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Accessory Fashion Magazine

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10/06/2019 - bimestrale ISSN 2611-108X

JUN. 2019

€ 7,00

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Accessory Fashion Magazine

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Manuel Ritz SPORT

Giorgio Avola

Il Volo

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Accessory Fashion Magazine

The colors run


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IMAC _S.p.A.


Accessory Fashion Magazine

ISSUE 10/2019 EDIZIONI AF SRL Via Ippolito Nievo, 33 - 20145 Milano Tel. +39 02 319121 - Fax +39 02 33611619 www.edizioniaf.com info@edizioniaf.com Direttore responsabile Matteo Pasca Direttore editoriale Lorenzo Raggi Art director Angelo Lanza angelo.lanza@edizioniaf.com Fashion editor Luca Termine luca.termine@edizioniaf.com Fashion guru Giusi Ferré Graphic design Michele Alberti michele.alberti@edizioniaf.com Entertainment Editor Fabrizio Imas Contributors Antony West, Dinalva Barros, Dimitri Dimitracacos, Fumatto, Joe Colosimo, Linda Loef, Michele De Andreis, Emanuele Novelli, Sabrina Mellace, Gautier Pellegrin, Yadier Castro Piedra In redazione Erika Alberti, Cristina Locati, Enrico Martinelli, Barbara Solini redazione@edizioniaf.com Responsabile promozione fiere Giuseppe Picco Promozione Lorenzo Caresana, Filippo Crepaldi, Piernicola Fascetto, Giorgio Gori, Mario Gori, Gabriella Laino, Lucio Luiselli, Enza Masotti, Stefano Migliavacca, Natalie Spelge adv@edizioniaf.com Marketing, digital e abbonamenti Mariella Catalano, Mariel Cuba, Andrea Zampieri subscription@edizioniaf.com Operations Paolo Arosio, Elisa Trasi operations@edizioniaf.com Stampa Arti Grafiche La Milanesa - Rho (MI) Distributore nazionale: m-dis

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Cover story: Gianluca Ginoble Ignazio Boschetto Piero Barone

IL VOLO

Wearing MANUEL RITZ Photo by Angelo Lanza - Fashion by Luca Termine


EDITORIAL

05 P Camp?!

er chi non avesse avuto ben chiaro il significato del termine ‘Camp’, il red carpet del Met Gala 2019 al Costume Institute del Metropolitan Museum di New York, in occasione dell’inaugurazione della mostra ‘Camp: Notes on Fashion’, sarà stato illuminante (e ancor di più lo sarà l’articolo di Giusi Ferrè di questo

numero). Il consueto evento di beneficenza, quello che alcuni definiscono come la serata degli Oscar per la Moda, è senza dubbio apparso sbalorditivo e divertente. Certo, dopo aver sognato per un intero anno di trascorrere una serata al bancone di un bar con la struggente Lady Gaga di “A star is born”, ritrovarla in aggressiva lingerie nera, dimentica della ceretta di routine, lascia scioccati… ma se bisogna interpretare un ruolo, come vuole la definizione di ‘camp’ coniata da Susan Sontag nel 1964, allora che si esageri e si varchino i confini del gusto kitsch e trash. Sembra aver intrapreso la stessa strada (trash, intendo) anche il trend economico che persegue nella sua cocciuta intenzione di non brillare. Claudio Marenzi, presentando Pitti Uomo, ne ha profilato un bilancio: “La lieve crescita è stata trainata soprattutto dai Paesi extra UE; verso la fine dell’anno si è registrato un rallentamento dell’Europa, con in particolare un segno negativo dopo anni per Germania e Spagna, che prevediamo continuerà nel 2019. Segnali positivi sono arrivati da Stati Uniti, Cina e Corea del Sud; è tornato a crescere il Giappone, stabile negli ultimi anni, mentre si è assistito a una nuova flessione della Russia”. In questo numero di AF-magazine omaggiamo la moda tralasciando esagerazioni camp e incertezze finanziarie, ma ci affidiamo all’elegante magia del canto interpretata da Il Volo, alla pungente poesia del fioretto del campione di scherma Giorgio Avola, alla forza creativa di due giovani attori come Edoardo Purgatori e Jacopo Olmo Antinori.

For those who did not understand the meaning of the term ‛Camp’, the Met Gala 2019 red carpet at the Costume Institute of the Metropolitan Museum in New York, on the occasion of the inauguration of the exhibition ‛Camp: Notes on Fashion’, must have been illuminating (and even more so will be the article by Giusi Ferrè in this issue). The usual charity event, what some call the evening of fashion Oscars, has undoubtedly appeared stunning and amusing. After having dreamed for a whole year of spending an evening at a bar with the poignant Lady Gaga of “A star is born”, finding her in aggressive black lingerie, forgetting routine waxing, leaves you shocked... but if you have to interpret a role, as required by the definition of ‛camp’ coined by Susan Sontag in 1964, then let’s exaggerate and get beyond the boundaries of kitsch and trash taste. It seems that also the economic trend has taken the same path (trash, I mean). Claudio Marenzi, presenting Pitti Uomo, outlined a balance: “The slight growth was mainly driven by non-EU countries; towards the end of the year there was a slowdown in Europe, with in particular a negative sign after years for Germany and Spain, which we expect will continue in 2019. Positive signs came from the United States, China and South Korea; Japan, stable in recent years, has returned to grow while Russia has seen a new decline”. In this issue of AF-magazine we pay homage to fashion, leaving out camp exaggerations and financial uncertainties, but we rely on the elegant singing magic interpreted by Il Volo, on the insightful poetry of the foil fencing champion Giorgio Avola, and on the creative power of two young actors like Edoardo Purgatori and Jacopo Olmo Antinori. Matteo Pasca

Matteo Pasca

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Pants COR SINE LABE DOLI Shoes MELISSA for FILA


ISSUE N.10 JUNE 2019

FASHION GURU

Giusi Ferré

INTERVIEW

Manuel Ritz CELEBRITY

Il Volo

FASHION

The colors run Tales of the modern nomad Giorgio Avola Tu ma pris pour qui E. Purgatori & J. Olmo Antinori PEOPLE

Massimiliano Amicucci ART

Fumatto RUNWAY

Man Fall/Winter 2019/20

SPECIAL

Cruise 2020

TRADE EXPERT

Massimiliano Mincone MICAM 88

Beauty as the protagonist FOCUS

Sport & Fashion

PITTI UOMO

Between excellence and innovation HISTORY

History of the buckle

08 12 20 41 112 114 117 129 138 142 150 157 158


FASHION GURU

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Camp: access / excess by Giusi Ferré Drawing by Fumatto

L

La moda di stagione – che poi tanto nuova non è essendo tutto un omaggio, un revival, un tributo, un riferimento amoroso alle tendenze passate – è l’esempio eccellente di come si possano trasformare le proprie debolezze in eccentricità e le eccentricità in dimostrazione di grandezza. Sì, fa un po’ “nostalgia canaglia” riportare in passerella gli eccessi e la sperimentazione del Club 54 di New York, come ha fatto Michael Kors, che ne fu un appassionato frequentatore, con gonne asimmetriche, short che spuntano sotto i blazer, tute glitter, scaldamuscoli di cashmere, jeans a zampa. Mancava soltanto che Bianca Jagger entrasse su un cavallo bianco al passo e l’effetto anni Ottanta avrebbe garantito allegria, forse anche un sospiro di malinconia per chi le icone dell’epoca non le ha viste nella copia en travesti, ma autentiche. Raccontate anche dal fondatore del night, Ian Schrager in un libro affascinante, “Studio 54”, Éditions Rizzoli. Certo, Saint Laurent di Anthony Vaccarello, designer italo-belga, gioca in casa, spingendo oltre i limiti il revival di quel decennio, con decine di abiti fluo che sfilano al buio, i calzoncini da runner in paillettes, i bomber ricamatissimi, le gonne-tuta. E le spalle esagerate, deliberatamente di due centimetri in più, per sottolineare “la forza, ma non il potere. Le donne non hanno più bisogno di esse-

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re aggressive. Sono forti, non hanno paura di niente”, commenta lo stilista. Non è un caso se la mostra, preceduta dal clamoroso galà di beneficenza (6 maggio) organizzato a New York dal Costume Institute del Metropolitan Museum si intitola “Camp: Notes on Fashion”, come il libro di Susan Sontag alla quale l’esposizione è dedicata. E “Camp”, il concetto estetico-sociale studiato dalla critica, significa proprio eccesso, artificio. Interessante è il pensiero di Donatella Versace per la quale l’imperfezione è la nuova perfezione, perché la signora non ha la presunzione di insegnare che cosa sia l’eleganza, ma di parlarne, questo sì. Dunque, sottoveste di cristalli multicolori con le sneaker, pullover sbrindellati, tailleur di coccodrillo ibridati con il pizzo. Tutto galvanizzante, eccitante, in un turbinio di aggiornamenti e rifacimenti che spingono verso l’estetica di tendenza, così sfaccettata che sì, insomma, si potrebbe definire confusione. Tra il post punk anni Novanta e le sproporzioni esagerate alla Ziggy Stardust, il glamour degli anni Trenta e Cinquanta tanto lontano dalla quotidianità, lo sportswear sartoriale e la sartorialità da battaglia, dove i tubini hanno spalle stravaganti e le sottovesti peccaminose giocano con gli stereotipi dell’hard (Francesco Risso per Marni), il power dressing e lo stile outdoor, eco-friendly e oversize, che trasforma gli abiti in possenti strutture architettoniche.



FASHION GURU

Se la moda deve essere un piacere, oltre le convenzioni sociali, le tendenze, le ragioni economiche, questa stagione sembra pensata per soddisfarlo, offrendo ogni ipotesi, evasione, eccesso, contrasto. Una tendenza che ha connotato anche la Settimana del Mobile e il Fuorisalone dell’aprile scorso, la grande festa della creatività e della sperimentazione, dell’industria e del design militante. Tanto più che il picco della mondanità milanese, la serata dedicata al magazine di Maurizio Cattelan e di Pierpaolo Ferrari, “Toiletpaper”, tenuto nel Salone d’Onore della Triennale, prevedeva sette dress code e si chiamava, non a caso, “Confusion Party”. Potrebbe essere una reazione al rappel à l’ordre che sta attraversando la società perché la moda, in un modo o nell’altro, è politica. Come dice Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci: “Mi piace questo crollo progressivo dell’etichetta”. E sorride, come chi si aspetta grandi cose.

The fashion season – which is no longer such an up-and-coming thing, since it is all a tribute, revival, homage, or in loving reference to past trends – is an excellent example of how it is possible to turn personal weaknesses into eccentricities and shows of grandeur. Yes, there is a bit of “trashy nostalgia” that brings the excesses and experimentation of Club 54 in New York back to the catwalk, as seen in the proposals of Michael Kors, a huge fan and regular presence at the club, who presents asymmetrical skirts, shorts that peek out from underneath blazers, glitter overalls, cashmere leg warmers, and elephant leg jeans. The only thing missing is Bianca Jagger entering the club astride a white horse and at that point the Eighties effect would have been guaranteed to incite joy, and maybe even a tad of melancholy, for those who were unable to personally witness the icons of that era in all their authentic crossdressing glory. This and much more is presented in “Studio 54”, the book published by Éditions Rizzoli and written by Ian Schrager, one of the founding figures of the nightclub scene. Certainly, Saint Laurent by Laurent Anthony Vaccarello, the Italian-Belgium designer, has the home court advantage, pushing the revival of that decade to new extremes, with his dozens of dayglow outfits presented on a completely dark catwalk, runner socks with sequins, bombers with all-over embroidery, and overall-skirts. At the same time shoulders are oversize, with two more

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centimetres than what is strictly necessary, to underline “strength, but not power. Women no longer need to be aggressive. They are strong and completely unafraid”, comments the stylist. It is not by chance if the exhibition, preceded by the glamorous Met Gala charity event (6 May), organised in New York by the Costume Institute of the Metropolitan Museum is entitled “Camp: Notes on Fashion”, like the book by Susan Sontag to whom the exhibition is dedicated. In fact, “Camp”, the social-aesthetic concept studied by critics, is synonymous with excess and artifice. Interesting is the concept of Donatella Versace for whom imperfection is the new perfection, because she does not presume to teach us what elegance is, but rather prefers to speak about it. So, we find a multicoloured crystal slipdress with sneakers, tattered pullover, and a crocodile-lace hybrid suit. All proposals that are challenging, exciting, and presented in a whirlwind of updates and revampings that push fashion towards the most outrageous and over-the-top extremes that one might almost define them as confusing. Between Nineties post-punk and the overstated disproportionate looks of Ziggy Stardust, the glamour of the Thirties and Fifties so far-removed from everyday looks, and sartorial sportswear, to then arrive at the sartorial masterpiece of the sheath dress with oversize shoulders and wicked underclothes that play around with hard-core stereotypes (Francesco Risso for Marni). There is then power dressing, and the outdoor, eco-friendly and oversize styles, which transform clothes into powerful architectural structures. If fashion is a thing of pleasure, which goes beyond social conventions, trends, and economic considerations, then this season seems to have been thought up to satisfy it, offering every possible combination, fantasy, excess, and contrast. This past April, this trend characterised the Milan Furniture Fair and Fuorisalone, the leading event dedicated to creativity and experimentation, industry, and Milanese design. There was then Milan Design Week that culminated in the gala event hosted by the magazine of Maurizio Cattelan and Pierpaolo Ferrari, “Toiletpaper”. Held at the Salone d’Onore in the Triennale, seven different dress codes were part of the aptly named “Confusion Party”. All this might just be a reaction to the ‘return to order’ that society is going through because fashion, in one way or another, is always political. As the creative director of Gucci, Alessandro Michele, states, “I like this progressive collapse of labels”. And he smiles, as if awaiting great things.


