Ottagono 274, October 2014

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DESIGN ARCHITECTURE MAGAZINE

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I - € 10,00 GB - € 16,50 NL - € 17,50 D - € 18,00 F - € 17,00 E - € 12,00 P - € 14,85 USA - US$ 21,95 BR - BRL 55,00 HK - HK$ 140,00

Industrial Design

PROIEZIONI DI LUCE Compositori Comunicazione s.r.l. - Mensile - Anno XLIX - ISSN 0391-7487 - Poste Italiane spa - Spedizione in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 LO/MI

LIGHT PROJECTIONS

10 / 2014

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AFRICAN FABBERS PER UNA ECOLOGIA URBANA AFRICAN FABBERS FOR URBAN ECOLOGY // DAL 3D AL 4D, UN’EVOLUZIONE IN ATTO FROM 3D TO 4D: EVOLUTION IN PROGRESS // L’ELEGANZA PROGETTUALE DI ALBERTO MEDA DESIGN ELEGANCE BY ALBERTO MEDA // FOOD INTERIORS BY PHILIPPE STARCK // ALLE RADICI DEL PROGETTO: I DESIGN CENTRE THE ROOTS TO PRODUCTION: DESIGN CENTRES


36 / FOCUS ON

Ottagono 274 10/ 2014

IL MONDO DELLA LUCE

Creatività e innovazione tecnologica contraddistinguono un settore in espansione nel quale i lighting designer sono chiamati a individuare nuove modalità di approccio progettuale / THE WORLD OF LIGHT. Creativity and technological innovation distinguish an expanding sector in which lighting designers are called to find new design approaches Enrico Leonardo Fagone *

Dallo spazio domestico all’urban lighting, una rivoluzione epocale. Negli ultimi anni il settore dell’illuminazione ha registrato una crescita significativa dovuta alla diffusione di nuove tecnologie e apparati e, in misura non meno rilevante, a una domanda sempre maggiore di prodotti in grado di rispondere alle esigenze specifiche provenienti da ambiti diversi del progetto: dall’architettura al contesto domestico e dell’ufficio, dal contract all’outdoor. Contrassegnato da un’innovazione continua, il mondo illuminotecnico concentra gli sforzi nello sviluppo di sistemi LED evoluti riguardo a qualità di emissione e flusso, consistenza del colore e comfort visivo. Se la scelta delle sorgenti più appropriate per sostituire definitivamente le tradizionali fonti a incandescenza e alogene resta ancora un tema di attualità, le ultime sperimentazioni si concentrano nelle applicazioni di urban lighting e retail lighting in particolare. Si tratta di dispositivi ‘intelligenti’, gestibili tramite sistemi remoti di controllo appositamente studiati per migliorarne l’efficienza, ridurne i costi e, nel caso del retail lighting, per introdurre nuove modalità di visual merchandising. Le stime più aggiornate, come quelle dell’Outdoor Roadway and Area LED Lighting Market, indicano un incremento pari a 1,9 miliardi di dollari del mercato dell’illuminazione stradale e urbana entro il 2017 e una

quota che raggiungerà il 68% dell’intero settore illuminotecnico (fonte McKinsey) per l’ambito retail. Luce, design, architettura. Considerata ormai parte integrante di ogni progetto architettonico, la luce ha gradualmente acquisito un ruolo fondamentale e nel contempo delineato un ambito professionale specifico nel quale operano specialisti incaricati di definirne le prerogative funzionali e sfruttarne le potenzialità in termini di fruibilità e interazione con gli utenti. La luce d’altra parte è sì un elemento ‘intangibile’, ma nello stesso tempo capace di modificare in misura rilevante la percezione fisica ed emozionale degli spazi. Nella complessità delle produzioni del lighting design, appare sempre più evidente la necessità di spiegare le dinamiche di scenari in costante mutazione e, soprattutto, di orientare le esperienze creative e industriali nel segno di una coerente operatività. Il ruolo del lighting designer. Il mondo della luce sta vivendo una transizione senza precedenti nella quale se da una parte tecnologie disponibili, processi e applicazioni paiono avere radicalmente modificato le modalità di approccio sino a oggi adottate, è ormai chiaro quanto risulti importante nello stesso tempo salvaguardare il vasto patrimonio di esperienze di chi ha saputo cogliere queste trasformazioni per portare un contributo rilevante in una prospettiva


