MOLISE rock PIETRO RADASSAO – RICCARDO QUARANTA
Da Frosolone alla Rocca di Oratino. Vie sportive, trad e multipitch
EDIZIONI VERSANTE SUD | COLLANA LUOGHI VERTICALI | CLIMBING
Prima edizione Giugno 2020 ISBN 978 88 85475 632 Copyright © 2018 VERSANTE SUD – Milano, via Longhi, 10. Tel. +39 02 7490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Copertina
Cresta della Rocca, Pietro Radassao, Xanax © Francesco Guerra
Testi
Agnese Flavi, Riccardo Quaranta, Carmine Radassao, Pietro Radassao
Disegni
Miriam Romeo
Fotografie Fabrizia Amici, Laura D’Alessandro, Antonio D’Amico, Michele Di Chiro, Francesco Guerra, Massimo Martusciello, Dario Orlandi, Riccardo Quaranta, Pietro Radassao Cartine
Tommaso Bacciocchi. © Mapbox, © Open Street Map
Simbologia
Tommaso Bacciocchi
Impaginazione
Miriam Romeo
Stampa
EFFE e ERRE Litografia, Trento
Km ZERO
da autori Guida fattae sviluppano che vivonmo picata sul l’arra torio terri
È una guida a KM ZERO!
Cosa significa? Che è più sana e ha più sapore, perché fatta da arrampicatori locali. Come i pomodori a Km 0? Certo! E la genuinità non è un’opinione. Gli autori locali fanno bene a chi scala: – hanno le notizie più fresche e più aggiornate; – non rifilano solo gli spot più commerciali; – reinvestono il ricavato in nuove falesie. Gli autori locali fanno bene al territorio: – pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; – sono attenti a promuovere tutte le località; – sono in rete con la realtà locale. E infine la cosa più importante:
sulle loro rocce, c’è un pezzetto del loro cuore
Nota
L’arrampicata è uno sport potenzialmente pericoloso, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Km ZERO Guida fatta da autori che vivono e sviluppano l’arrampicata sul territorio
Il 2% del ricavato di questa guida viene reinvestito in materiale per attrezzare vie e falesie
PIETRO RADASSAO E RICCARDO QUARANTA
MOLISE ROCK Da Frosolone alla Rocca di Oratino. Vie sportive, trad e multipitch
EDIZIONI VERSANTE SUD
SOMMARIO Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Introduzione tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Scale difficoltà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Appunti verticali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 I tiri più duri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Il mio percorso verticale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18 Simbologia/Legenda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
PROVINCIA DI ISERNIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
01. Frosolone - Morgia Quadra (Colle dell’Orso) . . . . . . . . 26 Personaggi di Frosolone: Padre Luciano . . . . . . . . . . . . . . 68 Nicolino Berardo, il papà di Marco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 02. Civitanova del Sannio - Fonte dei Frati . . . . . . . . . . . . 106 03. Civitanova del Sannio - Settore Pigi . . . . . . . . . . . . . . 110 04. Civitanova del Sannio - Cundra . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114 05. Pescopennataro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130 Una salita senza traccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136 06. Pietrabbondante - Falesia di Pino . . . . . . . . . . . . . . . . 154 07. Pesche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 158 08. Roccamandolfi - Petuni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162 Guido Cavaliere . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 166
PROVINCIA DI CAMPOBASSO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168
09. Santo Stefano - La Morgia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170 10. Ferrazzano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 176 11. Oratino - Casale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 178 12. Oratino - Arborescence . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184 13. Oratino - La Rocca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 188 14. 15. 16. 17.
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Finalmente la palestra! . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 206 Oratino - L’Isola del Tesoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210 Bojano - Donna Mira . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 216 Petrella Tifernina - Erpland . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 220 [Abruzzo] Celenza sul Trigno - Morgia delle Lame . . . 226
Marta Dmytryshyn su “Socrate” a Frosolone, “Morgia Quadra” (© Pietro Radassao)
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PREFAZIONE Negli ultimi anni il Molise è stato conosciuto un minimo per un motto che è iniziato a circolare in internet “il Molise non esiste”. Piccola regione, tagliata fuori da gran parte delle principali arterie di comunicazione stradale, è effettivamente un fazzoletto di terra un po’ isolato. Forse è proprio questo il suo fascino maggiore, insieme alle tradizionali attività lavorative ed artigianali che vedono sempre l’uomo in stretto contatto con il territorio. Un territorio fatto per due terzi di colline e montagne; un territorio che ha attirato i primi arrampicatori romani agli inizi degli anni 80’. Qualche foto, allora ancora cartacea, che mostrava la bellezza e l’imponenza dei blocchi calcarei della falesia della “Morgia Quadra” a Frosolone. Questa resta la falesia più conosciuta, rinomata ed apprezzata non solo della regione, non solo del centro-sud, ma addirittura d’Italia. Accanto a questo punto di riferimento sono nati, negli anni, tanti altri siti di scalata, anche per far fronte ai rigori invernali che vedono i rilievi dell’alto Molise troppo freddi per la pratica dell’attività. Questa non è una guida di tutte le falesie molisane, bensì una selezione di queste. Selezione dettata dalla bellezza dei siti, dal loro valore storico, ambientale e di legame con il territorio circostante, dalla loro accessibilità; nonché della volontà dei chiodatori (nel caso la falesia sia stata realizzata principalmente da una sola persona) di rendere pubblico il proprio lavoro. Questo tema viene affrontato dettagliatamente all’interno dell’introduzione tecnica, nel paragrafo “Selezione degli itinerari”, dove sono indicate le falesie non presenti in questa guida ed esplicitate le cause di tale scelta. Occorre precisare che tutti gli itinerari descritti in questo volume sono stati saliti/provati dagli autori, affinché la guida rappresenti davvero uno strumento fedele e di aiuto nella scelta da parte degli arrampicatori. Buona lettura e buone arrampicate!
