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LE FONTI
Poste Italiane s.p.a.-Spedizione in Abbonamento Postale-70%-LOM/MI/5193-Prima immissione 22/05/2019| Anno IV |N°36| Maggio 2019
www.lefonti.legal
LEGAL LA RIVISTA N°1 DEGLI AVVOCATI
LAVORO
Flessibilità cercasi Olimpio Stucchi
CEO SUMMIT
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772499
837009
90036 ISSN 2499-8370
Maggio 2019 | N°36 | 20 € Mensile
Le nuove sfide dei penalisti. Ne parlano Dario Bolognesi e Chiara Padovani
SERVIZI LEGALI
I GENERAL COUNSEL DANNO IL VOTO ALLA CONSULENZA DEGLI STUDI
CLASSIFICA
new
GLI STUDI LEGALI AL TOP NELL’IP
RICERCA MIRATA RISULTATI PREMIATI
Miglior fondo Azionari Euro - Large Cap AB Eurozone Equity Portfolio 21° Premio Alto Rendimento promosso dal Gruppo 24 ORE
La ricerca qualificata di AllianceBernstein offre una visione chiara e dal carattere distintivo dei mercati finanziari. Un’analisi mirata che offre basi solide per delineare le strategie e le decisioni di investimento. Approfondimenti in grado di generare risultati importanti e sostenibili per i nostri clienti. Scopri in che modo la nostra ricerca mirata può offrire risultati solidi. AllianceBernstein.com/go/risultati 02 0062 1325
Queste informazioni sono destinate esclusivamente a professionisti degli investimenti, e non devono essere tenute in considerazione da investitori privati o retail Le performance passate non sono garanzia di risultati futuri.
Il presente messaggio è emesso da AllianceBernstein Limited con sede in 50 Berkeley Street, Londra W1J 8HA, registrata in Inghilterra con il numero 2551144, e autorizzata dalla Financial Conduct Authority (FCA – numero di registro 147956), autorità di vigilanza del Regno Unito ed è sottoposta alla vigilanza della medesima. E’ destinato esclusivamente a clienti professionali/potenziali clienti professionali e ad intermediari finanziari. Il logo [A/B] è un marchio di servizio di AllianceBernstein e AllianceBernstein® è un marchio registrato utilizzabile previa autorizzazione del titolare, AllianceBernstein L.P. © 2019 AllianceBernstein.
SOMMARIO
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LE FONTI
Essere un partner di fiducia significa essere un partner responsabile.
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Impegnarsi per il futuro significa conciliare criteri finanziari e responsabilità sociale in un’ottica di rendimento sostenibile. Fin dalla sua costituzione Amundi ha adottato criteri ESG – ambientali, sociali e di governance – ed è all’avanguardia nell’investimento socialmente responsabile. Oggi Amundi, leader europeo(1) dell’asset management, si impegna a spingersi ancora oltre, per diventare entro il 2021 un’azienda 100% ESG, in materia di rating, gestione e politica di voto.
