ADESSO Le tue storie, le tue emozioni
s e t t i m a n a l e d i C O S T U M E E at t u a l i tà n . 3 A N N O I . 1 4 A G O S T O 2 0 1 4 • E U R O 1 , 5 0 1 , 0 0
LUOGHI
ALESSANDRA
CINQUE TERRE
AMOROSO
A PICCO NEL BLU
ecco perchè
non vorrei tradire la fiducia dei miei fan
FIGURACCE DI CORTE
LE GAFFE PIU DIVERTENTI
DI PRINCIPI & CO.
AMAURYS PÉREZ DA BALLANDO ALL’UNICEF COSÌ L’ITALIA È DIVENTATA
LA MIA NUOVA TERRA LA CASA DEI RISVEGLI
Palmas
esclusiva
e Brumotti SIAMO NOI LA COPPIA PIÙ BELLA DELL’ESTATE
Innamoratissimi e di nuovo felici dopo l’incidente, gridano al mondo: «Ridere fa bene all’amore!» LA TESTIMONIANZA DI CHI È USCITO DAL
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EDITORIALE
ADESSO
"L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo" Sofocle
IL PREZZO DI FAR DEL BENE La vicenda delle due cooperanti volontarie del progetto Horryaty diventa, ogni ora che avanza, più complessa. Le ipotesi che emergono, mentre è in corso il lavoro incessante dell’unità di crisi della Farnesina e della nostra intelligence, parlano di un vero e proprio commando che sarebbe stato alla guida dell’operazione che ha portato al rapimento delle due ragazze italiane. Almeno dieci persone armate fino ai denti sarebbero state responsabili del sequestro avvenuto nella zona di Aleppo. La Siria è, oramai, uno scenario di guerra da oltre tre anni . I gruppi salafiti, che compongono praticamente la maggioranza più estremista tra le parti in continuo scontro, cercano di imporre la legge islamica sul territorio e azioni come questa altro non fanno che arricchire (con i pagamenti dei riscatti) i gruppi fondamentalisti. È in questo ambiente ostile, le due ragazze erano impegnate in attività di volontariato a supporto della popolazione coinvolta dalla crisi siriana. Nello specifico, il progetto le vedeva impegnate nell’attivare corsi di primo soccorso e supporto ai malati cronici. Ogni qualvolta avviene un ra-
pimento del genere non mancano le polemiche sull’opportunità o meno di permettere a dei civili di recarsi in queste zone calde. Sempre. Credo, però, che le obiezioni che vengono puntualmente sollevate in questi casi siano sempre poste nel modo sbagliato. Si parla di soldi che verranno spesi per il recupero o per il riscatto, ma il vero punto della questione è alla base: si può permettere a due ragazze, poco più che ventenni, di mettere in serio pericolo la propria vita per la voglia di aiutare gli altri? La domanda non ha una risposta facile. Di certo c’è solo la speranza e una preghiera che questa vicenda si concluda al più presto con il rientro di Vanessa e Greta tra le braccia dei propri familiari.
Andrea Minoia direzione@edizioniadesso.com
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ADESSO SOMMARIO GIOVEDÌ 14 AGOSTO 2014 · N. 3
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AMURYUS PÉREZ A tu per tu con il campione di pallanuoto cubano
70. STORIE ED EMOZIONI La Casa dei Risvegli 74. FA LA COSA GIUSTA MilanoAltruista
28 GIORGIA PALMAS E VITTORIO BRUMOTTI Innamoratissimi e con il sorriso ritrovato dopo l’incidente in bicicletta svelano il segreto del loro amore 08. FOTO DELLA SETTIMANA I contadini di Lima 10. ATTUALITÀ Le foto della settimana 12. LA VITA È ADESSO L’Italia più bella secondo Lorella 15. FORUM DI ADESSO Lettrici protagoniste 16. ZAPPING SUL MONDO Focus oltreconfine 18. PRIMO PIANO
Attualità
22. I TUOI DIRITTI
Rimborsi treni
24. FATTI DI UN TEMPO
Accadeva in questa settimana
26. FINESTRE SULLA CITTÀ
Alcol e adolescenti
36. IL GRILLO PARLANTE
I nostri SI & NO
38. IMPEGNO PER GLI ALTRI
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PERSONAGGI TV
Baciamo le mani: Ferilli e Lisi donne protagoniste 52. IN ONDA Millenium 54. CINEMA La ragazza del dipinto 58. LA AMOROSO Io e i miei fan
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LA MACCHINA DEL TEMPO
1962: viaggio a ritroso fra musica, curiosità e personaggi
60. SABRINA SALERNO L’icona sexy degli anni ‘80 62. LIBRI Tutte le novità 66. GIOVANNI VERNIA Vis à vis col comico
AMORI INDIMENTICABILI Claudia Mori e Adriano Clentano La coppia più bella del mondo 82. 86.
L’INCHIESTA
Chirurgia estetica DONNE DI ADESSO
Giusy De Carlo
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Persone non autosufficienti
39. PUNTI DI VISTA
I vigneti di Prosecco
42. STORIE REALI
Gaffe a corte
44. MODA
Look & People
48. BELLEZZA
Sole mon amour
SCRITTRICI A CONFRONTO Melissa P. e Alessandra Sarchi a tutto campo su letteratura, donne e sensualità
PAPA FRANCESCO Il mondo del Pontefice fra novità, viaggi e parole di speranza
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ADESSO
SETTIMANALE N. 3 - 14 AGOSTO 2014, anno I Direttore Editoriale ANDREA MINOIA direzione@edizioniadesso.com Direttore Responsabile Sergio Greci Caporedattore Vincenzo Petraglia redazione@edizioniadesso.com Redazione Chiara Mazzei (Cultura e società) Lorella Cuccarini (Storie di solidarietà)
90
Stefano Fisico (Caposervizio musica e spettacolo)
GRANDI ITALIANI Indro Montanelli, il giornalista al servizio di tutti, servo di nessuno 89. 92. 98.
CONTROCORRENTE
Davis Bonanni
Progetto grafico KYTORI s.r.l. www.kytori.com - info@kytori.com Grafica ed editing Michele Magistrini (Caposervizio) Sebastian Páez Delvasto Laura Pozzoni
NARRATIVA
I racconti di Adesso AGENDA
Direzione marketing Ciro Montemiglio
Eventi in Italia
100. GIOCHI
Coordinamento tecnico Luciano Giacalone
Allena la tua mente
108 CUCINA I consigli per un ottimo barbecue e tante ricette creative
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Federica Piacenza (Moda) moda@edizioniadesso.com
119. PRODOTTI DI BELLEZZA
Ricerca iconografica Carlo Sessa Foto e illustrazioni Claudio Porcarelli, Maurizio Fiorino, Kikapress, Corbis, Fotolia Hanno collaborato: Manuela Blandino, Marta Cerizzi, Silvia Coldesina, Federico Crisalidi, Maurizio Fiorino, Serena Fogli, Luca Foglia Leveque, Angela Iantosca, Francesca Lovatelli Caetani
Fatti da te
DONNE D’ITALIA Gina Lollobrigida, una vita fatta di arte
120. OROSCOPO SO.FIN.COM. S.p.A. Via San Lucio 23, 00165 Roma info@sofincom.com
102. SALUTE
Raccolta Pubblicitaria MediaAdv S.r.l. Via A. Panizzi 6, 20146 Milano Tel. 02.43.98.65.31 - 02.45.50.62.59 info@mediaadv.it
Punture d’insetti
105. PSICO
Comunicare meglio
106. GENITORI E FIGLI
Ragazzi vigoressici
Redazione Via Nino Bixio 7, 20129 Milano milano@edizioniadesso.com
107. AMICI ANIMALI
Pronto soccorso
112. LA SPESA CONSAPEVOLE
I trucchi per risparmiare
114. CASA DOLCE CASA
Librerie low cost
115. BRICONSIGLI
Gli stili d’arredo
116. POLLICE VERDE
La citronella sul balcone
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94 CINQUE TERRE E PORTOVENERE Un tuffo nel blu fra borghi marinari e calette segrete
Stampa Poligrafici il Borgo s.r.l. Via del Litografo 6, 40138 Bologna Tel. 051.60.34.001 Distribuzione per l’Italia SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A. Via Bettola 24, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.66.03.01 Copyright 2014 Sofincom S.p.A. Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione dell’Editore. Settimanale registrato presso il Tribunale di Milano n.89- 14/03/2014. Una copia: 1,50 euro
ADESSO
FOTO DELLA SETTIMANA
ASPETTANDO L’ACQUA Più di un milione di persone a Lima, per la maggior parte abitanti dei quartieri poveri, non ha accesso all’acqua e ai servizi igienici primari. Così, in un’area fra le meno piovose del Perù, ci si è inventati particolari sistemi che consentono di trattenere la nebbia ricavandone acqua, che però non tutti, soprattutto i contadini, possono permettersi
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Bride Collection
Foto: Enzo Truppo - Charme: Giuseppe Patricelli - Make up: Juliana Dell’Olmo - Location: Castello di Casapozzano
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Una Settimana in foto
ADESSO
PERSONAGGI
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LA RISATA DELLA VERGOGNA
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FIUMICINO... IN BIANCO
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COCKTAIL... DI CALORIE
1. «Le donne non dovrebbero ridere in pubblico». Questa l’opinione, quanto mai discutibile, del vice primo ministro turco Bulent Arinc, che ha scatenato l’ira di mezzo mondo. Come protesta alle parole del politico, le donne del Paese hanno manifestato a suon di sorrisi e a loro si sono unite le rappresentanti del gentil sesso di tutto il mondo. 2. Lo sciopero degli addetti Alitalia al carico e allo scarico ha gettato nella confusione l’aeroporto Leonardo Da Vinci. Valigie abbandonate a loro stesse e, di conseguenza, proprietari infuriati e in vacanza senza il necessario. Per quanto le ragioni possano avere il loro perché, le modalità lasciano un po’ perplessi.... 3. Sebbene nelle afose serate estive possa risultare gradevole rinfrescare il palato con un bel cocktail alcolico, sarebbe giusto pensare al numero di calorie non nutrienti che essi contengono. I drink a base di alcol attirano anche le star, note per la loro mania per pancia piatta e fisico asciutto. Assolutamente da evitare! 4. Tempo d’estate, tempo di feste. In ogni angolo dello Stivale. Fra i più originali, “The flower power party”, che si è tenuto di recente a Roma. Giunto all’ottava edizione e dedicato allo stile e alla filosofia hippie degli anni ’60 e ’70, è una creatura di Giorgia Giacobetti. 5. Impazza la mania del’autoscatto tra le star. Ma rigorosamente seminude. Anche la Corvaglia ha ceduto e si è immortalata in deshabillé durante la vacanza californiana. Contente loro... 6.Occhiali da sole mon amour!Tutte le star sembrano non poterne fare a meno... un pò perchè sono trendy, un pò perchè cammuffano. 7. Veg Mania per le star di Hollywood. Sono sempre di più i divi a diventare vegetariani. Da Mel Gibson a Eva Mendez la lista non fa che allungarsi. Se questi sono i risultati, ci proviamo tutti! 8. La macchina più pazza del mondo. Sì, ma per beneficienza. Il giovane inglese Darren Bon ha conciato per le feste la sua auto. Tra i bizzarri oggetti, troviamo anche un busto di Darth Vader, in omaggio a Star Wars. Per non parlare dello scheletro a fianco del guidatore.
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PERSONAGGI
ADESSO
A QUALCUNO PIACE NUDO
ESTATE... IN PARTY
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VEG MANIA DA STAR
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EHI, BELLA MACCHINA!
6 OCCHIALI CHE PASSIONE 11
ADESSO
INSIEME A TRENTA ORE PER LA VITA
LA VITA È
ADESSO Con Fulvio de Nigris e Paolo Facchini della compagnia teatrale dell’Associazione Amici di Luca, sostenuta da Trenta Ore per la Vita per aiutare la socializzazione delle persone uscite dal coma
L
a vicenda di Michael Schumacher ha scosso e commosso tutto il mondo. E ha portato ancora una volta all’attenzione dell’opinione pubblica il tema del coma, del percorso faticoso del risveglio, del passaggio dallo stato vegetativo alla vita normale. La più normale possibile. Se possibile. Nel caso del campione automobilistico, c’è stata una grande attenzione dei media e del mondo medico-scienrecupero innovative, persino di un microchip per riprendere a parlare e camminare rapidamente. Ma per un personaggio importante e famoso
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come lui, ci sono decine di persone che lottano ogni giorno, nel silenzio più assoluto delle istituzioni e, tanto più, dei mezzi di comunicazione. Ancora oggi, nel nostro Paese i familiari che si prendono cura dei malati con disabilità gravissime sono lasciati soli a gestire una situazione estremamente tare sul riconoscimento del proprio “lavoro” invisibile. parenti che assistono quotidianamente i loro cari, con amore e dedizione, spesso costretti a lasciare il proprio lavoro o a prendere un part time per avere più tempo a disposizione. Senza
di loro, il costo economico per lo Stato di questi malati - che necessitano di assistenza H24 - sarebbe insostenibile. Lo Stato quindi deve dare una risposta. Che speriamo arrivi. Presto. Intanto, come spesso accade, a questo silenzio ha risposto il mondo del volontariato. In tanti modi diversi. Con Trenta Ore per la Vita, ho potuto de “Gli amici di Luca”. Nata nel 1996, l’associazione inizialmente aveva lo scopo di raccogliere fondi per sostenere le cure di Luca de Nigris, un ragazzo di 15 anni caduto in coma in seguito ad un intervento chirurgico e trasferito in un centro specializzato ad
COLLOQUIO CON FULVIO DE NIGRIS Quali sono i dati ufficiali sul coma in Italia? Un dato epidemiologico certo è un obiettivo ancora da raggiungere. Ma alcune stime parlano di circa 3.500 persone oggi in questo stato in Italia. Quali sono le difficoltà che si trovano ad affrontare i familiari? Come aiutarli? I familiari vanno accompagnati nel loro percorso al fianco di un proprio caro con esiti di coma. È tutta la famiglia che va curata, coinvolgendola in percorso di alleanza terapeutica. Ci sono terapie innovative che alimentano nuove speranze? Le frontiere della ricerca si stanno orientando verso tecniche di imagining per individuare segnali di coscienza anche dove sembrerebbero non esserci, su stimolazioni in ambiente regolato facendo uso di teatro, musica ed altro, sulla stimolazione magnetica transcranica. Tema molto importante è il dopo... Come gestirlo? È la vera nuova grande sfida. Pur uscendo da centri di eccellenza, quando si torna sul territorio le differenza tra regioni più virtuose ed altre meno, ricade purtroppo sulle famiglie. Ci sono linee guida sugli stati vegetativi, c’è un tavolo di lavoro al Ministero della Salute di cui anch’io faccio parte, oltre trenta associazioni che si
Innsbruck. Luca riuscì ad uscire dal sonno profondo in cui era caduto, ma morì poco tempo dopo. Dopo quella esperienza, il padre di Luca, Fulvio De Nigris, e sua moglie Maria continuarono il loro impegno per realizzare, in memoria del ragazzo, una struttura in grado di accogliere le persone in coma per aiutarle a ritornare lentamente ad una vita normale. O quasi. Questo centro, unico nel suo genere, è diventato una realtà nel 2004. oggi, una delle eccellenze nazionali in questo ambito.
battono per tutelare le famiglie e i loro cari. È possibile un recupero totale? Ci sono risvegli che ci fanno sperare e ci convincono che quello che stiamo facendo in Italia è ben fatto. Ma anche quando le cose vanno bene la vita comunque cambia. C’è uno sguardo diverso nell’affrontarla che deve essere sostenuto dalla società, specialmente per quelli che convivono con gravi disabilità. Dopo la Casa dei Risvegli Luca De Nigris, il Centro Studi per la Ricerca sul Coma e il servizio Comaiuto: quali sono i nuovi obiettivi dell’associazione? Stiamo lavorando con l’Azienda Usl di Bologna ed il Comune di Bologna per consolidare quello che abbiamo fatto e affrontare meglio il “dopo”, stiamo lavorando con progetti sostenuti dalla Comunità Europea per diffondere le buone pratiche in questo settore per una Giornata europea dei risvegli del 2015. Un appello per i nostri lettori. Guardare queste persone senza paura e sostenere le loro famiglie. Lo spot di Alessandro Bergonzoni nostro testimonial per il decennale della Casa dei Risvegli Luca De Nigris, che ricorre il 7 ottobre, facendo un parallelo tra vite – varie da ferro – e vite - varia umanità – è: “Dieci anni di Casa dei Risvegli, un gran bel giro di vite”.
familiari. Una rete fatta di psicologi, educatori ma anche di operatori teatrali e musicoterapeuti. Per reintegrare socialmente i pazienti. Per riagganciarli alla vita. Di questo tema e di tutte le famiglie coinvolte si parla troppo poco. Se lo si fa è principalmente per contrapporre quelli che vorrebbero regolamentare l’eutanasia con quelli che vogliono vicontro l’altro. Come nel derby, in una
partita di calcio. Ma qui non ci sono vincitori. Senza entrare nel merito di scelte personali, che possono essere umanamente poco condivisibili ma assolutamente comprensibili, si dovrebbe creare nel nostro Paese una rete forte di sostegno per tutte quelle persone che decidono di lottare, di sperare, di coso calvario. Bisognerebbe rendere “visibili” anche tutte le persone che non hanno un cognome celebre.
Fulvio De Nigris
La Casa dei Risvegli rappresenta un esempio di felice collaborazione tra l’associazione “Gli amici di Luca” e l’U.s.l. di Bologna. La sua peculiarità è l’inserimento della famiglia come parte integrante del percorso di cura. Naturalmente, una famiglia preparata, seguita costantemente e aiutata nella gestione di tutti i problemi quotidiani. Nell’edizione 2011 di Trenta Ore per la Vita, abbiamo presentato un progetto pilota dell’associazione “Gli amici rete di servizi e di accompagnamento a domicilio per i pazienti in stato vegetativo o con esiti di coma e per i loro
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LA DOMANDA DELLA SETTIMANA DI JESSICA E LUANA
SE I VICINI SONO INVADENTI...
Ciao a tutte, da qualche mese comincio ad essere veramente stufa di alcuni atteggiamenti dei miei vicini. Mi sono sempre dimostrata disponibile e carina nei loro confronti, offrendo marmellate e minestroni che preparavo per me e il mio compagno, mettendo a disposizione la mia casa per feste di compleanno e introducendoli nella comunità, visto che loro vengono da fuori. Come tutta risposta, da un dito si sono presi il braccio! Tengono le cose che gli presto senza restituirmele, vengono a fare la “spesa” a casa mia servendosi direttamente dalla dispensa, si permettono di criticare il mio ragazzo apertamente senza motivo. Sono stufa! Come faccio a liberarmene senza arrivare al litigio? Jessica, Palermo
SEPARATA E SOLA, C’È SPERANZA?
Care amiche di Adesso, mi chiamo Luana e ho 47 anni. Un anno fa mi sono separata da mio marito e mi sembra di vivere come sospesa. La mia quotidianità si è stravolta, non ho più quei punti di riferimento che mi hanno accompagnata per tutta la vita. A fa e non ci sia nulla ad aspettarmi nel futuro. Sarà sempre così? C’è ancora speranza?. Luana, Ancona
LA RISPOSTA ALLA SCORSA LETTERA Pubblichiamo la risposta della nostra lettrice Patrizia alla lettera della scorsa settimana di Stefania, che chiedeva consiglio su come parlare a sua madre che sembra non approvare il fidanzato... Cara Stefania, ho 56 anni e di situazioni affini alla tua ne ho vissute parecchie, da una parte e dall’altra. Da ragazza, infatti, ho avuto un fidanzato che non piaceva a miei a causa di false dicerie sul suo conto e, da madre, mi sono trovata a non gradire molto una fidanzata di mio figlio. Sono cose che capitano in tutte le famiglie. Quello che ti voglio consigliare è, innanzitutto, riflettere. Quando molte persone ti fanno notare qualcosa, potrebbe esserci un fondo di verità. Se invece si tratta di stupide malelingue (che sono comuni a tutti i paesi del mondo), lascia perdere e non ti crucciare. La cosa importante è il dialogo con tua madre. Non innalzare un muro tra voi, ma tenta di farle capire che si deve fidare di te e del tuo giudizio. Prova a presentarle il tuo ragazzo, a fare in modo che si conoscano e le cose si metteranno a posto col tempo da sole. Facci sapere come va! Un abbraccio – Patrizia, Como Patrizia, Como
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L’Italia racconta il mondo
ADESSO
PERSONAGGI
ESPLOSIVA JIHAD
CRISTIANI IRACHENI NEL MIRINO DEGLI ESTREMISTI Il patriarca caldeo di Kirkuk, Louis Sako, ha parlato di “disastro umanitario”, il Papa ha più volte lanciato appelli alle coscienza di tutti, l’allerta internazionale (Obama ha già autorizzato raid aerei) è al massimo nei confronti di una situazione davvero esplosiva. Un’altra. Come se in quest’estate che continua a risuonare sotto i colpi di mortaio non ce ne fossero già abbastanza, troppe. Sarebbero, infatti, almeno 100mila i profughi cristiani in fuga verso la regione del Kurdistan dopo la conquista delle città del nord iracheno da parte degli jihadisti del califfato, che hanno imposto con la forza alla popolazione di abbandonare le proprie case. La situazione è molto delicata e riporta alla mente quanto già avvenuto in passato con la Guerra del golfo in quella che era un tempo una terra di straordinaria bellezza.
DESAPARECIDOS D’ARGENTINA 36 ANNI PER RITROVARSI
Dopo una ricerca durata ben 36 anni, Estela de Carlotto, una delle tante donne di Plaza de Mayo che da anni si battono per avere la verità sui loro cari fatti sparire dal regime automentre era incinta e uccisa dai militari argentini due mesi dopo il parto. Estela, 83 anni ed ex maestra, il cui marito era di origini vicentine, presidente delle Abuelas (Nonne) de Plaza de Mayo, era riuscita anni fa a sapere che la sua Laura, militante della guerriglia peronista dei Montoneros, destino, e da allora si è battuta come una leonessa senza mai perdere la speranza di ritrovare il nipote. C’è riuscita e Ignacio è il 114esimo nipote ritrovato dalle Abuelas. Come lei sono molte a sperare ancora e intanto la vicenda ha riportato alla memoria, una volta di più, l’orrore dei desaparecidos e dei furti dei neonati sotto la dittatura, che dopo il golpe del ben 30mila scomparsi.
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INTIMO CRISTIANO
IL CAMPIONE PORTOGHESE SI METTE A “NUDO” più strategici delle grandi metropoli del mondo. Pannelli alti ben 17 metri su cui il Pallone d’oro 2008 e 2013 Cristiano Ronaldo, con indosso solo un paio di slip, farà bella mostra te donne (e non solo) di tutti gli angoli del pianeta, magari in si sicuramente meno sexy mariti o compagni. Il fascinoso attaccante del Real Madrid ha proprio in questi giorni presentato la collezione underwear Armani di cui è testimonial apparendo, tramite impattanti proiezioni degli scatti fotograNew York, nel quartiere Bowery, Berlino, Lisbona, Parigi, Madrid e Milano, sull’Arco della Pace. Non c’è che dire. Proprio un bel vedere!
PERSONAGGI
ADESSO
SCANDALOSO MICHAEL EMERGENZA EBOLA NUOVE RIVELAZIONI SUL RE DEL POP A distanza di cinque anni dalla morte di Michael Jackson, emergono nuovi raccapriccianti dettagli sulle sue pre-
SI SPERIMENTA UN NUOVO SIERO
accuse da parte di James Safechuck, oggi 36enne, che ha denunciato di aver subito molestie sessuali a particantante avrebbe usato con i bambini che molestava parole in codice e altri segnali al posto di espressioni sessuali esplicite, oltre ad averlo indotto a bere zioni sconcertanti, ancora tutte da ve-
HAPPY BIRTHDAY MADONNA
LA PROVOCATRICE PER ECCELLENZA COMPIE 56 ANNI La regina della provocazione il 16 agosto spegne la sua 56esima candelina e nel frattempo ogni occasione è buona, aiutata ancora di più in questo dalla facilità di comunicare tramite i social network, per far parlare di sé. Nei giorni scorsi ha così pazione del look del giorno del suo compleanno. Intanto lady Madonna Louise Veronica Ciccone (il suo vero nome, che le deriva dalle origini italiane del padre, abruzzese), madre di Lourdes (17 anni) e Rocco (13), si gode la vita con l’ultimo e col modello e Dj brasiliano Jesus Luz, che all’epoca della loro relazione aveva soltanto 22 anni, ben trenta in meno della sua popolarissima compagna. Per la serie, brava Madonna!
Dopo i due pazienti statunitensi rientrati dall’Africa e ricoverati ad Atlanta, anche in Europa è arrivato nei giorni scorsi un contagiato dal virus Ebola, la mortale febbre emorragica che, diffusasi dapprima in Liberia, tante morti ha già mietuto in diversi paesi africani. Si tratta del missionario spagnolo Miguel Pajares, risultato positivo al test e rientrato in terra iberica, dov’è stato ricoverato in un ospedale attrezzato a ospitare questo tipo di patologie virali. Gli americani, invece, dopo il rientro dei connazionali contagiati, continuano a utilizzare un siero sperimentale, pare consenta di controllare in qualche modo l’evoluzione del virus. Le speranze sono tante ma anche i dubbi, perché dicazioni di questo farmaco. Intanto arsiero sia fornito al più presto anche agli africani e, intanto, la paura, cresce perché il tempo per fermare l’epidemia stringe.
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ADESSO
PERSONAGGI
IN PRIMO PIANO
di Vincenzo Petraglia
UN PATRIMONIO ANCORA TUTTO DA VALORIZZARE
SIAMO IL PAESE DEI 50 SITI UNESCO E DEI MUSEI CHE TUTTI CI INVIDIANO. EPPURE SIAMO MOLTO LONTANI DA PAESI MENO RICCHI MA PIÙ CONCRETI DI NOI NEL TRASFORMARE LA CULTURA IN POSTI DI LAVORO. LE POSSIBILI VIE D’USCITA... Siamo il Paese con il più incredibile patrimonio artistico del mondo. La nazione che detiene il maggior numero di siti Unesco, ben cinquanta, l’ultimo dei quali è stato assegnato soltanto poche settimane fa alle colline delle Langhe. Abbiamo musei a volontà, siti archeologici e beni monumentali che tutti ci invidiano, eppure ancora non riusciamo a sfruttarli come dovremmo perché possano produrre ricchezza e soprattutto posti di lavoro. Ora ben vengano gli ingressi gratis la prima domenica di ogni mese e il prolungamento degli orari di apertura il venerdì sera, che hanno già fatto registrare importanti aumenti nel numero dei visitatori e che rientrano nel più ampio progetto di riorganizzazione del Ministero dei beni culturali e del turismo voluto dal ministro Dario Franceschini, ma pensiamo sia necessaria qualche ulteriore e più strutturale riforma per trasformare da potenziale ad effettiva questa grande risorsa che gestione delle strutture museali, come avviene all’estero, a direttori-manager preparati e ben orientati certamente alla cultura, ma anche al mercato. Professionisti che se non sono in grado di
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fare bene il loro lavoro, semplicemente vengono mandati a casa, né più né meno, quindi, di quanto avviene in una comune azienda. Da noi, invece, almeno al momento – perché nel progetto di riforma di Franceschini si dovrebbe intervenire anche su questo punto – i musei più che funzionare come aziende sono intrappolate nei lacci e lacciuoli della burocrazia e delle lungaggini tipiche delle soprintendenze, spesso restie al cambiamento e alla modernizzazione. Come se cultura e modernità fossero due cose contrarie e non facessero bene l’una all’altra. I nostri musei sono strutture in costante affanno che dipendono in tutto, o quasi, dallo Stato, perché con la semplice vendita dei biglietti o con i servizi collaterali connessi all’attività museale non riescono a incassare abbastanza per poter camminare con le proprie gambe. Solo qualche tempo fa sono stati diffusi dati drammatici sullo stato dell’arte dei nostri musei. Ed evidentemente ci sarà un perché se tutte le biglietterie dei musei statali italiani messe insieme non valgono neanche il
25% degli introiti (circa 800 milioni di euro) fatti registrare annualmente in Francia dal Louvre o producano un fatturato esattamente uguale al solo MoMa di New York. La domanda naaltri musei esteri a fatturare così tanto? Una delle risposte è, come si diceva, manager capaci. Secondo, molti di questi musei offrono in aggiunta servizi accessori o complementari che completano e soddisfano le richieste dei visitatori, generando importanti fatturati e sopratutto un bell’indotto razione, merchandising, bookshop, guardaroba. I musei dovrebbero diventare anche da noi luoghi vivi, capaci di dare emozioni e far fare esperienze particolari legate all’arte e alla bellezza, più che proporre semplici percorsi espositivi che evidentemente, da soli, annoiano un po’ e non riescono a richiamare nuovi visitatori. Non possiamo augurarci, dunque, che la riforma promessa da Governo trovi applicazione nella realtà. A giovarne sarà tutto il sistema Italia.
ADESSO
L’Italia racconta l’Italia
PERSONAGGI
POVERA ITALIA
È DI NUOVO RECESSIONE
Non ci siamo proprio. Il malato è sotto cura ma fatica a riprendersi. E questo perché per il nostro, come per tutti gli può essere data solo dalla spending review, che com’è stato abbondantemente dimostrato non fa che contrarre ulteriormente i consumi e, quindi, la circolazione di danaro e la creazione
di posti di lavoro, ma dovrebbe invece essere incentrata su riforma strutturali. Interventi capaci di creare circoli virtuosi al posto di tagliare o prelevare solamente dalle tasche-bancomat dei cittadini. Siamo tornati, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, in recessione tecnica (-0,2% su base mensile e -0,3 su base annuale). Siamo cioè in decrescita per due trimestri consecutivi, anche se ormai questo trend di decrescita, interrotto solo per brevi tratti, va ormai avanti dal 2011. Una vera mazzata quella del nostro Prodotto interno lordo, che crea agitazione non dove si teme che le brutte performance italiane possano avere conseguenze nefaste anche sui mercati europei.
FORZA
FEDE
LA PELLEGRINI GUIDA L’ARMATA AZZURRA
VOLONTARI IN PERICOLO
DOPO L’ULTIMO CASO IN SIRIA È ALLARME ROSSO I volontari italiani che svolgono nel mondo importanti missioni a sostegno di popolazioni martoriate da fame e guerre sono moltissimi. Spesso mettono a repentaglio la loro vita pur di aiutare chi ha bisogno. Così come hanno fatto in Siria le due volontarie lombarde Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, di 20 e 21 anni, delle quali tanto si sta parlando in questi giorni. Come loro, sono diversi i nostri volontari scomparsi nel mondo, sulla cui sorte c’è
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sempre più apprensione. Fra questi, il padre gesuita Paolo Dall’Oglio, rapito proprio in Siria lo scorso 29 luglio, il cooperante Giovanni Lo Porto, sequestrato in Pakistan il 19 gennaio 2012. Oltre ai due tecnici, scomparsi entrambi in Libia, Marco Vallisa, di cui non si hanno più notizie dal 5 luglio, e Gianluca Salviato, di cui si sono perse le tracce il 22 marzo scorso. Per tutti loro si spera ovviamente arrivino presto buone notizie.