Riccardo Quaranta e Pietro Radassao
RINGRAZIAMENTI In primis occorre dire che la realizzazione di questa guida è stata possibile grazie a Riccardo che ha accettato il mio invito a lavorare insieme al progetto. Eravamo poco più di due sconosciuti ma durante la meticolosa composizione della guida, è nata anche una bella amicizia. Un ringraziamento particolare va ai miei fratelli non di sangue Luca e Emilio Silvaroli che mi hanno accompagnato in giro per il “vastissimo” territorio molisano innumerevoli volte e a Carmine Petti, il guru della nostra associazione, con cui ho realizzato la tracciatura delle vie riportate nella guida “A Sud”, rivelatesi di grande aiuto per questo libro. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato una mano fornendomi informazioni indispensabili: mio padre Carmine, Luigi Baratta, Nicola Cosenza, Giovanni Laporese, Lorenzo Iachini. Inoltre non posso non ringraziare Francesco Guerra, Fabrizia Amici, Michele Di Chiro e Massimo Martusciello che mi hanno aiutato nella selezione e ricerca delle immagini. Pietro Radassao
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Beh il momento dei ringraziamenti è sempre difficile. Difficile perché sono quasi certo di dimenticare qualcuno. Inizio dal compagno di questa avventura, Pietro, con il quale ho avuto il piacere di condividere tante idee e tanto lavoro svolto sul campo. Non in ultimo con i mie 40 anni rispetto ai suoi 23: mi ha dato nuova “benzina” per tornare a mettermi sulle carte per compilare questo volume. In generale ringrazio chi mi ha affiancato nelle tante giornate trascorse a chiodare o a pulire tante delle falesie presentate qui. I ragazzi dell’ASD Orizzonti Verticali, in particolare Laura D’Alessandro, Agnese Flavi, Fabio Madonna, Michele Di Chiro, Nico Caprioli. Tra le altre persone mi piace rivolgere un pensiero a Luca Falcione, Pasquale Patriarca, Enrico Petroni, Maria Marcovecchio che tanto hanno fatto e fanno per il sito di Pescopennataro; l’Amministrazione del comune di Roccamandolfi; il compianto amico e collega guida alpina Pino Sabbatini, che con orgoglio mi inviò le informazioni sulle vie di Pietrabbondante (tutte con nome dei suoi cari); Renato Palmiero, Giuseppe Forte, Mariano Arcaro, Mirko Chiappini. Ancora Dario Orlandi ed il suo assistente E. Snari, Francesco Guerra, di nuovo Michele Di Chiro per le foto, parte altrettanto importante di questo volume. Mi perdoni chi è stato dimenticato! Riccardo Quaranta
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INTRODUZIONE TECNICA VIE DI COMUNICAZIONE La struttura della viabilità molisana è costituita da quattro fondovalli (Bifernina, Trignina, Tammaro e Tappino) che collegano la “A1 Roma-Napoli” con la “A14” o “Autostrada Adriatica”. L’accesso alla maggior parte delle falesie del Molise richiede inoltre la percorrenza di tratti stradali provinciali tortuosi e collinari. Più in particolare la provincia di Campobasso è servita dalla SS647 “Fondo Valle del Biferno” che deve il suo nome appunto al corso del principale fiume della regione, corso d’acqua che la strada segue per gran parte della sua lunghezza, dalle sorgenti (Bojano) alla foce (Termoli). La “SS 650 Fondo Valle del Trigno”, d’altro canto, segue il percorso del fiume Trigno, che costituisce anche il confine naturale ed amministrativo tra il Molise e l’Abruzzo. L’accesso dalla costa, percorsa dalla A14, è possibile per entrambe le SS, da scegliere in base alla località prescelta. Per chi proviene da Roma, l’uscita dell’autostrada è quella di S. Vittore; si prende poi in direzione di VenafroIsernia e ci si dirige anche qui verso la località prescelta. CLIMA Nonostante il Molise sia una piccola regione, ha diversi tipi di clima sulla sua superficie. La maggior parte del territorio molisano è montuoso e collinare; piccola è la porzione di costa e consta di soli 35 km. Due sono i gruppi montuosi principali: i monti della Meta, inclusi nel “Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise”, ed il gruppo montuoso del Matese, che divide la regione dalla confinante Campania. Data la natura del territorio, il clima sopra gli 800 metri s.l.m. è di tipo temperato freddo: l’estate è tiepida e sopportabile, gli inverni sono rigidi e nevosi. Nei periodi autunnali, invernali e d’inizio primavera le falesie più adatte si trovano a quote collinari, generalmente sono esposte a sud ed in assenza di precipitazioni consentono comunque piacevoli giornate di attività. In queste zone calde c’è da prestare sempre attenzione per la presenza di zecche. In tarda primavera ed estate le falesie che si trovano a bassa quota risultano comunque impraticabili per via del caldo e delle zanzare. Quindi la pratica dell’arrampicata si sposta nei luoghi più in quota (sopra gli 800m s.l.m.) che d’inverno, invece, possono risultare coperte di neve per lunghi periodi. Un’incognita su cui bisogna porre particolare attenzione è il vento, che può facilmente trasformare una piacevole e calda giornata in una stressante e continua ricerca di un riparo. Per cui prima di pianificare un’uscita in Molise controllate scrupolosamente il meteo e non dimenticatevi di mettere nello zaino un indumento pesante, anche d’estate! SELEZIONE DEGLI ITINERARI Alcuni luoghi e itinerari non sono citati in questa edizione della guida, da cui sono infatti escluse le aree boulder, arrampicata su ghiaccio/misto ecc. Sono state considerate solo le falesie con un sufficiente numero di itinerari per un fine settimana di arrampicata o molto vicine ad altre zone facilmente raggiungibili o di particolare comodità di fruizione. Non si fa menzione delle piccole pareti ad uso pressoché locale o aree da molto tempo non più frequentate. Ci scusiamo per le possibili inesattezze sui gradi o altre informazioni presenti nella guida. Occorre precisare che tutti gli itinerari descritti in questo volume sono stati saliti dagli autori, affinché la guida rappresenti davvero uno strumento fedele e di aiuto nella scelta da parte degli arrampicatori. Per volontà degli autori non si è ritenuto opportuno inserire due luoghi con notevole presenza di vie, quali “La Montagnola” (nel territorio di Civitanova del Sannio) e la falesia di “Pietra Martino” nel comune di Salcito. Per la prima si ritiene il suo pregio ambientale troppo importante per essere dedicato all’arrampicata (con tutto ciò che questa attività comporta in termini di impatto sull’ecosistema). Vale la pena ricor-