LA RIVISTA N°1 DEGLI AVVOCATI
Flessibilità cercasi Olimpio Stucchi
CEO SUMMIT 837009 772499
Le nuove sfide dei penalisti. Ne parlano Dario Bolognesi e Chiara Padovani
SERVIZI LEGALI
I GENERAL COUNSEL DANNO IL VOTO ALLA CONSULENZA DEGLI STUDI
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GLI STUDI LEGALI AL TOP NELL’IP
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_ amundi.it #ResponsiblePartner #Ambition2021 Messaggio pubblicitario. (1) Fonte: IPE “Top 400 Asset Managers” pubblicato nel giugno 2018, dati di AUM al 31 dicembre 2017. L’investimento comporta un sostanziale grado di rischio. Prima di qualunque investimento, prendere attenta visione della documentazione relativa allo strumento finanziario oggetto dell’operazione, la cui sussistenza è disposta dalla applicabile normativa di legge e regolamentare tempo per tempo vigente. Si declina qualsiasi responsabilità in caso di qualsivoglia perdita, diretta o indiretta, derivante dall’affidamento alle opinioni o dall’uso delle informazioni ivi contenute. Il presente documento non è diretto a investitori al dettaglio né alle “US Person” così come definite nel U.S. “Regulation S” della Securities and Exchange Commission. Amundi Asset Management, “Société par Actions Simplifiée” di diritto francese con capitale sociale di € 1.086.262.605 - Società di gestione del risparmio autorizzata da AMF con il numero GP 04000036 - Sede legale: 90, boulevard Pasteur, 75015 Parigi, Francia - 437 574 452 RCS Paris - amundi.com - Responsible Partner: Partner Responsabile - Ambition: Ambizione. Aprile 2019. |
Maggio 2019 | N°36 | 20 € Mensile
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12/04/2019 15:18
// PROTAGONISTI
10 Imprese a caccia di flessibilità di Federica Chiezzi
// ATTUALITÀ
18 Proprietà intellettuale trainata dal digital di Gabriele Ventura
// GIUSTIZIA E PROFESSIONI
26 Un “modello Milano” per la giustizia di Gabriele Ventura
// FISCO
36 Fisco amico per gli stranieri di Valerio Stroppa
// FINANZA
40 Banche alla sfida digitale di Francesca Vercesi
46 Occhi puntati su pmi e famiglie di Alessia Annicchiarico
// IMPRESA E LAVORO
48 La nuova privacy compie un anno, ma l’adeguamento è a ostacoli di Gabriele Ventura
56 Ripartire dai giovani e dalla formazione di Alessandra Leone
// INNOVAZIONE E MARKETING
66 Servizi legali esterni, serve più trasparenza di Federica Chiezzi
// PROFESSIONE AVVOCATO
70 Le nuove sfide dei penalisti di Simona Vantaggiato
RUBRICHE 6 CARRIERE 8 MANDATI 14 L’ORA LEGALE 15 IN CORSA 16 GENERAL COUNSEL 25 NEWS & EVENTI 44 WOMEN IN FINANC E 75 L’ANGOLO DEI LIBRI 76 LE FONTI AWARDS
LEGAL N.36 MAGGIO 2019 Le Fonti S.r.l. Via Dante, 4, 20121 Milano DIRETTORE RESPONSABILE Guido Giommi
IN TUTTE LE EDICOLE E NON SOLO...
VICEDIRETTORE Gabriele Ventura (gabriele.ventura@lefonti.it)
COORDINAMENTO REDAZIONALE Federica Chiezzi (federica.chiezzi@lefonti.it)
SEGRETERIA EDITORIALE segreteria@lefonti.it
HANNO COLLABORATO: Alessia Annicchiarico, Alessandra Leone, Valerio Stroppa, Francesca Vercesi
RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE Claudia Chiari
COORDINAMENTO INTERNAZIONALE (New York, Dubai, Hong Kong, Londra, Singapore) Alessia Liparoti (alessia.liparoti@lefonti.it)
PROGETTI SPECIALI Alessia Rosa (alessia.rosa@lefonti.it)
INNOVAZIONE E DIGITAL MARKETING Simona Vantaggiato (simona.vantaggiato@lefonti.it)
UFFICIO GRAFICO Valentina Russotti
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La rivista N.1 degli avvocati
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menti@lefonti.it. Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano il 10 Marzo 2016, numero 83. La testata Legal è di proprietà di Le Fonti. Direttore responsabile Guido Giommi Prezzo di copertina € 20,00
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EDITORIALE
LE FONTI LEGAL
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Studi legali, serve trasparenza
S Gabriele Ventura @gabrivent