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futura. Lighting designer e manager intervengono nell’iter progettuale sin dagli avvii, per non considerare più gli aspetti illuminotecnici come secondari ma strategici per la qualità di ogni realizzazione. Nuovi approcci creativi. Una riflessione sul tema luce, quella proposta nelle pagine di Ottagono, per esplorare inedite modalità di fruizione, interazione, applicazione tecnologica e funzionale, ricerca e sperimentazione. Dall’architettura all’industrial design, dai problemi della sostenibilità all’universo degli oggetti, l’approccio creativo e progettuale è molteplice: funzionale, ipertecnologico, poetico, ergonomico, ecologico, terapeutico talvolta. Lo scopo è evidenziare progetti nei quali l’invenzione creativa interviene profondamente, promuovendo trasferimenti di competenze, impiego di nuove metodologie e processi di produzione e pure comportamenti diversi. Il rapporto con la luce. Una ricognizione sulla luce come materia dunque, prima ancora che apparato illuminante; luce come segno che concorre a definire un ambiente, sia esso parte del contesto domestico, alla scala urbana, o del paesaggio. Luce come percezione sensoriale, come dato ergonomico, qualitativo prima ancora che quantitativo, ma anche come dispositivo che estende le nostre azioni in un particolare contesto. In questo scenario sembra prendere consistenza la volontà di intrattenere con la luce un rapporto più intimo, primario nel senso ‘antropologico’ del termine. In molte circostanze i rimandi al contesto naturale sembrano delineare una vera e propria nuova estetica della luce e nel contempo dare vita a forme avanzate di interazione rubricate con l’espressione di Human Centric Lighting, basate sull’esperienza e il pieno coinvolgimento emozionale dell’individuo. From domestic space to urban lighting, a revolutionary breakthrough. In recent years there has been significant growth in the lighting sector due to the diffusion of new technologies and devices and, to no lesser degree, to an increasing demand for products that meet specific requirements in various ambits of design: from architecture to homes and offices, from contract to outdoor. Marked by innovation, the lighting engineering world is focusing on the development of advanced LED systems in terms of emission and flow quality, colour consistency and visual comfort. Though the choice of the most suitable lighting sources to ultimately replace the traditional incandescent and halogen sources remains topical, the latest experiments concentrate particularly on urban and retail lighting applications. These consist of ‘intelligent’ devices managed by remote control systems, devised to increase efficiency, reduce costs and, in the case of retail lighting, to introduce new forms of visual merchandising. The latest estimates, such as the Outdoor Roadway and Area LED Lighting Market report, indicate

