Artemedica n.28

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Inverno 2012 - Numero 28 - Periodico Trimestrale

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ARTEMEDICA

NEWSLETTER ANTROPOSOFIA OGGI

I cento anni dell’euritmia In questo

numero Il linguaggio ermetico degli organi

Sperimentare il mondo attraverso i sensi

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La conferenza annuale della sezione di medicina antroposofica svoltasi al Goetheanum aveva per la prima volta come argomento la psichiatria, la psicosomatica e la psicoterapia a orientamento antroposofico. Sappiamo che Steiner era molto scettico sulle allora nascenti scienze di carattere psicanalitico, come dimostra il suo “cauto“ parere su Freud. Oggi però si è dovuto dare voce a questa scienza anche entro la medicina antroposofica. Ciò è una vivente testimonianza positiva della capacità di tener il passo col tempo, naturalmente con discernimento e senza accettare qualsiasi novità. Questo dovrebbe invitarci a non emettere sentenze prese dall’Opera Omnia di Rudolf Steiner. Egli non avrebbe mai voluto che gli antroDIREZIONE CULTURALE posofi si presentassero quali giudici severi in base a quanto egli PAULETTE PROUSE stesso aveva detto, o omesso di dire, quasi cento anni fa. Steiner era troppo moderno e consapevole della necessità di evolvere col tempo che passa per pretendere una cieca ubbidienza. L’articolo di Giovanna Bettini, psicoterapeuta e cofondatrice, con alcuni colleghi, dell’associazione di psicoterapeuti antroposofici “Perseo“, apre anche in Italia nuovi orizzonti in quel campo. Tuttavia non si può assolutamente trascendere l’impegno della volontà del singolo, che non può in alcun modo essere sostituita e meno che mai manipolata dal terapeuta. Sarebbe un’ingerenza nella sfera della volontà altrui, ossia del paziente: questo deve essere un assoluto tabù, perché incontrollato dalla chiara coscienza dell'individuo. Attraverso tutta l’Opera Omnia di Steiner vige la legge dell’uomo che può essere sì aiutato ma mai sostituito nella libera scelta che riguarda il proprio destino. I nostri amici dell’Associazione Perseo ne hanno una chiara coscienza e agiscono in modo molto positivo anche attraverso l’arte e l’uso della favola. Abbiamo voluto riprendere l’articolo su Kaspar Hauser pubblicato circa dieci anni fa su questa stessa rivista, perché quest’anno è il 200esimo anniversario della sua nascita. Il racconto commovente e drammatico dell’apparizione nelle strade di Norimberga del fanciullo d’Europa è una storia che ogni Europeo dovrebbe conoscere e portare nel profondo del suo cuore, poiché è parte di un compito legato alla storia del nostro continente, che avrebbe dovuto svolgersi in modo diverso, e per il cui fallimento stiamo pagando ancora oggi il prezzo. Con l'euritmia Rudolf Steiner ci ha dato, esattamente 100 anni fa, un'arte del movimento tuttora giovane, con indicazioni in parte ancora inesplorate. Occorrono coraggiosi pionieri per ampliare ulteriormente il suo già vasto campo di applicazione. Un esempio di lavoro pionieristico ci viene dato dall'associazione nata in Baviera , che ha per scopo quello di proporre seminari ambulanti per completare la formazione dei maestri delle scuole Waldorf. Vengono organizzati corsi in cui operano insieme educatori, insegnanti, euritmisti, artisti della parola, pedagoghi curativi, ecc. Naturalmente, a Norimberga continua la formazione di base a tempo pieno. I "seminari ambulanti" sono un’iniziativa che nasce da una maggiore consapevolezza e dalla necessità di una più stretta collaborazione delle varie sfere in modo da comprendere e sperimentare, fra l'altro, la connessione tra linguaggio e movimento. Steiner parlava di invisibili gesti che l’uomo compie nell’aria mentre parla: sono forme su cui alcuni terapeuti della parola fanno importanti ricerche in collaborazione con euritmisti. Il team di Artemedica vi augura un felice Natale

ARTEMEDICA Inverno 2012 - Numero 28

Editoriale

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ARTEMEDICA Inverno 2012 - Numero 28

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NEWSLETTER ANTROPOSOFIA OGGI n. 28 - Inverno iscritta al tribunale di Milano al n. 773 registro stampa, il 12.10.2005