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INTERVIEW

Manuel Ritz

The art of man dressing

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anuel Ritz gioca sulle vibrazioni del colore. È il modo in cui il brand reinterpreta con accenti bold il guardaroba maschile, per renderlo sempre contemporaneo. In questa ricerca di originalità rimane vivo il legame con l’arte (il marchio nasce negli anni ’70 e prende il nome di un artista andaluso). Ora nel nuovo corso di Manuel Ritz, che coincide con il lancio della collezione donna, il nero diviene shade per la label: “Vogliamo andare oltre il concetto di genere e guardare solo allo stile, cercando sempre l’originalità e non la seriosità”. Da sempre Manifattura Paoloni (proprietaria del marchio) investe molto in ricerca. Quali gli aspetti più innovativi delle ultime stagioni? “La nostra sfida al total look. L’azienda è vocata per tradizione al capospalla, ma nelle ultime stagioni si è messa alla prova con altri capi del guardaroba maschile, per ampliare la gamma e riuscire a soddisfare l’uomo Manuel Ritz in tutti i momenti della giornata. Con lo scorso invernale abbiamo toccato il record di vendite di knitwear grazie allo studio di punti e filati veramente innovativi. Osare e fare ricerca per arrivare sul mercato con una proposta unica è ormai fondamentale”. La prossima PE2020? “Le coordinate geografiche, valori utili per individuare la posizione di un punto sulla superficie terrestre, diventano il dettaglio “it”, che conduce al cuore della prossima collezione. Un cuore che per questa stagione batte a ritmo etnico, coprendo di stampe dal sapore marocaine capi e dettagli, per vivere la bella stagione attraverso un gioco di contaminazioni: disinvoltura, colore, convivenza di formale rivisitato e contemporaneità urbana, da trasferire in un’ambientazione ad est, tra deserto e Medina. Progetto speciale in collezione quello con Fabrizio Sclavi, che torna, per la terza volta, a essere illustratore d’eccellenza per Manuel Ritz”. Come interpretate la sneaker, modello di scarpa vincente degli ultimi anni? “Siamo un brand di abbigliamento, per noi la sneaker è un accessorio (rigorosamente made in Italy). Ci piace abbinarla a capi tutt’altro che affini al contesto sporty, in modo da far risaltare il look, attualizzare il concetto di completo classico e farci scegliere dai nostri clienti head-to-toe per stile e per l’ottimo rapporto qualità-prezzo”.


INTERVIEW alive (the brand was born in the 70s and takes the name of an Andalusian artist). Now the new trend by Manuel Ritz, coincides with the launch of the women’s collection, black becomes a shade for the label: “We want to go beyond the concept of gender and look only at style, always looking for originality and not seriousness”. Manifattura Paoloni (owner of the brand) has always heavily invested in research. What are the most innovative aspects of the last seasons? “Our challenge toward total look. The company is traditionally devoted to outerwear, but in recent seasons it has proven itself with other men’s wardrobe garments, to expand the range and be able to satisfy the Manuel Ritz man at all times of the day. Last winter we hit the knitwear sales record thanks to the study of really innovative stitches and yarns. Daring and doing research to reach the market with a unique proposal is now fundamental”. News about the next PE2020? “The geographic coordinates, useful values for identifying the position of a point on the earth’s surface, become the “it” detail, which leads to the heart of the next collection. A heart that for this season beats at an ethnic pace, covering prints and details with Moroccan accent, to experience the beautiful season through a game of contaminations: ease, colour, coexistence of formal revisited and urban contemporaneity, to be transferred to a setting to the east, between desert and the Medina. A special project collection in cooperation with Fabrizio Sclavi, who returns, for the third time, to be an illustrator of excellence for Manuel Ritz”.

La boutique Manuel Ritz di via Solferino a Milano, lo showroom in zona Tortona, sempre a Milano (in via Voghera 6) o lo shop online... quale pensate sarà il canale di vendita del futuro? “Stiamo puntando sempre di più su una strategia di omnicanalità. Abbiamo appena rilasciato la nuova versione della piattaforma ecommerce con possibilità di pick-up in store in via Solferino, per esempio. L’intento è tenere in dialogo costante online e offline, in modo che la boutique diventi strumento e hub della nostra strategia di comunicazione”. Avete vestito ‘Il Volo’ per la copertina di questo numero. Cosa vi piace di loro? “Sono come Manuel Ritz: in continua evoluzione. Al loro decimo anniversario stanno lavorando a un percorso fatto di nuove sonorità… sperimentano, come piace a noi. L’incontro con Manuel Ritz è stato quasi naturale: sono perfettamente in target per età e vestono con personalità i nostri capi. Non di meno sono un ‘marchio’ del made in Italy all’estero, che è anche la mission attuale di Manuel Ritz - da qualche mese, infatti, abbiamo aperto un secondo monomarca a Shanghai (il 1° all’estero)”. Manuel Ritz plays on the vibrations of colour. That’s how the brand reinterprets the male wardrobe with bold accents, to make it always contemporary. In this quest for originality, the bond with art remains

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How do you interpret the sneaker, the winning shoe model of recent years? “We are a clothing brand, for us the sneaker is an accessory (strictly Made in Italy). We like to combine it with clothes that are anything but similar to the sporty context, so as to bring out the look, update the concept of a classic suit and let our customers choose us head-to-toe for style and excellent quality-price ratio”. The Manuel Ritz boutique in via Solferino in Milan, the showroom in the Tortona area, also in Milan (in via Voghera 6) or the online shop... which one do you think will be the sales channel of the future? “We are increasingly focusing on an omnichannel strategy. We have just released the new version of the e-commerce platform with the in-store pick up possibility in Via Solferino, for example. The intent is to keep a constant dialogue between online and offline, so that the boutique becomes a tool and hub for our communication strategy”. You have dressed “Il Volo” for the cover of this issue. What do you like about them? “They are like Manuel Ritz: constantly evolving. On their tenth anniversary they are working on a path made of new sounds... they experiment, the way we like it. The meeting with Manuel Ritz was almost natural: they are perfectly in target by age and dress our clothes with personality. None the less, abroad they are a ‘brand’ of Made in Italy, which is also the current mission of Manuel Ritz in recent months, in fact, we have opened a second single-brand store in Shanghai (the first one abroad)”.






AF PRODUCTIONS Make-up: Imma Mennuti Hair: Matteo Susini Model: Alvaro Silveira @I Love Models Milano Thanks to Pietro Opasich @I Love Models Milano


#ILVO


OLO Ignazio Boschetto Shirt DESTIN Jacket DIESEL Pants TOM REBL Sneakers LEVI’S Piero Barone Sweatshirt DIESEL Leather jacket S.W.O.R.D Jeans PENCE Boots ANTHONY MORATO Gianluca Ginoble Jacket, pants and shoes ANTHONY MORATO T-shirt TOMMY HILFIGER X HAMILTON Models from left: Sandals MANGO Sneakers RUCOLINE Sneakers VOILE BLANCHE


CELEBRITY

Ignazio Boschetto T-shirt DIESEL Bomber TOM REBL

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Il Volo

The boundless success of Musica Photos by Angelo Lanza Fashion editor: Luca Termine

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I

l lampo di un flash per accarezzare il sorriso delle modelle e l’eleganza dei tessuti. Atmosfera latina come tappeto musicale. Talvolta, al ritmo delle casse si unisce una voce calda, potente, precisa, che accompagna il riff nell’affascinante acustica tipica di un teatro (anche se di posa). Passa il tempo, si alternano gli scatti, e scopri che le tonalità sono tre. Tre le voci che ogni tanto spezzano la marcia dell’otturatore e il ronzio delle luci, note in cui risuonano tutta la giovinezza e la passione di Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto, note in cui riecheggiano i dieci anni di carriera de ‘Il Volo’, da giugno in tour in tutta Italia, fino al grande show del 24 settembre all’Arena di Verona. Il loro successo, in un paio di frame: primi artisti italiani nella storia a sottoscrivere un contratto con una major americana della discografia mondiale; nel 2012 al tour “Back to Brooklyn” di Barbra Streisand; nel 2013 tengono 50


CELEBRITY date sold-out dal Canada al Sud America, per poi vincere il Festival di Sanremo due anni dopo e cantare praticamente in ogni parte del mondo. Negli studi di Abbey Road a Londra, per esempio, dove percepiscono “la magia di un luogo in cui si è scritta la storia”. Quando quest’anno cantano davanti al Papa, a Panama durante la Giornata Mondiale della Gioventù, si rendono conto che non avrebbero potuto chiedere di meglio per iniziare i festeggiamenti del loro anniversario artistico: “Un momento e un’emozione inspiegabili - ricorda Piero - Eravamo immersi in un silenzio assordante. Vi rimbombavano solo i battiti dei nostri cuori”. E la magia si ripete, visto che a maggio hanno intrapreso il nuovo tour che, per un anno intero, li porterà in Giappone, Europa e America. Nell’italianità individuano parte dei motivi del loro successo: “Noi lo diciamo sempre: non facciamo nulla di particolare. Il nostro successo non è dovuto solamente alle nostre voci, ma soprattutto alla musica che cantiamo, la musica della tradizione italiana, pur riproposta in chiave moderna”.

Nell’ultimo loro disco ‘Musica’ (Sony Music) si riescono a percepire le loro tre differenti personalità allo scorrere delle tracce, quella di Piero, più classica, per giungere alla vena pop di Ignazio. Proprio lui spiega come si fa, all’età di 25 anni, a reggere sulle spalle un decennio di successi: “Il nostro bello è che riusciamo a trasformare il lavoro in divertimento. È quello che amiamo fare, perciò non smettiamo mai di apprezzare la fortuna che abbiamo”. E con la moda come se la cavano? Gianluca apprezza Tom Ford, perché riesce a esprimere una personalità particolare, sempre molto elegante, ma anche eccentrica e mai banale. Per Ignazio la scelta ricade su Saint Laurent che abbina semplicità, sportività ed eleganza. Piero, che ha un’anima total black, fa inevitabilmente il nome di Giorgio Armani, per poi citare tra i suoi preferiti anche Dolce&Gabbana e Brioni. E se sui gusti dell’abbigliamento c’è varietà, è sulle scarpe che tutti e tre concordano senza ombra di dubbio: si comprerebbero tutti delle sneaker. Gucci, Alexander McQueen, Balenciaga, o le Armani indossate quest’anno sul palco dell’Ariston.

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Piero Barone Leopard suit COR SINE LABE DOLI Black shirt TOM REBL Boots ANTHONY MORATO


EDITORIAL

A bright flash to caress the smile of the models and the elegance of fabrics. Latin atmosphere as musical soundscape. Sometimes, the rhythm of loudspeakers is joined by a warm, powerful, precise voice that accompanies the riff in the fascinating typical acoustics of a theatre (even if it is a studio). Time passes, shots alternate, and you discover that there are three tonalities. Three voices that every now and then break the march of the shutter and the hum of lights, notes filled with the youth and passion of Piero Barone, Gianluca Ginoble and Ignazio Boschetto echoing ten years of career of ‘Il Volo’, in tour all over Italy starting from June, until the big show on September 24, at the Arena in Verona. Their success, in a few frames: the first Italian artists in history to sign a contract with an American major star of world discography; they took part in Barbra Streisand’s “Back to Brooklyn” tour in 2012; they held 50 sold-out dates from Canada to South America in 2013, winning the Sanremo Festival two years later and sing almost everywhere in the world. For example, in the Abbey Road studios in London, where they perceive “the magic of a place where history was written”.

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When this year in Panama during The World Youth Day they sang in front of the Pope, they realised that they could not have asked for a better beginning of the celebrations of their artistic anniversary: “An inexplicable moment and emotion - remembers Piero - We were immersed in a deafening silence. Only the beats of our hearts echoed”. And the magic repeats itself, given that in May they started a new tour that, for a whole year, will take them to Japan, Europe and America. In the Italian spirit they identify part of the reasons for their success: “We always say it: we don’t do anything in particular. Our success is not only due to our voices, but above all to the music we sing, the music of Italian tradition, although re-proposed in a modern key”. It is possible to perceive the three different personalities in their last album “Musica” (Sony Music). A sort of journey through their souls, between Piero’s more classic direction, to reach the pop vein of Ignazio. He explains how it is possible, at the age of 25, to hold a decade of success: “The great thing is that we can turn work into fun. That’s what we love to do, so we never stop appreciating the luck we have”.


