3 minute read

Introduzioni degli autori

Arrampicata come mezzo, non come fine. Questo l’intento della guida che tenete tra le mani. Un lungo percorso tra i più begli itinerari arrampicatori del torinese. Se vi state chiedendo quale sia il fine di questo viaggio, beh, non possiamo rispondervi: per ognuno sarà diverso. Ma sappiate che più della metà dei ricordi che avrete di queste scalate non saranno appigli o gesti atletici, ma paesaggi, tramonti, albe, nuvole, discorsi con il vostro compagno di cordata, brindisi a fine giornata, luci, forme, suoni e colori. Insomma, il fine è vivere quanto più intensamente possibile, aspirare all’infinito, superare sé stessi sempre un po’ di più, sentire il proprio cuore battere come mai aveva fatto. Percepire, condividere, crescere, ascoltare. Un insieme di sensazioni che assaporerete non solo attraverso i vostri polpastrelli sulle nude rocce. Riconoscerete nella natura il vostro miglior interlocutore, un compagno fidato, sempre nuovo e pronto a stupirvi ogni volta. E ricordate: le cose belle non richiedono attenzioni. Per questo abbiamo scelto le 90 vie di arrampicata che vi proponiamo, utili sì come percorso di crescita tecnica, ma soprattutto interiore. A volte abbiamo prediletto l’estetica dell’itinerario, altre la bellezza del paesaggio, altre ancora il sentiero per giungervi. Arricchitevi di elementi, di momenti, di sensazioni. Arrivate in sosta e fermatevi un istante, uno solo. E respirate. Guardate la città lontana, il sole che compie il suo giro, la vita che scorre. Siete liberi. Sorridete. Buon viaggio.

Alberto Gandiglio

Una guida di arrampicata per chi non ne ha, pensata da chi (davvero) non ne ha. Spesso i progetti nascono da necessità. Io stesso, mentre sfogliavo guide di arrampicata alla libreria della montagna, avevo la sensazione che mancasse qualcosa tra tutte quelle pile di libri. Mancavano delle guide dedicate a chi vede l’arrampicata come un mezzo per stare a contatto con la natura insieme agli amici e liberare la mente dai pensieri quotidiani. Insomma, chi (come me) non vede il lato agonistico nell’arrampicata ma solo quello ludico. Chi non ne vuole sapere di gradi, tacche, prese di plastica e allenamenti specifici. Questa guida nasce quindi dalla necessità di creare un manuale di viaggio per l’arrampicatore a cui piace godersi le vie senza troppe pretese fisiche e, soprattutto, vuole sfruttare una guida di arrampicata appieno. Una raccolta di vie lunghe studiata per offrire una progressione lineare muovendosi tra roccia e storia. Descrizioni dettagliate, curiosità e foto di qualità sono i tre punti che soddisfano la necessità del lettore alla ricerca di una guida su gradi contenuti da sfogliare piacevolmente anche nei giorni lontani dalla roccia. Il vero plasir. Pur non appartenendo realmente al mondo dell’arrampicata mi piace avviare progetti sportivi e trovare idee innovative da applicare al mondo outdoor. “Multipitch facili nel torinese” non la reputo un’idea innovativa ma piuttosto un progetto trasversale. Sviluppato da me, Alberto ed Enea. Un team eterogeneo composto da tre appassionati di sport e avventura che vedono l’arrampicata da tre punti di vista diversi. Il mio ormai lo conoscete.

Un tonfo secco sul materasso del fienilino (la nostra privata palestra di arrampicata nel fienile di Gandi), gli sbuffi soffocati sotto un tetto troppo pronunciato, le richieste serrate del compagno di cordata che sta salendo di metterlo in tiro su una corda e darne con l’altra,… tutti suoni che venivano immancabilmente seguiti dalla frase: “s’it en as pa dilu!” (“se non ne hai dillo!”). E’ così che siamo diventati quelli che non ne hanno. Quando è nata l’idea della guida per chi non ne ha ci siamo più volte immersi in lunghe discussioni su cosa volesse dire non averne. Il limite era dato da questo o quel grado? O dall’impegno della salita? O da mille altre variabili? E noi, davvero non ne avevamo? Durante la stesura le risposte non sono state sempre omogenee, ma a questo punto (poco prima della pubblicazione) mi sembra che la risposta sia chiara a tutti e tre noi. Non si tratta del livello arrampicatorio o alpinistico, ma di uno state of mind. Chi non ne ha è chi va in montagna non tanto alla ricerca di numeri, ma di esperienze. Per cui ecco la vostra guida di esperienze. Pronta a portarvi ad esplorare ed esperire tutti gli angoli verticali più belli delle nostre amate valli.

Enea Carone Angiolillo

This article is from: