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New travel markets
from retail&food 11 2022
by Edifis
New Travel Markets | a cura di Luca Esposito esposito_mail@yahoo.it
METAVERSO – UN NUOVO MONDO DI OPPORTUNITA’
Se una volta era l’Asia ad emulare l’Occidente, ora con lo sviluppo del mondo digitale possiamo dire che sia vero il contrario. Il Metaverso infatti in Asia è diffuso ormai da tempo. La Cina sta diventando la vera avanguardia ponendosi come guida nelle applicazioni globali dell’universo virtuale. Senza dubbio, quest’ultima si è già affermata come il regno dei Virtual Influencer. Ma è tutta l’Asia che sta esplodendo sul fronte della realtà aumentata. Come la Corea del Sud leader sul mercato del gaming e sede di Zepeto, la piattaforma del Metaverso più frequentata in tutta l’Asia che, con oltre 300 milioni di utenti, attira 2 milioni di utenti attivi al giorno. Nata solo quattro anni fa, essa vanta l’80% di utilizzatori appartenenti alla Generazione Z che rappresentando il più grande gruppo di utenti Internet, sfrutta la prolungata presenza online e la propria dimestichezza con le tecnologie digitali per trasformare l’universo virtuale in uno spazio di rivendicazione delle istanze reali. Seppur in Occidente il Metaverso rappresenti ancora una novità da esplorare con curiosità, il suo grande sviluppo è ormai segnato: l’attuale dimensione del mercato è stimata in 60 miliardi di dollari che raggiungeranno un valore di 800 miliardi di dollari entro il 2024 (Bloomberg Intelligence). A livello di potenziale, si prevede che il numero di utenti attivi nel Metaverso supererà i 5 miliardi (attualmente gli utenti internet 5G sono circa un miliardo) con una dimensione del mercato che raggiungerà o addirittura supererà gli 8 trilioni di dollari. Per esplorare le opportunità offerte dal Metaverso al fine di aumentare la competitività aziendale, facciamo riferimento al webinar ““Exploring the Metaverse: Industry Aggregation and Crossover Opportunities”, organizzato recentemente da HKTDC Research. Il Metaverso si compone di quattro elementi, offrendo diverse opportunità e ponendo alcune minacce. Il suo ecosistema è composto da uno spazio, un mondo virtuale aperto in cui gli utenti possono interagire, da un’interfaccia ovvero l’hardware che consente agli utenti di connettersi allo spazio, dall’infrastruttura monetaria che offre la possibilità di scambiare risorse utilizzando sistemi di pagamento digitali e, infine, dal computer che ne supporta il funzionamento. Per quanto riguarda le opportunità: innanzitutto il potenziale di crescita di cui abbiamo parlato; inoltre, le aziende in esso possono espandere la propria comunicazione; come ad esempio la settimana della moda del Metaverso che ha visto più di 60 marchi in mostra o il marchio Samsung che ha aperto un concept store metaverse dove i consumatori possono acquistare prodotti e prendere parte ad attività correlate o ancora il marchio Bulgari che ha usato il Metaverso per rendere visibile la Resort Collection 2022 e regalare alcuni articoli agli utenti per vestire i propri avatar. Altre opportunità per le aziende sono rappresentate dalla creazione di una community di fan, offrendo ad essi prodotti NFT (non fungible token) per assistere ad eventi esclusivi o dalla possibilità di sviluppare business aggiuntivi, come ad esempio coniare NFT per collezionisti o investitori offrendo versioni limitate. Le NFT infatti, essendo basate sulla tecnologia blockchain, consentono agli investitori di accertare l’origine e l’autenticità del prodotto e le pubblicazioni fisiche possono essere negoziate direttamente nel mercato secondario senza autenticazione di terze parti. Infine, le aziende possono creare un ecosistema che integri il mondo virtuale con quello fisico, coinvolgendo i fan in attività volte a guadagnare criptovalute o ottenere sconti da spendere offline. Da parte loro, i marchi possono utilizzare i feedback dei fan raccolti nel Metaverso per migliorare la progettazione dei propri prodotti, ottimizzando l’esperienza dei consumatori nei negozi fisici. Per quanto riguarda le minacce, oltre a prestare attenzione ai furti sempre più presenti nel mondo virtuale, bisogna considerare i rischi derivanti dall’utilizzo delle criptovalute. Innanzitutto per la mancanza di una normativa internazionale ma anche per la loro volatilità. Va detto che le criptovalute sono prodotto di investimento tecnologico nella loro fase iniziale di sviluppo e, al riguardo, ci è sembrato molto interessante il parallelismo fatto con lo sviluppo di internet. Internet è nato nel 1983 e dodici anni dopo, nel 1995, solo il 14% degli utenti americani e meno dell’1% della popolazione mondiale era connessa ad internet, mentre dal 1996 ha iniziato la sua crescita esponenziale che ha portato agli attuali 5 miliardi di utenti. Allo stesso modo, la criptovaluta è stata concepita per la prima volta nel 2008 e nel 2021, quindi tredici anni dopo, solo il 13% degli americani e circa l’1% della popolazione mondiale ha acquistato o utilizzato criptovalute. Ora la criptovaluta è in una fase di crescita ad alta velocità, con i numeri degli utenti che registrano una crescita annuale dell’80% dal 2015.