CELEBRITY

And how do they deal with fashion? Gianluca appreciates Tom Ford, because he manages to express a particular, always very elegant, but also eccentric and never ordinary personality. For Ignazio the choice falls on Saint Laurent which combines simplicity, sportiness and elegance. Piero, who has a total black soul, inevitably makes the name of Giorgio Armani, to then quote Dolce & Gabbana and Brioni among his favourites. And if there is variety in clothing tastes, it is about shoes that all three agree without the shadow of a doubt: they would all just buy sneakers. Gucci, Alexander McQueen, Balenciaga, or Armani sneakers worn this year on the Ariston stage.

Piero Barone Jeans jacket DIESEL T-shirt TOMMY HILFIGER X HAMILTON

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#ILVOL


Gianluca Ginoble Flower suit and white shirt THOMAS PINA Shoes CARLO PIGNATELLI


Gianluca Ginoble Jacket COLLINI T-shirt TAGLIATORE


Ignazio Boschetto Jacket and t-shirt GIORGIO ARMANI


Ignazio Boschetto Jacket MANUEL RITZ T-shirt DIESEL Pants TOM REBL Sneakers GIORGIO ARMANI



Bag and shoes TAGLIATORE Foulard “Windie” in silk twill GARDONI ART

Backpack DIESEL Beltbag ANTHONY MORATO Shoes MANUEL RITZ


Backpack TAGLIATORE Sneakers MANUEL RITZ Bandanna DESTIN

Backpack, sneakers and hat DIESEL



Gianluca Ginoble Purple sweatshirt TOMMY HILFIGER X HAMILTON Jeans DIESEL Sneakers ANTHONY MORATO Piero Barone T-shirt LEVI’S Bomber DIESEL Pants ANTHONY MORATO Sneakers MANUEL RITZ Ignazio Boschetto T-shirt DIESEL Shirt DESTIN Pants TOM REBL Snakers GIORGIO ARMANI



AF.MAG June issue 2019

Starring: Gianluca Ginoble Ignazio Boschetto Piero Barone

IL VOLO

Photographer Angelo Lanza Fashion Editor Luca Termine Models: Asia Musicco @2Morrow Models Milano Thais Pagliuso @2Morrow Models Milano Nathalie R. @BOOM Models Agency milano Make-up: Imma Mennuti Giuseppe Giarratana Hair: Matteo Susini Gaetano Pane Photo assistants: Alessandro Gamba Yadier Castro Piedra Styling assistants and props: Elena Fochesato Marta Francesi Video: One Love Movement camera: Daniele Vergaro editing and color: Valentina Marsano Graphic designer: Michele Alberti Location: Studio Capture Image by Alberto Lanini

Gianluca Ginoble T-shirt TOMMY HILFIGER X HAMILTON Jeans and shirt ANTHONY MORATO Ignazio Boschetto T-shirt DIESEL Shirt DESTIN Pants TOM REBL Piero Barone T-shirt LEVI’S Bomber DIESEL Pants ANTHONY MORATO

Thanks to: Simone Riva Francesca Tassinari Marco Macchi 2Morrow Models Milano Boom Models Agency Milano

Watch video at: www.af-magazine.com


AP I C C AP S


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The colors run Tales of the modern nomad Giorgio Avola Tu ma pris pour qui Edoardo Purgatori & Jacopo Olmo Antinori

Bag HERMÈS Shoes TAGLIATORE



The colors run Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine

Trench S.W.O.R.D. Jacket MANGO Shirt ALESSANDRO GHERARDI Pants PAOLONI Shoes CONVERSE ALL STAR Bag AERONAUTICA MILITARE



Puffer PYRENEX Jacket and pants PAOLONI Sweatshirt AVANT TOI Boots MANUEL RITZ


Coat PAOLONI Pants MANUEL RITZ Leather shirt SALVATORE SANTORO Turtleneck ASOS Shoes CONVERS ALL STAR




Coat PAOLONI Sweatshirt AVANT TOI Suit COR SINE LABE DOLI Shoes Melissa for FILA Backpack GI. MENALE Hat ATOME



Coat KIMO NO-RAIN Suit COR SINE LABE DOLI Shoes CONVERSE ALL STAR Trolley AWAY



Leather jacket C.U.T Jacket SALVATORE SANTORO Sweatshirt CIVIDINI Pants PAOLONI Hat GI N’ GI Sunglasses KYME Bag HERMÈS Shoes TAGLIATORE


Coat KIMO NO-RAIN Suit jacket, vest and shoes CARLO PIGNATELLI Sweatshirt AVANT TOI Jeans AMERICAN VINTAGE Sunglasses KYME Bag AWAY



Leather jacket W.E. 1930 Jacket and shoes BOGGI Sweatshirt CIVIDINI Jeans SIVIGLIA Bag LOUIS VUITTON Hat ATOME

Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Styling assistant: Clara Marotta and Paulina Torre Grooming: Giorgia Venturino Models: Giulio Rizzi and Matteo Tagliabue @I Love Models - Milano Thanks to Pietro Opasich @I Love Models - Milano



Tales of the modern nomad Photos by Michele De Andreis Fashion by Sabrina Mellace


Shirt GABRIELE PASINI Sweater and pants COMEFORBREAKFAST Leather backpack CORNELIANI Trainers STELLA McCARTNEY


Shirt CORNELIANI Tweed jacket MAISON FLÂNEUR Pants N.21 Multi-pocket backpack BALLY


Corduroy suit, shirt and shoes CORNELIANI Socks CALZEDONIA Pouch COMEFORBREAKFAST


Sweater and shorts JW ANDERSON Coat and boots CALCATERRA Socks CALZEDONIA


Foulard MAISON FLÂNEUR “Pleats please” blouse ISSEY MIYAKE


Scarf CORNELIANI Coat GABRIELE PASINI


Shirt and blazer ANGELIA AMI Oversize pants COMEFORBREAKFAST Shoes CORNELIANI


Leather cloak BALLY Cyclist suit GORE-WEAR Boots CALCATERRA


Total look N.21


Total look MISSONI


Shirt and pants FENDI Oversized cardigan CORNELIANI Sneakers VOILE BLANCHE



Shirt GABRIELE PASINI Coat and pants STELLA McCARTNEY Socks CALZEDONIA Shoes ETRO Photos by Michele De Andreis Fashion by Sabrina Mellace Styling assistant Valeria Lombardi Grooming: Elena Pivetta @greenappleitalia.com Model: Josè Vedovato @Independent Mgmt


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Giorgio Avola

The secret is not to think Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine

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a maschera cala sul viso e nel sudore intorno agli occhi si annida il respiro. I flessuosi riflessi del fioretto accarezzano il sibilo dell’aria. Ricordati di non pensare, insegna il mio maestro. Lascia che il braccio scatti di riflesso, i piedi danzino al ritmo dell’istinto. Non pensare alla stoccata d’oro di Londra, né all’amaro di Rio. Non pensare alla sirena, alla luce verde o rossa, che sia al gusto di sconfitta o di vittoria. Torna a combattere: il prossimo affondo sarà la mia anima; l’eleganza, la testa, la cattiveria, il cuore, il sano egoismo di queste pedane che chiamo casa. Dietro la maschera ci sono io, il vero io, così come mai potrei essere altrove. Il fioretto di Giorgio Avola (classe 1989, atleta delle Fiamme Gialle e della Nazionale) ha conquistato la medaglia d’oro a squadre alle Olimpiadi del 2012. Sotto la guida del mitico maestro Eugenio Migliore, conquista anche una medaglia di bronzo individuale e quattro medaglie d’oro a squadre ai Campionati Mondiali; un oro e tre bronzi individuali e tre ori a squadre ai Campionati Europei Assoluti; e i Giochi del Mediterraneo nel 2013. Nel 2017 torna a studiare perché “Lo studio è un’arma in più per arrivare sereno alle prossime Olimpiadi, sapendo che sto costruendo qualcosa d’importante per il mio futuro”.

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SPORT

Suit jacket and papillon TOMAS PINA Shirt ALESSANDRO GHERARDI Shoes FABI

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He: Suit jacket MANUEL RITZ Shoes CARLO PIGNATELLI She: Top and coulotte WOLFORD Dress BARTOLOTTA & MARTORANA Shoes GIANVITO ROSSI



The mask lowers on the face and the breath lurks in the sweat around the eyes. The flexible reflections of the foil caress the hiss of the air. Remember not to think, instructs my teacher. Let your arm act by reflex, your feet dance to the rhythm of instinct. Don’t think about the gold hit in London, or the bitterness of Rio. Don’t worry about the siren, the green or red light, either to the taste of defeat or victory. Fight back: my soul will be the next lunge; the elegance, the head, the malice, the heart, the healthy selfishness of these platforms that I call home. Behind the mask there is me, the real self, so how could I ever be anywhere else.

Giorgio Avola’s foil (born in 1989, athlete of the Fiamme Gialle and the National Team) won the team gold medal at the 2012 Olympics. Under the guidance of the legendary maestro Eugenio Migliore, he also won an individual bronze medal and four team gold medals at the World Championships; one gold and three individual bronzes and three gold medals at the European Championships; and the Mediterranean Games in 2013. In 2017 he goes back to studying because “Studying is an extra weapon to arrive at the next Olympics, knowing that I am building something important for my future”.


Bag and belt ADRIANO MENEGHETTI - Shoes TAGLIATORE

She: Top and coulotte WOLFORD Dress BARTOLOTTA & MARTORANA Shoes GIANVITO ROSSI He: Jacket COR SINE LABE DOLI Shoes FRATELLI ROSSETTI

Suit jacket MANUEL RITZ


Bag and belt ADRIANO MENEGHETTI - Shoes BALDININI

Dress JEAN CIRÃ’


Coat TAGLIATORE Shoes BALDININI

“Studying is an extra weapon to arrive at the next Olympics, knowing that I am building something important for my future”



She: Dress JEAN CIRÃ’ He: Suit jacket and papillon MESSAGERIE Shirt ALESSANDRO GHERARDI Shoes MORESCHI


Bag and belt ADRIANO MENEGHETTI - Shoes TAGLIATORE - Rings UGO CACCIATORI

Top MANGO Coulotte LA PERLA


Shoes BALDININI

Starring: Giorgio Avola Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Grooming: Gaetano Pane Photo assistant: Alessandro Gamba Styling assistants: Clara Marotta and Matilda Vettorato Model: Enly Tammela @Monster Mgmt - Milano Thanks to Claudia Ottman @Monster Mgmt - Milano Location: Cross Studio - Milano


Tu ma pris pour qui Photos by Dimitri Dimitracacos Fashion by Dinalva Barros

Top RAHUL MISHRA Skirt FABIO GAVAZZI Sandals CASADEI Bag MAGRĺ



Dress ALBERTO ZAMBELLI Crystals bow STEFANO DE LELLIS Bag RED VALENTINO


Dress DAVII Clutch MICH VASCA Shoes MARIO VALENTINO Necklace SHARRA PAGANO


Dress STEFANO DE LELLIS Shoes MARIO VALENTINO Earrings SHARRA PAGANO Clutch MAGRĺ


Dress RED VALENTINO Hat MONTEGALLO Bag MAGRĺ


Dress GUY LAROCHE Bag MAGRĺ


Cape GUY LAROCHE Leather pants ADELBEL Bag GIUSEPPE ZANOTTI


Left: Shearling GENNY Necklace SHARRA PAGANO Clutch and gloves GIUSEPPE ZANOTTI Right: Dress ALBINO Bag RED VALENTINO


Pants STEFANO DE LELLIS Shirt EDWARD ACHOUR PARIS Bag GIUSEPPE ZANOTTI Earrings SHARRA PAGANO


Cape hood RED VALENTINO Booties MARIO VALENTINO Brooch SHARRA PAGANO


Dress GIORGIA ARCIDIACONO Top STEFANO DE LELLIS Boots GIUSEPPE ZANOTTI


Beret GIORGIA ARCIDIACONO Coat RED VALENTINO Brooch SHARRA PAGANO


Suit ALBINO Bag CASADEI Necklace SHARRA PAGANO Photos by Dimitri Dimitracacos @Caos18 Agency Fashion by Dinalva Barros Fashion assistants: Nicola Pantano and Paulina Torres @MKS Fashion School Make-up: Vanessa Udovicich Hair: Maurizio Kulpherk @Facetoface Hair assistant: Marisa Ricchiuti @Facetoface Production: MKS Milano Models: Joy Van Der Eecken @Monster Agency Dani Barreira Sousa @EliteModels Agency Ludimila Vitorino @EliteModels Agency


CELEBRITY

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CELEBRITY

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Edoardo Purgatori & Jacopo Olmo Antinori “Loose ends”

Photos by Angelo Lanza Fashion editor: Luca Termine Styling by Sara Castelli Gattinara Text by Fabrizio Imas

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Edoardo: Suit DSQUARED2 Jacopo: Total look BALMAIN

tesso ufficio stampa e stessi eventi mondani. Si conoscono così Edoardo e Jacopo, e diventano amici. Poi, quasi un anno e mezzo fa, Edoardo chiama Jacopo per un provino teatrale che non va a buon fine, ma che permette loro di lavorare a quello che si sarebbe rivelato un grandissimo successo teatrale, sia di critica sia di pubblico: “Loose ends”.

