FEB. N.31
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ISSN 2611-108X
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S/S 2024
FASHION dESIgNErS TrENdS ArT INTErvIEwS rUNwAY COLLECTIONS
hanita.it
Ph. Andrea Artoni
For info: info@badatmath.shop Sales Campaign: 15 FEB - 15 MAR MDC Showroom Via Pier Candido Decembrio, 28 Milano info@matteodelcherico.com Press: Loriga Communication Studio ufficio@marcoloriga.com
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Florania Gimo’s Studio Tondini Noskra
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Borsalino: the hat of hats
26 Sofia Bertolli Balestra 30 Elena Donati 34 Benedetta Boroli
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Show a piece of your heart Millennials rising
78 Red light spells danger 94 The end of the f***ing world 142 Future from a dispotic past
icon ers AEFFE+ S/S 2024
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Es Devlin Mariano Franzetti
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122 Pre-fall 2024 134 F/W 2024/25 > Milan catwalk > Paris catwalk
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Feed amazement by Enrico Martinelli
Talvolta Instagram mi stupisce. Con un leggero movimento del dito si passa da Armani, che sostiene si rischi il ridicolo a seguire troppo le tendenze, alla disperazione dei parenti degli ostaggi israeliani che fanno irruzione nel loro parlamento, per poi tornare all’onirico, a Wim Wenders che propone la bellezza del suo ultimo film, ‘Perfect Days’, in un post in cui i suoi attori sorridono. Sembra aver percepito il tuo spaesamento. È follia riverberarsi in tali contrasti, nuotare fra onde talmente diverse per profondità e intensità, dalla bonaccia allo tsunami? Oppure è semplicemente uno specchio d’acqua in cui osservare le nostre giornate, anch’esse asincrone rispetto a un percorso di senso compiuto? È come sfogliare una rivista in cui si viaggia dall’approfondimento di un fatto che passerà alla storia ai risultati sportivi della domenica. La chiave sembra essere trovare un equilibrio, come mi ha ricordato l’esperienza di adidas e del suo primo negozio aperto in Nigeria: la forza di un brand internazionale trova connessione con il territorio affidandosi alla creatività locale - cercate le foto, l’interpretazione africana delle tre strisce è di grande impatto. Sarà equilibrato questo numero che passa dal puro estro di alcuni designer alle icone della storia della moda, attraversa l’attualità delle sfilate per spingersi verso l’arte e, quindi, gettarsi in riflessioni di stile? A voi questa strana marea. Sometimes Instagram amazes me. With a slight wiggle of the finger you go from Armani, who argues you risk ridicule by following trends too much, to the despair of relatives of Israeli hostages storming their parliament, then back to the dreamy, to Wim Wenders offering the beauty of his latest film, ‘Perfect Days’, in a post in which his actors smile. He seems to have sensed your bewilderment. Is it madness to reverberate in such contrasts, to swim among waves so different in depth and intensity, from becalmed to tsunami? Or is it simply a body of water in which to observe our days, which are also asynchronous with respect to a path of accomplished meaning? It is like flipping through a magazine in which we travel from in-depth coverage of a fact that will go down in history to Sunday’s sports results. The key seems to be finding a balance, as I was reminded by the experience of adidas and its first store opened in Nigeria: the strength of an international brand finds connection with the territory by relying on local creativity - look for the photos, the African interpretation of the three stripes is striking. Will it be balanced this issue that moves from the pure whimsy of some designers to the icons of fashion history, crosses current fashion shows to push into art and, thus, throw in style reflections? To you this strange tide.
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S/S 2024 COVER STORY: Jacket KITON KNT Jumpsuit BA&SH Earring RADÀ
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Photo by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Make-up: Imma Mennuti Hair: Francesco Avolio @WM-Management using BUMBLE AND BUMBLE italia Styling assistant: Vittoria Macrì Photo assistant: Yadier Castro Piedra Model: Edoardo Nardoni @ILoveModel - Milano
EDIZIONI AF SRL Via Ippolito Nievo, 33 - 20145 Milano Tel. +39 02 319121 Fax +39 02 33611619 www.edizioniaf.com info@edizioniaf.com Direttore responsabile Matteo Pasca Direttore editoriale Enrico Martinelli Art director Angelo Lanza Fashion editor Luca Termine Graphic design Michele Alberti Artwork Joe Colosimo Fabio De Felice New York contributor Cecil Servigon Contributors Alberto Toso, Antonio Mercurio, Antonio Musto, Fabio De Felice, Maria Teresa Strippoli, Riccardo Lancia, Vittoria Macrì, Yadier Castro Piedra
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Editorial Erika Alberti, Alessandro Dorio, Sara Meneghetti redazione@edizioniaf.com Digital Domiziana Desantis, Simone Riccardi digital@edizioniaf.com PR & Marketing Mariella Catalano, Mariel Cuba subscription@edizioniaf.com Advertising Filippo Crepaldi, Lucio Luiselli, Stefano Migliavacca adv@edizioniaf.com Operations Massimo Ledda, Elisa Trasi, Andrea Zampieri operations@edizioniaf.com Printing Comgraf - comgraf.it Distributore nazionale: m-dis Foto e illustrazioni Alcune foto sono prese dal web in assenza di copyright. Chi riconosce immagini di sua proprietà lo segnali a AEFFE+. Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Autorizzazione MBPA/LO - NO/114/A.P./2017 ART.1 COMMA1 - LO/MI. Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano al numero 374 in data 3 luglio 1995. © Copyright 1967 - È vietata la riproduzione senza autorizzazione dei testi e delle immagini. Il trattamento dei dati personali dei destinatari di “Idea Pelle” è svolto nel rispetto della Legge 675/96 sulla Privacy. È possibile chiedere la modifica o la cancellazione dei propri dati indirizzando la richiesta a: Edizioni AF S.r.l. sede di Via Ippolito Nievo, 33 - 20145 Milano - Italy ai numeri di fax e di posta elettronica sopraindicati.
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Sofia Bertolli Balestra new Artistic Director of the Maison
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n un contesto che ha radicalmente modificato le dinamiche del settore della moda e del lusso, Balestra si proietta verso il futuro investendo in una guida giovane, in un’ottica di riposizionamento strategico del brand.
Dopo le risposte positive del mercato alle prime due collezioni (AW 2022 e SS 2023), Balestra ha annunciato la nomina di Sofia Bertolli Balestra a nuovo Direttore Artistico della Maison, oltre al nuovo assetto dello storico atelier in una realtà di prêt-à-porter contemporaneo. L’obiettivo è di rendere Balestra un marchio di Lifestyle in grado di coordinare le diverse linee di prodotto oltre l’abbigliamento femminile. Fabiana e Federica Balestra, figlie del fondatore Renato Balestra, mantengono invece le redini della maison nel ruolo di azioniste e rispettivamente AD e Presidente. Fondata nel 1959 a Roma da Renato Balestra, di origine triestina, la maison Balestra è da sempre legata all’esercizio eclettico della creatività, con la moda che si unisce a teatro, cinema, spettacolo, pittura, come testimonia la prima collezione, presentata nel 1961 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Nasce in quegli anni anche il blu brillante, colore signature della Maison, simbolo di un’eleganza fresca e sofisticata. “L’innovazione nasce dalla conoscenza, dalla ricerca, dalla passione per ciò che sarà, ma anche per ciò che è stato. Essere consapevoli del valore della memoria, difenderla e celebrarla, è il solo modo per costruire il futuro su basi solide – afferma con convinzione Sofia Bertolli Balestra -. Un innovatore è un narratore di storie nuove e sorprendenti e io non sfuggo a questa descrizione, anzi credo che mi appartenga fin dall’infanzia, dalle prime volte in cui accompagnavo mia madre Fabiana e mia zia Federica nell’atelier dove Renato disegnava, dietro quel suo grande tavolo bianco, storie meravigliose di bellezza e sapienza. Bisogna conoscere per poter partire su basi nuove”. “Sono entrata nell’azienda di famiglia nel 2010, e da subito mi sono occupata della promozione dell’alta moda sul mercato statunitense, dove ho organizzato e seguito eventi e trunk show. È stato un periodo emozionante, che mi ha permesso di conoscere nuove clienti ma anche di farmi raccontare storie bellissime dalle tante donne che apprezzavano lo stile di Renato da molti anni. Da lì, dalle loro storie, ho capito che l’opera di questo grande couturier meritasse di essere catalogata e preservata. È iniziata così quella che a oggi considero la mia più grande impresa portata a termine: ho ricercato, selezionato, 27
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raccolto e catalogato oltre 40mila fra bozzetti, disegni e foto dell’opera di Renato Balestra”. Nel 2019, questo corpus archivistico è stato riconosciuto dalla Soprintendenza Ministeriale di interesse storico rilevante per la salvaguardia del patrimonio culturale del Paese. Balestra è un nome che ha contribuito alla nascita e alla diffusione della moda italiana nel mondo, e le sue opere sono conservate nei principali musei del costume internazionale. “Nel 2021 è nato Balestra. Un altro marchio, un’altra storia: un prêt-à-porter grintoso, adatto a ogni momento della giornata, pensato per donne che non hanno modo e tempo di cambiarsi più volte al giorno. Il logo è diventato essenziale “Balestra”: solo il cognome, semplice e diretto, tracciato in bianco con un font rigoroso e contemporaneo su fondo blu. Abbiamo presentato la prima collezione nel febbraio del 2022. Un anno dopo, sono il direttore artistico di Balestra”. “Ogni giorno lavoro alle collezioni sempre con la stessa passione ed entusiasmo per la ricerca, la scoperta, l’innovazione. Con il mio team, selezionato fra gli studenti delle migliori accademie italiane, abbiamo identificato fra il Lazio, l’Umbria, la Toscana e l’Emilia Romagna una serie di produttori che ci seguono anche nelle sperimentazioni più ardite, nelle soluzioni più sorprendenti che ci spingono e sostengono a osare sempre di più. È questo il lato dell’artigianalità che rende l’Italia unica nel mondo. Non sottrarsi mai all’opportunità di creare nuova bellezza”. Balestra ha scelto New York per presentare la sua nuova collezione SS24, la città che ha lanciato la Maison nel 1958. “Il mercato americano è stato fondamentale nel successo e quindi nella crescita di Balestra dagli anni ’60 – ha ricordato Sofia Bertolli Balestra -. Presente in più di settanta department stores all’epoca, non potevamo che ripartire da questo mercato tanto appassionato e generoso con noi”. In questa ottica di espansione internazionale, Balestra ha siglato un accordo di distribuzione con The FNA Group diretto da Charlotte Finlay-Notman e Marissa Nesta. La nuova linea strategica prevede anche un’offerta di capi esclusivi per i singoli negozi multibrand che favorirà e promuoverà un’esperienza sartoriale unica per il territorio americano. La nuova collezione Balestra SS24 trae ispirazione da una semidea incantatrice dell’Odissea di Omero, che indossa fiori di ranuncolo e tessuti di luce che esprimono la forza interiore. Non una maga ma una donna cosciente della sua forza che veste con abiti che interpretano ed esprimono la tempra del mito al femminile. “Sono affascinata dalla storia e dai suoi miti. Le donne sono sempre state raccontate dagli uomini. Mi interessava una figura femminile come Circe, 28
narrata in chiave negativa, umanizzarla e renderla finalmente contemporanea” afferma Sofia Bertolli Balestra. In a context that has radically changed the dynamics of the fashion and luxury industry, Balestra is projecting itself into the future by investing in a young guide, with a view to strategically repositioning the brand. After the market’s positive responses to the first two collections (AW 2022 and SS 2023), Balestra announced the appointment of Sofia Bertolli Balestra as the Maison’s new Artistic Director, as well as the new setup of the historic atelier into a contemporary ready-to-wear reality. The goal is to make Balestra a Lifestyle brand capable of coordinating different product lines beyond womenswear. Instead, Fabiana and Federica Balestra, daughters of founder Renato Balestra, retain the reins of the maison in the roles of shareholders and CEO and president, respectively. Founded in 1959 in Rome by Renato Balestra, who was born in Trieste, the Balestra maison has always been linked to the eclectic exercise of creativity, with fashion combining with theater, cinema, entertainment, and painting, as evidenced by the first collection, presented in 1961 at the National Gallery of Modern and Contemporary Art. Brilliant blue, the Maison’s signature color, a symbol of fresh and sophisticated elegance, was also born in those years. “Innovation comes from knowledge, research, and passion for what will be, but also for what has been. Being aware of the value of memory, defending it and celebrating it, is the only way to build the future on solid foundations,” Sofia Bertolli Balestra states with conviction. “An innovator is a teller of new and surprising stories, and I do not escape this description; in fact, I believe it has belonged to me since childhood, from the first times I accompanied my mother Fabiana and my aunt Federica to the atelier where Renato used to draw, behind that big white table of his, wonderful stories of beauty and wisdom. You have to know in order to start on a new foundation.” “I joined the family business in 2010, and immediately became involved in the promotion of high fashion in the U.S. market, where I organized and followed events and trunk shows. It was an exciting time, which allowed me to meet new clients but also to be told beautiful stories by the many women who had appreciated Renato’s style for many years. From there, from their stories, I realized that the work of this great couturier deserved to be catalogued and preserved. Thus began what to this day I consider to be my greatest accomplishment to date: I researched, selected, AEFFE+ S/S 2024
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collected and catalogued over 40 thousand sketches, drawings and photos of Renato Balestra’s work.” In 2019, this archival corpus was recognized by the Ministerial Superintendency as being of significant historical interest for the preservation of the country’s cultural heritage. Balestra is a name that contributed to the birth and spread of Italian fashion around the world, and his works are preserved in major international costume museums. “In 2021, Balestra was born. Another brand, another story: a gritty ready-to-wear, suitable for every moment of the day, designed for women who have no way and time to change several times a day. The logo became essential “Balestra”: just the last name, simple and direct, traced in white with a strict and contemporary font on a blue background. We presented the first collection in February 2022. One year later, I am the artistic director of Balestra.” “Every day I work on the collections always with the same passion and enthusiasm for research, discovery, innovation. With my team, selected among students from the best Italian academies, we have identified among Lazio, Umbria, Tuscany and Emilia Romagna a series of producers who follow us even in the most daring experimentation, in the most surprising solutions that push and support us to dare more and more. This is the side of craftsmanship that makes Italy unique in the world. Never shying away from the opportunity to create new beauty.” Balestra chose New York to present his new SS24 collection, the city that launched the Maison in 1958. “The American market has been fundamental in the success and therefore growth of Balestra since the 1960s,” recalled Sofia Bertolli Balestra. “Present in more than seventy department stores at the time, we could only restart from this market so passionate and generous with us. As part of this AEFFE+ S/S 2024
international expansion, Balestra signed a distribution agreement with The FNA Group headed by Charlotte Finlay-Notman and Marissa Nesta. The new strategic line also includes an exclusive garment offering for individual multibrand stores that will foster and promote a unique sartorial experience for the U.S. territory. The new Balestra SS24 collection draws inspiration from an enchantress demi-goddess from Homer’s Odyssey, who wears buttercup flowers and fabrics of light that express inner strength. Not a sorceress but a woman conscious of her strength who dresses in clothes that interpret and express the temper of myth in the feminine. “I am fascinated by history and its myths. Women have always been told by men. I was interested in a female figure like Circe, narrated in a negative key, humanizing her and finally making her contemporary,” says Sofia Bertolli Balestra. 29
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Elena Donati nature becomes jewelry
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archio di gioielli di lusso fondato a Milano nel 2021 dalla omonima designer, Elena Donati attinge ispirazione per le sue creazioni dalla natura e dalla bellezza femminile, impiegando materiali di alta qualità e tecniche di produzione artigianali. La prima collezione, denominata Never Stop Blooming, ha fatto il suo debutto nel 2021 con il fiore a quattro petali, ben presto diventato icona riconoscibile per il pubblico ed elemento distintivo del brand. Oggi sono disponibili quattro collezioni realizzate in oro 18 e 9 carati, impreziosite da pietre preziose, semipreziose e perle, con aggiunta di materiali innovativi come titanio e pelle. Entriamo nel prezioso mondo di Elena Donati. Come sei arrivata al mondo del design del gioiello? Ho sempre avuto una passione per gli oggetti di design, e crearli è sempre stato un mio vezzo; prima di fondare il mio brand, ho progettato e fatto realizzare degli oggetti di arredamento. È proprio da questa esperienza che è nata l’idea di dedicarmi alla creazione di gioielli. Alcuni dei pezzi che ho introdotto sul mercato sono il risultato diretto di prototipi da me realizzati durante il corso da orafa. Amo i gioielli di Bulgari, Van Cleef e il più moderno Vhernier.
