Zanzara e Labbradoro - Roberto Bassi e la nascita del free climbing ad Arco e in Valle del Sarca

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R A M P I C A N T I

Lia e Marianna Beltrami

ZANZARA

E LABBRADORO Roberto Bassi

e la nascita del free climbing in Valle del Sarca EDIZIONI VERSANTE SUD


2015 Š VERSANTE SUD S.r.l. Via Longhi, 10 Milano Per l’edizione italiana tutti i diritti riservati 1a edizione Dicembre 2015 www.versantesud.it ISBN: 978 88 98609 475


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R A M P I C A N T I

Lia e Marianna Beltrami

ZANZARA E LABBRADORO Roberto Bassi e la nascita del free climbing in Valle del Sarca

EDIZIONI VERSANTE SUD



Introduzione Non è semplice scrivere di Roberto cercando di rispettare i suoi spazi, il silenzio, e i nascondigli che si è costruito. Abbiamo cercato di farlo in punta dei piedi, raccogliendo le testimonianze di alcuni dei suoi più cari amici, registrate per la realizzazione del documentario Zanzara e Labbradoro – storie, mani e silenzi di Roberto Bassi, presentato per i 20 anni dalla sua scomparsa, il 27 settembre 1994. Da anni volevamo fare qualcosa per “fare memoria” di Roberto, ma il tempo non era maturo. Poi gli incontri con Lucio Tonina, il suo fotografo, e quello “casuale” con sua sorella Cristina hanno creato l’occasione giusta. C’è voluto molto tempo per cercare di raccogliere il poco materiale disponibile e la scelta delle interviste non è stata facile. Nei primi tempi i più stavano in posizione di ritiro; mentre Manolo fin dall’inizio ha acconsentito a condividere tutto quello che teneva dentro di Roberto, e ne è nata una lunghissima intervista davvero memorabile. Cammin facendo tutti gli arrampicatori si sono sciolti e hanno dato il meglio, e altri se ne venivano ad aggiungere. Finché abbiamo dovuto dire “fine” dopo undici testimonianze che per un documentario sono ritenute troppe. Non è stato facile raccogliere gli interventi; lungo il cammino del film prima e del libro poi, abbiamo incontrato i moltissimi amici di Roberto, persone che avevano momenti da condividere, e la scelta non è stata semplice. Qualcuno ne rimarrà inevitabilmente escluso, ma non per questo escluso dalla sua vita.

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Oltre a Manolo, hanno dato il loro apporto con interviste e materiale fotografico Marco Furlani e Alessandro Gogna, Rolando Larcher che ci ha aiutato anche con gli articoli e i documenti, Palma Baldo e Giovanni Groaz, Gianni Bisson, Diego Mabboni, Marco Preti, il fedele scudiero Ennio Dalmut e per gli ultimi anni lo zio Tibia – Marco Curti. Stefan Glowacz lo abbiamo incontrato e intervistato ad Arco e Jerry Moffatt nel Peak District in Gran Bretagna. Mauro Corona nel suo studio ad Erto. Ci hanno aiutato la guida alpina Andrea Zanetti e Roberto Tavonatti. Per il libro ci hanno dato un’ulteriore testimonianza Giuliano Stenghel, Elio Orlandi e Leonardo Di Marino. La scoperta più interessante è stata la sua serata di diapositive al completo, nell’ordine che aveva dato Roberto. Abbiamo potuto costruire la narrazione proprio sulla struttura della sua serata, che è rimasta anche nelle cinque sezioni del libro: dalle Dolomiti allo Yosemite, la nascita del free climbing, lo stile di vita del climber, le gare, la Gola; a queste abbiamo aggiunto qualche passaggio sulla personalità di Roberto. Per ricostruire i momenti più importanti della sua vita abbiamo utilizzato prima di tutto i racconti delle persone a lui vicine, i ricordi personali, alcune sue note, articoli scritti da lui su riviste, diari degli amici. Ci sono alcuni dati discordanti, che anche nei giornali non vengono chiariti; per questi abbiamo dato fede alle testimonianze a lui più vicine. I titoli dei capitoli sono i nomi di vie tracciate da Roberto, perché gli piaceva scherzare con quei nomi. Anche quelli raccontano un po’ di lui, come i titoli delle poesie

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di un poeta. Vedrete che il concetto di poesia in questo caso non coincide con il senso comune. Solo per La signora degli appigli abbiamo utilizzato il nome di una via di solo Manolo, perché a Roberto piaceva moltissimo. Non troverete intriganti polemiche di stampo alpinistico, né storie di pesanti inimicizie; lui stava lontano da tutto questo. Cercheremo di restituirvi la figura di un uomo solido, forte, incorruttibile; un ragazzo coraggioso e curioso che ha lasciato la traccia e il segno in moltissime persone, arrampicatori e non. E proveremo a scrivere un po’ di verità sulla storia del free climbing di quegli anni, che forse per superficialità o per fretta, è stata dimenticata con troppa facilità. Roberto ha dato tanto a tutti noi, speriamo di poter trasmettere la sua forza a molta altra gente, insieme allo spirito di lealtà e di coraggio, che sono spesso troppo nascosti nella nostra società. Lia e Marianna

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Gola di Toblino. (foto di Lucio Tonina)

Qui sopra e nella tavola a destra, su Capitan Cliff, Gola di Toblino. (foto di Lucio Tonina) TAV. X



Pezzent, Area Toblino. (foto di Lucio Tonina)

Qui sopra e nella tavola a destra, in Verdon. (foto di Lucio Tonina) TAV. XII



Valle dei Mulini, Lombardia. (foto di Lucio Tonina)


In questa tavola, Roberto in Verdon. (foto di Lucio Tonina) TAV. XVII


Gola di Toblino. Casa del Piacere - Resting 7c+ (foto di Lucio Tonina)


Gola di Toblino. Casa del Piacere - Resting 7c+ Rolando Larcher. Massone - Destinazione (foto di Lucio Tonina) Arena (foto di Lucio Tonina)

Rolando Larcher. Gola di Toblino. Futura 8a+/8b. (foto di Lucio Tonina) TAV. XXIX


ISBN 978 88 98609 475

e 19,90 978 88 98609 475


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