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Nuova espansione alla Colmec Largo al futuro
Alle soglie del cinquantesimo anniversario della sua nascita, Colmec amplia ulteriormente il suo complesso, per una organizzazione della produzione ancora più efficiente e ai fini di una più agevole e pronta risposta alle esigenze della clientela
Quando si va alla Colmec di Busto Arsizio, azienda leader su scala mondiale nel settore della costruzione di linee di estrusione e vulcanizzazione della gomma sintetica e della gomma naturale, capita quasi sempre di trovare qualche novità, o già realizzata o in via di realizzazione.
È stato così, per citare qualche caso, nel 2009 quando l’ingegner Ubaldo Colombo, titolare e direttore generale della società, ci ha parlato dell’innovativa tecnologia progettata e realizzata dalla sua azienda grazie alla quale il filtraggio della mescola diventa un processo continuo, e quindi economicamente più vantaggioso, con l’estrusore bivite conico CTE
(Conical Twin Extruder) collocato a valle del mescolatore interno[1].
Due anni dopo abbiamo parlato della messa a punto, sempre nella sala mescole, di un’altra nuova tecnologia che permette di condurre la compoundazione della gomma e la filtratura della mescola in un unico processo continuo completamente automatizzato[2].
Nello stesso anno, il 2011, siamo di nuovo in Colmec e Colombo ci guida nella visita al CTC (Colmec Technology Center): una struttura che era appena sorta nelle immediate vicinanze della sede dell’azienda, interamente dedicata alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie innovative[3].
Nel 2014 troviamo che l’azienda ha am- pliato la sua sede “prolungando” l’edificio esistente per una migliore organizzazione della produzione e dell’area amministrativa e progettuale[4].
Siamo ritornati di recente in Colmec e vi abbiamo trovato un nuovo un cantiere in piena attività: erano in corso i lavori per un nuovo ampliamento del complesso esistente.
PERCHÉ L’AMPLIAMENTO
Dopo questi e tanti altri cambiamenti e innovazioni tecnologiche realizzate nel tempo – opere di non trascurabile portata sul piano economico e di rilevante significato su quello dell’immagine aziendale – poteva essere difficile pensare che il management progettasse ancora un’altra espansione. E invece, i lavori in corso dimostrano che la società di Busto Arsizio non si ferma mai. Realizzato un progetto, nel giro di pochi anni ne ha già pronto un altro a cui dare esecuzione. Abbiamo chiesto a Colombo come è nata l’idea dell’ulteriore ampliamento dell’azienda.
«Negli ultimi anni – ci spiega il direttore – abbiamo realizzato alcune importanti modifiche nell’area della produzione dettate soprattutto dalla scelta strategica di progettare e costruire al nostro interno anche i pezzi dei nostri macchinari, e questo ha comportato la necessità di un rinnovo e conseguente aumento del parco macchine utensili di cui disponevamo: tutte macchine a controllo numerico computerizzato (CNC), capaci, cioè, di produrre pezzi anche complessi tutti assolutamente identici, senza alcun bisogno dell’assistenza di un operatore e, soprattutto, in tempi molto ridotti, di gran lunga inferiori a quelli richiesti dalle macchine a controllo manuale».
«Tutto ciò – prosegue – ci ha permesso di migliorare notevolmente l’organizzazione del nostro lavoro, ma avvertiamo, tuttavia, la necessità di disporre di più spazio principalmente per ampliare l’area riservata alle macchine utensili e quella del controllo qualità, e creare isole di montaggio più spaziose che ci consentano di montare più impianti senza intralci tra gli addetti ai lavori».
L’ESPANSIONE IN NUMERI
Il complesso attuale sorge su un’area di
45.000 metri quadrati, di cui 25.000 coperti (9.000 il blocco iniziale sorto nel 2004 + 3.000 il Centro Tecnologico sorto nel 2011+ 5.000 l’espansione del 2013 + 8.000 l’espansione appena completata che fa corpo unico con la struttura preesistente alla quale è stata affiancata). I più ampi spazi ora disponibili renderanno possibili una più efficiente collocazione delle apparecchiature attuali e l’installazione di altre nuove. Ne conseguirà un assetto produttivo così configurato: un’area sarà destinata alle macchine utensili, che produrranno i pezzi previsti dai progetti costruttivi; un’altra area sarà riservata all’assemblaggio e al collaudo; in un’altra, infine, troverà sistemazione il controllo qualità. «Penso proprio che ce ne sarà di spazio, ora, per una migliore organizzazione del lavoro e per lavorare più agevolmente e in condizioni di maggior sicurezza», sottolinea compiaciuto Colombo.
LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO Avvertire l’esigenza di una più efficiente organizzazione della produzione in spazi più ampi è chiaramente il riflesso di una gestione aziendale accorta e lungimirante e anche disponibile al cambiamento. Perché cambiare in meglio non solo influisce sul presente, ma crea anche le premesse per andare incontro a un futuro con meno sorprese e con un passo più sicuro.
È in questo contesto che Colombo guarda al futuro della sua azienda. Un futuro nel quale proietta con soddisfazione la continuità della gestione della Colmec, con i figli Giovanni, Marco e Riccardo sulla tolda di comando. Nel progettare la loro futura professione, i giovani Colombo hanno seguito le orme paterne: Giovanni e Marco sono entrambi ingegneri meccanici, come il padre, e tutti e due attualmente operativi nell’azienda di famiglia. Riccardo è al 5° anno di ingegneria gestionale. Giovanni è in azienda da oltre dieci anni e, dopo un periodo iniziale di lavoro in ricerca e sviluppo e nelle vendite al seguito del padre, è oggi Direttore Commerciale della società.
Marco, in azienda da più di sei anni, ha esordito anche lui con un tirocinio in ricerca e sviluppo, orientandosi poi verso l’Ufficio Industrializzazione, dove ricopre l’incarico di Direttore Progetti per la realizzazione di nuove tecnologie. «Innovare è importante – commenta con convinzione Colombo – perché l’innovazione consolida il presente e apre le porte al futuro».
Riccardo si occuperà dell’organizzazione dell’operatività aziendale. «È molto importante la disponibilità di questa specializzazione – sottolinea il direttore della società – , perché questa permette di avere la visione globale del lavoro nell’azienda, dall’approvvigionamento dei materiali fino al montaggio completo di una macchina, e quindi consente di gestire con competenza l’organizzazione della produzione rendendo, in tal modo, la società sempre più efficiente dal punto di vista non solo economico e amministrativo, ma anche tecnico e gestionale».
Tre figli, ognuno dei quali al posto giusto, accrescono la soddisfazione di Colombo, che vede in famiglia la prospettiva concreta della prosecuzione dell’attività della sua azienda nel futuro con le energie fresche di una gioventù consapevole delle proprie capacità.
Una prospettiva, questa, dalla portata non indifferente sul fronte degli impegni che la gestione della società comporterà per i tre fratelli non solo in Italia, ma anche all’estero, perché, come ha affermato Colombo, «Colmec è da anni un nome che non identifica più un’azienda singola, bensì un gruppo, il Gruppo Colmec, appunto, frutto di un’espansione progressiva della società iniziale sia in Italia che fuori dell’Italia. «Oltre a questa sede – continua – abbiamo, infatti, la Colmec USA (nel Connecticut), per la commercializzazione dei nostri prodotti e la relativa attività di assistenza nel Nord America; la Tima a Sant’Agata sul Santerno (Ravenna), dove fabbrichiamo macchinari di completamento di nostri impianti; la Welmec a Vanzaghello (Milano), dove costruiamo le grandi carpen- terie; e il CTC, Colmec Technology Center, per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie».
Tutto questo a riprova del dinamismo mentale e progettuale che ha consentito al management di organizzare sempre al meglio la gestione delle sue aziende, affinché «le cose vadano bene», come ha detto Colombo. «E le cose vanno bene se si ha la voglia di farle andar bene» ha poi aggiunto il direttore, coerentemente col criterio della praticità al quale ha sempre improntato la sua attività dirigenziale e grazie al quale la Colmec è riconosciuta come fornitore qualificato e affidabile in Europa e nel resto del mondo.
Note:
[1]Una tecnologia innovativa nel filtraggio della mescola, IdG, n. 569 (giugno 2009), p. 23.
[2]Ancora un’innovazione in sala mescole (e la serie continua), IdG, n. 588 (maggio 2011), p. 41.
[3]Un centro tecnologico per la ricerca e le nuove tecnologie, IdG, n. 592 (ottobre 2011), p. 54.
[4]Ancora in espansione, IdG, n. 620 (luglio/agosto 2014), p. 70. u