Direttore Responsabile Lucia Abbà Direzione Culturale Paulette Prouse e Luca Sermoneta Redazione Anna Chiello Grafica e Copertina Joint Design sas Traduzioni Daniela Castelmonte Stampatore Mediaprint S.r.l. via Mecenate, 76 - 20138 Milano

LA PUBBLICITÀ SU ARTEMEDICA È ECONOMICA E EFFICACE unico concessionario per la pubblicità EDITRICE NOVALIS via Angera, 3 - 20125 Milano tel. 02 67116249 fax 02 67116222 www.librerianovalis.it INFORMAZIONI info@librerianovalis.it


Il ricordo e l’oblio tratto da Rudolf Steiner

pag.

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I cento anni dell’euritmia di Margrethe Solstad

pag.

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Il linguaggio ermetico degli organi di Wolfgang Weirauch

pag.

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Sperimentare il mondo attraverso i sensi tratto da Das Goetheanum

pag.

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La paura diventa coraggio di Giovanna Bettini

pag.

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Kaspar Hauser il fanciullo d’Europa di Paulette Prouse

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Le mie parole agli esseri umani di Albert Schweitzer

pag.

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Ambiente made in China di Emanuele Bompan

pag.

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Sangiorgio il drago: sull’impervio sentiero dell’autonomia di Riccardo Morelli

pag.

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Il bagno in dispersione oleosa

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Della relazione fra il linguaggio, la parola e l’ascolto di Barbara Denjean von Stryck pag.

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SOMMARIO

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IL RICORDO E L’OBLIO E IL LORO SIGNIFICATO PER L’EVOLUZIONE SOPRATTUTTO NELLA VECCHIAIA tratto da Rudolf Steiner, O.O. 239, 304, 206, 63, 107

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uante preoccupazioni e quante paure sorgono in noi quando ci accorgiamo che la memoria si indebolisce! Per lo più ciò viene percepito come un difetto personale e si cerca di combatterlo. Tale fatto è legato al corpo eterico che libera nuove forze per conquistarsi un pensiero vivente. Dobbiamo imparare a trattenere le immagini sfuggenti; ossia, esercitare il ricordare nello spirito, poter evocare davanti all’anima ciò che sta nel tempo e che risale dai fondamenti spirituali. Questo esercizio libera dall’attaccamento alle abitudini fisico-materiali. Imparare a staccarsi da ciò che è troppo terrestre per afferrare ciò che è di natura spirituale potrebbe essere di aiuto per chiarire tanti problemi della vecchiaia. Potrebbe anche portare rimedio alla paura della solitudine e alla tendenza a estraniarsi dalla vita sociale, prestando troppa attenzione ai propri malanni. Si potrebbe vivere la mancanza di memoria come qualcosa di positivo accolto e trasformato in sottili esperienze dell’anima e provarne gioia.

ESERCITARE IL RICORDARE NELLO SPIRITO, POTER EVOCARE DAVANTI ALL’ANIMA CIÒ CHE STA NEL TEMPO E CHE RISALE DAI FONDAMENTI SPIRITUALI. Il ricordo attribuisce durata alle rappresentazioni, che altrimenti passano velocemente; con la vecchiaia impariamo a guardare gli eventi nel tempo e a ritroso, invece

Rudolf Steiner © www.goetheanum.org

di guardarli nello spazio. Un uomo che lavora veramente con la scienza dello spirito di Rudolf Steiner può trarre dal passato forze di orientamento per il futuro. La scienza dello spirito può esserci di grande utilità proprio per la vita quotidiana, può sciogliere qualche enigma, ci può mostrare come possiamo, per così dire, cavarcela meglio.

