ISBN 978 88 98609 550 E 30,00
Nicola Pisani
MOUNTAIN BIKE
FINALE LIGURE 44 percorsi ad anello
arrampicata alpinismo scialpinismo freeride ghiaccio boulder trekking canyoning mountain-bike
44 percorsi ad anello
VERSANTE SUD
Finale Ligure Pietra, Albenga, Borghetto Le Manie, Spotorno Val Bormida Savona Albisola, Celle Varazze, Cogoleto
MOUNTAIN BIKE FINALE LIGURE
Ritaglia la FINALE BIKE CARD e mostrala negli esercizi convenzionati indicati nella pagina a sinistra, potrai accedere alle offerte o riceverai un trattamento privilegiato.
COLLANA LUOGHI VERTICALI
Nicola Pisani
Guide romanzi manuali
Una selezione di 44 itinerari ad anello della zona tra Finale Ligure, Varazze e il Parco del Beigua (Geoparco UNESCO) che vi farà percorrere il maggior numero di tratti tecnici e coinvolgenti. Concatenare sentieri di crinale, prove speciali, curve in appoggio tra boschi di faggi, per poi tornare al punto di partenza su sentieri e strade bianche: è questo il filo conduttore della guida, è questa la chiave con cui l’autore cercherà di farvi vivere le emozioni che il territorio ligure gli ha donato in tanti anni di appassionato rotolare. Cos’altro ha di speciale questo libro? - le tracce GPS, accurate ed inedite perché possiate concentrarvi sul pedale, - una simbologia completa per scegliere facilmente il percorso giusto, - mappe e profili che vi evidenziano il tipo di terreno su cui preferite pedalare, - video per mostrarvi i tratti più belli dei percorsi in cui sono inseriti, - schede da leggere con calma, dove scoprire chi sono gli artefici del parco giochi più bello del mondo.
Giordania, Eliza Kubarska (ph. David kaszlikowski)
bike card
FINALE
www.versantesud.it
www.versantesud.it EDIZIONI VERSANTE SUD
Nicola Pisani, classe 1972, lavora come architetto a Savona. La sua passione per per la bici lo porta a passare molto del suo tempo libero a contatto con la natura, sempre in cerca di nuovi sentieri da pedalare. Modenese di nascita, si innamora in fretta del territorio di Finale Ligure e del Parco del Beigua, dove vive. Trascorre alcuni anni in Africa lavorando nei progetti di Medici Senza Frontiere occupandosi di costruzioni e Water&Sanitation. Dopo parecchi chilometri pedalati tra Zimbabwe e Sierra Leone si convince che la bici sia il mezzo più adatto per conoscere un territorio, e che lo sport sia lo strumento più innovativo per diffonderne la cultura. Decide di scrivere la sua prima guida di mountain bike per condividere i luoghi che lo hanno affascinato, accolto e adottato. Un atto dovuto nei confronti di un territorio intriso di cultura e storia in salita, di equilibrio e adrenalina in discesa. Cura il sito www.finalemountainbike.com
Prima edizione: marzo 2016 ISBN: 9788898609 550 Copyright © 2011 VERSANTE SUD Milano via Longhi, 10, tel. 027490163 www.versantesud.it I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Dedica
A mio padre
Copertina Davide Tardito sui panoramici sentieri delle Manie (foto Andrea Principato) Testi
Nicola Pisani MTBfinaleligure@versantesud.it
Foto
Nicola Pisani, a parte dove diversamente specificato
Mappe e profili
Chiara Benedetto © OpenStreetMap contributors Creative Commons, licenza CC-BY-SA 3.0
Impaginazione
Chiara Benedetto
Simbologia
Ilaria Niccoli
Stampa
Tipolitografia PAGANI (BS)
Km ZERO
Guida fatta da autori che vivono e sviluppano la MTB sul territorio
è una guida a KM ZERO!
che significa? che è più sana e ha più sapore, perché fatta da biker locali. come i pomodori a Km 0? certo! e la genuinità non è un’opinione. gli autori locali fanno bene a chi pedala: - hanno le notizie aggiornate; - non rifilano solo gli spot più commerciali; - contribuiscono allo sviluppo delle loro zone gli autori locali fanno bene al territorio: - pubblicano col buonsenso di chi ama il proprio territorio; - sono attenti a promuovere tutte le località; - sono in rete con la realtà locale e infine la cosa più importante:
sui loro sentieri, c’è un pezzetto del loro cuore
Nota La pratica della mountain bike è uno sport potenzialmente pericoloso, chi lo esercita lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi escursione. È possibile scaricare i tracciati GPS dei percorsi dal sito www.versantesud.it. Basterà seguire il link indicato nella pagina dedicata alla guida, seguire le istruzioni e inserire il codice univoco di 16 cifre che trovate stampato sull’etichetta incollata in prima pagina.
Km ZERO
Guida fatta da autori che vivono e sviluppano la MTB sul territorio
Nicola Pisani
MTB FINALE LIGURE 44 percorsi ad anello Finale Ligure Pietra, Albenga, Borghetto Le Manie, Spotorno Val Bormida Savona Albisola, Celle Varazze, Cogoleto
EDIZIONI VERSANTE SUD
Prefazione
Prefazione
Se una gita a Finale fosse musica l’avrebbe scritta DJ Shadow mixando il ritmo di cassa e rullante con la colonna sonora di Guerre Stellari, un brano di Aretha Franklin e l’accelerazione dei Chemical Brothers… e le gambe non possono smettere di muoversi! La bici è esplorazione. Pedalare è la velocità perfetta per scoprire un territorio: parlare con gli amici, vedere le pareti di roccia (e a Finale ce ne sono fin che ne vuoi), i muri a secco, gli animali (che non ti sentono arrivare perchè rotoli), le chiese, il mare, la luce. A me piace pedalare in salita guardandomi intorno e pensando ai fatti miei, aspettando quel momento, il momento in cui comincerà la festa: la discesa! Non mi importa andare veloce, si fa così tanta fatica a salire che scendere in fretta sarebbe un delitto. Però intendiamoci, bisogna godersela! E a Finale c’è tutto: curve in appoggio, sentieri guidati, discese veloci tra i faggi. La bici per me è equilibrio, un po’ come arrampicare, e allora ti trovi sul ripido, sul tecnico, su roccia. I salti, ci sono anche quelli, però io non sono capace di fare i salti, mi piacerebbe però non sono capace! Nicola Pisani
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(foto Andrea Principato)
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Indice
