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World Travel Retail

Nigel Keal torna presidente di ETRC

PARIGI – Nigel Keal è stato elettro presidente di ETRC, la confederazione europea che racchiude le sigle del travel retail. La nomina è avvenuta durante l’assemblea annuale dello scorso 14 giugno a Parigi. Per Keal si tratta di un ritorno, dal momento che aveva già ricoperto numerosi ruoli ed era stato presidente fra giugno 2019 e gennaio 2022. La sua rielezione si è resa necessaria dopo che Jennifer Cords, a maggio, aveva annunciato l’addio a Heinemann e, a catena, alla guida dei Etrc e dell’associazione nazionale tedesca. “Sono onorato di ricoprire questo ruolo ancora per un anno, in un periodo difficile, ma in cui andiamo senz’altro verso tempi migliori” ha commentato Keal. Stando alle dichiarazioni del presidente, il suo nasce per essere un ruolo di transizione, in attesa di un nuovo passaggio del testimone il prossimo anno.

Roma e Torino al top della classifica Aci

ROMA - Aci, Airport council international, ha premiato lo scalo romano di Fiumicino, gestito da Adr, come miglior aeroporto europeo nella categoria degli hub con oltre 40 milioni di passeggeri. È la quarta volta negli ultimi 5 anni che il Leonardo Da Vinci raggiunge la vetta in questa categoria. Particolarmente apprezzato, in fatto di sostenibilità, l’obiettivo di diventare “net zero emission” entro il 2030. “Siamo orgogliosi di questo primato. Stiamo lavorando alla realizzazione dell’aeroporto del futuro con maggiore ricorso alla tecnologia” ha commentato l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone. Nella stessa occasione, è stato premiato miglior scalo europeo per la sua categoria (fino a 5 milioni di pax) anche l’aeroporto di Torino, che si è distinto per la “capacità di ripresa messa in atto, nonostante la pandemia”.

Colpo Westfield: gestirà il retail del nuovo Terminal One al JFK

NEW YORK - Sarà il colosso URW (Unibail-Rodamco-Westfield) a sviluppare la parte commerciale dell’intero nuovo Terminal del Jfk di New York, pronto nel 2026. L’annuncio è stato dato dalla stessa azienda e si riferisce al progetto del nuovo Terminal One, raccontato anche sul numero di marzo di retail&food. Si tratta di un’opera da 9,5 miliardi di dollari, che andrà a sostituire gli attuali Terminal 1 e 2. “Il nostro gruppo” spiega una nota “svilupperà e gestirà le piattaforme di ricavi non derivanti dal traffico aereo, tra cui ristorazione, retail, duty-free, intrattenimento e concetti esperienziali, su una superficie di oltre 18.000 metri quadrati. Il Terminal One stabilirà un nuovo standard a livello internazionale e si affermerà come uno dei 10 migliori terminal aeroportuali del mondo”. A occuparsi dei lavori, un consorzio di imprese tra cui Ferrovial, The Carlyle Group, JLC, Ullico. Prevista un’apertura a tappe fra il 2026 e il 2030.

Ritter Sport in cerca di partnership per promozioni nel travel

ZURIGO – Ha preso il via dall’aeroporto di Zurigo l’attività promozionale di Ritter Sport, colosso tedesco del cioccolato, che solo in specifiche location e per particolari mesi dell’anno, allestisce un format particolare all’interno di negozi o duty free, in cui presentare prodotti, obiettivi di sostenibilità, supportati dall’hashtag #discoverRitterSport. La prima di queste attività promozionali, durata un mese, è stata ospitata in un duty free dello scalo elevtico di Zurigo, in partnership con Dufry. Ma dovrebbe trattarsi solo del primo passo di una serie. “Stiamo pianificando almeno altre due campagne promozionali negli aeroporti per il 2022, con l’obiettivo di averne altre 2 o 3, in scali strategici, nel corso del 2023. Utilizziamo un concpet specifico, solo per particolari mesi dell’anno e specifiche location” ha detto Jan Pasold, managing director del settore travel retail in Ritter Sport. La prossima tappa, di agosto, dovrebbe essere Francoforte.