Londra: riapre la Battersea Power Station, da centrale elettrica a “megamall”
Dopo importanti lavori di ristrutturazione, lo storico edificio della Battersea Power Station ha riaperto i battenti il 14 ottobre, diventando un gigantesco centro commerciale e meta per il tempo libero. L’antica centrale, situata sulla riva sud del Tamigi, è stata acquisita nel 2012 per 400 milioni di sterline da un consorzio di investitori malesi. Per trasformare il sito in “supermall”, la proprietà ha speso 9 miliardi di sterline, ovvero 10,4 miliardi di euro. Tra i tennant presenti figurano, tra gli altri, Calvin Klein che ha aperto in uno spazio di 250 mq il suo nuovissimo lifestyle store, Adidas, Lululemon, Sweaty Betty e Nike con la sua seconda vetrina “Live”. E poi, Zara con il più grande store del Regno Unito, Uniqlo, con un innovativo centro di servizi di riparazione e personalizzazione Uniqlo Studio, e Rituals che apre qui la sua prima location “premium” nel Regno Unito e il suo primo centro benessere di punta. Non mancano le insegne “green” come The Body Shop che propone un negozio realizzato con il 90% di materiali riciclati e sostenibili, oltre a varie stazioni di ricarica.
In Belgio, Decathlon sperimenta il “reverse shopping” e lo fa partendo proprio dall’insegna che diventa Nolhtaced, ossia la scritta Decathlon al contrario. “Il nostro modello di consumo deve cambiare: dobbiamo acquistare meno prodotti nuovi e rivendere, riparare o noleggiare di più. Anche i consumatori stanno iniziando a guardare le cose in modo diverso”, ha dichiarato Joeri Moons, responsabile della sostenibilità del Gruppo in Belgio. Il colosso francese, che riunisce sotto il proprio marchio oltre 1.500 negozi di articoli sportivi su scala mondiale, ha deciso di fare questo test in Belgio nei tre punti vendita di Evere, Namur e Gent: i clienti potranno rivendere articoli sportivi vecchi o usati per ottenere un buono sconto sui futuri acquisti. Il buono rimarrà valido per ben due anni mentre i prodotti troppo usurati che non potranno essere rivenduti potranno essere comunque lasciati gratuitamente in negozio. Nolhtaced provvederà al loro corretto smaltimento.
Bye bye Russia, Inditex cede le sue attività a Daher
Sette mesi dopo l’interruzione delle attività nel paese, il Gruppo Inditex ha annunciato di aver raggiunto un accordo preliminare per la vendita delle sue attività in Russia alla società libanese Daher, con sede negli Emirati Arabi. I termini della transazione, soggetta all’approvazione del governo, consentiranno di mantenere un numero sostanziale di posti di lavoro generati dal Gruppo Inditex in Russia. Inoltre, se in futuro Inditex ritornerà nel Paese, i due Gruppi avranno la possibilità di collaborare attraverso un contratto di franchising. Prima della guerra in Ucraina, la Russia rappresentava il più grande mercato internazionale per il colosso spagnolo, con oltre novemila dipendenti e una quota pari all’8,5% dell’ebit. A marzo, con l’annuncio della “sospensione temporanea”, Inditex aveva chiuso 502 punti vendita, oltre al canale online.
Deliveroo abbandona il mercato olandese
Deliveroo ha annunciato che il servizio in Olanda non sarà più disponibile a partire dal 30 novembre. I rider che hanno lavorato finora per Deliveroo nel Paese sono più di 9 mila e riceveranno un risarcimento – grazie a un accordo raggiunto tra la società e il sindacato olandese FNV – pari al 38% del reddito di un rider calcolato in riferimento all’ultimo anno e un importo basato sul suo reddito e sulla sua storia lavorativa. “Dopo aver consultato dipendenti e rider, Deliveroo ha stabilito che raggiungere e mantenere una posizione di primo piano nel mercato olandese richiederebbe investimenti irragionevoli con un rendimento incerto a lungo termine”, ha affermato la società in una nota pubblicata sul sito web ufficiale. Ad aprile, il tribunale di Amsterdam aveva accolto il ricorso di alcuni rider supportati dal sindacato FNV e aveva stabilito che i lavoratori di Deliveroo dovessero essere considerati dipendenti e non autonomi e quindi pagati secondo quanto stabilito dal contratto collettivo di lavoro del settore.
Shein e Zara debuttano nel second hand (per ora solo in USA e UK)
Altri due grandi brand si convertono al second hand: si tratta di Zara (Inditex) che ha deciso di muovere i primi passi in questo segmento di mercato cominciando dal Regno Unito, e di Shein. Dal 3 novembre, la piattaforma del marchio spagnolo metterà a disposizione nuovi servizi, come la donazione di vestiti usati multi-label, la riparazione, la vendita e l’acquisto di abiti usati a marchio Zara attraverso un modello peer-to-peer. Anche il brand di fast fashion Shein lancia il canale second hand. Il colosso cinese ha attivato una nuova piattaforma dedicata all’usato disponibile per ora solo per il mercato americano che permette di acquistare e rivendere i capi del marchio direttamente attraverso l’app.
