GSA 3/2016

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TECNOLOGIE FOCUS AMBIENTE BAGNO

un bel bagno… porta guadagno a cura della redazione

44 MARZO 2016

Ambiente trasversale e igienicamente sempre problematico, il bagno rappresenta una sfida in tutti i settori: dall’industria alimentare alla Gdo, dalla sanità agli uffici, dalle comunità alle aree ad alta frequentazione. Il suo “allestimento” è fondamentale per garantire comfort, sicurezza e praticità agli utenti e, nello stesso tempo, rendere più facile il lavoro di chi lo pulisce. E poi diciamocelo: un buon bagno è anche un bel biglietto da visita per una struttura e un’occasione di business per i professionisti del settore. Non a caso ci sono fiere, come Interclean Amsterdam, che all’ambiente bagno, e agli accessori, dispenser e prodotti che lo equipaggiano, dedicano interi padiglioni. Perché il bagno? La risposta, che pure in apparenza potrebbe sembrare scontata, non è così semplice. Partiamo dalle cose più ovvie: in bagno ci andiamo tutti, più volte al giorno, e non certo per fare qualcosa di “gradevole”. Il che significa, in buona sostanza, che il bagno è un ambiente “trasversale” a tutti i contesti di vita e di lavoro, e dovunque rappresenta un problema igienico. Oltre a questo aspetto, poi, ci sono anche numeri precisi che parlano molto chiaro: in un momento di crisi, il mercato che ruota attorno all’igiene del bagno è uno di quelli che “si salvano”, trainato dal boom dei cosiddetti prodotti di consumo come la carta, che

stando agli ultimi dati Afidamp continua a guidare la domanda interna, con una crescita che prosegue senza ostacoli. Una volata che interessa una pluralità di prodotti e categorie merceologiche che ruotano tutti intorno all’area bagno: bobine e panni in carta e tessuto non tessuto, asciugamani in carta/ tessuto, distributori di articoli in carta (asciugamani, carta igienica, sacchetti), altri articoli igienici in carta (coprisedili, sacchetti). Il comparto, nel 2014, sempre secondo i dati forniti da Afidamp, complessivamente ha fatturato 514.525.465€ con una crescita di ben 14 punti percentuali, di cui il 53% sui mercati esteri, in aumento di un punto percentuale. Il settore leader sotto il profilo dei profitti è quello degli asciugamani, con 206.860.256 euro di fatturato complessivo. Senza contare tutti gli altri prodotti e attrezzature che sono necessari per pulire i bagni, oltre a un’altra sottocategoria di prodotti: quella dei profumatori e desodorizzatori, tanto importanti quando si vogliono rispristinare le condizione igieniche di un’area-bagno. Non a caso a Interclean Amsterdam, fiera di riferimento europea del settore del cleaning (negli anni pari: in quelli dispari c’è Pulire Verona!) un’intera area è dedicata proprio all’ambiente bagno con tutte le sue esigenze di consumo: merceologie non legate alla pulizia delle superfici e degli elementi sanitari (certamente importantissimi per gli standard igienici e la qualità complessiva dell’ambiente bagno), ma limitate alla gestione dei prodotti di consumo e dei loro erogatori. Ovviamente anche da questo punto di vista c’è bagno e bagno, perché un conto è parlare della toilette di un ho-

tel o di un ristorante di lusso, un conto addentrarsi negli anfratti dei servizi di una stazione o di un aeroporto superaffollati. Un conto l’ospedale, un altro l’autogrill. Una cosa è l’ufficio, un’altra l’industria. E gli esempi sarebbero interminabili: scuole, palestre, comunità in generale, imprese, centri commerciali, parcheggi, pubblici esercizi: dappertutto c’è un bagno che ha le sue esigenze in termini di saponi, asciugamani, dispenser, dispositivi di igienizzazione automatizzati eccetera.

In hotel ci si passa tanto tempo…

L’albergo ha diverse categorie di bagni: Mauro Santinato, uno che di alberghi ne sa qualcosa perché è alla guida dell’attivissima società di consulenza Teamwork. “L’albergo è pieno di bagni, a cominciare da quelli più importanti per il business, vale a dire quelli delle camere. Stiamo giusto organizzando un nuovo workshop sulle “dream room”, ossia sulle camere da sogno in albergo, e il bagno sarà protagonista. Un’importante fattore di di-


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