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14/02/2020 - bimestrale

F E B 2020 € 7,00

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Emanuel Ungaro FASHION GURU

Italian beauty OPINION LEADER

Michele Leoni

Total look LIU-JO


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ISSUE 14/2020 EDIZIONI AF SRL Via Ippolito Nievo, 33 - 20145 Milano Tel. +39 02 319121 - Fax +39 02 33611619 www.edizioniaf.com info@edizioniaf.com Direttore responsabile Matteo Pasca Direttore editoriale Lorenzo Raggi Art director Angelo Lanza angelo.lanza@edizioniaf.com Fashion editor Luca Termine luca.termine@edizioniaf.com Fashion guru Giusi Ferré Graphic design Michele Alberti michele.alberti@edizioniaf.com Contributors Alessandro Milzoni, Andrea Vailetti, Antony West, Chiara Antille, Donnie Garcia, Fabiana Guigli, Fumatto, Joe Colosimo, Gautier Pellegrin, Giulia Mantovani, Linda Loef, Marco D’Amico, Matteo Triola, Sabrina Mellace, Sara De Chirico, Yadier Castro Piedra, Virginia Cuscito In redazione Erika Alberti, Cristina Locati, Enrico Martinelli, Barbara Solini redazione@edizioniaf.com Responsabile promozione fiere Giuseppe Picco Promozione Lorenzo Caresana, Filippo Crepaldi, Piernicola Fascetto, Giorgio Gori, Mario Gori, Lucio Luiselli, Enza Masotti, Stefano Migliavacca, José Rivera, Natalie Spelge adv@edizioniaf.com Marketing, digital e abbonamenti Mariella Catalano, Mariel Cuba, Andrea Zampieri subscription@edizioniaf.com Operations Elisa Trasi operations@edizioniaf.com Stampa Arti Grafiche La Milanesa - Rho (MI) Distributore nazionale: m-dis

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Total look LIU-JO Photo: Angelo Lanza Fashion: Luca Termine Make-up: Imma Mennuti Hairstyle: Costanza Giacomini Model: Tina Plantak @Monster Models MNG - Milano


EDITORIAL

013 L Italian beauty

a settimana in cui il numero arriva al pubblico è emblematica delle ragioni che ci hanno convinto a far nascere questa rivista, ormai due anni fa. È la settimana in cui la moda italiana dà il meglio di sé, e lo fa unita e compatta. Le sfilate donna e gli appuntamenti fieristici dedicati a calzature, pelletteria, pellicceria e occhiali fanno fronte comune per presentare il meglio delle eccellenze italiane. Ne ha ben sottolineato l’importanza Siro Badon, Presidente di Assocalzaturifici: “Portare brand internazionali a produrre in Italia per avvalersi del nostro patrimonio artigianale costituito da tante eccellenze è un’esigenza avvertita dal comparto”. Ed è esattamente uno degli obbiettivi del nostro af-magazine che da sempre vuole esaltare la bellezza italiana. In un certo senso lo ribadisce anche Giusi Ferré nel suo omaggio, denso di curiosità e storia, alla magnifica tradizione di modelle che proprio l’Italia può vantare. A proposito di bellezza, ho di recente scoperto la curiosa biografia dell’‘impresario’ del design Murray Moss, che negli anni ’90 con la sua omonima boutique di Soho New York ha illuminato la scena globale dell’alto design e ha aperto la strada a una nuova era del design come arte. Ho capito come cresce una passione e un amore, nel suo caso per il design: un po’ crescendo in una casa che tuo padre progetta con una fontanella in sala da pranzo; un po’ coltivandola ridecorando a 5 anni la propria camera con motivi cinesi; un po’ lasciandosi sorprendere dalla vita che, nel suo caso, lo ha costretto a studiare teatro (altra sua grande passione, infatti, la sua boutique è stata definita “theatre-like space”) dopo aver bruciato accidentalmente il proprio appartamento con una pentola per fonduta. Questo numero vuole appassionarvi alla moda come è successo a Moss: facendo crescere l’amore per il fashion con un’immersione nella storia di Emanuel Ungaro; coltivando il gusto attraverso immagini e percorsi inusuali, ma ricchi di fascino; o sorprendendovi con i lati ancora nascosti dello stile - come con la preview della prossima stagione autunno/inverno 2020/21, per esempio.

The week in which the issue reaches the public is emblematic of the reasons that convinced us to create this magazine two years ago. It is the week in which Italian fashion gives its best, and makes it united and compact. Women’s fashion shows and trade fairs dedicated to footwear, leather goods, fur and glasses stick together to present the best of Italian excellence. Their importance was clearly highlighted by Siro Badon, President of Assocalzaturifici: “Making international brands produce in Italy to use our artisan heritage made up of many excellences is a need felt by the sector”. And it is exactly one of the objectives of our afmagazine that has always wanted to enhance Italian beauty. In a certain sense, also Giusi Ferré confirms this in her homage, full of curiosity and history, to the magnificent tradition of models that Italy can boast. Speaking of beauty, I recently discovered the curious biography of the design ‘impresario’ Murray Moss, who in the 90s with his namesake boutique in Soho - New York illuminated the global high design scene and opened the way to a new era of design as an art. I understood how a passion and love grow, in his case for design: it’s a little bit like growing up in a house that your father designs with a drinking fountain in the dining room; taking a little care of it by redecorating at 5 the bedroom with Chinese motifs; a little bit allowing yourself to be surprised by life that, in his case, forced him to study theater (his other passion, as a matter of fact his boutique was called “theater-like space”) after accidentally burning down his apartment with a fondue pot. This issue aims to get you passionate about fashion as happened to Moss: by making love for fashion grow with an immersion into the history of Emanuel Ungaro; cultivating taste through unusual charming images and paths; or surprising you with the still hidden sides of the style – or, for example, with the preview of the next autumn/winter 2020/21 season. Matteo Pasca

Matteo Pasca

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A P IC C AP S


56020 SANTA MARIA A MONTE (PI) Italy Via Giacomo Brodolini, 5/A Tel. +39 0587 707 213 · Fax +39 0587 705 070 info@fratellivanni.it


FRATEL L I_VA N N I


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Shoes ROGER VIVIER


ISSUE N.14 FEBRUARY 2020

FASHION GURU

Giusi Ferré

OPINION LEADER

Michele Leoni FASHION ICON

Emanuel Ungaro FAIRS

Pitti Uomo 97 INTERVIEW

Alessandro Viganò FAIRS

TheOneMilano FUR

Shearling? Yes, please, but make it eco FASHION - S/S 2020

Light my fire Fie Outta my head Words make Known Carola Juju The secret in her eyes Run, baby, run STYLE

Street fashion influencers

ART

Simone Anticaglia

JEWELLERY

Ivan Perini RUNWAY

S/S 2020 Collections

FAIRS

MICAM in wonderland ON-STAGE

Preview A/W 2020/21

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FASHION GURU

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Italian beauty by Giusi Ferrè Drawing by Fumatto

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rruolata da Amadeus per il Festival di Sanremo, rassegna che compiendo 70 anni vuole offrire una parata di bellissime, ogni sera una coppia diversa, Monica Bellucci doveva essere sul palco, illuminando – come scrivono i settimanali popolari – la serata del 5 febbraio. Secondo giorno del megashow, quando gli spettatori pensano ad altro e l’arrivo di una star li riporta alle canzoni e allo spettacolo. Un rito che Bellucci conosce benissimo, essendo già stata ospite con Robert De Niro della quinta puntata del Festival del 2011. Ma ha rifiutato per misteriose “cause di forza maggiore” (forse le polemiche sui testi delle canzoni?), anche se quando si parla di bellissime, non può mancare questa modella e attrice, il cui fascino l’ha messa al centro di tutte le attenzioni possibili. Fin da quando lascia l’Università degli Studi di Perugia dove frequentava giurisprudenza, per trasferirsi a Milano e dedicarsi alla moda, guidata da una della agenzie più note del momento, la Elite Model Management. È il 1988, ha soltanto 24 anni e da quel momento la sua carriera non conosce soste. Se ci sono un volto, uno sguardo, una potenza di lineamenti e colori che raccontano la bellezza italiana, sono quelli di Monica Bellucci. Perché la bellezza non è soltanto una categoria dell’estetica: è anche una categoria emotiva , che dà consistenza alla vita. E forse è questa intima, misteriosa qualità ad avere sedotto anche il mondo del cinema, soprattutto dopo “Malena”, di Giuseppe Tornatore, dove il ruolo è affidato alla sua fisicità più che racchiuso in poche frasi. Sì, lo sappiamo. I detrattori – può averli perfino lei – hanno sempre insinuato che recitare sia uno sforzo eccessivo. Ma giusto per ricordarlo, ne “La passione di Cristo” diretto da Mel Gibson, parla in

latino e in aramaico. Amatissima comunque dai francesi – è stata la prima donna madrina nel 2003 al Festival di Cannes – a 55 anni continua a essere l’espressione più autentica di quell’intensità tutta italiana che è così bene espressa dall’immagine e dai riferimenti culturali di Dolce&Gabbana. La coppia che ha saputo trasformare gli stereotipi in modelli estetici, come Bianca Balti, che con Eva Riccobono e Mariacarla Boscono, ha formato la triade delle supermodelle nazionali di nuova generazione e meglio pagate. Presenti su tutte le passerelle e in innumerevoli campagne pubblicitarie. Bianca Balti poco più che ventenne nel 2005 ha posato anche per un catalogo di Victoria’s Secret e ha sfilato nel celebre Victoria’s Secret Fashion Show (oggi abolito dopo le accuse di molestie venute allo scoperto grazie al #metoo), dove è stata la prima e unica modella italiana a partecipare. È anche intervenuta come ospite all’ultima serata di Sanremo 2013, condotta dall’inossidabile coppia Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. È il destino delle nuove modelle la televisione, e quando c’è il talento, il cinema. Allenate come sono dalle campagne pubblicitarie, spesso più incisive di un film. Basta pensare che Vittoria Ceretti, 21 anni, da Brescia e con centinaia di sfilate da New York a Parigi, a soli 16 era già la protagonista di quella di Dolce&Gabbana, l’anno seguente di Giorgio Armani, quindi di Prada, scattata da Steven Meisel, e di Givenchy, firmata da Mert Alas & Marcus Piggott. Talenti e caratteri all’altezza di qualsiasi principe della cinepresa. Prosegue con loro la tradizione delle top model italiane che hanno dettato le regole del fascino sulle passerelle e sul set dei grandi fotografi. Sono state leggendarie Isa Stoppi e Mirella Petteni, i volti e i corpi di quel periodo incantato che furono gli anni Sessanta. Predilette da Ugo Mulas, Gian Paolo Barbieri e Helmut Newton, che >

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FASHION GURU chiamava Petteni “contessa” per il suo portamento nobile, classico, vagamente androgino. Mentre Isa Stoppi, soprannominata la “Monroe italiana” perché bionda, e ospitata dalla celebre agenzia di Eileen Ford, era una specialista nell’alta moda più sofisticata, da Mila Schön a Balenciaga e Chanel. Completa questa triade d’eccezione Benedetta Barzini: indossatrice per caso, scelta da Consuelo Crespi, allora collaboratrice di Vogue, e spedita da Diana Vreeland a New York. Dove rimane per cinque anni, ritratta di Irving Penn e Richard Avedon, mentre frequenta la Factory di Andy Warhol e stringe amicizia con Salvador Dalí. Poi negli anni Settanta sceglie la causa femminista, diventando scrittrice e docente di antropologia della moda, che analizza con competenza e insolita severità. Oggi, che ha 75 anni, desidera lasciare ogni ruolo e stereotipo per raggiungere un luogo lontano dove eclissarsi. Suo figlio Beniamino Barrese, turbato da questo progetto, comincia a filmarla per tramandarne la memoria. Titolo: “Storia di B. Scomparsa di mia madre”. Unica pellicola italiana presentata al Sundance Film Festival, la rassegna del cinema indipendente il cui promotore e mecenate è Robert Redford. È una donna intensa, profonda, difficile, Benedetta Barzini. E parlare di lei soltanto come modella sarebbe farle un torto. È quello che ha capito suo figlio che, come ha dichiarato la madre in un’intervista: “Ha sempre avuto un grande amore per me. Mi sono prestata perché, se non lo avessi fatto, sarebbe stato come dire che non avevo stima del suo lavoro, e quindi ho vinto la mia ritrosia. E rinunciare alle proprie prerogative per amore è tipico delle donne”. Enrolled by Amadeus for the Sanremo Music Festival, a show that celebrating its seventieth anniversary wants to offer a parade of beautiful women, every night a different couple, Monica Bellucci should have been on stage, illuminating - as popular weekly magazines write - the evening of 5 February. Second day of the megashow, when viewers are focused on something else and the arrival of a star brings them back to the songs and the show. A ceremony that Bellucci knows very well, having already been a guest with Robert de Niro on the fifth evening of the Festival in 2011. But she refused for mysterious “causes of force majeure” (perhaps the controversy over the lyrics of the songs?), even if when it comes to beautiful women, this model and actress cannot miss, whose charm has placed her at the centre with all possible attentions. Ever since she left the University of Perugia where she attended law school, to move to Milan and devote herself to fashion, led by one of the best known agencies of the moment, Elite Model Management. It is 1988, she is only 24 years old and from then on her career has never stopped. If there are faces, looks, powerful features and colours that tell the Italian beauty, we speak about those of Monica Bellucci. Because beauty is not only a category of aesthetics: it is also an emotional category that gives consistency to life. And maybe it is this intimate, mysterious quality that also has seduced the world of cinema, especially after Giuseppe Tornatore’s “Malena”, where the role is entrusted to her physicality rather than enclosed in a few sentences. Yes, we know it. Detractors - even she can have them - have always insinuated that acting is too much of an effort. But just to recall it, in “The Passion of Christ” directed by Mel Gibson, she speaks in Latin and Aramaic. Anyway highly-acclaimed by the French - she was the first godmother in 2003 at the Cannes Film Festival - at 55 she continues to be the most authentic expression of that typical Italian intensity so well expressed by the image and cultural references of Dolce & Gabbana. The couple who knew how to transform stere-

