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IL TUO PARTNER PER IL DOSAGGIO AUTOMATICO

Il sistema Automatico di Dosaggio Color Service dosa qualsiasi tipo di materia prima indipendentemente dalla forma fisica con dispositivi di dosaggio ad alta precisione, garantendo una ricetta sicura e priva di convogliate e diffuse nell’atmosfera con le caratteristiche seguenti: i ) informazioni, quanto più complete possibili, sui processi di produzione chimica, tra cui: a ) equazioni di reazioni chimiche, che indichino anche i sottoprodotti b ) schemi semplificati di flussi di processo che indichino l’origine delle emissioni i i) informazioni, quanto più possibile complete, riguardo alle emissioni convogliate nell’atmosfera, tra cui: a ) punto/i di emissione b) valori medi e variabilità della portata e della temperatura c ) concentrazione media e valori della portata massica delle sostanze/dei parametri pertinenti e loro variabilità. La portata massica è definita come “la massa di una determinata sostanza o di un determinato parametro emessa in un determinato periodo di tempo”. d ) presenza di altre sostanze che possono incidere sul o sui sistemi di trattamento degli scarichi gassosi o sulla sicurezza dell’impianto e ) tecniche utilizzate per prevenire e/o ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera f ) infiammabilità, limiti di esplosività inferiori o superiori, reattività g ) metodi di monitoraggio h ) sostanze classificate come CMR 1A, CMR1B o CMR2, la cui presenza può, ad esempio, essere valutata in base ai criteri del regolamento CLP i ii) informazioni quanto più possibile complete, riguardo alle emissioni diffuse, tra cui: a ) individuazione della o delle fonti di emissioni b ) caratteristiche di ciascuna fonte di emissione (es. fonte statica o mobile) c ) caratteristiche del gas o del liquido a contatto con la/le fonti di emissione d ) tecniche utilizzate per prevenire e/o ridurre le emissioni diffuse nell’atmosfera e ) monitoraggio

C ondizioni di esercizio diverse da quelle normali

Per ridurre la frequenza con cui si verificano condizioni di esercizio diverse da quelle normali (OTNOC) e per ridurre le emissioni in atmosfera delle stesse, la BAT 3 elenca le caratteristiche del piano di gestione, basato sul rischio, da istituire e adottare. Tra tali caratteristiche citiamo:

- l ’individuazione delle OTNOC potenziali

- l a progettazione adeguata delle apparecchiature critiche (ad es. modularità e compartimentazione delle apparecchiature, sistemi di backup)

- l a predisposizione e attuazione di un piano di manutenzione preventiva delle apparecchiature critiche

E missioni convogliate nell’atmosfera: tecniche generali

Per ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera, la BAT 4 consiste nell’utilizzare una strategia integrata di gestione e trattamento degli scarichi gassosi che include, in ordine di priorità, tecniche di recupero e abbattimento integrate con il processo. Tale strategia si basa sull’inventario di cui alla BAT 2 e tiene conto di fattori quali l’emissione di gas a effetto serra e il consumo o riutilizzo di energia, acqua e materiali associati all’uso delle diverse tecniche. Si specifica che per processo s’intende “ il processo in cui il reattore è alimentato con le materie prime e i prodotti della reazione a loro volta alimentano le unità di separazione e/o recupero a valle del reattore e ad esso collegate”.

Per agevolare il recupero dei materiali e la riduzione delle emissioni convogliate nell’atmosfera, nonché aumentare l’efficienza energetica, la BAT5 consiste nel combinare flussi di scarichi gassosi con caratteristiche simili, riducendo così al minimo il numero di punti di emissione.

S i sottolinea che il trattamento combinato degli scarichi gassosi con caratteristiche simili garantisce un trattamento più efficace/efficiente rispetto al trattamento separato dei singoli flussi di scarichi gassosi.

I nfine, per ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera, la BAT6 consiste nel garantire che i sistemi di trattamento degli scarichi gassosi siano progettati adeguatamente, fun-

Tecniche per la riduzione delle emissioni di composti organici convogliate nell’atmosfera (BAT 11)

1.4.1

Cfr. sezione 1.4.1 e O ssidazione termica f Bioprocesso

Cfr. sezione 1.4.1

Tabella 2

L’applicabilità può essere limitata dalla presenza di veleni del catalizzatore negli scarichi gassosi

G eneralmente applicabile

L’applicabilità dell’ossidazione termica recuperativa e rigenerativa agli impianti esistenti può essere limitata dalle caratteristiche di progettazione e/o da vincoli operativi.