UN UOMO CHE LAVORA VERAMENTE CON LA SCIENZA DELLO SPIRITO DI STEINER PUÒ TRARRE DAL PASSATO FORZE DI ORIENTAMENTO PER IL FUTURO. Infatti, molto di ciò che si incontra quotidianamente rimane spesso incomprensibile per chi non è in grado di guardare dentro le fondamenta dell’esistenza. Si accumulano tante domande cui l’esperienza dei sensi non può dare risposta, e queste domande senza risposta intervengono disturbando la vita, provocando insoddisfazione. L’essere insoddisfatto, però, non può mai servire all’evoluzione e alla vera salvezza dell’umanità. Sono molti gli enigmi della vita senza soluzione e forse l’antroposofia può illuminarci in proposito. Una parola che nasconde molti enigmi è “oblio”. Avrete di certo sperimentato tutti il tormento che nasce per il fatto che una rappresentazione, o impressione, sia scomparsa dalla memoria. Perché si dimentica? Ora, si può ottenere una delucidazione soltanto partendo dai fatti della vita occulta. Sapete che la memoria


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L’UOMO, PRIMA DI FORMARSI DELLE RAPPRESENTAZIONI, DEVE RICEVERE DELLE IMPRESSIONI E PER QUESTO OCCORRE IL CORPO ASTRALE.

ropa all’epoca di Carlo Magno con quelli di oggi, essi hanno rappresentazioni e sensazioni del tutto diverse, perché grazie alla parte libera del loro corpo eterico hanno trasformato la loro natura. Tutto ciò vale in generale, però come si comporta nel caso singolo? Durante la vita l’uomo dimentica. Tutti noi abbiamo dimenticato innumerevoli cose sperimentate nell’infanzia e anche cose accadute un anno, un giorno fa! La rappresentazione “dimenticata” non è scomparsa dall’organismo spirituale. Se avete visto una rosa ieri e ora l’avete scordata, l’immagine della rosa è ancora presente e così è per tutte le impressioni, seppure siano dimenticate dalla coscienza diretta. Cosa fa nel nostro organismo spirituale la rappresentazione dimenticata? Ha un’importantissima funzione. Inizia effettivamente, solo ora che è dimenticata, a lavorare nel modo giusto alla parte libera del corpo eterico e a renderla utilizzabile all’uomo. È come se fosse digerita soltanto allora. Finché l’uomo utilizza la rappresentazione, ancora rammentabile, per sapere qualcosa per suo mezzo, essa non lavora interiormente alla libera mobilità, all’organizzazione della parte libera del corpo eterico. Nel momento in cui discende nell’oblio comincia a lavorare.

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ha a che fare col corpo eterico? Che significato ha il fatto di dimenticare, oppure cosa è la natura del ricordo? Possiamo domandarci: come mai nell’uomo il corpo eterico ha il compito di conservare le rappresentazioni, le impressioni, dal momento che esso è presente già nella pianta, e lì ha un compito diverso? La pianta è interamente compenetrata dal corpo eterico che ne è il principio della vita. Le cose stanno in maniera diversa per il corpo eterico umano. Al di fuori di quella parte che viene utilizzata per la crescita, lo sviluppo degli organi, è presente in noi un’altra parte del corpo eterico che non viene usata sin dall’inizio. L’uomo conserva in sé questa parte libera, grazie alla quale può accogliere ed elaborare le rappresentazioni che entrano in lui mediante l’educazione. Ma l’uomo, prima di formarsi delle rappresentazioni, deve ricevere delle impressioni e per questo occorre il corpo astrale. Per tenere a mente un’impressione, apparentemente anche insignificante, è necessaria l’attività del corpo eterico. Essa elabora a poco a poco, quanto più l’uomo invecchia, ciò che fu incorporato in lui grazie alle impressioni, esteriori e interiori, dell’educazione della vita intera. Pensiamo a un uomo che prende una malattia per il semplice motivo di essere stato esposto a condizioni climatiche inadatte. Però, dobbiamo ipotizzare che quest’uomo possa essersi ammalato anche per un’altra ragione: per esempio, che non abbia molto da elaborare nella parte libera del corpo eterico! Immaginiamo che sia un uomo indolente, sul quale il mondo esteriore fa poca impressione, che abbia incontrato grandi difficoltà nell’educazione, un uomo nel quale le cose entrano e escono senza interesse. Tale uomo non avrà i mezzi per risanare che può aver invece chi disponga di sensi attivi ed animati per aver accolto molte impressioni in gioventù, per averle elaborate con la parte libera del corpo eterico. La parte libera del corpo eterico, divenuta energica grazie alle molteplici impressioni, si afferma proprio qui, partecipa al processo di guarigione grazie alla sua mobilità interna. In parecchi casi, gli esseri umani devono una rapida guarigione al fatto di aver accolto in gioventù, con partecipazione attiva, le impressioni che si offrivano loro. È un fatto che si può osservare già esteriormente, vedendo come si comportano nelle malattie gli uomini indolenti e quelli spiritualmente attivi. Vedrete le influenze dello spirito sul corpo! Manca alla pianta questa parte eterica libera che sta alla base dell’intera evoluzione dell’uomo. Se confrontate i fagioli di mille anni fa con quelli attuali, si può percepire una differenza molto modesta, essi hanno conservato la stessa forma. Ma se si confrontano gli uomini dell’Eu-

