www.ops3.com - Ideagraphic Martin Riegler on “The flying penguin” 5.12b, Bugaboo, Canada – Ph. Michael Messner
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Redazione web up-climbing.com Stefano Michelin stefano.michelin@up-climbing.com
Barbara Zangerl
2
Cleopatra, Wenden
8
intervista di Stefano Michelin
di Matteo Della Bordella
Sogni di gloria, Erto
16
Via Livanos, Cima Su Alto
24
Tanja Schmitt e Matthias Scherer
36
Couloir Nordest, Drus
46
Quello che sono
60
Tim Emmett
64
Simon Anthamatten
70
News 2013 a cura di Ilaria Raboni Alpinismo e ghiaccio Falesia Bouldering
78 82 92
di Luca "Canon" Zardini e Sandro Neri
di Ivo Rabanser
intervista di Lucia Prosino
di Marcello Sanguineti
Copertina Climber: Mina Leslie-Wujastyk (GB) Foto: David Mason Prezzo di una copia e 13,50 ISBN 978-88-98609-14-7 © VERSANTE SUD 2014 Hanno collaborato a questo numero: Per i contenuti: Simon Anthamatten (CH), Tim Emmett (UK), Peter Herold (UK), Matteo Della Bordella (I), Sandro Neri (I), James Pearson (UK), Bruno Pfaffen (CH), Lucia Prosino (I), Ivo Rabanser (I), Marcello Sanguineti (I), Lorenzo Scandroglio (I), Luca Zardini (I). Per le nuove proposte: Enrico Bonino, Christian Candiotto, Alessio Cerrina, Julien Désécures, Gianni Ghiglione, Matteo Giglio, Jonathan Joly, Simon Kehrer, Floriano Martinaglia, Jeff Mercier, Marco Milanese, Maurizio Oviglia, Marcello Sanguineti, Gianni Tomasoni, Mario Vannuccini, Fulvio Zanetti. Web www.up–climbing.com www.versantesud.it VERSANTE SUD Srl
Via Longhi, 10 20137 MILANO (I) ph. +39 (0)27490163 fax +39 (0)270101749 versantesud@versantesud.it info@up–climbing.com
di James Pearson
intervista di Peter Herold
intervista di Lorenzo Scandroglio
Relazioni e proposte 2013 a cura di Marco Romelli
100
contenuti nr11
Redazione magazine Bruno Quaresima Ilaria Raboni (news) Marco Romelli (proposte) Eugenio Pinotti (disegni vie mitiche) Valentina Flenda Stefano Michelin Roberto Capucciati Matteo Maraone
Barbara
ZANGERL Intervista di Stefano Michelin Foto di Hannes Mair, Beat Kammerlander, Klaus Dell'Orto
Nel 2008, Barbara Zangerl fu la prima donna a salire un blocco di 8b (Pura Vida a Magic Wood); il suo nome stava iniziando a circolare su siti e riviste e con quella prestazione si consacrò definitivamente come una delle donne più forti al mondo nel boulder. Con gli anni, il nome di Barbara è sempre rimasto legato al mondo del blocchi ma nel tempo si è anche affermata in falesia e sulle multi-pitch. In definitiva, la giovane austriaca (classe 1988) è oggi una tra le più forti e polivalenti scalatrici in circolazione, una di quelle che non è capace di stare ferma o di concentrarsi solo su un aspetto dell’arrampicata su roccia. Il tutto condito con modi sempre gentili e un bel sorriso. Insomma, Babsi si fa notare sia quando scala che quando non scala. Un problema di ernia alla schiena l’ha allontanata dal boulder ma è stato anche un pretesto per potersi indirizzare verso le vie sportive in montagna, la passione che sta vivendo in questi anni, tanto che nel 2013 ha concluso la prima femminile della Trilogia delle Alpi: Silbergeier, End of Silence e Des Kaiser neue Kleider (vedi box a fine intervista).
intervista UP /4
Barbara su End of Silence, Feuerhorn (foto Hannes Mair ©Adidas) h Su Silbergeier, Rätikon (foto Beat Kammerlander ©Adidas)g
barbara zangerl UP /5
Wenden:
CLEOPATRA Testo di Matteo Della Bordella Foto di Riky Felderer, Matteo Della Bordella, Bruno Pfaffen
“La verticalità delle dolomiti e la roccia del Verdon”, così lo hanno descritto i fratelli Remy, senza dubbio tra i più prolifici chiodatori che siano mai esistiti nella storia dell’arrampicata e che, qui in Wenden, hanno all’attivo circa una dozzina di vie nuove aperte. “Se guardi le pareti, quello che ti colpisce, è come se ti saltassero addosso”, così invece lo ha descritto Fabio Palma, che tra aperture di vie e ripetizioni ha speso più di 150 giorni della sua vita a fare su e giù da queste pareti. Scendendo dal Passo del Susten o risalendo la valle di Gadmen, è impossibile non notare questa lunga bastionata di calcare grigio compatto che si innalza sopra i prati dei bucolici alpeggi svizzeri. La storia dell’arrampicata elvetica è passata di qua già a partire dagli anni 80 e queste pareti anche al giorno d’oggi significano avventura, sogni, emozioni, fatica, paura e tanto altro. Questo è il Wendenstöcke.
