Prima edizione Dicembre 2012 ISBN 978-88-96634-67-7 Copyright © 2012 VERSANTE SUD Srl Milano via Longhi, 10, tel. 027490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Copertina
Mario Sertori, Val Lagrev, Pilastro. (ph. Francesca Marcelli)
Testi
Mario Sertori
Fotografie
Dove non diversamente specificato, tutte le immagini provengono dall’archivio di Mario Sertori
Cartine
Carolina Quaresima
Simbologia
Chiara Benedetto
Stampa
Monotipia Cremonese (CR)
Bibliografia Alessandro Gogna, Angelo Recalcati, Mesolcina Spluga 1999 CAI-TCI Mario Sertori, Cascate Lombardia e Svizzera, 2004 Blu Edizioni Torino Mario Sertori, Alpine Ice – Le 600 più belle cascate delle Alpi, 2009 Versante sud Milano Urs Odermatt, Hot Ice – Eisklettern in der Schweiz – Ost, 2011 Mountain Consulting Web www.scoiattoli.ch www.alspigul.ch www.cascatedighiaccio.it Ringraziamenti La mia riconoscenza va a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo libro e in particolare a Francesca Marcelli, Enrico “Beno” Benedetti, Nicolò Berzi, Giuliano Bordoni, Andrea Cairoli, Gianluigi Capuzzo, Tono Carasol, Emiliano Cogliati, Laura Doretti, Kino Fibbioli, Primo Fratessa, Luisa Fusi, Marina Gambetta, Luca Godenzi, Rossano Libera, M13, Floriano Martinaglia, Kata Matoga, Davide Mazzucchelli, Claudio Notari, Xose Otero, Marco Pagani, Giovanni Pagnoncelli, Jimmy Palermo, Tullio Parravicini, Francesco “Franz” Rota Nodari, Nikita Uboldi e Nicola Vonanburg. Grazie ai pionieri di questo alpinismo da freezer, per aver portato alla luce un patrimonio glaciale prezioso. Ma soprattutto a loro, alle acque addormentate dal gelo che ci permettono avventure quasi infinite. Dedicato a Marco Pedrini, Giovanni Quirici, Antonio Boscacci. Nota La scalate delle cascate di ghiaccio è attività potenzialmente pericolosa. Le condizioni climatiche possono variare rapidamente e lo stato delle cascate è soggetto a modifiche anche repentine provocate dagli agenti esterni. Alcuni itinerari sono molto esposti al rischio di valanghe. È stato fatto il massimo sforzo per garantire l’esattezza delle informazioni contenute in questa guida, ma esse vanno comunque
verificate di volta in volta da persone esperte in grado di valutare le condizioni del ghiaccio. Ascoltate il bollettino valanghe e prendete informazioni sul posto. L’utilizzo di questa guida viene fatto a vostro rischio e pericolo e in nessun caso autore ed editore possono essere ritenuti responsabili di incidenti verificatisi in una delle vie descritte.
Ma la terra con cui hai diviso il freddo mai pi첫 potrai fare a meno di amarla Vladimir MaJakovskij
Mario Sertori
GHIACCIO SVIZZERO Cascate di ghiaccio in Canton Ticino e Grigioni
EDIZIONI VERSANTE SUD
4
Cascata di Roseto, M. Sertori (ph. F. Marcelli) h
c’erano una cinquantina di vie; ho pensato che una guida del solo Ticino sarebbe stata impensabile con quei numeri. L’ho quindi rimpolpata inserendo le parenti del Grigioni meridionale che già conoscevo per averle lungamente frequentate. Negli ultimi inverni però, sia io che il mio “confidente” (e non solo noi) ci siamo dati da fare soprattutto nelle valli Maggia, Verzasca e Leventina portando avanti l’esplorazione che ad oggi è tutt’altro che conclusa. Quando ho tirato le somme, l’ultimo indice del Cantone di lingua italiana segnava quasi 130 unità! Probabilmente questo dato potrà essere abbondantemente superato, se non forse anche raddoppiato, setacciando a fondo i valloni lontani dalle strade e più difficilmente raggiungibili. Invito quanti vorranno ripetere gli itinerari descritti, o andare a scoprire il nuovo, al rispetto dei delicati equilibri che regolano questo mondo meraviglioso. Chi qui ha vissuto, ha saputo ricavarsi uno spazio in sintonia con l’ambiente naturale e lo ha mantenuto splendidamente attraente fino a oggi. Spero che l’attrezzo che avete tra le mani non vi sia solo utile a trovare la cascata che fa per voi e a passare giornate avventurose sui ghiacci, ma sia anche di stimolo a visitare con discrezione un’area geografica con un alto potenziale di scalate e di affascinante, secolare cultura.