I 32esimi Europei di nuoto, in corso di svolgimento a Berlino, rappresentano di sicuro fra gli eventi più attesi di quest’estate all’insegna del grande sport. E non soltanto per gli appassionati sportivi. Fra i nostri atleti più attesi alla kermesse tedesca ci sono sicuramente Federica Pellegrini e Filippo Magnini, sempre al centro delle cronache, non solo sportive per via della relazione che da tempo li unisce anche fuori dalla vasca. Ma insieme con loro ci sono anche altri campioni alla ricerca di riscatto, dopo le delusioni degli ultimi appuntamenti internazionali. Fra tutti, Luca Dotto, Gregorio Paltrinieri, Ilaria Bianchi, Silvia Di Pietro, Federico Turrini, Gabriele Detti, Matteo Rivolta, Marco Orsi e diversi altri. L’auspicio è che arrivi qualche bella soddisfazione per i colori azzurri.
PERSONAGGI
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COSA NOSTRA PRONTA A
COLPIRE
TUTTI CON FABRIZIO I VIP E LA GRAZIA PER CORONA «Che ci fa Fabrizio Corona nel carcere milanese di massima sicurezza di Opera per scontarvi un cumulo di condanne a 13 anni e 8 mesi? È normale che un quarantenne che non ha mai torto un capello a nessuno marcisca 41bis, per giunta col divieto di curarsi È quanto chiede al Presidente della Repubblica il vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio in un articolo da lui pubblicato di recente. Un appello per chiedere la grazia, almeno parziale, di Corona e ridare un velo di speranza, scrive ancora il giornalista, «a un un ragazzo che ne ha combinate
di tutte i colori, ma senza mai far male do o meno con Travaglio, di fronte alla cui posizione corre inevitabilmente il pensiero ai tanti Corona sconosciuti di cui nessuno si occupa e che, al pari di Fabrizio, rimangono magari dietro le sbarre per reati anche minori. Fatto sta che sempre più volti noti si stanno aggregando per sostenere la causa Codi noti personaggi dello spettacolo, Francesco Alberoni, Pupi Avati, Piero Chiambretti, Oliviero Toscani, Vittorio Sgarbi, Paolo Limiti, Mara Venier, Vittorio Brumotti, Claudio Brachino e diversi altri.
INCENTIVO AGLI ACQUISTI
UN BONUS FISCALE PER MOBILI ED ELETTRODOMESTICI In tempi come questi, ogni forma di risparmio è quantomai apprezzata. Meglio, quindi, tenere sempre gli occhi bene aperti quando se ne presenta l’occasione. L’Agenzia per le Entrate proprio recentemente ha fatto sapere per il 2014, ci sono anche quelle per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, se effettuati entro il 31 dicembre di quest’anno. In particolare, i contribuenti, oltre alla detrazione già prevista del 50% per lavori di ristrutturazione tesi a potranno usufruire di un’ulteriore detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elet-
È L’ALLARME LANCIATO DALLA DIA
trodomestici di classe non inferiore alla A+, sempre nell’ambito degli interventi di ristrutturazione per il miglioramento energetico. Una buona occasione, dunque, per rinnovare casa, risparmiare e dare anche una mano al Pianeta.
questo momento guidato, a partire da parecchi anni a questa parte, la strategia di azione di Cosa Nostra sembra essere lazione di questi giorni al Parlamento la in quanto, è stato sottolineato, ci sono “segnali che, sembrano propendere verso derive di scontro ancora da decifrare”. Dobbiamo, dunque, prepararci a una nuova stagione di stragi come quella che tante vittime e drammi ha mietuto nel nostro Paese? Ovviamente ci auguriamo di no, ma pare ci siano concreti elementi nelle mani della Dia che fanno presagire una nuova strategia del terrore non riesce più a ottenere ciò che vuole in modo diverso. Serve, sottolinea ancora la Dia, un esteso impiego di indagini patrimoniali per scardinare “il rapporto tra conomia locale, un legame che alimenta sione socio-culturale del territorio frenandone lo sviluppo e impedendone l’evoluzione”. Un problema, quello delle e che, nonostante gli sforzi degli inquirenti, ancora non si riesce ad estirpare, ma che anzi sembra cercare nuova linfa vitale sotto diverse, preoccupanti forme.
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I TUOI DIRITTI
TRENI, COME NON ROVINARSI LE
VACANZE
Ritardi, sporcizia, scioperi: ecco quali sono i diritti del viaggiatore. E quando è possibile chiedere il rimborso del biglietto IN CASO DI SCIOPERO Se siamo stati sorpresi dalla proclamazione di uno sciopero, occorrerà innanzitutto verificare se il nostro treno è compreso nella lista dei servizi a medialunga percorrenza garantiti. Occorre consultare il sito www.trenitalia.com. Per i treni locali, nei giorni feriali, vengono garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie 6-9 e 18-21.
possibile nella biglietteria della stazione riodo di validità del biglietto. Vale eventualmente anche per il viaggio di ritorno.
RIMBORSI DEI TRENI REGIONALI
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eloce, rilassante, ci porta direttamente nel centro delle
dovere, i nostri treni sarebbero veramente la “metropolitana d’Italia”. E invece no. Tra ritardi, scioperi, caldo e sporcizia, il viaggio in treno spesso riesce nell’impresa di rovinare anche la vacanza più desiderata. Eppure non ha dei diritti che tutti, e le Ferrovie per prime, devono rispettare.
RIMBORSI DEI TRENI NAZIONALI
Si ha diritto al rimborso integrale del bi· Ritardo in partenza di un’ora o più; · Viaggio soppresso per ordine dell’autorità pubblica;
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· L’operatore ferroviario prevede di arrivare con oltre un’ora di ritardo, e l’utente non accetta collegamenti alternativi. Con il treno in viaggio si ha anche il diritto di tornare gratuitamente, quando possibile, al punto di partenza; · Soppressione dei servizi auto-moto, cuccette, lettini (wagon-lit), Excelsior; · Posto prenotato non disponibile o categoria della carrozza diversa da quella prevista; · Posto cuccetta, lettino o Excelsior diverso da quello prenotato; · Ritardo nella consegna del biglietto acquistato online o via telefono. · In caso di ritardo all’arrivo, si ha diritto a un rimborso del 25% se questo è tra i 60 e i 120 minuti, del 50% se è oltre i 120 minuti. Il rimborso integrale va chiesto prima
· Ritardo di oltre un’ora; · Sciopero; · Ordine dell’autorità pubblica; · Mancanza di posto disponibile nella classe prevista dal biglietto. A differenza dei treni nazionali, qui la rinuncia a una parte del viaggio comporta il rimborso solamente della tratta non utilizzata, e non di tutto il viaggio. Attenzione, però. Tutte le regole sopra esposte valgono se la colpa del ritardo è imputabile a Trenitalia o ad altro operatore ferroviario. In caso contrario (la caduta di un albero sui binari, le escandescenze di qualche viaggiatore) non si ha diritto ad alcun rimborso.
ARIA CONDIZIONATA NON FUNZIONANTE In caso di malfunzionamento dell’aria condizionata, si ha diritto a un rimborso compreso tra il 30 e il 50%. Per la sporcizia, invece, non possiamo fare nulla. A parte protestare con chi di dovere.
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Il principio attivo dello star bene
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FATTI DI UN TEMPO
ACCADEVA
IN QUESTA SETTIMANA… LE TRUPPE TEDESCHE ENTRANO A BRUXELLES
15 AGOSTO
Il 28 luglio era scoppiata la Prima Guerra Mondiale. La Germania doveva combattere contemporaneamente a Ovest contro francesi e inglesi, e a Est in Lorena, i tedeschi invasero a sorpresa il Belgio. I tedeschi impiegarono venti giorni per piegare i belgi, asserragliati a Liegi e Namur. Dopo la capi20 AGOSTO tolazione, l’ingresso a Bruxelles e poi sul suolo francese. Certo, l’Europa di oggi è molto diversa da allora e i tedeschi, a Bruxelles, non ci sono più. O no?
1914 17 AGOSTO
NASCE IL CD Nei negozi tedeschi esce la Sinfonia delle Alpi
un classico, risale al 1915. A stupire, però, è il disco, più piccolo di quelli in vinile dalla tente. Capace di contenere decine di canzoni e con una qualità acustica perfetta. È il Compact Disc, meglio conosciuto come cd, che per vent’anni dominerà incontrastato le vendite musicali, soppiantando prima i 45 e 33 giri e poi le audiocassette. Solo l’avvento dell’mp3, negli anni 2000, ne ridimensionerà il ruolo. Il nuovo supporto venne inventato dalla Philips e dalla Du-
1982
52nd Street di Billy Joel, venduto assieme al lettore. Sembrava fantascienza, è già modernariato.
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LA FUGA DI KAPPLER
Herbert Kappler, già comandante delle SS e della Gestapo a Roma, sta male. Nel 1976 gli è stato diagnosticato un tumore, e i medici gli danno pochi mesi di vita. Per questo a lui, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine (335 morti, sua la decisione di fucilare 15 uomini in più del previsto), viene concesso di scontare la pena nel carcere militare del Celio, a Roma. Già da alcuni anni, in Germania Ovest, si erano fatti insistenti le richieste di -
1977
Kappler, con l’aiuto della moglie, riesce a fuggire calanconcedere l’estradizione. Morirà il 9 febbraio 1978.
GOLPE IN URSS presidente sovietico padre della Perestroijka, era stato arrestato mentre si trovava in vacanza in Crimea. Era del KGB, e Gennadij Janaev, vicepresidente dell’Urss. Erano gli estremisti del PCUS, 19 AGOSTO contrari alla politica del presidente. La popolazione reagì con manifestazioni pubbliche guidate dal presidente della Russia, Boris Eltsin. rono di sparare sui manifestanti e i golpisti dovettero dimettersi.
1982
Tutte le repubbliche sovietiche dichiararono la loro indipendenza. Era il crollo dell’Urss.
PUBBLI RED
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FINESTRE SULLA CITTÀ
ADOLESCENTI E ALCOL,
COCKTAIL
MICIDIALE
Meno consumo giornaliero, più quantità fuori pasto alla ricerca dello “sballo”. Una tendenza da invertire al più presto
T
ra i giovani, e soprattutto i minori, l’abuso di alcol è ormai diventato un fenomeno allarmante. Lo dicono i numeri. Secondo gli ultimi dati dell’Istat, il 66,9% della popolazione complessiva italiana al di sopra dei 14 anni fa uso di alcol. Una percentuale in diminuzione rispetto alle cifre superiori al anni fa. Tutto bene, dunque? Non proprio. Perché se in Italia beviamo meno alcol, è anche vero che lo beviamo trate e fuori dai pasti. Un fenomeno che riguarda soprattutto i giovani, e i minori in particolare. Tra gli 11 e i 17 anni, il 10,4% dei ragazzi tiene quelli moderati di alcolici e soprattutto superalcolici. Senza grandi differenze tra maschi (12,4%) e femmine (8,4%). Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, ogni 100 ricoveri per intossicazione da alcol, 17 sono addirittura a carico di giovani al di sotto dei 14 anni di età. Insomma, sta succedendo qualcosa di epocale. Stiamo abbandonando il modello mediterraneo di consumo di alcolici, vale a dire l’assunzione moderata giornaliera e durante i pasti. E ci stiamo avvicinando verso il modello anglosassone, dove l’alcol viene consumato in grandi quantità per cercare lo “sballo” e l’evasione.
IL DECALOGO DELLA PREVENZIONE
Benché gli adolescenti abbiano la naturale propensione a ribellarsi e a provare nuove sensazioni, i modelli familiari nei quali crescono sono fondamentali. Ecco un breve decalogo per i genitori redatto dell’Istituto 1. Stimolare i ragazzi a “smontare” i messaggi pro-alcol proveniente da mass media e pubblicità; 2. Moderare l’uso di sostanze alcoliche; 3. Informare i ragazzi sui danni dell’alcol; 4. Insegnare ai ragazzi che, prima dei 15 anni, il nostro organismo non è in grado di “smontare” l’alcol. Per le 5. Insegnare alle ragazze che l’alcol nuoce al feto; 6. Informare i ragazzi sulle pessime sensazioni che si hanno abusando di alcol;
7. Insegnare a leggere le etichette,
dazione alcolica; 8. Spiegare ai ragazzi che l’alcol prone vorresti; 9. Dimostrate ai ragazzi che una festa è una festa anche senza alcol; 10. Non favorire il consumo precoce e usare spesso bibite analcoliche alternative.
COSA DICE LA LEGGE Dal 2012, la vendita e la somministrazione di alcolici ai minori è vietata dalla legge. L’esercente, per controllare l’età dell’acquirente, ha la facoltà di chiedergli la carta d’identità. E, in caso di violazione, rischia fino a un anno di carcere, multe fino a 25mila euro e la sospensione dell’attività.
PER DIRE LA TUA O CHIEDERE CONSIGLI Scrivi a Redazione Adesso, via Nino Bixio 7, 20129 Milano Chiama il NUMERO VERDE GRATUITO 800 32 33 00
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redazione@edizioniadesso.com
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Giorgia Palmas: costume: Emamo’ accessori: Yvonne Christa Vittorio Brumotti: costume: Calzedonia
Giorgia Palmas E VITTORIO BRUMOTTI
«SIAMO NOI LA COPPIA PIÙ BELLA DELL’ESTATE» di Vincenzo Petraglia foto Pigi Cipelli styling Anahi Ricca aiuto styling Patrizia Andrenacci e Giuseppe Nizzi makeup e hairstylist Lola Attomanelli per Pragma
Dopo lo spavento per la brutta caduta di Vittorio, tornato in piena forma, i conduttori di Paperissima Sprint si dicono 28
Abito Chiara Boni
S
ono una delle coppie più belle e in forma del piccolo schermo. Lei, Giorgia Palmas, bellissima con quei suoi tratti somatici un po’ orientaleggianti (non a caso giunta seconda nel 2000 al concorso di di bellezza “Miss Mondo”), lui, campione di bike trial (spericolata disciplina ciclistica) e re ma anche nel lavoro, conduttori, con successo, di Paperissima Sprint, in onda tutti i giorni e per tutta l’estate alle 20,40 su Canale5. Innamorati e felici, dunque, innanzitutto dell’equilibrio che hanno raggiunto come coppia. Come ci raccontano in quest’intervista a tutto tondo, dopo la paura per il brutto incidente di cui è stato di recente protagonista Vittorio e dal quale si è per fortuna completamente rimesso. Partiamo dall’ultima disavventura, Vittorio. Come va dopo la brutta caduta di qualche settimana fa? «Sto bene e sono ritornato in pista alla grande! Fa parte del gioco. Qualche tempo fa un mio amico, proprio a seguito di un incidente, è rimasto paralizzato, ma questo non ha fermato il suo ottimismo e la sua voglia di fare e così, dopo due mesi, ha cominciato
a cimentarsi in altre cose. Semplicemente lui vede questa situazione come un modo per reinventarsi e mettersi alla prova in altri ambiti. Finché ci saranno persone come lui, io andrò avanti per la mia strada, anche perché anch’io sono così. Nel lavoro che faccio il rischio è sempre dietro l’angolo, ma lo accetti, perché la voglia di superare i propri limiti e migliorarti vince
l’incoscienza? «Dunque, gli incidenti possono sempre capitare, ovvio, ma il mio è un rischio quasi sempre calcolato. Tutto parte da come e quanto ti alleni e dallo stile di vita che conduci. Seguo una dieta ferrea tutto l’anno, l’alcol è assolutamente bandito dalla tavola, come ovviamente ogni forma di doping e integratori vari. E questo perché il mio corpo e la mia mente possano mantenersi sempre lucidi e al massimo della tensione e della concentrazione. Se ciò non avviene, la probabilità che tu possa incorrere in incidenti aumenta in Giorgia, il fatto che lui metta così spesso a rischio la sua incolumità deve metterti addosso un bel po’ di
più pazzi che mai l’uno dell’altra e alle coppie raccomandano «Non prendetevi troppo sul serio, perché ridere fa bene all’amore!» 29
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to nella vita può cambiare, per cui mi sto dando da fare come un matto, voglio ammazzarmi di lavoro, assumere e dare lavoro ad altra gente e mettere da parte più riserve possibili di denaro, per dare un futuro a Giorgia e alla sua ciatore Davide Bombardini, ndr). Per quel che mi riguarda potrei dormire anche in un sacco a pelo sotto a un ponte, ma loro... sono le mie regine e voglio GIORGIA: «Il passare del tempo. Non tanto per me ma per le persone che mi circondano. Io ho una piccola mac-
ansia. In fondo al cuore vorresti che Vittorio smettesse? «Mai, sono la sua fan numero uno! È la sua natura, la sua vita e so che cercherà sempre di evolversi e migliorarsi, per cui non gli chiederei mai di smettere, anche se, ovvio, sono di base sempre un po’ preoccupata. Però sono consapevole che le cose negative possono capitare sempre, anche nel nostro quotidiano, e della sua forza mentale, della sua concentrazione e della sua disciplina, oserei dire monacale ma fondamentale per ridurre al minimo i rischi connessi al suo mestiere. D’altronde, quando ci siamo conosciuti a Paperissima Sprint (nel 2011, ndr) Vittorio era alle prese con la scalata dell’Everest, quindi ho avuto da subito la consapevolezza di chi fosse e Vittorio, gran bella dimostrazione di confronti! «E gliene sono davvero grato. Non è Giorgia sa quanto ci tengo e sa pure che se mi si chiedesse di smettere sarebbe Parlando di rischi e paura, cos’è che, nella vita di tutti i giorni, vi fa più paura? VITTORIO: «Svegliarmi un giorno e avere l’ansia di non avere abbastanza sono attaccato ai soldi, ma so che tut-
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man mano che cresce, vedo tutte quelle che sono state le fasi che ho vissuto anch’io e questo mi fa prendere ancora più coscienza del tempo che passa, inesorabilmente. Poi guardo mia madre, mia nonna, le altre persone che amo e vedo sui loro visi i segni del tempo e così qualche volta mi capita di fare progetti per il futuro e di pensare che non sempre tutte le persone che amo potranno condividere con me le gioie future. Questo mi rattrista un po’, ma mi sprona anche a godermi il più possibile, ora, giorno per giorno, le persone Se doveste dare l’uno all’altra un consiglio spassionato, quale scegliereste? V: gia non preoccuparti del tempo che passa, perché anche quando invecchierai, anche se la tua pelle e il tuo corpo cambieranno, rimarrai sempre bellissima. E questo perché la classe di una persona, e tu ne hai, è intraChi va piano va sano e va lontano e siccome la tivù non brilla in quanto a volti nuovi, prima o poi arriverà il tuo momento. Credo in te e sono il primo ammiratore della Giorgia di G: «Grazie. Capisci perché amo quest’uomo (mi dice sorridendo)? A lui consiglio di continuare a seguire
Quando vi siete conosciuti cos’è che dell’altro vi ha subito conquistato? G: «La sua positività, la voglia di fare,
di allenarsi, l’energia, la voglia di raccontarsi e, sicuramente, la sua sinceV: «Molti penseranno l’estetica. Beh, certo anche quella, ma non è stata la prima cosa che ho amato di lei. Mi ha conquistato con la sua capacità di ascoltare quanto avevo da raccontarle. In quel periodo mi stavo preparando alla scalata dell’Everest, poi sfumata a causa di una serie di permessi non rilasciati, e vedevo in Giorgia un’attenzione davvero incredibile nei confronti di quanto le dicevo. Così, io che sono di base un tipo piuttosto solitario, mentre invece lei è una grande chiacchierona, mi sono aperto completamente. Mi ha conquistato così, con la sua capacità fuori dal comune di ascoltare. E poi la coerenza. Se Giorgia dice una cosa, E oggi, a distanza di un po’ di tempo dalla fase, diciamo così, di prima infatuazione, cosa apprezzate di più l’uno dell’altra? G: «Sicuramente ciò che ti ho appena detto e poi anche la sua voglia di divertirsi e trovare il lato positivo in tutte le cose. Vittorio è un grande stacanovista, un uomo dalle mille idee e risorse, impegnato a 360 gradi sia col suo sport che con gli sponsor e le associazioni che operano in ambito sociale che ha deciso di sostenere. Una fra tutte, della quale mi sono appassionata anch’io, perché Vittorio è davvero contagioso per l’entusiasmo che mette nelle cose, è la Sma, l’associazione dei genitori che promuove bambini. Dietro il suo volto più noto c’è veramente un mondo da scoprire, quello di un uomo dalle tante sfaccettature che è riuscito a trasformare la sua passione in un lavoro che gli dà grosse soddisfazioni e tramite il quale riesce a comunicare, fra l’altro, valocostanza. Malgrado gli incidenti e gli acciacchi, non si arrende mai, ha una V: «La capacità di starmi vicino, sempre, nei momenti belli ma anche in bassi, ma lei sa sempre come prendermi mettendo talvolta in secondo pia-
PERSONAGGI Per Giorgia Palmas, classe 1982, e Vittorio Brumotti, 34 anni, galeotto fu il programma di Antonio Ricci Paperissima Sprint, dove si conobbero nel 2011 e che quest’estate conducono con successo ogni sera
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PERSONAGGI
no se stessa. E una donna che sa fare questo dimostra, a mio avviso, grande intelligenza e sensibilità. La Giorgina mi fa star bene e mi infonde davvero Difetti? G: «Il fatto di essere molto concentrato sul lavoro e sui suoi allenamenti, che peraltro sono un vero spettacolo da vedere. Vittorio non si riposa mai con la mente e penso che talvolta potrebbe essere un po’ più buono con se stesso, magari concedendosi qualche coccola in più, visto che anche lui fa V: «Quello che è un grandissimo pregio, ma che talvolta può diventare anche un difetto. Giorgia è una super mamma, una vera stacanovista della maternità che, come tale, deve fare tutte le cose da mamma e va in ansia
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se non riesce a farle o se è costretta Se capita, devo sempre rassicurarla, mentre io magari vorrei fare ogni tanto anche qualche pazzia con lei. Mi piacerebbe cioè che qualche volta si lasciasse andare un po’ di più. Giorgia te a qualsiasi cosa! Per lei vengono dopo la carriera, anche perché non è per niente un’arrivista. Ora, per carità, non voglio dirle che deve mettere il lavoro prima delle altre cose, ma che magari potrebbe forse pensarci un po’ di più. Per fortuna, le proposte di lavoro le arrivano comunque, anche perché evidentemente piace il suo modo di porsi. La Giorgina d’altronde è una che arriva sempre prima in ciò che fa. Forse una delle pochissime volte in cui non ha primeggiato è quando è
arrivata seconda al concorso di Miss Mondo (nel 2000, ndr C’è una cosa, un atteggiamento dell’altro che talvolta vi fa un po’ arrabbiare? V: «La sua gelosia. Io non le do motivo di essere gelosa e anche lei me lo riconosce. Ma ogni tanto è più forte di lei, nonostante io cerchi di rassicurarla, anche perché, fra l’altro, non sopporto gli uomini che, in presenza della propria donna, fanno il cascamorto o fanno battutine con le altre donne. Da parte sua, anche Giorgia non mi ha mai dato occasione di ingelosirmi nonostante lei sia G: «L’alimentazione. Io per fortuna sono magra di costituzione, per cui ogni tanto mi capita di sgarrare a tavola. Lui, invece, non se lo conce-
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de mai e, la volta che se lo concede, fondo. Per carità è giusto e lo capisco, anche per il mestiere che fa. Però qualche volta potrebbe vivere il cibo in maniera un po’ più rilassata. parte tutto dalla mente, per cui se si vive il cibo o magari un dolce che ogni tanto ci si concede sempre e solo come una colpa da espiare, c’è il rischio che il cervello recepisca nel modo sbagliato lo sgarro. Con il risultato che assimiliamo molto di più ciò che mangiamo. E poi c’è un’altra
V: «Come dice Giorgia, avendo raggiunto un nostro equilibrio ed essendo io spesso in giro per il mondo, questo non è forse il momento più adatto. Ma quando deciderò di rallentare un po’, sarà sicuramente un’ulteriore aspetto della vita che vorrò condividere con lei, anche perché penso ama sia una delle cose più sensate che somiglia in quanto a temperamento? «È me in miniatura. È vulcanica e chiac-
IO E VITTORIO SIAMO MOLTO SIMILI
NELLA VOGLIA
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Diciamo che più che altro io sono con Quanto è importante ridere, giocare, divertirsi in una coppia? V: «È fondamentale. Come in tutte le coppie ci sono alti e bassi e si litiga talvolta anche per stupidaggini, per cui il prendersi non troppo sul serio aiuta molto. E poi ovviamente è importantissima anche la passione, quella passione sfrenata che ti porta, quando ti capita di essere via per un po’, a non vedere l’ora di tornare e riG: «Rimanere sempre un po’ Peter Pan e prendersi anche un po’ in giro credo sia la formula vincente per una coppia felice. Per cui ben venga, insieme alla responsabilità l’uno nei confronti dell’altra, anche un pizzico di
DI VIAGGIARE, CONOSCERE, CRESCERE ED EVOLVERCI cosa che non bisognerebbe mai dite uguali e il mondo è bello proprio perché vario. Se fossimo tutte magre In cosa vi assomigliate di più? G: «Nella voglia di viaggiare, conoV: «Sottoscrivo! Anche lei come me è aperta al cambiamento e so che se le dicessi di scappare e cambiar vita, lo farebbe. Per fortuna sta abituando anche la piccolina a maturare una mentalità aperta. Infatti sta facendo una scuola di inglese ed è già abituata a spostarsi e viaggiare con noi. Avere come sono io, mi rende molto fortuContate prima o poi di metter su famiglia? Intendo, di allargare magari la tribù con qualche fratellino G: «Sicuramente rientra nei nostri progetti futuri, anche se per il momento abbiamo raggiunto un bell’equilibrio, siamo sereni e stiamo bene così. Siamo giovani e la vita è lunga, per cui avremo tempo e modo per
glia molto. È una bambina energica ma anche molto buona d’animo. È anche una curiosona che fa mille domande. È veramente una bambina bella come il sole, sia dentro che fuori, la mia piccola macchina del tempo in cui rivedo me stessa e le fasi della vita che io stessa ho vissuto. Con lei mi sento la persona più Che tipo di mamma sei? «Sono un po’ chioccia, perché mi piace essere una mamma molto presente, anche quando non ci sono. Programmo e calcolo, infatti, tutto al millesimo. Voglio essere con lei ciò che mia madre è stata con me. La mia, però, non è mai una presenza soffocante. La lascio sperimentare e la sto abituando a viaggiare e a essere curiosa nei confronti del mondo, in modo che possa crescere con una mentalità aperta e con meno paure possibili. Le paure è ovvio che ci siano, tutti noi ne abbiamo, ma se le spieghiamo ai nostri
E tu, invece, Vittorio, che rapporto hai
Vittorio, in un autoscatto pubblicato su Instagram per rassicurare i fan pochi giorni dopo il brutto incidente avuto a Pietra Ligure a luglio con la sua inseparabile bici. Oltre ad aver stabilito numerosi record mondiali nella disciplina di bike trial, Brumotti ha all’attivo, fra le altre cose, anche diverse collaborazioni televisive, come quella, nel ruolo di inviato, con Striscia la Notizia
ci, per cui il mio ruolo è molto discreto, perché rispetto moltissimo sia lui che lei.
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Cosa vi fa ridere di più l’uno dell’altra? condi. Se sente una parola strana trova subito l’aggancio per fare una battuta. È un vero vulcano, un uomo pieno di za quanto spassosa con chi la conosce le espressioni del viso che fa, quando scende dal piedistallo e diventa una sorta di cartone animato giapponese. Nella vita cos’è che in genere vi fa ridere di più? G: «La gaffe delle persone. Come, per esempio, quando, cosa che capita spesso anche a me, ti trovi di fronte a una persona che conosci ma della quale non ti ricordi. E lì che ti arrampichi sugli specchi per cercare di evitare la
G: «Praticamente tutto! Lavoransono tanti momenti goliardici dietro le quinte. Mi sento davvero fortunata di poter fare un programma capace di regalare un po’ di spensieratezza alle persone in un momento non facile come questo, perché il sorriso è semV: «Quello che dice Giorgia e poi mi diverte molto anche indossare i panni dei diversi personaggi che ogni tanto Da cosa dipende secondo voi il successo di Paperissima Sprint? G: «Dal fatto di essere una evergreen del sorriso, fatta di gag, papere, errori. Ingredienti che ci accomunano tutti e, come tali, ci mostrano il lato comico della realtà, di fronte al quale non
V: «Le cosa più inaspettate. Per esempio, le espressioni delle facce dei bam-
V: «Dipende dagli italiani innanzitutto, che evidentemente cercano un po’ di spensieratezza e, ovvio, da Antonio Ricci, una delle menti più illustri del-
E nel condurre un programma come Paperissima Sprint cos’è che vi diverte di più?
