Arsutoria 461

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461 simactanningtech.it

SS2022 COLLECTIONS PREVIEW WOMAN MAN

ISSN 2531-9620

SIMAC TANNING TECH TECHNOLOGY & INNOVATION

SUSTAINABILITY FOCUS


FI N P RO J E C T S .p .A .


RIVA _D EL _GA RD A


RIFRA NASTRI s.r.l. 20863 CONCOREZZO MB Italy via I Maggio 98 T +39 039 604 05 56 F +39 039 604 01 90 www.rifranastri.it info@rifranastri.it


The RIFRA ECO #belastic line is made from organic cotton La linea RIFRA ECO #belastic è realizzata con cotone biologico


CONTENTS

COVER The footwear made with sustainable materials (REEWOOLY) from Bigagli S.p.A.

www.bigagli.it

ON STAGE

8 CAPRICE, natural urban 10 THEBE MAGUGU, the star of Pitti 12 FRAU: the future is increasingly ‘green’

NEWS

14 MICAM will be back physically 58 Already 600 subscriptions from 18 countries for LINEAPELLE in September

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WOMAN SS 2022 Miss sneakers Summer-Ready

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MAN SS 2022

Urban wardrobe Colour crave Ultra excellence Tradition & evolution Comfort identity Minimal aesthetic

65 SUSTAINABILITY 135 Simac Tanning Tech

DIRETTORE RESPONSABILE: Matteo Pasca RESPONSABILE PROMOZIONE FIERE: Giuseppe Picco IN REDAZIONE: Erika Alberti, Cristina Locati, Enrico Martinelli, Barbara Solini

redazione@edizioniaf.com

FOTOGRAFIA E GRAFICA: Eros Badin, Alessandro Dorio, Matteo Galuzzi, Sara Meneghetti, Rosanna Villa

design@edizioniaf.com

PROMOZIONE: Lorenzo Caresana, Filippo Crepaldi, Piernicola Fascetto, Giorgio Gori, Mario Gori, Lucio Luiselli, Stefano Migliavacca, Jose Rivera

adv@edizioniaf.com

MARKETING, DIGITAL E ABBONAMENTI: Mariella Catalano, Mariel Cuba, Andrea Zampieri

subscription@edizioniaf.com OPERATIONS: Elisa Trasi

operations@edizioniaf.com N° 7/2021 Poste Italiane Spa – Spedizione in abbonamento postale – Autorizzazione MBPA/LO-NO/049/ A.P./2017 ART.1 COMMA1 – LO/MI. Direttore Responsabile Matteo Pasca © Copyright 1967 Stampa: Grafiche Porpora Rodano Millepini Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. E’ assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di articoli, disegni e fotografie, in qualsiasi forma e modo, sia analogico che digitale, anche citandone la fonte, senza espressa autorizzazione della casa editrice. Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge All artwork and copyrights are reserved. Total or partial reproduction is absolutely forbidden of articles, designs and photographs in any form, either analogical or digital, even if stating the source, without the express permission of the publishing house. Any abuse will be punished by law. ISSN 2531-9620 Le inserzioni pubblicitarie sono pubblicate sotto la totale responsabilità del committente; la casa editrice non si assume alcuna responsabilità per il loro contenuto. Per ogni contestazione si rimanda all’indirizzo del committente pubblicato sulla sua stessa pagina pubblicitaria o, in mancanza, in fondo alla rivista. Adverts are published at the full responsibility of the client; the publishing house does not accept any responsibility for the contents. All notifications must be referred to the advertiser, whose address can be found either printed on his advertising page or, if this is not the case, in the end of the magazine. Ai sensi dell’articolo 2 comma 2 del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, si rende nota l’esistenza di una banca-dati personali di uso redazionale presso la sede di Milano, via Ippolito Nievo 33. Gli interessati potranno rivolgersi al responsabile del trattamento dei dati Ing. Matteo Pasca presso la sede di Milano, via Ippolito Nievo 33, per esercitare i diritti previsti dal D.L.GS. 30 giugno 2003, n.196


ASSO M A C _ S E RV I Z I


NEWS ON STAGE

Caprice, natural urban

A COLLECTION IN PERFECT EQUILIBRIUM BETWEEN AESTHETIC ELEMENTS, AN URBAN-CASUAL MOOD, AND COMFORT FOR THE GERMAN BRAND WITH A HISTORY OF TRADITION, PASSION, AND INNOVATION THAT GOES BACK THIRTY YEARS

Caprice, natural urban

Informality and comfort find a distinct aesthetic expression, innovative materials, and inspirational highlights in the new SS22 collection by the German brand Caprice. A winning combination between urban design and casual mood, which is developed in a line of models capable of meeting the daily needs of all women. The focus of the collection is on its line of sandals: from flat form sandals with soft and flexible soles to flip-flops that take the desire for summer and translate it into lightness, from woven mules to sandal with ultra-feminine straps. There are then moccasins with jewel details and midi Chelsea boots in nubuck for conveying a touch of fashion to any look. Even the light and simplistic shape of squared toes on elegant styles is eye-catching, as is the surprising look of 3D soles. Modern street styles instead focus on sneakers with “popcorn” soles matched with emotion-inspiring shades of colour. The palette is characterised by natural nuances, exotic mango, yellow and mandarin, and white and black for an urban mood. The materials are premium and the details of the design combine functionality with aesthetics, while precious jewels and sophisticated laser cuts reflect the love of Caprice for details. Comfort, instead, is guaranteed by innovative CLIMOTION technology, present in many footwear styles and in new ergonomic footbeds, which ensure a light and easy gait.

L'informalità e il confort trovano una declinazione estetica distintiva, innovativi materiali e accenti ispirati nella nuova collezione SS22 del brand tedesco Caprice. Una combinazione vincente tra il design urbano e il mood casual che si declina in una ampia modelleria capace di incontrare le quotidiane esigenze di tutte le donne. Il punto focale della collezione è dedicato alla sandaleria: dai flatform sandal con le suole morbide e flessibili, agli infradito che traducono in leggerezza la voglia d'estate, dalle mule intrecciate ai sandali con cinturino iperfemminili. Non mancano poi mocassini con dettagli gioiello e Chelsea midi in nubuck per conferire un tocco di moda ad qualsiasi look. Anche le forme leggere e pulite della punta quadrata su stili eleganti catturano l'attenzione, così come i look sorprendenti delle suole 3D. Gli Street style contemporanei puntano invece su sneaker dalle suole “popcorn” armonizzate con emozionanti sfumature di colore. La palette premia le nuance naturali, gli esotici mango, giallo e mandarino, e bianco e nero per una spinta urbana. I materiali sono di pregio, i dettagli di design sommano funzionalità ed estetica, gioielli preziosi e sofisticati tagli al laser riflettono l'amore di Caprice per i dettagli, mentre il confort è assicurato dall'innovativa tecnologia CLIMOTION, presente in molti stili di calzature e nel nuove plantare ergonomico, che assicura una camminata leggera.

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UNA COLLEZIONE IN PERFETTO EQUILIBRIO TRA ISTANZE ESTETICHE, MOOD URBAN-CASUAL E CONFORT PER IL BRAND TEDESCO CON UNA STORIA DI TRADIZIONE, PASSIONE E INNOVAZIONE LUNGA TRENT'ANNI


I N D U S TRI E C H I M I C H


NEWS ON STAGE

Thebe Magugu, the star of Pitti

THEBE MAGUGU WITH ANTONIO QUIRICI - CUOIO DI TOSCANA PRESIDENT THEBE MAGUGU CON ANTONIO QUIRICI - PRESIDENTE CUOIO DI TOSCANA

ACCOMPANIED BY A CAPSULE OF CUOIO DI TOSCANA, THEBE MAGUGU, SOUTH AFRICAN DESIGNER, MADE HIS DEBUT AS SPECIAL GUEST OF THE 100TH EDITION OF THE FLORENTINE FASHION KERMESSE. Winner of the LVMH Award in 2019 and protagonist of a style vision marked by multiculturalism, the young twenty-seven-year-old talent presented his first men’s collection. Art and craftsmanship, tradition and avant-garde, these are the distinctive features of his style that also acted as a guide to the collaboration with Cuoio di Toscana, which for the designer has created and carried out a series of limited edition accessories to accompany the pret-à- porter proposal. Camperos style boots available in a wide range of colours, with a leather sole branded Cuoio di Toscana and a bag that has a characteristic shape made with leather tanned by the Consortium of tanneries. “A challenge directly brought to the heart of an event that, today more than ever, is indispensable for both national and international fashion, also thanks to its ability to launch a message of normality and positivity in a creative key, that our sector and the entire economy is in dire need of”, stated Antonio Quirici, president of Cuoio di Toscana.

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Thebe Magugu, la star di Pitti 100

ACCOMPAGNATO DA UNA CAPSULE DI CUOIO DI TOSCANA THEBE MAGUGU, DESIGNER SUDAFRICANO, HA DEBUTTATO COME SPECIAL GUEST DELLA CENTESIMA EDIZIONE DELLA KERMESSE FIORENTINA. Vincitore nel 2019 del Premio Lvmh e protagonista di una visione di stile improntata alla multiculturalità, il giovane talento ventisettenne ha presentato la sua prima collezione uomo. Arte e artigianalità, tradizione e avanguardia, questi i tratti distintivi del suo stile che hanno fatto anche da guida alla collaborazione con Cuoio di Toscana, che per lo stilista ha creato e realizzato una serie di accessori in edizione limitata per accompagnarne la proposta di pret à porter. Uno stivale modello camperos declinato in un’ampia gamma cromatica e con la suola in cuoio a marchio Cuoio di Toscana e una borsa dalla caratteristica forma realizzata sempre con la pelle conciata proveniente dalle concerie del Consorzio. “Una sfida portata direttamente nel cuore di un appuntamento che, oggi piuÌ che mai, eÌ irrinunciabile tanto per la moda nazionale che per quella internazionale, grazie anche alla sua capacità di lanciare un messaggio di normalità e di positività in chiave creativa di cui il nostro comparto e l’intera economia hanno estremo bisogno”, ha dichiarato Antonio Quirici, presidente di Cuoio di Toscana.


L IN EA P EL L E


NEWS ON STAGE

FRAU: the future is increasingly ‘green’

THE FALL/WINTER 2021-22 COLLECTION BY FRAU BECOMES A NO WASTE MANIFESTO, CONFIRMING THE ETHICAL AND RESPONSIBLE DIRECTION OF THE MADE IN ITALY BRAND.

FRAU: il futuro è sempre più ‘green’

A Made in Italy product, a perfect mix of passion, attention, and quality, but also a commitment to sustainability and respect for the environment and new FRAU generations, which is brought to life in a versatile and timeless collection, made using production techniques that are attentive to the environment, and with the development of a sneaker capsule collection with 100% degradable soles. It’s a line of sneakers and ultra-flexible ankle boots with suede upper and a GO!ZERO 100% sole that completely degrades in 502 days through the use of special enzymes. A huge step forward for Frau along its ethical and attentive pathway. The colour block enlivens this part of the collection with, from one end, the new chantilly and camel pantone shades, and from the other end, green in its military version. Even for men, eco-sustainable sneakers are reconfirmed as a must-have of new generations. The sole is the maximum expression of the concept of a circular economy, because it is produced using a material derived from the recycling of production waste and proposed in mid shapes, an ankle boot, and boxed desert boot. Ultra-flexible models with suede uppers and hints of contrasting colours, developed in a new colour palette that ranges from earth tones and dark brown, to classic blue and grey.

Un prodotto Made in Italy, mix perfetto di passione, attenzione e qualità, ma anche l’impegno verso la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente e delle nuove generazioni FRAU concretizza tutto questo con l’ideazione di una collezione versatile e timeless, realizzata con l’utilizzo di tecniche di produzione attente all’ambiente, e con lo sviluppo di una capsule di sneakers con suola 100% degradabile. Si tratta di una linea di sneakers a polacchino ultra flessibili con tomaia in suede e con suola GO!ZERO 100% degradabile in 502 giorni in condizioni ottimali, riciclata con enzimi specifici. Un grandissimo passo avanti di Frau nell’impegno etico e attento dello storico calzaturificio. Il color block anima questa parte di collezione, con da una parte i nuovi pantoni chantilly e cammello, e dall’altra il verde nella sua declinazione militare. Anche nell’ambito maschile le sneakers eco sostenibili si riconfermano un must have delle nuove generazioni. La suola è la concretizzazione del concetto di economia circolare perché prodotta con un materiale derivante dal riciclo degli scarti di produzione e proposta nelle shapes mid, polacchino e desert boot scatolato. Modelli ultraflessibili con tomaia in suede e accenti di colore in contrasto, declinati in una nuova palette colore che spazia dai toni della terra, testa di moro, ai classici blu e grigio.

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LA COLLEZIONE AUTUNNO INVERNO 2021-22 DI FRAU DIVENTA MANIFESTO DEL NO WASTE E CONFERMA DELLA DIREZIONE ETICA DEL BRAND MADE IN ITALY.


C E N TRO A C C E S S O R


FAIRS

MICAM will be back physically THE INTERNATIONAL FOOTWEAR EXHIBITION WILL BE BACK PHYSICALLY FROM 19 TO 21 SEPTEMBER WITH A PHYGITAL FORMULA TO BETTER SUPPORT THE BUSINESS OF THE SECTOR AND, IN THE MEANTIME, ASSOCALZATURIFICI ANNOUNCES SECTOR DATA AND INITIATIVES TO SUPPORT THE RECOVERY OF MADE IN ITALY The physical event restarts with all the security measures against Covid, to respond to the need of companies to return to meet buyers, reconnect relations, see, touch and feel the products presented by the best brands in the world and of Made in Italy. MICAM returns with a three-day edition, from 19 to 21 September, highlighting the spring-summer 2022 collections and sector trends by implementing a strong synergy between physical and digital moments with the support of the MICAM Milano Digital Show platform allowing brands to schedule visits and meetings with buyers before, during and after the trade fair. As for the contents of the event, the MICAM X innovation hub is back, which in the digital version of May 2021 achieved great success with over 30 thousand views, with a full calendar of seminars, workshops, with new market trends as protagonists, style, research of materials, future of retail and sustainability with a panel of speakers of the highest level. The event will also once again include the area dedicated to Emerging Designers with the proposals of 12 international footwear designers and the MICAM Start-Up Boot Camp, an incubator of the best start-ups to be pushed in the sector and there will also be the debut of the new Italian Artisan Heroes space, intended for the best Italian private label productions, with success stories of the digital platform dedicated to craftsmanship. Among the special initiatives, protagonists of MICAM X, there is also the launch of the new patented certification mark created by Assocalzaturifici to enhance companies that have a credible industrial sustainability project: VCS - Verified & Certified Steps. Presented at the Annual Assembly of Assocalzaturifici at the beginning of July, it is

part of the complex strategy implemented by the association to support the recovery of the sector starting from sustainability. The new brand allows the most virtuous companies to gain accreditation and to position themselves in national and international markets, and the less virtuous ones to undertake an adaptation path with the support of CIMAC. The agreements made with Unicredit for the financial instrument FinDynamic were also presented during the meeting. Virtuous suppliers get liquidity support by the leading companies, through a dynamic discount system, the management of which will be entrusted to a technological platform. And with Umana, for the reorganisation of skills within companies in the post-crisis period. The timid recovery starts with exports After ending 2020 with a quarterly loss in turnover (attested to 10.72 billion euro, -25.2% on 2019) and in national production, national exports started to recover in the first quarter of 2021 with +0.3% in quantity and +3% in value: “The recovery is still far away, although the attenuation of the pandemic virulence offers us a glimpse of light at the end of the tunnel - explains Siro Badon, President of Assocalzaturifici - If on the foreign front the rebound in March was sufficient to bring back the results of the quarter to the values of the first part of 2020, this was not the case in the national market, where the closure of shops in shopping malls over the weekend, this measure was only removed last May, led to a further decline in domestic purchases compared to the first 3 months of a year ago. Recovery times will not be short, with heavy consequences on the selection between companies and employment retention. In particular, in the first quarter production showed a -6.4% decline compared to January-March 2020 and even around -30% on the same pre-pandemic 2019 period. On the domestic market, purchases show a -3.5% quantity drop and -6.9% reduced spending, with a gap of more than -20% than in the previous two years”. Italian export In the first quarter of 2021 there was an increase in flows to Switzerland (+13% in quantity) and France (+8%), both linked to the outsourcing phenomenon for luxury brands. Outside Europe, China grew (+44,4% in volume and +74.8% in value, +21% average price), rewarding above all high-end fashion brands, object of the revenge spending by Chinese consumers and entering the country directly (previously goods passed through Hong Kong, which in fact lost -11.4% in volume). This is counterbalanced by the contractions in some traditional outlet markets: Germany (-0.8% in quantity), USA (which after -30% in 2020 marks +3.5% in volume and -8.6% in value) and Spain (-5.9% in quantity), the United Kingdom (which collapsed above -40%). The trade balance is in surplus for 1.13 billion euro (+11.2%), although still lower by -4.3% compared to two years ago.