Edoardo, il più grande dei due, non risparmia parole lusinghiere per Jacopo che, pur essendo giovane, è talentuoso e con velleità autoriali. La combinazione delle loro energie è fantastica, sulla scena rappresentano un connubio perfetto. Si ritengono molto simili per quanto riguarda la determinazione, nonostante Edoardo sia più portato per la pianificazione e Jacopo sia più riflessivo e meno impulsivo. Siamo sicuri che questa magica alchimia, in futuro, li porterà a essere di nuovo partner sulla scena. La grande scommessa di “Loose ends. Giovani Sospesi” di Gauvain – per la regia di Armando Quaranta – è quella di far ridere il pubblico, portandolo a riflettere. Lo spettacolo racconta le differenze generazionali, un po’ come succede nel film “Il grande freddo”. Qui si parla di tre ragazzi romani (in scena con Purgatori e Antinori anche Federica Sabatini), con alle spalle storie diverse nonostante provengano tutti da famiglie borghesi, che si trovano ad affrontare percorsi alternativi. Su di loro incombe il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta, in cui bisogna scegliere. Perché crescere significa scegliere, e la scelta è totalmente individuale. Nessuno può scegliere per te. E i protagonisti della pièce cosa ne pensano? Si sta meglio da giovani o da adulti? Entrambi concordano nel dire che ogni periodo e ogni stagione della vita vanno vissuti per quello che sono. Anche se Jacopo puntualizza: “È giusto stare bene da adulti e stare male da giovani”. Una sintesi di ogni percorso individuale…tralasciando le anime perse che scelgono di star male per tutta la vita. Soprattutto con spettacoli intensi come questo, il teatro diventa un luogo d’incontro e un momento dove vivere, o rivivere, le emozioni della propria vita, non in prima persona bensì con l’ausilio dell’attore. Magari cogliendo l’opportunità di allontanarsi dalla sala con un punto di vista diverso rispetto a quando ci si è seduti sulla poltrona di velluto rosso.

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Same press office and same social events. This is how Edoardo and Jacopo get to know each other, and become friends. Then, almost one year and a half ago, Edoardo calls Jacopo to audition for a play that does not go well, but that allows them to work on what turned out to be a huge theatrical success, receiving both critical and public acclaim: “Loose ends”. Edoardo, the older of the two, does not save flattering words for Jacopo who, despite being young, is talented and with authorial ambitions. The combination of their energies is fantastic, they represent a perfect marriage on the scene. They consider themselves very similar as far as the determination is concerned, although Edward has more planning skills and Jacopo is more reflective and less impulsive. We are sure that, in the future, this magical alchemy will lead them to be new partners on the scene. The big bet of “Loose ends. Suspended Youngsters” by Gauvain – directed by Armando Quaranta - is to make the audience laugh, leading it to reflect. The show tells the generational differences, a bit like what happens in the film “The Big Chill”. Here we talk about three Roman guys (on stage with Purgatori and Antinori and also with Federica Sabatini), with different stories behind them even though they all come

Suit DSQUARED2 Shoes DOUCAL’S

Total look BALMAIN


from middle-class families, who are facing alternative paths. The passage from adolescence to adult life looms over them, so that a choice has to be made. Because growing means choosing, and the choice is totally individual. No one can choose for you. And what do the protagonists of the play think? Are things better when you are young or when you are old? Both agree in saying that all periods and seasons of life should be lived for what they are. Even if Jacopo points out: “It is right to feel good as adults and feel bad when you are young�. A summary of each individual journey ... leaving out the lost souls who choose to feel bad for their entire life. Especially with intense shows like this, the theatre becomes a meeting place and a moment where you can live, or relive, the emotions of your life, not yourself personally but with the help of the actor. Perhaps by taking the opportunity to leave the theatre with a different point of view thatn before while sitting on the red velvet chair.


Suit DSQUARED2 T-shirt CALVIN KLEIN



“...It is right to feel good as adults and feel bad when you are young”. A summary of each individual journey ...leaving out the lost souls who choose to feel bad for their entire life”

Total look LEVI’S Shoes LACOSTE


Polo LACOSTE


Total look BALMAIN


Suit MANUEL RITZ Polo LACOSTE Shoes DOUCAL’S


Giulio: Tommaso, io devo proprio cambiare la mia vita. Devo cambiare tutto. Devo mettere la testa a posto.

Tommaso: A chi lo dici.


Giulio: No non hai capito, io devo proprio fare tabula rasa. Ricominciare da capo. Tipo partire per la Colombia e spendere sei mesi dentro la giungla a mangiare insetti e bere la pioggia. Io devo rinascere.

Tommaso: No, Giù. Questo è solo un altro modo di scappare. Non si può fare finta che lo schifo della vita non esista, ed andarsene come se niente fosse. Perché tanto lo schifo te lo porti dietro. Ti segue dovunque vai.

Jeans LEVI’S Shoes LACOSTE



Jacopo: Total look BALMAIN Edoardo: Suit MANUEL RITZ Polo LACOSTE Photos by Angelo Lanza Fashion editor: Luca Termine Styling by Sara Castelli Gattinara Text by Fabrizio Imas Hair & Make-up: Sandra Lovisco Assistant: Pamela Pompei


PEOPLE

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Massimiliano Amicucci

The hatmaker of celebrities Photo by Emanuele Novelli Text by Fabrizio Imas

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er Massimiliano Amicucci la passione per il cappello nasce quasi per caso, dopo gli studi, un periodo trascorso a Londra e l’esperienza presso un laboratorio artigianale a Roma. Fin da subito la sua ricerca si concentra sul fascino delle diverse epoche, mode e stili. La storia del costume lo ammalia a tal punto da divenire la strada principale da percorrere. Una strada intrapresa senza esitazione una decina di anni fa, quando Amicucci fonda la sua MOVE - Officine del Cappello (moveroma.it). È qui che prende vita la prima collezione moda, nonostante il designer non tralasci mai la passione per il cinema, vero crogiuòlo della sua creatività. Oggi i suoi cappelli, unici grazie all’immancabile riferimento teatrale, sfilano sia a Parigi che a Firenze, durante Pitti Uomo, e sono richiesti in tutto il mondo. Un’arte, quella di confezionare cappelli, che consente ad Amicucci di intrecciare la passione per la moda con quella per il grande schermo. Il punto di forza di MOVE è la sperimentazione di nuove tecniche e materiali, la voglia di guardare al futuro e innovare. Per Massimiliano, infatti, il momento più divertente è accogliere richieste molto particolari, che rappresentano una vera e propria sfida per la sua artigianalità. Così riesce a tenere in vita un mestiere che sembrava destinato a scomparire e che invece, negli ultimi anni, è tornato in auge e ha riportato sotto i riflettori l’accessorio per eccellenza, capace di fare la differenza sul capo di uomini e celebrities di tutto il mondo. Massimiliano Amicucci oggi lavora con costumisti del calibro di Milena Canonero, quattro volte premio Oscar e ben nove nomination, o con attori come Brad Pitt e Johnny Depp. Molti, nel mondo della musica, non possono fare a meno delle sue creazioni: Bono Vox degli U2, Zucchero, Mario Biondi e Renato Zero, per citarne alcuni. Una vera eccellenza del nostro Made in Italy, sempre impegnata con diverse produzioni internazionali, come “Catch22”, serie diretta niente meno che da George Clooney, oppure “Le avventure del Dottor Dolittle” con Robert Downey Jr.

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Massimiliano Amicucci’s passion for hats came up almost by chance after his studies, following a period spent in London and the experience at a craft workshop in Rome. Right from the start his research focuses on the attractiveness of different eras, fashions and styles. The history of costume captivates him to the point of becoming the main road to be travelled. A road undertaken without hesitation ten years ago, when Amicucci founded his MOVE - Officine del Cappello (moveroma.it). This is where the first fashion collection comes to life, although the designer never neglects his passion for cinema, a true mix in his creativity. Today, thanks to the inevitable theatrical reference, his unique hats parade both in Paris and in Florence, during Pitti Uomo, and are requested all over the world. Making hats is an art, which allows Amicucci to intertwine the passion for fashion with the one for the big screen. The strength of MOVE is the experimentation of new techniques and materials, the desire to look to the future by creating innovation. For Massimiliano, in fact, the most fun moment is to accept very special requests, which represent a real challenge for his craftsmanship. In this way he manages to keep alive a skill that seemed destined to disappear, but which, in recent years, has made a comeback getting the accessory par excellence in the spotlight, able to make the difference on the head of men and celebrities all over the world. Today, Massimiliano Amicucci works with costume designers of the calibre of Milena Canonero, four-time Academy Award winner and receiver of nine nominations, or with actors like Brad Pitt and Johnny Depp. Many artists in the music world cannot do without his creations: U2 singer Bono Vox, Zucchero, Mario Biondi and Renato Zero, to name a few. A true excellence of our Made in Italy, always engaged with various international productions, such as “Catch22”, a series directed nothing less than by George Clooney, or “The Adventures of Doctor Dolittle” with Robert Downey Jr.


PEOPLE

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ART

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l suo nome, Fumatto, nasce come acronimo di Matteo Fumagalli, ma svela anche la sua doppia identità: visual designer e illustratore per un’agenzia di pubblicità di Milano, ma al contempo anche artista libero e poliedrico, attento osservatore della società e dell’animo umano. Uno sguardo, il suo, disincantato e provocatorio, che si coglie anche nell’opera ‘Toy Story 3’ dedicata ad AF-magazine, parte della mostra ‘Re-Tape’, tenutasi a Genova fino al maggio scorso. Al centro troviamo la Batmobile (l’auto del supereroe di cui ricorre quest’anno l’80esimo anniversario), presa d’assalto da giovani ‘casseurs’ e imbrattata di scritte irriverenti. Un chiaro richiamo ai recenti avvenimenti parigini e alla rivolta dei gilet jaunes, ma anche un suo personale ‘j’accuse’ alle false illusioni dei tempi moderni. “La nostra società sembra volerci proporre di continuo supereroi in cui credere e a cui affidarci, ma i movimenti che nascono dal basso mostrano di non volersi far ingannare da questi falsi ideali. Come artista ho voluto rappresentare un disagio popolare che emerge con forza crescente e che non si può più ignorare”. La tecnica di realizzazione dell’opera è molto interessante: disegno con penna Bic su bande di scotch di carta. Materiali poveri ed effimeri, quindi, che mostrano tutta la caducità dell’opera stessa e creano un legame inconsapevole con la moda, per sua essenza temporanea. “Oggi tutto corre velocemente, tutto nasce per il presente, e come tale necessita di meno impegno, di meno amore. Questa mia opera esprime tutta questa fragilità, questa provvisorietà: solo l’amore può preservarla nel tempo. Prendendosene cura, però, anche materiali poveri, come scotch e penna Bic, possono essere nobilitati e durare a lungo”.

The name Fumatto is derived from the acronym of Matteo Fumagalli, while also revealing his dual identity: visual designer and illustrator for an ad agency in Milan, but also a freelance and multifaceted artist, as well as an attentive observer of society and the human condition. His approach, both disenchanted and confrontational, can also be seen in the work ‘Toy Story 3’ dedicated to AF-magazine, as part of the ‘Re-Tape’ exhibition being held in Genoa through the end of May. At the centre of it, the Batmobile (the legendary car of the superhero who this year will celebrate his 80th anniversary) is being overrun by young ‘hooligans’ and covered in offensive graffiti. A clear reference to recent happenings in Paris aimed at the ‘yellow vests’, but also the artist’s own personal ‘j’accuse’ concerning the false beliefs of modern times. “Our society seems to want to constantly propose new superheroes for us to believe in and trust in, but the movements arriving from those at the bottom confirm an unwillingness to allow these false idols to fool them. As an artist, I wanted to express the general unrest of the working-class that is steadily emerging with increasing strength and which can no longer be ignored”. The technique behind the realisation of these works is very interesting: “I design with a Bic pen on rolls of masking tape. Poor and short-lived materials, which underline all the impermanence of the work itself, while creating an unintentional link with fashion, for its temporary state of being. Today, everything moves faster and is created for the here and now, thereby requiring less effort and less love. This work of mine expresses all this fragility and sense of temporariness: only love can preserve it over time. Poor materials like scotch tape and Bic pens can be raised up to new heights and last over time, if simple care is taken of them”.