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Quale delle tue creazioni consideri maggiormente iconica? Sicuramente il bracciale di cuoio con il fiore impreziosito da Diamanti, lanciato con la seconda collezione “light me Up”, dove convergono tutti i principi fondamentali del mio brand: un gioiello prezioso, ma pensato per essere indossato nella vita di tutti i giorni; la mia predilezione per il mix di materiali, con l’oro disponibile in diverse tonalità, l’utilizzo di diamanti e il cuoio; tutto arricchito da una scrupolosa attenzione per i dettagli cromatici. Il bracciale è completamente personalizzabile dal cliente, che può scegliere il colore del cuoio tra otto disponibili e il numero di fiori (5, 3, 1). Come alternativa al fiore, è possibile optare per l’iniziale del nome, realizzata in oro e impreziosita da diamanti. Nell’ultima collezione è stato lanciato il fiore di titanio blu, con incastonati diamanti, montato su un bracciale di cuoio fucsia. Quali sono i mercati di riferimento del brand e quale tipo di prodotto è più ricercato? Il brand gode di una posizione di mercato più consolidata all’estero rispetto all’Italia. La clientela internazionale proviene principalmente da Regno Unito, Medio Oriente, Canada e Messico. La diversificazione del mercato è evidente soprattutto nelle preferenze dei consumatori: all’estero, si prediligono gioielli con diamanti e pezzi realizzati in titanio con l’aggiunta di pietre colorate, mentre in Italia l’oro giallo, con o senza pietre, è la scelta predominante. Tra i pezzi più richiesti all’estero spiccano i bracciali di cuoio con fiori di diamanti o con lettere iniziali incastonate di diamanti. I clienti del Medio Oriente mostrano una predilezione per i gioielli con turchese, tanto che sono stati creati pezzi unici per soddisfare le loro specifiche richieste. In Italia, invece, anche dopo tre anni dal lancio della prima collezione, caratterizzata da piccoli oggetti in oro giallo 18 carati, questa rimane la scelta più popolare. I Chevaliers sono particolarmente richiesti nel mercato italiano. Senza dubbio, il mercato apprezza i pezzi unici, poiché le donne amano possedere gioielli artigianali che riflettono al meglio la loro personalità. Come sta cambiando il mondo del gioiello? Il mondo del gioiello è cambiato notevolmente negli anni recenti. La quotazione dell’oro ha giocato un ruolo fondamentale insieme alla consapevolezza dell’impatto ambientale, portando i designer a ricercare nuovi materiali che sopperissero all’elevato costo dell’oro. Il risultato delle ricerca di materiali alternativi ha prodotto design moderni e innovativi. Indubbiamente, i diamanti e i materiali preziosi sono strettaAEFFE+ S/S 2024
mente associati alla bellezza e allo status, esercitando un fascino intramontabile sulle donne. Il mercato dei diamanti e dei materiali preziosi continua a registrare una crescita costante, riflettendo la continua richiesta di articoli di alta gioielleria. Quali trend vedremo emergere e dominare nelle prossime stagioni? Sicuramente l’oro giallo, le perle, sia bianche che nere, orecchini vistosi di dimensioni generose, e i cerchi, che hanno dominato l’estate e continuano a essere protagonisti nelle attuali tendenze. Corallo e turchese incastonati nei gioielli sono sempre presenti nelle collezioni invernali ed estive e cresce l’interesse per i gioielli personalizzati. Tra le nuove tendenze emergono i Cuffs con un’estetica giocosa e colorata, l’utilizzo dell’ametista, delle pietre bianche e del titanio. L’argento, pur essendo un evergreen, si presenta come una tendenza in forte crescita, purché proposto da solo, senza l’aggiunta di pietre, e con una finitura super lucida. Ci descrivi l’ultima collezione? Mix & Match è la nostra ultima collezione. Si tratta di una Limited Edition composta da bracciali e orecchini declinati in un mix di materiali, pietre e colori. Il materiale di base è il titanio, scelto nel suo colore naturale o anodizzato in tonalità differenti. Le creazioni sono impreziosite da turchese, corallo e malachite e le pietre sono illuminate da piccoli diamanti. Quanto conta la sostenibilità per il brand Elena Donati? Tutta la nostra produzione deriva da materie prime certificate ed è prodotta attraverso processi a basso impatto ambientale e umano. Le nostre pietre preziose vengono approvvigionate solo da fornitori con certificazione Kimberley Process Certification Scheme (KPCS), un protocollo internazionale che vincola gli aderenti al raggiungimento di una serie di requisiti di trasparenza, con stretti controlli all’origine per garantire l’immissione in commercio di pietre preziose legali e certificate. Usiamo orafi che sono consapevoli sull’approvvigionamento dei materiali preziosi. A luxury jewelry brand founded in Milan in 2021 by the designer of the same name, Elena Donati draws inspiration for her creations from nature and feminine beauty, employing high-quality materials and handcrafted production techniques. The first collection, called Never Stop Blooming, made its debut in 2021 with the four-petaled flower, which soon became a recognizable icon for the public and a distinctive element of 31
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the brand. Today there are four collections made in 18 and 9 carat gold, embellished with precious, semiprecious stones and pearls, with the addition of innovative materials such as titanium and leather. Let’s enter the precious world of Elena Donati. How did you come to the world of jewelry design? I’ve always had a passion for design objects, and creating them has always been a quirk of mine; before founding my brand, I designed and had furniture objects made. It was from this experience that the idea of devoting myself to jewelry making was born. Some of the pieces I have introduced to the market are the direct result of prototypes I made during my goldsmithing course. I love jewelry by Bulgari, Van Cleef and the more modern Vhernier. Which of your creations do you consider most iconic? Definitely the leather bracelet with the flower embellished with Diamonds, launched with the second “light me Up” collection, where all the fundamental principles of my brand converge: a precious piece of jewelry, but designed to be worn in everyday life; my predilection for the mix of materials, with gold available in different shades, the use of diamonds and leather; all enriched by scrupulous attention to chromatic details. The bracelet is fully customizable by the customer, who can choose the color of the leather from eight available and the number of flowers (5, 3, 1). As an alternative to the flower, it is possible to opt for the initial of the name, made of gold and embellished with diamonds. In the latest collection, a blue titanium flower, set with diamonds, mounted on a fuchsia leather bracelet was launched. What are the brand’s target markets and what type of product is most sought after? The brand enjoys a more established market position abroad than in Italy. International customers come mainly from the United Kingdom, the Middle East, Canada, and Mexico. Market diversification is most evident in consumer preferences: abroad, diamond jewelry and pieces made of titanium with the addition of colored stones are preferred, while in Italy yellow gold, with or without stones, is the predominant choice. Among the most popular pieces abroad are leather bracelets with diamond flowers or diamondset initial letters. Customers in the Middle East show a preference for turquoise jewelry, so much so that unique pieces have been created to meet their specific requests. In Italy, on the other hand, even after three years since the launch of the first collection, featuring small items in 18-karat yellow gold, this remains the most popular choice. Chevaliers are particularly 32
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in demand in the Italian market. Undoubtedly, the market appreciates unique pieces, as women love to own handcrafted jewelry that best reflects their personality. How is the world of jewelry changing? The jewelry world has changed significantly in recent years. The price of gold has played a key role along with awareness of the environmental impact, leading designers to search for new materials to make up for the high cost of gold. The result of the search for alternative materials has produced modern and innovative designs. Undoubtedly, diamonds and precious materials are closely associated with beauty and status, exerting a timeless appeal on women. The market for diamonds and precious materials continues to experience steady growth, reflecting the continued demand for fine jewelry items. What trends will we see emerge and dominate in the coming seasons? Definitely yellow gold, pearls, both white and black, eye-catching earrings of generous size, and hoops, which dominated the summer and continue to be prominent in current trends. Coral and turquoise set in jewelry are ever-present in winter and summer collections, and interest in custom jewelry is growing. New trends include Cuffs with a playful and colorful aesthetic, the use of amethyst, white stones and titanium. Silver, while an evergreen, is emerging as a fast-growing trend, as long as it is offered alone, without the addition of stones, and with a super polished finish. Can you describe the latest collection? Mix & Match is our latest collection. It is a Limited Edition composed of bracelets and earrings declined in a mix of materials, stones and colors. The basic material is titanium, chosen in its natural color or anodized in different shades. The creations are embellished with turquoise, coral and malachite, and the stones are illuminated by small diamonds. How important is sustainability for the Elena Donati brand? All our production comes from certified raw materials and is produced through processes with low environmental and human impact. Our gemstones are sourced only from suppliers with Kimberley Process Certification Scheme (KPCS) certification, an international protocol that binds adherents to achieve a set of transparency requirements, with strict controls at origin to ensure that legal and certified gemstones are placed on the market. We use goldsmiths who are knowledgeable about the sourcing of precious materials. AEFFE+ S/S 2024
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Benedetta Boroli ‘Made in Marche’ excellence
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ualità, attenzione, comfort e portabilità sono gli elementichiave che distinguono le scarpe di Benedetta Boroli, frutto di un’attenta ricerca sulle forme e di una combinazione di materiali tradizionali ed innovativi. Nata a Novara e con un amore incondizionato per lo stile, Benedetta Boroli si trasferisce presto nella capitale della moda, Milano, dove trascorre parte della sua infanzia ideando progetti innovativi che hanno come tema principale le scarpe. Dopo una laurea in Economia e gestione dei beni culturali, studia Design e sviluppo collezione, modellazione e prototipazione presso Ars Sutoria School, per poi maturare un’esperienza professionale lavorando nell’area della Riviera del Brenta, unendo in questo modo le competenze progettuali e tecniche con le sue conoscenze economiche. Cosa ti ha convinto a dedicarti al mondo del design e della moda? In realtà la moda per me è sempre stata li, doveva solo accendersi la scintilla creativa. Dopo alcuni anni di lavoro in televisione con lo scopo di entrare nel business di famiglia, ho capito che non era la mia strada. 34
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A sbloccare la strada per la mia vita è stata una foto di mia nonna, che mi ha fatto ricordare i bellissimi momenti passati da piccola nella sua cabina armadio a fare sfilate. Lei aveva una collezione pazzesca, soprattutto di scarpe. Come nasce una tua collezione? Ogni modello prende vita da una combinazione di passione,creatività e tecnica ed è pensato per una donna elegante e dinamica che vuole sentirsi femminile senza rinunciare al comfort. Mi piace perdermi nella ricerca di materiali nuovi e innovativi e dedicare tempo allo studio attento delle forme, colori e stile. È qui che nascono le mie creazioni. Qual è l’attuale situazione del mercato e quali prodotti sono più ricercati? Se da un lato è vero che il mercato del fashion è saturo, è altrettanto vero che i brand emergenti stanno riuscendo a ritagliarsi una fetta di mercato sempre piú ampia. I nuovi compratori hanno un interesse sempre maggiore per artigianalità, unicità e made in italy, cosa che ci é stata confermata dall’apprezzamento del nostro marchio all’estero, in particolare nei paesi arabi, americani e asiatici. In quali mercati è distribuito il brand? Il brand Benedetta Boroli è da sempre focalizzato sull’e-commerce, con mercati di riferimento i paesi europei e gli Emirati Arabi, ma ci stiamo progressivamente riaprendo al wholesale, unitamente a pop up in giro per il mondo, in città come Los Angeles, New York, Milano, Doha. Personalmente credo sia la strada più efficace per far conoscere il brand e per ottimizzare tempo e magazzino, oltre a dare l’opportunità di testare il mercato. AEFFE+ S/S 2024