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MICAM torna dal vivo LA FIERA INTERNAZIONALE DELLA CALZATURA TORNA IN PRESENZA DAL 19 AL 21 SETTEMBRE CON UNA FORMULA PHYGITAL PER SOSTENERE AL MEGLIO IL BUSINESS DEL SETTORE E, INTANTO, ASSOCALZATURIFICI ANNUNCIA I DATI DI SETTORE E LE INIZIATIVE PER SUPPORTARE LA RIPRESA DEL MADE IN ITALY Si riparte in presenza e con tutte le garanzie di sicurezza anti-Covid, per rispondere alla necessità delle aziende di tornare ad incontrare i buyer, riallacciare le relazioni, vedere e toccare dal vivo i prodotti presentati dai migliori brand del made in Italy e del mondo. MICAM si concentrerà su tre giorni, dal 19 al 21 settembre, mettendo in primo piano le collezioni primavera-estate 2022 e i trend del settore attuando una forte sinergia tra momento fisico e digitale con l'affiancamento di MICAM Milano Digital Show che permetterà di programmare visite e incontri con i buyer prima, durante e dopo la fiera. Quanto ai contenuti dell'evento, torna l'hub dell'innovazione MICAM X, che nella versione digitale di maggio 2021 ha ottenuto un grande successo con oltre 30mila visualizzazioni, con un calendario fitto di seminari, workshop, con protagoniste le nuove tendenze di mercato, stile, ricerca dei materiali, futuro del retail e sostenibilità con un panel di relatori di altissimo livello. Torneranno anche le aree degli Emerging Designer con le proposte di 12 designer internazionali di calzature e MICAM Start-Up Boot Camp, incubatore delle migliori start up del settore da accelerare, e debutterà il nuovo spazio ItalianArtisan Heroes, dedicato alle migliori produzioni italiane in private label con i casi di successo della piattaforma digitale dedicata all'artigianato. Tra le iniziative speciali che saranno protagoniste di MICAM X c'è anche il lancio del nuovo marchio di certificazione brevettato creato da Assocalzaturifici per valorizzare le imprese che hanno un progetto di sostenibilità industriale credibile: VCS – Verified & Certified Steps. Presentato in occasione dell'Assemblea Annuale di Assocalzaturifici all'inizio di luglio, fa parte della strategia complessa messa in campo dall'associazione per sostenere la ripresa del settore partendo proprio dalla sostenibilità. Il nuovo marchio permette alle aziende più virtuose di accreditarsi e posizionarsi sui mercati nazionali e internazionali, e alle meno virtuose di intraprendere un percorso di adeguamento con il sostegno di CIMAC. In assemblea, presentati anche gli accordi stretti con Unicredit, per lo strumento finanziario FinDynamic che sostiene con la liquidità delle imprese capofiliera i fornitori virtuosi, attraverso un sistema di scontistica dinamica, la cui gestione sarà affidata ad una piattaforma tecnologica. E con Umana, per la riorganizzazione delle competenze all'interno delle aziende nel post-crisi.

L'export italiano Nel primo trimestre 2021 si registra l'incremento dei flussi verso la Svizzera (+13% in quantità) e Francia (+8%) entrambe legate al fenomeno del terzismo per le griffe del lusso, fuori dall'Europa cresce la Cina (+44,4% in volume e +74,8% in valore, +21% prezzo medio) premiando soprattutto l'alto di gamma dei marchi del fashion oggetto del revenge spending dei consumatori cinesi e in ingresso diretto nel paese (prima le merci transitavano da Hong Kong, che infatti cede del -11,4% in volume). Da contraltare, le contrazioni in alcuni tradizionali mercati di sbocco: Germania (-0,8% in quantità), USA (che dopo il -30% del 2020 segna +3,5% in volume e -8,6% in valore) e Spagna (-5,9% in quantità), Regno Unito (che crolla a oltre il -40%). Il saldo commerciale risulta in attivo per 1,13 miliardi di euro (+11,2%), sebbene ancora inferiore del -4,3% rispetto a due anni addietro.

Il timido recupero prende avvio con l'export Dopo aver chiuso il 2020 con una perdita di 1/4 del fatturato (attestato a 10,72 miliardi di euro, -25,2% sul 2019) e della produzione nazionale, l'export nazionale si è aperto in recupero nel SIRO BADON primo trimestre 2021 con +0,3% in quantità e +3% in valore: “La ripresa è ancora distante, sebbene l’attenuarsi della virulenza pandemica riesca a farci intravedere la luce in fondo al tunnel. – spiega Siro Badon, Presidente di Assocalzaturifici – Se sul fronte estero il rimbalzo di marzo è bastato per riportare i risultati del trimestre almeno sui valori della prima frazione 2020, non così sul mercato nazionale, dove la chiusura dei negozi nei centri commerciali nel weekend, misura rimossa solo lo scorso maggio, ha indotto un ulteriore calo negli acquisti delle famiglie rispetto ai primi 3 mesi di un anno addietro. I tempi di recupero non saranno brevi, con pesanti conseguenze sulla selezione tra le imprese e la tenuta occupazionale. In particolare, la produzione evidenzia nel primo trimestre una flessione del -6,4% su gennaio-marzo 2020 e addirittura un -30% circa sull’analogo periodo 2019 pre-pandemia. Sul mercato interno, gli acquisti mostrano un calo del -3,5% in quantità e del -6,9% in termini di spesa, con un divario superiore al -20% su due anni addietro”.

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NEWS

45 years of Consortium Maestri Calzaturieri del Brenta DOUBLE ANNIVERSARY ON THE BRENTA RIVIERA: THE FOOTWEAR POLYTECHNIC TURNS 20 AND THE CONSORTIUM MAESTRI CALZATURIERI DEL BRENTA CELEBRATES ALMOST A HALF CENTURY OF ACTIVITY. Established in June 1976, the Consortium Maestri Calzaturieri del Brenta has promoted the internationalisation of companies in Europe and the repositioning of the district. The start of these processes was initially encouraged by the management of the largest foreign community at the prestigious GDS exhibition in Düsseldorf. Later on, by the coordination of permanent showrooms in New York and Beijing and by the organisation of the exhibition “The Arts and Crafts of Fashion in Venice from the 13th to the 18th century”. If, on the one hand, these activities allowed companies to consolidate their leadership all over the world, on the other they facilitated the initiation of collaborations with the major fashion brands. The meeting with the maisons, which in the Riviera del Brenta have found an excellent productive sector, has encouraged the growth of the district until reaching the current structure. A turnover of 2.1 billion, almost 21 million pairs of shoes made, 92% destined for international markets and with over 10,500 people employed in 2019 (Elaboration of Maestri Calzaturieri del Brenta based on Confindustria Moda, Assocalzaturifici, Istat). The Footwear Polytechnic, a leading player since the mid-nineties in the retraining of workers and the training of new workers, has supported the district’s repositioning process, making it particularly attractive for big brands.

45 anni di Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta DOPPIO ANNIVERSARIO IN RIVIERA DEL BRENTA: IL POLITECNICO CALZATURIERO COMPIE 20 ANNI ED IL CONSORZIO MAESTRI CALZATURIERI DEL BRENTA FESTEGGIA QUASI MEZZO SECOLO DI ATTIVITÀ.

IL PRESIDENTE DI ACRIB E DEL CONSORZIO MAESTRI CALZATURIERI DEL BRENTA GILBERTO BALLIN IL PRESIDENTE DI ACRIB E DEL CONSORZIO MAESTRI CALZATURIERI DEL BRENTA GILBERTO BALLIN

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Costituito nel giugno 1976, il Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta ha favorito l’internazionalizzazione delle aziende in Europa e il riposizionamento del distretto. A incoraggiare l’avvio di tali processi eÌ stata, dapprima, la gestione della più grande collettiva estera alla prestigiosa fiera GDS di Düsseldorf. In seguito, il coordinamento di showroom permanenti a New York, a Pechino e l’organizzazione della mostra “I Mestieri della moda a Venezia dal XIII al XVIII secolo”. Se, da un lato, queste attività hanno permesso alle imprese di consolidare il proprio primato in tutto il mondo, dall’altro hanno facilitato l’avvio di collaborazioni con i grandi brand della moda. L’incontro con le maison, che nella Riviera del Brenta hanno trovato un tessuto produttivo d’eccellenza, ha incoraggiato la crescita del distretto fino al raggiungimento dell’attuale assetto. Un giro d’affari di 2,1 miliardi, quasi 21 milioni di paia di scarpe realizzate, per il 92% destinate ai mercati internazionali e un’occupazione che nel 2019 ha superato i 10.500 addetti (Elaborazione Maestri Calzaturieri del Brenta su base Confindustria Moda, Assocalzaturifici, Istat). Il Politecnico Calzaturiero, protagonista dalla metà degli anni Novanta della riqualificazione dei lavoratori e della formazione delle nuove maestranze, ha supportato il processo di riposizionamento del distretto, rendendolo particolarmente attrattivo per i grandi brand.


C A RN E VA LI


NEWS

Luís Onofre re-elected president of the European Footwear Confederation A VERY DIFFICULT FIRST TERM, DUE TO COVID, WHICH PUSHES THE CONFEDERATION TO INCREASE ITS LOBBYING ACTIVITY ON EUROPEAN INSTITUTIONS TO PROTECT THE SECTOR IN SUCH A DELICATE MOMENT Luís Onofre has been re-elected for a second two-year term as President of the European Footwear Industry Confederation (CEC), the entity representing the European footwear industry, consisting of 21,000 companies responsible for 278,000 jobs. The entrepreneur and designer who is also President of the Portuguese Footwear, Components, Leather Goods Manufacturers’ Association (APICCAPS), was unanimously re-elected after his first term was marked by the unprecedented economic and health Covid-19 crisis: “These two years were the most difficult for our sector, but we have to look for further opportunities for European footwear to strengthen its status in international markets”. Focusing efforts towards pleading for an open and rules-based trade system in which global trading partners operate on equal terms so as to allow the European footwear industry to fully express its own values and grow internationally, is among the commitments of Luis Onofre and the Confederation. Another crucial point is to promote the necessary updating of the European industrial strategy as much as possible, aiming to facilitate the transition to a greener and more digital economy, recognising the importance of maintaining a strong industrial network in Europe to ensure its strategic autonomy. Lastly, the final point to focus on: stimulating interest in the sector among young people. This is crucial considering that in 2019, 70% of EU companies reported that the inability to find skilled workers hindered investment and further growth.

LUÍS ONOFRE

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Luís Onofre rieletto presidente della Confederazione Europea della Calzatura UN PRIMO MANDATO DIFFICILISSIMO, A CAUSA DEL COVID, CHE SPINGE LA CONFEDERAZIONE AD AUMENTARE L’ATTIVITÀ DI LOBBY SULLE ISTITUZIONI EUROPEE PER PROTEGGERE IL SETTORE IN UN MOMENTO COSÌ DELICATO Luís Onofre è stato rieletto per un secondo mandato biennale come presidente della Confederazione Europea dell'Industria Calzaturiera (CEC), l'entità che rappresenta l'industria calzaturiera europea, composta da 21 mila aziende responsabili di 278 mila posti di lavoro. L'imprenditore e designer, anche presidente di APICCAPS - Associazione Portoghese dei Produttori di Calzature, Componenti, Pelletteria - è stato rieletto dopo che il suo primo mandato è stato caratterizzato da una crisi economica e sanitaria senza precedenti: "Questi due anni sono stati i più difficili per il nostro settore, ma dobbiamo cercare ulteriori opportunità per la calzatura europea per rafforzare il suo status sui mercati internazionali”. Fra gli impegni di Luis Onofre e della Confederazione quello di spingere per un sistema che si poggi su un commercio aperto basato su regole e in cui i partner commerciali globali operano in condizioni di parità così da permettere all'industria calzaturiera europea di esprimere a pieno i propri valori e crescere a livello internazionale. Altro punto cruciale è favorire al massimo l’aggiornamento necessario della strategia industriale europea, mirando a facilitare la transizione verso un'economia più verde e digitale, riconoscendo l'importanza di mantenere un forte tessuto industriale in Europa per garantire la sua autonomia strategica. Infine, ultimo punto su cui concentrarsi: stimolare l'interesse per il settore tra i giovani. Fondamentale se si pensa che nel 2019, il 70% delle aziende dell'UE ha riferito come l'impossibilità di trovare lavoratori qualificati abbia ostacolato gli investimenti e l'ulteriore crescita.


BA S F_ P O LY U RE TH A


C O M E LZ _ C A M O G A


SS 2022

WOMAN Thanks to the trends seen on the catwalk, the footwear for the next hot season favour those seeking comfort, and the proposals are endless: flat sandals with bright glam details, low-medium heel models for more formal occasions and a variety of super-light sneakers for the city and leisure time, to be combined with mini shorts or fluttering midi skirts. Complici i trend visti in passerella, le tendenze calzature per la prossima stagione calda favoriscono chi cerca il comfort, e le proposte sono infinite: sandaletti flat dai vivaci dettagli glam, modelli a tacco medio bassi per le occasioni più formali e una varietà di sneaker superleggere per la città e il tempo libero, da abbinare a mini shorts o a svolazzanti gonne al polpaccio. 21


MISS SNEAKERS

PLUS

FESSURA

MUNICH

AMA-BRAND

CLARKS ORIGINALS

MUNICH

Discovering the new hybrid and fashionable sneakers, rich in colour, fun prints and embossed effects including applications and glitter. Perfect for satisfying the need for style in everyday life and coordinating with different outfits, from the young and most casual to the most sophisticated ones. Alla scoperta delle nuove sneaker ibride e modaiole, ricche di colore, divertenti stampe e effetti in rilievo tra applicazioni e glitter. Perfette per soddisfare l’esigenza di stile nella vita di tutti i giorni e coordinarsi a outfit differenti, dai più giovani e disinvolti a quelli più ricercati.