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dare che gran parte del territorio di Frosolone e di Civitanova del Sannio ricade nell’area S.I.C. (Sito di Importanza Comunitario) “La montagnola molisana”. Poteva probabilmente essere l’occasione per seguire, per la prima volta, un iter burocratico che avesse coinvolto sia l’Amministrazione comunale che gli Enti preposti alla tutela ambientale. In mancanza di un regolamento, questa resta un’opinione degli autori; scelta che può tuttavia creare qualche spunto di riflessione da parte del lettore. Per la falesia di Pietra Martino, oltre a ricadere in un’area S.I.C. (e ad ospitare diverse specie di uccelli protetti tra cui il Lanario), ricade anche in una proprietà privata. Il rapporto con i proprietari è sempre stato delicato e la frequentazione è sostanzialmente tollerata, più che consentita, per conoscenza diretta tra uno degli autori (Riccardo Quaranta) ed i proprietari stessi. Per le falesie presenti nell’area del Volturno, non inserite in questa guida, si rimanda al volere del chiodatore delle stesse che non ha ritenuto opportuno condividere informazioni e relazioni. AVVERTENZE Molte delle aree trattate sono incluse in parchi, riserve o Zone di Interesse Comunitario (S.I.C.). Per queste e per tutte le zone sottoposte ad uso “turistico” e “ricreativo” si continua a raccomandare sempre il massimo rispetto. Rispetto che dovrebbe partire dall’ambiente in cui ci muoviamo: per la roccia, per la flora e la fauna, per le popolazioni locali e per gli altri arrampicatori e frequentatori della montagna. Lasciare i luoghi come li abbiamo trovati, se non addirittura migliori; fare un uso parco del magnesio e rimuoverlo alla fine di ogni scalata, gesto tanto semplice quanto poco praticato da tutti. Per falesie tanto belle quanto delicate, come quella di Frosolone, le macchie bianche con cui i climber rivestono le pareti dall’inizio alla fine della bella stagione, costituiscono uno scenario che fa davvero stringere il cuore. Riportare a casa i rifiuti; per i bisogni fisiologici ricordarsi che restano pur sempre sgradevoli da vedere ed annusare, anche se biodegradabili e fatti dietro l’angolo: coprirli o sotterrarli non costa niente! In tutta la regione il campeggio libero è VIETATO ed è consentito solo nelle apposite aree. Queste sono presenti in gran parte dei siti riportati in questa guida e sono spesso attrezzate anche con punti fuoco e servizi igienici; medesima funzione è svolta da privati con campeggi e strutture ricettive adatte ad ogni esigenza. Il fenomeno dei ladri che forzano le automobili nei parcheggi è per fortuna assai limitato (si contano solo un paio di casi al parcheggio della “Morgia Quadra”); si raccomanda tuttavia di non lasciare in vista materiale di valore. Per i parcheggi all’interno dei borghi il rischio è pressoché nullo.
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Introduzione tecnica
VALUTAZIONE DEGLI ITINERARI TRAD E MULTIPICH Per classificare in maniera il più possibile esaustiva e precisa questo genere di itinerari si è fatto riferimento a quella che è conosciuta come “Scala delle difficoltà di Oviglia-Svab-Tondini” dal cognome degli ideatori. In questa scala l’impegno complessivo della via (ambiente, isolamento, lunghezza, impegno psicologico) è separato da quello relativo alla distanza e all’affidabilità delle protezioni. La difficoltà tecnica è espressa con un terzo parametro ed adotta la scala francese. Si avrà pertanto l’indicazione globale fornita da tre parametri: difficoltà tecnica, proteggibilità e impegno globale. Prima di intraprendere un itinerario sarà quindi buona regola valutare l’insieme delle informazioni fornite e non una singola voce. La difficoltà tecnica È indicata per tutte le vie con la scala francese, riportando il grado massimo e quello obbligatorio.
protezioni mobili/naturali. Per le vie che presentano entrambe le tipologie di protezioni si adotta la scritta “RS”. In questo volume sono presenti anche itinerari trad monotiro; per questi è stata considerata anche la proteggibilità, esprimendola (nonostante non si tratti di vie lunghe) con la lettera “R” o “RS”. L’impegno Globale La scala adottata sostituisce quella classica francese che indica l’impegno globale (AD, TD, ED, ecc) e lo esprime attraverso numeri romani, da I a VII; da sottolineare quindi che tale parametro nulla ha a che vedere con la difficoltà tecnica che, come già scritto, è indicata con la scala francese. SOCCORSO ALPINO In caso di necessità comporre il 118 e segnalare il luogo dove è avvenuto l’incidente.
La proteggibilità La scala tiene conto della distanza e dell’affidabilità degli ancoraggi; è riportata la lettera “S” nel caso di vie con ancoraggi sportivi (fix, resinati, ecc.) e “R” nel caso di vie protette a chiodi e/o
SEGNALI INTERNAZIONALI DI SOCCORSO TERRA-ARIA RIVOLTI A ELICOTTERI E AEREI OCCORRE SOCCORSO Segnali terra-aria
Razzo o luce rossa
Yes – sì
Segnali terra-aria
No – no Tessuto rosso quadrato teso Quadrato rosso di 100x100cm. Cerchio centrale rosso di 60cm di diametro. Corona bianca di 15cm
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NON OCCORRE SOCCORSO
PROTEGGIBILITÀ S1
Spittatura normale, come quella utilizzata in falesia. Distanza mai superiore ai 3-4 m tra uno spit e l’altro. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.
R1
Facilmente proteggibile con protezioni sempre solide, sicure e numerose. Limitati tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta qualche metro e volo senza conseguenze.
S2
Spittatura distanziata e tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta una decina di metri al massimo e volo senza conseguenze.
R2
Mediamente proteggibile con protezioni sempre solide e sicure ma più rade. Tratti obbligatori tra le protezioni. Lunghezza potenziale caduta qualche metro al massimo e volo senza conseguenze.
S3
Spittatura distanziata, passaggi quasi sempre obbligatori. Distanza tra gli spit anche superiore ai 5 metri, voli lunghi ma non eccessivamente pericolosi.
R3
Difficilmente proteggibile con protezioni non sempre buone e distanti. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 7-8 metri al massimo e volo con possibile infortunio.
S4
Spittatura molto distanziata (oltre i 7 metri), passaggi obbligatori. Una caduta può potenzialmente provocare un infortunio.
R4
Difficilmente proteggibile con protezioni scarse o inaffidabili e/o distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Lunghezza potenziale caduta fino a 15 metri con possibilità di fuoriuscita di ancoraggi e volo con probabile infortunio.
S5
Spittatura oltre i 10 m, passaggi obbligatori e tratti dove una caduta può sicuramente provocare un infortunio (caduta su terrazzi e cengie o al suolo).
R5
Difficilmente proteggibile con protezioni scarse, inaffidabili e distanti che terrebbero solo una piccola caduta. Lunghi tratti obbligatori. Possibilità di lunghe cadute e di fuoriuscita di ancoraggi che può determinare un volo fino a terra con infortunio sicuro.