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otypes into aesthetic models, such as Bianca Balti, who together with Eva Riccobono and Mariacarla Boscono formed the triad of new generation and best paid national supermodels. Present on all runways and in countless advertising campaigns. Bianca Balti, in her early twenties in 2005, also posed for a Victoria’s Secret catalogue and paraded on the famous Victoria’s Secret Fashion Show (now abolished after the accusations of harassment that went public thanks to #metoo), the first and only Italian model to participate. She also intervened as a guest on the closing night of Sanremo 2013, conducted by the indestructible couple Fabio Fazio and Luciana Littizzetto. Television is the fate of the new models and, when there is talent, cinema. Trained as they are by advertising campaigns, often more incisive than a movie. Just think that Vittoria Ceretti, a 21 years old from Brescia, who participated in hundreds of fashion shows from New York to Paris, was already protagonist of Dolce&Gabbana’s campaign at only 16, the following year of that of Giorgio Armani, then Prada (photos taken by Steven Meisel), and Givenchy, signed by Mert Alas & Marcus Piggott. Talents and characters worthy of any prince of the movie camera. The tradition of the Italian supermodels who dictated the rules of charm on runways and on the sets of great photographers continues with them. Isa Stoppi and Mirella Petteni have been legendary, the faces and bodies of that enchanted period that were the Sixties. Favourites of Ugo Mulas, Gian Paolo Barbieri and Helmut Newton, who called Petteni “countess” for her noble, classic, vaguely androgynous posture. While Isa Stoppi, nicknamed the “Italian Monroe” because she was blonde and hosted by the famous agency Eileen Ford, was a specialist in the most sophisticated haute couture, from Mila Schön to Balenciaga and Chanel. This exceptional triad is completed by Benedetta Barzini: fashion model by chance, chosen by Consuelo Crespi at the time a Vogue collaborator and sent by Diana Vreeland to New York. She remained there for five years, portrayed by Irving Penn and Richard Avedon, while attending the Factory of Andy Warhol and making friends with Salvador Dalí. Later, in the Seventies she chose the feminist movement, becoming a writer and professor of fashion anthropology, which she analyzes with competence and unusual severity. Today, 75 years old, she wants to leave every role and stereotype to reach a faraway place to eclipse herself. Her son Beniamino Barrese, upset by this project, starts to film her to leave her mark on history. Title: “Story of B. My mother’s disappearance”. The only Italian film presented at the Sundance Film Festival, the independent film festival whose promoter and patron is Robert Redford. Benedetta Barzini is an intense, profound and difficult woman. And to speak of her only as a model would be disrespectful. This is what her son understood, about whom his mother said in an interview: “He has always had an intense love for me. I agreed because, if I hadn’t done so, it would have been like saying that I had no esteem for his work, and I therefore overcame my reluctance. And giving up one’s prerogatives for love is so typical of women”.


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OPINION LEADER

Michele Leoni

Emotion and storytelling

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-Side Communication nasce dalla voglia di creare qualcosa di nuovo nel panorama della comunicazione a Milano. Circa 10 anni fa, Michele Leoni insieme al socio Valerio Innella, rispettivamente PR Director e Managing Director di B-Side, hanno pensato che fosse arrivato il momento di dare vita ad un loro progetto, ad un’agenzia con un approccio alla comunicazione smart, a vocazione fortemente internazionale.

Come attenti osservatori del settore moda, quali sono le prospettive per il futuro e in particolare per il mondo degli accessori? La moda è un settore sicuramente maturo, ma che ha ancora potenzialità da sviluppare. Il mondo digital ha sicuramente influito e cambiato non solo il modo di fare acquisti, ma anche i gusti stessi dei clienti finali. Occorrono sempre più elementi distintivi, che rendano il marchio unico e capace di trasmettere emozioni. Gli accessori più che mai rappresentano una parte fondamentale nel business di un brand; conquistano il cliente finale, hanno il “potere” di cambiare e di rinnovare l’immagine di chi li indossa. È naturale, quindi, che i brand di moda puntino molto sugli accessori. Quali criteri osservate per tenere aggiornato il vostro portafoglio di marchi? Grande curiosità e interesse per i brand di moda e per le loro evoluzioni. La passione per il nostro lavoro e per il nostro settore ci porta ad una naturale “selezione” di quelli che sono i marchi che già fanno parte del nostro portafoglio e di quelli che ci piacerebbe che ne facessero parte. Tra i nuovi brand, quale ha riservato le maggiori sorprese l’anno scorso? Sicuramente la collezione donna di Brognano, brand recentemente fondato dal designer Nicola Brognano e da Paoloni, che sempre più riscuote interesse e consensi da parte della stampa nazionale ed internazionale. In un’era pervasivamente digitale, la tecnologia come sta cambiando le vostre strategie di comunicazione? Rispetto a qualche anno fa, oggi non si può prescindere da strategie di comunicazione che non contemplino il digital. Crediamo che una buona ricetta vincente in comunicazione possa essere il bilanciato mix di digitale e tradizionale, con funzioni diverse, ma complementari per il brand. Come si cattura oggi l’attenzione dei buyer? Con quali argomenti li si invoglia ad acquistare? Per la stampa, come per i buyer, l’attenzione oggi si cattura con uno storytelling vincente. La potenza di un racconto è fortemente evocativa e può riassumere ed amplificare tutti gli elementi costitutivi di un brand. >

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OPINION LEADER

ph. A.L.

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OPINION LEADER

Quali sono le parole chiave sulle quali i brand oggi fanno leva per la loro promozione? Dipende dai singoli brand e dal loro DNA. Il rispetto del loro heritage, le parole chiave che lo definiscono e spesso la sua rilettura in chiave contemporanea, costituisco il punto di forza del brand stesso, capace di farlo emergere nel mare magnum dei brand oggi presenti sul mercato. Quali caratteristiche devono avere oggi i prodotti per imporsi con successo sui mercati? Creatività, portabilità e funzionalità. Saper parlare al cliente finale e al tempo stesso, saper rispondere alle sue esigenze. Oggi i clienti sono sempre più preparati e, ad esempio, parlare di qualità, soprattutto in certe fasce di mercato, non è più il punto di arrivo, come magari poteva essere in passato, bensì quello di partenza. Il prodotto deve, gioco forza, suscitare desiderabilità, poiché la moda da tempo, non ha più la funzione di rispondere a necessità quasi primarie come quella di riparare il corpo. Quali sono i look ideali dell’uomo e della donna riletti attraverso il filtro dei vostri brand? Quello che noto nei nostri clienti è una buona dose di concretezza di stile e di qualità, dunque un forte equilibrio fra creatività e voglia di arrivare al cliente finale. Questo fa si che le collezioni si presentino ricche di contenuti e connotate di forte portabilità. La creatività fine a se stessa non sembra essere più vincente oggi. B-Side Communication was founded from the desire to create something new on the panorama of p.r. in Milan. Around 10 years ago, Michele Leoni together with his partner Valerio Innella, respectively the PR Director and Managing Director of B-Side, decided the right moment had arrived for giving life to their project, an agency with a smart communication approach and strongly international orientation. As attentive observers of the fashion industry, what are the perspectives for the future including in particular the world of accessories? Fashion is undoubtedly a mature sector, with however lots of untapped potential. The digital world has definitely influenced and changed not only the way purchases are made, but also the tastes of the end customer. There is an increasing need for distinctive elements that make the brand unique and capable of transmitting emotions. More than ever before, accessories represent a fundamental part in the business of a brand; they conquer the end customer, and they have the “power” to change and renew the image of the wearer. It is accordingly natural for a fashion brand to strongly focus on its line of accessories. What criteria do you take into consideration to keep your portfolio of brands updated?

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Great curiosity and interest in fashion brands and in their evolutions. Passion for our work and for our sector leads us to a natural “selection” of those brands that are already part of our portfolio and those that we would like to see become a part of it. Among the new brands, which ones were the most full of surprises last year? Undoubtedly, the women’s collection of Brognano, a brand recently founded by designer Nicola Brognano and Paoloni, which is increasingly meeting up with the interest and approval of the national and international press. In a pervasively digital era, how is technology changing your communication strategies? Compared to a year ago, today, communication strategies must include the digital world. We believe that a good winning formula for communication can be represented by a balanced mix of digital and tradition, with different functions, which are however complementary for the brand. How is it possible to capture the attention of a buyer today? Which arguments persuade them to buy? For the press, as with buyers, attention today is captured through winning storytelling. The power of a story is strongly evocative and can reassume and amplify all the elements making up a brand. What are the key words brands use today for their promotion? It depends on the individual brands and their DNA. Respect for their heritage, the key words that define it and often its rereading in a contemporary key, represent the strength of a brand, allowing it to emerge in the vast sea of brands present on the market today. What features must products have today to successfully position themselves on the market? Creativity, wearability, and functionality. Knowing how to speak to the end customer and at the same time reply to their needs. Today, customers are increasingly prepared and, for example, speaking of quality in certain market ranges, no longer represents the finish line like it might have in the past, but rather the starting point. The product must, out of necessity, become an object of desire, because for some time now, fashion has no longer the basic, almost primary, need of covering the body. What are the ideal looks of men and women as reread through the filter of your brands? What I notice in our customers is a good dose of substance in style and quality, with a strong equilibrium between creativity and the desire to arrive at the end customer. This allows the collections to propose rich contents characterised by a strong degree of wearability. Creativity as an end itself no longer seems to be a winning choice.


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FASHION ICON

Emanuel Ungaro The last of couturiers by Giusi Ferrè Drawing by Fumatto

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i quegli anni Ottanta che inventarono la moda come la conosciamo oggi, una specie di nouvelle society dove gli stilisti sono superstar e l’atmosfera è densa di lusso, cafonate, rivalità, intrighi, contratti milionari, Emanuel Ungaro è stato uno dei simboli. “L’ultimo dei couturier”, come è stato salutato dai suoi ammiratori quando è mancato nel dicembre scorso, all’età di 86 anni. Ma avendo abbandonato questo ambiente spettacolare già nel 2004, è probabile che la generazione degli influencer, delle supermodelle, degli Angeli di Victoria’s Secret, delle ragazzacce in cerca di visibilità, a malapena lo avessero sentito nominare. Perché aveva avuto vita difficile il marchio, in questi anni, come se non trovasse pace lontano dal suo creatore. Acquisito nel 2005 dall’imprenditore Asim Abdullah per 84 milioni di dollari, è stato travolto da una girandola di direttori creativi, che resistevano al massimo un paio di anni: Vincent Darré, Peter Dundas, Esteban Cortázar, refrattario a collaborare con le starlette del momento tipo Paris Hilton, e quindi licenziato. È così ostinata la ricerca di personaggi dalla visibilità mondana che nel 2009, a disegnare la collezione, arrivò perfino Lindsay Lohan. Ha avuto una vita breve ma abbastanza lunga, ahimè, per infliggere un colpo terribile alla credibilità del marchio. Sono poi seguiti professionisti ben più autorevoli come Giles Deacon, Fausto Puglisi e ultimamente Marco Colagrossi, ma il folle turnover non li ha certo aiutati. E oggi la collezione è disegnata da un team interno, ma bisogna ammettere che i pezzi più noti e pregiati sono i profumi. Uomo di rara discrezione, melomane che, senza la compagnia di Mozart, Bach e Beethoven, non poteva creare quegli abiti che sognava avessero la stessa armonia di un quartetto per archi. Amante della pittura e dell’arte, dalle quali traeva ispirazione, Emanuel Ungaro rappresenta il riscatto sociale di una famiglia di emigrati che da Francavilla Fontana, in Puglia, durante gli anni Trenta si stabilì in Francia, ad Aix-en-Provence, per fuggire al regime fascista.