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I CENTO ANNI DELL’EURITMIA ENTRARE NEL MONDO IN DIVENIRE di Margrethe Solstad tratto dalla presentazione al Eurythmie-Summer Festival “Si vede bene solo con il cuore”, svoltosi dal 7 all’11 luglio 2012 presso il Goetheanum

Margrethe Solstad

MARGRETHE SOLSTAD È IMPEGNATA NELLA DEFINIZIONE DEL REPERTORIO DELL’EURYTHMIE-ENSEMBLE DEL TEATRO DEL GOETHEANUM. PER L'ANNIVERSARIO “I CENTO ANNI DELL’EURITMIA”, SOLSTAD TRACCIA LE LINEE EVOLUTIVE DI QUEST’ARTE.

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uando oggi guardiamo ai cento anni di storia dell’euritmia, siamo in grado di farlo con profonda gratitudine. Grazie agli impulsi e alle indicazioni di Rudolf Steiner, grazie all’impegno instancabile di Marie Steiner per l’essere dell’euritmia, dalla collaborazione con i giovani, che dedicarono la loro vita a questo nuovo impulso artistico, nacque qualcosa di totalmente nuovo: un linguaggio visibile, un canto visibile attraverso figure umane in movimento.

ADESIONE ALLA REALTÀ SPIRITUALE DELLE INDICAZIONI DATE Da allora generazioni di euritmisti hanno lavorato per comprendere a fondo le molte indicazioni di Rudolf Steiner, per renderle accessibili, per approfondirle. Per ogni generazione si è trattato del passaggio alla fase successiva. Forse si può dire che nel primo periodo si formò una corporeità dell’euritmia. Tale corporeità venne poi curata e portata in una fluidità di movimento. Molte cose furono apprese e trasmesse per imitazione.

LE INDICAZIONI DI RUDOLF STEINER VANNO ESERCITATE E APPROFONDITE DA OGNI SINGOLO PER ENTRARE IN CONTATTO CON L’ESSERE DELL’EURITMIA. Per questo nel corso degli anni sono sorte domande sul contributo individuale e sull’autenticità del movimento euritmico. Divenne essenziale sperimentare e percepire se stessi nel movimento. Oggi le domande sulla realtà spirituale delle indicazioni di Rudolf Steiner e sull’intrinseca adesione del gesto sono sempre più attuali. Come possiamo trovare di nuovo la connessione alla realtà spirituale di quelle indicazioni? Come possiamo ancora attingervi? Oggi i giovani chiedono: quali sono stati gli inizi dell’euritmia, quale era la sua essenza? Non pongono tali domande per restare ancorati al passato, ma per ritrovare le tracce dell’impulso originario. Quel che fu offerto ai primi euritmisti, che fino ad oggi non ha ancora trovato compimento, proietta il proprio insegnamento nel futuro. Le indicazioni di Rudolf Steiner vanno esercitate e


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approfondite da ogni singolo per entrare in contatto con l’essere dell’euritmia. Sono come porte sul mondo del vivente. Quando sulla base di queste indicazioni, attraverso intensi esercizi si sono sviluppate nuove facoltà percettive, si aprono innumerevoli potenzialità alla creazione di forme; le indicazioni allora appaiono tutt’altro che limitative. Si è limitati soltanto dalla propria limitatezza.

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UTILIZZARE LA CORPOREITÀ Limiti particolari si manifestano in tutti gli ambiti: in quello fisico in quanto la corporeità fisica non è stata ancora studiata a sufficienza quale strumento del movimento euritmico; in quello animico quando manca la mutevolezza e la mobilità dell’anima; in quello spirituale quando la comprensione profonda delle indicazioni non è stata afferrata, illuminata e individualizzata.