S6
Spittatura solo parziale e posizionata lontano dai passaggi chiave, tratti molto lunghi, anche superiori ai 20 m, in cui una caduta può avere conseguenze anche letali.
R6
Improteggibile se non per brevi e insignificanti tratti lontani dai passaggi chiave del tiro. Una eventuale caduta può avere conseguenze anche letali.
IMPEGNO GLOBALE I
Via corta richiedente poche ore, nei pressi della strada e con comodo avvicinamento, ambiente solare e ritirata comoda.
V
II
Via di diverse lunghezze su una parete superiore ai 200 m, avvicinamento facile anche se può richiedere una discreta marcia, comoda ritirata.
VI
Big wall che richiede più giorni di permanenza in parete, ambiente di alta montagna, ritirata difficile.
III
Via lunga oltre i 300 m, ambiente severo, richiede quasi tutta la giornata per essere superata. Può richiedere un lungo avvicinamento e la ritirata può non essere veloce.
VII
Tutte le caratteristiche proprie del grado VI esasperate, come nel caso di big-wall himalayane che necessitano di una spedizione per essere superate.
IV
Via distante dal fondovalle. Richiede un’intera giornata per essere superata. La ritirata può essere complicata e non svolgersi sulla linea di salita.
Via molto lunga stile big wall, richiede normalmente un bivacco in parete. Ritirata difficile, ambiente severo.
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APPUNTI VERTICALI di Riccardo Quaranta
Passato, presente e futuro A quaranta anni esatti, quelli che ho attualmente, non si è nè più “giovani” nè ancora “vecchi”, mi ripeto. È una di quelle età di transizione in cui inizi sì a guardare un po’ indietro negli anni, ma anche ad avere ancora tanti progetti per il futuro. Ovviamente mi riferisco all’ambito di questa guida, l’arrampicata ed il suo mondo, le sue origini ed i suoi sviluppi, con riferimento a questa piccola realtà che è il Molise. Spesso mi trovo a parlare con chi si avvicina ora al mondo del verticale, a volte perché mi chiedono, a volte perché mi lascio andare io, di come si sia sviluppata questa disciplina in questa regione. Ogni volta tiro fuori dal cassetto dei ricordi i miei aneddoti che consistono di persone, giornate all’aria aperta e piccole avventure vissute in parete. Inizio sempre col dire che una persona che si avvicina oggi a questa attività (non mi viene proprio di chiamarla “sport”... anche se per tanti versi lo è diventata) difficilmente riuscirà a comprendere cosa sia significato, 20 anni fa, iniziare ad arrampicare qui. Sarà sempre difficile riuscire a calarsi nella realtà di quell’epoca fino in fondo perché oggi è tutto facile, a portata di mano e di pronto “consumo”. Falesie attrezzate in ogni dove, diverse palestre indoor in entrambe le province, il magico mondo del web, i materiali e le attrezzature che ti arrivano comodamente a casa. Questo tanto per citare alcune delle differenze che si trovano a vivere i moderni climber rispetto ai “pionieri”. Allora, nei miei racconti, inizio dicendo che qui era il deserto e che, cosa forse peggiore, ti prendevano per un pazzo o per uno che non aveva niente da fare. Stiamo parlando della fine degli anni ’90 e dell’inizio degli anni 2000. Frosolone era già conosciuta con il suo pregiato calcare e, a dire la verità, era anche caduta in abbandono; tante vie a spit 8mm su cui a pochi andava di volare. Per dire, in piena estate, a stento contavi nel w-end 2-3 automobili, una delle quali era spesso la mia o di chi mi portava lì.
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Se vi capita provate a contare le auto oggi in un fine settimana di giugno. Restava il problema dell’inverno o del fatto che da Campobasso arrivare a Frosolone non era la cosa più immediata: ci ha pensato a breve una nuova strada chiamata “Fresilia”, risparmiandoci una bella dose di chilometri e curve. Bisognava trovare una soluzione per l’inverno, occorrevano falesie assolate. Ma chi aveva mai chiodato? Ops... ma chi aveva un trapano a batteria, anzi un tassellatore? Sì, ma anche nel caso avessimo avuto un tassellatore, i fix e le piastrine dove li avremmo rimediati? Ecco, tanto per dare al lettore un’idea di quelle che erano le problematiche del tempo. Oggi si sorride a queste domande. O quasi. Come sorridono i miei ascoltatori quando racconto dell’apertura di una via a S. Stefano (“Moria di vacche”) con Carmine Radassao: quel giorno portammo in falesia un gruppo elettrogeno (di quelli enormi), una prolunga di 30m ed un trapanino a corrente che aveva la forza di un sospiro di morte, rimediato, insieme ad una punta stagliata, da Renato Palmiero. Ricordo che per ogni foro, oltre ad aver rischiato la fusione dell’utensile, abbiamo impiegato tipo 10’. Per un ragazzo che ancora non lavorava, anche affrontare la spesa del materiale d’armo non era semplice; io lo facevo mettendo da parte i soldi che si raccoglievano durante le varie feste consacrate, come Pasqua e Natale; poi si chiodava “lungo”, così si riuscivano ad attrezzare più vie con la stessa spesa, non importava se poi io stesso avevo timore a ripeterle... Di lì a poco sarebbe nata la calda falesia di Oratino “Casale”, ci avrebbero chiuso la “cava” tra Ferrazzano e Mirabello, smontandoci le soste; ma altri luoghi di arrampicata sarebbero nati poco dopo, come Petrella Tifernina e diverse altre pareti presenti nel territorio di Oratino. Poi, pian piano, si sviluppò l’esigenza di un luogo al chiuso dove potersi allenare; nell’immaginario c’erano le palestre indoor che vedevamo nelle riviste o che pochi “fortunati” avevano avuto l’opportunità di visitare dal vivo. Io avevo i riferimenti
romani, dove le palestre stavano già crescendo in numero e dimensioni. Trasferitomi a Roma per gli studi universitari mi allenavo alla “Z-climb” sulla Casilina e ciò rappresentava un sogno realizzato in fin dei conti. Sarebbe stato possibile creare qualcosa di simile in Molise? Qualcosa vagamente confrontabile era già realizzato ad Isernia, con delle vie tracciate direttamente sui muri di cemento di una palestra da Francesco De Spirito e Gianluca Falcone nel 2000; una palestra boulder stava nascendo a Campobasso. Ma poter arrampicare con la corda? Era un progetto forse troppo ambizioso? Il 30 agosto 2002 veniva costituita l’ASD Orizzonti Verticali a Campobasso, anche questa da un manipolo di appassionati, associazione di cui sono tuttora presidente. Tra i fondatori c’era Davide Sabato, persona che si era già aperta al mondo del verticale: a lui, tramite la sezione CAI di Campobasso, si deve il primo corso di arrampicata organizzato in Molise, diretto nel 1997, pensate, dalla guida alpina Giampiero Di Federico. Fu grazie all’impegno di Davide che Orizzonti Verticali riuscì a realizzare la prima parete di scalata indoor con corda a Campobasso, nella palestra dell’ex Liceo Scientifico, struttura ancora perfettamente funzionante. Era il 2007. Quella palestra ha rappresentato (e rappresenta) un luogo d’incontro, formazione, diver-
timento e sano sport per tanti arrampicatori ma anche semplici curiosi che hanno potuto provare la disciplina. Negli anni successivi è continuata l’opera di valorizzazione di nuovi siti naturali di arrampicata, sia l’ampliamento della falesia storica di Frosolone; ciò nonostante il popolo degli arrampicatori locali è rimasto sempre abbastanza striminzito. Questo presenta anche qualche lato positivo: poter godere di una giornata in falesia in totale solitudine, riuscendo così ad apprezzare a pieno il contatto con la natura. Alcuni luoghi verticali iniziano ad essere costantemente frequentati da flussi di arrampicatori provenienti da fuori regione che stanno creando un piccolo indotto economicamente rilevante. Essere fuori dalle rotte “canoniche” dei climbers può rappresentare di certo un motivo di scelta per chi è ancora alla ricerca di un determinato rapporto con il luogo in cui scala e non vive la falesia come oggetto di consumo. Ecco, mi piace immaginare il futuro di questi luoghi fatto di una frequentazione consapevole e rispettosa prima di tutto delle risorse ambientali, delle persone che ci vivono, della storia che ogni sito ha alle spalle. Ricordando che dietro ogni storia ci sono persone che hanno inseguito un sogno... E probabilmente continuano a farlo.
Quando scarseggiavano i mezzi di locomozione...
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I TIRI PIÙ DURI chiodatore
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8c+
PIANETA NAMEK
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Pietro Radassao
Pietro Radassao (connessione di più vie con aggiunta di protezioni)
8c/+
DE LA TERRE A LA LUNE
Frosolone - Morgia Quadra Blocco O
Pietro Radassao
Bertrand Lamaire
8c/+
IRON MOON
Frosolone - Morgia Quadra Blocco O
Pietro Radassao
Connessione di "De la terre a la lune" e "L'Era del Ferro" (rispettivi chiodatori)
8c
ULTIMO VIAGGIO CON CARONTE (L1+L2)
Frosolone - Morgia Quadra Blocco J
Pietro Radassao
Gianluca Mazzacano, Lorenzo Iachini
8c
PIANETA DI RE KAIOH
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Pietro Radassao
Pietro Radassao (connessione di più vie con aggiunta di protezioni)
8c
NOTE KILLER
Oratino - La Rocca 2
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8c
POLO NORD
Oratino - La Rocca 2
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8b+
GUERRE SANNITICHE
Frosolone - Morgia Quadra Blocco 4
Pietro Radassao
Gianluca Mazzacano
8b+
IL VOLO DEL CALABRONE
Frosolone - Morgia Quadra Blocco J
Paolo Benvenuti
Luigi Baratta
8b+
SIRIA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco M
Pietro Radassao
Carmine Radassao
8b+
FALLO DENTRO
Frosolone - Morgia Quadra Blocco O
Mauro Calibani
Giorgio Ferretti
8b+
LIQUID SKY
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Mauro Calibani
Luca Bevilacqua
8b+
MALENA
Oratino - La Rocca 2
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8b+
DIETA A ZONA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco M
Mauro Calibani
Carmine Radassao
8b/+
RUAH
Frosolone - Morgia Quadra Blocco D
Mauro Calibani
Giorgio Ferretti
8b
PRISON BREAK
Frosolone - Morgia Quadra Blocco B
Pietro Radassao
Luigi Baratta, Pietro Radassao
8b
TRAP PHONE
Oratino - La Rocca 2
Pietro Radassao
Pietro Radassao, Luigi Baratta
8b
SUICIDE AND REDEMPTION
Frosolone - Morgia Quadra Blocco B
Mauro Calibani
Luigi Baratta
8b
GORGO
Frosolone - Morgia Quadra Blocco M
Mauro Calibani
Luigi Baratta
8b
L'ETÀ DELLA PIETRA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco O
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8b
PULCINELLA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Q
Mauro Calibani
Mauro Calibani
15
16
8b
MORGIALISCIA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Q
Mauro Calibani
Mati Logoreci
8b
PLANCTON
Frosolone - Morgia Quadra Blocco R
Bertrand Lemaire
Riccardo Quaranta
8b
ENTERPRISE
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Alessandro “Jolly” Lamberti
Sebastiano Labozzetta
8b
L'ULTIMO VIZIO
Oratino - La Rocca 2
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8b
IRMALACLAVA
Petrella Tifernina - Erpland Blocco 3
Pietro Radassao
Carmine Radassao
8a+/b
VARIANTE A “SOLO UNA SANA...”
Frosolone - Morgia Quadra Blocco A
Pietro Radassao
Mauro Calibani (variante di “Solo una sana...”)
8a+
SCIMPANZÈ ARRAPEITO
Frosolone - Morgia Quadra Blocco 4
Emilio Silvaroli
Carmine Radassao, Emilio Silvaroli
8a+
XANAX
Oratino - La Rocca 1
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8a+
MY FRIEND
Frosolone - Morgia Quadra Blocco 4
Pietro Radassao
Carmine Radassao, Pietro Radassao
8a+
STRETCHY
Frosolone - Morgia Quadra Blocco C
Mauro Calibani
Riccardo Quaranta
8a+
PER LA FORZA DI LOLLO
Frosolone - Morgia Quadra Blocco B
Pietro Radassao
Luigi Baratta, Carmine Radassao
8a+
AND JUSTICE FOR ALL... (DX)
Frosolone - Morgia Quadra Blocco D
Mauro Calibani
Mauro Calibani (variante di “And justice for all...”)
