AMANAGEMENT SSET
9 € | N°7 | Novembre - Dicembre 2018
LA RIVISTA DEL RISPARMIO GESTITO
ISSN 2532-9669
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LOM/MI/5193 -Prima immissione 21/12/2018 - Bimestrale | N°7 - www.newassetmanagement.it
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PIÙ FLESSIBILITÀ PER ADATTARSI AI CAMBIAMENTI Marco Negri, head of southern Europe di Legg Mason, spiega come, grazie a un modello multi-affiliate, si riesca a coprire sia le asset class tradizionali sia quelle alternative. Con l’obiettivo di diversificare e cercare una maggiore specializzazione Marco Negri
SOSTENIBILITÀ
GESTIONI
SONDAGGIO
Investimenti in crescita con qualche interrogativo
Costi troppo alti e massa critica ancora limitata
I prodotti finanziari più graditi al mercato
EDITORIALE
Antifragilità per convivere con l’incertezza Angela Maria Scullica @AngelaScullica
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a ricerca della stabilità finanziaria è stato finora l’obiettivo principale perseguito dai regulator e delle banche centrali. Con stabilità finanziaria si intende, secondo quanto dice il Dizionario di Economia e Finanza della Treccani, quella «Condizione che caratterizza un sistema finanziario quando questo riesce a facilitare l’allocazione delle risorse fra settori, fra aree geografiche e nel tempo a consentire la formazione di prezzi congrui delle attività finanziarie; a limitare la concentrazione dei rischi permettendone la gestione attraverso l’uso di appositi strumenti; ad assicurare il funzionamento del sistema anche quando esso è soggetto a eventi avversi inattesi, impedendo che eventuali crisi isolate possano aggravarsi e diffondersi generando quindi una crisi sistemica». Essa si fonda sull’assunto della razionalità, principio base dell’approccio neoclassico per il quale il sistema economico possiede al proprio interno un efficace meccanismo di autoequilibrio che nel lungo periodo porta all’efficiente utilizzo delle risorse. Ma la crisi e il veloce progredire delle tecnologie che rende il mondo fortemente interrelato e interconnesso amplificando fenomeni e squilibri, stanno dimostrando che i mercati sono instabili per natura in quanto sottoposti a un’incertezza sostanzialmente ineliminabile. Alan Greenspan, presidente della Fed dal 1987 al 2006 e sostenitore del monetarismo, nel 2008, in seguito al fallimento della Lehman Brothers, dichiarò al Congresso americano che la teoria monetaria seguita non solo si era dimostrata inadeguata, ma sostanzialmente sbagliata. Il riconoscimento dell’incapacità dei modelli previsivi del pensiero mainstream, di anticipare la crisi e di definire strategie efficaci di uscita, diede spazio ai sostenitori delle teorie neokeynesiane e post-keynesiane che chiedevano un maggiore intervento pubblico nei meccanismi di regolazione dei mercati e nella correzione dei trend economici
avversi. L’industria del risparmio gestito si rivolse alla finanza comportamentale perché quest’ultima presentava in qualche modo modalità con cui si sarebbero potuti influenzare i comportamenti degli individui. Ma anche le cosiddette “spintarelle gentili” si riconducevano alla razionalità e quindi alla teoria neoclassica dimostrandosi nei fatti sostanzialmente incapaci di raggiungere gli obiettivi a cui erano stati preposti. Oggi in pratica l’idea forte che si sta facendo strada è quella di accettare e convivere con l’inevitabile instabilità, incertezza e irrazionalità dei comportamenti e dei mercati, preparandosi ad affrontare e a superare le avversità. Nassim Nicholas Taleb, filosofo empirico, ricercatore e professore di gestione del rischio all’Università di New York, espone questo nuovo approccio nel suo libro “Antifragile. Prosperare nel disordine”. Con antifragilità si intende la capacità non solo di resistere, ma anche di trarre beneficio da eventi negativi che necessariamente fanno parte della vita dei mercati, degli individui, delle società. Antifragile è colui, individuo o sistema, che riesce non solo a reggere l’urto di un trauma, una crisi o una calamità improvvisa, ma anche ad evolvere e migliorare da essi. Viene quindi data per scontata l’incertezza di fondo alla base di tutti modelli stocastici di sviluppo e quindi la necessità di preparare strumenti ed attitudini in grado di reagire prontamente ad inversioni di tendenze o evoluzioni negative in modo da assicurare comunque la crescita. Impresa non facile tenendo conto che le persone non amano l’incertezza che provoca ansia e panico. Finora si è cercato in qualche modo di rassicurare i mercati con stime e dati prospettici mentre oggi dobbiamo riconoscere che previsione e controllo sono due termini a cui non va attribuita quell’importanza che hanno avuto. E che la massima attenzione va invece posta verso lo sviluppo di capacità in grado di gestire l’incertezza.