“NELL’EURITMISTA SI VEDE SE L’ARTE VIVE IN LUI COME DIVINO CONTENUTO DEL MONDO.” L’euritmia, intesa e fatta propria in senso spirituale, ci offre l’opportunità di superare i nostri limiti e ci guida nel mondo del vivente. Con l’euritmia Rudolf Steiner ci ha dato un’arte nella quale fino al più alto grado i movimenti del corpo eterico prendono il posto di quelli del corpo fisico tanto da eludere le leggi fisiche – che, infatti, vanno superate. Attraverso l’euritmia il corpo eterico agisce direttamente nel mondo fisico sul piano fisico. Viene reso visibile e sperimentabile qualcosa che altrimenti non sarebbe percepito in modo diretto. L’euritmista si reca come testimone nel mondo del divenire, nel mondo dove dimora l’essere dell’euritmia. In tal senso l’euritmia rappresenta un contrappeso alla

Il Goetheanum © www.goetheanum.org foto di Charlotte Fischer materializzazione e alla tecnologizzazione. Se noi tutti praticassimo l’euritmia, i nostri corpi eterici non sarebbero così irrigiditi dalle forze di Arimane. Nuove forze vivificanti saranno colte dall’uomo trasformato che si sia totalmente connesso con l’essere dell’euritmia. Oppure, come disse Rudolf Steiner: “Nell’euritmista si vede se l’arte vive in lui come divino contenuto del mondo.”

FIDUCIA NELLE FORZE RISANANTI DELL’EURITMIA Vi sono ancora molte cose che non abbiamo scoperto nelle indicazioni di Rudolf Steiner sull’euritmia che potrebbero divenire efficaci in diversi ambiti della nostra vita. Conosciamo le quattro sfere in cui opera l’euritmia: teatrale, pedagogica, terapeutica e sociale. Vi sono anche molte altre sfere che ora appaiono precluse e nelle quali sarebbe necessario aprire da pionieri la strada. Penso, ad esempio, all’euritmia in relazione ai riti che accompagnano la morte. Vi sono colleghi che svolgono in tal senso un eccellente lavoro. Hanno compreso quanto sia sentita la necessità di un lavoro euritmico nella condizione in cui gli uomini si trovano alla soglia della morte. Per un lavoro pionieristico si devono avere coraggio, gioia della scoperta e soprattutto amore e fiducia nelle forze risananti dell’euritmia. Tali forze sono peculiari, perché l’essere dell’euritmia è un essere del tempo, del ritmo e dunque dell’eterico. La direzione futura della nostra arte appare collegata alle parole della Pietra di fondazione: “Poiché la volontà del Cristo domina all’intorno / Nei ritmi universali dispensatrice di grazia alle anime”.

PER UN LAVORO PIONIERISTICO SI DEVONO AVERE CORAGGIO, GIOIA DELLA SCOPERTA E SOPRATTUTTO AMORE E FIDUCIA NELLE FORZE RISANANTI DELL’EURITMIA.


ATTRAVERSO I SENSI tratto da Das Goetheanum

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on vi sono informazioni circa la nostra esistenza terrena che non siano mediate o almeno stimolate dall'esperienza sensoriale. I nostri sensi ricevono messaggi di ogni specie dal mondo che ci circonda: luci, colori, immagini, rugosità, scorrevolezza, peso, movimento, forma, sapore, odore, calore, freddo, suono, parola, pensiero. A tale abbondanza di percezioni fa poi seguito l’attività elaboratrice del pensiero.

CHI DURANTE L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA NON È STATO EDUCATO A UN’INTENSA ESPERIENZA DEL MONDO E DI SÉ ATTRAVERSO I SENSI, PIÙ TARDI MANCHERÀ DELLE BASI D’ESPERIENZA PER LA SUA ATTIVITÀ DI PENSIERO Quando le persone nel corso della vita soffrono di una mancanza di ispirazione per il processo di pensiero, si dovrebbe chieder loro: come avete trascorso i primi quindici anni della vostra vita, il tempo cioè in cui l'attività dei