Lì, il padre Cosimo, che faceva il sarto, ricominciò a lavorare insegnando il mestiere a Emanuel, il secondo di sei fratelli, nato nel 1933, che già a sei anni – racconterà poi – era abituato a tenere l’ago in mano. Se poi immaginiamo che, la domenica, tutta la famiglia si ritrovava a cantare l’opera e a mangiare pasta con le polpette, il ritratto dell’italiano povero e legato alle abitudini più tradizionali, è completo. Bisogna però dire che questa esperienza di sartoria gli è stata utile quando si trasferì a Parigi per tentare la fortuna nell’Alta Moda, divenendo, nel 1958, l’assistente del genio della couture Cristóbal Balenciaga, a cui restò al fianco per oltre sei anni. Finché aprì il suo atelier, popolato da decine di stendini simili a sorprendenti fantasmi bianchi. Perché Ungaro, per dare forma ai suoi modelli, si serviva di un pezzo di tela candida alla quale abbinava il tessuto soltanto quando riteneva di aver raggiunto la perfezione nella forma e nelle proporzioni, essendo tutto il resto composto da dettagli secondari. Il passo fondamentale, per quest’uomo in camice bianco, è modellare la stoffa sul corpo perfetto dell’indossatrice perché ogni stilista parte da un concetto di bellezza ideale. E non è certo un caso se, con il suo fascino di stilista, ma anche di uomo (descritto da John Fairchild in “Moda selvaggia”, Lupetti&Co., come “uno di quei francesi del Sud con gli occhi che brillano di un fuoco tentatore”) ha conquistato le donne più belle: da Anouk Aimée, sua musa e amante con cui ha formato una vera coppia d’oro della moda francese, a Lee Radziwill, Catherine Deneuve, Isabelle Adjani, Carolina di Monaco. Poi arrivò Laura. Laura Bernabei, famiglia dell’alta borghesia romana, modi delicati e rapporti importanti, che fece conoscenza del couturier lavorando al suo fianco e gestendo con lui – dopo il matrimonio e la nascita della figlia Cosima – il sempre più vasto giro d’affari del brand. Colpivano i suoi colori accesi e seducenti; le rouche, i volant e i drappeggi fastosi che rendevano eccitanti le giacche maschili; le gonne lunghe e avvolgenti, ma anche cortissime, che giocavano ad abbinarsi con fantasie, fiori e pois. >

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Era ritenuto, all’epoca, un dissacratore, tanto che nel suo show di debutto del 1965, si rifiutò di inserire abiti da sera che forse non interessavano alle donne libere e moderne del suo tempo. Un rivoluzionario incurante delle regole, ma capace di attendere che le sue visioni diventassero realtà. Oggi tutto sembra datato, eccessivo, come lo sono i revival anni Ottanta che colpiscono per quanto fossero divertenti. Emanuel Ungaro was one of the symbols of those 80s that invented fashion as we know it today, a sort of nouvelle society where stylists are superstars and the atmosphere is dense with luxury, boorish actions, rivalries, intrigues, millionaire contracts. “The last of couturiers”, as he was hailed by his admirers when he passed away last December, at the age of 86. But having abandoned this spectacular milieu as early as 2004, it is likely that the generation of influencers, supermodels, Victoria’s Secret Angels, bad girls looking for visibility, barely heard of him. In recent years the brand went through tough times, as if it could not find peace far from its creator. Acquired in 2005 by the entrepreneur Asim Abdullah for 84 million dollars, it was overwhelmed by a swirl of creative directors, who resisted a couple of years at the most: Vincent Darré, Peter Dundas, Esteban Cortázar, reluctant to cooperate with starlets of the moment like Paris Hilton, and were therefore fired. The search for personalities with worldly visibility is so obstinate that in 2009, even Lindsay Lohan ended up designing the collection. She stayed long enough, alas, to inflict a terrible blow to the brand’s credibility. Her successors were authoritative professionals such as Giles Deacon, Fausto Puglisi and lately Marco Colagrossi, but the crazy turnover did certainly not help them. And today the collection is designed by an inhouse team, but we must admit that the best known and most valuable pieces are perfumes. A man of rare discretion, a melomaniac who, without the company of Mozart, Bach and Beethoven, could not create those clothes he dreamed of having the same harmony as a string quartet. Emanuel Ungaro, a lover of paintings and art, from which he drew inspiration, represents the social redemption of a family of emigrants who, during the 30s moved to France, settling down in Aix-en-Provence from Francavilla Fontana, in Puglia, to escape to the fascist regime. There, father Cosimo who was a tailor, started working again

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teaching the craft to Emanuel, the second of six brothers, born in 1933, who already at the age of six – as he told later – used to hold the needle in his hand. And if we imagine that, on Sundays, the whole family would gather together to sing the opera and eat pasta with meatballs, the portrait of the poor Italian tied to more traditional habits is complete. However, it must be said that this tailoring experience was useful to him when he moved to Paris to try his luck in High Fashion, becoming, in 1958, the assistant of the genius of couture Cristóbal Balenciaga, to whose side he remained for over six years. Until he opened his atelier, populated by dozens of drying racks similar to surprising white ghosts. Because Ungaro, to shape up his models, used a piece of snow white canvas to which he matched the fabric only when he believed he had achieved perfection in form and proportions, everything else consisting of secondary details. The fundamental step, for this man in a white coat, is to shape the fabric to the perfect body of the fashion model because each stylist starts from a concept of ideal beauty. And it is no coincidence that, with his charm as a designer, but also as a man (described by John Fairchild in “Wild fashion”, Lupetti & Co., As “one of those southern French people with eyes that glow with a tempting fire”) he had conquered the most beautiful women: from Anouk Aimée, his muse and lover with whom he had formed a true golden couple of the French haute couture, to Lee Radziwill, Catherine Deneuve, Isabelle Adjani, Princess Caroline of Monaco. Then Laura arrived. Laura Bernabei, family of the Roman upper middle class, with delicate manners and important relationships, who became acquainted with the couturier by working alongside him and managing with him - after the wedding and the birth of their daughter Cosima - the ever-growing turnover of the brand. Its bright and seductive colours were astonishing; the frills, ruffles and sumptuous draperies made men’s jackets exciting; long and wrapping, but also very short skirts, played with matching patterns, flowers and polka dots. At the time he was considered irreverent, so much so that on his 1965 debut show, he refused to include evening dresses that perhaps did not interest free and modern women of his time. A revolutionary man, regardless of the rules, but capable of waiting for his visions to become reality. Today everything seems passé, excessive, as are the 80s revival that excite for how funny they were.


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FAIRS

Pitti Uomo renews the classics

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n calo fisiologico e atteso, su cui pesa soprattutto il risultato degli italiani alle prese con la stagione dei saldi nei giorni di fiera. Ma se i numeri sono in calo, non lo è la qualità dei compratori, la cui capacità di spesa è molto aumentata. La 97a edizione di Pitti Uomo, svoltasi alla Fortezza da Basso di Firenze dal 7 al 10 gennaio, sconta un posizionamento troppo ravvicinato alle vacanze natalizie e all’inizio della stagione dei saldi, che ha influito con minori presenze da parte del mercato italiano – per altro già in difficoltà. Il dato finale è di 21.400 compratori di cui 8.300 esteri: tra loro le boutique più influenti, i grandi department stores, le piattaforme e-commmerce di fascia alta. Un parterre eccezionale che ha conferito dinamismo ed energia al salone nel quale hanno esposto le collezioni di oltre 1200 brand. Tra i mercati presenti a Pitti Uomo, primo in classifica è la Germania seguita da Giappone, Olanda, Regno Unito, Spagna, Turchia, Francia, Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Russia, Corea, Cina, Austria, Grecia, Portogallo, Svezia, Danimarca, Canada, Cina-Hong Kong. Tra le tendenze espresse dal salone emerge un classico rinnovato nelle forme e nei colori. È forse proprio il colore, in quanto spunto creativo e fantasioso, a dominare incontrastato fra le classiche tonalità della terra. Per quanto pertiene alla calzatura la predominanza è da assegnare allo stivale declinato in ogni forma, dal Beatle al mountain boot passando per influenze military e Brit. La sneaker ha avuto un ruolo altrettanto importante sia nello streetwear che nell’activewear e si è espressa con un look in perfetto bilanciamento tra istanze estetiche e performance, spesso sfoggiando fondi importanti e chunky. >

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ELIA MAURIZI

O’KEEFFE

A drop-off that was expected and influenced above all by Italian visitors, who during the days of the fair were caught up in the season’s sales. However, even if the figures were down, the quality of the buyers was not, with a purchasing power that has increased significantly. The 97th edition of Pitti Uomo, held at the Fortezza da Basso in Florence from January 7th to 10th, was scheduled too close to the holidays surrounding Christmas/New Year’s and to the beginning of the winter sales period, which resulted in fewer visitors from an Italian market already in difficulty. The final turnout was 21,400 buyers of which 8,300 were from abroad: among them the most influential boutiques, leading department stores, and high-end e-commerce platforms. An exceptional public that lent dynamism and energy to the fair that saw over 1200 brands present their collections. Among the markets present at Pitti Uomo, first as for presence was Germany, followed by Japan, the Netherlands, United Kingdom, Spain, Turkey, France, Switzerland, Belgium, the United States, Russia, South Korea, China, Austria, Greece, Portugal, Sweden, Denmark, Canada, and China-Hong Kong. The trends of the show highlighted a classic style renewed in its shapes and colours. It is perhaps color, as a creative and imaginative cue, to dominate unchallenged among the classic earth tones. As far as shoes are concerned, predominance is to be assigned to the boot proposed in versions from the Beatle to the mountain boot, passing through military and Brit influences. The sneaker’s role was likewise important in both streetwear and activewear, expressed with a look perfectly balanced between aesthetic details and performance, while often featuring large and chunky outsoles.

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INTERVIEW

Alessandro Viganò Forever searching

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a lavorato per Sixty, adidas, Alpinestars, Jacob Cohen, Napapijri, Ducati, Golden Goose e Gianvito Rossi… tanto per citare solo le esperienze presenti sul suo profilo Linkedin. Ma quale è stato l’approccio di Alessandro Viganò alla moda? “Mi ci sono appassionato grazie all’influenza dei miei genitori e dell’area del triangolo tessile cotoniero di Legnano-Busto Arsizio-Gallarate, in cui sono cresciuto. Mi sono avvicinato all’universo Moda con metodo, studio e pratica. Fin dalla mia formazione mi sono dedicato in egual misura alla parte artistica ed emozionale, tanto quanto a quella tecnica e di esecuzione. Ho sempre sperimentato, ma cercando, ogni volta, di creare qualcosa che potesse essere prodotto e messo in commercio.

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Su cosa e con chi stai lavorando in questo momento? “Nel segmento ‘trainers’ mi sto dedicando principalmente a due progetti. Con Premiata® abbiamo creato la famiglia ‘SIZEY’, in cui racchiudere i progetti più contemporanei e con un posizionamento di mercato più alto rispetto alla linea ‘WHITE’, con cui il marchio ha esordito in questo segmento verso la fine degli anni ’90. Con la FW20, invece, abbiamo introdotto un modello running, la ‘Sharky’, e un modello basket, la ‘Drake’, entrambi pensati con un forte storytelling sempre più necessario per la divulgazione via social. Con la SS19 è nato anche Hidnander®, un progetto ‘anti icon’ che rivendica valori concreti e affidabili e che reinterpreta gli archetipi di stile”. Come sei arrivato al mondo degli accessori moda? “Sul finire degli anni ’90, ho avuto la fortuna di collaborare con il brand che, per primo, ha portato lo ‘sport’ all’interno dei negozi moda, l’archetipo dell’Athleisure: Napapijri Geographic. Con l’iconico anorak “Rainforest”, ancora oggi in trend tra gli adolescenti, lanciammo le borse in cotone batavia e, avendo solo pochi modelli di calzatura/pedula, inserimmo la categoria sneakers, sviluppata dapprima con il Calzaturificio Buttero e successivamente con Bonis S.p.A. Ho iniziato così il mio percorso nel mondo degli accessori moda e calzatura”. Come ti organizzi quando devi iniziare un nuovo progetto creativo? “Non ho un metodo prestabilito. Il primo pensiero è per l’innovazione, che implica originalità e fluidità. Cerco di introdurre qualcosa di nuovo da destinare al target consumer a cui si rivolge il progetto e, legato a questo aspetto, immagino uno storytelling, strumento essenziale perché l’idea possa trovare il necessario supporto di comunicazione e arrivare al consumatore finale. La miglior ricerca possibile da cui trarre ispirazione, invece, è viaggiare e lasciarsi contaminare da un numero di culture sempre più ampio”. Quale momento della costruzione di una collezione ti piace di più? “La ricerca di materiali e tecniche di costruzione che, insieme, possono amplificare un’idea originale e renderla ancor più unica”. Hai lavorato per molti marchi sportivi. Un segmento di mercato di grande successo in questo momento. Come vedi evolversi questo trend? “Viviamo un’epoca in cui il look deve agevolarci nei gesti della vita quotidiana. Le aree pedonali diventano sempre più ampie, le metropolitane sempre più capillari, quindi anche il solo gesto di camminare molto di più per recarci sul luogo di lavoro, di studio o anche a una semplice cena, lo rende necessariamente più atletico. Il successo del settore sneaker, quindi, è un fenomeno sociale prima ancora che di moda. Lo Sport, le sue caratteristiche tecniche, saranno sempre più determinanti nello sviluppo delle future collezioni fashion”.


INTERVIEW

Sostenibilità. Cosa ne pensi e, nel caso, come la interpreti? “Essere sostenibili è una necessità imprescindibile, dobbiamo considerare ogni risorsa accanto a noi preziosa e unica, già predisposta in natura al suo stesso riciclo. E non terrei conto del solo aspetto ecologico, ma anche dell’equità sociale, il rispetto delle persone, dei lavoratori e dei consumatori. La mia interpretazione è semplicemente contraria alla moda, basata sempre più spesso sulle tendenze impulsive, dove il prodotto ha un ciclo di vita molto breve e che porta a un elevato accumulo di sprechi. Preferisco creare prodotti timeless, più duraturi”.