Indice Ringraziamenti 8 Introduzione 10 Codice NORBA 14 Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari 16 Bibliografia, riferimenti web e riferimenti cartografici 25 Scala delle difficoltà 26 Pietra Albenga Borghetto 01 Toirano, Santuario di Santa Croce, Monte Acuto, Monte Croce 30 02 Carmo X sempre 34 03 Sentiero del Fieno (triangolo rosso) 38 04 Monte Carmo: doppio quadrato rosso dal Rif. Pian delle Bosse 44 05 Isallo Extasy via Giustenice 48 Chiedilo al trail builder: intervista a Fulvio Balbi 52 Finale 06 Ciappi soft 54 07 Ciappi Strong 58 08 Ponti Romani 62 09 Ponti Romani - Alternate Take 66 10 Ponti Romani - Semaforo di Capo Noli 72 11 Caprazoppa Enduro 76 Riccardo Negro, l’eredità della MTB a Finale nelle mani di un giovane appassionato 80 12 Caprazzoppa Strinate 84 13 Caprazzoppa Soft 88 14 San Michele Dh uomini 92 15 Perti - Pian Merlino - Rocca Carpanca 96 16 Sentiero delle Nevere (sentiero H) 100 Le neviere (o nevere) 104 17 Finale - Din - Borgio Verezzi 106 Nel bosco, tra lavoro e divertimento 110 18 Rialto, Din, 115, Campogrande, Perti Sud, Finale 112 19 Dolmen, Rocche Bianche, Manie, DH donne 118 Calice 20 Calice - Toboga di Canova - M.d. Guardia 122 21 Casa del Mago, Rollercoaster, Madonna della Guardia (Kill Bill) 126 22 Ca dell’alpe - Din - Rialto 130 Feglino 23 Crestino via napoleonica 134 24 Colla S. Giacomo - Faggi di Benevento Cravarezza - Legnaia 138 Ivo Camilli: un cuore che batte per la mountain bike 142
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25 Base Nato - Pian Merlino - Feglino 144 26 Stragroppo Via Regina 148 Da Verbania a Finale, passando per i 4000m: Pietro Paltani 152 Le Manie Spotorno 27 24h WEMBO 2012 154 La nascita della Mountain Bike a Finale: Danilo Basso 158 28 Monte Mao da Spotorno 160 Val Bormida 29 Cinghialtracks 30 All Collina Tour Cinghialtracks
164 168 172
Savona 31 Burot - Baraccone - Monte Alto - ps6 - 5 ponti 174 32 Quiliano - Rocca dei Corvi - Monte Mao 178 Gruppo Mtb CAI Savona 182 33 Monte Mao da Vado 184 www.cicloalpinismo.com 190 34 Savona - Campanello trail - Albisola - Conca Verde 192 Albisola Celle 35 Rio Buraxe e Sentiero Botanico La Borragine (Borago Officinalis) 36 Ellera Bonomo Passo del Crovaro 37 Granfondo Olmo + 6h di Stella
196 199 200 204
Varazze Cogoleto 38 Beigua - Giovo - Alpicella 208 39 Varazze, Faie, Freccia Bianca 212 40 Varazze, San Martino, FS 218 41 Varazze - Beigua - Sassello - Foresta Deiva Stella 222 42 Varazze - Monte Beigua - Local - Hard Rock 226 43 Giro del Monte Argentea 230 44 Alta Via dei Monti Liguri
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Tabella riassuntiva degli itinerari
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44.2
38 43
Carcare
29-30
36 37
44.3
35
Altare
34 33
Cogoleto
44.1 39-4142
Varazze
Celle
Albisola
Savona
32 31
Rialto
Feglino
22
27
Calice Ligure
44.4
28 Spotorno
23-26
20-21
Bardineto
6-19
5 2 4 3
Vado
Varigotti
Finale Ligure Pietra Ligure
Loano 1
Borghetto Santo Spirito
Albenga
Alassio
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Ringraziamenti
Ringraziamenti Un ringraziamento speciale a tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa avventura, in particolare: - i miei genitori, Rosanna ed Enzo, che mi hanno comunicato la passione per la natura e il rispetto per il territorio, senza ostacolarmi mentre esploravo sentieri diversi dai loro. - Fosca per l’entusiasmo che ci mette, per aver scritto le interviste “meglio di come le avrei scritte io” …e per aver sopportato innumerevoli ritardi a cena. - i biker: Mauro Fardellini, Floro Morelli, Luca Verdino, Ivan Romiti, Sergio Risso, Mirco Rebba, Pische, Simone Giordanello, X60(per gli amici Moreno), Vento, Alfo, Red, Agostino, Matteo, Giuliano… e tutti gli altri. Riccardo “Boavista” Dongo, ha il merito speciale di pedalare e realizzare splendidi sentieri alle falde del Beigua. E poi Guido “Fast and Furious” Zanone, Monica Ponti e Gualtiero Peirotti. Un abbraccio speciale a Barbara, Tobi, Lando e Lenya e gli altri micropedalatori di Innsbruck. - chi mi ha suggerito sentieri, scritto approfondimenti o dato consigli: Bobo Santi e Roberto Bracco di www.cicloalpinismo.com per avermi fornito gli itinerari: Campanello trail/Albisola/Conca Verde, Giro del Monte Argentea, Monte Mao da Spotorno, Monte Mao da Vado e la salita del Rio Buraxe. Molto appassionata e radicale la loro visione di questo sport in montagna. Filippo Serafini, e il team di Cinghialtraks per avermi fornito gli itinerari e il video “Cinghialtraks” e “All Collina Tour” e per il bellissimo lavoro che stanno facendo in Val Bormida. Pino Testa per le preziose informazioni storiche.
- chi mi ha supportato (sopportato) in ogni altro modo: Italo Canepa e i colleghi di COSA COworking SAvona, che hanno continuato a battermi il tempo tutti i giorni in ufficio: “Quante gite hai fatto? Quante ne mancano?” Un brindisi a Giorgio, Ivana e lo staff di Ca’de Alice per l’accoglienza a fine gita, anche a orari improbabili. Questo è il posto magico dove sono state concepite la maggior parte delle idee contenute nel libro. Chiara e Roberto di Versante Sud per la pazienza, la simpatia e il supporto morale e tecnico. Andrea Principato per le bellissime foto in cui sembro velocissimo. Lucetta, Fiorella e Valter per il supporto culinario in fase di consegna. Lorenzo Paolo per i video dei percorsi. Un sentito ringraziamento va alle aziende che hanno creduto in me anche se non avevo mai scritto una guida: - SMP Selle - Dt Swiss, in particolare Lorenzo Oldrati - Shwalbe - Liteville/Axevo E per ultimo, ma non per importanza, ringrazio Fulvio Balbi: la persona che ha reinventato questo sport. Senza le sue intuizioni e la sua manualità sarebbe rimasto “fatica tanta e godere poco”. Se non avesse scritto Blue Bike, la prima guida di MTB a Finale, io probabilmente non avrei mai scoperto quanto mi piace pedalare in questi boschi.
- e poi Lorenzo Carlini, Marco “Thomas” Tommasini, Corrado e Luca di Riviera Outdoor, Lorenzo Rebagliati, Paolo e Germana Testa, Lia Maranto, Edo e la Simo. Ivo Camilli, Pietro Paltani, Fabrizio Valenti, Danilo Basso, Riccardo Negro per le preziose interviste concesse e per il lavoro che portano avanti a Finale. I BIT per il lavoro che svolgono sul Beigua.
