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Idee, diritti di privativa e Patent Box

Le forme in cui un’idea può essere realizzata, e quindi tutelata, sono svariate, dal diritto d’autore ai brevetti, fino alla tutela del marchio, ma ha un costo in termini di risorse materiali e finanziarie. La Legge di Bilancio 2022 ha riformato il Patent Box e merita un approfondimento, per la sua capacità di limitare (pur indirettamente) i costi delle idee innovative della novità e del carattere inventivo). Le forme estetiche di un prodotto possono essere tutelate con la registrazione prevista per i disegni e i modelli. In tali casi, la protezione riguarda le forme “capricciose” e voluttuarie, che distinguono un prodotto senza essere dettate dalle sue caratteristiche tecniche o da necessità funzionali: le gambe di un tavolo non sono tutelabili in sé, ma, se presentano orpelli capricciosi, questi possono essere tutelati.

U n altro tipo di tutela è quella del marchio, la cui funzione è di collegare un prodotto alla sua origine imprenditoriale. Esso fa sì che il consumatore, vedendo il marchio, colga immediatamente la provenienza del prodotto o servizio da una certa azienda. Anche i marchi devono essere nuovi (quindi non costituiti da parole, segni, loghi, colori, suoni già utilizzati in tale funzione) e devono avere carattere distintivo, determinando la diretta associazione fra segno e origine imprenditoriale del prodotto.

“Ch e idea ho avuto! Corro a brevettarla”. Quanti pensano che le cose siano così semplici. Le idee in quanto tali, in realtà, non posso essere protette, perché l’ordinamento, nazionale ed europeo si fonda sui principi di libertà di espressione e di concorrenza. Quindi, tutto ciò che si può tutelare con una privativa, idonea a limitare il diritto altrui, deve essere codificato.

L’ idea in sé è un “fatto” troppo generico per trovare protezione. Ciò che può essere tutelato è la sua concretizzazione: non si può tutelare l’idea di un dipinto raffigurante una donna dal sorriso enigmatico, con un paesaggio alle spalle, mentre è tutelabile (ed è tutelata) la Gioconda.

QUANTE FORME PUÒ AVERE UN’IDEA

Le forme in cui un’idea può essere realizzata, e quindi tutelata, sono svariate. Le opere originali dotate di carattere creativo sono protette dal diritto d’autore.

U n’altra tutela è quella brevettuale, riconoscibile a un’invenzione che risolva un problema della scienza e della tecnica non prima r isolto, a condizione che ricorrano i requisiti

LA RIFORMA DEL PATENT BOX

L’attività creativa costa in termini di risorse materiali e finanziarie. La tutela garantita dalla legge d’autore o dalla registrazione di brevetti, marchi o modelli permette alle imprese che hanno sostenuto costi di Research & Development di sfruttare in esclusiva i propri beni IP. S otto il profilo fiscale, l’attività R&D può vedersi “premiata” dalle norme sul Patent Box, che prevedono vantaggi per chi investe in sviluppo di software, brevetti, disegni e modelli.

La Legge di Bilancio 2022 ha riformato il Patent Box, già oggetto di un restyling introdotto dal D.L. n. 146/2021. L’agevolazione oggi consiste in una sorta di “super deduzione” del 110% dei costi R&D sostenuti per gli asset immateriali utilizzati nell’attività di impresa. La riforma non modifica la rosa dei potenziali destinatari: l’agevolazione è rivolta a tutti i titolari di reddito d’impresa (indipendentemente da forma giuridica, dimensioni e settore produttivo), incluse le stabili organizzazioni in Italia di residenti in Paesi parte di un accordo di esclusione della doppia imposizione e con i quali lo scambio di informazioni sia effettivo.

S ono beneficiari dell’agevolazione i titolari di reddito d’impresa che assumono le vesti di “investitori”, ovvero i titolari del diritto allo sfruttamento economico dei c.d. intangibles, a prescindere dalla loro titolarità giuridica. Essi devono sostenere i costi relativi agli investimenti, assumendone i rischi.

I l ventaglio dei beni “agevolabili” è limitato a tre tipi di intangibles: 1) software protetto dal diritto d’autore, 2) brevetti industriali, 3) disegni e modelli. Sono esclusi marchi d’impresa e know-how.

L’attività R&D deve riguardare: ricerca industriale e sviluppo sperimentale; innovazione tecnologica, design e ideazione estetica; tutela legale dei diritti sui beni immateriali; ricerca fondamentale, ideazione e realizzazione del software protetto da copyright. S ono esclusi i titolari del diritto allo sfruttamento economico che però non supportano né i costi dell’attività né rischi dell’investimento. Naturalmente, occorre che gli investitori siano in regola con le norme in materia di sicurezza sul lavoro e di previdenza sociale e non siano destinatari di sanzioni interdittive nel periodo di svolgimento delle attività di ricerca e sviluppo.

U na delle novità più significative introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 è quella del c.d. recapture ottennale, che consente di estendere la super deduzione fiscale (del 110% delle spese agevolabili) ai costi R&D sostenuti entro l’ottavo periodo di imposta antecedente a quello nel quale l’immobilizzazione immateriale ottiene il titolo di privativa industriale.

I n definitiva, benché il “nuovo” Patent Box presenti zone d’ombra, che, rispetto alla veste precedente, ne diminuiscono l’appeal tra le imprese che investono in R&D per creare intangibles, lo strumento merita almeno un approfondimento, proprio per la sua capacità di limitare (pur indirettamente) i costi delle idee innovative. u

I nostri esperti

Lo Studio Legale Gealex – Guardamagna e associati (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale, con sede principale a Milano, ma presente in Italia e all’estero grazie a un network di professionisti affermati a livello internazionale. Lo studio è la prima scelta per clienti che cerchino consulenti legali esperti e competenti in pratiche multidisciplinari, come il diritto commerciale e societario, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, la proprietà intellettuale, il real estate, il recupero crediti, i rapporti bancari e anche il diritto dello sport. Gli autori dell’approfondimento sono la partner Maria Francesca Guardamagna (mfguardamagna@gealex.eu), Direttrice del Dipartimento di Proprietà Intellettuale, e il collega di Studio, avvocato Enzo Cardone.

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