He has worked for Sixty, adidas, Alpinestars, Jacob Cohen, Napapijri, Ducati, Golden Goose and Gianvito Rossi… these are just some of the experiences on his LinkedIn profile. How did Alessandro Viganò get involved in fashion? “I became passionate about fashion thanks to the influence of my parents and of the area within the cotton textile triangle of LegnanoBusto Arsizio-Gallarate, where I grew up. I approached the world of fashion with method, study and practice. Since my training, I have dedicated myself in equal measure to the artistic and emotional aspect, as well as the technical and executive side. I have always experimented, while trying, every time, to create something that could be produced and marketed.” What are you working on right now and with whom? “In the ‘trainers’ segment, I’m mainly working on two projects. With Premiata® we created the ‘SIZEY’ family, which includes the most contemporary projects with a higher market position than the ‘WHITE’ line, which was used by the brand to make its debut in this segment in the late 1990s. With the FW20, instead, we introduced a runner called the ‘Sharky’ and a basketball shoe called the ‘Drake.’ They both were designed with a strong storytelling approach that is increasingly necessary for dissemination via social media. Hidnander® was born with the SS19 collection, an ‘anti-icon’ project that calls for concrete and reliable values and that reinterprets the archetypes of style.” How did you get involved in the world of fashion accessories? “In the late 90s, I was lucky enough to collaborate with the brand that first brought ‘sports’ into fashion stores, the archetype of Athleisure: Napapijri Geographic. With the iconic ‘Rainforest’ anorak, which is still popular among teenagers today, we launched the Batavia cotton bags and, having only a few shoes/walking boots, we included the sneaker category, first developed with the Calzaturificio Buttero and then with Bonis S.p.A. This is how I began my journey in the world of fashion accessories and footwear.”

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How do you organise yourself when you have to start a new creative project? “I don’t have a set method. My first thought is innovation, which means originality and fluidity. I always try to give the target consumer something new. In this respect, I use storytelling, an essential tool that allows the idea to be communicated to the final consumer. The best possible inspiration is to travel and be contaminated by a growing number of cultures.” What part do you like most about constructing a collection? “The search for materials and the construction techniques that, together, can amplify an original idea and make it even more unique.” You have worked for many sports brands. A market segment that is having great success at the moment. How do you see this trend evolving? “We live in an era where the look must be able to make our everyday life easier. Pedestrian areas are getting wider, subways are becoming increasingly diffused, so even the mere gesture of walking a lot more to go to work, to study or even to go out to dinner, makes us more athletic. The success of the sneaker, therefore, is a social phenomenon rather than a fashion. Sport and its technical characteristics will play an increasingly important role in the development of future fashion collections.” Sustainability. What do you think of it and how do you interpret it? “Being sustainable is an essential necessity. We must consider every resource around us as precious and unique, already naturally prepared for its own recycling. And I would not only take into account the ecological aspect, but also the aspects of social equity, respect for people, workers and consumers. My interpretation is simply contrary to fashion, based more and more on impulsive trends, where the product has a very short life cycle that leads to a high accumulation of waste. I prefer creating timeless, more durable products.”

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brunate.it

BRU N ATE_S.p.A.

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TheOneMilano

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“It’s always winter somewhere…”

n arrivo dal 20 al 23 febbraio l’edizione numero 7 di TheOneMilano che affida la progettazione degli spazi espositivi di fieramilanocity a due nomi di assoluto rilievo nel panorama internazionale: lui è Italo Rota, archistar che ha firmato grandi padiglioni negli Expo mondiali (il nuovo appuntamento sarà il padiglione Italia alla prossima Esposizione Universale di Dubai), musei, mostre e boutique, noto per aver conferito all’architettura l’aspetto di un racconto. Lei, scenografa di importanti spettacoli teatrali in Italia e nel mondo (dalla Biennale di Venezia al Piccolo Teatro di Milano, da Salisburgo a Bruxelles e Tokyo), di mostre d’arte e di visionari allestimenti come quelli dedicati alla Milano della moda, con le maschere sulla facciata della Rinascente e i tessuti in cascata in piazza della Scala a Milano. Ed è proprio dal racconto che parte il progetto nei padiglioni 3 e 4 di fieramilanocity, una visione del mondo urban e cosmopolitano delle grandi metropoli, un melting pot visivo, culturale ed estetico sintesi di un messaggio come quello del salone milanese, che si fonda sugli stessi pilastri comunicativi. Il concept è forte e definito, per mirare diritto al fulcro del salone: c’è sempre un inverno da qualche parte nel mondo, con un esplicito rimando alla grande circolarità del mondo moderno, che azzera le distanze fisiche e culturali per vivere in un sistema senza più rigide stagioni. Questo step di TheOneMilano è un ulteriore tassello ai concetti introdotti dalle ultime edizioni del salone, che già da febbraio 2019 si ambientava in un giardino di inverno, mentre a settembre lanciava il concetto di “seasonless”, con capi senza una rigida stagionalità, vero passepartout moderno. Grazie a Rota e Palli vengono completamente ridisegnati gli spazi della fiera, le corsie diventano viali, gli stand palazzi pieni di storie e di persone, le zone merceologiche sono raccordate da elementi e scenografie dal grande impatto comunicativo. Tutte le aree convergeranno verso una nuova agorà: la Piazza del Fare, dove si alterneranno presentazioni e momenti di approfondimento sulla capacità manifatturiera del Made in Italy nelle sue diverse espressioni. Il salone diventa così una colorata metropoli, una nuova piazza ideale dove materiali, colori, suoni diversi si mixano tra loro restituendo una nuova imperfetta armonia.

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The new exhibition layout

The 7th edition of TheOneMilano is coming up from February 20th to 23rd 2020. The design of the exhibition spaces of Fieramilanocity was entrusted to two internationally famous names. The first is Italo Rota, the archistar who has created large pavilions for world Expos (the new one will be the Italian pavilion at the 2020 Universal Expo in Dubai), museums, exhibitions and boutiques, and is known for turning architecture into storytelling. The second is Margherita Palli, a set designer of important theatre shows in Italy and abroad (from the Venice Biennale to the Piccolo Teatro in Milan, from Salzburg to Brussels, and Tokyo), of art exhibitions and visionary displays such as those dedicated to the fashion world of Milan, featuring masks on the façade of the Rinascente department store and cascading fabrics in Milan’s Piazza della Scala. The project in pavilions 3 and 4 of fieramilanocity tell a story, offering a view of the urban and cosmopolitan world of some of the world’s largest cities. It is a visual, cultural and aesthetic melting pot that conveys a message, like the one of the Milan exhibition, which is based on the same principles of communication. The concept is powerful and well-defined, aimed straight at the core of the fair: it’s always winter somewhere in the world, referring explicitly to the great circularity of the modern world, where physical and cultural distances do not exist, creating a system that no longer has rigidly defined seasons. This is a further step in the concepts introduced by previous editions of the fair, such as the February 2019 exhibition that was set in a winter garden, while September’s fair launched the “seasonless” concept, with garments no longer bound by rigidly defined seasons, a real modern passe-partout. Rota and Palli have completely redesigned the exhibition spaces: the aisles become avenues, the booths become buildings full of stories and people, the product areas are linked by elements and sets with a powerful communicative impact. All the areas will converge towards a new meeting place: the Piazza del Fare, where presentations and indepth studies will be hosted about the various expressions of the “Made In Italy” manufacturing skills. Thus, the exhibition becomes a colourful metropolis, a new hub where different materials, colours, and sounds mix together to create a new imperfect harmony.


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Shearling? Yes, please, but make it eco

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ome si è notato sulle ultime passerelle uomo e le preview della donna, le linee morbide e destrutturate, specialmente quelle “over”, privilegiano lo shearling per i capispalla più pregiati. Il cosiddetto “montone” non ha più davvero nulla delle rigidità squadrate anni ’70 e ’80, bensì avvolge cozy come un bozzolo e, tagliato sapientemente, risulta perfetto per questo tipo di modellature genderless. Ma non si parla solo di note griffe come Acne Studios e Dsquared2 per citarne un paio, anche l’estro di giovani designer emergenti ha contribuito a questo grande ritorno, attirati dalle caratteristiche “green” di un materiale resistente che è addirittura più affascinante con la patina vintage del passare degli anni e proiettato così verso un futuro sostenibile. Un trend legato indissolubilmente alla Gen Z, i giovanissimi consumatori big spender di questi anni, per i quali i momenti speciali della vita, le nuove esperienze emotive, uno stile di vita coinvolgente ma nel rispetto del pianeta risultano fondamentali nell’esperienza di un acquisto luxury. Nel caso del brand cosmopolita Arjé, con sede a New York e fondato nel 2017 da Bessie e Oliver Corral – coppia nel lavoro e nella vita – si trova nella suddivisione in “Capitoli” il miglior modo per allontanarsi dal concetto tipico di collezioni e stagionalità. Nettamente contro gli sprechi e il fast fashion, i designer di Arjé propongono un nuovo modo di vivere la moda, fatto di capispalla dal lusso senza tempo creati artigianalmente in Umbria e completamente reversibili. Ciò che caratterizza ogni singolo pezzo è la bellezza, celebrata in forme essenziali, connesse tra loro anno dopo anno, pensate per nomadi contemporanei e viaggiatori. Anche i canadesi HiSO, in attività dal 1975, oggi reinterpretano con slancio rinnovato i loro classici, con particolare attenzione a sostenibilità e confortevole modelleria oversize. Veri e propri investimenti nel tempo, il mix di tessuti pregiati come alpaca, lana, shearling e gli abbinamenti tono su tono si fanno portavoce di uno stile contemporaneo che si adatta a ogni occasione e risponde alle esigenze di uomini e donne moderni, cosmopoliti e sempre in movimento. Ma la vera innovazione sembra quella del nuovo brand Therma Kōta, creato dalle due sorelle canadesi/scandinave Mosha e Sophie Lundström in collaborazione con la madre stilista, con un sistema made to order che consiste in un capo outerwear alla volta, direttamente da una waiting list apposita sul loro sito web. Questo sistema di produzione locale e su scala artigianale consente loro di minimizzare gli sprechi, riutilizzandoli inoltre per creare guanti e accessori coordinati. Oltre ad avere un seguito crescente tra le fashioniste più attente all’ambiente ed essere stati indossati da Michelle Obama e dalla first lady canadese Sophie Gregoire-Trudeau, i loro capispalla si caratterizzano per l’irriverente gusto trendy e le colorazioni inusuali. Chi l’ha detto che lo shearling dev’essere soltanto nelle classiche sfumature marroni? Ghiaccio dai riflessi opalescenti, verde muschio, pattern leopardato…non c’è limite alla fantasia.

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As seen in the latest men’s fashion shows and women’s previews, the soft and unstructured lines, especially the oversize ones, favour shearling for the finest outerwear. The sheepskin jacket has nothing of the squared rigidity of the 70s and 80s models, but cosily wraps the body like a cocoon and a superb cut makes it perfect for this type of genderless shape. But we’re not just talking about well-known brands like Acne Studios and Dsquared2 to name a couple, the flair of young emerging designers has also contributed to the great comeback, attracted by the “green” characteristics of a resistant material that is even more fascinating with the vintage patina of the passing years and thus projected towards a more sustainable future. A trend inextricably tied to Gen Z, today’s very young big spenders, for whom the special moments of life, new emotional experiences, and an engaging eco-friendly lifestyle are a fundamental part of the luxury shopping experience. In the case of the cosmopolitan Arjé brand, based in New York and founded in 2017 by Bessie and Oliver Corral – a couple in work and in life – the best way to get over the typical concept of

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collections and seasonality is the division into “Chapters.” Strongly against waste and fast fashion, the Arjé designers propose a new way of experiencing fashion, made of timeless luxury outwear handcrafted in Umbria and completely reversible. Every single piece is characterised by beauty, celebrated in essential forms, connected to each other year after year, designed for contemporary nomads and travellers. Canadian HiSO, in business since 1975, also reinterprets their classics with renewed impetus, with a focus on sustainability and comfortable oversize models. A real long-term investment, the mix of fine fabrics such as alpaca, wool, shearling, and tone-on-tone combinations are the embodiment of a contemporary style that adapts to every occasion and meets the needs of modern, cosmopolitan men and women who are always on the move. But the real innovation seems to be that of the new Therma Kōta brand, conceived by the Canadian/Scandinavian sisters, Mosha and Sophie Lundström, in collaboration with their designer mother, with a made-to-order system consisting of one coat at a time, directly from a special waiting list on their website. This local and

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artisanal production system allows them to minimise waste and reuse it to create matching gloves and accessories. In addition to having a growing following among the most environmentally conscious fashionistas and having been worn by Michelle Obama and the Canadian first lady Sophie Gregoire-Trudeau, their coats have an irreverent trendy style and unusual colours. Who said that shearling should only come in the classic shades of brown? Ice-white with opalescent reflections, moss green, leopard print….there’s no limit to the imagination.