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Per il marchio e per me la sostenibilità è molto importante, e nel nostro piccolo cerchiamo di fare del nostro meglio, sia per quanto riguarda il processo produttivo dei nostri prodotti, sia per esempio nel packaging certificato. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo lanciato una capsule dal tema “zero waste”, dove gli scarti di pellami utilizzati nelle tomaie li abbiamo fatti rivivere attraverso la realizzazione delle solette di alcuni modelli, creando così anche dei pezzi unici. Se oggi dovessi uscire a fare shopping, in quale negozio andresti e cosa acquisteresti? Amo comprare online, raramente vado a fare shopping in negozi fisici. Mi piace la sensazione di aprire un pacchetto ben fatto e provarlo a casa, vedere con cosa impreziosirlo pescando direttamente dal mio armadio. Qual è il designer che ti ha maggiormente colpita in passerella? In questo periodo mi ha colpito molto Jacquemus. Ho avuto modo di conoscere Simon, ed oltre ad essere una persona squisita, è all’avanguardia sia sul design, che sulla comunicazione. Tra gli stilisti del passato ho sempre amato Gucci ai tempi Tom Ford. Quale delle tue creazioni consideri iconica del brand? Sicuramente il sandalo Coco, uno dei miei best seller, la cui idea è nata da una chiacchierata con una mia amica che mi raccontava il suo disagio nel mostrare le dita dei piedi, tanto da non aver mai comprato sandali o scarpe aperte. Questa confessione mi ha fatto riflettere su come ogni donna possa avere necessità diverse. il modello Coco è aperto sulla punta, ma con una scollatura molto alta. Si tratta di un modello che negli Emirati Arabi ha spopolato! Quali sono i trend che vedremo emergere e dominare nelle prossime stagioni? Il mio drop estivo sarà caratterizzato da linee geometriche e focalizzato sulla “cura del piede”. Dettagli e tips graviteranno, infatti, intorno alla comodità, senza rinunciare alla bellezza, con solette imbottite ma di design, punte quadrate e modelli facili da indossare e portare tutto il giorno. Parlando della più recente collezione, ultimamente sento spesso la parola “newtro”, che significa prodotto contemporaneo ispirato al vintage. Penso che il mio prodotto possa essere definito tale. Quanto conta la sostenibilità per il marchio? 36
Quale luogo, musica, personaggio, un film ecc è stata fonte di ispirazione per le tue scelte di moda? L’anno scorso mi sono innamorata della Corea, di Seoul e del suo lifestyle. Credo che mi influenzerà molto nelle mie scelte stile future. Se dovessi affrontare una crisi creativa, da chi o dove andresti per superarla? Di crisi creative ne ho avute e sicuramente ne avrò ancora. Quello che si può fare è accettarle e abbracciarle, passarci attraverso con consapevolezza e magari con un occhio più attento a quello che ci circonda, che viviamo, che vediamo. Anche solo un cielo azzurro mentre si passeggia può fare la differenza nel ritrovare l’ispirazione. Quality, attention, comfort and wearability are the key elements that distinguish Benedetta Boroli’s shoes, which are the result of careful research on shapes and a combination of traditional and innovative materials. Born in Novara and with an unconditional love for style, Benedetta Boroli soon moved to the fashion capital, Milan, where she spent part of her childhood devising innovative projects whose main theme was shoes. After a degree in Economics and Cultural Heritage Management, she studied Design and Collection Development, Modeling and Prototyping at Ars Sutoria School, and AEFFE+ S/S 2024
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then gained professional experience working in the Riviera del Brenta area, thus combining design and technical skills with her economic knowledge. What convinced you to dedicate yourself to the world of design and fashion? After a few years of working in television with the aim of entering the family business, I realized that it was not my path. What unlocked the path for my life was a picture of my grandmother, which made me remember the wonderful times I spent as a child in her walk-in closet doing fashion shows. She had a crazy collection, especially of shoes. How does one of your collections come to life? Each model comes to life from a combination of passion,creativity and technique and is designed for an elegant and dynamic woman who wants to feel feminine without sacrificing comfort. I like to get lost in the search for new and innovative materials and devote time to the careful study of shapes, colors and style. This is where my creations are born. What is the current market situation and which products are most sought after? While it is true that the fashion market is saturated, it is also true that emerging brands are managing to carve out an increasingly large slice of the market. New buyers have an increasing interest in craftsmanship, uniqueness and made in Italy, which has been confirmed by the appreciation of our brand abroad, particularly in Arab, American and Asian countries. In which markets is the brand distributed? The Benedetta Boroli brand has always focused on e-commerce, with target markets being European countries and the Arab Emirates, but we are gradually opening up again to wholesale, along with pop-ups around the world, in cities such as Los Angeles, New York, Milan, and Doha. I personally believe it is the most effective way to get the brand known and to optimize time and inventory, as well as giving the opportunity to test the market. Which of your creations do you consider iconic of the brand? Definitely the Coco sandal, one of my best sellers, the idea for which came from a chat with a friend of mine who was telling me about her discomfort with showing her toes, so much so that she never bought sandals or open-toe shoes. This confession made me think about how every woman may have different needs. the Coco model is open on the toe, but with a AEFFE+ S/S 2024
very high neckline. This is a model that has been very popular in the Emirates! What are the trends that we will see emerge and dominate in the coming seasons? My summer drop will be characterized by geometric lines and focused on “foot care.” Details and tips will, in fact, gravitate around comfort without sacrificing beauty, with padded yet designer insoles, square toes and easy-to-wear, all-day models. Speaking of the most recent collection, I’ve been hearing the word “new-tro” a lot lately, meaning contemporary product inspired by vintage. I think my product can be defined as such. How important is sustainability for the brand? For the brand and for me, sustainability is very important, and in our own small way we try to do our best, both in terms of the production process of our products and, for example, in certified packaging. Last year, for example, we launched a capsule with a “zero waste” theme, where we revived the leather scraps used in the uppers through making the insoles of some models, thus also creating unique pieces. If you were to go out shopping today, which store would you go to and what would you buy? I love buying online, I rarely go shopping in physical stores. I like the feeling of opening a well-made package and trying it on at home, seeing what to embellish it with by fishing directly from my closet. Which designer has impressed you the most on the catwalk ? I was most impressed with Jacquemus during this period. I got to know Simon, and in addition to being an exquisite person, he is on the cutting edge of both design and communication. Among the designers of the past I always loved Gucci back in the day Tom Ford. What place, music, character, a movie, etc. has been an inspiration for your fashion choices? Last year I fell in love with Korea, Seoul and its lifestyle. I think it will influence me a lot in my future style choices. If you were facing a creative crisis, who or where would you go to overcome it? Creative crises I have had and will definitely have more. What you can do is accept and embrace them, go through them with awareness and maybe with a closer eye to what is around us, what we experience, what we see. Even just a blue sky while walking can make a difference in finding inspiration again. 37
Show a piece
of your heart
Fashion by Maria Teresa Strippoli
Photos by Antonio Mercurio
Corset and skirt SARA WONG Earring DEA RAIL
Dress MARIO DICE
Dress AEMONA Earrings DEA RAIL
Total look CRISTIANO BURANI Piercing HYPER OBJECTS
Top GUILLAUME ALEXANDRE Pants ELENA FU Necklace HYPER OBJECTS
Jumpsuit GENNY Earring DEA RAIL
Dress GIULIA ARTONI Necklace OZ OBJECTS Gloves CALZEDONIA
Jumpsuit LEYLA MEGGETTO Shoes MARIO VALENTINO
Dress GIULIA ARTONI Necklace, earrings and bracelet LUISA SPAGNOLI
Jumpsuit ERMANNO SCERVINO Earcuffs DEA RAIL Bag and shoes SARA WONG Photos by Antonio Mercurio Photo assistant: Ricardo Ramirez Fashion by Maria Teresa Strippoli Styling assistants: Giorgia Cioffi and Jesùs Daràs Make-up: Anna Agostena Hair: Giuseppe Sestito Model: Lia @TheLabModels
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Florania
hyperlocal and sustainable ‘Solar Punk’
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rand di abbigliamento prêt-à-porter indipendente, genderless e no season creato dalla designer e illustratrice Flora Rabitti, Florania propone capi total look e sostenibili, realizzati a mano tra Milano e Mantova.
“Siamo stanchi di una moda spersonalizzata – fredda e consumistica – che stabilisce standard irraggiungibili. Vogliamo dimostrare che ci sono alternative in subbuglio, che si oppongono a quelle realtà patinate”: in questa dichiarazione è racchiusa tutta l’essenza del brand fondato nel 2021 da Flora Rabitti. Nata nel 1992 a Mantova e diplomata in Fashion Design allo IED Moda di Milano, Flora Rabitti ha lavorato due anni come designer per Miu Miu e nel 2014 è arrivata finalista dello Swiss Cross Textile Award, oltre che vincitrice del Fur Futures London Award. Nel 2021, dopo un viaggio di ricerca in Giappone, fonda il suo brand Florania, un marchio di abbigliamento prêtà-porter indipendente, genderless e no season, che propone un progetto di capi total look, realizzati e disegnati in maniera sostenibile, fatti a mano tra Milano e Mantova. L’ascesa del marchio è rapida: nel 2022 è inserito tra i nuovi talenti di Camera della Moda e nel 2023 è tra i vincitori di Camera moda fashion trust per il Grant “The MAX&Co. Design for Change”. Il collettivo di Florania è oggi formato, oltre che da Flora Rabitti (titolare, direttore creativo e design), da Fabio D’Onofrio (art director), Gloria Costani (partner, production manager) e Matilde Pelizzoni (modellista). Ci racconti lo spirito del brand Florania? La nostra comunità fa eco all’energia e allo spirito di ribellione della cultura punk; tuttavia, è ottimista verso il futuro e si basa sulla creatività, piuttosto che sulla distruzione. Le collezioni di Florania sono sostenibili al 100%: l’upcycling incontra i tessuti bio e naturali, realizzati con canapa, bambù e alghe.
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Etica e sostenibilità per Florania. Ritengo che ci sia stata una grande inversione di tendenza tra le necessità e gli interessi delle vecchie generazioni della moda e quelle nuove: le urgenze climatiche e sociali hanno plasmato il nostro gusto e, di conseguenza, hanno definito ciò di cui vogliamo circondarci. Noi di Florania siamo mossi da finalità etiche che, quindi, danno forma alla nostra estetica. Credo in un imminente passaggio generazionale verso un futuro in grado di portare avanti valori autentici del fashion system, che spesso ne ha pochi. Ritengo che presto, concorrenza e consumo saranno sostituiti da collaborazione e cura del circondario, che diventeranno le nuove parole d’ordine della moda. Il motto di Atelier Florania è “guarda vicino”: cosa significa? Florania vuole raccogliere il testimone delle tradizioni tessili e artigianali italiane: stampe e materiali sartoriali sono tutti di provenienza nazionale e da realtà sostenibili, cui si aggiunge la ricerca di pezzi vintage, che sono poi rielaborati e valorizzati. Il nostro collettivo plasma i capi partendo dai materiali che ci circondano e non viceversa. Il nostro è un ‘solarpunk iperlocale’, che lavora in modo circolare. Quali sono i tratti della nuova collezione? Per la PE 2024, Florania racconta un mondo senza tempo, immaginato nella ‘Grotta’ del giardino segreto di ‘Palazzo Te’ di Mantova. Nella collezione, uniformi da marinaio, maschili e dall’aspetto vissuto, ispirate al film ‘Querelle De Brest’ di Fassbinder, si mescolano ad abiti sartoriali strutturati del XVIII secolo, seducenti giochi di linee fluide e completi stampati ispirati alla lingerie. Stampe claustrofobiche, che ricordano la carta da parati del “Palazzo Te”, si alternano a disegni ad acquerello di mondi fantasiosi. Sostenibilità e innovazione nella nuova collezione. L’attenzione alla circolarità e alla produzione responsabile è sempre centrale nel nostro brand e per questa collezione è stata portata avanti attraverso la collaborazione con Readymade Textiles, azienda milanese che recupera scarti di magazzino di tessuti maschili, da cui i ‘Gamps’, prove colore trasformate in camicie e pantaloni sfruttando la geometria creata dai AEFFE+ S/S 2024
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design ers gradienti di tintura. Per le stampe, collaboriamo con tipografie locali su tessuti deadstock e con Kyocera Corporation, che utilizza le innovative stampanti FOREARTH, di sua creazione, con ridotto utilizzo di acqua. Abbiamo, inoltre, realizzato, una stampa ad hoc con acquerelli giapponesi e tinture naturali eseguite con la tecnica Shibori.
