodo di congedo di maternità post partum anche quando la somma dei due periodi superi il limite complessivo dei 5 mesi; nel secondo caso si prevede la possibilità di usufruire di una sospensione del congedo di ma-


JOBS ACT GESTIONE

ternità, a fronte di idonea certificazione medica che attesti il buono stato di salute della madre. Entrambe le soluzioni sono dirette a favorire il rapporto madre-figlio senza rinunciare alle tutele della salute della madre. Il decreto prevede un’estensione massima dell’arco temporale di fruibilità del congedo parentale dagli attuali 8 anni di vita del bambino a 12. Quello parzialmente retribuito (30%) viene portato dai 3 anni di età del bambino a 6 anni; quello non retribuito dai 6 anni di vita del bambino ai 12 anni. Analoga previsione viene introdotta per i casi di adozione o di affidamento, per i quali la possibilità di fruire del congedo parentale inizia a decorrere dall’ingresso del minore in famiglia. In ogni caso, resta invariata la durata complessiva del congedo. In materia di congedi di paternità, viene estesa a tutte le categorie di lavoratori, e quindi non solo per i lavoratori dipendenti come attualmente previsto, la possibilità di usufruire del congedo da parte del padre nei casi in cui la madre sia impossibilitata a fruirne per motivi naturali o contingenti. Sono inoltre state introdotte norme volte a tutelare la genitorialità in caso di adozioni e affidamenti prevedendo estensioni di tutele già previste per i genitori naturali. Oltre agli interventi di modifica del testo unico a tutela della maternità, il decreto contiene due disposizioni innovative in materia di telelavoro e di donne vittime di violenza di genere. La norma sul telelavoro prevede benefici per i datori di lavoro privato che vi facciano ricorso per venire incontro alle esigenze di cure parentali dei loro dipendenti. In particolare, per il riconoscimento dei benefici si esclude dal computo dei limiti numerici previsti dalle leggi e dai contratti i telelavoratori che rientrino nella fattispecie individuata dal decreto. La seconda norma introduce il congedo per le donne vittime di violenza di genere ed inserite in percorsi di protezione debitamente

certificati e, quindi, si prevede la possibilità per queste lavoratrici dipendenti di imprese private di astenersi dal lavoro, per un massimo di tre mesi, per motivi legati a tali percorsi, garantendo l’intera retribuzione, la maturazione delle ferie e degli altri istituti connessi.

Viene anche introdotto il diritto di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale a richiesta della lavoratrice. Le collaboratrici a progetto hanno diritto alla sospensione del rapporto contrattuale per analoghi motivi sempre per un massimo di tre mesi.

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GESTIONE SERVIZI ALLA PA

i 7 passi di scuola nazionale servizi di Antonio Bagnati

Nasce il progetto “7 passi”, sviluppato da Scuola Nazionale Servizi per efficientare il sistema degli acquisti della Pubblica Amministrazione. Parola d’ordine chiarezza e concretezza: ad ogni “step” corrisponde una precisa proposta normativa. 40 MARZO 2015

“Sette passi” per un progetto tutto da scoprire. Parliamo di un approccio innovativo sviluppato da Scuola Nazionale Servizi nell’ambito degli acquisti di servizi nella Pubblica Amministrazione: il “Sistema 7 Passi”, appunto, che è stato presentato lo scorso 21 gennaio a Roma alle associazioni di categoria aderenti alla Scuola. All’incontro, tenutosi presso la sede di Confcommercio della capitale, erano presenti Giancarlo Varani (Legacoop Servizi), Lorenzo Mattioli (Fise/Anip Confindustria), Toni D’Andrea e Matteo Marino (Afidamp), Andrea Risi (Fnip Confcommercio), Franco Tumino (Anseb), Fabio Pasini e Raffaele Caruso (Aiisa).

Un sistema per riformare la gestione dei contratti pubblici

In sintesi, si tratta di un sistema volto ad introdurre una radicale riforma di gestione dei contratti pubblici di servizi nel nostro Paese, in un ottica di spending review “bottom up”. La Fondazione ritiene che tale strumento possa stimolare l’interesse degli stakeholders e dei legislatori poiché contiene una serie di novità che, se promosse e condivise, andrebbero a modificare so-

stanzialmente la normativa vigente in materia di appalti di servizi. Il compito di illustrarne i tratti salienti e il funzionamento è andato all’avvocato Massimiliano Brugnoletti, giuslavorista esperto del sistema degli appalti. Dal dibattito che ne è seguito è emerso un forte apprezzamento delle associazioni di categoria per il carattere innovativo della proposta della Scuola. Sono stati ampiamente condivisi sia l’impianto tecnico e giuridico sia gli obiettivi, finalizzati a creare un sistema virtuoso di acquisti che non sacrifichi la qualità dei servizi sull’altare del risparmio a tutti i costi.

Ora la politica faccia la sua parte

L’auspicio di tutti gli intervenuti è che la politica e le istituzioni sappiano comprendere ed accogliere tali proposte innovative, come quelle sulla formazione dei responsabili degli acquisti e sui sistemi premianti legati alle performance dei contratti pubblici. Il Presidente della Fondazione Scuola Nazionale Servizi Alberto Ferri, nel concludere i lavori e nel ringraziare gli intervenuti ha tenuto a ribadire come tutto il sistema dei servizi e delle facility italiano deve agire con una visione di insieme e che i 7 Passi vogliono essere uno strumento tecnico/scientifico a disposizione di questo mondo, anche in un’ottica di supporto alle proposte quadro di regolamentazione e innovazione, correnti e future delle parti sociali. Tracciando una sorta di road map per la diffusione e conoscenza del Sistema, Ferri ha proposto di verificare i passi necessari per una condivisione con

gli stakeholder (istituzionali, pubblici e privati) e con le centrali di committenza (anche provando ad applicare i 7 Passi in alcune sue parti, in singoli contratti). Ha infine lanciato la proposta di una iniziativa il 27 marzo, in collaborazione con alcune delle associazioni maggiormente rappresentative del mondo degli acquisti in sanità (ANMDO, FARE, SIAIS) per presentare i 7 passi e mettere a fuoco la gara Consip sanità e alcune criticità emerse e sottolineate anche dagli intervenuti all’incontro di Roma.

Aumentare l’efficienza dei contratti pubblici? Non è impossibile!

Ma ora vediamoli più nel dettaglio questi sette passi. Intanto premettiamo che gli acquisti della Pubblica Amministrazione, come è noto, rappresentano una parte rilevante del PIL nazionale, oltre che un punto nevralgico delle risposte che il “pubblico” deve dare ai bisogni dei cittadini. Implementare l’efficienza e l’efficacia dei contratti pubblici per conseguire una razionale riduzione della spesa, senza rinunciare alla qualità e alla soddisfazione della collettività, non è impresa impossibi-


SERVIZI ALLA PA GESTIONE

Spending review contrattuale

Il secondo passo è la Spending review contrattuale, con adeguamento dei costi contrattuali alle risorse disponibili. Occorre consentire che ciascun contratto pubblico, durante tutta la durata dello stesso e attraverso la leale e regolata collaborazione tra le parti, possa essere oggetto della riduzione del prezzo (costi per il committente) e delle corrispondenti prestazioni. Tutto ciò al fine di evitare inutili sprechi di risorse o di adeguare la spesa alle risorse disponibili, se queste si sono modificate nel tempo. A questo proposito si potrà legittimamente superare il principio della “non modificabilità” del contratto, spesso causa di un inutile spreco del denaro pubblico, prevedendo norme che tutelino la concorrenza e che le. E qui entrano in scena i Sette passi, finalizzati ad aumentare l’incisività degli interventi di razionalizzazione della spesa per gli acquisti di beni e servizi, nel momento in cui si stanno per recepire le nuove direttive europee, si propongono sette interventi di sistema.

Il sistema nel dettaglio

Il sistema, dettagliato in un libretto di una trentina di pagine, parte dall’esatta definizione del fabbisogno (primo passo): costi storici, esigenze future, innovazioni tecniche. Il primo intervento prevede un serio lavoro di analisi prima che la gara venga bandita, al fine di evitare l’espletamento di procedure affrettate. Questo permette, ad esempio, di evitare la cattiva prassi di bandire gare identiche a quelle precedenti, pur a condizioni di fatto mutate e sebbene il precedente contratto abbia mostrato delle criticità. La stazione appaltante, con ragionevole anticipo rispetto a quando sarà bandita la gara, deve fare un approfondito studio sul proprio reale fabbisogno, così da “mettere in gara” le prestazioni realmente necessarie, secondo le tecnologie più idonee.

garantiscano comunque il permanere dell’equilibrio contrattuale: la Stazione Appaltante potrà dunque modificare nel tempo i termini contrattuali, prevedendo tale possibilità sin dagli atti di gara per renderne edotti tutti i concorrenti: una barriera, quella dell’immodificabilità contrattuale, in passato incoraggiata dalla normativa nazionale e comunitaria e tuttavia abbattuta dai provvedimenti di spending review varati negli ultimi tempi (che non hanno esitato a ridefinire unilateralmente il valore dei contratti pubblici in determinati settori, vedi sanità).

Modificabilità del contratto

Il terzo passo è proprio quello della Modificabilità del contratto. Durante la gestione del contratto l’appalta-

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GESTIONE SERVIZI ALLA PA tore/fornitore può comprendere “sul campo” come rendere più efficienti le proprie prestazioni, magari verificando che, accorpando la propria ad altre attività, si potrebbero ottenere economie di gestione. Anche in questo caso, superando il principio della immodificabilità del contratto per la salvaguardia della par condicio, tutti i concorrenti dovranno essere edotti della possibilità che, dal contratto affidato, possano esserne generati altri. In tal modo tutti i concorrenti possono calibrare la propria offerta tenendo conto dell’eventuale ampliamento delle prestazioni. Si possono ipotizzare due direttrici di modifica del contratto: la prima è l’ estensione del contratto ad altre attività affidate in outsourcing o altre forniture (modificabilità orizzon-

tale): l’appaltatore, durante la gestione del proprio contratto, sarà incentivato a “studiare” gli altri appalti che l’Amministrazione gestisce in outsourcing e verificare se dette attività, laddove accorpate alla propria (con unico contratto ed unica gestione), possano sinergicamente generare delle economie o delle efficienze. Allorché tali vantaggi fossero concretamente verificati, alla scadenza dei contratti interessati l’Amministrazione amplierà il contratto del concorrente che avrà fatto la proposta, al fine di beneficiare delle economie di scala e di gestione che l’accorpamento potrà produrre. C’è poi l’estensione del contratto ad altri servizi gestiti dalla Amministrazione (modificabilità verticale): con la dinamica appena descritta l’appaltatore sarà anche incentivato a “studiare” e le attività che l’Amministrazione gestisce direttamente e verificare se, l’accorpamento delle stesse alla propria, possa generare economie ed efficienze. L’Amministrazione dovrà anche in questo caso valutare la reale economicità della proposta, verificando preliminarmente il ricollocamento del proprio personale ad altre funzioni e che il relativo costo sia compensato dall’economia generata dall’accorpamento dei servizi.

Monitoraggio e sistema premiante

Quarto passo: Monitoraggio e sistema premiante. Durante la gestione del contratto l’Amministrazione potrà legare parte del corrispettivo al raggiungimento degli obiettivi fissati, così da imprimere al contratto pubblico una costante spinta verso le migliori performances, sia a

livello tecnico che a livello economico. Lo studio esatto del fabbisogno, con l’individuazione delle finalità prestazionali del contratto, offre alla Stazione Appaltante tutti gli elementi per “misurare” costantemente il proprio fornitore e verificare la corrispondenza delle attività rispetto agli obiettivi (di soddisfazione e di performance) prefissati. Se gli obiettivi saranno stati raggiunti, o superati, la Stazione Appaltante accorderà all’appaltatore dei corrispettivi aggiuntivi (“premi”); laddove invece si creassero disservizi, inadempimenti rispetto agli obblighi contrattuali o non si raggiungesse il livello di qualità minimo definito si decurterà il corrispettivo in ragione della misura del mancato raggiungimento degli obiettivi e dell’inadempimento (“penali”). E’ possibile misurare il livello della qualità del servizio, ricorrendo a sistemi di misura del rapporto qualità/prezzo o ricorrendo ad indicatori predefiniti. Tale modalità dovrà essere anche in questo caso manifestata negli atti di gara, affinché tutti i concorrenti siano messi nella condizione di offrire le proprie prestazioni, ed il relativo prezzo, tenendo conto di tutti i fattori del contratto, ivi compresa la variabilità del corrispettivo in ragione dei premi e delle penali. Al fine di rendere più efficace il controllo si chiederà a ciascun concorrente di allegare in gara un abstract di poche pagine, nel quale indicare le peculiarità della propria offerta. Detto abstract, con il relativo capitolato, sarà nella disponibilità degli stakeholder che, attraverso le associazioni di rappresentanza civica, potranno fornire al DEC (direttore dell’esecuzione del contratto) ogni anomalia e conformità rilevata: questo controllo “diffuso”, e a “costo zero” per la P.A., supporterà il controllo delle attività affidate in outsourcing. Ciò che si propone di inserire nel nuovo codice dei contratti pubblici è la possibilità di prevedere, sin dagli atti di gara, un premio per l’affidatario del contratto pubblico che raggiunga


OCCHIELLO TESTATINA

obiettivi prefissati dall’Ente appaltante e penali per il mancato raggiungimento di standard prestazionali minimi. Tale previsione non è prevista nella normativa europea, mentre in quella italiana è accennata nell’art. 145 “penali e premi di accelerazione” del d.P.R. n. 207 del 2010, seppur limitatamente agli appalti di lavori pubblici e sebbene abbia una portata decisamente ridotta rispetto alla proposta a breve presentata.

