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L’ENERGIA POSITIVA DI BATTERSEA POWER STATION
from retail&food 04 2024
by Edifis
Londra ha un nuovo quartiere mixed use, costruito intorno alla maestosa centrale elettrica, simbolo della capitale inglese. Una nuova destinazione per lo shopping, a metà tra passato industriale e modernità. Siamo andati a visitarla
Già dalla sua costruzione, negli anni ’30, la centrale elettrica a carbone di Battersea (a Sud-Ovest della città di Londra) è diventata il simbolo dello “skyline” londinese. Dopo aver illuminato per mezzo secolo la città, compresi Buckingham Palace e Westminster, la grande Power Station chiude negli anni ‘80 e da lì inizia il dibattito: che cosa farne? La svolta arriva nel 2012, quando una cordata malese composta da Sime Darby Property, SP Setia e Employees Provident Fund, Permodalan Nasional Berhad PNB acquista il terreno dalla National Asset Management Agency e dalla Lloyds Bank irlandese per 400 milioni di sterline creando un piano di riqualificazione da 9 miliardi di sterline. L’obiettivo è recuperare l’immobile, rigenerare l’area circostante e trasformarla in un grande “community focused project”, un progetto mixed use con residenze, commercio, entertainment, appartamenti, campus, uffici. L’apertura, prevista nel 2020, slitta causa Covid. Ma l’inaugurazione avviene il 14 ottobre 2022. E, a giudicare dal risultato, ne è valsa la pena aspettare.
Le fasi previste per completare il progetto sono 8. Attualmente, sono state terminate le prime due. I lavori sono partiti nel 2013 dall’area residenziale Circus West Village terminata nel 2017 che, dal 2021, accoglie circa 1.800 persone e servizi di ogni tipo (bar, ristoranti, negozi, cinema, palestra). Passeggiando nei viali pedonali della zona abbiamo incrociato le insegne di Cinnamon Kitchen, Tonkotsu, Black Sheep Coffee, Tapas Brindisa, Boom Cycle (palestra di fitness bike), No. 29 Power Station West, KOVA, Roti King, Wright Brothers, Fiume (ristorante italiano), Gordon Ramsay Street Pizza e la Battersea Brewery. C’è anche The Battersea General Store, il supermercato a marchio Battersea a supporto di uffici e residenti. “Sta andando molto bene”, dice il portavoce del marketing che ci accompagna nella visita. Ma prima ancora che sulle residenze, i nuovi proprietari malesi puntano prima di tutto sulle infrastrutture. La società ha contribuito con 300 milioni di sterline all’estensione della Northern Line, aperta nel maggio 2022. Ora l’area è accessibile entro 15 minuti dal West End e dalla City. Potenziati anche i collegamenti via fiume grazie al molo costruito davanti alla Power Station. Un servizio di Uber Boats collega ogni 20 minuti i principali punti chiave della città come Westminster, London Eye e la Torre di Londra.
“destinazione”, un simbolo della città, più che a un centro commerciale. “In questo progetto il retail è secondario” ci spiega il marketing. Lo capiremo molto bene durante la visita.
Electric Boulevard e Circus Road,
streets” di Battersea
Dall’esterno, la centrale elettrica appare monolitica e austera. Chiamata anche la “cattedrale dello shopping” per la sua altezza e le sue ciminiere come campanili, non ha l’aria di un centro commerciale: mancano le vetrine esterne e, le poche presenti, sono piccole e non visibili dalle vie pedonali. A compensare la carenza di “window shopping” ci pensano Circus Road e l’Electric Boulevard, il principale percorso pedonale dell’area dominato da Prospect Place, gli iconici edifici firmati Gehry Partners che ospitano unità commerciali a doppia altezza a livello della strada (Zara, Nike, Adidas, M&S Food, Oseyo). Intorno a queste arterie, proseguono i lavori.
