COLLANA LUOGHI VERTICALI
Robert Zink
SCIALPINISMO nelle
ALPI CARNICHE
101 Itinerari
da San Candido a Villach
EDIZIONI VERSANTE SUD
Indice e cartina / Verzeichnis und Karte
Indice e cartina - Verzeichnis und Karte CARTINA INTRODUZIONE INTRODUZIONE DI STEVE HOUSE SCALA DIFFICOLTÀ SIMBOLOGIA
6 8 11 12 13
1 Oisternig 2 Poludnig via cresta est 3 Poludnig via cresta nord-ovest 4 Gartnerkofel 5 Gartnerkofel via canalone sommitale 6 M. Cavallo di Pontebba via V. del Rio Winkel 7 Creta di Rio Secco via Valle del Rio Winkel 8 Forcella della Torre della Creta di Aip 9 Zottachkopf 10 Hochwipfel 11 Waideggerhöhe 12 Zollnerhöhe 13 Köderhöhe da Kronhof 14 Laucheck da Kronhof 15 Cuestalta - M. Carnica 16 Laucheck via canalone nord 17 Polinik via Würmlacher Alpl 18 Polinik da Kötschach-Mauthen 19 Polinik via Circo del Polinikkar 20 Polinik dalla Plöckenhaus 21 Laucheck dalla Plöckenhaus
14 18 22 24 28 32 36 40 44 48 52 54 58 62 66 70 72 76 80 84 88
22 Köderhöhe dalla Plöckenhaus 23 Cima Avostanis dalla Plöckenhaus 24 Creta di Collina 25 Passo dei Cacciatori 26 Cima di Mezzo 27 Monte Coglians 28 Rauchkofel 29 Plenge via cresta est 30 Plenge via Sittmooser Graben 31 Grubenspitz via Sittmooser Graben 32 Gamskofel via Sittmooser Graben 33 Elferhöhe via Herrenstiege 34 Hinterer Mooskofel dalla Hubertuskapelle 35 Rauchkofel via costone nord 36 Rauchkofel via Angerle 37 Runseck 38 Säbelspitz 39 Monte Chiastronat 40 Biegenköpfe 41 Mittagskofel 42 Mittagskofel dal Mühlenstüberl 43 Wasserköpfe 44 Campanile Letter 45 Schönjöchelspitze - Edigon 46 Gamskofel 47 Monte Oregone 48 Monte Peralba
90-101
57-83 24-56
Santo Stefano di Cadore 6
92 94 96 98 100 102 106 110 114 118 122 126 130 134 136 138 142 146 150 154 158 162 166 170 174 178 182
49 Zwölferspitz 50 Monte Pietra Bianca 51 Luggauer Spitzköfele 52 Zwölferspitz via parete nord-ovest 53 Longerini Bianchi 54 Monte Antola 55 Schulterhöhe via Ebnertal 56 Schulterhöhe via Schwalbenkofel 57 Monte Antola via nord-ovest 58 Monte Vancomun via parete nord-est 59 Monte Vancomun via parete nord-ovest 60 Gamskofel 61 Monte Cecido 62 Monte Cecido via Rollertal 63 Spitzköfele via Rollertal 64 Spitzköfele via Obertilliacher Tal - Col del Rocco 65 Croda Negra 66 Col dell'Ai 67 Anello del Monte Palombino 68 Cima Vallona 69 Hoher Bösring 70 Cima Vallona via Leiter Tal 71 Hochegg via Schöntal 72 Monte Cavallino via Schöntal 73 Öfenspitze 74 Cima Vanscuro 75 ”Sandiger Boden" 76 Cima Vanscuro via Obstanser See 77 Montagna del Ferro via Obstanser See
186 190 194 198 202 206 210 214 218 222 224 228 232 236 240 244 248 252 256 260 264 268 272 276 280 284 288 292 296
78 Montagna del Ferro via Schustertal 79 Cima di Valbella via Schustertal 80 La Mutta e Cima di Valbella via Hollbrucker Tal 81 Cima di Pontegrotta 82 Zenzerspitze 83 Traversata della Catena Carnica Principale 84 Dobratsch dalla Südrast - la "via dimenticata" 85 Dobratsch via Alplgraben 86 Golz 87 Spitzegel 88 Jaukenhöhe 89 Jaukenstöckel 90 Mussenhöhe 91 Lumkofel 92 Millatzenkogel 93 Riebenkofel 94 Böses Weibele 95 Grubenspitz 96 Anello del Wilde Sender via Eisklamm 97 Seekofel 98 Anello dello Zochenpaß 99 Weittalspitze 100 Eisenschuß 101 Dorfberg
300 304 308 312 316 320 330 334 336 340 344 346 350 354 358 362 366 370 374 378 382 386 390 394
TABELLA DEGLI ITINERARI BIBLIOGRAFIA
398 400
86-89
6-23
A1 0
VILLACO
Hermagor
84-85