Entrambi avete dei corpi invidiabili. Come cercate di tenerli in forma? G: «Arrivata alla veneranda età di 32
anni, cerco di prendermene cura innanzitutto attraverso l’alimentazione. Sto attenta ai condimenti dei primi piatti e non esagero con i dolci, anche se ogni tanto me ne concedo qualcuno. stante durante tutto l’anno, soprattutto corpo libero a suon di musica insieme con una mia cara amica, con la quale diventa tutto meno noioso e ci si sproV: «Con la disciplina sia a tavola che durante gli allenamenti. È importante prendersi cura del proprio corpo, anche per un discorso legato alla salute. Oggi si fa sempre meno movimento purtroppo e non è un caso che abbiamo in Italia i bambini più obesi d’Europa, il che vuol dire che non gli si fa fare abbastanza sport e li si alimenta La parte del vostro corpo di cui anG: «Il colore della pelle, che rimane sempre leggermente ambrato anche in V: Giorgia, qual è la parte del corpo di Vittorio che ti piace di più? «Ce ne sono tante, perché è un bellissimo ragazzo. Ma se devo scegliere, dico mani e braccia, entrambi molto maschili. Raccontano moltissimo di E a te, Vittorio, di Giorgia? «Il suo fondoschiena. Il più bello del mondo! E poi i suoi occhi che, per il taglio che hanno, ricordano un po’ Chiudiamo questa nostra chiacchierata con un piccolo gioco. Giorgia, se Vittorio fosse un animale, quale sarebbe? «Un lupo, forse per il colore e il taglio dei suoi occhi. E anche perché è un animale molto istintivo, ma nello
La carriera professionale della Palmas comincia nel 2000 quando arriva seconda al concorso di “Miss Mondo”. Dopo aver raggiunto la popolarità nel 2002 nel ruolo di velina a Striscia la Notizia e diverse altre esperienze in tivù, vince nel 2011 l’ottava edizione de L’isola dei famosi, prima di approdare alla conduzione, su Canale 5, di Paperissima Sprint al fianco di Vittorio Brumotti e del Gabibbo
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Stessa domanda per te, Vittorio... «Beh, Giorgia sarebbe una pecora, perché è sarda... il mio adorabile
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ATTUALITÀ
IL GRILLO
PARLANTE
LA BUONA E LA CATTIVA NOTIZIA DELLA SETTIMANA... di Vincenzo Petraglia
SVISTE MADORNALI
WEB AMICO Chi l’ha detto che il web è perlopiù legato manca sempre e alla velocità delle cose? Ed è sempre vero che nella sua dimensione virtuale crea di fatto una distanza fra noi e il mondo reale? Per fortuna non sempre e Internet, da straordinario megafono della realtà quale è, può servire anche a smuovere le coscienze e diventare uno straordinario motore di solidarietà. Come sta accadendo con Gammy, il piccolo con sindrome di Down nato a Bangkok da una madre surrogata ingaggiata, per 15mila dollari, da una coppia di australiani per realizzare il bimba, sana, e Gammy, che soffre peraltro di una malformazione cardiaca. Gli australiani, quando scoprono, durante la gravidanza, che il piccolo è malato, chiedono alla povera re da sé al nuovo arrivato. Non può permettersi di curarlo perché occorrono migliaia di dollari ed è qui che scatta la mobilitazione sul web. Il giornale thailandese Thai Rath, che per primo ha reso nota la storia, ha lanciato, tramite Internet, la campagna di solidarietà “Hope for Gammy”, che ha già raccolto oltre 200mila dollari, la somma necessaria all’operazione chirurgica di cui il piccolo ha bisogno. Storie di egoismi e di solidarietà che si incrociano sul web.
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Che nell’Italia dei furbetti e del “fatta la legge, trovato l’inganno”, capiti di mitizzare le persone sbagliate è cosa piuttosto risaputa. Come pure che la giustizia abbia tempi lunghissimi per andare a verdetto, consentendo nel frattempo a chi ha commesso reati di continuare talvolta a fare la sua bella vita a discapito, invece, del travaglio di chi attende giustizia. O, ancora, che si tenda spesso a mescolare ruoli e valori in campo, proponendo come modelli uomini e donne che tutto potrebbero essere fuorché dei punti di riferimento per gli altri. Dinamiche tutte italiche dere. Capita così che un tipo come l’ex comandante Francesco Schettino, unico imputato per la tragedia della Costa Concordia, venga invitato dall’Università “La Sapienza” di Roma a tenere una lectio magistralis sulla gestione del panico. Lui, proprio lui, che, secondo quelle che sono le ipotesi di reato, avrebbe, proprio per panico e codardia, abbandonato al proprio destino centinaia di passeggeri sulla nave di cui era responsabile! Se è vero com’è vero che una persona non può mai essere ritenuta colpevole prima che si può che rimanere basiti e porsi interrogativi di fronte a episodi come questi, per di più promossi da istituzioni te alla dolce vita, fra ospitate e feste pseudo glamour, che certi personaggi continuano a fare, nell’attesa che la giustizia faccia (semmai) il suo corso. Ma siamo alle solite, in quest’Italia dove non di rado i furbi vengono considerati i vincenti e gli onesti... i “fessacchiotti” della situazione.
“MIAMI DIARIES” DI MARTA LOCK
FOTO MASSIMO DE CEGLIE
TRE AMICI, UN DESTINO COMUNE E LA CAPACITÀ DI USCIRE INSIEME DALLE DIFFICOLTÀ
“Miami Diaries porterà il lettore a guardare la realtà con occhi nuovi, appassionandosi alle vicende dei protagonisti...” Lena Ceglia, critico letterario e blogger “... Tra risa, pianti e scenate non potete perdervi questo romanzo ” Cristina Rotoloni, critico letterario e blogger
Libro vincitore alla XV edizione del Premio internazionale di poesia e narrativa
FRANCO TOZZUOLO EDITORE
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IMPEGNO PER GLI ALTRI ziani, spesso nelle grandi città. Ma non sono un piccolo esercito silenzioso che richiede il nostro aiuto. Dedicare anche poche ore alla settimana, negli orari più comodi per noi, è un grande regalo che possiamo donargli. Fare la spesa, accompagnarli dal medico o alla posta. Anche solo scambiare due parole con loro e fargli compagnia può cambiargli in modo sensibile la giornata.
DOVE FARLO. Per entrare anche voi nel gruppo dei volontari avete tante possibilità diverse. In primis, potete contattare la sede della Caritas più vicina o, se troppo distante, direttamente la vostra parrocchia. Ci sono poi diverse associazioni dedicate come l’Avo (Associazione volontari ospedalieri), l’associazione Dda (Difesa dei diritti degli anziani) e l’Auser. Altre realtà molto presenti e radicate sul territorio nazionale sono poi la comunità di Sant’ Egidio, il gruppo vincenziano Sant’ Elisabetta, i pionieri C.r.i. (Croce rossa italiana).
UNA CHIACCHIERA E UN PASTO CALDO: UN AIUTO A CHI DA SOLO NON CE LA FA Sono moltissime le persone che rimangono sole, soprattutto nei mesi estivi e hanno bisogno di una mano e un po’ di compagnia. Ecco come fare
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a macchina arriva puntuale e si ferma davanti al portone del condominio. Ad aspettarla, con un sacchetto in mano, c’è Primo Fiore, un signore sulla sessantina che da dieci anni dedica gran
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parte del suo tempo al prossimo. Fa il volontario per l’unione samaritana all’ospedale Niguarda e da qualche tempo anche per la Caritas Ambrosiana, distribuendo i pasti alle percibo arriva da una mensa, c’è tutto il necessario per la giornata della signora novantenne che lo attende al terzo piano, anche per scambiare calda, verdure, pane, biscotti, frutta.
COSA SI PUÒ FARE.
Come il signor Primo, sono tanti i volontari che spendono il loro tempo per aiutare i più bisognosi che fanno fatica ad andare avanti da soli. Spesso an-
VOLONTARIATO, MANCANO I GIOVANI Complici la crisi economica e la disoccupazione, nelle fasce d’età dei giovani adulti il tempo speso per la ricerca di un impiego viene sottratto a quello dedicato al sostegno degli altri. Nonostante infatti la tendenza degli italiani che si dedicano anche saltuariamente ad attività di volontariato sia di segno positivo e in crescita – secondo i dati Istat in poco meno di 20 anni si è passati dal 6,9 al 10%, circa 5 milioni di persone, cifre comunque non troppo significative se paragonate al 40% della popolazione di paesi come Olanda, Austria, Svezia o Regno Unito – l’incremento è notevole per gli ultrassessantenni (+ 7 punti percentuali dal 1993 al 2011), molto meno significativo invece fra i giovani, che si fermano a un +3%. E a guardare i numeri maggiormente nel dettaglio, la situazione appare ancora più chiara: la crescita è di 6 punti percentuali fra i 18-19enni, di poco più di mezzo punto percentuale nella fascia dai 35 ai 44 anni.
PUNTI DI VISTA
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Da elemento trainante di un’economia a oggetto di - potenziale - distruzione. È il prosecco, croce e delizia della Marca Trevigiana, idromele che ha fatto la fortuna di una terra di lavoratori. Da qualche giorno, però, il nettare di Bacco e le sue viti sono sotto processo: i troppi terrazzamenti, aumentati vertiginosamente negli anni, sembrano essere stati la concausa della morte di quattro persone, avvenuta a Refrontolo, provincia di Treviso, a seguito dell’esondazione del torrente Lierza per una bomba d’acqua caduta nella zona. Condizioni avverse, precipitazioni eccezionali, aumento dell’azione umana: elementi che sembrano aver creato un tappo colpevole di aver distrutto un paese. Si sarebbe potuta evitare una tragedia del genere? La risposta, ad oggi, è una sola: al prosecco l’ardua sentenza.
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VOCI A CONFRONTO
MONDIOPPOSTI di Vincenzo Petraglia
SCRITTRICI A CONFRONTO
Melissa P., l’autrice venuta alla ribalta, giovanissima, con lo “scandaloso” 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, e Alessandra Sarchi, dalla cui penna sono nati romanzi molto apprezzati dalla critica. Sguardi diversi su sentimenti, scrittura e femminilità
© Sergio Bettini
MELISSA P. «Nei romanzi i sentimenti passano al setaccio della ragione. Non sono mai sentimenti nella vita sono sempre più autentici che nei romanzi, ma nei romanzi lo scontro fra ragione e sentimento è interessantissimo. Credo che cercano di più nei libri. Anche l’identite. Sapere che non si è sole, che altre donne condividono esperienze, idee, sentimenti e sogni identici ai tuoi, riesce a creare una relazione fra chi scrive «Essendo anche astrologa, mi piace molfemminile con la Luna. Uomo è energia vitale, è coraggio, è autodeterminazione. Così come l’uomo ha piccole quantità di donna dentro di sé, la donna contiene
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ALESSANDRA SARCHI Quanto contano i sentimenti nei romanzi e nella vita e cosa cercano le donne nei libri? Sogno, realtà, comprensione, identificazione?
«I sentimenti sono importanti quanto i pensieri, strettamente intrecciati. Siamo sempre, in una qualche misura, sconosciuti a noi stessi e quindi
Come vedete l’uomo, alter ego del mondo femminile che raccontate nei vostri romanzi?
«Cerco di entrare nella testa dei miei personaggi maschili così come faccio con quelli femminili e di renderli credibili e verosimili, per questo osservo molto attentamente i comportamenti degli uomini perché di una donna mi è
come funzioniamo. È normale, quindi, aspettarsi dalla lettura una chiave in più per comprenderci. Secondo me le donne nei libri cercano esattamente la rappresentazione della vita in termini realistici ma anche il suo contrario, perché la letteratura è entrambe le cose, possibilità di dire la realtà, ma
«Perché nell’era di YouPorn, dove l’immagine prende il posto della storia trama, oggi ridotta all’osso – la letteratura, volente o no, si è dovuta adeguare. La moderna letteratura erotica è fatun tempo, però, si sognava il principe azzurro, oggi si sogna l’uomo d’affari un po’ sadico capace di regalare piaceri straordinari. Cambia la forma dei so-
«Uno scrittore non deve mentire, non è. Anche se dovesse scrivere un libro di fantascienza, deve ascoltare continuamente la propria voce e non lasciarsi contaminare da nient’altro. Se la scrittura è terapeutica? Direi proprio di sì! Scrivere è come meditare. La meditazione guarisce, quindi anche la scrittura ha questo potere. Tutto ciò che è disci-
«Il nostro Paese è in evidente declino. Non mi piace, non mi sento a mio agio. Tutti si comportano come se dovessero perdere qualcosa da un momento all’altro e, purtroppo, il più delle volte è così. Quindi, guidati dall’ansia, sono la cultura, gli amici, qualsiasi cosa sia davvero importante. La gente è esasperata e privata di ogni forza per combattere. Abbiamo perso vitalità. Sarebbe bello che l’Italia cominciasse una sedu-
Perché negli ultimi tempi c’è questo boom di storie intrise di sensualità, talvolta con scene di sesso descritte in maniera anche molto cruda?
«Credo sia un fenomeno che investe la letteratura come gli audiovisivi. Ritengo che scrivere bene di sesso sia molto
Quali sono le qualità che un bravo scrittore deve avere? Ed è vero che la scrittura può essere terapeutica?
«La curiosità è fondamentale per chi scrive. Interessarsi alle vite altrui, diverse dalle proprie, immaginarle e cercare di conoscerle è la premessa per poterle raccontare. Credo che la
senza cadere nei luoghi comuni, entrare nell’universo percettivo senza farsene irretire, essendo più di tutto capaci di non annoiare. Trovo che la maggior parte delle scene di sesso di cui sono infarcite le storie con il solo scopo di catturare il lettore siano noiose e talvolta neppure davvero necessarie a ciò che
nella diversità facendone racconto. Se è terapeutica? Certo, come ogni forma contenuti della psiche, esternandoli. Non scrivo per curarmi, ma la scrittura rende di certo la mia vita psichica e
Come vedete, in generale, la situazione itaiana?
«Qualsiasi problema nel nostro Paese è a mio avviso un problema politico, e per politico intendo di programmaziore la nostra memoria storica e a farne tesoro per costruire un nuovo futuro. Parlando di letteratura, credo che un pubblico colto sia anche un pubblico critico. Oggi sembra, invece, prevalere la dittatura del “mi piace istantaneo”, poco motivato e forse destinato a durare ancora meno. La letteratura è, inve-
MELISSA P.
ALESSANDRA SARCHI
Salita alla ribalta con il romanzo erotico autobiografico 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire (Fazi Editore, 2003), campione di vendite pubblicato in ben 42 nazioni e che tanto scandalizzò, Melissa Panarello, più conosciuta come Melissa P., classe 1985, è catanese e ha al suo attivo già diversi libri. Tra questi, L’odore del tuo respiro (2005), In nome dell’amore (2006), Tre (2010) e In Italia si chiama amore (2011).
43 anni, nata a Brescello, in provincia di Reggio Emilia, ha pubblicato nel 2008 la raccolta di racconti Segni sottili e clandestini e, nel 2012, Violazione, il suo romanzo d’esordio con l’editore Einaudi Stile Libero, che ha ricevuto diversi riconoscimenti, fra cui il premio Paolo Volponi Opera prima in memoria di Stefano Tassinari. Il 18 marzo 2014 è uscito il suo secondo romanzo, L’amore normale, sempre con Einaudi Stile Libero.
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STORIE REALI
QUANDO LA GAFFE
è reale
Le figuracce principesche passate alla storia di Chiara Mazzei
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n famiglia abbiamo tutti almeno un componente che si esibisce sempre in drammatiche
più impensabili riesce, con un semplice commento o una mossa sgraziata, a generare la situazione più imbarazzante che ci si possa sognare. Viviamo la loro presenza a certi eventi con un timore ai limiti dell’angoscia, perché abbiamo la certezza che, sul più bello, loro diranno o faranno qualcosa di assolutamente fuori luogo. Molto probabilmente, a questo punto, vi saranno già venuti in mente il cugino di terzo grado, il nipote della cugina, o, se siete più sfortunati, sappiate che siete in buona compagnia. E se può esservi di consolazione, pensate che almeno voi non avete uno stuolo di paparazzi appostati per cogliervi in re negli abissi per la vergogna, almeno, potete farlo in modo appartato. Se appartenete a una qualche famiglia reale, di cui l’Europa pullula, non potete dormire sogni tranquilli. Perché alla prima mossa falsa, qualcuno sarà lì, pronto ad immortalare vostro marito in un che fa dei versi scimmieschi alla volta di una fanciulla.
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cia reale che farà impallidire le gesta dei nostri incauti familiari.
svastica? E che dire di quando, nel 2012, il principe si è fatto fotografare come mamma lo ha fatto in una stanza di albergo a Las Vegas, dopo una partita a poker
DALLA BIBBIA SECONDO HARRY. FIGURACCE IN glaciale Elisabetta all’ennesima pessima PERFETTO STILE BRITISH Quando si parla di bucce di banane, la saperlo, ma è facile immaginarlo. Se non laurea ad honorem va senza dubbio alcuno al buon principino Harry. L’esuberan- sua maestà la nonna, l’ammissione di un te secondogenito giovanissimo Harry, del principe Carnel 2002, di aver fatto lo e Lady Diana, uso di alcolici e mariinfatti, ha deciso juana, ben sotto l’età di rimanere coeconsentita dalla legge. rente alla trazioCon la povera Elisane popolare che betta II d’Inghilterra vuole che il rosla sorte si è accanita so sia malpelo. in modo particolaA volte viene da re. Proprio a lei che domandarsi se le come massima manifestazione di anarchia racce cui dà vita indossa cappellini di siano ponderate colori sgargianti o a lungo e messe asimmetrici, il destiin atto o realno, oltre a un nipote Filippo, duca di Edinburgo mente siano descapestrato, ha donato gli scivoloni ineun marito che si può vitabili. Tutti ricordiamo la sua brillante - è duca di Edimburgo e re del fuori luociale nazista per una festa di Carnevale. go. Ricordiamo, con sgomento, quando, Del resto, perché vestirsi da gondoliere facendo visita a una suola di Cardiff per o Uomo Ragno, quando si può comoda- ragazzi non udenti, disse candidamente mente sfoggiare una divisa con tanto di «Non mi sorprende che siate sordi, la
Vittorio Emanuele di Savoia con la moglie Marina Ricolfi Doria
fabbrica qui accanto fa un rumore insentito. E come dimenticare quando,
un viaggio in Australia domandò allegrabilmente con la bellissima e celeberrima attrice Cate Blanchett, le domandò quale lavoro facesse. Lei rispose che lavorava nell’industria del cinema. Al che FilipSa, a casa abbiamo un apparecchio per i dvd e credo che non funzioni. C’è un cavo che esce da dietro. Sa mica dove (chiamiamola così). DALLA SPAGNA CON FURORE Se le gaffe britanniche ci hanno fatto rabbrividire, è bene spostare un momento lo sguardo sui nostri amici spagnoli. Re Juan Carlos di Spagna, infatti, grazie alla sua carriera di latin lover ha colleSi dice che abbia avuto, in vita sua, ben 1500 amanti. Amante più, amante meno, la sua condotta ha sempre gettato vergogna sulla casa reale spagnola, nonché una massiccia dose di solidarietà Una su tutte, la gaffe del safari in Africa nell’aprile 2012. Primo perché compie un costosissimo viaggio come se il suo
Paese non fosse pieato in due dalla crisi. Secondo, perché va a cacciare elefanti, tirandosi addosso (a ragione) le ire fu-
Emanuele di Savoia in più occasioni. Parole che ci hanno fatto quanto meno rimanere perplessi. Nel corso di un’in-
Terzo, perché si fa beccare con l’amante tedeschissima Corinna, più giovane di lui di trentanni. Quarto, perché nel corso del safari si rompe pure un’anca. Senza parole.
era stato favorevole alle leggi razziali, cercando si scansare la patata bollente lando tutto intero sulla buccia di banana concludendo che quelle leggi «non
GAFFE NORDICHE E DI CASA NOSTRA Il premio per la gaffe più simpatica spetta di diritto al buon principe Henrick, consorte della regina Margrethe II di Danimarca. A valergli il premio, la sua mise durante la serata di festeggiadella moglie splendidamente vestita in un trionfo di verde, lui dimenticava rovinosamente di tirare su la cerniera dei pantaloni. La foto con la “patta” aperta ha fatto il giro del mondo. Un grande classico, quello della patta aperta, sempre spassosissimo. E a rendere ancora più ilare lo scatto è l’espressione tutta lanone d’oro e tanto di guanti bianchi. Un’eleganza quasi impeccabile. Ma, come si suole dire in modo molto saggio, è bene guardare in casa proprio prima di giudicare gli altri. Anche noi italiani possiamo vantare una mezza famiglia reale foriera di grandi gaffe. Impresse nelle nostre memorie, le parole rilasciate ai microfoni da Vittorio
Il principe Harry, secondogenito del principe Carlo e Lady Diana
Juan Carlos di Spagna ha abdicato lo scorso giugno in favore del figlio Felipe
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ESTATEin bianco di Federica Piacenza
RETRĂ’ Monica Bellucci, a passeggio in Costa Azzurra, sceglie uno scamiciato candido stretto in vita, abbinato a zeppe ton sur ton e cappello traforato a tesa larga. Diva anche fuori dal set.
SOFISTICATA Caterina Balivo, per un giro di shopping in cittĂ opta per un abitino in cotone leggero impreziosito da lavorazioni pizzate di un giallo tenue.
MINIMAL CHIC Chiara Mastroianni docet! Alla sfilata di Dior Haute Couture a Parigi, la figlia di Catrine Deneuve e Marcello Mastroianni lascia senza fiato in un tubino bianco candido. Mai troppo stretto. Mai troppo corto. Perfetta.
STILOSA È il mix & match che fa la differenza. Certo combinare stili e colori non è per tutti, ma il bianco è quasi sempre garanzia di successo. Lo sa bene Jennifer Esposito che rende unico un semplice smanicato con una cintura a vita in cuoio, decoltè maculate e spolverino ultra leggero a contrasto.
MODA PERSONAGGI TROPEZIENNE Uma Thurman di passaggio a Le Club 55 di Saint Tropez, decide per cappello in paglia, maxi occhiali e vestiti chiari per ripararsi dal solleone. Strepitosa giacca-kimono con fiori a contrasto.In tinta anche la figlioletta Luna.
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DORATA Bianco e oro per Jennifer Lopez che rilancia e punta su ancora più luce per il suo tubino. Cintura rigida, decoltè e borsa rigorosamente dorati.
Colore chiave dell’estate, must della calda stagione da sempre. IRRINUNCIABILE BIANCO! In vacanza come in città vince su tutto. 45
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MODA LOOK
SFILATA SERGEY GRINKO PE 2014
bianco ESSENZA di luce
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Il passepartout estivo per eccellenza non va in vacanza, anzi si propone come UNIONE PERFETTA tra tocchi dorati, silver e giochi di colore vitaminici.
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di Federica Piacenza
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1. Pochette morbida Fedorami 2. Tronchetto spuntato bianco nero e verde Diego Dolcini 3. Pochette in pelle metallizzata Roberto Verino 4. Pochette rettangolare a fantasia giallo su nero John Richmond 5. Sandalo dorato a gabbia Gianna Meliani 6. Pochette rigida oro Escada 7. Abito in cotone ricamato Escada 8. Pochette fucsia e panna Dirk Bikkembergs 9. Chanel in pvc e pelle silver Filippo Gabriele 10. Pochette rigida argentata Roberto Verino 11. Sandalo bicolor menta e argento Gaetano Perrone
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MODA
AL NATURALE In paglia, corda, sughero o vimini, ecco le borse dell’estate 2014. Sdoganate dal solo utilizzo da spiaggia, sono perfette anche per la città.
Una borsa
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PER LA VITA
di Federica Piacenza
Si chiama B.LIVE la nuova shopping Coccinelle.
Rosario Dawson
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Nate dal continuo impegno nel sociale di Coccinelle, questa volta la collezione charity è a sostegno del progetto Il Tempo Magico, contenitore che unisce un’idea della Fondazione Magica Cleme in collaborazione con Associazione Bianca Garavaglia con lo scopo di creare
ROBE
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1400 borse reversibili in pelle stampa pitone metal da un lato e nappa morbidissima dall’altro. Adatte per ogni occasione, sono il giusto compromesso da far entrare in valigia. Glamour e capientissime per il giorno, luminosissime e chic per la sera, e soprattutto fanno brillare anche il cuore.
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sibilità ad altri giovani in cura di bene-
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all’interno di alcuni Istituti Ospedalieri delle attività riservate agli adolescenti a cui è stato diagnosticato un tumore. Il Tempo Magico, in particolare, viene realizzato presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano nell’ambito del Progetto Giovani e del San Gerardo di Monza. I ragazzi hanno collaborato con Coccinelle nelle fasi di realizzazione della borsa, hanno curato la personalizzazione del packaging e ideato delle frasi speciali da inserire all’interno delle borse per trasmettere a coloro che le acquisteranno il loro messaggio positivo di forza e speranza. B.LIVE: “essere, vivere, credere”. Le B.LIVE Bag sono disponibili dal mese di luglio nelle boutique Coccinelle ed il progetto continuerà nella prossima PE 2015 con una nuova edizione e una nuova palette colori. Parte del ricavato ziative del progetto, dando così la posEva Longoria
B.LIVE è un brand di moda, ma soprattutto un pensiero ed un modo di vivere con forza e passione. Moda & charity. L’unione fa la forza. Perché quando la moda ci mette il cuore, la creatività e la passione diventano stimolanti strumenti di sensibilizzazione per importanti iniziative sociali.
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BELLEZZA
SOLE MON AMOUR
i trucchi per prolungare i benefici delle vacanze Finalmente sono arrivate le vacanze, le giornate sono lunghe, possiamo rilasdona. Il sole, infatti, è un grande alleato poiché fa aumentare la produzione di serotonina (ormone del benessere), stimola la produzione di vitamina D, essenziale per le nostre ossa, allevia molte malattie cutanee, quali psoriasi e dermatiti, e ci fa sentire più belle. Questo è il momento ideale per adottare alcuni piccoli accorgimenti giornalieri che ci permetteranno che al nostro rientro in città.
di Manuela Blandino COSMETOLOGA
CONSIGLIO Nei cosmetici la texture indica la consistenza di un prodotto, cioè quale tipo di sensazione tattile si otterrà dopo l’applicazione sulla pelle di una crema, un balsamo ecc. Oggi esiste un’ampia scelta di creme viso con texture specifiche per i vari tipi di pelle e e di stagioni. D’estate scegli una crema-gel leggera, idratante e di facile assorbimento. D’inverno opta per una crema viso dalla texture nutriente e protettiva.
DETERGERE, IDRATARE E PROTEGGERE LA PELLE
AL MATTINO: prima di goderci il sole applichiamo, su tutto il viso e il corpo, un buon prodotto solare con fattori di fototipo cutaneo. ore ripetiamo l’applicazione del prodotto solare perché il sudore, l’acqua o il semplice contatto con l’asciugamano può far sparire la protezione. Vaporizziamo il corpo ed il viso con nebulizzatori di acqua dolce o termale, gradevoli ed utili per abbassare la temperatura corporea e prevenire una eccessiva disidratazione della cute. DOPO I BAGNI IN MARE O IN PISCINA: sciacquiamo bene la pelle per eliminare la salsedine senza utilizzare saponi o bagnoschiuma e applichiamo nuovamente il prodotto solare su tutto il viso e il corpo. LA SERA: Dopo una doccia ristoratrice, utilizziamo per il corpo prodotti idratanti e per il viso scegliamo sieri intensivi ad effetto idratante e anti-age, utili per prevenire l’invecchiamento cutaneo causato dai raggi UV, ed una buona crema viso dalla texture fresca e leggera. Orientiamoci verso una nuova generazione di prodotti idratanti con formulazioni in grado di veicolare nell’epider-
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per mantenere la pelle compatta, vellutata e luminosa. Estratti di micro-alghe blu, acido ialuronico, burro di karité, olio di argan, vitamina E e antiossidanti sono fra i migliori principi attivi indispensabili per normalizzare il delicato equilibrio cutaneo e prevenire il photo-aging (in-
vecchiamento cutaneo precoce causato dall’esposizione al sole).Aiutiamo la nostra pelle a prevenire la disidratazione assumendo, durante il giorno, porzioni di loro elevata ricchezza di acqua, sali minerali e vitamina A, albicocche e uva per la loro elevata concentrazione di antiossidanti e beviamo molta acqua. Questi piccoli accorgimenti proteggono la pelle dalla disidratazione, dall’ispessimento e dalla secchezza e l’abbronzatura, al nostro rientro, sarà più luminosa e duratura.
MY SKIN CREMA IDRATANTE INTENSIVA VISO essence - www.essence.eu/it Stop alla disidratazione! Crema viso dalla texture fresca e leggera, si assorbe rapidamente e dona alla pelle un immediato comfort. Ideale dopo una giornata di sole. La speciale formulazione è arricchita con olio di nocciolo di pesca, burro di karité, vitamina E, estratto di melograno e di bambù. Non contiene siliconi, parabeni e coloranti. Protegge efficacemente la pelle rendendola radiosa, intensamente idratata e vellutata!
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Chi lo ha detto che i pirati sono cattivi?
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PERSONAGGI TV
BACIAMO LE MANI, IL CORAGGIO DI DUE DONNE CONTRO LA MAFIA
al 27 agosto, infatti, Canale5 ripropone le repliche in prima serata
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tunno ha sbancato gli ascolti di Canale5 tenendo incollati alla tv quasi cinque milioni di
continui colpi di scena e all’ottima caratterizzazione dei personaggi. Si tratta di Baciamo le mani - Palermo-New York 1958, in prima serata su Canale5 ogni merFilm (la stessa de L’onore e il rispetto) è ambientata agli inizi degli anni ‘60 tra la Sicilia e l’America e racconta la storia di due donne coraggiose, Ida (Sabrina Ferilli) e Agnese (Virna Lisi) che, in maniera diversa, cercano è costretta a scappare da don Cesare Romeo, un boss locale che le uccide il marito e tenta di eliminare anche lei. Rimasta vedova, lascia Palermo insieme al suo bambino per cercare una
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nuova vita a New York, a Little Italy. Lì la sua vita si intreccerà con quella di Agnese, quando sposerà uno dei suoi famiglia hanno però un problema con mai adulti, è la proprietaria di una redditizia macelleria sulla quale ha messo gli occhi Gillo Draghi (Burt Young), due donne si scontreranno spesso, per via della loro diversità, ma si troveranno alleate quando don Gillo ucciderà punto Ida e Agnese si troveranno unicittà. A contribuire al successo della brina Ferilli, due tra le più amate e popolari attrici italiane, tornate a recitare insieme a distanza di diversi anni dalla miniserie Le Ali della Vita e Le Ali della Vita 2. Secondo indiscrezioni, la Lisi
della Ferilli e quest’ultima avrebbe accettato il ruolo proprio perché nel cast
NEL CAST, LA STAR AMERICANA
Il boss Gillo Draghi è interpretato da Burt Young, nome d’arte di Gerald Tommaso De Louise, attore statunitense di origine italoamericana. Noto al grande pubblico nel ruolo di Paulie Pennino, il cognato e amico di Sylvester Stallone nella saga di Rocky che gli valse una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista, si era già fatto notare nel capolavoro di Sergio Leone C’era una volta in America. Già apparso in diverse serie televisive americane come Miami Vice e i Sopranos, Burt Young ha accettato di far parte del cast di Baciamo le mani, recitando anche in italiano. Diverse scene, tuttavia, sono state girate in inglese con l’intento
VIRNA E SABRINA I VOLTI PIÙ AMATI DEL PICCOLO SCHERMO
A separarle ci sono quasi trent’anni di differenza, ma incarnano due tipi di donna e di attrice complementari: eterea e ancora bellissima una, prorompente e genuina l’altra VIRNA LISI, DONNA E ATTRICE DAL FASCINO INTRAMONTABILE
Compirà 78 anni il prossimo 8 novembre ma il suo fascino non conosce età. Donna che fonde l’eterea presenza femminile tipica delle dive, con una notevole intelligenza di scelte recitative, Virna Lisi (nome d’arte di Virna Pieralisi) è una delle attrici italiane più amate di sempre. Nata ad Ancona ma vissuta per lungo tempo a Jesi prima di trasferirsi a Roma con la famiglia, la Lisi diventa familiare al grande pubblico nel 1957 con gli sketch pubblicitari all’interno della storica rubrica televisiva Carosello e lo slogan tormentone del dentifricio Chlorodont, “con quella bocca può dire ciò che vuole”. Negli anni Sessanta la bella Virna va incontro alla vera fama, recitando accanto a grandi interpreti della commedia all’italiana come Totò, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. Chiamata ad Hollywood, dove Monroe, la Lisi ha recitato accanto a Jack Lemmon, Tony Curtis e a Frank Sinatra che, per lungo tempo la corteggiò ma senza successo. Per ben 53 anni, infatti, Virna è stata saldamente legata all’architetto romano Franco Pesci, scomparso nel 2013 dopo una lunga malattia. Riceve nel tempo diversi riconoscimenti, tra cui due David di Donatello, un Prix d’interprétation fémininea Cannes e sei Nastri d’argento (record che condivide con Margherita Buy). Dopo una lunga assenza, negli anni Duemila torna in auge come protagonista di
SABRINA FERILLI, GENUINA BRAVURA
Naturale, prorompente, verace. Sono questi gli aggettivi che vengono subito in mente quando si parla di Sabrina Ferilli, la prova vivente che talento e coraggio fanno la fortuna. Cinquant’anni appena compiuti e una faticosa gavetta alle spalle, Sabrina ha vinto tre Nastri d’argento, un Globo d’oro, tre Ciak d’oro e numerosi altri premi e riconoscimenti, incluse tre candidature ai David di di una casalinga casertana, con il tempo Sabrina è riuscita a scrollarsi di dosso i pregiudizi legati alle sue semplici origini e all’inad attrici come Anna Magnani, emblema dell’italiana popolana e combattiva. In quasi trent’anni di carriera, alternandosi tra cinema, teatro e televisione, Sabrina ha saputo conquistare registi, attori e pubblico con la sua simpatia e la sua naturalezza. Ancora oggi, la sua televisive. Basti pensare a Commesse del 1999, a Le ali della vita del 2000 e ad Anna e i cinque del 2008, serie tv così apprezzate dal grande pubblico da vivere una seconda stagione.
