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Le risposte degli esperti
“Purtroppo la buona volontà di chi produce è frenata da mille richieste e domande su carbon print, sostenibilità, ethic code, Life cycle, dichiarazioni varie, regolamenti, certificazioni”
A ZIENDA CHIMICA
M ILANESE
G iovanni Arnò - A mministratore
1.
S arà che per carattere non sono un entusiasta, non credo ci sia molto di cui rallegrarsi. Volumi a parte. Io al ritorno dalle fiere di Norimberga e Düsseldorf avrei brindato con un bicchiere di petrolio. Purtroppo la buona volontà di chi produce è frenata da mille richieste e domande su carbon print, sostenibilità, ethic code, Life cycle, dichiarazioni varie, regolamenti, certificazioni. In gomma non si possono fare miracoli: va bene un po’ di polverino, va bene un po’ di rigenerato, va bene un polimero monomero vegan, se esagero un po’ di ESBO. Ma dobbiamo farci un’insalata o una mescola che risponde a dei capitolati sempre più esigenti? Purtroppo il settore gomma soffre come quello della plastica, dove però le operazioni di riciclo sono più semplici.
Ad esempio, un calzaturificio deve macinare e far rigenerare le sue mescole, non potrebbe utilizzare materiali ricavati da pneumatici esausti perché altrimenti gli stilisti sverrebbero. Inoltre la termoplastica erode il mercato dell’elastomero tradizionale. Quindi per rispondere alla domanda: non sono d’accordo.
Fortunatamente la maggior parte i prodotti che tratto non hanno sofferto problemi di shortage, ma certamente ne hanno risentito indirettamente. Se mancano materie prime le mescole non si fanno, anche se le mie sono disponibili. Confermo l’andamento dei prezzi con ripercussioni importanti e improvvise.
3.
Non tratto né prodotti russi né ucraini.
4.
Purtroppo ci siamo abituati a cercare lontano le materie prime per poterle pagare di meno. I nodi vengono al pettine, ma si guarderà sempre fuori poiché l’Europa piuttosto che implementare vere politiche industriali ed energetiche serie, preferirà essere una entità di consumatori da ZTL lasciando ai fornitori esteri il monopolio purché non emettano polveri sottili nel nostro quartiere. Ovviamente con la raccomandazione di fare i bravi altrimenti si paga dazio in dogana. Che comunque pagheremo noi poiché non vi è altra alternativa. I più colpiti saranno Germania e Italia. Essendo poi i teutonici una parte importante dei nostri clienti ci sarà poco da stare tranquilli. Dico questo in maniera generale, non in particolare per la crisi Ucraina, che sicuramente aggiunge ulteriori difficoltà. Certamente ci saranno altre opportunità di diversa importazione dove se paghi bene avrai il materiale, altrimenti rimarrai in coda.
5.
I prezzi saliranno con la stabilizzazione del mercato u
"La tendenza dei prezzi sarà molto legata alla maggiore o minore ripresa del mercato interno della Cina e in parte all’evoluzione dei mercati americano ed europeo"
E ICO NOVACHEM
D aniele Girelli - Project Manager
Technical Sales Manager
1.
L’anno, seppur con luci e ombre, può essere considerato un buon anno per il settore della gomma anche perché segue due anni molto particolari influenzati dalla pandemia e ci si è dovuti confrontare con l’effetto improvviso e inaspettato dell’invasione della Russia in Ucraina con tutto quello che ne è derivato.
2.
Posso confermare che anche per quanta riguarda Eico Novachem l’anno è stato nettamente diviso: a una prima parte molto attiva e positiva sia in termini di volumi che di fatturato, che però scontava una dinamica dei prezzi in continua salita, è seguita una seconda parte caratterizzata da molta incertezza, riduzione progressiva dei volumi sulla fine dell’anno.
3.
Non avendo questa tipologia di materie prime nel nostro portafoglio prodotti non siamo stati direttamente coinvolti, ma abbiamo registrato i problemi affrontati dai clienti. Segnalerei come altra materia prima per il settore gomma che ha riscontrato questi problemi il Glicole Polietilenico PEG.
4.
L’effetto finale sarà da verificare anche in base alla gestione delle deroghe e dal comportamento dei grandi gruppi produttori di pneumatici che per queste materie prime dettano le tendenze del mercato.
