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Quattro percorsi, una città!
SABATO 13 GIUGNO
L’abbazia di San Salvatore e San Lorenzo a Settimo Una storia millenaria nel territorio di Scandicci
Aperitivo presso RISTORANTE BE’MI’TEMPI
via la Comune di Parigi, 28, Badia A Settimo 055 790122
L’abba e San Loren millenaria n Un’abbazia che ha saputo sin dalle origini coniugare il protagonismo nell’area fiorentina con un respiro europeo ed è stata lo scenario ideale nella lotta per la purificazione dei costumi del clero. La prima comunità benedettina vi si insediò tra il 998 e il 1011. Sul suo piazzale, il 13 febbraio del 1068, il monaco vallombrosano Pietro Igneo uscì indenne dalle fascine ardenti, dimostrando così, con la celebre prova del fuoco, che le accuse di simonia rivolte al vescovo Pietro Mezzabarba erano fondate. La chiesa abbaziale mostra ancora oggi testimonianze dell’architettura dell’XI secolo, tra le quali svettano la cripta adoratorio, il fianco settentrionale ritmato da archetti e lesene e il campanile che presenta una base circolare sormontata da un prisma esagonale. Nel 1236, per volere di Papa Gregorio
IX, la conduzione del monastero passò ai monaci cistercensi provenienti da San Galgano, che portarono a Settimo, assieme all’arte senese, i canoni dell’architettura ispirata da San Bernardo di Chiaravalle e improntata alla sobrietà e alla purezza delle linee. Nel XIV secolo i monaci settimiani ricevettero numerosi incarichi dalla Repubblica Fiorentina, quali la custodia del sigillo dello Stato e l’amministrazione delle sue finanze. La vicinanza con l’Arno fece diventare rapidamente l’abbazia un punto di sosta e deposito di buona parte delle derrate alimentari destinate alla città, come dimostra la grande struttura del granaio. Il complesso, nonostante le modifiche subite nel corso dei secoli, mantiene ancora oggi la disposizione del classico monastero cistercense. Nel ‘400 la Badia si arricchì di numerose opere d’arte: è qui presente la scuola del Brunelleschi e dell’insigne pittore Domenico Ghirlandaio, così come nel XVII secolo fu ricostruita buona parte
azia di San Salvatore nzo a Settimo: una storia nel territorio di Scandicci della chiesa abbaziale con la mirabile cappella di San Quintino, realizzata da Giovanni da San Giovanni e lo stupefacente altare maggiore tempestato di pietre dure. Una storia, quella della Badia di Settimo, che si interruppe bruscamente e violentemente nel luglio del 1783, anno
in cui le riforme leopoldine soppressero l’Ordine Cistercense e con esso il monastero, separando l’abbazia in due parti distinte: una fruibile al pubblico e l’altra, invece, privata. Da allora, e ancora oggi, la Badia attende il suo pieno recupero e la sua riunificazione.
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