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PERSONAGGI TV
foto Agi
QUEI COLLEGAMENTI DIFFICILI Elisabetta Margonari ha un ruolo difficile: quello di non trasformare gli interventi della gente nella solita valanga di accuse, il più delle volte giuste ma sempre uguali, sentite e risentite. Classe 1968, inviata di punta del Tg3, dice di “esserci abituata. Faccio l’inviata da tanti anni, è il ruolo ne quale sono più preparata”. In bocca al lupo! foto Ivan Palombi
IL TALK SHOW AI TEMPI DEL ROTTAMATORE Mia Ceran, assieme a Marianna Aprile ed Elisabetta Margonari, conduce Millennium, il nuovo programma di Rai 3 dedicato alla politica e all’attualità. È già cominciato il dopo-Ballarò?
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re donne per riempire il vuoto estivo lasciato da Ballarò. Tre donne per il dopo-Floris su Rai 3, dopo il passaggio del conduttore alla scuderia di La7. E già si fa il loro nome per la conduzione del nuovo talk show politico della terza rete di viale Mazzini. Ma da chi è composto questo “tridente”? Da Mia Ceran, Marianna Aprile ed Elisabetta Margonari, che dal 15 luglio conducono Millennium, tutti i martedì alle 21,05. L’idea, un po’ professorale, è quella di analizzare i processi epocali che contraddistinguono il nuovo millennio, utilizzandoli per leggere i fatti dell’attualità. Politica, economia, famiglia, immigrazione. In studio Mia Ceran, già conduttrice, sulla stessa rete, di Agorà
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sarà lei il successore di Floris. Nata a Treviri, in Germania, da genitori italiani, ha vissuto a lungo anche negli Stati Uniti prima del suo trasferimento in Italia. Con i suoi 28 anni è la più giovane conduttrice del nostro panorama televisivo. Ha lavorato a Mediaset (Tg5, Matrix, Studio aperto) e La7 (L’Aria che tira e In Onda), prima del suo approdo in Rai, dove ha condotto Agorà. Giovane, bella, brava, ex Meperfetta per la Rai ai tempi del rottamatore Renzi. Accanto a lei Marianna Aprile, giornalista di Oggi; e, in collegamento, la giornalista del Tg3 Elisabetta Margonari, che avrà anche lei una sorta di “studio esterno” con tanto di ospiti. Il collegamento con la Margonari non è
Millennium, infatti, si apre con un’ “In3vista”, in cui le conduttrici sottopongono il politico o il personaggio di turno al tiro incrociato delle domande. Ci sarà anche un’apertura ai telespettatori da casa, che potranno intervenire utilizzando Twitter. Anche gli elementi di continuità con Ballarò, però, sono evidenti. A cominciare dalla presenza dei sondaggi dell’istituto Ixè di Robercon la conduzione a tre il rischio – con i tweet da casa – è che il chiacchiericBeppe Grillo o chi per lui, un giorno, a Millennium”...
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ro va r S t i Re o f c i c e ve ga f o la Ph rire n q rrai t i i l i m ue qu p o u s al Ma n ta ch r t ri riv e o i n t ua i s ra ’s l ta di Lu xu ry
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Come nascono le ispirazioni di AD? Spesso partono da una suggestione che rielaboro mentalmente fino a quando non trovo una mia chiave interpretativa di ciò che per me è la moda. Nella mia visione la moda, infatti, è sia un punto di partenza, sia un punto di arrivo. Tutte le persone che vogliono sentirsi belle seguono la moda. Le stesse persone che vogliono ottenere il massimo dal proprio aspetto cercano un punto di arrivo nel fashion, ma la personalità di ogni individuo, come la moda è in continua evoluzione e le esigenze cambiano rapidamente. Le continue ricerche di noi hairstylist, degli stilisti della moda, le ispirazione prese dallo street style, dal cinema, dalla musica etc, nella mia testa si mischiano e si ricompongono come le pietruzze colorate in un caleidoscopio: da un’idea nasce un'altra idea .È come un libro: letta la prima pa-
gina seguono tutte le altre che creano un filo conduttore. Un’ ispirazione ne porta un'altra, così come accade da millenni per tutto ciò che, in tutti i settori, l’uomo ha costruito. Il team AD elabora uno stile, non solo un semplice taglio e colore. Lavoriamo per ottenere un look positivo e su misura . Il nostro obiettivo è fornire ai clienti il massimo del lusso in termini di professionalità e competenza, nell’esecuzione di un taglio curato e personalizzato e di una colorazione ad hoc. Per ottenere questo risultato ci avvaliamo anche di prodotti di alta gamma come il brand Philip Martin’s che ha realizzato una esclusiva linea organica in grado di minimizzare il rischio di allergie. Ti consigliamo di venire a trovarci per un semplice consiglio. Se, invece, hai voglia di un cambiamento totale di look, affidati alle mani esperte di AD.
Cos’è un hair stylist? è difficile dire se l’hair stylist è un ceatore o un interprete delle mode. Sicuramente, come ogni stilista, conosce e valorizza gli elementi iconici del passato, perchè non vada perduta la memoria della bellezza, che come un filo di luce e armonia percorre la storia dell’uomo. Tuttavia il processo attraverso il quale lo stilista attinge al repertorio e reinterpreta i rapporti, le linee e gli stili, ha una forte componente creativa, nella quale può manifestare il talento artistico dell’autentico stilista. Proprio in questa dimensione creativa si esprime la personalizzazione ch caratterizza l’hair styling secondo Alberto De Nisi: attraverso lo studio delle caratteristiche individuali, le proporzioni degli stili classici sono miscelate in tagli e colorazioni contemporanei ed innovativi, infiniti ed irripetibili, ma sempre “ creati su misura”. Alberto De Nisi
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CINEMA
TOM WILKINSON, UNO SPOGLIARELLISTA ALLA CORTE INGLESE
LA RAGAZZA DEL DIPINTO,
LA FORZA DI UNA DONNA CONTRO LA SCHIAVITÙ
Il coraggio di una donna di colore diventata simbolo della modernità. Nelle sale dal 28 agosto, la vera storia di Dido Belle
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iretto dall’inglese Amma Asante, vincitrice nel 2004 del Bafta come miglior regista esordiente con A Way of Life, e prodotto da Damian Jones (The Iron Lady), La ragazza del dipinto è un dramma storico che vede nel cast alcuni tra i più acclamati attson e giovani promesse del cinema britannico come Sam Reid e Tom Felton. Ambientato nell’Inghilterra di inizio Ottocento e ispirato alla vera di un rinomato Capitano della Royal uscirà nelle sale italiane il 28 agosto. Quando la madre muore, Dido (Gugu Mbatha-Raw) ha solo sei anni e contro ogni previsione, l’ammiraglio Sir John Lindsay (Matthew Goode) decide di portarla in Inghilterra e farla
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crescere nella sua casa di famiglia di Kenwood nell’Hampstead. Qui viene re educata e cresciuta come la cugina Elizabeth, con tutti i privilegi di una ragazza nelle cui vene scorre sangue nobile. Una volta divenuta donna, però, Dido non riesce a trovare marito per via del colore della sua pelle ed è costretta a confrontarsi con le barriere di razza e classe. Ma la giovane si dimostrerà pronta a fare il primo decisivo passo verso la modernità, diventando un vero e proprio strumento della campagna di sensibilizzazione tato al Festival di Toronto nel 2013, dove è stato salutato favorevolmente nel Regno Unito con il titolo Belle ed è stato girato tra l’Isola di Man, Oxford e Londra.
Riservato, schivo e profondamente british, Thomas Jeffrey Wilkinson è considerato uno dei migliori attori inglesi degli ultimi trent’anni. Nato nel 1948 a Leeds, nel West Yorkshire - dopo l’adolescenza trascorsa in Canada dove la famiglia si era trasferita per problemi economici - Tom Wilkinson torna in Gran Bretagna per laurearsi in Letteratura Inglese e Americana all’Università del Kent, a Canterbury, e per iscriversi successivamente all’Accademia Reale d’arte drammatica di Londra. Dalla metà degli anni ‘70 è attivo sia in televisione che al cinema: prima con piccoli ruoli e poi nei panni di personaggi sempre più di rilevo che lo portano, gradualmente, a conquistare il favore del pubblico. Trova la consacrazione a livello mondiale nel 1997 grazie all’esilarante interpretazione di uno dei sei disoccupati strippers in Full Monty – Squattrinati organizzati di Peter Cattaneo, con cui ha vinto un Bafta come migliore attore non protagonista. Attore versatile, sfrutta il tocco ‘british’ in ogni sua interpretazione, uscendone sempre in modo raffinato, sia che si metta alla prova in commedie che in film drammatici. Per i suoi meriti artistici, nel 1995 è stato insignito dalla regina Elisabetta del prestigioso Obe (Officier of the order of the British Empire).
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LA MACCHINA DEL TEMPO
di Stefano Fisico
1962 VIAGGIO A RITROSO FRA MUSICA, CURIOSITÀ E PERSONAGGI LA SCOMUNICA DI FIDEL
Il 3 gennaio 1962 Papa Giovanni XXIII scomunica Fidel Castro. La motivazione risiede in un decreto emanato nel 1949 da Pio XII, che vieta ai cattolici di appoggiare la “dottrina del comunismo materialista e anticristiano”. Il dittatore cubano sembra non dare troppo peso alla cosa, ma lo scopo del provvedimenstegno dei cattolici cubani a Castro.
Benvenuto a... Nel nascono:
1962
16 GENNAIO
Jim Carrey
INCREDIBILMENTE HULK
Il 10 maggio del 1962 la Marvel lancia in edicola il debutto del fumetto L’incredibile Hulk, personaggio che entrerà nell’immaginario collettivo come la parte più istintiva e brutale di ognuno di noi. Il verdissimo Hulk, infatti, rappresenta il lato più istintivo e rabbioso del mansueto scienziato Bruce Banner, portato felicemente sul grande schermo da Edward Norton nel 2008 e, meno felicemente, da Eric Bana nel 2003. Ai mondiali di quest’anno abbiamo rispolverato il ricordo dell’eroe della Marvel grazie al calciatore brasiliano Givanildo Vieira de Souza, noto alle folle come Hulk a causa della grande passione del padre per la serie tv.
IL MIRACOLO DELLA PRIMA TRASMISSIONE SATELLITARE
La mattina del 23 luglio 1962 in diretta sulla RAI, il telecronista Luca Di Schiena saluta l’avvenuta trasmissione del primo collegamento televisivo via satellite tra USA ed Europa. Da Cape Canaveral viene lanciato il satellite americano Telstar, che consentirà il miracolo delle prime trasmissioni radiotelevisive tra i due continenti.
LA COMPARSA DI DIABOLIK
Sempre rimanendo in tema di fumetti il Diabolik , frutto della fantasia delle sorelle Angela e Luciana Giussani, che nella scelta del nome si sono ispirate a un fatto di cronaca nera avvenuto a Torino del cadavere di un operaio della Fiat, al quotidiano La Stampa erano iniziate ad arrivare una serie di lettere che lo pseudonimo Diabolich. Da qui si è delle Giussani.
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Attore, comico e doppiatore, James Eugene Redmond Carrey è celebre per la sua versatilità e il suo talento nell’interpretare ruoli comici e drammatici con la stessa verve e intensità recitativa.
18 MARZO
Massimo Giletti Nato a Torino, dopo la laurea in Giurisprudenza intraprende la carriera giornalistica, esordendo come conduttore televisivo in Rai nel 1994 con Mattina in famiglia.
03 LUGLIO
Tom Cruise
Da pilota dell’aeronautica americana ad agente speciale della CIA, la consacrazione arriva con Nato il 4 luglio, capolavoro drammatico di Oliver Stone, con cui nel 1990 ottiene la sua prima nomination agli Oscar e conquista il Golden Globe. Attore più pagato di Hollywood nel 2012 (con 75 milioni di dollari guadagnati), è noto per la sua adesione alla setta religiosa Scientology.
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MUSICA
L’AMORE PURO DI ALESSANDRA... PER I SUOI FAN! di Stefano Fisico
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LA GIOVANE CANTANTE SALENTINA, CHE ACCENDE L’ESTATE IN VARIE CITTÀ D’ITALIA COL SUO TOUR, CI RACCONTA PERCHÉ NON TRADIREBBE MAI LA FIDUCIA DI COLORO CHE LA AMANO
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estate è un periodo ricco di festival musicali e concerti: in tutto lo stivale sono tantissime le serate che gli italiani, in vacanza o no, trascorrono all’aria aperta, complice la temperatura mite e, perché no, anche meno impegni lavorativi. Tantissimi cantanti reduci dal tour invernale ripropongono anche una versione estiva, ottenendo spesso grande successo di pubblico e critica. Alessandra Amoroso e il suo Amore Puro Tour è tra questi. Pur essendo una cantante giovane, da quello che hai fatto in pochi anni sembra che tu sia sulla scena musicale da decenni. Come ti spieghi questo successo e, soprattutto, come lo vivi? Molte volte pochi anni vissuti intensamente gravano sulle spalle come fossero decenni! Comunque, a parte le battute e gli scherzi, grazie mille per come mi hai presentata. Non so spiegarmi perché questo successo, l’unica cosa che ho compreso piano piano è che probabilmente tutta la gente che mi segue si affeziona a me come persona più che come cantante e questo mi piace molto. Quando una persona comprende come sei fatta e ti vuole bene per quello, è ancora più importante del fatto che apprezzi il tuo lavoro. È chiaro che tante
soddisfazioni arrivano anche dal mio sono persone che mi vogliono bene davvero, a prescindere da tutto, come la mia Big Family, è molto appagante! Parliamo del tuo rapporto con i fans: ti seguono in tutta Italia e non mancano occasione per dimostrarti il loro affetto. Ti capita di essere un po’ intimorita dalla possibilità di tradire che scelta sbagliata? Come ho già detto il sentimento che ci accomuna va a prescindere dal lavoro… è chiaro che il mio impegno è proprio e quello di riuscire a sorprenderli ogni volta. Il tuo percorso artistico, in continua evoluzione, ti ha portato a collaborare con personaggi e artisti da cui hai sicuramente imparato qualcosa. Un aspetto che ricordi in modo particolare e un altro che, se potessi tornare indietro, non rifaresti o cambieresti? Non cambierei nulla del mio percorso… se sono così oggi è grazie alle esperienze che ho vissuto, sia quelle belle che quelle meno belle. Abbiamo avuto il piacere di vederti
calcare il palco del Festival di Sanremo nelle serate dei duetti. Quando - e se – prenderai, invece, parte alla competizione? Questo non saprei davvero dirtelo. È chiaro che Sanremo è un palco importantissimo che ogni cantante prima o poi deve vivere. Ogni anno il vincitore di Amici entra nel mondo dello spettacolo o deldi successi come il tuo, però, non è sempre scontato. Dennis Fantina, Antonino, Federico Angelucci sono solo alcuni esempi che mostrano che qualrimanere in questo ambiente? Quali consigli ti senti di dare a chi farà parte delle prossime classi di Amici? Non penso che qualcosa sia andato storto, penso solo che stiano facendo dei percorsi differenti. Io stimo ognuno di loro. A coloro che ancora devono affrontare il mondo di Amici mi sento solo di dire di rimanere sempre con i piedi per terra, di sognare molto ma di rimanere sempre fedeli ai propri principi. Al termine dell’Amore Puro Tour che cosa farai? Hai già progetti per il futuro? Ora pensiamo al tour… il resto si vedrà!
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MUSICA
IL RITORNO DI SABRINA di Stefano Fisico
L’ICONA SEXY DEGLI ANNI ‘80 RITORNA ALLA RIBALTA CON COLOUR ME
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on è mai semplice intervistare uno dei personaggi di cui molti di noi si sono infatuati in età adolescenziale, che ha rappresentato un periodo in cui il Made in Italy dettava legge in gran parte del mondo. Cantante, showgirl e attrice, Sabrina Salerno a 45 anni non l’ha resa celebre. Ad oggi, rimane un esempio per tutte quelle ragazze che cercano di entrare a far parte del mondo dello spettacolo, ambiente lavorativo che sicuramente è molto cambiato da quando lei calcava i palchi più famosi della tv. Sabrina, hai avuto talento e fortuna hai visto realizzarsi molti dei tuoi desideri. Quali differenze noti tra l’attuale ambiente dello spettacolo e quello che hai conosciuto tu? «Differenze ce ne sono tantissime, internet ha rivoluzionato il mondo intero. Oggi per esempio posso andare in sala re artistico che mi dirige da Los AngeSe potessi tornare indietro di qualo percorso fatto, cosa non rifaresti e cosa, invece, sicuramente sì? «Dal momento che non lo posso fare, preferisco non pensarci. Sono molto critica e dura con me stessa, ne uscirei Sei stata una star internazionale con oltre 20 milioni di dischi venduti, numeri che oggi sono improponibili per moltissimi cantanti italiani e non solo; hai partecipato a programmi
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tv record di ascolti, interpretato ruoli ra oggi vediamo in tv, gareggiato al Festival di Sanremo con una canzone diventata un vero e proprio inno. Cosa ci puoi dire di questo tuo ultimo lavoro, Colour me, uscito poche settimane fa? Hai in programma un nuovo album? «Si, all’epoca quando mi è stata proposta non volevo farla Siamo donne perché pensavo fosse una canzone con un testo banale. Oggi, invece, Ho capito, evidentemente, che il mondo è sempre in mano al sesso maschile e noi donne per farci apprezzare dobbiamo fare il triplo della fatica! Colour me è l’inizio di una se stesso ma l’inizio di un nuovo progetto con una Sabrina un po’ Parliamo ora del tuo ruolo di showcome ora, non esiste più nel mondo dello spettacolo, se non per pochissime eccezioni. Ce ne è qualcuna che apprezzi? Secondo te, quali saranno ricordate come te, tra una ventina di anni? Ognuno di noi ha un percorso differen-
Sabrina Salerno ha spento quest’anno 46 candeline
Cosa guardi in tv e che rapporto hai con i social network? «In tv i Tg, dossier sulla cronaca nera, documentari in particolar modo sulla vita aliena, per i quali ho una vera passione. I social network sono utilissimi per gli artisti e non solo, un modo più diretto, semplice e veloce di comunica-
Libri
I CONSIGLI
DELLA SETTIMANA
di Luca Foglia Leveque
FABRIZIO T. TRECCA
QUANDO C’È LA SALUTE… ARMANDO CURCIO EDITORE, 2014 A cosa portano povertà e disperazione? Felice Scontrino, protagonista di questo romanzo, potrebbe rispondere a questa domanda senza battere ciglio. Muratospiantato e senza un soldo in tasca, vive
CRISTINA CABON
IL SENTIERO DEI PROFUMI GARZANTI, 2014
Tra i nostri sensi l’olfatto, forse più della vista, ci lega al passato e ai ricordi. Lo sa bene Cristina Caboni che ha utilizzato il profumo come espediente per portare alla luce la sua prima opera. Il sentiero dei profumi, edito da Garzanti, ci porta nella vita di una ragazza dal passato triste e tormentato. Abbandonata dalla madre, cresciuta con la nonna, la giovane Elena sviluppa un carattere e ha paura del mondo. Il suo unico appiglio, la sua unica fonte di benessere, risiede in un’arte in cui eccelle: la creazione di profumi, di cui conosce segreti e misteri. Abbandonata la città natale, Firenze, Elena cerca nuovi stimoli nel cuore pulsante della Francia. Parigi trasformerà la sua passione in un lavoro e le regalerà la possibilità di riscattarsi, conoscere l’amore e cambiare. Per sempre. pp. 392 - € 14,90
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casa fatiscente. Per sé e per i suoi cari non vede futuro e ha in testa un solo pensiero: la vita è una disgrazia. Possibile che non ci sia mai una buona occasione? L’opportunità arriverà e porterà molti mutamenti: una casa farmaceutica, corrotta e senza scrupoli, vuole “donare” a Felice un milione di euro in cambio della sua salute. Per avere in mano quella cifra, in fondo, dovrà solo farsi iniettare il cancro… A cosa porta la miseria? Ad accettare tutto. E Felice, accecato dal facile guadagno, non si tira indietro. La sua scelta lo porterà a vivere situazioni quasi irreali. Pentito, lo vedremo girare in lungo e in largo alla ricerca di ciò che non si può comprare: la guarigione. Santoni, maghi e ciarlatani vari, sono solo alcuni dei personaggi bizzarri sparsi tra
le pagine di questa opera piena di ironia. Fabrizio T. Trecca con questo libro ci ricorda un detto antico e senza tempo, ci ricorda quanto sia inutile collezionare ricchezze se non si è in grado di godersico. Insomma: Quando c’è la salute… c’è tutto, non è solo un modo di dire ma la base di ogni reale felicità. pp. 292 - € 14,90
RISCOPRIAMOLI MICHELANGELO CAPUA
VIVIEN LEIGH - ANSIA DI VIVERE LINDAU, 2013
Ristampato nel 2013, dopo un’assenza nelle librerie di quasi dieci anni, questa biografia ci offre il volto inedito di un personaggio conosciuto in tutto il mondo. Noi tutti la ricordiamo come Rossella (Scarlett in inglese) O’Hara ma il suo vero nome era Vivien Leigh. Michelangelo Capua la racconta e la tratteggia, la disegna e ce la consegna più vera che mai. La star del cinema era una donna
fragile, emotiva, bellissima e piena di tormenti. Il libro ci svela le sue passioni e i suoi amori, la dura lotta contro la malattia mentale e la sua tragica fine. Ne viene fuori il ritratto di un essere forte, ricco di sentimento e contraddizioni. Angelo caduto, viso indimenticabile, la Leigh in fondo era una donna come tante. Voleva solo essere ricordata per il suo nome e amata per ciò che era. pp. 219 - 18,00 €
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PERSONAGGI
AMAURYS PEREZ:
IL CUBANO ATIPICO CHE HA CONQUISTATO L’ITALIA di Chiara Mazzei
IL CAMPIONE DI PALLANUOTO, TRA I PROTAGONISTI PIÙ AMATI DI BALLANDO CON LE STELLE, SVELA I SUOI MILLE VOLTI FRA IMPEGNO PER I BAMBINI, DISCIPLINA PER LO SPORT E... UN NUOVO AMORE: LA BIRRA
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isico scolpito da pallanuotista, sguardo seducente e un sorriso che scioglierebbe un ghiacciaio. Già questo basterebbe per renderlo un sex symbol a pieno titolo. Ma dietro Amaurys Perez c’è molto, molto di più. Sarà la genuinità che trasuda dalle sue parole, la semplicità e l’umiltà che lo contraddistinguono nonostante il successo sportivo e tele-
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visivo; sarà la sua risata contagiosa quando si scherza e la profondità della sua sensibilità quando si parla di cose serie. Non stupisce affatto che Amaurys abbia conquistato il cuore di chi ha lavorato con lui e di chi l’ha conosciuto attraverso il piccolo schermo. Nato nel 1976 a Cuba, naturalizzato italiano, il campione di pallanuoto ha vinto con la nostra nazionale l’oro ai Mondiali di Shanghai nel 2011 e il bronzo alle Olimpiadi di Londra del 2012. Ciononostante, ha raggiunto la celebrità grazie alla partecipazione a Ballando con le stelle, il programma di Milly Carlucci in cui l’atleta si è cimentato in un mondo del tutto sconosciuto riuscendo a piazzarsi, a sorpresa, al secondo posto. E se non bastasse, oltre che atleta e ballerino, un recentissimo progetto lo vede anche birraio...
Atleta, ballerino, birraio... ma quante facce ha Amaurys Perez? «Di faccia ne ho una sola (ride)! Ma faccio tutto quello che mi piace, che mi porta gioia. Felicità ed entusiasmo devono sempre essere alla base di tutto quello che si fa». Cominciamo col tuo volto di atleta. Come hai scoperto la pallanuoto? «A Cuba lo sport più diffuso in assoluto è il baseball. Tutti i bambini ci giocano. È stato mio fratello a indirizzarmi verso la pallanuoto perché ci giocava lui. Questo sport è davvero faticosissimo, mente forte ti permette di fare il salto di qualità. Ma la cosa più importante è che mi ha dato un bagaglio di valori umani fondamentale».
E alla televisione come ci sei arrivato? «Per sbaglio! Quando è arrivata l’opportunità di partecipare a Ballando votato dal mondo della tv e dal ballo... Io sono un cubano atipico! Col ballo non c’entro proprio nulla, mentre sapevo che le aspettative su di me erano altissime, essendo cubano». Un po’ come la donna italiana deve sapere cucinare bene per forza... «Esatto! Ti immagini una donna italiana che non sa fare gli spaghetti al pomodoro? Eppure io il ballo nelle vene curiosità e ho deciso di mettermi in gioco, di buttarmi in questo mondo completamente diverso dal mio». È stata anche un’occasione per far conoscere di più al grande pubblico la pallanuoto? «Sicuramente. Purtroppo noi non siamo mai riusciti ad arrivare alle masse come i calciatori, quindi per me questa è stata un’occasione importante per far conoscere il mio sport e presentarmi anche come testimone di certi valori di sportività». Qual è stato il ballo che hai sentito più tuo, più conforme alla tua personalità? «La samba e la salsa. Sono balli che richiamano la mia terra e hanno quella gioia che ci contraddistingue come popolo». Fra i personaggi che hai incontrato nelle tue partecipazioni a Ballando e altri programmi, chi ti ha colpito in modo particolare? «È stato strano conoscere dal vivo persone del mondo dello spettacolo che ero abituato a vedere in televisione. E sono rimasto sorpreso dalla simpatia e dalla semplicità di molti. In primis Roberto Farnesi, che è davvero una bellissima persona. Anche Massimo Boldi mi ha lasciato a bocca aperta: è simpaticissimo, scherza in continuazione e ricevere complimenti da una
Poi sicuramente Milly Carlucci, che mi ha lasciato un grande insegnamento di professionalità di cui ho fatto tesoro». Se potessi scegliere, quale programma televisivo faresti volentieri oggi? «Pechino Express, perché anche in potrebbe rivelarsi una bellissima esperienza. Mi piacerebbe anche un piccolo Ballerino, attore... ci manca solo che incidi un disco e poi le hai fatte proprio tutte! «Davvero (scoppia in una delle sue risate calde e avvolgenti)! Se mi posso cimentare in tutte queste cose è anche grazie al totale sostegno della mia società di pallanuoto (gioca nell’Acquachiara di Napoli dal 2012 e ha appena rinnovato il contratto per altri due anni, ndr). Ballando ha rappresentato un impegno molto grande anche a livello di tempo ma la mia società mi ha sempre appoggiato. E io ho cercato di essere riconoscente non saltando mai neanche un allenamento. Mi allenavo a
qualsiasi ora del mattino o della sera, ma non ne mancavo uno». Ora sei diventato testimonial della campagna dell’Unicef “Vacciniamoli tutti”, che richiama l’attenzione sul tema della mortalità infantile per cause prevenibili e curabili. «Appena mi propongono qualcosa in relazione ai bambini, io corro subito. Poi ho ben presente cosa sia la povertà perché in Sudamerica è un problema enorme. A Cuba la sanità e le scuole sono gratuite per tutti, quindi ce la caviamo bene rispetto ad altri paesi. Per le tematiche che riguardano l’infanzia anni e mezzo e di 18 mesi, ndr) e mi fa piacere poter dare un contributo». Hai nostalgia della tua terra? «Molta. Ma qui in Italia ho trovato una seconda casa. E soprattutto il modo di vivere della Calabria rispecchia molto quello di Cuba. Nella simpatia, nel modo di scherzare, nel senso dell’ospitalità, italiani e cubani credo siano nissimo». L’ultimo progetto realizzato è l’apertura di un locale con produzione autonoma di birra artigianale. Come sei arrivato dalla piscina alla birra? «Per passione. Come ti dicevo cerco di fare tutto quello che mi piace e in cui trovo felicità. Trovo gioia nella pallanuoto, nella danza e anche nella birra. Mio cognato, che io chiamo Into the Wild perché ama tutto ciò che è naturale, sano e biologico, mi ha aperto questo mondo facendomi conoscere i prodotti fantastici che madre naaperto questo locale col mio amico fraterno e collega Valentino Gallo. All’inizio vendevamo birra artigianale, poi mio cognato mi ha detto: perché non la produciamo direttamente noi? E così abbiamo cominciato... ed è stato un successo».