L’applicabilità può essere limitata da una domanda eccessiva di energia a causa della bassa concentrazione del o dei composti interessati nei gas di scarico di processo

A pplicabile unicamente al trattamento dei composti biodegradabili zionino entro i rispettivi intervalli di progetto e siano sottoposti a manutenzione in modo da garantire la disponibilità, l’efficacia e l’efficienza ottimali delle apparecchiature.

E missioni convogliate nell’atmosfera (monitoraggio)

L a BAT 7 monitora costantemente i parametri principali di processo (ad es la portata e la temperatura degli scarichi gassosi) dei flussi degli scarichi gassosi inviati al pretrattamento e al trattamento finale.

L a BAT 8 consiste, invece, nel monitorare le emissioni convogliate nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata dalla decisione in oggetto e in conformità alle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT applica norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità equivalente.

E missioni convogliate nell’atmosfera: composti organici

L e BAT 9 stabilisce che, per aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica dei composti organici inviati al trattamento finale degli scarichi gassosi, si debbano recuperare i composti organici dagli scarichi gassosi di processo, applicando una delle seguenti tecniche o una loro combinazione:

-a ssorbimento rigenerativo

-a dsorbimento rigenerativo

-c ondensazione.

I composti organici di cui si tratta, inoltre, vanno riutilizzati. Precisiamo che il gas di scarico di processo è definito dalla decisione in esame come il gas generato da un processo che è ulteriormente trattato ai fini di recupero e /o abbattimento.

Con le stesse finalità della BAT9, la BAT10 consiste nell’inviare gli scarichi gassosi di processo con un potere calorifico sufficiente ad un’unità di combustione che, se tecnicamente possibile, è combinata con il recupero del calore. La BAT 9 ha tuttavia priorità sull’invio dei gas di scarico di processo ad un’unità di combustione.

Per ridurre le emissioni di composti organici convogliate nell’atmosfera, la BAT11 consiste nell’applicare una delle tecniche indicate nella tabella 2 o una loro combinazione. Per tali emissioni sono pubblicati i livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) (tabella 3).

L a BAT 12 indica le tecniche da utilizzare per ridurre le emissioni di Policlorodibenzo-p-diossine e furani convogliate nell’atmosfera provenienti dal trattamento termico degli scarichi gassosi contenenti cloro e/o composti clorurati.

E missioni convogliate nell’atmosfera: polveri (compresi PM10 e PM 2,5) e metalli inglobati nel particolato

Per aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica delle polveri e dei metalli inglobati nel particolato inviati al trattamento finale del gas di scarico, la BAT 13 consiste nel recupero dei materiali dagli scarichi gassosi di processo applicando le tecniche del “ciclone”, del “filtro a tessuto” o dell’ “assorbimento” o una loro combinazione.

L a BAT 14, per ridurre le emissioni di polveri e metalli inglobati nel particolato convogliate nell’atmosfera, applica una delle seguenti tecniche: filtro assoluto, assorbimento, filtro a tessuto, filtro dell’aria ad alta efficienza, ciclone, precipitatore elettrostatico.

E missioni convogliate nell’atmosfera: composti inorganici Per aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre la portata massica dei composti inorganici inviati al trattamento finale degli scarichi gassosi, la BAT consiste nel recupero dei composti inorganici dagli scarichi gassosi di processo mediante assorbimento e nel riutilizzarli (BAT 15). La BAT 16 elenca le tecniche da utilizzare per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, di NOX (somma di monossido di azoto e del diossido di azoto) e di SOX (somma del diossido di zolfo, del triossido di zolfo e degli aerosol di acido solforico).

L a BAT17 concerne le modalità di riduzione delle emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dalla riduzione catalitica selettiva o non selettiva per abbattere le emissioni di NOX.. La BAT 18 elenca le tecniche da applicare per la riduzione delle emissioni di composti inorganici convogliate nell’atmosfera diverse dalle emissioni di ammoniaca convogliate nell’atmosfera derivanti dall’uso della riduzione selettiva catalitica o non catalitica per le emissioni di NOX, diverse dalle emissioni di CO, NOX e SOX convogliate nell’atmosfera derivanti dal trattamento termico e diverse dalle emissioni di NOX convogliate nell ’atmosfera provenienti da forni/riscaldatori di processo.