An independent, genderless and no-season ready-to-wear clothing brand created by designer and illustrator Flora Rabitti, Florania offers total look and sustainable garments, handmade between Milan and Mantua. “We are tired of depersonalized fashion - cold and consumerist -
that sets unattainable standards. We want to show that there are alternatives in turmoil, which oppose those glossy realities”: the whole essence of the brand founded in 2021 by Flora Rabitti is encapsulated in this statement. Born in 1992 in Mantua and a graduate in Fashion Design at IED Moda in Milan, Flora Rabitti worked for two years as a designer for Miu Miu and in 2014 she was a finalist for the Swiss Cross Textile Award, as well as winner of the Fur Futures London Award. In 2021, after a research trip to Japan, she founded her brand Florania, an independent, genderless, no-season ready-towear clothing brand that offers a project of total-look, sustainably made and designed garments, handmade between Milan and Mantua. The rise of the brand is rapid: in 2022 it is included among the new talents of Camera della Moda and in 2023 it is among the winners of Camera moda fashion trust for the Grant “The MAX&Co. Design for Change.” Florania’s team today consists of, in addition to Flora Rabitti (owner, creative director and design), Fabio D’Onofrio (art director), Gloria Costani (partner, production manager) and Matilde Pelizzoni (model maker). Tell us about the spirit of the Florania brand? Our community echoes the energy and rebellious spirit of punk culture; however, it is optimistic about the future and relies on creativity rather than destruction. Florania’s collections are 100 percent sustainable: upcycling meets organic and natural fabrics made from hemp, bamboo and seaweed. Ethics and sustainability for Florania. I think there has been a big reversal between the needs and interests of the older fashion generations and
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the new ones: climate and social urgencies have shaped our taste and, as a result, have defined what we want to surround ourselves with. We at Florania are driven by ethical purposes that, therefore, shape our aesthetics. I believe in an imminent generational shift toward a future that can carry forward authentic values in the fashion system, which often has few of them. I believe that soon, competition and consumption will be replaced by collaboration and caring for the surroundings, which will become the new buzzwords of fashion. Atelier Florania’s motto is “look closely”- what does that mean? Florania wants to pick up the baton of Italian textile and craft traditions: prints and sartorial materials are all sourced domestically and from sustainable realities, to which is added the search for vintage pieces, which are then reworked and enhanced. Our collective shapes garments from the materials around us, not vice versa. Ours is a ‘hyperlocal solarpunk,’ working in a circular way. What are the features of the new collection? For S/S 2024, Florania narrates a timeless world, imagined in the ‘Grotto’ of the secret garden of ‘Palazzo Te’ in Mantua. In the collection, masculine, worn-looking sailor uniforms, inspired by Fassbinder’s film ‘Querelle De Brest,’ mingle with 18th-century structured tailored suits, seductive plays of flowing lines, and lingerie-inspired printed suits. Claustrophobic prints, reminiscent of ‘Palazzo Te’ wallpaper, alternate with watercolor drawings of imaginative worlds. Sustainability and innovation in the new collection. The focus on circularity and reAEFFE+ S/S 2024
sponsible production is always central to our brand, and for this collection it has been brought forward through collaboration with Readymade Textiles, a Milan-based company that recovers warehouse waste from men’s fabrics, hence the ‘Gamps,’ color proofs transformed into shirts and pants by exploiting the geometry created
by dye gradients. For prints, we collaborate with local printers on deadstock fabrics and with Kyocera Corporation, which uses its own innovative FOREARTH printers with reduced water usage. We have, in addition, made, ad hoc printing with Japanese watercolors and natural dyes executed with the Shibori technique. 53
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Gimo’s when tradition looks to the future
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torica azienda familiare specializzata nella produzione di capispalla per uomo e donna, Gimo’s rappresenta ancor oggi un’eccellenza del Made in Italy nel mondo.
Creata nel 1968 da Renzo Girardin e da sua moglie Silva come laboratorio a conduzione familiare, Gimo’s si è ben presto affermata come player di primo piano nel panorama internazionale, offrendo capi senza tempo, di ottima fattura ed utilizzando materiali di qualità. Dal 1975 l’azienda ha sede nel cuore del distretto veneto della pelle, a San Martino di Lupari, Padova, e oggi vede coinvolti anche i figli del fondatore: Sabrina, responsabile delle collezioni Gimo’s Donna, e Massimo, direttore creativo di Gimo’s Uomo e GMS75. Nel 2008, infatti, l’azienda fa una nuova scommessa dando vita ad un secondo brand, GMS75, espressione di ricerca e innovazione stilistica e nell’uso dei materiali per capispalla uomo, mentre il marchio Gimo’s resta depositario della tradizione cinquantennale dell’azienda, votandosi alla ricerca meticolosa di qualità del prodotto e stile senza tempo. A partire dalla stagione AW 2011-2012, inoltre, Gimo’s espande i propri orizzonti stilistici e di business introducendo capispalla in tessuto attraverso la divisione di Gimo’s
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Fabric e nel 2013 GMS75 si apre al mondo della cappotteria in tessuto con GMS75 Fabric. Stile italiano, raffinatezza e costante ricerca dell’eccellenza nelle creazioni di capi senza tempo definiscono la proposta dell’azienda legata ai valori di bello e ben fatto. Per l’Estate 2024 Gimo’s Uomo, la sperimentazione guida le collezioni insieme al mix materico e alle nuove tecniche di lavorazione di pellami e tessuti. Così, ad esempio, i blouson e le sahariane vivono nel camoscio con taglio al vivo, cerato e lavato in capo dal sapore country chic, mentre la nappa, materiale d’elezione del brand, con il suo touch guanteria, è resa ancora più soft dalle lavorazioni di foderatura con lini leggerissimi e le speciali bottalature in capo. La collezione SS24 di GMS75, invece, ha lo sguardo sul passato nella ricerca dell’eccellente qualità, che si unisce a nuove tecniche di tintura e lavaggio in capo, da sempre la carta vincente del brand e linfa vitale per Massimo Girardin. Gimo’s Donna, infine, per l’Estate 2024 trae ispirazione dai viaggi oltreoceano, in particolar modo dal sud America che ispira la cartella colori: le rocce brune delle Ande, l’azzurro dei laghi della Patagonia, la terra del deserto roccioso, il bianco brillante delle saline boliviane. Le forme sono fuide e le spalle scese prendono vita con mix di materiali lasciati anche al loro stato grezzo, per donare ai capi una nota distintiva. La pelle, core business dell’azienda, è depositaria di tradizione e anche di nuove tecniche con nappe tagliate a vivo, unite ad esempio con cuciture ad inserti in maglia, per donare movimento e leggerezza a maniche e scollature. A historic family business specializing in the production of men’s and women’s outerwear, Gimo’s still represents Made in Italy excellence around the world. Created in 1968 by Renzo Girardin and his wife Silva as a family-run workshop, Gimo’s soon established itself as a leading player on the international scene, offering timeless garments of excellent workmanship and using quality materials. Since 1975, the company has been based in the heart of the Veneto leather district, in San Martino di Lupari, Padua, and today also sees the founder’s AEFFE+ S/S 2024
children involved: Sabrina, head of the Gimo’s Woman collections, and Massimo, creative director of Gimo’s Man and GMS75. In 2008, in fact, the company makes a new bet by creating a second brand, GMS75, an expression of stylistic research and innovation and in the use of materials for men’s outerwear, while the Gimo’s brand remains the repository of the company’s 50-year tradition, devoting itself to the meticulous search for product quality and timeless style. Beginning with the AW 2011-2012 season, Gimo’s also expands its style and business horizons by introducing woven outerwear through the Gimo’s Fabric division, and in 2013 GMS75 opened up to the world of woven outerwear with GMS75 Fabric. Italian style, refinement and a constant search for excellence in the creations of timeless garments define the company’s proposal linked to the values of beautiful and well-made. For Summer 2024 Gimo’s Man, experimentation guides the collections along with material mixes and new techniques for processing leathers and fabrics. Thus, for example, blousons and safari jackets live on in raw-cut, waxed and garment-washed suede with a country chic flavor, while nappa, the brand’s material of choice, with its glove-like touch, is made even softer by lining processes with ultra-light linens and special garment tumbling. GMS75’s SS24 collection, on the other hand, has its eye on the past in the pursuit of excellent quality, which is combined with new techniques of dyeing and garment washing, always the brand’s trump card and lifeblood for Massimo Girardin. Finally, Gimo’s Woman for Summer 2024 draws inspiration from overseas travel, especially South America, which inspires the color chart: the brown rocks of the Andes, the blue of Patagonia’s lakes, the earth of the rocky desert, and the bright white of Bolivian salt flats. Shapes are fuid and dropped shoulders come to life with mixes of materials also left in their raw state to give the garments a distinctive note. Leather, the company’s core business, is the repository of tradition and also of new techniques with raw-cut tassels, joined, for example, with stitching to knit inserts, to give movement and lightness to sleeves and necklines. 55
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‘Functional luxury’ according to
StudioTondini
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spressione e ‘creatura’ diretta di Roberta Tondini, il brand incarna l’eccellenza del Made in Italy di alto pregio, ma con una forte attenzione alla funzionalità.
pronte a realizzare i sogni delle donne che le scelgono, anche grazie alle nostre donazioni alla no-profit Days for Girls.
Studio Tondini vuole essere espressione di un lusso funzionale, dato sia dall’alta qualità ed estetica raffinata, immediatamente percepibili, che dalla costruzione interna estremamente curata. L’assoluta ricerca del bello e del fatto bene, che non può esimersi dalla ricerca della comodità e della funzionalità. Perché come sostiene Roberta Tondini, anima e ideatrice del brand, “tutto il resto è capriccio stilistico”.
Quale tra le tue creazioni ritieni più iconica del brand? Se devo menzionare un modello in particolare direi la shopping Maja, la borsa che ha dato origine a Studio Tondini e che incarna la preziosità assoluta, quella che ho da sempre inteso trasferire nelle mie creazioni attraverso la sensazione tattile della pelle liscia, la lavorazione a costa di alta precisione e il logo in altorilievo. Una danza di forme, colori e materiali: il rigore dei tagli netti e le sinuose curvature si riflettono nelle pelli e nelle metallerie finite in vero palladio, con dettagli in vero oro e rutenio nel logo. Una sintesi di eccellenza senza tempo.
Cosa ti ha portato a dedicarti al mondo della moda? Sono laureata in giurisprudenza e ho svolto la professione di avvocato a livello internazionale per oltre 15 anni. Il desiderio di creare una borsa che unisse il vero lusso Made in Italy con le necessità delle donne più esigenti - le professioniste - è nata con il mio praticantato di avvocato e si è sviluppata durante tutta la mia carriera, fino a diventare una chiamata irrinunciabile. Infatti, sebbene le prime borse della storia fossero dedicate agli uomini, l’affermazione dell’indipendenza delle donne è passata anche dal bisogno di essere accompagnate dal quell’universo fuori casa, ovunque esse fossero. È cosi che le nostre borse interpretano ogni giorno questa affermazione,
Quali sono i mercati di riferimento del brand? Come recitiamo sul nostro sito, siamo nati in Svizzera, siamo Made in Italy ed ispirati al mondo intero. Abbiamo pertanto una grande vocazione internazionale, riflessa nelle tante lingue parlate dal nostro team e nel consenso che abbiamo trovato da parte di donne altamente cosmopolite. Il fatto di aver sede in Svizzera ci rende vicini ai bisogni delle donne che ci circondano: svizzere, italiane, tedesche, francesi, ma anche austriache e non solo. Donne raffinatamente pragmatiche e consapevoli, conoscitrici del lusso e del bello, che apprezzano la nostra qualità, comparabile alle grandi maison internazionali, e che al tempo stesso si ritrovano nella nostra funzionalità e nel nostro AEFFE+ S/S 2024
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approccio senza compromessi. Stiamo inoltre implementando un piano di sviluppo ambizioso, concentrato su una logica multicanale estremamente selettiva, ma vendiamo direttamente anche al consumatore finale a livello mondiale attraverso il nostro e-commerce. Come sta cambiando la moda a tuo parere? La moda è, e sarà sempre, un continuo cambiamento, non solo socio-culturale ma anche personale, perché ognuno di noi si esprime diversamente a seconda del momento. Studio Tondini vuole porsi come faro in questo ambito: un faro di rara qualità e lusso, nella semplicità del ‘fatto bene’. È per questo motivo che ci teniamo fuori dalle ottiche di cambiamento continuo e creiamo articoli preziosi, da vivere appieno in maniera personale - piuttosto che da ostentare - e ci concentriamo su una “vestibilità” ottimale, nel pieno confort di chi indossa una Studio Tondini. Il bello dei nostri tempi è che “si può essere chi si è”: ebbene, questo è anche quello cui puntiamo come marchio creare un bello di spessore, destinato a durare, senza per forza dover seguire una moda. Quanto conta per Studio Tondini la sostenibilità? L’approccio di Studio Tondini è un approccio di valore, per tutto e per tutti. Il Grande Made in Italy per me deve essere soprattutto questo: un insieme di valori condivisi, per rendere fiero non solo chi ci “porta”, ma anche chi ci “realizza”, il tutto nel massimo rispetto del pianeta e delle creature che lo abitano. È per questo che ogni componente delle nostre borse, oltre ad essere di alto pregio, è anche Made in Italy, parte di un disegno sostenibile “vecchio stampo”: quello dei nostri Nonni. L’unico materiale che sfugge alla nostra “ricetta” interamente Made in Italy è quello vegano, scelto per le sue straordinarie caratteristiche. È così che è nata la borsa vegana da spalla Cristiana certificata Vegan Trademark e realizzata in fibra di foglie d’ananas Piñatex® e con componenti controllati: dalla preziosa catena finita in vero palladio o vero oro, agli interni in drill di cotone e Piñatex®, ai materiali di rinforzo, è stata riconosciuta l’assenza di qualsiasi componente di origine animale. Inoltre, come parte dei nostri valori, in Studio Tondini non creiamo collezioni stagionali, bensì preziosi oggetti fortemente identitari, destinati a durare oltre le singole stagioni, anno dopo anno. E anche questo è sostenibilità. AEFFE+ S/S 2024
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in Italy luxury with the needs of discerning women-professionalsbegan with my legal practice and developed throughout my career, until it became a must-have calling. In fact, although the first handbags in history were dedicated to men, the affirmation of women’s independence also came through the need to be accompanied by that universe outside the home, wherever they were. This is how our bags interpret this affirmation every day, ready to fulfill the dreams of the women who choose them, thanks in part to our donations to the nonprofit Days for Girls. Which of your creations do you consider most iconic of the brand? If I have to mention one model in particular, I would say the Maja shopping bag, the bag that gave rise to Studio Tondini and that embodies absolute preciousness, the one I have always intended to transfer into my creations through the tactile sensation of smooth leather, high-precision rib workmanship and the logo in high relief. A dance of shapes, colors and materials: the rigor of clean cuts and sinuous curves are reflected in the leathers and metallics finished in real palladium, with real gold and ruthenium details in the logo. A synthesis of timeless excellence.