5.
Se è vero che per alcune materie prime si è registrata una continua tendenza al ribasso già a partire dalla fine dello scorso anno, altre sono rimaste praticamente stabili.
La tendenza dei prezzi sarà a mio parere molto legata alla maggiore o minore ripresa del mercato interno della Cina e in parte all’evoluzione dei mercati americano ed europeo al momento in stagnazione se non in rallentamento. u
Le nostre domande
1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?
2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?
3.
“I numeri positivi hanno interessato, seppur in misura diversa, tutte le aree di business, permettendoci di raggiungere i migliori risultati di sempre”
EIGENMANN & VERONELLI
C inzia Gottero - G roup Business
L ine Manager Rubber
Sarà che per carattere non sono un entusiasta, non credo ci sia L’anno 2022 ha confermato il trend di crescita di E&V iniziato già nell’anno precedente, che ha portato il Gruppo a chiudere l’esercizio con un fatturato in crescita rispetto al 2021. I numeri positivi hanno interessato, seppur in misura diversa, tutte le aree di business, permettendoci di raggiungere i migliori risultati di sempre e creando i presupposti per essere pienamente soddisfatti del nostro lavoro.
2.
Sicuramente la prima parte dell’anno è stata trainata dalla scarsità di materie prime. Dalla fiera DKT che si è tenuta in giugno a Norimberga abbiamo notato una più attenta programmazione degli ordini.
3.
La prima parte dell’anno è stata influenzata sia dal punto di vista dei polimeri che dal carbon black. Qualche cliente ha approfittato a omologare nuovi gradi performanti per poter avere più possibilità di manovra all’interno del compound.
4.
In realtà c’è già movimento e alcuni clienti stanno studiando prodotti alternativi. Sicuramente ci troveremo di fronte a delle richieste. I materiali definiti green sono richiesti per poter avere un prodotto nuovo e definito come sostenibile.
5.
C’è molta cautela a definire degli scenari per il 2023. Sia il mercato italiano che quello estero hanno subito un rallentamento. Sia settore automotive che quello dell’articolo tecnico non hanno le richieste del 2022. Ma le aziende, grazie ai fatturati del 2022 hanno iniziato a investire, soprattutto in trasformazioni digitali. Le materie prime stanno lentamente tornando ai prezzi prima della crisi e questo porterà a un rallentamento della domanda sino a metà del Q2 2023. u
La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?
4. L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?
5.
L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?
“Vi è stato un drastico calo nella domanda per fattori esogeni, ma anche poiché molte aziende avevano elevato le proprie scorte di magazzino durante i primi mesi dell’anno”
EPICHEM
Federico Mancinelli
C OO – Chief Operating Officer
1.
Completamente d’accordo per il primo semestre, mentre si è una notata una forte recessione soprattutto nell’ultimo quadrimestre a causa, prevalentemente, degli alti costi energetici e di un forte calo della domanda dovuta in gran parte al fortissimo aumento dell’inflazione.
2.
Come anticipato prima, vi è stato un drastico calo nella domanda per fattori esogeni, ma anche poiché molte aziende avevano elevato le proprie scorte di magazzino durante i primi mesi dell’anno (proprio in previsione dell’aumento delle materie prime).
3.
Nei primi due mesi dallo scoppio della guerra vi è stato un po' di sbandamento per le notizie contraddittorie che arrivavano e problemi logistici; dopodiché sia le gomme che il nerofumo russo sono continuate ad arrivare senza problemi nel mercato europeo.
4.
L’impatto sarà praticamente nullo in quanto le quote stabilite dei due prodotti sono superiori ai volumi normalmente impor- tati in Europa. L’impatto parziale sarà solamente psicologico e non effettivo. Se invece l’embargo previsto per giugno 2024 verrà puntualmente rispettato allora l’impatto sarà molto importante sia sui prezzi che sulle disponibilità.
5.
Dopo un calo vistoso dei prezzi iniziato a partire da settembre, oggi si è raggiunta una certa stabilità nonostante la domanda sia ancora molto scarsa per cui non prevediamo ulteriore ribassi nei prossimi mesi ma, anzi, qualche rimbalzo sui prezzi delle materie prime più sacrificate. u
4.