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(foto Andrea Principato)
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Introduzione 10
Introduzione MATERIALI È possibile fare questi percorsi con ogni tipo di bici, personalmente sono felice di usarne una biammortizzata in alluminio, ma c’è chi utilizza anche bici front, soprattutto con ruote da 29’. È comodo avere un reggi-sella ad altezza variabile, considerando i continui cambi di pendenza; freni a disco con pompa idraulica sono fortemente consigliati. Visti i frequenti affioramenti rocciosi, io uso gomme
abbastanza robuste per evitare tagli e forature. Vale sempre la pena portarsi dietro una camera ad aria di scorta, una pompa e gli attrezzi per una rapida sostituzione. Nello zaino non mi farei mancare una coppia di pastiglie dei freni, un cavo del cambio, un forcellino di ricambio (non è difficile che il cambio subisca qualche impatto sulle rocce sporgenti) un attrezzo multi-tool di buona qualità, qualche fascetta di plastica, una falsa maglia per la catena e una
(foto Andrea Principato)
lampada frontale (da montare sul casco nel caso siamo costretti a tornare col buio). È fondamentale portare una sacca idrica o una borraccia. Non conviene risparmiare sull’acqua, soprattutto d’estate! Non ho utilizzato bici a batteria, ma questa nuova tecnologia sta prendendo sempre più piede, quindi nella scheda di ogni itinerario viene indicato se ci sono controindicazioni. Visto il peso ancora notevole di questi mezzi, in genere ne viene sconsigliato l’utilizzo in quelle gite in cui ci sono tratti di portage. ANELLI Quando organizzo una gita la partenza e l’arrivo
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coincidono creando una “gita ad anello”. A me piace concatenare sentieri differenti pedalando lontano dalle auto, scendendo da un sentiero tecnico. Poi risalire da una strada antica per poi scendere da un sentiero flow davanti al mare. Gli ospiti stranieri si stupiscono perché quello che chiamano “bike park” in realtà è una rete di sentieri iniziata dai pastori del neolitico, continuata dai romani, percorsa da regine ed eserciti e utilizzata fino a pochi anni fa da carri e muli carichi di ghiaccio o di sale. L’Italia è così: giriamo su strade preesistenti che oggi usiamo per andare in bici! Questa situazione ci permette di condividere la nostra storia con
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Introduzione
un pubblico giovane e sportivo, che viene da tutto il mondo. Ma apre anche le porte sul difficile tema del consumo del territorio e di chi si deve occupare della manutenzione di questo patrimonio. PRUDENZA Proprio perchè non siamo in un bike park, è bene ricordare che (fatta eccezione per la DH Uomini) i sentieri sono ad uso pubblico e che le biciclette devono assolutamente rispettare il codice della strada. Spesso attraversiamo borghi, passando tra le case abitate, per questo è fondamentale andare piano! Un biker poco educato può compromettere il divertimento di tutti, causando divieti di transito e sbarramenti. Inoltre è responsabilità di ognuno indossare le protezioni personali quali casco, occhiali, guanti, ginocchiere, scarpe ecc. per evitare di farsi male e seguire una condotta che non crei rischi per le altre persone. Al di là della valutazione descritta nel libro sta al singolo pilota valutare se il livello tecnico della gita è superiore alle proprie capacità di guida. Varianti Vista la quantità di sentieri vicini tra loro, ho preferito indicare poche varianti alla stessa gita e realizzare diversi itinerari, magari con lo stesso nome, ma su sentieri diversi tra loro. Uno più tecnico e ripido, uno più adatto ai principianti e uno più enduristico. In questo modo ognuno può scegliere in base allo stile di guida che preferisce. RIFIUTI E INCENDI Attenzione a non buttare sigarette accese nei boschi, la Liguria è tristemente nota per i frequenti incendi. Non esiste un servizio di raccolta rifiuti nei boschi: vi prego di non abbandonare materiale di alcun genere. E se qualcuno prima di voi è stato abbastanza incivile da farlo, allora per favore raccoglietelo e portatelo in paese in un cestino dei rifiuti. In molti ve ne saranno grati! MEZZI DI TRASPORTO La Liguria è una striscia di terra stretta tra il mare e gli Appennini, solcata da valli di origine glaciale perpendicolari alla costa. La maggior parte degli itinerari si sviluppa dal mare verso l’entroterra e ritorno. Quando è possibile conviene spostarsi in TRENO: la ferrovia si sviluppa parallela al mare, accanto alla via Aurelia e permette di raggiungere ogni località della costa. A parte alcune eccezioni, ogni gita parte nei pressi di una stazione in modo da potersi muo-
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vere in treno, evitando problemi di parcheggio. Su tutti i treni regionali (R) e interregionali (IR) la vettura in testa o in coda al treno è dotata di un vagone porta bici riconoscibile da un simbolo. Al momento in tutta la Liguria il trasporto bici è gratuito e non è necessaria alcuna prenotazione. In Italia il biglietto del treno va obliterato in stazione prima che inizi il viaggio, pena una fastidiosa multa. Per informazioni e orari www.trenitalia.com. In AUTO, nella stagione turistica, trovare un parcheggio vicino al mare può trasformarsi in un incubo (costoso e raro). Conviene trovare parcheggio nelle strade più interne e muoversi in bici. TIPI DI PERCORSO I confini tra Cross Country, All Mountain e Free Ride sono resi sempre più labili da bici via via più leggere, con ammortizzatori e geometrie superefficienti, agili in salita e divertenti in discesa. Secondo me le gite migliori hanno dentro un po’ di tutto, bisogna solo mescolare gli ingredienti nel modo giusto. Del resto dopo una bella pedalata in salita si inizia a scendere su un sentiero tecnico per finire in bellezza con una discesa a curve nel bosco. E allora diventa difficile dare delle definizioni: per fortuna c’è l’All Mountain che comprende un po tutto. In effetti molte linee di discesa descritte nel libro sono nate come linee di free ride, che poi sono state concatenate e utilizzate nelle passate edizioni della Superenduro, ora Enduro World Series, manifestazione che ha aperto gli orizzonti di questa disciplina a molti di noi. Nel libro si trova anche la definizione di Cicloalpinismo che rappresenta la capacità di adattarsi a un terreno che nessuno ha preparato per scendere in bici. Sono sentieri più lenti e tecnici su cui può capitare di dover spingere in salita e talvolta pure in discesa. In questo libro non sono descritti itinerari di cicloalpinismo troppo impegnativi, né da un punto di vista tecnico né fisico. Attenzione però: superato il trauma del primo “portage”, muoversi oltre il limite del bosco, pedalando in equilibrio sopra le pareti, può dare assuefazione! DIFFICOLTÀ Per descrivere gli itinerari sono stati utilizzati parametri soggettivi e oggettivi. Quelli soggettivi sono il mio personale punto di vista sulla bellezza tecnica (1-4) e il valore paesaggistico (1-4). Quelli oggettivi sono i tipi di terreno (in percentuale), la lunghezza dell’anello (in km), il dislivello positivo (in metri) e il dislivello negativo (in metri). I tempi di percorrenza sono suddivisi in intervalli di
3 ore, 1/2 giornata, 1 giornata, prendendo spunto dalla scala francese. Le difficoltà tecniche in salita e in discesa sono descritte nella tabella delle difficoltà, in cui vengono anche equiparate alle principali scale di difficoltà. DA NON PEREDERE In Liguria si mangia bene: ma i posti migliori sono molto “underground” e difficilmente riconoscibili! Alla fine di ogni itinerario troverete il nome di un bar, trattoria o ristorante che, per motivi diversi, mi ha colpito. In genere sono posti fuori dalle rotte più turistiche, dove trovate cucina tipica a un prezzo mediamente contenuto in un ambiente piacevole. Nessuno dei posti descritti era a conoscenza di questo libro e non mi ha favorito in alcun modo per essere citato. Non sono posti che frequento quotidianamente quindi vi prego di tenermi aggiornato su quella che è la vostra opinione scrivendo a MTBfinaleligure@versantesud.it. SENTIERI e ORIENTAMENTO Il territorio descritto è ricco di sentieri più o meno antichi, più o meno battuti, più o meno intricati. Si consiglia perciò l’uso di un dispositivo GPS per evitare di perdersi. Tutti i sentieri descritti passano su
terreni privati, non tutti sono definiti da un segnavia, ma al momento della stesura della guida tutti i percorsi descritti sono aperti al pubblico e non entrano in conflitto con segnali di divieto o recinzioni. Non posso garantire che in futuro i proprietari dei terreni non chiudano il passaggio e che alcuni sentieri descritti non vengano modificati. Quindi questa guida contiene indicazioni che possono cambiare nel tempo. Chi si avventura nei boschi lo fa cioè a suo rischio e pericolo di perdersi e di entrare nella proprietà privata altrui. Allo stesso modo ho evitato di descrivere sentieri che sono stati chiusi da delibera comunale, ma non posso garantire che in futuro alcuni altri sentieri non verranno chiusi. Sta perciò al singolo utente informarsi su eventuali divieti vigenti ed evitare tali sentieri. VIDEO Alcuni itinerari contengono un QRcode a cui sono collegati video relativi al percorso descritto. L’intento è quello di illustrare i punti salienti e dare un idea del tipo di percorso. Questo supporto non sostituisce in alcun modo la descrizione o la traccia GPS.