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CASABLANCA


NIRA RUBENS

CANDICE COOPER

CANDICE COOPER

PLUS

MOA CONCEPT

MOA CONCEPT

MUNICH

PLUS

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WANMA


MISS SNEAKERS

PLUS

SUN 68

PLUS

HARRIS

AMA-BRAND

PLUS

NIRA RUBENS

LOTTO LEGGENDA

HOKA ONEONE

LOTTO LEGGENDA

NIRA RUBENS

GOODYEAR EAGLE

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SUMMER-READY

CANDICE COOPER

CAMPER

A.S. 98

COLORS OF CALIFORNIA

TEVA

CROCS

Digressions on the sandal theme with many proposals for the next hot season: flat and medium heeled models, for both comfort and femininity. Straps and bands wrap the foot in a playful game. The colour palette is rich and ultra trendy, for models to match looks, moods and occasions. Divagazioni sul tema del sandalo con le molteplici proposte per la prossima stagione calda: modelli flat e a tacco medio, senza dimenticare comfort e femminilità. Cinturini e listini avvolgono il piede in un gioco divertente. La palette di colore è ricca e ultra-trendy, per modelli da abbinare ai look, all’umore e alle occasioni.

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GIAMBATTISTA VALLI


TEVA

IPANEMA

IPANEMA

TEVA

BOHONOMAD

COLORS OF CALIFORNIA

COLORS OF CALIFORNIA

MARITAN

COLORS OF CALIFORNIA

CROCS

CROCS

CROCS

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SUMMER-READY

FRACAP

FRACAP

A.S. 98

A.S. 98

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GE A _GOMMA


SS 2022

MAN Comfort, function, elegance. The macro trends of men’s shoes for next summer denote a reinterpretation of the classic remodeled by new easywear dogmas. There is no shortage of sneakers for all tastes and situations, as well as the lightness of sandals and slippers declined in various materials including leather in the “dressy” versions.

Comfort, funzione, eleganza. Le macro tendenze della calzatura maschile per la prossima estate denotano una rilettura del classico rimodulato da nuovi dogmi di easywear. Non mancano sneaker per tutti i gusti e le situazioni, nonché la leggerezza di sandali e ciabatte declinate in vari materiali tra cui la pelle nelle versioni “dressy”. 31


URBAN WARDROBE

SILVANO LATTANZI

MARITAN

HARRIS

A. TESTONI

CADINI

CALPIERRE

With a classic inspiration but revisited in new colours and details, the creations for the contemporary man translate into an elegant, chic and refined style. To be combined with ease with suits or jeans and a shirt, very refined nevertheless. Di spunto classico ma rivisitate in nuovi colori e dettagli, le creazioni per l’uomo contemporaneo si traducono in uno stile elegante, chic e ricercato. Da abbinare con disinvoltura ai completi o a jeans e camicia, in tutta raffinatezza.

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ZEGNA


DOUCAL'S

STURLINI

CALPIERRE

FRANCESCHETTI

CARLI 1937

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CADINI


URBAN WARDROBE

BARBATI

CADINI

ATLANTA MOCASSIN

CADINI

ANTICA CUOIERIA

BRIMARTS

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COLOUR CRAVE

STURLINI

MOMO DESIGN

N’GO SHOES

STURLINI

SUN 68

RUN OF

Daring bright hues and fun prints, including leather, canvas and technical fabric. The sneaker proposals are varied and satisfy all tastes, dedicated to those who want to revisit the classic office suit in a contemporary key or to those looking for comfort above all else. Osano colori vivaci e stampe divertenti, tra pelle, canvas e tessuto tecnico. Le proposte di sneaker sono molteplici e accontentano tutti i gusti, dedicate a chi desidera rivisitare in chiave contemporanea il classico completo da ufficio o a chi ricerca la comodità sopra ogni cosa.

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TOD’S


SUN 68

RUN OF

LOTTO LEGGENDA

COLORS OF CALIFORNIA

FESSURA

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CARLI 1937


COLOUR CRAVE

CALPIERRE

WANMA

VOILE BLANCHE

CERRUTI 1881

SUN 68

ARMATA DI MARE

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ULTRA EXCELLENCE

CADINI

A. TESTONI

CADINI

A. TESTONI

CALPIERRE

HARRIS

The numerous variations of the classics come in shades beyond the timeless black/tan, focus on fine workmanship and a pinch (but not too much) of eccentricity. The dynamic and metropolitan allure of the new collections harmoniously mixes the most diverse influences. Le numerose declinazioni del classico si rivestono di sfumature anche al là dei timeless nero/cuoio, puntano su lavorazioni di pregio e un pizzico (ma non troppo) di eccentricità. L’allure dinamica e metropolitana delle nuove collezioni mescola armoniosamente le influenze più diverse.

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BRIONI


STURLINI

CARLI 1937

L.F. LIDFORT

BRIMARTS

MARITAN

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L.F. LIDFORT


ULTRA EXCELLENCE

CALPIERRE

MARITAN

STURLINI

A.S. 98

HARRIS

SILVANO LATTANZI

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SILVANO LATTANZI

FRACAP

A.S. 98

A.S. 98

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ULTRA EXCELLENCE

SILVANO LATTANZI

CARLI 1937

SILVANO LATTANZI

FRANCESCHETTI

HARRIS

CALPIERRE

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TRADITION & EVOLUTION

MARITAN

FRANCESCHETTI

CAMPER

CANDICE COOPER

FRANCESCHETTI

FRACAP

A desire for summer, for holidays, for getting around in the open air. But even for those who have to stay in the city, sandals on their feet allow you to stay cool, comfortable and - most of all - dream of escaping. Voglia d’estate, di vacanze, di muoversi all’aria aperta. Ma anche per chi è costretto in città, i sandali ai piedi permettono di stare freschi, comodi e -soprattutto sognare di evadere.

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PRADA


COMFORT IDENTITY

NALHO

TEVA

PLUS

CANDICE COOPER

COLORS OF CALIFORNIA

CROCS

The evolution of technical beach and sport sandals leaves their more specific field and is combined with casual outfits for leisure and the city, with great nonchalance. Logos stand out in plain sight as well as colorful patterns. L’evoluzione dei sandali tecnici da spiaggia e sport esce dall’ambito più specifico e si abbina ad outfit casual per il tempo libero e la città, con grande nonchalance. Spiccano loghi in bella vista e pattern variopinti.

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FENDI


MINIMAL AESTHETIC

PANTOFOLA D'ORO

FRANCESCHETTI

FESSURA

GOODYEAR EAGLE

FRANCESCHETTI

ANTICA CUOIERIA

Black and white - also in combination are perfect for sneakers, whether it is to complete your casual chic look or to revisit the classic office suit in a contemporary way: non-conformism, versatility, comfort and above all high quality materials dominate. Il bianco e nero - anche in abbinamento - è perfetto per le sneaker, sia che si tratti di completare il proprio look casual chic o di rivisitare in chiave contemporanea il classico completo da ufficio: predominano anticonformismo, versatilità, comodità e soprattutto materiali di alta qualità.

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ISABEL MARANT


MOMO DESIGN

NIRA RUBENS

NIRA RUBENS

CERRUTI 1881

MOMO DESIGN

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ARMATA DI MARE


MINIMAL AESTHETIC

HARRIS

FLOWER MOUNTAIN

MUNICH

CERRUTI 1881

A. TESTONI

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CANDICE COOPER

LORDS & FOOLS

NTN66

CALPIERRE

STURLINI

CARLI 1937

ATLANTA MOCASSIN

BRIMARTS

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BARBATI


MINIMAL AESTHETIC

WANMA

CANDICE COOPER

FESSURA

CERRUTI 1881

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NEWS

Leather Naturally, discovering and understanding leather THE INITIATIVES OF THE ASSOCIATION THAT HAS MADE THE DEFENCE, PROMOTION AND DISSEMINATION OF LEATHER ITS MISSION.

Every day we receive tons of information that is difficult to process, verify and select. We are increasingly interested in knowing how, where and with what materials the consumer goods we use every day are produced, but it is neither simple nor easy to find our way through the maze of misinformation, labels, certifications and story-telling promoted by brands and the media. Fortunately for leather, Leather Naturally (leathernaturally.org) has committed itself to clarifying the issue and to promoting a correct culture of this historical material that has accompanied mankind since its origins. Intrinsically linked to our history as human beings – but now tanned and finished with cutting-edge processes and technologies – leather is perfectly in tune with the needs of contemporary man: it is extremely sustainable, as it is a by-product of another industry (the food industry), it is extremely resistant and makes fashion products long-lasting and repairable. Leather Naturally was created precisely to spread this awareness. A non-profit association of leather company and professionals, whose mission is to educate consumers to learn more about this material and its characteristics. It works to promote sustainable leather produced globally and seeks to inspire and inform designers,

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creators and consumers about its beauty, quality and versatility. As stated by Kim Sena, board member of Leather Naturally, “being able to catalogue, organise and provide information to the entire industry is a huge responsibility. Our goal is to make LN an even richer reference point for anyone who wants to research or learn more about leather.” METCHA, for example, is an easy-to-follow channel on Instagram. It tells interesting stories related to the world of leather design, art, mobility, sustainability, fashion and lifestyles. Kim Sena explains: “We have focused on generating and disseminating educational content as a free service for brands and manufacturers. We have also participated in many trade shows and events aimed at manufacturers, brands and consumers in order to provide as much information about leather as possible to all stakeholders.” But why it is important to support LN? “In addition to being a hub for leather as a material, and for its industry, it is also a constantly updated repository of all the most relevant technical and informative content concerning leather itself. Inside the LN documents and forums, you can find the most up-to-date information relating to current leather-related topics, as well as insights on the future.”


LEATHER NATURALLY

Leather Naturally, scoprire e capire la pelle LE INIZIATIVE DELL’ASSOCIAZIONE CHE HA FATTO DELLA DIFESA, PROMOZIONE E DIFFUSIONE DELLA PELLE LA SUA PRINCIPALE MISSIONE.

Riceviamo ogni giorno tonnellate di informazioni che risultano difficili da elaborare, verificare e selezionare. Siamo sempre più interessati a conoscere come, dove e con quali materiali vengono prodotti i beni di consumo che utilizziamo quotidianamente, ma non è semplice né facile orientarsi nel dedalo di disinformazione, etichette, certificazioni e story telling promosso da marchi e media. Fortunatamente per il materiale pelle, Leather Naturally (leathernaturally.org) ha deciso di impegnarsi per fare chiarezza, per promuovere una cultura corretta rispetto questo materiale storico che si accompagna all’uomo fin dalle sue origini. Intrinsecamente legata alla nostra storia di esseri umani - ma ormai conciata e rifinita con processi e tecnologie all’avanguardia - la pelle risulta in perfetta sintonia con le esigenze dell’uomo contemporaneo: è estremamente sostenibile, in quanto sottoprodotto di un’altra industria (quella alimentare), è estremamente resistente e rende i prodotti moda duraturi e riparabili. Ed è proprio per diffondere questa consapevolezza che è nata Leather Naturally, un’associazione no-profit di attori dell’industria della pelle, la cui missione è educare i consumatori a conoscere meglio questo materiale e le sue caratteristiche. Lavora nella promozione della pelle sostenibile prodotta a livello globale e cerca di ispirare e informare designer, creatori e consumatori sulla sua bellezza, qualità e versatilità. Come dichiarato da Kim Sena, membro del consiglio di amministrazione di Leather Naturally, “Essere in grado di catalogare, organizzare e fornire informazioni a tutto il settore è una responsabilità enorme. Il nostro obiettivo è quello di rendere LN un punto di riferimento sempre più ricco per chiunque voglia ricercare o saperne di più sulla pelle”. METCHA, per esempio, è un canale facile da seguire su Instagram. Racconta le storie più curiose legate al mondo della pelle nel design, arte, mobilità, sostenibilità, moda e stili di vita. Precisa Kim Sena: “Ci siamo concentrati sulla generazione e la diffusione di contenuti educativi come servizio gratuito per marchi e produttori. Ci siamo anche avvicinati a molte più fiere ed eventi rivolti ai produttori, ai marchi e ai consumatori per essere in grado di fornire quante più informazioni possibili sulla pelle a tutti i suoi stakeholder”. Ma perché è importante sostenere LN? “Oltre a essere un hub per la pelle in quanto materiale, e per la sua industria, è anche un archivio costantemente aggiornato di tutti i contenuti tecnici e informativi più rilevanti che riguardano la pelle stessa. All’interno dei documenti e dei forum di LN, si possono trovare le informazioni più aggiornate legate ad argomenti di attualità legati alla pelle, oltre che spunti su come guardare al futuro”.

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FAIRS

Already 600 subscriptions from 18 countries for Lineapelle in September 22 - 24 SEPTEMBER 2021, THESE ARE THE DATES OF THE NEXT APPOINTMENT WITH THE FAIR DEDICATED TO MATERIALS AND COMPONENTS THAT WILL RETURN TO FIERAMILANO RHO. The next edition of LINEAPELLE is part of an economic situation, which remains extremely complex and uncertain. There are signs of recovery for all sectors which are, however, proceeding in fits and starts. 600 exhibitors from 18 countries have already joined: an important and very encouraging sign. As in September 2020, a simplified formula will be adopted, with unified stands and solutions that guarantee maximum safety. Inevitably, no one expects the presence of many foreign visitors, especially from Asia. Simultaneously with the physical event, all those digital paths complementary to the physical offer will remain active with a view to the constant development of its dimension as a global reference event for the fashion & luxury industry. Trend: rediscover the wonder In addition to the exhibition, LINEAPELLE also launches a stylistic challenge. It concerns the trends for the 2022-2023 winter season which it addresses in the light of a real programmatic manifest summarised by the slogan “Imagination & Re-Wonder”. It is therefore time to “rediscover the wonder, letting imagination and experimentation lead the way”. A search for positivity that intercepts naturalness and technology, reassuring colours and materials capable of expressing their innovative charge in a futuristic view. Starting with leather and its infinite possibilities for development, combination and experimentation. Projects and co-labs The next edition of LINEAPELLE will also be characterised by the synergy with Assopellettieri related to the debut of the Mipel Lab exhibition format, the leather goods sourcing exhibition, which will take place “simultaneously and in partnership with LINEAPELLE, with whom it will also share the spaces”. LINEAPELLE’s stylistic exploration will address the theme of material innovations combined with technology within the A New Point of Materials space, which involves D-house urban laboratory, a spin off of Dylan and C.L.A.S.S. ecohub. LINEAPELLE New York Any other positive sign? On 1 and 2 September, LINEAPELLE New York will take place in the usual location of the Metropolitan Pavilion, to which 85 companies already adhered.