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PERSONAGGI
GIOVANNI «AMO ALLA VERNIA: FOLLIA IL MIO JONNY!» di Stefano Fisico
TRA TORMENTONI E SOGNI NEL CASSETTO, IL COMICO DI ZELIG CI CONDUCE NEL SUO MONDO FATTO DI GAG E NON SOLO
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ono numerosi gli artisti - e in modo particolare i comici – che, nel loro passato di personaggi dello spettacolo, prima di ottenere fama e successo, hanno svolto lavori molto lontani da quella che ora è la loro professione. Un hobby diventato mestie-
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re, la massima aspirazione per tutti. Di questa categoria fa parte anche un ex ingegnere elettronico, laureato col massimo dei voti, che nel 1999 lascia Genova e si trasferisce a Milano in cerca di lavoro. Qui viene assunto in una società di consulenza americana molto nota, per passare poi a un’altra società, sempre a stelle e strisce, come responsabile del mercato italiano. Il ragazzo, però, capisce in poco tempo che quella non è la sua strada. Parallelamente all’attività lavorativa, decide, quindi, di coltivare la sua vera passione, il teatro, iscrivendosi alla Scuola
Teatrale di Improvvisazione Comica e partecipando attivamente a numerosi laboratori comici. Il suo talento innato lo porta in breve tempo a fare spettacoli e a calcare palcoscenici sempre più grandi come Zelig Off e successivamente Zelig nella fortunata conduzione di Claudio Bisio e Vanessa Incontrada, dove spopola con il personaggio Jonny Groove e il suo tormentone “Essiamonoi”. Tutti si tale che Giovanni Vernia quasi diventa il suo secondo nome, dopo quello di Jonny ovviamente.
PERSONAGGI
Quattro anni fa scendevi dalla scalinata del Teatro Ariston di Sanremo nel ruolo di superospite. Ma se te lo avessero detto pochi giorni dopo la tua prima assunzione nella società americana dove ti occupavi di marketing online, cosa avresti risposto? «Wow! Ero certo di aver mandato il curriculum nella società giusta». Uno dei problemi più grossi di alcuni comici è riuscire a togliersi di dosso l’identità di quel personaggio che li ha resi tanto famosi al pubblico. Quanto hai amato e odiato Jonny Groove nel tuo percorso artistico? Ora, invece, dove l’hai lasciato? «Ma perché oggi si è tutti convinti che uno si debba togliere di dosso un personaggio soprattutto se molto amato dal pubblico? Dove sta scritto? Quelle sono
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questi ti piace di più e dove ti piacerebbe poter creare e sperimentare il tuo talento? «La televisione. Darei un rene per poter un giorno fare in tv uno show tutto mio. Mi diverto troppo a raccontare, fare parodie, cantare. Lo faccio a teatro ma lo confesso: il sogno è quello di farlo vedere al grande pubblico. Direttori di rete se state leggendo mettetevi una mano sullo share e pensateci». Ti abbiamo ammirato nelle vesti di personaggi quali Marco Mengoni, Fabrizio Corona e Mika. Quali tra questi ti è piaciuto di più interpretare e chi ha richiesto maggior lavoro e impegno per renderlo il più simile possibile? «Fabrizio Corona, perché era il più cilmente imitabile. È un personaggio
Sto facendo riposare il mio Jonny, anche perché mi diverto a fare cose nuove, ma al momento giusto tornerà per stupirvi come non mai
Rowan Atkinson si sarebbe dovuto togliere di dosso Mr.Bean? Allora il grandissimo Antonio de Curtis si sarebbe dovuto togliere di dosso Totò? Aspetta aspetta, ma allora anche Stan Laurel e sbarazzarsi di Stanlio e Ollio? E il pubblico? Il pubblico va rispettato e se ama una cosa quella cosa gli va data, stando attenti a non stufarlo, quello sì. Amo Jonny alla follia e lo sto solo facendo riposare, anche perché mi diverto a fare cose nuove, ma Jonny al momento giusto tornerà. Anzi, ti dirò di più: sto lavorando per renderlo internazionale. Basta fare un giro a Ibiza per rendersi conto che Jonny è un vero e proprio documentario dei rintronati di tutta Europa». Possiamo dire che sei uno dei pochi che è riuscito a cimentarsi in tre mezzi di comunicazione di diverso impatto televisione, cinema e radio. Quali tra
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vare una chiave che lo facesse diventare divertente. L’ho studiato su youtube tutto di lui. Pensavo come lui. Infatti qualche volta ho rischiato di sgommare in qualche ztl. È stato un lavoro lungo ma ero convinto che Corona potesse andare avanti nello sketch e spesso si è visto. Mengoni, invece, è stato velocissimo: in una settimana l’ho pensato, scritto e messo in scena. Incredibile». Hai da poco terminato un talent in cui ti sei cimentato nel mondo radio. Dove trascorrerai l’estate e, soprattutto, cosa ti piacerebbe fare in futuro? «A giocare con la mia bimba. Ne devo anni. Poi sarà troppo matura per me».
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PERSONAGGI
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CLAUDIA &
Adriano
Come noi nessuno mai di Serena Fogli
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na coppia più solida che mai, nonostante tutto: Adriano Celentano e Claudia Mori, quattro volte sposi. In un’assolata Bellagio, splendida località sul lago di Como, la coppia ha rinnovato per la quarta volta i voti matrimoniali, in occasione delle nozze d’oro, il 14 luglio 2014. Un amore, quello tra il molleggiato e l’affascinante cantante, attrice e produttrice, che nasce negli anni ‘60 nel pettegolezzo di una passione fulminea, adultera. Perché quando si conolui con Milena Cantù, collaboratrice data da lui stesso, lei con il calciatore Francisco Lojacono. Galeotto fu il set contrano per la prima volta e si accende la scintilla. Un amore passionale, inizialmente segreto, che nasce con un bacio rubato in una ventosa notte sulla ne a Claudia di giocare a braccio di ferro: due mani che si toccano, lui che fa vincere lei per avvicinarsi al suo viso e darle un primo imbarazzante e dolce bacio, il primo di moltissimi altri. UN MATRIMONIO SEGRETO «Quel giorno sembravamo due ragazzi alla prima comunione. Litigammo poche ore prima. Avevamo deciso che il matrimonio dovesse essere segreto perché Adriano era rimasto scioccato nel vedere l’immensa folla alle nozze di Peppino di Capri» Adriano Celentano e Claudia Mori si sposano in gran segreto nella notte tra il 14 e il 15 luglio del 1964, due anni dopo essersi conosciuti. Una cerimo-
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DUE GUERRIERI INNAMORATI nia notturna celebrata a Grosseto, alle Vagnuzzi che, negli anni, è diventato Fissata la data, Adriano cambia l’orario della cerimonia all’ultimo momento: si cominciava a mormorare di nozze imminenti, probabilmente di personaggi celebri, tanto che iniziavano già a spuntare i primi giornalisti. Un matrimonio al chiaro di luna al cospetto di pochi intimi, solo 15 tra amici e parenti. Adriano e Claudia entrano in chiesa da una porta secondaria e dopo un breve ma accoranalmente sposi. E il vestito da sposa di Claudia Mori? La donna, ancora oggi, ricorda come si sia sposata quasi in… Minigonna! Per non destare sospetti tra i paparazzi aveva evitato di comprare il vestito, tanto che decise di cucirlo da sola: evidentemente sbagliò qualcosa, perché una volta indossato il vestito era decisamente troppo corto! «Fui costretta a cucire da sola il vestinii per sposarmi quasi in minigonna» LA COPPIA PIÙ BELLA DEL MONDO Un amore, quello tra Adriano Celentano e Claudia Mori, che trova posto tra le note di una canzone, diventata oggi emblema di un lunghissimo amore. È il stico che culmina in una delle canzoni
BOMPIANI, 2014 Oggi la storia d’amore tra Adriano Celentano e Claudia Mori è diventata un libro. Intitolato Due guerrieri innamorati ed edito da Bompiani, si tratta del personalissimo regalo di Claudia Mori al marito in occasione
più conosciute di Celentano. Il molleggiato sale insieme alla moglie sul palco del Cantagiro per cantare La coppia più bella del mondo, destinata a conquistare lo stesso anno, togliendo il primo posto a La mia serenata di Jimmy Fontana e rimanendo la canzone più ascoltata per le successive cinque settimane, uscendo dalla Top Ten solo il successivo 21 ottobre. Un amore lungo e appassionato, quello tra Claudia Mori e Adriano Celentagiate con un carattere forte e testardo. Che dire, poi, della gelosia? Claudia e Adriano, innamoratissimi ma entrambi gelosi l’uno dell’altra. Una gelosia che, nel corso degli anni, ha portato non pochi battibecchi all’interno della coppia: Claudia ricorda con il sorriso sulle labbra un viaggio al mare a Forte dei Marmi durante il quale, dopo l’ennesima scenata, Celentano distrusse tutte le sue minigonne. «Apristi il baule e tagliasti, strappandole come una furia, tutte le mie minigonne, cortissime, che ero solita indossare. Io impassibile arrivata a destinazione entrai nella boutique più bella e costosa e comperai tutte le minigonne più costose che avevano così in tutte le altre boutique che trovai in zona» LA CRISI DEGLI ANNI ‘80, L’ARRIVO DI ORNELLA MUTI E LO SPETTRO DEL DIVORZIO «Ci trovavamo per motivi di lavoro distanti 800 km. Mandò un taxi da Roma per portarmi una sua lettera d’amore di 32 pagine, in cui analizzava la situazione e smontava buona parte delle mie preoccupazioni. Da allora, siamo tornati a parlarci con le stesse emozioni di sempre» Il lungo amore tra il molleggiato e la Mori ha però attraversato periodi decisamente bui, tanto che sono stati in mol-
dei cinquant’anni di matrimonio. Un libro molto dolce che, utilizzando la semplice forma del diario, racconta l’amore, la passione, le gelosie e i piccoli aneddoti della… Coppia più bella del mondo!
ti a parlare di un inevitabile divorzio: che ne sarebbe stato della “coppia più bella del mondo”? Sono gli anni ‘80 e Adriano Celentano è impegnato sul set de Il bisbetico domato bellissima e affascinante Ornella Muti. Un fascino senza tempo, quello della Muti, per il quale il cantante perde la testa. Molti i rumors, molte le illazioni dei giornali di cronaca rosa dell’epoca, no e la Muti, tuttavia, viene svelato solo negli ultimi anni ed è proprio il cantante a parlarne ai giornalisti. Una verità tardiva, un silenzio durato decenni servito, forse, a salvare il matrimonio con Claudia Mori, sul quale si era posato lo spetche devono attraversare in quei primi anni ‘80, Celentano sa essere comunque sempre romantico. Che dire, per esempio, di quella volta che fece recapitare gine alla moglie lontana 800 km? I due ritrovano stabilmente la passione di un tempo nel 1985, sul set di Joan Lui e da quel giorno non si sono più separati.
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PERSONAGGI
LA RINASCITA DI
CRISTIAN
Dopo il coma, attore e giardiniere grazie alla Casa dei Risvegli
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al numero di cromosomi dei cavalli al comportamento degli insetti, passando per i buchi neri. A parlare con Cristian sicuramente non ci si annoia. E, è innegabile, si imparano un sacco di cose. Del resto, come dice lui, «se una persona è intellui, intelligente, lo è sempre stato. Al tempo dell’incidente, avvenuto il 26 dicembre del 2000, Cristian Sacchetti ha 22 anni, vive a Bologna e studia Conservazione dei bene culturali all’Università. Lavoricchia anche part time per racimolare qualche soldo. Quel giorno la sua vita, però, viene stravolta. A soli 50 metri da casa, viene investito da una macchina e batte la testa violentemente. Una vita assolutamente normale, identica a quella di migliaia di altri ragazzi, viene improvvisamente sconvolta da un’auto con a bordo due rumeni che corre all’impazzata. Di lì, come ci racconta la mamma, comincia il calvario. Cristian cade in coma e la situazione appare da subito gravissima. I medici
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di Chiara Mazzei
non danno a Morena nessunissima speranza di risveglio, ma lei, forte di una forza interiore che solo le madri possono avere, la speranza ce l’ha perché rivuole pone a vari interventi e, improvvisamente, dopo due anni, si sveglia dal coma. Inizia così un viaggio lungo e faticoso
per riprendere possesso della propria mente e del proprio corpo. Dopo circa 4 mesi, ecco che torna la parola. Dopo un anno intero e varie operazioni ai talloni, riprende a camminare, prima col girello, poi con le stampelle, poi senza. Morena progressi veloci. Finché un giorno, parlando con un’altra mamma all’ospedale Bellaria di Bologna, scopre Gli amici di Luca. E scopre così come una seconda famiglia, pronta ad accoglierla, a sostenerla nei momenti più duri. Come degli amici, «gli unici che mi sono stati vicini» dice Morena. Gli amici di Luca si sono costituiti nel 1997 per provvedere, attraverso un appello alla solidarietà, alle cure necessarie per risvegliare Luca, un ragazzo bolognese di 15 anni in coma per 240 giorni. Luca purtroppo non ha vinto la sua battaglia ed è scomparso nel 1998. Ma questo dramma è stato il primo passo per la costruzione di un progetto che ha assunto dimensioni importanti e, ad oggi, rappresenta un punto di riferimento fon-
STORIE PERSONAGGI ED EMOZIONI
damentale per la riabilitazione dopo il coma. L’associazione, infatti, ha stipulato una convenzione con l’Azienda Usl di Bologna nel luglio 1999 impegnandosi a progettare la costruzione di una nuova struttura riabilitativa per persone in stato vegetativo o post-vegetativo in fase post-acuta e per le loro famiglie. Nasce così la Casa dei Risvegli, dedicata a Luca De Nigris, il cui padre, Fulvio, dirige la struttura di ricerca ad essa legata, il Centro Studi per la Ricerca sul Coma. L’associazione ha iniziato così a collaborare con il personale dell’Usl per favorire l’integrazione delle attività di cura con attività di formazione, sostegno e reinserimento sociale rivolta ai degenti ed ai loro familiari. Morena, dunque, si è imbattuta negli 998067) e diffonde gratuitamente guide Amici di Luca, che sono presto diventati per famiglie. Ogni anno, per riportare l’attenzione pubblica sul problema, l’asL’associazione fornisce un sostegno for- sociazione organizza la Giornata naziote alle famiglie, «contrapponendo una nale dei Risvegli “Vale la pena”, di cui è cultura della cura a una prassi dell’ab- testimonial Alessandro Bergonzoni. Un bandono». Dal 2001 ha anche attivato un numero verde sempre a disposizione persone sul tema del coma. Altro progetdi chi ne abbia bisogno (Comaiuto, 800 to importante condotto da Fulvio De Ni-
Una delle innovative sale di riabilitazione della struttura
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gris è stato la creazione di un Registro Comunale dedicato alle persone e le famiglie che condividono questa drammatica situazione. Grazie anche al sostegno delle strutture pubbliche e dell’intera cittadinanza l’associazione ha raggiunto obiettivi sempre più importanti, diventando nel tempo un centro pilota per tutto il Paese. E in quei due anni durissimi in cui Cristian era in coma, Morena non è mai stata abbandonata. «Avevo un dispendio di energie enorme, tutte concentrate a far mia vita è stata proiettata esclusivamente su questo». E dopo questo calvario, Cristian ha potuto riaprire gli occhi. Oggi, grazie all’associazione, riesce ad avere una vita quasi normale. Prima dell’incidente, Cristian aveva una ragazza e molti amici. Nel tempo, le conoscenze, come spesso accade, si sono de bisogno di socializzare. Io cerco di metterlo in contatto con le persone ma, quando si arriva ai fatti, si è poi soli». Cristian ha subito dei danni cerebrali. Ma è un ragazzo sveglissimo, curioso del mondo, appassionato, interessato a tutto ciò lo circonda. Le sue giornate ora sono occupate dalle attività con Gli Amici di Luca. L’associazione, infatti, oltre al sostegno al singolo paziente, organizza attività di gruppo, all’interno dei laboratori artistici e culturali, come rappresentazioni teatrali che coinvolgono persone con esiti di coma. Cristian, in particolare, si occupa delle aiuole, in cui coltiva piante aromatiche
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e non solo, dando vita a veri e propri percorsi olfattivi cui sono invitati a partecipare i ragazzi della scuole. Molti studenti, infatti, vanno a trovare con le loro classi Cristian, che mostra loro come curare le piante, quali sono le loro caratteristiche e i loro profumi. «Gli spiego tutto perché io so tutto. Come al solito». E, per sicurezza, spiega tutto anche a me. Questa passione per il verde è nata proprio grazie a questa iniziativa. Prima dell’incidente Cristian non badava molto alle piante. Dopo ha imparato a conoscerle, a prendersene cura, ad amarle. E poi c’è il teatro. Anche questa attività con Gli Amici di Luca lo impegna, e molto. La memoria di Cristian a breve termine, ora, non gli permette di ricordare tutte le battute. Si impegna moltissimo, ma dopo è sempre complicato te-
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«Gli Amici di Luca sono gli unici che mi sono stati vicini. In questo lungo calvario sono stati come una famiglia per me» nere a mente tutto. Per questo motivo ha deciso anche di abbandonare l’università. La madre ha mantenuto l’iscrizione stian stesso a decidere di abbandonare per questo problema. Al di là di questo problema di memoria, il teatro ha rappresentato una grande risorsa per il giovane bolognese. Quando gli è stata proposta questa attività, nel tentare. Poi ha ceduto e ora ne è molto
contento. La mamma mi racconta come fare teatro lo abbia aiutato a socializzare con gli altri, a confrontarsi anche con loro e a smussare, quindi, alcuni lati più spigolosi del suo carattere accentuatisi dopo l’incidente. Mi racconta che il teatro gli piace perché si sente importante. Grazie a questa esperienza, è riuscito a trovare anche un amico vero, perché «lui è molto socievole con le altre persone - ci racconta Morena - ha tanta voglia di entrare in contatto con gli altri, ma la la altre persone. Molti dei vecchi amici ormai lo snobbano». Il tentativo della famiglia è quello, dunque, di creare intorno al ragazzo una rete sociale. Perché Cristian si è risvegliato. Parla, mangia, recita, fa il giardiniere e sa un sacco di cose. È positivo, è uno che non molla, che ha vinto una grande battaglia. E sentire l’amarezza nella voce della mamma per la solitudine di questo ragazzo al di fuori dell’associazione fa venire tristezza anche a me. Gli chiedo se è contento. E lui, molto deciso, mi risponde con un secco no. Perché? Gli chiedo. «Perché il mondo va male. Perché la gente fa del male agli altri, ci sono le guerre. No che non sono contento!»
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FA PERSONAGGI LA COSA GIUSTA
MILANO ALTRUISTA
la rete di volontariato flessibile che mette in moto la solidarietà di Chiara Mazzei
rete di associazioni e contatti per condividere e offrire occasioni per rendersi utili. Lo scopo è rendere accessibili attiIl network di MilanoAltruista nasce nel 2010 sulla scia del network americano di volontariato all’anno (equivalenti a 615 milioni di dollari), rappresenta un colosso del volontariato statunitense. In quattro anni la rete italiana è cresciuta molto e gli iscritti sono aumentati di sei
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n una società in cui si corre e si ha sempre meno tempo, poter dedicare qualche ora a chi ha bisogno sembra una vera utopia. “Mi piacerebbe, ma non
che molti danno al loro mancato impegno per gli altri. Anche per costoro, però, le occasioni non mancano, perché il mondo della solidarietà ha saputo, anche grazie alla tecnologia, reinventarsi e mettersi al passo di una società dai ritmi forsennati. Come MilanoAltruista. Una
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registrati al sito www.milanoaltruista. org e almeno mille quelli che ogni anno scelgono una delle attività proposte. Il segreto di questo successo sta nel facilitare l’incontro tra domanda e offerta. Le proposte di volontariato vengono messe a disposizione in rete ordinate per potenziali volontari non resta che idenun modulo di registrazione e… cominciare! La macchina che MilanoAltruista mette in moto è doppia: da una parte c’è la mobilitazione di un ampio numero di citta-
Sono 3mila i volontari di MilanoAltruista e 200 le associazioni coinvolte che, grazie ad essa, intercettano volontari con cui difficilmente verrebbero altrimenti in contatto
PERSONAGGI
dini desiderosi di dedicare una parte del proprio tempo (ognuno secondo le proprie disponibilità e possibilità) a chi ha bisogno di aiuto, dall’altra c’è la preziosa cooperazione con le onlus partner nel trovare i volontari con le caratteristiche giuste per raggiungere i propri obiettivi. Trovare il tipo di volontariato che fa per sé diventa davvero facile. Un’iniziativa di particolare pregio è quella dedicata alle aziende. Anch’esse, nella grande macchina dell’altruismo, portando vantaggio non solo ai benestesse. Attività, dunque, che da una parte aiutano la città, dall’altra fungono da collante per i dipendenti coinvolti. Fare squadra sul posto di lavoro, si sa, è un ottimo atteggiamento per migliorare la qualità del lavoro e quello della proprio benessere psichico. Fare del bene insieme, a maggior ragione, può rafforzare fortemente i legami interni aziendali, permettendo ai colleghi di conoscersi più a fondo e sviluppare una coesione maggiore. L’altruismo assume così mille volti e sfaccettature. Dall’assistenza agli anziaall’alfabetizzazione degli stranieri e così via. A Milano hanno già aderito a questo network della solidarietà grosse organizzazioni come Legambiente, Emergency, Save the Children. City Angels, Airc. C’è chi al sabato sera rinuncia alla pizza con gli amici per andare ad offrire un pasto caldo ai senza tetto della stazio-
ne e chi dedica un pomeriggio ad aiutare i rifugiati a imparare l’italiano o studiare per la patente. Ce n’è per tutti i gusti. In seno a MilanoAltruista è nata anche GenerazioneAltruista, volontariato cioè tra giovanissimi: si comincia con un tipo di volontariato più semplice, come imbiancare o ripulire scuole e strutture di onlus, per arrivare a forme via via più impegnative, come, per esempio, l’assistenza ai malati. Questa iniziativa è fondamentale per permettere ai giovani un approccio organizzato e positivo al volontariato. Un piccolo seme che, po-
gli adulti consapevoli, attenti ai bisogni altrui e capaci di mettere da parte l’egoismo almeno per un po’. «Da noi arrivano persone che non avrebbero mai pensato d’impegnarsi nel sociale» spiega Odile Robotti, presidente e fondatrice di MilanoAltruista. «Alcuni si limitano a un servizio mordi e fuggi, altri decidono di entrare a far parte di gruppi strutturati. La media d’impegno è otto ore l’anno a persona, apparentemente poche, ma allargando la base dei partecipanti diventano tantissime».
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ILPERSONAGGI MONDO DI FRANCESCO
CRISTIANI
PERSEGUITATI il dramma dei martiri di Mossul Il grido di dolore del Pontefice per la città irachena occupata dagli integralisti islamici. Dove i cristiani sono costretti a convertirsi o a pagare una pesante tassa. Pena, la morte. Perché nessuno ne parla?
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martiri cristiani? Sbranati nel Colosseo, penserete voi. Roba da Antica Roma, da novelli Neroni sanguinari o giù di lì. E invece no: la persecuzione dei cristiani è un fenomeno quantomai attuale, che il Papa ha ricordato anche recentemente nell’Angelus. Francesco ha ricordato «con preoccupazione», in particolare, le persecuzioni in atto a Mossul, in Iraq. La città da circa tre mesi è stata occupata dall’Isis, gruppo integralista islamico presente anche in Siria. Prima dell’occupazione, Mossul – terza città abitanti, di cui oltre 50mila cristiani. Ora, il califfo Abu Bakr Al Baghdadi è stato chiaro: i cristiani devono convertirsi oppure pagare la jizya, una pesante tassa che grava su tutti gli “infedeli”. Per loro, altrimenti, c’è la morte. E così, ai 50mila cristiani di Mossul, non è rimasta che la fuga, unica scappatoia “gentilmente” con-
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cessa dagli integralisti. Perché nessuno ne parla? Niente prime pagine dei giornali, niente appelli dei politici, lywood. Forse perché, paradosso dei paradossi, nell’immaginario di alcuni intellettuali cristiano è ormai sinonimo di persecutore, oscurantista, liberticida. Ben gli sta, quindi. Eppure le cose non stanno così. Tutt’altro. E le persecuzioni in atto non solo in Iraq ma anche in Nigeria, Libia, Somalia, Sudan, Afghanistan, Pakistan, Cina e Corea del Nord sono lì a dimostrarlo. I fratelli di Mossul, ha detto Papa Francesco, «sin dall’inizio del Cristianesimo hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un società. Oggi sono perseguitati. I nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via, devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente! Assicuro a queste famiglie e a queste persone la mia vicinanza e la mia costante preghiera. Carissimi fratelli e
sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male». IL DIAVOLO È IN MEZZO A NOI
Commentando la parabola del buon grano e della zizzania, Papa Francesco ha messo in guardia dal Demonio, «che sempre cerca di dividere le persone, le famiglie, le Nazioni e i popoli». Un nemico «astuto», che semina «il male in mezzo al bene» ed è perciò «impossibile a noi uomini separarli nettamente». Ma «alla fine Dio potrà farlo. Lui si prende il tempo necessario, contrariamente a noi che a volte abbiamo una gran fretta di giudicare, classificare, mettere di qua i buoni, di là i cattivi. Dio invece sa aspettare». Ma attenzione: «La pazienza evangelica non è indifferenza al male. Non si può fare confusione tra bene e male! Di fronte alla zizzania presente nel mondo, il discepolo del Signore è chiamato a imitare la pazienza di Dio, alimentare la speranza con il sostegno di un’incrollabile fiducia nella vittoria finale del bene, cioè di Dio».
IL MONDO DIPERSONAGGI FRANCESCO
NIENTE VACANZE
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PER IL PAPA
Addio montagna, addio Castel Gandolfo: per il Pontefice solo sospensione delle messe mattutine. Per il resto è un’estate di lavoro, viaggi e incontri per rimettere in moto la Chiesa
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ono lontani i tempi delle vacanze sulla neve di Giovanni Paolo II, nonché dei soggiorni dei Papi a Castel Gandolfo. Per quest’anno, Francesco ha semplicemente provveduto a un alleggerimento dei suoi impegni nei mesi di luglio e agosto. E lo stesso ha fatto il Papa emerito Benedetto XVI che, saputo della decisione di Papa Francesco, ha risposto: «Va bene, allora non le faccio neanche io». Bergoglio continua a risiedere, come sempre, nella stanza numero 201 di Casa Santa Marta in Vaticano, con il consueto programma di
spensione delle messe delle 7 del mattino nella cappella di Casa Santa Marta, dove Francesco ha lanciato alcuni dei continuerà a celebrare ogni mattina, ma solo in privato, con i suoi collaboratori. In luglio sono state sospese anche le udienze generali del mercoledì in piazza San Pietro. Mentre il mese di agosto è stato scelto per l’impegnativo viaggio per l’Angelus domenicale in piazza
San Pietro: i soggiorni a Castel Gandolfo, così amati dai suoi predecessori, sembrano talmente lontani che Francesco ha addirittura disposto l’apertura al pubblico dei giardini della villa.
ANCHE DA GIOVANE LAVORAVA D’ESTATE Quando, negli anni ‘50, Jorge Mario Bergoglio iniziò a frequentare l’Istituto tecnico industriale, suo padre non ebbe dubbi. D’estate lo mandò a lavorare in una fabbrica di calze. «È una cosa di cui gli sono molto grato, perché il lavoro è una delle cose che mi ha fatto più bene nella vita». I primi due anni il futuro Papa fa le pulizie, il terzo passa all’amministrazione, racconta la giornalista argentina Elisabetta Piqué. Le estati successive, invece, lavora in laboratorio alle dipendenze di una simpatizzante comunista, Teresa Esther Balestrino de Careaga, che poi diventerà una delle fondatrici del movimento delle Madri di Plaza de Mayo, a sua volta “desaparecida” nel 1977 e uccisa dalla dittatura militare. Una donna definita dal Papa «un capo straordinario. Mi ha insegnato la serietà del lavoro».
interrotti giusto da una breve siesta pomeridiana e qualche sorso di mate. Unica concessione alle ferie, la so-
IL MATE, L’INFUSO ALLA BERGOGLIO In Sud America, e soprattutto in Argentina, lo chiamano «il tè dei Gesuiti» (come Bergoglio). È il mate, bevanda di cui ogni buon argentino non può fare a meno. Un po’ come il tango, il calcio e il manzo delle Pampas. È un’infusione di foglie di yerba mate (erba mate) essiccate e sminuzzate. Si prepara così: comperate della yerba mate in erboristeria; in una pentola fate
bollire dell’acqua a 70°C; versate la yerba mate in un contenitore particolare, il mate, ricavato da una zucca essiccata, riempiendolo per tre quarti. Agitate e aggiungete l’acqua in due tornate. Il mate è molto amaro, ma non aggiungete zucchero: un argentino potrebbe “scomunicarvi”...