Il benchmarking, questo sconosciuto

Il quinto passo è quello del benchmark, un settore del tutto ignoto alla legislazione sugli appalti pubblici. In questa direzione è necessario misurare il rapporto qualità/ prezzo dei servizi e delle forniture di maggior impatto per ciascuna committenza pubblica (per un ospedale, ad esempio, i servizi di pulizie professionali nelle sale operatorie e nelle degenze, la ristorazione ai degenti, la sterilizzazione, il lavanolo, ecc.). Il sistema di misurazione del rapporto qualità/ prezzo applicato al singolo contratto può essere utilizzato anche per la costituzione di banche dati che, mettendo a confronto le prestazioni di ogni contratto rispetto a tutti gli altri, individuano quelli più performanti. La banca dati così costituita potrà creare un utile strumento di miglioramento per tutti i contratti meno performanti.

Politiche serie per il lavoro

Sono poi necessarie (sesto passo) delle Politiche attive del lavoro, che si traducano in piani concreti per l’eventuale collocamento. Il raggiungimento di tutti gli obiettivi di efficientamento e di riduzione delle spese negli acquisti della Pubblica Amministrazione è condizionato alle eventuali misure di supporto al riallineamento del-

le competenze delle risorse umane coinvolte in eventuali esuberi: solo questo rende ogni intervento di riduzione della spesa realizzabile e socialmente sostenibile. Ogni contratto pubblico dovrebbe collocarsi in un’area territoriale dove operano una o più Agenzie per il Lavoro, che potranno costantemente attivarsi nella ricollocazione del personale in esubero nei vari contratti pubblici, mediante l’attivazione delle politiche attive del lavoro. Così facendo ogni riduzione del personale potrà essere efficacemente bilanciata dalla ricollocazione dello stesso in altro ambito lavorativo.

Indispensabili attori ben formati

Tutto questo, però, si traduce in un nulla di fatto senza attori responsabili e qualificati. Il settimo passo prevede dunque la formazione e la qualificazione per gli addetti delle PA e delle imprese, a partire dal Rup e dal Dec. Il raggiungimento degli obiettivi di efficacia ed economicità del contratto saranno assicurati da un costante aggiornamento sia del personale dell’impresa, sia del personale della Pubblica Amministrazione deputato a governare il contratto. La qualificazione di entrambe le parti (anche con moduli formativi congiunti e con l’eventuale partecipazione di rappresentanti delle associazioni degli utenti) potrà garantire le migliori performances del contratto pubblico, in un’ottica di condivisione e permeabilità delle rispettive attitudini e competenze.

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GESTIONE PART TIME

imprese, attente al part-time (non genuino) di Carlo Ortega

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Spesso il part-time risponde a una legittima esigenza di flessibilità. A volte, però, è solo una “copertura” che nasconde violazioni: è il caso degli “straordinari fuori busta”, in cui lo stipendio dichiarato in busta paga viene integrato con una parte “in nero” (le sanzioni sono pesanti). Attenzione anche all’eccessivo ricorso alle ore extra: si rischia la trasformazione in “tempo pieno”. Attenti al part-time: se non genuino può far scattare l’assunzione a tempo pieno (prestazioni in eccesso) o le multe per il “fuori busta” (lavoro nero). Il decreto Riforma contratti (attuativo Jobs act del 20 febbraio) fissa al 15% il lavoro supplementare richiedibile. E per il fuori busta si rischia il cumulo di sanzioni.

I “paletti” della Cassazione

In questi anni gli orientamenti giurisprudenziali sono stati chiari in tal senso: la Cassazione ha fissato dei paletti recepiti dal governo nella Riforma dei contratti (Jobs act). Il part-time, lo sa bene chi ha un’impresa di pulizie/servizi integrati/multiservizi, è una formula frequentissima nel settore, perché consente una gestione più flessibile e razionale del lavoro. Attenzione, però, perché come purtroppo ben sappiamo dietro un apparente part-time si può celare un meccanismo più o meno illecito, comunque sempre “al limite”, finalizzato all’evasione parziale, al mantenimento di un determinato dimensionamento dell’impresa, al conteni-

mento dei costi. E così si vedono casi di continue prestazioni supplementari (che configurerebbero la necessità di un rapporto a tempo pieno), o dei “famigerati” straordinari fuori busta, oggetto di pesanti sanzioni amministrative a carico del datore. Si tratta del cosiddetto part-time non genuino. Attenzione perché i paletti si sono ristretti e le sanzioni possono essere pesanti.

Quando scatta l’obbligo del tempo pieno

Nel caso delle “ore extra” richieste in regime di part-time, gli orientamenti giurisprudenziali degli ultimi anni sono andati in una direzione ben precisa: quella di fissare soglie oltre le quali è d’obbligo trasformare il rapporto in un tempo pieno. Ultima a esprimersi in ordine di tempo è stata la Cassazione, che ha dato indicazioni recepite dal Governo in fase di attuazione del Jobs act lo scorso 20

febbraio. Dei 4 decreti attuativi usciti in quella data, ci riferiamo a quello di riforma delle tipologie contrattuali: qui si prevede espressamente, al comma 5 dell’articolo 4, che il datore di lavoro possa “richiedere al lavoratore lo svolgimento di prestazioni di lavoro supplementare in misura non superiore al 15% delle ore di lavoro settimanali concordate”. Questo vale se il Ccnl di categoria non prevede altrimenti (nel caso del contratto “Multiservizi”, fa dunque fede l’articolo 33). Ovviamente ci si riferisce al tipo di part time orizzontale, quello cioè che prevede una riduzione dell’orario giornaliero. Al di là però del dato numerico, il fatto su cui ci sembra interessante riflettere è che, secondo l’ultima giurisprudenza, si corre il rischio della trasformazione in tempo pieno allorquando si faccia uso continuativo e costante di lavoro supplementare fino ad un orario simile al full time nono-


PART TIME GESTIONE

stante un formale part time (sentenza Cassazione 11905/2011). Inoltre, stando sempre al dettato della Cassazione, a determinare la conversione del tempo parziale in un rapporto a tempo pieno sarebbe l’assenza di una precisa esigenza organizzativa che renda indispensabile ricorrere, in quel momento, a lavoro extra. Attenzione quindi: piuttosto che dovere assumere a tempo pieno per effetto di un provvedimento del giudice, è più conveniente farlo direttamente subito se si prevedono esigenze da full time.

viste per la mancata consegna del prospetto paga e, nel caso si scenda sotto i minimi previsti dal Ccnl, anche con quelle stabilite dal 66/2003, art 5 comma 5. Dal 2004, poi, è possibile anche la diffida accertativa per crediti patrimoniali.

Straordinari fuori busta: le sanzioni lievitano (e si accumulano)

Altro caso è quello degli straordinari fuori busta, ossia del caso in cui il datore paghi il lavoratore in busta paga solo una parte del compenso, e gli paghi l’altra in nero. Una soluzione che può integrarsi alla perfezione con un part-time non genuino, con escamotage del tipo, per dirla facile facile, “facciamo figurare un part-time per cui ti pago regolarmente, ma il realtà lavori da me a tempo pieno e il resto te lo do fuori busta paga”: in questo caso si configura la registrazione incompleta o non veritiera del lavoro supplementare o straordinario. Qui le sanzioni non riguardano più la trasformazione del rapporto di lavoro: le pene pecuniarie previste per il “fuori busta”, infatti, sono gravose: stando al comma 7 dell’art. 39 del Dl 112/2008, l’omessa registrazione dei dati retributivi, previdenziali o fiscali è punita da 150 a 1.500 euro, che diventano 500/3.000 qualora l’illecito riguardi 10 o più lavoratori. Per registrazione infedele, invece, si intende quando i dati riportati sul libro unico del lavoro (Lul) non coincidano con la prestazione svolta o la retribuzione effettivamente corrisposta: in tal caso le sanzioni si aggravano ulteriormente, cumulandosi con quelle pre-

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SCENARI CONVEGNO FNIP

lotta alla mafia negli appalti: per fnip la strada si trova insieme dalla redazione

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Infiltrazioni mafiose e illegalità negli appalti pubblici: è possibile un percorso comune per contrastare questi fenomeni? Fnip-Confcommercio crede di sì, e con lei tutti gli stakeholder della filiera riuniti nel convegno “Lotta alla mafia e alla corruzione negli appalti pubblici. Un percorso comune?”, organizzato a Milano il 13 marzo scorso. GSA media partner di un evento che per la prima volta ha portato in sala avvocati, imprenditori, associazioni, enti e sindacati. Straordinario successo, lo scorso venerdì 13 marzo, per il convegno “Lotta alla mafia ed alla corruzione negli appalti pubblici: un percorso comune?”, organizzato da Fnip - Federazione Nazionale delle imprese di pulizia, disinfestazione, servizi e multiservizi e dalla associazione territoriale lombarda Alis, presso la sede milanese di Con-

fcommercio. GSA è stato media partner di un evento di altissimo profilo che, per la prima volta, ha riunito in una stessa sala, la “Orlando” di Palazzo Castiglioni, avvocati, imprenditori, associazioni, enti e sindacati a discutere di un tema tradizionalmente ritenuto appannaggio degli addetti ai lavori. Non solo il mondo del diritto e della giurisprudenza, quindi, ma l’intera filiera dei servizi integrati.

Un “panel” di alto profilo

Non è facile ricordare, nel mondo dei servizi, relatori di livello tanto alto riuniti tutti intorno allo stesso tavolo: dopo i saluti di Nicola Burlin, Presidente Fnip, Lino Enrico Stoppani, Vicepresidente Confcommercio Imprese per l’Italia, Edmondo Bruti Liberati, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Marco Granelli, Assessore alla sicurezza del Comune di Milano, Francesco Mariuzzo, Presidente Tar Lombardia, il dibattito è entrato nel vivo. Moderati dal giornalista e scrittore Piero Colaprico hanno dialogato Michele Corradino, Commissario Anac, il sen. Nico D’Ascola, Relatore Ddl corruzione, voto di scambio e falso in bilancio, l’on. Luca Squeri, Presidente Commissione Sicurezza e legalità Confcommercio Imprese per l’Italia, Gianpiero Paolo Cirillo, Presidente di sezione del Consiglio di Stato, Giuseppe Caruso, Presidente di sezione Tar Liguria, Dario Simeoli, Consigliere Tar Lombardia, Ettore Figliolia, Avvocato dello Stato, Domenico Galli, Docente di Diritto amministrativo presso l’Università Lumsa di Roma, e Lorenzo Lentini, Avvocato. Assente, rispetto

al programma iniziale, solo il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca, ma con i suoi buoni motivi: in contemporanea, infatti, il premier Matteo Renzi era in città proprio per un sopralluogo ai cantieri dell’Expo.

Fnip “porta in sala” tutta la filiera

E’ stata proprio questa la forza del convegno, che -diciamolo- ha finalmente infranto una storica barriera, ampliando la platea dei soggetti interessati e dando pubblica evidenza a un tema sinora trattato in modo settoriale in appuntamenti “per specialisti”. Stavolta è andata diversamente: tra gli oltre 200 intervenuti c’erano rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, da Fise a Legacoop Servizi, dei sindacati confederali Filcams-Cgil, Fiscascat-Cisl e Uiltrasporti-Uil, delle associazioni dei fabbricanti, come Afidamp, dell’Organismo Nazionale Bilaterale dei Servizi Integrati (Onbsi) e di enti come la Fondazione Scuola Nazionale Servizi e la Fondazione Marco Biagi. E ancora prefetti, presidenti di Tar regionali, consulenti legali, funzionari, amministratori, rappresentanti dell’imprenditoria e del mondo politico.


CONVEGNO FNIP SCENARI

ti moltissimi, solo negli ultimi mesi, gli scandali scoppiati con un comune denominatore: l’illegalità e le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Una realtà con cui, purtroppo, il settore dei servizi si scontra tutti i giorni, e che penalizza i soggetti tra-

sparenti turbando il regolare mercato. E se da un lato è illusorio pensare che la soluzione si trovi dall’oggi al domani, dall’altro non si può negare l’importanza di iniziare a discuterne tutti insieme. In un “percorso comune”, appunto.

47 Nessuno lo aveva mai fatto

Nessuna associazione del comparto, fino ad oggi, aveva affrontato il tema in modo così approfondito e, al contempo, con tanta partecipazione a trecentosessanta gradi. Il rischio, scongiurato grazie all’alto livello e all’ottima organizzazione del convegno, era quello di rivolgersi ai “soliti quattro” addetti ai lavori o, all’opposto, di cadere nell’astrattezza di questioni troppo generali, fumose e poco calate nella prassi. Niente di tutto ciò, anzi. “Prevenzione del rischio di infiltrazione mafiosa e repressione dei fenomeni corruttivi nella più recente legislazione della pubblica amministrazione” era il sottotitolo della giornata, che è stata quanto mai concreta e fattiva. Anche perché, come è noto, è ormai imminente il recepimento delle nuove direttive europee proprio in materia di appalti pubblici.

