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I GIOVANI RISCOPRONO I LUOGHI DOVE SONO NATI PER PRENDERSI CURA DEL PATRIMONIO COMUNE

STORIE DI LANGA, ROERO E MONFERRATO ESPERIMENTO PILOTA A PONZANO MONFERRATO, 404 ABITANTI, ANTICO BORGO FEUDALE CHE GUARDA IL SACRO MONTE DI CREA, PATRIMONIO UNESCO I GIOVANI RISCOPRONO I LUOGHI DOVE SONO NATI PER PRENDERSI CURA DEL PATRIMONIO COMUNE

di Pierpaolo Bo NEL PAESE SI È REGISTRATO PASSIVAMENTE UN PROGRESSIVO SPOPOLAMENTO E AD UN INVECCHIAMENTO VERTIGINOSO DELLA PROPRIA POPOLAZIONE RESIDENTE. IL SINDACO PAOLO LAVAGNO HA COINVOLTO LE GIOVANI GENERAZIONI IN PROCESSI DI PARTECIPAZIONE E CITTADINANZA ATTIVA ED HA PERMESSO DI AMPLIARE LA CONSAPEVOLEZZA E IL SENSO DI APPARTENENZA ALLA REALTÀ LOCALE.

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Ponzano come gli altri comuni del Monferrato, è un piccolo comune, il cui destino negli ultimi decenni, non è stat o dissimile da quello di moltissimi altre realtà piemontesi. Anche nel piccolo centro situato sulle colline del Basso Monferrato alla destra del torrente Stura, sede del Parco del Sacro Monte di Crea, si è registrato passivamente un progressivo spopolamento e ad un invecchiamento ver tiginoso della propria popolazione residente di soli 404 abitanti. Fece parte dei domini della Chiesa di Vercelli nel sec. XI, divenne in seguit o feudo dei marchesi del Bosco, che nel 1180 lo cedettero ad Alessandria. Ebbe quindi signori propri, che nel sec. XIII si sottomisero ai Marchesi del Monferrato. Del castello di Ponzano resta una torre del sec. XIII, che ospita un museo con cimeli della prima guerra mondiale. A Salabue (una frazione) rimane ben conservato il castello dei Natta di Casale, che furono per lungo tempo feudatari del paese. L’a gricoltura è rivolta alla coltivazione di cereali, ortaggi e vigneti (con pr oduzione di vini); si pratica l’allevamento. Rilevante il turismo, richiamato dalle bellezze del territorio e dal parco del Sacro Monte di Crea. Eretto su un edificio romanico, il santua rio del Sacro Monte subì svariati rimaneggiamenti nel Quattrocento e tra il sec. XVIII e il sec. XX. L’interno, a tre navate, custodisc e affreschi quattrocenteschi, una statua lignea della Madonna del sec. XIV e un’ampia raccolta di ex voto. Proprio dal santuario ha inizio l’itinerario devozionale del Sacro Mon

te, realizzato a partire dalla fine del Cinquecento su progetto di Costantino Massino e poi ultimato tra Ottocento e Novecento. Comprende 23 cappelle con gruppi statuari e cinque r omit ori. Ecco perché il sindaco di Ponzano Paolo Lavagno,71 anni, riconfermato un anno fa con un plebiscito di voti, già primo cittadino per più mandati, dice: «In questi anni è stato tentato di far diventare una quotidianità la cura e l’impegno per la tutela del territorio inserito in due siti UNESCO (quello dei Sacri Monti e quello dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Mon ferrato), questa avrebbe dovuto da tempo essere la vocazione». Il primo cittadino di P onzani sottolinea: «Occorreva invertire un paradigma: quello dell’abbandono e dell’inerzia per sostituirlo con quello dell’opportunità e del valore di investire su un territo rio. Il tema di una recente edizione di IT.A.CA. (festival del turismo resp onsabile) era la restanza intesa non come inerzia e passiva rassegnazione, ma come scelta di vita consapevole, presidio at tivo del territorio e prendersi cura dei luoghi come beni comuni».