Prima di tutto, mi auguro che questa situazione si risolva nel più breve e pacifico tempo possibile. Questa situazione durerà ancora per tutto il 2023 e noi faremo il possibile per mitigare l’impatto sull’economia. Abbiamo a tal proposito chiesto al nostro fornitore di Carbon Black Cancarb una maggiore disponibilità e flessibilità su eventuali aumenti di volume da importare. Mi auguro che questa situazione possa in qualche modo servire a ripensare la distribuzione delle risorse e delle produzioni a livello italiano, europeo e anche mondiale. Forse il concetto di delocalizzazione di alcune produzioni deve essere rivisto. Gli ultimi anni ci hanno veramente mostrato i punti deboli di questa troppo lunga catena produttiva.
“Dal canto nostro siamo stati in grado di esaudire tutte le richieste sfruttando al massimo il nostro stock italiano e anche una migliorata logistica con il Canada”
I MCD Italia
S tefano Corna - Market Manager & PM Advanced Materials, Compounders Plastic, Rubber & MB
1.
Come una famosa citazione di un intervista calcistica direi che “sono completamente d’accordo a metà”. Da quanto ho appreso delle notizie del mercato, posso confermare che vi sono state molte realtà che hanno registrato un fatturato in crescita, anche a doppia cifra, ma se andiamo a verificare le quantità prodotte e/o vendute il numero di aziende che sono cresciute si riduce di molto.
2.
Anche il 2022 è stato caratterizzato da eventi devastanti. Il conflitto Russia/Ucraina ha fatto sì che la difficile reperibilità di materie prime del 2021 si prolungasse durante gran parte del 2022. A partire da settembre in poi mi sarei aspettato un cambiamento più accentuato dello scenario economico e commerciale, mentre invece abbiamo assistito a una graduale inversione di tendenza sia dei prezzi che della disponibilità di materie prime. Anche in questo caso con situazioni totalmente diverse a seconda della merceologia e del legame con il costo energetico. In alcuni momenti ho avuto la sensazione che vi fosse timore del ritorno alla “normalità”. Ad esempio, pur basso che sia, ho trovato prezzi delle materie prime che ancora contemplano il wooden surcharge (per il costo aumentato dei pallet di legno).
3.
La situazione ha influito sia direttamente che indirettamente sulla mia attività. In qualità di distributore di Thermal black (N-990) ho ricevuto molte richieste in più rispetto all’anno precedente. Dal canto nostro siamo stati in grado di esaudire tutte le richieste sfruttando al massimo il nostro stock italiano e anche una migliorata logistica con il Canada. Dal lato opposto, per alcuni ausiliari di processo e alcuni Chemical da noi distribuiti, abbiamo ricevuto richieste di posticipo di consegne da parte dei clienti a causa della difficoltà di approvvigionamento del polimero base.
5.
Quest’anno i prezzi si sono abbassati ma non così repentinamente come forse ci si aspettava. I cambiamenti troppo veloci rendono ancora più difficile gestire le forniture. Credo che in qualche modo questa perpetrata carenza di materie prime stia favorendo un cambiamento lento dei prezzi. Lo scenario potrebbe modificarsi qualora si riducessero i volumi produtivi.
La visibilità degli ordini si è ridotta molto. I macchinari dei clienti e dei fornitori lavorano senza sosta me navigano a vista. Difficile oggi fare programmi a lungo termine. In molti casi sembra di assistere ad una fase di studio tra due pugili dove nessuno si azzarda a lanciare i propri colpi con il timore di abbassare la guardia e scoprire punti vitali. u
“È necessario usare molta prudenza affinché le sanzioni contro la Russia, per quanto giustificate, non risultino poco efficaci o addirittura dannose per l’economia italiana ed europea”
L AGORIO & DUFOUR
A mbrogio Dufour
A mministratore delegato
1.
Il 2022 ha superato il 2021 in termini sia di fatturato che di volume, nei settori a cui ci riferiamo.
Alcuni segmenti di mercato hanno avuto un’impennata di consumi dovuti alla maggiore richiesta di prodotto. Il fatto che la Cina fosse ancora bloccata dalla situazione Covid con il conseguente calo delle esportazioni verso l’Europa ha sicuramente influito su un aumento della produzione domestica.