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an increment of 1.9 billion dollars in the urban and street lighting market by 2017 and a quota that will reach 68% of the entire lighting engineering sector (McKinsey) for retail applications. Light, design, architecture. By now seen as an integral part of every architectural project, lighting has gradually acquired a fundamental role, developing its own professional ambit where specialists work to discover all its functional qualities and exploit its potential in terms of usability and interaction with users. Light is certainly an ‘intangible’ element but it can also impact hugely on our physical and affective perception of space. In the complexity of lighting design output, it is increasingly evident that we need to explain the dynamics of constantly mutating scenarios and orient creative and industrial experience towards greater coherency. The role of the lighting designer. The lighting world is going through an unprecedented transition where, while on the one hand the technology available – both processes and applications – seems to have radically changed the approaches used up to now, it has become clear how important it is also to safeguard the wealth of experience inherited from those who have capitalised on these transformations to make an important contribution for the future. Lighting designers and managers are able to intervene at the earliest stages of the design process, no longer seeing lighting aspects as secondary but as strategic factors for quality in every creation. New creative approaches. What Ottagono is proposing on these pages is a reflection on the topic of lighting, to explore unprecedented ways of using and interacting with light, technological and functional applications, research and experimentation. From architecture to industrial design, from the problems of sustainability to the universe of objects, today’s creative design approach is multifaceted: functional, hypertechnological, poetic, ergonomic, ecological, even therapeutic. The aim is to highlight projects in which creative intervention impacts deeply, transferring skills, using new methodologies and production processes, and behaving differently. Relationship with light. Thus we undertake an exploration into light as material, before looking at it as an illuminating device; light as a concurring factor in defining a setting, be it part of the home, the urban or the landscape. Light as sensorial perception, as an ergonomic, qualitative rather than quantitative factor but also as a device that extends our actions in a given context. In this scenario, the desire to engage in a more intimate relationship with light seems to emerge, one that is primary in the ‘anthropological’ sense of the word. In many circumstances, references to the natural context seem to delineate a real, new aesthetic of light, bringing to life an advanced form of interaction under the name of Human Centric Lighting, based on the experience and full affective involvement of the individual. © RIPRODUZIONE RISERVATA

* Enrico Leonardo Fagone Architetto, è docente presso la Wuyi University di Jiangmen, Guangdong, l’Henan Polytechnic (Cina) e la Scuola di Design dell’Istituto Marangoni di Milano. Presiede la Commissione Design per l’Ambiente dell’Osservatorio Permanente del Design italiano ADI. È consulente e progettista per Quick Lighting e QuickUSA, Baltimora. A qualified architect, he teaches at Wuyi University in Jiangmen, Guangdong, at Henan Polytechnic (China) and at the Design School of Marangoni Institute in Milan. He heads the Design Commission for the Environment at the Italian ADI Design Permanent Observatory. He acts as consultant and designer for Quick Lighting and QuickUSA, Baltimore.


74 / DESIGN ENCYCLOPAEDIA

Ottagono 274 10/ 2014

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4D QUANDO LE TRE DIMENSIONI DIVENTANO QUATTRO WHEN THREE DIMENSIONS BECOME FOUR Alessia Zanelli*

Mentre le possibilità offerte dalla stampa 3D stanno ridefinendo una molteplicità di settori differenti, l’arrivo della stampa 4D si accinge a rivoluzionare nuovamente interi scenari While the scope offered by 3D printing is redefining an array of different sectors, the advent of 4D printing looks set to revolutionise entire scenarios once again

© SELF-ASSEMBLY LAB, MIT + STRATASYS LTD + AUTODESK INC.


Ottagono 274 10/ 2014

Tra le protagoniste indiscusse di questi ultimi anni, la stampa 3D concorre come fattore chiave nell’emergere di un nuovo scenario creativo e produttivo che tra non molto si ipotizza delineerà un vero mutamento di paradigma. Alcuni aspetti, in particolar modo, si stanno rivelando decisivi nel determinare il cambiamento: la sempre crescente diffusione e democratizzazione degli strumenti e delle possibilità di creazione, le innovazioni riguardanti le tipologie di macchinari e la possibilità di utilizzare una molteplicità sempre maggiore di materiali. Ambito, quest’ultimo, dove le ricerche in atto stanno rivelando le opportunità forse più innovative e determinanti. Diverse sono a oggi le occasioni di acquistare stampanti 3D a prezzi accessibili, un indirizzo su tutti: Cubify.com, piattaforma virtuale dove è inoltre possibile caricare e vendere i propri progetti, oppure acquistare quelli altrui e, se non si ha modo di produrre autonomamente, ordinare on line la creazione. Altra opzione interessante per la produzione è offerta da 3D Hubs, un servizio che mette in rete chi ha un progetto ma non i mezzi per realizzarlo e i più vicini Hub dotati della strumentazione necessaria o, ancora, i FabCafe che ibridano l’offerta di una caffetteria con l’opportunità di realizzare le proprie creazioni e personalizzare i propri oggetti. Per quanto concerne la strumentazione, la diversificazione è sempre crescente. Tra le proposte più interessanti: 3Doodler, una penna che espelle filamenti di plastica e permette di creare facilmente piccole strutture tridimensionali stabili; Mataerial, una sorta di braccio meccanico che consente di realizzare in 3D anche creazioni curvilinee di grandi dimensioni su superfici non orizzontali e irregolari; BigRep ONE, una stampante 3D di dimensioni tali da permettere la realizzazione in un unico pezzo di costruzioni di grandi dimensioni come, ad esempio, pezzi d’arredamento; Structure Sensor, un sensore che può essere semplicemente agganciato all’iPad rendendolo capace di scansionare e mappare in 3D spazi, oggetti e persone che possono successivamente essere ricreati tridimensionalmente. I settori in cui la stampa 3D viene oggi utilizzata sono ormai innumerevoli, così come i materiali adoperati. Nel

