Adriano Olivetti Discorsi per il Natale
Edizioni di ComunitĂ
Adriano Olivetti, Discorsi per il Natale © Fondazione Adriano Olivetti © 2017 Comunità Editrice ISBN 978-88-98220-41-0 www.edizionidicomunita.it www.fondazioneadrianolivetti.it
Indice
Breve messaggio di auguri
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Discorso di Natale ai lavoratori di Ivrea
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Capodanno 1957
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Nota introduttiva
I tre testi qui raccolti sono gli auguri di buone feste scritti da Adriano Olivetti in tre momenti particolari della storia della fabbrica di Ivrea. Nel primo, del 24 dicembre 1949, l’imprenditore racconta i primi anni del dopoguerra per condividere il sollievo e l’orgoglio della compiuta ripresa dell’azienda dopo la difficile esperienza del fascismo e del conflitto mondiale. Sei anni dopo, il 24 dicembre 1955, Adriano rievoca proprio quel discorso di Natale per ripercorrere i nuovi traguardi della fabbrica, che ha assunto ormai una dimensione internazionale ma non ha mai perso di vista le proprie radici morali, memore degli insegnamenti del fondatore Camillo. Ciò che anima questi discorsi di Natale è infatti la volontà di ringraziare tutti i lavoratori della fab-
brica per la loro partecipazione a qualcosa di più grande, a una comune dimensione di riscatto anche spirituale del lavoro che, per usare le stesse parole di Olivetti, “non si esaurisce semplicemente nell’indice dei profitti”. E così nell’ultimo discorso di questa breve raccolta, pronunciato in occasione del Capodanno del 1957, alla vigilia del cinquantenario della fondazione della Olivetti, l’augurio dell’imprenditore di Ivrea, ormai all’apice del successo, è quello di non perdere mai di vista, nell’anno e negli anni a venire, il senso di giustizia e di solidarietà umana che è alla base di ogni vero progresso e rappresenta il valore più profondo e ultimo di tutta l'esperienza olivettiana.
Breve messaggio di auguri
L’anno che volge al suo tramonto è stato per la nostra fabbrica non soltanto un anno di intenso lavoro, ma un anno di raccoglimento e di preparazione, poiché la vita economica in un’industria sembra dovere essere una corsa continua, un incessante lavoro verso un progresso e verso una espansione che non può arrestarsi senza la decadenza, quella decadenza che per l’operaio è disoccupazione e miseria. Rinnovati una gran parte dei suoi modelli, stabilizzata la produzione della Lexikon 80 a un livello mai raggiunto prima, la fabbrica ha esteso nel 1949 il suo carattere di industria internazionale. Basterà ricordarsi che in questo anno la nostra Società ha aperto in quattro luoghi importanti, su tre continenti, delle nuove sedi, dei nuovi uffici,
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delle nuove società: a Johannesburg, nel Transvaal, la Olivetti Africa ltd; a Vienna la Austro Olivetti; a New York un ufficio di rappresentanza; a Città del Messico la Olivetti Mexicana. In questi paesi, in queste città, per la prima volta nella sua storia la nostra fabbrica vede illuminarsi le sue insegne. Migliorati i traffici con l’Australia, con la Francia, con l’Argentina, la fabbrica ha potuto affrontare mediante la riduzione dei costi e la contemporanea espansione commerciale le pericolose battaglie della svalutazione della sterlina e della concorrenza internazionale. La nostra posizione sei mesi or sono si presentava infatti pericolosa e difficile, poiché il prezzo di esportazione doveva essere su quasi tutti i mercati drasticamente ridotto. Io debbo, di fronte a voi, un ringraziamento particolarissimo ai tre direttori generali, ing. Beccio, ing. Enriques, dr. Pero, che ciascuno nella sfera della propria competenza sono stati gli artefici e i vincitori di questa battaglia. E la battaglia continua perché la lotta non è finita.
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Altre industrie, ad esempio quelle tessili, non avendo saputo o non avendo potuto vincere in un’analoga lotta di concorrenza rinnovando gli impianti e riducendo i costi, lavorano da tempo tre soli giorni alla settimana. Per la nostra espansione commerciale in questa lotta contro la concorrenza non abbiamo esitato a investire somme ingenti come l’intero ammontare del prestito obbligazionario di 1200 milioni spesi per assicurare alla nostra fabbrica una continuità di lavoro e un progresso lento, ma sicuro. Nel campo interno tutti i settori hanno lavorato ciascuno nella propria misura al compimento graduale della fabbrica. Quattromila metri quadrati di nuovo spazio costituiscono questo complemento, il più ampio nella nostra storia. Centonovantasette operai sono addetti ai cantieri e lavorano alacremente alle case di Canton Vesco e a quelle del Piano Fanfani. Nel corso dell’anno è stata rimessa in servizio l’infermeria migliorata e ingrandita, sono stati comprati terreni per una colonia montana a Brusson, a Ma-
Opere di Adriano Olivetti
Ai Lavoratori Democrazia senza partiti Il cammino della Comunità Le fabbriche di bene Noi sogniamo il silenzio Il mondo che nasce Città dell’uomo L’ordine politico delle Comunità Dall’America: lettere ai familiari
Tutti gli scritti di Adriano Olivetti sono pubblicati dalle Edizioni di Comunità in collaborazione con la Fondazione Adriano Olivetti.
Finito di stampare nel mese di novembre 2017 per conto di ComunitĂ Editrice da Grafiche VD s.r.l., CittĂ di Castello (PG)
ADRIANO OLIVETTI Discorsi per il Natale