via mitica UP /6
La larga bastionata del Wendenstöke da Wendenalp (foto M. Della Bordella) h
Matteo Della Bordella sul tiro chiave (foto R. Felderer)g
cleopatra UP /7
Erto
SOGNI DI GLORIA Testo di Luca "Canon" Zardini e Sandro Neri Foto di G. Hörhager, L. Storoni, L. Zardini, S. Neri, D. Bucco
Sogni di gloria, mitico itinerario della falesia friulana di Erto liberato nel 1987 dall’arrampicatore austriaco Gerard Hörhager. Questa via, oltre a essere stata negli anni un arduo banco di prova per tutti gli arrampicatori del mondo, rappresenta tutt’ora un tiro di riferimento della falesia racchiudendo in sé un pezzo di storia importante dello sviluppo dell’arrampicata in Italia. Sogni di gloria fu uno dei primi 8b+ in Italia ma anche uno dei pochi tiri realmente strapiombanti dell’epoca con i suoi quindici metri di scalata a quarantacinque gradi che richiedono un’arrampicata atletica e di forza che, in quegli anni, era ancora poco sviluppata. Fu proprio Gerard a portare a Erto un modo nuovo di interpretare e vedere l’arrampicata. In Italia si arrivava in quel periodo da una visione molto “verticale” della scalata, la storia si stava scrivendo nelle falesie di Arco, Massone, Spiaggia delle lucertole e San Siro con personaggi che segneranno in maniera indelebile la storia del nostro sport: Roberto Bassi, Luisa Jovane, Heinz Mariacher, Rolando Larcher e Manolo. La scalata era caratterizzata da piccole prese su
tiro mitico UP /8
La falesia di Erto, settore Big (foto D. Bucco) h
Gerhard Hörhager su Sogni di Gloria nel 1987, anno della prima libera (foto arch. Horager)g
sogni di gloria UP /9
Cima Su Alto, Civetta
VIA LIVANOS Testo e disegno di Ivo Rabanser Foto di Gabriele Mali, Giorgio Travaglia, Luigi Zanfron, archivio Ivo Rabanser
«Per imitare i miei idoli, bisognava uguagliarli, per uguagliarli, fare meglio di essi, e la Su Alto si era dimostrata più dura della Cima Ovest di Lavaredo» Georges Livanos Agosto 1951. Due giovani uomini varcano la Forcella di Col Rean. Finalmente possono osservare quella parete che da mesi sta animando i loro sogni. È una visione soggiogante: la grandiosa architettura rocciosa che li sovrasta tiene in serbo un diedro enorme e aggettante, che si vede anche da valle, dritto come una freccia verso la cima. Ostruito da enormi tetti e strapiombi si perde lassù, su in alto. È il famoso grande diedro della Cima Su Alto. Su questa muraglia si sono già avvicendati diversi tentativi, da parte dei più accreditati arrampicatori d’anteguerra. Come ogni cosa bella, la Su Alto appare al tempo stesso seducente e distante. Troppo distante. Restano incantati per un attimo, poi si distolgono.
via mitica UP /10
Cima Su Alto (foto G. Mali) h Georges Livanos, detto il Greco (foto archivio Rabanser)g
livanos cima su alto UP /11
Tanja SCHMITT Matthias SCHERER
Intervista di Lucia Prosino Foto di Matthias Scherer e Tanja Schmitt
Rappelle toi que tu es un Homme, Virtual Reality, Shooting Star, Juste une illusion, Crack Baby, Repentance. Scalate dure che richiedono impegno e tenacia. Sono solo alcune tra le tante cascate su ghiaccio che Matthias Scherer e Tanja Schmitt hanno affrontato con successo. L’ultimo grande exploit in Norvegia (Kjerrskredkvelven 900 m, V, WI 6) definisce una carriera da punti esclamativi condotta, per scelta, quasi in sordina, lontano da clamori e riviste patinate. Il loro terreno di gioco spazia dal Canada alla Francia, passando per l’Italia, la Svizzera, l’Austria. Una coppia che suscita immediata simpatia, di facile approccio, ma dall’aria determinata. Totalmente concentrati sull’affascinante mondo del ghiaccio, fatto di momenti di sofferenza, ma anche grandi soddisfazioni. In una rara intervista, ci parlano della loro grande passione, quel filo sottile e quasi effimero rappresentato dal ghiaccio.