WHSmith, prima trimestrale più forte del Covid

SWINDON – Il colosso inglese WHSmith ha pubblicato i conti del terzo trimestre fiscale (15 settimane terminate l’11 giugno), con ricavi che per la prima volta superano i livelli pre Covid. In modo particolare, i ricavi derivanti dal canale “travel” sono alcuni punti percentuali superiori allo stesso periodo 2019, mentre il canale “strade” per ora recupera soltanto il 79% di quei volumi. Ora, per l’intero anno fiscale, la società aspetta risultati nella parte alta della forchetta stabilita dagli analisti. “Nonostante l’incertezza dell’economia globale, siamo ben posizionati per andare in scia alla ripresa nei mercati chiave, anche grazie ai 125 nuovi negozi già aperti o in dirittura d’arrivo, tra cui molti con nuovi formati” recita una nota della società.

Lagardère porta il brand Anatomie al Marco Polo

VENEZIA – Il brand americano Anatomie Style ha scelto l’aeroporto Marco Polo di Venezia per il suo debutto mondiale all’interno di un scalo, con un monomarca. L’apertura è avvenuta in partnership con Lagardère Travel Retail. Anatomie è un marchio con sede a Miami in forte crescita, che si caratterizza per la vendita di capi anti-piega, comprimibili, ideali per il viaggio. “Abbiamo lavorato a lungo per mesi e finalmente ce l’abbiamo fatta” ha commentato la co fondatrice del marchio, Kate Boyer. “Siamo grati al team di Lagardère per averci dati questa opportunità e speriamo che questa sia la prima di molte aperture in tutto il mondo”. Anatomie vende on line, ma finora come negozi fisici è presente solo negli Stati Uniti. duty free world | by Kevin Rozario | London kevin_rozario@yahoo.com

How the wine and spirits category is rethinking its strategy in travel retail Alcolici: nuova strategia in vista nel travel retail

As travel rebounds this year, wine and spirits brand owners can’t just expect things to go back to how they were pre-pandemic. For one thing, this sector was hit very heavily at the peak of the health crisis with data from analyst IWSR indicating that duty-free spirits sales in 2020, fell by approximately 70%.

Last year’s recovery was only a partial one with volumes sitting at 45% of pre-crisis levels. While 2022 and 2023 are expected to witness a further rebound, IWSR does not expect spirits volumes to return to pre-crisis levels until 2025. One problem is the lack of clarity on whether business travel will return in a meaningful way.

Jairo Lopez Suarez, head of global travel retail at IWSR says: “A reduction in business travel will lead to some hollowing out of the middle price segments (premium to ultra-premium), particularly in the Americas and Asia Pacific regions. Prestige products, however, should emerge relatively unscathed, thanks to their dedicated high-net-worth consumer base who will resume travel.”

This latter point is being born out by high-end, and often exclusive, new launches in the channel – and some very high-value sales to shoppers over the past 12 months. But in general, beverage alcohol is going to have a much tougher time in travel retail than, for example, the bigger category of beauty. The latter has seen strong sales on the duty-free island of Hainan which, for many brand owners, have offset the big Covid declines seen in airports around the world.

For wine and spirit, there could be a move away from standard lines towards the high end. Investment dollars are already being saved for big, one-off pop-ups or standalone boutiques to enable direct communication with consumers which is increasingly what brands want. This means travel retail, especially at airports, will shift from a sales focus to a marketing one. The channel has always been a shop window for brands anyway, but now it could go to a whole new level.