Già 600 adesioni da 18 paesi per Lineapelle di settembre 22 - 24 SETTEMBRE 2021, QUESTE LE DATE DEL PROSSIMO APPUNTAMENTO CON LA FIERA DEDICATA A MATERIALI E COMPONENTI CHE TORNERÀ A FIERAMILANO RHO La prossima edizione di LINEAPELLE si inserisce in una situazione congiunturale, che resta estremamente complessa e incerta. Si avvertono segnali di ripresa per tutti i settori che procedono, peroÌ, a singhiozzo. Già 600 le adesioni di espositori provenienti da 18 Paesi: un segnale importante e molto incoraggiante. Come a settembre 2020, verrà adottata una formula semplificata, con stand unificati e soluzioni che garantiscono la massima sicurezza. Inevitabilmente, nessuno si aspetta la presenza di molti visitatori stranieri, in particolare asiatici. In contemporanea con l’evento fisico rimarranno attivi tutti quei percorsi digitali complementari all’offerta fisica in un’ottica di costante sviluppo della sua dimensione di evento di riferimento globale per la fashion & luxury industry. Trend: ritrovare la meraviglia Oltre a quella espositiva, LINEAPELLE lancia anche una sfida stilistica. Riguarda i trend per la stagione invernale 2022-2023 che affronta alla luce di un vero e proprio manifesto programmatico sintetizzato dallo slogan “Imagination & Re-Wonder”. EÌ tempo, dunque, di “ritrovare la meraviglia, lasciando il timone all’immaginazione e alla sperimentazione”. Una ricerca di positività che intercetta naturalità e tecnologia, colori rassicuranti e materiali capaci di esprimere in modo futuribile la loro carica innovativa. A partire dalla pelle e dalle sue infinite possibilità di sviluppo, abbinamento e sperimentazione. Progetti e co-lab La prossima edizione di LINEAPELLE sarà anche caratterizzata dalla sinergia con Assopellettieri legata al debutto del format espositivo Mipel Lab, salone del sourcing pellettiero, che si svolgerà “in contemporanea e in partnership con LINEAPELLE, con cui condividerà anche gli spazi”. L’esplorazione stilistica di LINEAPELLE affronterà il tema delle innovazioni materiche abbinate alla tecnologia all’interno dello spazio A New Point of Materials, che coinvolge D-house laboratorio urbano, spin off di Dylan e C.L.A.S.S. ecohub. LINEAPELLE New York Altri segnali positivi? L’1 e il 2 settembre si svolgerà, nella consueta location del Metropolitan Pavilion, LINEAPELLE New York, alla quale hanno già aderito 85 aziende.

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NEWS

Stoll and Desma: an efficient solution for footwear THE TWO GERMAN COMPANIES COMBINE THEIR RESPECTIVE SKILLS, CREATING A PROJECT AIMED AT RADICALLY REDUCING DELIVERY TIMES IN THE DEVELOPMENT AND PRODUCTION PROCESSES OF FOOTWEAR As with fashion, the footwear sector is also subject to ever shorter cycles and enormous pressure in terms of time and costs. To speed up processes and save on labour, Stoll Textilmaschinenfabrik GmbH and Desma Shuhmaschinen GmbH have entered into a collaboration combining their respective specialisations giving life to a new model that allows you to manufacture complex and innovative products with a high degree of efficiency and sustainability, harmonising the process sequences of the two companies. An integrated solution that starts with the production of seamless 3D knit uppers, which are then hardened to activate the functional yarns woven into them, before being directly attached to the double-layered soles. During the first phase, the Stoll technology is used for flat weave knitwear, while in the second phase for the direct attachment of the Desma sole: both are already widely used in the footwear industry for innovative products and mass production. The advantages of this solution are many. First of all, time savings: compared to traditional multi-step processing which instead requires several steps, from the creation of the upper, to the union between the upper, sole and components. Cost savings, since the machine allows you to adjust the settings for optimal product quality without any additional investment. Sustainability is another aspect to take into consideration: the seamless technique implies in fact a production without waste or scrap, so as to preserve resources. Also comfort plays its role: the shoe with a 3D knit upper, is in facted shaped to the foot, giving a perfect fit. Last but not least, productivity and pioneering design are important aspects of the process. Thanks to the flat knitting machine and the efficient sole fixing process, it is now possible to produce high performance footwear with custom designs using industrial processes.

Stoll e Desma: una soluzione efficiente per la calzatura LE DUE COMPAGNIE TEDESCHE UNISCONO LE RISPETTIVE COMPETENZE DANDO VITA AD UN PROGETTO MIRATO ALLA RIDUZIONE RADICALE DEI TEMPI DI CONSEGNA NEI PROCESSI DI SVILUPPO E PRODUZIONE DELLA SCARPA Come per la moda, anche il settore calzaturiero è soggetto a cicli sempre più brevi e ad una enorme pressione in termini di tempi e costi. Per velocizzare i processi e risparmiare sul lavoro, Stoll Textilmaschinenfabrik GmbH e Desma Shuhmaschinen GmbH hanno stretto una collaborazione e combinato le rispettive specializzazioni dando vita ad un innovativo modello che permette di fabbricare prodotti complessi e innovativi con un alto grado di efficienza e sostenibilità, armonizzando le sequenze di processo delle due aziende. Una soluzione integrata che prende avvio con la produzione di tomaie in maglia 3D seamless, poi indurite per attivare i filati funzionali in esse intrecciate, prima di essere attaccate direttamente alle suole a doppio strato. Per la prima fase viene impiegata la tecnologia Stoll per maglieria a trama piatta, per la seconda quella di attacco diretto della suola di Desma: entrambe già ampiamente utilizzate nell'industria calzaturiera, sia per prodotti innovativi che per la produzione di massa. I vantaggi di questa soluzione sono molteplici. Prima di tutto, il risparmio: sui tempi, rispetto alla lavorazione tradizionale in più fasi che invece richiede più passaggi, dalla realizzazione della tomaia, all'unione della tomaia alla suola e componenti, e sui costi, visto che la macchina consente di regolare le impostazioni per una qualità ottimale del prodotto senza alcun investimento aggiuntivo. Un altro aspetto da tenere in considerazione è la sostenibilità: la tecnica seamless implica infatti una produzione senza scarti o rifiuti, quindi non si sprecano risorse. Anche il confort gioca la sua carta: la scarpa con tomaia in maglia 3D, infatti, si sagoma al piede conferendo una perfetta vestibilità. Ultimo ma non meno importante, produttività e design pionieristico sono aspetti importanti del processo. Grazie alla macchina per maglieria a trama piatta e all'efficiente processo di fissaggio della suola, è ora possibile produrre calzature ad alte prestazioni con disegni personalizzati utilizzando processi industriali.

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NEWS

The smart t-shirt YOUCARE IS ABLE TO MONITOR A LARGE NUMBER OF BIO-VITAL PARAMETERS AND TO TRANSMIT THEM IN AN SMART WAY It's called YOUCARE and it's the new revolutionary wearable technology, totally textile, washable and easy to use. The technology enables the knowledge of bio-vital parameters never detected before by textile sensors, such as a electrocardiogram, the analysis of respiratory acts and sweat components, muscular effort, temperature and allows real-time transmission of these bio-vital parameters in a safe and protected way for various purposes: well-being, health, sport and education. The project focuses on the use of revolutionary devices, such as a T-shirt without metal components and with sensors natively inserted in the fabric. The innovation, developed by AccYouRate Group S.p.A. in collaboration with the University of Bologna and the University of Cagliari, allows to detect the bio-vital parameters through imperceptible polymeric sensors "silk-screened" in the fabric. These parameters are sent to a miniaturized control unit that records the data, converts them into digital format, sending them in bidirectional logic to the user's devices (smartphone or smartwatch) and to a unit that analyzes the values with a medical software. This textile technology, patented and certified internationally as a medical device, allows you to rethink a wide range of clothing that becomes “intelligent”, that is, capable of guiding behaviours aimed at increasing individual well-being and health. "It is an invention that will change the quality of life and the capacity for assistance, as well as the awareness of one's physical state" - said Francesco Rocca, National President of the Italian Red Cross and President of the International Federation of Red Cross and Crescent Societies.

La t-shirt smart YOUCARE È IN GRADO DI MONITORARE UN AMPIO NUMERO DI PARAMETRI BIO-VITALI E DI TRASMETTERLI IN MODO INTELLIGENTE Si chiama YOUCARE ed è la nuova rivoluzionaria tecnologia indossabile, totalmente tessile, lavabile e facile da usare. La tecnologia abilita la rilevazione di parametri bio-vitali mai rilevati prima da sensori tessili, quali un elettrocardiogramma, l’analisi degli atti respiratori e delle componenti del sudore, lo sforzo muscolare, la temperatura corporea e consente la trasmissione in real-time di tali parametri bio-vitali in modalità sicura e protetta per svariate finalità: benessere, salute, sport, lavoro e educazione. Il progetto verte sull’uso di rivoluzionari dispositivi, ovvero una T-shirt senza componentistica metallica e con sensori nativamente inseriti nel tessuto. L'innovazione, sviluppata da AccYouRate Group S.p.A. in collaborazione con l’Università di Bologna e l’Università di Cagliari, consente infatti di rilevare i parametri bio-vitali attraverso sensori polimerici impercettibili “serigrafati” nel tessuto. Tali parametri vengono inviati ad una centralina miniaturizzata che registra i dati, li converte in formato digitale, inviandoli in logica bidirezionale ai dispositivi dell’utente (smartphone o smartwatch) e a una unità remota che ne analizza i valori con un software medico. Questa tecnologia tessile, brevettata e certificata a livello internazionale come "medical device", permette di ripensare un’ampia gamma di abbigliamento che diviene “intelligente”, ovvero capace di orientare comportamenti volti ad aumentare il benessere individuale e la salute. “È un’invenzione che cambierà la qualità di vita e la capacità di assistenza, nonchè la consapevolezza del proprio stato fisico” ha affermato Francesco Rocca, Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana e Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

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NEWS

ATOM MB: focus on automation and digital ATOM MB, THE ATOM GROUP’S REFERENCE BRAND FOR THE PRODUCTION OF FOOTWEAR ASSEMBLY MACHINES, HAS EXPANDED ITS OFFER WITH NEW MACHINERY AND SOLUTIONS FOR PRODUCTION AUTOMATION By integrating Atom into its corporate structure and building upon the group’s industrial and financial strength, Atom MB has boosted its research capacity and international competitiveness, made possible by the support of a worldwide network that now includes direct branches in 10 countries and an extensive technical assistance service. The brand has also been able to benefit from the Group’s investments in innovation, digitalisation and robotics and has embarked on a path of integration between its consolidated technological offer – the Sincron series of pulling over-lasting machines, the Mark series of heel seat and sides lasting machines and the CD series of roughing, cementing, milling and pounding machines – and the automation and remote control tools, which allow greater efficiency and precision in the various production stages. The most tangible result of this evolution is RAMS (Robot Assisted Manufacturing System), an integrated footwear manufacturing system that can include one or more operations within an automated line. Its strength lies its flexibility: it can be designed and modulated according to the customer’s production requirements, it can process all types of footwear (with very few exceptions), and it can use existing lasts, without the need to invest in adapting them. The system, in its various configurations, is now operating in several factories that work for major luxury brands. The development of the Atom MB offer will also lead to the presentation of another brand-new machine: the Sincron HR hydraulic pulling over-lasting machine designed for large-scale mass production, which completes the Sincron series. With a focus on increasingly efficient but also greener processes, there is also the new Sincron TSX, the only machine of its kind in the world that has achieved 100% electric movement using clean energy, eliminating the hydraulic circuit and relative oil and increasing speed and precision. This result is achieved by the addition of electric movement of the rear last clamping carriage. For the cementing phase, the most up-to-date solution is the CD15 VRX, a robotised cementing machine capable of processing any type of sole, even the most complex ones. Equipped with a 3-position rotary table, this machine can process 2 soles simultaneously, thus maximising productivity. The cementing path is defined by 3D scanning without the need for programming.

RAMS

ATOM MB: focus su automazione e digital ATOM MB, MARCHIO DI RIFERIMENTO DEL GRUPPO ATOM PER LA PRODUZIONE DI MACCHINE PER IL MONTAGGIO DELLA CALZATURA, ARRICCHISCE LA PROPRIA OFFERTA CON NUOVI MACCHINARI E SOLUZIONI PER L’AUTOMAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO Con l’integrazione all’interno della struttura societaria di Atom e facendo leva sulla forza industriale e finanziaria del gruppo, Atom MB ha rafforzato la propria capacità di ricerca e la competitività a livello internazionale, grazie al supporto di una rete mondiale che comprende oggi filiali dirette in 10 nazioni e un sistema capillare di assistenza tecnica. Il brand ha, inoltre, potuto beneficiare degli investimenti del Gruppo in innovazione, digitalizzazione e robotica e ha intrapreso un percorso di integrazione tra l’offerta tecnologica consolidata – le premontatrici-montatrici della Serie Sincron, le montaboette[1]montafianchi della Serie Mark e le macchine per cardare, incollare, sgrossare e ribattere della Serie CD – e i tools di automazione e controllo remoto, che consentono una maggiore efficienza e precisione nelle diverse fasi del ciclo di produzione. Il risultato più tangibile di questa evoluzione è RAMS (Robot Assisted Manufacturing System), un sistema integrato per la lavorazione della calzatura, che può includere all’interno di una linea automatizzata una o più operazioni. Il suo punto di forza è la flessibilità: può essere progettato e modulato in base alle esigenze produttive del cliente, può lavorare tutte le tipologie di calzatura (con pochissime eccezioni), e può utilizzare le forme esistenti, senza necessità di prevedere investimenti per l’adattamento delle stesse. Il sistema, nelle sue diverse configurazioni, è oggi operativo in diversi siti produttivi che lavorano per i grandi brand del lusso. Lo sviluppo dell’offerta Atom MB porterà anche a presentare un’altra novità assoluta: la premonta idraulica Sincron HR, destinata alle grandi produzioni in serie, che completa con una nuova tipologia di macchinari la serie Sincron. Nell’ottica di favorire processi sempre più efficienti ma anche più green, nasce inoltre la nuova la Sincron TSX, unica macchina al mondo nel suo genere, ha raggiunto il 100% della movimentazione elettrica a energia pulita, eliminando il circuito idraulico e relativo olio e incrementando velocità e precisione; un risultato ottenuto grazie all’aggiunta della movimentazione elettrica del carrello di bloccaggio forma posteriore. Per la fase di incollaggio, la soluzione più aggiornata è invece rappresentata dalla CD15 VRX, incollatrice robotizzata in grado di lavorare qualunque tipo di suola, anche le più complesse. Dotata di tavola rotante a 3 posizioni, questa macchina è in grado di lavorare 2 suole contemporaneamente e massimizzare così la produttività. Il percorso di incollaggio è definito tramite scansione 3D senza necessità di programmazione.