intervista UP /12
Tanja e Matthias h
Tanja su Riptide Mount Patterson Canada (foto Matthias Scherer)g
tanja e matthias UP /13
Drus, Monte Bianco:
COULOIR NE Testo di Marcello Sanguineti Foto di Marcelo Sanguineti, Sergio De Leo, Lorenzo Belfrond, arch. Cecchinel-Jager
Tutti gli uomini sognano. Non però allo stesso modo. Quelli che sognano di notte nei polverosi recessi della mente si svegliano al mattino per scoprire che il sogno è vano. Ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi, giacché ad essi è dato vivere i sogni ad occhi aperti e far sì che essi si avverino. Thomas Edward Lawrence, “I sette pilastri della saggezza” La citazione “nulla è più potente di un’idea della quale è giunto il momento”, parafrasi di una frase contenuta nel capito finale del romanzo “Histoire d’un Crime” di Victor Hugo, ben si adatta alla prima salita del couloir NE alla Brèche des Drus, realizzata nel 1973 da Walter Cecchinel e Claude Jager. Un exploit che garantirà a Cecchinel e Jager un posto nella storia dell’alpinismo. Solamente uomini capaci di “sognare di giorno”, per usare le parole di Lawrence, potevano concepire quella salita.
via mitica UP /14
Claude Jager, a sinistra, e Walter Cecchinel, a destra (foto arch. Cecchinel-Jager ) h In sosta al termine del couloir iniziale, sotto la variante diretta (foto M. Sanguineti)g
couloir NE Drus UP /15
James Pearson
QUELLO CHE SONO Testo di James Pearson Traduzione di Stefano Michelin Foto di Richard Felderer
In questo introspettivo contributo scritto in esclusiva per UP, James Pearson prova a raccontare "a cuore aperto" la sua esperienza di vita, interrogandosi sul senso e sull'utilità delle sue aspirazioni. Come iniziare? Da dove iniziare? Un articolo sulla mia vita verticale dovrebbe essere una cosa semplice da fare, con tante storie da raccontare, ma più mi sforzo di andare nel profondo dei miei ricordi, più i pensieri si confondono e tutto diventa poco chiaro. Sono un fermo sostenitore del fatalismo e credo che spesso ci scontriamo con eventi incomprensibili, dai contorni indefiniti. Ma non importa quanto questi possano essere misteriosi al momento; dal futuro li guarderemo con chiarezza e allora tutto inizierà ad acquistare un certo significato. Questo in teoria… Nella pratica invece, i “puntini” di una vita vissuta in verticale possono essere tutto tranne che facili da unire tra loro. Bouldering, Trad, Sport Climbing, Multi-pitch. Inghilterra, Austria, Francia. Principiante, Assiduo Praticante, Professionista. Questi sono
contributi UP /16
Joy Division, Val di Mello g
james pearson UP /17
Tim
EMMETT Intervista di Peter Herold Traduzione di Matteo Maraone Foto di Jimmy Martinello, John Griffiths, Rob Frost
Tim Emmett, nato nel 1974 a Bristol, Regno Unito, è più noto ai climber italiani per le sue durissime vie su ghiaccio, per esempio Spray on, WI 10, che, salita nel 2012, era allora la via su ghiaccio più difficile al mondo; Wolverine, monotiro di grado WI 11, entrambi presso le Helmcken Falls, nella Columbia Britannica, in Canada. Oppure, più dalle nostre parti, la salita a vista di Jedi Master a Cogne, aperta nel 2005 da Scott Muir e valutata M11, o per le sue prime salite di vie Trad di particolare difficoltà, come Muy Caliente!, nel Pembrokeshire, E10 6c. Probabilmente sanno anche che compare in molti filmati di arrampicata, in cui sfoggia sempre un contagioso sorriso a trentadue denti, e forse sanno pure che fa BASE jumping… Per il pubblico inglese, però, Tim non è solo un climber, ma anche un eroe degli sport estremi. Non è solo un eccezionale scalatore su ghiaccio e roccia, ma anche un BASE jumper, uno stunt man, uno
intervista UP /18
Tim Emmett (foto J. Martinello) h Tim sui seracchi sotto l'Auguille de Midi, Chamonix (foto J. Griffiths)g
Tim Emmett UP /19
Simon
ANTHAMATTEN Intervista di Lorenzo Scandroglio Foto arch. Anthamatten (anthamatten.ch)