Suarez says: “While there should, by rights, be a relative shift towards the lower end, inflationary pressures are more extreme for standard-and-below offerings at already tight margins, so this segment is now unlikely to be favoured in the long run”. Nonostante la ripresa del turismo attesa quest’anno, i proprietari di marchi di vino e alcolici non possono certo aspettarsi che le cose tornino esattamente come prima della pandemia. Innanzitutto, perché questo settore è stato colpito pesantemente nella fase più acuta della crisi: secondo i dati della società di analisi IWSR le vendite di alcolici duty-free, nel 2020, sono diminuite di circa il 70%. La ripresa dello scorso anno è stata solo parziale, con volumi pari al 45% dei livelli pre-crisi. Mentre per il 2022 e il 2023 si prevede un’ulteriore ripresa, ma sempre secondo IWSR, i volumi degli alcolici non raggiungeranno i livelli pre-crisi prima del 2025. Un problema, sullo sfondo, è la mancanza di certezze sul ritorno significativo dei viaggi d’affari. Secondo Jairo Lopez Suarez, responsabile del settore travel retail globale dell’IWSR, “una riduzione dei viaggi d’affari porterà a un certo svuotamento del segmento di prezzo medio (da premium a ultra-premium), in particolare nelle Americhe e nelle regioni dell’Asia-Pacifico. I prodotti di fascia alta, tuttavia, dovrebbero uscirne relativamente indenni, grazie alla loro base di consumatori high-net-worth che riprenderanno a viaggiare”. Quest’ultimo punto è confermato dai nuovi lanci di prodotto di fascia alta, spesso esclusivi, nel canale. Ma in generale, gli alcolici nel travel retail andranno incontro a un periodo più duro rispetto, ad esempio, alla categoria più ampia del beauty. Quest’ultimo ha registrato forti vendite sull’isola duty-free di Hainan che, per molti brand, hanno compensato i grandi cali registrati negli aeroporti di tutto il mondo a causa del Covid. Per quanto riguarda vino e liquori, potrebbe verificarsi un allontanamento dalle linee standard verso la fascia alta. Si stanno già mettendo in cantiere investimenti per grandi pop-up unici, o boutique stand-alone, per favorire un rapporto diretto con i consumatori, che sempre più è ciò che i brand desiderano. Ciò significa che il travel retail, soprattutto negli aeroporti, passerà da un’ottica improntata per lo più alla vendita, a una più tarata sul marketing. Il canale travel è sempre stato una vetrina per i marchi, ma ora potrebbe raggiungere un livello completamente nuovo. Suarez afferma: “Mentre in teoria dovrebbe esserci uno spostamento verso la fascia bassa, le pressioni inflazionistiche si fanno sentire di più proprio a livello di standard, dove già i margini sono risicati. Quindi è improbabile che questa categoria di prodotto sia favorita nel lungo periodo”.

New Markets Outlook | a cura di Luca Esposito

esposito_mail@yahoo.it

K11 ART MALL HONG KONG: LOCALISING THE SHOPPING EXPERIENCE

Mentre l’Europa si è messa alle spalle le problematiche legate al Covid19 e le attività commerciali sono ripartite a pieno regime, in Cina, dove la diffusione pandemica desta preoccupazione a causa della bassa percentuale di vaccinati, le sue conseguenze sono ancora presenti con lockdown e ostacoli ai viaggi. In particolare, ad Hong Kong, Il turismo internazionale è stato praticamente inesistente negli ultimi due anni, al punto che gli arrivi totali di visitatori sono diminuiti di oltre il 90%. Questa situazione, confrontando l’andamento delle vendite retail rispetto all’anno precedente, era addirittura peggiorata nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno per poi leggermente riprendersi ad aprile (Fig1). Le aggiornate previsioni dell’International Air Transport Association (IATA), il più grande ente commerciale di compagnie aeree del mondo, prevedono che il traffico passeggeri tornerà ai livelli pre-pandemia nel 2023. Di conseguenza, i consumatori locali sono diventati vitali per gli operatori commerciale e i retailers di una città che comunque vanta 7,5 milioni di abitanti. I retailers di Hong Kong, infatti, stanno sviluppando strategie alternative per attirare e fidelizzare i clienti locali. Per capire meglio questo fenomeno, portiamo a contributo il caso di K11 Art Mall, la prima destinazione di vendita al dettaglio in un museo al mondo, le cui vendite sono comunque cresciute del 30% anno su anno, mantenendo un tasso di occupazione complessivo vicino al 100% durante la seconda metà dello scorso anno. K11 Art Mall è un concept commerciale dove cultura, entertainment e shopping ruotano attorno all’arte. Nato ad Hong Kong nel 2008, grazie al suo fondatore Adrian Cheng, è ora presente anche a Shanghai, Guangzhou e Wuhan. Le direttrici su cui la Mall ha sviluppato le proprie strategie per accrescere i consumi da parte degli abitanti locali sono: - Il Brand mix: i consumatori locali sono sempre stati considerati importanti, in particolare quelli appartenenti alla Generazione Z, le cui preferenze sono mutate negli ultimi anni. Più interesse