A direct expression and ‘creature’ of Roberta Tondini, the brand embodies the excellence of high quality Made in Italy, but with a strong focus on functionality. Studio Tondini wants to be an expression of functional luxury, given both by high quality and refined aesthetics, immediately perceivable, and by the extremely careful internal construction. The absolute pursuit of the beautiful and the 58
well-made, which cannot exempt itself from the search for comfort and functionality. Because as Roberta Tondini, soul and creator of the brand, says, “everything else is stylistic whim.” What led you to devote yourself to the world of fashion? I have a law degree and have been practicing law internationally for over 15 years. The desire to create a handbag that combined true Made
What are the brand’s target markets? As we recite on our website, we were born in Switzerland, we are Made in Italy and inspired by the whole world.We therefore have a great international vocation, reflected in the many languages spoken by our team and in the acceptance we have found from highly cosmopolitan women.Being based in Switzerland makes us close to the needs of the women around us: Swiss, Italian, German, French, but also Austrian and AEFFE+ S/S 2024
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others. Refinedly pragmatic and knowledgeable women, connoisseurs of luxury and beauty, who appreciate our quality, comparable to the great international maisons, and who at the same time find themselves in our functionality and uncompromising approach. We are also implementing an ambitious development plan focused on an extremely selective multichannel logic, but we also sell directly to the end consumer worldwide through our e-commerce.
besides being of high quality, is also Made in Italy, part of an “old-fashioned” sustainable design: that of our Grandparents. The only material that escapes our entirely Made in Italy “recipe” is vegan, chosen for its extraordinary characteristics. This is how the vegan shoulder bag Cristiana was born, certified Vegan Trademark and made of Piñatex® pineapple leaf fiber and with controlled components: from the precious
chain finished in real palladium or real gold, to the interior in cotton drill and Piñatex®, to the reinforcing materials, the absence of any component of animal origin has been recognized. Moreover, as part of our values, at Studio Tondini we do not create seasonal collections, but rather precious objects with a strong identity, intended to last beyond individual seasons, year after year. And this, too, is sustainability.
How is fashion changing in your opinion? Fashion is, and always will be, a continuous change, not only sociocultural but also personal, because each of us expresses ourselves differently depending on the moment. Studio Tondini wants to stand as a beacon in this area: a beacon of rare quality and luxury, in the simplicity of ‘done right.’ It is for this reason that we keep ourselves out of the optics of constant change and create precious items, to be fully experienced in a personal way-rather than flaunted-and focus on optimal ‘fit’ in the full comfort of the Studio Tondini wearer. The great thing about our times is that “you can be who you are”: well, this is also what we aim for as a brand - to create a thick beauty, meant to last, without necessarily having to follow a fashion. How much does sustainability matter to Studio Tondini? Studio Tondini’s approach is one of value, for everything and everyone. Great Made in Italy for me has to be above all this: a set of shared values, to make proud not only those who “carry” us, but also those who “make” us, all with the utmost respect for the planet and the creatures that inhabit it. This is why every component of our bags, AEFFE+ S/S 2024
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The imaginative and dystopian world of
Noskra
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uovo brand di abbigliamento maschile dall’anima genderless, NOSKRA è anche filosofia e percorso di vita di Andrea Lonigro, designernon designer.
Il nome del brand nasce dalla fusione tra la parola “nostra” e la lettera “K”, che nell’alfabeto runico viene associata alla runa “Kenaz”, che significa fiaccola, la luce in fondo al tunnel, o la vita che si rinnova dopo la morte. E come il nome del brand, anche la moda che propone vuole essere nuova, creare una discontinuità con quanto è stato. NOSKRA è un universo distopico, uno spazio astratto, un mondo di mezzo, che si viene a creare dall’esperienza con una sensorialità profonda. NOSKRA è anche filosofia e percorso di vita di Andrea Lonigro, designer-non designer. Il percorso di Andrea infatti non è lineare, 25 anni da Bari, non ha mai studiato moda o frequentato corsi di questo tipo. Il mix di esperienze, paranoie, viaggi (reali o
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immaginifici) e persone che lo hanno attraversato ha dato vita ad una sensibilità creativa che è alla base del brand. Anche il logo di NOSKRA si fa racconto: quattro punti in moto, che ruotano e si uniscono in un punto centrale, creando onde impercettibili ma materiche. Le collezioni NOSKRA, presentate a drop, costituiscono un guardaroba completo; felpe, camicie, pantaloni e bomber caratterizzati da vestibilità oversize e da tagli impeccabili. Pezzi unici, resi tali da zip invisibili e tasche nascoste e da una lavorazione sartoriale Made In Italy di eccellenza, grazie a laboratori che utilizzano ancora processi artigianali e fornitori certificati. NOSKRA , infine, è attenzione all’ambiente e all’uomo, perché tutti i tessuti utilizzati hanno la certificazione di sostenibilità. Ogni collezione vuole essere una spinta per chi la sceglie di aprire la propria mente e, con un pizzico di inconsapevolezza e coraggio, spingersi sempre oltre, lasciarsi guidare dalle sensazioni più impercettibili, con la volontà di ricercare nuove esperienze e nuovi stimoli. AEFFE+ S/S 2024
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A new men’s clothing brand with a genderless soul, NOSKRA is also the philosophy and life path of designer-non-designer Andrea Lonigro. The brand’s name comes from the fusion of the word “our” and the letter “K,” which in the runic alphabet is associated with the rune “Kenaz,” meaning torch, the light at the end of the tunnel, or life being renewed after death. And like the name of the brand, the fashion it proposes also wants to be new, to create a discontinuity with what has been. NOSKRA is a dystopian universe, an abstract space, a in-between world, which is created from experience with profound sensoriality. NOSKRA is also the philosophy and life path of Andrea Lonigro, designer-non-designer. In fact, Andrea’s path is not linear, 25 years old from Bari, he has never studied fashion or attended courses of this kind. The mix of experiences, paranoia, travels (real or imaginary) and people who have passed through him has given rise to a creative sensibility that is the basis of the brand. Even NOSKRA’s logo becomes a narrative: AEFFE+ S/S 2024
four dots in motion, rotating and coming together at a central point, creating imperceptible but textural waves. The NOSKRA collections, presented at drop, constitute a complete wardrobe; sweatshirts, shirts, pants and bomber jackets characterized by oversize fits and impeccable cuts. Unique pieces, made so by invisible zippers and hidden pockets and by excellent Made In Italy tailoring, thanks to workshops that still use artisanal processes and certified suppliers. NOSKRA , finally, is attention to the environment and to man, because all the fabrics used have sustainability certification. Each collection wants to be a push for those who choose it to open their minds and, with a pinch of unawareness and courage, always push themselves further, let themselves be guided by the most imperceptible sensations, with the will to seek new experiences and new stimuli.
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Millen nials rising The Next Great Generation Fashion by Luca Termine
Photos by Angelo Lanza
Fur FENDI Earring and rings 12PM JEWELS
Jacket and pants FRANCESCA COTTONE Necklace RADÀ
Shirt SCAGLIONE Pants FRANCESCA COTTONE Jewels LEONARDO VALENTI Shoes PRADA
Pants SIMON CRACKER Necklace RADÀ Bracelet DOLCE&GABBANA
Sweater MAISON MARTIN MARGIELA ARTISANAL Socks WOLFORD Necklace RADÀ Earring ALENA ETTEA Shoes CULT BOLT
Fur MAISON MARTIN MARGIELA vintage Necklace RADÀ Earring ALENA ETTEA
Jacket KITON KNT Jumpsuit BA&SH Earring RADÀ
Fur MAISON MARTIN MARGIELA vintage Underwear and suspenders LEONARDO VALENTI Socks WOLFORD Necklace RADÀ Shoes SANTONI Earring ALENA ETTEA
Turtleneck and pants ADELBEL Bracelet DOLCE&GABBANA Bag MY STYLE BAGS
Sweater MAISON MARTIN MARGIELA ARTISANAL Socks WOLFORD Necklace RADÀ Earring ALENA ETTE Shoes CULT BOLT
Jacket KITON KNT Jumpsuit BA&SH Earring RADÀ Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Make-up: Imma Mennuti Hair: Francesco Avolio @WM-Management using BUMBLE AND BUMBLE italia Styling assistant: Vittoria Macrì Photo assistant: Yadier Castro Piedra Model: Edoardo Nardoni @ILoveModel - Milano
icon ers
Borsalino The hat of hats
e
by Alberto Toso
siste un interessante legame che unisce Borsalino al curioso fenomeno del “marchionimo”, quell’usanza di utilizzare, in gergo comune, volgare, quotidiano, il nome di un determinato brand per indicare il prodotto che maggiormente lo contraddistingue (per esempio Scottex, Barbie, Jacuzzi, Scotch, Piaggio, ecc.). Seppur questa usanza non coinvolga direttamente la Casa del Cappello, è interessante notare come il termine “borsalino” venga spesso adoperato per indicare un copricapo che di solito presenta le caratteristiche del feltro (che è proprio il più celebre della firma). Il cappellificio vanta una storia centenaria di ricerca di qualità nel saper fare e nei materiali, frutto degli studi parigini del fondatore Giuseppe, emigrato nella capitale dell’alta moda per imparare il mestiere del cappellaio. La sua cultura, unita a macchine all’avanguardia fatte arrivare direttamente da Londra, cuore pulsante della seconda rivoluzione industriale, e alla sua acuta visione imprenditoriale, ha forgiato una firma leggendaria che gli ha permesso di dare il proprio nome al prodotto da lui offerto. C’è stato un periodo che va, appunto, dalla seconda rivoluzione industriale alla fine degli anni ‘50 circa in cui il cappello era un elemento imprescindibile del guardaroba delle masse. Profondamente radicato nella cultura dell’epoca, il copricapo raccontava di chi lo indossava tanto quanto possano fare una borsa o un paio di scarpe al giorno d’oggi. Giuseppe Borsalino e suo fratello Lazzaro questo l’avevano capito molto bene, arrivando a fondare la “Borsalino Giuseppe e fratello” il 4 aprile 1857 ad Alessandria. Il prestigio che circonda la Casa del Cappello non è dovuto unicamente al prodotto dalla qualità eccellente che offre, ma anche dall’impronta che il fondatore e suo figlio Teresio hanno saputo conferire all’azienda. Quello di Giuseppe fu un arguto studio sulle dinami-
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Humphrey Bogart and Ingrid Bergman in Casablanca (1942)
che socioculturali che hanno definito l’epoca moderna, studio che si riflette sulla sua idea di business in grado di accompagnare i tempi che racconta, talvolta anche anticipandoli, fino a plasmare un’immagine che rimane ancora impressa nella mente di tutti. La forza dell’immaginario Borsalino ha probabilmente origine con le idee che Teresio seppe concretizzare in un periodo storico improntato sempre di più su fotografia, pubblicità, cinematografia e innovazione tecnologica in ogni sua manifestazione. Formatosi studiando le lingue in Inghilterra, Germania, Belgio e Svizzera e ricoprendo inizialmente ruoli umili nell’azienda del padre, Teresio fu in grado di rivoluzionare l’immagine della griffe investendo, appunto, nella comunicazione visiva e nella sua immediatezza: pensiamo al film “Borsalino” di Jacques Deray e al successo che, seppur riscontrato anni dopo la morte di Teresio avvenuta nel 1939, rappresenta perfettamente l’eco della visione dell’imprenditore. La pellicola dedicata al cappellificio alessandrino segna la prima volta in cui l’azienda concesse il proprio nome in licenza per una proiezione. Il film riscosse un successo tale da concretizzare anche il seguito “Borsalino and Co” che, AEFFE+ S/S 2024