«L'unica normale è nostra sorella», sostengono tutti e tre quando si chiede loro di questa famiglia nata e cresciuta in Canton Vallese, Svizzera, fra Zermatt e Binn, un villaggio al confine con l'Alpe Devero e la Val Formazza, alto Piemonte. Tre fratelli, Simon, Martin e Samuel, con una marcia in più, nell'alpinismo, nello scialpinismo, nel freeride. Non ce n'è uno che non si sia distinto al massimo livello nel proprio campo. Come è facile immaginare, c'è sempre qualcosa di condiviso fra fratelli. E dovendo intervistare uno di loro per una panoramica ampia che, dalla formazione alle ultime realizzazioni, renda conto dell’alpinista a tutto tondo, non si può prescindere da quanto è stato condiviso, dalle iniziali esperienze in famiglia all'ingresso a pieno titolo nella ristretta cerchia della comunità alpinistica di punta a livello internazionale. Simon Anthamatten (classe 1983) è cresciuto ai piedi del Matterhorn (Cervino), versante di Zermatt ovviamente, e quel Paramount alpino non poteva che essere il terreno di coltura
intervista UP /20
Autoritratto nel piccolo crepaccio alla base del Kungyang Chhish h Simon sulla cresta sommitale del Kungyang Chhish Est verso la vetta inviolatag
simon anthamatten UP /21
alpinismo e ghiaccio 2013 5 Gennaio/Italia Il 5 gennaio 2013 nasce una nuova cascata incastonata in una bella gola nella Val Budria in provincia di Sondrio, salita da Cristian Candiotto ed Ezio Lualdi. Si tratta di Illusion 90m di 5/5+ che si sviluppa in due tiri di corda.
ma aveva il vantaggio di avere salito in solitaria 17 dei 18 tiri della via due anni prima. I problemi maggiori che ha dovuto affrontare sono stati il ghiaccio sulla roccia, che rendeva difficoltoso il piazzamento delle protezioni, e la roccia marcia.
10 Gennaio/Austria Dopo qualche anno di assenza dalla scena del ghiaccio, Hansjorg Auer è tornato alla sua prima passione, aprendo alcune nuove linee in Otztal, Austria. Nonostante le condizioni del ghiaccio poco buone a causa delle temperature alte, Auer ha salito Spongebob (WI7, 65m), Lucky Strike (WI6, 45m) e Rätselburg (WI7+, 80m) che considera una delle sue linee più dure.
20 febbraio/Norvegia Matthias Scherer e Tania Aschimtt hanno ripetuto la Kjerrskredkvelven, una imponente linea di ghiaccio in Norvegia posta vicino a Gudvangen, gradata WI V/6 e con uno sviluppo di circa 900 metri. Questa linea, salita per la prima volta da Marius Olsen, raramente entra in condizioni ma per fortuna all’arrivo del team tedesco, il ghiaccio alla base era ben formato ed ha consentito loro di arrivare alla parte più alta.
10 Gennaio/Italia Tra l’8, il 9 e il 10 Gennaio, Francesco Milani Capialbi e l’amico Giorgio Travaglia hanno portato a termine la prima ripetizione invernale della via Pilastro Magno al Sassolungo. La via, aperta 20 anni fa da Ivo Rabanser, supera l’imponente pilastro della parete Nord Est del Sassolungo, 950m di dislivello con difficoltà fino al VI e raggiunge direttamente la cima a 3181m. 12 Gennaio/Austria Markus Pucher e Lui Krenn hanno aperto Schwarzer Engel, in Maltatal (Austria) per cui propongono il grado WI7+, M7, E6. La sottile striscia di ghiaccio è alta 160 metri, e i due l’hanno salita in 5 tiri, senza spit e soltanto con una manciata di chiodi normali. Schwarzer Engel è una della cascate più difficili dell’Austria e la lunghezza chiave di 40 metri, è appena proteggibile. 12 Gennaio/Italia Il 12 Gennaio 2013 Marco Milanese, Beppe Ballico e Andrea Gaberini hanno salito per la prima volta una linea eccezionale sulla Tofana di mezzo gradata IV+, WI7-, D5, lunga 225m. La bellissima linea bianca verticale che si forma di rado sulla parete ovest della Tofana di Mezzo, ha offerto una salita per niente facile e scontata, con difficoltà appunto fino a WI7-. I tre l’hanno percorsa dopo una notte trascorsa nel Bivacco Cantore e la loro è la probabile prima salita di questa “vera perla dolomitica”. 1 Febbraio/Norvegia Andy Kirkpatrick, con Aleksander Gamme e Tormod Granheim, ha realizzato quella che dovrebbe essere la prima invernale - e la quarta in assoluto - della via Suser Gjennom Harryland (A3 6 650m), sul Troll Wall, in Norvegia. Secondo quanto ha raccontato, Kirkpatrick ha reclutato due scalatori alle prime armi, senza esperienza di big wall,
