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Componentistica automotive: saldo positivo nei primi dieci mesi del 2022
Nonostante le difficoltà generate dai rincari e dai problemi di approvvigionamento delle materie prime, soprattutto nel comparto dei componenti elettronici, che hanno anche causato un rallentamento nella produzione dell’industria automobilistica, nei primi dieci mesi del 2022 il settore della componentistica automotive italiana ha registrato complessivamente un bilancio importexport positivo.
Secondo una elaborazione di dati statistici dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) effettuata dall’Osservatorio Autopromotec, dopo il calo del 2020 l’export dei componenti automotive ha avuto una buona ripresa e nel 2021 ha registrato un aumento del valore del 15,4% rispetto all’anno prima con 21,7 miliardi di euro a fronte di 18,8 miliardi. Anche i primi dieci mesi del 2022 sono andati bene per la componentistica automotive italiana. Questo comparto, infatti, ha chiuso il periodo con un saldo export- import positivo pari a 4,2 miliardi di euro. Le esportazioni più vantaggiose sono state quelle delle parti meccaniche, con 13,4 miliardi di euro; dei motori, con 3,3 miliardi; delle componenti elettriche, con 1,7 miliardi; della gomma, con 947 milioni.
I principali mercati verso i quali si sono dirette le esportazioni italiane delle componenti del settore automotive sono l’Europa per il 77% e il Nord America per il 10,5%. Questo a dimostrazione dell’importanza del ruolo strategico che la componentistica automotive italiana gioca nella gestione della bilancia commerciale, orientata prevalentemente ai mercati esteri con saldi annuali positivi da oltre 20 anni.
Quali le prospettive di questo settore? Si parlerà di questo tema, e di altri ancora, nel nuovo evento Futurmotive – Expo and Talks organizzato da Autopromotec, che si svolgerà dal 16 al 18 novembre presso il Quartiere Fieristico di Bologna. Alla parte espositiva, che occuperà uno spa- zio di circa 25 mila metri quadrati, l’evento affiancherà convegni e tavole rotonde sul futuro della mobilità, sulla transizione energetica ed ecologica sostenibile e sulle innovazioni nel settore automotive. In particolare, per quanto riguarda questo settore, l’attenzione sarà dedicata alle prospettive economiche, ecologiche e sociali per i produttori e fornitori di componenti con l’obiettivo, al tempo stesso, di garantirne l’approvvigionamento alle case automobilistiche. u
Versalis investe 80 milioni di euro per la produzione di elastomeri a Ravenna
Versalis si appresta a effettuare nuovi investimenti per lo sviluppo del sito industriale di Ravenna, strategico nella filiera produttiva degli elastomeri, per aumentare la capacità di prodotti ad alto valore aggiunto.
L’obiettivo è quello di ampliare ulteriormente il mix produttivo di elastomeri ad alto grado di specializzazione in particolare, gomme termoplastiche, polibutadiene e SBR destinate al settore pneumatici e automotive in forte sviluppo e trasformazione. Le autorizzazioni amministrative sono già state richieste al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica al fine di avviare la fase esecutiva del progetto, che prevede un investimento di circa 80 milioni di euro, entro il 2023.
“Q uesto progetto di sviluppo”, dichiara in una nota Adriano Alfani, Amministratore delegato di Versalis, “si inquadra nella più ampia stra- tegia di specializzazione del nostro portafoglio, accelera lo sviluppo di prodotti ad alta performance e per la mobilità sostenibile e rafforza la nostra presenza in un territorio virtuoso come Ravenna”. Ravenna rappresenta un sito strategico e storico per Eni e per Versalis. Oltre alle produzioni di monomeri ed elastomeri, qui la società chimica ha un Centro Ricerche specializzato e impegnato su vari progetti innovativi, tra i quali lo sviluppo di gomme con contenuto di materia prima da fonti rinnovabili o da riciclo, e di nuovi prodotti destinati al settore degli pneumatici di alta gamma, con una particolare attenzione a performance e sostenibilità. Nel quadriennio 2022-2025 a Ravenna Versalis ha previsto investimenti per 120 milioni di euro, tutti destinati al riassetto industriale.
Nel 2022 nel sito sono state effettuate circa 50 nuove assunzioni, di cui l’85% proveniente da Ravenna e provincia. u