Classe 1976, Matteo Fumagalli (alias Fumatto) nasce a Milano, dove si laurea in Comunicazione Visiva. Si specializza, poi, in tecniche di animazione presso la scuola di cinema che gli permette di collaborare nello studio dell’artista Fusako Yusaki. Inizia, così, a realizzare cartoni animati in plastilina per la RAI, spot pubblicitari ed editoriali. Dal 2008 collabora con la casa di produzione pubblicitaria e di eventi Filmmaster, ma porta avanti anche la sua personale produzione artistica recentemente celebrata a Genova con la mostra Re-Tape, a cura di Manuela Oneto (Prisma Studio, 12 aprile – 25 maggio 2019).

Matteo Fumagalli (aka Fumatto) was born in 1976 in Milan, where he graduated with a degree in Visual Communication. He then went on to get his specialisation in Animation Techniques from the School of Cinema, which allowed him to collaborate with the studio of artist Fusako Yusaki. This was the beginning of his foray into the world of clay animation for the RAI broadcasting company, along with TV ads and infomercials. Since 2008, he has collaborated with the Filmmaster infomercial production company that also organises events, while at the same time moving forward with his own personal artistic production recently celebrated in Genoa with the Re-Tape exhibition, curated by Manuela Oneto (Prisma Studio, 12 April – 25 May 2019).

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ASG_L EATH ER_KOMPA


runway Man Fall/Winter 2019/20

LOUIS VUITTON


RUNWAY

Milan Man Fall/Winter 2019/20 Photos by Antony West

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alzature dallo stile sempre più ibrido e personalizzato. Stivaletti, anfibi, stringate, ma soprattutto chunky sneaker, perfetta incarnazione del fenomeno inarrestabile del luxury streetwear (secondo la piattaforma di ricerche moda Lyst, la spesa media relativa a questo tipo di calzature è aumentata del 110% nel 2019). Si oscilla, con la massima disinvoltura, dal classico al casual-sportivo, con sodalizi tra forme e materiali un tempo inconciliabili. C’è voglia di sperimentare, mescolando generi e stili, alla ricerca di una contemporaneità “funzionale” in grado di coniugare estetica e praticità. Il marsupio è l’accessorio simbolo dell’ondata revival, mentre l’idea gender fluid si incarna in zaini, borse a mano e tracolle (la celebre Baguette di Fendi in tessuto tecnico, ora declinata al maschile).

Footwear with an increasingly hybrid and personalized style. Ankle boots, combat boots, lace-ups, but above all chunky sneakers, the perfect embodiment of the unstoppable phenomenon of luxury streetwear (according to the fashion research platform Lyst, in 2019 the average expense for this type of footwear increased by 110%). Products vary, with the utmost ease, from classic to casual-sport models, with associations between forms and materials that were once unthinkable. There is a desire to experiment, mixing genres and styles, in search of a “functional” contemporaneity able to combine aesthetics and practicality. The belt bag is the symbolic accessory of the revival wave, while the gender fluid idea is embodied in backpacks, handbags and shoulder bags (the notorious Fendi Baguette in technical fabric is now available in the masculine version).

EMPORIO ARMANI

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ERMENEGILDO ZEGNA

FENDI


MARNI

MSGM


PRADA

VERSACE


Paris Man Fall/Winter 2019/20 Photos by Antony West

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DIOR HOMME

CERRUTI


VETEMENTS

PAUL SMITH


HERMÈS

ACNE STUDIOS


DRIES VAN NOTEN

JIL SANDER


LOUIS VUITTON

KENZO


VALENTINO

OFF-WHITE


Cruise Spring/Summer 2020


CRUISE

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Cruise S/S 2020

Text by Giusi Ferrè

’è chi le chiama Resort, e c’è chi le chiama Cruise o Défilés Croisière. Nomi che evocano vacanze, tempo radioso, libertà di pensiero e di gesto, e soprattutto novità di stile. Un grande spettacolo, che i principali brand mettono in scena come mai penserebbero di fare per la presentazione della fashion week. Ricreando ambienti, piroscafi, porti (Chanel); affidando i set ad archistar come Rem Koolhaas che ha allestito per l’occasione la sede di New York di Prada, la Piano Factory; trasportando 800 invitati a Marrakech per offrire a Palazzo El Badi la sfilata di Dior, dedicata agli incontri di culture e a quel tessuto africano dalla bellezza unica che è chiamato wax. E a viaggiare non è più soltanto la fantasia.

There are those who call them Resorts and there are those who call them Cruise or Defilès Croisière. Names that evoke holidays, radiant weather, freedom of thought and gestures, and above all style novelties. A great show, which the main brands put on in a way they would never do for the presentation of Fashion Week. Recreating environments, steamers, harbours (Chanel); letting megastars such as Rem Koolhaas, who set up Prada’s New York headquarters, the Piano Factory, take care of the visuals; flying 800 guests to Marrakech to offer them the Dior show at El Badi Palace, a show dedicated to the meeting of cultures and to that uniquely beautiful African fabric called wax. And it is not only fantasy that takes a journey.

CHANEL

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Courtesy: Chanel Press Office

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Courtesy: Dior Press Office

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Courtesy: Louis Vuitton Press Office

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Drawing by Joe Colosimo


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Massimiliano Mincone Wearing the Rinascente look

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Photo by Emanuele Novelli

’eccellenza regna in Rinascente e si vede dalle vetrine, biglietto da visita del department store, così come dagli accattivanti allestimenti. Dietro c’è una regia che non è per nulla improvvisata, anzi… Ne parliamo con Massimiliano Mincone, Visual Merchandising Manager di Rinascente che ogni giorno firma il look del più blasonato store italiano ispirando la sua clientela internazionale.

In cosa consiste il tuo lavoro? Lo scopo del mio lavoro è realizzare soluzioni visive creative ed efficaci per attrarre, coinvolgere e motivare il cliente all’acquisto. Progetto layout espositivi accattivanti, in grado di entusiasmare e ispirare i clienti e massimizzare le vendite, trasformando l’esposizione del prodotto in un vero e proprio strumento di vendita. Il mio obiettivo è catturare l’attenzione della clientela e farle vivere un’esperienza memorabile dall’ingresso nel negozio fino all’acquisto dell’articolo. Progetto e realizzo l’allestimento complessivo dello spazio espositivo dello store: partendo da un’analisi degli spazi a disposizione, decido quali articoli esporre, dove esporli, in che quantità, come mostrarli al pubblico, che accostamenti fare, come illuminarli a dovere, come presentare efficacemente l’uso dei prodotti e le loro caratteristiche. La mia professione racchiude in sé una serie di attività complesse e operazioni strategiche legate alla cura dell’esposizione, dell’ambientazione e della grafica dei prodotti all’interno dello store. Una parte importante del mio lavoro riguarda anche l’orientamento del mio team di lavoro, la formazione e motivazione di nuovi Visual Merchandiser con competenze in linea con le attese di Rinascente. Quali sono le caratteristiche che devi avere per fare questo lavoro? Prima di tutto passione per il settore Fashion e Luxury, uno spiccato gusto estetico unito a originalità, dinamicità e doti creative. E’ poi fondamentale essere sempre aggiornato sulle nuove tendenze e sui nuovi trend del mercato. Avere conoscenze di marketing esperienziale e psicologia della vendita, creatività, senso dello stile, forti capacità di comunicazione, capacità di lavorare come parte di una squadra ed attenzione ai dettagli. In cosa pensi Rinascente sia differente dagli altri retailer italiani rispetto al tema del Visual Merchandising? Penso differisca dagli altri retailer italiani per l’importanza che dedica a questa figura, ritenendola chiave per far diventare Rinascente la miglior vetrina del Made in Italy e dei brand internazionali. Tutti gli store sono punti di riferimento per scoprire novità e tendenze, sono incubatori e diffusori di creatività, che danno spazio e visibilità ai nuovi talenti della moda e del design. Rinascente investe su percorsi formativi per sviluppare le capacità

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necessarie al raggiungimento di alti standard professionali. Grazie all’impegno, alla creatività, alla passione che ogni giorno mettiamo per rendere Rinascente un posto speciale, nel 2016 è stata riconosciuta come il miglior department store al mondo durante la cerimonia di premiazione del Global Department Store Summit. Quali ritieni essere degli esempi eccellenti di Visual Merchandising (anche da altri settori) e da cui anche tu prendi ispirazione? Ormai sono tanti i brand che fanno particolare attenzione al visual


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e ai suoi contenuti: diversi sono i canali da cui attingere, dal design alla moda per finire con il food. Brand come Aesop e Camper dimostrano nei loro store una dettagliata progettazione architettonica, nella quale spiccano marcatamente rifiniture pregiate e soluzioni dal design contemporaneo. Osservo spesso come i display, se pur minimal e con una sola tipologia merceologica, abbiano grande efficacia in store come Moncler, che negli ultimi tempi si distingue per una direzione artistica capace di associare atmosfere particolari ad outfit avanguardistici nelle sfilate ma anche nelle vetrine dei suoi store. An-

che boutique di dimensioni più contenute oggi investono molto nel visual, ne sono un esempio Luisaviaroma, End Clothing e Browns, che si distinguono per la contemporaneità stilistica, vicino allo street style che oggi domina il mercato della moda. Non da meno sono altri department o concept store, Dover Street Market e Le Bon Marché per tra i più interessanti, per l’attenzione ai dettagli. Oggi nel terzo millennio, dove tutto corre velocemente e i “fenomeni” moda si estinguono in un semestre, lo strumento più utilizzato, fonte di ispirazione e divulgazione è Instagram.

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È possibile identificare un Made in Italy nel Visual? Che cosa gli italiani sanno fare meglio degli altri in questa disciplina? L’Italia rappresenta da sempre un’eccellenza mondiale nell’ambito della moda e del lusso. Boutique delle griffe più note, stilisti di fama mondiale e grandi negozi delle maison più conosciute sono la testimonianza della sorprendente creatività italiana. Il Made in Italy è un biglietto da visita riconosciuto a livello internazionale e tenuto da sempre in grande considerazione. Un settore sfidante ed esigente, quello del fashion, che necessita di un approccio attento e altamente personalizzato, per via della stagionalità e del valore dei suoi prodotti. Quanto ai Visual basti pensare che negli anni sessanta un giovane Giorgio Armani fece la sua prima esperienza nella moda alla Rinascente, lavorando come vetrinista e dando corpo allo stile per il quale oggi è conosciuto in tutto il mondo... Excellence reigns supreme in Rinascente, as can be seen by the department store’s windows, with their striking displays. Behind it all is an organisation that is anything but improvised… We spoke with Massimiliano Mincone, Visual Merchandising Manager of Rinascente, who every day designs the look of one of the most highly acclaimed Italian stores key to inspiring international clientele. What is exactly your job? The aim of my job is to come up with visual, creative, and effective solutions that attract, involve, and encourage customers to make purchases. Striking displays and layouts, able of evoking emotion and inspiring customers, while maximising sales, transform the presentation of a product into a bona fide selling tool. My goal is to capture the attention of clientele and leave them with a memorable experience, starting from their entrance into the store, all the way up to the purchase of an item. I design and create the overall layout of the store’s various display areas: starting from an analysis of the available spaces, I decide which items to display, where to present them, in what quantity, how to show them to the public, what matchings to make, the most advantageous lighting for their presentation, and how to effectively present the use of the product and its features. My profession includes a series of complex activities and strategic operations connected to the creation of display, setting, and graphics of the products inside the store. An important part of my job also regards the organisation of my work team, training, and the sourcing of new Visual Merchandisers whose skills are in line with the expectations of Rinascente. What skills must you have to do this job? First, you must have a passion for the Fashion and Luxury sector, and extremely good taste united with originality, a dynamic mindset, and creative skills. It is then essential to stay updated on new fashion trends and new market trends. You must also have an understanding of engagement marketing and the psychology of selling, along with a sense of creativity and style, strong communication skills, the ability to work as part of a team, and attention to details. How exactly is Rinascente different from other Italian retailers when it comes to the theme of Visual Merchandising?

