settimanale di COSTUME E attualità n.18 ANNO I • 17 dicembre 2014 • € 1,50
le tue storie, le tue emozioni
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ROBERT DE NIRO
LE MIE CONFESSIONI PIÙ SEGRETE
MODA: ABITI E ACCESSORI PER TE E DA REGALARE
LORELLA CUCCARINI
TANTI MODI ORIGINALI PER DECORARE L’ALBERO
E ORA DIVENTO
CATTIVA! TOTTI & BLASI L’INTESA È
SEMPRE AL TOP
REGALI PER TUTTI SENZA SPENDERE TROPPO
&
VIAGGI DI FINE ANNO
AMBRA
LILLO il nostro GREG
NATALE UN PO’ SPECIALE
EDITORIALE
È fra le mura dell’internamento che Pinel e la psichiatria del diciannovesimo secolo incontrarono i folli; è là – non dimentichiamolo – che li lasceranno, non senza gloriarsi di averli “liberati”. Michel Foucault
TRATTATE PEGGIO DEGLI ANIMALI
“Trattate peggio degli animali”, questo è il titolo del rapporto redatto da Human Rights Watch frutto di un’indagine che è stato appena presentato in India. Un resoconto da brividi, che riporta per tutte le 106 pagine di cui è composto le atrocità subite da donne che sono trattenute presso gli ospedali psichiatrici. Storie di isolamento e abbandono, violenza anche sessuale, completamente private della possibilità di far valere un qualsiasi diritto. Sovraffollamento, condizioni igieniche barbare e, incredibilmente ancora in utilizzo, tecniche terapeutiche inumane come l’elettroshock. Il rapporto presenta testimonianze dirette per bocca del-
le stesse pazienti. Sono parole terribili: “L’infermiera ci medicava una di fronte alle altre. Se ci lamentavamo delle troppe pastiglie, ci spingeva i medicinali in bocca con la forza nella stessa maniera in cui davo le pillole al mio cane. Una notte mi sono svegliata e non mi potevo muovere. Un dolore intensissimo. Mi hanno fatto un’iniezione senza neanche togliermi i vestiti di dosso”. Prelievi forzati, persone rinchiuse e costrette a trattamenti contro il proprio consenso e quello dei familiari. La malattia, specialmente mentale, dovrebbe essere affrontata in maniera dignitosa. Le parole che ho letto in questo rapporto, di dignitoso, non hanno nulla. Andrea Minoia direzione@edizioniadesso.com
ADESSO
La mia bellezza è un rituale tutto naturale. Scopri i Rituali di Bellezza Verdelime: facili, personalizzabili e in totale armonia con la Natura.
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© Erin
ADESSO SOMMARIO 17 DICEMBRE 2014 · N. 18
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UOMINI DA SOGNO Ben Affleck, l’amore è bugiardo solo al cinema
76. AGENDA
Eventi in Italia
18 AMBRA, LILLO & GREG
Protagonisti della commedia Un Natale stupefacente l’inedito trio si racconta fra gag e sogni da realizzare il prossimo anno
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© Porcarelli
06. FOTO DELLA SETTIMANA Big Bubble 08. FATTI DI UN TEMPO Accadeva in questa settimana 10. FINESTRE SULLE CITTÀ La mappa dei reati nelle città 12. LA VITA È ADESSO L’Italia solidale TEATRO PERSONAGGI vista da Lorella Lorella Cuccarini: Tessa Gelisio: le ricette che 14. I TUOI DIRITTI sarà la cattiva di Rapunzel uniscono gusto e salute Banche usuraie 50. PERSONAGGI 15. IMPEGNO PER GLI ALTRI 44. IN ONDA I moschettieri Luca Ward Mani Tese 52. TEATRO 46. PERSONAGGIO TV 29. MODA Miguel Angel Zotto Carlo Lucarelli Tendenze e regali di Natale 56. LIBRI 48 . CINEMA 38. BELLEZZA Idee regalo I film in uscita Pelle grassa 40. BEAUTY / NATALE Idee regalo: Profumi & MakeUp
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58 ADESSO... È AMORE Totti & Blasi, un amore... verace 77. PUNTI DI VISTA Polizia sorvegliata speciale
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ROBERT DE NIRO L’attore premio Oscar presenta il documentario sul padre, artista incompreso
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STORIE Jonis Bascir: con Beige racconta la bellezza di essere diversi
ADESSO
SETTIMANALE N. 18 - 17 DICEMBRE 2014, anno I
Direttore Editoriale ANDREA MINOIA direzione@edizioniadesso.com Direttore Responsabile Vincenzo Petraglia vincenzo@edizioniadesso.com Redazione Chiara Mazzei (Cultura e società) chiara@edizioniadesso.com
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Lorella Cuccarini (Storie di solidarietà)
STORIE ED EMOZIONI La lotta di Aism per non abbandonare i malati di sclerosi multipla tramite la ricerca e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica
Federica Piacenza (Moda) moda@edizioniadesso.com Progetto grafico KYTORI s.r.l. www.kytori.com - info@kytori.com
80. NARRATIVA
Stefano Fisico (Caposervizio musica e spettacolo) fisico@edizioniadesso.com
Grafica ed editing Michele Magistrini (Caposervizio) Sebastian Páez Delvasto Laura Pozzoni
I racconti di Adesso
Direzione marketing Ciro Montemiglio Foto Editor Carlo Sessa
86 CUCINA CREATIVA Pancake, delizia all’americana
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FAI DA TE Alberi di Natale, che passione!
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1977: viaggio a ritroso fra musica, curiosità e personaggi SPESA CONSAPEVOLE
Cittadini virtuosi
GENITORI E FIGLI
Come scegliere i regali di Natale PSICO
Femminicidio
72 SPECIALE VIAGGI Natale & Capodanno
AMICI ANIMALI
Concessionaria Pubblicità SO.FIN.COM. S.p.A. Via Bramante 35, 20154 Milano Tel. 02.89.09.66.21 Fax 02.89.09.83.58 info@sofincom.com Agente esclusivo Regione Campania MediaAdv S.r.l. Via A. Panizzi 6, 20146 Milano Tel. 02.43.98.65.31 - 02.45.50.62.59 info@mediaadv.it Redazione Via Nino Bixio 7, 20129 Milano milano@edizioniadesso.com
Sterilizzare il gatto: sì o no? POLLICE VERDE
Corbezzolo d’inverno
Distribuzione per l’Italia SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A. Via Bettola 24, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.66.03.01
CASA DOLCE CASA
Un caminetto per ogni ambiente OROSCOPO
Vieni a trovarci su Facebook, cerca la pagina Adesso
Hanno collaborato: Manuela Blandino, Manfredi Barca, Lorenzo Bordoni, Marta Cerizzi, Silvia Coldesina, Federico Crisalidi, Alice Dutto, Serena Fogli, Massimo Lanari, Luca Foglia Leveque, Angela Iantosca, Laura Muzzupappa, Stefano Padoan, Fabio Quinto, Ettore Rizzo, Irene Spagnuolo, Roberta Valentini
SO.FIN.COM. S.p.A. Via San Lucio 23, 00165 Roma info@sofincom.com
82. LA MACCHINA DEL TEMPO
Foto e illustrazioni Corbis, Fotolia, The Noun Project
92 SALUTE Bimbi e vaccinazioni
Copyright 2014 Sofincom S.p.A. Tutti i diritti riservati. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente, senza l’autorizzazione dell’Editore. Stampa Bucarest r.e. uno s.r.l. Settimanale registrato presso il Tribunale di Milano n.89- 14/03/2014. Una copia: 1,50 euro
FOTO DELLA SETTIMANA
© Michael Mooney
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BIG BUBBLE Dai cappelli, ai colletti, alle gonne e ai marsupi, l’abbigliamento dei popoli di etnia Miao, diffusa in Cina e nel Sud Est asiatico, è estremamente colorato, con linee molto complesse ma nette. Le bambine di sette anni imparano a decorare insieme alle madri e alle sorelle e da adolescenti sono già abilissime. 6
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FATTI D’UN TEMPO
ACCADEVA
IN QUESTA SETTIMANA … di Ettore Rizzo
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IL NATALE DI SANGUE
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Tra i paesi dell’Est, la Romania era il più povero. Lì il comunismo aveva assunto il volto più duro: quello del sanguinario dittatore Ceauşescu, che terrorizzava la popolazione con la polizia segreta, la famigerata Securitate. A Timişoara la gente si ribellò all’espulsione di un pastore ungherese e la polizia uccise 72 persone (ma nel mondo circolò la falsa notizia di migliaia di vittime). Il 21 dicembre, a Bucarest, Ceauşescu cercò di parlare alla folla, che rispose al grido di «Assassino!». Era la fine. Migliaia di persone riempirono le piazze, l’esercito si schierò con i ribelli. Ceauşescu e la moglie fuggirono, ma i militari li trovarono a Târgoviște e li fucilarono. Era il giorno di Natale del 1989.
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Molti ricordano il nome di Neil Armstrong, il primo uomo a mettere piede sulla Luna nel 1969. «Questo è un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco balzo per l’umanità». Ma la “febbre” dell’allunaggio durò solo tre anni. L’ultimo uomo a mettere piede sulla Luna fu Eugene Cernan, che fece parte della missione Apollo 17 assieme ad Harrison Schmitt, e percorse sul rover lunare un totale di 33,8 km nella valle Taurus-Littrow, raccogliendo 110,4 kg di roccia. I costi delle missioni e la fine della competizione con l’Urss avevano decretato la fine al programma Apollo. «Dio assista l’equipaggio dell’Apollo 17», fu l’ultima frase pronunciata da un uomo sulla Luna. L’epoca della fiducia illimitata nelle possibilità dell’uomo era già finita.
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© V. Kinelovskiy
Fu molto più di una bomba quella che squarciò la Banca nazionale dell’agricoltura di Milano, provocando 17 morti e 88 feriti. Fu l’inizio degli anni di piombo. Altre due bombe esplosero a Roma, all’Altare della patria e a piazza Venezia. Gli inquirenti si concentrano sugli anarchici: il ferroviere Giuseppe Pinelli muore in circostanze misteriose alla Questura di Milano; della strage viene accusato il ballerino Pietro Valpreda, poi scagionato. Si passa allora alla pista nera. Emergono inquietanti connessioni tra terroristi e servizi segreti allo scopo di destabilizzare (o stabilizzare?) il quadro politico. Dopo 30 anni di processi, nel 2005 i neofascisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni vengono assolti. La strage, ad oggi, rimane impunita.
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Seconda guerra mondiale. I sovietici hanno ormai circondato i tedeschi a Stalingrado. Ma una nuova, terribile offensiva sta per compiersi: è l’operazione Piccolo Saturno. Sul Don c’è l’ottava armata italiana, l’Armir. Senza moderni cannoni anticarro, senza carri armati, a 30° sotto zero e senza valenki ai piedi: non c’è speranza per quei 230mila italiani di fronte a 425mila russi, dotati dei poderosi carri armati T-35 e dei micidiali fucili automatici parabellum. I nostri resistono praticamente a mani nude per due giorni. Poi, lo sfondamento: italiani, rumeni e tedeschi si mescolano in una drammatica ritirata. Sul Don solo gli alpini, poco più a nord, continuano a resistere...
L’ULTIMO UOMO SULLA LUNA
1 19 4 D 72 ICE
PIAZZA FONTANA
OPERAZIONE PICCOLO SATURNO
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FINESTRE SULLA CITTÀ
LA MAPPA DEI REATI CITTÀ PER CITTÀ
di Fabio Quinto
Milano capitale dei furti, Napoli delle rapine. A Torino occhio ai danneggiamenti. In tutta Italia i numeri confermano la percezione di insicurezza dei cittadini
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utti ne siamo certi: il degrado nelle nostre città, purtroppo, è in aumento. E i reati anche. In argomenti come questo, però, spesso c’è grande discrepanza tra la realtà fotografata dai numeri e la percezione da parte dei cittadini. La domanda, allora, è questa: nelle nostre città i reati stanno effettivamente aumentando? I numeri vanno, in questo caso, d’accordo con la diffusa percezione di insicurezza? Rispondiamo analizzando, città per città, l’andamento dei reati che più influenzano, in maniera diretta, la nostra vita di tutti i giorni: furti in appartamento, rapine, scippi, spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione.
RAPINE
Per le rapine le città più pericolose sono quelle del Sud: Napoli guida la poco invidiabile classifica con 351 denunce ogni 100mila abitanti, seguita da Catania. Milano, però, è subito dietro e precede Palermo, Bari, Torino
e Bologna. Bene Roma, con “appena” 132 rapine ogni 100mila abitanti denunciate nel 2012. Il fenomeno è in aumento? La risposta è sì, e di molto anche. Nel 2010, in tutta Italia, si registravano 56 rapine ogni 100mila abitanti, diventate 72 nel 2012.
FURTI
Per quanto riguarda i furti, la regina incontrastata è Milano con la cifra-monstre di 8.100 furti ogni 100mila abitanti, seguita da Bologna, Catania, Firenze, Torino e Roma. Stracciata Napoli, dove i furti sono meno della metà rispetto al capoluogo lombardo. Come per le rapine, il fenomeno è anche qui in drammatica ascesa in tutta Italia. Preoccupa, in particolare, l’aumento del fenomeno in città come Verona, Venezia e Rimini. Il poco invidiabile primato dei furti in abitazione è di una piccola città, Lucca: 746 denunce ogni 100mila abitanti. Bologna si conferma invece al top per i furti con destrezza (e cioè senza che il
malcapitato se ne accorga) e di motorini. Il capoluogo emiliano ha anche il primato italiano di furti negli esercizi commerciali. Catania, invece, quello degli scippi e simili (furti con strappo) e dei furti d’auto e moto. Se volete lasciare degli oggetti nelle auto in sosta, non fatelo assolutamente a Milano.
DANNEGGIAMENTI
Il reato si conferma come una fattispecie tipicamente urbana, spesso legata a manifestazioni politiche di carattere estremista: a guidare la classifica è Torino è al primo posto con 2.216 denunce ogni 100mila abitanti, seguita da Genova, Milano, Firenze, Bologna e Roma.
DROGA E PROSTITUZIONE
I reati legati agli stupefacenti, recentemente rivoluzionati dall’annullamento delle Legge Fini-Giovanardi da parte della Corte Costituzionale, avevano nel 2012 il proprio epicentro a Bologna, con 163 denunce ogni 100mila abitanti, seguita a sorpresa da Firenze, Catania, Milano, Napoli e Torino. Per i reati legati alla prostituzione, stupisce il primato di Ancona, con 7 denunce ogni 100mila abitanti, davanti a Pescara e Rimini.
PER DIRE LA TUA O CHIEDERE CONSIGLI AI NOSTRI ESPERTI
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Scrivi a Redazione Adesso, via Nino Bixio 7, 20129 Milano redazione@edizioniadesso.com Chiama il NUMERO VERDE GRATUITO 800 32 33 00
Città di Porto Recanati
Porto Recanati
Natale
aspettando vivendo festeggiando Rainbow, con il “Winx Christmas Gift”, sostiene il “Progetto HOME” dell’Associazione Trenta Ore per la Vita onlus a favore dei bambini malati di tumore. Richiedi il “Winx Christmas Gift” presso i punti di vendita selezionati nella Città di Porto Recanati dall’ 8 Dicembre al 6 Gennaio.
Ai cittadini e agli ospiti, Buone Feste!
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INSIEME A TRENTA ORE PER LA VITA
LA VITA È
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UN NUOVO, IMPORTANTE PROGETTO DI TRENTA ORE PER LA VITA AL FIANCO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA. SEMPRE AVANTI NELLA LOTTA QUOTIDIANA A SOSTEGNO DI CHI HA BISOGNO. Malati oncologici, bambini down, ragazze madri, disabili, pazienti in fase terminale. Sono solo alcune delle mille facce dell’urgente bisogno di assistenza in Italia, che diventa ogni giorno più impellente. Con la progressiva contrazione
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dello stato sociale, i servizi di assistenza devono essere necessariamente integrati e soddisfatti da altri soggetti. Per questo Trenta Ore per la Vita ha sostenuto, fin dalla prima edizione, numerose associazioni italiane che si sono occupate di colmare il vuoto lasciato dallo Stato. Venti anni fa, la nostra prima sfida è stata quella di sostenere l’AISM in progetti di ricerca scientifica e assistenza ai malati di sclerosi multipla, una delle malattie più gravi del sistema nervoso centrale. Grazie all’incontro con l’allora presidente, Rita Levi Montalcini, i malati e i tantissimi volontari, ho visto la forza devastante di questa malattia cronica, in-
validante e, soprattutto, non prevedibile. Viene all’improvviso, senza avvisaglie. Può manifestarsi in persone di qualsiasi età e condizione, ma è diagnosticata soprattutto alle donne, e inizia prevalentemente in età giovanile, tra i 20 e i 40 anni, il periodo della vita in cui ognuno di noi si dedica alla realizzazione di progetti per il futuro. Oggi, la collaborazione tra Trenta Ore per la Vita e AISM si arricchisce di un nuovo progetto: la realizzazione di un’area specifica per i neo diagnosticati di sclerosi multipla, presso il Polo specialistico riabilitativo AISM di Genova, attivo dal 1976 e oggi centro di riferimento
INSIEME A TRENTA ORE PER LA VITA
per tutta la Liguria. La ristrutturazione garantirà un accesso protetto alle persone ammalate di SM, venendo così incontro in maniera sempre più appropriata ai bisogni di un numero di pazienti sempre crescente. L’ultimo alluvione di Genova ha ritardato l’inizio dei lavori, ma contiamo lo stesso di inaugurare la nuova struttura nei primi mesi del 2015. Una volta ultimata, gli utenti potranno avere a loro disposizione 3 ambulatori dedicati con medici specialistici, un’area di valutazione psicologica e un’area di accoglienza svolta da una assistente sociale. Questa unità permetterà un accesso dedicato e differenziato per l’accoglienza dei pazienti neo diagnosticati. Le cause della sclerosi multipla sono ancora in parte sconosciute, tuttavia la ricerca ha fatto grandi passi nel chiarire il modo con cui la malattia agisce, permettendo così di arrivare a una diagnosi e a un trattamento precoce che consentono alle persone colpite da questa malattia di mantenere una buona qualità di vita per molti anni. Possiamo dire di aver dato anche noi il nostro piccolo contributo realizzando 142 progetti di ricerca, che hanno dimostrato ancora una volta come la scienza abbia fatto passi importanti per alleviare le sofferenze di chi è colpito dalla sclerosi multipla. A questi si aggiungono altri 140 progetti di assistenza realizzati tra il 1994 e il 2001
con l’obiettivo di sostenere i processi di autonomia ed inclusione sociale della persona con sclerosi multipla. Oltre alla realizzazione di nuovi centri socio-sanitari (15) e all’acquisto di attrezzature per altre strutture già esistenti (18), in oltre 40 città italiane, grazie ai fondi raccolti, gli infermieri e volontari hanno svolto un servizio di assistenza domiciliare ai malati di sclerosi multipla e al loro nucleo familiare nelle attività della vita quotidia-
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na, attraverso interventi volti a garantire in generale l’accudimento della persona o la compagnia in supporto o in assenza dei familiari. Il sostegno è stato anche extradomiciliare attraverso lo svolgimento di commissioni per conto o con la persona, come per esempio fare la spesa, o l’accompagnamento alle visite mediche. Un mondo libero dalla sclerosi multipla passa anche da queste piccole azioni. Lorella
Nella pagina accanto, Lorella con Rita Levi Montalcini, presidente onorario di AISM e FISM, che fu a fianco dell’Associazione fin dagli esordi. Sopra, un furgoncino donato da Trenta Ore per la Vita e una scena di assistenza ai malati.
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I TUOI DIRITTI
SE LE BANCHE DIVENTANO
USURAIE
Mutui, conti correnti, prestiti personali: il tasso d’interesse effettivo, spesso, viene gonfiato da spese occulte che portano gli istituti di credito a sfondare i limiti stabiliti dalla Banca di Massimo Lanari d’Italia. Ecco come difendersi
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iamo vittime di usura e non lo sappiamo. Perché a praticare tassi usurari, spesso, non solo solo soggetti legati alla criminalità o strozzini di professione. Ma ci sono anche loro, le banche. Perché? A spiegarlo è SDL Centrostudi, un pool di avvocati che assiste famiglie ed aziende facendo check-up gratuiti sulla correttezza del rapporto tra clienti e istituti di credito. I dati resi noti da SDL sono clamorosi: su 46.887 conti correnti in capo a 14mila imprese, il 98% dei conti risultano affetti da usura. Non solo: conti correnti, mutui, prestiti personali. Nulla sfugge alla tattica delle banche, che con spese occulte di vario tipo impongono tassi di interesse gonfiati agli ignari clienti.
LE SOGLIE
Ecco come. La Legge numero 108 del 1996, all’articolo 1, stabilisce che «per
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19,15% per i prestiti personali; al 13% per i leasing per l’acquisto di autoveicoli sopra i 25mila euro; al 10,0625% per i mutui a tasso fisso; e all’8,5750% per i mutui a tasso variabile. la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del credito». Dunque, il tasso di interesse del nostro mutuo o prestito non è solo quello “ufficiale”, ma c’è anche tutta una serie di voci da considerare: commissioni di massimo scoperto, spese di tenuta del conto, assicurazioni, spese di istruttoria. Bene, una volta calcolato il nostro tasso di interesse “reale” su base annua, occorre confrontarlo con il tasso soglia periodicamente aggiornato dalla Banca d’Italia. Se si va oltre questo tasso di soglia, la banca sta commettendo il reato di usura. Fino al 31 dicembre 2014, ad esempio, il tasso soglia per i conti correnti sopra i 5mila euro è pari al 18,5250%; al 22,9125% per gli scoperti senza affidamento oltre i 1500 euro; al
MUTUI
Giovanni Pastore è un imprenditore, vittima in passato di un altro meccanismo messo in piedi dalle banche: i tassi di mora sui mutui, con cui vengono fatti pagare interessi sugli interessi. “Il meccanismo è il seguente. Se si ritarda il pagamento di una rata, al debitore viene applicato un tasso di mora. Che però scatta su tutta la rata, a sua volta già gravata da un tasso d’interesse. I tassi di interesse, così, lievitano a dismisura e il debitore rischia di finire sul lastrico. Ma se si supera il tasso soglia, la banca sta praticando l’usura”. Il consiglio è quindi quello di “valutare sempre bene il credito che si sta sottoscrivendo con le banche e di non aver paura nel denunciare clausole o comportamenti anomali. Anche perché, spesso, le banche hanno fretta di chiudere la questione con una transazione stragiudiziale”.
IMPEGNO PER PERSONAGGI GLI ALTRI
UN REGALO UN PO’
L
SPECIALE
e feste si avvicinano sempre più ma non bisogna certo aspettare la Vigilia per “diventare tutti più buoni”. I preparativi fervono, la caccia al regalo è già iniziata: tra folli corse, pacchi e pacchettini siamo tutti in cerca del dono perfetto che comunichi agli altri il nostro affetto. Non a tutti però viene in mente che si può donare anche qualcosa di immateriale ma preziosissimo: il proprio tempo. È quello che chiede l’associazione Mani Tese, che anche quest’anno propone la campagna “Molto più di un pacchetto regalo!” per raccogliere, come in ogni periodo natalizio da 8 anni a questa parte, fondi per i suoi progetti in Africa, Asia e America Latina. La Ong, che dal 1964 si batte contro la fame nel mondo e gli squilibri tra Nord e Sud del pianeta, ha stretto un accordo di collaborazione ormai duraturo con le librerie Feltrinelli: all’interno dei loro punti vendita dal 29 novembre al 24 dicembre verranno allestiti dei banchetti in cui i volontari realizzeranno i pacchetti regalo per i clienti, raccogliendo offerte a sostegno della cooperazione di Mani Tese in Italia e all’estero. Dal 2007 ad oggi sono stati raccolti oltre 2 milioni di euro, finanziando un totale di 27 progetti di cooperazione internazionale. All’iniziativa benefica quest’anno aderiscono 52 librerie Feltrinelli e 4 librerie indipendenti in 39 città italiane tra cui Alessandria, Biella, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cosenza, Cremona, Ferrara, Firenze, Genova, La Spezia, Latina, Messina, Mestre, Milano, Monza, Napoli, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pomigliano, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Salerno, Sondrio, Treviso, Varese, Vicenza e Vigevano. Mani Tese è in cerca di 5000 volontari che contribuiscano alla buona riuscita della campagna: possono regalare
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Si avvicina il Natale. “Molto più di un pacchetto regalo!” è l’iniziativa solidale di Mani Tese che è in cerca di volontari di Stefano Padoan
un po’ del proprio tempo persone dai 16 anni in su, in grado di garantire almeno 4 ore di presenza ai banchetti (la copertura di un turno). Per aderire all’iniziativa bisogna compilare il modulo online sul sito www.manitese.it e si può contattare volontari@manitese. it per ulteriori informazioni. Per gli studenti delle scuole superiori questa attività è valida per l’ottenimento dei crediti formativi extra.
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ADESSO
COVER STORY
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Ambra
Lillo Greg Al cinema dal 18 con una divertente commedia natalizia, l’inedito trio si racconta fra gag, regali che vorrebbero trovare sotto l’albero e... qualche sogno da realizzare nell’anno ormai alle porte di Roberta Valentini
Ambra Angiolini (37 anni) con Lillo (52, al secolo Pasquale Petrolo) e Greg (51, Claudio Gregori), protagonisti di Un Natale stupefacente, la commedia diretta da Volfango De Biasi, al cinema dal 18 dicembre. Insieme per la prima volta sul grande schermo, sono alle prese con una “missione impossibile”: dare vita a una famiglia perfetta per salvare dall’orfanotrofio un nipotino, interpretato dal piccolo Niccolò Calvagna.
«IL NOSTRO NATALE UN PO’ SPECIALE»
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ono i protagonisti di Un Natale stupefacente, la commedia natalizia diretta da Volfango De Biasi, al cinema dal 18 dicembre, targata Aurelio e Luigi De Laurentiis. Per la prima volta insieme sul grande schermo, Ambra Angiolini e il duo di attori comici Lillo e Greg, nella storia si misurano con una “missione impossibile”: dare vita a una famiglia perfetta, per cercare di salvare dal pericolo dell’orfanotrofio un nipotino dolce e un po’ furbetto, interpretato dal piccolo attore Niccolò Calvagna. Li abbiamo “intercettati” tutti e tre, prima dell’uscita del film, per farci raccontare la loro esperienza sul set, tra gag, risate e, soprattutto, tanta voglia di divertire il pubblico. Presentatevi al pubblico: sul grande schermo vi chiamate Genny, Remo e Oscar… AMBRA: «Genny, naturalmente, sono io: una mente travestita da corpo, che architetta un piano sgangherato per impedire al piccolo Matteo di finire in un orfanotrofio. Vi dico solo questo: nel film cerco di sedurre Giustino, uno straordinario Paolo Calabresi, ma in realtà mi innamoro di Oscar-Greg. Assisterete a situazioni comiche al limite del normale…». LILLO: «Io, invece, sono Remo, un uomo in difficoltà perché la moglie Marisa (Paola Minaccioni, ndr), lo ha lasciato: finisco a dormire in officina e, mentre cerco di capire come riconquistarla, devo risolvere il problema del mio nipotino insieme a OscarGreg». GREG: «Oscar sono io, un single incallito che vive una serie di avventure con tante ragazze diverse. Non voglio avere relazioni fisse e, per giustificare le mie improvvise sparizioni, di volta in volta mi invento di essere un agente segreto o un astronauta. Fin-
ché non incontro Genny, che fa vacillare le mie convinzioni e che mi coinvolge nel suo piano per salvare il piccolo Matteo». Com’è stato recitare sul set con un bambino così piccolo come Niccolò Calvagna? A: «Bellissimo. Un vero professionista. A volte gli chiedevo: “Ma sei sicuro di avere l’età che hai? Non puoi avere la professionalità di Philippe Leroy e nello stesso tempo essere solo un bambino di otto anni”…». L: «È stato facile, perché Niccolò è molto professionale nell’approccio, ha girato già dieci film e ha una grande capacità di essere “sempre sul pezzo”. In breve tempo ci ha fatto dimenticare la sua età». G: «Niccolò? È solo di dimensioni inferiori, per altezza, ai suoi colleghi, per il resto è un adulto in tutto e per tutto». Lillo e Greg, questo è il vostro terzo anno in un film natalizio: un bilancio? L: «Positivo, perché abbiamo iniziato tre anni fa con Colpi di fulmine in un contesto dove eravamo i primi a non sapere se potevamo funzionare, con il nostro umorismo surreale, in un contenitore popolare come è giusto che sia un film natalizio, per famiglie. Però, evidentemente, ci siamo riusciti, altrimenti non saremmo arrivati neanche al terzo». G: «La nostra presenza è coincisa con la fine del classico Cinepanettone, che da tre anni a questa parte si è trasformato in una commedia natalizia. Trovo positivo proprio il fatto di essere stati partecipi di un cambiamento nei film di Natale». E tu, Ambra? È la prima volta che reciti in una commedia di Natale… «Non sono tra quelli che criticano i film commerciali, per famiglie. Se mi piace la storia, non penso al Natale o al Capodanno: mi butto e basta. Non credo alle categorie, anche se so che esistono, ma me ne rammarico, perché credo che il mio mestiere sia quello
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COVER STORY
di cambiare. La mia ambizione non è interpretare sempre lo stesso ruolo per tutta la vita: con umiltà mi metto sul mercato e cerco di essere disponibile…». Nel film ti vedremo in una veste un po’ insolita: una seduttrice in reggicalze e guepière… «In realtà il mio personaggio gioca sulle debolezze degli uomini e indossa guepière e tacco 12, perché sa che l’aiuteranno a realizzare il suo piano. Come fanno molte donne anche nella vita. Non mi sento quel tipo di donna sexy, però mi sembrava divertente, per una volta, togliersi di dosso una serie di pesantezze, alleggerire tutto e giocare in quella direzione sul grande schermo, sapendo che poi Genny ha anche un lato dark. Scoprirete che il mio personaggio non è solo quello che appare, ma una vera donna in 3D, con mille sfaccettature». Episodi divertenti sul set? A: «A volte non si riusciva a girare, perché solo pensare a cosa l’altro avrebbe detto o fatto già ci faceva ridere: siamo stati richiamati all’ordine varie volte e, per riuscire a recitare, dovevamo pensare a fatti tristi. Il più divertente? Lillo. Muove le mie corde dell’umorismo in
modo speciale: a volte, sul set, mi sentivo una sua spettatrice e non una protagonista». L: «Tante risate con Paola Minaccioni, la mia ex moglie Marisa, perché ci conosciamo da vent’anni. E tante prese in giro con tutto il cast: di papere ne abbiamo prese tutti tante, durante i ciak!». G: «Date un’occhiata ai backstage che abbiamo realizzato Lillo e io nei nostri camper: sono finti retroscena in cui ne combiniamo un po’ di tutti i colori!». Lillo, dopo tanti anni di lavoro e di amicizia con Greg, ci riveli un suo pregio e un suo difetto? «Greg ha il pregio di essere un’onda creativa in piena, il suo cervello è sempre in movimento e questo per uno che di mestiere fa l’attore e l’autore, è una grande dote. Però è un ritardatario cronico: una volta, addirittura, si è presentato tre ore dopo l’orario dell’appuntamento». Greg, difetti e pregi del tuo compagno di viaggio professionale? «Il difetto più grande di Lillo è una grandissima pigrizia, bilanciata, però, da un grande pregio, quello di essere una furia quando si trova in scena, dove mette in campo tutte le sue doti, naturali e acqui-
site, per portare a termine l’obiettivo». Ambra, e tu come giudichi i tuoi compagni di set? «Forse Greg è uno che fai più fatica a tirarlo dentro nel film, è l’intellettuale del gruppo, fa mille citazioni, all’inizio sembra molto respingente, poi all’improvviso si trasforma nella persona più disponibile dell’universo, una sorta di uomo perfetto. Lillo è un possibilista, che parte con grandi entusiasmi e si infiamma per delle idee: geniale. Hanno il pregio di essere una coppia dello spettacolo che a volte si fonde in un’unica persona, e questo è molto raro, perché nella vita sono molto diversi tra di loro». Lillo, Greg: com’è Ambra? «Una donna affascinante e intelligente, che ha le armi per essere seducente e seduttiva». Siete protagonisti di un film per famiglie: come sarà il vostro Natale? A: «Noi (Francesco Renga, il compagno dell’attrice, e i figli Jolanda e Leonardo, ndr) di solito evitiamo tutta quella mondanità che viviamo il resto dell’anno e ci chiudiamo in casa con il nostro alberello: addirittura lo prepariamo molto prima dell’8 dicembre. Diciamo che il
Fra 20 gli altri protagonisti del film, anche Paola Minaccioni (43 anni), Paolo Calabresi (40) e il piccolo Niccolò Calvagna, di soli 8 anni.
giorno di Natale siamo tradizionalisti all’osso e ci piace stare solo noi quattro. Non c’è neanche il rito dei regali, perché a Brescia, dove vivo, la tradizione vuole che i doni sian portati da Santa Lucia, la notte del 13 dicembre». L: «Sarà un Natale all’insegna del relax, forse un po’ da “anziano”, come direbbero molti, perché mi regalerò un soggiorno alle terme vicino Roma, ma va bene così». G: «Per me sarà un Natale di lavoro, perché sto finendo di ultimare il disco con il mio gruppo, “I Frigidaire”, quindi ci riuniremo proprio nei giorni delle feste: sarà divertente festeggiare sotto il segno della musica e di un lavoro che è prima di tutto una passione». Un regalo che vorreste trovare sotto l’albero e un augurio per l’anno nuovo? A: «Mi regalerò del tempo con me stessa, perché mi è sempre più necessario per poter portare avanti tutto quello che devo. E regalerei del tempo a tutte le persone, perché avere tempo per parlarsi, per guardarsi e per respirare in silenzio credo sia necessario per tutti noi. Oggi, invece, di tempo se ne ha a disposizione sempre meno. Un augurio per l’anno nuovo? Spero che le persone che lavorano senza sosta per far quadrare i conti, riescano ad avere un po’ di respiro e di serenità». L: «Sotto l’albero vorrei trovare una Ferrari testa rossa, ma tanto lo so che non me lo regala nessuno (ride). Per il 2015, invece, mi piacerebbe augurare a tutti non un buon anno, ma un anno buono, che sia più generoso». G: «Il mio regalo? Il Grammy Awards per le musiche che ho composto, naturalmente (ride). Per l’anno nuovo, invece, vorrei augurare che ci fosse molto molto più rock’n’roll anni ’50 per tutti. Da adesso, in poi…».
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Robert De Niro ha presentato a Roma il documentario sulla vita del padre, Robert Sr, artista fragile e mai realmente apprezzato in vita. L’attore premio Oscar ha ricordato la figura del genitore, che aveva confessato la propria omosessualità.
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ROBERT DE NIRO
VI PRESENTO MIO PADRE di Roberta Valentini
A ROMA PER L’ANTEPRIMA DEL DOCUMENTARIO SUL PADRE ARTISTA, IL DIVO RACCONTA IL RAPPORTO CON UN GENITORE CONOSCIUTO MAI FINO IN FONDO
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a scelto Roma per presentare l’anteprima del documentario Remembering the Artist Robert De Niro, Sr. di Perri Peltz e Geeta Gandbhir, in onda il 28 dicembre su Sky Arte e dedicato alla vita e all’opera di suo padre, un pittore, poeta e scultore statunitense di origine italiana. «Perché Roma? Perché è una città fantastica, bellissima e l’Italia è un grande paese: quindi, quale posto migliore di questo?». Esordisce così Robert De Niro, all’evento della Fondazione Cinema per Roma, emozionato sotto i flash dei
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fotografi, mentre sfila al Maxxi Auditorium. Lo straordinario interprete di film come Taxi Driver e C’era una volta in America, premio Oscar per Toro scatenato e Il Padrino - parte II, per una volta non deve promuovere se stesso. Ma la vita e le opere di un padre che, durante la sua esistenza, non ha raggiunto il successo artistico che avrebbe voluto. Al contrario di suo figlio, che ha conquistato il mondo intero con una galleria di personaggi indimenticabili. E che, a vent’anni dalla morte di questo genitore affettuoso ma tormentato, sia per i mancati ri-
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Robert De Niro in uno splendido ritratto col padre. A destra, alcuni dei dipinti di Robert Sr., che non ebbe il successo tanto desiderato come artista e visse anni molto difficili di isolamento.
conoscimenti artistici che per la sua omosessualità vissuta sempre in modo conflittuale, ha deciso di rendergli omaggio con una pellicola ispirata ai diari ritrovati nel suo studio. «Lo sento come un dovere, un obbligo nei riguardi suoi e di mia madre, Virginia Admiral», racconta. Questo documentario le ha consentito, da figlio, di riconciliarsi in qualche modo con la figura di suo padre? «In realtà è un modo per portare avanti la sua opera e per raccontare ai miei figli e ai miei nipoti chi era questo nonno e bisnonno sempre chiuso nel suo studio di pittura. Io non ho mai tenuto un pennello in mano e ho scelto altre strade di espressione, ma lo devo anche a lui e al modo in cui mi ha cresciuto con mia madre, se sono diventato un bravo attore». Durante la sua vita Robert Sr. non ha mai ottenuto il successo che meritava come pittore: come mai? «Sicuramente l’entrata in scena nel mondo della pittura di movimenti come la Pop Art e il Minimalismo hanno contribuito a rallentare il suo percorso. Ma credo anche che gli elementi che portano al successo siano tanti e a volte inspiegabili. Si può essere grandi artisti anche senza essere riconosciuti ad alti livelli…». Il documentario si ispira ai diari di suo padre: lei li ha letti? «In realtà no, e ancora non so quando succederà. Probabilmente lo farò insieme ai miei figli, quando sentirò che sarà il momento giusto… Gli sceneggiatori che hanno esaminato il materiale, mi hanno solo chiesto di leggere alcuni
brani dei suoi diari per il film. E io ho accettato». Suo padre era un pittore, lei è un grandissimo attore. Qual era il pensiero di Robert Sr. sulla carriera del figlio e viceversa? «Sia io che lui non abbiamo mai commentato insieme né la mia carriera né la sua pittura. Quando ne parlava, preferiva farlo con altri e io lo stesso. Lui era orgoglioso.E io ho sempre ammirato le sue opere. I suoi quadri sono gli unici che possiedo, esposti nella mia casa o nei ristoranti e alberghi che fanno parte delle mie attività imprenditoriali». Perché non ha fatto lei la regia del documentario? «Non ci ho mai pensato, e se lo avessi fatto, sarebbe uscito fuori un film completamento diverso. Però sono stato coinvolto nella sua preparazione e un contributo l’ho dato lo stesso». Lei ha sei figli e due nipoti: in che
cosa somiglia di più, nel ruolo di padre e di nonno, all’uomo che le ha dato la vita? «Ci sono diverse similitudini tra me e mio padre, ma troppo personali per poterne parlare. Di sicuro, però, posso dire che sono un genitore molto affettuoso, proprio come lo è stato lui con me». Che cosa ha significato, per l’attore Robert De Niro, crescere in una famiglia dove l’arte era protagonista? «Il fatto di essere cresciuto in una famiglia di artisti è stato un vantaggio. Mi ha aiutato nel senso che, quando ho detto ai miei genitori che volevo fare l’attore, loro non hanno tentato di scoraggiarmi né di convincermi a tentare strade più concrete: questo è stato meraviglioso. Un vero dono. E, a mia volta, l’ho fatto con i miei figli: perché nella vita, per essere felici, è importante scegliere di fare ciò che si ama, non ciò che regala sicurezza».
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Come ha vissuto i turbamenti di suo padre nel momento in cui lui non raggiungeva il successo voluto, mentre lei è diventato una star internazionale? «Sono sempre stato consapevole e cosciente di questo fatto, magari qualche volta mi sono dispiaciuto, ma mio padre era molto orgoglioso dei miei successi e risultati, così come sapeva che sono stato anche fortunato ad ottenerli. Quindi, non mi sono mai sentito in colpa nei suoi confronti». E la scoperta dell’omosessualità di Robert Sr., che cosa ha significato nella sua vita? «Da ragazzino non ne sapevo nulla, l’ho scoperto da adulto, perché magari mia madre faceva qualche riferimento alle sue tendenze. E ho accettato il fatto che mio padre non me ne ha mai parlato: quelli della sua generazione hanno vissuto con
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grandi conflitti l’omosessualità, rispetto a oggi». Interpreterebbe suo padre in un film? «Sarebbe interessante, ma non saprei da dove iniziare. E quindi direi che non mi avventurerei in questo tipo di esperienza». Rimpianti o parole non dette? «Quando si è ammalato di cancro alla prostata, l’ho accompagnato dai medici e l’ho costretto a seguire l’iter delle cure, ma solo fino a un certo punto. Ecco, forse avrei dovuto controllare personalmente che non saltasse mai gli appuntamenti in ospedale: magari lui, ora, sarebbe ancora con me. Questo è il mio rimpianto». Se suo padre fosse qui, ora, che cosa gli direbbe? «Papà, spero ti piaccia il documentario: è la tua vita».
Alcune immagini della famiglia De Niro, l’attore coi genitori e alcuni dipinti realizzati dal padre.
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TEATRO
CUCCARINI QUESTA VOLTA FACCIO LA CATTIVA! di Chiara Mazzei
LA CAMALEONTICA ARTISTA TORNA A TEATRO CON IL MUSICAL RAPUNZEL NEI PANNI DELL’ANTAGONISTA, MADRE GOTHEL
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arà per il viso angelico, per il sorriso da eterna ragazzina (sebbene si avvicini, insospettabilmente, ai 50), sarà per il modo di porsi sempre umile ed estremamente empatico. Sarà che ci ha sempre dato l’idea di essere un po’ una di famiglia. Sarà che per noi è stata e sempre sarà “la più amata dagli italiani”, ma vederla nei panni della strega cattiva è un’impresa che ha del titanico. Eppure questa sfida Lorella Cuccarini l’ha accettata con grinta e determinazione ed è prontissima a vestire i panni della cattiva nello spettacolo teatrale Rapunzel, dal 18 dicembre al Teatro Brancaccio. Una lunga parrucca nera
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per calarsi nei panni di madre Gothel in questo spettacolo emozionante con musiche rock melodiche originali, che farà sognare proprio tutti nella migliore tradizione del prossimo Natale. Abbiamo fatto una chiacchierata con Lorella per scoprire qualcosa di più di questo spettacolo che per la prima volta approda a teatro e svelare i suoi desideri per il prossimo anno... Lorella, difficilissimo immaginarti nei panni della cattiva! «La sfida è proprio quella: ho accettato perché si tratta di qualcosa di molto stimolante in questo momento. A teatro ho sempre interpretato personaggi molto teneri, romantici, positivi, mentre Gothel è sì un cattivo delle fiabe, ma dal sapore grottesco, quasi comico in un certo senso. Mi interessava suonare delle corde che non ho mai suonato: è un personaggio duro e cinico, ma mi permette di giocare su corde grottesche, brillanti. Per me è una bella sfida riusci-
© Porcarelli
LORELLA
Dal 18 dicembre Lorella Cuccarini (59) sarà al Teatro Brancaccio di Roma con il musical Rapunzel, in cui interpreta la cattiva Gothel.
«Al lavoro! Sarà sicuramente un periodo di grande impegno, però non mi dispiace: c’è un’atmosfera particolare e poi festeggiare il Capodanno con il pubblico porta bene! Dovremo organizzarci con la mia famiglia che sicuramente mi seguirà, anche nelle varie repliche. Per noi Natale è una festa importante prima di tutto dal punto di vista religioso, quindi non mancheremo agli appuntamenti importanti. Ecco, quest’anno non penso che mi metterò a spadellare per venti persone, però staremo insieme!». Con il nuovo anno alle porte, se potessi esprimere un desiderio per te stessa e uno per il nostro Paese? «Per me e la mia famiglia la salute. E per i miei figli che facciano le scelte giuste per il loro futuro, visto che una, Sara, sta finendo l’università e uno, Giovanni, ci sta per andare. Io ho già avuto moltissimo. Non sarebbe giusto chiedere altro. Per l’Italia, non voglio cadere nella retorica, ma vorrei che sparisse la rassegnazione, perché mi mette paura, perché esprime una speranza che non c’è più. Siamo un Paese che ha saputo reagire dopo due guerre terribili come quelle mondiali, ma ora vedo una forte rassegnazione diffusa tra le persone di qualsiasi strato sociale. D’altro canto, si vive anche la frustrazione di non poter aiutare tutti, se non, almeno, ascoltando e raccontando le loro storie». Allora Lorella, in bocca al lupo per lo spettacolo! «Crepi! Non vedo l’ora di andare in scena anche se c’è ancora molto da provare. Ma siamo pieni di energia e siamo sicuri che andrà alla grande!».
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re a raccontare questi diversi aspetti col mio personaggio». Questa storia non è mai stata portata a teatro. Un’ulteriore sfida, dunque... «Esatto! Sono state fatte delle versioni cinematografiche molto vecchie e poi quella del cartone Disney. È una favola che ha un grande appeal, perché i temi sono universali. Una favola dell’800 ma molto moderna, perché parla dell’ossessione per la giovinezza (tema di grande attualità), del rapporto delicato tra genitori e figli, in particolare di madri troppo opprimenti. Insomma, sono tematiche universali e contemporanee». Madre Gothel ha l’ossessione della giovinezza e della bellezza... «Sì, la storia è stata riadattata. Gothel è la sorella maggiore della regina, malata e messa in disparte. Viene allontanata dal castello, non è amata, per questo si dà allo studio e alla magia, scoprendo le proprietà del raperonzolo, che la guarisce e la fa diventare bella. Così ha la sua rivalsa sul mondo. Ma quando la sorella si ammala, il re in persona le chiede di utilizzare la magia per salvarla e lei accetta facendo un patto col padre: salva la sorella, ma in cambio vuole la custodia della nipote. Quando il padre decide di infrangere il patto, lei non lo accetta. Di fatto è una donna sola, tradita, che diventa malvagia per la sua storia. Il cattivo è sempre cattivo per una causa, non si giustifica ma si comprende il perché di tanta cattiveria». Tu invece che rapporto hai col tempo che passa? «Sono una quasi cinquantenne molto felice di com’è, ma non sono sicuramente ossessionata dall’aspetto, sebbene viviamo nell’epoca dell’apparire. Io non ho mai puntato sulla bellezza: persino a 20 anni non mi sentivo tutta questa bellezza e ho avuto da subito un approccio diverso. E oggi va bene che ci sia qualche ruga, fa parte della mia maturità. Certo non demonizzo chi ricorre a qualche leggero ritocco estetico, se questo lo può aiutare a stare meglio con se stesso, ma non deve diventare un’ossessione. In certi casi vediamo dei volti che sono mostruosi, irriconoscibili. Ecco, questo non lo potrei mai accettare: voglio guardarmi allo specchio e riconoscermi, con la mia solita luce negli occhi. Il volto dice molto di te, ogni piccola espressione parla della tua personalità, ti rende speciale». Ci avviciniamo al Natale. Tu come passerai queste feste?
SP EC IA LE M OD A
Parte 1 - I colori delle feste: white & red - Cosa mi regalo? - Idee regalo per lui, per l'amica e per i bimbi - Mini pensierini da mettere sotto l'albero superchic e glam a meno di 100 euro di Federica Piacenza
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Ok l’outwear, ma è importante anche la gratificazione tra le pareti di casa. La scusa è regalarsela per le feste, la realtà è che è un capo che non ha tempo, né stagione. YAMAMAY 39.90 €
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PERSONAGGI
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lui
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PELLE GRASSA
di Manuela Blandino COSMETOLOGA
COME PRENDERSENE CURA
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onostante si pensi che la pelle grassa sia un problema tipicamente adolescenziale, questo tipo di pelle è molto comune tra gli adulti, soprattutto di origine mediterranea. Per tutta l’infanzia, la pelle è definita normale poiché è ben idratata, con un buon equilibrio del film idrolipidico e non presenta imperfezioni. Nel momento in cui gli ormoni sessuali iniziano ad aumentare la loro concentrazione, nei pre-adolescenti iniziano a manifestarsi i caratteri sessuali secondari, nel maschio compaiono barba e peli, le
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corde vocali si ispessiscono cambiando il tono della voce e la muscolatura inizia a delinearsi. Nella femmina le forme si arrotondano soprattutto su fianchi e cosce, si sviluppa il seno e compaiono le mestruazioni. Queste modificazioni non seguono un flusso uniforme ma avvengono a sbalzi ed è per questo motivo che si parla di “tempeste ormonali” che influiscono, anche, sull’umore dei nostri adorati adolescenti! È proprio in questa fase della vita che la pelle subisce varie trasformazioni e cambia la sua classificazione: pelle grassa, mista,
secca o disidratata. La pelle grassa è caratterizzata da una eccessiva produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee che ricoprono la fronte, il naso ed il mento in numero maggiore rispetto alle guance. Il sebo in eccesso crea uno squilibrio delle difese naturali della pelle, le ghiandole sebacee, di conseguenza, sono infiammate, la flora batterica “buona” che difende la nostra pelle, non è più in grado di proteggerci, il pH cutaneo non è più acido e ciò crea il terreno ideale per la proliferazione di batteri che infettano i follicoli pilo-sebacei inne-
BELLEZZA
scando la comparsa di papule, pustole (i famigerati brufoli) e comedoni (gli odiati “punti neri”). Inoltre, questo tipo di pelle è carente in Biotina (Vit. H) e ciò sbilancia ulteriormente l’equilibrio cutaneo autoalimentando la comparsa delle imperfezioni. A questo punto è chiaro che ci troviamo di fronte ad una pelle molto delicata, con molti punti deboli e soprattutto con uno stato infiammatorio profondo. Qualsiasi azione cosmetica, perciò, deve essere molto delicata, bisogna escludere trattamenti aggressivi ed eccessivi per evitare che la pelle, per difendersi si infiammi ulteriormente. No a qualsiasi detergente aggressivo ed eccessivamente sgrassante, apporta la sovrapposizione di un ulteriore inestetismo: la disidratazione. No a saponi battericidi, eliminano le già scarse difese naturali. Evitiamo di toccare i “brufoli” o i “punti neri” con le unghie, oltre al rischio di infezioni, creiamo dei traumi profondi con l’inevitabile comparsa di antiestetiche e permanenti macchie scure sul viso. Conoscendo le problematiche della pelle grassa possiamo scegliere prodotti
specifici, appositamente formulati per agire sulle cause di questo inestetismo, permettendoci di risolverlo in armonia con la fisiologia della nostra pelle. Per la detersione scegliamo un prodotto che deterga per affinità, cioè che asporti le impurità atmosferiche ed il make up nel rispetto della struttura epidermica, ad esempio un Latte detergente senza tensioattivi ed arricchito con olio di Mandorle dolci (Sweet Almond oil), Burro di Karitè (Butyrospermum parkii butter) o olio di Crusca di Riso (Oryza sativa bran oil). Evitiamo gli scrub, la pelle grassa non sopporta un’azione aggressiva e si rischia di spargere batteri su tutto il viso. Scegliamo esfolianti cremosi possibilmente a base di Papaya che contiene un enzima che stimola il ricambio cellulare senza aggredire la pelle. Sulle zone più oleose applichiamo un siero a base di acido Azelaico (Potassium Azeloyl Diglycinate) idratante e sebonormalizzante, Pantenolo (Panthenol) in grado di migliorare le difese naturali della pelle o Biotina (Biotin) per migliorare la qualità del sebo. Altro cosmetico
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importantissimo è la crema che deve svolgere 5 azioni specifiche. Innanzitutto deve contenere ingredienti che assicurino un effetto seboassorbente di lunga durata (ad es. Silica) per avere tutto il giorno la pelle opaca; principi attivi che assicurino una riduzione della produzione di sebo e del diametro dei pori quali ad esempio l’Enathia Chlorantha o il Fomes officinalis (fungo dei Larici), probiotici per riequilibrare l’ecosistema cutaneo e per permettere alla flora batterica “buona” di eliminare quella “cattiva” ed attivi stimolanti la rigenerazione cellulare quali la Mimosa e la Vitamina A. Solo con azioni mirate e delicate riusciremo a “domare” la pelle grassa, riconducendola verso la normalità. Un ultimo consiglio importante: dopo aver creato il vostro pacchetto cosmetico “pelle grassa”, utilizzate i prodotti con metodo e perseveranza. La nostra pelle segue il suo ritmo fisiologico ed ha bisogno di almeno 28 giorni per regalarvi grandi risultati. Non esistono scorciatoie se vogliamo avere una “pelle perfetta”.