Un tema non più procrastinabile

Ciò fa sì che il tema non sia più procrastinabile. Da Mose a Roma Capitale, dalle Grandi Opere fino all’Expo milanese ormai alle porte (per non citare che i casi più noti), sono sta-

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SCENARI PULIRE 2015

a pulire 2015 innovazione e musica sotto le stelle dalla redazione

Si svela poco a poco il programma dell’atteso evento veronese: dalla serata “Polvere di stelle”, con un live di Eugenio Finardi e il momento del Premio innovazione alla parte convegnistica, collocata in una sala dedicata. 48 MARZO 2015

Si alza piano piano il sipario sulle novità dell’ormai imminente Pulire 2015, che si svolgerà a Verona dal 19 al 21 maggio prossimi. Iniziamo, una volta tanto, dal divertimento: si chiamerà “Polvere di stelle” il momento conviviale di cui tanto si vociferava, e sarà davvero una serata da non perdere.

Polvere di stelle, con Finardi in concerto

Alle 18.30 di martedì 19 maggio, primo giorno di fiera, dopo la chiusura dei padiglioni ai visitatori e agli espositori, nell’area esterna B di fronte al padiglione 6 si aprirà la serata: oltre alla cerimonia del Pre-

mio Innovazione, sarà la volta della grande musica italiana con un attesissimo live di Eugenio Finardi, che porterà a Verona i successi del suo “Fibrillante tour”. Il tutto all’insegna dell’open food and drink, con grandi tavolate allestite all’aria aperta per un momento di incontro e di ritrovo al di fuori delle consuete dinamiche lavorative. Anche perché Pulire, oltre ad essere un importante momento commerciale, è da sempre anche l’occasione per stringersi la mano e sentirsi parte di un settore che se vuole crescere deve imparare a farlo insieme, in modo sinergico e compatto.

Ecco i giurati del Premio Innovazione

A proposito di premio Innovazione: sono stati rivelati i nomi dei 4 giurati stranieri che il giorno 18, prima che si aprano i battenti di Pulire 2015, visioneranno i prodotti candidati (10 minuti per azienda) e decideranno il verdetto finale. Sono: Doug Cooke,

dell’European Cleaning Council, Tibor Ritz, cosulente dell’Unione Europea, Peter Hug, presidente Eunited, e Simon Chen, ceo del colosso cinese Ice. Il giurato italiano sarà invece Toni D’Andrea, AD di Afidamp Servizi che organizza la fiera.

I convegni di Pulire Outdoor

Visto l’interesse che alcuni temi stanno riscontrando nel settore, Pulire 2.1 non rinuncia alla parte convegnistica, che rispetto alle edizioni ante 2013 sarà però snellita, con eventi più mirati, e trasferita in un apposito spazio organizzato fra le gallerie 2 e 3. Anche se il programma è ancora da definirsi nel dettaglio, il quadro è abbastanza chiaro: il primo giorno, oltre alla cerimonia di apertura, si terrà un convegno sul decoro urbano per Pulire Outdoor, la sezione fieristica dedicata al mondo dello spazzamento urbano. Il convegno dal titolo “Qualità della vita e igiene urbana: le priorità dei cittadini’, si svolgerà il 19 maggio alle ore 14.30 e ospiterà sindaci di città, italiane ed internazionali, che rappresentano l’eccellenza nella gestione della ‘città pulita’, insieme alle associazioni rappresentative del comparto Fise Assoambiente e Federambiente. Sempre per Pulire Outdoor, il 20 ci sarà un convegno più tecnico sullo spazzamento stradale, un focus di altissima specializzazione, che si riflette sempre più nella vita quotidiana dei cittadini. Fenomeni emergenti, quali sporcizia e incuria derivate dalla movida e dai grandi eventi nei centri storici, le aree a rischio di degrado e altri fenomeni di costume


PULIRE 2015 SCENARI

rappresentano la grande sfida per le amministrazioni pubbliche e per gli operatori e i tecnici del settore. Pulire Outdoor si rivolge a produttori di spazzatrici stradali, produttori di tecnologie per la pulizia e la manutenzione di strade ed aree verdi, operatori ed erogatori del servizio, pubbliche amministrazioni. L’evento è organizzato da Afidamp Servizi e Veronafiere, con la collaborazione di Amia Verona.

“Internet delle cose”

Sempre il secondo giorno di manifestazione, importante appuntamento in lingua inglese “Internet of things”, sull’impatto delle nuove tecnologie di digitalizzazione a distanza sul settore produttivo. All’evento, moderato dal giornalista Carlo Massarini, parteciperanno Andrea Granelli, dell’Archivio Storico Olivetti, Toni D’Andrea, Marcus Asch di Kärcher e Simon Chen. L’ultimo giorno, giovedì 21, Pulire ospiterà un convegno di CNA e un “Disinfection day”.

 PULIRE APP Una app ancora più performante Un altro aspetto su cui lo staff organizzativo sta lavorando intensamente è quello della app, che poi è stata la vera rivoluzione dell’edizione 2013, per la quale si è coniato l’appellativo di smart show. Si tratta di un passo in avanti nella gestione delle fiere B2B: un modo completamente diverso di organizzare la presenza in fiera. Tutto è nato da una considerazione: il taglio dei budget da parte delle aziende ha fatto sì che molti visitatori possano restare in fiera un solo giorno. Perciò ogni minuto diventa prezioso e il tempo di permanenza va organizzato bene. Si pensa a un ulteriore perfezionamento della app 2.0, che permetterà a chi verrà a Pulire di pre-registrarsi ed avere il tempo necessario per preparare la visita, con l’immediata conseguenza di una migliore gestione del proprio tempo. Sarà una app ancora più precisa e capillare: nella app dell’edizione scorsa, ad esempio, non era possibile identificare e tracciare il singolo visitatore. E, se possibile, seguirlo nei suoi spostamenti..

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Numeri da fiera leader

I numeri sono da fiera leader: nei padiglioni 1, 2, 3, 4, raggiungibili dall’ingresso “Cangrande”, ci saranno oltre 270 espositori provenienti da 25 paesi, vale a dire i più importanti produttori nazionali e internazionali di macchine, prodotti e attrezzature per la pulizia professionale con soluzioni specifiche per i vari settori. Sull’altro fronte sono attesi oltre 14.000 visitatori da 90 paesi del mondo per trovare risposta alle loro esigenze: dalle più grandi imprese di servizi e facility management che operano per sanità, horeca, industria, grande distribuzione e trasporti, a distributori, concessionari, rivenditori, importatori, gruppi di acquisto. Un settore che sta acquisendo una centralità sempre maggiore e che sta lavorando alla costruzione di un’identità di filiera che vuole far

sentire la propria voce direttamente alle istituzioni, per un comparto che troppo spesso è stato misconosciuto e relegato alla periferia dei settori produttivi. A Pulire gli operatori del settore e le più grandi e importanti imprese di servizi e facility management che operano in outsourcing

per il settore ho.re.ca potranno trovare una serie di soluzioni adatte a soddisfare gli standard qualitativi di pulizia e igiene sempre maggiori richiesti dal mercato.


SCENARI PREMIO INNOVAZIONE

il premio innovazione ha un nuovo “concept” dalla redazione

Con Pulire 2015 torna il premio Innovazione, che celebra la 9a edizione. Cambiano i criteri, che premiano processi, metodo e sostenibilità, cambia la giuria, con cinque membri autorevoli (4 stranieri e 1 italiano). Cinque anche le fasi del Premio: le candidature si chiudono ad aprile. 50 MARZO 2015

Tempo di Pulire, tempo di Premio Innovazione, il riconoscimento all’attività di ricerca svolta dalle aziende che operano nel settore della pulizia professionale. Quest’anno, a Verona (Pulire 2015 si svolgerà dal 19 al 21 maggio, con premiazione ufficiale il primo giorno di manifestazione) si celebrerà infatti la nona edizione della “lampadina” più ambita del cleaning in un clima sempre più attento ad aspetti come la sostenibilità, l’efficienza, l’evoluzione tecnologica.

Cambia la giuria, con 4 stranieri

L’obiettivo è quello di sempre, cioè valorizzare e promuovere lo sviluppo di soluzioni, idee, progetti innovativi nell’ambito del settore. Ma le novità non mancano, a partire dai criteri di valutazione e dalla composizione della giuria. Quest’ultima sarà composta da 5 membri, di cui 4 stranieri e solo 1 italiano, tutte personalità autorevoli del settore. Saranno: Doug Cooke, del European Cleaning Council, Tibor Ritz, cosulente dell’Unione Europea, Peter Hug, presidente Eunited, e Simon Chen, cio del colosso cinese Ice. Il giurato italiano

sarà invece Toni D’Andrea, AD di Afidamp Servizi che organizza la fiera. La giuria valuterà i progetti presentati sulla base della documentazione fornita; nel caso lo ritenga necessario può richiedere degli approfondimenti per effettuarne una valutazione completa. Tutta la documentazione prodotta sarà tenuta riservata e non sarà restituita se non su specifica richiesta dopo il giudizio. La giuria ha il compito di valutare i progetti secondo i criteri che vedremo tra pochissimo e di indicare i finalisti ed il vincitore del premio. Si riserva inoltre di dare menzione ad iniziative in concorso che si siano distinte per la loro originalità. Il suo giudizio sarà insindacabile.

I criteri: sarà premiata l’innovazione “di processo”

Dicevamo dei criteri: si attendono importanti novità anche su questo versante. Il concetto stesso di “innovazione”, ad esempio, sarà arricchito di una sfumatura “di processo”. Ci spieghiamo meglio: “Per Innovazione -recita il nuovo bando- si intende introdurre una novità rispetto al passato con un effetto migliorativo, non solo attraverso l’ideazione di nuovi strumenti, ma con riguardo a cambiamenti nei processi o nei metodi attraverso i quali attività e pratiche già in uso possono essere realizzate. I progetti dovranno quindi essere originali e contenere elementi che comportino un’evoluzione tangibile nell’ambito di utilizzo/espressione. I progetti dovranno esprimere un tasso di evoluzione nelle tecnologie e nella conoscenza, tale da migliorare le performance in termini di competitività, redditivi-

tà, funzionalità, sicurezza per l’operatore, risparmio di costi, tempo e sostenibilità ambientale”. Forte accento, quindi, sia su processi e metodi, sia sulla sostenibilità.

Chi può partecipare

Potranno partecipare al premio solo le aziende espositrici a Pulire 2015: realtà italiane ed estere, che producono macchine, attrezzi, prodotti, carta & TnT e sistemi per la pulizia professionale. Questi cinque, infatti, sono i settori a cui si rivolge il premio, che è riservato solo a prodotti o progetti concretamente realizzati (ad esempio in forma di prototipo) messi sul mercato dopo il 1° gennaio 2015 che non abbiano ancora partecipato ad alcuna fiera del settore in forma di prodotto, rappresentazione grafica o modello.

C’è tempo fino ad aprile

La partecipazione avviene per candidatura spontanea. Chi intende concorrere dovrà inviare i seguenti documenti: modulo di partecipazione compilato in ogni sua parte; documentazione di approfondimento necessaria per illustrare l’innovazione proposta; autorizzazione alla privacy. I progetti potranno essere presentati mediante disegni, fotografie, materiale multimediale e dovranno essere supportati da una esauriente e chiara descrizione dell’oggetto, dell’innovazione apportata, nonché dalla documentazione di eventuali prove di laboratorio, test, e/o brevetti conseguiti da cui risultino chiaramente evidenziate le particolarità dell’innovazione. Dovrà anche essere precisato se si tratta di progetti concretamente realizzati, e la data in cui il relativo prodotto è stato o sarà immesso sul mercato, in ogni caso dopo il 1° gennaio 2015.


PREMIO INNOVAZIONE SCENARI

Le fasi del concorso

Il concorso sarà strutturato in 5 fasi, che vanno dalla candidatura alla premiazione finale del vincitore: si parte (1) con la presentazione dei progetti, che è aperta dal 1° gennaio e scadrà, come detto, ad aprile. Ci sarà poi (2) una fase di selezione online: i progetti presentati saranno sottoposti a una giuria di esperti che si esprimerà per via telematica, attraverso una scheda di voto. Le sei aziende che otterranno il maggior numero di voti si qualificheranno alla votazione finale. A questo punto avverrà la pubblicazione dei sei finalisti (3). L’annuncio ufficiale del nome dei 6 finalisti verrà pubblicato sulle pagine del sito web “Pulire” dedicate al premio e sull’applicazione dedicata per smartphone e tablet. La fase clou sarà però “in presenza”, e si svolgerà il giorno prima dell’apertura della fiera: i 6 prodotti giunti in finale saranno sottoposti ad una valutazione sul posto (4). La giuria che si è pronunciata in fase di selezione incontrerà personalmente i rappresentanti delle aziende candidate

che avranno l’opportunità di spiegare a voce i contenuti dell’innovazione e ove possibile dimostrarne dal vivo il funzionamento. Gli incontri conoscitivi con i candidati avverranno lunedì 18 maggio 2015 e avranno una durata di 10 minuti ciascuno. A seguito delle presentazioni dal vivo la giuria decreterà il vincitore.