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PERSONAGGI
le Donne D’ITALIA di Serena Fogli
Gina Lollobrigida, una vita fatta di arte La Lollo e le sue infinite passioni, tra cinema, scultura e fotografia
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na donna dall’incredibile fascino, ma anche una scultrice, una pittrice, una fotografa. Ma soprattutto, un’attrice. Gina Lollobrigida è ancora oggi una delle leggende del piccolo schermo, emblema della procace femminilità italiana e del cinema come si faceva un tempo: con la testa, con il cuore, con l’innato talento. Fascino, bellezza e determinazione: questi gli aggettivi che, oggi, potrebbero descrivere un’attrice che nei suoi decenni di onorata carriera, arriva a conquistare oltre seimila copertine sulle riviste di tutto il mondo. Ma chi era Gina Lollobrigida prima di diventare la celebre Lollo? Una giovane come tante, ma già determinata e con uno spirito poco incline ai compromessi. Classe 1927, Gina Lollobrigida nasce in una famiglia benestante: un costruttore di mobili. Sarà la guerra, però, a funestare un’infanzia che nasce sotto i migliori auspici. Un bombardamento e la famiglia Lollobrigida perde la casa e, senza un soldo in tasta, si trasferisce a Roma. È proprio nella capitale che una giovanissima Gina Lollobrigida asseconda le sue velleità artistiche iscrivendosi all’istituto di belle arti per studiare il disegno e la scultura. Perché Lollo è una star che nasce controvoglia: nei suoi sogni di adolescente il cinema non è al primo posto, tanto che la prima volta che le offrono un ruolo importannon possono nulla davanti alla bellezza prorompente, popolana e allo stesso tempo delicata della giovane, che non rimane a lungo nascosta. Fuori da scuola, come lei stessa ha spesso raccontato, viene fermata più volte dai talent scout alla continua ricerca di nuovi volti. L’Italia, inizialmente, la conoscerà come Giana Loris, lo pseudonimo con il quale interpreta con successo uno dei primi fotoromanzi del nostro paese. Nel 1947 arriva terza a Miss Italia e da Salsomaggiore a Cinecittà… Il passo è breve. AL CINEMA: GINA LOLLOBRIGIDA DIVENTA “LOLLO” Gli anni ‘50 l’hanno vista nascere e
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CURIOSITÀ A SPASSO PER L’ITALIA: IL BELPAESE VISTO CON GLI OCCHI DELLA LOLLO
Sembra che sia stato l’attore Yul Brynner sul set di Salomone e la regina di Saba a far nascere in lei il germe della passione per la fotografia. Bisogna però aspettare la fine degli anni ‘60 per vedere le prime incredibili opere di una Gina Lollobrigida dietro l’obiettivo. Chissà quanti, in quegli anni, l’hanno incontrata senza accorgersi di chi avevano di fronte: perché Lollo ha viaggiato in lungo e in largo per l’Italia per tre lunghi anni, camuffata da un’eccentrica turista intenta a fotografare le incredibili bellezze della penisola italica. Il talento dell’attrice dietro la macchina fotografica, però, non rimane segreto a lungo. Il progetto diventa un libro che, intitolato Italia mia, diventa un best seller non appena esce in libreria. Un enorme successo di pubblico e di critica che, nel 1973, le fa vincere il Premio internazionale Nadar come miglior libro dell’anno: un’innata abilità nel catturare l’anima dei suoi soggetti, in un progetto quasi multisensoriale in cui le molteplici sfaccettature della sua fotografia fanno quasi diventare Italia mia un viaggio sociologico in un’Italia piena di contraddizioni. Un’Italia che, grazie alla maestria di Gina Lollobrigida, diventa eterna. business: diretta dai più grandi maestri del cinema italiano e internazionale e al poca, Gina Lollobrigida sale i gradini acclamata in tutto il mondo. Tutti la volevano, tutti la ammiravano, chiunque decantava la sua incredibile bellezza. È in Francia che ottiene il suo primo ruolo da co-protagonista: è il 1952 e, per la regia di Christian-Jaque, la vediamo al cinema con Fanfan la Tulipe grazie al quale diventa un vero e proprio sex symbol d’Oltralpe, tanto che i francesi, in suo onore, coniano la parola “lollobrigidien” per indicare una strada di campagna tutta curve. Fu il cinema italiano, però, il suo vero trampolino di lancio e Vittorio De Sica il suo mentore. Fu proprio il grande attore, infatti, a convincerla a proseguire la strada della celluloide, lei che ancora sognava un futuro fatto di pittura e scultura. «Tu ami la pittura, la scultura. Se farai altrettanto con il cinema basterà», le disse un giorno. E infatti il trionfo fu immediato. In Pane, amore e Fantasia, diretta da Luigi Comencini, Gina Lollobrigida interpreta forse il ruolo che meglio si è adattato alla sua tando l’ormai celebre Bersagliera, vince il Nastro d’argento come miglior attrice protagonista ed entra indelebilmente nell’immaginario collettivo di un pubblico che non può fare più a meno di lei. La notorietà la travolge e Gina diventa, semplicemente, Lollo. Quando arriva ad
Tony Curtis sono solo alcuni degli in-
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LE DONNE PERSONAGGI D’ITALIA
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«Volevo diventare pittrice o soprano, al cinema non ci pensavo proprio. Ma un giorno, nel ‘46, fui fermata per strada da due signori che mi proposero di fare la comparsa in un film. Compenso mille lire al giorno. Una cifra folle per me» credibili nomi che l’hanno fatta entrare del cinema. «In Europa Gi-na-Lol-lo-bri-gi-da sono le sette sillabe più famose. È lei la ragazza che, secondo Humphrey Bogart, “fa sembrare Marilyn Monroe simile a Shirley Temple”» Time, 1954. Lollo, ovvero i mille volti della sensualità più genuina, l’inenarrabile bellezza che in molti, ancora oggi, ricordano con occhi sognanti. IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI: IL RITIRO DALLE SCENE E IL RITORNO ALL’ARTE «Finché, a un certo punto della vita, mi sono resa conto che quel ruolo di primo piano mi stava stretto. Grazie ad ho imparato a mettermi da parte e osservare gli altri» La fama internazionale, i riconoscimenti e i premi di una lunga e onorata carriera, tuttavia, non fanno dimenticare all’acclamata Lollo l’amore primigenio della sua vita, l’arte. La pittura e la scultura, per troppo tempo accantonate, tornano prepotentemente nella sua vita, così come il suo nuovo amore per la fotograche sancisce il lento ritiro dalle scene di un’ancora splendida Gina Lollobrigida. Nonostante qualche sporadico ritorno sul piccolo schermo, in questi anni è la passione per l’arte ad assorbirla completeresse, per molto tempo privato. Perché le opere dell’attrice rimangono per anni celate, nascoste agli occhi del pubblico.
esposizione allo State Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca, Gina Lollobrigida approda a Venezia: non più nelle vesti di attrice, Lollo fa il suo tardivo debutto da nazionale di sculture e installazioni. «Fotografare è scoprire il mondo e se po’ di fantasia» Non solo cinema, non solo scultura, gli anni ‘70 di Gina Lollobrigida sono stati caratterizzati da un amore fulmineo per
ter, il talento della Lollo nostrana non dove, nel 1974, nelle vesti di esperta fotoreporter prepara un reportage su Fidel Castro, che si presta anche ad una lunghissima intervista che, purtroppo, diventa un documentario mai presentato integralmente al grande pubblico. Inutile dire che quando si parla di Gina Lollobrigida si parla di esclusivamente di arte: la vita dell’attrice ha lasciato poco spazio al gossip e ai rotocalchi della cronaca rosa. Lollo, una leggenda, una donna che si è fatta strada da sola, lasciando per sempre il segno.
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SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE
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La ricerca dell’eterna giovinezza porta sempre più donne (e non solo loro) a ricorrere alla chirurgia estetica, con risultati talvolta disastrosi. Cresce, intanto, anche il numero delle giovanissime in cerca del ritocchino e fra recidivi, pentiti e “nuovi mostri”, l’Italia ha raggiunto il settimo posto nel mondo per numero di interventi di Angela Iantosca
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Stessa espressione, stesso sguardo, stesse gote, volti lisci e curati su corpi ormai cadenti, zigomi appuntiti, labbra -
secondo cui i corpi tendono, per gravità, ad andare sempre verso il basso. Benvenuti nel millennio delle e degli amanti del ritocchino che spesso diventa una rinfrescatina fuori da ogni controllo. Un’immagine apocalittica, ma realistica, per quel tentativo di renderci immortali agli occhi degli altri, di ingannare il tempo e far credere di essere ciò che non siamo. Secondo i dati raccolti dall’Aicpe (Associazione italiana di chirurgia plastica estetica), nel 2013 sono stati effettuati in Italia, tra chirurgia plastica e medicina estetica, 956.483 interventi, con una crescita, rispetto al 2012, del 3,5%. E secondo un recente studio dell’Isaps (International society of aesthetic plastic surgery), i cui risultati sono stati diffusi proprio in questi giorni, l’Italia occuperebbe il settimo posto a livello mondiale per numero di interventi di chirurgia estetica effettuati, alle spalle di Stati Uniti, Brasile, Messico, Germania, Spagna e Colombia. LIPOSUZIONE REGINA
posuzione, vale a dire l’intervento per ridurre i depositi di grasso in eccesso. Al secondo posto la mastoplastica additiva, cioè l’intervento per accrescere rispetto al 2012). Un’operazione che, nel 2012, aveva subito un calo del
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Luca Siliprandi - vicepresidente di Aicpe e chirurgo plastico di Padova
causa, probabilmente, della vicenda delle protesi di tipo Pip e della loro possibile tossicità, che determinò una vera e propria psicosi, tanto da spingere molte donne a procedere alla loro rimozione. Una vicenda grave che si è “conclusa” recentemente con un processo in Francia e una condanna in primo grado per truffa aggravata, quattro anni di carcere e 75mila euro di multa a Jean-Claude Mas, il fondatore della società Pip. Ma torniamo agli interventi: al terzo posto di quelli più in voga c’è la blefaroplastica, per risollevare le palpebre e ringiovanire lo sguardo. Segue la rinoplastica (rifacimento del naso) e il trapianto di grasso autologo (lo spostamento, cioè, di tessuto adiposo da una parte all’altra del corpo, come, per esempio, dalle cosce al seno). In fondo alla lista spunta, timido, un nuovo intervento: sempre più donne sono insoddisfatte delle proprie parti intime e per questo si rivolgono al chirurgo per fare una labioplastica. In Italia, a differenza degli Stati Uniti, è un fenomeno ancora per poche: nel 2012 sono stati realizzati 2.946 interventi di ringiovanimento vaginale, ma il balzo in avanti BISTURI UNDER 18
cevuto ben 5.100 richieste per interventi su minorenni. Le operazioni eseguite interventi). Tra queste, perché vietate,
estetici e nessuna iniezione di tossina botulinica. C’è, infatti, una legge in Italia, la n. 86 del 5 giugno 2012, che vieta l’impianto di protesi mammarie le minorenni, pena il pagamento di una somma di 20mila euro o la sospensione della professione per tre mesi. Un divieto che non si applica nei casi di gravi malformazioni congenimedico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale o da una struttura sanitaria pubblica. Con la stessa legge sono stati anche istituiti il registro nazionale e i registri regionali degli impianti protesici mammari effettuati in Italia, nell’ambito della chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, per consentire il monitoraggio clinico delle persone impiantate e il monitoraggio epidemiologico a scopo di studio e ne, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria. Tra gli interventi richiesti per bambini di 6-7 anni c’è quello ai padiglioni auricolari prominenti, che spesso possono essere causa di disagio a scuola. Per quanto riguarda le adolescenti, invece, non sono sempre le mamme a spingere di una carriera nel mondo dello spetta-
colo, ma, al contrario, nella stragrande maggioranza dei casi sono le giovanissime a decidere in piena autonomia. ga Luca Siliprandi, vicepresidente di Aicpe e chirurgo plastico di Padova – è fortunatamente deciso dalle pazienti da sole. Ed è doveroso precisare che gli interventi sulle ragazze di 18-20 anni costituiscono solo una piccola parte del lavoro dei chirurghi plastici. Oggi assistiamo a un fenomeno nuovo: trent’anni fa – continua Siliprandi – le giovani venivano per correggere orecchie sporgenti o un naso accentuato, mentre ora si richiedono mammelle più grandi o labbra più carnose. Si tratta per lo moda, che fanno richieste pressanti per aumentare la propria femminilità, non
FIGLIE CONTRO MADRI A volte le figlie non sono soddisfatte dei risultati degli interventi estetici sul corpo delle madri, perché innaturali e forse perché non le riconoscono più. Il 37% delle figlie pensa che invecchiare sia un fattore “normale, fisiologico e inevitabile”, il 20% definisce “imbarazzante” avere una madre “rifatta”, il 19% delle intervistate bolla, invece, come un “inutile spreco di denaro” la velleità delle mamme di ricorrere al bisturi. Per qualcuno, il 12%, l’intervento chirurgico risulta “immorale o gravemente sconveniente”, soprattutto oltre i 65 anni.
L’8%, infine, individua nella “perdita di espressione del volto e nell’innaturalità di sorriso e sguardo” la principale critica verso la decisione delle madri. Nell’occhio del ciclone le labbra, gli zigomi, il mento. Su seno e lato B dipende da che tipo di intervento si realizza. La maggior parte, invece, è favorevole a interventi per rinfoltire la chioma e in generale alla meno invasiva medicina estetica. Ma quali sono le motivazioni che spingono le madri a rifarsi? Per le figlie sono: la paura di essere tradite, la paura di invecchiare e – attenzione – il desiderio di assomigliare alle figlie!
20 % 37 %
19 % 12 % 8%
INVECCHIARE È NORMALE UNA MADRE RIFATTA È IMBARAZZANTE RIFARSI È UN INUTILE SPRECO DI DENARO
LA CHIRURGIA È IMMORALE PERDITA DI ESPRESSIONE DEL VOLTO
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QUANDO IL RISULTATO NON PIACE Sono in molti, 25 persone su 100, a tornare sotto i ferri, perché insoddisfatti del primo intervento. Secondo l’Aicpe il 16% degli interventi di chirurgia plastica è rappresentato da operazioni secondarie, ossia eseguite dopo che il primo intervento non è andato a buon fine. Di questi interventi, il 31,1% è stato fatto dallo stesso dottore che ha operato la prima volta e il 54,4% da professionisti intervenuti su pazienti trattati la prima volta da un altro collega italiano. Nel 14,4% dei casi le seconde operazioni seguono a un primo intervento eseguito, invece, da un collega straniero. Negli uni e negli altri casi il rischio maggiore per le persone insoddisfatte del proprio intervento è quello di entrare nel circolo vizioso dell’insoddisfazione perenne, che porta in genere a sottoporsi a innumerevoli interventi nel tentativo di perfezionare sempre più il risultato del ritocchino.
serenità. Talora, invece, non risolvendo o addirittura peggiorando alcuni problemi. Per questo un buon chirurgo non può non impegnarsi a vagliare gli aspetti psicologici, le motivazioni e le attese dei pazienti che gli si rivolgono. Il problema – continua Siliprandi – non è rappresentato dalle psicopatie più evidenti, come le dismorfofobie (la visione distorta del proprio corpo, ndr),
per correggere inestetismi o deformità. L’esperienza del chirurgo a questo punto è importantissima per decidere, caso per caso, se alla base della richiesta c’è davvero un reale disagio psicologico e se c’è, quindi, effettivamente la necessità di intervenire». QUANDO IL CHIRURGO DIVENTA PSICOLOGO Non c’è niente di più personale del corpo e non c’è niente di più intimo delle motivazioni che possono spingere a cambiarlo. Per questo il chirurgo plastico deve essere anche un po’ psicologo. «Il più delle volte – spiega Luca Siliprandi – le persone si rivolgono a noi spinte da sentimenti di inadeguatezza. In alcuni casi discutibili perché dettati dalla moda corrente, in altri legati a motivazioni più profonde. L’intervento chirurgico interagisce inevitabilmente con la psicologia del paziente, il più delle volte favorendo una maggiore bensì da disturbi “borderline”, spesso ne forme depressive. È pertanto molto utile, in occasione della prima visita, utilizzare uno schema, elaborato in collaborazione con uno psicologo, che riporta una serie di domande da porre al paziente». Insomma, prima di decidere di mettere mano al bisturi, è consigliato uno screening psicologico per capire se è necessaria la consulenza di uno specialista psicologo o psichiatra. SE IL RITOCCHINO È MASCHIO
scita. Dalle rughe sul viso alle maniglie dell’amore, passando per la liposuzione, nonostante la crisi, sono sempre di più i maschi che ricorrono alla chirurgia estetica. Tra gli interventi più richiesti l’addominoplastica e la ble-
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I NUOVI MOSTRI
faroplastica. Al primo posto rimane la rinoplastica. A livello mondiale, secondo vari studi, la chirurgia estetica per del totale. E la tendenza riguarda soprattutto gli uomini inglesi e tedeschi. Eppure, come per le donne, anche per gli uomini sempre più attenzione viene rivolta alle proprie parti intime, soprattutto nel nostro Paese, dove, di anno in anno, il numero di interventi di peno-
C’è chi le chiama i “nuovi mostri”. Sono le donne che si sono lasciate andare al sogno frankensteiniano di una ricostruzione in laboratorio, ma che, guardandosi allo specchio, forse, hanno pensato che sarebbe stato meglio lasciare che la natura facesse il suo corso. Nicole Kidman (in alto) ha reso immobile il proprio viso con il botox, si è rifatta il naso e, si dice, anche seno e labbro superiore. Madonna dovrebbe essersi rifatta tutto il viso: sopracciglia, naso, mandibola, mento, guance e labbra, secondo il New York Magazine. Meg Ryan (in basso), la fidanzatina d’America dal sorriso disarmante, nel 2013 ha deciso di dare un’aggiustatina al viso. E il risultato è stato un disastro. Come queste e molte altre dive di Hollywood anche in casa nostra e in Europa gli esempi non mancano. Pentita, Emmanuelle Béart, icona del cinema francese che ha confessato di essersi rifatta le labbra a 27 anni facendo un pasticcio, ricorda a tutte le donne che un intervento «è una cosa seria di cui, però, non si prevedono necessariamente tutte le conseguenze, perché è qualcosa che tocca profondamente la nostra anima». Donne, insomma, che cercano la perfezione, ma che, guardandosi allo specchio, non sanno forse più riconoscersi.
interventi ogni mese, perché in fondo, si sa, la sindrome da spogliatoio non risparmia nessuno, dai trentenni ai cin-
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quantenni! Ma cosa si nasconde dietro queste richieste? «I venti-trentenni di sesso maschile che si rivolgono al chirurgo per risolvere quelli che considerano difetti, come un naso pronunciato o le “orecchie a sventola” – spiega Luca Siliprandi – appaiono molto più insicuri rispetto alle ragazze della stessa età. In generale, l’aspetto maschile sta perdendo le prerogative un tempo considerate tipiche del genere e la spinta mediatico-commerciale alla cura del corpo maschile sta determinando una progressiva perdita della distinzione esteriore fra i due sessi: i maschi appaiono sempre meno mascolini e con una sempre più incerta identità sessuale».
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PERSONAGGI
Giusy
De Carlo La restauratrice di bambole Foto e testo di Maurizio Fiorino
G
iusy De Carlo è quel genere di persona che non sta ferma un attimo. Se non parla, canta. Se non canta, balla. Se non canta e non balla allora dibatte con sua madre, il tutto in un minuscolo negozio di pochi metri quadri. «Dove hai messo il naso di questa bambola?» le domanda. Sua mamma Cecilia, ne ha cinquantuno», allarga le braccia e sgranocchia una patatina. «E io che ne so?» risponde senza scomporsi. gianale di ceramiche e porcellane nella zona di Porta Romana, a Milano. A dire il vero, Giusy è famosa per essere una delle poche restauratrici di bambole rimasta in Italia, e il suo negozio rappresenta il suo mondo: bambole da tutto il globo e di tutte le epoche. Ad alcune manca un occhio, ad altre un braccio, ad altre ancora i capelli. «Guardi quella lì» dice la signora Cecilia indicandomi una bambola bellissima che sta poggiata su una sedia quasi fosse una persona in carne e ossa, «l’han portata qui che era disabile. Era senza una gamba e senza braccia, poveretta, e adesso è nuova». Giusy è indaffarata e mi dà pochissime attenzioni: mancano all’appello una scarpina e il busto di una bambo-
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DONNE DI
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le decine di scatole ammassate una a dopo. Si volta di tanto in tanto per farsi con un pezzo di plastica o ceramica in mano, che può essere un piede di bambola, una manina, una parrucca. «Non so perché ho iniziato questo lavoro» dice con in mano la testa di una bambola senza occhi, «mi sa che avevo bevuto quando ho deciso, anzi no, non bevo mai» scherza, «e neanche fumo. Insomma, boh, l’ho iniziato e basta. Sono un po’ pazza». Mamma Cecilia annuisce. «È laureata in Economia e Commercio alla Cattolica, ma che te ne fai della laurea se non fai un lavoro che ti rende felice?» dice con una punta d’orgoglio e mangiando un’altra patatina. «Quando ero piccola non potevamo permetterci le bambole e io desideravo da morire quelle delle mie amiche. Ma ne ho avute anche io, di mie. La prima si chiamava Michela» aggiunge Giusy, questa volta con una bambola calva tra le braccia. «A questa devo aggiungere tutti i capelli e trovarle un paio di mutande. Guarda che bella». Lavora moltissimo con i collezionisti e loro, con le mutande delle che controllano» dice la signora Cecilia. «A volte in negozio entrano cinque
o sei persone al giorno, altre volte non entra anima viva per settimane. Ma sì, rifarei tutto da capo» aggiunge Giusy. ti pezzi di bambola ci siano in negozio. Almeno un centinaio, se non di più, e di ogni pezzetto di piede, di occhio e mani, Giusy conosce la provenienza,
l’anno di nascita, le caratteristiche. Mi mostra un bamboccio con gli occhi paurosamente umani e lo spago di nylon che gli collega le braccia e le gambe al mento. «Ti piace questo ragazzo che ci sta facendo tutte queste domande?» gli domanda. Il bamboccio fa cenno di sì col capo e muove sia le gambe che le braccia. «Vuoi andare via con lui?» gli chiede poi, e il bamboccio scuote la testa. «No, voglio rimanere qui con voi» gli fa dire Giusy, cambiando tono di voce mentre la signora Cecilia ridacchia e guarda sua gna essere libere nella vita. Libere e felici» dice. Giusy intanto ha trovato nita per sbaglio al piede di un’altra bambola. È una scarpetta di pelle di pecora, morbida e color oro e la bambola che la indosserà è elegantissima nel suo vestito bianco di lino corredato di impermeabile. «E soprattutto ha le mutande, guarda che belle» dice mamma Cecilia alzandole il vestitino. Entrando nel negozio di Giusy si ha l’impressione che il tempo si sia fermato e che la bellezza e la poesia del luogo sia anche merito della complile bambole? Certo» dice Giusy, «e le ringrazio pure, vivo grazie a loro».
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CONTROCORRENTE PERSONAGGI
DEVIS
BONANNI
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La “pecoranera” che ha lasciato tutto per una vita ecosostenbile di Chiara Mazzei
sono stagioni, poi, in cui il lavoro cala e allora «arriva il momento di fermarsi, cura di sé. Capitano delle giornate in cui tutto ciò che faccio è leggere e fare una breve passeggiata prima che cali il buio invernale». Devis usa la bici per spostarsi e mangia quello che produce. Esiste la neve, il freddo, esistono gli imprevisti, rimanere sempre coerenti alla propria scelta. A volte si ferma e si pone delle domande. «Faccio davvero la differenza? Dove sta la cifra dei miei sforzi?
L
a necessità di vivere contro corrente. Questo l’impulso che viene dal profondo e spinge Devis Bonanni a lasciare il suo lavoro di informatico per tornare alla terra. La Carnia. Quella parte del Friuli Venzia Giulia dove la montagna è forte, la terra è una madre che chiama a sé, una necessità quasi impellente. Una necessità è diventata per il giovane ragazzo che decide di mandare all’aria la sua vita assolutamente nella norma per seguire il richiamo fortissimo della natura. Questa è la storia di Devis. E se state pensando che la sua sia una fuga dalla realtà, dalle responsabilità, all’inseguimento di una vana chimera, bhe, vi sbagliate di grosso. Quello che colpisce di più in Devis è la consapevolezza della sua scelta. Abbandona i computer e diventa contadino. E non solo: il suo obiettivo è l’autoecosostenibile. L’idea nasce una decina di anni fa, quando Devis si ritrova a leggere un articolo che parla di autosuf-
contesto rurale: agricoltura biologica, energie sostenibili e reti di produzione e consumo solidali. «Insomma, ognuno poteva costruirsi la propria piccola rivoluzione ecologica ed etica a casa sua. Io, nato in un piccolo borgo montano, non potevo certo rimanere con le mani in mano» ci racconta. Così si rimbocca le maniche e comincia dal vecchio orto di famiglia. Dalla piccola selva che si era creata, Devis dà forma e vita al suo sogno bucolico. «Gli amici nicchiavano, i genitori facevano spallucce ma nel giro di qualche stagione è maturata in me la certezza che questa era la mia via per vivere in montagna e di montagna». Da quel lontano giorno, Devis ha messo in che lo porta a vivere in piena coerenza con se stesso. Lavora duro, ogni giorno. Non ci sono domeniche, pasque o pasquette, ci racconta, ma «si fa quel che c’è da fare perché coltivare non è una professione ma un modo di vivere». Ci sono giornate che non lasciano tregua e
In breve: la proposta che porto avanti funziona?» Il suo progetto si chiama Pecoranera. Un nome azzeccattissimo che dice tutto e subito. E fra 50 anni come si vede Devis? «In una tenda indiana, un tepee con un bel fuoco ardente al centro e un piccolo orto fuori dalla porta. Se avrò ancora la forza di spaccare un ciocco coll’ascia o di salire un colle di buon passo allora sarò davvero soddisfatto di come sono arrivato sin là».
Pecoranera è il libro che Devis Bonanni ha pubblicato con Marsilio nel 2012.
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GRANDI PERSONAGGI ITALIANI
Il giornalista al servizio di tutti, servo di nessuno
The Young Rajah
INDRO Montanelli
di Chiara Mazzei foto Fondazione Indro Montanelli
«C
hi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore». Questa dichiarazione la dice lunga sullo spirito e la personalità di un uomo che ha lasciato un segno indelebile non solo nel giornalismo italiano ma anche nella storia del Paese. A giugno Il Giornale, il quotidiano fondato da Montanelli, ha compiuto 40 anni. Per vent’anni il giornalista di origine toscana ne è stato il direttore e il faro. Come tutti i grandi personaggi, è stato amato e odiato, ma rimane comunque innegabile l’ammirazione che suscita un uomo che ha fatto della propria libertà di pensiero una bandiera, della coerenza ai propri principi uno stile di vita. «Tu sei il proprietario, io sono il padro-
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re. […] Io veramente la vocazione del servitore non ce l’ho». Queste parole le rivolse a Silvio Berlusconi nel lontano ’79, quando l’imprenditore milanese divenne socio di maggioranza del giornale e fu subito chiaro che non ci sarebbero stati compromessi né imposizioni, ma una totale indipendenza dalle fonti di potere. Questo rapporto di equilibrio tra due personalità titaniche trovò una quando il Cavaliere non scese in politica e Montanelli dichiarò di non voler diventare “il suo megafono”. Seguirono attacchi durissimi, parole al vetriolo da entrambe le parti, minacce e profezie che a distanza di anni vengono riprese da molti. Fatto sta che il direttore de Il Giornale si dimette dal suo incarico e viene seguito da ben 55 redattori su 77, tra cui Marco Travaglio e Bep-
UN INCONTRO SPECIALE pe Severgnini, nella nuova avventura giornalistica della Voce. Indipendenza a tutti i costi, quindi. Indipendenza che lo portò addirittura a offertagli dal Presidente Cossiga nel 1991. Si potrebbe pensare a un gesto di snobismo o addirittura arroganza, ma che si era trattato «di un modo concreto per dire quello che penso: il giornalista deve tenere il potere a una distanza di sicurezza. Una tutela a se stesso, alla propria professionalità, al contratto invisibile di onestà intellettuale stipulato coi suoi lettori». E paradossalmente fu proprio la soggezione al potere l’accusa, tramutata in attentato, rivoltagli dalle Brigate Rosse nel 1977, quando, la mattina del 2 giugno, gli vennero sparati otto colpi di pistola che lo colpirono alle gambe. Gambizzato perché “schiavo delle multinazionali”. Proprio lui che si dichiarava indipendente a ogni forma di potere. Libertà e indipendenza nella vita professionale come in quella privata. I rapporti di Indro Montanelli con le
donne sono del tutto singolari. Sincomprendere in un sistema di giudizio moderno; singolari perché vissuti in modo del tutto individuale, come se neanche nell’amore fosse pensabile la rinuncia alla propria libertà. Inaccettabile appare ai nostri occhi l’unione con Fatima, ragazzina di 12 anni cui si lega in Etiopia durante l’invasione fascista del paese africano, quando si arruola volontario come sottotenente. All’epoca molti soldati italiani stringevano questi rapporti di “madamato”, come venivano chiamati, per cui compravano letteralmente giovani donne autoctone stipulando una specie di contratto provvisorio. Si sposa due volte, Montanelli. La prima volta con la contessa austriaca Margareth De Collins de Tarsienne, la seconda con Colette Cacciapuoti, alla non più tenera età di 65 anni. «Con Colette – affermerà in seguito eravamo due scapoli che si erano sposati, poi ognuno rimaneva scapolo. Amo molto la mia vita solitaria. Non rimpiango la vita di coppia che non ho mai fatto. E che sarei stato un cattivo padre».
Se già il primo nome, Indro, può apparire assai singolare, non tutti sanno che Montanelli si chiamava anche Schizogene, parola greca che significa “generatore di divisioni”. Quanto mai profetico come nome per un giornalista che, con il suo stile asciutto ed elegante, non mancò di generare numerose polemiche sui temi più caldi dell’attualità. Corrispondente da Parigi all’Etiopia, passando per Norvegia e Canada, si definiva “condannato al giornalismo”. Fu il primo giornalista di un giornale laico cui papa Giovanni XXIII concesse un incontro. Il “Papa buono” incontrava l’anarco-conservatore anticlericale. Che pure quando ebbe modo di cenare con Giovanni Paolo II si inginocchiò con lui per dire una preghiera per la madre e quando fece per congedarsi con un inchino lui glielo impedì, abbracciandolo e accostando le tempie alle sue, “come faceva mio padre, che baci non ne dava”.
Dietro l’uomo tutto d’un pezzo si nasconde un animo fragile, che si commuove per le canzoni di Lucio Battisti, di cui ama la sensibilità e il desiderio di vivere appartato. Un uomo tendente alla vita solitaria e incline alla depressione. Fin da bambino, infatti, Indro
Montanelli, in occasione del suo novantesimo compleanno, incontra alla fondazione a lui dedicata Enzo Biagi e Gianni Agnelli
«il sole nero», che incupisce il suo temperamento già duro e sprezzante. “La depressione – dice – è una malattia democratica: colpisce tutti». Persino lui, l’uomo la cui penna (e lingua) molti temevano.