1-5 A23
7
Introduzione / Einführung
Introduzione / Einführung Un’altra guida? Ma Robert Zink non si ferma mai? Dopo la pubblicazione del volume Hochschwab [1], sono sicuro che Helga Lindner avrà detto a suo marito Rudi: "È un libro davvero personale, come un album di famiglia". Penso che anche per questa guida si possa dire lo stesso: si tratta infatti di una retrospettiva di itinerari scialpinistici che ho affrontato personalmente o che (dove così non è stato) ho studiato in maniera approfondita. Sono convinto che un libro sia un po’ come la materializzazione di una parte del nostro spirito: permette infatti di tenere vivi avvenimenti e ricordi (nonché di trasmetterli) per un lungo periodo di tempo, senza dubbio più lungo del breve intervallo della vita di un uomo. Certo, sono allo stesso modo sicuro che altri, come ad esempio Simon Wurzer (guida alpina ed esperto conoscitore di questi luoghi), avrebbero potuto scrivere questa guida meglio e in maniera più esaustiva di me. Non solo: vorrei fare anche un’ultima precisazione. Questa guida è il risultato di molti anni di fatiche che ho condiviso con tantissime incredibili persone: mi sembra dunque doveroso scusarmi con molti di loro per avere selezionato, nella stesura finale, un'avventura piuttosto che un'altra. Gli itinerari che vengono descritti in questa guida si trovano sulla Catena Carnica Principale e nelle Alpi della Gail meridionali, e cioè su entrambe le sponde del Fiume Gail. La Catena Carnica Principale si estende all'incirca da Elmo, che si trova poco a est di San Candido (in Provincia di Bolzano) fino al Monte Goriane (Göriacher Alpe), che si trova a ovest di Thörl-Maglern (in Slovenia). Il piccolo Gruppo del Mooskofel (che viene trattato in questa sede) si trova a nord della catena, mentre le Crode dei Longerin, il massiccio PeralbaAvanza (Hochweißstein-Peralba), il sottogruppo del Rinaldo e il massiccio dello Zermula si trovano più a sud. A nord della Catena Carnica Principale scorre una vallata, che a ovest di Maria Luggau viene chiamata Osttiroler Gailtal (Valle del Gail del Tirolo orientale), tra Maria Luggau e Kötschach-Mauthen è chiamata Lesachtal (Valle di Lesach) e a est di KötschachMauthen è chiamata Gailtal (Valle del Gail). A nord di questo solco vallivo si innalzano le Alpi della Gail, che vengono suddivise da ovest a est in 5 sottogruppi: Dolomiti di Lienz, Gruppo del Reißkofel, Gruppo del Latschur, Gruppo dello Spitzegel e Alpe di Villach. Per ogni itinerario descritto in questa guida è riportato uno schizzo schematico del percorso che permette una visione di insieme. Ritengo però indispensabile, per una pianificazione dettagliata degli itinerari, procurarsi anche le carte del BEV (Ufficio federale di metrologia e rilevamento austriaco) numeri 3108, 3109, 3110,
8
3111,3112, 3116, 3117 e 3118! In questo piccolo paradiso invernale la diversificazione è elevatissima, e si può trovare praticamente tutto ciò che si desidera. Nel settore orientale si possono ad esempio trovare salite su strade forestali (a volte anche piuttosto lunghe) che portano a vasti alpeggi ai piedi di morbidi rilievi erbosi, mentre nel settore centrale si trovano i focosi, selvaggi e a tratti aspri itinerari del Gruppo del Mooskofel e dei dintorni del fiore all'occhiello delle Alpi Carniche, il Monte Coglians (Hohe Warte). Inoltre, mentre in Lesachtal