INTRODUZIONE
Questo libro raccoglie le scalate su cascate di ghiaccio del Canton Ticino e della parte meridionale del Canton Grigioni. È un’area vasta e complessa, solcata da grandi vallate, dove si parlano due lingue diverse, italiano in Ticino e tedesco nei Grigioni, con l’eccezione delle valli Calanca, Mesolcina, Bregaglia e Poschiavo. In annate favorevoli questi territori si trasformano in un forziere inesauribile di possibilità per gli appassionati dell’iceclimbing, che qui possono trovare un’ampia scelta di itinerari di ogni genere di difficoltà, lunghezza e impegno. A sud di Coira, la capitale dei Grigioni, un dedalo di valli offre linee entusiasmanti in ambienti intatti ed appartati. Tra le tante, la Safiental, nel Parco Naturale Beverin, è a mio avviso una delle più interessanti: le colate hanno caratteristiche molto differenti tra loro, ma tutte valgono la salita e permettono di entrare in contatto con un luogo straordinario, abitato stabilmente tutto l’anno malgrado la quota e la distanza dalle principali vie di comunicazione. Le cascate del meridione svizzero sono molto belle, ma spesso di carattere bizzarro e si mostrano agli appassionati solo quando il dio del gelo soffia deciso sotto le loro sottane. Meno famose delle cugine che svernano oltre il Gottardo, nel Vallese e nell’Oberland bernese, non sono mai state inserite in un testo organico specifico; sono conosciute e apprezzate solo tra gli arrampicatori locali, che le amano pazzamente e, come ogni amante che si rispetti, ne sono discretamente gelosi. Come dargli torto, l’aria che si respira in certe zone non solo è tagliente per il freddo, ma ha il sapore aspro dei luoghi selvatici difesi dal genio della solitudine. Estorcere informazioni è assai difficile e se non fosse stato per l’accademico Floriano Martinaglia, uno dei più attivi ghiacciatori della confederazione e “pentito della prima ora”, questo volume non avrebbe visto la luce. Nella bozza che mi ha passato Floriano
Mario Sertori Maggio 2012
5
LEGENDA
Lunghezza
1 Rigore Alimentare A. Ferrari, A. Talamona, 2/2010 150 m
Esposizione
Difficoltà
S I/3 1050 m
Quota
Avvicinamento
15’
Accesso: dopo il campo di hockey, appena si superano i cartelli di divieto d’accesso, nei pressi di un ponticello sulla destra è visibile la cascata. Discesa: si esce dalla colata sulla dx di un ponte in sasso prendendo la strada appena sopra le prime baite, seguire la stessa fino al parcheggio. Note: facile, ma in genere con ghiaccio sottile. Un tratto di M4 e 1 sosta con 2 chiodi.