tudi legali alla sfida della trasparenza. A pretendere dagli avvocati maggiore chiarezza sui costi derivanti dall’assistenza per operazioni o contenziosi sono gli uffici legali di imprese e banche. Sì, perché la tariffa, insieme alla specializzazione maturata nello specifico ramo, è spesso l’ago della bilancia nella scelta dello studio. È il quadro che emerge dal sondaggio effettuato da Le Fonti Legal, su cui troverete un ampio servizio all’interno di questo numero, che ha coinvolto oltre 50 general counsel di aziende multinazionali e del mondo finanziario, i quali hanno di fatto dato le “pagelle” agli studi legali. Aprendo il cosiddetto “vaso di Pandora”. Il problema della trasparenza non riguarda infatti solo le tariffe, coinvolge anche i numeri e l’andamento dello studio: non sussiste alcun obbligo di redazione di bilanci, né di un loro deposito al registro delle imprese, motivo per cui le stime sui fatturati delle law firm sono frutto di “auto-dichiarazioni”, senza alcuna possibilità di verifica. Se quindi da un lato sono diversi ormai gli studi legali che puntano ad avvicinarsi al “modello impresa” per governance e organizzazione delle risorse interne, dall’altro spesso scelgono la “campana di vetro” nella comunicazione verso l’esterno. Non fornendo informazioni-chiave per verificare l’andamento dello studio sul mercato, come la suddivisione del business per settore, che darebbe un’idea più
precisa sul grado di specializzazione maturato, come detto tra le caratteristiche più ricercate dal cliente. Motivo per cui, oltre ai classici beauty contest, in caso di operazione straordinaria, lo studio viene ancora scelto attraverso il passaparola o per il rapporto fiduciario maturato. Il tutto mentre nei paesi anglosassoni le gare di affidamento dei servizi legali sono sempre più gestite con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale: il computer sceglie la firm sulla base di specifici algoritmi, dove la parcella ha un peso essenziale. Anche in Italia, con i dovuti ritardi, la strada dell’informatizzazione è ormai tracciata: si stanno moltiplicando i software che assistono gli studi professionali sia nella gestione interna delle risorse e del lavoro di studio, sia nella compilazione del preventivo, effettuata sulla base di una serie di parametri, tra cui le operazioni analoghe seguite in precedenza, il tempo dedicato, il numero di professionisti coinvolti e così via. Ecco perché oggi gli studi legali si trovano a un vero e proprio bivio: aprire le porte dello studio per affrontare le sfide imposte dal mercato e dalle nuove tecnologie, o restare sotto la “campana di vetro” offerta dall’ordinamento forense. Da affrontare, una rivoluzione in corso nella domanda di servizi legali, sempre più focalizzata sulla specializzazione, che sta premiando le cosiddette “boutique” e le grandi firm “full service”. A pagare dazio, gli studi “a metà strada”. E quelli che non sapranno affrontare la sfida della trasparenza.
CARRIERE
DENTONS
Vanetti nuovo co-head della practice europea environmental protection regulatory
Federico Vanetti
Federico Vanetti, partner presso l’ufficio Dentons di Milano, è stato nominato cohead della Europe environmental protection regulatory practice. Vanetti, partner di Dentons dall’apertura della prima sede dello studio in Italia, è specializzato in diritto ambientale, urbanistica ed edilizia, appalti e contenzioso amministrativo presso i Tar. Presta inoltre assistenza nell’ambito di operazioni di sviluppo immobiliare, con particolare riferimento alle tematiche ambientali (bonifiche, procedure di Via e Vas) e agli aspetti urbanistici (accordi di programma, modifiche all’assetto urbanistico), nonché rispetto agli aspetti autorizzativi e commerciali. Federico Vanetti avrà il compito di consolidare il posizionamento della practice a livello europeo, garantendo il coordinamento con gli altri team su scale globale per assicurare ai clienti che operano in più giurisdizioni assistenza integrata e senza soluzione di continuità. Ciò si è già rivelato particolarmente importante e lo sarà sempre più in futuro su tematiche molto specifiche, quali ad esempio il climate change che richiede da parte delle multinazionali un approccio strategico coordinato ed unitario.
BASTIANINI CARNELUTTI
TOGNOLO
// ALTRE NEWS
Entra de Rubeis per il banking
Rafforza il tax con due ingressi
BUONOCORE GALLETTI
Lo studio legale Bastianini Carnelutti annuncia l’ingresso nella sede di Milano di Dorothy de Rubeis. L’avvocato de Rubeis vanta una consolidata esperienza in materia di diritto bancario e finanziario, con particolare competenza nei settori della finanza strutturata, delle operazioni di finanziamento e di ristrutturazione del debito. Ha anche maturato esperienza presso lo studio internazionale Orrick, assistendo i principali istituti di credito italiani ed internazionali e alcuni tra i principali gruppi industriali nazionali e multinazionali in una vasta gamma di operazioni finanziarie.