Camping Park Mara PA R C O VA C A N Z E
Camping Park Mara PA R C O VA C A N Z E
Via Trento Trieste, 83 - 17022 Borgio Verezzi (SV) Italia T +39 019 610 479 F +39 019 61 85 980 W campingparkmara.it E info@campingparkmara.it
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Camping Park Mara
Via Trento Trieste, 83 - 17022 Borgio Verezzi (SV) Italia T +39 019 610 479 F +39 019 61 85 980 W campingparkmara.it E info@campingparkmara.it
Codice NORBA 14
Codice NORBA Dare la precedenza agli escursionisti non motorizzati: la gente giudicherà la mountain bike dal vostro comportamento. In quanto novità essa non sempre potrebbe essere vista positivamente dagli altri; Rallentare e usare cautela nell’avvicinare e nel sorpassare altri escursionisti, facendo in modo che si accorgano della vostra presenza con anticipo; Controllare sempre la velocità e affrontare le
curve prevedendo che vi si possa incontrare qualcuno. L’andatura va commisurata al tipo di terreno e all’esperienza di ciascuno; Restare sui percorsi già tracciati per non arrecare danni alla vegetazione e limitare l’erosione del suolo evitando di tagliare per terreni molli; Non spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici. Date loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada; Non lasciare rifiuti. Portare con sè i propri e, se
Sulle rampe di Roller Coaster
possibile, raccogliere quelli abbandonati da altri; Rispettare le proprietà pubbliche e private inclusi i cartelli segnaletici, lasciando i cancelli così come sono stati trovati. Rivolgersi possibilmente ai proprietari per chiedere il permesso di entrata nei loro terreni: “Vietato l’ingresso” spesso significa solo “per favore chiedete il permesso”; Essere sempre autosufficienti. Meta e velocità media verranno stabiliti in funzione dell’abilità personale, dell’equipaggiamento, del terreno, delle condizioni meteorologiche esistenti e di quelle previste; Non viaggiare da soli in zone isolate e se si
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devono coprire lunghe distanze. Comunicare la destinazione e il programma di viaggio; Rispettare la filosofia del cicloescursionismo tesa al minimo impatto con la natura. Limitarsi a scattare fotografie e a lasciare impronte leggere portandosi via solamente bei ricordi.
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Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari 16
Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari Precisato che gli itinerari sono stati tutti percorsi e controllati da chi li descrive, le informazioni e i dati riportati sono però soggetti a cambiamenti legati alle condizioni climatiche, geologiche o altri fattori esterni non prevedibili che si potrebbero verificare. Ogni percorso proposto si compone di cinque parti: legenda, descrizione generale, descrizione tecnica, profilo altimetrico e cartina dell’itinerario. Tutti i dati tecnici come distanze, altimetrie e dislivelli relativi ai percorsi sono stati ricavati con l’uso di GPS, ciclocomputer e carte topografiche. Va considerato anche un errore dovuto alla tolleranza di tali strumenti. La legenda riassume nel dettaglio le caratteristiche più importanti di ogni itinerario proposto. Nello specifico, si compone delle seguenti voci: Stile itinerario Indica la tipologia principale dell’itinerario, che è strettamente legata alla tipologia di bici e alla predisposizione psico-fisica con cui affrontare la giornata. I confini tra Cross Country, All Mountain e Free Ride sono resi sempre più labili da bici via via più leggere, con ammortizzatori e geometrie superefficienti, agili in salita e divertenti in discesa. In questo territorio le gite migliori hanno dentro un po’ di tutto, bisogna solo mescolare gli ingredienti nel modo giusto. Del resto dopo una bella pedalata in salita si inizia a scendere su un sentiero tecnico per finire in bellezza con una discesa a curve veloci nel bosco. E allora diventa difficile dare delle definizioni che siano coerenti per tutta la gita: ci viene in soccorso l’All Mountain che comprende un po tutto. In effetti molte linee di discesa descritte nel libro sono nate come linee di free ride, che poi sono state concatenate e utilizzate nelle passate edizioni della Superenduro, ora Enduro World Series, manifestazione che ha aperto gli orizzonti di questa disciplina a molti di noi.
ALL
Itinerario per tutti Piste ciclabili e percorsi sterrati che non richiedono alcun impegno tecnico, anche se non escludono un minimo di allenamento per essere effettuati. Non sono necessarie un’attrezzatura e una bicicletta particolari, il casco però è sempre vivamente consigliato.
XC
Cross country Indicati spesso come “XC”, questi itinerari richiedono prevalentemente polmoni e gambe, e presentano solo occasionalmente ostacoli impegnativi. Meglio avere una bicicletta robusta sia hard che front, il caschetto è d’obbligo.
AM
All mountain Sigla spesso usata “AM”: qui è meglio non improvvisarsi. Con l’avvento dell’enduro, questa categoria di percorsi è molto varia e comprende tracciati in cui il divertimento in discesa assume un ruolo determinante. È richiesta abilità nella guida su terreni tecnici, sia in salita che in discesa, e alcune salite non escludono tratti a piedi. Si consiglia una bicicletta “full”, meglio se dotata di buone escursioni degli ammortizzatori. Il casco integrale è facoltativo mentre ginocchiere e gomitiere sono spesso opportune.
FR Freeride
Se per la precedente tipologia di itinerari è sconsigliabile improvvisarsi per il freeride non è proprio il caso di farlo. Si tratta di percorsi generalmente chiamati “gravity”, derivati dalla disciplina agonistica del downhill, rivolti a chi cerca forti emozioni in discesa. A volte i tracciati sono appositamente ricavati, possono presentare strutture artificiali (salti,
Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari 18
passerelle, sponde) e, spesso, includono passaggi molto impegnativi e tecnici. Oltre a bici adatte e protezioni, su questi terreni e con queste pendenze sono indispensabili un’ottima tecnica di guida, esperienza e consapevolezza dei propri limiti. Anche per i più esperti, prima di osare, una ricognizione è spesso opportuna. ALP
Cicloalpinismo Itinerari su sentieri che nessuno ha preparato per scendere in bici. Sono sentieri più lenti e tecnici su cui può capitare di dover spingere in salita e talvolta pure in discesa. Non sono descritti itinerari di cicloalpinismo troppo impegnativi, né da un punto di vista tecnico né fisico, però è indispensabile una certa abilità ed esperienza nel sapersi muovere e orientare in ambiente alpino in maniera autosufficiente, tenendo conto anche di possibili cambiamenti meteorologhici. Superato il trauma del primo “portage”, muoversi oltre il limite del bosco, pedalando in equilibrio sopra le pareti di roccia, può dare assuefazione!
