Artemedica n.31: L'artemisia

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ARTEMEDICA Autunno 2013 - Numero 31

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LOTTA ALLA MALARIA

ARTEMISIA, FONTE DI SPERANZA PER L’AFRICA di Augustin Konda Ku Mbuta

L

a malaria rappresenta, ancora oggi, un vero flagello. Ogni anno nel mondo si registrano 500 milioni di casi, e oltre 1 milione di decessi. Fra tutti, l’Africa è il continente più colpito. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione mondiale per la sanità (OMS) ogni 5 secondi un africano muore di malaria. Nell’immenso continente africano, più del 90 per cento della popolazione vive in enclave isolate, lontane dalle reti di comunicazione e prive di mezzi di trasporto. Le piste carrozzabili più vicine sono situate a una distanza di mezza giornata di cammino e il passaggio di un camion è un evento di cui parla tutto il villaggio. Le moderne infrastrutture mediche sono invece ubicate nelle città o, al massimo, nei maggiori centri rurali. Inoltre, lo scarso potere d’acquisto della popolazione fa sì che il sistema sanitario sia accessibile solo a una piccola minoranza di privilegiati. Di solito i malati sono trasportati verso il centro sanitario più vicino in bicicletta o con una barella di fortuna se non, addirittura, sulle spalle di un parente. E spesso muoiono durante il tragitto. In questo stato di cose, l’Artemisia annua (Artemisia annuale), assunta sotto forma di infuso o decotto, rappresenta un potente strumento nella lotta alla malaria. Anche perché non è stato finora riscontrato – così come è avvenuto con la scorza della china (Cinchona) – lo sviluppo di alcuna forma di resistenza da parte del plasmodium nei confronti dell’artemisina. Dal 1998, in una decina di paesi africani (tra i quali Congo, Uganda, Ruanda, Malawi, Camerun, Ciad, Etiopia, Mozambico) i gruppi Anamed, una ONG tedesca, si sono impegnati nello sviluppo di progetti di sensibilizzazione volti a diffondere l’impiego dell’infuso dell’ibrido naturale di Artemisia annua. Un’azione svolta non solo nei confronti dei centri sanitari ma anche e soprattutto verso i guaritori e la popolazione. In Africa, infatti, oltre l’80 per cento della popolazione ricorre alla medicina tradizionale locale per curarsi.

Augustin Konda Ku Mbuta, biologo e ricercatore, è animatore presso Anamed (Aktion Natürliche Medizin, Azione per la medicina naturale), organizzazione non governativa tedesca.

In prospettiva, le applicazioni di questa pianta e i suoi impieghi medicali (malaria, bilhaziose, dissenteria, Aids, etc.) costituiscono una fonte di speranza per le popolazioni africane, consentendo di salvare numerose vite, oggi inutilmente sacrificate alla malaria. A titolo indicativo tra il 2011-2012, nel quadro del progetto sviluppato dall’Istituto Cooperazione Economica Internazionale (ICEI, una delle maggiori organizzazioni


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