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27 Febbraio/Norvegia Ines Papert ha aperto una nuova via di misto, in Norvegia. Finnamen (M9+ WI7, 400 metri) presenta una scalata tecnica su piccoli appigli e ghiaccio sottile, affrontata da Ines con il solo uso di protezioni veloci. La via si trova sull’Isola di Senja, 200 km a nord del circolo polare artico, in Norvegia. Per attaccare la via, Ines Papert e il suo compagno di cordata hanno dovuto raggiungere la parete in kayak. 3 Marzo/Francia Il britannico John Griffith ha realizzato il concatenamento di tre versanti nord delle Alpi. In solitaria e in un giorno, ha scalato l’Aiguille Verte, Les Droites e Les Courtes. Griffith non aveva previsto di realizzare l’impresa in solitaria, ma la defezione all’ultimo momento del compagno Magnus Kastengren l’ha obbligato a cambiare programmi. 20 Marzo/Italia Alle soglie della primavera, Matthias Scherer e Tanja Schmitt hanno realizzato una tarda ripetizione di Repentance, la leggendaria cascata della Valle di Cogne. La cascata era in ottime condizioni e Scherrer e Schmitt avevano salito Repentance già 20 volte. 23 Marzo/Austria I tre fuoriclasse David Lama, Peter Ortner e Hansjorg Auer hanno realizzato la prima salita invernale del Sagwand, lungo la via Schiefer riss, che percorre la parete nord della montagna, nelle Alpi austriache (Valsertal). La prima ascensione risale al 1947, quando Hias Rebistsch aprì la via Schiefer riss; solo trent’anni più tardi si registra la seconda salita, ad opera di Heinz Mariacher, Peter Brandstätter e Hans Hölzl. 10 Aprile/Svizzera L’alpinista e scalatore tedesco Robert
alpinismo e ghiaccio 2013 Jasper ha salito, senza fare ricorso a protezioni o ancoraggi fissi, la via di misto Ritter der Kokosnuss (165m, M12, W15) a Kandersteg, in Svizzera. Jasper ha un nutrito curriculum di solitarie, fra cui quelle sulle tre iconiche pareti dell’Eiger, Matterhorn e Grandes Jorasses. Nel 2005 era stato candidato al Piolet d’Or per la sua nuova linea Gone with the wind sul Cerro Murallon, in Patagonia. 20 Maggio/Francia Il francese Thomas Anquetil, di Chamonix, ha ripetuto in due giorni Octogenese, via lunga fino all’8b al Colle della Bavella, in Corsica. La via, lunga 300 metri, era stata aperta da Arnaud Petit e Stephanie Bodet. Anquetil si è poi messo a provare L’Acheron, un progetto incompleto di Sylvan Millet e Arnaud Petit, di difficoltà imprecisata (9a?). I due avevano abbandonato la via per mancanza di appigli in alcune sezioni. 25 Maggio/Scozia James McHaffie e Ben Bransby hanno realizzato la seconda ripetizione di Longhhope direct, la via di Dave McLeod a St John’s Head, in Scozia. Longhope Direct potrebbe essere la via lunga su scogliera più difficile al mondo, con un tiro finale proposto come E10/11 7a, ovvero 8b/8b+. 31 Maggio/Francia La coppia svizzera Cedric LachatNina Caprez è tornata in Verdon, realizzando due prime: Les specialistes, 8b+ per lei, e PPP per lui. Les Specialistes, famosissima via che J.B.Tribout aveva aperto e proposto come 8c, è stata ripetuta da molti, negli anni; ma quella di Nina è la prima femminile, costata molta fatica alla fuoriclasse svizzera, che la ritiene la più difficile da lei mai salita. PPP contava parecchie ripetizioni, ma dopo la rottura di una presa, Dani Andrada aveva affermato che la via era ormai infattibile. Tanto per provare, Lachat aveva fatto un giro e trovato il metodo. Dopo avere liberato la via, Cedric si è pronunciato sul grado: 9a. 07 Giugno/Francia Anche la coppia composta da Nico Potard e Martina Cufar ha fatto una bella crocetta in Verdon; si tratta di Tschh..Hou ! Qu’il est con (180m - 6b, 7b+, 7c+, 8a, 7c+, 6c, 8b). La via era stata aperta nel 2006 da Bruno Clement e non contava ancora alcuna ripetizione. 08 Giugno/Marocco Due nuove vie a Taghia, in Marocco, realizzate da due cordate d’eccezione, che testimoniano il crescente interesse per la zona dell’Atlante marocchino. La prima è Azazar, aperta da Ines Papert, Patrick Aufdenblatten e Lisi Steurer a Jebel Tadrarate.