La premiazione

La premiazione (fase 5) avverrà pubblicamente il 1° giorno di manifestazione nell’ambito della serata “Polvere di stelle” (vedi articolo precedente).Il premio sarà costituito dal trofeo “Premio Innovazione Pulire 2015”, consegnato dal presidente di AfidampFAB, con relativo diritto all’uso del logo del Premio per un anno. Le 5 aziende che avranno ottenuto la nomination riceveranno un attestato di riconoscimento dell’alto livello di innovazione espresso. Le aziende i cui prodotti saranno selezionati per la finale e l’azienda vincitrice avranno la facoltà di citare, nella pubblicità e nel materiale informativo dei prodotti stessi, il risul-

 Il Premio Innovazione 2015, i numeri del nuovo Concept

5, 6, 1, 2: non stiamo dando i numeri, sono semplicemente le quattro cifre-chiave che identificano il “Premio Innovazione Pulire 2015”. Iniziamo dal 5: è il numero dei giurati, 4 stranieri e 1 italiano, che assegneranno il premio. Ma sono anche i settori merceologici a cui è rivolto (macchine, attrezzi, prodotti, carta & TnT e sistemi per la pulizia professionale) e le fasi in cui si articola (candidatura, selezione online, pubblicazione finalisti, valutazione finale, premiazione). 6 invece saranno i finalisti che riceveranno la nomination, ma solo 1 il vincitore. 2 i passi per partecipare al premio: descrivere accuratamente il progetto e inviare il tutto entro aprile. Affrettatevi!

tato conseguito nel “Premio Innovazione Pulire 2015”, utilizzando formule ed eventuali loghi forniti dalla segreteria di Pulire. Ai vincitori sarà dedicato ampio spazio su una pagina del sito di AfidampFAB e di Pulire. Verranno inoltre divulgati a tutti gli organi di stampa (non esclusivamente di settore) e siti istituzionali che hanno contribuito alla promozione dell’evento.

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OCCHIELLO TESTATINA

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SCENARI CLEANING DAYS

european cleaning days, gli eventi del cleaning a portata di clic di Laura Guidi

A Pulire 2015 sarà lanciata la nuova campagna “European Cleaning Days”, per promuovere la dignità del settore attraverso il sito www.cleaningdays.eu. Lo spazio web sarà in 4 lingue, l’edizione italiana sarà curata da Afidamp. GSA media partner dell’iniziativa. 54 MARZO 2015

Da maggio in poi, almeno fino a fine 2015, ogni iniziativa organizzata in Europa da associazioni della filiera del cleaning potrà diventare un “European cleaning day”. E comparire sul sito www.cleaningdays.eu, realizzato in 4 lingue, con informazioni dettagliate sull’evento. La nostra testata è media partner di un’iniziativa che potrebbe rinforzare il settore anche nella percezione dell’opinione pubblica e degli organismi di governance.

European cleaning days

Parliamo della campagna European Cleaning Days, promossa da EUnited Cleaning, associazione europea delle macchine per la pulizia, con il supporto della Federazione europea delle imprese di pulizia (www.feni.eu) e dell’Associazione Internazionale di saponi, detergenti e prodotti per la manutenzione (www.aise.eu). “L’idea che ci spinge - dichiara da Bruxelles Andreas Lill, direttore generale di Feni - è quella di promuovere il cleaning professionale, facendo vedere a quanta più gente possibile che dietro ogni operatore di pulizia c’è una filiera molto importante fatta di imprese di servi-

zi, di aziende che producono le macchine e le attrezzature che servono per pulire e di società che mettono a punto i prodotti chimici usati dai pulitori. Non a caso abbiamo messo insieme il mondo delle imprese, con Feni, quello delle macchine, con EUnited cleaning, e quello dei prodotti chimici, con Aise. Si tratta di un settore che solo per le imprese di servizi vale 64.5 miliardi di euro e occupa oltre tre milioni di persone in Europa. Se poi vi si aggiungono i produttori di macchine e detergenti, il mercato vale molto di più. Ma questo molti non lo sanno, e si limitano a vedere la piccola punta dell’iceberg. Oltretutto si tratta di un settore che tocca ogni aspetto della nostra vita, perché riguarda tutti gli ambienti: non solo uffici e luoghi di lavoro, ma strade, industrie, scuole, ospedali, alberghi, ristoranti, grande distribuzione, mezzi di trasporto, collettività. Bisogna che la gente capisca che dietro l’apparenza del semplice operatore c’è un settore fortissimo e importantissimo”.

Coinvolti diversi paesi

E’ quindi necessario educare il pubblico sull’importanza della pulizia professionale per la salute e il benessere collettivo. Saranno coinvolti diversi paesi, tra cui, oltre all’Italia, Germania, Belgio e Francia, con attività che spazieranno da mostre, workshop e lezioni nelle scuole, alla pulizia nelle strade e nelle piazze, e coinvolgeranno persone di diverse fasce di età e professione. Queste le aree su cui si concentrerà la campagna: detergenti per la pulizia e la disinfezione; lavaggio di pavimenti e ad alta pressione;


CLEANING DAYS SCENARI

pulizia di edifici, locali commerciali e siti produttivi; attrezzature municipali; macchine per la pulizia; imprese di servizi.

“Un sito pubblico per far sapere cosa facciamo”

La campagna, che partirà proprio qui in Italia, e avrà Pulire 2015 (1921 maggio) come primo palcoscenico d’eccezione, coordinerà i diversi eventi del settore del cleaning che si svolgono in Europa e, se possibile, ne promuoverà di nuovi. Lill pensa che un’iniziativa come questa possa contribuire a dare dignità a un settore ancora troppo spesso sottovalutato. Tutto ruota intorno al sito internet http:// www.cleaningdays.eu/, destinato a diventare un vero e proprio “collettore” di tutte le iniziative europee sul cleaning professionale: fiere, manifestazioni, giornate dedicate, corsi di formazione, convegni, seminari, dibattiti, iniziative nelle scuole e così via. A segnalarli, mediante l’apposita documentazione disponibile sul sito, potranno essere le associazioni di categoria sia delle imprese sia dei produttori di macchine, attrezzatura e detergenti (come Afidamp) di tutti i paesi europei. Il sito fungerà da cassa di risonanza di questi eventi.

“Necessario l’impegno delle associazioni”

Il sistema entrerà a regime in maggio, ma ci sono già segnalazioni di appuntamenti: “The Clean cities working group meeting”, il 25 marzo a Porto, o l’appuntamento di Europropre (Parigi) per scoprire tutti vantaggi del cleaning professionale. Poi ci sono Pulire, miniClean Helsinki e Lahti, CMS Cleaning Management Systems (in settembre a Berlino), e così via, con possibilità di aggiungere gli eventi al calendario. Un pratico sistema di “save the date” dedicato al settore destinato ad arricchirsi mese dopo mese. Conclude Lill: “A questo punto chiediamo che le singole associazioni, a livello naziona-

le, facciano la loro parte perché l’iniziativa, che per ora parte come campagna 2015, abbia un seguito e possa crescere. In Italia, ad esempio, la situazione è in grande fermento: si discute del recepimento delle nuove Direttive europee sugli appalti pubblici e c’è in agenda la proposta per una nuova legge dedicata al settore dei servizi. Credo che poter arrivare a discuterne in sedi istituzionali consapevoli di avere alla spalle una filiera forte e struttura-

ta, che ha un grande peso economico e sociale, possa essere molto importante”. Intanto Afidamp si sta già impegnando, e non solo perché a Verona avverrà ufficialmente il “taglio del nastro” dell’iniziativa. L’associazione dei fabbricanti italiana, infatti, curerà anche la versione del sito nella nostra lingua.

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TECNOLOGIE SPAZZATRICI STRADALI

spazzatrici stradali e mercato privato, la parola ai fabbricanti di Simone Finotti

Verso Pulire Outdoor facciamo il punto sulle spazzatrici stradali, questa volta dalla parte dei costruttori. E se lo scorso novembre avevamo interpellato le imprese, ora è la volta dei fabbricanti: “Quanto vi interessa il mercato privato”? 56 MARZO 2015

In novembre avevamo chiesto ad alcune grosse imprese di pulizia, multiservizi e facility management attive sul mercato privato che utilizzo facessero delle spazzatrici stradali nei loro ambiti di lavoro outdoor (dalla stazione all’aeroporto, dal piazzale al centro commerciale, dall’area industriale al complesso sportivo, dalla grande industria all’area grigia pubblica o privata), e se rilevassero vantaggi, criticità e ambiti di possibile miglioramento in queste grandi macchine, compagne indispensabili nel lavoro di tutti i giorni.

Verso Pulire Outdoor

Oggi, a nemmeno due mesi dall’apertura di Pulire 2015, che come è noto ospiterà una sezione totalmente dedicata proprio all’Outdoor e, in particolare, al tema dello spazzamento, passiamo la parola ai costruttori, che sono poi, in ultima analisi, quelli che meglio conoscono il loro prodotto e ne possono mettere in evidenza i punti di forza. Anche per “sfatare un luogo comune”: in genere si pensa che queste macchine siano concepite e utilizzate solo per e dalle grandi municipalizzate, da comuni ed enti locali. La realtà è molto più articolata. C’è un vasto mercato privato per il quale

questi mezzi sono irrinunciabili. Ecco le domande che abbiamo posto a tutti i costruttori, lasciando loro l’assoluta libertà di rispondere a una, a due a tutte e tre le questioni in modo specifico o discorsivo. 1) Come vedete e cosa rappresenta per la vostra azienda il settore privato? 2) Lo vedete come un’opportunità concreta? 3) Le imprese di pulizia/servizi integrati/multiservizi e del facility utilizzatrici di stradali da noi intervistate hanno messo in evidenza alcune necessità e/o possibili implementazioni delle macchine mirate al loro utilizzo ottimale sugli appalti privati. Tra queste, ad esempio, l’aspetto della customizzazione/accessoristica e dotazioni di serie, quello della affidabilità dell’aspirazione, quello della riduzione dei costi di carburante e manutenzione e della disponibilità in gamma di veicoli elettrici. Cosa ri-

spondete a queste esigenze emerse? Avete qualche proposta specifica rivolta a questo mercato in continua evoluzione? Di seguito le risposte delle aziende che si sono rese disponibili. Ed ecco cosa ne è emerso, con le aziende in rigoroso ordine alfabetico.

La parola ai costruttori

Mark D’Odorico, Area Manager & Sales engineer AEBI Schmidt Italia 1) “Parlando di spazzatrici stradali, il settore privato è cresciuto notevolmente negli ultimi anni. Numerose sono infatti le imprese che hanno rilevato l’appalto di spazzamento dalla gestione comunale ed ora effettuano lo spazzamento sul suolo nazionale, pertanto, tornando alla domanda, il settore privato rappresenta una cospicua percentuale di fatturato della nostra azienda”. 2) “Alcune delle aziende da voi citate nell’articolo sono già nostri clienti, pertanto assolutamente sì, anche se va pre-


SPAZZATRICI STRADALI TECNOLOGIE

cisato che sono pochi i casi di soggetti privati che si occupano sia di spazzamento stradale che di pulizia; tuttavia non escludiamo che in un futuro tale percentuale non possa crescere”. 3) “Ogni cliente ha la propria esigenza. Idropulitrici e tubo aspirafoglie sono optional “storici” che sono ormai superati da telecamere, sistema di ricircolo dell’acqua, agevolatori di spazzamento e così via. Quando riceviamo una richiesta da parte dei nostri clienti essa viene analizzata e se tecnicamente fattibile viene successivamente ingegnerizzata, in modo tale da integrarla all’interno della documentazione del mezzo, al fine di agevolare la gestione del post vendita, diversamente da quanto può avvenire per soluzioni prototipali. In merito alle richieste da parte dei clienti per minori consumi e minori emissioni, sicuramente molto è già stato fatto; basta infatti pensare che dal 1990 ad oggi le nostre spazzatrici hanno visto una riduzione delle emissioni inquinanti dall’Euro 1 all’attuale Euro 6 senza modificare in alcun modo gli ingombri esterni dei mezzi; mi sembra inoltre corretto specificare che ormai l’affidabilità dei nostri mezzi ha raggiunto valori notevoli, tant’è che in alcune realtà private l’utilizzo medio annuo è di 2.8003.000 h /anno”. Massimo Mossenta, Sales manager street sweepers dept. Comac 1) “Comac è da sempre fornitrice delle proprie macchine, sia lavasciuga, che spazzatrici di tutte le dimensioni, al settore privato. Per noi è importante il rapporto diretto con l’utilizzatore finale al fine di capirne le esigenze e le mutazioni nel tempo di tali esigenze”. 2) “E’ sicuramente un’opportunità concreta anche perché le richieste provenienti dal settore privato ci spronano a trovare delle nuove soluzioni, quali per esempio la riduzione di tempi e costi necessari per la manutenzione del-

le macchine. E’ stata particolarmente apprezzata dal settore privato la riduzione dei consumi di combustibile resa possibile dall’utilizzo di un motore endotermico di potenza ridotta rispetto alla concorrenza; tale risultato è stato raggiunto grazie ad un razionale sfruttamento dell’impianto idraulico di bordo. Proprio in base alla richieste del settore privato è stato migliorato ulteriormente il confort dell’operatore, che utilizza la macchina per turni di lavoro di diverse ore”. 3) In fase di progettazione si è tenuto conto delle esigenze attuali, così come di quelle eventuali future, riservando all’interno della macchina spazi liberi dedicati all’installazione di idropulitrici, serbatoi di urea per i motori Euro 6, serbatoi acqua addizionali, radiatori supplementari per climi desertici. Possiamo ben dire che la customizzazione e la scelta dei molteplici accessori è garantita nelle nostre macchine. L’affidabilità dei componenti è un altro aspetto molto importante per il settore privato, dove in caso di fermo macchina possono venire applicate delle consistenti penali da parte del cliente finale. A tal fine i componenti principali quali turbina di aspirazione, motori idraulici di trazione, pompe e motori idraulici sono stati sovradimensionati rispetto all’effettivo bisogno e sono state scelte soluzioni tecniche tra le più robuste/affidabili, come pompe e motori idraulici a pistoni. La nostra proposta è la spazzatrice stradale Comac CS140 “Twin Action”, una macchina innovati-