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NATALE 2014
Profumi & Make up
Luci, addobbi e decorazioni sono ideali per rendere magica l’atmosfera natalizia. Abiti scintillanti per calde e romantiche feste, accessori dorati e luminosi; anche i profumi e il make up si vestono della magia delle feste e indossano “abiti” scintillanti, dorati, argentati e paillettati: per un Natale di assoluta e preziosa bellezza
01 ARLÉSISIENNE EAU DE TOILETTE
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L’OCCITANE 75 ml € 50,00 ll tratto distintivo della creazione arriva direttamente dall’anima di questa donna del sud: una personalità forte che la lega ancor di più alla sua radice, alla sua terra, sin nel cuore della roccia. È questo che ha ispirato l’occitane durante la creazione della fragranza, prima ancora del suo legame di parentela con la Provenza. Fior di zafferano, rosa e violetta: è questa la pozione inafferrabile e precisa. Un accordo di note fiorite che rivela sfaccettature inattese. L’arlesienne diventa fragranza!
02 CHRISTIES PRINCESS EAU DE PARFUME
CHRISTIES 50 ml € 48,00 Frutto di un processo che coltiva, raccoglie e lavora piante, fiori e semi, nel pieno rispetto dell’equilibrio biologico ed ecologico dell’ambiente, secondo i principi della Biodinamica, l’Eau de Parfum Christies Princess evoca una femminilità intensa, capace di lasciare il segno. La fragranza del tabacco si mescola a quella dei fiori d’arancio, per un fragranza profonda, con una carica di note che ricordano il talco, a donarle leggerezza e freschezza. Dal carattere deciso e sensuale, l’essenza gioca nei toni cipriati ed è racchiusa in un flacone con dettagli dorati, dai tratti morbidi ed arrotondati, simbolo della femminilità più pura, la stessa che ispira Christies con creazioni volte ad esaltarne la natura.
03 ACCORDO ARANCIO PROFUMO
ERBOLARIO 100 ml € 27,00 Tutte di segno positivo sono le simbologie legate a una delle più vivaci tonalità esistenti: l’Arancione. Questo intenso colore si sintonizza appieno con la vitalità e l’armonia interiore e ha un effetto riequilibrante sullo stato d’animo. È il risveglio di un sereno entusiasmo, con una fragranza che racchiude la calda luce e la vitale energia del profumato Accordo Arancio. Un sentore originale e ricercato, per lei e per lui… per un positivo benessere dei sensi e dello spirito. Note di: Mandarino, Arancio amaro, Prugna e Vaniglia.
04 EAU TROPICALE
SISLEY 50 ml € 70,00 Una fragranza che evoca l’atmosfera calda ed intrigante, calda e profumata che regna dopo una pioggia tropicale. Il desiderio di evasione nel cuore di una terra lontana e misteriosa che nasconde uccelli dalle piume colorate, frutti saporiti ed esotici accordi floreali. La sua partenza fresca e scintillante mette in risalto accordi floreali ed esotici accentuati dalla nota frizzante del Bergamotto e dalla luminosità dello Zenzero. Nel suo cuore femminile e floreale sboccia una solare ed eterea Tuberosa sublimatadall’eleganza della Violetta e dalla radiosità della Rosa turca. La scia sensuale e boisé, addolcita dai grani di Ambretta, svela un vigoroso Patchouli esaltato dal Cedro.
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05 REBEL TEMPTATION NAIL ART SET
KIKO MILANO € 22,90 Set Nail Art per impreziosire le unghie con effetti speciali. È l’idea regalo perfetta per questo Natale. Il cofanetto contiene: • 1 smalto nero • 1 smalto dorato • 1 flacone di polvere glitter near • 1 flacone di microperle trasparenti per effetti 3D All’interno un pennellino per realizzare in modo pratico e originale sfavillanti French manicure.
06 MIDNIGHT IN PARIS LIMITED EDITION MARC JACOBS € 22,50
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Nato per le sfilate, questo smalto unghie Enamored in edizione limitata completa perfettamente la sua collezione… Tutta la magia di Parigi in una tinta originale che evoca la città sul far della notte. Il suo blu zaffiro intenso celebra la magia tenebrosa e il fascino unico eternamente associati alla città degli innamorati. Una tonalità chic che diventerà il colore cult di Marc Jacobs Beauty per la fine di quest’anno. Un book in miniatura contenuto nel cofanetto descrive l’ispirazione di Marc per questo colore accattivante. Questa tonalità esclusiva in edizione limitata viene proposta all’interno di un astuccio in velluto che mette in evidenza il colore blu zaffiro.
07 SPARKLING PARTY PALETTE
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SHISEIDO € 55,00 La clutch palette creata da Dick Page contiene 6 colori, 3 prodotti per viso, occhi e labbra per realizzare look diversi per ogni party. La palette è una collezione di ricchi e divertenti colori ispirati alla esuberante energia di un party natalizio. Labbra rosse, zigomi rosa, ombretti rame ed oro ed un inaspettato e scintillante eyeliner indaco per donare al vostro sguardo effetti speciali per serate indimenticabili.
08 SUMPTUOUS EYES SET L. E.
ESTÉE LAUDER € 32,50 Estée Lauder presenta per le festività 2014 una lussuosa novità: un elegante astuccio di satin blu con cerniera dorata che racchiude: • Sumptuous Extreme; • Mini Lash Primer 2,8 ml; • Mini Pure Color Intense Kajal Black.
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09 COLOR FESTIVAL PALETTE
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SEPHORA € 39,90 Dietro il design di questa elegante e sorprendente pochette si cela un vero e proprio cerchio cromatico di 130 tonalità per un make-up completo. 72 ombretti, 18 eyeliner in crema, 8 blush, 4 rossetti a lunga tenuta da applicare anche sulle guance, 28 gloss e 6 tutorial … in breve, il mix ideale per il make-up viso, occhi, labbra e zigomi. Per farsi belle in modo pratico e divertente, è il regalo Sephora dei sogni per grandi e piccine.
10 COME TO TOWN – SET SMALTI UNGHIE
ESSENCE € 4,49 Trio-time… I due set di smalti unghie sono il regalo ideale per le tue amiche – o per te stessa! Ogni set, racchiuso in una confezione regalo, contiene 2 smalti e un topper glitterato nelle combinazioni di colori natalizi per regalarti unghie trendy anche al pranzo di Natale! Disponibile nella versione: 01 naughty or nice? 02 got my list?
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PERSONAGGI
TESSA
GELISIO
LE MIE RICETTE PER STARE BENE di Laura Muzzupappa
LA CONDUTTRICE DI COTTO E MANGIATO E IN-FORMA, IN LIBRERIA CON IL SUO ULTIMO LAVORO RICCO DI RICETTE CHE CONCILIANO SALUTE E GUSTO. ECCO TUTTI I SUOI SEGRETI...
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essa Gelisio, conduttrice, autrice, esperta di ambiente e benessere, torna nelle librerie con Le ricette per stare bene, un nuovissimo ricettario in perfetto stile Cotto e mangiato, la popolare rubrica quotidiana di cucina, che presenta con successo dal 2011 su Italia 1. Da fine novembre una nuova sfida televisiva per lei: “InForma - Dimensione Benessere”, nuovo magazine di Canale 5 dedicato a salute, medicina, benessere psicofisico e qualità della vita, nel quale Tessa affronterà i più svariati problemi legati ad alimentazione, allergie, chirurgia estetica e quant’altro, con rigore scientifico ma con un linguaggio chiaro e accessibile
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a tutti. Attenta da sempre ai temi della salute e del cibo sano, Tessa per il suo nuovo libro è partita da una semplice domanda: benessere e gusto possono coesistere a tavola? Tessa, cominciamo proprio così: benessere e gusto possono coesistere a tavola? «Certo! La qualità della vita oggi si può e si deve migliorare, cominciando appunto dalla tavola. I piatti preparati in casa sono sempre più sani di quelli già pronti. Per questo, ho raccolto in un prezioso vademecum cento ricette salutari e gustose al tempo stesso, tutte commentate dal prof. Giuseppe Di Fede, nutrizionista dell’Istituto di Medicina Biologica di Milano, che ne descrive i principi e le proprietà benefiche. L’alimentazione può essere la prima fonte di malattie, quando non è corretta. In questo senso, l’Italia si sta un po’ “americanizzando”, ci sono sempre più persone che hanno problemi legati ad una cattiva condotta alimentare».
Come hai scelto le tue 100 ricette? «Sono 100 ricette pensate per accontentare tutti i palati e tutte le esigenze: piatti energetici, ma anche vegetariani e vegani, ricette adatte a diabetici, celiaci, intolleranti a latticini e a chi sta attento alla linea. Non sono ricette light, perché quello è un altro concetto. Sono ricette per stare bene, scelte in base al loro valore nutrizionale, perché hanno ingredienti e procedimenti che regalano benessere. Ho cercato di privilegiare preparazioni sane e leggere, senza mai dimenticare i capisaldi di Cotto e mangiato, ovvero una cucina pensata per tutti: veloce, pratica, semplice e gustosa». Mi fai qualche esempio? «Mi viene in mente la paella fatta alla mia versione, con calamari, cozze e pollo: strepitosa! Oppure la caponata di melanzane, cipolle e sgombro... una vera bontà. Tra gli antipasti, un piatto autunnale energetico e salutare è la torta salata alle verdure con ricotta, che richiede una preparazione di soli 35 minuti. I punti di forza del piatto sono
L’ultimo libro di Tessa propone ricette che combinano salute e gusto. Da sempre, la conduttrice e scrittrice è attenta al benessere psicofisico e alla qualità della vita, nel rispetto dell’ambiente.
mangiare cibi biologici, pulire le case e i panni senza utilizzare prodotti chimici, fare la raccolta differenziata, sostituire le lampadine con quelle a risparmio energetico, consumare meno acqua possibile. Gli ingredienti per migliorare il nostro impatto individuale sono migliaia, ognuno può creare la propria ricetta, con una manciata di buona volontà e un pizzico di inventiva. Ci sono altri progetti su cui stai lavorando o che vorresti realizzare? Con l’Associazione ambientalista forPlanet Onlus, di cui sono presidente, stiamo continuando ad acquistare ettari di foreste tropicali in sud America. A Natale lanceremo una nuova campagna di adozione e acquisto, finalizzata alla salvaguardia delle stesse. E poi… sì, mi piacerebbe portare i consigli di Ecocentrica anche in tivù. Chissà… Che rapporto hai con il pubblico che ti segue? Ricevo molte e-mail, ma le persone mi seguono soprattutto attraverso i social network e il mio blog. Con loro ho un dialogo sempre aperto, mi parlano di tutto. C’è chi mi insegna delle cose nuove, chi mi chiede dei consigli di ecologia, di benessere, di cucina. Un po’ di tutto, devo dire… C’è anche chi mi fa dei complimenti. Ma la cosa più bella che mi hanno detto è che nella vita sono esattamente come appaio in video. © LUIS CONDRO’
le patate e i piselli, che combattono la ritenzione idrica e stimolano la diuresi. Il porro, inoltre, contribuisce a rafforzare il sistema immunitario e a mantenere basso il colesterolo “cattivo”. Un vero toccasana!». Alcune ricette sembrano piuttosto elaborate. Sei sicura che siamo tutti in grado di prepararle? «Certo! Sfido chiunque, anche chi non sa cucinare o chi ha poco tempo a disposizione. Basta attenersi esattamente a quello che c’è scritto sul libro. Come faccio anche in tivù, do le dosi e i tempi, suggerisco piccoli trucchetti… Insomma, è impossibile sbagliare. E comunque, in soccorso dei più inesperti, ci sono le bellissime illustrazioni fotografiche a colori, che mostrano tutti gli ingredienti e accompagnano la preparazione in ogni singola fase, fino alla realizzazione completa del piatto». Cotto e mangiato ormai è un vero e proprio marchio di fabbrica: non solo un format tv, ma anche una collana di libri e una rivista, che è diventata il mensile di cucina più venduto in Italia. Perché oggi la cucina ha tutto questo successo? «Innanzi tutto perché la cucina è un piacere, e poi perché è una tradizione della nostra cultura. Fa un po’ parte del nostro dna. Siamo l’unico popolo che parla di cibo a tavola. In più, secondo me, quelli della mia generazione non hanno avuto nessuno che tramandasse loro le ricette e i segreti dell’arte culinaria. Le madri delle trentenni di oggi erano e sono donne che lavorano, quindi hanno avuto meno tempo per mettersi davanti ai fornelli e soprattutto meno tempo per insegnare ai propri figli a cucinare. Quando quei figli sono usciti di casa, si sono trovati a non saper fare nulla. E quindi, adesso, vogliono imparare». Ricordi quando ti sei avvicinata alla cucina per la prima volta? «Sì, ero piccolina. Devo ringraziare mia nonna, che è una cuoca sublime. È lei che mi ha trasmesso questa pas-
sione, insegnandomi tutte le sue ricette e i suoi segreti. Successivamente, ho imparato tantissimo dai migliori chef nazionali, che ho avuto la fortuna di conoscere girando l’Italia in lungo e in largo per 12 anni, grazie al programma di Rete 4 Pianeta Mare. Mi sono specializzata così nella cucina a base di pesce, che in effetti non era nella tradizione della mia famiglia. Le nostre origini sono sarde, ma ci siamo trasferiti in Toscana, quindi siamo più orientati verso una cucina di terra». Sei in tivù con InForma Dimensione Benessere. Quali altri consigli puoi darci per stare bene? «Ho imparato che ciò che danneggia meno la natura, fa meno danni anche a me. Per questo, ho ridotto carne e derivati animali, mangio alimenti di stagione, privilegio verdura, frutta, cereali integrali, pesce, uova e legumi. Leggo le etichette di tutto ciò che compro e acquisto solo cibi biologici e italiani. Ogni tanto mi concedo uno sfizio perché mangiare bene non significa imporsi privazioni, ma imparare a trovare un equilibrio. Quindi, al primo posto metto senz’altro l’alimentazione. Al secondo, l’attività fisica. Al terzo, il pensiero positivo e quindi, il benessere interiore». Per vivere felici, però, non basta migliorare la qualità della propria vita. Dobbiamo anche avere cura del nostro pianeta. E tu hai cominciato a capirlo quando avevi solo otto anni… «È vero. A quell’età ho scritto per la mia classe una guida pratica al rispetto della natura. Poi ho proseguito su mille fronti la mia battaglia ecologista, fino a pubblicare il manuale Ecocentrica, che oggi è diventato anche un blog, ovvero uno spazio dove condividere piccoli trucchi e consigli per migliorare la qualità della propria vita, rispettando il pianeta che ci ospita. Essere “ecocentrici” significa aver compreso che le conseguenze delle proprie azioni vanno sommate a quelle di miliardi di altre persone. Quindi, ogni piccolo cambiamento nella condotta individuale incide sull’ambiente». Esistono delle “ricette” per salvare il nostro pianeta? «Purtroppo, tutto quello che beviamo, respiriamo e mangiamo è più o meno inquinato. L’inquinamento però si può ridurre con dei semplici gesti quotidiani che, se diventassero delle abitudini, cambierebbero il mondo. Per esempio,
Tessa, nata ad Alghero nel 1977, è conduttrice televisiva, scrittrice e presidente dell’associazione ambientalista forPlanet Onlus
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IN ONDA
TUTTI PER UNO
ARRIVANO I MOSCHETTIERI di Stefano Padoan
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Dopo il successo in patria, sbarca su Italia 1 la nuova serie targata Bbc sulle avventure degli eroi nati dalla penna di Alexandre Dumas padre
rendete quattro intrepidi spadaccini, un cattivo luciferino e giovani donzelle in pericolo; innaffiate di avventura, amicizia e duelli mirabolanti e poi girate il tutto nella splendida cornice di Praga. Avrete ottenuto una serie tv in grado di far registrare il miglior debutto degli ultimi due anni nel Regno Unito: stiamo parlando de I moschettieri, che dopo la trionfale messa in onda in patria arriva sui nostri teleschermi a partire dal 19 dicembre tutti i venerdì in prima serata su Italia 1.
170 ANNI E NON SENTIRLI
L’immortale ricetta de I Tre Moschettieri, romanzo d’appendice pubblicato da Alexandre Dumas (padre) nel 1844, non ha mai esaurito il suo fascino: deci-
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ne le sue trasposizioni, e questa è solo l’ultima in ordine di tempo, ma anche la prima serie per la televisione. L’emittente nazionale inglese Bbc ha provato a superarsi, confezionando probabilmente la migliore ricostruzione seriale mai realizzata, maestosa e mozzafiato. Dieci episodi, ambientati nella Francia del 1630, che raccontano le avventure dei Moschettieri e dell’apprendista D’Artagnan, che vuole anche lui diventare una guardia del corpo personale del Re Luigi XIII. In ogni puntata i quattro paladini della giustizia di Parigi sono messi di fronte ad una nuova sfida e a una nuova missione da compiere, ma incrociano le spade soprattutto con il loro nemico numero uno: il perfido Cardinale Armand Richelieu, che oltre ad essere il principale antagonista del re, prova anche ad
orchestrare un piano per screditare i moschettieri, unico corpo dell’esercito che non riesce a controllare.
UN CAST DI TUTTO RISPETTO
Un cast di prim’ordine per un’impresa tanto sontuosa: Santiago Cabrera (già noto per essere stato Isaacs in Heroes) è chiamato ad interpretare Aramis, il rubacuori da mille e una storia; Luke Pasqualino, portato alla ribalta da Skins e I Borgia, è invece il giovane e impavido D’Artagnan; il ruolo del pensieroso e tenebroso Athos spetta a Tom Burke (già visto in Great Expectations, Utopia), mentre il burbero ma bonaccione Porthos ha il volto di Howard Charles. Spicca poi il nome di Peter Capaldi per l’interpretazione del Cardinale Richelieu. Una scelta illustre che però ha
© BBC - Da Sinistra Tom Burke (Athos), Howard Charles (Porthos), Luke Pasqualino (D’artagnan), Santiago Cabrera (Aramis)
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comportato non pochi problemi per la produzione, che ha dovuto posticipare l’uscita di questa prima stagione e probabilmente si vedrà costretta a far slittare le riprese della seconda stagione, che dopo soli tre episodi era già stata commissionata dalla Bbc. Questo per agevolare gli impegni dell’attore nella serie tv più popolare di Sua Maestà, quel Doctor Who a cui Capaldi ha l’onore di prestare il volto per impersonare il dodicesimo protagonista.
EROI D’ALTRI TEMPI
Una narrazione forte e lineare insomma, un eroismo collettivo come non si vedeva da tempo in televisione. Ha spiegato bene le sue intenzioni lo sceneggiatore Adrian Hodges (già autore di My Week With Marilyn, ma anche delle serie sci-fi Primeval e Survivors), che ha affermato di voler “portare in scena un gruppo di eroi romantici in contrapposizione alla schiera di anti-eroi che si vede ormai di abitudine nel-
la televisione di oggi”. Una scelta che premia la tradizione dunque, in controtendenza rispetto ai canoni della fiction contemporanea in cui i personaggi sono caratterizzati da un elevato grado di complessità. I nostri moschettieri sono invece protagonisti semplici e facilmente individuabili, che incarnano senza dubbio alcuno il bene. Eroi maschili che hanno tutte le carte in regola per poter diventare gli idoli del pubblico italiano, soprattutto femminile, ma più in generale di tutti i giovani e giovanissimi telespettatori: sono un po’ dannati, ribelli e senza regole, ma anche pieni di vigore giovanile, abili spadaccini, amanti eccezionali, spontaneamente simpatici. Hanno la battuta sempre pronta e non hanno paura di dire quello che pensano. Ma soprattutto sono paladini granitici, tutti d’un pezzo, che non tradiscono cedimenti o crisi d’identità e che poggiano le loro azioni su valori forti e incrollabili. E anche voi leverete la spada e giurerete fedeltà al re.
© BBC - Alexandra Dowling (La Regina Anne)
© BBC - Tamla Kari (Constance)
© BBC - Peter Capaldi (Cardinale Richelieu)
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PERSONAGGI TV Scrittore, giornalista, sceneggiatore e conduttore televisivo, Carlo Lucarelli è nato a Parma il 26 ottobre 1960. Da novembre conduce su Sky Arte Muse inquietanti, in cui si indaga sui misteri legati alla vita e alle opere dei grandi maestri del passato.
IL RITORNO DEL
GIALLO di Stefano Padoan
DOPO L’ADDIO ALLA RAI, IL RE DELLA SUSPENSE CARLO LUCARELLI TORNA IN PISTA SU SKY ARTE: UN NUOVO PROGRAMMA CHE INDAGA MISTERI E LATI OSCURI DEL MONDO DELL’ARTE
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“C
hi è quell’uomo, nato a Parma il 26 ottobre 1960, che si cela dietro i programmi più inquietanti della tv?” così probabilmente si racconterebbe Carlo Lucarelli in una puntata autobiografica di Blu Notte, la trasmissione in onda dal 1998 che lo ha reso famoso al pubblico televisivo. Mani giunte davanti al petto come fosse un sacerdote, gesti rapidi ma carichi di solennità per celebrare quello che per lui è un vero e proprio
rito: il racconto dei misteri irrisolti. E di suspense, il conduttore riesce a condire qualsiasi tipo di storia, talvolta solo con l’intonazione della voce e la cadenza del suo raccontare. Non lo vedremo più, però, aggirarsi nella penombra degli studi di Rai3, raccontando casi di cronaca nera o enigmi della storia italiana: l’emittente pubblica ha infatti deciso in estate di non rinnovare il suo La tredicesima ora, e lui è andato altrove a ipnotizzare con le sue incredibili storie. Come sta facendo con Muse Inquietanti, il nuovo programma di Sky Arte in cui lo scrittore riesce a rendere avvincente anche l’arte, argomento ostico da trattare in televisione. Una finestra su questo mondo che Lucarelli apre a modo suo, ammantandola di mistero: otto appuntamenti che diventano con il suo sapiente racconto dei veri e propri gialli. Ancora un modo in più per dare sfogo alla sua passione per il noir, che da sempre manifesta in ogni forma narrativa: libri, fumetti, film, serie televisive, trasmissioni. E se fiction come Il commissario De Luca e il poliziotto imbranato Coliandro sono diventate dei cult, se Almost True ha colpito per l’abilità con cui riesce a maneggiare gli strumenti del buon cantastorie (svelando in una sorta di sofisticata parodia gli stilemi della docu-fiction), con Muse inquietanti Lucarelli indaga i risvolti più cupi e tenebrosi della vita e dell’opera dei grandi maestri del passato. Dalla sparizione della testa di Goya alle teorie che associano Jack lo Squartatore al pittore Walter Sickert, passando per il misterioso omicidio del falsario Eric Hebborn. O ancora, la storia da film di Rodolfo Siviero, agente segreto che recuperò moltissime opere d’arte trafugate dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, o il complotto CIA celato dietro l’arte di Pollock. E Van Gogh si è suicidato o è stato ucciso? Il maestro del giallo è tornato. Paura, eh?
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CINEMA
MA TU DI CHE SEGNO 6?