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Acne Studios

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fashion

Light my fire Fie Outta my head Words make Known Carola Juju The secret in her eyes Run, baby, run

Shoes ANIYE BY


Light my fire Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine

Trench coat S.W.O.R.D 6.6.44 Body ADELBEL Shoulder bag TRUSSARDI Handbag FELISI Shoes ARSENALE VENETO


Blazer MALÃŒPARMI Shirt MRZ Skirt CRISTIANO BURANI Socks CALZEDONIA Gold shoulder bag ELISABETTA FRANCHI Shoulder bag AIGNER Shoes ASOS


Blazer XT STUDIO High neck sweater CRISTIANO BURANI Skirt ELISABETTA FRANCHI Socks SARAH BORGHI Shoulder bag MARGOT Handbag GEDEBE Shoes SEBASTIAN


Blazer and trousers LIU-JO Shirt MOMONÌ Shoulder bag AIGNER Clutch BENEDETTA BRUZZICHES Shoes BALDININI


Eco-fur coat and belt OBLIQUE CREATIONS Trousers CLAUDIE PIERLOT Handbag OZY MILANO Shoes and poch OTTOD’AME


Blazer and trousers CRISTIANO BURANI Shirt LIU-JO Socks CALZEDONIA Silver shoulder bag FRAGIACOMO Pink shoulder bag DE MARQUET Handbag GEDEBE Shoes GUESS


Jacket and skirt MANUEL RITZ Shirt BARTOLOTTA & MARTORANA Shoulder bag GEDEBE Bag MISS SIXTY Handbag BENEDETTA BRUZZICHES Shoes LIU-JO


Suit COLLINI Handbag PINEIDER Shoulder bag GIAQUINTO Kimono LABO.ART Shoes ANIYE BY


Left page (top to bottom): Sandals LES PETITS JOUEURS Multicolor bag ELISABETTA FRANCHI Black shoes DI MINNO Fur bag GEDEBE Brown bag AIGNER Gold shoes BRUNO PREMI

Right page (top to bottom): Bag BENEDETTA BRUZZICHES Heel sandal MOMONÌ Bag LES PETITS JOUEURS Shoes METROCITY Clutch TRUSSARDI


Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Make-up: Imma Mennuti Hairstyle: Costanza Giacomini Model: Tina Plantak @Monster Mngm - Milano Fashion assistants: Rachele Lisci, Martina Pontari and Giorgia Ossola


Fie

Photos by Gautier Pellegrin Fashion by Linda Loef

Trench GILBERTO CALZOLARI Sandals FABIO RUSCONI


Jacket MANGO Pants ADELBEL Top and boots 8 BY YOOX


Up: Bag 8 BY YOOX Down: Jeans AMERICAN VINTAGE Bikini top PETIT BATEAU Bag GUESS


Dress MRZ Bag IL BISONTE Boots 8 BY YOOX


Pants OBLIQUE CREATIONS Top DROMe Belt Bag OBLIQUE CREATIONS Shoes MALONE SOULIERS



Jacket LONGCHAMP Bag MELISSA Sandals FABIO RUSCONI


Up: Overall 8 BY YOOX Clutch ELISABETTA FRANCHI Down: Shorts and bag LONGCHAMP Body ADELBEL Shoes VIC MATIÉ


Up: Bag OBLIQUE CREATIONS Trench GILBERTO CALZOLARI Down: Skirt DROMe Boots LONGCHAMP


Skirt CRISTIANO BURANI Top OBLIQUE CREATIONS Clutch MELISSA Shoes 8 BY YOOX Photos by Gautier Pellegrin @Paola Sciarretta Assisted by Luca Fornaro Fashion by Linda Loef Beauty: Isabella Sabbioni @Freelancer Hair: Matteo Bartolini @Freelancer Model: Fie Martens @Select Model


Outta my head Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine


Dress MARYLING Jacket RAHUL MISHRA Earring MILANO BIJOUX Shoes CHIE MIHARA


Dress STEFANO DE LELLIS Eyewear PORSCHE DESIGN Shoes ANIYE BY


Dress GIANLUCA CAPANNOLO Eyewear MARGIELA for Mykita Sleeveless top PEOPLE OF SHIBUYA Earring MILANO BIJOUX Shoes MALONE SOULIERS


Jacket and pants SEVENTY - Culotte UNO CASHEMIRE - Sunglasses BALENCIAGA Shoes MANGO - Stools MILLESIMI

Shoes SARTORE - Stool MILLESIMI


Shoes MAISON MARTIN MARGIELA - Stool MILLESIMI

Dress GIANLUCA CAPANNOLO - Gilet and pouch C.P. COMPANY - Shoes MANGO Collar ABSIDEM - Stool MILLESIMI


Suit AMERICAN APPAREL Body CARNAZZA by Dido Fontana Jacket ALYSI Pants BERNWICH Eyewear MARGIELA for Mykita Shoes ULTRACHIC


Technical suit PUMA Tank TESEI Bomber jacket FRED PERRY Skirt ULTRACHIC Bag IL BISONTE Eyewear ITALIA INDEPENDENT Shoes ASH


Sweater OFF-WHITE for Gore-Tex - Technical suit PUMA - Bag OZZY

Eyewear GUCCI - Shoes OFF-WHITE for Nike


Jacket and skirt ULTRACHIC - Bag COLLINI MILANO 1937 - Shoes MALONE SOULIERS

Suit ATTIC AND BARN - Latex top DEAD LOTUS COUTURE Bags IOANNA SOLEA - Boots ANIYE BY


Tank AMERICAN VINTAGE Turtle neck SIMON MILLER Skirt ATTIC AND BARN Earring MILANO BIJOUX Shoes PRETTY BALLERINAS


Suit ULTRACHIC Top ANIYE BY Bag OTTOD’AME Earrings MILANO BIJOUX Shoes MALONE SOULIERS



Dress ANIYE BY Technical suit PUMA Eyewear MARGIELA for Mykita Shoes ASH Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Photos assistant: Yadier Castro Piedra Fashion assistants: Martina Iannuzzi, Manuel Salpietro, Beatrice Ricci, Giacomo Saravalli Make-up: Imma Mennuti Hair: Chiara Marinosci Model: Ania Biel @Monster Mngm - Milano


Words make Known Photos by Andrea Vailetti Fashion by Sabrina Mellace


The suspended lightness of ROMEO GIGLI’S woman, wrapped in a cocoon of tulle, prints and thoughts, lives at the borders of time


Sunglasses TOM FORD


A chromatic poetry in an ethereal balance between imagination and reality, as in a Moebius drawing.


Slingback SERGIO ROSSI



Patent leather pump ROGER VIVIER


Suede micro bag and shoes ROGER VIVIER


Denim jeweled shoes SERGIO ROSSI


Embellished handbag ROGER VIVIER


Slippers GIUSEPPE ZANOTTI Photos by Andrea Vailetti Concept and fashion by Sabrina Mellace Casting director: Laura Stella Motta Make-up: Cristina Bonetti Hair: Lillo Borgosano Model: Marta @SelectModel Watch video at: www.af-magazine.com



Carola Photos by Giulia Mantovani Fashion by Fabiana Guigli and Alessandro Milzoni

Top ANTEPRIMA Skirt PRADA Hat MAX MARA Sunglasses and shoes SPORTMAX


Top VERONICA NICASTRO Shorts ANTEPRIMA Socks GUCCI Collar and shoes ARTHUR ARBESSER


Dress VERONICA NICASTRO Cardigan GENTRYPORTOFINO Hat ANTEPRIMA Ring ECLAT Shoes LIVIANA CONTI


Body GIORGIANDREAZZA Shirt and bra VERONICA NICASTRO Sunglasses MYKITA & BERNHARD WILLHELM Shoes OTTOD’AME


Long sleeve top and bra VERONICA NICASTRO Panties GIORGIANDREAZZA Crossbody bag used as belt and handbag MAX MARA


Bra GIORGIANDREAZZA Skirt GENTRYPORTOFINO Hat BORSALINO Bag ANTEPRIMA Shoes LIVIANA CONTI


Bra GIORGIANDREAZZA Skirt GENTRYPORTOFINO Hat BORSALINO Bag ANTEPRIMA


Hat BORSALINO


Top ERIKA CAVALLINI Sweater AVANT TOI Bracelet used as earring ECLAT Bracelet LARGENTARIA Bag OZY Shoes ARTHUR ARBESSER


Gilet MAX MARA Skirt VERONICA NICASTRO Fanny pack EMILIO PUCCI


Dress and top ANTEPRIMA Skirt LACOSTE Shoes ARTHUR ARBESSER


Photos by Giulia Mantovani Fashion by Fabiana Guigli and Alessandro Milzoni Make-up and hair: Giulia Gabbana Model: Carola Bianco @Brave Models


Juju

Photos by Donnie Garcia Fashion by Virginia Cuscito Produced by Sara De Chirico

Hat MONTEGALLO Shirt JUDY ZHANG


Jumpsuit MES DEMOISELLES Belt PARFOIS Shoes ROGER VIVIER


Trench POMANDERE Shoes NCUB


Dress MANGANO Bag SERAPIAN MILANO


Dress DORIS Shoes TIPE E TACCHI


Suit GAELLE Bag SERAPIAN


Jacket GIADA BENINCASA Jeans GAELLE Shoes NCUB


Cardigan 16FIRENZE Denim FRAME Bag PAULA CADEMARTORI Shoes NCUB


Body GAELLE Pants PAULE KA Bag PRADA


Suit DORIS Bag GAELLE Shoes TIPE E TACCHI Photos by Donnie Garcia @Hivestudio Fashion by Virginia Cuscito Production: Sara De Chirico Photo assistant: Annacarla Granata Hair: Henzo Lorusso Make-up: Sara De Chirico using QStudio Makeup Model: Juju Ivanyuk @Monster Mngm - Milano


The secret in her eyes Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine

Fur PAJARO Dress XT STUDIO


Fur IDA LOU Dress STEFANO DE LELLIS Shoes MAXRIENY


Fur PAJARO Dress DAVII Shoes MÈNGHI


Fur BUN Jacket I LOVE PRETTY Body ASOS Shoes SEBASTIAN


Fur and shoes COLLINI MILANO 1937 Top CRISTIANO BURANI Body and culotte CIVIDINI


Fur MANZONI 24 Dress MAXRIENY Body ASOS Shoes DEIMILLE


Fur DIEGO M Dress ANIYE BY Shoes DEIMILLE


Fur TOSATO Dress STEFANO DE LELLIS Shoes ANDREA MONDIN Photos by Angelo Lanza Fashion by Luca Termine Make-up: Carlo Mauro Hairstyle: Costanza Giacomini Model: Lutza Horvath @Monster Mngm - Milano Fashion assistants: Rachele Lisci, Martina Pontari and Giorgia Ossola


Run, baby, run Drawing by Joe Colosimo

PRADA BALMAIN


GUCCI

GIVENCHY

BALENCIAGA

VALENTINO

DIOR


VALENTINO

GUCCI BALMAIN


GIVENCHY

BALENCIAGA

PRADA DIOR


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Leonie Hanne @MAX MARA

Catherine Poulain @MSGM

Carlotta Rubaltelli @ALBERTA FERRETTI

Iulia Albu @GUCCI

@CALCATERRA

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Sita Bellan @FENDI

Viktoria Rader @ARMANI

STYLE

Street fashion influencers

Photos by Matteo Triola

Laura Comolli @CALCATERRA


@MISSONI

Chiara Ferragni @ALBERTA FERRETTI

Amiaya twins @ETRO

Karina Nigay @GUCCI Paola Turani Kicki Yang Zhang @FILA

Iulia Albu @ALBERTA FERRETTI

Leonie Hanne @ALBERTA FERRETTI

Martina Colombari @ICEBERG

Xenia Adonts @ARMANI

STYLE

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ART

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Simone Anticaglia Freeing the Light within

L’arte di Simone Anticaglia va direttamente all’essenza dell’essere umano, manifesta luoghi anche inesplorati della propria anima facendo vibrare le nostre corde più intime”, dice di lui Tonino Puletti, Docente d’Arte e Immagine. Umbro, perugino per la precisione, e classe 1973, Simone Anticaglia è da sempre attratto dall’artigianato artistico, tanto da iniziare il suo percorso creativo realizzando manufatti originali attraverso l’utilizzo di materie prime di riciclo. Alla pittura giunge intorno ai 30 anni, dopo un lungo periodo di profondo conflitto interiore e cambiamento ideologico: “Da autodidatta, senza canoni accademici di riferimento, ho iniziato a utilizzare forme e colori che riconoscevo intimamente per rappresentare paesaggi interiori, onirici o fisici”. Sensibilmente affascinato dalle opere Cubiste ed Espressioniste del ‘900, nonché dall’architettura e dall’arte contemporanea, inizia a dipingere su tela e rimane sorpreso quando si riconosce nella luce intrappolata dai meccanicismi costruiti nei suoi lavori. Nell’atto pittorico, l’artista costruisce prima in maniera simbolica schemi rigidi, inglobanti, serrati e ripetitivi, per poi demolirli metaforicamente al solo fine di liberare la luce e donare finalmente respiro ai suoi lavori. “Nelle opere più recenti - spiega - sintetizzo paesaggi emotivi e fisici scorporandone i colori e lasciando spazi di ‘aria fresca’ tra architetture costruite in prospettive rigorose o improbabili, riproducendo atmosfere raffinate attraverso l’utilizzo di colori pastello che alleggeriscono le strutture compositive più solide”. “Simone Anticaglia’s art goes directly to the essence of the human being, manifesting also unexplored places of one’s soul by vibrating the deepest chords”, says Tonino Puletti, Professor of Art and Image. Umbrian, from Perugia to be precise, and born in 1973, Simone Anticaglia has always been attracted to artistic craftsmanship, so much that he began his creative journey by creating original products through the use of recycled raw materials. After 30 years of profound internal conflict and ideological change, he started painting: “As an autodidact, without any academic canons of reference, I started using forms and colours that I recognised intimately to represent interior, dreamlike or physical landscapes”. Sensitively fascinated by the Cubist and Expressionist works of the 1900s, as well as by architecture and contemporary art, he began to paint on canvas and was surprised when he recognised himself in the light trapped by the mechanisms built up in his works. In the pictorial act, the artist first constructs rigid, englobing, tight and repetitive patterns in a symbolic way, then metaphorically demolishing them for the sole purpose of freeing the light within and finally giving breath to his works. “In the most recent works - he explains - I summarise emotional and physical landscapes by separating colours and leaving spaces of ‘fresh air’ between architectures built in rigorous or improbable perspectives, reproducing refined atmospheres through the use of pastel colours that lighten firmer compositional structures”.