A piedi
Discesa
Alcune precisazioni • Nel testo i punti cardinali sono indicati nel modo seguente: N nord - S sud - E est - W ovest. • il nome dei primi salitori è stato omesso in caso di incertezza o di mancanza di informazioni. Mi scuso anticipatamente per le involontarie omissioni o inesattezze. • scala delle difficoltà: vedi più avanti • l’avvicinamento alle singole cascate va integrato con le fotografie presenti nel volume. La numerazione nei testi è correlata a quella dei tracciati sulle fotografie • la lunghezza della cascata fa riferimento allo sviluppo della salita e non al dislivello • il percorso di salita è stato tralasciato, perchè molto variabile di stagione in stagione e per lasciare spazio alla fantasia di ciascuno nella scelta della propria linea. • le note commentano la bellezza o le caratteristiche dell’itinerario e forniscono informazioni aggiuntive sulla cascata. • i tempi di avvicinamento sono calcolati sulla base del passo di una persona allenata (con traccia presente), possono quindi subire considerevoli variazioni a seconda delle condizioni di innevamento e con assenza di traccia. • le indicazioni “destra” e “sinistra” sono da intendersi, se non altrimenti specificato, rispetto al senso di marcia. ATTREZZATURA IN LOCO Le relazioni precisano espressamente se le doppie (o le soste) sono attrezzate: ne consegue che – in mancanza di indicazione specifica – le doppie (o 6
le soste) devono intendersi da attrezzare. In ogni caso bisogna tener conto dell’alta possibilità di usura e deterioramento del materiale presente a causa dell’azione di valanghe, caduta di pietre etc. È dunque buona norma portare sempre con sé dei “cordoni da abbandono” per rinforzare le soste esistenti o per sostituire quelle eventualmente danneggiate. È raccomandabile, nel caso ci si accinga a scalare una cascata con soste o doppie non attrezzate, conoscere la tecnica dell’ Abalakov ( clessidra su ghiaccio). MATERIALI Oltre al materiale necessario alla progressione e alla assicurazione su ghiaccio, possono essere utili qualche chiodo da roccia e una piccola scelta di nuts e friends. Per ragioni di sicurezza non dimenticate il kit A.R.VA (ovvero apparecchio ricerca in valanga, sonda e pala). Allenatevi al loro utilizzo. VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTÀ La cifra in numeri romani (da I a VI) esprime la valutazione dell’impegno complessivo a prescindere dalla pura difficoltà tecnica della via e fa riferimento a parametri quali la continuità e la lunghezza della salita, le possibilità di ritirata, la complessità dell’avvicinamento, l’esposizione a pericoli oggettivi, le difficoltà nella discesa. Uno solo di questi parametri è sufficiente a determinare la valutazione della difficoltà complessiva. La cifra in numeri arabi (da 1 a 7) esprime la difficoltà tecnica calcolata sulla lunghezza più dura. Fa riferimento alla lunghezza delle sezioni verticali, alla continuità, alla qualità delle protezioni
7
8
e a quella del ghiaccio a seconda dello spessore, della consistenza e delle forme ( cavolfiori, meduse etc) La valutazione della difficoltà resta pur sempre un’indicazione di massima, perché le cascate si formano ogni anno in maniera diversa e le condizioni
IMPEGNO AMBIENTALE I II III IV
V
VI
del ghiaccio sono soggette a modifiche anche rapide provocate dagli agenti esterni (sole, vento, neve, sbalzi di temperatura).
IMPEGNO TECNICO
Cascata breve, facilmente raggiungibile, Discesa che non presenta problemi Cascata di facile avvicinamento, di una o più lunghezze. Pochi i pericoli oggettivi Cascata di più tiri, possibile un lungo avvicinamento e rischio di pericoli oggettivi Cascata di più tiri difficili, situata in ambiente isolato; discesa impegnativa, pericoli oggettivi avvicinamento lungo o complesso in alta montagna ed esposto a pericoli oggettivi; Lungo itinerario, protezioni aleatorie, difficoltà nella scelta dell’itinerario di salita, discesa impegnativa e da attrezzare Lungo itinerario in alta montagna con problemi logistici, di orientamento e di scelta dell’itinerario, esposto a pericoli oggettivi e…a possibilità di bivacco
X
Indica il rischio di crollo dell’intera struttura!
R
Evidenzia una scalata su ghiaccio molto sottile
M
Salita con passaggi su roccia (vedi sotto)
1
Passaggi a 50/60°, necessaria comunque esperienza nell’uso di piccozza e ramponi e conoscenza delle tecniche di assicurazione.
2
Passaggi a 60\70° ma con buone possibilità di assicurazione
3
Passaggi a 70\80°, di solito su ghiaccio buono. I tratti verticali si alternano con tratti più appoggiati ove si possono posizionare buone soste.
4
Passaggi a 75\85° e possibilità di un tratto breve verticale. Di solito buone soste e ghiaccio buono.
5
Indispensabile buona padronanza tecnica, a causa della qualità del ghiaccio e della difficoltà della salita, con una lunga sezione a 85\90°.
6
Possibilità di formazioni a meduse o cavolfiori. Uno o più tiri molto impegnativi, ancoraggi difficili e precari, ghiaccio fragile o delicato. indispensabile un’ ottima padronanza tecnica
7
Come il grado 6, stesse caratteristiche, ma ancora più esasperate.