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FAIRS

Expo Riva Schuh ends with positive numbers OVERALL, A POSITIVE EDITION FOR EXPO RIVA SCHUH + GARDABAGS, WHICH WAS THE FIRST TO BE HELD IN-PERSON AND ON-SITE FOR THE SECTOR AFTER MORE THAN A YEAR OF EVENTS BEING PUT ON STANDBY BECAUSE OF COVID. OVER 2,700 VISITORS ARRIVED FROM 79 DIFFERENT COUNTRIES AROUND THE WORLD WITH 406 COMPANIES EXHIBITING AT THE FAIR Certainly, the economic and social uncertainty kicked off by the pandemic has not let up, but the sector has given a concrete signal of wanting to return to live interaction and exchanges, while looking to the future with optimism. This is what happened at Expo Riva Schuh + Gardabags (from 18 to 20 July at Riva del Garda), where 406 exhibitors met up with 2,700 buyers coming not only from Europe – and particularly from Italy, Germany, Poland, Spain, France, and the Netherlands – but also from Russia, Canada, the United States, and Taiwan, overcoming the limits on international travel so they could once again participate in-person. Expo Riva Schuh confirmed the sector’s desire to restart, as seen by the data contained within the market survey carried out by the fair: “At a time, when exports are still suffering due to the blocks imposed by the pandemic, taking part in this fair means a recovery for these sectors which are amongst the first to emerge from the crisis and find new customers who can temporarily substitute those who are still unable to travel – declared Enrico Cietta, Chairman of the Scientific Committee of Expo Riva Schuh + Gardabags – This trend was also confirmed by the survey, which foresees greater flows of export within the various continents, at the expense of international exchange with more distant countries, in this so-called proximity globalisation”. Confirming this trend were also the export associations representing the national collectives of exhibitors at the fair: “We arrived at the fair with low expectations, but were surprised at the outcome: we had a good level of contacts and also had

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orders made. – declares Imanol Martinez, Marketing & International Business Development Director of FICE (a Spanish association) - In particular, in addition to Europeans, we also met buyers from Russia and the United States: this is a good sign, but on the other hand it was time to get back together again, especially for a product such as ours that needs to be seen and touched. 20 of our companies decided to participate on-site, while another 7 chose the digital platform”. The companies of the Pakistan Manufacturer Association appreciated the possibility of promoting the national industry as a place for outsourcing: “the fair provides an excellent opportunity to exchange views and restart: the condensed dimensions of this edition allowed our seven companies to be more visible and therefore have more visits to their stands, with many new contacts, above all from Eastern Europe”, declared M. Zubair, Director of UE Pvt. Ltd. and Kashif Abbas - Sales Head of Service Industries Limited (a Pakistani association). Important, instead, in terms of physical numbers was Turkish participation, which was divided between exhibitors in the general fair areas, and also represented by the EIB Aegean Exporters Association: “Our 11 companies were satisfied with the outcome, especially for the new contacts generated. - declared Hhaldun Sayi, Industrial Sectors Expert of the association – For us, the European market is strategic and returning to interact with one another in-person is fundamental”. Next to the physical edition, the digital fair experience, Digital Connection, which was launched on 13th June, saw a surge in the number of connections over the three days of the fair, supporting the business of over 120 companies who took part virtually. Now, all that’s left to do is await the next edition, scheduled from 15 to 18 January 2022, in what is a return to the traditional dates and a hoped-for return to normality.


EXPO RIVA SCHUH

Expo Riva Schuh si chiude con numeri positivi SI CHIUDE CON UN BILANCIO TUTTO SOMMATO POSITIVO EXPO RIVA SCHUH + GARDABAGS, PRIMA MANIFESTAZIONE FIERISTICA IN PRESENZA PER IL SETTORE DOPO PIÙ DI UN ANNO DI STOP A CAUSA DEL COVID. A CONFRONTO, 406 AZIENDE ESPOSITRICI E 2.700 VISITATORI PROVENIENTI DA 79 PAESI DEL MONDO Certo, l'incertezza economica e sociale innescata dalla pandemia non si è sciolta, ma il settore ha dato un concreto segnale di voler tornare a confrontarsi dal vivo, a voler guardare al futuro con ottimismo. Lo si è visto a Expo Riva Schuh + Gardabags (dal 18 al 20 luglio a Riva del Garda) dove le 406 aziende espositrici hanno incontrato 2.700 buyer provenienti non solo dall'Europa – e in particolare da Italia, Germania, Polonia, Spagna, Francia e Olanda – ma anche da Russia, Canada, Stati Uniti e Taiwan, che hanno sfidato le limitazioni alla mobilità internazionale pur di esserci. Expo Riva Schuh ha testimoniato così la volontà di ripartire del settore, confermata dai dati dell'inchiesta di mercato realizzata dalla fiera: “In un momento in cui le esportazioni soffrono ancora dei blocchi imposti dalla pandemia, partecipare a questa fiera significa agganciare la ripresa di quei mercati che per primi sono riusciti a uscire dalla crisi e cercare nuovi clienti che possano temporaneamente sostituire quelli ancora impossibilitati a viaggiare. - ha dichiarato Enrico Cietta, presidente del Comitato Scientifico di Expo Riva Schuh + Gardabags - Questa tendenza è confermata dai dati che abbiamo raccolto, che prevedono maggiori flussi export all’interno dei continenti, a discapito di scambi commerciali tra Paesi più distanti, in una cosiddetta globalizzazione di prossimità”. Hanno confermato questo trend anche le associazioni di produttori e esportatori sotto le quali si sono raccolte le collettive nazionali di espositori: “Arrivati in fiera con basse aspettative siamo rimasti sorpresi dall'andamento: abbiamo avuto buoni contatti e anche fatto ordini. – dichiara Imanol Martinez Gómez, Marketing & International Business Development Director della spagnola FICE – In particolare, oltre agli europei hanno incontrato anche buyer dalla Russia e dagli Stati Uniti: un buon segnale, era d'altronde tempo di tornare a vederci dal vivo, soprattutto

per un prodotto come il nostro che necessita di essere visto e toccato. Ne hanno approfittato le 20 aziende della nostra rappresentanza fisica, mentre altre 7 hanno scelto la piattaforma digitale”. Le aziende della Pakistan Manufacturer Association hanno apprezzato la possibilità di promuovere l'industria nazionale come sede di outsourcing: “la fiera costituisce una ottima occasione di confronto e anche di ripartenza: le dimensioni più raccolte di questa edizione hanno permesso alle nostre sette aziende di essere più visibili e quindi di avere più visite agli stand, con molti nuovi contatti, soprattutto dall'Europa dell'Est” hanno dichiarato M. Zubair, direttore di UE Ltd e Kashif Abbas, sales head di Servis. Importante dal punto di vista numerico in fiera, la presenza turca si è suddivisa tra aziende espositrici negli spazi generali (una quarantina), sia sotto l'egida dell'EIB Aegean Exporters Association: “Le nostre 11 aziende sono rimaste soddisfatte dell'andamento e in particolare dei contatti generati. - ha dichiarato Hhaldun Sayi, Industriial Sectors Expert dell'associazione – Per noi il mercato europeo è strategico e tornare a confrontarci con esso in presenza è fondamentale”. Accanto all'edizione fisica, la fiera digitale Digital Connection partita lo scorso 13 giugno, nei tre giorni di fiera ha sperimentato una impennata dalle connessioni, offrendo supporto alle 120 aziende presenti in forma virtuale sulla piattaforma. Non resta ora che attendere la prossima edizione, programmata dal 15 al 18 gennaio 2022: si torna alle date consuete e, si spera, alla piena normalità.

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COIM


BARBIE GREEN



E RE D I _ M E Z Z A BO TT


EDITORIAL

Sustainability is not a game As time goes by, we realise more and more that sustainability is not a game at all. At stake are people’s lives, the health of the planet, economic balances that can change markets, the credibility and professionalism of businesses. There is an underlying complexity that involves many areas of our lives and the experience of industrial production that is not easy to re-imagine and convert. We wanted to have fun with Barbie, while remaining relevant. Even the Mattel world has realised that it can contribute to the health of the planet and has espoused, with its iconic Barbie dolls, the circular economy: some of them are now made of recycled plastic from the ocean and the company aims to achieve 100% recycled, recyclable or bio-based plastics in all its products and packaging by 2030. The fashion world, on the other hand, continues to move forward. Although it remains a highly polluting sector, it is also one of those industries that is pushing hard to find new solutions and production processes, new rules that can make the entire industry more sustainable. New materials – starting with chemicals and ending with uppers, soles, heels and components – can give some breathing space to the sustainable ambitions of many brands. Here are a few examples of the efforts companies are making, as well as some useful suggestions, we believe, for those who want to embark on or continue on the long road ahead.

La sostenibilità non è un gioco. Con il passare del tempo, sempre più ci accorgiamo di quanto la sostenibilità non sia per nulla un gioco. In campo ci sono le vite delle persone, la salute del pianeta, equilibri economici che possono mutare i mercati, la credibilità e serietà dell’imprenditoria. Sul piatto c’è una complessità di fondo che coinvolge moltissimi ambiti delle nostre vite e dell’esperienza di una produzione industriale non semplice da re-immaginare e convertire. Con Barbie abbiamo voluto divertirci, pur rimanendo pertinenti. Anche il mondo Mattel si è reso conto di poter contribuire alla salute del Pianeta e ha sposato, con le sue iconiche Barbie, l’economia circolare: alcune di loro, oggi, sono realizzate in plastica riciclata dall’oceano e la società punta a raggiungere il 100% di materiali plastici riciclati, riciclabili o a base biologica in tutti i suoi prodotti e imballaggi entro il 2030. Il mondo moda, d’altro canto, prosegue la sua corsa. Nonostante rimanga un settore fortemente inquinante, è anche uno di quei comparti che, con forza, sta spingendo per trovare nuove soluzioni e processi produttivi, nuove regole che possano rendere l’intera industria più sostenibile. Nuovi materiali - a partire dalla chimica per arrivare a tomaie, suole, tacchi e componenti – che possano dare respiro alle ambizioni sostenibili di molti brand. Qui ne raccontiamo alcuni esempi, gli sforzi che le aziende stanno mettendo in campo, fornendo anche qualche suggerimento utile, crediamo, per chi vuole intraprendere o proseguire sul lungo percorso che ancora ci attende.

BARBIE LOVES THE OCEAN

SUSTAINABILITY 6 8


SIPOL


COMPANY

Bigagli SpA: the future is in our hands SINCE ITS CREATION, THE PRATO-BASED COMPANY HAS COLLECTED THE TERRITORY’S ANCIENT TRADITION OF CIRCULARITY AND SUSTAINABILITY, DISTINGUISHING ITSELF ON THE MARKET WITH ECO-SUSTAINABLE PRODUCTS OF EXCELLENCE LIKE REWOOLY AND PETT, ADOPTING PROTOCOLS LIKE 4SUSTAINABILITY AND CERTIFICATIONS LIKE GLOBAL RECYCLE STANDARD (GRS) AND RESPONSIBLE WOOL STANDARD (RWS). Entering the Bigagli world means embarking on a journey into ancient traditions and skills linked to Tuscan industrial excellence, but always with an eye towards the future and well-being of the new generations. In fact, since 1973 Bigagli SpA has moved with pride towards a path of constant research, professional ethics, originality and foresight that has allowed it to position itself as a leader on the international scene for the production of felts in wool, polyester and recycled fibres. Attention and respect for the environment, combined with the growing awareness about the importance of sustainability, have always been at the centre of the commitment and efforts of the company located in Montemurlo, so that the 4sustainability protocol was already adopted in 2016, integrating in its production cycles activities and controls aimed at reducing the presence of chemicals in its products, in line with the ZDHC roadmap to zero programme. Moreover, in spring 2011, the production site in Montemurlo, which covers an area of 10,000 square metres, has been equipped with a modern photovoltaic system that exploits the large coverage area of the warehouses, for the production of electricity, useful to operate large textile machinery. The choice was made with a view to environmental responsibility, contributing to the reduction of CO2 emissions. REWOOLY Attention to the environment and sensitivity to sustainability are in the DNA of Bigagli SpA and the Prato district, which has been implementing the circular economy for generations. In 1800 it was called “The Manchester of Tuscany”. Since the last century it has in fact distinguished itself for the collection and regeneration of textile waste, transformed into new fabrics. Today as then, Bigagli SpA collects this wealth of knowledge and looks to the future with foresight by offering the fashion market products of excellence such as REWOOLY, a line of eco-sustainable recycled felts, obtained from post-consumer recycling and the regeneration of wool waste transformed into a new fibre ready to be needled, woven and worn again, in an endless cycle in the name of beauty and responsibility. REWOOLY felts are GRS certified, ensuring the actual recycled origin of the product from a supply chain controlled through stringent protocols and high quality standards, to guarantee sustainability and the maximum beauty of the product.

FELT Bigagli SpA’s felts are made with an innovative industrial process of carding and subsequent needle punching. They are proposed in a wide range of colours, thicknesses, compositions and lines. Made of wool, synthetic and recycled material, they are available in different colours ranging from solid colours to natural melange to the most intense shades, as well as patterns and embroidered effects. The felts represent the excellence of the company’s stylistic and technological research. The customer can find, in addition to the always current classics, a choice that is renewed with each collection. TNT SPECIAL Non-woven fabrics (TNT) represent the starting point on which the most technologically advanced and innovative items of Lanifico Bigagli are developed, such as thermoformable linings, socks, and felts for calibrated thickness soles (Sotero line). CERTIFICATIONS Bigagli SpA has chosen to guarantee the quality and sustainable content of its products by subjecting them to internationally recognised certifications such as GRS and RWS. The Global Recycle Standard (GRS) certifies products obtained from recycled materials and manufacturing activities and enhances products made with recycled materials, in compliance with environmental and social criteria extended to all stages of the production chain. It is promoted by Textile Exchange, one of the most important non-profit organisations that promotes international responsible and sustainable development in the textile industry. GRS provides for the issue of an environmental statement verified by a third party to provide evidence of the content of recycled materials in their products (both intermediate and finished) and the compliance with environmental and social criteria in all sectors of the production chain. All products that are composed of at least 50% pre-consumer and post-consumer recycling materials can be GRS certified. The Responsible Wool Standard (RWS) is a voluntary standard aimed at recognising the best practices of farmers; ensuring that wool comes from farms that have a progressive approach to managing their land, practice holistic respect for animal welfare. The RWS requires all sites to be certified, beginning with the wool farmers and through to the seller in the final business to business transaction.