va che filtra l’aria aspirata (certificazione PM10), non utilizza acqua per l’abbattimento delle polveri, con grandi risparmi di costi e di gestione, veloce nello spazzamento (40 km/h) per ridurre i tempi e i costi di utilizzo, che facilita le operazioni di manutenzione con l’impiego di un solo tecnico e che garantisce all’operatore il massimo confort. Sembrano caratteristiche inconciliabili, ma sono tutte racchiuse nella spazzatrice stradale meccanica-aspirante Comac CS140 “Twin Action”. Daniele Bonini, Marketing & Sales Manager Isal, gruppo Kärcher 1) “Consideriamo il settore privato molto interessante e pensiamo sia destinato ad un grande sviluppo”. 2) “Per noi è una opportunità concreta”. 3) “La necessità manifestata dalle imprese di pulizia e di servizi , di avere spazzatrici sempre più accessoriate e dotate di attrezzi è molto ragionevole e comprensibile. La spazzatrice stradale già di per sé con il suo lavoro di routine deve affrontare per pulire strade e piazzali le più svariate situazioni , climatiche con pioggia e umidità nelle stagioni invernali e/o autunnali oppure in estate e primavera l’arido e il secco delle polveri. I fondi stradali diversi non sempre ben mantenuti sono una variante da considerare. Già oggi la spazzatrice è una macchina camaleontica che deve adattarsi alle più svariate situazioni e trovo interessante ed approvo l’idea delle imprese di adottare le spazzatrici di ulteriori accessori che esistono già tra le proposte di noi costruttori ma che devono essere però riconosciute importanti o indispensabili anche per i nostri clienti. Gli esempi sono il sistema di idro lavaggio ad alta pressione con lancia o il tubo aspirante per raccolta materiale leggero, carta o fogliame o addirittura pulizia dei pozzet-

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TECNOLOGIE SPAZZATRICI STRADALI

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ti stradali. Altra considerazione sono i costi di gestione, in particolare quello del carburante. Le ultime proposte di ISAL vanno dritte in quella direzione, nello specifico la nostra macchina stradale grande, una 6MC, è dotata di un sistema di controllo elettronico che permette di mettere in comunicazione il motore diesel con la trasmissione idrostatica ed ottimizzare i consumi e ridurli al minimo e risparmiare denaro. Per quanto riguarda i veicoli elettrici la Isal già da qualche anno ha messo sul mercato quella che era la prima spazzatrice urbana elettrica, macchina di piccole dimensioni per la pulizia dei centri città, le zone pedonali e affollate. L’esperienza acquisita ed il ritorno di risultati ci ha indotto ad implementare la gamma e abbiamo da poco presentato un’altra spazzatrice totalmente elettrica con batteria di maggiori dimensioni per rispondere alle esigenze vere dei nostri clienti, andando incontro all’abbassamento dell’inquinamento ambientale, riducendo il rumore e eliminando completamente le emissioni di CO2”. Andrea Di Bitetto, Responsabile Commerciale di RAVO 1) “Il settore privato delle “imprese di pulizia” per noi non è il core business, in quanto le tipologie di spazzatrici che commercializziamo sono più indicate per gestori di servizi di raccolta rifiuti (privati e pubblici) dove

invece siamo presenti da molti anni, con notevoli risultati, avendo la massima attenzione alle richieste del mercato. Indubbiamente il settore privato dello spazzamento stradale è importante per la nostra Azienda, e rappresenta una parte considerevole del nostro fatturato”. 2) “Ad oggi stiamo riscontrando un interesse particolare dalle”imprese di pulizia” per le nostre spazzatrici da 1 mc a trazione elettrica e endotermica in quanto sono tipologie di attrezzature che possono soddisfare questo settore”. 3) “La nostra filosofia è quella di soddisfare il cliente proponendo la possibilità di installare molti accessori che permettono di esaudire qualsiasi esigenza come: 3 spazzola, lancia alta pressione, barra anteriore lavastrade, scrubber frontale, agevolatore di spazzamento, tubo aspirafoglie, telecamera, barra anteriore per il lavaggio delle strade ecc. Nella nostra gamma di prodotti Ravo, che comprende spazzatrici da 1mc a 8mc, abbiamo una spazzatrice completamente elettrica con batterie al litio che già opera in importanti città italiane. Questo permette di avere costi di manutenzione irrisori, totale assenza di inquinamento atmosferico e un notevole abbattimento dell’inquinamento acustico. Inoltre abbiamo una spazzatrice da 2mc polivalente che le permettono di svolgere differenti servizi quali: spazzamento stradale, lava asciuga pa-

vimenti, lama, spargitore e rullo frontale per il servizio invernale ecc. Tutta la nostra gamma di spazzatrici è progettate per avere dei costi di manutenzione irrisori e motorizzazioni che rispettano le ultime normative di inquinamento (motori EURO 6) La nostra “mission” è quella di sviluppare prodotti sempre più all’avanguardia per essere in sintonia con il mercato, cercando di trovare le soluzioni più conveniente per i clienti nel rispetto delle norme”. Romolo Raimondi, Amministratore Delegato di RCM 1) “Per RCM il settore privato ha sempre costituito la principale committenza anche se è stata la prima azienda al mondo a credere nello sviluppo di un’area importante anche per il pubblico di macchine di piccole dimensioni e a costruire, nel 1985, RX 918 una macchina espressamente costruita per dare una risposta alle primissime domande di meccanizzazione della pulizia di portici, marciapiedi e zone pedonali inaccessibili alle “grandi” stradali”. 2) “Si, tanto è vero che da allora RCM ha sviluppato una serie di proposte che, pur nate per l’ambiente urbano, si prestano benissimo anche alle esigenze della pulizia in aree private: Patrol aspirante, Ronda meccanico-aspirante, RCM Zero System la piccola uomo a terra elettrica trasportata da un triciclo a pedalata assistita sono macchine molto


SPAZZATRICI STRADALI TECNOLOGIE

compatte ed efficienti adatte per parcheggi e grandi aree cortilive. Ora con Macroclean M60, RCM completa la sua offerta al vertice della gamma con una grande spazzatrice meccanico-spazzante da 6 metri cubi”. 3) “RCM è sempre stata sensibilissima alle richieste di personalizzazione da parte del cliente e sono molteplici le dotazioni speciali: aspirapolvere, idropulitrice, attrezzi per la pulizia manuale, tubo aspirante, scope a forbice, ecc. Per quello che riguarda la motorizzazione elettrica voglio ricordare che ha prodotto la prima motoscopa ibrida nel lontano 1986 e la prima a idrogeno nel 2008. RCM Zero System, che prima vista può sembrare una provocazione è invece per RCM l’apripista di soluzioni sempre più orientate alla sostenibilità ambientale perché semplici, leggere, economiche e sempre più legate all’uso di fonti di energia rinnovabili”.

Giorgio Petriccioli, Direttore vendite Italia SICAS

“Il settore privato, inteso come appaltatori dei Servizi di Igiene Urbana, riveste per noi del Gruppo Industriale SICAS un’importanza strategica. Il mercato delle autospazzatrici stradali che in Italia, fino a 3-4 anni fa, era attestato su 450-500 unità all’anno, ha progressivamente subito un calo, fino a scendere nel 2014 a poco più di 250 macchine vendute. Il problema della crisi di mercato che ha investito tutti i settori dell’economia nazionale è stato acuito dalle ulteriori difficoltà di investimenti da parte degli Enti Pubblici che rappresentavano la maggior parte della Clientela interessata alle spazzatrici. Di contro la sempre maggiore attenzione per la tutela dell’ambiente, ha portato i Comuni e le loro Aziende dedicate alla Nettezza Urbana, ad affidare a imprese private l’Appalto dei Servi-

zi mediante gare pubbliche. Ciò per arrivare all’impossibilità di investimenti e per avere un servizio a prezzi certi per tutti gli anni della durata degli appalti, senza trovarsi a dover sostenere spese impreviste a causa di costi per la manutenzione anche straordinaria delle macchine. E’ chiaro che a questo punto l’Appaltatore che eseguirà il lavoro cercherà di sfruttare al massimo la possibilità delle spazzatrici che oltre a pulire le aree urbane dovranno assolvere altri compiti. Il Gruppo Industriale SICAS ha quindi provveduto a mettere sul mercato modelli di autospazzatrici che mediante opportuni accorgimenti e optional possano effettuare anche servizi di: lavaggio strade ad alta pressione con attrezzature fisse sulla macchina, lavaggio manuale ad alta pressione mediante pompa, tubazione e lancia. Detta attrezzatura può anche essere supportata da un braccio superiore, montato su ralla girevole a 360° per consentire di superare veicoli in sosta o cassonetti per convogliare i rifiuti presenti sui marciapiedi, sotto i veicoli in sosta verso il centro della strada affinché siano raccolti dalla spazzatrice (funzione agevolatore di spazzamento). Questa soluzione consente di sostituire l’apparecchio soffiatore spalleggiante con minore sollevamento di polvere, minor rumore e più agevole lavoro dell’operatore; aspirazione foglie, rifiuti in zone non raggiungibili dalla spazzatrice, aspirazione pozzetti stradali e cadito-

ie; asportazione verde ai lati strada mediante apposite spazzole e serbatoio con irroratore per diserbante (ove concesso); attrezzature spartineve leggeri e antigelo preventivo. Il Gruppo Industriale SICAS, quindi affianca gli utilizzatori ponendo sul mercato macchine che tendono ad essere le più idonee e complete per l’Igiene Urbana come campi di utilizzo e con massima attenzione al rispetto dell’ambiente ed all’economicità di impiego. Motorizzazioni assicurate da propulsori di ultima generazione con il rispetto alla vigente normativa europea riguardo l’inquinamento e la più accurata ottimizzazione di utilizzo anche con l’ausilio dei più moderni sistemi di controllo elettronico (CANbus) che garantisce lunga durata e ridotti consumi. Le macchine SICAS mediamente consumano, a seconda dei modelli, dai 6 agli 8 lt/h. Il nostro sforzo è teso ad essere in linea con la ripresa del mercato che è oggi non solo auspicabile ma intravista in questi primi mesi del 2015, per iniziare una risalita per cui tutti del nostro settore e tutto il mercato nazionale stanno lavorando”.

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TESTATINA OCCHIELLO

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OCCHIELLO TESTATINA

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TECNOLOGIE VESPA VELUTINA

calabrone asiatico, la minaccia viene dall’oriente di Umberto Marchi

E’ arrivato in Italia, dalle remote propaggini orientali, il temuto calabrone asiatico vespa velutina, una minaccia per gli alveari nostrani. Ecco come riconoscerla e monitorarla. Purtroppo inefficaci, fino ad ora, le tecniche di trappolaggio (cattura massale). 62 MARZO 2015

Ne parlammo già nel 2012, mettendo in evidenza i rischi che un possibile arrivo in Italia del calabrone asiatico (allora giunto in Francia) avrebbero potuto comportare all’apicoltura di casa nostra. E ora, a poco più di due anni di distanza, eccoci alle prese con un “caso” che è addirittura approdato in Parlamento.

Come anticipato, eccolo tra noi…

Ebbene sì: il temutissimo calabrone asiatico, al secolo Vespa velutina Lepeletier (per i più esigenti, ecco la descrizione linneana in versione completa: Hymenoptera: Vespidae: Vespinae), è in Italia. I ricercatori del Disafa-Università di Torino hanno documentato per la prima volta la riproduzione del calabrone asiatico in Italia, con grande preoccupazione per gli apicoltori, già colpiti ultimamente da numerose minacce “esotiche” (su tutte il coleottero degli alveari, o Aethina tumida, di cui ci siamo occupati sul numero di gennaio).

Era solo questione di tempo. E ora?

In effetti, l’arrivo di questa nuova minaccia per l’apicoltura italiana era solo questione di tempo. E puntualmen-

te, nel luglio 2013, il professor Marco Porporato del Dipartimento di scienze agrarie, forestali e alimentari (Disafa) dell’Università degli studi di Torino ha certificato il ritrovamento di un nido di calabrone asiatico in provincia di Imperia, e precisamente in località Vallecrosia. Originario del sud-est asiatico, questo imenottero è ampiamente diffuso in Indocina, Cina e Giava, e alle nostre latitudini la prima segnalazione risale al 2004, quando la sottospecie nigrithorax, molto simile al comune calabrone, è stata introdotta nella Francia del Sud. L’ipotesi più accreditata è che l’imenottero sia stato introdotto accidentalmente nel porto di Bordeaux da un nido occultato in un container di vasellame cinese.

Una vera invasione

Da quel momento è stata un’escalation senza interruzione: negli anni successivi, la specie esotica ha invaso ben 35 dipartimenti francesi, e già nella seconda metà del 2010 la sua presenza era assodata nel dipartimento delle Alpes-Maritimes, al confine con il ponente ligure. Nel 2011 è stata avvistata negli apiari di Nizza. In Italia, e sempre in Liguria, si era già avuta una prima segnalazione nel novembre 2012, a Loano. Precisamente quella di cui parlammo su queste pagine. Ed eccoci al 2013, ma c’è di peggio: stando agli attuali modelli di idoneità ambientale, la maggior parte del territorio italiano sembra essere a rischio di insediamento della specie nelle condizioni climatiche attuali, ed in uno scenario di riscaldamento globale anche ampie aree dell’Euro-

pa centro-orientale diverrebbero a rischio. E infatti la vespa è stata segnalata lo scorso anno a Albenga e poi in molte altre zone di Liguria e Piemonte, tanto che le due Regioni hanno scelto di muoversi per tempo per non cadere nell’errore di superficialità già commesso in Francia.