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ART

L’Ultima Cena, anno 2018, Acrilico su tela 80x100

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I TKIB_ISTAN BU L _TE


ASSI A_TREN D _SRL


NEWS

Conceria Superior: “Leather in Art Experience” Le radici classicistiche della produzione conciaria italiana e il lusso sostenibile di Conceria Superior si fondono nella pre-collection SS2021, presentata dall’azienda di Santa Croce sull’Arno con un evento esclusivo il dicembre scorso: un percorso privato e guidato tra le sale della Galleria degli Uffizi di Firenze per vivere un’esperienza legata alla rappresentazione artistica della manifattura conciaria italiana e, al contempo, aprire lo sguardo sulla nuova collezione Superior. I grandi artisti, infatti, hanno spesso rappresentato, nelle loro opere, gli accessori e gli abiti in pelle della produzione di lusso del loro periodo. La tradizione di qualità espressa e descritta negli oggetti artistici si riflette così nella capacità produttiva delle attuali concerie, eredi dirette dell’antica tradizione conciaria toscana. The classic roots of Italian tanning and the sustainable luxury of Conceria Superior are blended together in the SS2021 pre-collection, which was presented this past December by this Santa Croce sull’Arno company with an exclusive event: a private and guided tour among the rooms of the Uffizi Gallery in Florence to see artistic representations of the Italian art of tanning, while also taking in the new Superior collection. The works of leading artists, in fact, often represented the leather accessories and garments typical of the luxury production of their times. The tradition of quality expressed and described in these artistic objects is reflected today in the productive abilities of modern-day tanneries, which are the direct descendants of the antique Tuscan tanning tradition.

Liu-Jo Lab debuts, the interactive project of personalisation Eli srl, joint venture dedicata alle calzature Liu-Jo, chiude il 2019 con un fatturato di 34 milioni di euro (+40% sul 2018) e nuovi progetti di personalizzazione, a cominciare da Liu-Jo Lab: un vero e proprio laboratorio creativo sito nell’headquarter di Civitanova Marche e dedicato alle sneaker (che oggi ‘pesano’ circa il 60% del business), in cui arte e manifattura s’incontrano per dar vita a prodotti. Il progetto sarà presentato, in formato ‘ridotto’, nello stand Liu-Jo al prossimo Micam, e ha come evoluzione “Liu-Jo My Identity”, grazie al quale, nel corso di diversi momenti della stagione, sarà possibile acquistare capsule di sneaker limited edition personalizzate da artisti, influencers e talent. Una novità unica, che dall’estate 2020 si svilupperà ulteriormente coinvolgendo direttamente il consumatore che potrà customizzare online tre modelli di sneaker, rendendoli inimitabili. Eli srl, joint venture dedicated to Liu-Jo footwear, ended 2019 with a turnover of 34 million euros (up +40% over 2018) and new projects of personalisation, starting from Liu Jo Lab: a bona fide creative laboratory located in the Civitanova Marche headquarters and dedicated to sneakers (which today account for over 60% of the business), where art and manufacturing come together to give life to products. The project will be presented in a ‘reduced’ format in the Liu-Jo stand at the next edition of Micam, and will be followed by “Liu-Jo My Identity”, which at different times of the season will offer the possibility of purchasing limited edition capsule collections of sneakers personalised by artists, influencers, and talents. A genuinely unique project, which starting in summer 2020, will be further developed to directly involve the consumer, who will be given the chance to customize three different online sneaker models, making them one-of-a-kind.

Zenith and Land Rover present DEFY 21 Edition Come il leggendario SUV, il Defy 21 Land Rover Edition è moderno, durevole e desiderabile e, con i suoi soli 250 esemplari, è disponibile contemporaneamente alla nuova Defender. Esso rappresenta una completa trasformazione del cronografo Zenith del XXI secolo, con cassa in titanio in finitura micropallinata che assorbe la luce da ogni angolo per accentuarne le superfici sfaccettate, e ha un aspetto accattivante che ricorda le superfici dei velivoli stealth. Il quadrante appare un tutt’uno con la cassa, grazie al suo smorzato matte grey, mentre gli indici in colore arancione e bianco aggiungono leggibilità e contrasto al display, come le speciali lancette scheletrate. Per la prima volta su un Defy 21, l’indicatore della riserva di carica è a finestra e non a lancetta. Attraverso il fondello inciso, è visibile il movimento El Primero 21 1/100 di secondo, con una massa oscillante speciale che riproduce il design di un cerchio Land Rover a cinque razze. Like the legendary SUV, Defy 21 Land Rover Edition is modern, durable, and desirable. Timed to coincide with the arrival of New Defender, it is limited to only 250 pieces. It represents a complete makeover of the 21st century Zenith chronograph, with a special micro-blasted titanium case that absorbs light from all angles to better accentuate its faceted surfaces, and it is both eye-catching and stealth planes-like. The dial appears as one with the case with its muted matt grey colour, while the orange and white painted markers add readability and contrast to the display, as do the specially thin shaped hands. A first for the Defy 21, the power reserve display is presented as a window instead of a hand. Through the specially engraved case back, the display offers a view of the El Primero 21 1/100sec movement with a custom oscillating weight that reproduces the form of a miniaturized five-spoke Land Rover wheel. >

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ROMIT S.p.A ._VA L EN TI


NEWS

Composable by Nomination: on the skin, the values of friendship Il bracciale culto di Nomination celebra il legame più importante della vita rileggendo l’idea del friendship bracelet con un coté inedito e identitario, tipico del dna del brand. Dalla tradizione del bracciale donato in segno di amicizia e arricchito dai simboli che celebrano il legame unico tra due persone, prendono forma i link realizzati in argento, oro, smalto e zirconi con i quali personalizzare il proprio gioiello in maniera assolutamente unica: dall’happy birthday al cuore, dalla torta con le candeline alla mano... Uno a me, uno a te: creare, indossare e, soprattutto, regalare un Composable e i suoi link significa stringere un legame ancora più forte con gli altri, in un continuo scambio che lo rende ancora più prezioso e ricco di significato. The cult bracelet of Nomination celebrates one of the most important relationships in life, revamping the idea of the friendship bracelet with a unique and distinctive coté, typical of the brand’s DNA. From the tradition of the bracelet given as a sign of friendship and enriched by symbols that celebrate the unique ties between two people, the pendants made from silver, gold, enamel, and zircon take shape with the personalisation of the jewel in a completely unique way: from happy birthday to a heart, from a cake with candles to a hand... One for me, one for you: creating, wearing, and above all, giving a Composable and its special pendants means creating even closer ties with others, in a constant exchange that makes it even more precious and rich in meaning.

The BLOOM Collection and the SUN #L by IZIPIZI Paris IZIPIZI, brand di marca di occhiali prêt-à-porter unisex, si ispira alla natura per la sua nuova collezione Bloom, disponibile nelle versioni SUN, Reading e Screen e in cinque colori. A caratterizzarla i giochi di texture tra le stanghette, lavorate come onde, e la montatura e le cinque colorazioni ultrafashion disponibili: Peppermint, Pulp, Aery Blue, Sunset Pink, Defty Grey. Tra le novità firmate IZIPIZI troviamo anche il modello SUN #L, dall’originale forma rettangolare che si adatta a tutte le morfologie per un look oversize! Le stanghette flessibili e la finitura soft touch offrono un comfort ottimale, mentre le 9 varianti colore permettono di sbizzarrirsi day by day. IZIPIZI, the unisex prêt-à-porter brand of eyewear, is inspired by nature in its new Bloom collection, which comes available in the versions of SUN, Reading, and Screen and in five different colours. Characterising it are plays of texture between temples, shaped into waves, and the frames with five different ultra-fashion colours available: Peppermint, Pulp, Aery Blue, Sunset Pink, and Defty Grey. Among the new proposals designed by IZIPIZI, we also find the SUN #L model, with its original rectangular shape that adapts to all morphologies for an oversized look! Flexible temples and the soft-touch finish offer maximum comfort, while the 9 colour variants allow wearers to indulge themselves day-by-day.

Emanuela Menghi, the ‘lady of fashion’ in plastic materials Antesignana dell’imprenditoria femminile in Italia ma anche visionaria della moda, tra i primi a intuire le potenzialità creative del materiale plastico, Emanuela Menghi si è spenta il 31 ottobre scorso lasciando dietro di sé un prestigioso marchio e un’azienda - la Menghi Shoes - che attraverso le sue tre Società dà lavoro ad oltre 300 persone. Inseguendo la propria ispirazione, e grazie alla forte passione e alla continua sperimentazione, Emanuela Menghi ha saputo caratterizzare le collezioni firmate ‘Emanuela Menghi’ e ‘Menghi’ per una pioggia di colori, per l’impiego di materiali sofisticati e per i raffinati accessori come i cristalli Swarovski (di cui l’azienda detiene la certificazione per l’utilizzo), combinati per creare prodotti di alta moda Made in Italy: sandali, infradito, ballerine, stivali da pioggia, così come décolleté glam-chic e borse di ogni forma e dimensione, che hanno rappresentato veri e propri oggetti del desiderio femminile. A pioneer of female business owners in Italy, but also a fashion visionary, and among the very first to understand the creative potential of plastic material, Emanuela Menghi passed away last 31 October, leaving behind the legacy of a prestigious brand and company - Menghi Shoes – which through its three companies employs over 300 individuals. By following her very own inspiration, with great passion and constant experimentation, Emanuela Menghi knew how to create a unique calling card for the ‘Emanuela Menghi’ and ‘Menghi’ collections, filling them with a wide variety of colours, sophisticated materials, and refined accessories like Swarovski crystals (of which the company has a certification for use), to create high fashion Made in Italy products: sandals, flip-flops, rain boots, as well as glam-chic pumps and bags in every shape and size, representing bona fide objects of desire for women. >

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ME N GH I SH OES & C O.


NEWS Pitillos: quality, style, and comfort Sono i cavalli di battaglia del brand spagnolo che ha vestito tre generazioni di donne e, dal 2003, segna anche l’eleganza dell’uomo: la ricerca sulle tendenze moda e la speciale attitudine per il comfort. Disegnate e confezionate per rispondere alle esigenze dei piedi più delicati, le calzature Pitillos sono realizzate con materiali di alta qualità, una speciale costruzione che assicura la comodità e con un design accattivante al passo coi tempi. La proposta di Pitillos è completa e si rivolge sia alla donna contemporanea che, tra i suoi mille impegni quotidiani, vuole stare al passo con la moda ma senza rinunciare al comfort, sia all’uomo con una modelleria che spazia dal formale all’athleisure. These are the strong suits of the Spanish brand that has been dressing women for three generations, and since 2003, has also been offering elegance to men: research onto fashion trends and a special attitude towards comfort. Designed and produced to meet the needs of the most delicate feet, Pitillos shoes are made from high quality materials, with a special construction that ensures comfort and with a striking design that keeps pace with the times. Pitillos’ proposal is complete and aimed at the modern woman who, with her thousands of daily obligations, likes to keep at pace with fashion without having to sacrifice comfort, as well as men with a line of models that ranges from formal to athleisure.

Dynamism at LeShow Istanbul Grande interesse internazionale e fermento intorno alla seconda edizione di LeShow Istanbul 2020, il nuovo hub globale e gateway di primo piano verso i nuovi mercati target, che si è tenuto per la seconda volta al Centro Congressi di Istanbul - Nisantasi (ICC) dal 16 al 18 gennaio scorsi. In vetrina i brand di fascia alta per i settore pelle, pelliccia e tessili, che hanno presentato le loro nuove collezioni di articoli moda abbigliamento, scarpe, borse, accessori, gioielli, bigiotteria, maglieria, cashmere e alta moda, marchi etici e sostenibili ai circa 6.500 buyer intervenuti. Durante questo frizzante evento di 3 giorni, sono stati 118 gli espositori provenienti da Italia, Belgio, Ungheria, Pakistan, Bangladesh, India, Federazione Russa, Finlandia, Serbia, Slovenia, Turchia, Grecia, Ucraina, Turkmenistan, Canada. L’International Fur Federation (IFF) è stata la principale sponsor, mentre SAGA FURS OYJ ha partecipato come “VIP Guest Exhibitor” e “Co-Supporter” alla fiera. Appuntamento quindi alla prossima edizione di LeShow, quella moscovita arrivata alla ventitreesima (dal16 al 18 giugno 2020), mentre la terza edizione di LeShow Istanbul 2021, che si terrà dal 21 al 23 gennaio del prossimo anno. Great international interest and excitement around the second edition of LeShow Istanbul 2020, the new global hub and leading gateway to the new target markets, which was held for the second time at the Istanbul - Nisantasi Congress Center (ICC) from January 16th to 18th. On display, high-end brands for the leather, fur and textile sectors, with their new collections of fashion clothing, shoes, bags, accessories, jewelry, bijoux, knitwear, cashmere and high fashion, ethical and sustainable items, presented to about 6.500 buyers in attendance. During this lively 3-day event, 118 exhibitors came from Italy, Belgium, Hungary, Pakistan, Bangladesh, India, the Russian Federation, Finland, Serbia, Slovenia, Turkey, Greece, Ukraine, Turkmenistan, Canada. The International Fur Federation (IFF) was the main sponsor, while SAGA FURS OYJ participated as “VIP Guest Exhibitor” and “Co-Supporter” at the fair. Appointment then to the next edition of LeShow, the Moscow one that has reached the 23rd edition (June 16th to 18th 2020), as well as to the 3rd LeShow Istanbul Int’l Leather, Fur & Apparel Fashion Fair 2021, to be held January 21st to 23rd of next year.