E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: sistema di gestione delle emissioni diffuse di COV Con lo scopo di prevenire (o almeno ridurre) le emissioni

alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni di composti organici convogliate nell’atmosfera (BAT 11)

(19) Per le attività di cui all’allegato VII, parte 1, punti 8 e 10, della IED, gli intervalli dei BAT-AEL si applicano nella misura in cui determinano livelli di emissione inferiori ai valori limite di emissione di cui all’allegato VII, parti 2 e 4, della IED (direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali

(20) il TCOV è espresso in mg C/Nm3

(21) Nel caso della produzione di polimeri, il BAT-AEL non si può applicare alle emissioni provenienti dalle fasi di finitura (ad es. estrusione, essiccazione, miscelazione) e dallo stoccaggio dei polimeri

(22) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità se non vi sono sostanze CMR ritenute pertinenti nel flusso degli scarichi gassosi sulla base dell’inventario di cui alla BAT 2

(23) i limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 30 mg C/Nm3 quando si usano tecniche di recupero dei materiali, se sono soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:

- la presenza di sostanze classificate come CMR 1A/1B o CMR2 è ritenuta non pertinente

- l’efficienza di abbattimento del TCOV del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥95%

(24) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della somma dei COV classificati come CMR 1A o 1B è inferiore, ad esempio, a 1 g/h)

(25) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della somma dei COV classificati come CMR 2 è inferiore, ad esempio, a 50 g/h)

(26) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 1 g/h)

(27) il BAT-AEL non si applica alle emissioni di minore entità (ossia quando la portata massica della sostanza è inferiore, ad esempio, a 50g/h)

(28) il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 15 mg /Nm3 quando si usano tecniche di recupero dei materiali, se l’efficienza di abbattimento del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥ 95%

(29) il limite superiore dell’intervallo dei BAT-AEL può essere innalzato fino a 20 mg /Nm3 quando si usano tecniche di recupero del toluene, se l’efficienza di abbattimento del sistema di trattamento degli scarichi gassosi è ≥ 95%

Monitoraggio delle emissioni diffuse di COV (BAT 22)

emissioni diffuse di COV (51) (52) Tipo di COV

COV classificati come CMR 1A o 1B EN 15446 (58)

Tabella 4

Frequenza minima di monitoraggio

Una volta l’anno (53) (54) (55)

Fonti di emissioni fuggitive

Fonti di emissioni non fuggitive

COV non classificati come CMR 1A o 1B

COV classificati come CMR 1A o 1B

COV non classificati come CMR 1A o 1B

EN 17628

(51) Il,monitoraggio si applica solo alle fonti di emissioni che sono ritenute pertinenti secondo l’inventario di cui alla BAT 2

(52) il monitoraggio non si applica alle apparecchiature che funzionano a pressione subatmosferica

Una volta durante il periodo coperto da ciascun programma LDAR (c fr..BAT 19) (56)

Una volta l’anno

Una volta l’anno (57)

(53) nel caso di fonti inaccessibili di emissioni fuggitive di COV, la frequenza di monitoraggio può essere ridotta ad una sola volta durante il periodo coperto da ciascun programma LDAR

(54) Per la produzione di PVC, la frequenza minima di monitoraggio può essere ridotta ad una volta ogni cinque anni se l’impianto utilizza rilevatori di gas VCM per monitorare costantemente e emissioni di VCM in modo da consentire un livello equivalente di riferimento delle perdite di VCM

(55) Nel caso di apparecchiature ad alta integrità a contatto con COV classificati come CMR 1A o 1B, può essere adottata una frequenza minima di monitoraggio inferiore, ma in ogni caso almeno una volta ogni cinque anni

(56) Nel caso di apparecchiature ad alta integrità a contatto con COV diversi dai classificati come CMR 1A o 1B, può essere adottata una frequenza minima di monitoraggio inferiore, ma in ogni caso almeno una volta ogni otto anni

(57) la frequenza minima può essere ridotta ad una volta ogni cinque anni se le emissioni non fuggitive sono quantificate per mezzo di misurazioni diffuse di COV nell’atmosfera, la BAT 19 consiste nell’elaborare e attuare un sistema di gestione per le emissioni diffuse di COV, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), avente tutte le caratteristiche seguenti: i . stima della quantità annua di emissioni diffuse di COV i i. monitoraggio delle emissioni diffuse di COV provenienti dall’uso di solventi mediante la compilazione di un bilancio di massa dei solventi, se del caso i ii. istituzione e attuazione di un programma di rilevamento e riparazione delle perdite di trafilamento (LDAR) per le emissioni fuggitive di COV, cioè emissioni nell’atmosfera non convogliate causate dalla perdita di tenuta di apparecchiature progettate o assemblate per essere ermetiche. Il programma LDAR dura generalmente da uno a cinque anni, in base alla natura, alla portata e alla complessità dell’impianto (5 anni per impianti di grandi dimensioni con un numero elevato di fonti di emissione).