ON COVER

THE FOOTWEAR MADE WITH SUSTAINABLE MATERIALS (REEWOOLY) FROM BIGAGLI SPA LA PROPOSTA REALIZZATA CON I MATERIALI SOSTENIBILI (REEWOOLY) DI BIGAGLI SPA

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LANIFICIO BIGAGLI FELT

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COMPANY

Bigagli Spa: il futuro è nelle nostre mani L’AZIENDA PRATESE RACCOGLIE FIN DALLA SUA CREAZIONE L’ANTICA TRADIZIONE DEL TERRITORIO DELLA CIRCOLARITÀ E DELLA SOSTENIBILITÀ, DISTINGUENDOSI SUL MERCATO CON PRODOTTI ECOSOSTENIBILI DI ECCELLENZA COME REWOOLY E PETT, ADOTTANDO PROTOCOLLI COME 4SUSTAINABILITY E CERTIFICAZIONI COME GLOBAL RECYCLE STANDARD (GRS) E THE RESPONSIBLE WOOL STANDARD (RWS). Entrare nel mondo Bigagli significa intraprendere un viaggio in antiche tradizioni e competenze legate all'eccellenza industriale toscana, ma sempre con uno sguardo proiettato verso il futuro e il benessere delle nuove generazioni. Dal 1973 il Bigagli SpA si è mosso, infatti, con orgoglio verso un percorso di continua ricerca, etica professionale, originalità e lungimiranza che le ha permesso di porsi quale leader nel panorama internazionale per la produzione di feltri in lana, poliestere e fibre riciclate. L'attenzione e il rispetto per l'ambiente, uniti ad una crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità, sono sempre stati al centro dell’impegno e degli sforzi dell’azienda di Montemurlo, tanto da adottare già nel 2016 il protocollo 4sustainability, integrando nei propri cicli produttivi attività e controlli volti a ridurre la presenza di sostanze chimiche nei propri prodotti, in linea con la ZDHC roadmap a zero. Inoltre, la sede produttiva di Montemurlo, che si estende su una superficie di 10.000 metri quadrati, si è dotata dalla primavera del 2011 di un moderno impianto fotovoltaico che sfrutta l'ampia superficie di copertura dei capannoni, per la produzione di energia elettrica, utile al funzionamento dei grandi macchinari tessili. La scelta è stata adottata in un'ottica di responsabilità ambientale, contribuendo alla riduzione delle emanazioni di Co2 nell'aria. REWOOLY L’attenzione per l’ambiente e la sensibilità verso la sostenibilità sono nel dna di Bigagli SpA e del distretto pratese, che da generazioni mette in atto l’ economia circolare. Quella che nel 1800 veniva definita “La Manchester della Toscana”, fin dallo scorso secolo si distingueva infatti per la raccolta e la rigenerazione di scarti tessili, trasformati in nuovi tessuti. Oggi come allora, Bigagli SpA raccoglie questo patrimonio di conoscenze e guarda al futuro con lungimiranza proponendo al mercato della moda prodotti di eccellenza come REWOOLY, una linea di feltri riciclati ecosostenibili, ottenuti dal riciclo post consumer e dalla rigenerazione degli scarti di lana e trasformati in una nuova fibra pronta per essere ancora agugliata, ancora tessuta, ancora indossata, in un ciclo senza fine nel nome della bellezza e responsabilità. I feltri REWOOLY sono certificati GRS, a garanzia dell’effettiva provenienza riciclata del prodotto da una filiera di fornitori controllati tramite protocolli stringenti ed elevati standard qualitativi, a garanzia della massima bellezza del prodotto e sostenibilità

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FELTRO I feltri di Bigagli SpA sono realizzati con un innovativo processo industriale di cardatura e successiva agugliatura e proposti in una vasta gamma di colori, spessori, composizioni e linee. Realizzati in lana, fibre sintetiche e materiale riciclato, sono disponibili in differenti colori che spaziano dalle tinte unite ai melange naturali fino alle più accese tonalità, oltre alle fantasie e agli effetti ricamati. I feltri rappresentano l'eccellenza della ricerca stilistica e tecnologica dell'azienda, che accosta ai classici sempre attuali, soluzioni nuove ad ogni stagione. TNT SPECIALI I tessuti non tessuti (TNT), rappresentano la base di partenza su cui vengono sviluppati gli articoli tecnologicamente più avanzati e innovativi proposti da Bigagli SpA, come ad esempio fodere termoformabili, sottopiedi, e feltri per suole a spessore calibrato antiscivolo (linea Sotero). CERTIFICAZIONI Bigagli SpA ha scelto di garantire la qualità e il contenuto sostenibile dei propri prodotti sottoponendoli a certificazioni riconosciute a livello internazionale come GRS e RWS. Il Global Recycle Standard (GRS) certifica i prodotti ottenuti da materiali da riciclo e attività manifatturiere e valorizza i prodotti realizzati con materiali da riciclo, nel rispetto di criteri ambientali e sociali estesi a tutte le fasi della filiera produttiva. È promosso da Textile Exchange, una delle più importanti organizzazione non-profit che promuovono a livello internazionale lo sviluppo responsabile e sostenibile nel settore tessile. Il GRS prevede il rilascio di una dichiarazione ambientale verificata da parte terza che comprova il contenuto di materiali da riciclo dei loro prodotti (sia intermedi che finiti) e il rispetto di criteri ambientali e sociali in tutte della filiera produttiva. Possono essere certificati GRS tutti i prodotti che siano composti per almeno il 50% da materiali da riciclo pre-consumo e post-consumo. Il Responsible Wool Standard (RWS) è uno standard volontario volto a riconoscere le migliori pratiche degli allevatori; garantire che la lana provenga da allevamenti che hanno un approccio progressivo alla gestione della terra e praticano il rispetto olistico per il benessere animale. La RWS richiede che tutti i siti siano certificati, a partire dai produttori di lana e fino al venditore nella transazione finale da impresa a impresa.


LANIFICIO BIGAGLI REWOOLY

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IN BRIEF

Vegan production for Risorse Future

Kering’s fast & green hub

Rewoolution gets the B Corp Certification

Resources Future produces its footwear in Monte Urano (FM), in the Marche region, with an experience that began in 1955. The shoes and accessories have always been entirely designed and made in Italy with quality materials and skilfully worked by the expert hands of the craftsmen from the Marche region. The production draws all the advantages of the local supply chain because it is carried out in an area of a few km. In 2010, the shoe factory started a project of eco-sustainable footwear, respectful of nature both in the materials used and in the manufacturing processes, which led to the creation of shoes made from plant materials (especially hemp and cotton) so as to be fully defined animal-free. Resources Future has received the certification of VEGAN SOCIETY, of PETA and is classified VVV +, the highest level of the Animal Free Fashion ethical rating created by LAV.

The new omnichannel logistics center in Trecate (NO) is being developed on a total area of 420,000 square meters, with the right size to meet the needs of the Kering Group and the expected volume increases for the future. The site started its operations in 2020 and will reach its maximum capacity in 2022. "Lcp Trecate / Novara XXL" can manage and speed up the entire logistics process, has already doubled the shipping and storage capacity compared to the previous center in Switzerland and is easily reachable from the main commercial hubs such as Milan, Turin and Malpensa airport. It also boasts cutting-edge technologies and the best sustainability features in the sector, such as the photovoltaic system (one of the largest in Europe, about 20 rugby fields in size), ergonomic workstations, relaxation areas, ventilation and maintenance systems and optimal humidity, factors that have already been awarded the LEED pre-certification at Platinum level.

Recognized by the non-profit body B Lab, B Corporation certifies the companies that stand out most for their high standards of transparency and responsibility and is aimed at measuring the economic, environmental and social impacts of companies. Sustainable since its foundation in 2011, Rewoolution, whose garments are made 100% with ethical wool, has stood out for its commitment to its employees, the environment and the field of sustainable innovation. Rewoolution employees enjoy benefits that have helped to certify the company: from the company canteen to welfare services, the possibility of working in smart working, up to the creation of internal support teams "Buddies Project" aimed at listening to employee needs. Respect for the environment and the protection of resources are also the pillars of the Rewoolution philosophy that have made it possible to achieve the important certification.

• Risorse Future produce le proprie calzature a Monte Urano (FM), nella regione Marche, con una esperienza che inizia dal 1955. Da sempre le scarpe e accessori sono interamente disegnati e realizzati in Italia con materiali di qualità e lavorati sapientemente dalle mani esperte degli artigiani marchigiani. La produzione trae tutti i vantaggi della filiera locale perché viene svolta interamente in un'area di pochi km. Nel 2010, il calzaturificio ha dato vita a un progetto di calzature ecosostenibili, rispettose della natura sia nei materiali usati che nei procedimenti di lavorazione, che ha portato alla realizzazione di scarpe fatte di materiali vegetali (soprattutto canapa e cotone) così da potersi definire completamente animal-free. Risorse Future ha ricevuto la certificazione di VEGAN SOCIETY, di PETA ed è classificato VVV+, il migliore livello del rating etico Animal Free Fashion ideato dalla LAV.

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• Il nuovo centro logistico omnichannel di Trecate nel Novarese si sta sviluppando su un’area totale di 420 mila metri quadri, con le dimensioni adatte per soddisfare le esigenze del Gruppo Kering e gli aumenti di volume previsti per il futuro. Il sito ha avviato le sue operazioni nel 2020 e raggiungerà il massimo delle capacità nel 2022. "Lcp Trecate/Novara XXL" può gestire e velocizzare l’intero processo logistico, ha già raddoppiato la capacità di spedizione e immagazzinamento rispetto al precedente centro in Svizzera ed è facilmente raggiungibile dai principali snodi commerciali come Milano, Torino e l'aeroporto di Malpensa. Vanta inoltre tecnologie all’avanguardia e le migliori caratteristiche di sostenibilità nel settore, come il sistema fotovoltaico (uno dei più grandi in Europa, delle dimensioni di circa 20 campi da rugby), postazioni di lavoro ergonomiche, aree relax, sistemi di ventilazione e mantenimento umidità ottimale, fattori che gli ha già aggiudicato la pre-certificazione LEED al livello Platinum.

• Riconosciuta dall’ente non-profit B Lab, B Corporation certifica le aziende che maggiormente si distinguono per gli elevati standard di trasparenza e responsabilità ed è volto a misurare gli impatti economici, ambientali e sociali delle aziende. Sostenibile sin dall'anno della sua fondazione nel 2011, Rewoolution, i cui capi sono realizzati al 100% con lana etica, si è distinto per l’impegno nei confronti dei propri dipendenti, dell’ambiente e nel campo dell’innovazione sostenibile. I dipendenti Rewoolution godono di benefit che hanno contribuito a certificare l’azienda: dalla mensa aziendale ai servizi di welfare, alla possibilità di lavorare in smart working, fino alla creazione di team di supporto interno “Progetto Buddies” volto ad ascoltare le esigenze dei dipendenti. Anche il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia delle risorse sono i pilastri della filosofia Rewoolution che hanno permesso di raggiungere l’importante certificazione.


NEWS

Industrie Chimiche Forestali, product certifications completed SINCE 1998 THE LOMBARD GROUP HAS BEEN COMMITTED TO MAKING ITS BUSINESS INCREASINGLY SUSTAINABLE It is known, but also Industrie Chimiche Forestali (ICF) confirms it, the high-level fashion market no longer sits at the negotiating table to understand whether or not to buy certain products unless you are able to present certifications and, above all, proof real and professional attention to sustainability issues. Forestali has an advantage on the market as it has dealt with sustainability since 1998, with its adherence to Responsible Care. A commitment that has never suffered setbacks. During the months of the pandemic, ICF decided to add another piece to its sustainable mosaic. After having obtained several ISO certifications and drawn up an accurate Sustainability Report, in 2019 it decided to also certify all its products. With a view to developing innovative products with low environmental impact, in fact, ICF has developed a series of new products – toe puffs, counters, extruded and impregnated reinforcements - which have been certified GRS, FSC®, OK-Biobased and OEKO-TEX Standard 100. The “Global Recycle Standard” (GRS) certification responds to the need to provide a third party verified environmental statement which proves the content of recycled materials of the products (both intermediate and finished) and compliance with environmental and social criteria. The FOREST STEWARDSHIP COUNCIL® (FSC®) certification, instead, was designed to ensure that the FSC® labelled product comes from a responsibly managed forest and supply chain. The “OK biobased” certification is an independent and high quality guarantee of the renewability of the raw materials used in the manufacture of a product. The STANDARD 100 certification by OEKO-TEX® guarantees that textile products and their accessories do not contain or release substances that are harmful to human health, above the limits established in the Standard. A great commitment, therefore, on the part of ICF which culminated in an LCA (Life Cycle Assessment) study on the Fabrics line, which defines the consumption of resources (materials, water, energy) and the impacts on the surrounding environment in the various life cycle phases of the product. And on the basis of this LCA study, the EPD® (Environmental Product Declaration) a certified environmental product declaration, which provides environmental data on the life cycle (LCA) of products in accordance with the international standard ISO 14025, is being certified. A commitment that ICF has been carrying out for more than 20 years because it believes in the importance of its commitment to a better and fairer world and which made it improve its turnover and collaborate with customers who are increasingly attentive to these issues.

Industrie Chimiche Forestali, completate le certificazioni di prodotto FIN DAL 1998 IL GRUPPO LOMBARDO SI È IMPEGNATO A RENDERE IL SUO BUSINESS SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE È risaputo, ma Industrie Chimiche Forestali (ICF) lo conferma, il mercato della moda di alto livello ormai non si siede più al tavolo delle trattative per capire se acquistare o meno certi prodotti a meno che tu non sia in grado di presentare certificazioni e, soprattutto, un’attenzione reale e professionale alle questioni della sostenibilità. Forestali è avvantaggiata sul mercato dal suo essersi occupato di sostenibilità fin dal lontano 1998, con la sua adesione al Responsible Care. Un impegno che non ha mai subito battute d’arresto. Proprio durante i mesi della pandemia ICF ha deciso di aggiungere un ulteriore tassello al suo mosaico sostenibile. Dopo aver ottenuto diverse certificazioni ISO e aver stilato un accurato Bilancio di Sostenibilità, nel 2019 ha deciso di certificare anche tutti i suoi prodotti. In un’ottica di sviluppo di prodotti innovativi a basso impatto ambientale, infatti, ICF ha sviluppato una serie di nuovi prodotti – puntali, contrafforti, rinforzi estrusi ed impregnati – che sono stati certificati GRS, FSC®, OK-Biobased e OEKO-TEX Standard 100. La certificazione “Global Recycle Standard” (GRS) risponde all’esigenza di fornire una dichiarazione ambientale verificata da parte terza che comprovi il contenuto di materiali da riciclo dei prodotti (sia intermedi che finiti) e il rispetto di criteri ambientali e sociali. La certificazione FOREST STEWARDSHIP COUNCIL® (FSC®) è stata concepita, invece, per garantire che il prodotto con etichetta FSC® provenga da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile. Invece, la certificazione “OK biobased” è una garanzia indipendente e di alta qualità della rinnovabilità delle materie prime utilizzate nella fabbricazione di un prodotto. La certificazione STANDARD 100 by OEKO-TEX® garantisce che i prodotti tessili e i loro accessori non contengano o rilascino sostanze pericolose per la salute dell’uomo, al di sopra dei limiti stabiliti nello Standard. Un grande impegno, quindi, da parte di ICF che è culminato in uno studio LCA (Life Cycle Assessment) sulla linea Fabrics, che definisce il consumo di risorse (materiali, acqua, energia) e gli impatti sull’ambiente circostante nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto. E sulla base dello studio LCA effettuato, è in corso la certificazione EPD® (Environmental Product Declaration) che è una dichiarazione ambientale certificata di prodotto, che fornisce dati ambientali sul ciclo di vita (LCA) dei prodotti in accordo con lo standard internazionale ISO 14025. Un impegno che ICF porta avanti da più di 20 perché convinta dell’importanza del proprio impegno per un mondo migliore e più giusto, ma che le ha anche consentito di migliorare il proprio fatturato e di collaborare con clienti sempre più attenti a queste tematiche. SUSTAINABILITY 7 5


NEWS ON STAGE

JANA SHOES launches a Vegan capsule collection

THE COMPANY WITH OVER 20 YEARS OF EXPERIENCE, WHICH IS OWNED BY THE WORTMANN GROUP, TODAY COMBINES ITS RENOWNED COMFORT CONTENT WITH A SUSTAINABLE PROPOSAL THAT IS MORE ATTENTIVE TO THE NEW NEEDS OF CONSUMERS AND THE MARKET Always in step with the times, Jana Shoes launches its first 100% Vegan and PFI-certified collection, as confirmed by the Pirmasens test and research institute, which monitors and confirms 100% of the use of materials of non-animal origin. This Vegan philosophy is matched however with colour and stylistic content to give life to a collection that is striking and capable of attracting the attention of the most demanding women. The Jana Shoes Vegan collection accordingly includes 3 models with a total of 17 available colours, and is integrated with the collection of the Jana brand for Fall/Winter 2021, guaranteeing the comfort and well-being of the foot that are behind the success of the German brand, while structural features include a removable footbed, Jana Relax pressure-elastic zones, and soft and flexible Relax soles.