Partecipazione dei più giovani attraverso il progetto «sottosopra»

La premiazione dei «Petali di donna» in occasione della ricorrenza dell’8 marzo, volta a valorizzare figure femminili legate al territorio.

IL PROGETTO «SOTTOSOPRA» COINVOLTO LE GIOVANI GENERAZIONI

Un lavoro partito dalle generazioni più giovani attraverso il progetto «sottosopra». che ha coinvolto le giovani generazioni in processi di partecipazione e cittadinanza attiva ed ha per messo di ampliar e la consapevolezza e il senso di appartenenza alla realtà locale. Da queste esperienze sono partite, ad esempio , i per corsi di formazione delle guide degli accompagnatori locali, uno strumento di accoglienza turistica certo, ma anche una nar r azione differente e più consapevole della propria realtà. «Ponzano - fa notare il sindaco Lavagno - come molte aree considerate periferiche in Italia, ha bisogno di appro fondire la conoscenza di se stessa prima ancora di presentarla all’est erno. Per fare turismo – aggiunge -oggi bisogna ampliare gli orizzonti riscoprendo le proprie risorse e proiettandole in un futuro sostenibile».

Ponzano ad esempio è cambiato grazie allo sviluppo turisti co, economico e all’impegno sociale proponendo manifestazioni che non esistevano come ad esempio i «Petali di donna» in occasione della r icorrenza dell’8 marzo, volta a valorizzare figure femminili legate al territorio o alla giornata dei Giardini Aperti, che permette di visitare cinque dimore storiche priva te che sono inserite nel circuito. La valorizzazione dei giardini ha apert o la sfida di coniugare l’impegno della promozione pubblica e quella privata nella consapevolezza che il bello e la cultura sono tali solo nel momento in cui possono essere condivisi e resi fruibili. «Se esiste una “teoria della finestra rotta”,- fa questo esempio sorridendo il sindaco di Ponzano - per far capire come fenomeni di degrado non curati possano stimolarne l’emulazione degr adando ulteriormente quell’ambiente, abbiamo voluto scommettere sul contrario, immaginando che un ambiente cu rato possa invece innescare processi virtuosi. La scelta di aderire all’Associazione dei Comuni fioriti va in questa direzione. Se e con una gestione tutta pubblica quest’anno arriveremo alla proposta di adottare da parte dei privati la cura di punti pub blici». Azioni che via via si sono sommate con il passare degli permesso alla comunità monferrina di ottenere la prestigiosa certificazione di qualità dell’ambiente di vita che valuta la qualità dell’ accoglienza, del benessere ambientale, il rispetto e l’armonia che le amministrazioni hanno per il contesto ur bano e na turale. Tutto risolto? «No, di certo. Possiamo però guardare con una certa soddisfazione allo “stallo” anagrafico che fondamentalmente presenta dati invariati. Negli ultimi anni - sottolinea - a fronte di una costante e continua caduta dei decenni precedenti, abbiamo accolto con un certo interesse il mantenimento di fasce giovani di popolazione che restano sul territorio, impegnandosi spesso in occasioni di sviluppo econo mico legate all’agricoltura, che privilegia la qualità alla quantità e che sa coniu gare la tradizione con l’innovazione; oppure legate alla rete di accoglienza (b&b ed agriturismo) fondamentali p er uno svilupp o turistico e validissimi per il mantenimento del patrimonio immobiliare». E conclude: «Viviamo un cambia mento e mai come in questi ultimi mesi questo è stato evidente ed ha mutato le nostre abitudini di vita. La pandemia ci ha fatt o riflettere. Ci sono due modi per affrontare i cambiamenti che dovranno tener conto del distanziamento sociale: tentare di ostacolarli, magari ignorandoli, finendo comunque per esserne

LA TEORIA DELLA FINESTRA ROTTA

inizialmente i punti int eressati erano tutti di carattere pubblico travolti; oppure provare ad immaginarli e a governarli». n

anni in un lav oro costante e quotidiano e che nel 2019 ha EnergeoMagazine | Fatti, Storie e Persone del Territorio 120

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