.
LE FONTI
www.lefonti.legal
Giugno 2018 | N°25 | 20 € Mensile
LEGAL LA RIVISTA N°1 DEGLI AVVOCATI
Nei fatti la riforma Orlando sta dimostrando alcune criticità mentre il whistleblowing è ancora lontano dalla nostra cultura. E mancano gli strumenti giuridici per affrontare i crimini transnazionali. È quanto sostiene Giuseppe Fornari
Giuseppe Fornari
80025
PROPRIETÀ INTELLETTUALE, GLI STUDI LEGALI PIÙ ATTIVI
837009
LA BLOCKCHAIN RIVOLUZIONA IL NOTARIATO
ISSN 2499-8370
PROTEZIONE DEI DATI
772499
CLASSIFICHE
RECUPERARE FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI
9
Anno 2018 - Prima immissione 24/06/2018 | Anno III | N°25 | Giugno 2018
OBIETTIVO
EDITORIALE
Il Gdpr, regolatore dell’informazione sui dati personali ANGELA MARIA SCULLICA
@AngelaScullica
L
a crescente raccolta e circolazione di dati personali alimentata da Internet e dalla diffusione dei devices touch e destinata, con lo sviluppo tecnologico e l’intelligenza artificiale, ad aumentare in modo esponenziale nei prossimi anni, ha posto l’Europa di fronte a due fondamentali questioni. La prima relativa alla riservatezza e sicurezza nella gestione dei dati delle persone fisiche, la seconda alla loro libera circolazione all’interno dello spazio europeo. Ed è nell’affrontare questi due aspetti cruciali, stabilendo regole uguali per tutti i Paesi dell’Unione, che nasce la nuova normativa sulla privacy, meglio conosciuta con l’acronimo Gdpr, entrata in vigore in Italia il 25 maggio scorso. Il regolamento pone una grandissima enfasi sulla gestione del dato. Il titolare, cioè l’impresa o il singolo che promuove la raccolta dei dati, deve essere in grado di gestirne il ciclo di vita, giustificare le ragioni per cui lo raccoglie, definire per quanto tempo lo terrà e cancellarlo al termine prestabilito. Deve anche essere capace di reperirlo nella propria infrastruttura e renderlo disponibile per consultazione o per fornirlo all’interessato o a soggetti terzi individuati da quest’ultimo. Ciò, in altre parole significa che deve dimostrarsi sempre capace di controllare il dato da quando nasce a quando muore introducendo anche una data di fine gestione. Riguardo alla sicurezza deve poter dimostrare di saperlo gestire e amministrare in totale protezione. A questo proposito mentre nella vecchia normativa le misure di sicurezza erano riferite ai rischi, in quella nuova vanno oltre in quanto devono risultare adeguate nel complesso. Nel caso di violazione dei dati, il Gdpr introduce per il titolare il duplice obbligo, di notifica al garante e di comunicazione agli interessati e a tutti coloro che potrebbero subire un danno, entro 72 ore. Ciò richiede da parte del titolare non solo la capacità di controllo della infrastruttura ma anche quella di reazione veloce. Come è facile intuire si tratta per le nostre imprese e la pubblica amministrazione di una innovazione operativa e culturale di indubbio rilievo che avrà un impatto significativo non solo sulle modalità di raccolta e utilizzo dei dati ma anche sulle organizzazioni e sulle responsabilità che gravano su chi gestisce il dato e chi lo custodisce. A questo proposito, un rilevante cambiamento introdotto dalla nuova privacy riguarda il rapporto tra titolare e fornitori, rapporto che si fa molto più stretto. In un’epoca di cloud, questi ultimi che molto spesso gestiscono interi processi, svolgono infatti un ruolo importantissimo nel trattamento dei dati personali. La nuova legge introduce il principio di responsabilità solidale fra il titolare e il cliente fornitore secondo il quale, a certe condizioni, il fornitore può essere chiamato a rispondere in solido dell’intero danno o dell’intera sanzione che viene comminata al titolare. Questo ovviamente porta a un coinvolgimento sempre più forte dei responsabili, titolare e fornitori insieme, nella gestione aziendale dei dati. Ma la nuova legge introduce un altro punto chiave destinato favorire la circolazione dei dati, in base a quanto inizialmente si era prefisso il legislatore europeo: la portabilità e cioè il diritto da parte di ciascuno interessato ad avere i propri dati in possesso del titolare in formato digitale o anche di chiedere di trasmetterli a un altro titolare in modo leggibile dal computer. Un principio che per le imprese e le banche italiane abituate a raccogliere e a gestire i dati della clientela in modo esclusivo significa entrare in un’arena molto più competitiva e allargata di quella nella quale si sono finora mosse.