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SPERIMENTARE IL MONDO

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sensi ancora prevale sull’attività di pensiero, e attraverso i sensi viene posta la base per la consapevolezza di sé e del mondo? Chi durante l'infanzia e l'adolescenza non è stato educato a un’intensa esperienza del mondo e di sé attraverso i sensi, più tardi mancherà delle basi d’esperienza per la sua attività di pensiero. Gli mancheranno però anche i fondamenti per una compassione e una compartecipazione spontanea alle cose intorno a lui. Proprio nel nostro tempo assistiamo a una crescente mancanza di empatia, di compassione verso ciò che si incontra. Siamo sempre più insensibili rispetto ai crescenti disastri naturali, ma anche rispetto a guerre e ad atrocità. A questo punto viene da domandarsi: come abbiamo vissuto l’esperienza e la cura dei sensi durante l'infanzia e la giovinezza, se ora è così debole il legame con ciò che accade intorno a noi, tanto da lasciarci spesso indifferenti? E vi è ancora dell’altro da considerare: durante l'infanzia impariamo attraverso l’attività dei sensi non solo a conoscere e ad amare il mondo con tutte le sue qualità e i suoi fenomeni, ma attraverso tale attività plasmiamo anche i nostri corpi. Questo vale in particolare per l'infanzia, fino agli otto anni circa, quando disponiamo della spontanea capacità di imitare. Tale capacità innata di imitare agisce nel periodo in cui le sensazioni passano lasciando su di noi un segno.

COME ABBIAMO VISSUTO L’ESPERIENZA E LA CURA DEI SENSI DURANTE L'INFANZIA E LA GIOVINEZZA, SE ORA È COSÌ DEBOLE IL LEGAME CON CIÒ CHE ACCADE INTORNO A NOI, TANTO DA LASCIARCI SPESSO INDIFFERENTI? Quando si vede qualcosa, vi è la possibilità o di percepirlo con il corpo o di imitarlo grazie all’attività del corpo. L’attività imitativa individuale è anche lo stimolo adeguato per lo sviluppo delle funzioni motorie e sensoriali del corpo. Sia le funzioni sensoriali, sia le capacità motorie si formano solo lentamente durante l'infanzia fino a raggiungere la piena funzionalità. In questo esercitare il corpo e sviluppare il sé, sono compresi tutti gli organi e le loro funzioni. Proprio nei più piccoli si può ancora osservare direttamente come qualcosa di bello che hanno visto, qualcosa che provoca in loro una grande gioia, agisca in modo tanto potente da farli saltare dalla gioia o bagnare i pantaloni; questa forte trasformazione corporea di sensazioni e di esperienze non sarà più possibile in età successive. Diminuisce nella misura in cui si sviluppa il pensare utilizzato per la rielaborazione del dato sensoriale. Quando la maestra d’asilo batte le mani, anche i bambini iniziano subito a battere le mani. Gli scolari non lo faranno più spontaneamente, o forse solo in prima o seconda classe. Più tardi lo faranno solo su richiesta, e quando un motivo sentimentale o razionale li spingerà a farlo. Oggi si è ancora troppo poco attenti a quanto e in che alto grado lasci il segno il modo in cui viene attivamente

utilizzato l’organismo nella sua crescita, sviluppo e salute. Il grande merito di Rudolf Steiner è stato d’aver introdotto nella pedagogia una problematica orientata in senso medico. Così negli asili Waldorf nulla di scolastico viene proposto ai bambini in età prescolare, ma si tiene conto della necessità che possano esercitare attività sensoriali. Sono queste, infatti, le indicazioni più importanti anche per lo sviluppo fisico.

IL SENSO DEL MOVIMENTO È LEGATO ANCHE A UN’ESPERIENZA EMOTIVA CHE HA UN SIGNIFICATO FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO SUCCESSIVO: LA SENSAZIONE DELLA LIBERTÀ