Anche lo Stato Pontificio avrà il suo shopping center: in arrivo il Vatican Mall
A distanza di tre anni dal prossimo Giubileo, già fervono i preparativi. I turisti in arrivo a Roma avranno a disposizione anche il Vatican Mall che sarà all’interno del terminal Gianicolo e affaccerà su San Pietro. Il Vatican Mall, si legge nel sito, sarà dotato di “servizi e strutture per rendere ogni momento un vero piacere”. Sarà presente anche una food hall di oltre 600 mq. Tra i servizi proposti: personal shopper, locker per depositare i sacchetti, un servizio di spedizione internazionale, carte fedeltà. Più di cinquanta saranno i negozi ospitati al suo interno e non mancheranno mostre ed eventi culturali. Il Vatican Mall è gestito da una società privata di imprenditori, la Gasak srl. L’investimento sarebbe di circa quindici milioni di euro. L’affitto, invece, è pagato a Propaganda Fide, la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli istituita nel 1622.
3 – 7. 2. 2023
FRANKFURT / MAIN
Welcome home.
Il settore sta attraversando un cambiamento radicale e le fiere dei beni di consumo si rimodellano. I tre eventi di successo Ambiente, Christmasworld e Creativeworld si svolgeranno per la prima volta contemporaneamente nel 2023. Sperimenta dal vivo a Francoforte questo concept innovativo con l’offerta di prodotti più vasta al mondo e un’ampia gamma di sinergie anche per il settore della cartoleria. Scopri le fiere del futuro: ambiente.messefrankfurt.com christmasworld.messefrankfurt.com creativeworld.messefrankfurt.com visitatori@italy.messefrankfurt.com Tel. +39 02 8 80 77 81
4 – 7. 2. 2023
FRANKFURT / MAIN
3 – 7. 2. 2023
FRANKFURT / MAIN
Da Spadoni la RiRicotta di Brisighella anche in barattolo take-away
Officine Gastronomiche Spadoni amplia la proposta di formaggi e latticini freschi take-away con la RIRIcotta di Brisighella, confezionata in un barattolo da 200 grammi. Il prodotto è preparato con latte romagnolo al 100%, realizzato a partire dal siero residuo della lavorazione del formaggio, con il metodo tradizionale per affioramento: la ricotta che affiora, appunto, viene raccolta a mano con apposita ramina e, una volta raffreddata e asciugata, viene cotta lentamente in forno. È proprio questo processo di cottura, da cui il nome “RIRIcotta”. Questo formaggio, come gli altri di Spadoni, nasce esclusivamente nel caseificio situato sulle colline Brisighella, nel cuore della Romagna, dove il microclima, con la sua aria salmastra che si fonde a quella pura di montagna, permette ai prodotti di sprigionare il sapore ricco e distintivo del territorio. La RiRicotta è disponibile nella Gdo. Il vasetto offre al consumatore praticità, freschezza del prodotto e trasparenza del packaging.
Da Surgital le linguine al 100% vegetali con verdure e legumi
Buone come la pasta, leggere come la verdura: sono le nuove Linguine di verdura, piselli e lenticchie, la prima proposta interamente plant based di Laboratorio Tortellini ® - Alta Tradizione, linea storica di Surgital. Proposte come alternativa alla pasta classica, queste Linguine sono rivolte ai professionisti della ristorazione per arricchire il menù. Già testate dal mercato americano, le nuove linguine sono a base di verdura (cavolfiore), farina di piselli e lenticchie. Si preparano in un minuto in acqua bollente o in 4 minuti direttamente in padella con la salsa. Con questa pasta l’azienda offre una valida opportunità per intercettare un mercato più ampio e al passo con i tempi, che vede il 40% dei consumatori italiani limitare il consumo di alimenti di origine animale (fonte Eurispes 2021).
Ritter Sport, in arrivo la limited edition per celebrare El Cacao
Ritter Sport, per celebrare il decimo anniversario della piantagione di proprietà El Cacao, ha lanciato per il secondo anno consecutivo la limited edition Don Choco, una tavoletta di cioccolato al latte extra col 40% di cacao 100% certificato sostenibile, proveniente proprio da El Cacao, in Nicaragua, e per l’occasione con un esclusivo pack interamente in carta. Nel 2012, quando Ritter Sport lo ha acquistato, il terreno dove sorge El Cacao era un appezzamento di terra brullo e usato come campo da pascolo. Oggi è tra le più grandi aree di coltivazione di cacao al mondo. Dei suoi 2.500 ettari totali, meno della metà sono effettivamente destinati alla coltivazione del cacao, che avviene mediante il sistema agroforestale, ossia la compresenza di culture miste di alberi di cacao e altri tipi di piante nel medesimo terreno. La piantagione, ha l’obiettivo di generare 110.000 tonnellate di crediti di carbonio nel corso di 30 anni, compensando le inevitabili emissioni di Co2 derivanti dalla produzione.
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