Altri prodotti sono stati maggiormente richiesti anche a causa della carenza sul mercato di prodotti alternativi (ad esempio EVA), i quali avrebbero normalmente coperto parte della domanda.
2.
Più in generale si è trattato di una vera e propria corsa all’approvvigionamento che trovava una delle principali cause nella difficile reperibilità di materie prime riscontrata nel 2021.
I trasporti marittimi dall’oriente non solo erano diventati estremamente costosi, ma i tempi di trasporto erano triplicati, incidendo sulla disponibilità di magazzino di quasi tutti i nostri clienti. Me- mori di questo fenomeno in atto, gli acquirenti sono stati indotti ad acquistare un volume maggiore di merce per evitare di trovarsi nuovamente privi di scorte sufficienti. Nella prima metà del 2022 alcuni mercati avevano già raggiunto gli stessi volumi di tutto il 2021. Questo aumento di richiesta su scala globale ha sicuramente contribuito, insieme all’aumento dei costi logistici, a un repentino aumento dei prezzi. Nella seconda parte dell’anno c’è stato un rallentamento, da imputarsi principalmente proprio all’eccessivo volume acquistato in precedenza il quale, non essendo sempre basato su un reale consumo, ma su una strategia di magazzino, ha poi contribuito a coprire le necessità della seconda metà dell’anno. Anche i costi logistici, legati ai noli marittimi, sono scesi a livelli più accettabili. I prezzi di tutte le materie prime che commercializziamo, che avevano raggiunto il picco nel corso del secondo trimestre 2022, sono poi gradatamente scesi fino a fine anno.
3.
I mercati a cui ci riferiamo non sono direttamente coinvolti con l’import dalla Russia. Il carbon black è un prodotto importantissimo usato in combinazione con tanti tipi di gomma, ma nel 2022 il consumo di gomma non sembra avere risentito della mancanza di tale prodotto.
4.
La situazione è di difficile interpretazione. Ogni qualvolta viene emesso un nuovo pacchetto di sanzioni si genera molta allerta nel mercato, dato che il mercato Russo è importante sia per l’im-
Le nostre domande port che per l’export. È quindi necessario usare molta prudenza affinché le sanzioni contro la Russia, per quanto giustificate, non risultino poco efficaci o addirittura dannose per l’economia italiana ed europea.
1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?
2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?
3.
La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?
4.
L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?
5.
L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?
5.
L’inizio del 2023 è stato in linea con l’ultima parte del 2022, con consumi più contratti e prezzi in discesa. Scenari drammatici di un’economia in crisi hanno spaventato l’industria, ma per il momento non si sono ancora verificati, almeno nelle dimensioni che ci si aspettava. Anche la questione dei costi energetici sembra essere meno grave rispetto all’anno scorso, per quanto ancora provvisoria. Da sensazioni del mercato, sembra che il secondo trimestre vedrà un parziale recupero dei consumi, ma anche un limitato aumento dei prezzi. La situazione economica è troppo incerta per ipotizzare cosa accadrà nella seconda metà dell’anno. u
“Nel corso del 2023 stiamo rinforzando l’organico commerciale in modo da garantire una presenza sempre più capillare all’interno del mercato italiano ed europeo”
N OVACHEM
Ivano Liguori Ceo
1.
A ssolutamente, abbiamo assistito a un anno in crescita, sia in merito ai volumi venduti (+12% rispetto al 2021) sia in fatturato (+31% rispetto al 2021). Tramite il nostro partner Novalca abbiamo portato le no stre vendite a sfiorare le 10.000 MT in Europa e ad avvicinare il traguardo dei 25.000.000 € di fatturato, per noi grande motivo di orgoglio. Con grande soddisfazione stiamo portando avanti la nostra primaria missione, ossia aumentare in modo significativo la nostra presenza nel mercato europeo e non solo in quello italiano, che rappresenta tuttora il 60% circa delle nostre vendite. Nel corso del 2023 stiamo inoltre rinforzando l’organico commerciale in modo da garantire una presenza sempre più capillare all’interno del mercato italiano ed europeo.
2.