L’ingresso lascia a bocca aperta. L’altezza è vertiginosa e prima ancora che sugli store all’ingresso, è naturale soffermarsi sui dettagli Art Decò, recuperati durante il restauro. Diversi spazi espositivi, grafici e pannelli esplicativi disseminati qua e là raccontano la storia dell’edificio e le fasi del restauro. Poca luce si riversa dai lucernari e dalle finestre, l’ambiente è in stile industriale. L’edificio, a uso misto, ospita la sede UK di Apple, gli uffici di Shark Ninja (brand americano di “home technology”), oltre 100 negozi, una sede per
La visita di retail&food al sito di Battersea inizia dagli uffici marketing dove grandi plastici mostrano ai visitatori l’evoluzione del masterplan. Le ultime fasi sono ancora in via di definizione. Il nostro tour, si concentra sull’iconico edificio della centrale elettrica, un vero e proprio “landmark”. Anzi, un brand. Oggi l’edificio e le ciminiere si trovano stampati su tazze, magliette, gadget di ogni tipo in vendita nello store del Lift 109, l’ascensore panoramica che conduce in cima a una delle due ciminiere, e sul logo del Battersea General Store. Tutto ci fa pensare a una eventi con una capacità di circa 2.000 persone, due cinema, una food hall, uffici e, all’ultimo piano, 254 appartamenti luxury impreziositi da un ampio roof garden e una vista unica sulla città. L’offerta commerciale è ospitata nelle due sale turbine dell’ex centrale elettrica che, sebbene appaiano identiche dall’esterno, sono uniche nel loro design interno. “L’occupancy è al 96%”, ci spiega il marketing. All’interno, sfilano i più famosi marchi di moda e lifestyle, tra cui Abercrombie & Fitch, Hugo Boss, Theory, Lacoste, Ralph Lauren, Aesop, Space NK, Ace + Tate, Lululemon, Mulberry, Jo Malone London e Uniqlo. Esperienze phygital, servizio di click&collect, eventi per le community, offerte drive-to-store tramite app, l’ommicanalità è protagonista delle esperienze d’acquisto di Battersea. “Qui abbiamo aperto il nostro store più grande, con un concept dinamico e creativo che mette il cliente al centro. È uno spazio è unico nel nostro portfolio, con numerose zone esperienziali che incoraggiano i clienti a fermarsi di più. Dalle cabine per consulenze beauty personalizzate ai trattamenti, ce n’è per tutti”, dice Andy Lightfoot, CEO della catena di profumerie Space NK. Non sappiamo se l’omnicanalità abbia preso un po’ troppo la mano, ma sta di fatto che durante la nostra visita di martedì i negozi erano abbastanza vuoti. Migliore la situazione nei ristoranti e nelle caffetterie.
Anche Tosca debutta a Londra
Il nuovo format di ristorazione creato da Pietro Nicastro (Löwengrube), ToscaL’arte del gusto, ha aperto al Mercato Metropolitano di Londra in Elephant & Castle (50 locali). Nato nel 2015 con un progetto “fuori Expo 2015” a Milano, e poi nel 2016 sulle ceneri di una vecchia fabbrica a Elephant & Castle – Mercato Metropolitano rappresenta oggi la prima realtà di Sustainable, CoMMunity Market, completamente immersa e creata con l’aiuto delle comunità locali. Per il marchio di Nicastro si tratta del secondo punto vendita dopo quello di Lastra a Signa (Firenze).
Food, presenti anche alcuni italiani
Ricca anche l’offerta food con le catene
Le Bab, le italiane Venchi e Poke House (con quasi tutti i tavoli occupati), Clean Kitchen Club, Bread Street Kitchen & Bar di Gordon Ramsay, Paris Baguette e una food court Arcade in arrivo (vedi intervista a pag. 26). “Siamo contenti di vedere i clienti assaporare i nostri pancake dolci e salati di giorno ma anche la sera. Abbiamo molte cose divertenti in programma per Battersea Power Station: dai book clubs allo yoga all’aperto. Siamo aperti fino alle 21”, dice Patricia Trijbits, CEO e fondatrice della piccola catena Where The Pancakes Are. Non mancano Pret A Manger, Starbucks, i donuts di Crosstown, Grind e le “chicche”, come lo champagne bar Searcys e alcu- ni “temporary trucks” di nicchia, allestiti all’interno. Lato food, menzione speciale per lo scenografico cocktail bar Control Room B, un tuffo negli anni ’50, ricavato nello spazio della cabina di controllo originale della centrale elettrica.