GIUGNO 2018
3
LE FONTI LEGAL
.
LE FONTI LEGAL LA RIVISTA N°1 DEGLI AVVOCATI
Sommario
PROTAGONISTI
12
Obiettivo: recuperare fiducia nelle istituzioni
BANKING & FINANCE
MERCATI E BUSINESS Proprietà intellettuale, gli studi legali più attivi DI FEDERICA CHIEZZI E GABRIELE VENTURA
26
Alla ricerca del business oltrefrontiera
Idd, come cambiano i modelli di business e di distribuzione
6
La blockchain rivoluziona il notariato
Il ruolo ambiguo degli organi di controllo
32
Più luci che ombre in bilancio DI FILIPPO CUCUCCIO
36
IMPRESE E LAVORO New economy e nuove norme: l’impatto sul lavoro
42
DI FEDERICA CHIEZZI
PROFESSIONE AVVOCATO
DI DANIELE IORIO
PENALE E FISCO
38
DI MARIO VALDO
SCENARI
DI FILIPPO FATTORE
DI LUIGI DELL’OLIO
30
37
DI VINCENZO JOSÉ CAVALLARO
DI FEDERICA CHIEZZI
18
La fiscalità dell’arte genera incertezza
RUBRICHE
28
General Counsel
79
80
Carriere
Il “consenso informato” nelle strutture ospedaliere
78
Mondo legale Eventi
82
Stop alla battaglia sulle tariffe, la fee si fa flessibile
62
DI LUIGI DELL’OLIO
Arte e diritto uno stretto connubio
66
DI GABRIELE VENTURA
In corsa
DI FRANCESCO ISOLABELLA E NICOLA PIETRANTONI
LE FONTI AWARDS
69
LEGAL n. 25 - Giugno 2018 EDITORE
RESPONSABILE COMUNICAZIONE E RELAZIONI ESTERNE Claudia Chiari COORDINAMENTO INTERNAZIONALE (New York, Dubai, Hong Kong, Londra, Singapore) Alessia Liparoti (alessia.liparoti@lefonti.it) PROGETTI SPECIALI Alessia Rosa (alessia.rosa@lefonti.it)
Le Fonti S.r.l. Via Dante, 4, 20121 Milano
INNOVAZIONE E DIGITAL MARKETING Simona Vantaggiato (simona.vantaggiato@lefonti.it)
DIRETTORE RESPONSABILE Angela Maria Scullica (angela.scullica@lefonti.it)
UFFICIO GRAFICO Valentina Russotti
REDAZIONE Federica Chiezzi (federica.chiezzi@lefonti.it)
REDAZIONE E STUDI TELEVISIVI Via Dante 4, 20121 Milano tel. 02 8738.6306 Per comunicati stampa press@lefonti.it
SEGRETERIA EDITORIALE segreteria@lefonti.it COLLABORATORI Filippo Cucuccio, Luigi Dell’Olio, Filippo Fattore, Alice Trevisan, Paolo Tomasini, Gabriele Ventura
LE FONTI LEGAL
4
GIUGNO 2018
EDITORIAL OFFICES Londra, Milano, New York, Singapore, Dubai, Hong Kong CONCESSIONARIA PUBBLICITÀ Opq s.r.l. Via G.B. Pirelli, 30- 20141 Milano tel. 02 6699.2511, info@opq.it, www.opq.it
STAMPA Arti Grafiche Fiorin AGF. S.p.A. DISTRIBUZIONE PER L’ITALIA MePe - Distribuzione Editoriale Via Ettore Bugatti, 15 - 20142 Milano UFFICIO ABBONAMENTI Telefono 02 8738 6306 o inviare una mail a: abbonamenti@lefonti.it www.worldexcellence.it/abbonamenti/ CAMBIO INDIRIZZO Si prega di comunicarci entro il 20 del mese precedente il nuovo indirizzo via mail a: abbonamenti@lefonti.it GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONAMENTI Le Fonti garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D. leg. 196/2003 scrivendo a abbonamenti@lefonti.it. Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano il 10 Marzo 2016, numero 83. La testata Legal è di proprietà di Le Fonti. Direttore responsabile Angela Maria Scullica Prezzo di copertina € 20,00