8a+
BELLA TOPINA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco J
Emilio Silvaroli
Luigi Baratta
8a+
MANTANAVAI
Frosolone - Morgia Quadra Blocco O
Sebastiano Labozzetta
Sebastiano Labozzetta
8a+
FUMANA MANDALA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco O
Pietro Radassao
Mauro Calibani
8a+
SEEK AND DESTROY
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Q
Sebastiano Labozzetta
Sebastiano Labozzetta
8a+
FUGA DALLA REALTÀ
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Pietro Radassao
Pietro Radassao (connessione di più vie con aggiunta di spit)
8a+
LA PRUA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Emilio Silvaroli
Carmine Radassao
8a+
SCHIAFFI IN FACCIA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Z
Pietro Radassao
Luigi Baratta
8a+
STRAFOTTENZA
Civitanova del Sannio - Settore Pigi 2
Emilio Silvaroli
Luigi Baratta
8a+
PUSSY DALL'INDOCINA
Oratino - La Rocca - La Rocca 2
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8a+
ICE LEGGINGS
Oratino - La Rocca - La Rocca 2
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8a/+
SOLO UNA SOLA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco A
Mauro Calibani
Mauro Calibani (variante di “Agony”)
8a
AGONY
Frosolone - Morgia Quadra Blocco A
Sebastiano Labozzetta
Sebastiano Labozzetta
8a
NEFELI
Frosolone - Morgia Quadra Blocco B
Mauro Calibani
Stefano Romanucci
8a
FRATTALI COSMICI
Frosolone - Morgia Quadra Blocco B
Pietro Radassao
Luigi Baratta (L2 di “Run DMC”)
8a
PIXEL DREAM
Frosolone - Morgia Quadra Blocco D
Pietro Radassao
Riccardo Quaranta
8a
SOGNANDO IL VERDON
Frosolone - Morgia Quadra Blocco J
Lorenzo Iachini
Lorenzo Iachini
8a
SIRIA (SX)
Frosolone - Morgia Quadra Blocco M
Pietro Radassao
Carmine Radassao, Pietro Radassao
8a
IL LATO OSCURO
Frosolone - Morgia Quadra Blocco P
Emilio Silvaroli
Pietro Radassao (variante de “Il punto oscuro”)
8a
PADRE LUCIANO
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Q
Giorgio Ferretti
Giorgio Ferretti
8a
VIA CRUCIS
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Q
Alessandro “Jolly” Lamberti
Luigi Baratta, Michele Caminati
8a
IRRIVERENZA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Q
Pietro Radassao
Mauro Turri, terminata da Pietro Radassao (2018)
8a
FUGA DA GALACTICA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Giorgio Ferretti
Connessione di “Fuga dalla Follia” e “Galactica” (rispettivi chiodatori)
8a
DESTRUCTION
Frosolone - Morgia Quadra Blocco T
Emilio Silvaroli
Vecchio progetto terminato da Pietro Radassao (2013)
8a
LE 2 METÀ
Frosolone - Morgia Quadra Blocco T
Pietro Radassao
Vecchio progetto terminato da Pietro Radassao (2013)
8a
LO SVIZZERO
Frosolone - Morgia Quadra Blocco Y
Pietro Radassao
Mauro Lucantoni, Pietro Radassao
8a
L'ALBERO DELLA MORTE
Civitanova del Sannio - Settore Pigi 2
Michele Caminati
Luigi Baratta
8a
I 10 COMANDAMENTI
Oratino - La Rocca - La Rocca 1
Pietro Radassao
Pietro Radassao
8a
ENJOY THE SILENCE
Petrella Tifernina - Erpland - Blocco 2
Pietro Radassao
Riccardo Quaranta
8a
ANTHEM
Petrella Tifernina - Erpland - Blocco 2
Pietro Radassao
Luigi Baratta
8a
FAT SECRET
Petrella Tifernina - Erpland - Blocco 3
Pietro Radassao
Luigi Baratta, Pietro Radassao
7c+/8a
FUGA DALLA FOLLIA
Frosolone - Morgia Quadra Blocco S
Maurizio Tacchi
Maurizio Tacchi
17
IL MIO PERCORSO VERTICALE di Pietro Radassao
Sono nato in una regione in cui lo sport che pratico è invisibile, sconosciuto a quasi la totalità dei suoi abitanti e praticato da pochissimi individui, ma mi ritengo fortunato: solo 44 km separano la mia città da uno dei migliori “parco giochi” naturali per l’arrampicata... Un centinaio di massi alti dagli 8 ai 40 metri, alla base un bellissimo prato verde, in alto un cielo blu incontaminato... le lettere dell’alfabeto non bastano per nominare tutti i diversi settori o blocchi... più di 500 vie si sviluppano su un perfetto e compattissimo calcare grigio, roccia che sembra sia nata per essere scalata: la montagna di Frosolone (e Civitanova per essere precisi). Fin dagli albori del mio percorso scalatorio, mi resi subito conto che il cielo aperto, il vento e la roccia di Frosolone sarebbero stati il mio campo di gara. A parte alcuni pannelli ed una trave in un piccolo ambiente di una palestra di fitness e body building, il che garantiva non altro che la possibilità di trazionare e sospendersi ad libitum, l’esercizio dell’arrampicata da allora è sempre stato cosa della domenica, dell’attesa del buon tempo senza pioggia, neve e, soprattutto senza vento: è sempre stato, Colle dell’Orso, la falesia molisana per antonomasia. Ho trascorso così tanto tempo in questo luogo che è diventato la mia seconda casa: a volte hai la nausea, ti stufi del posto dove spendi gran parte del tuo tempo, ma il legame affettivo che ti lega al luogo dove sei cresciuto e dove hai vissuto alcuni dei momenti più belli ed importanti della tua vita è indissolubile, troppo forte per indebolirsi con il tempo. Cercherò di ripercorrere brevemente la mia storia verticale, partendo dall’inizio. È il 1994 quando papà torna a Campobasso dopo un decennio in Piemonte: lassù, lavoro a parte, scopre l’arrampicata che diventa presto la sua più grande passione (dopo le donne ovviamente!). Un anno dopo nasco io e nel 2000 nasce “L’Arpiglio”, la prima associazione d’arrampicata sportiva mo-
18