Lo studio tributario Tognolo, insegna che assiste i gruppi italiani e multinazionali di grandi e medie dimensioni nell’ambito della consulenza fiscale e societaria, allarga il proprio team e annuncia l’ingresso delle due avvocatesse Ana Paula Pavanello e Rosa Biancolli. Lo Studio, che dall’ottobre scorso è diventato Studio Associato sotto la guida del fondatore Paolo Tognolo e del socio Francesco Spurio, rafforza così la sua componente internazionale e rosa, dopo la nomina nel gennaio scorso di Qunyan Ji in qualità di tax director.
ZOPPOLATO AVVOCATI
Nuova insegna nel mercato legale del nord-est LEGAL TEAM
Entra Lanatà, specializzato in urbanistica, edilizia e real estate ARLATI GHISLANDI
Apre a Londra con Daniela Ghislandi MORRI ROSSETTI
Con Minio inaugura l’industry diritto dell’arte e dei beni culturali
LE FONTI LEGA L
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// C H I S A L E E C H I S C E N D E
ENTRA ANDREA CAPUTO IN QUALITÀ DI PARTNER ALLA GUIDA DEL REAL ESTATE
ESCE STEFANO AGNOLI, SOCIO DAL 2012, CHE VA A RAFFORZARE IL BANKING IN RCCD
In foto, Carloandrea Meacci, managing partner
SU
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In foto, Francesco Gianni, fondatore
ASHURST ASHURST GOP GOP GIU
GIU
RCCD
ASHURST
ALLEN & OVERY
Potenzia il banking con Agnoli
Caputo alla guida del real estate
Paolo Nastasi nominato partner m&a
Rccd ha annunciato l’ingresso di Stefano Agnoli come nuovo socio salary, specializzato in diritto bancario e finanziario. Il professionista lascia Gianni Origoni Grippo Cappelli, studio nel quale era entrato come partner nel 2012. Agnoli è specializzato in operazioni di cessione del credito e cartolarizzazione e, più in generale, nella finanza strutturata e del settore pubblico. Si occupa, inoltre, di operazioni di finanziamento di vario genere, compreso il credito all’esportazione e il project finance, di emissioni obbligazionarie e di contratti derivati. L’ingresso di Agnoli porta a 17 il numero totale dei soci dello studio.
Ashurst annuncia l’ingresso del partner Andrea Caputo alla guida della practice italiana di real estate. Caputo proviene da Freshfields Bruckhaus Deringer, dove ha operato dal 2005 ad oggi. Il professionista entra con un team composto inizialmente anche da Diego Mallone e da Vincenzo Esposito. Il team fornirà un’offerta integrata in Italia e all’estero, avvalendosi anche del supporto del dipartimento tax e di quello regulatory e amministrativo. La squadra fa inoltre parte del dipartimento real estate cross border dell’insegna, in Europa, in Asia e nel mondo.
Paolo Nastasi
Paolo Nastasi diventa partner del dipartimento corporate m&a di Allen & Overy con effetto dal 1 maggio 2019. L’annuncio avviene nel contesto delle promozioni a livello globale dello studio che hanno visto la nomina di 34 nuovi partner in 16 diverse sedi a livello globale.
BORSINO LEGALE
// I T O P 5 SETTORI
Private Equity
10,20%
Contenzioso
11,50%
Capital Markets
14,30%
Energy
19,00%
M&A 0,00%
Nel mese di aprile l’m&a è stato il settore più attivo, con oltre il 22% di operazioni siglate, per numero e valore
22,40% 5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
obbligazionaria Tim: // Emissione Allen & Overy e Orrick gli studi coinvolti Allen & Overy e Orrick hanno assistito rispettivamente gli istituti finanziari Bookrunners e la società Tim nell’emissione di un prestito obbligazionario senior unsecured da parte da 1 miliardo di euro con scadenza al 15 aprile 2025. Il team di Allen & Overy è guidato
dai partner Cristiano Tommasi e Craig Byrne, del team Icm (International Capital Markets). Orrick ha assistito Tim con un team composto dai partner Patrizio Messina, Alessandro Accrocca, Madeleine Horrocks e Gianrico Giannesi.