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I believe it differs from other Italian retailers in the level of importance it gives to Visual Merchandising, which is considered key in transforming the Rinascente into the very best showcase for Made in Italy and international brands. All our stores are points of reference in discovering new products and trends, acting also as incubators and promoters of creativity, which make room and provide visibility for new talents on the fashion and design panorama. Rinascente invests in professional courses that help develop the skills needed to achieve high professional standards. Thanks to the great efforts, creativity, and passion we put every day into Rinascente in order to make it a special place, in 2016, it was recognised as the best department store worldwide during the awards ceremony of the Global Department Store Summit. What do you consider to be some excellent examples of Visual Merchandising (also from other sectors), which serve as an inspiration to you? By now, many brands focus on visual merchandising and its contents: a wide variety of channels can be followed, from design to fashion and even food. Brands like Aesop and Camper have a detailed architectural layout in their stores, where the exquisite finishes and contemporary design solutions stand out dramatically. I have often seen how certain displays, even if they are minimal and with just one product type, are highly effective in stores like Moncler, which in recent times has stood out for an artistic direction capable of associating certain atmospheres with avant-garde outfits not only in its fashion shows, but also in its store windows. Today, even boutiques of smaller dimensions are investing a lot in visual merchandising. A few examples of this include Luisaviaroma, End Clothing and Browns, which stand out for their stylistic modernity that is close to the street style that today dominates the fashion market. This attention to details is just as evident in department and concept stores like Dover Street Market and Le Bon Marché, which are two of the most interesting examples. Today, in the third millennium, where everything moves quickly and fashion hot new trends burn out quickly, lasting no more than six months, the most used tool, which also serves as a source of inspiration and marketing, is Instagram. Does Made in Italy have a clear identity in Visual Merchandising? What do Italians know how to do better than others in this field? Italy has always represented a worldwide excellence in the field of fashion and luxury. Boutiques of the most famous designer labels, stylists of international renown, and large stores of the most highly acclaimed maisons are the greatest confirmation of Italian creativity. Made in Italy is a calling card recognised on an international level, which is always held in high esteem. Fashion is a challenging and demanding sector, which requires an attentive and highly personalised approach, because of its seasonality and the value of its products. As far as Visual Merchandising is considered, keep in mind that in the Sixties a young Giorgio Armani had his first work experience in fashion at Rinascente, where he worked as a window dresser, while developing the style he is known for around the world today…


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EDITORIAL

Beauty as the protagonist at MICAM

È

l’immagine della Bellezza, dalle celesti sfere del Paradiso, che accompagna l’apertura della 88.ma edizione di MICAM, dal 15 al 18 settembre a FieraMilano, chiudendo il cerchio del viaggio dantesco iniziato tre anni fa. E la Bellezza non può che richiamare i contenuti delle 2000 collezioni primavera-estate 2020 che saranno protagoniste in fiera nei mondi del Luxury, Contemporary, Cosmopolitan, Active e iKids. Una selezione completa, presentata ad un pubblico atteso di oltre 43.000 unità, tra buyer e retailer di media-alta gamma provenienti da tutto il mondo. Il percorso espositivo come di consueto si articolerà attorno alle piazze: la Fashion Square sarà quella deputata al glam con le passerelle di moda, i talk coi protagonisti, il MICAM gala con l’assegnazione dei prestigiosi MICAM Award. Ci saranno poi la Man Square, punto di riferimento per l’uomo con il suo barber shop Proraso e le postazioni Sciuscià, e la Style Square, con il design bar e le performance live di artisti. La Fun Square rinnoverà le postazioni trucco&parrucco, così come l’aspetto ludico dei led wall e la realtà virtuale e, affacciata ad essa, si rinnoverà la proposta degli Emerging Designer. La iKIDSQUARE offrirà relax e ristoro all’interno di un parco giochi disegnato sulle lettere KIDS e ospiterà un artista che giocherà con i codici della scarpa dei più piccini. Quanto invece ai nuovi contenuti, si segnala il debutto di una nuova sezione dedicata totalmente alla calzatura sportiva al padiglione 7, Players District, con i principali attori del settore.

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EDITORIAL

It is the image of Beauty, starting from the celestial gates of Paradise, to accompany the opening of the 88th edition of MICAM from September 15th to 18th at FieraMilano, thus wrapping up the allegorical journey of Dante that first began three years ago. And Beauty is the very essence of the contents of the 2000 spring-summer 2020 collections that will be the protagonists of the fair in the worlds of Luxury, Contemporary, Cosmopolitan, Active and iKids. A complete selection, presented to an estimated public of 43 thousand visitors, between mid to high-end buyers and retailers coming from all over the world. As usual, the exhibition itinerary will revolve around the squares: the Fashion Square will be characterised by glam with its fashion catwalks, talks with sector protagonists, and MICAM gala with the granting of the prestigious MICAM Award. There will also be Man Square, the point of reference for men with its Proraso barber shop and Shoeshine stations, and Style Square, with its designer bar and live artistic performances. Fun Square will renew its makeup and hairstyling stations, alongside its playful LED wall with virtual reality stations, while the proposals of the Emerging Designer area will look out over it. The iKIDSQUARE will recreate a playground using the letters of the word KIDS, while offering relaxation and dining to visitors and hosting artists who will play around with the codes of children’s shoes. In terms of new contents, there will be the debut of a new section completely dedicated to athletic footwear in Hall 7, the Players District, featuring the main sector players.

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EDITORIAL

Fratelli Rossetti

Giorgio 1958

The by now iconic Brera moccasin by Fratelli Rossetti renews its look through tweed fabric broken up by embroideries. The colours beige, red, and black characterise the textures, embroideries and trim of the shoes, while the tassel is strictly made from black leather.

For Giorgio 1958, a classic and contemporary mood represent an ever-present duo that is renewed in nappa Oxfords with hand shading, decorative stitching, and a two-tone sole with red tread, which provides an extra touch of trendiness to its style.

Loriblu

Soldini

Style and innovation merge in the patent leather and carbon fibre slippers of the Marches brand, which are suited to the most elegant and formal occasions, with definition provided by the striking contrast between plain leather surfaces and the patterned texture of fibres.

The great Tuscan artisanal tradition expressed by Soldini proposes sneakers as a complementary accessory suited also to formal looks, thanks to its elegance: in soft brown nappa with green inserts, it has a two-tone serrated sole.

L’ormai iconico mocassino Brera di Fratelli Rossetti, rinnova il suo look declinato con tessuto tweed interrotto da ricami. I colori beige, rosso e nero caratterizzano texture, ricami e profili della scarpa, mentre la nappina è rigorosamente in pelle nera.

Stile e innovazione si sposano nella slipper in vernice e fibra di carbonio del brand marchigiano, per i look più eleganti e da cerimonia definiti dall’affascinante contrasto tra la superficie liscia della pelle e la geometrica texture della fibra.

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Classico e contemporaneo rappresentano per Giorgio 1958 un binomio indissolubile che si rinnova nella francesina in nappa ombreggiata a mano con impunture decorative e suola bicolor a battistrada rosso, che dà una spinta di tendenza al suo stile.

La grande tradizione artigianale toscana espressa da Soldini declina la sneaker come accessorio di complemento adatto anche ai look formali, grazie alla sua eleganza: in morbida nappa marrone con inserti verdi, ha una suola bicolor seghettata.


EDITORIAL

Fratelli Borgioli

Stefano Borella

Exquisite details, artisanal construction, and hand finishing typical of the Borgioli heritage, are renewed in monk straps with a double buckle. The play is between leathers with a plain finish and suede, while designs are created by stamped patterning running up and down the sides of the shoe and on the toes in a wingtip pattern.

Colour shadings that overlap like layers in time, conveying a striking vintage and evergreen look to the collection, which culminates in the ankle boot with strap. The master of Made in Italy craft workmanship.

Artioli

Lidfort

Dettagli pregiati, costruzione artigianale e patina a mano, tipiche del retaggio Borgioli, si rinnovano nella monk strap a doppia fibbia. Il gioco è tra pellame di mano liscia e suede, decori affidati alle punzonature che si rincorrono sui lati e sulla punta a coda di rondine.

Oxford shoe in pelle di elefante e cocco, con impunture bordeaux in tono con la fodera, punta a becco d’anatra: la grande tradizione italiana del lusso hand made targato Artioli si rinnova in un modello classico contemporaneo. Oxford shoes in elephant and crocodile leather with burgundy tone-on-tone stitching on the lining, and round tips: the great Italian tradition of handmade luxury branded Artioli is renewed in a classic contemporary model.

Ombreggiature che si stratificano come patine del tempo, conferiscono un affascinante look vintage ad un evergreen del guardaroba, l’ankle boot con cinturino. Il master dell’artigianalità made in Italy.

Un raffinato look retrò per la stringata Lidfort che si esprime in una linea sfilata, nel contrasto tra la pelle liscia martellata della tomaia e il suede ton sur ton della linguetta. Ideale per nuovi dandy look. A sophisticated retro look for the Lidfort lace-up, which is expressed with a streamlined shape, and contrasts between the plain hammered leather of the upper and the tone-on-tone suede of the tongue. Ideal for new dandy looks.

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EDITORIAL

Le tendenze PE 2020 di MICAM

Artiginalità e tecnologia, natura e digitale, nuovo kitsch e Africa

Designing Emotion Woman

Tecnologia e artigianalità per modelli che valorizzano l’imperfezione e offrono un collegamento più profondo dopo l’acquisto. Le scarpe: tecniche tradizionali associate a strumenti all’avanguardia, materiali di prima qualità, forme modellate. I colori: pastello in chiave contemporanea accanto a tonalità calde di marroni. Technology and craftsmanship for models that value imperfection and offer a deeper connection post-purchase. The shoes: traditional processes associated with cutting-edge tools, first-rate quality materials, fitted shapes. The colours: pastel in a contemporary key next to warm brown tones.

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Code Create Woman

Unione tra scienza, tecnologia e natura, riscrive i codici degli accessori con materiali che guardano al futuro. La scarpa: materiali naturali, mixati a sintetici sostenibili. I colori: sfumati che evocano sensazioni, luminosi che risaltano su tonalità naturali e comuni. Union between science, technology and nature, rewriting the codes of accessories with materials that look to the future. The shoes: natural materials mixed with sustainable synthetics. The colours: soft and muted tones evoke sensations, while bright ones stand out on natural and common nuances.


EDITORIAL

Designing Emotion Man

Interazione uomo e tecnologia, sempre più digital e con dispositivi sempre più pratici. Le scarpe: forme organiche, superfici e colori per look semplici, tecniche artigianali affiancate a processi automatizzati. I colori: accesi e contemporanei in contrasto a tonalità terrose. Interaction between man and technology, increasingly digital and with increasingly practical devices. The shoes: organic forms, surfaces and colours for basic looks, artisanal techniques presented alongside automated processes. The colours: bright and contemporary in contrast to earthy tones.

Empower Up Woman

Trend vitale, ottimista e del cambiamento, trainato dalle nuove generazioni e da gruppi che prima non avevano voce. Le scarpe: mix tra elementi divertenti e eco-sostenibili, misure over, decorazioni kitsch combinate ad elementi vintage. I colori: accesi, delavé, tra tonalità medie e sfumature azzurre. A vital, optimistic, and ever-changing trend driven by new generations and by groups that did not previously have a voice. The shoes: mix between playful and eco-sustainable elements, oversize dimensions, and kitsch decorations combined with vintage elements. The colours: bright, acid-washed, between average tones and shades of blue.

Code Create Man

Natura e tecnologia creano nuovi design, materiali e prodotti che avvicinano mondi fisici e digitali. Le scarpe: forme innovative e tecniche di bio design, danno vita ad un look futuristico e un po’ mistico. I colori: classici naturali contrapposti a artificiali, digitali. Nature and technology create new designs, materials, and products that bring the physical and digital world closer together. The shoes: innovative shapes and bio design techniques give life to a futuristic and slightly mystical look. The colours: natural classic tones contrast with artificial and digital ones.

Empower Up Man

Approccio pratico che celebra le nuove voci e la partecipazione dei consumatori alla progettazione. Influenze punk in contrasto con i look da spiaggia. Le scarpe: materiali lavorati con lusso e dettagli ispirati alla cultura moderna africana. I colori: vivaci e brillanti. A practical approach that celebrates the new voices and the participation of consumers in the design process. Punk influences presented in contrast to beach looks. The shoes: luxury materials and details inspired by modern African culture. The colours: vivid and bright.

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EDITORIAL

Tommaso Cancellara

Direttore generale di Assocalzaturifici e Ceo di MICAM mondo - che per la prima volta aprirà il suo contest agli accessori tenendo la finale qui a MICAM. Infine, ci sarà il nuovo Players district, una nuova area speciale al padiglione 7 dedicata alla calzatura sportiva e outdoor che vedrà la presenza delle più importanti firme del settore”. Mentre il mercato si polarizza tra il lusso e l’economico, quale ruolo si può e si deve ritagliare il made in Italy? “La qualità si può fare su qualsiasi fascia e gamma. E il made in Italy si ritaglia sempre la sua nicchia di qualità su ogni gamma”.