Valutazione delle difficoltà in Dry Tooling Si tratta di salite in cui tratti di ghiaccio vengono raggiunti o collegati a tratti su roccia, scalati sempre con piccozze e ramponi. La difficoltà è convenzionalmente indicata con la lettera M seguita da una cifra: M7 designa la “difficoltà di partenza”, ma bisogna tener presente che gli apritori di vie in dry tooling ritennero che le loro salite rappresentassero il massimo grado di difficoltà di
ghiaccio e pertanto presero come riferimento per le loro realizzazioni il grado 7. Le difficoltà più alte di questa specialità si collocano sul grado M13/M14. Ora che la disciplina sta diventando più popolare si trovano anche itinerari di grado M4/M6, in genere attrezzati con protezioni fisse nella parte su roccia. Spesso quest’ultima è predominante e determina in base alla difficoltà il grado della via, anche perché la porzione di ghiaccio in genere è breve in rapporto alla lunghezza della salita.
Attenzione Nel Canton Grigioni in inverno parecchie zone di interesse per l’ice-climbing sono sottoposte a divieto di accesso per tutelare la fauna selvatica nel periodo più difficile dell’anno. Nel volume sono state evidenziate tutte, ma per rimanere aggiornati su tali restrizioni – che nel tempo possono variare - si
consiglia di visitare il sito:www.jagd-fischerei.gr.ch. Le multe per i trasgressori sono molto salate e possono arrivare fino a 1000 franchi svizzeri.
f Colonne siamesi, Val Verzasca
9
INDICE E CARTINA
Canton Ticino Le origini dell’arrampicata su ghiaccio nel Canton Ticino
14
1 Magadino e Centovalli
16
2 Valle di Vergeletto Bassa valle Valle d’Arena Alpe del Casone Ricordi di Vergeletto
17 18 20 21 26
3 Val Maggia Bassa Valle Valle di Bosco Gurin Val Bavona Val Lavizzara
28 30 31 33 41
4 Val Verzasca Due Micra per una Nord Bassa Valle Area di Brione Primperan Non è un posto per donne Val D’Efra Val Vogornesso Val Redorta
50 52 54 57 60 62 64 70 76
5 Valle Riviera e Leventina 88 Monte Bianco (V. Riviera) 90 La Piovra 92 Bassa Val Leventina 96 No more Diesel 106 Campo Tencia 110 Alta Val Leventina 114 6 Val di Blenio
116
Canton Grigioni 7 Val Calanca
124
8 Val Mesolcina
132
9 Rheinwald/Curciusa 138 Rheinwald 140 Val Curciusa/Nufenen 150 Guggernüll 154 10
10 Via Mala del Reno
158
11 Val Ferrera/Avers Bassa Valle Media Valle Campsut Val Madris Ponte di Cresta
164 166 169 175 176 178
12 Surselva 180 Val Medel 182 Valle principale 183 Valsertal 188 Safiental 195 13 Area di Davos 204 Solis 206 Surava 207 Bergün 210 Mulegns 212 Marmorera 212 Sertig 213 14 Engadina 216 Val del Forno 218 Passo del Maloja/Sils 220 Surlej 222 Silvaplana/Julierpass 223 Val Lagrev 226 Pontresina 230 Val Roseg 236 Ramosch/Strada 238 15 Val Poschiavo 242 M13 244 Valle principale 248 Piz Varuna 252 Cavaglia 252 Ghiacciaio del Palü 257 16 Val Bregaglia 262 Val Bondasca 264 Vallone di Trubinasca 270 Albigna 274 Cà d’Faret 285 Albigna d’inverno 286
)(
Omegna
3
Arona
Verbania
Comedo
2
Bosco Gurin
Valdo
Domodossola
Baceno
Blinnenhorn
Andermatt
VARESE
Laveno
Luino
Ascona
Brissago
1
Trun
A9
COMO
Chiasso
Mendrisio
Malnate
A2
Lugano
Roveredo
A13
8
Erba
Cantù
Bellinzona Giubiasco
Lavertezzo A2
Osogna
7
Rossa
)(
Bellano
Lecco
Colico
Chiavenna
11
Bivio
)(
16
Sondrio
Chiesa
P.so del Maloja
)(
14
Zuoz
Lòvere
15
Poschiavo
)(
Aprica
Martina
Darfo
Breno
Èdolo
)(
P.so del Tonale
M. Cevedale
Solda
Prato allo Stelvio
Malles
Ortles
Ponte di L.