icon ers insieme al suo predecessore, unì per sempre la firma a quell’estetica noir caratteristica del lungometraggio, scolpendola così nella storia. Misterioso e raffinato, chic e senza tempo, il Borsalino è riuscito a diventare uno dei simboli dell’epoca moderna. Dal cinema di Alain Delon e Jean-Paul Belmondo alla politica di Winston Churchill, dalla letteratura di Gabriele D’Annunzio alla musica di Michael Jackson, il Cappello dei cappelli ha rapidamente conquistato personalità di rilievo in ogni epoca storica e culturale. Al giorno d’oggi la firma vede, alla direzione creativa, Jacopo Politi che, sempre originale e inaspettato, con leggerezza, ma con tatto e consapevolezza, reinterpreta i codici del copricapo per restituirlo in modo fresco e desiderabile alla contemporaneità. Lo sguardo di Jacopo si espande anche al guardaroba femminile, per il quale propone una sempre più ampia selezione di prodotti. Seppur la rilevanza del copricapo sia andata indebolendosi nel corso degli anni, l’azienda oggi, nel 2024, a quasi 167 anni dalla sua fondazione, trova ancora modo di essere al passo coi tempi. Pensiamo all’inaugurazione del Borsalino Museum ad Alessandria avvenuta lo scorso 4 Aprile 2023, tappa immancabile per gli amanti della moda e della sua storia, oppure alle recenti collaborazioni con marchi come Elie Saab e Saint Laurent che, ancora una volta, ci fanno innamorare dell’intramontabile Borsalino. There is an interesting connection that links Borsalino to the curious phenomenon of “proprietary eponym”, that custom of using, in common, vernacular, everyday jargon, the name of a particular brand to indicate the product that most distinguishes it (e.g. Scottex, Barbie, Jacuzzi, Scotch, Piaggio, etc.). While this custom does not directly involve the Hat House, it is interesting to note that the term “borsalino” is often used to refer to a headgear that usually features the characteristics of felt (which is precisely the most famous of the signature). The hat factory boasts a 100-year history of pursuing quality in savoir-faire and materials, the result of the Parisian studies of founder Giuseppe, who emigrated to the high-fashion capital to learn the hatmaker’s trade. His culture, combined with state-of-the-art machines flown in directly from London, the beating heart of the second industrial revolution, and his keen entrepreneurial vision, forged a legendary signature that allowed him to give his name to the product he offered. There was a period from, precisely, the Second Industrial Revolution to around the late 1950s when the hat was an indispensable part of the wardrobe of the masses. Deeply rooted in the culture of the time, the headgear told as much about the wearer as a handbag or a pair of shoes can nowadays. Giuseppe Borsalino and his brother Lazzaro understood this very well, going so far as to found “Borsalino Giuseppe and Brother” on April 4, 1857, in Alessandria, Italy. AEFFE+ S/S 2024
The prestige that surrounds the Hat House is not only due to the product of excellent quality it offers, but also to the imprint that the founder and his son Teresio were able to give the company. Giuseppe’s was a shrewd study of the sociocultural dynamics that defined the modern era, a study that is reflected in his idea of business capable of accompanying the times he tells, sometimes even anticipating them, to the point of shaping an image that still remains etched in everyone’s mind. The strength of the Borsalino imagery probably originates with the ideas that Teresio was able to concretize in a historical period marked more and more by photography, advertising, cinematography and technological innovation in all its manifestations. Educated by studying languages in England, Germany, Belgium and Switzerland and initially covering humble roles in his father’s company, Teresio was able to revolutionize the image of the brand by investing, precisely, in visual communication and its immediacy: think of the film “Borsalino” by Jacques Deray and the success that, although found years after Teresio’s death in 1939, perfectly represents the echo of the entrepreneur’s vision. The film dedicated to the Alexandrian hatmaker marks the first time the company licensed its name for a screening. The film was so successful that it also materialized into the sequel “Borsalino and Co”, which, along with its predecessor, forever united the signature with the feature film’s characteristic noir aesthetic, thus carving it into history. Mysterious and refined, chic and timeless, the Borsalino has managed to become one of the symbols of the modern era. From the cinema of Alain Delon and Jean-Paul Belmondo to the politics of Winston Churchill, from the literature of Gabriele D’Annunzio to the music of Michael Jackson, the Hat of Hats has quickly won over prominent personalities in every historical and cultural era. Nowadays, the signature sees, at the creative direction, Jacopo Politi who, always original and unexpected, with lightness, but with tact and awareness, reinterprets the codes of the headgear to return it in a fresh and desirable way to contemporaneity. Jacopo’s gaze also expands to the women’s wardrobe, for which he offers an increasingly wide selection of products. Although the relevance of headgear has been weakening over the years, the company today, in 2024, almost 167 years after its founding, still finds ways to keep up with the times. Think of the inauguration of the Borsalino Museum in Alessandria last April 4, 2023, an unmissable stop for lovers of fashion and its history, or the recent collaborations with brands such as Elie Saab and Saint Laurent that, once again, make us fall in love with the timeless Borsalino. 77
Red light spells
danger Fashion by Antonio Musto
Photos by Riccardo Lancia
Dress MAX MARA Earrings & bracelet REBECCA Ring DETTAGLIDATTIMI
Jacket PNCLD COUTURE Earrings ALENA ETTEA Bra & underwear FEMYNAL Necklace GIO MARAZZO GIOIELLI Boots LUBELLO FIRENZE
Dress PNCLD COUTURE Shoes ALENA ETTEA
Corset EIBHLIN ACTIAS Necklace RADÀ Gloves KINBOM
Fur SILVIAN HEACH Sandals MARIO VALENTINO
Bra and culotte WOLFORD Bracelet DETTAGLIDATTIMI Boots MIRIAL
Dress MAX MARA Earrings & bracelet REBECCA Ring DETTAGLIDATTIMI Shoes MARIO VALENTINO
Fur MARIO DICE Body FEMYNAL Ring VANESI
Photos by Riccardo Lancia Fashion by Antonio Musto Make-up: Elisa Delfini Model: Clara Tabacchi @FabbricaMilano Location: Sacrestia Farmacia Alcolica
art work
Es Devlin imaginary worlds and beyond
by Cecil Servigon
Es Devlin ignites possibilities, alters perspectives, and designs emotions.
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mmaginate di trovarvi nell’oscurità, l’attesa che serpeggia tra voi e altre 50.000 persone, un battito collettivo che pulsa alla promessa della magia della musica. Le luci si accendono, gli schermi si illuminano e la folla si scatena. Questa è la tela su cui Es Devlin crea sculture sceniche che divengono contenitore per le voci degli artisti e le loro narrazioni. Come un’illusionista, crea ogni elemento visivo per farvi immergere in un nuovo mondo sospeso e accendere nella vostra anima un ricordo profondo e duraturo. L’artista britannica Es Devlin è una delle più importanti scenografe del mondo. Ha lavorato con Beyoncé, Adele, The Weeknd, Miley Cyrus e gli U2, ed è nota per ridefinire ciò che è possibile fare su di un palco, trasformando l’ispirazione in una realtà mozzafiato. Ha collaborato con la Tate Modern, il Super 88
Bowl, le Nazioni Unite, il Lincoln Center, la Royal Opera House e ha allestito sfilate di moda per Louis Vuitton. La sua incantevole maestria viene svelata nella sua prima mostra monografica immersiva al Cooper Hewitt Museum di New York: “An Atlas of Es Devlin”. La mostra è un viaggio visivo nel particolare processo creativo di Es, documentato da oltre 300 oggetti provenienti dal suo archivio e dal suo studio. I modelli in scala sono il cuore di questa mostra: una stanza girevole di vetro, una scatola magica, una sfera gigante, un aeroplano ripiegato, modelli di città e paesaggi sonori corali. Sono le fondamenta delle sculture sceniche di grandi dimensioni e dei mondi immersivi che Es ha creato durante i suoi 30 anni di attività. Ricorda di essere rimasta incantata, all’età di sei anni, da un modello in scala, fatto a mano, della piccola città inglese di Rye. Il modellino veniva animato da effetti sonori e luminosi ed Es amava gustarsi lo spettacolo e ascoltare i racconti sulla città. Ancora oggi lei stessa AEFFE+ S/S 2024
art work
crea modellini in carta e colla, e ne realizza centinaia, prima di far vivere le sue opere nella loro dimensione definitiva. “Ogni progetto inizia con una matita e un foglio di carta bianco”, dice. È un riflesso del suo modo di pensare, alimentato dalla sua passione per il disegno. In tutta la mostra abbondano i suoi appunti e schizzi, che appaiono come elementi vitali per articolare l’evoluzione delle idee che poi conducono al risultato finale. C’è qualcosa in Es - la sua voce rassicurante e il suo atteggiamento calmo, il modo in cui parla così generosamente e candidamente dei suoi progetti - che ti fa capire perché le esperienze che crea in un’arena o in uno stadio possono anche sembrare molto intime e personali. Lavora sulle emozioni, sull’attesa e sulla connessione, e trova il modo di amplificarle tutte. Nel progettare questi spazi temporanei, Es sfrutta il potere di tecnologia all’avanguardia e si affida al supporto di collaboratori multidisciplinari - architetti, AEFFE+ S/S 2024
ingegneri, ballerini, curatori, attivisti e poeti – così da realizzare un’esperienza che stupisca il pubblico e, auspicabilmente, susciti in loro una nuova serie di pensieri e sentimenti. Alcune forme sono ricorrenti: la scatola girevole per “The Lehman Trilogy”, “The Miracle Box” ricoperta di proiezioni delle mani di Es che cercano di accedere a una luce all’interno del cubo, una scatola girevole per il Formation Tour di Beyoncé. Anche i labirinti di “Forest of Us”, “Memory Palace” o “Mirror Maze”, esplorazioni della memoria e dell’identità, sono esempi di come l’artista possieda la capacità unica di concettualizzare la complessità e trasformarla in un progetto concreto: una scatola, una sfera, un labirinto. La sua filosofia “Se incontri un bivio e non sai quale strada prendere, prendile entrambe. E poi prendile entrabe nuovamente”, sottolinea la sua volontà di attraversare territori inesplorati e cogliere le infinite possibilità creative della mente. 89
art work “If you meet a fork in the road and don’t know which path to take, take both. And then take both again”
La mostra di Es Devlin è un invito a esplorare la mente brillante di un’artista che si spinge costantemente oltre i confini del possibile nel regno dell’espressione creativa immersiva e multidisciplinare. Il suo lavoro non solo lascia il segno nel mondo dell’arte e della scenografia, ma arricchisce l’esperienza umana e costituisce un’ispirazione permanente per le generazioni a venire. Imagine yourself in the darkness, anticipation hums among you and other 50,000 people, a collective heartbeat pulsating at the promise of music’s magic. Lights flicker, screens shimmer and the crowd goes wild. This is the canvas where Es Devlin creates stage sculptures that become the vessel of performers’ voices and unfolded narratives. As an illusionist, she crafts every visual element to immerse you in a temporary new world and spark in your soul a profound and lasting memory. British artist Es Devlin is one of the most prominent stage designers in the world. Having worked with Beyoncé, Adele, The Weeknd, Miley Cyrus, and U2, she is known to redefine what is possible on stage, turning inspiration into breathtaking reality. She has collaborated with Tate Modern, the Super Bowl, the United Nations, the Lincoln Center, Royal Opera House and she has staged fashion shows for Louis Vuitton. Her spellbinding artistry is being revealed at her first monograph immersive exhibit at the Cooper Hewitt Museum in 90
New York City: “An Atlas of Es Devlin”. The exhibit is a visual storytelling journey into Es’s unique creative process and is documented with more than 300 objects from her archive and studio. The scale models are the heart of this exhibit: a revolving glass room, a magic box, a giant sphere, a folded airplane, model cities, and choral soundscapes. They are the foundations of the large-scale stage sculptures and the immersive worlds that Es has created during her 30 years of practice. She recalls being enchanted by a handmade scale model of the small English town of Rye when she was six years old. The model would go live with sound and light effects, and Es loved to see the show and hear the tales about the town. She still crafts a model with paper and glue and makes hundreds of those before you can see it live. “Every project starts with a pencil and a blank piece of paper,” she says. It is a reflection of her thinking process, fueled by her passion for drawing. Throughout the exhibition, her notes and sketches abound, serving as vital elements that articulate the evolution of ideas leading to the ultimate outcome. There is something about Es - her reassuring voice and calming demeanor, the way she so generously and candidly talks about her projects - that makes you understand why the experiences she creates in an arena or a stadium, can also feel very intimate and personal. She works on emotions, anticipation, and connection, and finds a way to amplify them all. AEFFE+ S/S 2024
art work
In designing these temporary spaces, Es harnesses the power of cutting-edge technology and multidisciplinary collaborators - architects, engineers, dancers, curators, activists, and poets - to create an experience that will amaze the audience and hopefully, make them depart with a new set of thoughts and feelings. Shapes recur in multiple ways: the revolving box for “The Lehman Trilogy”, “The Miracle Box” covered with projections of her hands trying different ways to access a light inside the cube, a revolving box for Beyoncé’s Formation Tour. Also, the mazes in “Forest of Us”, “Memory Palace” or “Mirror Maze”, an exploration of memory and identity, are examples of how she has a unique ability to conceptualize complexity and transform it into a concrete design: a box, a sphere, a maze. Her philosophy “If you meet a fork in the road and don’t know which path to take, take both. And then take both again”, underscores her willingness to explore uncharted territories and embrace the infinite possibilities of the creative mind. Es Devlin’s exhibit is an invitation to explore the brilliant mind of an artist who consistently pushes the boundaries of what is possible in the realm of immersive and multidisciplinary creative expression. Her work not only makes her mark in the world of art and stage design but enriches the human experience and is a legacy of inspiration for generations to come. AEFFE+ S/S 2024