MICAM sta per prendere il via in un momento di difficile congiuntura dei mercati: cosa dobbiamo aspettarci dalla quattro giorni? “Ci aspettiamo il pienone perché in un momento di congiuntura non favorevole è ancora più importante trovare un punto fermo. E MICAM è il posto dove le aziende e i compratori, che sono sempre più immersi in un contesto liquido, possono trovare delle certezze. La gente a MICAM non viene solo a comperare, ma anche e sempre di più ad informarsi sui trend del futuro. Non è un caso infatti che i nostri seminari in fiera registrino sempre il sold out. MICAM e così pure anche le altre fiere non sono più semplicemente delle piattaforme commerciali, ma anche il luogo dove capire dove sta andando il mercato. E una manifestazione con 1400 espositori e 45mila visitatori è sicuramente un punto di osservazione importante”. Quali saranno i progetti speciali di questa edizione? “Stiamo facendo una importante operazione di promozione sugli Emerging Designer. L’altro progetto dedicato ai giovani vede la partecipazione delle scuole di formazione italiane: sono ragazzi che si stanno formando e strizzano l’occhio al nostro mondo e noi facciamo vedere loro la Ferrari dell’accessorio. Poi, con Confindustria Moda abbiamo stretto un accordo con Mittel Moda – il celebre fashion award che coinvolge le scuole di moda più importanti al

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MICAM is about to start up during what is a difficult economic moment for the markets: what can we expect over the four days of the fair? “We expect a large crowd, because during what is an unfavourable economic moment, it is even more important to find a fixed point of reference. And MICAM is the place where exhibiting businesses and buyers, which are increasingly subject to a fluid and unstable context, can find certainties. The people who come to MICAM come not only to buy, but to also increasingly inform themselves about future trends. It is not by chance that our seminars at the fair are almost always sold out. MICAM, just like other sector fairs, is not simply a business platform, but also a place where it is possible to understand in which direction the market is moving. It is an event with 1400 exhibitors and 45 thousand visitors, as well as an important observatory”. What will be the special projects of this edition? “We are working hard to promote the Emerging Designer area. The other project dedicated to youths will include the participation of Italian professional training schools: we will introduce kids who are learning about our world to what is the Ferrari of all accessories. Together with Confindustria Moda, we have also signed an agreement with Mittel Moda – the famous fashion award that involves the most important fashion schools worldwide –which for the first time will open its contest up to include accessories with the finals to be held here in MICAM. Finally, there will be the new Players district, a new special area in Hall 7 dedicated to sports and outdoor footwear, which will see the participation of the most important sector labels”. While the market is polarized between luxury and low-cost footwear, what role must Made in Italy cut out for itself? “Quality is possible in any product range and for any product type. And Made in Italy is increasingly establishing its quality niche in every range”.


EDITORIAL

Emerging Designer L’innovazione che ispira

MICAM torna a puntare i riflettori sui giovani talenti della calzatura internazionale con il progetto Emerging Designer realizzato in collaborazione con società Honegger: selezionati da una giuria di esperti del settore moda e comunicazione, i brand che saranno protagonisti di questa terza edizione rappresentano il futuro della calzatura. Talenti fuori dal mainstream, esprimono una creatività alternativa che crea nuove tendenze ed è capace di ispirare i visitatori di MICAM alla ricerca di qualcosa di veramente innovativo.

MICAM returns to shine its spotlight on young international talents in footwear with the project Emerging Designer, which is made in collaboration with Honegger: selected by a jury of experts in the sector of fashion and communication, the brands that will be the protagonists of this third edition represent the future of footwear. Talents outside of the mainstream, which express an alternative creativity that creates new trends, while providing inspiration to MICAM visitors who are in search of something that is genuinely innovative.

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Sport & Fashion

FOCUS

ALEXANDER SMITH

ATTIMONELLI’S

BALDININI

ALEXANDER SMITH In pieno London mood: court sneaker bianca con inserti e stringhe marrone, colore ripreso dalla nuance della suola traslucida, sneaker all white con inserti iridescenti effetto carta da zucchero, e sneaker in pelle e tessuto nero, blu navy e white. In accordance with a total London mood: white court sneakers with inserts and brown laces, a colour taken from the translucent nuances of the sole; all-white sneakers with iridescent antique blue inserts; and leather and fabric sneakers in black, navy blue, and white tones. ATTIMONELLI’S Design audace per gli amanti di uno stile grintoso, giocato su suole zigzagate per il sandalo con guardolo borchiato e la sneaker bianca spennellata di giallo. Stessi tocchi di colore accendono anche la suola spessa della “dad” sneaker con guardolo alto bicolor. A bold design for lovers of a daring style that plays upon zigzagged soles for the sandal with studded welt, while the white sneaker is enhanced by yellow brushstrokes. The same touches of colour also light up the thick sole of the “dad” sneaker with a high two-tone welt. BALDININI Lo stile si gioca tutto in un dettaglio nelle proposte di Baldinini: una sfumatura fluo fucsia accende il sandalo sporty-chic logato, un tacco gioiello squadrato impreziosisce il sandalo, il morsetto in pelle effetto lizard con staffe metal conferisce carattere al mocassino. Style bets it all on a detail in the proposals by Baldinini: a fluorescent fuchsia shade lights up the logoed sporty-chic sandal, a squared jewel heel embellishes the sandal, while the lizard-effect leather horsebit conveys character to the moccasin.

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FOCUS

DESIGN INVERSO

DUCANERO

GIANNA MELIANI

SLOANE ATTITUDE

DESIGN INVERSO Matelassé mon amour: un classico della borsa qui interpretato con pellami perlescenti ed effetti degradé di tenui pastello, fermagli e catene metal e, a conferire una spinta grintosa, un orlo di borchie piramidali sulla patella. Matelassé mon amour: a classic of bags, which here is interpreted with pearl-finished leathers, degradé effects in delicate pastel tones, metal fasteners and chains, conveys a bold spirit on the flap. DUCANERO La grande artigianalità italiana si esprime in noir con una modelleria di stile metropolitan di grande appeal: per lei ankle sandal stile gladiatore su tacco profilato dorato, e mocassino a doppia catena. Per lui, l’intramontabile derby giocata sulle diverse texture del cocco. The great Italian tradition of craftsmanship reveals its noir spirit through a metropolitan line of models of great appeal: for her, gladiator-style ankle sandals on heels trimmed in gold, and double chain moccasins. For him, the timeless derby is played off different crocodile textures. GIANNA MELIANI - SLOANE ATTITUDE Le pantofoline più frou frou della stagione: con punta che sale sul collo del piede profilata in gros grain e nappine degradé, oppure in tessuto di sapone etno-chic con fiocco e piume o, ancora, glitterata e piumata ton sur ton… per uno stile sofisticato a misura di flatties. The most whimsical slippers of the season: with toes that rise up along the instep trimmed in grosgrain with degradé tufts, or in ethno-chic fabric with ribbon and feathers, or even in a glittery style with tone-on-tone feathers… for a sophisticated style dedicated to flatties.

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FOCUS

HIDE&JACK

LAETITIA

LE DANGEROUGE

HIDE&JACK Si respira uno spirito di avventura nelle proposte del marchio, qui tutte caratterizzate dal richiamo della stampa cocco, sia in versione all over nella court sneaker bianco/viola, sia come inserto, nella sneaker con pelle distressed dal vintage look e nella “dad” shoe rosa. A spirit of adventure fills the proposals of the brand, which here are all characterised by the crocodile print, in both an all-over version in white/violet court sneakers, as well as in the inserts used in vintage-looking sneakers with distressed leathers and in pink “dad” shoes. LAETITIA Richiami di Riviera nelle proposte bon ton del marchio, dalla borsa pochette Vivien in colori pastello e fermaglio metal argento, alla cross bag Petite con dettagli e catena dorata, per finire con la camera bag Betty con la lunga tracolla: accessori ideali per le promenade lungomare. A throwback to the Riviera characterises the bon-ton proposals of the brand, from the Vivien clutch in pastel tones with silver fastener, to the Petite cross bag with golden chain, to then end with the Betty camera bag with long shoulder strap: ideal accessories for walks along the seaside promenade. LE DANGEROUGE Intrecci morbidi e elementi post punk: tra questi opposti si gioca la femminilità Dangerouge. Uno scontro anche cromatico, tra il tenue rosa e il nero: per sandali a doppia banda, sandali flatform con catena, da portare con il marsupio rosa a doppia catena ton sur ton. Soft interweavings and post-punk elements: among these opposites is the femininity of Dangerouge. A clash, also chromatically speaking, between delicate pink and black: for sandals with double bands and flatform sandals with chain, which are perfect when matched with a pink fanny pack with tone-on-tone dual chains.

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FOCUS

LOTTO

LOTTO LEGGENDA

MANEBÌ

LOTTO Engineered mesh di tendenza per assicurare vestibilità e performance: Lotto propone tre versioni grintose per atleti e amanti dello stile atleisure, dove i colori della tomaia sono ripresi dagli elementi della suola in un continuo rimando di stile e ricerca del grip. Trendy engineered mesh that ensures wearability and performance: Lotto proposes three bold versions for athletes and lovers of the athleisure style, where the colours of the upper are taken from the elements of the sole in a constant play of style and with a special focus on the grip. LOTTO LEGGENDA Riflettori puntati sulle texture più originali: temi romboidali che svelano il sottostante mesh o glitter per le court sneaker bianche a punta forata; trame knitted delle sock sneaker più di tendenza, gialle profilate in rosso come le stringhe. The spotlight shines down on the most original textures: rhombus themes reveal underlying mesh or glitter in white court sneakers with pierced toes; the trendiest sock sneakers are characterised by knitted weaves, while yellow is outlined in red, as the laces. MANEBÌ Espadrillas handmade dal gusto très-chic per la spagnola Manebì che propone una piattina aperta ai lati in corda laminata fucsia con profili in gros grain, la pantofola knitted dal gusto etnico ed il sandalo a due bande che coniuga stile e confort. Handmade espadrilles with a très-chic style for the Spanish brand of Manebì, which proposes a flat structure open on the sides in laminated fuchsia rope with grosgrain trim, while the ethnic-inspired knitted slipper and two-banded sandal combine style with comfort.

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FOCUS

MARGOT

METISSE

OUIGAL

MARGOT A complemento di uno stile boho chic gli accessori giusti sono la clutch laserata a temi floreali o la tote in tessuto a stampa floreale, con banda in pelle e canvas come i manici. Stessa costruzione, per la sciccosa tote in pelle argento e banda nera, ideale per situazioni più glamour. The boho-chic style is completed by the right accessories such as the laser floral-themed clutch or tote bag in printed floral fabric, with leather and canvas bands as handles. The same construction is used in the chic tote in silver leather with black band, which is ideal for the most glamorous occasions. METISSE La texan boot fever torna ad animare la stagione della moda: Metisse la interpreta con pellami laserati come preziosi ricami, pelle intrecciata tagliata al vivo e design che riprendono i tradizionali decori western in pelle. Texan boot fever returns to enliven the fashion season: Metisse interprets it with lasered leathers similar to exquisite embroideries, interwoven raw cut leather and designs that re-propose traditional Western decorations in leather. OUIGAL Bohemienne con un tocco naïf, un mix tra gusto raffinato francese e easy sport californiano: così nascono le proposte del marchio, il sandalo a bande incrociate e guardolo borchiato, la pantofola flatform a bande incrociate in suede, la pantofolina écru col tacco dorato. Bohemian with a naïve touch, a mix between French sophistication and a Californian easy sport mood: these are the origins of the brand’s proposals that include the sandal with crisscross bands and studded welt, the flatform slipper with suede crisscross bands, and the ecru slipper with golden heel.

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FOCUS

PANTOFOLA D’ORO

VOILE BLANCHE

VOLTA 49

PANTOFOLA D’ORO Sneaker come pantofole: si può, grazie alla grande tradizione manifatturiera di Pantofola d’oro. Una esperienza messa a frutto calzando i grandi campioni del calcio, oggi rivolta ad un pubblico che ama il suo stile senza tempo. Sneakers exactly like slippers: it’s now possible thanks to the great manufacturing tradition of Pantofola d’oro. Previously found on the feet of the greatest soccer champions of all time, today, the brand’s offering is dedicated to a public that loves its timeless style. VOILE BLANCHE Tecnologia e design tornano ad intrecciarsi nelle sneaker del marchio che vestono l’iconica tela Dacron, inserti laminati e le microiniezioni sul tallone vivacizzate dalle tonalità energetiche. Technology and design make their return and come together in the brand’s sneakers that feature iconic Dacron fabric, laminated inserts, and microinjections on the heel, which are enlivened by energetic tones. VOLTA 49 Si torna in pista con il disco sandal anni Settanta: le sue forme eccessive, con il tacco over e il plateau, sono reinterpretate in chiave urban-chic in suede e pregiato pitone nelle tonalità dell’écru, rosso e nero. Getting back on the dancefloor with the Seventies-style disco sandal: its excessive shapes, with over heel and platform, are reinterpreted in an urban-chic key featuring suede and exquisite python in ecru, red and black.