Novembre / Dicembre 2018 Asset Management
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EDITORE
SOMMARIO
Le Fonti S.r.l. Via Dante, 4, 20121, Milano DIRETTORE RESPONSABILE Angela Maria Scullica angela.scullica@lefonti.it REDAZIONE Federica Chiezzi federica.chiezzi@lefonti.it REDAZIONE GRAFICA Valentina Russotti SEGRETERIA DI REDAZIONE segreteria@lefonti.it COLLABORATORI Giulia Andreoli, Filippo Cucuccio, Filippo Fattore, Maurizio Montagna, Guido Sirtoli, Nino Sunseri, Paolo Tomasini, Gloria Valdonio, Gabriele Ventura
SCENARI 6
Prodotti finanziari, i più richiesti e le prospettive del 2019
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Nel mirino della Banca d’Italia le commissioni troppo alte
COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE Claudia Chiari COORDINAMENTO INTERNAZIONALE ( New York, Dubai, Hong Kong, Londra, Singapore) Alessia Liparoti alessia.liparoti@lefonti.it
PROTAGONISTI 14
Legg Mason: il nostro segreto? È il modello multi-affiliate
PROGETTI SPECIALI Alessia Rosa alessia.rosa@lefonti.it INNOVAZIONE E DIGITAL MARKETING Simona Vantaggiato simona.vantaggiato@lefonti.it REDAZIONE E STUDI TELEVISIVI Via Dante 4, 20121 Milano - tel. 02 87386306 Per comunicati stampa inviare a: press@lefonti.it EDITORIAL OFFICES Londra - Milano - New York - Singapore Dubai - Hong Kong TIPOGRAFIA Grafica Novarese Snc Via Marelli 2, San Pietro Mosezzo
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Il risparmio per l’economia reale
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Il toro da battere è sempre Wall Street
PRODOTTI E SERVIZI 44
Dai Pir ai Cir risparmiatori al bivio
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Fondi pensione più vicini all’economia reale
DISTRIBUZIONE
MERCATI E BUSINESS 18
Sostenibilità in crescita con qualche interrogativo
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I Btp e la febbre dello spread
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Giocare in difesa
UFFICIO ADV press@lefonti.it
RUBRICHE
DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA MePe - Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano
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Carriere
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Book Crossing
SERVIZIO ABBONAMENTI Telefono 02 8738 6306 o inviare una mail a: abbonamenti@lefonti.it
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A ciascuno la sua consulenza
FINTECH 60
Proteggere l’investimento da se stessi
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Morningstar View
CAMBIO INDIRIZZO Si prega di comunicarci entro il 20 del mese precedente il nuovo indirizzo via mail a: abbonamenti@lefonti.it GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONAMENTI Le Fonti garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D. leg. 196/2003 scrivendo ad abbonamenti@lefonti.it Pubblicazione bimestrale registrata presso il Tribunale di Milano il 09 Giugno 2017, numero 183. La testata Asset Management è di proprietà di Le Fonti. Direttore responsabile Angela Maria Scullica Prezzo di copertina € 9,00 WEBSITE: www.newassetmanagement.it
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Asset Management Novembre / Dicembre 2018
LA RIVISTA
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LE FONTI
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LEGAL
LA RIVISTA N°1 DEGLI AVVOCATI
comitato scientifico le fonti (in ordine alfabetico)
SCENARI
SONDAGGIO
PRODOTTI FINANZIARI I PIÙ RICHIESTI E LE PROSPETTIVE DEL 2019 I fondi tematici e azionari hanno riscosso quest’anno il maggiore successo. E per il 2019 gli esperti prevedono che... Gabriele Ventura
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a sorpresa del 2019 saranno i paesi emergenti. Il dollaro, non più così forte, e i tassi, non in eccessiva risalita, potrebbero infatti favorire l’esplosione delle attività fi nanziarie dei mercati meno sviluppati, in difficoltà per tutto il 2018. Per quanto riguarda i settori azionari, invece, la crescita riguarderà utility, energia, telecomunicazioni. È l’outlook per il 2019 tracciato dai principali operatori del mercato gestito, che con Asset Management hanno fatto il punto sull’andamento nel corso dell’anno e sulle previsioni future. Con
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Asset Management Novembre / Dicembre 2018
un bilancio in chiaroscuro, per quanto riguarda l’anno che si sta per chiudere: dopo i primi quattro mesi incoraggianti, l’andamento del settore ha infatti registrato un’inversione di tendenza. Il 2018, in generale, anche secondo il sondaggio effettuato dal Centro studi di Le Fonti, è stato caratterizzato da un buon andamento dell’azionario e dall’asset obbligazionaria che è stata invece la più colpita dai deflussi. Secondo gli addetti ai lavori, inoltre, le società di risparmio gestito che meglio di altre hanno saputo intrpretare correttamente l’andamento dei mercati sono state Pictet, Morgan Stanley e Fidelity.