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PERSONAGGI NARRATIVA
I colori di DORA di Iris Blu
CAPITOLO III
Q
uel sabato mattina l’aria era fresca ed Emilia era di ottimo umore. Forse per la notte passata tra le braccia del suo uomo, forse perché il giorno dopo sarebbero iniziate le sue tanto agognate ferie o forse, semplicemente, perché era felice. Senza un motivo. Tirò su la saracinesca del suo piccolo bar e accese le luci. Erano soltanto le sei del mattino, aveva dormito poco, ma non si sentiva affatto stanca. Aveva in sé state pronta a sbocciare… eppure la stagione del sole stava per terminare. Era quasi metà settembre e le giornate si stavano accorciando. “Cosa importa? Tra pochi giorni parto, vado a godermi il mare della Grecia…” Avrebbe lavorato solo poche ore, per un paio di settimane sarebbe stata sostituita da una sua dipendente. Sara era una ragazza molto giovane e svescio! Non si prendeva una vacanza da tre anni e sentiva il bisogno di staccare la spina. Per aprire la sua piccola attività, cinque anni prima, aveva
a farsi perdonare, l’aveva presa tra le sue braccia e l’aveva stretta forte aveva regalato, dopo quell’inutile bisticcio, una notte piena di passione… sorrise. Ne era valsa la pena. Ogni azione porta ad altro, è inevitabile. Come si chiama? Karma? O forse è un’altra cosa? Causa effetto? Che importa! Era così piena di energie da essere quasi confusa… era euforica, ecco, era completamente euforica. La sua felicità evaporava, in nuvole profumate, assieme ai fumi della macchinetta del caffè, il suo entusiapuro acciaio inox del lavandino del bancone. La sua gioia era scintillante come i pavimenti lavati di fresco, la sera prima. Voleva ridere, neanche sorridere. E voleva condividere tutta quella bellezza con le sue amiche. Le avrebbe viste il giorno dopo, a casa di Dora. Le balenò in testa un’idea… e se nel primo pomeriggio, dopo il lavoro ed il pranzo, si fosse presentata da Dora per una sorpresa? Sì! Si sarebbe offerta di aiutarla per la cena, le avrebbe dato una mano con la casa o magari con la spesa. In fondo man-
“AVEVA IN SÉ FELICITÀ A NON FINIRE
AVEVA IN SÉ UN’ESTATE PRONTA A SBOCCIARE…EPPURE LA STAGIONE DEL SOLE STAVA PER TERMINARE.”
aveva più debiti. L’unico debito era con se stessa e aveva un unico nome: vacanze! La sera prima aveva avuto un piccolo battibecco con il suo compagno, Carlo. Che cosa strana. Non era mai successo, stavano assieme già da un paio d’anni e non era mai capitato nulla di simile. Il tutto per una sciocchezza. Lui, in ogni caso, era riuscito
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cava ancora un po’ alla partenza e comunque non aveva molto da fare. Emilia era molto pragmatica, aveva già organizzato valigie e dettagli alla perfezione. Sì, era un’ottima idea. Nel frattempo, tra una faccenda e l’altra, si accorse che era tempo di aprire il bar al pubblico. Tutto era pronto: i cappuccini attendevano di essere serviti, i cornetti di esseri addentati… e la cassa di essere riempita. Aveva
scelto una zona della città fantastica! Lavorava di continuo e senza sosta e lo faceva sempre con il sorriso. Altro che call center! Quel piccolo locale, che fungeva anche da tavola calda, era una vera soddisfazione. Ecco, era arrivata anche Sara. “Buongiorno Emilia!” La ragazzina, di appena vent’anni, era un aiuto importante: l’aiutava in tutto e senza mai perdere energia o pazienza. E poi, cosa non da poco, Emilia era sempre attenta a non riversare sulla ragazza i suoi umori, i suoi problemi… Sara raccolse i lunghi capelli biondi in una coda e si mise un grembiule nero. “Sono pronta, eccomi!”. Aveva occhi vispi, pieni di vita, aveva sul volto il sorriso di chi è grato non per le cose modeste che ha ricevuto ma per le cose belle che avrà grazie al poco che possiede. Ad Emilia piaceva molto, anzi moltissimo. “E brava Sara… allora ti ho già detto Le fece l’occhiolino, le fece qualche altra raccomandazione e poi iniziarono a servire i primi clienti. Il locale era piccolo ma grazioso: sulle pareti c’erano appese, incorniciate elegantepreferiti dalla proprietaria. Rossella get Jones sorrideva e Madonna aveva uno sguardo languido e malinconico, nelle vesti di Evita Peron. Emilia sospirò. Ma il suo sospiro era privo di ansia. Era un esternare soddisfazione, serenità, voglia di essere felice. Si sentiva così bene da aver voglia di contagiare tutto il quartiere, tutta la città, tutta la nazione e così via… Si
vide planare sul mondo intero, come una rondine immensa. Dalle sue ali trasudavano speranza e fede, dal suo becco cadevano semi miracolosi, pronti a germogliare anche sulle rocce e nel deserto. Si sentiva una piccola divinità. “Non starò esagerando?” No! Perché mai? Potrà mai essere, la felicità, esagerata? Allora continuò a sognare, a volare, a vedersi come una primavera munita di ali. Servì qualche cappuccio e attese con pazienza le dieci: avrebbe incontrato un suo cugino di secondo grado in cerca di un’occupazione saltuaria. Un ragazzo giovane, uno studente universitario, proprio come Sara. Non lo vedeva da molto tempo, forse un paio d’anni, ma ne conservava un ottimo ricordo. Sara era sorridente con tutti i clienti, non si faceva mai intimorire da nessuno ed era un’abile oratrice. Era al secondo anno di psicologia: lavorava, studiava, aveva la testa sulle spalle… insomma, una ragazza d’oro! na di energia, intelligente, aperta al mondo”. Emilia si immaginò nelle vesti di maalle lacrime. Si rese conto di essere sulle nuvole e posò di nuovo, dolcemente, i piedi sul pianeta terra. Un uomo al bancone sbraitò per un caf-
fè, secondo lui, un po’ bruciacchiato. Una signora imbellettata di tutto punto si versò della cioccolata calda sulla camicia di seta, iniziando a imprecare come un’ossessa… e Sara riuscì, con poche parole e gesti veloci, a riportare pace e armonia. “Eh sì, posso partire senza problemi”. Alle dieci spaccate Claudio, il lontano parente, si presentò al Bar Nuvole. “Emilia, ciao, da quanto tempo…” Era diventato proprio un bel ragazzo. Occhi chiari, capelli cortissimi di un co tonico. Emilia lo abbracciò e gli chiese notizie della madre, sua cugina. Dopo qualche chiacchiera e un tour del piccolo locale (servizi e retro bottega compreso) gli presentò Sara. I due si strinsero la mano freddamente, evitando di guardarsi troppo a lungo. Emilia rimase stupita, le sfuggiva qualcosa? Quei due si erano già cono“Bene, lavorerete assieme per due settimane, Sara ti darà delle dritte sul lavoro e se vuoi, per il futuro, potrai gramma di prendermi almeno un paio di giorni liberi a settimana… voglio iscrivermi a un corso di lingue”. Il ragazzo annuì e ringraziò pacatamente, ma Emilia non era ancora convinta. Lo guardò come si guarda una sfera di cristallo. Cosa nascondi? Svelami i tuoi segreti! Sara era tornata dietro al bancone assieme al suo solito sorriso, ma anche lei, nonostante l’aria tranquilla, era evidentemente turbata. Tra i due c’era stato del tenero? La cosa era fresca? Che guaio. Fare domande alla ragazzina, sveglia ma riservata, non le pareva giusto. na. Decise che non avrebbe chiesto nulla a nessuno dei due. Erano giovani ma assolutamente in grado di lavorala e rilassante vacanza la attendeva. Il pensiero del mare, del sole, del pesce mangiato in qualche ristorantino cacompagno, la rincuorò e le fece mettere da parte ogni perplessità. Claudio
dietro al bancone. I due si scambiarono qualche parola con fare timido e distaccato. Lei preparava i cappuccini e lui cercava di imparare il più in fretta possibile. Emilia, intenta a preparare panini e insalate, ogni tanto li guardava sorniona. Guardare con attenzione, spesso, equivale ad avere risposte… senza fare domande. Tra un sandwich e un toast, tra una foglia di lattuga e una carota, arrivò l’ora di salutare i ragazzi. Fece loro mille raccomandazioni (più per un improvviso stato d’ansia che per mancanza di “Ok, ci sentiamo via sms… e per ogni cosa non esitate a chiamarmi. Forse ripasserò prima della partenza, giusto per un altro saluto”. Abbracciò entrambi e si diresse verso l’uscita. L’aria della città, non proprio pulita, le sembrò comunque gradevole. Respirava libertà, vacanze, respicapolinea! Prese il cellulare, riposto nella sua bellissima borsetta di pelle scamosciata, e mandò un messaggio mani ceniamo assieme e voglio aiutarla con la spesa o altro. Ci vediamo nel tardo pomeriggio, baci. Tua Emi. Scrisse anche un messaggio a Dora, ma non lo inviò. “Le farò una vera e propria sorpresa. Non le dirò nulla”. Si diresse verso una pasticceria, avrebbe comprato una fantastica torta alla frutta oppure una supercalorica torta al cioccolato… e magari anche una bottiglia di passito di Pantelleria. Preso dolce e vino si ritrovò, stampato sul viso, un sorriso compiaciuto e divertito. “Chissà come ci rimarrà Dora, lei adora queste cose, lo so, lo so bene”. Eppure… all’improvviso ebbe una strana sensazione. Emilia, ragazza sodel suo intuito. Quella torta, scelta con cura in una vetrinetta piena di invitanti tentazioni, non sarebbe stata poi così dolce… Non sapeva perché. Era semplicemente una chiara e nitida intuizione. Il sole scomparve, dietro a una nube grigia come la metropoli, ed Emilia per un attimo perse il suo solito sorriso.
Continua nel prossimo numero...
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PERSONAGGI LUOGHI
CINQUE TE 94
PATRIMONIO UNESCO, QUEST’ANGOLO DI LIGURIA, IN PROVINCIA DI LA SPEZIA, È UN AUTENTICO INNO ALLA BELLEZZA FRA SUGGESTIVI BORGHI MARINARI, CALETTE SEGRETE, PAESAGGI, COLORI E PROFUMI CHE TOLGONO IL FIATO
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hiudete per un attimo gli occhi e immaginate sole, mare blu intenso, aguzze scogliere che nascondono calette segrete, alcune delle quali da esplorare soltanto via mare o attraverso ripidi sentieri. Intorno i colori e i profumi inebrianti della macchia mediterranea che avvolgono alcuni dei borghi marinari più belli della Liguria, in provincia di La Spezia: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Sono i borghi delle Cinque Terre, collegati gli uni agli altri dal panoramico Sentiero Azzurro che i più allenati possono percorrere anche a piedi, meglio se in due giorni per godersi di più il paesaggio, pernottando magari a metà strada. La ricompensa per lo sforzo profuso nel saliscendi di questo trekking, adatto anche ai meno esperti ma piuttosto impegnativo, è notevole: i che i più pigri potranno, comunque, godersi quest’angolo di paradiso affacciato sul Tirreno: tutti i borghi sono, infatti, raggiungibili in macchina o tramite bus e treni, e si può pertanto scegliere, nel caso, di percorrere a piedi solo una parte dell’intero sentiero (come la celeberrima “Via dell’amore”, fra Riomaggiore e Manarola, per la quale si impiega meno di mezzora), oppure restare nei borghi in cui si decide di fermarsi e godersi le spiaggette a ridosso dei singoli abitati.
RRE
UN TERRITORIO PATRIMONIO UNESCO Diciotto chilometri di costa rocciosa punteggiata di baie, spiagge e ricchi fondali popolati da saraghi, acciughe e numerosi altri pesci che trovano nutrimento fra multicolori praterie di gorgonie e posidonie, per la loro unicità e
a picco nel blu
di Vincenzo Petraglia foto Archivio Fotografico Agenzia Regionale In Liguria
Rio Maggiore
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LUOGHI
FRA BAIE E CALETTE SEGRETE
Manarola
bellezza, posti sotto la tutela del Parco nazionale e dall’Area marina protetta delle Cinque Terre. Dal 1997 dichiarati peraltro dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità. Un micromondo in cui mare e terra si incontrano in un meraviglioso abbraccio e dove le scoscese pendici dei monti che corrono paralleli al litorale sono stati “addomesticati” nei secoli dall’uomo con terrazzamenti coltivati a vite e a olivo, muretti a secco, borghi dallo spettacolare fascino, che rendono ancora più bello e particolare questo lembo d’Italia. Un patrimonio naturalistico di grande varietà abitato da specie animali quali gabbiani reali, falchi pellegrini, poiane, cinghiali e tassi, oltre a volpi e lucertole muraiole che di tanto in tanto, se si è fortunati, si possono scorgere percorrendo gli innumerevoli sentieri e muattraversano il territorio.
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DA MONTEROSSO A RIOMAGGIORE Tutti i cinque i borghi, ad eccezione di Corniglia che rimane più nell’interno, si affacciano direttamente sul mare con le tipiche case liguri dalle facciate color pastello. Da ovest a est, il primo borgo che si incontra è Monterosso al Mare, il più grande delle Cinque Terre, che ha fra i suoi gioielli artistici la trecentesca chiesa di San Giovanni Battista, il castello dei Fieschi e la chiesa di San Francesco, custode di opere d’arte attribuite a Van Dick, Guido Reni e altri importanti artisti. Poco lontano c’è Vernazza, da molti considerata la più suggestiva delle Cinque Terre, con la sua particolarissima struttura urbanistica, le sue logge, i porticati, le chiese, fra cui quella di Santa Margherita di Antiochia, in stile romanico-genovese, e le sue caratteristiche case-torri. Corniglia, l’unica a non essere a contatto diretto col mare, sorge
La costa delle Cinque Terre, essendo ripida e rocciosa, offre una serie sconfinata di baie e insenature, da scoprire per lo più in barca o tramite ripidi sentieri. Le spiagge sono, dunque, poche e comunque di piccole dimensioni. Fra tutte spicca quella di Fegina, l’arenile più grande dell’area, che si trova nella parte nuova di Monterosso. Un misto di sabbia e ghiaia, giudicato dalla rivista americana Forbes tra le 25 spiagge più sexy del mondo. Corniglia vanta, invece, la spiaggia più calda e discreta delle Cinque Terre. La prima è sotto la stazione ferroviaria della cittadina ed è caratterizzata dalla presenza di un muraglione, mentre la seconda è quella del Guvano, particolarmente amata dai nudisti. Vernazza, Riomaggiore e Manarola vantano, invece, piccoli anche se molto suggestivi arenili. su un panoramico promontorio roccioso e si sviluppa attorno alla chiesa di San Pietro, in stile gotico-genovese. Il borgo è una vera delizia. Procedendo verso est, si incontra, Manarola, frazione di Riomaggiore ed autentico gioiello urbanistico, pullulante di case-torri in stile genovese e vicoletti che si attorcigliano intorno alla trecentesca chiesa di cui monumenti spiccano la trecentesca chiesa di San Giovanni Battista, l’Oratorio di Santa Maria Assunta e il Castello cittadino. PORTOVENERE LA BELLA Poco oltre il promontorio delle Cinque Terre, custodita come una perla preziosa dalla baia su cui si affaccia, Portovenere appare quasi come un miraggio, irreale nella sua bellezza, col porticciolo e le facciate multicolori delle case che, l’una
PERSONAGGI
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COME DOVE QUANDO
Porto Venere
I RISTORANTI
Un micromondo di cui si innamorò anche il poeta inglese George Gordon Byron. E non è un caso che proprio a lui sia stata intitolata una grotta, appena fuori il borgo, dove il lord britannico era solito meditare e trarre ispirazione per le sue opere. Il borgo è un suggestivissimo intrico di viuzze inebriate di profumi, fra cui quelli delle squisite e rinomate focacce liguri,
provenienti dai numerosi forni della cittadina. Fra le mete imperdibili, la chiesa di San Pietro, eretta nel 1198 su un costone di roccia a strapiombo sul mare, sulle rovine di un’antica struttura paleocristiana, e, entrambi del XII secolo, la chiesa di San Lorenzo e il castello cittadino, per una vista strepitosa sullo scenario davvero unico che circonda Portovenere. Vernazza
· A Pié de Mà via dell’Amore 55, Riomaggiore, 0187/92.10.37 o 338/2.22.00.88, www.apiedema.com. · Miky via Fegina 104, Monterosso al Mare, 0187/81.76.08, www.ristorantemiky.it. · Locanda Lorena Via Cavour 4, Portovenere - Isola Palmaria, 0187/79.23.70, www.locandalorena.com.
ALBERGHI · La Torretta piazza della Chiesa – vico Volto 20, Manarola, 0187/92.03.27, www.torrettas.com. · La Malà via San Giovanni Battista 29, Vernazza, 334/2.87.57.18, www.lamala.it. · Royal Sporting Hotel via dell’Olivo 345, Portovenere, 0187/79.03.26, www.royalsporting.it.
GLI EVENTI DA NON PERDERE · LA MADONNA BIANCA DI PORTOVENERE Si tiene il 17 agosto ed è una delle più importanti tradizioni religiose del circondario, con il borgo che, la sera, si trasforma in un suggestivo presepe a grandezza naturale illuminato da fiaccole.
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UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE DELLE CINQUE TERRE
Manarola di Riomaggiore via Discovolo 0187/76.26.00 www.parconazionale5terre.it www.turismoinliguria.it
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Eventi in SETTIMANA di Chiara Mazzei
4° BIENNALE GHERDËINA DUE CASTELLI IN FESTA
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLKLORE
AVIANO (PN) – FINO AL 16 AGOSTO
Gruppi folkloristici provenienti da Ungheria, Turchia, Spagna, Croazia e Russia animeranno le serate della 47a edizione del Festival. A condire le serate musicali ci saranno cibi tipici del luogo di provenienza dei danzerini, con specialità enogastronimiche di molti paesi.
YANN ARTHUS-BERTRAND, LA TERRA VISTA DAL CIELO MILANO, MUSEO DI STORIA NATURALE FINO AL 19 OTTOBRE
MALPAGA (BG) 16 E 17 AGOSTO
Il borgo di Malpaga si anima di un appuntamento esclusivo: la Rievocazione della vita di corte e il Palio di Malpaga. I visitatori verranno calati late in abiti dell’epoca, accampamenti storici, combattimenti di cavalieri, antichi mercati, feste castellane, danze e tutto palio delle quattro contrade, © PinoilIzzo un vera e propria giostra equestre con tornei. Il Castello di Malpaga sarà aperto al pubblico con visite guidate alle splendide sale ricche di affreschi e di arredi d’epoca. Per info: www.castellodimalpaga.it
Appuntamento biennale di arte contemporanea dedicato alla scultura in tutte le sue forme e tecniche espressive. Le opere degli artisti, appositamente ideate per l’occasione, sono collocate nella zona pedonale del centro storico di Ortisei, in rapporto diretto con l’ambientazione e i punti di vista della vallata. La scelta del legno per la produzione, unico vincolo imposto agli artisti, intende creare un forte collegamento con le radici più tradizionali della Val Gardena, dando allo stesso tempo al legno dignità di elemento legato all’arte contemporanea e non solo all’artigianato.
LANTERNE VOLANTI FESTIVAL: IL FESTIVAL DEI DESIDERI.
CASTELTERMINI (AGRIGENTO) 16 AGOSTO 2014
Una mostra-racconto del nostro piadi oltre vent’anni fra panorami incontaminati e sfruttamento irresponsabile dell’uomo che crea una sorta di inventario dei più bei paesaggi del mondo fotografati dall’alto. La missione del grande fotografo e ambientalista francese è quella testimoniare la bellezza della Terra e di preservarla attraverso un costante lavoro di monitoraggio dei luoghi.
ORTISEI (BZ) - 18 – 23 AGOSTO
Giunto alla quarta edizione, torna il Festival che, per una sera, permette
© Malpaga spa
OSTIA CINEMA STATION OSTIA (ROMA) FINO AL 19 AGOSTO
alle lanterne che illuminano il cielo di agosto. Le lanterne, nella tradizione, rappresentano un mezzo a cui legare un proprio desiderio che poi va lasciato libero di librarsi in cielo. Questo gesto semplice ed emozionante, negli anni, ha coinvolto sempre più persone. Per vivere una serata un po’ speciale e a testa in su.
della Biblioteca Elsa Morante a Ostia. Ostia Cinema Station è un’occasione per godersi grandi perle cinematograconosciuti. È un progetto di Cinemovel Foundation, con la presidenza onoraria di Ettore Scola, e Libera, Associazioni nomi e numeri contro le © Agostino Palmeri
© YAnn ArthUs-BertrAnd
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GIOCHI
CRUCIVERBA
1. Donna Summer è stata la sua regina 11. La scrive l’autore su un suo libro 17. Disorganici come certi discorsi 19. Condizione di benessere e comodità 20. Centro di posa 22. Il luogo caro agli emigranti 25. Il Rosso attraversato da Mosè 26. Uno stile del jazz 28. Agenzia investigativa Usa
40. Mandano merci all’estero 42. Dipingono volti 44. Li rispetta il puntuale 47. Ripetuti più volte 49. Fu rapito in cielo su un carro fuoco 50. Sono pari nel lembo 52. Giardino coperto 55. Sigla di un treno veloce 56. Adopera il boccaglio 58. Fiume che bagna Tours e Orléans 60. Se ne fanno di sapone
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62. Un pò di educazione 65. Veicoli militari da combattimento 68. Spicchi di giardino 69. Messo da parte
VERTICALI
40. Lega politica dell’antica Grecia
2. Il difetto... meno detto
5. 6. 7. 8.
Jacopo di Foscolo Una delle Pleiadi Il compianto Tognazzi Accoglie la richiesta
10. Bach compose quelli brandeburghesi 11. Rimborso giornaliero 12. In coda alla coda 14. Saluto fra amici 15. L’arteria più importante 16. Satellite di Marte 18. Balzi improvvisi 21. Radar subacqueo 24. Il Papa di una famosa Cappella 27. Il Tetto del mondo 29. Vecchia megera
45. Misura inglese 46. La celebra il sacerdote 48. Proprio pieni 51. Trainano il carro nei campi 54. Il Pakula regista 57. Il colore... del Danubio 59. Armata (abbr.) 60. Serve colazioni e spuntini 61. C’è anche quella della ragione 64. Aosta 66. Coda di paglia 67. Un celebre romanzo di Stephen King
Stephen King
ORIZZONTALI
GIOCHI
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CRUCIPUZZLE Trova e cancella nello schema tutte le parole sotto elencate, tenendo conto che possono essere disposte orizzontalmente, lettere per comporre un proverbio.
ACCOMPAGNARE ALTRO AMPIO BASSO BELLO BIONDO BREVE CAPACE CIELO ESAME EVITARE FACILE FINIRE FISSARE FRESCO LETTO LOTTA MESSA
MEZZO NOTIZIA ODORE PADRE PERICOLO PERSONAGGIO PIANO POETA REALE RENDERE RESTO SENSO STELLA TRATTO TRENO USARE VALLE VILLA
SUDOKU
Chi è assente ha sempre torto.
SOLUZIONI 101
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SALUTE
Rimedi naturali contro LE PUNTURE DI INSETTI
F
Zanzare, tafani, api e vespe: d’estate la nostra pelle è ancora più a rischio. Ecco qualche consiglio utile per lenire prurito, gonfiore e arrossamento
astidiosi prima, insopportabili dopo, gli insetti che attaccano l’uomo sono moltissimi, soprattutto in estate. In generale le loro punture non sono pericolose, a meno che non colpiscano zone particolari, come occhi, labbra, lingua e gola. Potrebbero invece rappresentare un pericolo per i bambini molto piccoli e per i soggetti allergici al veleno, per i quali Per lenire la sensazione di prurito, il colpite può esservi d’aiuto una serie di rimedi fai da te: • GHIACCIO - Applicate un impacco con acqua fredda o ghiaccio in modo da alleviare il dolore. Evitate di applicare il ghiaccio direttamente sulla pelle per non rischiare eventuali bruciature da freddo. • BUCCIA DI BANANA sulla zona della puntura la parte interna di una buccia di banana. • MIELE - Anche il miele è un ottimo rimedio naturale contro le punture di zanzara: applicatene un po’ direttamente sulla puntura, coprite e lasciate in posa per circa mezz’ora. • BICARBONATO - Mescolatene un cucchiaino con il miele o l’aceto e poi, con un panno, passate il tutto sulla puntura. • LIMONE - Tagliate una fettina di li• CIPOLLA - Lo stesso effetto si può ottenere anche passando sulla pelle una fettina di cipolla. Nota negativa l’odore, non proprio gradevole. • SALE – Per trovare sollievo dal prurito, versate mezzo cucchiaino di sale in mezzo bicchiere di acqua e tamponate le zone irritate. • ALOE – È una pianta con proprietà lenitive: applicate sulla zona colpita una
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piccola quantità di succo o gel di Aloe vera per lenire la sensazione di fastidio. • LAVANDA - Se avete a disposizione delle foglie di lavanda sfregatele delicatamente sulla parte colpita per alleviare l’irritazione oppure utilizzate dell’olio essenziale da tamponare sulla pelle colarmente fastidiosa o siete allergici, non esitate a consultare il medico.
FUORI DI QUI! COME TENERE GLI INSETTI LONTANO DALLA CUCINA Soprattutto con il caldo e durante il cambio di stagione, capita di trovare formiche, mosche, zanzare e moscerini in cucina. Ecco come tenerli lontano in poche mosse: • Evitate di lasciare avanzi di cibo scoperti fuori dal frigo e briciole sul pavimento • Pulite a fondo tutti i ripiani della dispensa con acqua e aceto e buttate le confezioni aperte. • Per allontanare le farfalline simili a piccole falene, lasciate qualche foglia di alloro nella dispensa • Svuotate almeno una volta al giorno il sacco della spazzatura e ogni tanto disinfettate con candeggina il contenitore • Per tenere lontane le formiche sbriciolate delle foglie di menta e posizionatele vicino agli angoli di porte e finestre. Lo stesso effetto potete ottenerlo mescolando chicchi di caffè e borotalco
Mary Carbone
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Comunicare IN SICUREZZA L
PSICO
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di Silvia Coldesina PSICOLOGA
Non è solo quello che diciamo a parlare di noi, ma anche il corpo e il nostro atteggiamento possono svelare tanto del nostro essere
o stile comunicativo è fondamentale per la creazione di relazioni sociali e rappresenta una sorta di biglietto da visita quando interagiamo con altre persone per la prima volta. Quante volte all’estero si viene riconosciuti come italiani per il fatto che parlando tendiamo a gesticolare molto? Il movimento delle mani che accompagna l’incedere del discorso è una modalità di comunicazione che apprendiamo per imitazione sin da piccoli, che è culturalmente molto caratterizzaautomatismo, un comportamento cioè involontario e immediato che mettiamo in atto automaticamente. Come esistono modalità comunicative condivise, esistono però anche quelle strettamente sonalità, dalla sicurezza in se stessi, dal grado di assertività e dagli obiettivi che ci poniamo di raggiungere. Quando si parla con un bambino, ad esempio, il tono di voce utilizzato sarà più dolce e cantilenante e il lessico scelto sarà molto più semplice di quando si parla con un adulto, ad esempio, in ambito lavorativo. Vi sono molti indicatori in una comunicazione che, indipendentemente dalle parole, trasmettono il nostro stato interiore: il tono di voce traballante, lo sguardo basso, la tendenza all’autocontatto, cioè a continuare a toccare il proprio corpo, a torcersi le mani e intrecciare i capelli, denotano in molti casi insicurezza, mentre le braccia conserte vengono considerate indice di difesa e chiusura. Tali aspetti, di cui sicuramente tutti abbiamo sentito parlare e che possono essere riassunti nell’espressione “comunicazione non verbale”, trasmettono molte informazioni su di sé per lo più inconsciamente, ed è quindi importante tanto quanto ciò che trasmettiamo con la voce tramite le parole. Vi sono molti contesti in cui può essere importante utilizzare uno stile di comunicazione che trasmetta sicurezza, quali ad esempio un colloquio di lavoro, oppure un incontro con una persona di
PER UN’IMMAGINE DI SICUREZZA - Mantenete una postura sciolta, eretta, con movimenti rilassati e spontanei - Guardate negli occhi l’interlocutore, non in maniera fissa ma seguendo l’incedere del dialogo - Mantenete un tono di voce modulato e uno stile di eloquio brillante e vivace
cui si vuole attirare l’attenzione. Il tono di voce eccessivamente basso e un eloquio troppo lento possono sollecitare nell’altro noia e disinteresse, mentre una postura rigida può dare l’idea che si ha di fronte una persona chiusa, non disponibile ad interagire. Al contrario una postura rilassata, un tono di voce adeguato, trasmettono l’immagine di una persona sicura di sé, a proprio agio con se stessa e con gli altri, che non ha bisogno di
Anche l’utilizzo di un vocabolario positivo favorisce innanzitutto il proprio benessere e contribuisce a dare all’altro un’immagine di sicurezza interiore e a trasmettere positività
nascondersi e coprirsi dietro a mani che si toccano e che non deve esagerare per attirare l’attenzione urlando o muovendosi a scatti.Avere consapevolezza dello stile comunicativo che viene adottato in una determinata situazione consente di comprendere come ci si vuole porre, che emozioni vengono sperimentate e che tipo di messaggio si vuole trasmettere, ed è perciò un ottimo strumento per analizzare se stessi e come ci si posiziona nei confronti della realtà circostante.
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PERSONAGGI GENITORI E FIGLI
VIGORESSIA: MAMMA, non mi sento abbastanza macho di Federico Crisalidi PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
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In adolescenza il corpo può diventare fonte di grande incertezza perché è il mezzo con cui rapportarsi agli altri e farsi accettare. Il corpo palestrato, esaltato nella cultura narcisistica contemporasica, colpisce gli adolescenti creando spesso confusione tra ciò che è utile e ciò che è dannoso o eccessivo. Questa tendenza ad investire tante energie nel corpo è, entro certi limiti, un bisogno compreso e accolto. Altra cosa è quando raggiunge l’eccesso diventando vigoressia. Il cosiddetto complesso di Adone consiste in un’ossessiva attenzione per la scolare e colpisce soprattutto i maschi, a partire dall’adolescenza in poi. Questi ragazzi dedicano ore e ore all’attino ossessivamente
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allo specchio, si paragonano costantemente agli altri, trascurando gli impegni e le relazioni sociali. L’attività della propria salute: adottano comportamenti alimentari disfunzionali con diete ricche di proteine e assunzione di integratori proteici, utilizzano farmaci steroidi anabolizzanti tossici e pericolosi. Nonostante tutti questi sforzi, i risultati appaiono sempre inferiori a quelli desiderati. Dal punto di vista psicologico, in questi ragazzi si riscontra una profonda insicurezza e un’autostima fragile, a volte perdi guardarsi allo specchio e vedersi brutti, perché non sono come i modelli o i calciatori che vedono in tv. Per i maschi adolescenti un corpo palestrato è simbolo di forza e potere: la vigoressia rappresenta proprio un mezzo di compensazione di un senso di inadeguatezza circa la propria mascolinità.
VADEMECUM PER IL GENITORE • Essere un supporto per il ragazzo: la preoccupazione per l’aspetto esteriore del corpo è fisiologica nell’adolescenza, quindi i genitori non dovrebbero negarla o sminuirla perché in questo modo il ragazzo si sentirebbe svalutato. • Incanalare le risorse: i genitori possono aiutare il ragazzo a scegliere uno sport che valorizzi l’importanza dell’attività fisica come esercizio che favorisce il benessere fisico e come momento di aggregazione, di amicizia, di sana competitività. • Favorire l’autostima: aiutare il ragazzo a comprendere che il concentrarsi esclusivamente sull’aspetto esteriore nasconde la paura a mostrarsi per ciò che si è. L’insegnamento familiare dovrebbe invece andare nella direzione dell’attenzione per gli aspetti più profondi di sé, dello sviluppo della personalità. • Non sottovalutare i segni: è molto importante non trascurare i comportamenti eccessivi e lo stile di vita del proprio figlio. La vigoressia è un disturbo ancora poco conosciuto perché si tende a pensare che essere “palestrati” sia la norma. In realtà può comportare gravi conseguenze, sia dal punto di vista fisico che psicologico. • Chiedere aiuto: se vi sembra che vostro figlio manifesti atteggiamenti simili a quelli descritti, rivolgetevi ad uno psicoterapeuta che vi aiuti a comprendere ciò che sta vivendo.