La ricerca dell’Università di Torino

Così è stata finanziata una ricerca affidata al dipartimento di Agraria dell’Università di Torino in collaborazione con il Politecnico per quel che riguarda gli aspetti “ingegneristici” e gestionali. Uno studio di cui si cominciano a vedere i risultati. L’obiettivo è individuare le velutine grazie a radar e sensori applicati sul corpo di quelle che si riescono a catturare e che fungono da guida per raggiungere gli insediamenti delle compagne. E così si è scoperto, notizia tutt’altro che incoraggiante, che nonostante le precauzioni e i monitoraggi l’invasione non si è affatto fermata: negli ultimi mesi la presenza del calabrone asiatico è stata testimoniata anche ben lontano dalla Liguria. Per esem-


pio nell’alta Lombardia, come nel Varesotto (Malnate) e nel Sondriese, dove addetti ai lavori e uomini della Protezione Civile sono stati chiamati a più riprese a intervenire.

Un pericolo da non sottovalutare

Insomma, la vespa velutina è divenuta un pericolo notevole per agricoltura e produzione di miele, perché si nutre delle altre api, dopo averne distrutto i favi. Come le comuni vespe diffuse in Europa è dotata di un pungiglione e presenta un comportamento discretamente aggressivo nei confronti dell’uomo. Secondo gli entomologi la sua pericolosità, per gli uomini e i mammiferi in genere, va paragonata a quella delle altre vespe europee. Diversa è invece la sua pericolosità per le api, di cui si nutre. La specie, insomma, è un vero e proprio predatore degli insetti e presenta una dieta relativamente varia. Preda diversi insetti, tra cui vespe, mosche e farfalle, ma le api costituiscono la sua principale fonte proteica per nutrire le larve, mentre il fabbisogno energetico è soddisfatto soprattutto da frutta. E se le api

asiatiche, prede privilegiate nell’areale d’origine, hanno sviluppato comportamenti idonei a contrastare la minaccia, qui da noi le colonie di apis mellifera non hanno escogitato accorgimenti efficaci e sono perciò piuttosto esposte, specialmente nel periodo tardo-estivo/autunnale, quando le colonie del calabrone asiatico raggiungono il culmine dello sviluppo e si riducono le altre fonti alimentari. In tal modo gli alveari divengono la principale fonte di alimentazione. La predazione è un “rito” a suo modo spettacolare. Il calabrone asiatico staziona in volo di fronte al predellino di volo degli alveari, per intenderci il luogo da cui le api, uscite dall’alveare, spiccano il volo. Qui il calabrone aggredisce le api atterrandole e uccidendole con le mandibole. Di tutto il corpo della vittima solo il torace, ricco di proteine, viene trasportato nel nido. Può capitare che i calabroni tentino di introdursi direttamente negli alveari. Bisogna sottolineare che la predazione ha effetti gravi principalmente a carico delle colonie deboli, come spesso succede nel caso di questo tipo di predatori.

Come si presenta

Dal punto di vista morfologico, la vespa velutina è leggermente più piccola del calabrone vespa crabro (fino a 30 mm le regine e fino a 25 mm le operaie) ed è riconoscibile per il colore molto scuro: il torace è completamente nero vellutato (da qui il nome velutina), così come i primi tre segmenti addominali che presentano solo una fine banda gialla. Di colore giallo-arancio si presenta solo il quarto segmento dell’addome, così come faccia ed estremità degli arti, mentre la testa e le parti prossimali degli arti sono sempre neri. L’insetto vive in grandi colonie (fino a migliaia di individui) e predilige gli alberi alti in ambiente rurale e urbano, evitando i boschi di conifere. A volte, ma meno di frequente, sfrutta il riparo di balconi e cornicioni. Rarissimi, però, i nidi al suolo o sui muri.

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TECNOLOGIE PULIZIE CON FUNI razione tecnica delle associazioni locali degli apicoltori.

Il caso è arrivato in Parlamento

L’efficacia delle “trappole a bottiglia” (e della birra…)

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Fondamentale è il monitoraggio: la prima cosa importante è che gli apicoltori sappiano riconoscere l’insetto predatore e segnalarlo alle autorità competenti affinché i nidi vengano individuati e distrutti il prima possibile (senza ripetere gli errori francesi…). Per ciò che riguarda ricerca e monitoraggio, sul sito internet degli apicoltori di Sondrio (come dicevamo, la vespa velutina è arrivata fin lì) si trovano alcune preziose indicazioni. Ad esempio: “La presenza del calabrone asiatico può essere agevolmente osservata in apiario mentre vola davanti alle porticine per catturare le bottinatrici; in alternativa, si possono installare nelle vicinanze degli alveari semplici trappole a bottiglia, impiegando come esca la birra, che si è dimostrata decisamente più attrattiva per le vespe che per le api. La birra chiara ha il vantaggio di essere economica e facilmente trasportabile in sicurezza; inoltre permette di standardizzare i risultati delle catture su tutto il territorio italiano. La birra è un’esca che si mantiene attiva per almeno 15 giorni, entro tale periodo di tempo gli insetti non si deteriorano eccessivamente e possono poi essere esaminati accuratamente. E’ con questo tipo di esca che è stato catturato in Italia il primo esemplare di velutina”. E’ molto importante, a questi scopi, la sensibilizzazione e la prepa-

Intanto il caso, come accennavamo, è arrivato anche nelle aule del Parlamento, dove la senatrice Donatella Albano di Bordighera da un annetto lavora per trovare arginare la presenza della vespa. Dopo una prima interrogazione, lo scorso novembre il Senato ha approvato una risoluzione per attivare una strategia tra i diversi soggetti istituzionali per il contenimento del predatore con l’erogazione di risorse economiche.

Le indicazioni degli apicoltori per il monitoraggio

Ma continuiamo a seguire le indicazioni degli apicoltori: “Le trappole possono essere sistemate nei diversi ambienti senza limitazioni, appendendole a rami di alberi e arbusti, oppure a ganci realizzati appositamente, a una altezza dal suolo di 1,50-1,80 m. Negli apiari potrebbe essere opportuno collocare le trappole ai lati delle file di alveari, a 20-50 cm circa dalla parete dell’arnia e ad altezza non superiore al livello del tettuccio; qualora si osservassero anomale catture di api occorrerà distanziarle maggiormente. Le bottiglie devono essere svuotate periodicamente, a cadenza settimanale o al massimo quindicinale, possibilmente sempre lo stesso giorno della settimana. Questa cadenza di prelievo è necessaria per poter ricostruire, a posteriori, l’andamento della presenza del calabrone nei diversi ambienti. Il contenuto della bottiglia può essere versato in un colino per recuperare tutti gli insetti catturati; questi devono poi essere introdotti in un contenitore (quelli di polistirene trasparenti per alimenti di 15 x 20 x 3 cm con coperchio sono molto adatti), disposti su un foglio di carta assorbente. Per consentire a chi controllerà il materiale di avere i dati necessari, occorre annotare sul coperchio o sul foglio di carta inserito

nel contenitore le indicazioni: località, data di collocazione e di svuotamento, andamento climatico del periodo. Di ogni postazione è necessario rilevare le informazioni generali”.

Conoscere è prevenire!

Lo scopo del monitoraggio è soprattutto sapere come la vespa velutina si stia muovendo sul territorio nazionale. Ciò per intervenire tempestivamente e distruggere le colonie prima che allevino le nuove regine. L’osservazione della direzione di volo dei calabroni può servire per cercare di localizzare i nidi, ma in ambienti impervi e boscosi questo risultato è molto difficile da ottenere senza l’ausilio di adeguate apparecchiature elettroniche. Le stazioni di monitoraggio consentono inoltre di sapere quali altre specie siano presenti (altre vespe, api, altre api selvatiche, ditteri, lepidotteri, ecc.) e per valutare l’impatto sull’ambiente di tale prelievo.

Ma non ci sono mezzi efficaci per la cattura massale

A differenza di quanto avviene per il monitoraggio, ancora non si è trovata una soluzione risolutiva per il trappolaggio. Dicono sempre gli apicoltori: “Nei nostri ambienti, dove il calabrone asiatico è appena arrivato, il trappolaggio primaverile nelle zone di prima introduzione potrebbe rivelarsi utile per catturare le fondatrici che escono dai rifugi invernali per fondare i nidi primari, al fine di cercare di ridurne l’espansione sul territorio”. Mancano però sistemi efficaci di cattura massale.


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AFFARI E CARRIERE

Unger si aggiudica l’Innovation Award Impegno e una profonda comprensione del settore: da oltre 50 anni Unger sviluppa soluzioni di prodotto all’a-

vanguardia per una pulizia di vetri professionale. Al “Cleaning Show”, tenutosi dal 10 al 12 marzo 2015 nel quartiere fieristico ExCel di Londra, l’impresa ha potuto dimostrare ancora una volta la propria leadership nel campo dell’innovazione, aggiudicandosi l’“Innovation Award 2015” nel settore della “pulizia di vetri” con il suo nLite® HydroPower DI Filter System.

Grazie alla sua straordinaria concezione, alla sua implementazione tecnica e alla potenza di pulizia che lo caratterizza, il prodotto Unger è riuscito a convincere in modo assoluto la giuria, composta da specialisti del settore, che senza esitazione lo ha nominato vincitore. L’innovativo nLite® HydroPower DI Filter System garantisce alta flessibilità, comfort e risultati perfetti nel settore della pulizia professionale di vetri. Inoltre, assicura un lavoro particolarmente efficiente e persistente. La partecipazione all’Award si è così rivelata un grandioso successo per Unger. [www.ungerglobal.com/hydropower]

Menzione speciale di Legambiente Emilia Romagna ad Arco Chimica per il Gpp! Ancora una volta l’impegno di ARCO Chimica a favore della sostenibilità ambientale è stato consacrato ai massimi livelli. Il 12 marzo, infatti, a Bologna – nel corso della mattinata organizzata da Legambiente Emilia Romagna, alla presenza dell’assessore regionale Palma Costi ed ai rappresentanti delle categorie economiche, l’industria di Medolla, risultata tra le sei finaliste su 2200 monitorate, ha ricevuto una menzione speciale per la sostenibilità del cleaning professionale e per l’offerta di prodotti idonei alla qualificazione ambientale nelle procedure pubbliche di appalto verdi (GPP – Green Public Procurement). Il riconoscimento le è stato assegnato nell’ambito delle migliori iniziative imprenditoriali della Regione capaci di portare a consistenti miglioramenti ambientali: risparmio energetico, minore quantità di rifiuti, riduzione dell’inquinamento. “Non a caso”, commenta soddisfatto il diretto-

re generale Luca Cocconi, “il giorno della premiazione siamo stati chiamati a presentare la nostra apprezzata case-history dedicata agli acquisti verdi nel cleaning professionale durante la sessione dedicata alle “storie” di economia verde e innovativa. La menzione speciale”, prosegue, “è giunta particolarmente gradita considerando l’elevato numero di aziende della Regione, di tutti i tipi, messe sotto osservazione. Il fatto di essere stati positivamente valutati e selezionati in un contesto generalista, così ampio, come già era avvenuto qualche mese fa con il Premio che ci era stato dato per Infyniti App al salone Smau di Milano e anni addietro con la Targa assegnataci, sempre da Legambiente, per il distributore Gynius, è fonte di ulteriore, grande soddisfazione. Tale riconoscimento, come gli altri conseguiti nel nostro specifico settore di riferimento, come il Clean Green Award Afidamp, ci stimola a proseguire l’azione intrapresa da anni a tutela dell’ambiente: uno sforzo che, col passare del tempo, si è identificato con la stessa nostra mission aziendale.” [www.arcochimica.it]

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AFFARI E CARRIERE

Nettuno: aumenta il fatturato del 14%

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Nettuno festeggia la chiusura del 2014 con un aumento di fatturato del 14%, doppiamente positivo perché raggiunto anche da Nettuno Ibérica, la filiale spagnola della società. E’ un risultato importante non solo quantitativamente, ma anche qualitativamente: il mercato sta maturando e la richiesta di prodotti “poveri”, di qualità inferiore, è in costante calo. Certamente rimane ancora molto da fare: è per questo che Nettuno investe continuamente nella formazione e nella sensibilizzazione dei propri clienti. Grazie al lavoro della rete commerciale contribuisce alla diffusione della consapevolezza che lavarsi le mani con un prodotto di qualità è un importante investimento per la salute ed il benessere dei lavoratori. [www.nettuno.net]

DALLE ASSOCIAZIONI AFIDAMPCOM

AfidampCom, anche i dealer “fanno squadra” I distributori, si sa, sono un anello essenziale della filiera del cleaning, ma un problema storico di questo segmento è sempre stata la capacità di riconoscersi in valori e obiettivi comuni. In una parola, di lavorare insieme per il bene di tutti. Ma adesso il trend, almeno in parte, sembra in via di cambiamento e le diverse anime commerciali del cleaning professionale hanno scelto di rispondere alla crisi facendo squadra. In tal senso è stato e continua ad essere l’impegno di AfidampCom, l’associazione che, in seno ad Afed, rappresenta i distributori di prodotti, macchine e attrezzature per la pulizia professionale. Non è un caso che AfidampCom abbia raggiunto il “picco” degli associati proprio negli anni più sfavorevoli dal punto di vista della congiuntura economica. Si tratta di imprenditori che oggi, con il comparto proiettato verso la ripresa grazie al fatturato e all’occupazione in crescita, fanno parte integrante della vita associativa. Secondo Francesco Bertini, vulcanico presidente dei “Com”, a fare la differenza “sono i servizi offerti dall’associazione, davvero a misura di distributore del comparto”. Prosegue Bertini: “Gli imprenditori che si associano sono accompagnati per mano in un percorso che ha l’obiettivo di far loro raggiungere livelli di efficienza e di crescita sempre più elevati. In questa direzione, la formazione riveste un ruolo cruciale; perciò molto dell’impegno di AfidampCom è destinato alla creazione di momenti formativi e seminariali molto specifici, che scandagliano in maniera semplice tematiche strategiche come il mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, i Raee, l’E-Commerce e il noleggio. Questo è il nostro contributo alla ripresa economica, perché oggi servono imprenditori preparati ed in grado di cogliere tutte le opportunità che il mercato può offrire”.


