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CHE RINASCE
Dopo decenni di dibattito, di polemiche, di difficoltà nella definizione delle linee strategiche e nella ricerca di risorse adeguate, il Porto di Ravenna vive da qualche anno una stagione di progettualità e di interventi rilevanti, in grado di cambiare le sorti dello scalo e dell’economia regionale. Come unico scalo dell’Emilia-Romagna ha movimentato negli ultimi due anni 27 milioni e mezzo di tonnellate, nonostante la guerra in Ucraina e il rincaro dei costi dell’energia, garantendo lavoro a oltre 6.000 occupati diretti e ai 10.000 indiretti, con una vocazione nazionale che lo pone in posizione di primato sul traffico delle rinfuse solide (cereali, concimi, materie prime per l’edilizia) e dei prodotti metallurgici.
Da oltre un anno è in corso il Progetto Hub Portuale per rilanciare la produttività e la competitività del porto. La prima fase, del valore di oltre 230 milioni di euro – finanziati dal Cipe, dalla Banca Europea degli Investimenti, dall’Unione Europea (Innovation and Networks Executive Agency) e dall’Autorità di Sistema Portuale – consiste nel concludere l’approfondimento dei fondali fino a -12,5 metri e di rifare 5,5 chilometri di banchine, prevedendo di costruirne una nuova di un chilometro destinata alla movimentazione dei container. Una previsione che si vorrebbe collocare entro il 2024 e che comprende lavori a cui è collegata l’urbanizzazione di 200 ettari di future aree logistiche, oltre a nuovi spazi a disposizione di realtà interessate a insediarsi nel porto di Ravenna o a sviluppare gli insediamenti già presenti. Uno scenario che vede la realizzazione degli scali merci in destra e in sinistra Candiano. Un progetto di lunga data che ora trova un’applicazione grazie ad accordi stipulati con Anas e Rfi, per sviluppare i collegamenti viari e ferroviari che permetteranno ai convogli di non transitare più per la stazione ferroviaria cittadina. L’area merci è posta nel quadrante urbano nord-est, un’area in parte occupata da infrastrutture ferroviarie, che avrà 12 binari (di cui 5 già esistenti) tutti elettrificati e centralizzati con un cronoprogramma che prevede poco meno di due anni di lavori.
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La seconda fase del Progetto Hub ha un valore complessivo di 250 milioni di euro, finanziati con risorse ministeriali e derivanti dal Pnrr, e ha anch’essa una tempistica precisa vincolata al 2026 come termine per l’impegno di spesa e realizzazione. Da progetto si prevede un ulteriore approfondimento dei fondali a -14,5 metri – che consentirà l’ingresso a navi di maggiori dimensioni o a navi più cariche – e la realizzazione di un impianto per la gestione dei sedimenti da 130 milioni di euro, che servirà al recupero dei materiali risultanti dall’escavo e ai periodici interventi di manutenzione del canale. L’impianto sarà realizzato nell’area portuale in posizione esterna rispetto al perimetro dell’area protetta della Pialassa dei Piomboni, all’interno delle esistenti casse di colmata Nadep.
Ma il porto di Ravenna non è solo Progetto Hub e poche settimane fa il presidente dell’Autorità Portuale, Daniele Rossi, ha presentato l’aggiornamento del Piano Operativo Triennale 2021-2023. Uno strumento che individua 5 obiettivi di ammodernamento delle infrastrutture materiali e immateriali e 79 interventi per un investimento complessivo di oltre 3 miliardi di euro, dei quali circa un miliardo a carico dell’Autorità Portuale. Il porto, oltre alla preminente attività industriale, accoglie e predispone servizi anche per il mondo delle crociere, per il trasporto passeggeri legato al turismo che ha stretti legami con la città d’arte. Con l’ormai prossima elettrificazione delle banchine del terminal crociere, le navi potranno spegnere i motori durante la permanenza grazie a un investimento di 35 milioni di euro con fondi Pnrr. In seguito all’accordo siglato tra Autorità Portuale e Royal Caribbean, a partire dal marzo 2022 Ravenna è divenuta un porto di arrivo/partenza dei crocieristi e già nel 2022 ha raggiunto 200.000 passeggeri movimentati al Terminal di Porto Corsini, mentre per il 2023 le prenotazioni in essere fanno prevedere che si raggiungeranno i 300.000 passeggeri. Per Porto Corsini è in previsione una piccola grande rivoluzione: sul canale Candiano nascerà infatti la nuova stazione marittima, con un investimento di 40 milioni di euro, in gran parte finanziati da Royal Caribbean e in parte dall’Autorità Portuale. Nell’area, Ap realizzerà su 12 ettari il Parco delle Dune, inserito in un ambiente naturale costiero caratterizzato da verde attrezzato e percorsi ciclo-pedonali.