)(
Nauders Passo Resia
Bormio
Müstain
Scuol
Tirano
Livigno
Zernez
Susch
P.so del Bernina
Pontresina Silvaplana
St. Moritz
Samedan
Bergün
Julierpass
BERGAMO
Soglio
Campodolcino
Cresta
13
Savognin
Tiefencastel Andeer
Splügenpass
10
)(
Flüelapass
Davos
Wiesen Filisur
Lenzerheide
Arosa
Coira
Landquart
Bonaduz
Thusis
Mesocco
9
S. Bernardino
P.so del S. Bernardino )(
Flims
Splügen
Vals
Ilanz
Hinterrhein
12
Biasca
Giornico
6
Olivone
Sonogno
Locarno
Maggia
Bignasco
4
5
Fusio
Airolo
Faido
Disentis
Oberalppass
)(
Altdorf
P.so S. Gottardo
Bedretto
Furkapass
Nufenenpass
Grimselpass )(
)(
Stans
Meiringen
11
CANTON TICINO
12 Cascata di Peccia, M. Sertori (ph. F. Marcelli) i
Magadino e Centovalli Valle di Vergeletto Val Maggia Val Verzasca Valle Riviera e Leventina Valle di Blenio
13
Val Maggia
VAL MAGGIA Lunga e ampia vallata che dai crinali che la separano dalla Val Bedretto (Nord) raccoglie le acque di un bacino molto vasto, convogliandole nell’omonimo fiume con destinazione lago di Locarno. È molto antropizzata, ma gli insediamenti sono inseriti in modo armonioso nell’ambiente naturale. Dal paese di Cevio sale la strada che porta a Bosco Gurin, un antico abitato di origini Walser conosciuto anche per gli impianti di sci. A Cavergno la valle principale si divide in due rami: verso nord prosegue la Val Lavizzara, mentre verso ovest si inoltra la misteriosa Val Bavona. Tante possibilità per gli ice climber se le temperature si mantengono costantemente sotto zero, soprattutto nella bassa valle dove la quota è modesta.
Sottozone: Bassa Valle - Valle di Bosco Gurin - Val Bavona Val Lavizzara
Accesso stradale Da Sud: dall’autostrada Chiasso/S.Gottardo uscire a Bellinzona Sud seguire le indicazioni per Locarno, percorrere la galleria di 5 km che evita il centro, e all’uscita continuare in direzione valle Maggia/ Onsernone/Centovalli. A Ponte Brolla (4 km) tenere la destra e inoltrarsi nel primo tratto assai pianeggiante. Per la valle di Bosco Gurin occorre raggiungere il paese di Cevio, capoluogo della valle Maggia. Da lì si svolta a sinistra seguendo le indicazioni Bosco Gurin e Cimalmotto. Per la valle Bavona prendere a sinistra (W - indicazioni) al paese di Cavergno. La Val di Peccia si imbocca dalle case di Peccia, tenendo a sinistra al bivio per Fusio. Da Nord: dal S. Bernardino o dal San Gottardo fino a Bellinzona sud, poi vedi accesso da sud.
Pizzo Bìela
Pizzo dell’ Orsalìa
Pizzo della Rossa
Ritzberg
Grossalp
V
le al
di
Bosco
Gurin
Bosco Gurin
Cevio
5
6-7 Madone Batnall Pizzo Quadro
28
Collinasca Pizzo Bombögn
Maggia
Madone di Camedo Pizzo Stella
Linescio Boschetto
Cerentino 3
Da l’ovi
Grosshorn Campo Vallemaggia
Candelone di Peccia, M. Sertori (ph. F. Marcelli) h
4
Sonlerto g
Pizzo Sascola
2
1
i Peccia Valle d
za iz
Piano di Peccia
16
26
Peccia
Sornico
l
18 15
Prato
a 14
Sonlerto
Pizzo Malora
13
12
Brontallo Mondada
10
Pizzo d’Orsalietta
Menzonio
Fontana
11
Calnègia
9
24
ia
Val Sabbione
8
19
Cavergno
Corona di Redòrta
gg
Ritorto
Foroglio
Broglio
a
on Bav
Ma
z a m a z F o r
Roseto
Pizzo Fiorera
Pizzo Campo Tencia
ra
S. Antonio S. Carlo
27-29
V
Va
ll
eA
17
Cambleo
SV
V a l
ITA L IZZ IA ER A
bia
25
v
Pizzo Castello
b nta
Mogno 30
31
S. Carlo
Fusio
Pizzo di Röd
a
Poncion di Braga
L
Robièi
23
20-22
Monte Zucchero
Locarno
29
Val Maggia
BASSA VALLE 1 Cascata di Avegno 350 m W II/4/4+
Accesso: dal paese di Avegno dirigersi verso l’evidentissima colata alle spalle delle case. Note: lunga e attraente linea al sole nel pomeriggio. Raramente in condizioni. L’ultimo salto - in alto - è il più difficile.