e in Osttiroler Gailtal si possono trovare salite all’insegna del piacere e di difficoltà moderata, nella zona del Monte Peralba e del Monte Pietra Bianca (Torkarspitze) le difficoltà scialpinistiche si spingono nuovamente verso la parte alta della scala. Quando si percorrono questi monti, a seconda del luogo esatto in cui ci si trova, si può quasi avere l'impressione di trovarsi sui Nockberge, sulle Alpi Giulie o sulle Alpi dei Tauri orientali. Ma è solo un'impressione! Così come le Alpi Giulie, anche quelle Carniche possiedono un carattere unico e distintivo, caratterizzato dall'atmosfera italiana che si infiltra da sud. A questo proposito vorrei menzionare la guida "Scialpinismo in Carnia" [2], in cui vengono descritti numerosi itinerari scialpinistici sulla Catena Carnica Principale e sulle Prealpi Carniche che partono in Italia e che qui non vengono riportati per non uscire troppo dall'ambito geografico di riferimento. Muovendosi oggi, sia in estate che in inverno, sulle Alpi Carniche, è facile imbattersi in tracce della guerra tra i monti combattuta con enorme crudeltà e disprezzo della vita umana tra il 1915 e il 1917. In quegli anni di guerra le valanghe si abbattevano incessantemente, e secondo Heinz von Lichem [3] si deve presupporre che, solo sul fronte carnico, abbiano causato tra i 9000 e 10000 morti. Sono state forse queste parole di monito che mi hanno indotto a muovermi sulle Alpi Carniche con particolare cura e rispetto per la montagna. Contrariamente alle Caravanche, dove a causa delle valanghe ho perso un amico e ho rischiato anche la mia vita, sulle Alpi Carniche da questo punto di vista non mi sono mai trovato in una situazione di pericolo. Il segreto consiste nel saper aspettare, avere pazienza, in modo che l’energia possa fluire dall'interno in simbiosi con gli elementi, e non in modo brusco e violento. Non mi resta che augurare a tutti voi di passare indimenticabili momenti percorrendo gli itinerari qui descritti, e di fare un buon viaggio di ritorno casa a fine giornata! Buone sciate a tutti! Robert Zink, primavera 2015
Un mondo da esplorare. Sciare sulle Alpi Carniche di Steve House Affrontare con gli sci una cima vergine in Alaska. Curvare a fatica sotto il peso dello zaino in Oregon. Scendere a serpentina a tutta velocità su neve farinosa in British Columbia. Andare di rifugio in rifugio in Tirolo dell'Est. Osservare, più a ovest, le numerose vette alpine delle Alpi Carniche. Tutti questi ricordi mi riportano in mente la sensazione di libertà che si gode tra le montagne, ma anche l’autoresponsabilità che si deve necessariamente avere. Non dimenticando le amicizie conquistate e le lezioni imparate. La regione al confine tra Austria e Italia offre alcune tra le montagne meno note e più appartate di tutte le Alpi. Avventurandosi da queste parti si resta decisamente colpiti e impressionati dalla notevole diversità: a occidente le vette possiedono un’atmosfera tipicamente alpina, mentre nella zona più orientale si possono assaporare fantastiche sciate tra gli alberi. Insomma, si tratta di monti che val davvero la pena conoscere a fondo. Ma attenzione: varietà è sinonimo di complessità! In queste zone bisogna infatti acquisire conoscenze e farsi le dovute esperienze. Prendetevi il tempo di imparare a conoscere bene la particolare copertura nevosa di questa