LA MANIA DEGLI ITALIANI PER L’OROSCOPO NELLA COMMEDIA DI NATALE Redazione FilmUp.com
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roscopo, nel nostro paese, dopo Papa Bergoglio, il Meteo e YouTube, è la quarta parola più cliccata sui motori di ricerca. E allora ci si chiede, ma che effetto ha sulla vita degli italiani? Tenta di dare una risposta, non prendendosi molto sul serio, il regista Neri Parenti che, autore di innumerevoli cinepanettoni della serie Natale a…, ci propone la divertente commedia Ma tu di che segno 6? La pellicola vanta un cast importante con nomi ben conosciuti della comicità nostrana, da Massimo Boldi a Vincenzo Salemme, per continuare con attori come Luigi Proietti e Ricky Memphis. Oggi nessuno crede più a niente, né allo stato, né alla politica, alla religione, alla famiglia e al lavoro. Ma c’è una cosa in cui tutti, o quasi, credono: l’oroscopo! Ebbene sì, questo è il punto di partenza di Ma tu di che segno 6? D’altronde quando conosciamo qualcuno, spesso una delle prime cose che chiediamo per sciogliere il ghiaccio è proprio il segno zodiacale… E allora scopriamo insieme a che segno appartengono i protagonisti del nostro film. Iniziamo con un gelosissimo Toro, il Maresciallo dei Carabinieri Augusto Fioretti, che ha la sventura di avere una bella figlia Sagittario, notoriamente volubile. E, infatti, la giovane è piena di fidanzatini e l’uomo, anziché
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inseguire i delinquenti, decide di dare la caccia agli spasimanti della ragazza. Dal geloso Toro passiamo ad un Pesci fifone e ipocondriaco, Carlo Rabagliati, che, per paura di essere in fin di vita, si fa ricoverare e per lui inizia un tragicomico calvario. La bella Monica, invece, è una Gemelli oroscopo dipendente, che rischia di credere agli inganni del suo astrologo di fiducia, che ha intenzioni tutt’altro che onorevoli. La Bilancia De Marchis, invece, contrariamente alla sua assistente, non crede nell’astrologia. Per cui quando la donna lo informa che il suo oroscopo prevede per lui un periodo negativo non ci crede, ma poi una serie di imprevisti ed eventi nefasti si abbatte su di lui… Con il pretesto dei segni zodiacali, gli autori ci presentano tante storie di quotidianità italiana, dove non mancano ossessioni, follie e scaramanzie. Pur nella comicità, nell’esagerazione e nel grottesco, sono vicende che fanno riflettere sui problemi di tutti i giorni, sulle diversità e similitudini tra gli individui e sfiorano anche problemi sociali di estrema contemporaneità, per non prendere le cose, e se stessi, mai troppo sul serio. E tu, di che segno 6?
A cura della Redazione di
FILMUP .com
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FILM IN SALA DALL’11 DICEMBRE STORIE PAZZESCHE Regia di Damián Szifron Genere: commedia Cast: Ricardo Darín, Leonardo Sbaraglia, Darío Grandinetti Le ineguaglianze, l’ingiustizia e le pressioni generano stress e depressione in molte persone. Alcune, però, esplodono. Questo film parla di loro. Vulnerabili di fronte a una realtà che cambia continuamente che all’improvviso può diventare imprevedibile, i protagonisti di Storie Pazzesche oltrepassano il sottile confine tra civiltà e barbarie.
PRIDE Regia di Matthew Warchus Genere: drammatico Cast: Ben Schnetzer, Bill Nighy, Abram Rooney Basato su una storia vera, il film è ambientato in piena era Thatcher, durante lo storico sciopero dei minatori inglesi del 1984. Degli attivisti del movimento gay decidono di raccogliere fondi per gli scioperanti del Galles, che però accolgono con diffidenza l’iniziativa, considerando il sostegno omosessuale imbarazzante...
IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO Regia di Aldo, Giovanni, Giacomo, Morgan Bertacca Genere: commedia Cast: Aldo, Giovanni, Giacomo Il famoso trio comico torna in una commedia che dirige, con il sostegno di Bertacca, e interpreta. Nel film Giacomo è un uomo ricco e spregiudicato, Giovanni il suo fidato maggiordomo e Aldo, un venditore abusivo nel mercato di quartiere. Durante una rocambolesca fuga dai vigili
che controllano le licenze, Aldo viene investito in auto da Giovanni e Giacomo, che lo caricano su in tutta fretta. È solo l’inizio di mille peripezie che uniranno i tre personaggi e ci regaleranno un’infinità di risate, a suon di imprevisti e (dis)avventure per un Natale tutto da ridere.
NEVE Regia di Stefano Incerti Genere: drammatico Cast: Roberto De Francesco, Esther Elisha, Massimiliano Gallo L’incontro casuale fra due vite “con le spalle al muro”. Sullo sfondo, una provincia italiana che si stenta a riconoscere. Un paesaggio senza luoghi, perennemente imbiancato dalla neve.
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PERSONAGGI
LUCA WARD
LA VOCE PIÙ SEXY DEL CINEMA
di Stefano Fisico
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sta voce avresti potuto intraprendere un mestiere? «Molti pensano che io abbia iniziato con il doppiaggio, mentre invece il mio esordio è stato nel ’63 con gli sceneggiati della Rai dove facevo l’attore bambino. Lavorai con Paolo Stoppa ricomprendo il ruolo di uno dei suoi figli, quello di 3 anni (l’altro ne aveva 6) nel Demetrio Pianelli. Da lì poi La freccia nera, Le stelle stanno a guardare, Il conte di Montecristo. Il doppiaggio è arrivato successivamente».
Luca, tu hai mosso i primi passi nel mondo del cinema come doppiatore. Quando ti sei reso conto che con que-
Il passaggio dal doppiaggio alla recitazione non è cosi diretto. Tu come lo hai vissuto? «Il mio passaggio al doppiaggio non è stato per niente semplice, essendo molto più difficile di qualsiasi altro palcoscenico o set cinematografico. Ci sono arrivato tardi, intorno agli undici anni, ed era un sistema che non riuscivo a comprendere molto bene. Per me era molto difficile mettere la voce su una faccia che non fosse la mia, e non ti nego che avevo mille difficoltà. Mio fratello Andrea, nonostante fosse più piccolo di me, aveva più attitudine al doppiaggio e si inserì più celermente di quanto abbia fatto io. Non penso ci siano grandi differenze nell’affrontare un film a doppiaggio, piuttosto che uno spettacolo teatrale o un set.
VOCE DI GRANDI ATTORI E LUI STESSO INTERPRETE VERSATILE E DOTATO DI GRANDE FASCINO, SI DIVIDE TRA DOPPIAGGIO, TEATRO, CINEMA E... FAMIGLIA!
no dei rischi in cui ci si può imbattere nell’intervistare colui che ha dato la voce ad attori come Pierce Brosnan, Samuel L. Jackson, Keanu Reeves o Russell Crowe, è quello di chiudere gli occhi e pensare di essere coinvolti in una scena di un grande film. Che sia 007, Pulp Fiction, Matrix o, addirittura, pensare di poter essere comandati dal Gladiatore Massimo Decimo Meridio, il denominatore comune non cambia: la voce. Una voce che oramai da diversi anni a questa parte è associata ad un volto di un attore che risponde al nome di Luca Ward e che ha fatto della versatilità una delle caratteristiche principali della sua carriera. Lo abbiamo incontrato per parlare del mondo del cinema attuale e dello spettacolo che sta portando a teatro al fianco di Vittoria Belvedere, Tutti insieme appassionatamente.
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La differenza tra queste situazioni è che al doppiaggio sei in una stanza al buio solo con le immagini. Sul set sei con tanta gente anche se in realtà reciti con una macchina da presa, mentre al teatro hai il pubblico là e quindi hai la percezione immediata della situazione». Di tutti gli attori che hai doppiato, quali sei riuscito e quale ti piacerebbe incontrare dal vivo? «Qualcuno degli attori che ho doppiato l’ho incontrato, come Russell Crowe e Hugh Grant, e devo dirti che sono molto carini quando ti conoscono, ringraziandoti per il lavoro che fai. È ovvio però che la cosa più importante è quello che loro hanno fatto nel girare il film originale. Noi cerchiamo di avvicinarci a quello che loro hanno fatto, ma ovviamente qualche cosa di diverso c’è. A volte possiamo migliorare, a volte possiamo pareggiare, ma anche perdere. La parola d’ordine è risparmiare e quindi comprimere i tempi di lavorazione, e quindi essendo un lavoro artigianale, la fretta non aiuta a migliorare il risultato finale». Vuoi per la voce, vuoi per il tuo aspetto o per i ruoli interpretati sei considerato un sex symbol. Ti piace questa cosa e come ci vivi? «Non lo valuto molto il fatto di essere
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un sex symbol, perché vedo attori molto più “fighi” di me. Diciamo che facendo sempre dei ruoli dannati, interpreto un ruolo che piace molto. Credo che comunque dipenda molto dall’impostazione dell’attore rispetto a quelli che possano essere altri lavori. Un attore può piacere oppure no, mentre se una persona nella vita svolge altre attività come un avvocato, dentista ecc, se è bravo è insindacabile». Sei in scena al Teatro Sistina di Roma con lo spettacolo Tutti insieme appassionatamente, rinnovando il sodalizio artistico con Vittoria Belvedere, dove sarai Von Trapp. Come ti trovi nei panni di questo rigido militare? «Con Vittoria abbiamo un bellissimo rapporto, e la cosa più bella è che dovendo stare molte ore insieme a stretto contatto, nei momenti liberi ci confrontiamo sulle nostre situazioni familiari essendo molto simili e amici. Sull’interpretazione di Von Trapp, che è un personaggio realmente esistito e che ha una storia importante alle spalle, mi ha fatto un certo effetto». Parliamo ora di televisione. La guardi? E se sì, cosa ti piace? «Avendo figli piccoli guardo i cartoni animati, ma soprattutto i documentari. Mio figlio è appassionato di pesca e di tutto quello che riguarda il mare, mentre mia figlia è appassionata di danza, e con loro andiamo a cercare tutto quello che li appassiona». C’è qualcosa che, se potessi, cancelleresti dalla tua brillante carriera? «Credo di no, perché tutte le scelte, anche quelle sbagliate, in qualche modo servono. Io mi reputo una persona molto fortunata perché sono pieno di lavoro, ma mi rendo conto che il settore è in crisi, e che a fine mese le bollette vadano comunque pagate. Di conseguenza capisco anche i colleghi che magari lavorano su progetti che non li esaltano ma che li aiutino economicamente a sostenere le spese che si hanno nella vita di tutti i giorni». Tra le tue passioni c’è quella delle immersioni. Passerai questo Natale sott’acqua in qualche parte del mondo, o con la famiglia nella più classica tradizione? «Classicissima tradizione italiana, anche perché lo spettacolo teatrale si fermerà solamente il 24 e 25 dicembre, e quindi casa, figli e moglie, albero di Natale e parenti!».
Luca Ward, nato a Roma nel 1960, ha doppiato attori del calibro di Russel Crowe e Samuel L. Jackosn. È attore di cinema, tv e teatro. Al momento è a teatro al fianco di Vittoria Belvedere con Tutti insieme appassionatamente.
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TEATRO
Miguel Angel Zotto (1958) è stato eletto tra i tre più grandi ballerini di tango al mondo. Ha fatto spettacoli nei maggiori teatri mondiali e da un paio di anni ha fondato un’Accedemia di tango a Milano insieme alla compagna Daiana Guspero.
MIGUEL ANGEL ZOTTO
LA MAGIA DEL TANGO VERA E PROPRIA ICONA TRA I TANGUEROS, IL MAESTRO VIVE COME UNA MISSIONE L’INSEGNAMENTO E LA DIFFUSIONE DELLA DISCIPLINA NEL MONDO. NOI L’ABBIAMO INCONTRATO...
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l tango, una danza passionale e sanguigna amata da molti, nasce alla fine dell’800 all’interno di un processo di immigrazione che vede milioni di europei riversarsi nelle città argentine. Anche Miguel Angel Zotto ha una storia familiare di immigrazione alle spalle. Suo nonno, italiano di origine, e precisamente lucano, emigrò in Argentina a fine ‘800. In famiglia tutti ballavano il tango: suo nonno, suo padre ed ora lui. Hai iniziato da bambino, ma qual è oggi il tuo rapporto con il tango? «Il tango è la mia identità. I miei bisnonni si sono trasferiti dall’Italia in Argentina a fine ‘800 e hanno vissuto in un quartiere popolare di Buenos Aires dove la cultura del tango stava nascendo. Io ho incontrato il tango da bambino e adesso mi sento come investito di una grande responsabilità: divulgare la cultura del tango in tutti i più grandi teatri del mondo. Sto creando nuove coreografie e lavorando partendo dalla storia di questa meravigliosa danza, che poi è anche la mia storia. Il mio con-
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di Stefano Fisico
tributo vuol essere quello di trasmettere la storia di una danza tradizionale, ma anche raccontare la sua evoluzione». Due anni fa ti sei trasferito in Italia con la tua compagna di vita e di tango, Daiana Guspero. Come mai hai scelto il nostro Paese? «La storia del tango argentino, come dicevo, si intreccia con quella di molti italiani, come avvenuto per la mia famiglia. L’Italia ha sempre rappresentato un luogo di origine e adesso anche di ritorno. E il tango per me parte da Milano, che io considero la capitale d’Italia per la danza». Nel 2011 hai ballato con Belen Rodriguez al Festival di Sanremo mentre nel 2013 hai danzato con Daiana un omaggio al Papa per il suo compleanno. Come hai vissuto questi due momenti così diversi e quale ti ha dato maggior emozione? «Sanremo è stata una grande emozione, ma completamente diversa dall’incontro con il Papa. Con Belen Rodriguez, abbiamo ballato con una platea tutta illuminata, cosa che normalmente non facciamo e questo è stato molto emozionante. Nell’esibizione con Daiana, mia partner abituale, abbiamo raggiunto il punto di ascolto più alto mai raggiunto durante il Festival. Non vi dico che grande emozione scoprirlo la mattina dopo dai giornali! A Roma, con il Papa, è stato tutto molto magico, c’era una luce speciale e particolare. Sembrava che Gesù fosse lì. C’era una grande energia nell’aria e tra la gente. È stato un momento
incredibile per come ci sentivamo guardati dal Papa. Sono stati due momenti molto toccanti anche se totalmente diversi». Da circa due anni e mezzo hai aperto una Accademia di Tango Argentino la “Zotto Tango Academy”. Quanto è seguito il tango in una città come Milano? «Il tango è molto amato a Milano, ogni volta scopro quanto la gente mi segua e mi riconosca. La Zotto Tango Academy offre diversi corsi per vari livelli, tutti i giorni della settimana, e nel fine settimana serate di milonga con musica dal vivo. Da poco abbiamo aperto una nuova sede anche a Verona e stiamo ricevendo diverse richieste anche in altre città come Siracusa e Roma». Quali sono i tuoi programmi futuri anche in vista di Expo 2015? «Sto creando un nuovo spettacolo con un attore di teatro di cui non vi svelo il nome. È uno spettacolo importantissimo, di cui sto scrivendo la storia, che unisce la prosa, la danza e la musica dal vivo. La novità è che oltre a danzare farò anche l’attore. Ma non posso svelarvi di più. Come passerete la fine dell’anno? Lo passeremo a Milano in Accademia, anzi vi invito tutti a passare l’ultimo dell’anno con noi. Sarà una grande serata, un gran ballo di Capodanno con musica rigorosamente dal vivo, una milonga e un momento di puro tango con uno show pensato e diretto da me e interpretato dai maestri di tango della scuola. Un vero peccato perderselo.
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STORIE
JONIS BASCIR «HO SPOSATO LA DIVERSITÀ» Il popolare attore italo-somalo racconta i suoi progetti da attore e musicista e il suo impegno, a suon di ironia, contro ogni forma di pregiudizio
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robabilmente nessuno di noi ha mai definito o sentito definire “beige” una persona, ma fatto sta che questo colore ben rappresenta una condizione di via di mezzo che non è né bianco né nero e, oltretutto, ben fa riflettere sul fatto che qualsiasi colore, alla fine, sia puramente indicativo, non essendo un bianco veramente bianco e un nero totalmente nero. E i gialli poi? Chiacchieriamo di colori e pregiudizi con Jonis Bascir, con una forte consapevolezza non priva di ironia e autoironia, che è riuscito ad esprimere grazie a uno spettacolo teatrale, Beige appunto, portato da poco anche a Milano, all’interno del Tabu Festival, che ha avuto come tema proprio la diversità, sviluppata grazie al contributo di molti personaggi che della diversità hanno fatto la loro bandiera, come Jonis. L’abbiamo conosciuto grazie al personaggio interpretato in Un medico in famiglia, Jonis proprio come lui, che gli ha aperto le porte della televisione
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ma non ha comunque evitato che si continuasse a scontrare, come uomo e come attore, con i pregiudizi razziali dovuti ai suoi connotati fisici. Mamma italiana e papà somalo, nato a Roma ma vissuto anche nel paese paterno per diversi anni, Jonis di questa eterna battaglia ha saputo fare, sin da bambino, un punto di forza e oggi, tra un set e l’altro, tenta di sensibilizzare le persone su questo tema più attuale che mai. Un attore e un musicista di talento, un uomo, soprattutto, di grande profondità e sensibilità, che col sorriso ha tanto da trasmettere. Jonis, lo spettacolo Beige da dove parte e dove vuole arrivare? «Il titolo dà subito una connotazione rapida, che è quella del colore a metà tra bianco e nero, ma trovo che il sottotitolo, “L’importanza di essere diverso” sia ancora più importante. Attraverso l’esempio della mia diversità voglio trasmettere un messaggio fondamentale, soprattutto ai ragazzi: la realtà è che siamo tutti diversi,
di Chiara Mazzei
anche se la cultura di massa ci spinge verso modelli univoci che tendono ad omologare e ai quali bisogna tendere per non sentirsi frustrati. No, noi siamo unici proprio perché siamo diversi. Quindi ai giovani voglio dire: fate della vostra diversità un’arma vincente, come ho fatto io». Non deve essere stato facile per te crescere fra Italia e Somalia... «In Italia non ero abbastanza bianco, in Somalia non abbastanza nero. Negli anni ‘60 essere un mulatto a Roma era come essere una mosca bianca. In caserma durante il servizio militare ero l’unico mulatto su 2mila ragazzi. Ma io me ne fregavo: ho sempre dato alla mia diversità una connotazione positiva e l’ho sempre presa con ironia e autoironia. Una volta ricordo di aver detto a una persona “Oggi ho lavorato come un bianco!” Se tu li precedi anche nella presa in giro, gli togli il gusto di fare battute. È importante valutare i pro della diversità. Essa è, di per sé, una caratteristica: ti puoi rifare le tette ma ci sarà sempre qualcuna con le
©Antonio Artusa -Archivio Comune di Abbiategrasso
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©Antonio Artusa -Archivio Comune di Abbiategrasso
tette più grosse e belle del tue, ti puoi rifare le labbra, trapiantare i capelli, qualsiasi cosa ma nessuno ti eguaglierà nell’essere te stesso». Ti sei cimentato anche come autore della colonna sonora del film Tre Tocchi di Marco Risi... «Sì, l’abbiamo presentato al Festival del Film di Roma quest’anno. Io sono anche musicista, è una grandissima passione che ho da sempre. La cosa bella della musica è che non ha colore. Ai casting sono sempre legato dal mio colore, sembra che io vada bene solo per fare lo straniero, l’immigrato. Invece se c’è da comporre musica non importa niente. In Tre tocchi recito anche e il tema è quello degli attori precari che devono fare anche altri lavori per campare e sono spesso costretti a buttar giù rospi non simpatici...». Recentemente hai anche recitato nel film Non c’è due senza te di Massimo Cappelli in cui interpreti una drag queen... gira che ti rigira sei sempre “un diverso!” «Io ho sposato la diversità! (Ride). Quando mi hanno chiesto di interpretare questo ruolo non sapevano se me la sarei sentita, ma io ho subito risposto che me la sentivo eccome. Mi sono divertito moltissimo. Facevo le prove dei balletti a casa e mia figlia, la più grande, mi riprendeva col cellulare e mi dava consigli. Il più piccolo, che ha solo 2 anni, invece, mi guardava stranito...». Hai avuto un rapporto conflittuale con tuo padre che si è risolto solo alla fine della sua vita. Che tipo di padre ti senti e vuoi essere per i tuoi figli?«». Come hai cominciato? «Bhe, mi reputo un padre eccezionale! (ride) Mi sono sempre reputato una persona di ampie vedute e progressista, ma coi figli mi sono scoperto molto all’antica dal punto di vista educativo. Essere amici coi propri figli io la trovo una stupidaggine. I figli hanno bisogno di punti fermi, altrimenti vanno in confusione. È importante anche una sorta di rigidità per essere sereni e vivere anche meglio come coppia di genitori, per poter trasmettere dei valori e dei punti fermi ai figli. Per me recuperare il rapporto con mio padre è stato fondamentale per chiudere il cerchio. Per diventare maturo devi fare un percorso e se conosci e comprendi chi ti ha generato, riesci a chiudere il cerchio».
STORIE
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Jonis Bascir è nato a Roma nel 1960 da padre somalo e mamma italiana. In queste immagini, si esibisce nello spettacolo da lui stesso scritto Beige, in cui ironizza sul suo essere diverso, al Tabù Festival 2014 ad Abbiategrasso.
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SPECIALE LIBRI
IDEE per un
NATALE... CULTURALE di Luca Foglia Leveque
LUCIANA LITTIZZETTO L’INCREDIBILE URKA Mondadori, 2014 Luciana Littizzetto è conosciuta per essere irriverente e senza peli sulla lingua! E ovviamente lo è anche sulla carta stampata. Con L’incredibile Urka torna a farci sorridere e ridere, fino alla lacrime. La sua pungente ironia affronta il mondo maschile, i tempi moderni e tutte le bizzarrie che il mondo ci propone. A Natale siamo tutti più buoni? Luciana riesce sempre a distinguersi. pp. 200 - € 18,00
ANTOINE DE SAINT-EXUPÉRY IL PICCOLO PRINCIPE Bompiani, 2009 VIVIANA MAZZA IL BAMBINO NELSON MANDELA Mondadori, 2014 Chi è Madiba? È un bambino africano come tanti, destinato però a grandi cose: questo libro ci narra l’infanzia e l’adolescenza del premio Nobel Nelson Mandela. Tramite il racconto di una nonnina sarà possibile ripercorrere una vicenda straordinaria. È un libro destinato ai più giovani, ma anche un modo simpatico per avvicinarsi a un grande personaggio.
Il Piccolo Principe è un libro per ragazzi senza tempo. Questa versione pop-up, con bellissime immagini tridimensionali, è il regalo perfetto per invogliare alla lettura i più giovani. I personaggi nati dalla fantasia dell’autore rimarranno nel cuore del lettore per sempre: l’aviatore, Il Piccolo Principe, il suo minuscolo mondo lontano e la sua rosa sono pronti a commuovere un po’ tutti, grandi e piccini. pp. 64 - € 30,00
pp. 188 € 14,90
SMITH&WESSON ALESSANDRO BARICCO Feltrinelli, 2014 56
1902. La giovane Rachel, giornalista in cerca di una storia da raccontare, forse ha trovato ciò che cercava... Tom Smith e Jerry Wesson, svitati e truffatori, sono pronti per un’impresa folle e senza pari: gettarsi dalle cascate del Niagara dentro una botte di birra. Alessandro Baricco (Oceano mare, Novecento) torna in libreria con Smith&Wesson, un testo breve e intenso. pp. 108 - € 10,00
FEDERICA FARINI ASTROBAU & ASTROMIAO. ASTROLOGIA APPLICATA ALL’UNIVERSO ANIMALE Paco Editore, 2014 È possibile applicare l’astrologia al mondo animale? Sì, e Federica Farini, con questo manuale, è pronta a svelarci tanti segreti: sarà possibile constatare quanto siamo compatibili con i nostri preziosi amici a quattro zampe e conoscere meglio il loro carattere. Il libro contiene l’oroscopo di coppia di alcune celebrità, del loro fedele amico e molte altre curiosità.
DANIEL GLATTAUER UN REGALO CHE NON TI ASPETTI Feltrinelli, 2014 Gerold, un giornalista di cronaca locale, riceve una visita inaspettata, quella di una sua ex fidanzata. Lei, con poche parole, gli presenta Manuel: suo figlio! La vita di Gerald è ovviamente stravolta. Lei gli chiede di occuparsene per qualche mese... solo per qualche mese. Come se non bastasse il tutto sta per complicarsi ulteriormente, Gerald, dopo alcuni articoli, si ritroverà improvvisamente molto popolare...
pp. 208 € 16,00
pp. 285 - € 15,00
GIANLUCA FUSTO LE MIE 24 ORE DOLCI. PASTICCERIA D’AUTORE PER OGNI OCCASIONE Gribaudo, 2014
ROBERTO VECCHIONI IL MERCANTE DI LUCE Einaudi, 2014 Marco ha diciassette anni e una rara malattia: il suo corpo invecchia precocemente, troppo in fretta. Il padre, un professore di letteratura greca, cerca di passare al figlio tutta la sua conoscenza, tutta la luminosa bellezza della poesia che tanto ama. Il tempo scorre via, scivola nel buio... Marco vorrebbe essere salvato, ma forse sarà lui a salvare suo padre. Con la sua luce.