E ffettivamente abbiamo assistito a un significativo cambio di scenario tra il primo e il secondo semestre. I primi cenni, a essere più precisi, si sono visti a inizio agosto, e curando un mercato internazionale e non solo italiano, a agosto abbiamo assistito a una forte inversione di tendenza a livello mondiale. A mio parere, il trend negativo dell’ultimo quadrimestre 2022 è stato dovuta principalmente a due fattori: la scelta da parte dei clienti di aumentare lo stock a magazzino per paura dello shortage del primo semestre e un’evidente flessione della domanda a livello globale. Fortunatamente la congiuntura negativa non ha intaccato in modo significativo il nostro risultato operativo del 2022. L’andamento poi dei prezzi dei monomeri principali, come ad esempio il butadiene, sia a livello spot che a contratto, non hanno facilitato l’ultimo semestre. Sul butadiene siamo passati da quotazioni a spot di 1.650 usd Fob Rotterdam al 02.08.2022 ai 500 usd fob Rotterdam al 25.11.2022. Ciò ha aumentato sempre di più la tendenza a evitare programmazione di acquisti e ha funzionato come volano de lla mancanza di domanda.
Le nostre domande
1. Anche il 2022, come l’anno precedente, è stato un anno positivo per il settore della gomma. Siete d’accordo su questa affermazione?
2. Nel 2022 l’andamento del mercato ha manifestato due diversi scenari nella prima e nella seconda metà dell’anno, sia per i prezzi delle materie prime che per la consistenza del lavoro per le diverse aziende utilizzatrici. Avete riscontrato anche voi questa situazione?
3.
La guerra in Ucraina ha reso difficile, se non problematico, l’approvvigionamento di materie prime dalla Russia, in particolare per elastomeri e carbon black. Questo ha influito sulla vostra attività?
4. L’ultimo pacchetto di sanzioni UE per la Russia, varato il 24 febbraio scorso, ha praticamente bloccato le importazioni di gomma sintetica e carbon black sia pure con deroga, entro determinati limiti di volume, sino alla fine del 2023. Quale pensate che sarà l’impatto sul mercato europeo e, in particolare, sul mercato italiano?
5. L’inizio del 2023 è stato caratterizzato da incertezza e confusione sull’approvvigionamento delle materie prime anche, e soprattutto, per la generalizzata tendenza al ribasso dei prezzi: potete ipotizzare a quali scenari si potrebbe arrivare nel corso dell’anno?
3.
D irei che a parte qualche cliente europeo che per policy aziendale preferisce tuttora non acquistare alcun prodotto di origine russa, abbiamo effettivamente notato un’inferiore presenza di gomma sintetica russa nel mercato europeo. Diversamente è avvenuto per il Carbon Black, che è diventato immediatamente short dall’inizio del conflitto per poi, già da fine maggio 2022, tornare sul mercato con approvvigionamenti tramite canali usuali. Francamente non abbiamo riscontrato nella distribuzione un’influenza significativa rispetto alla presenza dei polimeri russi. Sul Carbon Black invece, come distributori Negroven Venezuela, abbiamo sperato che le sanzioni già a inizio conflitto potessero essere più gravose. Diverso nel trading in quanto, soprattutto a partire da marzo 2022, sia i produttori russi che i produttori cinesi hanno iniziato a utilizzare come valvola di sfogo dell’alto stock creatosi, paesi che precedentemente non erano mercati considerati. Mi riferisco per esempio a determinati mercati in America Latina.
R eputo personalmente che le sanzioni dell’UE pubblicate il 25 febbraio relative ai codici doganali del Carbon Black e delle gomme sintetiche siano mirate a mantenere lo status quo. Evidentemente i regolamenti europei emessi sono volti al mantenimento delle quote di import in Europa basandosi su dati statistici storici. Se consideriamo, infatti, che nel corso del 2021 la confederazione Russa ha esportato 760.000 MT circa (dati WITS) di Carbon Black in tutto il mondo e che i paesi dell’UE hanno importato totalmente dalla Russia Carbon Black per circa 550.000 MT e il limite al 30.06.2024 è di 750.000 MT, non vedo come le sanzioni possano avere effetto. Simile situazione sulle gomme sintetiche. Limite di importazione di gomme sintetiche posto a 562.000 MT con una esportazione della confederazione russa nel mondo nel