La difficoltà massima è 8a, con un obbligatorio di 7b+ (400m). Qualche settimana più tardi, i tedeschi Roland Hemetzberger e Fabian Hagenauer hanno aperto Tabula Rasa, sulla Paroi de la Cascade, in cinque giorni di lavoro. Il risultato è una via di difficoltà massima 8b. 13 Giugno/Marocco La britannica Hazel Findlay con Emily Harrington hanno salito Babel, una delle vie più dure ed esigenti di Taghia, Marocco. La via è stata aperta da Titi Gentet, Nicolas Kalisz, Stephanie Bodet e Arnaud Petit, è lunga 800 metri e presenta una chiodatura molto distanziata, con run out su quasi tutti i tiri e molti passaggi pericolosi. Data la difficoltà massima di 7c+ e l’obbligatorio di 7a+, l’intenzione di Findlay e di Harrington era quella di fare una salita in giornata ma persino per una fuoriclasse come Findlay, Babel si è rivelata un osso duro. 7 Giugno/Francia Matt Helliker e Jon Bracey hanno ripetuto la via di misto Birthright (V 6, 4c, A2, 450m) sul Grand Charmoz, a Chamonix. La via era stata salita per la prima volta vent’anni fa da Mark TWight e Scott Brackes, e successivamente era stata tentata da Andy Parkin e Thierry Renault, che però erano riusciti a fare solo le prime sei lunghezze a causa del mal tempo. Birthright si forma raramente, solo una volta ogni cinque-dieci anni. 17 Giugno/Italia Silvio Reffo è passato dalla falesia al multipitch e si è portato a casa Via di Testa, una via aperta da Tondini e Sartori, con difficoltà fino all’8b+ e obbligatorio di 7c in Brentino (Val d’Adige). Via di Testa era stata aperta nel 2008; i due apritori l’avevano definita un capolavoro, su roccia strapiombante e compatta. Con 4 dei 6 tiri sopra l’8a, davvero una sfida per pochi. 26 Giugno/Francia Il team della North Face composto da Caroline Ciavaldini, James Pearson, Yuji Hirayama, Jacopo Larcher e Sam Elias ha portato a compimento l’apertura di una nuova via lunga sulla roccia de La Reunion, l’isola francese al largo del Madagascar, dove la stessa Ciavaldini è nata. Zembrocal per ora non è stata liberata e la difficoltà dovrebbe aggirarsi intorno all’8a. 05 Luglio/Scozia Dave MacLeod ha realizzato la prima libera di The Great Arch, a Pabbay, in Scozia (isole Ebridi). MacLeod ha gradato la linea E8 6c. La via era nata come To be continued, nel 1997, quando Lynn HIll e Dave ‘Cubby’ Cuthbertson l’avevano scalata quasi completamente in libera; la cordata aveva valutato la difficoltà come E7 7a, con un passaggio in artificiale. La linea era stata UP /23
bouldering 2013 4 Gennaio/Svizzera Lo sloveno Jernej Kruder ha realizzato la seconda salita di The story of two worlds a Cresciano. Il blocco era stato aperto nel 2005 da Dave Graham e ripetuto per la prima volta nel 2011 da Paul Robinson, poi nel 2012 da Dai Koyamada. Il nome del blocco lo si deve ai due diversi standard allora esistenti nella gradazione dei blocchi: l’8C di riferimento in quel momento era Dreamtime, di Fred Nicole, poi sgradato a 8B+. Oltre ad essere il primo 8C per Kruder è anche la prima volta che un confermato 8C boulder sia stato salito da un climber sloveno; 15 Gennaio/Francia Il sedicenne Pol Roca Lopez ha chiuso Psoas Mole, 8B a Targassonne. Nel mese di Dicembre, aveva già salito Psoas Mole Direct, 8A+, mentre questo sarebbe il suo primo 8B. 16 Gennaio/Francia A Fontainbleu Guillaume GlaironMondet ha realizzato il suo primo 8C, chiudendo The Big Island, dopo una dozzina di tentativi nel corso di 3 anni. Il forte climber francese ringrazia, sul suo blog, Dave Graham e Vincent Pochon per una linea che secondo lui è il problema perfetto. Ricordiamo che Graham aveva effettuato la prima salita con partenza dal masso sottostante (The Island), mentre Pochon era partito con i piedi al suolo (The Big Island). Secondo Guillaume quest’ultima resta la partenza più logica e naturale. 