450 m 25’ A piedi e in doppia
2 Cascata di Boschetto 250 m NE II/3 550 m 20’
Accesso: al paese di Cevio prendere la strada che porta a Bosco Gurin, dopo poche centinaia di metri, prima che inizi a salire, seguire le indicazioni (sx) per la frazione Boschetto. Arrivati alle case, dirigersi verso l’evidentissima valle che sta dietro e un poco a sx di esse, dove si trova la grande colata. Questa cascata è ben identificabile dal ponte di Visletto. Note: facile ma suggestiva.
A piedi o in doppia
Altre possibilità: sul versante nord del Sasso Trolcia scende la magnifica cascata del Soladino - ben visibile dalla strada, dopo Someo, lunga almeno 300m e con sezioni verticali complesse. La quota modesta ne pregiudica la formazione. Anche prima della cascata di Boschetto in annate favorevoli si consolidano due grandi colate, di cui una molto bella non presenta purtroppo mai formato il primo salto.
30
VALLE DI BOSCO GURIN Antichissimo insediamento Walser, Bosco Gurin (1506 m) è il comune più alto del Canton Ticino. L’ architettura tradizionale è magnificamente preservata e la presenza degli impianti di risalita non turba l’atmosfera tranquilla del luogo. 3 Gola di Linescio 30/70 m Varie I/3/5+ 700 m 5’ A piedi
Accesso: al paese di Cevio prendere la strada che sale a Bosco Gurin, dopo una serie di angusti tornanti si giunge a Linescio. Proseguire ancora brevemente oltre il paese fino ad arrivare in corrispondenza di una cava sul versante opposto della valle. Nei pressi delle indicazioni Graniti Maurino scende una stradina che porta al ponte sulla forra. La stessa è piena di colate ghiacciate sia a monte che a valle del ponte, per alcune centinaia di metri e su entrambi i lati. È consigliabile verificare lo stato dei flussi dalla sponda opposta. È possibile attrezzare doppie su alberi e anche arrampicare con corda dall’alto. Note: molto comoda, ma un po’ angosciante.
4 Capra dixit 150 m NW III/3+ 1500 m 1h30’
Accesso: al paese di Cevio prendere la strada che sale a Bosco Gurin, passare Linescio e proseguire ancora per qualche chilometro fino alla fermata del postale L’Ovi/Collinasca. Da qui la colata si intravede in alto nel bosco. Salire il ripido versante puntando alla cascata. Per osservarla meglio conviene salire a Cerentino, dopo Ovi in direzione Bosco Gurin. Note: grande placconata seguita da un salto più ripido.
In doppia
4
31
Val Calanca Val Mesolcina Rheinwald/Curciusa Via Mala del Reno Val Ferrera/Avers Surselva Area di Davos Engadina Val Poschiavo Val Bregaglia
CANTON GRIGIONI 122
123
Val Lagrev, la colonne
Val Bregaglia
VAL BREGAGLIA È una zona molto conosciuta nel mondo alpinistico per la presenza del Pizzo Badile con la sua poderosa parete settentrionale, e delle altre grandi muraglie delle cime circostanti. La val Bregaglia ha inizio al Passo del Maloja e scende verso SW, attraversata dalla Mera, fiume che fa parte del bacino del Po. Qui gli ice-climbers trovano alcune zone di sicuro interesse, ghiaccio longevo fino a primavera e ambienti meravigliosi. Sulle cascate della Val Bondasca lo scenario è da togliere il fiato, con i giganti di granito ad osservare le mosse degli scalatori. Sul muro dell’Albigna si consolida una sorta di Weeping Wall nostrana (ma non meno imponente) e lì vicino ci si può mettere alla prova nel dedalo di colatoi ghiacciati del pizzo Balzetto.