IL SENSO DEL MOVIMENTO E LA SUA CURA Il senso del movimento funziona fisicamente sulle fasce muscolari (i nervi sono organi della muscolatura sensibili al movimento interno del corpo sui mutamenti di tensione nei muscoli). Connessa a questo senso è anche la percezione della forza legata ai muscoli. Nell'infanzia in particolare, il senso del movimento è della massima importanza per lo sviluppo fisico complessivo. Quanto più un bambino impara a muoversi in modo abile e coordinato e a rendere attivo il suo senso del movimento, tanto più diverrà differenziato ed efficiente il sistema nervoso che percepisce tutti questi schemi di movimento e, percependoli, li trasforma e fa maturare se stesso. Con i bambini cerebrolesi viene praticata una ginnastica specifica, con esercizi di coordinazione e movimento, che agisce sul sistema nervoso risanandolo. Proprio oggi è così importante la necessità di un movimento adeguato all’età, perché i bambini in genere si muovono troppo poco. Spesso stanno seduti a casa, in macchina, a scuola, davanti alla televisione. Si possono contare sulle dita di una mano le ore in cui si muovono in modo adeguato. Il risultato è che ogni anno negli screening scolastici aumentano i casi con problemi di postura e danni allo scheletro ed è difficile trovare un bambino del tutto sano dal punto di vista del movimento. Il senso del movimento è legato anche a un’esperienza emotiva che ha un significato fondamentale per lo sviluppo successivo: la sensazione della libertà. Ragazzi che si lanciano giù per una montagna di corsa o con la bici, fanno così un’esperienza di libertà. Libertà di movimento significa proprio sperimentare la libertà. Bambini che non hanno il permesso di toccare nulla in casa perché si deve guardare la televisione, sono costantemente limitati nell’esperienza della libertà, e quest’esperienza di non libertà si proietta poi sul senso della vita che verrà elaborato nelle età successive.


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I BAGNI IN DISPERSIONE OLEOSA: UNA PORTA D’ACCESSO AL SISTEMA IMMUNITARIO

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a cura di Artemedica

o scopo dei bagni in dispersione oleosa è quello di rafforzare il sistema immunitario in modo da evitare processi di eccessivo rialzo (ad es. attacchi reumatici) o calo della temperatura e metterlo in condizione di ritrovare un equilibrio stabile. Come dimostra la febbre, c’è un nesso diretto tra evento immunitario e temperatura corporea. Una reazione immunitaria sana si manifesta con una breve febbre risanante. D’altro canto vale il principio che più bassa è la temperatura corporea, tanto più debole è il sistema immunitario. Il nostro sistema immunitario lavora in modo ottimale a una temperatura di 37° C. Le temperature superiori ai 37° entrano nella sfera delle malattie infiammatorie, mentre quelle inferiori ai 37° segnalano una tendenza alla sclerotizzazione, all’irrigidimento e al raffreddamento. Con la tendenza a temperature basse il corpo si fornisce da sé un aiuto producendo un’infiammazione e quindi un riscaldamento allo scopo di ritornare alla propria temperatura normale. In caso d’infiammazione cronica l’organismo non riesce a porre fine all’infiammazione, vi resta invischiato, con una conseguente cronicizzazione della patologia. Il bagno in dispersione oleosa si aggancia direttamente a questo nesso tra forza immunitaria e temperatura corporea.

GLI OLII Speciali oli eterici mischiati a purissimo olio di oliva vengono dispersi in acqua sfruttando il principio del vortice. L’acqua scorrendo passa in una piccola ampolla di vetro che le impone un movimento vorticoso che assorbe lentamente e polverizza l’olio. Le goccioline di olio così ottenute risultano talmente piccole da riuscire a varcare la barriera costituita dalla pelle (i controlli svolti dall’Università di Monaco hanno evidenziato un aumento del-

l’assorbimento di olio del 50%). Attraverso il sistema dei capillari, l’olio arriva poi al sangue. La spazzolatura, stimolando la circolazione, favorisce ulteriormente l’assorbimento dell’olio nel sangue. La temperatura dell’acqua viene tenuta inferiore a quella corporea di 1 o 2 gradi perché ciò risulta particolarmente piacevole. Durante la fase di riposo gli oli vengono scomposti nel sangue liberando così la loro intima energia (come il legno che, bruciando, disperde la propria energia sotto forma di calore).

IL BILANCIO TERMICO DELL’OLIO FAVORISCE ALL’INTERNO DELL’ORGANISMO UNA SOTTILE E INTENSA STIMOLAZIONE DELLA REGOLAZIONE TERMICA RAPPORTATA ALLA TEMPERATURA DI BASE. Nei bagni a dispersione oleosa si possono usare oltre 40 oli, scelti a seconda delle finalità terapeutiche. Il bilancio termico dell’olio favorisce all’interno dell’organismo una sottile e intensa stimolazione della regolazione termica rapportata alla temperatura di base. Ciò avviene in modo più intenso e differenziato di quanto non possa avvenire grazie a una semplice applicazione di calore esterno. In caso di temperatura bassa, tipica dei cali delle difese immunitarie, ciò porta, dopo un’ora di riposo, a un aumento della temperatura di 1° C e a un conseguente netto rafforzamento del sistema immunitario. L’aspetto interessante è che, invece, a seguito del bagno, la temperatura corporea di un paziente affetto da processi infiammatori, che tende quindi a una temperatura corporea superiore ai 37°C, si abbassa. L’infiammazione, come pure gonfiori e dolori, si riducono. Grazie alla regolazione termica reattiva, successiva al bagno, e all’azione concomitante degli oli usati si ottie-