18 Gennaio/Italia Il giovane climber biellese classe 1993 Niccolò Ceria ha realizzato la prima salita di uno dei blocchi più duri e difficili della Valle d’Aosta a cui ha assegnato il nome di Global Warming. Si tratta di un tetto orizzontale di circa 13 movimenti che Niccolò propone come un 8B perché lo ritiene più duro di altri 8A+ scalati in questo periodo ma lascia comunque ai posteri l’ardua sentenza! 21 Gennaio/Spagna Il ventunenne spagnolo Alberto Rocasolano, , è riuscito nella ripetizione di Zarzafar, 8B+ di Nacho Sanchez a Zarzalejo. Gli ultimi due mesi sono stati molto produttivi per Rocasolano, che ha realizzato anche due prime salite, Imagine a La Pedriza (8B, 16 gennaio 2013) e Triceratos sit a El Escorial (8B, 10 dicembre 2012). A gennaio, lo spagnolo ha anche aperto e ripetuto Uniformicide extension, 8B a Targassonne, e a dicembre ha ripetuto El monstruo de las regletas, 8B. 22 Gennaio/Italia Michele Caminati, che sta dedicando parecchie energie allo sviluppo del Monte Amiata (Toscana) in ottica boulder e trad, ha liberato il boulder Mondo
UP /24
Bastardo nel settore Vivo D’Orcia valutato 8B (quindi leggermente più facile del suo Ultimi dei Moicani 8B+ del Gennaio 2012) 26 Gennaio/Francia Il tedesco Jan Hojer ha ripetuto The BIg Island, 8C a Fontainebleau. Il passaggio era stato aperto da Vincent Pochon, come partenza bassa del problema The Island di Dave Graham. Si tratta del primo 8C per Hojer e della quinta ripetizione in assoluto del blocco, dopo Vincent Pochon, Lucas Ménégatti, Arjan De Kock e Guillaume Glairon-Mondet che lo chiuse pochi giorni prima. Lo stesso Guillaume ha dichiarato che veder scalare Hojer su quel blocco è stato per lui motivo di forte stimolo. 04 Febbraio/Francia Il francese Alban Besnier ha chiuso Kheops Assis, 8B+ a Fontainebleau. Besnier ha impiegato pochissimo tempo e pochissimi tentativi per risolvere il problema di Antoine Vandeputte, nonostante la complessità del passaggio e l’umidità. Con quella di Sean McColl, la salita di Besnier è stata la più rapida. Alban aveva già un 8B+ all’attivo, Le Clash, a Riouperoux. 06 Febbraio/Svizzera Il giovane svizzero Nils Favre ha chiuso il suo secondo 8B+, The Dagger, a Cresciano. Favre ha avuto bisogno di 6 sedute, di cui quattro dedicate a studiare il metodo migliore per risolvere il passaggio. 08 Febbraio/Francia Guillaume Glairon-Mondet ha fatto Trip-hop, 8C a Fontainebleau impiegando 5 sessioni per chiuderlo. Si tratta di sei movimenti in traverso che si collegano alla partenza di Hip-hop assis. Secondo quanto riportato da 8a.nu, Gui-Gui considera il passaggio facile per il grado. 11 Febbraio/Spagna Lo spagnolo Ruben Diaz Torres ha fatto notizia con l’apertura di Kemena, un passaggio di 8C nell’area di Almenara in Castellón. Se fosse confermato, sarebbe il quarto 8C spagnolo. Ruben Diaz ha spiegato che il passaggio meritasse questo grado per la differenza rispetto agli 8B+ che ha recentemente risolto. 15 Febbraio/Francia Il francese Guillaume GlaironMondet ha chiuso a Fontainebleau Kheops assis, 8B+, e Gourmandise, 8B. Pochi giorni prima aveva salito un altro 8C, Trip-Hop, sempre nella foresta di Bleau.
bouldering 2013 19 Febbraio/Svizzera Il climber tedesco Jan Hojer ha ripetuto Dreamtime, classico di Fred Nicole a Cresciano, in Svizzera. Il passaggio era stato al centro della polemica sui gradi quando Dave Graham aveva contestato che fosse uno standard valido per l’8c, secondo la valutazione che ne aveva dato Nicole. Pare che ora, in seguito alla rottura di una presa, il blocco possa tornare a essere 8c.
duta - è riuscita a ripetere il passaggio, valutato 8A (Font).
19 Febbraio/Svizzera In val Bavona, nel ticinese, Bernd Zangerl ha salito due 8B+. Il primo è Heritage, di Carlo Traversi; il secondo si chiama invece Fauler Willi ed è una prima libera.
22 Febbraio/Francia Il giapponese Toru Nakajima ha ripetuto The Big Island, 8C. Nel corso della sua visita nella foresta di Bleau, Nakajima ha anche salito due 8B+, Gecko assis e The Traphouse, e quattro 8B, di cui uno flash. Poco tempo prima invece aveva ripetuto Tokoyo, 8C di Koyamada in Giappone.