Gianluca Fusto, pasticcere di fama mondiale, ci porta nel suo dolcissimo mondo con una selezione di 60 ricette per tutte le occasioni. Prima colazione, merenda, aperitivo... non manca praticamente nulla. È un libro da regalare a chi ama cucinare dolci o vuole solo mettersi alla prova, a chi ama il cioccolato e a chi non sa rinunciare alle tentazioni!
pp. 123 - € 15,00
pp. 157 - € 24,00
PAOLO MAURENSIG AMORI MIEI E ALTRI ANIMALI Giunti, 2014 Gli animali, cani e gatti in particolare, sono portatori di gioia e amore. Paolo Maurensig (Canone inverso) si racconta attraverso le vicende che l’hanno legato ad alcuni dei suoi animali domestici. Ripercorre la sua vita, fino ad oggi, snocciolando aneddoti e storie sul gatto Felix, sulla combina guai Dalmazia e tutti gli altri amici pelosi che hanno accompagnato la sua esistenza. Un libro per chi ama tutti gli esseri viventi. pp. 160 - € 14,00
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ÈPERSONAGGI AMORE
Totti & Blasi
UN AMORE... VERACE 58
di Irene Spagnuolo
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LOVE story
he botta di euforia e fiducia, Ilary Blasi e Francesco Totti! Sono rasserenanti ed emozionanti, diciamolo subito. Che riconciliarsi con l’idea dell’amore che sfida lo stadio e la tv è già un tenero abbraccio. Il fatto poi che siano gradevoli, veraci e bravi ci fa proprio volare. Oltre che applauditi andrebbero ringraziati, ecco. La loro è la coppia per eccellenza, insomma. Che con tanto splendente affiatamento il carisma intrigante schizza alle stelle. Sul campanello di casa Totti immagino un cuore, enorme. E non mi sento affatto sdolcinata. Loro ci fanno vivere l’armonia dei sentimenti e della buona volontà, questa è l’essenza di tutto. Non si può fare a meno di sbavare un po’ dietro la loro felicità e anche di rallegrarsi per l’immagine che elargiscono al pubblico. Lei nasce a Roma nel 1981 e approda in tv a soli 3 anni nello spot del panettone Balocco. Dopo presterà il volto a diverse altre campagne pubblicitarie, dalla Barilla a Findus a Galbusera e nel 2003, nella sfolgorante avvenenza dei suoi diciotto anni, alla linea solare Bilboa. Ancora bambina conquista qualche parte al cinema: inizia in David e David (1989), film di Giorgio Capitani, gira in Da Grande con la regia di Franco Amurri, Il Vizio di vivere diretta da Dino Risi, Fiori di zucca di Stefano Pomicia e La dolce casa degli orrori con il regista Lucio Fulci. Il vero debutto da showgirl, bella, dolce e con un sorriso disarmante, è però nel 2001 come ‘letterina’ a Passaparola di Gerry Scotti dove viene confermata anche per l’edizione 2012. E da lì la carriera televisiva di Ilary passa su Rai 2 dove conduce nel 2003 l’edizione estiva di Top of the Pops con Alvin e poi prosegue come valletta a Che tempo che fa con Fabio Fazio. Fa il bis con Alvin nel 2004 per CD Live ancora su Rai 2, nel 2006 invece, con Victoria Cabello, affianca Giorgio Panariello alla presentazione del Festival di Sanremo e in estate conduce il Festivalbar con Mago Forest e Cristina Chiabotto. Il ritorno a Mediaset nel 2007 con Mai dire Candid, nuovamente con Mago Forest, segna il suo incontro con la Gialappa’s band e Le Iene, fortunato programma satirico, d’inchiesta e intrattenimento, che la vede ancora oggi al timone con Teo Mammuccari e la stessa Gialappa’s Band. Nel 2015 Ilary prenderà inoltre il posto di Alessia Marcuzzi alla XIV edizione del reality Il grande fratello. Parallelamente
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©UfficioStampaMediaset
È AMORE
guadagna molte copertine e, testimonial di grandi marchi, compare spumeggiante in molte reclame: da Comete all’abbigliamento Eke, a Vodafone e Stroili Oro. A distinguerla in video, da valletta a conduttrice, è la verve accattivante che, sul filo sexy della beltà, risulta schietta e mai trasgressiva e volgare. E mentre Ilary Blasi fa il pieno di consensi e ascolti tv Francesco Totti come adorato capitano della Roma tiene alto il livello del calcio italiano. Centrocampista, attaccante e cannoniere tra i più apprezzati di tutti i tempi, Totti milita da sempre con orgoglio nella squadra della capitale e ha guadagnato una notevole serie di premi e riconoscimenti: 5 volte miglior calciatore italiano, premiato come Capitano tra i Capitani, ha vinto l’ottava edizione del Golden Foot, è nei 125 più grandi calciatori viventi e il più popolare d’Europa. Classe 1976, con i suoi 38 anni e gli infortuni che mettono nei guai schiena, caviglia e ginocchio,
sfodera ancora talento, passione, professionalità, Francesco Totti. Visione, controllo, potenza e precisione ne ha da vendere. Il delirio del tifo lo merita tutto. Anche per la condotta esemplare in squadra e con gli avversari, da autentico eroe sportivo. Vanta anche lui molte comparsate in tv ed è stato testimonial di molti grandi marchi: dalla Nike alla Fiat (con la pubblicità della Stilo) alla Vodafone. Nel 2006, proprio accanto a Ilary, partecipa anche al doppiaggio italiano di un episodio della serie I
Francesco Totti (38) e Ilary Blasi (33) si sono sposati a Roma nel 2005 e hanno due figli: Cristian (9 anni) e Chanel (7). Da anni volto de Le Iene, Ilary è tra i personaggi più amati del piccolo schermo. Sotto, con Ficarra e Picone a Zelig.
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Simpson dal titolo Marge e Homer fanno un gioco di coppia. Molto attivo e particolarmente sensibile e generoso in campo sociale, Francesco Totti è ambasciatore Unicef e sempre impegnato in opere a favore dell’infanzia e dei disabili. Tutti i record raggiunti e quel suo modo di essere speciale in campo e fuori testimoniano le sue origini popolari, i forti valori della tradizione, l’umiltà e la carica umana. Sono noti i suoi gesti e le sue gesta. Perché è amato, molto amato, Francesco. Dai romanisti e da tutti. Per la sua serietà, innanzi tutto. Per la semplicità e la genuinità, quelle che il successo talvolta travolge e invece per lui sono una bandiera. Ilary, nonostante la fede laziale, conquista l’osannato fusto Totti con il fascino irresistibile della spontaneità in una confezione molto graziosa e spassosamente civettuola. Memorabile il plateale tributo di passione di Francesco durante un derby nel 2002 quando, dopo un goal, esulta mostrando alla tribuna -sotto la maglietta giallorosa- quella bianca con la scritta ‘6 unica’. Diventano inseparabili, i due piccioncini. E da quel momento ogni occasione e ogni intervista è buona per rinnovare una dichiarazione di intesa e dedizione, di uno e dell’altra. Lui con profonda emozione, lei con solare brio. Benché il gossip, avvezzo alle avventure tra soubrettine e calciatori, non scommettesse granché sulla durata di quella relazione, Francesco e Ilary si sono infatti sposati nel 2005 e in qualche modo quel 19 giugno è stata festa per tutti i sentimentali, quelli puri ed entusiasti, quelli che sognano la love story per tutta la vita. Anche le fan accanite del ricercatissimo Totti hanno dovuto arrendersi davanti a tanta armonia. La vivacità di Ilary, la solidità di Francesco hanno sigillato una promessa di gioia, fedeltà e complicità. La splendida coppia ha avuto due figli: Cristian, nato a novembre del 2005 e Chanel, arrivata ad allargare la famiglia a maggio del 2007. Francesco ha espresso più volte il desiderio di arrivare a quota 5, Ilary forse è meno pronta ma non è affatto da escludere che presto almeno una terza gravidanza allieti casa Totti e il pubblico di tifosi. Loro intanto continuano a mostrarsi teneri e uniti, in ogni occasione. Sposi e genitori fino in fondo, con tutta quella buona vecchia maniera della nostra miglior cultura. Già, Ilary e Francesco non si sono lasciati prendere mano e
testa dalla ricchezza, dalla fama, dalle lusinghe dorate degli ambienti vip. Credono nell’amore e lo mettono al centro di tutto, ben consapevoli che quella è la vera serenità e l’unica rampa di lancio che garantisca di affrontare con vigore qualsiasi sfida. Avete mai visitato il sito ufficiale di Francesco Totti? Ogni donna credo vorrebbe trovare un uomo ‘che non si vergogna’ di tanta delicatezza d’amore, che ne va anzi così fiero, ne fa essenziale ragione del proprio viaggio quotidiano e tanto apertamente ne scrive. C’è poco da ironizzare sull’’ignoranza’ di Totti. Lui dimostra qualità che spesso i più sapienti non conoscono o perdono: il buon senso, la capacità di commuoversi, l’intelligenza, la correttezza. E quel principio di onore e lealtà che, francamente, è così latitante nel no-
stro costume che è inebriante respirarlo in un calciatore. Che lui è la prova che il pallone non si calcia solo con i piedi e che ci sono goal che non tutti sanno segnare. Ecco, forse le più entusiasmanti reti di Francesco sono quelle del suo temperamento, del suo impegno a favore di chi è in difficoltà, dei suoi buoni principi di marito e padre. Un fuoriclasse, soprattutto nell’animo. Lui, quello di Papertotti, splendida storia a lui ispirata uscita sul giornale a fumetti Topolino nel 2008, che ha pensato bene di devolvere l’intero compenso in beneficenza. D’altra parte pure i diritti Tv pagati da Sky per la diretta del matrimonio sono stati destinati dai coniugi Totti al canile di Porta Portese per l’acquisto di un’ambulanza. E altrettanto vale per il ricavato della vendita dei richiestissimi libri di
Il “Pupone” nazionale
©Warrenfish
©Ufficio Stampa Mediaset
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È AMORE
© Daniele Barraco
Francesco, molti e sempre spiritosi. Già, l’ottavo Re di Roma, er Pupone nazionale, il mito degli stadi e non solo, accetta pure la berlina delle barzellette e del suo romanesco irriducibile per una buona causa. Un signore, l’aitante e talentuoso ragazzo di borgata. Merita ogni stima. D’altronde anche Ilary non ha l’aria della star isterica e incanta per la sua vitale e gaia naturalezza. Sta beatamente nei suoi panni. Non ha nulla da temere dalle frecce acide che le scagliano addosso. A lei toccano gli appunti sul look che qualche voce maliziosa definisce frutto di una scarsa classe perché non tutti ammettono che il buon gusto si vede in ben altro, nella vita innanzi tutto. E lei di quello ne ha una scorta che sembra infinita. Poi, sia chiaro, che indossi un tubino scollato su tacchi vertiginosi o un jeans strappato con le scarpe da ginnastica lei, Ilary, ci fa letteralmente ‘rodere’: corpo e fascino disinvolto che sfilano sotto due occhi fantastici in un viso decisamente carino non sono proprio dettagli così comuni! Se poi la bocca sia stata gonfiata da qual-
che giovanile ritocco è da verificare ma non mi pare sia determinante. Non è una maschera e neanche esibisce chissà quali curve da chirurgia plastica, ha una sensualità fine, discreta e deliziosa, proprio di quelle che piacciono all’universo e con qualsiasi mise. Di lei non a caso ammiriamo tanto la bellezza quanto la simpatia. Frizzante e divertente, mai svampita, evviva. Fresca e immediata, in scena come sulla spiaggia di Sabaudia dove alla vita mondana lei e il campione preferiscono il relax e i giochi con i bambini, è la ‘diva della porta accanto’: incarna a meraviglia il ruolo brillante e seducente che ha sul piccolo schermo quanto quello di ragazza innamorata e legata agli affetti e alla vita ‘normale’. Le sue pose più appassionanti in effetti sono quelle che la ritraggono con Francesco, Cristian e Chanel. E questo fa di lei un modello eccezionale, diciamolo. Che si può essere attraenti e famose, perennemente sotto i riflettori e baciate da molte fortune senza confondere e mortificare le priorità e i traguardi davvero importanti. Perfetta per il bel Francesco che, macho, attraente e
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osannato, ha un incrollabile e virtuoso spirito da buono e fedele. Nessun segreto, nessuna formula magica. La morale è sempre la stessa. Solo una sfera emotiva appagata regala quella frizzante energia che sprigionano Francesco e Ilary. Con un bel pizzico di ironia, naturalmente. Pure in questo sono maestri. Sanno prendersi in giro, resistere al fuoco continuo delle attenzioni generali, ridere delle loro caricature. Questione di feeling e allegria. Ma, sopra ogni cosa, di natura e radici. Con il fisico mozzafiato e l’elettrizzante sintonia loro vanno spediti lungo la passerella meno evanescente del mondo: quella del fatidico si che rinnovano ogni giorno. Che a farci sognare, più della forma smagliante di addominali di ferro, pettorali scolpiti e glutei sodi ci sono dunque i loro sguardi soavi, le loro risate e i loro abbracci. Una favola da tenere in memoria, il simbolo nel quale riconoscerci con un po’ di speranza, un po’ di commozione, un po’ di ebbrezza. Buona vita, Francesco e Ilary. Continuate a ripetervi: ‘never without you’.
Ilary Blasi, bellissima, sul palco de Le Iene, con Teo Mammuccari
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UOMINI DA SOGNO di Irene Spagnuolo
BEN AFFLECK 64
ŠErin
Amore bugiardo, ma solo al cinema
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en Affleck, bello e chiacchierato, perfetto per un ritratto da divo complicato e controverso. Oggi ha un profilo più tranquillo e maturo ma resta la fama di quella discreta serie di turbolenze alle spalle: attore, sceneggiatore, regista e produttore americano, noto per glorie e tonfi, love story finite male, alcool e disintossicazione, poker e dintorni, D’altra parte anche le note incandescenti hanno fatto di lui un uomo da copertina, vita mondana, sex appeal. DAVANTI E DIETRO LA MACCHINA DA PRESA Guadagna la notorietà nel 1995 con il film Generazione X poi, nel 1998, vince l’Oscar per la miglior sceneggiatura insieme all’amico Matt Damon per il film Will Hunting – Genio ribelle. Da quel momento cominciano apparizioni e ruoli in film di successo: Shakespeare in Love, Armageddon, Dogma (2009), fino alla grande affermazione con Pearl Harbor nel 2001. Nel 2002 recita in Amore estremo – Tough Love accanto a Jennifer Lopez con la quale ritornerà al cinema nel 2004 in Jersey Girl. Entrambi i film sono un clamoroso flop. La coppia Ben Affleck e Jennifer Lopez, fidanzati dal 2002 al 2004, si rivela un disastro dal punto di vista sentimentale e, evidentemente, nella combinazione professionale. Nel 2003 è Matt Murdock/Daredevil, il protagonista di Daredevil, film scritto e diretto da Mark Steven Johnson basato sull’omonimo fumetto della Marvel Comics. La pellicola non incontra il favore del pubblico e della critica e per Ben Affleck è un altro duro colpo all’immagine e alla carriera. Recupera nel 2006 con Hollywoodland quando conquista la Coppa © Elen Nivrae
Volpi per la migliore interpretazione maschile alla 63° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e nel 2008 recitando in La verità è che non gli piaci abbastanza con Jennifer Ariston, Bradley Cooper e Jennifer Connelly che incassa cifre da capogiro al botteghino. Nel 2009 torna al cinema in un thriller politico, State of Play, che esplora i rapporti tra uomini politici e media. SUPEREROE Nel 2016 lo vedremo nei panni di Batman in Batman v Superman: Dawn of Justice per i quali sta seguendo un duro allena-
mento per lo sviluppo muscolare. Se il film e l’interpretazione saranno all’altezza delle aspettative Batman potrebbe essere il riscatto di Ben Affleck come ‘supereroe’ dopo il deludente impatto di Daredevil. Il 18 dicembre arriva nelle sale cinematografiche il thriller Gone Girl (L’amore bugiardo) in cui sarà protagonista con Rosamund Pike. Sul fronte della regia il suo esordio è nel 2007 con Gone Baby Gone dove dirige il fratello Casey ma il vero trionfo è nel 2012 con Argo -di cui è regista, produttore e interprete- con il quale tra i numerosi riconoscimenti si aggiudica l’Oscar come miglior film.
MARITO FEDELE E PADRE PRESENTE Prima della agitata relazione con Jennifer Lopez, Ben Affleck è stato fidanzato, dal 1998 al 1999, con Gwyneth Paltrow ma l’amore con la A maiuscola è arrivato con l’attrice e produttrice cinematografica Jennifer Garner, sposata con una cerimonia privata nel 2005, dalla quale ha avuto i tre figli, Violet Anne, Seraphina Rose Elizabeth e Samuel. È proprio con la moglie e la famiglia che Ben, ora quarantaduenne, ha trovato quiete e stabilità. Ma, diciamolo, pure da marito e padre fedele, presente e innamorato, il sex appeal è rimasto intatto. Non è un fascino tenebroso e neanche da super macho, quella di Ben è una seduzione piuttosto birichina, da eterno ragazzo, da bel pezzo virile con i lineamenti proprio carini. SEX APPEAL Lui non si sente più un sex symbol eppure il suo è uno stile trasversale e duraturo: un tipo di uomo che può piacere a tutte a qualsiasi età, quando è infilato in un vestito
elegante o quando ci mostra il suo fisico prestante. Con quel mezzo sorriso e gli occhi mobili che attizzano parecchie fantasie. E pure con la sottile, intelligente sensibilità che rivelano i suoi lavori. Capitomboli inclusi. Che anche quelli fanno parte del ‘personaggio’ Ben Affleck, del suo charme, della sua attraente personalità. Divo in giovanissima età non poteva non scivolare in qualche eccesso e in qualche errore ma Ben sa esprimere, dentro un corpo avvenente, testa e cuore. E a noi piace. Proprio l’uomo vissuto, il maschio a tutto tondo compresa una certa aria svagata e malinconica insieme, lo ‘scapestrato’ che in fondo è capace di amori e amicizie forti. Intanto, con la muscolatura fatta per affrontare la parte di Batman, Ben ha messo su due spalle da culturista che, sul suo metro e novanta di altezza, fanno la loro superba figura. E, in attesa di vederlo supereroe, il 18 dicembre al cinema lo vedremo in forma smagliante in un ruolo drammatico ad alta tensione. Cosa che per le fantasie femminili è un invito a nozze.
Ben Affleck, classe 1972, famoso per le sue relazioni sentimentali, fra cui quelle con Gwyneth Paltrow, Jennifer Lopez e Jennifer Garner, sua attuale moglie, dalla quale ha avuto tre figli, sarà sul grande schermo con L’amore bugiardo dal 18 dicembre. Fra i più grandi successi del bell’attore, Argo (2012), con cui si è aggiudicato l’Oscar per il miglior film in qualità di produttore.
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STORIE PERSONAGGI ED EMOZIONI
PER LA DIGNITÀ DI CHI
SOFFRE
AISM CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA, CHE COLPISCE UNA PERSONA OGNI 4 ORE IN ITALIA di Chiara Mazzei
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Le immagini sono tratte dalla mostra Under Pressure della Emsp (piattaforma Europea per la sclerosi multipla) e ritraggono dei momenti di vita - e difficoltà - quotidiana di persone malate di sclerosi multipla.
Grazie al prototipo virtuale “Sweetie”, ideato da Terre des Hommes, sono stati individuati numerosi profili di pedofili nell’intento di adescare minori in Rete.
namente che i problemi si possono risolvere». E tra queste associazioni c’è AISM, l’Associazione italiana sclerosi multipla, fondata nel 1968 da un piccolo gruppo di pionieri «interessati ai grandi problemi medici e sociali posti dalla sclerosi multipla». AISM lotta ogni giorno per garantire alle persone con SM e, più ampiamente, alle persone con disabilità, una vita di qualità, un’esistenza autonoma e attiva in una società inclusiva. La lotta dell’Associazione si combatte su più fronti: su quello dell’affermazione e della tutela dei diritti civili delle persone con sclerosi multipla e patologie similari; quello del miglioramento continuo della qualità dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari forniti; su quello delle attività atte a migliorare la qualità di vita delle persone con sclerosi multipla sulla base delle esigenze, aspettative, progettualità della stessa persona. Un lavoro a 360 gradi, insomma, la cui missione è assolutamente chiara: non abbandonare chi lotta contro la malattia.
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on sentirsi soli. È il desiderio più profondamente umano che ci sia e che si acuisce quando ci troviamo in una situazione di sofferenza, disagio, malattia. E attraverso queste pagine, ogni settimana, raccontiamo l’instancabile lavoro di molte associazioni che quotidianamente lottano per i diritti dei più deboli, per garantire assistenza a chi è malato o soffre, per stare vicino a chi non ha nessuno, per fornire un aiuto psicologico e materiale a chi ne ha bisogno. Associazioni che molto, troppo, spesso sopperiscono alle lacune di uno Stato che chiede senza mai dare. Ed è stato lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo scorso 3 dicembre, in occasione della “Giornata Internazionale delle persone con disabiltà”, a sottolineare questo aspetto. «In Italia abbiamo ormai consolidato una tradizione di straordinari interventi associativi nel mondo della disabilità. Si tratta veramente di aggregazioni ampie, e dimostrano quotidia-
MA COS’È LA SCELEROSI MULTIPLA? Più di due milioni di persone nel mondo ne soffrono, 700.000 in Europa, 72.000 in Italia, ed è una patologia che viene diagnosticata soprattutto quando si è giovani, tra i 20 e i 40 anni. È la sclerosi multipla, una malattia del sistema nervoso che colpisce la mielina, la guaina che riveste i nervi, che una volta danneggiata dall’attacco della malattia, impedisce che il segnale nervoso passi più correttamente. Di sclerosi multipla non si muore, è una malattia cronica, che dura tutta la vita e colpisce le donne due volte più degli uomini. È una malattia neurodegenerativa che lede il sistema nervoso centrale, in quanto si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree (da cui il nome «multipla») del sistema nervoso centrale. Una malattia spaventosa, perché progressiva e imprevedibile: i suoi effetti variano da persona a persona e non se ne conoscono del tutto le cause. I SERVIZI DI AISM Il fondamento su cui l’Associazione basa la sua intera attività e in cui crede fermamente è che le persone con SM abbiano diritto a una buona qualità di vita e alla piena integrazione sociale. Per questo è al loro fianco con progetti mirati e innovativi, dedicati alle donne, ai giovani, alle coppie e alle famiglie. Incontri,
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STORIE PERSONAGGI ED EMOZIONI
convegni e seminari, attività di consulenza su argomenti specifici e pubblicazioni dedicate. Molte le attività a sostegno delle persone con SM. Sono i servizi di riabilitazione, i centri socio assitenziali, le sezioni sul territotio e i centri per la promozione dell’autonomia e del turismo accessibile. AISM pone al centro del proprio agire la persona, favorendone l’autodeterminazione: ascolta le necessità del singolo e promuove momenti e spazi in cui possa esprimersi liberamente ed essere realmente partecipe dei percorsi e delle attività che lo riguardano. INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE Aism svolge costantemente una fondamentale opera di informazione e sensibilizzazione rispetto alla malattia. I due principali eventi di raccolta fondi, sensibilizzazione e informazione organizzati sono “La Gardenia” e “La Mela” di AISM, che si tengono rispettivamente a marzo, dato che la sclerosi multipla è una malattia che colpisce principalmente le donne, e ad ottobre, per sensibilizzare sull’altro target che colpisce la malattia: i giovani tra i 20 e i 40 anni. Per quanto riguarda l’informazione, il sito (www.aism.it) rappresenta il principale mezzo informativo, rivolto non solo a tutta l’opinione pubblica ma soprattutto alle persone con SM e i loro familiari.
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Informazioni sulla malattia, sulla ricerca scientifica, sui diritti delle persone con disabilità al fine di favorire la conoscenza dei servizi ma anche dare consapevolezza sulla malattia e sull’impatto che questa comporta sulla vita di tutti i giorni e trovare, attraverso questa consapevolezza, strategie per fronteggiarla. In più la consapevolezza dei propri diritti, delle opportunità, delle iniziative e delle attività di supporto sono i presupposti per affrontare al meglio le sfide presenti.
A NATALE DONA UNA STELLA
LA RICERCA 47,4 sono i milioni di euro che AISM ha devoluto alla ricerca negli ultimi 24 anni e 345 gli scienziati che dal 1987 ha sostenuto attraverso Bandi Annuali, Borse di Studio, Progetti Speciali, Programmi internazionali. Sono numeri importanti, che confermano la centralità della ricerca per l’Associazione, che mira ad assicurare alle persone con sclerosi multipla una ricerca scientifica seria, di alto profilo, e che parta sempre dai loro bisogni reali. È con questo obiettivo che AISM, attraverso la Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM), da oltre 25 anni finanzia progetti di ricerca evidence based e ha creato una vera e propria scuola di ricercatori. Fondamentali per AISM sono anche gli studi che mirano realmente a migliorare la qualità di vita delle persone con SM.