Tavares, unique products for 3 generations Il calzaturificio Tavares Srl rappresenta il punto finale di una storia artigianale iniziata nel 1952 quando il nonno degli attuali proprietari inizia il suo percorso. Le caratteristiche di sapiente manualità delle origini con il fondatore Vincenzo Tagliafierro sono ancora oggi rappresentano il tratto caratteristico del prodotto. La bottega degli inizi è stata la base per l’organizzazione della produzione aziendale, che - pur avendo assunto nel tempo una fisionomia industriale - conserva nel suo DNA tutte le caratteristiche delle lavorazioni di tipo artigianale. La ricerca di un’altissima qualità parte dalla scelta delle pelli per concludersi alla più piccola rifinitura. Il taglio e la modelleria rappresentano un’altra delle eccellenze aziendali, nelle quali crescono e si sviluppano nuove professionalità tramite l’apprendistato con esperti artigiani. Oggi l’azienda, arrivata alla terza generazione, ha assunto un respiro internazionale e va creando una propria linea di prodotti di cui il pregiato marchio “I MASCHI Gold”, vero e proprio punto d’orgoglio. The Tavares Srl shoe factory represents the final point of an artisanal story that began in 1952 when the grandfather of the current owners began his journey. The characteristics of skilful craftsmanship of the origins with the founder Vincenzo Tagliafierro are still today the characteristic feature of the product. The small workshop of the beginnings was the basis for the organization of the company’s production, which - despite having assumed an industrial physiognomy over time - retains all the characteristics of the craftsmanship in its DNA. The research of the highest quality starts from the choice of leathers through the smallest finishing. Cutting and modeling represent another of the company excellences, in which new skilled professionals grow and develop through the apprenticeship with expert craftsmen. Today the company, now in its third generation, has taken on an international dimension and is creating its own line of products, of which the prized “I MASCHI Gold” brand is a real point of pride.

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MA RIN O_FABIA N I


INTERVIEW

Ivan Perini

A vocation for jewellery Come acquistano oggi i Gruppi di acquisto e i buyer di gioielleria? “È cambiato completamente il modo di fare gioielleria, oggi un buyer che si rispetti e che fa selezioni per la moda, deve saper viaggiare e andare a Parigi, dove si trovano showroom B2B importanti che operano selezioni dei migliori designer e aziende del gioiello. Durante le campagne vendita si possono individuare brand di ricerca, ma è fondamentale seguire le tendenze generali della moda. I buyer non vanno più nelle gioiellerie in giro per l’italia e nelle fiere. Non esiste più questo comportamento di acquisto”. Come si sta sviluppando il settore orologi? “Nel mondo orologi c’è stata una grande evoluzione negli ultimi dieci anni, non solo grandi marchi luxury, ma anche nuovi brand. Oggi in questo settore serve cercare di fare scouting e produrre capsule in linea con le tendenze moda, soprattutto per intercettare i Millennial che preferiscono acquistare nei concept e department store, nei paradisi della moda e del total look dove possono vivere una shopping experience estrema, e non nelle gioiellerie.” Tendenze del gioiello? “I trend per questa stagione sul gioiello sono molto minimali, è una tendenza che va avanti da qualche anno. All’estero c’è tanto colore ancora, ad esempio i nuovi designer che arrivano dal Brasile montano tutti i gioielli su colore”.

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a ragazzo di bottega orafa a buyer internazionale e talent scout di giovani designer del gioiello. Questa è la parabola di Ivan Perini: per 20 anni si forma nei laboratori orafi di Firenze, ma il suo successo inizia nel 2008 quando inaugura un corner di gioielli di lusso nel tempio della moda internazionale di Luisaviaroma. Qui decolla la sua attività di buyer: raccoglie la sfida di presentare le sue selezioni di gioielli, e al tempo stesso di relazionarsi con le clienti che cercano un gioiello da abbinare ad un determinato abito. Anche grazie al suo lavoro, LVR diventa un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nell’ambito della gioielleria di lusso. Dopo quasi 10 anni come pioniere del mondo del gioiello offline e online, lascia Luisaviaroma e, nel 2018 avvia il progetto www.ivanperini.com, portale di selezione e promozione in esclusiva, delle creazioni di meritevoli leve del settore. La piattaforma mette in dialogo giovani designer, avanguardia e nuove tendenze, valorizzando la ricca tradizione artigiana del made in Italy, e i buyer internazionali possono trovare nell’intermediazione di Ivan Perini un ricco bagaglio di esperienza, selezioni accurate e la sicurezza di acquistare con la garanzia dell’esclusività.

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Cosa manca al gioiello made in Italy? “Premettendo che l’espressività del gioiello italiano è unica anche perché esprime contenuti che non si riscontrano in produzioni di altri Paesi, oggi ci sarebbe bisogno di un grande progetto italiano che possa promuovere il made in Italy riguardo alla gioielleria e accostato ai brand che fanno tendenza: una piattaforma digitale, un contenitore esclusivo che faccia capire all’estero quanto siamo bravi noi italiani a produrre gioielli. Manca purtroppo la cultura del digitale e abbiamo ancora la paura di investire in questo ambito”.

SPALLANZANI per IVANPERINI.COM


INTERVIEW

GIOELLE per IVANPERINI.COM

SPALLANZANI per IVANPERINI.COM

From his first work experiences as an apprentice at a goldsmith’s laboratory to an international buyer and talent scout for young jewellery designers. This is the career pathway of Ivan Perini: 20 years of training in the goldsmith laboratories of Florence, with his success arriving in 2008 when he inaugurated a corner store of luxury jewellery in the Luisaviaroma temple of international fashion. This is where his career as a buyer took flight: not only did he tackle the challenge of presenting his very own selection of jewellery; he also assisted customers in choosing the perfect piece of jewellery for their outfits. Thanks also to his stint at LVR, he became a point of reference on an international level for his research onto the field of luxury jewellery. After almost 10 years as a pioneer in the world of offline and online jewellery, he left Luisaviaroma and, in 2018, started up his own project, www.ivanperini.com, where he exclusively selects and promotes the creations of new deserving newcomers in the sector. The platform brings young designers, along with avant-garde and new trends enhancing the rich artisan tradition of Made in Italy, and international buyers can find in Ivan Perini a rich new range of experiences, meticulous selections and the surety of purchasing with guaranteed exclusivity. What are the purchasing procedures followed today by purchasing groups and jewellery buyers? “The approach to jewellery has completely changed. Today, any self-respecting buyer that makes selections for fashion must know how to travel and go to Paris where there are important B2B showrooms featuring selections of the very best designers and jewellery companies. During the sales campaign, experimental brands might be discovered, but it’s essential to follow general fashion trends. Buyers no longer visit jewellery stores around Italy or at fairs. These kinds of purchasing habits no longer exists”.

MARCO DAL MASO per IVANPERINI.COM

How is the sector of watches evolving? “In the world of watches there has been a great evolution over the last ten years, not only in terms of leading luxury brands, but also with new labels. Today, in this sector, it’s important to undertake scouting activities and produce capsule collections in line with fashion trends, above all when it comes to intercepting Millennials who prefer to purchase from concept stores and department stores, from fashion and total look paradises where they can enjoy an extreme shopping experience, and not in jewellery stores”. Jewellery trends? “The jewellery trends for this season are very minimal. It is a tendency that has been on for a few years now. Abroad there is still lots of colour, like new designers from Brazil, for example, who mount all their pieces on colourful settings”. What is Made in Italy jewellery missing? “Although the expressivity of Italian jewellery is unique also because it expresses contents that cannot be found in the productions of other countries, today there is a need for a large-scale Italian project that can promote Made in Italy jewellery alongside the most popular brands: a digital platform, an exclusive container that can show those abroad just how good we Italians are at producing jewellery. Unfortunately, we are missing a digital culture and we are still afraid to invest in this field”.

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FRAN C A L _FEIRA S


runway

S/S collections 2020

ALEXANDER McQUEEN


MILAN

Woman collections S/S 2020

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Photos by Antony West

elle sfilate donna dedicate all’estate 2020 rimarrà il verde energico, che continua a destare interesse anche dopo l’inverno. Ad esso si accompagnano forature e stampe tropical (abbinate al tema sostenibilità, molto presente sulle passerelle). La morbidezza è un valore apprezzato, e si accompagna a toni neutri. Per le scarpe: ok i sandali, preferibilmente bassi con laccetti alla caviglia, ma il vero match si gioca fra stivali e anfibi. Se cercate un classico da rivisitare, buttatevi sui mocassini. Le borse piacciono in versione micro o secchielli in pelle intrecciata.

The strong signal launched by spring/summer 2020 women catwalks is the energetic green that continues to arouse interest even after winter. Perforations and tropical prints (combined with the sustainability theme, very present on runways) come up beside it. Softness is an appreciated value, and goes with neutral tones. Shoes: green light to sandals, preferably low with ankle straps, but the real match is played between boots and biker boots. If you are looking for a classic revival, throw yourself on moccasins. Woven leather bags are appreciated in micro or bucket version.

BOTTEGA VENETA

ANTEPRIMA


EMPORIO ARMANI

FENDI

GENNY

AIGNER

ELISABETTA FRANCHI


FILA

PHILIPP PLEIN

MSGM

ICEBERG


MARCELO BURLON

MARNI

MOSCHINO

MARCO DE VINCENZO


SALVATORE FERRAGAMO

GIORGIO ARMANI

TOD’S


PA R I S

Woman collections S/S 2020 Photos by Antony West

ALEXANDER McQUEEN

RICK OWENS

BALMAIN

THOM BROWNE


CHANEL

CHRISTIAN DIOR

COURRÈGES

GIVENCHY


LANVIN

MIU MIU

LOUIS VUITTON

SAINT LAURENT

MUGLER


MILAN

Man collections S/S 2020

È

Photos by Antony West

ancora molto legato alle atmosfere dello sport, l’uomo della prossima estate. Si confronta con suole iper-strutturate, e borse che diventano sacche o zaini. Le tonalità alternano una buona dose di minimalismo bianco/ nero ad accenti marcati che trasmettono pura energia. Quando sceglie il sandalo si spinge verso interpretazioni originali del classico francescano, e azzarda, aggiungendovi un tocco quasi femminile. Meravigliosa la varietà di volumi e forme che caratterizza le borse e la loro versatilità nell’essere portate “in braccio”, a mano, a tracolla o sulle spalle. Geniale il richiamo alla selleria, il bauletto rigido ispirato al picnic e il modello che trasforma in moda la classica borsa da fotografo. The man of next summer is still very tied to the sports atmosphere. He confronts himself with hyper-structured soles, and bags that become duffle bags or backpacks. Shades alternate between a good dose of white/black minimalism with strong accents that convey pure energy. When he chooses the sandal he reaches out to original interpretations of the classic Franciscan sandal, and dares, adding an almost feminine touch. A wonderful variety of volumes and shapes characterise the bags and their versatility of being “carried” by hand, on the back or worn as a shoulder bag. The reference to saddlery, the rigid tote bag inspired by picnics and the model that transforms the classic photographer’s bag into fashion are really brilliant.

FENDI


EMPORIO ARMANI

DSQUARED2

MARCELO BURLON


VERSACE

SALVATORE FERRAGAMO

PALM ANGELS

NEIL BARRETT

ZEGNA


PA R I S

Man collections S/S 2020 Photos by Antony West

DIOR

LOEWE

LANVIN


JIL SANDER

BERLUTI

HERMÈS


AMI

SACAI

THOM BROWNE

UNDERCOVER


FEDERATION_FRANÇAI


Preview A/W 2020/21



ARC AD IA s .r.l.


GA L I ZIO_TORRESI_S.R


FAIRS

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MICAM 89, when innovation comes to life Rivolgendosi ai suoi colleghi calzaturieri, Badon ha rinnovato l’invito a puntare sempre di più sui giovani e sull’innovazione così come avverrà durante l’edizione di febbraio di Micam con il debutto del format MICAM “X”. Un’iniziativa che raccoglierà le proposte più innovative e tecnologiche, presentando agli operatori attesi da tutto il mondo le nuove tendenze di mercato declinate intorno a tre temi chiave: materiali, retail e sostenibilità. In un momento simbolico e decisivo per il mondo e per l’industria calzaturiera, MICAM “X”, diventerà il palcoscenico delle proposte più innovative e tecnologiche e caratterizzerà il cuore della fiera, nell’area delle sfilate e seminari al Padiglione 1.

Further new initiatives for the February 2020 edition (from 16 to 19) which will give space to research, young people, sport, sustainability and, obviously, dreams.

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ncora nuove iniziative per l’edizione di febbraio 2020 (dal 16 al 19) che darà spazio alla ricerca, ai giovani, allo sport, alla sostenibilità e, ovviamente, al sogno.