lisana, fondata da mio padre che inizia ad allenare un piccolo gruppo di ragazzi: ben presto arrivano le gare in giro per l’Italia e i primi risultati a livello nazionale. A 8 anni il mio interesse principale, oltre ai videogame e ai cartoni animati, è il judo, sport che pratico a livello agonistico ma senza rinunciare a saltuarie scalate a Frosolone o nella piccola struttura artificiale dell’Arpiglio: là papà mi ordina come salire, io eseguo. Terrorizzato dall’altezza e dal volo, desidero scendere il più presto possibile: ma lui mi urla contro per farmi forza ed io salgo, con le lacrime agli occhi. A 13 anni mi fidanzo per la prima volta con un ragazza molto più grande di me e il mio storico maestro di Judo se ne va: così abbandono definitivamente questa attività. Poco dopo sono io ad essere abbandonato, dalla mia ragazza, e mi ritrovo terribilmente solo. È l’estate del 2010 e senza rendermene conto comincio a scalare quasi ogni giorno: arrivano le prime vie di 7b e il primo 7c; la paura è quasi scomparsa, però io non sono soddisfatto; nasce in me l’insaziabile seme dell’ambizione. Desidero salire il mitico ottavo grado e diventare così il primo della mia regione ad esserci riuscito. “Avevo bisogno di qualcosa che mi facesse sognare, che non mi facesse sentire “morto vivente”. Avevo bisogno di una forte ambizione, di pormi un obiettivo e di lottare per raggiungerlo. Fu così che in maniera del tutto spontanea ci ritrovammo soli, io e l’arrampicata” (tratto dal racconto “Agony, il primo 8a molisano”, 2014, guida A SUD, edizioni Versante Sud, di Pietro Radassao). A 15 anni arriva il primo, agognato, ottavo grado, “Agony” e mi innamoro di Frosolone e del suo cielo azzurro, delle forme perfette della sua roccia, dei suoi prati e soprattutto delle sue vie che sono diventate per me la più grande sfida. Desidero arrampicare più di ogni altra cosa e presto la passione si trasforma in ossessione: prima di dormire ripasso i movimenti della via che sto provando e appena sveglio fremo dal desiderio di andare a
scalarla. A scuola il mio sguardo è assente, perché col pensiero continuo ad essere lì, ancora attaccato agli appigli scolpiti nel calcare grigio. “Una crepa, un buco, una fossa buia, umida e fredda immersa nel silenzio. Perfino il tratto da percorrere per accedervi è impervio ed ostico. Dal fosso emerge una parete strapiombante di 30 metri: è qui che si trova “Ultimo Viaggio con Caronte”. Divisa in due tiri, dopo aver superato il primo la via abbandona l’oscurità del profondo “canyon infernale” e, illuminata dai raggi del sole, svetta poi tra i colori: il verde degli alberi della Valle Segreta e il blu del cielo frosoloniano si uniscono al viaggio con il traghettatore delle anime. “(tratto dal racconto “La Storia di Frosolone”, 2014, guida A SUD, edizioni Versante Sud, di Pietro Radassao). Anno per anno riesco in vie sempre più difficili, finché nel 2015 compio la prima salita di “Ultimo Viaggio con Caronte” e propongo il grado di 8c, il primo di Frosolone e del Molise, il primo salito da un meridionale.
Due anni dopo realizzo la prima salita di “Iron Moon”, a quel tempo la più difficile linea che io abbia mai salito nonché la più dura del Molise, ripetuta un anno dopo dal mio caro amico e compagno di scalata Emilio Silvaroli. Questo, come altri risultati, non sono solo merito mio: non avrei mai potuto realizzare quelle salite senza mio padre che mi insultava brutalmente quando volevo scendere. O senza i compagni con cui mi alleno e con cui arrampico: Luca e Emilio Silvaroli, la madre Fabrizia Amici, Consuelo Sallustio, Lucia D’Alonzo, Francesco Zurlo, Carmine Petti, Luigi Baratta ed Emi Campanella, devo soprattutto a loro i miei “successi”! Oggi che non sono più un ragazzino (almeno dal punto di vista anagrafico...), cerco l’equilibrio nella scalata così come nella vita, equilibrio che non trovo mai. L’esuberante entusiasmo che mi ha contraddistinto negli anni è stato la causa di un’opprimente disforia che mi ha schiacciato fin troppe volte. La crisi vera è dura da affrontare, distrugge la
Pietro Radassao su “Ultimo Viaggio con Caronte”, prima proposta di 8c del Molise e di Frosolone (Blocco J) (© Francesco Guerra)
19
Il mio percorso verticale
motivazione, ti fa sembrare inutile l’allenamento, è quella voce che proviene dall’interno e ti dice di abbandonare. Questa voce è stata dentro me più di una volta e in qualche occasione stava per avere la meglio: ho trascorso periodi senza scalare per colpa sua, ma alla fine i sentimenti che provo per l’arrampicata hanno prevalso su di essa. Forse è perché la scalata alimenta in me progetti ed ambizioni sempre nuovi e mai noiosi, perché muoio dal desiderio di spingermi oltre i miei limiti e di andare al di là di me stesso ogni volta che arrampico. O forse perché l’arrampicata mi dà la possibilità di esprimermi anche quando non sono in forma fisi-
camente, dedicandomi al lato esplorativo di questa disciplina: cercare rocce vergini per poi dare vita a nuove linee, ovvero la chiodatura, attività che mi affascina da sempre e che non ho mai abbandonato per lunghi periodi. Lottare per raggiungere un obiettivo, far lavorare in sinergia mente e corpo alla ricerca del modo migliore per procedere verticalmente, provare e riprovare qualcosa che inizialmente sembra impossibile fino a riuscirci, il tutto all’aria aperta, in luoghi selvaggi immersi nella natura più varia, in compagnia di altri soggetti “malati” come me... io amo tutto questo, io amo arrampicare.
Pietro Radassao su “Iron Moon”, una tra le più dure vie del Molise. Blocco O, Frosolone (© Francesco Guerra)
20
Pietro Radassao in notturna su “Agony”, il primo 8a di Frosolone e del Molise (© Francesco Guerra)
21
LEGENDA bellezza
ÙÙÙÙ
splendido
ÙÙÙÙ
bello
ÙÙÙÙ
meritevole
ÙÙÙÙ
non esaltante
chiodatura
ÙÙÙÙ
ottima
ÙÙÙÙ
buona
ÙÙÙÙ
occhio!