Cristiano Tommasi
Chance con Citi // Clifford nella vittoria nel processo Parmalat La Corte di Cassazione, con decisione pubblicata in data 15 aprile 2019, ha integralmente respinto l’appello proposto da Parmalat avverso il riconoscimento in Italia della decisione del 2008 da parte della Superior Court of New Jersey (Stati Uniti d’America), con la quale Parmalat era stata condannata a risar-
cire a Citi danni per 431 milioni di dollari (circa 347 milioni di euro). La decisione della Corte di Cassazione è definitiva ed esecutiva e Parmalat è tenuta all’emissione e assegnazione in favore di Citi di azioni in base alle condizioni cui il Concordato di Parmalat del 2005 subordina l’emissione di azioni se-
condo il meccanismo di c.d. “debtfor-equity”. Clifford Chance ha assistito e rappresentato Citi nel lungo processo contro Parmalat con un team guidato dai soci Fabio Guastadisegni e Carlo Felice Giampaolino, coadiuvati dal senior associate Andrea Tuninetti e dall’associate Alessandro Sciarra.
LE FONTI LEGAL
9
e Clifford Chance nel finanziamento // Ashurst di un portafoglio fotovoltaico di Tages Helios Ashurst e Clifford Chance hanno assistito rispettivamente il Fondo “Tages Helios” – gestito da Tages Capital sgr, e il pool di banche finanziatrici, in relazione alla strutturazione dell’operazione finanziaria relativa all’incremento fino a 537,5 milioni di euro delle linee di credito concesse alla Holdco Ortigia Power 31, in data 29 giugno 2018, al fine di includere nel portafoglio fotovoltaico finanziato l’impianto da 48 mw di Enersol. Ashurst ha assistito Tages e il Borrower Ortigia Power 31 nella strutturazione dell’operazione, ivi inclusi i rapporti con il partner industriale Renam e l’asset manager Delos Power e nella predisposizione e negoziazione della complessa documentazione ad essi relativa, oltre che nella negoziazione della documentazione finanziaria. Per lo studio ha agito un team guidato dal partner Carloandrea Meacci.
studi coinvolti // Gli nella riorganizzazione di Carispezia Fondazione Carispezia e Crédit Agricole Italia hanno dato seguito ad una riorganizzazione delle proprie partecipazioni in Crédit Agricole Carispezia, che si è conclusa con il trasferimento dell’intero pacchetto azionario detenuto dalla Fondazione Carispezia nella banca
// I T O P 5 STUDI LEGALI
a Crédit Agricole Italia e con l’acquisizione da parte di Fondazione Carispezia di una partecipazione in Crédit Agricole Italia. Fondazione Carispezia è stata assistita da CBA, con il partner Roberto Brustia, e da Orsingher Ortu - Avvocati Associati, con i partner Mario Ortu
Latham&Watkins
e Paolo Canal. Crédit Agricole Cariparma è stata assistita da BonelliErede con un team composto dai partner Stefano Cacchi Pessani ed Enrico Vaccaro. Il partner Giuseppe Rumi ha seguito i profili regolamentari dell’operazione.