regione, ricordandovi che durante la prima Guerra Mondiale le valanghe hanno ucciso più soldati qui che nelle Alpi Giulie, pure non molto distanti. E anche se il vento può essere più tranquillo qui rispetto alle vette più elevate che si trovano più a nord, sui versanti nord di questi monti la neve ghiacciata persiste a lungo dopo le precipitazioni, e questo continuo freddo ghiacciato porta spesso a instabilità dei versanti. Avventuratevi quindi con cautela e con prudenza. Qui potrete assaporare anche il tipico fascino dell'Italia, costituito dalle scenografiche Dolomiti di Sesto che si stagliano sullo sfondo. E se vi allontanerete dagli itinerari più battuti riuscirete spesso ad assaporare anche la solitudine. La lontananza dai grandi centri, così come la mancanza di monti realmente famosi da queste parti, metterà a dura prova la vostra autosufficienza: questi itinerari possono essere davvero duri, e inoltre i rifugi sono chiusi in inverno. Prestate quindi la necessaria attenzione, e imparate a basarvi sul vostro proprio giudizio. Da dovunque veniate, ovunque stiate andando, tutti gli itinerari scialpinistici condividono la stessa filosofia di base: si tratta cioè di esplorare e avventurarsi in luoghi spesso solitari e che richiedono attenzione, ma capaci di ripagare con fiducia in se stessi e fascino dell’ignoto. E da queste parti questo vale più che mai! Siate prudenti. Godetevi delle belle sciate. Esplorate a fondo.
i Steve House sulla cima del Grubenspitz (Dolomiti di Lienz)
Steve House Novembre 2015 Ridgway, Colorado, USA
9
Scala difficoltà / Schwierigkeitsskala 10
Scala difficoltà / Schwierigkeitsskala Scala Blanchère
Scala Traynard
Terreno facile. Pendii ampi o bosco rado; inclinazione < 30° e dislivello contenuto (< 800 m). Esposizione e rischio valanghe limitati. La qualità della neve condiziona in maniera determinante la difficoltà.
MS
S1
Ski 2 2.1 2.2 2.3
Terreno con poche difficoltà tecniche. Pendii più accidentati e ripidi, ma con inclinazione < 35°. Il dislivello e l’esposizione possono essere significativi (dislivelli > 800 m). Richiesta una buona tecnica sciistica e una buona capacità di valutazione della stabilità della neve.
BS
S2
Ski 3 3.1 3.2 3.3
Terreno tecnico. Passaggi tecnici e canali, pendii a 35° anche molto lunghi e brevi settori a 40-45°. L’esposizione ed eventuali pericoli oggettivi possono essere importanti. Richiesta un’ottima tecnica sciistica e un’ottima capacità di valutazione della stabilità della neve.
OS
S3
Ski 4 4.1 4.2 4.3
Sci ripido e canali (couloirs). Pendii a 40°, anche molto lunghi, e con brevi settori fino a 45-50°. Canali stretti, terreno impegnativo e passaggi esposti.
S4/5
Ski 5 5.1 5.2 5.3 5.4 5.5 …
Itinerari estremamente difficili. Canali e pendii molto sostenuti con inclinazione sopra i 45° e con importanti settori fino a 50-55°. Forte esposizione. Questo livello è aperto verso l’alto e con i gradi più alti (5.4 - 5.5…) indica itinerari sopra i 50-55° raramente in condizioni.
S5/6
SKI
Difficoltà discesa
Ski 1 1.1 1.2 1.3
ALP
Difficoltà alpinistica
E
La difficoltà equivale a quella di un percorso di trekking. I terreni risultano facili. Anche in presenza di ghiaccio, non sono necessari ramponi e piccozza.
F
Terreni facili dal punto di vista alpinistico. Assenza di particolari difficoltà, ma è comunque richiesta una buona capacità di orientamento.