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mondo culinario Natural Machines ha recentemente proposto una stampante da cucina – Foodini – in grado di produrre, ad esempio, pizza, ravioli e cioccolato; in campo medico, invece, è esemplificativo il caso di Bespoke Innovations che utilizza la stampa 3D per creare rivestimenti protesici su misura e personalizzabili; nell’ambito dell’architettura lo studio DUS Architects sta costruendo ad Amsterdam la 3D Print Canal House, una casa interamente realizzata con questa tecnologia. Nella moda uno dei casi più interessanti, tanto per i risultati estetici quanto per l’innovativa resa dei materiali, è dato dal lavoro di Iris van Herpen che ormai da anni, avvalendosi della collaborazione di diversi specialisti, utilizza la stampa 3D per creare pezzi spettacolari tanto scultorei quanto sempre più flessibili, adattabili, indossabili. Mentre la portata innovativa della stampa tridimensionale non si è ancora rivelata del tutto, la stampa 4D sembra guardare già oltre. L’orizzonte sono le opportunità rivoluzionarie offerte dalla possibilità di creare forme programmate per modificarsi autonomamente. All’avanguardia in questo settore il Self-Assembly Lab, laboratorio di ricerca interdisciplinare del MIT diretto da Skylar Tibbits che, in collaborazione con Stratasys e Autodesk, ha già presentato diversi esperimenti in cui alla stampa 3D multimateriale viene annessa la capacità della trasformazione. Lo studio Nervous System, invece, utilizza un metodo di stampa, denominato Kinematics, che permette di creare strutture tridimensionali flessibili formate da un sistema di forme pieghevoli composte da moduli articolati e consente di realizzare oggetti di grandi dimensioni in stampanti di misure inferiori. Infine, sulle possibilità della stampa 4D sta lavorando un team dell’University of Colorado - Boulder che – guidato da H. Jerry Qi, professore associato di ingegneria meccanica e dal suo collaboratore Martin L. Dunn della Singapore University of Technology and Design – ha sviluppato un metodo di stampa che, incorporando fibre ‘shape memory’ nei materiali utilizzati per la stampa 3D, permette di produrre oggetti che, creati in una forma, possono autonomamente assumerne un’altra.

* Alessia Zanelli Laureata in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo e in Sistemi e comunicazione della moda presso l’Università di Bologna, collabora in qualità di trendwatcher con l’osservatorio internazionale Tomorrow Now alla base del Capri Trendwatching Festival. Ha lavorato anche nel settore educativo e come web writer e si interessa principalmente di innovazione, moda, design e comunicazione. A graduate in DAMS (disciplines in art, music and performance) and Fashion Systems and Communication at Bologna University, she contributes as trendwatcher at the international observatory Tomorrow Now, behind the Capri Trendwatching Festival. She has also worked in the education sector and as web writer, and primarily focuses on innovation, fashion, design and communication.