I l programma LDAR comprende gli elementi seguenti: a ) elenco delle apparecchiature considerate fonti di emissioni fuggitive di COV pertinenti secondo l’inventario delle emissioni diffuse di COV b ) definizione dei criteri associati a:

- apparecchiature che presentano problemi di trafilamento

- i nterventi di manutenzione e/o riparazione da effettuare c) misurazione delle emissioni fuggitive di COV provenienti dalle apparecchiature di cui al precedente punto a) d ) esecuzione di interventi di manutenzione e/o riparazione, non appena possibile e ove necessario secondo i criteri di cui al punto iii iv. istituzione e attuazione di un programma di rilevamento e riduzione delle emissioni non fuggitive di COV che comprenda tutti gli elementi seguenti: a ) elenco delle apparecchiature considerate fonti di emissione non fuggitive di COV pertinenti secondo l’inventario delle emissioni diffuse di COV b ) monitoraggio delle emissioni non fuggitive di COV pro - veniente dalle apparecchiature elencate al punto a) di cui sopra c ) pianificazione e attuazione di tecniche per ridurre le emissioni non fuggitive di COV d ) compilazione della banca dati di cui al punto v v. creazione e gestione di una banca dati per le fonti di emissioni diffuse di COV individuate nell’inventario di cui alla BAT 2 per registrare: a ) le specifiche di progettazione delle apparecchiature b ) gli interventi di manutenzione, riparazione, ammodernamento o sostituzione delle apparecchiature, eseguiti o pianificati, e la relativa data di attuazione c ) le apparecchiature che non hanno potuto essere sottoposte a manutenzione, riparazione , ammodernamento o sostituzione a causa di vincoli operativi d ) i risultati delle misurazioni e del monitoraggio e ) la quantità annua delle emissioni diffuse di COV v i. riesame e aggiornamento periodico del programma LDAR v ii. riesame e aggiornamento del programma di rilevamento e riduzione per le emissioni non fuggitive d COV

E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: monitoraggio La BAT 20 consiste nello stimare separatamente le emissioni fuggitive e non fuggitive di COV nell’atmosfera, almeno una volta l’anno, applicando una delle tecniche indicate (ovvero uso di fattori di emissione, uso di un bilancio di massa, uso di modelli termodinamici) o una loro combinazione, oltre che a determinare l’incertezza di tale stima. La stima distingue tra i COV che sono classificati come CMR 1A o 1B e quelli che non lo sono.

L a BAT 21 consiste nel monitorare le emissioni diffuse di COV provenienti dall’uso di solventi mediante la compilazione, almeno una volta l’anno, di un bilancio di massa degli input e degli output di solventi dell’impianto di cui all’allegato VII, parte 7 (disposizioni tecniche relative a installazioni e attività che utilizzano solventi organici -piano di gestione dei solventi) della direttiva 2010/75/UE, e di ridurre al minimo l’incertezza di dati relativi al bilancio di massa dei solventi applicando tutte le tecniche seguenti: - i dentificazione e quantificazione complete degli input e degli output dei solventi, ivi compresa la relativa incertezza - a ttuazione di un sistema di tracciamento del solvente - m onitoraggio delle modifiche che possono incidere sull’incertezza dei dati relativi al bilancio di massa dei solventi.

La BAT 21 non si applica alla produzione di poliolefine, PVC o gomme sintetiche.

L a BAT 22 consiste nel mo nitorare le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera almeno alla frequenza indicata (tabella 4) e in conformità alle norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino una disponibilità di dati di qualità scientifica equivalente.

L a BAT 22 si applica solo se la quantità annua di emissio - ni diffuse di COV provenienti dall’impianto stimata secondo la BAT20 è superiore a quanto indicato di seguito:

1 t onnellata di COV/anno nel caso di COV classificati come CMR 1A o 1B oppure 5 tonnellate di COV/anno per gli altri COV, sia che si tratti di emissioni fuggitive che non fuggitive.

E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: prevenzione e riduzione delle emissioni diffuse di COV

Per prevenire, o almeno ridurre, le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera, la BAT 23 applica una delle tecniche riportate dalla decisione in oggetto. Rimandiamo sul punto alla lettura del testo originale (punto 1.1.4.3)

E missioni diffuse di COV nell’atmosfera: conclusioni sulle BAT per l’uso di solventi o il riutilizzo di solventi recuperati S egnaliamo il livello di emissione associato alle BAT (BATAEL) per le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera provenienti dall’uso di solventi o dal riutilizzo di so lventi recuperati (tabella 5). u

Livello di emissione per le emissioni diffuse di COV nell’atmosfera provenienti dall’uso di solventi

il cui consumo totale annuo di solventi è inferiore a 50 tonnellate

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