PD
Terreni che per diversi motivi possono presentare difficoltà. Presenza di alcuni passaggi impegnativi su roccia o ghiaccio/neve. Pendii di 35-40° innevati o ghiacciati: spesso risultano necessari ramponi e piccozza.
AD
Itinerario abbastanza impegnativo, con presenza di difficili passaggi su roccia o ghiaccio/neve. Pendii di 40-50° innevati e ghiacciati.
D
Itinerario impegnativo, con presenza di passaggi estremamente difficili su roccia o ghiaccio/neve. Pendii di 50-70° innevati e ghiacciati.
EXP
Esposizione/Pericolo
E1
Pendio sciabile in continuità e senza interruzioni. Rocce e alberi non rappresentano ostacoli significativi, ma possono diventare pericolosi in caso di caduta.
E2
Canaloni relativamente ampi; continuità del pendio sciabile interrotta solo da brevi passaggi su roccia. Potenzialmente una caduta potrebbe rivelarsi molto pericolosa.
E3
Canaloni stretti oppure pendio sciabile interrotto da diversi passaggi su roccia. Una caduta nei tratti rocciosi esposti potrebbe avere gravi conseguenze.
E4
Lunghi tratti su roccia nei quali è assolutamente imperativo non cadere.
11
Simbologia / Symbole
Simbologia / Symbole
N
Orientamento Descrive l’orientamento principale dei pendii su cui si sale e scende durante un itinerario.
Dislivello in salita e discesa Metri complessivi di salita e discesa. 1800 m
30-35°
Pendio Fornisce indicazioni espresse in gradi sulla ripidità della discesa basandosi sulla sezione più ripida e sulla sua lunghezza. Brevi settori ripidi sono indicati dalla lettera “S”.
Tempo di salita Tempo approssimativo per la salita con buone condizioni (calcolo basato su una velocità massima di 300-400 m/h di dislivello). 3,5 h
Periodo Indica i mesi migliori per la gita ma senza considerare la differenza di innevamento e percorribilità che possono variare di anno in anno. 1-2-3
1.1
E
E1
Difficoltà discesa Indica il grado di difficoltà tecnica (dal punto di vista sciistico) della discesa. La corrispettiva scala delle difficoltà e riportata a pagina 10. Difficoltà alpinistica Indica il grado di difficoltà alpinistico della salita e anche il grado di difficoltà scialpinistico di eventuali passaggi impegnativi durante la discesa. La corrispettiva scala delle difficoltà e riportata a pagina 11. Esposizione Descrive il rischio derivante da una caduta (incontrollata) durante la discesa e le conseguenze che possono essere causate da ostacoli presenti sul pendio sciabile quali rocce, ecc. La corrispettiva scala delle difficoltà e riportata a pagina 11. Discesa normale Variante
12
SCALA EUROPEA DEL PERICOLO VALANGHE
Indicazioni per scialpinisti escursionisti e sciatori fuori pista
Grado
Scala del pericolo
Stabilità del manto nevoso
Probabilità di distacco di valanghe
1
Debole
Il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile.
Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico su pochissimi pendii estremi. Sono possibili solo piccole valanghe spontanee.
Condizioni generalmente sicure per gite sciistiche.
2
Moderato
Il manto nevoso è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi, per il resto è ben consolidato.
Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico su pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee.
Condizioni favorevoli per gite sciistiche ma occorre considerare adeguatamente locali zone pericolose.
3
Marcato
Il manto nevoso presenta un consolidamento da moderato a debole su molti pendii ripidi.
Il distacco è possibile con un debole sovraccarico sui pendii ripidi indicati; in alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche grandi valanghe.
Le possibilità per gite sciistiche sono limitate ed è richiesta una buona capacità di valutazione locale.
4
Forte
Il manto nevoso è debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi.
Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza e, talvolta, anche grandi valanghe.
Le possibilità per gite sciistiche sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale.
Molto forte
Il manto nevoso è in generale debolmente consolidato e per lo più instabile.
Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spontanee, anche su terreno moderatamente ripido.
Le gite sciistiche non sono generalmente possibili.