Il divertimento a Battersea non manca. Ma non è chiassoso, anzi, ha qualcosa di snob che si addice al contesto. I due “boutique cinema” propongono servizi premium come tavolini personali per il servizio bar, Member’s Club, staff dedicato e salette per visioni private con minibar. Una “esperienza cinematografica a cinque stelle”, compreso il parcheggio riservato e gratuito. Semplice ed efficace è anche l’area gaming con attività in realtà virtuale e, in arrivo, uno spazio dedicato esclusivamente al ping pong, con aree food & drink. Cosa ci ha colpito di più? I pianoforti collocati nelle gallery, tra uno store e l’altro, a disposizione di tutti, con sopra il cartello “Play me!”.
Sono passati pochi mesi dall’inaugurazione del centro commerciale. Come sta andando?
L’apertura della Battersea Power Station e dell’Electric Boulevard, la strada pedonale a sud dell’edificio, è stata accolta molto bene dai membri della comunità locale, dai londinesi e dai turisti. Oltre 250.000 persone hanno visitato il centro durante il fine settimana di apertura e da allora l’affluenza è rimasta forte, abbiamo accolte oltre 4 milioni di persone. Oltre 100 negozi, ristoranti, bar ed esperienze per il tempo libero sono già aperti e molte altre inaugurazioni sono in arrivo nel 2023. Tra queste ci sono uno store LEGO®, Nobull e Bounce. Grande attesa anche per l’apertura di Arcade Food Hall di JKS Restaurant
Cosa rende lo shopping centre di Battersea più attrattivo rispetto ad altre destinazioni londinesi?
Tra residenti e visitatori, in quattro mesi lo shopping centre ha accolto circa 4 milioni di persone. Ora si prepara a ospitare nuovi brand e una food hall. Il bilancio è positivo. “Siamo stati lungimiranti”, ci ha raccontato l’Head of asset management, Sam Cotton
Battersea è unico. Abbiamo creato una “experiential destination” in cui i visitatori possono ammirare questo capolavoro architettonico e godere anche di un vivace mix di marchi britannici e internazionali. La chiave del successo è proporre il giusta mix retail e leisure. Il nostro approccio è stato quello di offrire qualcosa che fosse per tutti. Qui i consumatori trovano Zara, Nike, Mango e Uniqlo accanto a marchi premium come Mulberry, Hackett, ME + EM e Aesop, oltre a una serie di piccoli negozi indipendenti come il marchio di abbigliamento per bambini sostenibile, Petit Pli e la libreria di quartiere, The Battersea Bookshop ristoranti indipendenti, tra cui il taiwanese BAO. In generale, l’offerta food è molto curata e accontenta tutti i gusti. Si trovano sia nomi già noti come Pret A Manger, Starbucks e Leon, che le novità come il bar Control Room B, il format creato da Inception Group, gruppo proprietario di molti famosi bar britannici (Mr Fogg’s, Maggie’s, Barts, The London Gin Club, n.d.r.). E ancora, c’è il ristorante Joia dello chef portoghese Henrique Sá Pessoa, la pizza nella formula “all you can eat” del Gordon Ramsay Street Pizza, il fast food orientale Itsu e i frutti di mare da Wright Brothers. Un mix diverso è stato scelto per il Circus West Village, l’area mixed use costruita nella fase 1 e inaugurata nel 2017. Qui ci sono marchi più piccoli come Fiume di Francesco Mazzei, Tapas Brindisa Battersea, Roti King di Sugen Gopal, Battersea Brewery, Vagabond Wines e Tonkotsu per citarne alcuni.