Tipologia di terreno: l’itinerario è frazionato in base alla tipologia di terreno di cui è composto. Vengono forniti dei dati percentuali approssimativi al fine di dare una prima impressione del terreno su cui pedaleremo. A ogni tipo di terreno viene associato un colore riportato anche sul profilo altimetrico e sulla cartina. Se il terreno cambia in continuazione per brevi tratti, viene indicato il colore predominante, come di seguito: pista ciclabile: azzurro; strada asfaltata: nero; strada ciottolata o cementata: grigio; strada sterrata o poderale: marrone; mulattiera: giallo; sentiero: verde; eventuale variante al percorso indicato: rosso.
Periodo di percorrenza: indica il periodo che in genere è ritenuto ottimale per la percorrenza dell’itinerario valutando le temperature, lo stato di innevamento abituale e la quantità di fogliame sul sentiero. Stagioni invernali eccezionalmente nevose o, al contrario, con poche precipitazioni, potrebbero ovviamente incidere su questo indice. Punto di partenza: indica la località di partenza, e le relative coordinate GPS tenendo conto, ove possibile, della presenza di parcheggi e/o strutture ricettive nelle immediate vicinanze. Quota massima raggiunta: indica la quota massima raggiunta nel corso dell’itinerario, dato molto utile ai fini della scelta dell’abbigliamento. In caso di previsioni meteo incerte, a inizio primavera o in autunno inoltrato, saranno da preferire itinerari che si sviluppano a bassa quota. Dislivello positivo: il dislivello totale di ogni itinerario si riferisce alla somma reale di tutti i metri di salita, compresi quelli dei sali-scendi. Per questo motivo il dato (derivato dalla lettura dei rilievi col GPS) è spesso superiore alla somma dei dislivelli delle salite principali. Il dislivello reale e il tempo medio di percorrenza, sono tra i dati più indicativi per valutare quanto il tracciato possa essere impegnativo. Distanza: lunghezza in chilometri del tracciato, dal punto di partenza a quello di arrivo. I dati sono stati calcolati con l’ausilio del GPS. Lo sviluppo chilometrico del percorso si può facilmente dedurre anche dall’altimetria che accompagna la descrizione di ogni itinerario. Chi utilizzasse il ciclocomputer, tenga presente che le misurazioni con questo strumento possono differenziarsi da quelle rilevate con il GPS anche del 10%.
Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari 20
Tempo di percorrenza: tempo che un biker mediamente allenato impiega per percorrere l’itinerario, comprese pause per fotografare, ammirare il paesaggio e ristorarsi velocemente. Sono indicati intervalli suddivisi in 3ore, 1/2 giornata, 1 giornata, prendendo spunto dalla scala francese. Bikers veloci e allenati
potranno impiegare un tempo inferiore, ma questo valore rimane verosimile per chi preferisce un ritmo piÚ blando, o in caso di condizioni meteorologiche avverse. Valutando il chilometraggio e l’altimetria ognuno potrà tarare questo dato in base al proprio grado di allenamento ed esperienza personale.
Bobo Santi (foto Filippo Serafini)
Difficoltà tecnica: il parametro si articola su cinque valori: nulla, bassa, media, impegnativa ed estrema come illustrato nella successiva tabella viene indicato il livello di abilità richiesto per divertirsi e, tra parentesi, il grado di difficoltà più significativo sul percorso. Questo parametro è da leggere tenendo
i
conto anche della bici che andremo a utilizzare: un itinerario percorso con una biammortizzata dall’escursione generosa presenterà una difficoltà tecnica ridotta, diventando in alcuni casi decisamente semplice. Lo stesso itinerario si presenta decisamente impegnativo se percorso con una bici
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Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari
front leggera e dall’escursione ridotta. In ogni caso la valutazione si riferisce a condizioni di sentiero asciutto. Con pioggia o terreno umido su rocce calcaree le difficoltà aumentano esponenzialmente rispetto a quanto indicato. Si consiglia di scegliere e affrontare gli itinerari in base alle proprie capacità in modo tale da non trovarsi in condizioni particolarmente pericolose o che comunque pregiudicherebbero il divertimento nell’affrontare il percorso. La scala di difficoltà è riferita a un ambiente collinare, anche se il territorio descritto è abbastanza verticale e tecnico. È consigliabile iniziare dai percorsi più facili in modo da farsi un’idea della difficoltà. Ciclabilità in salita e in discesa: indica il dato in percentuale della ciclabilità dell’itinerario. Alcuni tratti, per eccessiva pendenza o per il terreno troppo sconnesso potrebbero rendere necessario scendere dalla bici. Anche in questo caso non essendo possibile fissare un limite oggettivo, viene fornita un’indicazione di massima considerando un livello medio. E-bike: le bici a pedalata assistita sono un fenomeno in grande crescita. Molti sono i motivi per considerare questi mezzi come una valida alternativa, nonché una tecnologia che in futuro cambierà radicalmente questo sport. Nel caso specifico di questa guida, l’autore ha utilizzato una bici tradizionale, quindi i dati riportati si riferiscono a una percorrenza tutta pedalata. Per dare un’indicazione a chi preferisce affrontare la salita con un “contributo elettrico” questa icona indica se la gita è adatta a un e-bike, tenendo conto delle diverse necessità. Ci sono infatti differenze non trascurabili che possono cambiare notevolmente le sorti di una gita: in particolare il peso del mezzo può essere determinante in caso di portage o di
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discese particolarmente tecniche su roccia dove la massa del mezzo potrebbe andare a discapito dell’agilità. Rifugi: indica i rifugi che si incontrano sul percorso. In alcuni casi sono segnalati anche altri locali come bar o ristoranti. Prima di partire è sempre meglio verificare le date di apertura dei rifugi. Fonti d’acqua: sono fornite indicazioni sulle fontane che si possono trovare lungo il percorso per rifornirsi di acqua. Località attraversate: sono elencate in ordine cronologico le località attraversate dall’itinerario con relativa quota altimetrica. A ogni località corrisponde un numero, che si ritrova sul profilo altimetrico, sulla cartina e nel testo al fine di rendere più chiara possibile la descrizione del percorso. In alcuni casi oltre alle località, vengono indicati anche bivi, incroci o punti generici utili per la comprensione della direzione. Testo principale: costituisce una breve descrizione del percorso, con un accenno alle caratteristiche principali del tracciato. La descrizione tecnica: espone le indicazioni da seguire per percorrere l’itinerario. I termini destra e sinistra, quando non diversamente specificato, sono riferiti al senso di marcia. Nei punti di particolare interesse è indicato un numero riportato anche sulla cartina per rendere più comprensibile la descrizione dell’itinerario. Nei percorsi dove si trova una chiara segnaletica, la descrizione risulterà piuttosto scorrevole e intuitiva, laddove invece la segnaletica è carente sarà per ovvie ragioni più articolata. Ricordiamoci sempre che è frequente incontrare pedoni o mezzi agricoli, pertanto si raccomanda la massima
Situato in una delle vallate di FINALE LIGURE, centro turistico rinomato per la sua spiaggia di sabbia finissima e per il suo splendido entroterra, che l’ha resa una delle capitali mondiali dell’outdoor: mountain bike, arrampicata, trekking, passeggiate a cavallo, diving, vela e molto altro. La posizione strategica del campeggio, offre agli amanti della natura una vasta scelta di itinerari escursionistici a piedi e in mountain bike, oltre alle rinomate palestre di roccia. Oltre alle piazzole sono disponibili gli appartamenti, distribuiti lungo viette, portici e carruggi tipici dei borghi liguri a circondare le due grandi piscine con idromassaggio e giochi d’acqua, insieme al bar, al ristorante, alla pizzeria e al minimarket. SERVIZI Residence & Camping Bike Room / Noleggio bici / Zona lavaggio Ristorante / Pizzeria (Menù Bambini) / Bar Azienda Agricola / Maneggio e Centro Ippico Parcheggio per auto / Bus - navetta Minimarket / Lavanderia self service
Sala riunioni Animazione / Area giochi per bambini Piscina semi olimpionica / Piscina per bambini Zona relax con idromassaggio e solarium Campo da calcio polivalente / Ping pong Palestra all’aperto
Informazioni sulla consultazione della guida
Pedalando tra i faggi (foto Filippo Serafini)
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prudenza e cortesia. Il profilo altimetrico riassume i dislivelli percorsi dell’intero itinerario. Sull’asse delle X vengono riportati i Km mentre sull’asse delle Y la quota s.l.m., i punti delle località attraversate vengono indicati sulla linea del profilo. La cartina rappresenta l’intero itinerario. Come spiegato, sulla cartina vengono evidenziati punti particolarmente importanti con dei numeri che ritroverete sul profilo altimetrico e nel testo. La cartina della guida è in formato molto ridotto, consigliamo pertanto l’uso di cartine escursionistiche dettagliate con scala 1:25.000.