5
13
01
Oisternig
01
Oisternig (2052 m)
NE N
3.1 1470 m
S35° 25-30°
4-5 h
F
E1
1-2
Caratteristiche
Questo itinerario si può trovare in diverse guide scialpinistiche, ma non è mai riuscito a diventare un classico. Forse per via della lunga e impegnativa salita sulla strada forestale, e per il fatto che per essere apprezzato deve avere una copertura nevosa nella media o, meglio ancora, superiore alla media. Ma con le giuste condizioni si viene abbondantemente ripagati: la salita è piacevole e regala fantastici panorami.
Loc. di partenza
Sentiero forestale poco prima di Maria Graben (ca. 580 m).
Accesso
Da Villach (Villaco) procedere sulla A2 fino all'uscita per Hermagor e proseguire poi in Gailtal (Valle del Gail) fino a St. Stefan. Uscire e, passando per Edling, giungere fino a Vorderberg, all'inizio della strada forestale che parte un po' prima di Maria Graben (ca. 580 m). Purtroppo, all'incrocio davanti alle case situate all'inizio del sentiero forestale, le possibilità di parcheggio sono davvero limitate.
Gilda sulla cresta nord-est dell'Oisternig m
Maria Graben
Werbutzalm
Oisternig 2052
14
15
01
Oisternig
Salita
Discesa
Seguire la lunga e impegnativa strada forestale fino a una quota di circa 880 m, dove si raggiunge un bivio con le indicazioni per Rauna. Ci si lascia il sentiero per Rauna sulla sinistra e si raggiunge, dopo il tornante successivo (a una quota di circa 1040 m), un cartello con le indicazioni per un alpeggio (Werbutzalm). Qui, sulla destra, si diparte una strada forestale: la si segue per pochi metri e, con un po' di intuito, si individua il tracciato di un vecchio sentiero non segnalato che conduce verso sud, passando per un pendio scarsamente alberato e incrociando per due volte diverse strade forestali. Si resta sempre su questo sentiero fino a giungere, tramite una dorsale alberata, ai piedi dei prati sotto il Werbutzalm. Questo percorso può essere utilizzato solo nel caso in cui nel tratto di bosco ci sia neve a sufficienza. In caso contrario, si prosegue sulla strada forestale imboccata all'inizio fino a raggiungere i prati dell'alpeggio. Per proseguire, si segue il prato in direzione sud, si oltrepassa il grande villaggio dell'alpeggio, e infine si incontra nuovamente un fitto bosco. Lo si supera (con un po' di intuito) e si raggiunge così l'elegante dorsale nord-est dell'Oisternig, che si segue fino a poco sotto l'antcima, dove la cresta si restringe in modo significativo. In caso di poca neve, i passaggi ancora da affrontare prima dell'anticima sono molto faticosi (le bocche di balena sono tutt'altro che rare), e richiedono anche una certa prudenza nel caso non ci siano condizioni di sicurezza. Dopo aver raggiunto l'anticima si segue il terreno pianeggiante, in direzione ovest, fino alla poco pronunciata cima principale. Come la salita.
Attrezzatura
Equipaggiamento standard da scialpinismo.
Informazioni aggiuntive
Il Monte Oisternig può essere raggiunto anche da Vorderberg, passando per la Sella di Lom (Lomsattel). Non mi sembra però di ricordare che ne valga la pena, a causa del lunghissimo tratto di salita su strada forestale. Volendo, si può raggiungere la cima dell'Oisternig anche dall'Italia (dalla Valle di Ugovizza), salendo sull'incantevole versante sud.