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JANA SHOES lancia la sua capsule vegana L’AZIENDA, CON OLTRE 20 ANNI DI ESPERIENZA E PARTE DEL GRUPPO WORTMANN, CONIUGA OGGI IL SUO RINOMATO CONTENUTO DI CONFORT, CON UNA PROPOSTA SOSTENIBILE PIÙ ATTENTA ALLE NUOVE ESIGENZE DEI CONSUMATORI E DEL MERCATO Sempre al passo con il proprio tempo, Jana Shoes lancia la sua prima collezione 100% vegana e certificata PFI, come conferma l'istituto di sperimentazione e ricerca di Pirmasens, che monitora e conferma il cento per cento di utilizzo di materiali di origine non animale. La filosofia vegan si sposa però con il colore e il contenuto stile, per dar vita ad una collezione accattivante e capace di attrarre l’attenzione delle donne più esigenti. La collezione vegana Jana Shoes comprende, così, 3 modelli, per un totale di 17 opzioni di colore, integrate con la collezione del marchio Jana per Autunno/Inverno 2021, e garantisce il confort e il benessere del piede che hanno fatto il successo del brand tedesco con caratteristiche strutturali come l’impiego di plantari estraibili, zone Jana Relax elastiche a pressione e morbide suole flessibili Relax.


IN BRIEF

SOPHIE MATHER

ZDHC and TMC together to reduce the release of microfibres

KI-72, the outerwear that is good for the planet

The release of natural and synthetic microfibres into the environment and in particular into oceans puts marine life and consequently also the human food chain at risk. A sensitive issue that prompted the ZDHC Foundation, which aims to implement the Road Map to Zero in the fashion world, to join The Microfibre Consortium, a leader in mitigating the formation of microfibres. Putting together each other’s expertise, they are releasing in November a white paper to level understanding on this topic, with guidelines, test methods and limit values to hold the industry accountable. Under the robust analysis of TMC and the collaboration of ZDHC’s stakeholders, it contains the different types of fabric and the production phases, especially the wet one, which is the most critical. “Our goal - says Sophie Mather, executive director of TMC - is to accelerate the agenda towards the necessary change”.

It is called like the “nylon-eating” microorganisms discovered in Japan in the 1970s: KI-72 is the Italian outerwear brand with the mission of minimising its impact on the planet. Ethical and sustainable, genderless and aimed at an aware public, its proposal is divided into three capsule collections. REBORN gives new life to discarded garments with Eco Circle processes thanks to the collaboration with Pontoglio, a Brescia-based company leader in the production of velvets, offering five military-inspired garments. BIO, with a streetwear taste and for a younger target, is inspired by marine environments and 100% biodegradable, from Amni Soul Eco yarn, the only existing biodegradable nylon fibre that leaves no trace when disposed of - to individual accessories. Finally, RECYRCLE is made of recycled materials: printed Tyvek Dupont, Nylon Repreve (from PET waste), Nylon Pure Eco (from textile waste) looking both at functionality and performance.

• Il rilascio di microfibre – naturali e sintetiche nell'ambiente e in particolare negli oceani mette a rischio la vita marina e conseguentemente anche la catena alimentare umana. Un tema sensibile che ha spinto la Fondazione ZDHC, che si pone l'obiettivo di implementare la Zoad Map to Zero nel mondo fashion, ad aderire a The Microfibre Consortium, leader nella mitigazione della formazione di microfibre. Mettendo insieme le reciproche competenze, rilasceranno a novembre un white paper per livellare la comprensione su questo argomento, con le linee guida, i metodi di prova e i valori limite per ritenere l'industria responsabile. Sotto l'analisi robusta di TMC e la collaborazione degli stakeholders di ZDHC i diversi tipi di tessuto e le fasi di produzione, soprattutto quella in umido, la più critica. “Il nostro obiettivo – dichiara Sophie Mather, executive director di TMC - è quello di accelerare l'agenda verso il cambiamento necessario”.

• Si chiama come i microrganismi “mangia-nylon” scoperti in Giappone negli anni '70: KI-72 è il brand outerwear italiano con la mission di ridurre al massimo il suo impatto sul pianeta. Etico e sostenibile, genderless e rivolto ad un pubblico consapevole, declina in tre capsule collection la sua proposta. REBORN dà nuova vita a capi dismessi con processi Eco Circle grazie alla collaborazione con Pontoglio, azienda bresciana leader nella produzione di velluti, proponendo cinque capi di ispirazione military. BIO, di gusto streetwear e per un target più giovane, si ispira agli ambienti marini ed è al 100% biodegradabile, dal tessuto - Amni Soul Eco, l'unica fibra di nylon biodegradabile esistente che non lascia traccia quando viene smaltita - ai singoli accessori. Infine, RECYRCLE è realizzata in materiali riciclati: Tyvek Dupont stampato, Nylon Repreve (dagli scarti di PET), Nylon Pure Eco (da scarti tessili) e guarda sia alla funzionalità che alla performance.

Sustainable activated carbon from tanning waste From tanning collagen to sustainable biogas that drastically reduces greenhouse gas emissions compared to fossil fuels: it is the result of the project to enhance the industrial waste of vegetable tanning conducted jointly by the Spanish Research Institutes LEQUIA and INCAR-CSIC which implements a real circular economy in the world of leather. Sustainable activated carbons were obtained from collagen by chemical activation, with or without a previous pyrolysis step at different activation temperatures (750° and 900° C) and different ratio by weight of activating agent/precursor: microporous adsorbent materials are usable both for environmental applications and in the requalification of biogas energy recovery, thus realising one of the key objectives of the European Renewable Energy Directive. • Dal collagene della concia ad un biogas sostenibile che riduce drasticamente le emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili: è il frutto del progetto di valorizzazione degli scarti industriali della concia al vegetale condotto congiuntamente dagli Istituti di Ricerca spagnoli LEQUIA e INCAR-CSIC che attua una vera e propria circular economy nel mondo della pelle. I carboni attivi sostenibili sono stati ottenuti dal collagene mediante attivazione chimica, con o senza una precedente fase di pirolisi a diversa temperatura di attivazione (750° e 900° C) e diverso rapporto in peso di agente attivante/precursore: i materiali adsorbenti microporosi sono utilizzabili sia per applicazioni ambientali, sia nella riqualificazione del recupero energetico del biogas, realizzando così uno degli obiettivi chiave della Direttiva Europea Rinnovabili.

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FOCUS ON

CYCLON: THE RUNNING SHOE YOU WILL NEVER OWN “The running and performance are yours, the shoes no”: this is the mantra of the new running shoes that are part of the innovative range of recyclable products developed by the Swiss brand On, which are based on a model of circularity. Yes, because Cyclon cannot be bought, but only rented at a fixed cost of 29.95 euros a month and then returned at the end of their lifecycle in exchange for a new Cyclon model. The aim of On is in fact that of drastically reducing the production of waste and the use of fossil fuel derivatives, while ensuring circularity and high performance. To achieve this, 50% of the materials used to produce Cyclon are bio-based and derived from castor oil seeds (Ricinus Communis). However, this is not enough to have recyclable footwear, because as noted by Caspar Coppetti, co-founder of On with Olivier Bernhard and David Allemann: “On’s standard shoes are made up of approximately 150 parts. In theory, it should be possible to recycle them, but in practice, it’s impossible. With Cyclon, we are using two materials that are very similar. To recycle them, we simply need to mash them up and melt them, in order to be able to reuse them. We had to come up with a clever design concept, but in the end it takes us far fewer production steps to manufacture these shoes”. The goal is for the Cyclon shoes’ output to reach 150,000 pairs next year, about 5% of On’s total output of running shoes. On has also said it is able to utilise its recycled materials to produce t-shirts and tights, and announced that other categories will be introduced with a subscription model. “La corsa e le prestazioni sono tue, le scarpe no”: è questo il manta delle nuove calzature da running che fanno parte dell’innovativa gamma di prodotti riciclabili messa a punto dal brand svizzero On e che si basa sul modello della circolarità. Sì, perché le Cyclon non si possono comprare, ma solo avere in abbonamento ad un costo fisso mensile di 29,95 euro e poi si restituiscono a fine vita dopo l’utilizzo in cambio di un nuovo modello Cyclon. L’obiettivo dichiarato di On è, infatti, quello di ridurre drasticamente la produzione di rifiuti e l’uso di derivati del petrolio greggio, coniugando al contempo circolarità e alte prestazioni. Per farlo si parte dal fatto che il 50% dei materiali utilizzati per produrre le Cyclon sono a base biologica, derivati dai semi di ricino (Ricinus Communis). Ma questo non è sufficiente per avere una calzatura riciclabile, perché come fa notare Caspar Coppetti, co-fondatore di On con Olivier Bernhard e David Allemann: “Le scarpe standard di On sono composte da circa 150 parti. In teoria dovrebbe essere possibile riciclarle, ma in pratica è impossibile. Con Cyclon, utilizziamo due materiali molto simili. Per riciclarli, dobbiamo semplicemente schiacciarli e scioglierli, in modo da poterli riutilizzare. Abbiamo dovuto elaborare un concetto di design intelligente, ma alla fine ci vogliono molti meno passaggi di produzione per realizzare queste scarpe”. L’obiettivo è che la produzione delle scarpe Cyclon raggiunga 150.000 paia l’anno prossimo, circa il 5% della produzione totale di scarpe da corsa di On. L’azienda ha anche affermato di essere in grado di utilizzare i suoi materiali riciclati per produrre t-shirt e collant e ha annunciato che altre categorie di prodotti saranno introdotte con un modello di abbonamento.

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NEWS ON STAGE

Saye, a young brand that focuses on sustainability

LAUNCHED ALMOST 2 YEARS AGO, SAYE - WHICH IN SLANG STANDS FOR ‘SAY YES’ - IS A SUSTAINABLE LEISURE FOOTWEAR BRAND.

Saye, un marchio giovane che punta sulla sostenibilità

Founded in Barcelona, although the production is Portuguese, the brand is committed to helping save the forests in the Amazon, India and Zambia by collaborating with WeForest. Besides working with leather certified by the Leather Working Group (LWG) and with organic cotton certified by the Global Organic Textile Standard (GOTS), it features a shock absorber and breathable vegetable carbon insole, and recycled rubber soles or a natural-synthetic mix to allow maximum performance and comfort. Even the packaging derives from the recovery of 100% recycled material and paper and is FSC and PEFC certified. The new M89 Vegan sneaker uses Corn Vegan for the upper: a biodegradable material, obtained from renewable resources, with a high biomass content, composed by corn waste (29%) and by bio-based polyurethane (71%). The lining, on the other hand, is made from 100% bamboo fibre, a fast-growing, self-generating and super sustainable plant. A ‘vegan’ sneaker, therefore, whose upper consists of a material made from corn, a bamboo lining, a recycled insole and organic cotton laces. Attention is also given to comfort and durability, other than a touch of style provided by the 7 fresh shades you can choose from.

LANCIATO QUASI 2 ANNI FA, SAYE – CHE NELLO SLANG EQUIVALE A UN ‘DIRE SÌ’ – È UN MARCHIO SOSTENIBILE DI CALZATURE PER IL TEMPO LIBERO.

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Nato a Barcellona, anche se la produzione è portoghese, il marchio s’impegna per aiutare a salvare le foreste in Amazzonia, India e Zambia collaborando con WeForest. Oltre a lavorare con pelle certificata dal Leather Working Group (LWG) e con il cotone biologico di Global Organic Textile Standard (GOTS), presenta una soletta in carbonio vegetale shock absorber e traspirante, e suole in gomma riciclata o mista naturale-sintetica per consentire massime prestazioni e comfort. Anche il packaging deriva dal recupero di materiale e carta riciclati al 100% e certificati FSC e PEFC. La nuova sneaker M89 Vegan utilizza, per i tessuti, il materiale Corn Vegan: biodegradabile, derivato da risorse rinnovabili, con un alto contenuto di biomassa, composto dal 29% di scarti di mais e dal 71% di poliuretano bio-based. La fodera, invece, è in bambù al 100%, una pianta a crescita rapida, auto-generativa e super sostenibile. Una sneaker ‘vegana’, quindi, la cui tomaia è realizzata con un materiale derivato dal mais, una fodera di bambù, una soletta riciclata e lacci di cotone biologico. Attenzione anche per il comfort e la durevolezza, oltre che per un tocco di stile fornito dalle 7 fresche tonalità tra cui scegliere.


IN BRIEF

PDK: the new infinitely recyclable and removable plastic Even the most recyclable PET is only 20-30% reused, while the rest ends up in incinerators or landfills, where it takes centuries to decompose: starting from this state of affairs, a team of researchers from the Lawrence Berkeley National Laboratory in the United States has taken a big step towards sustainability by creating PDK. It is a new type of plastic that can be broken down and reassembled an unlimited number of times, without impairing the quality of the original material. Once the molecular deconstruction has been carried out, the polymer can be reassembled into a different shape and colour according to the needs. The immutable bonds of traditional plastic are thus converted into separable bonds, properties that in the future should allow PDK to be exploited for the production of textile fibres and even materials for 3D printing. • Anche il PET più riciclabile è riutilizzato solo al 20-30%, mentre il resto finisce agli inceneritori o alle discariche, dove impiega secoli a decomporsi: partendo da questo stato di fatto, un team di ricercatori del Laboratorio Nazionale Lawrence Berkeley degli Stati Uniti ha compiuto un grande passo verso la sostenibilità creando il PDK. Si tratta di un nuovo tipo di plastica che può essere scomposto e ricomposto un numero illimitato di volte, senza che la qualità della materia originaria venga compromessa. Una volta effettuata la scomposizione molecolare, il riassemblaggio consente di ottenere oggetti di forma e colore differente a seconda delle esigenze. I vincoli immutabili della plastica tradizionale vengono così convertiti in legami scindibili, proprietà che in futuro dovrebbero permettere di sfruttare il PDK per la realizzazione di fibre tessili e perfino materiali per la stampa 3D.

DS Automobiles launches a carbon-capturing clothing collection

‘Wear me 30 times’

At Paris Fashion Week, French car brand DS Automobiles launched an innovative four-piece clothing range coated in living algae that sequesters carbon dioxide from the air and turns it into oxygen. The capsule collection, which includes a bomber jacket, a trench coat and two t-shirts, designed by the local clothing brand EgonLab, uses the same photosynthesis process typical of plants, which is also performed by microorganisms such as algae. Like living beings, these garments require daily misting and storage in a bright and well ventilated place, away from direct heat sources and handwashing with a neutral pH detergent.