i
Bibliografia “Blue Bike” F. Balbi, E. Belmonte, A.Gallo Idee Verticali ed. 2006 “La strada Beretta, 1666 Una via per l’imperatrice” Giusppe Testa Associazione ”Centro Storico del Finale” editore, 2003 “Le strade di ieri” Giusppe Testa Associazione Entroterra editore, 2007 “Mountain Bike in Dolomiti” Enrico Raccanelli, Luca De Antoni Versante Sud ed. 2013
Riferimenti web www.cicloalpinismo.com www.cinghialtracks.it www.mtb-mag.com www.openstreetmsp.org www.parcobeigua.it www.vttrack.fr www.superenduromtb.com Riferimenti cartografici - Carta dei sentieri di Celle Ligure, a cura dei volontari della Protezione Civile, Comune di Celle Ligure, 1:10000 - Cartoguida ALP Finalese, Vivalda Editori 1:25000
“Sentieri di Finale” Marco Tomassini Versante Sud ed. 2013
- MTB Finale Ligure, Bikehotels Finale Ligure 1:25000
“Sulle tracce del lupo” Ente Parco Beigua 2015
- Parco del Beigua, Ente Parco Beigua 1:25000
I LAMOI
Via della Pineta - 17024 Finale Ligure (SV) Tel: +39 019 2041386 +39 019 690327 Cell: +39 328 3780206 Email: info@ilamoi.it
agriturismo biologico azienda agricola dal 1911
26 TC: (turistico) percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile MC: (per cicloescursionisti di media capacità tecnica) percorso su sterrate con fondo poco sconnesso o poco irregolare (tratturi, carrarecce) o su sentieri con fondo compatto e scorrevole BC: (per cicloescursionisti di buone capacità tecniche) percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici) OC: (per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche) come sopra ma su sentieri dal fondo molto sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli EC: (massimo livello per il cicloescursionista estremo! ma possibilmente da evitare in gite sociali) percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che richiedono tecniche di tipo trialistico
M1: strada, sterrata liscia, pendenza debole <12% M2: strada, sterrata con fondo regolare, pendenza forte >12%, sentiero facile (liscio, di larghezza >50cm e gradiente <10%) M3: Sterrata con fondo irregolare a pendenza forte >12%, sentiero difficile (presenza di pietre, larghezza >50cm o gradiente superiore a 10%), non pedalabile per tratti corti < 500m (di sviluppo) M4: sentiero molto difficile (gradini, radici, spigoli), Non pedalabile per tratti > 500m (di sviluppo), portage corti <500m di dislivello M5: portage > 500m di dislivello
Media: sterrata con fondo irregolare a pendenza forte >12%, sentiero difficile (presenza di pietre, larghezza >50cm o gradiente superiore a 10%), non pedalabile per tratti corti < 500m (di sviluppo)
Difficile: sentiero molto difficile (gradini, radici, spigoli), Non pedalabile per tratti > 500m (di sviluppo), portage corti <500m di dislivello
Estrema: portage > 500m di dislivello
Facile: strada, sterrata con fondo regolare, pendenza forte >12%, sentiero facile (liscio, di larghezza >50cm e gradiente <10%)
Nulla: strada, sterrata liscia, pendenza debole <12%
Scala italiana CAI
Scala francese VTT
VERSANTE SUD
S4: terreno ripido e sdrucciolevole, svolte impegnative che richiedono tecniche trialistiche
S3: terreno perlopiù sdrucciolevole, gradini più tosti ("a misura di corone"), svolte impegnative
S2: presenza di tratti sdrucciolevoli e di qualche gradino
S1: sentieri più impegnativi ma con fondo non sdrucciolevole e assenza di gradini
S0: sentieri poco ripidi, svolte semplici, accessibili a chiunque
Scala DE-AU
Difficoltà tecnica di salita: per una valutazione oggettiva della difficoltà tecnica di salita si utilizzano i seguenti parametri: fondo, pendenza delle rampe, ostacoli (smossi), necessità di spingere o di portage
SCALA DELLE DIFFICOLTÀ
Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari
28 S1: sentieri più impegnativi ma con fondo non sdrucciolevole e assenza di gradini S2: presenza di tratti sdrucciolevoli e di qualche gradino
MC: (per cicloescursionisti di media capacità tecnica) percorso su sterrate con fondo poco sconnesso o poco irregolare (tratturi, carrarecce...) o su sentieri con fondo compatto e scorrevole BC: (per cicloescursionisti di buone capacità tecniche) percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici) OC: (per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche) come sopra ma su sentieri dal fondo molto sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli
EC: (massimo livello per il cicloescursionista... estremo! ma possibilmente da evitare in gite sociali) percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che richiedono tecniche di tipo trialistico
T2: sentiero largo, pendenza media (dal 20% al 30%), rampe assenti, ostacoli facili (pietre con diametro inferiore a 5cm), gradini facili T3: sentiero stretto (<50cm), pendenze forti (>30%), rampe facili o brevi sezioni complesse, pochi (<10) ostacoli difficili (radici, passaggi stretti <30cm, pietre di diametro da 5 a 15cm di diametro) gradini difficili (ad angolo acuto, alti, in sequenza, con uscita stretta o curva) T4: sentiero stretto, forte pendenza, rampe lunghe e ripide, molti (>10) ostacoli difficili (passaggi stretti >30cm, tratti rocciosi, corti passaggi trialistici), numerosi ostacoli difficili, pochi (<10) ostacoli molto difficili o trialistici (rocce, forte pendenza in uscuta, tornantini ripidi e precisi da fare in nosepress) T5: pendenza estrema, lunghi passaggi trialistici, molti ostacoli (>10) da affrontare con tecnica trialistica
Facile: sentiero largo, pendenza media (dal 20% al 30%), rampe assenti, ostacoli facili (pietre con diametro inferiore a 5cm), gradini facili
Media: sentiero stretto (<50cm), pendenze forti (>30%), rampe facili o brevi sezioni complesse, pochi (<10) ostacoli difficili (radici, passaggi stretti <30cm, pietre di diametro da 5 a 15cm di diametro) gradini difficili (ad angolo acuto, alti, in sequenza, con uscita stretta o curva)