Secondo Paolo Paschetta, country head per l’Italia di Pictet Asset Management, «un tema importante è quello della tornata volatilità su livelli che non si vedevano da tempo. Negli anni passati i tassi bassissimi e la copiosa erogazione monetaria di tutte le banche centrali hanno convinto i mercati che esistesse sempre una ciambella di salvataggio. In pratica, gli investitori hanno assunto correttamente che ci fosse la volontà di sostenere il mercato di fronte a scossoni e problemi, riducendo sostanzialmente la volatilità dei mercati. Il mondo in cui stiamo vivendo oggi e vivre-
STATI UNITI IN CORSA Secondo Niccolò Rabitti di Morgan Stanley Investment Management, «il ciclo economico degli Stati Uniti è ancora in espansione»
IL PANEL INTERVISTATO La survey, realizzata attraverso la piattaforma online del centro studi Le Fonti, ha visto la partecipazione di 1.279 tra private banker e consulenti finanziari. I risultati del sondaggio si riferiscono al 5 novembre 2018
mo domani è sostanzialmente diverso: la liquidità è in riduzione e lo sarà ancora di più guardando avanti. Tutto questo non può che favorire regimi di volatilità più elevati come quelli che abbiamo visto di recente. Siamo convinti che proprio in questi contesti la gestione attiva rappresenti un fattore cruciale per rispondere pienamente ai bisogni dell’investitore offrendo quella maggiore flessibilità necessaria ad affrontare le
fasi di volatilità come quella a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane». Per quanto riguarda l’andamento del 2019, secondo Paschetta, «la correzione partita a ottobre è stata il frutto di un mix tossico di diversi fattori. Da un lato, solidi dati macroeconomici negli Usa hanno indotto la Fed ad alzare i tassi spingendo al rialzo la curva dei rendimenti. Dall’altro, la stagione degli utili societari negli
Usa, seppur positiva per sorprese e crescita degli utili (+25% nel terso trimestre rispetto allo stesso periodo del 2017), ha sollevato dei dubbi su livelli di crescita futura e rischi di compressione dei margini futuri: spread creditizi in risalita, pressioni salariali in aumento e guerra tariffaria tra Usa e Cina intaccano le prospettive delle imprese. Infi ne, in Europa, il negoziato Brexit e la tensione politica tra Italia e Commissione europea mantengono elevati i premi di rischio: in assenza di un convincente compromesso fra le richieste del governo italiano e la necessità di preservare la disciplina fiscale che permetta una credibile riduzione del debito pubblico, ci aspettiamo che lo spread fra Btp e Bund si mantenga su livelli elevati in un intervallo fra 250 e 400 punti base. In sintesi», conclude Paschetta, «le asset class che potrebbero essere più promettenti per il 2019 potrebbero essere le attività fi nanziarie dei paesi emergenti e alcuni settori azionari. I paesi emergenti offrono valore su tutta la linea, che siano valute, obbligazioni o azioni. Affi nché questo va-
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lore possa essere espresso, occorre una Fed meno aggressiva rispetto alle recenti dichiarazioni. Dollaro non troppo forte e tassi non in eccessiva risalita potrebbero fare sì che le attività dei paesi emergenti siano la sorpresa del 2019. Inoltre, dopo svariati anni favorevoli alle azioni ad alta crescita, è arrivato il momento di investire sulle azioni dello stile value, per cui utility, fi nanziari, energia, telecomunicazioni e alcune aree dei settori industriali. Riteniamo, infi ne, che l’Europa vada trattata in maniera più tattica in relazione al negoziato su Brexit, sviluppi della situazione italiana e in vista delle elezioni europee previste per il mese di maggio del 2019». Per Niccolò Rabitti, executive director, head of retail distribution di Morgan Stanley Investment Management, «anche in un anno complesso come il 2018, le nostre strategie azionarie di punta hanno continuato a sovraperformare i relativi benchmark, questo è accaduto sia alle strategie regionali come Us Growth e Us Advantage sia alle strategie