CARNET

Issa Interclean “Central/Eastern Europe: Varsavia porta dell’Est-Europa Dal 22 al 24 aprile 2015, a Varsavia, è in programma la settima edizione di Issa/Interclean Central & Eastern Europe, dedicata alla pulizia professionale di Mitteleuropa, Stati baltici, Regione balcanica ed Europa sudorientale. La Polonia ha l’economia più vasta dell’Europa centrale e da quando nel 2004 è membro della EU le ambizioni del paese sono state quelle di aumentare lo sviluppo economico migliorando gli standard di vita. Le previsioni economiche biennali della Commissione europea dicono che l’economia continuerà a crescere almeno del 3%.

Quest’anno la fiera offre opportunità uniche di fare business: cresce lo spazio espositivo della manifestazione, registrando un +15% rispetto alla scorsa edizione. Per la prima volta, nel 2015, si supererà il tetto delle 200 aziende espositrici ed oltre 8000 mq. di esposizione. La novità di quest’anno è che ci sarà un’area espositiva dedicata alla pulizia dei vetri, alle mac-

chine ad alta pressione ed al lavaggio auto. Inoltre è previsto un padiglione delle innovazioni e un premio ad hoc, il Golden Broom Award.

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DALLE ASSOCIAZIONI AFIDAMP CONSIP

Sportello in rete Afidamp/Consip: un servizio prezioso e su misura per le aziende del cleaning professionale Trasparenza, rapidità, superamento dei vincoli geografici: queste le caratteristiche del mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (Mepa) che più piacciono agli imprenditori del pulito. “Il settore del cleaning professionale è stato tra i più ricettivi nel capire le potenzialità del Mepa - commenta Stefania Verrienti, segretario generale AfidampFED – ogni giorno lo sportello Consip attivo presso Afidamp accoglie le richieste degli imprenditori, offrendo assistenza, sostenendoli nel processo di abilitazione e fornendo preziosi consigli su come gestire e crescere utilizzando la “macchina Mepa”. Nel 2014 le transazioni sono state più di 500.000, di cui il 26% tramite richiesta di offerta, con una crescita del 62% rispetto all’anno precedente. Per le imprese la crescita è significativa: a fine dicembre erano presenti sul Mercato Elettronico più di 36.000 aziende (di cui il 70% rappresentato da imprese con meno di 10 dipendenti) con più di 5 milioni di articoli pubblicati.

Come spiega Lorenzo Di Vita, supporto operativo dello Sportello Consip presso Afidamp: “In sostanza per aiutare le imprese ad abilitarsi, Consip ed Afidamp hanno attivato sul territorio uno Sportello al quale le imprese associate possono rivolgersi per ricevere spiegazioni sulle modalità di utilizzo del Mercato Elettronico. Quindi se le aziende associate hanno bisogno di supporto sui concetti generali, sulla navigazione, sulla normativa, sull’abilitazione ai bandi, sulla gestione del catalogo, ecc. Afidamp è a disposizione gratuitamente. I requisiti da possedere per abilitarsi sono minimi, come l’iscrizione alla Cciaa, l’uso di un pc, la connessione ad Internet e la firma digitale”. L’associazione ha voluto creare un ponte diretto tra il mondo delle imprese e quello della PA, invitando direttamente i rappresentanti del Consip Anna Maria Michienzi (responsabile supporto operativo Sportelli in rete) e Lidia Capparelli (responsabile Green Public procurement) a rispondere ai quesiti delle aziende, a raccoglierne le istanze e cercare di capire nel profondo le loro esigenze.


ORIZZONTI

Kiehl, prodotti Ecolabel in linea con i Cam Per essere in linea con le direttive CAM - Criteri Ambientali Minimi, Kiehl ha intrapreso un cammino rivolto allo sviluppo di prodotti a minor imbatto ambientale. Questo si è tradotto nell’inserimento in gamma di numerosi prodotti a marchio Ecolabel, per l’utilizzo quotidiano in diversi ambienti. Si tratta, per Kiehl, di un risultato particolarmente positivo perché coniuga ambiente, rispetto delle norme, efficacia ed eco-

nomicità in uso. Il successo del progetto è dovuto in primo luogo all’utilizzo di materie prime innovative, abbinate alla centenaria esperienza di un’azienda che ha nel proprio dna la vocazione di formulare prodotti e soluzioni mirate. Le referenze Kiehl Ecolabel sono altamente concentrate e riducono ulteriormente l’impatto ambientale in fase di imballo, trasporto e preparazione del prodotto finito. In tutto ciò

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conta molto l’abbinamento con i sistemi di diluizione Kiehl che permette di ottenere valori di ottimizzazione elevati e massima produttività. Anche il semplice flacone dispone di sistemi per il dosaggio e controllo del consumo, con pratica e sicura ergonomia. Kiehl San-eco concentrato, detergente disincrostante a base di acido lattico, è stato il primo prodotto in assoluto presente sul mercato con tali caratteristiche, ed ancora oggi rappresenta una valida soluzione in ambito sanitario. In seguito a questa positiva esperienza sono stati sviluppati altri prodotti come Econa Conc, Ambital Conc, per arrivare ai più qualificati detergenti per stoviglie Arcandis Eco, al brillantante Arcandis Splend e alla protezione per pavimenti Ceradur Eco abbinata al decerante Copex Eco. Ma le novità Kiehl non finiscono qui: l’azienda ha in cantiere altre soluzioni per il prossimo futuro. [www.kiehl-group.com - www.kiehl-App.com]

Ica System, appuntamento a Pulire È ormai storica la partecipazione a Pulire di Ica System, che quest’anno torna a Verona, dal 19 al 21 maggio (pad. 4, stand E5/F5) con uno spazio espositivo all’insegna della sostenibilità in tutte le sue declinazioni: macchine, attrezzature, prodotti. “Oggi si lavora su molti aspetti del green”, spiega il titolare Enrico Barbi. “Non si parla solo di detergenti Ecolabel, carta e attrezzature ecocompatbili. L’attenzione è sempre più rivolta anche alla questione energetica, alle soluzioni classe A. Come sempre ospiteremo nel nostro stand partner importanti con novità interessanti. Guardiamo con attenzione anche al mondo delle lavanderie industriali, un settore in cui lavoriamo molto”. Ma Pulire sarà sopratutto, per Ica, un momento di incontro e condivisione. “Come sempre, per noi la fiera non sarà tanto una vetrina per vendere, quanto un ritrovo con tutti i nostri partner, che aspettiamo numerosi per scambiare idee e visioni del mercato”. E si vocifera anche di un simpatico gioco di destrezza,

con tanto di premi in palio, che contribuirà a rendere ancora più distesa, familiare e conviviale l’atmosfera allo stand Ica System. L’azienda veneta, pur essendo una delle più grandi realtà della distribuzione del settore, ha saputo distinguersi per l’attenzione anche alle piccole imprese, e per una competenza tecnica nell’assistenza che non teme rivali. “Noi cerchiamo di intercettare le esigenze di tutti i clienti, dal più grande al più piccolo, e di risolvere i loro problemi. L’assistenza è sempre stata un punto di forza: nell’80% dei casi i nostri interventi si risolvono in loco in un’unica soluzione, ma la cosa più interessante è che molti clienti continuano a rivolgersi a noi in caso di appalti particolari, come in ospedali, industrie, trasporto ferroviario. Mi spiego: l’assistenza su una lavasciuga la fanno un po’ tutti, ma se parliamo di lavacasse o svuotareflui per treni il discorso cambia, e devi poter contare su un partner di cui puoi fidarti”. [www.icasystem.it]


ORIZZONTI

Quando la disinfezione è essenziale

La disinfezione è importante in tutti gli ambienti. Anche perché nella vita di tutti i giorni, e in tutti i contesti di vita e di lavoro, entriamo in contatto con centinaia di potenziali agenti patogeni, su oggetti e superfici. La disinfezione serve appunto a distruggere i germi patogeni diffusi nell’ambiente, negli impianti e nelle attrezzature, quindi ad allontanare il pericolo di contrarre eventuali infezioni. Per questo Amuchina – gruppo Angelini è il partner ideale: la sua linea certificata Amuchina Professional comprende prodotti per tutte le esigenze di disinfezione. Antisapril “Verde”, in particolare, è un disinfettante per superfici lavabili di ambienti ospedalieri (sale operatorie, ambulatori, corsie, reparti, cucine, laboratori); per ambienti per la preparazione o la vendita di alimenti. Il prodotto è ideale anche per la disinfezione di biancheria infetta, servizi igienici, caseifici, centrali del latte, vagoni e carri per il trasporto di animali. Quando disinfettare è importante, Amuchina c’è. [www.amuchina.it]

Falpi scalda i motori per Pulire 2015 Falpi si prepara per l’edizione 2015 di Pulire con molte novità e una nuova certificazione ECOLABEL per i suoi panni in microfibra. Del resto l’azienda di Biella ci ha abituato ad essere in prima linea in fatto di certificazioni. Un percorso intrapreso ormai da diversi anni con Iso 9001, Iso 14001, Sa 8000, il marchio Ecolabel e l’Epd (Environmental Product Declaration) – “una dichiarazione ambientale che ha lo scopo di fornire informazioni concrete, verificate e credibili sulle prestazioni ambientali di un prodotto o di un servizio”. Non resta che segnarsi in agenda l’appuntamento presso il padiglione 2 / stand B5 dal 19 al 21 maggio a Verona dove tutto lo staff Falpi sarà lieto di accogliervi e presentarvi la sua molteplice gamma di prodotti! [www.falpi.com]

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ORIZZONTI

Gruppo Pulingross: il 2015 riparte dal cliente e dalle sue esigenze Il Gruppo Pulingross ha registrato nei primissimi mesi del 2015 un cauto ottimismo da parte dei suoi clienti sia per

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quanto riguarda le attività storiche legate al cleaning sia la nuova sfida sulla mobilità sostenibile dei veicoli elettrici. Vediamo di seguito le principali novità. ll mercato dei macchinari per la pulizia (uomo a terra e uomo a bordo) dopo anni altalenanti sembra essere ripartito sulla spinta del noleggio a breve, medio e lungo termine; probabilmente la spinta del settore verso il facility management rende questo servizio di noleggio all inclusive davvero vantaggioso, poiché consente alla ditte che hanno vinto un appalto di poter disporre di macchine sempre nuove, efficienti senza doverle acquistare, ma pagando un canone “pay per use” davvero vantaggioso; se come probabile questo sarà il futuro, diventa ancora più importante il reparto assistenza/officina, vero fiore all’occhiello del gruppo, che permette infatti di poter fronteggiare eventuali problemi e guasti con interventi rapidi e puntuali evitando di fermare il cantiere. Il noleggio è anche il motore che sta alla base del successo di Eureco, la divisione del gruppo attiva nei veicoli elettrici; con l’arrivo della primavera campeggi e villaggi turistici effettuano i lavori di sistemazione in vista della nuova stagione e in questa fase vengono siglati i noleggi con un importante lavoro di restyling del parco automezzi. Infine il negozio, il primo cash and carry dedicato al cleaning presente in queste zone, con un ampio assortimento di prodotti eco-label; è la risposta alle mutate esigenze del mercato; sempre più clienti infatti decidono di gestire in autonomia l’approvvigionamento dei prodotti per la pulizia e preferiscono recarsi in negozio, acquistare quello di cui effettivamente hanno bisogno senza dover fare magazzino. Alla luce di queste e altre novità, il Gruppo Pulingross si conferma ancora una volta pronto a cogliere le nuove opportunità che il mercato saprà proporre. [www.gruppopulingross.it]


ORIZZONTI

Serie “Phantom Superecology” di Martignani: semplicità, versatilità e affidabilità