Fig.1: Retail sales 2022 Hong Kong vs anno -1 (tradingeconomis.com – census and statistics department HK)

a marchi e prodotti locali, a stili di vita più lenti e alla vita all’aria aperta. Come conseguenza, K11 Art Mall ha migliorato il brand mix, sia con nuovi flagship (come quello di North Face, marchio di sport all’aria aperta, che ha aperto il suo più grande store in Asia) che estendendo l’area K11 Select destinata agli stilisti asiatici. Inoltre, sono stati promossi piccoli pop-up a tempo limitato per brand locali o sbarcati in Asia per la prima volta che sono diventati una tendenza; - Lo Shopping O2O: la Mall ha stretto partnership con i brand ospitati per introdurre innovative esperienze offline to online con una unica piattaforma digitale che sfrutta anche le comunità dei fan di Wechat. Inoltre, la app K11 abbina lo shopping con contenuti culturali (come mostre e corsi d’arte) e con iniziative di redemption con cui i brand possono focalizzare i propri clienti target. - La Sostenibilità: Il rispetto della natura fa parte di un concept sostenibile con certificazione di bioedilizia, risparmio energetico e riduzione delle emissioni. A testimonianza dell’attribuita grande importanza alla sostenibilità, la Mall ha lanciato un’iniziativa che incoraggia i dipendenti dei negozi a prendere parte attiva allo sviluppo sostenibile. Quando si raggiungono gli obiettivi prefissati, come l’efficienza energetica o la gestione dei rifiuti, i brand ricevono voucher che i propri dipendenti possono spendere presso i negozi presenti; - L’Arte: oltre alla collezione permanente di opere di artisti locali e internazionali, il pubblico può apprezzare l’arte durante lo shopping e il tempo libero in vari spazi multidimensionali. Il miglior esempio è stato l’hosting del primo Meme Museum del mondo, in collaborazione con la famosa piattaforma 9GAG, dedicato alle illustrazioni più famose del web con le foto e i post più memorabili che vengono esposti come fossero preziosi pezzi d’arte. Il museo propone ai visitatori un tour che, attraverso sette sezioni, li guida in un entusiasmante viaggio tra le oltre cento immagini che hanno fatto la storia della memistica nel mondo. La collezione di meme è stata acclamata dai giovani e l’evento ha battuto il record di ammissione al centro commerciale presso l’Art Space, dove il pubblico della Generazione Z ha rappresentato oltre il 70% dei visitatori. Attraverso questo concept retail innovativo, K11 si pone l’obiettivo di portare la cultura e l’arte nella vita quotidiana, rendendola accessibile con visite guidate d’arte, webinar, programmi artistici e workshop d’arte. Infine, La K11 Craft and Guild Foundation ha la missione di conservare e rivitalizzare artigianato tradizionale cinese in rapida scomparsa, sostenendo lo sviluppo dell’arte contemporanea cinese.

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