Gennaio 2006: Gregor e Markus sotto al Werbutzalm k Nei pressi delle malghe del Werbutzalm g 16
17
02
Poludnig via cresta est
02
Poludnig via cresta est (1999 m)
NE N
2.1 1550 m
S30° 25-30°
4-6 h
F
E1
12-1-2
Caratteristiche
L'itinerario qui descritto per salire sul Poludnig ha molti pregi: è lungo e solitario, passa per un incantevole alpeggio (Dellacher Alm), ed è sicuro per quanto concerne la questione valanghe. Quindi, nonostante lo svantaggio di presentare un saliscendi di circa 60 m nella zona del Dellacher Alm, ho optato per includerlo comunque in questo volume. Si tratta di un percorso decisamente bello, ed è ideale in pieno inverno con abbondante neve farinosa. Un consiglio: normalmente si può arrivare al Dellacher Alm tramite un piacevole percorso battuto dai gatti delle nevi. Per questo è meglio affrontare questo itinerario non immediatamente dopo una nevicata, ma quando il gatto delle nevi è già passato!
Loc. di partenza
In località Mellach, dove si parcheggia presso il ponte sul Gail (ca. 570 m).
Gennaio 2006: una fantastica e leggera neve farinosa m
Mellach Dellach
Dellacher Alm
Poludnig 1999
18
Poludniger Alm
19
02
Poludnig via cresta est
Accesso
Da Villach (Villaco) procedere sulla A2 fino all'uscita con le indicazioni per Hermagor, e proseguire poi in Gailtal (Valle del Gail) fino all'uscita a ovest del Presseggersee (Lago di Pressegg), imboccando la quale si oltrepassano Untervellach ed Egg e si raggiunge la piccola località di Mellach. Superato il ponte sul Gail si raggiunge un piccolo parcheggio accanto a un prato (570 m).
Salita
Da Mellach si segue il sentiero forestale, lungo e impegnativo, fino a un cartello con le indicazioni "Dellacher Alm", a circa 1370 m. Si può rimanere sulle tracce del gatto delle nevi oppure, in alternativa, utilizzare un sentiero nel bosco, segnalato, che conduce a un sentiero forestale che, scendendo sulla sinistra, si immette nuovamente sul sentiero con le tracce del gatto delle nevi. In pochissimo tempo si raggiunge il grande villaggio alpino del Dellacher Alm. Giunti a un cartello indicatore si procede verso sud, lungo un prato, fino a un vecchio e solitario faggio da fiaba (o almeno, nel 2005 c'era ancora). Risalendo per alcune radure si raggiunge poi il sentiero segnalato che in breve porta al Poludniger Alm (Alpeggio di Poludnig, 1708 m). A questo punto si sale verso sud sulla cresta e, seguendo quest'ultima, si raggiunge piacevolmente e senza grosse difficoltà la cima.
Discesa
Come la salita.
Attrezzatura
Equipaggiamento standard da scialpinismo.
Informazioni aggiuntive
Per la salita, i più romantici possono utilizzare, poco dopo l'8° tornante (a una quota di circa 960 m), una ripida fascia priva di alberi. Di lì a poco, sulla sinistra, si trova una barriera rocciosa che si supera, dopodiché si incontra un sentiero che, sulla destra, conduce nuovamente alla strada forestale.
Varianti
Dal Dellacher Alm è anche teoricamente possibile salire, passando per il Kesselwald, sul Monte Cima Bella (Schönwipfel). Un’opzione dedicata solo ai più incalliti!
Sepp Lang in trasferta sulle Alpi meridionali k Tracce solitarie sulla neve g 20
21
03
Poludnig via cresta nord-ovest
03
Poludnig via cresta nord-ovest (1999 m)
NW
2.2 1370 m
S30° 20-25°
4-5 h
F
E1
12-1-2
Caratteristiche
Anche questo percorso per salire sul Poludnig può essere tranquillamente definito "lungo e faticoso". Si tratta però del percorso più veloce tra quelli in partenza dalla Gailtal (Valle del Gail), in quanto non presenta nessun saliscendi. Fino al grande villaggio dell'Egger Alm (Alpeggio di Egg), sulla strada forestale si trovano di solito tracce del gatto delle nevi. Subito dopo una bella nevicata la discesa diventa quindi decisamente più piacevole. Tutto sommato una buona proposta per gli amanti degli itinerari classici!