Nel mese di aprile Clifford Chance e Gop sono stati gli studi legali più attivi per operazioni seguite. A seguire Allen&Overy, Orrick e Latham & Watkins
6,20%
Orrick
7,10%
Allen&Overy
9,20%
Gop
12,00%
Clifford Chance
12,00%
0,00%
2,00%
4,00%
6,00%
8,00% 10,00% 12,00% 14,00%
PROTAGONISTI
L’INTERVISTA
Con 960 mila rapporti a tempo determinato e in somministrazione cessati, il decreto dignità non ha creato nuova occupazione a causa dei paletti stringenti che ha imposto. Risultati positivi invece per le politiche di welfare aziendale e smart working, con importanti novità a livello nazionale e europeo. Ne parla Olimpio Stucchi di Uniolex
IMPRESE A CACCIA DI FLESSIBILITÀ di Federica Chiezzi
LE FONTI LEGA L
S
econdo le cifre diffuse dall’Istat, a marzo il tasso di disoccupazione è sceso al 10,2%, rispetto al 10,5% di febbraio, mentre l’occupazione è cresciuta sul mese precedente di 60mila unità. Dati che fanno ben sperare, ma che, se paragonati a quelli della media europea, rendono l’occupazione un problema da non sottovalutare. Gli esiti del decreto dignità, emanato l’estate scorsa dal governo gialloverde per risollevare le sorti di oltre 2 milioni di persone in cerca di lavoro, restano incerti: il provvedimento, infatti, date le restrizioni poste ai contratti a tempo determinato e in somministrazione, ha causato una drastica riduzione del loro utilizzo da parte delle aziende, oltre ad aver aumentato le controversie relative all’impugnazione dei licenziamenti. . L’unico strumento capace di smussare le rigidità del decreto si è rivelato, seppur con dei limiti, la contrattazione di secondo livello, o meglio, la contrattazione di prossimità. Ben diversa è la situazione relativa alle politiche di welfare aziendale e agli strumenti di conciliazione vita-lavoro, che negli ultimi anni hanno visto un boom di diffusione tra le imprese, con ottimi risultati in termini di produttività e soddisfazione dei lavoratori, oltre a una riduzione dei costi per i datori. È quanto afferma Olimpio Stucchi, managing partner di Uniolex Stucchi e Partners, che con Le Fonti Legal ha fatto il punto sul decreto dignità e sulle ultime novità in tema di welfare aziendale e smart working.
Qual è l’attuale panorama del mercato del lavoro in Italia?
Il mercato del lavoro sconta una congiuntura socio-economica non positiva. Nel corso del 2018 i dati relativi all’occupazione erano stati buoni, con circa 230 mila nuovi occupati. Da novembre 2018, invece, c’è stato un brusco ribasso che ha visto la cessazione di 680 mila contratti a tempo determinato e 280 mila contratti di somministrazione, a fronte di 228 mila rapporti a termine convertiti in tempo indeterminato. Nel febbraio
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2019 la disoccupazione si è assestata al 10,7%, con circa 2 milioni e 300 mila persone inoccupate in cerca di lavoro. Questo dato appare ancora più preoccupante se si considera che la disoccupazione media nell’Unione Europea è al 6,5%. Per sopperire alla situazione emergenziale in cui ci troviamo, l’Italia avrebbe bisogno di una politica espansiva, fatta di incentivi a fare impresa e a creare nuovi posti di lavoro; al nostro Paese serve una sburocratizzazione, un alleggerimento normativo e l’estensione massiva della flat tax. Ritengo che le ultime misure adottate (decreto dignità, reddito di cittadinanza e quota100) non siano per nulla espansive e che non avvantaggino, come dovrebbero, le imprese.
Il decreto dignità ha dunque deluso le aspettative…
Sebbene il decreto dignità sia nato sotto i migliori auspici, i risultati non sono stati quelli sperati e l’impatto è stato pesante. Il provvedimento è intervenuto su quattro aree: contratti a tempo determinato, lavoro in somministrazione, indennità per licenziamento illegittimo nel contratto a tutele crescenti e delocalizzazione. Per quanto riguarda i primi due strumenti, l’esito del provvedimento è stato un crollo del loro utilizzo da parte delle aziende: da novembre a oggi sono cessati 960 mila contratti a tempo determinato e in somministrazione. Ciò è dovuto al fatto che le aziende, di fronte alle restrizioni imposte dal decreto nell’utilizzo di questi strumenti, hanno preferito non usarli, oppure usarli con nuove persone, cessando di fatto il rapporto con dipendenti inseriti in azienda e su cui erano stati fatti investimenti in formazione. Per quanto riguarda l’indennizzo, dopo il decreto dignità e la sentenza della Corte Costituzionale c’è stato un incremento dei contenziosi: solo a Milano è stato registrato un +5% nelle controversie di lavoro relative all’impugnazione dei licenziamenti. Questo è avvenuto perché impugnare i licenziamenti rispetto al contratto a tutele crescenti è diventato più conveniente, con indennità nettamente migliori. In questo modo è stato smantellato il jobs act, con il quale la predeterminazione del risarcimento da licenziamento illegittimo voleva consentire al datore di budgettare il rischio. Con il decreto dignità sono aumentati del 50%i