© SELF-ASSEMBLY LAB, MIT + STRATASYS LTD + AUTODESK INC.


84 / WORLD NEWS

Ottagono 274 10/ 2014

Animo multimediale MULTIMEDIA SOUL Valentina Auricchio

Quali sono le sfide future nell’ambito degli apparecchi elettronici? Abbiamo chiesto a tre design manager, che dirigono squadre di progetto internazionali, di raccontarci il funzionamento delle loro piattaforme creative What challenges does the future hold in electronic devices? We ask three design managers helming international teams to talk to us about how their creative platforms work


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Dalle interviste che seguono emergono alcuni fattori comuni che caratterizzano l’organizzazione e la gestione della creatività all’interno di gruppi multidisciplinari di progetto. Tuttavia, ogni realtà aziendale richiede un processo progettuale autoctono che nasce dalla combinazione di più culture: la cultura d’impresa (le sue origini e la filosofia che la guida), l’identità di marca (la sua storia e le risorse accumulate nel tempo) e l’animo di chi lo dirige (il design manager). Da una lettura veloce e superficiale sono storie apparentemente molto simili, ma è nel dettaglio dei progetti realizzati e di come si sviluppano che bisogna ricercare i segreti del loro successo. In ASUS la libertà creativa della squadra di progettisti trova sfogo anche nel disegno di installazioni sperimentali che allargano la visione progettuale, creando spazi interattivi in cui la tecnologia svanisce a favore di una fruizione intuitiva dello spazio. In Samsung la gerarchia dei gruppi di progetto è importante, ognuno ha una sua specializzazione e un ruolo nella catena creativa, ma è dall’interazione che nasce l’innovazione. Il ruolo del designer è quello di rendere visibile ciò che ancora non esiste e di trasformare le innovazioni tecnologiche in esperienze di vita. In HTC lo stretto rapporto tra gruppo creativo e tecnici della produzione permette di perfezionare ogni piccolo dettaglio. Mantenere le fasi produttive più strategiche all’interno dell’azienda consente un continuo dialogo tra ideazione e ingegnerizzazione fino alla messa a punto del prodotto finale. Difficile scegliere a quale realtà mandare un curriculum, perché in tutte e tre emerge una grande passione per questo lavoro, la ricerca e la sperimentazione.

WORLD NEWS / 85

The following interviews reveal a few common traits in the organisation and management of creativity within multidiscipline design groups. Nonetheless, each company draws on an independent design process that emerges from the combination of various factors: the enterprise context (its origins and its guiding philosophy), brand identity (its history and the resources accrued over time), and the spirit of its leader (the design manager). A skim read points to stories that appear very similar, but a more detailed look at the projects and how these are developed is where the secrets to their success should be delved for. At ASUS, the design team’s creative freedom is also left unleashed in shaping experimental installations that expand design vision to generate interactive areas where technology vanishes in favour of an intuitive approach to space. At Samsung, hierarchy of the design groups is important and each one contributes a specialisation and plays a part in the creativity chain, but innovation springs from interaction. The designer’s role is to make what does not yet exist visible and to convert technological innovation into life experiences. At HTC, the close relationship between the creativity group and the production technicians allows every tiny detail to be perfected. Keeping the manufacturing stages more strategic within the company enables constant dialogue between the concept and the engineering, through to the fine-tuning of the end product. It would be hard to choose which company to send a CV to, since all three show a sincere passion for their work, research and experimentation. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo sviluppo di nuovi prodotti nasce dall’analisi degli utenti finali. L’idea di ASUS Vivo PC scaturisce dal desiderio di ridurre le dimensioni del computer a una forma semplice e riconoscibile. Per installare un nuovo hardware basta aprire il contenitore come se fosse una scatola per i biscotti. Development of new products stems from end user analysis. The idea for ASUS Vivo PC comes from the desire to compact the computer size into a straightforward and recognisable form. New hardware is installed simply by opening the container, just like with a biscuit tin.