comitato scientifico le fonti (in ordine alfabetico)
SCENARI
PROTEZIONE DEI DATI
LA BLOCKCHAIN RIVOLUZIONA IL NOTARIATO Utilizzando la tecnologia alla base delle criptovalute, i professionisti della stipula diventano i custodi di ogni bene prezioso che debba essere scambiato, venduto o semplicemente posseduto. Il sistema riduce i rischi e aumenta la sicurezza, ma l’apertura di un portale per gli annunci delle case scatena la rivolta degli agenti immobiliari
DI FILIPPO FATTORE
LE FONTI LEGAL
6
GIUGNO 2018
B
asta scartoffie e scrivanie polverose. Gli atti del notaio ora viaggiano sul web. Ed è sufficiente un pc per chiudere una pratica. Sulla digitalizzazione i professionisti della certificazione legale sono sempre stati al passo. Alla fine degli anni 90 è stato attivato il sistema delle visure on-line presso la Conservatoria e il Registro Imprese. Nel 2001 è stato introdotto il modello unico informatico che ha abilitato tutti i notai a registrare i propri atti per via telematica. Nel 2012, con la trascrizione digitale dell’atto notarile nell’Agenzia del Territorio, si è passati alla informatizzazione completa dell’attività, tale da comportare per l’Italia un salto nella classifica mondiale sulla competitività del Doing Business nel settore Registering Property (trasferimento della proprietà), portando il nostro paese a offrire condizioni migliori di Spagna, Regno Unito, Giappone, Germania e Francia. Il cerchio si è chiuso nel 2013, con l’introduzione dell’atto pubblico informatico che consente di stipulare un atto totalmente informatico, sottoscritto con firma digitale dalle parti e dal notaio. Il documento viene poi conservato a norma presso il Consiglio Nazionale del Notariato mantenendo tutte le prerogative di certezza e durabilità dell’atto notarile. La critica innovativa dei notai continua a produrre risultati positivi. Nel rapporto Doing Business del 2018, ad esempio, nella voce dedicata ai trasferimenti immobiliari l’Italia è migliorata di una posizione, collocandosi al 23esimo posto. Anche nella graduatoria che riguarda la costituzione di nuove società, la perfor mance è ottima: il nostro Paese ha recupera 24 g radini rispetto al 2013-2014 e, ancora una volta, è davanti alla Ger mania. Malg rado gli sforzi innovativi della categ oria, però, è solo con l’avvento delle nuove tecnologie che la rivoluzione inizia a concretizzarsi.