Anche quest’anno, le stelle sono il simbolo del Natale AISM. Le stelle in panno con i colori del Natale contribuiranno alla raccolta fondi per sostenere la ricerca scientifica AISM non solo finalizzata a trovare la causa e la cura della sclerosi multipla, ma anche per consentire una migliore qualità di vita della persona con SM. Le stelle AISM si possono trovare presso tutte le Sezioni AISM sul territorio. Oppure contattando la Sede Nazionale all’indirizzo e-mail servizioauguridinatale@aism.it o telefonando al numero 010.2713829 per prenotare il Kit con cento stelle e metterlo in bella evidenza nella portineria del condominio, in ufficio, nel negozio sotto casa, proponendole per un’offerta di almeno 2 euro a stella.
Natale in baviera lungo la Via romantica
L’INCANTEVOLE CITTADINA MEDIEVALE DI ROTHENBURG OB DER TAUBER, A METÀ STRADA TRA MONACO E FRANCOFORTE, RAPPRESENTA UN’OCCASIONE UNICA PER FARE UNO SPLENDIDO TUFFO NELLE ATMOSFERE NATALIZIE C’è un angolo di Baviera, non troppo lontano dall’Italia, in cui lo spirito natalizio è più forte. Un luogo in cui le luci colorate, gli spettacoli di strada, i mercatini con i suoi dolci e le specialità locali fanno girare la testa ai bambini e conquistare la fantasia dei più grandi. Questo luogo è l’incantevole cittadina medievale di Rothenburg ob der Tauber, a metà strada tra Monaco e Francoforte. Se amate queste atmosfere da fiaba, non perdetevi una gita in città, a caccia di regali e di un momento di divertimento con tutta la famiglia. UN MERCATO LEGGENDARIO Dal quindicesimo secolo il paesino ospita questo rito tra i più amati in Germania, e non solo. Il Mercatino del Cavaliere, questo il suo nome in italiano, attira infatti curiosi da mezza Europa, Penisola inclusa. La città si trova lungo la famosa Romantische Straße. La strada romantica che si snoda da Füssen a Würzburg lungo alcuni dei paesaggi più affascinanti e ricchi di storia della Baviera e anche del Baden-Württemberg. Questo suggestivo itinerario, che unisce le montagne dell’Algovia alle colline della Franconia, è stato inaugurato negli anni Cinquanta per far riscoprire la bellezza della loro storia dopo la Seconda guerra mondiale. UN’AFFASCINANTE VILLAGGIO Seguitene il percorso in auto per raggiungere Rothenburg ob der Tauber e, una volta in città, perdetevi tra i vicoli in pietra circondati dalle case in stile medievale affollate di bancarelle. Il profumo delle salsicce arrostite si diffonde per le stradine e si mischia a quello del vin brûlé di vino bianco tipico della Franconia. Come vuole la tradizione, il mercatino di Natale viene aperto il venerdì precedente la prima domenica di Avvento. Quest’anno sarà visitabile ogni giorno dal 27 novembre al 23 dicembre. OLTRE I MERCATINI Non ci sono solo le bancarelle. Aperto tutto l’anno, a fianco del mercatino si trova il famoso “villaggio di Natale“ di Käthe Wohlfahrt. All’interno di un unico negozio, si trova tutto quello che potete desiderare a
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VIAGGIO NEL GUSTO tema natalizio, dai personaggi del presepe, agli addobbi per l’albero, passando per angioletti, candele, palline e ghirlande, una vera mecca per tutti gli amanti del Natale. Nello stesso edificio, al primo piano, non dimenticate infine di visitare il Museo del Natale, dedicato alla festività più magica dell’anno con oggetti della tradizione germanica, alberi d’epoca e figure antiche di Babbo Natale.
Fattorie, locande, ristoranti di classe, hotel di tendenza. Non manca nulla lungo la Romantische Straße per soddisfare gli amanti della buona cucina. Tra le specialità della Bassa Franconia ci sono i ”Meefischli”: pesciolini croccanti pescati nel fiume Meno. Nella valle del Tauber uno degli ingredienti più importanti è invece il grano verde che si utilizza sia per preparare gustose zuppe di verdura, sia per i dessert. Per quanto riguarda le carni, spazio agli arrosti o alle fritture di manzo, maiale, agnello o selvaggina. I vini della Franconia, nella tipica bottiglia panciuta, ma anche i cru della regione di Hohenlohe godono di un’eccellente reputazione. Lo stesso dicasi delle diverse tipologia di birra locale.
ORVIETO
a cura di Manfredi Barca
VIAGGI DI FINE ANNO
una sinfonia di arte e note
LA CITTÀ UMBRA, INCASTONATA SU UNA RUPE NELLA SUA GRANDIOSA BELLEZZA FATTA DI GIOIELLI ARTISTICI, MUSICA E OTTIMA CUCINA, SI TRASFORMA A NATALE IN UN DELLE PIÙ SUGGESTIVE DESTINAZIONI UMBRE
Piccolo gioiello incastonato al centro dell’Italia, Orvieto si svela in tutto il suo fascino nel periodo invernale. Città medievale e rinascimentale, con un tessuto urbano ricco di storia arroccato su un’altura da cui domina lo splendido Duomo, tra gli esempi più sfarzosi dello stile gotico italiano. E proprio dalla cattedrale dovrebbe partire la vostra visita della città. LA VISITA AL DUOMO Concedetevi almeno un paio d’ore per osservare dentro (ma soprattutto fuori) l’opera in tutta la sua monumentalità. Iniziata nel 1290, fu poi continuata da Lorenzo Maitani, al quale si deve la particolare facciata ricca di sculture e bassorilievi. L’interno del Duomo è ornato di importanti opere, tra le quali i celebri affreschi di Luca Signorelli e il reliquiario del Corporale. LA CITTÀ SOTTERRANEA Terminata la visita al Duomo perdetevi tra i vicoli della città storica e le sue ripide salite e scalinate. Dal sopra al sotto: proseguite la vostra scoperta di Orvieto immergendovi nell’atmosfera senza tempo della città sotterranea che fu interamente ricavata dalle cavità scavate dagli abitanti nel corso dei secoli, ricca di pozzi e grotte. Il più famoso è probabilmente il pozzo di San Patrizio (profondo 62 metri, per chi se la sente, vale la pena discendere i suoi 248 scalini), accanto ai giardini comunali che si trovano all’interno della fortezza dell’Albornoz. UMBRIA A RITMO DI JAZZ Se pianificherete il vostro viaggio a Orvieto tra il 28 dicembre e il primo gennaio, date un’occhiata al sito dell’Umbria Jazz Winter (www.umbriajazz.com): ogni anno i più importanti nomi del genere solcano il palco cittadino, trasformando la città in una vera arena della musica di qualità. LA BUONA TAVOLA Per chiudere, non può mancare l’appuntamento con la buona cucina, che nella città umbra di certo non manca. Una particolarità è la pera di Monteleone d’Orvieto, detta anche “bistecca del villano” per la consistenza e le sue incredibili proprietà nutritive. Poi il piccione, la “palomba alla leccarda” e il “pollo alla cacciatora”. E, come dessert, chiedete i gustosi ciambelloni con l’anice.
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VIENNA
la romantica
L’AUSTERA EX CAPITALE DELL’IMPERO ASBURGICO IN QUESTO PERIODO SI TRASFORMA ANIMANDOSI CON MERCATINI NATALIZI E PROFUMI CHE RIPORTANO A UN TEMPO ORMAI ANDATO FRA VIN BRULÈ E BISCOTTI ALLA CANNELLA
Romantici di tutto il mondo, unitevi: Vienna vi sta aspettando. Se in estate c’è il parco divertimenti del Prater e in primavera le passeggiate nei giardini di Schönbrunn, è nel periodo natalizio che la città dà il meglio di sé grazie a luci, mercatini, musica e profumi inconfondibili. DOLCI E MERCATINI Per iniziare concedetevi un indimenticabile giro in carrozza per le vie cittadine come la principessa Sissi o perdetevi per la strade del centro storico, inseguendo gli aromi delle antiche pasticcerie. Immancabile una visita alla storica Demel, vicino al corso principale, e all’hotel Sacher, quello della celebre torta (che potete acquistare o gustare in loco davanti a una tazza di cioccolata calda). Artigianato e arte si incontrano poi al Villaggio di Natale sulla Maria Theresien Platz: nel periodo dell’Avvento la piazza ospita più di sessanta stand con
prodotti tradizionali, idee regalo originali, delicate decorazioni in vetro di Boemia e carillon. Il mercatino di Natale della vecchia Vienna si trova, invece, nella piazza Freyung e vanta una lunghissima tradizione: esiste, infatti, sin dal 1772 e nel tardo pomeriggio risuona di melodie celebrative.
©AustriaTurismoLammerhuber
GUSTO MITTELEUROPEO Girare per le bancarelle vi ha messo appetito? Prendetevi un momento di sosta nei tipici ristoranti della città per gustare il Rostbraten (costata di manzo arrostita), il Tafelspitz, un bollito di carne di manzo servito con rafano, mele o erba cipollina e, per chi non ha preoccupazioni di linea, la Wiener Schnitzel, una tipica cotoletta alla milanese, ma di dimensioni davvero ragguardevoli e accompagnata dalle pommes frites, ossia le patatine fritte anche queste servite solitamente in porzioni
© ENAT PoppHacker
giganti. Per innaffiare il tutto non dimenticate una delle tante birre prodotte in Austria, sia nella variante chiara (helbier) sia quella scura (dunkelbier). Per smaltire la cena passeggiate fino al palazzo del Parlamento, il Rathaus, per ammirare l’albero illuminato e ascoltare le note dei valzer di Strauss che si diffondono per strada insieme al profumo della cannella e della vaniglia. CAPODANNO Un ultimo pensiero va al Capodanno: qui l’evento per antonomasia resta il famoso concerto presso la sala del Musikverein. Se volete entrare armatevi di pazienza (i biglietti vanno comprati almeno un anno prima e vengono sorteggiati tra chi si è iscritto online), altrimenti lanciatevi nella festa in Stephansplatz, la piazza principale della città, con balli, musica e tanti spettacoli dal vivo.
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new york
la magia della Grande Mela
IL FASCINO DELLA METROPOLI PIÙ FAMOSA AL MONDO, RICCA DI STORICHE ATTRAZIONI, DIVENTA ANCORA PIÙ MAGNETICO DURANTE LE FESTIVITÀ CHE CELEBRANO GLI ULTIMI GIORNI DELL’ANNO Nessuno resta indifferente a questa città. Vero centro del mondo, insieme dinamico e multicolore di razze e culture con quasi 12 milioni di abitanti divisi in cinque distretti (Manhattan, Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island), è il simbolo degli Stati Uniti ed è la metropoli che non si ferma mai. La primavera e l’autunno sono stagioni perfette per visitarla ma è a Capodanno che New York esplode in un impressionante turbinio di luci e movimento che renderanno il vostro soggiorno indimenticabile.
© NYC & Company /DONOTDISTRIBUTE WillSteacy
IL “NEW YEAR’S EVE” A TIMES SQUARE La Grande Mela celebra il passaggio al nuovo anno con un’enorme festa a Times Square, la piazza più famosa di New York. Allo scoccare della mezzanotte, nel bel mezzo dell’incredibile folla che ogni anno si riversa qui, viene calata la “New Year’s Eve Ball”, l’enorme sfera di cristallo che segna la fine dell’anno vecchio e l’inizio dei festeggiamenti per quello nuovo. Una tradizione che si ripete da cento anni e che non stanca di impressionare ogni volta per la sua magnificenza.
UN ALBERO DI NATALE MOLTO SPECIALE Se arriverete in città prima del 25 dicembre, vi accorgerete che non c’è Natale a New York senza il gigantesco “Christmas Tree” del Rockefeller Center, il maestoso centro commerciale di Manhattan che si affaccia sulla Quinta Strada. Per decorarlo ogni anno vengono utilizzati più di cinque chilometri di luci. È un “must” della città ed è il simbolo delle celebrazioni natalizie della Grande Mela. Una volta qui, perdetevi tra i negozi e i punti ristoro e cimentatevi nella pista di pattinaggio sempre affollata. A SPASSO PER CENTRAL PARK Il centro si trova a pochi passi dal polmone verde della città: Central Park, 340 ettari compresi fra i quartieri residenziali dell’Upper West Side e dell’Upper East Side. Qui si incontrano newyorkesi che fanno jogging o in una pausa relax. Visitatelo con tutta calma, magari a bordo di una bicicletta, in carrozza o in barca per godere dei laghi artificiali al suo interno. Ai bambini non dimenticate di regalare
un giro sul famoso carosello, una coloratissima giostra. IL PONTE DI BROOKLYN È il celebre ponte da cartolina che collega l’isola con Brooklyn, attraversando l’East River. Inaugurato nel 1883 come il primo ponte costruito interamente in acciaio, merita una lenta passeggiata durate la quale scattare foto meravigliose di Manhattan sullo sfondo. Da qui si può vedere anche la Statua della Libertà. La Statua della Libertà ed Ellis Island Regalo della Francia agli Stati Uniti per il centenario dalla Guerra d’Indipendenza, è un monumento simbolo di libertà e democrazia. Alta 46 metri, che diventano 93 col piedistallo, si erge in Liberty Island, nella baia di New York. È possibile arrivarci con il battello da Battery Park e con lo stesso biglietto si visita anche Ellis Island, divenuta famosa dal 1894 come stazione di smistamento per chi giungeva qui dall’altra parte dell’oceano in cerca di fortuna. Da visitare è anche il suo Museo dell’Immigrazione.
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(TR) LEVaIlC6Ogennaio fino
ATALE N I D I N I MERCAT ra da favola per questi Atmosfe all’interno mercatini degli Asburgo: secolare del Parco unica con ntazione ie li b m ’a n u tradiziona e cucina artigianato
Eventi in SETTIMANA di Chiara Mazzei
la splendida ricerca dell’artista marchigiano, dominatore delle tecniche grafiche e raffinatissimo narratore di volti e paesaggi.
IL CAPPOTTO
TEATRO CARCANO - MILANO 11 - 21 DICEMBRE
molo apprezzato, con vari eventi e manifestazioni che si susseguiranno all’interno del magnifico Chiostro offrendo appuntamenti di varia natura. Proiezioni cinematografiche, mostre fotografiche, concerti e, per finire un bellissimo presepe vivente attireranno i visitatori tra le magiche mura del complesso monumentale. Programma e info su www.napolidavivere.it
MOSTRA-MERCATO ‘PRENDI L´ARTE A CINECITTÀ’
ROMA • 12 - 24 DICEMBRE
Dal celebre e splendido racconto di Gogol, scritto nel 1842, Vittorio Franceschi trae una propria versione teatrale che lo vede anche protagonista, con la regia è di Alessandro D’Alatri. Rispettando in larga parte la trama e firmando totalmente i dialoghi, Franceschi ci consegna la storia di un uomo semplice colpito da uno speciale accanimento del destino. Secondo l’autore e protagonista, “è la storia della maggioranza degli esseri umani, dei “copisti della vita” che mandano avanti il mondo pur subendone le violenze e gli insulti, e ripetendone all’infinito le parole e gli usi, i sentimenti e i desideri, i sogni e i naufragi. Quindi si parla di noi”.
UNA STORIA DI SEGNI LE INCISIONI DI TULLIO PERICOLI
PISA • FINO AL 15 MARZO Nelle suggestive sale del Palazzo Lanfranchi, affacciate sul Lungarno, la mostra prevede un percorso che, attraverso oltre 100 incisioni realizzate dal 1980 al 2013, racconta
Tullio Pericoli - Samuel Becket Ceramolle e puntasecca, intervento all’acquarello
ANGELI PER LE VIE DEL BORGO PONTREMOLI (MS) • 13 DICEMBRE - 6 GENNAIO
Per le festività natalizie, il centro storico di Pontremoli ospiterà le opere di 29 artisti affermati ed emergenti dedicate al tema benaugurante dell’angelo: la mostra è un invito ad una passeggiata nella bella cittadina lunigianese, dove le opere hanno anche lo scopo di valorizzarne i numerosi scorci pittoreschi in un felice contrasto antico/moderno. Un augurio per tutti di guardare al futuro con ottimismo senza dimenticare il passato.
Un’isola della creatività nella quale 30 artigiani-artisti realizzeranno di fronte ai vostri occhi le loro creazioni. Una proposta diversa per il natale, un percorso affascinante nel quale avrete la possibilità di conoscere 30 diverse tecniche di lavorazione e nel quale trovare un regalo unico, etico e sostenibile. Secondo tradizione poi l´esposizione sarà accompagnata da laboratori tematici interattivi e dalla riffa natalizia con in palio 30 premi messi a disposizione da ogni artigiano-artista presente.
NATALE AL CHIOSTRO
CHIOSTRO DI S. CHIARA NAPOLI • FINO AL 6 GENNAIO
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PUNTI DI VISTA
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POLIZIA SORVEGLIATA SPECIALE Della serie: non ci sono problemi, ma solo soluzioni. Tanti, troppi gli eventi di cronaca che hanno visto protagonisti poliziotti bianchi e giovani di colore. L’epilogo sempre lo stesso: morto il secondo, innocente il primo. A New York, quindi, parte un nuovo esperimento: le cosiddette ‘body camera’ sulle divise dei poliziotti. Lo ha annunciato il numero uno del New York Police Department, Bill Bratton, il quale ha anche spiegato che per il momento a indossare le telecamerine saranno per tre mesi 27 agenti volontari. I congegni, del peso di pochi grammi, si attaccano con una clip alla divisa e cominceranno ad entrare in funzione in quelle zone della Grande Mela più difficili, e
quelle in cui sui verifica il maggior numero di ‘stop and frisks’, la pratica usata dai poliziotti di fermare ogni persona sospetta e di perquisirla. Pratica mai amata dal sindaco Bill de Blasio. Le zone in cui partirà la sperimentazione saranno il Bronx e Staten Island, dove pochi giorni fa è morto l’afroamericano Eric Garner per una stretta alla gola da parte di un poliziotto. Agli agenti, si legge sul New York Post, verrà chiesto di usare le telecamerine in sette diverse situazioni, tra cui quelle in cui si effettuano arresti e fermi sospetti. Con questo sistema si spera di limitare i reclami da parte dei cittadini e, soprattutto, la cattiva condotta da parte dei poliziotti.
QUELLI DI “IO VAGABONDO” 4 EX-NOMADI IN CONCERTO UMB I MAG GI, F RANCO M IDILI, AM O S AM ARAN T I, BILA C O P P E L L I N I S P E C I A L G U E S T: F L AV I O C O S TA - C O N I S O L O E S E M P R E N O M A D E Nel 1963 nasce la Band dei “Nomadi”! nel 2014 nasce la Band di “Quelli di Io Vagabondo”! Apparentemente sembrano due cose separate, in realtà alcuni componenti di entrambe le Band sono gli stessi. Franco Midili, fondatore dei Nomadi insieme a Beppe Carletti, Umbi Maggi, storico Bassista dei Nomadi, Bila Copellini storico batterista dei Nomadi e Amos Amaranti presente nei Nomadi al tempo di “Io Vagabondo” decidono di ritornare a suonare interpretando proprio i loro successi…quelli dei Nomadi! Lo fanno con lo spirito goliardico di 4 amici che si ritrovano per il piacere di suonare e per il piacere di condividere con i vecchie e nuovi fans le emozioni di sempre, le emozioni che sono parte integrante del pensiero dei “Nomadi”, lo spirito libero e anche un po’ anarchico che ha sempre contraddistinto la Band capitanata dal mai dimenticato Augusto Daolio. Ascoltandoli oggi, molti di noi ricorderanno i fervidi anni sessanta, i capelli lunghi, gli abiti sgargianti e la voglia di cambiamento che tutti i giovani quel decennio auspicavano. I Nomadi divennero gli araldi di quei giovani che volevano cambiare il mondo e lo facevano attraverso la musica, i testi delle loro canzoni, ma soprattutto con il loro comportamento sopra e fuori dal palco. Insomma a distanza di anni questi 4 ragazzotti emiliani ancora vogliono graffiare sugli strumenti e far divertire il suo pubblico con tanta ironia e amore per la musica. L’avventura parte dalla Marche, precisamente da Porto Sant’Elpidio, nel Teatro Tenda titolato “Non solo Ghiaccio” per iniziativa dell’Insonnia Agency con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo della Città di Porto Sant’Elpidio, nella persona di Milena Sebastiani.
27 DICEMBRE
CITTà DI PORTO SANT’ELPIDIO TEATRO TENDA - PIAZZA GARIBALDI
NON SOLO GHIACCIO… Grande iniziativa nella Città di Porto Sant’Elpidio. Un Teatro Tenda di 3.000 persone sarà lo scenario di una serie di iniziative, concerti, manifestazioni e ospiterà anche una mega pista di Pattinaggio sul Ghiaccio di 10x30 metri. L’Amministrazione Comunale, l’Assessorato al Turismo di Porto Sant’Elpidio e l’Insonnia Agency di Nicola Convertino hanno collaborato per la realizzazione di questo evento supportati dall’organizzazione SEM Eventi (Simonetta Romanelli, Gabriele Aramini e Valdete Andrade). Le manifestazioni che si svolgeranno a partire dall’11.Dicembre.2014 per terminare al 18.Gennaio.2015 saranno molteplici come il concerto di “Quelli di Io Vagabondo”, 4 ex-nomadi in concerto il 27.Dicembre, Lo spettacolo Teatrale su Violetta
il 04.Gennaio, le selezioni del “Sanremo Music Awards” dal 17 al 19.Dicembre, il Contest culinario “Vip in Cucina” il giorno 22.Dicembre, “Fashionable” una sfilata di moda delle maggiori firme della calzatura e della moda marchigiana il giorno 20.Dicembre, la fantastica “Tombolata Napoletana, direttamente dal San Carlo di Napoli il giorno 23.Dicembre e il “Veglione” di Fine anno con DJ Aniceto direttamente dal Chiambretti Night, supportato dai DJ più gettonati della Riviera. Naturalmente tutti i giorni funzionerà la pista di pattinaggio sul ghiaccio, con corsi per bambini e animazione capitanata da Peppa Pig…a seguire altre sorprese che saranno comunicate dall’organizzazione nell’arco del mese di Dicembre.
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NARRATIVA
I colori di DORA di Iris Blu
CAPITOLO XVIII
I
giorni in Grecia erano volati... Emilia era ancora lì, con quel mare meraviglioso che incorniciava tutto l’orizzonte. Era lì, eppure tutto le sembrava già un ricordo, qualcosa di estremamente lontano, lontanissimo. “Che sguardo pieno di nostalgia... a cosa pensi?” “Caro, non penso a nulla di particolare... non so... avrei solo voglia di rimanere ancora un po’ qui, avevo tanta fretta di tornare in città e adesso... non ho voglia di ripartire!” Emilia bevve il suo caffè amaro, in un solo sorso. Erano seduti vicino al mare, in un piccolo bar, una struttura di legno dipinta d’azzurro. Chissà quante volte, sotto a quel minuscolo portico color cielo, si erano sentite parole come le sue. Eppure la pace di quel posto sembrava intatta, come se avesse ricevuto, nel tempo, solo i pensieri più belli. “Ti sta squillan-
mano. A presto, Sara. Emilia lesse il messaggio ad alta voce... “Piantata in asso? Lo sapevo che tra quei due c’era qualcosa di...” “Sì, dai, non pensarci! Quando saremo tornati ti farai raccontare tutto!” Carlo le prese una mano e invitò Emilia a sorridere. “Sono sicuro che tuo cugino tornerà ad aiutarti, sempre che la cosa possa ancora andarti a genio... forse è troppo preso dallo studio...” “Ma quale studio, tra i due c’è stato del tenero, era evidente! Hanno fatto finta di non conoscersi... ma sono stati pessimi nella loro commedia, credimi! Sì, sono tranquilla, Sara mi ha detto che sua sorella è in gamba, e lo sai... di lei mi fido ciecamente...” “Bene, torniamo a noi! Penultima cena in quest’isola meravigliosa! Ho prenotato in quel ristorantino delle prime sere... ti era piaciuto tanto!” “Grazie... pensa... non ti ho detto nulla ma avevo pro-
BRINDARONO, MENTRE IL VENTO DIVENTAVA FREDDO, SEMPRE PIÙ FREDDO.