“Every project starts with a pencil and a blank piece of paper”
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art work
Mariano Franzetti intrigued by the human being
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i origini argentine, Mariano Franzetti ha frequentato la Facoltà di Architettura dell’Università Nazionale di Cordoba ed è arrivato in Italia spinto dalla passione per l’arte, alla ricerca di quei pittori rinascimentali che hanno ispirato le sue opere, come Raffaello e Caravaggio. La sua pittura ha, infatti, origini rinascimentali, e interpreta l’arte figurativa in chiave moderna, con soggetti contemporanei appartenenti a un mondo reale, ma anche onirico. La sua pittura nasce dall’osservazione e non dalla scuola accademica, e questo lo porta a fare infiniti esperimenti, in una costante ricerca di nuove tecniche e nuovi materiali. Le opere di Mariano Franzetti sono piene di colori vivaci e gioiosi, che ricordano la sua città natale (Buenos Aires), con forme imperfette e motivi grotteschi. Il suo universo è fatto di fantasie giocose, narrazioni stravaganti, atmosfere insolite e affascinanti, che colpiscono lo spettatore con una gamma di emozioni e stati d’animo diversi. Nel 2005 ha vinto la Biennale dei Giovani Artisti delle Marche, nel 2006 si aggiudica il 5° premio “Medusa Aurea” AIAM, Accademia Internazionale d’Arte Mo-
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derna a Roma. Ha tenuto numerose mostre e presentazioni, , tra cui la prima personale nel 2010 all’Hotel Nhow di Milano, città in cui vive e lavora. Con l’ultima fortunata collezione “PUTTY TOYS TRICKY, THEM” suddivisa in sculture, bassorilievi, dipinti e arazzi, l’artista vuole rappresentare il Contemporaneo in tutto il suo dualismo, la contraddizione e la confusione tra materia e spirito. Of Argentine origin, Mariano Franzetti attended the Faculty of Architecture at the National University of Cordoba and arrived in Italy driven by a passion for art, in search of those Renaissance painters who inspired AEFFE+ S/S 2024
art work
his works, such as Raphael and Caravaggio. His painting has, in fact, Renaissance origins, and he interprets figurative art in a modern key, with contemporary subjects belonging to a real, but also dreamlike world. His painting comes from observation and not from the academic school, and this leads him to make endless experiments, in a constant search for new techniques and new materials. Mariano Franzetti’s works are full of bright and joyful colors, reminiscent of his hometown (Buenos Aires), with imperfect shapes and grotesque motifs. His universe is made up of playful fantasies, whimsical narratives, unusual and fascinating atmospheres that AEFFE+ S/S 2024
strike the viewer with a range of different emotions and moods. In 2005 he won the Biennale of Young Artists of the Marche region, in 2006 he won the 5th prize “Medusa Aurea” AIAM, International Academy of Modern Art in Rome. He has held numerous exhibitions and presentations, , including his first solo show in 2010 at Hotel Nhow in Milan, the city where he lives and works. With the latest successful collection “PUTTY TOYS TRICKY, THEM” divided into sculptures, bas-reliefs, paintings and tapestries, the artist wants to represent the Contemporary in all its dualism, contradiction and confusion between matter and spirit. 93
The end of the F***ing World
Fashion by Luca Termine
Photos by Angelo Lanza
Artwork by Fabio De Felice
Coat and hat PIACENZA 1733 Shirt XACUS Socks RED Shoes VELASCA
Suit jacket FILIPPO DE LAURENTIIS Sweater MUJI Trousers UNITY
Suit PAL ZILERI Polo UNITY Bag ADRIANO MENEGHETTI Sunglasses MYKITA MARFA Shoes GREEN GEORGE
Jacket PT TORINO Underwear LNDV Ring left NOVE25 Ring right UGO CACCIATORI Suanglasses MOSCOT
Suit jacket TAGLIATORE Shirt PT TORINO Ring left NOVE25 Ring right UGO CACCIATORI Trousers CANALI Shoes BIRKENSTOCK TEKLA
Shirt FAMILY FIRST Trousers BERWICH Belt ADRIANO MENEGHETTI Bag GIMENALE
Suit ALESSANDRO GILLES Sweater FAMILY FIRST Shoes BIRKENSTOCK TEKLA
Coat PAL ZILERI Total underwear LNDV Necklace DIESEL
Coat and hat PIACENZA 1733 Shirt XACUS Ring left NOVE25 Ring right UGO CACCIATORI
Left hand MANUEL BOZZI Right NOVE25 Trench TAGLIATORE
Suit MARKUP Polo FILIPPO DE LAURENTIIS
Trench TAGLIATORE Jacket MARKUP Pants OUT/FIT Polo UNITY Glasses MOSCOT Shoes BIRKENSTOCK
Jacket and trousers TELA GENOVA Shirt GMS75 Shoes GREEN GEORGE
Suit jacket PAL ZILERI Polo UNITY Bag ADRIANO MENEGHETTI Sunglasses MYKITA MARFA
Suit BARBA Bag REGENESI
Total look PAL ZILERI Shirt PEOPLE
Artwork by Fabio De Felice
Jacket PT TORINO Ring left NOVE25 Ring right UGO CACCIATORI Suanglasses MOSCOT
Suit jacket TAGLIATORE Shirt PT TORINO Ring left NOVE25 Ring right UGO CACCIATORI Photos by Angelo Lanza Fashion editor: Luca Termine Artwork by Fabio De Felice Grooming: Dorotea Ravalli @MKS Milano Styling assistant: Vittoria Macrì Photo assistant: Yadier Castro Piedra Models: Sheyk Umar and Omar Fall @ILoveModels - Milano
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Film Fashion
Fashion Vibes event
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l 20 febbraio 2024 alle ore 19 in Via Dell’Aprica 12 a Milano, Fashion Vibes presenterà uno spettacolo di moda cinematografica, ospitato dall’attore e regista italiano Francesco Stella. Uno show mai visto prima nell’industria del fashion. Una vera e propria immersione nella Settima Arte: atmosfera, decorazioni, l’immancabile tappeto rosso… tutto richiamerà il mondo del cinema dando vita a uno “spettacolo dentro lo spettacolo” da cui verrà ricavato anche un documentario. Racconterà della serata e della vita di Fashion Vibes e dei suoi designer, con la fondatrice Yuliia Palchykova ad interpretare il ruolo principale. La piattaforma Fashion Vibes che vuole unire tutti i professionisti del settore della moda in un unico portale dedicato appunto a moda, creatività e arte sfrutterà l’accattivante palcoscenico per presentare designer di diverse nazionalità. On Feb. 2024 at 7 p.m. at Via Dell’Aprica 12 in Milan, Fashion Vibes will present a cinematic fashion show, hosted by Italian actor and director Francesco Stella. A show never seen before in the fashion industry. A real immersion in the Seventh Art: atmosphere, decorations, the inevitable red carpet... everything will recall the world of cinema, giving life to a “show within the show” from which a documentary will also be made. It will tell about the evening and the life of Fashion Vibes and its designers, with founder Yuliia Palchykova playing the main role. The Fashion Vibes platform, which aims to unite all fashion industry professionals in a single portal dedicated precisely to fashion, creativity and art, will use the eye-catching stage to present designers of different nationalities.
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MAHAUD PARIS (France) Un designer che nutre il desiderio di rappresentare tutte le bellezze nella ricchezza della loro diversità. A designer with a desire to represent all beauties in the richness of their diversity.
VALIDE SULTAN (Israel) Realizza tutto a mano, dal primo punto fino al capolavoro finale. Nessun vestito è uguale, garantendo l’esclusività per tutte le donne in cerca di unicità e lusso. Makes everything by hand, from the first stitch to the final masterpiece. No dress is the same, guaranteeing exclusivity for all women seeking uniqueness and luxury.
G STARS KIDS (Ukraine)
Verrà presentata l’ultima collezione “Eco-Street” Autunno/Inverno 2025, ispirata alle tendenze urbane e alle tecniche uniche di upcycling. The latest Fall/Winter 2025 “Eco-Street” collection will be presented, inspired by urban trends and unique upcycling techniques.
HEEYONGHeE (Korea) In scena la collezione Autunno/Inverno 2025, intitolata ‘Un Felice Compleanno’ che si prefigge di integrare arte e moda, presentando una prospettiva culturale contemporanea e inventiva. Showcasing the Fall/Winter 2025 collection titled ‘A Happy Birthday’ that aims to integrate art and fashion, presenting a contemporary and inventive cultural perspective.
HAIFA G. (UAE) La collezione Autunno/Inverno 2025 “Timeless” è un omaggio all’eleganza eterna della moda femminile che si concentra sulla versatilità e la praticità, offrendo capi perfetti per varie occasioni, dai contesti professionali agli incontri sociali. The Fall/Winter 2025 collection ‘Timeless’ is a tribute to the timeless elegance of women’s fashion that focuses on versatility and practicality, offering garments perfect for various occasions, from professional settings to social gatherings.
LEM (Georgia)
Per l’A/I 25 intitola le sue proposte ‘Potere Femminile’ e si ispira alle formidabili storie di donne colpite dalla violenza, plasmando una narrazione che intreccia vulnerabilità e potere. For F/W 25 it titles its proposals ‘Feminine Power’ and is inspired by the formidable stories of women affected by violence, shaping a narrative that interweaves vulnerability and power. AEFFE+ S/S 2024
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MAHAUD PARIS
VALIDE SULTAN
G STARS KIDS
HEEYONGHeE
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Balenciaga
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pre-fall 2024
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egli stili presentati per anticipare i trend del prossimo autunno ha chiaramente vinto un’attenzione per il rigore formale. Alcuni tagli in realtà raccontano una storia che cerca di andare oltre la tradizione, rinforzando le spalle o lavorando su disegni differenti per i rever. Vale per l’uomo, ma scoprirete che neppure la donna si tira indietro. Tutto ciò, ovviamente al netto delle eccezioni. Suonano fuori dal coro i patchwork oversize di Vuitton, così come è oversize, nelle forme e nelle tasche, la magnifica interpretazione del denim firmata Diesel. E il rigore può essere trasceso con dei bianco/nero iper-geometrici alla Balmain, oppure con poche righe bianche o con un bouquet di fiori secondo i dettami autunnali di Thom Browne. Quindi, rigore sia, ma non esageriamo!
In the styles presented to anticipate next fall’s trends, a focus on formal rigor clearly won out. Some cuts actually tell a story that seeks to go beyond tradition, reinforcing shoulders or working on different designs for lapels. That goes for men, but you will find that women are not backing down either. All this, of course, minus the exceptions. Vuitton’s oversize patchworks sound out of the chorus, just as the magnificent interpretation of denim by Diesel is oversize in shape and pockets. And rigor can be transcended with hyper-geometric black/white at Balmain, or with a few white stripes or a bouquet of flowers according to the autumnal dictates of Thom Browne. So, rigor it is, but let’s not go overboard!
Balm ain
Balm ain
Dies el
Valentino
Dior
Vuit ton
Tho mB row ne
Tho mB row ne
Max Mara
Celi ne
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F/W 2024/25
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Dolce & Gabbana
Milan catwalk
Wide, soft, comfortable and relaxed. These seem to be the terms that best frame the next fall/winter 2024-25 looks peeked at in Milan. It really seems that the catwalks do not want to give up functionality and prefer to relegate exaggerated flair to a corner. Even in shades, the focus is on the uniform that does little to engage. Better is a harmony of well-shaded overlays. At the limit a sign, a reflection, an accent may be enough to catch the eye.
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Gucci
arghi, morbidi, comodi e rilassati. Sembrano questi i termini che meglio incorniciano i look del prossimo autunno/inverno 2024-25 sbirciati a Milano. Sembra proprio che le passerelle non vogliano rinunciare alla funzionalità e preferiscano relegare in un angolo l’estro esagerato. Anche nelle tonalità si punta a quell’uniforme che poco impegna. Meglio un’armonia di sovrapposizioni ben sfumate. Al limite un segno, un riflesso, un accento possono bastare per catturare l’attenzione.
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Dsquared2
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Zegna
Federico Cina
Giorgio Armani
Fendi
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Prada
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Paris catwalk
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Did someone say coat? It seems more than a few given the variety and frequency with which the garment has appeared in the fashion shows, going to feature itself in many and varied versions, crossing cultures, breaking down into robe-like models or covering itself with fur, expressing in a very original way now the scruffy look, now the lunar look; thus a great classic, or a mantle-like version. True, there are also some short models reinterpreting the jacket, sometimes in a very, very original way, but it comes to be called a niche, almost a nostalgia.
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Givenchy
ualcuno ha detto cappotto? Pare più di qualcuno vista la varietà e la frequenza con cui il capo è apparso nelle sfilate, andando a mostrarsi in molte e svariate versioni, attraversando culture, scomponendosi in modelli a vestaglia oppure ricoprendosi con pelliccia, esprimendo in modo molto originale ora il look trasandato, ora lunare; quindi un grande classico, oppure una versione simil-mantello. È vero, c’è anche qualche modello corto a reinterpretare il giubbotto, talvolta in modo molto, molto originale, ma viene da definirla una nicchia, quasi una nostalgia.