Il 2019 ha rappresentato un anno in chiaroscuro per le calzature realizzate in Italia: in calo la produzione (-2,9% in quantità rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente) e gli acquisti delle famiglie (-3,3% in quantità) a fronte di una performance positiva dell’export (+6,7% a valore) secondo i dati congiunturali relativi ai primi nove mesi dello scorso anno, elaborati dal Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici. Siro Badon, Presidente Assocalzaturifici: “Il successo delle nostre calzature all’estero, che conferma l’appeal del made in Italy sui mercati internazionali è ridimensionato dalla contrazione nei volumi che si traduce in una flessione della produzione e degli addetti. In questo momento di sofferenza dei consumi interni dovremmo tirar fuori l’orgoglio nazionale e sostenere le nostre imprese acquistando più scarpe italiane”.

2019 represented a year with ups and downs for the Made in Italy footwear: production decreased (-2.9% in quantity compared to the same period of the previous year) and so did household purchases (-3.3% in quantity) against a positive export performance (+ 6.7% in value) according to the economic data relating to the first nine months of last year, developed for Assocalzaturifici by the Centro Studi Confindustria Moda. Siro Badon, President of Assocalzaturifici: “The success of our footwear abroad, which confirms the appeal of Made in Italy on international markets, is reduced by the contraction in volumes which translates into a decrease in production and employees. In this moment when internal consumption is suffering we should bring out national pride and support our companies by buying more Italian shoes”. Speaking to his footwear colleagues, Badon renewed the invitation to ever more focus on young people and innovation, as will happen in February during the next Micam edition with the debut of the MICAM “X” format. An initiative that will bring together the most innovative and technological proposals, presenting to the operators expected from all over the world the new market trends declined around three key themes: materials, retail and sustainability. In a symbolic and decisive moment for the world and for the footwear industry, MICAM “X” will become the stage for the most innovative and technological proposals and will characterise the heart of the fair, in the area of fashion shows and seminars in Hall 1.

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FAIRS

HIDE&JACK

BORBONESE

New entries at MICAM 89

M

ICAM rinnova il suo appeal per i grandi marchi che lo scelgono come cornice per presentare le loro collezioni ed i progetti speciali che hanno al centro la calzatura: a testimonianza di ciò, anche questa edizione sono tanti i nomi che debuttano o rientrano allo show. Tra questi Borbonese, marchio storico di Torino che dal 1910 è sinonimo di borse e accessori di lusso, presenta una collezione di calzature che rinnova il concetto di “nonchalant appeal” che permea tutti i prodotti del brand. Una alternanza tra forme pulite e lineari di decolleté e ballerine bourgeois in materiali nobili come camoscio e nappa in perfetto match con le borse Borbonese, e linee più decise e maschili di boot, tronchetti e mocassini con suola carrarmato. E, per finire, una gamma di sneaker su cui spicca la stringata in nylon nell’iconica stampa Occhio di Pernice. Tradizione made in Italy e maestria artigiana si esprimono al massimo nelle proposte di Alberto Fasciani: caratterizzata da alti standard, un design senza tempo e l’innovazione, la calzatura del marchio si è affermata come icona del lusso e dell’eleganza nel mondo.

BORBONESE

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HIDE&JACK

A MICAM è un rientro eccellente: il magnetismo della nuova collezione Alberto Fasciani saprà conquistare il pubblico internazionale della manifestazione. Manila Grace sceglie di lanciare a MICAM la sua prima collezione scarpe. Presente sul mercato del fashion dal 2004, ha consolidato la sua brand awareness affermandosi nella moda made in Italy con un importante know-how tessile. Nel 2016 ha lanciato la Felicia Bag che è diventata presto una icona di stile e oggi ha deciso di inaugurare una collezione non solo di borse ma anche di scarpe: in fiera vedremo oltre 100 nuovi modelli, dalla sneaker per il tempo libero, allo stivaletto elegante. Brand di sneakers dalla forte personalità, Hide&Jack, nato nel 2014 su impulso dei fratelli Alberto e Nicola Franceschi e ispirato al romanzo di Stevenson “Lo strano caso del Dr. Jekyll & mr. Hyde”, fa il suo ingresso a MICAM con la nuova serie dell’ormai iconica sneaker Silverstone dalla caratteristica suola design. C’è anche chi ha scelto MICAM per celebrare il suo 100° anniversario: si tratta del brand norvegese della calzatura outdoor Viking, che presenterà una collezione memorabile di stivali invernali per bambino sviluppati e testati per resistere alle temperature più fredde. Dallo stivaletto trendy Ebba che abbina estetica a funzionalità, al polacchino Jack GTX dall’appeal urban, casual look e confort grazie alla membrana Gore-Tex che assicura piede asciutto e traspirabilità.

ALBERTO FASCIANI


FAIRS

LIVING KITZBÜHEL

MANILA GRACE

Una storia altrettanto ricca è quella del brand Patrick che risale addirittura al 1892 e da allora è sinonimo di calzature per ogni disciplina sportiva. La sua presenza a MICAM è strategica per incontrare i multibrand store dove la sua calzatura dallo stile distintivo, design classico, autentico e senza tempo, il packaging accattivante per il pubblico giovane, trova la sua giusta collocazione. Tra le nuove proposte protagoniste in fiera, infine, c’è anche Living Kitzbühel, brand del Tirolo austriaco che ha fatto della pantofola un vero e proprio accessorio lifestyle, dalla qualità assoluta, design creativo e materiali naturali come la lana cotta ed il loden. La collezione uomo, donna e bambino che vedremo a MICAM rinnoverà il piacere di “sentire i piedi a casa”.

MICAM renews its appeal for leading brands that choose it as the preferred setting for presenting collections and special projects that feature the shoe as their protagonist: proof of this, also at this edition, are the many names that will debut or return to the show. Among them, Borbonese, the historic brand from Turin that since 1910 has been synonymous with luxury bags and accessories, will present a collection of shoes that renews the concept of “nonchalant appeal” characterising all the products of the brand. An alternation between the basic and streamlined shapes of pumps

VIKING

PATRICK

and bourgeois flats in noble materials like suede and nappa in a perfect matching with Borbonese bags, and the more distinctive and masculine lines of boots, low boots, and moccasins with a grip-fast sole. Finally, a range of sneakers where the nylon lace-up with iconic Patridge eye print stands out. Made in Italy tradition and artisanal expertise are fully expressed in the proposals by Alberto Fasciani: characterised by high standards, a timeless design and innovation, the brand’s footwear has established itself as an icon of luxury and elegance worldwide. At MICAM, it is a re-entry par excellence: the magnetism of the new Alberto Fasciani collection will capably conquer the event’s international public. Manila Grace chooses MICAM for the launching of its first footwear collection. Present on the fashion market since 2004, it has reinforced its brand awareness by making a name for itself in the world of Made in Italy fashion thanks to its textile expertise. In 2016, it launched the Felicia Bag, which soon became an icon of style, and today, it has decided to inaugurate a collection of not only bags but also shoes: at the fair, we will see over 100 new models, from the sneaker for leisure time to the elegant ankle boot. Hide&Jack, the brand of sneakers with a strong personality, which was founded in 2014 from the creative impulse of brother and sister Alberto and Nicola Franceschi, who took their inspiration from the novel by Stevenson “The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde”, arrives at MICAM with its new series of by now iconic Silverstone sneakers, which stand out for their unique sole design. There are also brands that chose MICAM to celebrate their 100th anniversary: one of them is the Norwegian brand of outdoor shoes Viking, which will present an anniversary collection of winter boots for kids developed and tested to withstand the coldest temperatures. From the trendy Ebba half boot that matches look and functionality, to the Jack GTX ankle boot with an urban appeal, casual look, and comfortable fit thanks to the Gore-Tex membrane that guarantees breathability, while keeping the foot dry. Just as rich is the history of Patrick, a brand dating back to 1892, which has always been synonymous with shoes dedicated to every sports discipline. Its presence at MICAM is strategic for meeting up with multibrand stores, where its footwear with a distinctive style, and classic, authentic, and timeless design, with a striking package perfect for attracting youths, finds the right audience. Finally, among the new proposals starring as the fair’s protagonists is also Living Kitzbühel, the Austrian-Tyrol brand that has made slippers a bona fide lifestyle accessory of absolute quality, creative design and natural materials like boiled wool and loden. The men’s, women’s, and kids’ collection presented at MICAM will renew the pleasure of “having your feet feel like they’re home”.

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on-stage Preview A/W 2020/21

L

a nuova stagione ci trasporta in un viaggio verso la ricercatezza e la qualità dei materiali, espressa sia nello stile elegante maschile e femminile, sia in quello più sportivo, dominato da ankle boot spesso con ispirazione Montagna, utility boot e camperos rivisitati e, naturalmente da sneaker cittadine. La moda bimbi riflette le scelte degli adulti, con qualche concessione in più a stampe e metallizzati.

LIU-JO

The new season takes us on a journey towards the sophistication and quality of materials, expressed in both a masculine and feminine elegant style, as well as in a sportier one, dominated by ankle boots, which are often of Mountain inspiration, utility boots, and revamped cowboy boots, without forgetting about urban sneakers. Children’s fashion reflects the choices of adults, with a few concessions made for prints and metallic elements.


CONFORT

LIU-JO

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Barbara Bellini by BVM shoes


MARCOS NALINI

MARINA C.


IMAC

CAPPELLETTI

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FABIANO RICCI


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ILASIO RENZONI


KING TARTUFOLI

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LA BOTTEGA DI LISA


GALIZIO TORRESI

LANCIO

ALDO BRUÈ

GALIZIO TORRESI


ALDO BRUÈ


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CAPPELLETTI

REPO


BALDUCCI

MISSOURI

BALDUCCI

ASSO


LEMARÉ

H:CE LUXURY FOR PEOPLE

IMAC


BARRACUDA

LEMARÉ

LEMARÉ


ALBERTO GUARDIANI

ALBERTO GUARDIANI

OXS

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CULT

CULT

DOCKSTEPS

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FRATELLI BORGIOLI

FRATELLI BORGIOLI

PAS DE ROUGE


THIERRY RABOTIN

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GIOVANNI CONTI

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FRANCAL FEIRAS E EMPREENDIMENTOS 02029-000 SÃO PAULO SP Brazil Av. Zacki Narchi 500 - Torre III - 1° andar tel. +55 11.222.631.00 fax +55 11.222.632.00 www.feirafrancal.com.br feiras@francal.com.br pag. 146

PT FURS 52100 KASTORIA Greece Egnatias - Gefira Maniakon (Lefki) - P.O.B. 234 tel. +30 2467.086.747 fax +30 2467.086.710 www.pt-furs.com - info@pt-furs.com pag. 42 - 43

FRATELLI VANNI Calzaturificio s.r.l. 56020 SANTA MARIA A MONTE PI Italy Via Giacomo Brodolini 5/A tel. +39 0587.707.213 - fax +39 0587.705.070 info@fratellivanni.it pag. 16 - 17

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BRUNATE S.p.A. Calzaturificio 22074 LOMAZZO CO Italy Via del Seprio 54 tel. +39 02.967.793.93 fax +39 02.967.795.96 www.brunate.it - info@brunate.it pag. 41

ITKIB - Istanbul Textile and Readywear Exporters Association 34197 YENIBOSNA- BAHÇELIEVLER (Istanbul) Turkey Çobançesme Mevkii Sanayi Cad. Dis Ticaret Kompleksi, B Blok tel. +90 212.454.02.00-454.03.79 fax +90 212.454.02.01-454.04.17 www.itkib.org.tr - info@itkib.org.tr pag. 136

C.C.M S.A.S. 93120 LA COURNEUVE France 182-188, Avenue Paul Vaillant Couturier tel. +33 1.499.288.88-87 fax +33 1.499.288.89 www.ccm-france.com www.david-jones.fr - info@ccm-france.com pag. Sottoquarta cover CALPIERRE s.r.l. Calzaturificio 80025 CASANDRINO NA Italy V.le Olimpico 5 tel. +39 081.505.55.89 fax +39 081.505.14.97 www.calpierre.it - calpierre@calpierre.it pag. 194 CALZADOS PITILLOS S.A. 26580 ARNEDO (LA RIOJA) Spain Ctra. De Prejano, 46/48 tel. +34 941.382.712 - fax +34 941382855 www.calzadospitillos.com pag. 37 EXPO RIVA SCHUH RIVA DEL GARDA FIERECONGRESSI S.p.A. 38066 RIVA DEL GARDA TN Italy Parco Lido tel. +39 0464.520.000 fax +39 0464.555.255 www.exporivaschuh.it info@exporivaschuh.it pag. 40

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MARINO FABIANI & C. s.a.s. 63023 FERMO AP Italy Via dell’Industria 18 tel. +39 0734.642.482 fax +39 0734.641.787 www.marinofabiani.it - info@marinofabiani.it pag. 143

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ERRATA CORRIGE On the issue number 13 of December 2019 we mistakenly attributed the image on page 95: the correct brand is TONINO LAMBORGHINI. Referring to page 153, also note that the brand itself has no connection with the famous automotive company. Sul numero 13 di dicembre 2019 abbiamo erroneamente attribuito l’immagine di pag 95: il marchio corretto è TONINO LAMBORGHINI. In riferimento all’articolo di pag. 153 precisiamo anche che il marchio stesso non ha alcun legame con la famosa azienda automobilistica.


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