IN FONDO L’ESTATE ERA QUASI FINITA do il cellulare, forse ti è arrivato un messaggio!” Carlo le fece un cenno, guardò lo smartphone di Emilia, quell’oggetto inanimato eppure pieno di vita. “Caspita, ero così presa dal paesaggio che non ho neppure sentito il suono del messaggio!” Era un sms di Sara, la sua collaboratrice: Ciao Emilia, tutto bene? Pronta per il rientro? Devo dirti una cosa... Claudio ieri sera mi ha piantato in asso! Ti spiegherò poi... per oggi e domani ho chiesto aiuto a mia sorella! Volevo avvisarti! Ti ho parlato di lei, è in gamba e mi darà una
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prio voglia di tornarci!” “Perfetto, sai cosa ti dico? Ci torneremo anche domani... è giusto trattarsi bene e voglio offrirti il meglio... ci faremo un selfie! Io, te e una bottiglia di vino bianco!” Emilia sorrise... quell’uomo riusciva sempre a risollevarle in morale. Sì, pensava già al lavoro ma il vero punto dolente era un altro. E lei non voleva più far finta di nulla. Si era decisa: tornata a casa avrebbe fatto di tutto per rintracciare Beniamino e chiarire. Erano passati anni, ma avrebbe chiarito. Voleva mettere la parola fine a quella vicenda... e forse la parola fine
sarebbe coincisa con un nuovo inizio del loro rapporto. Nessuno poteva assicurarle una cosa del genere... ma lei avrebbe fatto un tentativo. Come rintracciarlo? Su Facebook lui non c’era, per curiosità aveva controllato mesi prima... le sarebbe venuto in mente qualcosa. Ne era certa! “Facciamo due passi? Cosa ne dici?” Mentre apriva la borsetta, per lasciare i soldi del caffè, si accorse che un micio le stava facendo le fusa. Era proprio sotto al tavolino, forse in cerca di una carezza e di un po’ di cibo. Aveva un pelo rosso meraviglioso, sembrava si portasse addosso un manto di ruggine viva. “E tu da dove salti fuori? Non lo trovi bellissimo? Mi ricorda Red, il gatto che avevamo io e mio fratello...” Emilia posò le sue dita tra le orecchie del gatto, che rispose miagolando e con un’espressione piena di sollievo e gratitudine. “È molto bello, è vero... mica vorrai portarlo a casa?” “No, ma mi piacerebbe molto... è splendido!” Si alzarono dal tavolino, e iniziarono a passeggiare. Il gatto li seguì per un tratto di strada e poi scomparve. Emilia si voltò e lui non c’era più. Chissà, forse l’avrebbe incontrato ancora una volta, prima della partenza. Carlo l’abbracciò, la tenne stretta, mentre lei era intenta a osservare le onde. Era una giornata un po’ nuvolosa e il mare era molto agitato. “Oggi non è andata molto bene con il tempo, speriamo che domani migliori! In ogni caso sono stata molto bene! Mi mancheranno le dormitine in spiaggia, cullata dal vento e dal rumore delle onde!” “Eh! Le dormitine in spiaggia... mancheranno anche a me... ma il tempo passa in fretta, lo sai! E poi... potrei
regalarti una bella vacanza in pieno inverno, pensaci, pensaci bene! Io e te, nuovamente soli, tra qualche mese...” “Mi tenti, parecchio!” Emilia si immaginò distesa nuovamente sotto ad un sole cocente, con un mare tropicale pronto a riceverla... “Sai cosa ti dico? Accetto, accetto fin da subito! Io però pagherò il volo e...” “No! Sarà un regalo per te, e anche per me... ne discutiamo a cena, potremmo già scegliere la meta! Dai... ci penseremo con calma!” Sì, non c’era dubbio. Carlo era proprio l’uomo della sua vita. “Chissà se Dora è a casa o al lavoro? Le ragazze le hanno preso un abitino griffato, a quanto pare ha conosciuto un uomo...” “Ah, non mi hai detto nulla!” “Sì, l’altro ieri Sabrina mi ha mandato un messaggio per chiedermi se volessi partecipare al regalo! Le hanno preso un vestito per un’occasione speciale. Non ho chiesto i dettagli... mi auguro sia quello giusto per lei! Mi piacerebbe vederla sistemata e felice.” All’improvviso il micio color ruggine saltò fuori dal nulla... “Hey, cosa fai? Ci segui?” Emilia lo accarezzò ancora per qualche attimo e poi riprese la sua passeggiata verso l’al-
bergo, lasciandosi alle spalle un gatto rosso, dagli occhi tristi. Si preparano con calma, in fondo non avevano fretta... “Vado a fare la doccia, pensavo di mettermi quell’abitino rosso che ti piace tanto...” “Il rosso ti sta benissimo, è un colore che ti somiglia...” “In che senso?” “È il colore del fuoco, della passione, è un colore caldo...” “Stai attento a non scottarti, mio caro Carlo...” Arrivarono al ristorante con mezz’ora di ritardo. Il colore rosso, evidentemente, aveva fatto presa su entrambi. Emilia era sempre felice dei complimenti del suo partner, era una donna che non dava mai niente per scontato: riusciva, tutte le volte, a sorprendersi, a stupirsi... per quelle frasi, per quelle piccole cose, per quei dettagli. Non erano solo parole, erano momenti, sguardi, angoli di un labbro desideroso di baciarla, di averla. Carlo era premuroso oltre l’immaginabile. Da ragazzina aveva sognato un uomo come lui, un uomo in grado di sostenere il suo sguardo e di leggere, nel fondo del suo cuore, i suoi desideri, i suoi bisogni. Il suo bisogno d’amore, il suo bisogno di essere apprezzata per ciò che era: una donna forte ma anche molto passionale. Emilia andava d’accordo con tutte le sue amiche del cuore... quella in cui si rispecchiava di più, però, era Sabrina! Forse era questo il motivo di alcune piccole incomprensioni passate, di alcuni screzi da nulla. Entrambe erano determinate e passionali. E la loro era una passione vera, profonda, viscerale... per arrivare al loro obiettivo, che fosse lavorativo o di ogni altro genere, erano disposte a tutto. Erano troppo simili per non arrivare allo scontro ed erano troppo simili per non amarsi! Emilia,
mentre Carlo ordinava del pesce e del vino bianco, pensò alle sue amiche: a quanto fossero simili, a quanto fossero diverse. A quante cose avevano condiviso e a quante altre ne avrebbero vissute assieme! Il suo piatto di polpo alla griglia, condito in maniera molto semplice, era gustoso, delizioso... il vino scendeva giù velocemente, mentre Carlo le baciava le mani, e le dichiarava nuovamente tutto il suo amore. “Ho deciso...” “Che cosa? Che sguardo serio...” “Voglio ritrovare mio fratello, Beniamino. Voglio risolvere la questione una volta per tutte... mi hai sempre detto: sei una persona trasparente e solare... ed è vero! Lo sono, mi riconosco nelle tue parole. Io sono così! Ed è per questo che voglio, una volta per tutte, porre rimedio al passato! Non so come andrà a finire... ma voglio guardarlo negli occhi e dirgli che gli voglio bene, che siamo nati e cresciuti assieme e che... non so! Forse gli dirò che è uno stupido, così come sono stupida io. Perché lui ha sbagliato, ma anch’io a mio modo... ho sbagliato. Forse non risolverò nulla, potrebbe non volermi vedere... sai, era molto orgoglioso, molto più orgoglioso di me! Ed è per questo che voglio fare il passo che nessuno dei due ha mai osato fare... non voglio dimostrarmi superiore o chissà cos’altro... voglio semplicemente dirgli: fratello, ti voglio bene!” Carlo rimase in silenzio per qualche istante. Nel ristorante c’era un vociare soffuso, quella sera sembrava che l’aria fosse intrisa di segreti. Altre coppie, nei tavolini accanto al loro, si guardavano negli occhi, in silenzio o sussurrandosi qualcosa. “Sai, penso che la tua decisione sia molto coraggiosa... avrai tutto il mio appoggio. Chissà... forse anche lui vuole rivederti...” Lui le riempì il bicchiere quasi vuoto, e poi riempì il suo. “Al tuo coraggio, mia cara!” Brindarono, mentre il vento diventava freddo, sempre più freddo. In fondo l’estate era quasi finita, e quella vacanza si stava per concludere. Continua nel prossimo numero...
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ADESSO
LA PERSONAGGI MACCHINA DEL TEMPO
1977 VIAGGIO A RITROSO FRA MUSICA, CURIOSITÀ E PERSONAGGI di Stefano Fisico
ESCE NELLE SALE STAR WARS
«È un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio impero galattico». E’ l’inizio dell’intro più popolare della storia del cinema, primo atto di una saga che ha dischiuso per il genere di fantascienza nuovi orizzonti. Pur temendo un insuccesso e tra le critiche di molti addetti ai lavori che lo giudicavano un prodotto per bambini, i produttori lo lanciarono nelle sale il 25 maggio del 1977. Era nato un fenomeno destinato a durare negli anni, mentre per la Twenty Century Fox una gallina dalle uova d’oro, che incassò a livello internazionale oltre 775 milioni dollari
NASCE APPLE 2
Esce sul mercato l’Apple II il primo personale computer accessibile a tutti della storica società di informatica fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak. Comincia da qui l’era del pc e l’universo della “mela morsicata”. A un anno di distanza dall’uscita dell’Apple I, costruito nel garage della casa dei genitori di Jobs, a Cupertino, i due amici si ritrovarono per un altro importante traguardo: realizzare una macchina che risultasse facile da utilizzare anche per coloro che non avevano un grande bagaglio “informatico”.
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©Marcin Wichary
Divenne un oggetto di largo consumo aldilà di ogni aspettativa e contribuì ad accrescere la fama della società, da quel momento identificata con il nuovo logo della “mela morsicata” multicolore (sostituita poi dalla definitiva versione in “grigio” a partire dal 1998).
IL PRIMO SINGOLO DI VASCO ROSSI
Dopo aver trasmesso le sue canzoni su Punto radio, da lui fondata nel 1975 (terza radio libera nella storia d’Italia), l’allora 25enne Vasco Rossi debutta sulla scena discografica con il 45 giri Jenny/Silvia, edito dalla Borgatti, piccola etichetta specializzata nel genere “liscio”. Il singolo, che anticipa di un anno l’uscita del primo album Ma cosa vuoi che sia una canzone, stampato in 2.500 copie, è considerato un cimelio di inestimabile valore dai fan della rockstar di Zocca.
Benvenuto a...
Nel
2 FEBBRAIO
Shakira ©F oc k
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1977 nascono: 3 GIUGNO
Checco Zalone
19 DICEMBRE
Elisa © Torre ena El
Nato a Bari, Luca Medici parte da qui, dopo la laurea in Giurisprudenza, per sfondare nel mondo dello spettacolo, dove esordisce come cabarettista utilizzando il nome d’arte Checco Zalone (dall’espressione dialettale barese “che cozzalone!”, traducibile in “che tamarro!”). La fama arriva con Zelig Circus e nel contempo porta avanti la sua passione per la musica, incidendo singoli di enorme successo, su tutti Siamo una squadra fortissimi. Sul grande schermo ottiene grande successo con Cado dalle nubi (2009) e Sole a catinelle (2013), riconosciuto “film italiano di maggior successo commerciale di sempre”.
13 GENNAIO
Orlando Bloom
©G ag
eS more kid
Nato a Canterbury, in Inghilterra, la famiglia lo incoraggia da sempre a seguire la sua passione per l’arte, a partire dalla fotografia e dalla scultura. Si iscrive a corsi di recitazione e nel 1993 si trasferisce a Londra ed entra nel “National Youth Theatre”, passandovi due stagioni e guadagnandosi una borsa di studio per frequentare la “British American Drama Academy”. Nel 2001 il ruolo che lo consacra al successo: l’elfo Legolas nella saga del Signore degli anelli. Il 2 aprile 2014 riceve la stella 2521 sulla Walk of Fame di Hollywood. Nel 2010 ha sposato la top model Miranda Kerr, da cui si è separato un anno fa e da cui ha avuto il figlio Flynn.
Star del pop latino, è una delle artiste più sexy della musica internazionale e la sua “sensualità innocente” ha conquistato anche lo scrittore conterraneo e premio Nobel, Gabriel Garcia Marquez. Nata a Barranquilla, nel nord della Colombia, Shakira Isabel Mebarak Ripoll, a 10 anni vince un concorso per giovani talenti e ottiene un contratto con la Sony, pubblicando tra il 1991 e il 1993 i primi due album che si rivelano altrettanti flop. Apprezzata come attrice di telenovela, fa centro con il terzo album, Piedi nudi, nel 1996, salendo definitivamente sul tetto del mondo con Laundry Service, che vende 20 milioni di copie e si piazza tra i 100 album più venduti di sempre. Alla luce degli oltre 70 milioni di dischi venduti nel mondo, è la seconda cantante latina di maggior successo successo commerciale, dopo Gloria Estefan. Dal 2012 è fidanzata col calciatore Gerard Piqué, da cui aspetta i secondo figlio.
Ispirata dal dinamismo culturale e poliglotta della sua città, è un’artista di caratura internazionale. Nata a Trieste, Elisa Toffoli mentre aiuta la madre parrucchiera, matura dentro di sé l’aspirazione del canto nel mito dei celebri Doors e di grandi interpreti come Björk ed Alanis Morissette. Ciò l’aiuta, fin da piccola, a scrivere e cantare in inglese, arrivando nel 1997 a pubblicare Pipes & Flowers, sotto l’egida di Caterina Caselli (tra le migliori talent scout in circolazione). Trascinato da hit come Sleep in your hand e Labyrinth, con esso conquista il quadruplo disco di platino in Italia. Ma la consacrazione avviene con il Festival di Sanremo del 2001, che vince con la canzone Luce (tramonti a nord est). Seguono 16 anni di carriera ad alti livelli, segnata da oltre due milioni e mezzo di dischi venduti e da un costante impegno a favore dei meno fortunati.
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Alberi di
Natale che passione di Serena Fogli
È tradizione farlo durante il ponte dell’Immacolata, eppure in molte case l’aria del Natale non è ancora arrivata. E allora cosa aspetti a fare l’albero? Non manca poi molto all’arrivo delle festività natalizie! Senza contare che, dopo una giornata piena di gravose incombenze, è sempre piacevole far ritorno in una casa vestita a festa. E se ti sei stancata del solito albero, delle solite palline e dei soliti festoni… Il fai da te arriva in tuo aiuto con una slitta carica di creatività! Sia che tu abbia poco spazio in casa, sia che tu voglia un albero diverso dal classico abete addobbato, le idee sono davvero moltissime e capaci di portare una ventata di novità anche nella festa più tradizionale dell’anno. Non ti resta che metterti al lavoro!
ADDOBBARE L’ALBERO DI NATALE: DECORAZIONI FAI DA TE La magia di un albero illuminato a festa, l’atmosfera del Natale che vive nelle nostre case. Il momento è quello giusto: addobbare l’albero, oltre a rendere felici i piccoli di casa (e non solo) ci farà entrare nel pieno dello spirito natalizio! E allora cosa stiamo aspettando? Guardare l’albero ancora spoglio non può che ispirarci nuove idee, perché le decorazioni che sceglieremo per addobbarlo possono essere diverse dalle solite palline e dai classici festoni! Se anche voi siete alla ricerca di qualche novità per l’albero di Natale, il posto è quello giusto. Sono pronti per voi tanti spunti creativi per un Natale (e un albero) diverso dal solito e soprattutto… Fai da te!
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ADDOBBI CON VECCHIE LAMPADINE Se ti sei stancata delle solite palline di Natale, il riciclo creativo può darti molti spunti per la creazione di nuovi addobbi: si tratta di idee ecologiche e alternative, idee perfette per portare in casa lo spirito natalizio! Un esempio? Trasformiamo le vecchie lampadine a incandescenza in bellissimi addobbi per il nostro albero! Ti basterà dipingerle con i colori del Natale è il gioco è fatto. Per questo tipo di decorazione hai bisogno di un discreto numero di lampadine, di un po’ di aceto bianco, di colori adatti al vetro, di pennelli, di colla per il vetro e di una spolverata di glitter. Prima di colorare la lampadina, prepara il vetro ad accogliere il colore lucidandolo con un panno imbevuto di aceto bianco. Dopo aver asciugato perfettamente la lampadina puoi passare alla decorazione vera e propria. In questa fase lascia lasciar volare la tua mente: puoi dipingere le lampadine a tinta unita o ricreare la fantasia che più ti aggrada con i tuoi colori preferiti. L’idea in più? Dopo aver colorato la lampadina, applica in qualche punto la colla (rigorosamente trasparente) e “spolvera” il tutto con un po’ di glitter brillante: l’effetto sull’albero sarà luminosissimo!
ALBERO DI NATALE CON UNA… VECCHIA SCALA! Chi l’ha detto che l’Albero di Natale debba essere per forza un abete? Una vecchia scala in legno debitamente decorata, per esempio, può diventare un perfetto albero di Natale. Ecco come fare: procurati una vecchia scala, le classiche luci natalizie a intermittenza, le palline, del filo di nylon trasparente e una stella cometa tipica della tradizione. Apri la scala e intreccia le luci per tutta la sua altezza, così da rendere luminosa l’intera struttura. A questo punto, servendoti del filo di nylon, appendi le palline ai pioli, facendo in modo che cadano a diverse altezze così da rendere più scenografico l’effetto finale. Il tocco in più? Posiziona in cima alla scala una bella stella cometa ed ecco pronto il tuo albero di Natale fai da te!
CON I CUSCINI! Se desideri un albero di Natale dalle linee morbide, i cuscini sono senza dubbio quello che fa per te. Si tratta di un modo davvero veloce per portare lo spirito natalizio in casa. Di cosa hai bisogno? Di un vaso di medie dimensioni e di una decina di cuscini di diverse grandezze. Ecco come fare: impila i cuscini sul vaso partendo dal più grande e proseguendo con quelli più piccoli. Posiziona i cuscini orientandoli in modo alternato, così da creare un effetto più scenografico. Il tocco finale? Un bel cuscino a forma di stella da posizionare in cima all’albero di Natale… Più morbido che ci sia!
ALBERO DI SALVASPAZIO CON… GOMITOLO DI LANA!
CON LA FRUTTA SECCA
La frutta è un concentrato di vitamine, sali minerali e… Creatività! Per questo Natale utilizzala per dar vita a decorazioni ecologiche ed alternative per il tuo albero. Sono belle da vedere, profumate, economiche e soprattutto eco-friendly! La frutta essiccata, infatti, è molto scenografica quando viene appesa all’albero: le arance, le mele e la cannella sono decorazioni perfette al nostro scopo! Scopriamo come fare. Hai bisogno di un paio di mele, altrettante arance, di alcuni bastoncini di cannella, di qualche rametto di bacche rosse e di un po’ di nastro colorato. Taglia le mele e arance a fettine di circa 2 cm di spessore e falle essiccare in un forno ventilato già caldo, a circa 50/60 gradi per un paio d’ore. Nello svolgere questa operazione, ricorda di tenere lo sportello del forno leggermente aperto. Una volta che le fettine si saranno essiccate, lasciale raffreddare e poi decorale: con un coltello fai un piccolo buco su ciascuna fettina e inserisci il nastrino colorato, al quale potrai legare o un bastoncino di cannella o un rametto con le bacche rosse. Le tue decorazioni sono pronte per essere appese! L’idea in più? Passa le tue decorazioni dello zucchero bianco per ottenere un effetto ancor più scenografico.
Hai poco spazio in casa e non sai dove mettere l’albero di Natale? Crealo bidimensionale... Su un muro! Ti servono una trentina di ganci adesivi da parete in plastica trasparente, un gomitolo di lana verde, delle mollette, e delle palline in feltro colorato. Ecco come procedere: con una matita e un righello tratteggia sulla parete la forma di un un grande triangolo isoscele, con la base molto più stretta rispetto ai restanti due lati. A questo punto posiziona i ganci adesivi lungo la linea tratteggiata e aggancia il filo colorato a ciascun supporto, andando così a creare il bordo esterno del triangolo. A questo punto non ti resta che creare gli intrecci interni: parti dall’alto e, proseguendo verso il basso, stendi il filo agganciandolo da destra a sinistra. Una volta giunta alla base del triangolo, ripeti l’operazione dal basso verso l’alto. Il tuo albero è pronto! Non ti resta che decorarlo con le palline colorate di feltro, che aggancerai ai fili con delle semplici mollette da bucato. L’idea in più? Ritaglia una stella da un cartoncino dorato e posizionala in cima al triangolo!
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ADESSO
CUCINA PERSONAGGI CREATIVA
Pancake,
delizia americana Un piatto tipico degli Stati Uniti, che potrete preparare facilmente anche a casa...
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i scrive pancake, si legge colazione all’americana. Serviti con sciroppo d’acero, miele o marmellata, possono essere preparati anche in versione salata, accompagnati da burro, uova e bacon. Per fare queste frittelle molto spesse bastano pochi ingredienti: burro, farina, latticello (ma dalle nostre parti va benissimo anche il latte), zucchero, uova e bicarbonato di sodio (o semplice lievito). Non mancano le varianti, che prevedono l’aggiunta di spezie o aromi, come vaniglia o cannella. A seconda del luogo in cui vengono preparati, i pancake hanno forme e nomi diversi. In Francia sono le tipiche crêpe, più sottili, mentre in Australia e Nuova Zelanda, si chiamano pikelets e vengono serviti con panna e marmellata o solo con il burro. E mentre in Scozia sono considerati dei dessert, nei Paesi Bassi vengono consumati a colazione, mentre in Russia, dove si conoscono con il nome di blini, sono salati e si servono con sopra il caviale.
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PANCAKE ISTANTANEI Nel 1889 la Pearl Milling Company lanciò il primo preparato pronto per pancake dal nome “Aunt Jemima” (Zia Jemima). L’anno dopo, al prodotto fu associato il volto della prima testimonial, Nancy Green. Il successo del mix istantaneo fu talmente grande che l’azienda cambiò il proprio nome in “Aunt Jemima Mills Company” e fu poi comprata dalla The Quaker Oats Company nel 1926. Il preparato si può trovare ancora oggi sugli scaffali della grande distribuzione negli Stati Uniti.
PANCAKE DAY Nei paesi anglosassoni – Stati Uniti, Inghilterra e Irlanda – i pancake si mangiano a Carnevale, e precisamente il Martedì Grasso. Negli Usa si organizzano vere e proprie competizioni all’aperto. I partecipanti devono vincere una gara di corsa con una padella in mano in cui dentro c’è una frittella fredda da far saltare e girare almeno tre volte dalla partenza all’arrivo. Si dice che questa tradizione risalga al XV secolo, quando una donna che stava preparando le tipiche frittelle per la festa si accorse troppo tardi di essere in ritardo per la confessione. Così finì di preparare il dolce lungo la strada con il grembiule ancora annodato in vita.
Ricette a cura di Cookinglaura blog.alice.tv/cookinglaura
PERSONAGGI
ADESSO
PANCAKE AL PROSCIUTTO CRUDO E MIELE
Ingredienti per 4 persone • 125 gr di farina • 1 uovo • 25 gr di zucchero • 1/2 cucchiaino di lievito per dolci • 100 gr di prosciutto crudo • 200 ml di latte • una presa di sale • 50 gr di burro Per guarnire: miele; 4 fette di prosciutto crudo
Le ricette I
pancakes erano la mia colazione preferita negli Stati Uniti, ma anche a casa spesso li preparo quando ho tempo. Queste grosse crespelle sono davvero deliziose con lo sciroppo d’acero, ma a me piacciono molto anche salate, da provare
Per prima cosa preparate i pancake. Mescolate in una ciotola con una frusta a mano l’uovo con tutti gli altri ingredienti ad esclusione del burro. Fate riposare per 10 minuti. Fate sciogliere una noce di burro in una piccola padella antiaderente e versateci il composto a cucchiaiate. Fate cuocere per circa 1 minuto, poi girate con l’aiuto di una spatola e terminate la cottura sull’altro lato per circa 30 secondi. Ungete sempre la padella con una noce di burro tra una frittella e l’altra. Mettete da parte i pancake a mano a mano che li cuocete e teneteli al caldo. Terminata la pastella, nella stessa padella fate cuocere le fette di prosciutto crudo tagliate a pezzi finché non diventano croccanti. Nel piatto alternate pancake e prosciutto croccante, poi irrorate con abbondante miele e spolverizzate con poco zucchero a velo.
come aperitivo insieme a salumi, formaggi e verdure, o con abbinamenti più audaci, come quello che vi propongo oggi: prosciutto crudo e miele. Non storcete il naso, sono sapori che si sposano benissimo! E sapranno convertire anche i palati più tradizionalisti.
PANCAKE VERDI INTEGRALI CON FORMAGGIO DI CAPRA E ZUCCA SALTATA Ingredienti per 4 persone • 200 gr di farina integrale • 2 uova • 50 gr di spinaci freschi • 1 cipollotto fresco • 200 ml di latte • ½ bustina di lievito per torte salate • 50 gr di burro • Sale
PER GUARNIRE • 300 gr di zucca • ½ piccola cipolla • olio evo • sale, pepe • 200 gr di formaggio morbido di capra
Per i pancake, frullate nel mixer a lame (o con quello a immersione) le uova, la farina, gli spinaci crudi ben lavati, il cipollotto, il latte, il lievito, sale e pepe. Fate riposare 10 minuti. Ungete di burro una padella antiaderente e cuocete il composto a cucchiaiate 1 minuto per parte, girandolo una sola volta. Tenete i pancake al caldo. Nella stessa padella saltate la zucca a piccoli cubetti con la cipolla tritata e 3 cucchiai di olio. Tenete il fuoco non troppo alto e mescolate in continuazione, aggiungendo, se necessario, ½ tazzina di acqua. Cuocete in questo modo la zucca per 10 minuti circa, dovrà risultare asciutta e un po’ sfatta. Servite i pancake come aperitivo, dopo averli guarniti con un cucchiaio di zucca e una fettina di formaggio morbido. Passate in forno caldo per 3 minuti, giusto per far ammorbidire il formaggio.