ÙÙÙÙ
aiuto!
parcheggio
comodità
ÙÙÙÙ
confortevole
ÙÙÙÙ
ÙÙÙÙ
Falesia pericolosa
22
ÙÙÙÙ
bassa
ÙÙÙÙ
ressa
qrcode parcheggio
ÙÙÙÙ
ÙÙÙÙ ÙÙÙÙ
ÙÙÙÙ
media
ÙÙÙÙ
buono
assicurarsi
ÙÙÙÙ
alta
ottimo
scomoda
attenzione
affollamento
discreto
ÙÙÙÙ
difficile
qrcode base falesie
didascalia La “montagna” didascalia di Frosolone, didascalia falesia didascalia Morgia(© Quadra fotografo) (Colle dell’Orso) (© Pietro Radassao)
23
PROVINCIA DI ISERNIA 01. Frosolone -
Morgia Quadra..................................... 26 02. Civitanova del Sannio Fonte dei Frati..................................... 106 03. Civitanova del Sannio Settore Pigi.......................................... 110 04. Civitanova del Sannio Cundra................................................. 114
05. Pescopennataro.................................. 130 06. Pietrabbondante -
Falesia di Pino..................................... 154
07. Pesche................................................. 158 08. Roccamandolfi -
Petuni................................................... 162
Autunno a Morgia Quadra, Frosolone (© Dario Orlandi)
24
05
06
02-04 01
07
08
25
01 Provincia di Isernia > Frosolone Morgia Quadra (Colle dell’Orso)
BLOCCO 4
1. 2. 3. 4. 5. 6.
ECTAPLANO 6c+ 18m Placca tecnica di non facile lettura nel basso OCCHIO NON VEDE 6c+ 26m Parte sul pilastro “staccato” stile camino-diedro poi CUORE NON DUOLE! fessura impegnativa e passo di blocco in alto FUGA DALLA FOLLA ? 26m Dura sezione boulderosa in basso PORTALEDGE 7b+ 26m Lunga fessura verticale continua CAVASAXI 7b+ 26m Segue l’evidente fessura tecnica e continua fino in cima MOTO SLIP 7a 20m Placca con lunga fessura diagonale
BLOCCO 4
6c+
7b+
6c+ ?
01 02 03
04
7b+ 7a
05
38
06
BLOCCO 5
1. SQUARE PUSHER 2. DISSONANZE
7c 7b
32m 32m
Lungo muro verticale Fessurina iniziale poi pancia a buchi
BLOCCO 6
BLOCCO 5
7c
7b
01 02
VIA COLOZZA, 13 - 86095 FROSOLONE (IS) T. +39 0874 890660
www.roccopetrunti.it info@roccopetrunti.it
VENDITA
online 39
Emi Campanella su “Rumori di Letto”, atletico traverso del Porno Blocco, Blocco C (© Pietro Radassao)
54
55
01 Provincia di Isernia > Frosolone Morgia Quadra (Colle dell’Orso)
BLOCCO L - TRINCEA
1. 2. 3. 4. 5. 6.
PASTORE TEDESCO PLUTARCO SEA OF MADNESS CALMA ASPETTANDO IL SOLE KARMA
7. LA FINE (VARIANTE) 8. LA FINE 9. SUICIDE 10. WOOD 11. CHETOSI
7a+ ? 6b 6a+ 6b 6b+
14m Grande forza di dita 16m Boulder iniziale molto duro 16m Fessura da salire in stile trad 20m Placca non banale ed esposta 22m Movimenti tecnici e mai banali 22m Lunga fessura iniziale seguita da passo di non facile lettura dopo la cengia 22m Sequenza dura fino al 3° spit, poi prosegue sulla successiva 22m Partenza non semplice, poi fessure e banchetti ammanigliati 22m Crux di dita. Ultimo spit e catena in comune con la precedente 12m Difficile allungo di più di un metro e mezzo da buco a tacca 10m Corta ma intensa sin dall’inizio e fino alla fine
6b+ 6a+ 7a+ 7c+ 7b
TRINCEA Lato centrale
?
7a+
6b
01
02
6a+
03 6b 6b+ 04
05
06
TRINCEA Lato destro
6a+
7c+
6b+
07
66
7a+
08
09
10
7b 11
Pietro Radassao all’inizio del secondo tiro di “Ultimo Viaggio con Caronte”, Valle Segreta (© Francesco Guerra)
67
01 Provincia di Isernia > Frosolone Morgia Quadra (Colle dell’Orso)
15. IL CARPIATO
6b
16. LA PRUA
8a+
17. L’ALLIEVO DIRETTO
7b
10m Lato sinistro del piccolo masso strapiombante a destra del paretone, dritta è 7b 10m Prua strapiombante con violento blocco in partenza 10m Dura sezione sul lato destro del masso
GALACTICA Lato destro
8a+ 6b 17 15
94
16
7b
Pietro Radassao su “Fuga da Galactica”, Blocco S (© Francesco Guerra)
95
04 Provincia di Isernia > Civitanova del Sannio Cundra
4. SPIGOLO DEI FANCIULLI
4c
5. S.D.A: SIMPLY DELETE ALL
6c, RS1
6. MANEGGIARE CON CURA
6a, R1
7. HYPERBOREA
5c, R1
8. PROBIEDAD PROHIBIDA
6a, R1
8m Superprotetta, adatta anche ai più piccoli (predisporre i rinvii in parete) 8m Fessura poi sequenza di tacche e uscita atletica. Via da integrare 8m Breve rampa che porta ad un buon riposo (cles.) poi allungo su fessura. Trad, solo catena 8m Parte nel camino, poi in placca ci si può tenere a sx (5c) o a dx (5b+) della catena. Trad, solo sosta 14m Attacca prima del masso della via seguente: stretto camino, placca; poi fessura prima a sx poi diagonale a dx, per raddrizzarsi infine. Trad, solo catena
CAPORAL Lato sinistro
6a 6a 5c 08
6c 4c 04
122
05
06
07
Riccardo Quaranta su “Capitan”, via da integrare alla “Cundra” (© Michele Di Chiro)
123
17 Abruzzo > Celenza sul Trigno Morgia delle Lame
MORGIA DELLE LAME
1. FEAR OF THE DARK (2018)
L1:4b L2:5b 35m Spigolo bellissimo per iniziare. Si possono unire L1 ed L2 con corda da 70m (2018) 2. VARIANTE A L1:4b L2:5c 35m L1 in comune con la precedente, da S1 traversa a “FEAR OF THE DARK” dx in placca. Si possono unire L1 ed L2 con corda da 70m: attenzione! (2018) 3. CRACKERS 5c, R1 10m Simpatica fessura obliqua. Trad, solo catena 4. BADEDAS 6c 20m Tecnica di placca, catena in comune con il primo tiro di “Fear of the dark” 5. FROM FEAR TO ETERNITY 6a+ 20m Tecnica di placca, da non perdere. Catena in comune con la variante di “Fear of the dark” (2019) 6. RAINMAKER 6b 20m Sequenze di boulder intervallate da riposi
4b-5c 02
MORGIA DELLE LAME Lato sinistro
6c 6b
06 05 6a+
4b-5b
04
5c 03
01
228
Riccardo Quaranta su “Childhood’s end”, via trad da non mancare (© Michele Di Chiro)
229