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Via multipitch, ecco cos’è
Non pensate che una via lunga sia semplicemente una successione di monotiri, in questo tipo di scalata entrano infatti in gioco fattori ben diversi. L’esposizione è il primo ad aggiungersi. Non sempre, ma spesso, potrà capitare di avere sotto le scarpette anche centinaia di metri di aria, una sensazione strana, che toglie il respiro, fa perdere l’equilibrio e ci fa sentire più pesanti, quasi risucchiati nel vuoto. A differenza di altri fattori a cui ci si abitua velocemente, l’esposizione non è uno di questi, il segreto per sconfiggere questa sensazione è semplice: guardare avanti. Concentratevi sull’attimo, sulle prossime prese, sul prossimo spit, la sosta successiva. Guardare indietro o in basso il più delle volte serve a ben poco se non a spaventarvi. Un’altro fattore da non sottovalutare è la ricerca dell’itinerario di salita, evidente su un monotiro in falesia, ma ben più impegnativo su una via lunga che si snoda tra spigoli, diedri, cenge e altre strutture rocciose. Su questo punto vi rimandiamo al capitolo dedicato a come imparare a commettere meno errori di percorso possibili.Nonostante ciò vogliamo soffermarci su di un ultimo punto chiave dell’arrampicata multipitch, a differenza di molte falesie a portata di auto potrà capitare di doversi guadagnare anche già l’attacco della via, a volte con qualche piacevole camminata di una manciata di minuti, altre volte con snervanti marce in salita e con lo zaino pesante. Potrà sembrare un penare inutile, ma capirete pian piano che proprio qui si nasconde il valore aggiunto. Non sarà tempo perso o energia sprecata, ma servirà a formare, ad allenare, a far crescere l’intesa con il vostro compagno d’arrampicata. E quando il fiato sarà troppo corto per parlare, allora imparerete a pregustare l’arrampicata, ad immaginarvi lì appesi a combattere su un vuoto da capogiro, e poi in vetta, appagati. Scoprirete, nel limbo tra l’auto e la parete, un maestro che vi farà crescere come arrampicatore e come persone: niente meno che il vostro “io”. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici veri e propri dovrete imparare qualche nuove manovra, come il recupero del secondo di cordata e la discesa in corda doppia, a tal proposito troverete qualche consiglio nei capitoli dedicati. Per quanto concerne il materiale vi basterà il solito da falesia più qualche piccola aggiunta. Ricapitolando, questo dovrebbe essere il contenuto del vostro zaino: imbrago, assicuratore di tipo Reverso, 10/12 rinvii, due mezze corde da 60m (oppure una singola da 70m), scarpette, 4 moschettoni a ghiera, casco, anello di cordino in kevlar da 4-5 mm lungo circa un metro, fettuccia o cordino da 8 mm di diametro 120 cm e una longe o daisy chain con moschettone a ghiera o a chiusura rapida. Per sicurezza e comodità è bene di munirvi di una piastrina gigi, utile in caso di caduta/smarrimento dell’assicurazione principale. Fate pratica a casa con le manovre, riuscire a svolgerle in maniera veloce, sicura e precisa sarà un grande risparmio di tempo. Potremmo dilungarci ancora sulle varie differenze che ci sono tra un monotiro ed una multipitch, ma preferiamo siate voi a scoprirle e a padroneggiarle grazie ai consigli che cercheremo di darvi nelle pagine che seguono.