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ADESSO
L’ECOSOSTENIBILITÀ CHE PREMIA TE Sconti a chi svolge azioni ecosostenibili: è Ecopunti di Achab Group, un sistema che permette di creare un circolo virtuoso tra difesa dell’ambiente e risparmio. Scopriamo come funziona di Stefano Padoan - foto Rimini Fiera
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ifendere l’ambiente non è mai stato così vantaggioso: a Ecomondo, evento che si è attenuto lo scorso novembre alla Fiera di Rimini, Achab Group ha presentato Ecopunti, iniziativa che punta a stimolare i comportamenti virtuosi dei cittadini in fatto di ecosostenibilità. Meglio ti comporti, più ti premio. È questo, in sintesi, lo scopo del progetto ambientale, che permette alle persone, in base all’azione intrapresa, di accumulare “ecopunti” per poter accedere a speciali “ecosconti”, da spendere nelle attività commerciali locali che aderiscono all’iniziativa.
sono tutte buone pratiche ecologiche che il sistema traccia, per poi assegnare gli ecopunti che vengono caricati sul codice fiscale del cittadino. E ogni 200 punti accumulati, il meccanismo genera un “ecosconto” del valore di 3 euro, da spendere in tutti gli esercizi convenzionati. Il tracciamento avviene grazie alla EcoSmartBox, un dispositivo che si collega ad internet con porte wifi e bluetooth, si connette ad un lettore di codici a barre senza filo e carica sul codice fiscale del cittadino i punti maturati grazie alle azioni svolte. Gli esercenti, invece, con questo apparecchio possono leggere direttamente il codice fiscale del cliente, riconoscerlo Così fare la raccolta differenziata e il come utente iscritto al circuito, scaricacompostaggio domestico, usare il tra- re i punti dalla banca dati del sistema e sporto pubblico o guidare un’auto ibrida concedere al cliente lo sconto previsto.
Presidente Rimini Fiera SpaLorenzo Cagnoni
Ecopunti è già attivo in Veneto e nelle Marche, dove è stato adottato dalle amministrazioni locali come strumento per diffondere sempre più capillarmente nei cittadini l’attenzione all’ambiente, ma anche per sostenere l’economia del territorio. Da luglio 2014 in undici comuni della provincia di Venezia sono già 95.000 gli abitanti coinvolti, di cui 8.570 hanno accumulato un totale di 4.135.600 punti. Ad Ascoli Piceno invece il programma è presente dal 2013 e le persone che hanno tracciato i propri comportamenti virtuosi sono 4.306, accumulando quasi 3 milioni di ecopunti. Inizi incoraggianti per un sistema che, a conti fatti, permette ad ogni singola persona di risparmiare potenzialmente fino a 80 euro all’anno.
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GENITORI E FIGLI
FATE I REGALI GIUSTI
di Federico Crisalidi PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
È tempo di letterine a Babbo Natale, di trepidante attesa e di tanti doni sotto l’albero. Ma quanti di questi verranno dimenticati il giorno dopo?
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l Natale è ormai alle porte e, come ogni anno, le famiglie sono impegnate ad organizzare le feste ma, soprattutto, a scegliere i regali per i loro bambini. I genitori moderni hanno la tendenza a conformarsi al significato “consumistico” del Natale, ad accontentare i desideri dei loro figli, desideri tra l’altro dettati in gran parte dagli spot pubblicitari, piuttosto che insegnare il significato simbolico del donare e ricevere doni, aspetto basilare nel processo educativo ed evolutivo dell’infanzia. È davvero necessario che i bambini ricevano una così grande quantità di regali? La nostra società, figlia del consumismo, ci
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induce a credere che amare i figli significhi riempirli di oggetti o soddisfare ogni loro desiderio. In realtà, i bambini si stancano velocemente dei loro giocattoli perché altrettanto velocemente cambiano i loro gusti, crescono in fretta e ogni giorno sono incuriositi da cose nuove. Tanti regali impoveriscono inoltre il valore psicologico del desiderare: se permettiamo a nostro figlio di aspettare prima di avere qualcosa gli insegniamo a desiderare quell’oggetto, a tollerare la frustrazione dell’attesa, a controllare i suoi bisogni, ad attribuire un valore alle cose e ai soldi spesi per averle. Troppi regali fanno credere al bambino che riceverne sia dovuto, il regalo
perde il suo carattere di “occasionalità” e perde il suo valore psicologico profondo. Ecco allora che il Natale può diventare l’occasione per insegnare a nostro figlio che un regalo è un dono, è un simbolo con cui il genitore desidera renderlo felice, è un gesto di attenzione nei suoi confronti. Il bambino apprende anche l’importanza della gratitudine e della generosità: apprezzando i regali ricevuti desidererà farne a sua volta, apprezzerà il Natale come momento di scambio di doni e come segno di affetto. E poi il regalo porta con sé un altro bellissimo messaggio da far scoprire al vostro bambino: gli dice “voglio giocare con te”.
CONSIGLI PER SCEGLIERE I REGALI Aiutate vostro figlio a scrivere la letterina a Babbo Natale. Vi aiuterà a capire quali sono i suoi desideri e le sue passioni del momento. Potrete condividerli con lui, esplorando così il suo mondo interno e il suo immaginario: è importante seguire le sue inclinazioni anche nella scelta dei regali. Scegliete regali adatti all’età del bambino. Il gioco è la principale attività del bambino nella prima infanzia e crea le basi per uno sviluppo psico-emotivo equilibrato. I giocattoli rappresentano
dei mezzi attraverso i quali conoscere il mondo e per questo devono essere adatti alla fase di sviluppo che sta vivendo. Genitori, non dimenticate che giocare è una cosa seria! Prediligete regali che stimolino lo sviluppo del bambino. Optate per giochi che stimolino l’apprendimento, ad esempio un bel libro, la crescita fisica, come una bicicletta, che coinvolgano l’intera famiglia, come ad esempio un gioco di società, che stimolino la creatività, come le costruzioni.
PSICO
ADESSO
DONNE VITTIME Il termine femminicidio raccoglie l’insieme delle azioni violente compiute ai danni delle donne; proviamo a capire le motivazioni alla base di questi folli gesti e se esiste un modo per prevenirli
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ungi dal voler trovare una giustificazione del motivo per il quale tali azioni vengono compiute, analizzare però le cause sottostanti le logiche di pensiero che conducono ad un femminicidio può essere utile sia per meglio comprendere l’evento in sé, sia per individuare quali possono essere i campanelli di allarme di una situazione a rischio ed elaborare strategie per evitarne il compimento. Il femminicidio è un’azione violenta perpetrata ai danni di una donna; per azione violenta non si intende solo un atto fisico, poiché la violenza può essere sia fisica, sia sessuale, sia psicologica. L’agito in sé, il passaggio all’atto con una traduzione della violenza sul piano fisico, è la fase più eclatante e che compare nei fatti di cronaca, ma ciò non toglie che anche vessazioni sul piano psicologico siano veri e propri abusi, perpetrati nel silenzio e per lungo tempo. L’aggressività fa parte dell’animo umano, è una pulsione naturale che, se gestita nella maniera corretta, può essere utile per l’individuo; la grinta deriva dall’aggressività, essere volitivi e voler perseguire i propri scopi significa avere una carica aggressiva ben incanalata verso un obiettivo, secondo una logica costruttiva. Quando ciò non avviene, quando cioè l’aggressività non è elaborata, è priva di un obiettivo e non conosce le proprie ragioni, diventa distruttiva. Gli agiti violenti, gli abusi, sono un modo perverso
di gestire l’ aggressività per sottomettere un altro, per dimostrargli la propria debolezza e vulnerabilità. Di contro chi compie tale perversione, percepisce una sorta di vissuto di potenza dettato dalla sottomissione dell’altro. Da dove deriva tale modo errato di gestire la propria aggressività? Fondamentale è il rapporto e la percezione che si ha dell’altro: il bisogno di distruggere un’altra persona, di sottometterla in tale modo, dipende da una logica affettiva completamente sbagliata, connessa ad esperienze pregresse. Gli studi a riguardo evidenziano quanto sia alta la correlazione tra violenze subite durante l’infanzia e messe in atto durante l’età adulta: un bambino che assiste regolarmente ad abusi da parte del padre nei confronti della madre, rischia di imparare che quello è il modo corretto di relazionarsi con la propria compagna, dando così un’accezione transgenerazionale alla violenza nei confronti delle donne, come se, cioè, fosse un eredità tramandata di generazione in generazione.
di Silvia Coldesina PSICOLOGA
Dal canto loro molte donne faticano a prendere le distanze dalle relazioni violente; anch’esse abituate a questo tipo di modalità relazionale, accettano passivamente, quasi persuase che quella sia l’unica forma di amore che meritano. Alla base di entrambi questi comportamenti vi è un profondo timore dell’abbandono. Da un lato gli uomini violenti non possono tollerare l’abbandono della loro donna, oggetto d’amore e di possesso, simbolo di un legame primario del passato probabilmente non soddisfacente, fonte della sicurezza del proprio essere; senza la donna questi uomini provano dei vissuti depressivi e di svalutazione così profondi da non riuscire a tollerarli che si traducono poi in agiti violenti contro la causa di quella sofferenza. Dall’altro lato le donne faticano a tollerare di abbandonare il loro carnefice, sia perché abituate a tale modalità, sia per il barlume di speranza di riuscire in qualche modo a cambiare l’uomo.
RICONOSCERE I SEGNALI È importante che le donne riconoscano i segnali di rischio: scoppi d’ira, reazioni violente, insulti, sono segnali di una relazione impari, in cui manca il rispetto per l’altro che è la base fondamentale per ogni rapporto. Tutto l’amore di una donna non basta a cambiare un uomo violento; le donne devono svestirsi dei panni di crocerossine e aumentare l’amore e la stima verso loro stesse, in quanto persone degne di essere amate nel modo adeguato ©ho visto nina volare
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ADESSO
VACCINI E AUTISMO NESSUNA CONNESSIONE
SALUTE
Oramai tutti gli studi smentiscono la celebre ricerca pubblicata nel 1998 dal discusso medico Andrew Wakefield. Eppure molti genitori non si fidano, sottovalutando soprattutto i pericoli del morbillo
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opo l’arrivo in casa del bebè, tra latte materno e artificiale, svezzamento e primi passi, arriva anche il dilemma dei vaccini. Lo faccio o non lo faccio? La domanda, ovviamente, non si pone per quelli obbligatori ma per quelli facoltativi. In particolare per l’Mpr, contro morbillo, parotite (orecchioni) e rosolia: la voce ricorrente è quella di una possibile correlazione tra questo vaccino e l’autismo. Una connessione, diciamolo subito, smentita da tutte le ricerche mediche. LA BOMBA DEL ‘98 A parlarne per la prima volta fu, nel 1998, la rivista medica inglese The Lancet, la più prestigiosa al mondo. In un articolo, il medico britannico Andrew Wakefield sosteneva che il vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia fosse causa di infezioni intestinali a loro volta legate all’autismo. Fu una bomba.
di Fabio Quinto
Ricercatori di tutto il mondo studiarono la presunta correlazione segnalata da Wakefield, smentendola in ogni maniera. L’Istituto di medicina americano (Iom), in particolare, commissionò nel 2004 una colossale operazione revisione degli studi clinici ed epidemiologici disponibili sul nesso tra vaccini e autismo, effettuata da un gruppo indipendente di esperti negli Stati Uniti. La conclusione è stata che non esiste alcuna prova di un nesso tra i vaccini e l’autismo. E THE LANCET FA RETROMARCIA «È ormai chiaro che diversi punti del lavoro del 1998 di Wakefield sono scorretti», ha ammesso la rivista scientifica nel 2010. Una commissione disciplinare del General medical council britannica ha addirittura affermato che Wakefield presentò la sua ricerca in modo «irre-
sponsabile e disonesto» e che avrebbe «rovinato la reputazione» della professione medica con uno studio «fasullo», pieno di dati deliberatamente falsificati. Wakefiled è stato radiato dall’ordine dei medici. Questo, però, non ha scoraggiato i sostenitori di Wakefield e i complottisti, che hanno determinato in Inghilterra un crollo delle vaccinazioni e, tra il 2007 e il 2008, una conseguente impennata del 70% dei casi di morbillo. BIMBI IN PERICOLO Ma cosa si rischia se non si decide di vaccinare il bimbo con l’Mpr? Il morbillo può avere delle complicanze, tanto più frequenti e gravi quanto più piccolo è il bambino. Come otite media, laringite, broncopolmonite, convulsioni, encefalite. Per la rosolia il rischio maggiore è quello di danni e malformazioni al feto nelle donne in gravidanza. Gli orecchioni, infine, possono comportare danni permanenti agli organi genitali durante l’adolescenza.
QUELLE MORTI SOSPETTE Che i vaccini siano dei “sorvegliati speciali” lo dimostrano anche le morti sospette verificatesi in Italia a partire dalla fine di novembre, subito dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale. «Ogni giorno muoiono 800 anziani che si sono vaccinati per l’influenza, ma non c’è alcuna correlazione tra il vaccino e i decessi», spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg). Eppure la notizia ha provocato un rapido e pericoloso crollo delle vaccinazioni.
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AMICI ANIMALI
STERILIZZARE IL GATTO, SI O NO?
ADESSO
La scelta di sterilizzare il micio non soltanto assicura una vita più tranquilla all’animale, ma comporta anche una serie di benefici per la sua salute
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hiunque viva con un gatto, prima o poi ha dovuto fare in conti con una decisione importante: devo fare sterilizzare il mio amico a quattro zampe oppure no? Al solo sentir parlare di sterilizzazione e castrazione chirurgica molte persone vengono assalite dai dubbi: non si tratta di un atto crudele privare il proprio micio della sua virilità o, nel caso di una femmina, della possibilità di procreare? Con questo tipo di intervento il gatto ingrasserà, cambierà carattere e perderà il suo istinto da cacciatore?
UN ATTO DI RISPETTO E D’AMORE
Sterilizzare una gatta rappresenta una scelta giusta se si vogliono evitare gra-
di Marta Cerizzi
vidanze indesiderate, contribuendo così a limitare il fenomeno del randagismo. Una gatta può arrivare persino a partorire un massimo di 8 cuccioli e tenendo conto che in un anno può avere due o al massimo tre gravidanze, ne consegue che una sola femmina, nell’arco di dodici mesi, darà alla luce decine e decine di cuccioli che difficilmente troveranno una sistemazione finendo così con l’essere abbandonati.
EFFETTI BENEFICI
La castrazione di un gatto, cioè l’asportazione chirurgica dei testicoli, può essere eseguita a qualsiasi età anche se tendenzialmente viene praticata quando il micio ha circa 6 mesi, prima che rag-
giunga la maturità sessuale e con essa tutta una serie di comportamenti negativi. Il gatto, non andando più in calore, eviterà di uscire di casa per cercare le femmine con cui accoppiarsi e quindi non rischierà di subire ferite o traumi partecipando a combattimenti violenti con altri gatti. Inoltre l’abitudine a marcare il territorio con l’urina, caratterizzata da un odore intenso e particolarmente sgradevole perché ricca di ormoni, sparirà del tutto.
UNA SALUTE MIGLIORE
Nelle femmine invece la sterilizzazione, che consiste nell’asportazione chirurgica delle ovaie oppure dell’utero e delle ovaie insieme, aiuta a prevenire l’insorgere di infezioni uterine e di tumori mammari soprattutto se eseguita a sei mesi o comunque entro il primo anno di vita. Inoltre la sterilizzazione, impedendo ai gatti di andare in calore e di conseguenza di accoppiarsi, limita la possibilità che contraggano malattie infettive trasmissibili sessualmente come la leucemia felina (FeLV) e l’immunodeficienza felina (FIV).
ZERO CONSEGUENZE La sterilizzazione non determina alcuna modifica nel temperamento e nella personalità del gatto e non comporta neppure un aumento di peso se viene seguita un’alimentazione equilibrata e l’animale viene mantenuto attivo attraverso il movimento e il gioco.
PREPARAZIONE E CONVALESCENZA Per preparare il gatto all’intervento di sterilizzazione, che si effettua in anestesia generale, occorre tenerlo a digiuno per dodici ore. Gli effetti dell’anestesia durano di solito 24 ore e basterà aspettare qualche giorno perché il gatto si ristabilisca completamente.
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POLLICE FAI DA TE VERDE
ROSSO D’INVERNO CON IL CORBEZZOLO
di Alice Dutto
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UNA PIANTA SEMPLICE DA GESTIRE, ANCHE QUANDO LE TEMPERATURE SI ABBASSANO
er avere un balcone colorato anche d’inverno provate a coltivare una bella pianta di corbezzolo. Potrete collocare il vaso sul vostro balcone e godervi la sua fioritura bianco-rosata, tra settembre e novembre, e poi i suoi frutti gustosi e colorati: dal giallo al rosso intenso.
LE PRIME CURE
La soluzione migliore è quella di acquistare in primavera una piantina già pronta. La semina del corbezzolo, infatti, impiega molto tempo, e la moltiplicazione per talea è molto difficoltosa perché richiede condizioni specifiche di temperatura e tipologia di terreno. Preparate per l’Arbutus unedo, questo è il suo nome in botanica, un vaso di circa 60 centimetri pieno di terriccio neutro, leggermente acido, arricchito con del concime naturale. Aggiungete delle palline di argilla espansa o del ghiaietto per migliorare il drenaggio ed evitare ristagni di acqua. Infine, se la pianta è giovane, è bene eseguire una buona pacciamatura per proteggere la pianta dalle gelate. Per quanto riguarda l’esposizione, mettete il vaso in un luogo aperto e assolato, ma protetto dai venti freddi.
IL MANTENIMENTO
Una volta che la pianta si è ben adattata al vostro balcone, non è necessario concimarla ulteriormente. Sebbene resista bene alle basse temperature (può sopportare anche -15°C), nel primo anno di vita sarà necessario rinnovare la pacciamatura per proteggere le radici. D’estate, invece, annaffiatela con più frequenza. Una volta all’anno, dopo i quattro anni d’età, andrà potata. Quando vedrete che la pianta perderà energia e le radici usciranno dal foro sul fondo, allora sarà arrivato il momento di rinvasarla in un contenitore più grande.
MARMELLATA DI CORBEZZOLO: LA RICETTA Lavate accuratamente 1 kg di corbezzoli maturi, sistemateli in una pentola e versateci dentro l’acqua fin tanto da coprirli. Portate a ebollizione e lasciate sul fuoco per 20 minuti. Dopo aggiungete 300 grammi di zucchero e il succo di un limone, la buccia di una mela – che avrete precedentemente lavato e tagliato – e una spolverata di zenzero fresco. Riportate a bollore e fate cuocere finché la confettura non diventa densa. Sterilizzate i barattoli e poi versateci dentro la marmellata per conservarla fino a che non avrete voglia di gustarla.
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CASA DOLCE CASA
CALDO CAMINETTO
SOLUZIONI DALLE FORME E DAI COLORI DIVERSI: TROVATE LA PIÙ ADATTA AD ARRICCHIRE L’AMBIENTE CHE AVETE SCELTO DI ABBELLIRE E RISCALDARE
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uando fuori fa freddo non c’è niente di meglio che rimanere in casa e godersi il calore del camino. Un oggetto funzionale, ma anche un elemento d’arredo in grado di rendere ancora più accogliente il vostro soggiorno o anche la camera da letto.
DOVE METTERLO
Di sicuro, il luogo più classico dove installare un caminetto è il soggiorno. In questo modo, diventerà il punto centrale della stanza attorno a cui si raccoglierà tutta la famiglia. Oltre alla sala, un altro ambiente tipico dove posizionarlo è la cucina o, per i più romantici, la camera da letto.
I MODELLI
Ci sono quelli rustici, con rifiniture di legno e pietra, o quelli modernissimi di design con la televisione incorporata. La vostra scelta dovrà essere orientata a seconda dello stile di casa. In un ambiente rustico, mettete un caminetto classico dai colori caldi, come il marrone o il rosso. Se, invece, l’arredamento è minimal, optate per un prodotto moderno. Infine, se non avete una parete dove installarlo, sceglietene uno di quelli sospesi, che si attaccano direttamente al soffitto.
L’ARREDAMENTO
Posizionate poltrone e sofà attorno al caminetto con un tavolino basso in mezzo, a distanza di sicurezza dal fuoco, per creare un piccolo angolo intimo e raccolto. I divani sceglieteli di tessuto facilmente lavabile e di colore scuro, in modo da evitare di rovinarli. Se lo stile è moderno, preferite un camino tecnologico e dei mobili laccati dalle linee definite. Per dare più risalto al vostro
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di Alice Dutto
camino, disponete qualche quadro intorno a esso o un televisore a schermo piatto sopra il bordo.
GLI ATTREZZI GIUSTI Accanto al focolare non può mancare il set di attrezzi completo per la pulizia e la manutenzione del fuoco in sicurezza. Gli strumenti di base, appesi a un porta oggetti, sono quattro: scopetta, paletta, molle e attizzatoio. In aggiunta, c’è anche il soffietto, che serve per soffiare sulle braci e ravvivare la fiamma. C’è poi il parascintille che, oltre a essere un elemento decorativo, proteggerà i mobili dalle braci. Gli alari, di ferro battuto o ghisa, sostengono i grossi ceppi di legna facilitandone la combustione. Infine, potete comprare anche una cesta di vimini o in ferro battuto per tenere i ceppi a portata di mano.
OROSCOPO dall’11 al 17 dicembre
dal 21/3 al 20/4 Non avete ancora avuto tempo per dedicarvi a tutti i regali di Natale? Quest’anno potreste essere un po’ più tecnologiche del solito e azzardare qualche acquisto on line. Risparmierete tempo, nervosismo e denaro.
ARIETE
Soldi: 4 Amore:2 Salute:1
Soldi:3 Amore:4 Salute:4 dal 21/5 al 21/6 Natale con i tuoi? Non è detto. Per voi Gemelli, amanti dei viaggi e dell’avventura, un po’ di aria fresca è quasi una necessità. Quindi cogliete l’occasione delle ferie natalizie per un giretto vicino o lontano. Rigorosamente in buona compagnia.
GEMELLI Soldi: 4 Amore:4 Salute:4 dal 23/7 al 22/8 Chi l’ha detto che i regali si debbano fare solo agli altri? Il Natale può essere un’occasione per volere più bene anche a se stessi. E allora concedetevi uno sfizio, una coccola, qualcosa che avete sempre desiderato ma rimandato. Vedrete come vi sentirete bene, dopo.
LEONE Soldi: 4 Amore:3 Salute:2 dal 23/9 al 22/10 Si avvicinano le feste e voi, grandi amanti della famiglia, già sguazzate nell’atmosfera calda e accogliente del caminetto acceso e dei bambini che scorrazzano per casa. Quest’anno assolutamente nulla potrà scalfire il vostro marmoreo buon umore. Tutti ne gioveranno.
BILANCIA MILLA JOVOVICH 17-12-1975
Soldi: 3 Amore:5 Salute:3
dal 22/11 al 20/12 Vi viene richiesta una prova di fantasia: al lavoro il capo vuole che vi facciate venire un’idea brillante. Il vostro fidanzato/a pretenderà una sorpresa super come regalo di Natale. Vostra mamma chiede un’ideona per il pranzo del 25. Niente panico, ragazzi. Inventatevi qualcosa, basta che sia qualcosa e ne uscirete alla grande
©Georges Biard
dal 21/4 al 20/5 Quest’anno il Natale è arrivato davvero presto e siete già nel panico per gli acquisti che, come sempre, vi vedono brancolare nel buio. Bhe, anche se per voi non sono così fondamentali, ricordate che per qualcuno a voi caro un regalo è un gesto di attenzione. Quindi metteteci la zucca.
SAGITTARIO Soldi: 2 Amore:4 Salute:5 dal 20/1 al 18/2
TORO
dal 22/6 al 22/7 Nelle ultime settimane lo stress è alle stelle e non potete concedervelo: il vostro fegato grida vendetta! E allora fate un bell’esercizio: programmate momenti felici per il futuro prossimo. Un week end con le amiche, una fuga di coppia, un concerto o una semplice passeggiata nella natura. Il solo pensiero vi farà bene. E il fegato ringrazierà.
Soldi:3 Amore:4 Salute:1
CANCRO
dal 23/8 al 22/9 Sono le ultime settimane dell’anno. È tempo di bilanci e riflessioni. Molte cose, quest’anno, vi hanno causato sofferenza, ma avete anche raccolto soddisfazioni e gioie. E allora, pensate a cosa volete lasciarvi alle spalle e cosa portare con voi nel nuovo anno. Unico obiettivo: serenità.
Soldi:2 Amore:2 Salute:5
VERGINE
dal 23/10 al 21/11 Babbo Natale sarà particolarmente generoso con voi, cari scorpioncini. Queste feste si preannunciano all’insegna del calore familiare e del divertimento con gli amici. Questo tempo farà bene al vostro cuore, un po’ malandato.
Soldi:3 Amore:5 Salute:2
SCORPIONE
dal 21/12 al 19/1 Settimana difficile, c’è una prova in ballo. La tensione è alle stelle, dovete essere al top. E allora aiutatevi come potete: niente ore piccole, niente vizi, concentrazione e, soprattutto, niente panico. Se vi lasciate prendere dall’ansia butterete alle ortiche l’impegno di mesi. Coraggio!
Soldi:4 Amore:3 Salute:3
CAPRICORNO
dal 19/2 al 20/3
L’ironia è sicuramente un pregio, ma c’è un Se c’è una cosa che non vi manca, cari limite da non oltrepassare per non urtare la Pesciolini, è l’intraprendenza. A volte siete sensibilità altrui. Tenete a mente il vecchio detto stupiti voi stessi di quanta creatività e coraggio “lo scherzo è bello finché dura poco”. O anche “il sgorgano fuori dal vostro essere. Tutto molto troppo stroppia”. Insomma, chiaro il concetto? bello. Ma attenzione a non strafare. Là fuori è un mondo duro.
ACQUARIO
Soldi: 1 Amore:1 Salute:4
Soldi:4 Amore:5 Salute:5
PESCI