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NEWS

New collaboration with Universal Works for Birkenstock Dopo Rick Owens e Valentino, Birkenstock lancia una nuova entusiasmante collaborazione con Universal Works, il marchio britannico di abbigliamento fondato da David Keyte. Il lancio della capsule è accompagnato dalle immagini del film “Soft Shoe Shiffle” di Samuel Taylor con protagonista la danza contemporanea: tre ballerini sulle note di una incalzante batteria, suggeriscono coi loro passi il lato fun, perform e comfy dei modelli Universal Works x Birkenstock. La capsule riedita i classici Boston e Zurich in pelle scamosciata nelle combinazioni colore taupe e sabbia, e navy e grigio ardesia (solo per Zurick), con la classica fibbia nera Birkenstock e con una soletta ammortizzante, un profilo bianco scanalato sulla suola color sabbia. After Rick Owens and Valentino, Birkenstock launches a new and exciting collaboration with Universal Works, the British brand of apparel founded by David Keyte. The launching of the capsule collection is accompanied by images from the film “Soft Shoe Shuffle” by Samuel Taylor with contemporary dance as the protagonist: three flats on the notes of a drum roll, suggest with their steps the fun, entertaining, and comfy side of the Universal Works x Birkenstock models. The unusual capsule collection reedits the classic Boston and Zurich models in suede leather with colour combos like taupe and sand, and navy and slate grey (available only in the Zurick model), featuring the classic black Birkenstock buckle, with a shock-absorbent insole, and white trim on the sole that runs into the sole’s sand-coloured grooves.

Clarks, another opening in Italy Dopo l’opening di Genova, Clarks ha aperto ad aprile scorso un nuovo store a Torino, in via Roma 11. Si conferma così la strategia per il retail del marchio che punta ad aperture di monomarca nei principali centri della penisola, con un’attenzione al mercato nazionale prioritaria. Un regalo alla clientela italiana che apprezza da sempre i modelli senza tempo di Clarks e si dimostra fedele al brand di stagione in stagione. Il nuovo store sfruta la superficie espositiva per esaltare al meglio tutte le collezioni del brand, grazie ad un concept lineare e un’illuminazione studiata per mettere in evidenza tutte le sfumature delle proposte da donna, uomo e junior. After the opening in Genoa, last April, Clarks opened a new store in Turin, in via Roma 11. The retail strategy of the brand aimed at opening up new flagship stores in the main cities of the Italian peninsula continues, thus signalling the primary focus of the brand on the national market. A gift to the brand’s Italian clientele that is increasingly appreciative of the timeless Clarks model, while reconfirming its loyalty to it season after season. The new store takes advantage of the exhibition space to highlight in the best way possible all the collections of the brand, thanks to a linear concept and lighting that has been specifically studied to highlight the wide variety of women’s, men’s and junior proposals.

Voile Blanche arrives in Paris Per il suo sbarco a Parigi, Voile Blanche sceglie il quartiere di Saint Germain-des-Prés, al civico 9 di rue du Dragon. Una location elegante che ben si riflette nell’allure del quartiere di Saint Germain-des-Prés: il nuovo store Voile Blanche ricorda le antiche botteghe italiane con sfumature di azzurro e cemento, arredi dalle superfici opache, piastrelle in ceramica ed elementi espositivi in legno dove campeggiano le scarpe, gli accessori e oggetti di design. Voile Blache nasce nel 2008, da subito si afferma sul mercato con una identità precisa basata sullo stile lineare e pulito, sull’utilizzo del Dacron, tessuto delle vele nautiche, e sulla grande attenzione ai dettagli, lavorazioni e materiali. Proprietario di Voile Blanche è il gruppo marchigiano Falc che ha nel suo portafoglio marchi come Naturino, Falcotto, W6YZ e Flower Mountain. Con un fatturato di 52 milioni di euro nel 2018, Falc è presente coi suoi marchi in una rete di 3000 stores, di cui 1000 in Italia. For its debut in Paris, Voile Blanche chooses the neighbourhood of Saint Germain-des-Prés at rue du Dragon no. 9. An elegant location that is well-reflected by the allure of the Saint Germain-des-Prés neighbourhood: the new Voile Blanche store recalls oldfashioned Italian shops with shades of light blue and cement grey, furnishings with matte surfaces, ceramic tiles and wooden displays where shoes, accessories, and designer objects are showcased. Founded in 2008, Voile Blache immediately met up with success thanks to its distinct identity based on a linear and basic style and its use of Dacron, the material typically found in the sails of boats, with great attentiveness to details, workmanship and materials. Owner of the Voile Blanche brand is the Marches group Falc, which has a brand portfolio that includes Naturino, Falcotto, W6YZ and Flower Mountain. With a sales revenue of 52 million euros in 2018, Falc is present with its brands in a network of 3000 stores, which includes 1000 in Italy.

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EXHIBITION

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Pitti Uomo: between excellence and innovation

Firenze dal’11 al 14 giugno la kermesse imperdibile dedicata da trent’anni a questa parte agli amanti della moda maschile e non solo. Grandi numeri per Pitti Uomo 96: la kermesse, infatti, ospiterà 1220 marchi (tra cui 549 stranieri) tra debutti (uno per tutti, la prima volta in fiera di A | X Armani Exchange) e graditi ritorni. Tante le novità di questa novantaseiesima edizione a partire dal tema “The Pitti Special Click” e la partnership mediatica con Instagram. Tanti i nomi che quest’anno animeranno le giornate di Pitti Uomo. L’onore di aprire questa edizione spetta a Salvatore Ferragamo che l’11 sfilerà nella sua Firenze in Piazza della Signoria, mentre il 12 giugno sarà il giorno dell’evento speciale di Givenchy, dove presenterà la nuova collezione di menswear. Il Pitti Italics Special Events toccherà a Marco de Vincenzo che per la prima volta presenterà una collezione maschile. L’ospite d’onore sarà Sterling Ruby, eclettico artista americano, che porta in Italia una personale rivisitazione del workwear attraverso il primo fashion show del suo brand S.R STUDIO. LA. CA.. MSGM di Massimo Giorgetti festeggia 10 anni e sceglie Firenze per festeggiare in grande stile. In omaggio a Karl Lagerfeld, una mega installazione realizzata dall’artista contemporaneo Endless accompagnerà le collezioni dell’eponimo marchio.?Tra gli eventi speciali, Carine Roitfeld presenterà la sua prima CR Runway in data 13 giugno in occasione dei festeggiamenti per i 90 anni di Luisaviaroma, con una performance di Lenny Kravitz e una sfilata a tema anni ’90. Si rinnova anche l’appuntamento con Gucci Garden che in questa occasione inaugurerà il nuovo allestimento della Galleria, con inedite soluzioni curatoriali ed espositive che mixeranno pezzi d’archivio con inedite visioni. Imperdibile sarà la mostra “Romanzo breve di Moda Maschile” a cura di Olivier Saillard, un viaggio attraverso la storia di tre decenni di menswear al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti.

The unmissable event, dedicated to men’s fashion and lifestyle collections for 30 years, will be held in Florence from June 11th to 14th 2019. Huge numbers for Pitti Uomo 96: in fact, the fair will host 1220 brands (of which 549 foreign ones) and will include debuts (A | X Armani Exchange exhibit for the first time) and lots of welcomed returns. This 96th edition will have many new features such as “The Pitti Special Click” theme and the media partnership with Instagram. Many names will bring to life the new edition. Salvatore Ferragamo will have the honour of opening this edition by having a special fashion show at Piazza della Signoria, Florence on June11th, while Givenchy will present its new menswear collection with a special event scheduled for June 12th. Marco de Vincenzo will be the “Pitti Italics Special Event”, introducing a menswear collection for the very first time. Special guest will be Sterling Ruby, the eclectic American artist who is bringing to Italy a personal acknowledgement of workwear with the presentation of the first collection by his brand S.R STUDIO. LA. CA.. MSGM by Massimo Giorgetti has chosen Florence to celebrate its first ten years in style. The contemporary artist, Endless, has created a mega installation to honour Karl Lagerfeld, which will accompany the collections of the great designer’s brand. The special events will include the first CR Runway fashion show by Carine Roitfeld, scheduled to take place on 13 June 2019 during the celebrations for the 90th anniversary of Luisaviaroma, with a performance by Lenny Kravitz and a 90’s themed fashion exhibition. The appointment with Gucci Garden has also been renewed. A new layout of the Gallery will be inaugurated for this occasion, featuring new designs and new exhibiting solutions that will mix archive pieces with new visions. Another unmissable event is “Romanzo breve di Moda Maschile” (A Short Story on Men’s Fashion) exhibition by Olivier Saillard, a journey through three decades of menswear at the Museo della Moda e del Costume in Palazzo Pitti.

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BOOK

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History of the buckle: between fashion, costume, and jewellery

Buckle in gold- and silver-plated brass with strass, late 1800’s

che tutte le ‘grande parure’ di celebri gioiellieri come Fabergé comprendevano non solo collane, bracciali e orecchini, ma anche bottoni e fibbie. Anche le più importanti Maison del secolo scorso dedicano alla fibbia un’attenzione speciale, interpretandola con abilità e stile. Come fece, ad esempio, la ‘visionaria della moda’, la grande stilista Elsa Schiaparelli, che nel 1939 creò una fibbia ‘a carillon’ per adornare un suo abito a tema musicale. Parlando di aneddoti, si racconta ad esempio che Farinelli nel ‘700 sfoggiasse fibbie in diamanti e preziosi ricami, mentre Casanova smascherò un millantatore che si spacciava per nobiluomo proprio dalle fibbie delle sue scarpe, non abbastanza preziose… Prima e dopo, questo piccolo oggetto ha quindi affascinato e destato curiosità e interesse e non è un caso che Skira Editore vi dedichi un accattivante volume fresco di stampa, “Storia della fibbia tra Moda e Gioiello (1700-1950)”, a cura di Bianca Cappello, storica e critica del gioiello, e Samuele Magri, storico dell’Arte e

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a fibbia ha rappresentato nel corso dei secoli un fondamentale indicatore di status sociale, un’espressione del gusto che cambia, un elemento in sintonia con le innovazioni estetiche, tecnologiche e materiche (dall’impiego dell’acciaio all’uso delle plastiche). E, naturalmente, un affascinante gioiello funzionale, complemento indispensabile di ogni abito elegante, soprattutto a partire dal 700 quando, durante l’epoca del Re Sole, nelle corti di Francia le donne iniziano a mostrare il piede e, con esso, anche le splendide fibbie gioiello. Proprio alla fine del 700 le fibbie arrivano ad essere così grandi e invadenti da ferire persino il piede! Senza contare che, prima dell’avvento della zip, la fibbia era presente in abbondanza nell’abbigliamento, anche maschile, ad esempio per chiudere le coulotte (l’antesignano del pantalone) o per fermare la cravatta. Durante la Rivoluzione Francese, invece, nascono fibbie a tema patriottico, mentre spariscono quelle più preziose e opulente, in un periodo storico dove diventa pericoloso sfoggiare ricchezza e nobiltà. Ricordiamo poi

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Buckle in antimony alloy and strass, France, second half of the 18th century


BOOK

Buckles in bakelite and celluloid, first half of the 20th century

della Moda. Uno studio attento e corredato da splendide immagini che traccia un inedito percorso visivo e di ricerca delle fibbie (da scarpa, da cintura, da pantalone, da mantello, da cappello ecc.), nato a partire dalla collezione privata dell’Avvocato Pennasilico, una delle più importanti al mondo con oltre 2.000 fibbie. Over the centuries, the buckle has been an essential indicator of social status, representing an expression of ever-changing tastes and an element in harmony with aesthetic, technological, and material innovations (from the use of steel to the use of plastics). Naturally, it is also a striking and functional piece of ornamentation, essential in completing the look of every elegant outfit. This was especially true starting in 1700 when, during the era of the Sun King, women in the courts of France began to show their feet and, with them, also their splendid shining buckles. It was at the end of 1700 that buckles started to become so big and invasive as to even cause injury to the feet! Without considering that before the debut of the zip, the buckle was also quite prominent in clothing, including even men’s apparel, and was used to close the culotte (the forerunner to pants) or to fix a tie in place. During the French Revolution, instead, patriotic-themed buckles arose, while those that were finer and more opulent began to disappear during a historic period where it became dangerous to flaunt one’s wealth and nobility. There were then all the ‘Great sets’ of renowned jewellers like Fabergé that included not only necklaces, bracelets, and earrings, but also buttons and buckles. Even the leading Maisons of the last century reserved a special attention for buckles, interpreting them with skill and style. One prime example of this is ‘fashion visionary’ and leading stylist Elsa Schiaparelli, who in 1939, created a ‘musical’ buckle meant to accessorize a musical-themed outfit of hers. Other stories include that of Farinelli, who in 1700 flaunted buckles adorned with diamonds and exquisite embroideries, while Casanova unmasked a fraud pretending to be a nobleman thanks to the buckles of his shoes, which were not fine enough for a nobleman… Now as in the past, the buckle has been an object of fascination,

while inciting curiosity and interest, so it’s no surprise that Skira Editore decided to dedicate a striking and newly minted book to it, “The History of the Buckle between Fashion and Jewellery (1700-1950)”, edited by Bianca Cappello, historian and jewellery critic, and Samuele Magri, art and fashion historian. This careful study is filled with splendid images that trace the unusual visual and historic timeline of buckles (for shoes, belts, pants, cloaks, hats, etc.), starting from the private collection of the lawyer Pennasilico, which is one of the most important in the world with over 2,000 buckles.

Silver-plated nickel buckle and glass cabochon, Kirchgaessner & Kraft, Pforzheim, Germany, dated around 1900

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