Loc. di partenza
Presso le ultime case all'ingresso della Garnitzenklamm (Forra del Garnitzen), dove si parcheggia (ca. 630 m).
Accesso
Da Villach (Villaco) procedere sulla A2 fino all'uscita per Hermagor e proseguire in Gailtal fino proprio ad Hermagor. Passando per la frazione di Möderndorf raggiungere infine le ultime abitazioni all'inizio della Garnitzenklamm.
Salita
Si sale percorrendo un sentiero forestale decisamente lungo e faticoso (tagli e scorciatoie sono poco fattibili) fino all'incantevole villaggio dell'Egger Alm (1420 m). In seguito ci si dirige a sud-est su un sentiero carrabile, solitamente ben riconoscibile, fino alla Sella del Poludnig (Schloßhüttensattel, 1453 m). Ci si trova ora ai piedi della cresta nord-ovest del Poludnig che si segue senza una traiettoria precisa. Poco sotto la cima si incontra uno scalino ripido: una volta superato sulla sinistra (attenzione ai lastroni di neve in caso di condizioni sfavorevoli), si prosegue fino alla vetta.
Discesa Attrezzatura
Come la salita. Equipaggiamento standard da scialpinismo. Il sottoscritto... al settimo cielo! m
Möderndorf
Egger Alm
Planja 1720
a
Sell
22
g
dni
u Pol del
Poludnig 1999
23
04
Gartnerkofel
04
Gartnerkofel (2195 m)
S NE N
2.2 1655 m
S30° 20-30°
4,5-6 h
F
E1
1-2-3
Caratteristiche
Ecco un itinerario ricco di contrasti: alla lunga e solitaria salita su strada forestale fa infatti seguito, giunti in vetta, la vista sul vasto (e solitamente affollato) comprensorio sciistico di Nassfeld. Non ce la si deve prendere se gli scialpinisti che partono dal Passo di Pramollo (Nassfeldpass) raggiungono la cima in minor tempo e utilizzano la salita qui descritta come discesa, per poi tornare all'auto passando per il Kühweger Törl chiudendo così un percorso circolare. Per i non giovanissimi si tratta senza dubbio di un'ipotesi da preferire al percorso in stile un po' più puro descritto qui di seguito.
Loc. di partenza
Prato a sud del Gail, dove si parcheggia (ca. 580 m).
Accesso
Da Villach (Villaco) procedere sulla A2 fino all'uscita per la Gailtal (Valle del Gail) e proseguire in valle fino a Postran, poco a ovest di Hermagor. Oltrepassare il Gail dirigendosi verso sud fino a un parcheggio davanti a un grosso prato.
Incantevoli malghe tra lo Schwarzwipfel e il Kühweger Alm m
Burgstall
Schwarzwipfel
Kühweger Alm
Gartnerkofel 2195
24
25
04
Gartnerkofel
Salita
Discesa
Seguire la lunga e faticosa strada forestale (spesso si trovano anche tracce del gatto delle nevi) fino allo Schwarzwipfel (ca. 1450 m). Poco dopo si raggiunge un piccolo capitello votivo in mezzo ad incantevoli pascoli: a questo punto il sentiero scende di quota e si raggiunge un alpeggio (Kühweger Alm, 1480 m). Si procede in direzione sud-ovest seguendo il terreno sempre più privo di alberi, si supera un'incisione tra due barre rocciose e si segue poi un fantastico circo fino alla forcella tra il punto quotato 2154 e il Gartnerkofel. Percorrendo il breve versante sud si raggiunge in pochi minuti la cima. Come la salita.
Attrezzatura
Equipaggiamento standard da scialpinismo.
Informazioni aggiuntive
Se la copertura nevosa lo permette, nel tratto di strada forestale è spesso possibile effettuare scorciatoie tagliando su pendii scarsamente alberati. Dopo la discesa verso il Kühweger Alm consiglio, per la risalita in direzione Schwarzwipfel, di rimettersi le pelli o, in caso di neve dura, di legarsi gli sci allo zaino.
Il Kühweger Alm g 26