Martignani si è sempre contraddistinta per un’innovazione sostenibile e per la lotta agli sprechi, e non ha perso l’occasione di creare e continuare a sviluppare una gamma di prodotti dalle caratteristiche perfettamente eco-compatibili. Si tratta della serie di nebulizzatori pneumatici “Phantom Superecology”, di cui Luxor 16 a 37 CV e Compact 16 CV, entrambi con motorizzazioni benzina e diesel, rappresentano i modelli di punta. Perché semplicità: dosaggio semplice e di precisione del volume erogato con un dosatore meccanico di precisione in acciaio inox a scala graduata (da 0 a 550 l/ora erogabili a soli 1,5 bar di pressione costante) – un unico tipo di ugello micronizzatore ad ampio passaggio (4 mm.) per ogni tipo di portata, da ULV ad Alto Volume (Dosatore 0 a 550 l/h, disponibile anche una versione con scala 0-1300 l/h). Perché versatilità: una sola macchina può avere “mille” combinazioni di testate cannone, accessori, pompe, ecc. per esempio, la nuova invenzione di Martignani è la testata a cannone “plug & play” che permette di passare nel giro di pochi istanti da un trattamento a “lunga gittata” con la testata a cannone classica, al trattamento ad “ampio spettro” con la testata a ventaglio e, novità assoluta, la testata “Dual” che permette di trattare bidirezionale, quest’ultima ideale per trattamenti ULV adulticidi (irrorazione residuale nell’ambiente). Perché affidabilità: Martignani da sempre votato alla qualità assoluta, non esita a curare l’affidabilità dei propri apparecchi distribuiti in oltre 60 paesi nel Mondo presso una clientela selezionata ed operante nelle situazioni climatiche più estreme utilizzando materiali e componenti elettriche/elettroniche di assoluta semplicità ed affidabilità. Fra i componenti esclusivi del sistema di polverizzazione Martignani, l’ugello pneumatico dalla durata pressoché eterna, o i nuovi ventilatori centrifughi dal design innovativo, in arrivo inoltre un’ulteriore evoluzione dell’esclusivo dispositivo di carica elettrostatica delle microgocce di Martignani, primo (dal 1981) sul mercato mondiale ed unico pluritestato con risultati pubblicati. Insomma chi sceglie Martignani ha la sicurezza di avere un prodotto altamente efficiente ed affidabile, con caratteristiche ad alto contenuto tecnologico che sono al contempo anche un buon compromesso con la compatibilità ambientale. [www.martignani.com]

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ORIZZONTI

Soligena presente con un proprio stand a Pulire 2015 Il gruppo Soligena, nato nel 2001, negli anni si è allargato ed è cresciuto fino a diventare il partner ideale per

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chiunque cerchi l’esperienza di un pulito perfetto e sicuro. Il consorzio, che oggi conta una ventina di realtà altamente professionali attive in tutta Italia, si è imposto sul mercato grazie alla serietà e alla qualità dell’offerta. Incarna un modo innovativo e dinamico

di “fare squadra” e non si limita alla sola vendita: molto curata è la fase di consulenza perché, come insegna l’esperienza, ogni cliente mal consigliato è un cliente perso! E per i più esigenti, Soligena dispone di soluzioni ad hoc per ottimizzare la redditività e la qualità delle singole operazioni di pulizia. Importante anche il servizio post-vendita, in grado di garantire assistenza rapida ed economica. Soligena inoltre è un partner strutturato che dispone di macchine sostitutive e merci pronte a magazzino per far fronte ad ogni esigenza in cantiere. Ma la vera forza del gruppo è la capillarizzazione sul territorio italiano, resa possibile dalla dislocazione delle diverse aziende associate, distribuite praticamente in tutta la Penisola. Senza contare l’offerta di soluzioni personalizzate, vero fiore all’occhiello di un consorzio che può contare sull’esperienza di produttori di primo piano come Falpi ed E’ Così. [www.soligena.it]


ORIZZONTI

Rubinochem diventa poliglotta! Rubino Chem - The specialty Company, con l’arrivo della primavera parla due nuove lingue. Infatti nel mese di marzo è stato implementato nel sito internet www.rubinochem.it l’arabo e lo spagnolo. I dati in possesso dall’azienda di Modugno, in provincia di Bari, hanno attestato un mag-

giore riscontro da parte di visitatori di origine mediorientale e sudamericana. Anche per i nuovi media il trand è in crescita. La pagina ufficiale sul social network facebook riceve numerosi contatti giornalieri. Oltre i like sono aumentate le richieste di reperibilità dei prodotti, contestualmente reindirizzati ai distributori di zona. I primi due mesi del 2015 hanno registrato un aumento d’interesse generale verso tutta la gamma dei prodotti Rubino. [www.rubinochem.it]

Per la prima volta due italiani ad una gara internazionale di pulizia di vetri

Il giorno 11 marzo, all’interno della fiera The Cleaning Show di Londra, si è svolta la gara internazionale di pulizia di vetri. Più di trenta partecipanti da tutta Europa si sono fronteggiati sotto l’attenta supervisione dei giudici del Guinness World Records per tentare di battere il record mondiale di velocità di pulizia dei vetri detenuto dall’Inglese Terry Burrows,

Reflexx 77 sottilissimo, ma resistente

Reflexx S.r.l., azienda leader nel settore guanti monouso in lattice, nitrile e vinile propone un nuovissimo guanto in nitrile ultrasensibile, elastico ed allo stesso tempo resistente, denominato Reflexx 77. Prodotti da impianti di ultimissima generazione, con spessori ridottissimi (0,05 mm. medi) passano però severi standard come Dispositivi Medici (EN 455) che richiedono un carico di rottura ed AQL controllati. Reflexx 77 è stato inoltre testato da un Laboratorio esterno come DPI di III categoria. È anche idoneo all’utilizzo in contatto con diverse tipologie di alimento. L’innovazione sta anche nel packaging: la confezione da 200 pz. compatta ed economica riduce sensibilmente i costi di imballo, trasporto ed handling. Se il risparmio dei costi di imballo si apprezza solo una volta, i saving in termini di trasporto ed handling si moltiplicano per le volte in cui il prodotto è trasportato e maneggiato. [www.reflexx.com]

conosciuto come Terry Turbo, che nel 2009 pulì 3 vetri da 114.3 x 114,3 cm (45 x 45 in) in 9.14 secondi. In palio un premio di £ 1.000 offerto da Unger, sponsor dell’evento, e l’ingresso ufficiale nel Guinness dei Primati. Come al solito all’evento hanno partecipato windows cleaners inglesi, svedesi, tedeschi e olandesi. Ma la vera novità di quest’anno è stata la presenza di due window cleaners italiani, i fratelli Enrico e Daniele Gardoni di La Spezia, pulitori di vetri professionisti da 3 generazioni, che si sono classificati rispettivamente al 5° e 4° posto sorprendendo molti colleghi europei ed entrando a pieno titolo nell’Olimpo dei window cleaners! Competizione a parte, l’evento è stato un bel modo di incontrare altri professionisti del settore provenienti da tutta Europa, confrontarsi e scambiarsi idee e suggerimenti. Un video delle migliori performance è disponibile su YouTube sul canale Francesco/Unger [www.ungerglobal.com]

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ORIZZONTI

Orma amplia la gamma con Pyregreen 5.0 L’impiego del piretro naturale nel campo della disinfestazione ha garantito da sempre il risultato richiesto dal professionista.

L’immediato effetto abbattente dell’estratto naturale di piretro permette un rapido controllo delle infestazioni negli spazi trattati; l’azione repellente aiuta a prevenire ulteriori infestazioni successive ai trattamenti effettuati. Orma è presente da oltre un trentennio

sul mercato con Aircontrol, un’insetticida a base di piretro naturale da utilizzare tramite gli appositi diffusori automatici elettronici per la disinfestazione di locali domestici e civili. Una sola bombola dosata di Aircontrol garantisce il trattamento di un locale di medie dimensioni per oltre 4 settimane. Al fine di ampliare le possibilità di impiego dell’estratto di piretro, a parti-

re dal 2015, Orma aggiunge alla sua gamma Pyregreen 5.0. Pyregreen 5.0 è un insetticida liquido concentrato a base di solo piretro naturale in formulazione con solventi di origine vegetale biodegradabili, efficace su insetti volanti e striscianti. Pyregreen 5.0 è caratterizzato da un’elevata abbattenza. Questa proprietà, tipica dell’estratto di piretro, ne permette l’utilizzo anche in ambito alimentare, da sempre punto critico nel panorama lavorativo della disinfestazione. Pyregreen 5.0 è impiegabile tramite saturazione a freddo con Ultra Basso Volume (ULV), termonebulizzazione, nebulizzazione e pompe a precompressione per garantire il massimo della flessibilità di intervento. [www.ormatorino.it]


ORIZZONTI

2015: timidi segnali di ripresa che fanno ben sperare Se il 2014 si è chiuso in linea con le previsioni dei più importanti indicatori economici che prospettavano una sostanziale stabilità, il 2015 si è aperto all’insegna di un cauto ottimismo per una serie di circostanze favorevoli che dovrebbero innescare un circolo virtuoso capace di far ripartire soprattutto il mercato interno. Ai fattori internazionali favorevoli legati alla svalutazione del dollaro rispetto all’euro, che favorisce le esportazioni e al calo del prezzo del petrolio, si aggiungono alcuni elementi specifici dell’economia del cleaning: la spinta decisa del settore verso il facility management con la consapevolezza delle pub-

Ebbene questo mix costituito da fenomeni internazionali sicuramente positivi e le tendenze del settore rendono il cleaning centrale per lo sviluppo del Paese: in quest’ottica poter contare su un partner qualificato come Sorma, che ha investito negli anni risorse sia nella dire-

zione della sostenibilità ambientale che nell’individuazione di un Metodo riconosciuto e vincente per generare risultati concreti, rappresenta un punto cruciale per trasformare quei timidi segnali in qualcosa di più concreto. [www.sormaeurope.it]

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bliche amministrazioni che la qualità dei servizi affidati in outsourcing ad aziende specializzate è la soluzione migliore per riuscire a centrare obiettivi apparentemente contrastanti quali la riduzione della spesa e l’innalzamento della qualità; l’innovazione di prodotti ma soprattutto di processi legati ai settori strategici dell’azienda, dalla produzione alla logistica, dal post-vendita all’assistenza al cliente finale; infine la conferma dell’importanza di una “pulizia sostenibile” anche alla luce delle novità introdotte dalla Normativa Europea sull’Ecolabel e dalla nuova Normativa Europea sui servizi di pulizia di cui sentiremo parlare a lungo prossimamente.


ORIZZONTI

Renault Master soddisfa tutti… in sicurezza!

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Trasporto a temperatura controllata, attività legate alle costruzioni, messaggerie, trasporto materiali, trasporto persone e… chi più ne ha, più ne metta. Renault Master, grazie alla sua offerta a trazione anteriore o posteriore soddisfa le esigenze di tutti i settori. Renault Master può trasportare di tutto grazie ad una volumetria e ad un carico utile eccellenti che lo rendono il partner ideale per qualsiasi attività. Disponibile con mtt da 3,5 e 4,5 ton e con motorizzazione DCI 2,3 litri che si declina in 5 potenze (110/125/150cv e biturbo da 135/165 cv), il Renault Master vanta un carico utile che può arrivare a 3.049 kg e un volume utile in grado di raggiungere i 17m3. Anche grazie alla disponibilità del cambio robotizzato sulle potenze da 125 e 150 cv, Master si conferma un veicolo polivalente. Con la nuova campagna “MASTER + KASKO = SICUREZZA INTEGRALE”, da oggi guidare il nuovo veicolo commerciale della Casa della Losanga è ancora più conveniente! Questa nuova offerta finanziaria prevede: – leasing finanziario in 48 canoni e riscatto all’1%; – TAN 1,99%;

Arix dischi ultra performanti

– nessuna spesa di istruttoria pratica; – assicurazione furto/ incendio/ eventi speciali/ KASKO; – consumi ridotti grazie alla sovralimentazione biturbo e allo Stop & Start di serie sulle motorizzazioni da 135 cv e 165 cv. [www.renault-trucks.it/news/master-kasko-sicurezza-integrale.html]

ARIX Div. Professional ha sviluppato una qualità di disco nero, denominata 300 SUPERBLACK, per la pulizia a fondo e la rimozione di vecchi strati di cera, che dura il doppio rispetto alla precedente versione. Arix ha sviluppato il nuovo prodotto ascoltando le esigenze della clientela direttamente sui cantieri, comprendendo le necessità tecniche e le dinamiche che portano alla scelta di dischi di qualità superiore. Il prodotto ha il 25% di materia prima in più, aumentando sia la quantità di collanti che il materiale abrasivo. Il nuovo 300 SUPERBLACK è uno dei dischi più performanti del panorama italiano ed europeo. Novità assoluta è invece il nuovo disco a basso spessore “310 MAROON PP” (Preparation Pad), risposta ecologica per la pulitura, finitura e deceratura a secco e ad umido dei pavimenti, anche senza l’utilizzo di detergenti chimici aggressivi. Questo disco è ideale per la pulitura e la deceratura

di pavimenti in pietra, vinilici e cementi, ma anche in legno ed altri tipi di pavimentazioni. I Maroon Preparation Pads sono fatti per rimuovere, ad umido ed anche a secco, diversi strati di coating rovinati anche senza l’uso di detergenti aggressivi, eliminando quindi dal cantiere eventuali effetti indesiderati quali la contaminazione della pelle, dei vestiti e delle scarpe con prodotti chimici nocivi e riducendo nel contempo anche l’impatto ambientale. I detergenti aggressivi per la deceratura sono detergenti inquinanti ed il disco Maroon rappresenta un importante passo avanti per ridurre i danni che la pulizia industriale provoca all’ambiente. I suddetti prodotti sono disponibili in diverse misure. [www.arix.it/it/professional.aspx]


ORIZZONTI

79 MARZO 2015

terza di copertina



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