20 Febbraio/Svizzera La garista austriaca Katharina Saruwein, ha chiuso tre 8A a Brione, in Svizzera. Si tratta di Real Pamplemousse, Fake Pamplemousse e Frogger. In coppa del mondo, Saruwein ha vinto una tappa di blocchi e ha conquistato un secondo posto in difficoltà, mentre sulla roccia ha chiuso fino all’8A+ di blocco e 8b+ di via. 21 Febbraio/Svizzera Il trio tedesco, tutto al femminile, composto da Sarah Seeger, Dorothea Karalus e Mona Christof hanno trascorso qualche settimana produttiva sul granito del Ticino, portandosi a casa numerosi 8A. Sarah Seeger ha chiuso Sun Ichiban, Pamplemousse e Dreams are full of maybes; Dorothea Karalus ha salito Frank’s wild years, Marilyn Monroe, Sun Ichiban e Dreams are full of maybes; Mona Christof ha ripetuto Pamplemousse. Sarah Seeger ha all’attivo svariati 8c di via e 8A+ di blocco, mentre Karalus ha salito fino all’8A+ blocco e un 8c in falesia. 22 Febbraio/Svizzera L’austriaco Jakob Schubert ha chiuso flash tre blocchi a Chironico: The Arete with the Pocket, 8A, Alphane Moon, 8A e Delusion of Grandeur, che secondo Schubert sarebbe 8A+. Jakob Schubert ha vinto, l’anno scorso, il titolo di campione del mondo di difficoltà, e ha concluso la coppa del mondo in terza posizione. 22 Febbraio/Svizzera L’austriaca Katharina Saurwein ha salito flash Tricky, 8A a Chironico. A 8a.nu, Katharina racconta che Kilian Fishhuber ha fatto il blocco e individuato il metodo, permettendo così a lei di realizzare la sua salita flash. Saruwein è una delle poche donne che hanno chiuso flash un blocco di questo livello. 22 Febbraio/Inghilterra La britannica Mina LeslieWujastyk ha ripetuto Careless Torque, un classico di Ron Fawcett, datato 1987, a Stanage Plantation, Derbyshire. Il problema è un vero e proprio highball, ma la cosa non ha spaventato Mina, che in sole due sessioni - e qualche ca-
23 Febbraio/Francia Di nuovo il francese Guillaume Glairon-Mondet riporta di avere salito due 8B e un 8B+ a Bleau. Si tratta di The Traphouse, 8B+, e di L’apparemment bas, 8B e la partenza seduta de La directe du surplomb de la mée.
27 Febbraio/Svizzera Niccolò Ceria ha ripetuto The Crackline, un blocco aperto da Markus Windisch e gradato 8B, che era stato anche salito da Gabriele Moroni nel 2010. Ceria in un’intervista dichiara che questa linea è uno degli 8B più difficili che abbia mai salito. La caratteristica principale infatti è, come ricorda il nome, quella della presenza di fessure, che rappresentano una gran bella particolarità per un blocco. 28 Febbraio/Francia L’americano Chris Schulte ha ripetuto The Realist, 8B+ di Nalle Hukkataival a Fontainebleau e nello stesso giorno ha anche salito Elephunk, 8B. Nel corso del suo viaggio in Europa, Schulte ha già messo a segno qualche importante risultato, fra cui la seconda ripetizione di Partage Assis, 8B, sempre a Bleau, e The Dagger, 8B+ a Cresciano. 04 Marzo/Svizzera Il climber olandese Jorg Verhoeven durante il suo viaggio di due settimane in Svizzera ha salito flash La Proue, 8B di Fred Nicole, che probabilmente non era mai stato salito in questo modo; non solo, ma l’ha avuta vinta sulla sua “nemesi”, The Dagger, che sostiene di non trovare affatto facile per il grado (8B/+). 05 Marzo/Francia L’americano Chris Schulte, solo pochi giorni dopo avere ripetuto The Realist, 8B+ di Nalle Hukkataival, ha salito The big island, 8C, sempre a Fontainebleau. Si tratta del primo passaggio di questo grado per Schulte. L’americano racconta che il blocco gli ha richiesto circa 20-30 sessioni, nel corso di due viaggi. 15 Marzo/Svizzera Il tedesco Pirmin Bertle è riuscito a liberare un traverso di 8C+/9A a Lindental, in Svizzera. Bertle ha battezzato il traverso Minimalomania, definendolo “la mia via più difficile ad oggi”.
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# Yo u r So l u t i o n Morbida, precisa, avvolgente come sempre. Colorata e diversa come mai prima d’ora. Ogni singolo mezzo paio si differenzia per la speciale combinazione dei colori del tirante. Da oggi ogni Solution è unica: come ogni climber. Be unique, #YourSolution.
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