RISPETTO DEI RUOLI
«Il Notariato non vuole contrapporsi agli agenti immobiliari, ognuno deve fare il proprio mestiere e rispettare la specificità dei ruoli», spiega Valentina Rubertelli, consigliere nazionale del Notariato
ASTE TELEMATICHE
«Notarchain potrà essere usata con successo anche nelle aste telematiche, perché garantirà che tutto quanto è messo in vendita è a norma», afferma Mario Mistretta, Presidente della Cassa di previdenza del Notariato
La svolta del bitcoin A permettere la svolta è stata una novità apparentemente lontana anni luce dal mondo dei notai: l’ascesa e la diffusione dei bitcoin. Nessun professionista, ovviamente, si è messo a “minare” monete virtuali. Ma la tecnologia sottostante le criptovalute ha rappresentato un’opportunità preziosa per la categoria. La blockchain, il software che consente le transazioni dei bitcoin, su cui ha acceso i riflettori anche il settore del credito e dei pagamenti digitali, è diventato lo strumento che mancava per garantire la sicurezza dei rapporti telematici tra notaio e cliente. È così che è nata Notarchain, una piattaforma digitale ampia, veloce, senza costi per i cittadini che ne usufruiranno per le transazioni commerciali, in cui saranno i notai italiani (funzionari pubblici, presenti per legge in tutto il territorio nazionale), e non soggetti anonimi, che gestiranno i contenuti, garantendo, hanno assicurato i professionisti, “certezza, controllo ed non modificabilità” di tutto quanto inserito. Nel database ideato dal Notariato italiano (in collaborazione con Ibm) e presentato potrà essere archiviato ogni genere di file digitale e, in futuro, il suo impiego, su scala mondiale, «potrà essere esteso a molti ambiti applicativi che necessitano di un sistema di maggiore sicurezza e certificazione», che comprende «disegni originali o opere d’arte». Si tratta, ha spiegato il presidente della Cassa di previdenza del Notariato, Mario Mistretta, del «primo modello di blockchain sicura in Europa», in cui si potrà effettuare un «controllo preventivo sull’identità dei soggetti coinvolti», nonché sulla «correttezza e completezza dei dati stessi immessi nella catena» digitale. «Qualsiasi cosa che si commercia in cui ci possa essere un valore, e che necessiti di certezza, può finire in questo progetto», ha aggiunto Mistretta. Tra le cose
GIUGNO 2018
7
LE FONTI LEGAL
di valore ci sono, naturalmente, gli immobili: «Notarchain potrà essere usata con successo anche nelle aste telematiche, perché garantirà che tutto quanto è messo in vendita è a norma». Il bollino di garanzia L’opportunità concessa da un sistema di transazione certificato e sicuro è enorme. E i notai non hanno perso tempo a sfruttarla. Qualche mese dopo la creazione della blockchain di categoria, infatti, è partito il nuovo portale per le aste telematiche. La piattaforma realizzata dal Consiglio nazionale del notariato si chiama avvisinotarili.it e si propone di rivoluzionare il mercato immobiliare. Tutto ciò che viene messo in vendita sul sito, infatti, ha un “bollino di garanzia”. Il che significa che l’immobile è stato verificato e certificato dal notaio ed è, quindi, a prova di truffa. Per ora il sito «raccoglie gli immobili e i beni mobili provenienti da dismissioni di enti pubblici e procedure dei Tribunali». Ma il portale, si legge in una nota, è «pronto ad ospitare anche gli annunci di vendita degli operatori del settore e dei privati, con o senza asta notarile telematica». In questo modo, «per la prima volta sul web, gli avvisi pubblicati dagli operatori del settore saranno preventivamente controllati dal notaio, anche al fine di evitare il nascere di contenziosi tra le parti, attraverso l’esame della seguente documentazione: corretta fotografia dello stato giuridico, con visura ipo-catastale da parte del notaio, verifica dei dati e di eventuali trascrizioni pregiudizievoli, eventuale verifica dello stato urbanistico ed edilizio». Ogni avviso, inoltre, indicherà se su quell’immobile è stato effettuato o meno l’accertamento di un tecnico qualificato e, nel caso, con quale esito». Il portale metterà anche a disposizione «documentazione esaustiva per la stipula del rogito notarile (titoli di proprietà, catastali,
LE FONTI LEGAL
8
GIUGNO 2018
MARCA TEMPORALE
Grazie alla Notarchan, in un registro condiviso con Siae verrà inserito il file relativo al codice di un nuovo programma depositato presso un notaio. Ciò permette l’attribuzione di una marca temporale per evitare che qualcuno possa in futuro contestarne la paternità. Sopra la Direzione generale
Ape, e ogni documento necessario alla stipula), evitando l’insorgere di imprevisti e contestazioni e garantendo trasparenza e sicurezza in tutta la procedura d’acquisto». Rilanciare il mercato I notai assicurano che dietro l’operazione non c’è alcun fine speculativo. L’intento, ha spiegato Giampaolo Marcoz, consigliere nazionale del Notariato, è solo quello di offrire una “certificazione ufficiale” attraverso un sito che è diretta emanazione del Consiglio nazionale del notariato e di «sfruttare la tecnologia per far ripartire il mercato in termini di quantità delle transazioni e recupero dei prezzi». Ogni anno sono 3 milioni gli avvisi commerciali e solo 400mila gli immobili realmente venduti. «Ci siamo chiesti», ha proseguito Marcoz, «se i risultati potrebbero essere diversi qualora la pubblicità sia certificata da una sorta di bollino blu di qualità». Le verifiche fatte dal notaio prima e non dopo la pubblicazione dell’avviso aumentano la certezza e l’affidabilità dell’annuncio. Questo dovrebbe rappresentare «una spinta in più sia in termini di vendibilità in tempi più brevi, sia in termini di
prezzi più alti, prevenendo i contenziosi nella fase precontrattuale e contrattuale». L’altro asso nella manica dei notai è la Rete aste notarili (la piattaforma realizzata da Notartel), che, con la sua presenza capillare sul territorio, consentirebbe di accedere agevolmente e in sicurezza a vendite, oltre che dirette e tradizionali anche, sfruttando le modalità dell’asta telematica, oltre i confini delle vendite giudiziarie e dei beni pubblici, dove la stessa è già sperimentata da anni. Il meccanismo permetterebbe vendite sicure al di fuori dei confini italiani (nel dicembre 2017 un albergo di Praga è stato aggiudicato con un’asta telematica condotta da un notaio fiorentino), accesso ad un database sempre aggiornato, con dati dettagliati e validati dal notaio per ciascun immobile, possibilità di ricerca o di inserimento di avvisi tramite uno dei 5mila professionisti collegati in rete. Agenti immobiliari in rivolta
La novità, che sulla carta sembra l’uovo di Colombo, è però piaciuta poco agli operatori del settore, che temono di veder sparire davanti ai propri occhi consistenti quote di mercato. Le rassicurazioni sono servite a poco. «Con il portale», ha spiegato Valentina Rubertelli, consigliere nazionale del Notariato, coordinatrice del settore Aste «il Notariato non vuole contrapporsi agli agenti immobiliari: ognuno deve fare il proprio mestiere ed il notaio rispetta la specificità dei rispettivi ruoli, né è interessato (anzi gli è vietato dalla legge) a svolgere il ruolo di intermediario». Pochi giorno dopo che il sito è andato on line, però, sono arrivate le prime rimostranze. Durissimo il comunicato diffuso dalla Consulta interassociativa nazionale dell’intermediazione, composta dalle associazioni rappresentative degli agenti immobiliari italiani Fimaa, Fiap e Anama. «Contestiamo apretamente», si legge in una nota «quanto riportato nei comuni-
cati stampa per il lancio del portale Avvisi notarili».
SFRUTTARE LA TECNOLOGIA
Giampaolo Marcoz, consigliere nazionale del Notariato, appoggia l’idea di sfruttare la tecnologia per far ripartire il mercato in termini di quantità delle transazioni e recupero dei prezzi
Stile italico Il notaio, hanno spiegato nella dichiarazione congiunta i tre presidenti Santino Taverna, Gian Battista Baccarini e Paolo Bellini, «è un pubblico ufficiale garante dei trasferimenti immobiliari. Leggere che sul loro portale gli immobili presenti sono verificati e certificati è un messaggio fuorviante. Per la verifica servono altre figure professionali. Il notaio nella legislazione italiana non verifica l’immobile, ma certifica quanto dichiarato dalle parti o, in questo caso, dai professionisti incaricati (a spese delle parti) ad eseguire le verifiche. Nella sezione riservata ai privati viene poi dichiarato che le parti sono più sicure grazie al bollino blu di certificazione, insinuando che ad oggi le compravendite non sarebbero sicure. Se bastasse una verifica e un bollino blu per compravendere in tranquillità, allora il ruolo fin qui svolto dal Notariato risulterebbe superfluo e, seguendo questo pensiero, sarebbe da ritenersi corretta la battaglia di chi intendeva permettere anche ad altre figure professionali la possibilità di autenticare le sottoscrizioni ai contratti, ai fini di consentire la trascrizione in Conservatoria degli atti relativi al trasferimento di beni immobili». Dopo aver ricordato che anche i notai, quando con il ddl concorrenza hanno rischiato di perdere il monopolio delle stipule immobiliari, hanno difeso il proprio fortino, gli agenti immobiliari sono passati all’attacco diretto: «Nel tipico stile italico, anziché creare economia di condivisione e fare rete per uscire dalla crisi che attanaglia il settore, il Notariato sceglie soluzioni protezionistiche a scapito di altri soggetti della filiera. La Consulta Interassociativa auspica, invece, l’apertura immediata di un tavolo di lavoro che veda partecipi tutte le professionalità che operano nel comparto immobiliare».