ANIMALI
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SOS cane PRONTO SOCCORSO D’URGENZA
Sai come intervenire se il tuo cane viene investito da un’auto o sta avendo un colpo di calore? Ecco alcuni preziosi consigli per aiutare il tuo caro pet nell’attesa del veterinario
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edere il proprio cane investito da un’auto è una scena a cui nessun padrone vorrebbe mai assistere, ma purtroppo può succedere. In una tale situazione sapresti intervenire per soccorrere il tuo adorato amico a quattro zampe? È importante sapere come comportarsi per non compiere movimenti che potrebbero peggiorare le condizioni dell’avoro del medico veterinario. La prima cosa, sembra scontato dirlo, è cercare di mantenere la calma: farsi prendere dal panico ti farà perdere solo tempo prezioso. Avvicinati dunque con dolcezza al cane, per evitare di spaventarlo ulteriormente, e stai attenta a non farti attaccare: in preda al dolore l’animale potrebbe reagire mordendoti. Cerca di capire se il cane è ancora in vita controllando il respiro e il battito cardiaco e se ci sono fratture delle zampe ed emorragie: puoi cercare di bloccare la fuoriuscita di sangue usando un panno che può anche servirti per tenere fermi gli arti del cane infortunato. Se non sono presenti respiro e polso, dovrai rianimare l’animale praticando la e il massaggio cardiaco. Le ferite esterne possono essere lavate con acqua e disinfettate sul posto effettuando una leggera pressione
di Marta Cerizzi
sioni interne possono essere individuate e trattate solo dal veterinario. In caso di colpo di calore noterai invece che il cane farà fatica a respirare e apparirà debole e apatico con le gengive e le congiuntive degli occhi iniettate di sangue. In tal caso devi subito intervenire altrimenti il cane andrà incontro a shock termico, rischiando di entrare in coma e di morire per arresto cardiorespiratorio. Porta dunque subito l’animale all’ombra, in un luogo fresco e ventilato, e bagnalo con acqua fredda insistendo su testa e zampe. Se il tuo cane ha invece subito uno shock elettrico (cosa che può capitare soprattutto con i cuccioli che hanno il vizio di rosicchiare tutto ciò che gli capita a tiro, re nel punto di contatto, alterazione del battito cardiaco e perdita di coscienza. Devi allora praticare la respirazione armassaggio cardiaco mentre aspetti l’intervento del veterinario.
COME FARE LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE AL CANE Dopo aver sdraiato su un fianco il cane, immetti aria nelle vie nasali, chiudendogli la bocca, oppure nel cavo orale tenendo chiuse le narici. Devi soffiare per un paio di secondi in modo che il torace si sollevi quindi, dopo aver tolto le mani dalle narici o dalla bocca, comprimilo per agevolarne lo svuotamento. Occorre eseguire dai 7 a 10 atti respiratori al minuto finché la respirazione non riprende spontaneamente.
COME FARE IL MASSAGGIO CARDIACO Prima di eseguire il massaggio cardiaco controlla se c’è polso appoggiando la mano o l’orecchio sul torace del cane: stringi con indice e pollice l’arto anteriore sotto l’ascella e potrai sentire il polso. Poi, con il cane sdraiato sul lato, appoggia il palmo della mano sul torace sotto l’ascella esercitando una serie di 60 compressioni al minuto.
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CUCINA PERSONAGGI E ALIMENTAZIONE di Francesca Lovatelli Caetani In collaborazione con Hello Cooking Show
TENDENZA
BBQ
Semplice e divertente, il barbecue è una soluzione ideale per le cene estive. Ecco qualche suggerimento per una griglia perfetta
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l termine è inglese, abbreviato si chiama BBQ, ovvero la nostra grigliata, e nonThe solo di carne. Il barbecue è un tipo di cottura estivo per eccellenza. Si può cuocere pesce, carne, verdura, con ricette facili, nutrienti, leggere e gustose, come è nel nostro stile, mens sana in corpore sano, uno dei nostri slogan, perché noi siamo quello che mangiamo. Per fare un barbecue doc, però, sono necessari i giusti strumenti, come i guanti per non scottarsi e un pennello per condire durante la cottura e non fare attaccare i cibi. La scelta del vostro barbecue può cadere su quello elettrico, perfetto per il terrazzo di casa, ma poco potente,
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a legna o carbone, che va acceso due ore prima, a gas, facile da usare. Il coperchio vi aiuta a non disperdere il fumo e a cuocere bene i cibi e le foglie di alloro messe sulla griglia prima della cottura rilasciano un buon profumo e aroma che prepara lo stomaco e delizia i sensi. Gli appassionati di griglia non possono ignorare The Barbecue Bible e How to grill, in Italia pubblicati da Piemme, scritti da Steven Raichlen, critico gastronomico che viaggia in tutto il mondo documentando come si griglia nei vari Paesi. E, come ha dichiarato Raichlen, se pensate che davanti a un barbecue ci sia sempre un uomo, vi sbagliate di grosso.
Da leggere
BARBECUE Di Dario Spagnuolo e Sabrina Scicchitano Guido Tommasi, Editore - Datanova Pg. 160, Euro 21,60 Il barbecue è un tipo di cottura semplice e antica, simile alla prima praticata dall’uomo, direttamente sul fuoco. Questa modalità si è enormemente evoluta nel corso del tempo fino ad arrivare ai moderni barbecue dotati di tutti gli optional per preparare piatti appetitosi senza fatica: i classici di carne e pesce rivisitati con salsine e marinate ma anche verdura, formaggi e, perché no, frutta. Anche oggi il barbecue mantiene immutato il suo fascino, anzi è sempre più di moda.
PERSONAGGI
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GRIGLIA CHE PASSIONE!
GRIGLIA CHE PASSIONE! INGREDENTI Spiedini di calamari Ingredienti per 4 persone: 500 gr di calamari 3 limoni - userete solo la scorza 6 foglie di alloro olio d’oliva prezzemolo salsa a piacere PREPARAZIONE 1. Dopo aver lavato i calamari, asciugateli, infilateli negli spiedini, mixandoli alle foglie di alloro e alla scorza dei limoni 2. Grigliate i calamari per circa 10 minuti, spennellandoli con l’olio e girandoli sulla griglia. 3. Per quanto riguarda il prezzemolo, invece, dopo averlo lavato, asciugato e tritato, aggiungetelo alla fine, se è di vostro gusto, potete mescolarlo ad aglio, olio, sale e pepe o limone. 4. In alternativa, al posto dei calamari, potete utilizzare capesante alternate a gamberetti.
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PERSONAGGI CUCINA CREATIVA
LE MILLE VIRTÙ DEL POMODOR Crudo o cotto, contiene elementi in grado di ridurre il manifestarsi di tumori e malattie cardiache, ed è anche un valido alleato per tenere sott’occhio la linea
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resco, gustoso e saporito è il cibo ideale per combattere la calura estiva e ritrovare un po’ di freschezza, ma è anche un toccasana per il cuore, per la dieta e anche per la vista. Stiamo parlando del pomodoro, un alimento ricco di nismo: si tratta di un ortaggio economico e che è delizioso sia crudo (ad esempio come contorno in un’insalata, sopra le bruschette come antipasto o in forma di piatto unico come caprese insieme alla mozzarella) che cotto (in versione di sugo per condire la pasta o di passata per arricchire qualche minestra). In questa stagione si possono anche raccogliere ed essiccare o conservare sott’olio, così da poterne ritrovare il profumo anche in inverno. Ma vediamo insieme tutti i suoi pregi.
Uno scrigno di vitamine. Questo alimento è una piccola miniera di vitamina C, fondamentale per aiutare il nostro sistema immunitario a proteggersi dalle malattie. La quantità giornaliera di questa vitamina raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è di 45 mg: 100 grammi di conUn farmaco naturale. All’interno dei pomodori è contenuto anche il licopene, antiossidante e dalle riconosciute proprietà anticancro: secondo alcuni studiosi questo elemento è anche utile alla prevenzione dell’insorgenza dell’osteoporosi. Altre sostanze che si assumono durante il consumo di questa pietanza sono il betacarotene e la luteina, fondamentali nella protezione degli occhi e delle capacità visive.
Ricette a cura di Cookinglaura blog.alice.tv/cookinglaura
Un aiuto per la linea. Dato il loro conlosa) soprattutto nella buccia, questa verdura è in grado di favorire il buon funzionamento dell’intestino ed è spesso consigliata per chi ha problemi di stitichezza. I pomodori contengono anche molta acqua: per questo motivo stimolano la diuresi (soprattutto se consumati freschi e crudi senza l’aggiunta di sale) e aiutano a tenersi in linea.
ELISIR DI BELLEZZA Uno spicchio di pomodoro, se strofinato su guance, naso, menta e fronte può diventare un tonico low cost, in grado di illuminare la pelle in maniera naturale e sana e di rinfrescarla, soprattutto in estate. Questo ortaggio viene anche impiegato in caso di lievi scottature dovute all’eccessiva esposizione al sole: per lenire il fastidio, si possono adagiare delle fettine di pomodoro sulla parte interessata. Per ridurre i pori dilatati, si deve mescolare la polpa di un pomodoro fresco con alcune gocce di succo di limone: il composto va applicato sopra le zone interessate dai pori e lasciato in posa 15 minuti prima di essere risciacquato.
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PERSONAGGI
POMODORO FRESCHEZZA E GUSTO PER L’ESTATE
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TAGLIATELLE DI SEMOLA CON PESTO DI POMODORI FRESCHI E SECCHI INGREDENTI
Ingredienti per 4 persone 320 gr di tagliatelle di semola 4 pomodori secchi (anche sott’olio) 10 pomodorini cherry una manciata di pinoli (1 cucchiaio raso) peperoncino fresco erbe miste (basilico, maggiorana, erba cipollina) 50 gr di olio extravergine di oliva sale PREPARAZIONE 1. Mettete a bollire l’acqua per la pasta. 2. Ammollate i pomodori secchi per un minuto in acqua calda, scolateli, strizzateli bene ed asciugateli. 3. Nel frullatore mettete i pomodori secchi, i pomodorini cherry tagliati a metà, le erbe aromatiche, i pinoli, l’olio, un pezzetto di peperoncino fresco (o un pizzico di quello secco), un pizzico di sale. 4. Considerate che i pomodori secchi sono comunque salati, quindi aggiungete il sale poco alla volta. 5. Frullate fino ad ottenere una crema liscia, che diventerà di colore arancione intenso. Buttate la pasta e scolatela al dente. Conditela con il pesto di pomodori e servitela calda.5 gradi, come la Falanghina. POMODORI PERINI AL PANE AROMATICO INGREDENTI
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l pomodoro è l’ortaggio principe dell’estate. Oggi lo troviamo tutto l’anno al supermercato, ma non ha senso comprarlo a dicembre! Il pomodoro ha bisogno di sole, di caldo, dell’estate, insomma. È un prodotto molto versatile e lo potrete utilizzare per moltissimi condimenti, insalate o piatti unici. Le ricette che vi propongo oggi sono molto veloci da realizzare, gustose e profumate
Ingredienti per 4 persone 4 pomodori perini ben maturi 100 gr di pane grattugiato erbe aromatiche miste (basilico, origano, erba cipollina) pochissimo aglio (¼ di spicchio di media grandezza) 30 gr di olio sale dall’uso delle erbe aromatiche. Due piatti vegetariani (adatti anche ai vegani) che, cucinati entrambi, possono diventare un pasto completo per l’estate. In particolare, il pesto di pomodori secchi e freschi è un’ottima alternativa al più tradizionale sugo di pomodoro, i pomodori perini al pane aromatico possono essere un contorno a un roast beef freddo o un secondo leggero.
PREPARAZIONE 1. Accendete il forno a 200°. Lavate i pomodori, che devono essere ben sodi, e tagliateli a metà. 2. Sistemateli ordinatamente in una teglia da forno ricoperta con carta da forno e posare i pomodori con la parte tagliata verso l’alto. 3. Salate leggermente e preparate la panatura. Mescolate (o frullate) il pane grattugiato, le erbe, l’aglio, l’olio e il sale. Mettete il pane aromatico sui pomodori e infornateli per circa 15 minuti. 4. Serviteli freddi o a temperatura ambiente.
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SPESA PERSONAGGI CONSAPEVOLE
I TRUCCHI PER RISPARMIARE AL SUPERMERCATO Ecco gli errori più comuni compiuti dai consumatori e i consigli per evitarli, a beneficio del portafogli e anche della salute
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tutti succede qualche volta di dover fare la spesa un po’ di fretta. Ma anche in queste occasioni non dobbiamo farci trovare impreparati. Il rischio, infatti, è quello di cadere negli errori più comuni compiuti dalla maggior parte dei consumatori, ovvero quelli che al supermercato hanno sempre i minuti contati. Prendete nota: se eviterete gli errori compresi in questa lista, il portafogli vi ringrazierà e sarete sicuri di acquistare solo ciò di cui avete realmente bisogno, scongiurando l’incubo di ritrovarvi il carrello pieno zeppo di “cibo spazzatura”.
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GLI ERRORI DA EVITARE: 1. Non seguire una lista Non stilare una lista della spesa, oppure non rispettarla, è il primo errore che porta a sprecare soldi al supermercato. Facendo acquisti impulsivi o disorganizzati si compra di più rispetto al cibo deperibile non consumato. Invece... Programmate in anticipo il menù settimanale, includendo pasti e spuntini nella lista della spesa! 2. Fare la spesa affamati Mai fare la spesa al supermercato subito dopo lavoro, prima dei pasti o in
AUTOPRODUZIONE PERCHÉ NO? Avete fatto caso ai prezzi dei cibi pronti? Sono sempre più costosi, anche quando si tratta di piccole confezioni che sembrano convenienti. Non fermatevi al prezzo sulla confezione, ma fate sempre attenzione al prezzo al chilo o al litro: in questo modo potrete individuare facilmente i prodotti che costano meno. Ma il consiglio più importante è quello di dilettarvi in cucina con il fai da te: sfruttate una parte del vostro tempo libero per preparare con le vostre mani gli alimenti che usate più spesso. Si possono fare in casa il pane, la pasta, lo yogurt, le conserve: risparmierete denaro e avrete il vantaggio di poter controllare la qualità degli alimenti che portate a tavola. genere a stomaco vuoto: si rischia di spendere di più, acquistando cibi non necessari. Il momento ideale? Dopo pranzo e in generale in settimana, quando non c’è molta gente al supermercato ed è possibile scegliere i prodotti con tranquillità. 3. Dimenticare le sporte riutilizzabili Ogni volta che dimentichiamo le sporte in plastica o tela, dobbiamo comprarne di nuove, sprecando soldi. Portate sempre con voi una borsa riutilizzabile. 4. Scegliere prodotti esotici o fuori stagione Costano di più perché coltivati in serre o provenienti da paesi lontani. Pertanto scegliete sempre frutta e verdura di stagione. 5. Non considerare i prodotti sfusi Nei grandi supermercati c’è spesso un reparto di prodotti sfusi, con i quali si possono risparmiare cifre notevoli, soprattutto considerando che le confevantaggio: contribuirete anche a ridurre il numero di imballaggi.
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PERSONAGGI CASA DOLCE CASA
COME COSTRUIRE UNA SIMPATICA LIBRERIA FAI DA TE E LOW COST P
er dare un tocco di novità al vostro salotto niente di meglio che inserirci un elemento costruito con le vostre mani. Se amate il fai da te questa è l’idea che fa per voi: una libreria nuova costruita con le cassette della frutta. Seguite passo passo le nostre istruzioni. COSA SERVE: • alcune cassette della frutta • una raspa o carta vetrata di varie grane • quattro feltrini adesivi per mobili • un paio di ore di tempo, a seconda • colorante naturale, composto principalmente da olio di lino • per l’assemblaggio si possono poi utilizzare viti, bulloni o dei listelli aggiuntivi di legno, per tenere tutto insieme e rendere la libreria più stabile
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COME FARE: Per prima cosa controllate che tutte (nel caso di cassette vecchie) o graffette (nel caso di cassette più recenti) che sporgono, rimuoveteli e aggiungete dei chiodini di supporto al loro posto: eviterete di bucarvi le mani. Il passo successivo è eliminare le imperfezioni del legno: solitamente sono in pino grezzo, e tendono a scheggiarsi facilmente. Questo materiale è anche molto poroso, e vi di verniciarlo, è quindi il caso di munirsi di una raspa o di carta vetrata e di eliminare tutte le imperfezioni, soprattutto sui due lati corti esterni e all’interno. mento di verniciarle. I lati che ci interessa verniciare sono i due corti e l’interno della cassetta. Prendete an-
uno dei lati lunghi e verniciate anche quello. Impilate man mano le cassette per lasciarle asciugare. Se usate un olio, lasciatelo assorbire ed asciugare per circa 24 ore. Ora che la vernice è asciutta, non resta che impilare le cassette. Prendete la prima e attaccate quattro feltrini su uno dei due lati lunghi, che sarà a contatto con il pavimento. Impilate poi le altre cassette sulla prima, tenendo il fondo appoggiato alla parete. Se la pila traballa, valutate se sia utilizzando alcune viti o dei bulloni o, se preferite, procuratevi del cordino con cui legare tra loro le assicelle di due cassette. A volte è necessario ritoccare la vernice, nelle zone più visibili, specialmente tra le assicelle o sui lati del fondo, dove il legno assorbe di più. Una volta che la libreria è appoggiata alla parete ve ne renderete conto.
PERSONAGGI BRICONSIGLI
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GLI STILI D’ARREDO: QUAL È IL TUO?
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entirsi a proprio agio in casa
capace di rispecchiare la nostra personalità, i nostri interessi e la nostra visione del mondo. Così come la nostra mise quotidiana deve vestire il nostro corpo come una seconda pelle, la nostra casa deve diventare il porto felice in cui ogni oggetto e ogni complemento d’arredo possa rappresentare un’emanazione del nostro essere. È l’arredamento a venire in nostro soccorso: i muri e lo spazio diventano la tela sulla quale possiamo agire per dare linfa vitale al nostro appartamento e, di conseguenza a noi stesse. Non c’è bisogno di rivolgersi ad un interior designer per rendere confortevole l’ambiente di casa: stili d’arredamento per personalizzarli a nostro piacimento. Qual è il tuo stile d’arredo? LO STILE PROVENZALE Uno stile d’arredo che profuma di lavanda per le donne amanti del romanticismo e dei colori delicati e naturali: scegliamo le tonalità pastello del lilla, del celeste e del giallo per dar vita a un ambiente a metà tra modernità e spirito antico. I mobili hanno forme classiche, linee arrotondate e prediligono le tinte al naturale. I complementi d’arredo, spesso in fan-
di Serena Fogli
compongono di strutture in ferro battuto. Il tocco in più? Il classico cesto di vimini pieno di frutta.
L’indimenticato Andy Wharol!
LO STILE SHABBY CHIC Uno stile che unisce l’amore per il vintage alla funzionalità. Sono i mobili d’epoca a farla da padrone, in tinte prettamente chiare, come il beige o l’avorio. Oltre al mobilio, tipicamente vintage, sono i dettagli e i complementi d’arredo a rendere un ambiente shabby chic: cuscini di pizzo, oggetti di cristallo e lampade antiche per ricreare un’atmosfera romantica e vagamente retrò.
LO STILE MINIMAL Ordine e ed essenzialità: sono questi i principi cardine alla base dello stile minimale. L’arredo minimal è perfetto per gli amanti delle linee dritte, squadrate e regolari, per gli appassionati delle tonalità neutre e degli accostamenti monocromatici. I punti di colore non sono evidenti, anzi spesso sono limitati in spazi molto circoscritti, come l’anta di un mobile o una porzione di parete. L’ambiente è scarno, spesso spoglio e dominato dalla presenza massiccia della luce, capace di
LO STILE POP ART È l’esplosione del colore e della creatività in uno stile d’arredamento che si rifà al boom economico degli anni ‘60. Le linee dei mobili sono essenziali perché capaci di adattarsi ad ogni contesto e i materiali utilizzati sono tra i più versatili in commercio: la plastica e il plexiglas non mancano mai, così come i colori, i pois, le forme geometriche o concentriche. L’icona che ispira questo stile?
LO STILE ETNICO Uno stile accogliente in cui a dominare sono i colori caldi della terra. Il materiale prediletto è senza dubbio il legno, spesso nelle sue versioni più resistenti e scure, a cui accostare complementi in bambù o vimini. Sculture in legno come le maschere africane, tappeti colorati come quelli provenienti dalla Turchia e quadri dall’estetica esotica completano l’ambiente. Il tocco in più? Un penetrante aroma d’incenso appena bruciato.
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POLLICE PERSONAGGI VERDE
Tè verde e citronella, la bevanda estiva tonica e rinfrescante
La capacità della citronella di allontanare gli insetti è quella più conosciuta, ma è anche efficace contro le tarme, se essiccata e messa nei cassetti. Un suo utilizzo molto apprezzato è quello in infusione con il té. La citronella, infatti, gli regala un naturale sapore di limone che rende superfluo persino l’utilizzo dell’agrume. Dal sapore tonico e rinfrescante, la citronella è ideale anche per curare i disturbi digestivi e quelli del sonno. In estate ben si addice al tè verde: mettete in infusione citronella essiccata e foglie di tè verde, lasciate riposare per cinque minuti, versate in una caraffa e conservatelo in frigo. Aggiungete un rametto di menta e ghiaccio e servite ben freddo.
COME COLTIVARE LA CITRONELLA IN VASO O IN GIARDINO OLTRE A PROFUMARE IL VOSTRO TERRAZZO, VI TERRÀ AL RIPARO DALLE ZANZARE E, UNA VOLTA ESSICCATA, SARÀ L’IDEALE PER PREPARARE TÈ ED INFUSI PER LENIRE I DISTURBI DIGESTIVI E DEL SONNO
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nsieme ai gerani, la citronella è
tenere lontane le zanzare in modo naturale. L’odore delle sue foglie, molto lunghe e dal colore verde intenso, ricorda quello del limone, caratteristica che ne permette l’uso in cucina per la preparazione di tè, infusi e tisane (vedi box), e che tiene lontani gli insetti. Potete coltivare la citronella in giardino o in vaso, per posizionarla nei punti della casa da proteggere dalle zanzare. Vediamo come tenerla rigogliosa in estate in poche mosse: • Se ne avete la possibilità, piantate la citronella nel terreno, possibilmente in uno spazio verde piuttosto ampio in
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modo che la sua folta chioma possa crescere adeguatamente. Se invece avete a disposizione solo un balcone, procuratevi un vaso capiente da 20-25 l munito di un sottovaso con le rotelle in modo da poter spostare facilmente la pianta anche dentro casa • Posizionate la citronella al sole o in un luogo solo parzialmente ombreggiato. Si adatta bene a tutti i tipi di terreno e anche ai climi non troppo miti ma teme il freddo • soffre la siccità. Proprio perché viene utilizzata come repellente per zanzare e altri insetti, non teme attacchi da parte dei parassiti quindi non ha bisogno di particolari trattamenti
• Molto sensibile alle basse temperature, tende a perdere tutte le foglie per poi sbocciare in primavera • Se le avete coltivate a partire dal seme, operazione che va fatta tra marzo e luglio, selezionate le 5 o 6 piantine più forti da inserire in un unico vaso l’anno successivo tronella, ricordate di eliminare le foglie secche, di potare le parti della pianta che appaiono più deboli in autunno, di sistemare i vasi al riparo dal vento e dalle correnti fredde e di non lasciare ristagni idrici nei sottovasi, perché le radici della pianta potrebbero marcire.
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PERSONAGGI FAI DA TE
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Ad ogni pelle... IL SUO trattamento!
Quando la bellezza è fai da te di Serena Fogli
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n viso giovane e luminoso non è solo questione di genetica e predisposizione: per attenuare i segni del tempo e mantenere la pelle elastica è necessario prendersene cura ogni giorno. Per farlo non è obbligatorio spendere centinaia di euro al mese in cosmetica: la natura ci offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno a prezzi molto ridotti! L’autoproduzione in casa legata alla bellezza è una strada sempre più battuta: bastano pochi ingredienti per dar vita a maschere, detergenti e tonici grazie ai quali non solo ti prenderai cura di te stessa, ma farai un favore al portafogli e... all’ambiente! SCRUB FAI DA TE Lo scrub è fondamentale per pulire a fondo la pelle, rinnovare l’epidermide e renderla morbida e vellutata. Prepaun composto omogeneo che, se troppo denso, può essere sfumato con un po’ di acqua tiepida. Passalo sul viso con movimenti circolari e risciacqua con acqua tiepida: la tua pelle risulterà più morbida che mai! MASCHERA ANTIAGE FAI DA TE Per mantenere giovane la pelle del viso
è necessario scegliere i giusti ingredienti. Sapevi che tra le proprietà della carota c’è quella di riparare i tessuti corporei? Diamo vita ad una maschera alla carota per mantenere la pelle liscia, sana, morbida e soprattutto giovane! chiai di miele e un cucchiaino di bicarbonato. Cuoci le carote al vapore e morbido e omogeneo. Mescola la purea con il miele e il bicarbonato e stendi il composto sulla pelle del viso, lasciando agire la maschera per circa un quarto d’ora. Risciacqua con acqua fredda. MASCHERA DEFATICANTE PER IL VISO FAI DA TE Se senti che il tuo viso cede sotto il peso della stanchezza quotidiana, è arrivato il momento di provare una fresca maschera defaticante. L’ingrediente principale? Gli agrumi! Spremi il succo di mezzo limone, mezza arancia e mezzo pompelmo per poi aggiungere un vasetto di yogurt bianco magro. Mescola e spalma la crema ottenuta sul viso, lasciandola agire per 10 minuti. Sciacqua inizialmente con acqua tiepida, per poi passare a un getto di acqua fresca. LATTE DETERGENTE FAI DA TE La cura quotidiana della pelle non può prescindere da un’azione che dovrebbe accomunare tutte le donne: struccarsi
prima di andare a letto. Questa volta, però, il latte detergente lo prepariamo in casa! Gli ingredienti sono pochi e sempiente 150 ml di latte con un cucchiaio di foglie di menta e un cucchiaino di nuti e mescolando di tanto in tanto. Filtra il composto ottenuto e lascia raffreddare, aggiungendo poi un cucchiaino di miele. Ricorda che il prodotto ottenuto TONICO FAI DA TE Per struccarsi in modo accurato non è fondamentale perché rinfresca il viso ed elimina le cellule morte, proteggendo la pelle dagli agenti patogeni. Puoi prepararlo a casa utilizzando, semplicemente, il tè verde. Prepara il tè con l’acqua distillata e aggiungi 5 ml di succo di limone e il tonico è pronto! L’utilizzo è da intendersi a freddo e, per quanto riguarda la conservazione, è bene riporre il liquido ottenuto in frigorifero e utilizzarlo gli anellini, fondamentali per agganciare e unire le chiusure ai fermagli stessi. Se potete unire le sue estremità con i fermini, ovvero particolari anelli che, dopo con una semplice pinza.
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OROSCOPO dal 14 al 20 agosto
LEONE
ARIETE
TORO
dal 23/7 al 22/8
dal 21/3 al 20/4
dal 21/4 al 20/5
La tua forma fisica sfavillante darà vigore al fascino che eserciti sugli altri. Il tuo momento up continua. Sei sei alla ricerca di un amore, non mancherai di mietere vittime. Attenzione però: a tratti la tua sicurezza può trasformarsi in arroganza.
Finalmente la tua autostima comincerà a fare capolino dalle ceneri sotto le quali la avevi sepolta. Ti riscoprirai bella e in forma, più desiderosa di metterti in gioco. Lascia da parte le questioni lavorative che ti preoccupano. Ci sarà tempo più avanti per ragionarci sopra.
Non ti colpevolizzare troppo per delle questioni familiari che si trascinano da tempo. Non si può dirigere la vita di figli, mariti e compagnia cantante come se fosse un’orchestra. Tu hai fatto tutto quello che potevi. Gli altri prenderanno le loro decisioni, ma non sarà certo colpa tua se non sono quelle giuste.
DENARO
AMORE
SALUTE
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AMORE
SALUTE
AMORE
SALUTE
VERGINE
CANCRO
GEMELLI
DENARO
dal 21/5 al 21/6
dal 22/6 al 22/7
dal 23/8 al 22/9
Forse pensavi di essere più in forma e in grado di sopportare certe fatiche. Fatto sta che ti senti provata e priva di energie. Non chiedere troppo a te stessa e concediti un po’ di riposo. Non devi sottovalutare i messaggi del tuo corpo.
Se pensi di non farcela, ma devi per forza farcela, stringi tutti e 32 i denti e non mollare. In qualche modo tirerai fuori i piedi da questa situazione che ti sta mettendo davvero alla prova. Qualunque sia il tuo mostro, guardalo dritto negli occhi e parti alla carica!
Momento positivo per gli incontri, professionali e non. Le stelle sono dalla tua parte se stai lavorando a un progetto cui tieni molto. Potrebbero arrivare nuovi inaspettati sviluppi che ti daranno la spinta giusta per continuare sulla tua strada.
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SALUTE
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SALUTE
SAGITTARIO
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dal 23/9 al 22/10
dal 23/10 al 21/11
dal 22/11 al 20/12
L’umore questa settimana è decisamente più roseo. Complice una buona propensione alle relazioni sociale e uno stato di salute invidiabile. Ritagliati spazio per dedicarti a ciò che i piace, riprendere in mano vecchie passioni sopite. Potresti risvegliare sentimenti che non ricordavi.
Non dare troppo peso alle parole di persone che si dichiarano amiche ma in realtà non lo sono. Usa un po’ di furbizia, piuttosto, e impara a non dire sempre sì a chi ti cerca solo quando torna comodo. Le amicizie, del resto, si contano sul dito di una mano.
L’amore, che aveva passato momenti di monotonia che non avevano mancato di preoccuparti, sembra riprendere un po’ fiato. Aiuta questo momento favorevole riattizzando la sintonia col partner. Una piccola sorpresa, un gesto gentile, possono valere tanto.
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AMORE
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CAPRICORNO
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dal 21/12 al 19/1
dal 20/1 al 18/2
dal 19/2 al 20/3
A volte è necessario fermarsi e porsi delle domande, perché andare avanti per inerzia non ripaga. Se non sei convinta fino in fondo di qualcosa in ambito professionale o privato, fermati, respira e chiediti cosa vuoi veramente. È ora di fare chiarezza.
Sono in arrivo piacevoli novità sul fronte lavoro. Una chiamata inaspettata, un riconoscimento, un cambio di ruolo. Quello che hai desiderato ardentemente in questi mesi potrebbe arrivare presto. Asseconda questa ondata positiva perché, si sa, da cosa nasce cosa.
Il momento è davvero up per i Pesci in coppia: riscoprirai il romanticismo, che avevi dovuto mettere un po’ da parte, e la tenerezza dei primi tempi. Ti lascerai stupire dalle attenzioni del partner e ti sentirai grato. Per chi cerca l’anima gemella, sorprese dietro l’angolo.
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