Piz Duan
Accesso stradale Da Sud: Milano Lecco Colico SS36 fino a Chiavenna, poi direzione Svizzera; passare la frontiera a Villa di Chiavenna (Castasegna), proseguire per circa 3,5km fino al paese di Bondo. Da Nord: da Zurigo/Coira con l’autostrada in direzione S.Bernardino, continuare per S.Moritz, poi per Silvaplana e Maloja. Da qui, verso l’Italia, ha inizio la Val Bregaglia. Suddivisione dell’area: Val Bondasca Albigna Cà d’Farett
40-42
P. Cam
Piz Murtaira
Ca d’Farett
i a g l g a e B r
l V a Bondo
Va
lun
Pranzaira Valun
Vicosoprano
Cima da Murtaira
da
lL
arg
l B o
Stampa
asc
a 1 Laret
39
Pizzo Grande
I Mott
Il Gallo Pizzi di Cacciabella
2-7
La Vergine
P. Frachiccio
Lago d’Albigna
nd
25-31
P. Spazzacaldera
Cima di Spluga
dal Ba
lzet
32-36
Va
h
37-38 Pizzo Balzetto
Punta d. Albigna
Cima di Cantone
Rif. Sciora
Sciora di Fuori
Sciora di Dentro
Pizzo Badile Pizzo Cengalo
Pizzo del Ferro Cen.
262
Albigna g
dell’Albigna
8-11
Cima di Castello
ciaio
Cap. Sasc Fura 12
Ghia c
Vallo Trub ne della inasc a
13-24
Pizzo del Ferro Or.
M. di Zocca
263
Val Bregaglia
VAL BONDASCA Molto frequentata in estate per le famose cime del Pizzo Badile, Pizzo Cengalo e gruppo delle Sciore, nella stagione fredda ritorna silenziosa. Ospita numerose cascate interessanti valorizzate dalla grandiosità dell’ambiente.
Accesso: da Bondo seguire le indicazioni per Larètval Bondasca; la strada sterrata è a pagamento Non sempre è percorribile a causa della neve: prevedere in questa eventualità circa 1.30 ore in più. Utili sci o ciaspole.
1 Gemelle sopra il parcheggio di Laret 70 m SW II/4/4+ 1400 m
Accesso: la cascata, formata da due flussi paralleli, è ben visibile circa 200 m prima del parcheggio di Laret, sulla sinistra un poco sopra la strada, tra gli abeti. È una larga colata che può essere salita lungo due linee differenti, con dei muri verticali interessanti. Note: belle cascate di facile accesso (specialmente se la strada è aperta!).
20’ In doppia da albero
2 Il budello 80 m SW II/3+/4 1400 m 20’ In doppia da albero
264
Accesso: dal parcheggio proseguire sul sentiero (lasciando a destra la deviazione per il rif. Sass Fourà), fino all’alpe Laret. La cascata, la prima di una serie di colate parallele, si trova sulla sinistra poco sopra il sentiero.
3 LARÈT 100 m SW
Accesso: come per la precedente. Laret è la colata adagiata nel letto del torrente. Molto facile, viene sommersa in presenza di molta neve.
II/2 1400 m 20’ In doppia da alberi 4 LA CANDELA 120 m
Accesso: poco dopo Laret verso il rif. Sciora. Molto evidente.
SW II/4 1400 m 25’ In doppia
5 L’albero di Klucker 60 m SW
Accesso: poco dopo Laret verso il rif. Sciora. Note: candelone atletico e continuo, non si forma tutti gli inverni.
II/5/5+ 1450 m 30’
ph. E. Benedetti
In doppia
265
Val Bregaglia
6 Camin 80 m
Accesso: quasi attaccata alla precedente.
SW II/3 1450 m
ph. E. Benedetti
30’ In doppia
7 L’orbo 200 m
Accesso: poco dopo la precedente, oltre un pronunciato dosso.
W II/3 1450 m 35’ In doppia
8 Couloir di Laret 200 m W II/2 1500 m 45’ In doppia
266
Accesso: proseguire verso il tratto finale del vallone. Il couloir si trova prima delle evidenti cascate, in fondo.
10
8
9
11
9
10
11
267 8
277