Estrema: pendenza estrema, lunghi passaggi trialistici, molti ostacoli (>10) da affrontare con tecnica trialistica
Difficile: sentiero stretto, forte pendenza, rampe lunghe e ripide, molti (>10) ostacoli difficili (passaggi stretti >30cm, tratti rocciosi, corti passaggi trialistici), numerosi ostacoli difficili, pochi (<10) ostacoli molto difficili o trialistici (rocce, forte pendenza in uscuta, tornantini ripidi e precisi da fare in nosepress)
S4: terreno ripido e sdrucciolevole, svolte impegnative che richiedono tecniche trialistiche
S3: terreno perlopiù sdrucciolevole, gradini più tosti ("a misura di corone"), svolte impegnative
S0: sentieri poco ripidi, svolte semplici, accessibili a chiunque
TC: (turistico) percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile
T1: sterrata, sentiero largo (>50cm), pendenza debole (<20%), rampe e ostacoli assenti (percorso liscio), curve larghe
Nulla: sterrata, sentiero largo (>50cm), pendenza debole (<20%), rampe e ostacoli assenti (percorso liscio), curve larghe
Scala DE-AU
Scala italiana CAI
Scala francese VTT
VERSANTE SUD
Difficoltà tecnica di discesa: per valutare oggettivamente la difficoltà di discesa si utilizzano due valori: il primo rappresenta le capacità minime richieste per divertirsi sull’itinerario, il secondo (tra parentesi) è il grado di difficoltà più significativo sul percorso che stia tra il 10% e il 20% di sviluppo. I gradi sono basati sui seguenti parametri: fondo, pendenza, rampe, ostacoli, gradini.
Informazioni sulla consultazione della guida e una corretta lettura degli itinerari
Pietra Albenga Borghetto > Toirano, Santuario di Santa Croce, Monte Acuto, Monte Croce
01
Pietra Albenga Borghetto
Toirano, Santuario di Santa Croce, Monte Acuto, Monte Croce
01
ALP
****
Ciclabile Strada asfaltata Strada lastricata/cementata Strada bianca/sterrata Mulattiera Sentiero
0% 60% 0% 7% 0% 33%
Tutto l’anno Borghetto Santo Spirito, 20 m N44° 06’ 50.1” E8° 13’ 55.0” 750 m 900 m 26 km 1 giornata Nulla Difficile (estrema) 98% 99%
01
Note tecniche Itinerario molto panoramico su un crinale alpino a bassa quota: il dislivello e lo sviluppo sono contenuti, la salita è tutta su comodo asfalto a pendenza costante. Superato il Santuario di Monte Croce ci troviamo in un ambiente unico nel suo genere. Il crinale a spigolo vivo che scende verso il mare è talmente evidente che è impossibile sbagliare strada. La fioritura e il verde intenso fanno risaltare il blu dell’orizzonte apertissimo; la vegetazione, i colori e i profumi cambiano rapidamente mentre perdiamo quota. Ma il vero protagonista della giornata è il fondo roccioso che richiede una guida precisa dall’inizio alla fine. La roccia, ben diversa dal calcare di Finale, è molto più dura e spigolosa e ricorda la dolomia che si trova di solito in alta montagna. Una gita che non permette distrazioni, molto guidato, adatto agli amanti dell’equilibrio e dei percorsi tecnici. Descrizione itinerario Da Borghetto Santo Spirito (1) (km 0) raggiungiamo Toirano (2). Passiamo nel centro del paese (acqua) (km 1,6) e iniziamo la panoramica salita sulla Strada Provinciale 34 che rapidamente sale di quota fino a raggiungere l’abitato di Balestrino (3) (km 6,6) (acqua). Continuiamo a salire fino a quota 650 m e, nel punto più alto della valle, dove la strada scollina verso Castelvecchio di Rocca Barbena, si stacca a sinistra una strada bianca (acqua) (km 12,2) in direzione Santuario di Monte Croce. Seguendo il crinale in comodo sali scendi arriviamo rapidamente al Santuario (4) dove inizia la discesa (km 14,2). Aggiriamo l’edificio sulla destra seguendo il segnavia “quadrato rosso” che ci accompagnerà fino al mare. Il sentiero segue fedelmente la linea di crinale rendendo praticamente impossibile perdersi. Procediamo tra le rocce, il cisto rosso in piena fioritura e alberi a basso fusto che rendono l’ambiente molto suggestivo. Ci dirigiamo verso il Monte Acuto (5) che aggiriamo sulla destra (km 16,5) pedalando sul fianco del monte su sentiero stretto e pietroso. Superato il Monte Sopra Toirano (621 m, km 17,2) arriviamo alla base del Monte 800
4
5
600
6 3
400
200
1
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metri
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-200
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4
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SP 60
Toirano 2
Balestrino 3
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Santuario Di Monte Croce
Borghetto Santo Spirito 1 5
Monte Acuto 6
Monte Croce
7
Ceriale
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ďżź Bobo Santi percorre il crinale tra Monte Acuto e Monte Croce.
Toirano, ... , Monte Croce
01
Toirano sul fondo della valle
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Borghetto, Toirano, Balestrino, Ceriale Toirano, Balestrino, SP44 LocalitĂ attraversate 1 Borghetto Santo Spirito (0 m) 2 Toirano (50 m) 3 Balestrino (375 m) 4 Santuario Di Monte Croce (541 m) 5 Monte Acuto (748 m) 6 Monte Croce (541 m) 7 Ceriale (0 m)
i
Croce (6) (km 18,5) dove è possibile seguire il segnavia, aggirando la vetta sul sentiero pianeggiante, oppure seguire il ripido sentiero di crinale. In questo caso con un centinaio di metri di dislivello (portage) si giunge in vetta e poi al sentiero di discesa che, visto da sotto, sembra tanto bello quanto ripido. Continuando lungo il crinale perdiamo gradualmente quota, la vegetazione cambia e siamo ormai vicini al monte Piccaro immersi nella macchia mediterranea. Giunti a un bivio rimaniamo fedeli al segnavia quadrato rosso fino alla quota di 70 m. Procediamo poi verso Ovest sul sentiero pianeggiante che termina su via Piaccardone, nei pressi del cimitero di Ceriale (7) (km 22,9). Una volta scesi al livello del mare non resta che pedalare sulla via Aurelia verso Nord Est in direzione Borghetto fino al punto di partenza (km 25,5).