94 / SHORT STORIES

Ottagono 274 10/ 2014

Disegnare e produrre per grandi numeri LARGE-SCALE DESIGNING AND PRODUCING Erica Marson


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di tipo funzionale, culturale, tecnologico o economico”. Nursyrolly, by MM Design, Gli elementi di questa definizione, GPI Italia. insieme alle naturali evoluzioni emerse negli anni guidano MM Design, Design Group Italia Industrial design. Tomás Maldonado e Smool. Ci sono punti di contatto parla di “un’attività progettuale che e visioni diverse nate da esperienze consiste nel determinare le proprietà quotidiane e anni di attività, con formali degli oggetti prodotti lo sguardo in una unica direzione: industrialmente, per proprietà migliorare la qualità dell’esperienza formali dovendosi intendere non dell’utilizzatore, introducendo solo le caratteristiche esteriori, ma soluzioni tecnologicamente soprattutto le relazioni funzionali e avanzate e di semplice utilizzo. strutturali che fanno di un oggetto un’unità coerente sia dal punto di Industrial design. Tomás Maldonado vista del produttore sia dell’utente. speaks of “a creative activity whose Poiché, mentre la preoccupazione aim is to determine the formal esclusiva per le caratteristiche qualities of objects produced by esteriori di un oggetto spesso industry. These formal qualities nasconde il desiderio di farlo are not only the external features apparire più attraente o anche but are principally those structural di mascherarne le debolezze and functional relationships which costitutive, le proprietà formali convert a system to a coherent unity di un oggetto (…) sono sempre il risultato dell’integrazione di diversi fattori, siano essi

Videoproiettore/video projector DMS 710, by Design Group Italia, 3M.

both from the point of view of the producer and the user. Furthermore, whereas an exclusive preoccupation for the external features of an object often conceals the desire to make it appear more attractive or to mask construction weaknesses, the formal qualities of an object (…) are always the result of the integration of various factors, which may be of a functional, cultural, technological or economic type.” The elements in this definition, together with aspects naturally evolving and emerging over the years, orient MM Design, Design Group Italia and Smool. They share points of contact while also having different visions, stemming from everyday experience and years in the profession, but all look in the same direction: improving user experience quality by introducing technologically advanced solutions that are easy to use. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Street, by Smool, Qwic.


120 / WORLD NEWS

Ottagono 274 10/ 2014


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WORLD NEWS / 121

Urban [FabLab] ecologies Silvia Airoldi

© ELENA BELLANTONI

African Fabbers indaga il possibile ruolo dei FabLab nei nuovi processi sociali di trasformazione urbana, in ambito progettuale e produttivo. Ne parliamo con il responsabile scientifico Paolo Cascone African Fabbers investigates feasible roles for FabLabs in new urban social transformation processes, in the design and production fields. We talked to its scientific director, Paolo Cascone

African Fabbers è solo uno dei progetti più recenti. Il tema, però, ha radici profonde che si combinano a un lungo lavoro di ricerca, come ci spiega Paolo Cascone, responsabile scientifico di Urban FabLab, il laboratorio che ne ha curato l’ideazione e nel quale Cascone ha trasferito il suo percorso di conoscenze e sperimentazione. “Parliamo di ecologia urbana e del rapporto tra computational design, fabbricazione digitale e autocostruzione. Questo processo progettuale utilizza le variabili ambientali in maniera creativa, spesso ispirandosi all’ingegneria biomimetica e agli studi analitici relativi alla morfologia e all’evoluzione dei sistemi biologici, in qualità di driver progettuali e strategici di un design performativo e sostenibile”, spiega Cascone. Dopo la laurea in Architettura a Napoli, gli studi all’Architectural Association School of Architecture di Londra e un PhD in Environmental engineering – circa dieci anni fa – influenzano la sua formazione e le future


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