Questo equilibrio si ritrova anche nei bar e nei ristoranti lungo il Tamigi. Anche il programma di eventi è molto fitto, così da attirare il pubblico durante tutto l’anno. Inoltre, l’apertura dell’estensione della Northern Line a settembre 2021 ha reso più accessibile il sito: la nuova stazione della metropolitana, nella Zona 1, è a 15 minuti dal West End e dalla City. I trasporti hanno aperto Battersea al resto della città come destinazione turistica, commerciale e residenziale.
Nel merchandising mix sono presenti brand come Adidas, Lululemon, Nike, The Body Shop che hanno tutti grandi community, caratterizzate da un forte senso di appartenenza. È stata una scelta voluta?
Quando si lancia una destinazione di shopping come Battersea Power Station, è importante disporre di marchi internazionali con un forte seguito per contribuire a incrementare l’affluenza. Questi brand dispongono di database di grandi dimensioni da cui è possibile attingere per convogliare interesse sul sito. Abbiamo cercato di mescolare questi grandi marchi con negozi indipendenti più piccoli come CSD, specializzato in abbigliamento di lusso “pre-loved”, e Curated Makers, un format di retail collaborativo specializzato in oggetti di artigianato di oltre 40 piccole imprese locali.
Le food hall si stanno ritagliando un ruolo sempre più centrali negli shopping centre europei. È lo stesso anche a Battersea?
Il food è centrale anche nella Power Station e nella promenade dell’Electric Boulevard. All’interno dello shopping centre, in primavera aprirà l’Arcade Food Hall di JKS Restaurant, oltre 2.200 mq con tre
Abbiamo visto diversi brand italiani, ne arriveranno altri?
Siamo felici di avere marchi da tutto il mondo, inclusi gli italiani come Pinko, Venchi, Poke House e il ristorante Fiume. Rimangono solo poche unità disponibili nella Power Station e su Electric Boulevard. Non escludiamo che in futuro nuovi brand italiani possano prendere casa a Battersea.
In Europa si sta lavorando a grandi progetti mixed-use che mescolano retail, residenziale, uffici, strutture sportive/ricreative. È questa la “ricetta” che cambierà il volto delle città, soprattutto delle periferie, nelle grandi metropoli nel prossimo decennio?
I progetti ad uso misto sono decisamente cresciuti in popolarità, in particolare dopo la pandemia, quando le abitudini delle persone sono cambiate in modo significativo e le famiglie hanno iniziato a trascorrere più tempo nelle loro aree di residenza. Il concetto di quartiere di 15 minuti è nato seguendo proprio questa logica ed ispira anche il masterplan della Battersea Power Station, che ha ormai più di 10 anni e dimostra che eravamo lungimiranti. Gli ultimi anni sono stati difficili per il retail. I landlord devono sicuramente cercare nuove strade per evolversi e soddisfare le esigenze dei consumatori. Avere un’offerta così varia, in un unico posto, in una destinazione a uso misto, fornisce numerosi motivi per i consumatori per visitarla, che si tratti di fare shopping, mangiare, andare al cinema o a un evento, lavorare o vedere gli amici. Questo fa aumentare sia gli acquisti che il tempo di permanenza.
Dopo la pandemia, dal suo punto di vista, quali sono oggi le esigenze di tenant e landlord? Com’è il rapporto con gli “inquilini” di Battersea?
È importante collaborare. È questo l’approccio che adottiamo con i nostri partner. Riconosciamo che marchi diversi hanno modelli di business diversi e un approccio “taglia unica” non funziona. Ciò significa che adattiamo la durata e la tipologia dei contratti in base al tipo di occupante, così da accontentare entrambe le parti. La condivisione dei dati e la collaborazione a eventi e attività di marketing è una parte fondamentale del nostro modo di operare. Siamo orgogliosi di collaborare con alcune delle più grandi aziende del mondo, insieme a start-up indipendenti che hanno aperto il loro primo negozio o ristorante.