GIUGNO 2018
9
LE FONTI LEGAL
Prove di dialogo La partita è, ovviamente, ancora aperta. E la tensione alta. Ma il suggerimento delle associazioni di lavorare in squadra piuttosto che su fronti contrapposti è stato in parte recepito. A fine maggio, infatti, notai e ag enti immobiliare si sono presentati fianco a fianco a Milano per spieg are ai cittadini come acquistare senza sor prese. A for nire l’occasione, la seconda edizione di “Comprar casa senza rischi”, l’iniziativa org anizzata dal Consiglio notarile di Milano con Fimaa Milano Monza & Brianza, Collegio ag enti immobiliari, e il Patrocinio del Comune di Milano. «La storia sembra non aver insegnato abbastanza», ha dichiarato Ignazio Leotta, presidente del Consiglio notarile di Milano «e le stesse vicende di un recente passato, quelle che hanno por tato alla crisi immobiliare del 2008, si ripresentano favorite da un mercato cittadino frizzante e dalla g rande liquidità a disposizione delle banche. È necessario che tutti gli operatori del mercato, notai, mediatori, banche, si adoperino per evitare che il fenomeno si diffonda e provochi un’altra crisi che sarebbe letale». «Og gi», ha commentato Vincenzo Albanese, presidente Fimaa Mimb «nell’era di Inter net, la figura dell’ag ente immobiliare è ancor più necessaria. Il perché è da ricercarsi anzitutto nel mercato più selettivo, il che rende meno veloce e semplice la compravendita di un’abitazione, operazione da fare in maniera molto ponderata e attenta, soprattutto dal punto di vista dei prezzi che non si rivalutano più automaticamente come in passato. Inoltre, solo un esperto può offrire una consulenza in g rado di cogliere le criticità non immediatamente rilevabili ma che potrebbero compromettere l’investimento».
LE FONTI LEGAL
10
GIUGNO 2018
CERTIFICAZIONE DELLE DICHIARAZIONI
Nella dichiarazione congiunta i tre presidenti Santino Taverna, a sinistra, Gian Battista Baccarini, al centro, e Paolo Bellini, a destra, spiegano che il notaio nella legislazione italiana non verifica l’immobile, ma certifica quanto dichiarato dalle parti o dai professionisti incaricati ad eseguire le verifiche
Le prossime sfide Prove di dialogo. Per ora. Ma l’evoluzione digitale del notaio potrebbe creare presto altri malumori. La Notarchain, infatti, ha campi di applicazione che vanno ben al di là del settore immobiliare. La piattafor ma è un sistema di archiviazione e gestione di ogni tipo di file digitale che può essere utilizzato in tutti gli ambiti applicativi che necessitano di un sistema di mag giore sicurezza e certificazione. Beni immobili, dunque, ma anche mobili: qualsiasi cosa di valore il cui possesso o la cui vendita debbano essere garantiti dal controllo preventivo dei sog getti coinvolti, dalla immodificabilità e completezza dei dati identificativi inseriti. Un’applicazione concreta è quella che ha dato vita al progetto presentato dalla Siae per la gestione del deposito e l’archiviazione dei codici sorgenti. Grazie alla Notarchain sarà possibile depositare presso un notaio il codice di un nuovo programma ottenendo in tempo reale l’inserimento di tale file in un registo condiviso con Siae che ne per mette l’immediata attribuzione di una marca temporale per evitare che qualcuno possa in futuro contestarne la paternità. Pare di capire, insomma, che per il Notaio 4.0 la strada è appena iniziata.
www.lefonti.legal
IN EDICOLA
- MIGLIORI STUDI LEGALI E AVVOCATI - MIGLIORI OPERAZIONI E MAGGIORI OSTACOLI PER LE PMI
- MIGLIORI DEAL DELL’ANNO - TAVOLE ROTONDE CON I MAGGIORI ESPONENTI DEL SETTORE LEGALE