FED AGO DELLA BILANCIA Per Paolo Paschetta di Pictet AM, «i paesi emergenti offrono valore su tutta la linea, che siano valute, obbligazioni o azioni. Ma serve una Fed meno aggressiva»
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Asset Management Novembre / Dicembre 2018
LA TOP TEN
INTERPRETI ATTENTI Secondo i professionisti intervistati Pictet, Morgan Stanley e Fidelity sono le società di gestione che hanno saputo meglio interpretare i mercati durante l’ultimo anno
L’ETÀ DEGLI INVESTITORI
GIOVANI EMOTIVI I più maturi in età (ed esperti, dunque) sono gli investitori che nel corso del 2018 si sono dimostrati meno emotivi e più consapevoli della situazione sui mercati
GLI STRUMENTI PREFERITI
AZIONI SUGLI SCUDI Secondo i clienti dei gestori intervistati, i fondi tematici e quelli azionari sono stati i punti forti dei mercati. Al contrario i fondi obbligazionari si sono dimostrati i peggiori
globali come il Global Brands. Sebbene il focus di tali strategie sia la creazione di alpha per gli investitori nel lungo periodo senza farsi troppo condizionare dalle distorsioni dei mercati nel breve, è comunque importante considerare come anche in contesti di mercato difficili, queste strategie siano state in grado di creare valore per gli investitori sia in termini assoluti sia relativi. Anche nell’asset class obbligazionaria, il Global Fixed Income Opportunities si è ben comportato, provando a offrire protezione in un contesto particolarmente ostico. L’aver protetto il capitale nel 2018 consentirà alla nostra strategia di partecipare all’eventuale recupero di alcune attività obbligazionarie che ci aspettiamo nei prossimi mesi». Per quanto riguarda il prossimo anno, Rabitti crede «la correzione delle attività fi nanziarie rischiose iniziata a inizio 2018 e proseguita poi nella seconda parte dell’anno sia temporanea. Pensiamo inoltre
che il ciclo economico degli Stati Uniti sia ancora in espansione e, se continuerà fi no ad aprile 2019, di fatto diventerà il ciclo economico più lungo dal secondo dopo guerra. Ma i cicli economici non muoiono di vecchiaia e i dati macro segnalano come questo ciclo possa produrre ancora diversi trimestri di crescita». Luca Giorgi, head of retail sales di BlackRock per Italia e Grecia, sottolinea come il 2018 sia stato «più faticoso per i portafo-
CRESCITA GLOBALE Per il 2019 Luca Giorgi di BlackRock, si aspetta «una crescita economica globale positiva e sopra il potenziale, sostenuta dall’andamento robusto degli Usa»
gli maggiormente conservativi e più favorevole per chi, nei primi mesi, era maggiormente esposto all’azionario e possibilmente negli Stati Uniti. L’anno è stato infatti caratterizzato da mercati azionari statunitensi eccezionali rispetto ad altri. Il rialzo dei tassi da parte della Fed unito a un dollaro in continuo rialzo hanno messo sotto pressione le asset class al di fuori degli Stati Uniti. In particolare i mercati emergenti hanno risentito in maniera fortemente negativa di una combinazione di aumento di costo del debito in valuta estera e di una flight to quality da parte degli investitori stranieri». Per il 2019, Giorgi prevede «una crescita economica globale positiva e sopra il potenziale, sostenuta dall’andamento robusto degli Usa. Nei mercati azionari emergenti l’andamento divergente nel 2018 tra utili in crescita e prezzi in generale ribasso dovrebbe normalizzarsi nel corso del 2019, offrendo interessanti opportunità d’investimento. Inoltre, la recente correzione di mercato può costituire un ottimo punto d’ingresso nel mercato azionario, vista la continua e solida crescita degli utili».
Novembre / Dicembre 2018 Asset Management
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Sergio Trezzi, managing director di Invesco, a capo del mercato retail europeo, illustra le strategie seguite dal gruppo per crescere nel settore della gestione passiva
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