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Le modalità di valutazione dell’offerta economica nell’OEPV
from TEME 9/10 2022
by edicomsrl
Michele Leonardi
Spesso l’aggiudicazione dei contratti pubblici mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa viene vissuta dalle Amministrazioni come un supplizio giuridico al quale le stesse si sentono condannate in virtù di vincoli imposti dall’attuale quadro normativo di riferimento (frutto, peraltro, di svariate modifiche succedutesi nel tempo). In ciascuna delle fasi di cui si compone il “ciclo vita” di un contratto pubblico la scelta/imposizione (si veda a tal proposito il comma 3 dell’art. 95 del Codice) dell’OEPV costringe le Amministrazioni ad investire tempo e risorse infinitamente maggiori rispetto a procedure di gara aggiudicate al prezzo più basso: in fase di progettazione risulta necessario determinare attentamente i criteri di valutazione delle offerte tecniche e le modalità di attribuzione del punteggio economico; in fase di aggiudicazione vi sarà la necessità di nominare una commissione giudicatrice; in fase di esecuzione, infine, l’Amministrazione sarà tenuta a controllare scrupolosamente l’adempimento da parte dell’appaltatore di tutte quelle condizioni migliorative (diventate a quel punto un tutt’uno con gli obblighi contrattuali derivanti dal capitolato) che lo stesso ha proposto in sede di offerta tecnica. Ma è davvero possibile individuare mediante tale criterio l’offerta che possa garantire il miglior rapporto qualità/prezzo? A parere di scrive gli strumenti per ottenere tale obiettivo esistono, ma è necessario saperli impiegare sapientemente. In modo particolare sarà necessario trovare il corretto bilanciamento tra gli elementi di valutazione dell’offerta tecnica e le modalità di valutazione dell’offerta economica, posto che comunque (anche in ragione di quanto previsto dal comma 10-bis dell’art. 95) il peso maggiore nell’economia complessiva dell’OEPV dovrà essere garantito alla componente tecnico-qualitativa. Un oculato utilizzo degli elementi messi a disposizione della stazione appaltante per la valutazione delle offerte tecniche (suddivisione in punteggi e sub-punteggi, soglie di sbarramento, riparametrazione, impiego di criteri di valutazione di natura discrezionale, tabellare e quantitativa e modalità di valutazione delle offerte tecniche tramite confronto a coppie o attribuzione discrezionale di coefficienti) potrebbe tuttavia non garantire che nell’ambito della procedura il peso assegnato alla componente qualitativa sia effettivamente preponderante: risulta a questo punto di fondamentale importanza la scelta del metodo di attribuzione del punteggio assegnato all’elemento prezzo. Sotto tale profilo, seguendo anche le indicazioni fornite da ANAC nelle Linee Guida n. 2, l’Amministrazione potrà scegliere essenzialmente tra tre diverse formule matematiche per l’attribuzione del punteggio da assegnare al prezzo, ciascuna delle quali comporta delle precise conseguenze sulla determinazione dei risultati finali della procedura. Riportiamo di seguito una breve descrizione delle tre formule di maggiore utilizzo e le loro implicazioni sull’aggiudicazione definitiva.
Formula lineare È senza dubbio la formula di più facile comprensione, ponendo in rapporto il ribasso formulato dall’offerta oggetto di valutazione e il miglior ribasso offerto. L’applicazione della stessa, tuttavia, potrebbe comportare un ribaltamento di quelli che sono i risultati derivanti dalla valutazione tecnica delle offerte, premiando infine il prezzo piuttosto che la qualità. Esemplifichiamo: attribuiti 30 punti all’elemento prezzo, se il ribasso offerto da un operatore è del 2% e quello di un altro operatore è dell’1%, al primo verranno assegnati 30 punti, mentre al secondo andranno soltanto 15 punti. Il divario tra i punteggi (benché tra le due offerte vi sia un solo punto percentuale di differenza) sarebbe senz’atro idoneo a colmare l’eventuale vantaggio ottenuto dal secondo operatore rispetto al primo nella valutazione dell’offerta tecnica.
Formula bilineare (o al “valore soglia”) A ben vedere le formule applicate in questo caso sono due, a seconda che l’offerta da valutare si collochi al di sopra o al di sotto del c.d. “valore soglia” (che altro non è che la media aritmetica di tutti i ribassi offerti). L’impostazione delle due formule matematiche di cui si compone tale metodo determina che le offerte che si collocano sopra il valore soglia otterranno dei punteggi tra di loro ravvicinati, mentre le offerte che si collocano al di sotto del predetto valore subiscono una forte penalizzazione a livello di punteggio. È una formula, in valore assoluto, caratterizzata da un certo equilibrio, ma che comunque spinge i concorrenti a offrire forti ribassi (per poter garantirsi una collocazione sopra il c.d. “valore soglia”).
Formula non lineare La base di partenza di questa formula è la medesima di quella lineare, sennonché il risultato del rapporto tra le due offerte viene elevato ad un esponente (identificato con la lettera greca α) il cui valore è predeterminato dalla stazione appaltante tra 0 e 1 (escludendo i due valori estremi). La scelta dell’esponente α risulta essere determinante per le sorti dell’aggiudicazione: minore sarà il valore dell’esponente, infatti, minore risulterà essere il divario tra i punteggi economici assegnati alle offerte, i quali aumenteranno invece mano a mano che il valore di α aumenta. A parere di chi scrive, tale formula abbinata ad un coefficiente α contenuto (ipotizziamo di valore pari a 0,2 o 0,3) può garantire un effettivo peso preponderante all’elemento tecnico-qualitativo, contribuendo pertanto al raggiungimento di quel miglior rapporto qualità-prezzo insito nell’OEPV. I grafici di seguito riportati mostrano come, ad invarianza dei parametri considerati (numero di operatori e ribassi offerti), i punteggi economici attribuiti variano a seconda della formula matematica adottata. In conclusione, è bene notare come tutte le scelte che l’Amministrazione deve affrontare in fase di progettazione con riferimento all’impostazione dei criteri di valutazione nell’ambito dell’OEPV dipendano dai risultati che la stessa vuole conseguire con l’aggiudicazione dell’appalto: risparmio o qualità?