Da non perdere - La fioritura in primavera - Buona la birra Da Malin, simpatico anche lâ&#x20AC;&#x2122;ambiente (Piazza Parodi 14, Toirano tel.+39 329 9478585)
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Pietra Albenga Borghetto > Carmo X sempre
02
Pietra Albenga Borghetto
Carmo X sempre
02
ALP
****
Ciclabile Strada asfaltata Strada lastricata/cementata Strada bianca/sterrata Mulattiera Sentiero
0% 46% 0% 26% 0% 28%
Marzo - dicembre Pietra L., 115 m Casello A10 N44°09’16,2” E8°16’16,0” 1.400 m 1.450 m 32 km 1 giornata Difficile Difficile (estrema) 80% 95%
02
Note tecniche I saggi dicono che il giro del monte Carmo è la gita di cicloalpinismo più prossima al mare: sapersi adattare al terreno è la peculiarità delle gite in quota. Poche fonti d’acqua, guida tecnica su roccia rotta, sottobosco umido, pendenze sostenute, meteo variabile e un minimo di esposizione sono le caratteristiche di questo ambiente selvatico e maestoso. La salita fino al Giogo di Giustenice è tutta pedalabile con vista sul mare all’ombra dei castagni. Dopo il Giogo si sale dal ripido versante Nord dove ce la caviamo con pochi minuti di portage. Alla fine del bosco inizia la festa! Si possono percorrere i 250 m che ci separano dalla vetta o iniziare direttamente la discesa verso il mare. Il sentiero, tra pascoli e boschi, è entusiasmante e ma mai banale; attenzione a non perdere il segnavia. In primavera la neve può rendere difficile la salita e in autunno avanzato le foglie complicano la discesa: il periodo migliore è da aprile a ottobre. Giunti a quota 1000 si può continuare a seguire la X, tutta pedalabile, che gira a sinistra del monte Ravinet, oppure complicarsi la vita e prendere la deviazione per San Pietro ai Monti: una discesa tecnica per gli amanti del ripido, della viabilità storica e dei panorami ampi. I sentieri si riuniscono alla Chiesa di San Pietrino da cui parte l’ultimo tratto di discesa. Descrizione itinerario Dal parcheggio adiacente al casello autostradale di Pietra Ligure (km 0) (100 m) (1) si imbocca in piano Via Della Pace e, dopo 300 m, a sinistra Via Ranzi. Subito dopo il ponte dell’autostrada imbocchiamo la sterrata a destra (km 0,95) che, scollinando, ci porta all’abitato di Giustenice. Raggiunta la strada provinciale 24 (3,1 km), giriamo a sinistra verso monte. Superata la piazza del Comune (km 4,3, acqua) (140 m) (2) si prosegue su asfalto per via Partigiani seguendo le insegne marroni per il Monte Carmo (segnavia quadrato rosso). Al km 6,9 ci troviamo di fronte al recinto delle vasche dell’acquedotto, dove procediamo in salita a destra. Al km 7,8 termina l’asfalto e si continua in salita costante, tutta pedalabile su strada forestale, seguendo il segnavia quadrato rosso; proseguiamo poi sul segnavia triangolo rosso che ci porta al Giogo di Giustenice (km 14,3) (1140 m) (3). Raggiunta l’area pic-nic, 1500
4 3 5
1000
500
7 1
2
1
metri
0
-500
34
0 km
5
10
15
20
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30
Giogo di Giustenice 3
4 Monte Carmo
Giustenice 2
torrente Nimbalto 5 Caâ&#x20AC;&#x2122; Du Foâ&#x20AC;&#x2122;
1
Pietra Ligure casello
6
San Pietro ai Monti
SP 60
7
San Pietrino
35
02
continuiamo a seguire il triangolo rosso, che continua sul sentiero a sinistra in ripida salita: seguiremo lo stesso segnavia fino al km 15,4. Il sentiero a nord della vetta del Carmo diventa in breve ripido e non pedalabile, ma dopo qualche minuto di portage si fa Giustenice, San Pietro ai Monti, via via più pianeggiante. Giriamo intorno al monte in senso orario San Pietrino tenendo sempre la vetta alla nostra sinistra, fino a uscire dal bosco Località attraversate e sbucare su un pratone che ha per sfondo il mare: nei giorni 1 Pietra Ligure casello A10 limpidi è visibile la Corsica. A questo punto si possono salire, in (115 m) pochi minuti, i 250 m che ci separano dalla vetta (1389 m) (4), 2 Giustenice (175 m) oppure iniziare il sentiero di discesa. 3 Giogo di Giustenice (1150 m) Da qui in poi la X rossa sarà la nostra guida fino all’arrivo! 4 Monte Carmo (1389 m) Procedendo su pascoli andiamo a Est verso il Rifugio privato 5 Ca’ Du Fo’ (1000 m) Amici del Carmo, ma giriamo verso Ovest prima di raggiungerlo. 6 San Pietro ai Monti (850 m) Inizia così una discesa nel bosco tanto bella quanto ingannevole: 7 San Pietrino (475 m) perdere la X rossa è facilissimo soprattutto sui prati. Arrivati a quota 1000 m incontriamo un rudere nel bosco: Ca’ Du Fo’ (km 18,6) (5) (Var. A). Proseguiamo lascaindo il Monte Ravinet sulla destra. In discesa a volte più tecnica su roccia, a volte più veloce nel bosco, arriviamo alla chiesetta di San Pietrino (km 22,0) (475 m) (7). Dopo poco incontriamo un abbeveratoio (km
Carmo X sempre
Giustenice, Loano
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Inseguendo la X rossa sui pascoli in quota (foto Filippo Serafini)
22,7) (350 m) (8), fonte d’acqua non garantita, ma utilizzata dai locali per ora senza spiacevoli conseguenze. Si prosegue in discesa, su sentiero lastricato, fino a incrociare l’asfalto sopra la frazione di Boissano (23,5 km). Girando a sinistra su Via delle Ginestre arriviamo all’incrocio con la SP 25 (km 25,1) che seguiamo in discesa fino alla rotonda, sulla Via Aurelia (km 27,5) dove giriamo a sinistra. A questo punto l’obbiettivo è tornare al casello dell’autostrada, che si può raggiungere seguendo l’Aurelia fino all’ospedale e poi a sinistra per “Autostrada”. Un alternativa meno trafficata sono le strade interne Via Della Rimembranza e Via Castellari che ci riportano al punto di partenza (km 32,8) (100 m) (1). Variante A Pochi metri dopo Ca’ Du Fo’, a sinistra, si stacca in discesa il sentiero poco evidente per San Pietro ai Monti (segnavia Due Punti Rossi). Dopo 500 m di
i
discesa nel bosco, si incontra una curva a gomito a sinistra, dopo la quale seguiamo il segnavia “= rosso” in direzione Sud-Est, sulla curva di livello. Dopo 1,6km di sentiero tormentato da un tubo dell’acquedotto si arriva alla panoramica chiesa di San Pietro ai Monti (acqua - non sempre) (825 m) (6). Sempre seguendo il segnavia “= rosso” inizia una delle discese tecniche più entusiasmanti della zona: tra tornanti stretti da fare in nose press, rocce ripide in sequenza e una esposizione quasi alpina si scende verso valle su un sentiero antico che più a valle diventa lastricato. Presso la chiesa di San Pietrino ci si ricollega all’itinerario incontrando nuovamente il segnavia X rossa. Da non perdere - La varietà di birre del Barone Rosso, buona anche la pizza. Ottimo pub per stare in compagnia dopo una gita (Via Chiazzari, 18, Pietra Ligure, tel. +39 019 625093).
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