Balmain
F/W 2024/25
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Hermès
Dior
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Dries Van Noten
Rick Owens
Paul Smith
Loewe
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AEFFE+ S/S 2024
Valentino
Louis Vuitton
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Future
from a dispotic past Fashion editor: Luca Termine Styling by Vittoria Macrì
Photos by Angelo Lanza
Total look SUSY ZHANG & JIERU YANG
Total look ALESSIA BORTOLI
Total look MIRIAM PELLEGRIN Shoes ALEXANDER WANG
Total look DERY RIZKIANTO Shoes SERGIO ROSSI
Total look CHEONG SHENG
Total look ALBERT PAUL Shoes TAMARIS
Total look CHEONG SHENG
Total look JINGRU PAN Boots BENEDETTA BOROLI
Total look ERICA GRAFFEO
Total look MIRIAM PELLEGRIN
Total look ALBERT PAUL Shoes BENEDETTA BOROLI
Total look LORENA VALLE Boots BENEDETTA BOROLI
Total look ELISA MARTELLOTTA Shoes JEFFREY CAMPBELL
Total look GIADA ZANOTTI Photos by Angelo Lanza Fashion editor: Luca Termine Styling by Vittoria Macrì Make-up Imma Mennuti Hair: Mirko Berto @MKS Milano Photo assistant: Yadier Castro Piedra Models: Victoria Bertalanffy, Ndeye Touty Sakho, Manya Mitra @WomenModels - Milano
press room Green George
the charm of the new Gavazzeni men’s collection
Il brand marchigiano di calzature artigianali torna a Firenze per Pitti Uomo con una collezione che racconta di uno stile senza tempo, del meticoloso lavoro manuale e una personalità distintiva. Forme che traggono ispirazione dal rigore dei club esclusivi inglesi, ma anche dal casual ricercato americano. Le proposte rimandano ad uno stile classico tradotto in un concetto contemporaneo, con l’impiego - ad esempio - delle suole Vibram®, progettate per garantire un’aderenza superiore su diversi terreni, o anche le suole ad iniezione di gomma su cuoio, che rendono le scarpe antiscivolo e incredibilmente leggere. Il brand non rinuncia al suo storico modello Derby scamosciato da uomo, rinnovato con forme più morbide e grintose, negli occhielli tondi ed evidenti, e nella suola in EVA, più leggera e confortevole.
Nato dalla passione per il valore artigianale e dall’esperienza maturata da Sergio Gavazzeni e Katia Orlandini, marito e moglie, il brand Gavazzeni opera con successo dagli anni 80 nel settore della pelletteria uomo e donna: cinture, borse e accessori, tutto in pelle e tutto rigorosamente Made in Italy. La scelta di materie prime e componenti di alta qualità e la cura per i dettagli contraddistinguono da sempre il brand di Rovato, in Franciacorta, che per la piccola pelletteria maschile propone in collezione la cintura in pelle intrecciata cerata, con dettagli in pelle e cuciture in tono, e fibbia in nickel lucido, mentre per le occasioni più eleganti il must è la cintura in pelle Saffiano, stampata e pigmentata, con cuciture in tono e fibbia in nickel.
The Marche-based handcrafted footwear brand returns to Florence for Pitti Uomo with a collection about timeless style, meticulous handwork and a distinctive personality. Shapes that draw inspiration from the rigor of exclusive English clubs, but also from refined American casual. The proposals refer to a classic style translated into a contemporary concept, with the use - for example - of Vibram® soles, designed to ensure superior grip on different terrains, or even rubber injection soles on leather, which make the shoes slip-resistant and incredibly light. The brand does not give up on its historic men’s suede Derby model, which has been renewed with softer and grittier shapes, in the round and prominent eyelets, and in the lighter and more comfortable EVA sole.
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Gavazzeni
Green George’s contemporary classic
Sergio Gavazzeni and Katia Orlandini, the Gavazzeni brand has been operating successfully since the 1980s in the men’s and women’s leather goods sector: belts, bags and accessories, all made of leather and all strictly Made in Italy. The choice of high quality raw materials and components and attention to detail have always distinguished the brand from Rovato, in Franciacorta, which for men’s small leather goods offers in its collection the waxed woven leather belt, with leather details and matching stitching, and shiny nickel buckle, while for more elegant occasions the must-have is the Saffiano leather belt, printed and pigmented, with matching stitching and nickel buckle.
AEFFE+ S/S 2024
press room Lotto
Doria
La storica azienda dello sport italiano, leader del distretto calzaturiero di Montebelluna, rinnova la sua partecipazione a Pitti Uomo presentando un’importante novità: OOH!. Con questo progetto, Lotto dà ufficialmente il via al nuovo percorso di sostenibilità, con il supporto strategico di ACBC, l’azienda italiana leader nella consulenza responsabile B2B, che supporterà Lotto anche nella pubblicazione del Manifesto di sostenibilità 2024. OOH! è realizzata in Italia con materiali derivanti da processi di riciclo e si caratterizza per la composizione della suola, prodotta con il riciclo di palle da tennis e padel, e per la tomaia, che è realizzata con gli scarti della lavorazione delle mele. Per ogni paio di sneaker vengono utilizzate 1,5 palle da tennis.
Un respiro di pulizia pervade, più che in altre collezioni, le proposte per l’AW24-25 di Doria, brand di cappelli di alta gamma e Made in Italy. Una collezione che s’iispira ad un ritmo lento, che si percepisce nelle linee essenziali e nei dettagli puliti. Un’quiet luxury’ che non è solo orpello, ma soprattutto rilassatezza, sempre con un attenzione verso la sostenibilità, percorso virtuoso e necessario che Doria percorre a partire dalla sua filiera, facendo costante ricerca di materiali e fornitori di qualità. Sono proposti cappelli realizzati con lane ecologiche merino italiane, le cui nuance non vengono tinte e il vello viene utilizzato nel suo colore naturale. Se il tessuto tecnico dei capi antipioggia richiede necessariamente la presenza di fibre artificiali performanti, è allora presente una selezione di cappelli realizzati in base cotone, con le dovute percentuali di filati tecnici per garantire la protezione dalla pioggia.
Lotto presents OOH!, the first tennis shoe made from recycled tennis balls
The historic Italian sports company, a leader in the footwear district of Montebelluna, renews its participation in Pitti Uomo by presenting an important novelty: OOH! With this project, Lotto officially kicks off its new sustainability journey, with the strategic support of ACBC, the leading Italian B2B responsible consulting firm, which will also support Lotto in the publication of the 2024 Sustainability Manifesto. OOH! is made in Italy from materials derived from recycling processes and is characterized by the composition of the sole, which is produced from recycled tennis and padel balls, and the upper, which is made from apple processing waste. For each pair of sneakers, 1.5 tennis balls are used.
AEFFE+ S/S 2024
the ‘quiet luxury’ of Doria
A breath of cleanliness pervades, more than in other collections, the proposals for AW24-25 by Doria, a high-end, Made in Italy hat brand. A collection that inhales at a slow pace, which can be felt in the essential lines and clean details. A ‘quiet luxury’ that is not just tinsel, but above all relaxation, always with a focus on sustainability, a virtuous and necessary path that Doria travels starting from its supply chain, making constant research of quality materials and suppliers. Hats made from ecological Italian merino wools are offered, whose nuances are not dyed and the fleece is used in its natural color. If the technical fabric of rainwear necessarily requires the presence of high-performance man-made fibers, there is then a selection of hats made from cotton base, with the appropriate percentages of technical yarns to ensure protection from the rain. 159
press room Piacenza 1733
Panchic
La nuova collezione punta più che mai su filati nobili e soffici e splendidi tessuti double face, proponendo capi senza tempo caldi, confortevoli ed effortlessly chic. Tradizione e qualità, raffinatezza ed eleganza disinvolta sono caratteristiche intrinseche della maglieria in lana merino extrafine o in misto cashmere, in lana e seta e cashmere e cotone, o ancora in Cashmere Alashan e in lana merino australiana. Le maglie, voluminose e leggere, sono caratterizzate da texture ultra contemporanee realizzate in Geelong spazzolato, in lana merino mouliné combinata, in cashmere e seta vellutato e alpaca. Una moltitudine di incantevoli trame esplora dimensioni poetiche attraverso effetti bicolore e multicolor, mentre punti tridimensionali, motivi pointelle e lavorazioni crochet diventano espressioni uniche di un’estetica bohémienne.
Panchic è la potenza dell’ossimoro: semplicità (pane, in Veneto) ed eleganza (chic) insieme. Un nuovo modo di vivere che esalta lo charme senza sacrificare l’etica. Non a caso le collezioni Panchic sono prodotte completamente in Italia, da artigiani italiani, e in fabbriche a norma, portando avanti il design e la qualità italiane, rispettando l’etica e l’ambiente. Valori che ritroviamo anche nella nuova collezione per l’inverno, dove spicca l’ankle boot allacciato dal carattere grintoso e globetrotter che torna in veste color block, con un’esclusiva tomaia in suede cerato, per affrontare la stagione fredda senza alcun timore. Suola a guscio, ormai signature della linea, e laccio piatto cerato completano il look di questo modello.
the allure of the noblest and most timeless fibers
The new collection focuses more than ever on noble, soft yarns and beautiful double-faced fabrics, offering timeless garments that are warm, comfortable and effortlessly chic. Tradition and quality, sophistication and casual elegance are intrinsic features of knitwear in extrafine merino wool or cashmere blends, in wool and silk and cashmere and cotton, or even in Alashan Cashmere and Australian merino wool. The voluminous, lightweight knits feature ultra-contemporary textures made of brushed Geelong, combined merino mouliné wool, velvety cashmere and silk, and alpaca. A multitude of enchanting textures explore poetic dimensions through two-tone and multicolor effects, while three-dimensional stitches, pointelle motifs, and crochet work become unique expressions of a bohemian aesthetic.
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street-comfortable-chic
Panchic is the power of the oxymoron: simplicity (bread, in Veneto) and elegance (chic) together. A new way of living that enhances charm without sacrificing ethics. It is no coincidence that Panchic’s collections are produced entirely in Italy, by Italian artisans, and in compliant factories, bringing forward Italian design and quality while respecting ethics and the environment. Values that we also find in the new collection for winter, where the laceup ankle boot with a gritty, globetrotting character stands out, returning in color block guise, with an exclusive waxed suede upper, to face the cold season without any fear. A shell sole, now signature of the line, and waxed flat lace-up complete the look of this model.
AEFFE+ S/S 2024
press room Brizzi
GMS75
Trasformare il classico concetto di sartorialità e fonderlo con la sensibilità contemporanea e l’innovazione, per creare collezioni anticonvenzionali ed esclusive: questa la la mission del marchio pugliese di proprietà della famiglia Brizzi, prodotto e distribuito dalla Tommy & Aly S.r.l., che ha fatto tesoro della tradizione del ‘fatto a mano’ dal 1965,per proporre collezioni di abbigliamento di alta gamma, con un focus sul capospalla. La collezione AW 2024 presentata a Pitti Uomo, in particolare, è composta da 40 capi che rappresentano gli essenziali del guardaroba maschile, oltre alla capsule B/Double, composta da 5 modelli capospalla realizzati in tessuto Double cucito a mano. La lavorazione di capi in Double cuciti a mano, core business dell’azienda, si caratterizza per un prodotto sartoriale sfoderato e con cuciture invisibili dalla fattura ineccepibile.
GMS75 nasce dalla passione per la pelle di Massimo Girardin, giovane imprenditore che segue le orme del padre, Renzo, fondatore della Gimo’s Italiana Spa nel lontano 1975. La Collezione GMS75 vuole interpretare il mondo della pelle e delle fibre naturali sostenibili con un’ottica inusuale, per creare effetti inediti, utilizzando processi di tintura e lavaggio in capo innovativi, che si discostano dalle lavorazioni tradizionali della pelle. Tra le novità per il prossimo inverno portate a Pitti Uomo troviamo, in particolare, la giacca a un petto in jersey di lana con punto chicco di riso, davanti in maglia a coste con collo in montone staccabile, bottoni in metallo stampato a rilievo.
debuts at Pitti Uomo with its double fabric
Transforming the classic concept of tailoring and merging it with contemporary sensibility and innovation to create unconventional and exclusive collections: this is the mission of the Apulian brand owned by the Brizzi family, produced and distributed by Tommy & Aly S.r.l., which has treasured the tradition of ‘handmade’ since 1965,to offer high-end clothing collections, with a focus on outerwear. The AW 2024 collection presented at Pitti Uomo, in particular, consists of 40 garments that represent the essentials of the men’s wardrobe, as well as the B/Double capsule, composed of 5 outerwear models made of hand-sewn Double fabric. The manufacture of hand-sewn Double garments, the company’s core business, is characterized by unlined tailoring and invisible stitching with impeccable workmanship.
AEFFE+ S/S 2024
reinventing luxury
GMS75 was born from the passion for leather of Massimo Girardin, a young entrepreneur following in the footsteps of his father, Renzo, founder of Gimo’s Italiana Spa back in 1975. The GMS75 Collection aims to interpret the world of leather and sustainable natural fibers with an unusual perspective, to create unprecedented effects, using innovative garment dyeing and washing processes that deviate from traditional leather processing. Among the new items for next winter brought to Pitti Uomo are, in particular, the single-breasted jacket in wool jersey with rice grain stitch, ribbed knit front with detachable shearling collar, embossed metal buttons.
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add resses BALESTRA Roma Piazza Barberini 12 00187 Roma Tel. 06.4821723 BAD AT MATH Viale Vittorio Veneto 12 48018 Faenza (RA) Tel. 375.5659755 info@badatmath.shop BENEDETTA BOROLI Luce s.r.l. Corso Buenos Aires 64 20100 Milano ELENA DONATI Via Marco de Marchi 2 20121 Milano HANITA Via Boscofangone, zona ASI 80035 Nola (NA) www.hanita.it LEVI STRAUSS & CO. Via Ansperto 9 20123 Milano Tel. 02.290231 MARSEM Viale Aldo Moro 170/172 70043 Monopli (BA) Tel. 080.9243798 PNCLD s.a.s. di Intatto Rosa & C. Via Roma 139 81031 Aversa (CE) PYRENEX BP 20029 40501 Saint-Sever Cedex (France) pyrenex.com RALLEGRATI by Linea Zeta s.r.l. Via Anna Frank 61/65 70029 Santeramo in Colle (BA) Tel. 333.9510568 STUDIO TONDINI Studio Tondini GmbH thestory@studiotondini.com www.studiotondini.com
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