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ne un rafforzamento del sistema immunitario che si manifesta nel riequilibrio delle temperature basse e delle reazioni eccessive. Ciò induce una rivitalizzazione delle sfere che avevano finito per irrigidirsi.

EFFETTI DEL BAGNO Il trattamento delle patologie a carattere reumatico, la scelta degli oli, la temperatura e la durata del bagno dipendono, di volta in volta, dal quadro generale dei disturbi: in caso di artrosi vanno sciolti prima i depositi cartilaginei accumulatisi in modo non fisiologico. Inizialmente ciò può provocare un passeggero peggioramento dei disturbi. Spesso già dopo il primo bagno si ha, però, un notevole miglioramento dei dolori e una diminuzione degli impedimenti motori. Non appena la cartilagine non fisiologica si è sciolta si può procedere alla ricostituzione della cartilagine fisiologica. Grazie a un attento ricorso ai bagni in dispersione oleosa si può addirittura ottenere una completa rigenerazione delle cartilagini. L’artrite si accompagna all’infiammazione di parecchie articolazioni e assume spesso decorso cronico. In questo caso occorre calmare il più rapidamente possibile l’infiammazione e guidare il processo di guarigione in modo da “porre termine”, da un canto all’infiammazione e, d’altro canto, da evitare reazioni eccessive. Contrariamente a quanto accade nell’artrosi e nell’artrite, i pazienti affetti da reumatismi delle parti molli (fibromialgia) hanno dei dolori senza che le radiografie evidenzino alterazioni o le analisi di laboratorio valori alterati. L’esame al microscopio dei punti dolenti ha addirittura rivelato proliferazioni delle fibre tendinee o una diminuzione delle fibre muscolari, che tradiscono una locale carenza di ossigeno conseguente a un disturbo dell’irrorazione sanguigna. In tal caso occorre migliorare l’apporto di ossigeno e contrastare il non riconoscimento dei tessuti da parte di sostanza base del connettivo e connettivo già formato (membrana muscolare e tendini, ad es.). Curiosamente, nelle forme di fibromialgia, nelle collagenosi (dermatomiositi, sclerodermie, lupus eritematoso, ad esempio), all’interno del sangue sono presenti degli anticorpi contro la propria muscolatura, pelle o proteine. Il corpo non riconosce il proprio tessuto e sviluppa anticorpi contro di esso. Anche in questo caso si tratta di contenere l’infiammazione.

SI TRATTA DI CONTENERE L’INFIAMMAZIONE E RIDURRE CONTEMPORANEAMENTE IL PROCESSO DEGENERATIVO PRIMARIO COI BAGNI IN DISPERSIONE OLEOSA. Anche in presenza del morbo di Bechterew, la malattia infiammatoria della colonna vertebrale, si tratta di contenere l’infiammazione e ridurre contemporaneamente il processo degenerativo primario coi bagni in dispersione oleosa. L’elemento comune a tutte le forme di reumatismo infiammatorio è una sorta di disturbo della comunicazione tra tessuto connettivo formato e non formato. Essi si “estraniano” reciprocamente con conseguente sviluppo di un processo immunologico che produce anticorpi contro il proprio tessuto corporeo. Assieme al bilancio termico, il sistema immunitario ha la funzione di distinguere tra elementi corporei propri ed estranei allo scopo di proteggerne le peculiarità. Esso porta nel nostro organismo un ordine adatto a noi. Nelle patologie reumatiche questa funzione dell’ordine è alterata. I bagni in dispersione oleosa sono uno strumento efficace per rafforzare direttamente questa funzione ordinatrice.

Centro ARTEMEDICA

Bagni in Dispersione Oleosa MANUELA MURADA infermiera con formazione specifica legata alla medicina antroposofica


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