Inspired by # 30wears, the campaign launched by Livia Firth in 2016 to reflect on the relationship between fashion and sustainability, the Italian sustainable fashion brand Maakola, together with Genuine way, the technology company active in the sustainability certification, launched ‘Wear me 30 times’, an initiative that helps consumers to reduce the effects of climate change by encouraging sustainable clothing consumption. The idea of ‘Wear me 30 times’ is to stimulate consumers to extend the life of a garment by going through a sort of game that makes brands directly interact with end consumers, pushing them to wear clothes from less than ten to at least thirty times, in exchange for a final prize.

• Il marchio automobilistico francese DS Automobiles ha lanciato, alla Settimana della Moda di Parigi, un’innovativa gamma di abbigliamento in quattro pezzi rivestiti di alghe viventi, in grado di catturare l'anidride carbonica dall'aria e di trasformarla in ossigeno. La capsule comprende un bomber, un trench e due t-shirt, disegnati dal marchio di abbigliamento locale EgonLab, e utilizza lo stesso processo di fotosintesi tipico delle piante, che viene eseguito anche da microrganismi come le alghe. Come esseri viventi, anche i capi hanno bisogno di un'irrigazione quotidiana, vanno conservati in un luogo luminoso e ben ventilato e senza fonti di calore diretto e lavati a mano con un detersivo a pH neutro.

• Sulla spinta di #30wears, la campagna lanciata da Livia Firth nel 2016 per far riflettere sul rapporto tra moda e sostenibilità, il brand italiano di moda sostenibile Maakola e l’azienda tecnologica attiva nella certificazione di sostenibilità Genuine way lanciano ‘Wear me 30 times’, un’iniziativa che aiuta i consumatori ad abbattere gli effetti dei cambiamenti climatici, incentivando un consumo sostenibile dei capi di abbigliamento. L’idea di Wear me 30 times è quella di stimolare i consumatori ad estendere la vita di un capo passando attraverso una sorta di gioco che fa interagire i marchi direttamente con i consumatori finali, spingendoli a indossare gli abiti da meno di dieci volte ad almeno trenta, in cambio di un premio finale.

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PIACENZA 1733

Piacenza 1733, transparency from sheep to shop PIACENZA 1733, AN ITALIAN MANUFACTURER OF LUXURY FABRICS, HAS SUCCESSFULLY COMPLETED THE DIGITALISATION OF ITS ENTIRE SUPPLY CHAIN, AND TODAY CAN OFFER IN A TRANSPARENT WAY A GUARANTEE REGARDING THE AUTHENTICITY AND SUSTAINABILITY OF ITS PRODUCTS. Piacenza 1733, an Italian manufacturer of luxury fabrics, has successfully completed the digitalisation of its entire supply chain, and today can offer in a transparent way a guarantee regarding the authenticity and sustainability of its products. The fashion industry is strongly oriented towards increasing its transparency and consumers are demanding greater guarantees in terms of sustainability and ethical production processes. For this reason, an increasing number of brands in the fashion industry choose blockchains to certify the authenticity of their clothing. This is what was done by Piacenza 1733, an Italian manufacturer of luxury fabrics, which after three years of work, finished digitalising its entire supply chain, from sheep to shop, using the IBM Blockchain so it could benefit from the analysis of big data and improve its productive efficiency, while also presenting the resulting economic benefits to other producers. IBM Research of Haifa (Israel) used the potential of the IBM Blockchain Transparent Supply (IBM BTS) platform to trace the entire spectrum of fabric manufacturing from source to sales, collecting all data on the manufactured garments including who, where, when and under what conditions each item was produced. The customers of Piacenza 1733 can then access documentation that is not falsifiable on the garment’s origins, confirming the correctness of the information received. A recent study shows how over half of all Italians are interested in having more information on the garments they purchase from the label of the item or by scanning a QR Code, with regards above all to the origin of the product (confirmed by 60% of those interviewed), the authenticity of the brand (55%), and the organic origin of fabrics,

including treatments without pesticides and chemical agents (54%). From the QR code on the label of Piacenza 1773 garments, customers will have detailed information on each phase in the production process (important for 76% of Italian), and will be able to identify all the elements that go into the making of a sustainable product, while also verifying the authenticity of the clothing. At the same time, brand owners who license their designs or trademarks can use blockchain technology to track sales and royalty payments. Different parties in the supply chain can also track the location of where different steps in the process took place to determine what kind of customs or tax discounts are available based on current incentives and regulations. “We are leaders in the top-end range of the clothing and accessories industry, and we supply some of the most famous designers worldwide with our exclusive fabrics, guaranteeing a high level of personalisation: our products involve over 70 processes and are unique in terms of raw material choice, style, and colour - declares Carlo Piacenza, CEO of the brand – For us, it’s imperative to provide our clients with very high quality and high level of innovation and the collaboration with a technological leader like IBM allows us to work together towards our goals of complete traceability and environmental protection”.

The burden of proof Giving one’s word is no longer enough. Now, solid proof is needed. Consumers are no longer satisfied with generic declarations on the sustainability of products, but demand guarantees that are supported by new technologies: 7 consumers out of 10 in Italy and Spain confirmed they trust in tools like the blockchain, AI, and IoT for the sustainability of their purchase. This is what emerged in the study “European Fashion System” carried out by Morning Consult for IBM on a sample of 4000 people in Italy, Spain, Germany, and the UK, with over 50% of respondents willing to pay up to 10% more to obtain verified information on the origin including if: the garments are produced with recycled materials, without pesticides and chemical compounds, produced by brands that are committed to preserving biodiversity along the supply chain, and produced using circular practices. If, in general, all those interviewed agree with the importance of organic production, a use of renewable energies, and the presence of a sustainable partner logo, for the majority of those interviewed, a description of the steps in production is the highest possible guarantee confirming the best business practices of a company (75% Italy, 73% Spain, 57% Germany, 61% UK). It accordingly appears clear that a value like transparency is decisive in supporting the sales of sustainable products.

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RESEARCH

Piacenza 1733, trasparenti dalla pecora al negozio PIACENZA 1733, PRODUTTORE ITALIANO DI TESSUTI DI LUSSO, HA COMPLETATO CON SUCCESSO LA DIGITALIZZAZIONE DELLA SUA INTERA FILIERA E OGGI PUÒ OFFRIRE IN MODO TRASPARENTE UNA GARANZIA SULL'AUTENTICITÀ E SOSTENIBILITÀ DEI SUOI PRODOTTI L'industria della moda è fortemente indirizzata ad aumentare la propria trasparenza e i consumatori richiedono maggiori garanzie su sostenibilità e eticità dei processi di produzione. Per questo, sempre più brand del settore fashion scelgono la blockchain per assicurare l’autenticità dei propri capi. E' quello che ha fatto Piacenza 1733, produttore italiano di tessuti di lusso, che dopo tre anni di lavori ha finito di digitalizzare la sua intera supply chain, dalla pecora al negozio, utilizzando IBM Blockchain per ottenere i vantaggi dall'analisi dei big data e migliorare l'efficienza produttiva, dimostrando i benefici economici che ne derivano agli altri produttori. IBM Research di Haifa (Israele) ha utilizzato il potenziale della piattaforma IBM Blockchain Transparent Supply (IBM BTS) per tracciare la produzione dei tessuti dall’origine alla vendita raccogliendo ogni tipo di dettaglio sui capi lavorati, incluso chi, dove, quando e in che condizioni ha prodotto ciascun indumento. I clienti di Piacenza 1733 possono così disporre di una dichiarazione non falsificabile della provenienza dei capi, che comprova l’affidabilità delle informazioni ricevute. Un recente studio mette in luce proprio come oltre la metà degli italiani è interessa-

CARLO PIACENZA

to ad avere maggiori informazioni sugli indumenti che acquista dall’etichetta del capo o scannerizzando un QR Code, soprattutto sull’origine del prodotto (per il 60% degli intervistati), l'autenticità del marchio (per il 55%) e l’origine biologica dei tessuti, inclusi trattamenti senza pesticidi e agenti chimici (54%). Dal QR code sull'etichetta dei tessuti Piacenza 1973, i clienti potranno avere informazioni dettagliate su ogni fase del processo produttivo (importante per il 76% degli italiani), potranno identificare tutti gli elementi che concorrono a creare un prodotto sostenibile, oltre a verificare l'autenticità dei capi. Mentre i titolari dei brand che concedono la licenza dei propri prodotti o marchi possono utilizzare la tecnologia blockchain per tracciare vendite e pagamenti delle royalty. Gli attori della supply chain possono anche tracciare il luogo in cui si svolgono le diverse fasi di produzione per determinare la presenza di vantaggi doganali in base agli incentivi e alle norme vigenti. “Siamo leader nell’industria dell’abbigliamento e degli accessori top di gamma e riforniamo alcuni dei più famosi designer al mondo con i nostri tessuti esclusivi, garantendo un alto livello di personalizzazione: i nostri prodotti richiedono fino a 70 passaggi e sono unici per materia prima, stile e colore- dichiara Carlo Piacenza, CEO del marchio - Per noi è fondamentale fornire ai nostri clienti un’innovazione di alto livello e qualità, e la collaborazione con un leader tecnologico come IBM ci consente di collaborare per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di completa tracciabilità e salvaguardia dell’ambiente”.

L’onere della prova

Non basta più la parola, ci vuole la prova. I consumatori non si accontentano più di dichiarazioni generiche sulla sostenibilità dei prodotti, ma vogliono garanzie supportate dalle nuove tecnologie: 7 consumatori su 10 in Italia e Spagna hanno affermato di fidarsi di strumenti come la blockchain, l’Ai e l’IoT per i loro acquisti sostenibili. Lo afferma lo studio “European Fashion System” realizzato da Morning Consult per IBM su un campione di 4000 persone in Italia, Spagna, Germania e UK, mettendo in luce la disponibilità di oltre il 50% degli intervistati a spendere il 10% in più nel caso ci fossero informazioni comprovate sulla provenienza dei capi se: prodotti con materiali riciclati, senza pesticidi e composti chimici, prodotti da brand che si impegnano a preservare la biodiversità lungo la filiera, prodotti con pratiche circolari. Se in genere tutti gli intervistati concordano sull’importanza di pratiche di produzione biologica, l’utilizzo di energie rinnovabili, la presenza di un logo di un partner di sostenibilità, la descrizione delle fasi produttive è per la maggioranza degli intervistati la garanzia della veridicità delle best practices (75% Italia, 73% Spagna, 57% Germania, 61% UK). Appare chiaro, quindi, che un valore come la trasparenza sia determinante per supportare le vendite dei prodotti sostenibili. SUSTAINABILITY 8 3


NEWS

Eco-sustainability at every step IPR HAS LONG BEEN COMMITTED TO RESEARCHING AND DEVELOPING NEW TECHNIQUES AND APPLICATIONS FOR HIGH-PERFORMANCE SOLES THAT ALSO RESPECT THE ENVIRONMENT IPR, a company that specialises in the production of footwear soles, considers it the company’s priority to interact with the environment in a responsible manner, through a production process in which eco-sustainability becomes an essential principle. In fact, the company believes that environmental sustainability is not only a goal to be achieved, but also a daily modus operandi, which is expressed in serious and careful research. The company’s “green” philosophy is reflected in all its production processes, with more than two million pairs of shoes produced annually using a special eco-friendly compound (NRM); through the reuse of production waste that is reintroduced into the process; the recovery of solvents during the moulding of the soles; the use of water-based paints; and a special focus on energy with 500 Kilowatt/h produced internally through the use of a methane-fuelled cogenerator. For this constant commitment, IPR has over time obtained important and influential certifications, such as the ISO 14001, demonstrating maximum adherence and compliance with environmental laws and regulations. The company is committed to researching and developing new techniques and applications for high-performance soles, but has also chosen to reduce the environmental impact of its production for the good of the planet. For IPR, ensuring environmental sustainability therefore means keeping our natural ecosystem through an ecosystem of conscious behaviour.

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Ecosostenibilità ad ogni passo IPR È DA TEMPO IMPEGNATA NELLA RICERCA E SVILUPPO DI NUOVE TECNICHE ED APPLICAZIONI, PER SUOLE DALLE ALTE PRESTAZIONI, MA CHE RISPETTINO L’AMBIENTE IPR, azienda specializzata nella produzione di suole per calzature, ritiene prioritario, all’interno della mission aziendale, interagire con l’ambiente in modo responsabile, attraverso un processo produttivo in cui l’ecosostenibilità diventa principio imprescindibile. Per l’azienda, infatti, la sostenibilità ambientale non è solo un traguardo da raggiungere ma anche un modus operandi quotidiano, che si esprime in un serio e attento lavoro di ricerca. La sua filosofia green si ripercuote in tutti i suoi processi produttivi, con più di 2 milioni di paia all’anno, prodotte con una particolare mescola ecocompatibile (NRM); attraverso il riutilizzo degli scarti di produzione che vengono re-immessi nel processo; il recupero dei solventi in fase di stampaggio delle suole; l’uso di vernici ad acqua; e una particolare attenzione in campo energetico con 500 Kilowatt/h prodotti internamente, attraverso l’utilizzo di un cogeneratore alimentato a metano. Per questo costante impegno, IPR ha ottenuto nel tempo importanti ed autorevoli certificazioni, come la ISO14001, dimostrando massima adesione e conformità alle leggi e ai regolamenti, nella gestione ambientale. Un’azienda, impegnata nella ricerca e sviluppo di nuove tecniche ed applicazioni, per suole dalle alte prestazioni, ma che ha scelto di abbassare l’impatto ecologico della sua produzione, pensando anche al bene del Pianeta. Per IPR, garantire la sostenibilità ambientale significa, quindi, tenere in equilibrio il nostro ecosistema naturale grazie a un ecosistema di comportamenti consapevoli.


I P R_ S .p .A .


TRAINING

Everything is ready for the 7th edition of "Out of Fashion" THE 2021-22 SUSTAINABLE FASHION TRAINING COURSE WILL HAVE A NEW FOCUS ON UPCYCLING AND RECYCLING Back on November 12th 2021, "Out of Fashion" is the advanced training course on sustainable fashion organized by Connecting Cultures in collaboration with POLI. design scrl, with a proposal of constantly updated contents on the theme of sustainability in textile and clothing. The course, now in its seventh edition, is carried out in collaboration with CNA Milan, the Gianfranco Ferré Foundation and the support of the Consulate General of the Netherlands.The course develops in a formula of seven modules of two days each (Friday and Saturday), for a total of 84 hours which will end in May 2022. The lessons will take place online through Zoom but the program includes face-to-face modules in case of visits to companies or workshop activities. For this upcoming edition, the "Out of Fashion" training course includes a new module entirely focused on the theme of recycling, addressed in all its complexity: from the definition of the different practices to the new experiments, from the need for a systemic approach and partnership on a district level, to the fundamental role of design. The module is part of a training project that offers a systemic 360-degree vision on the theme of fashion sustainability, addressed in all its many aspects: new business models, fibers, organic and synthetic materials and environmental sustainability, technological innovations, traceability of supply chain, corporate responsibility and workers' rights, communication and relationship with the consumer, successful case histories.

Tutto pronto per la 7a edizione di "Out of Fashion" IL CORSO DI FORMAZIONE SULLA MODA SOSTENIBILE 2021-22 AVRÀ UN NUOVO FOCUS SU UPCYCLING E RICICLO Torna il 12 novembre 2021 “Out of Fashion”, il corso di alta formazione sulla moda sostenibile organizzato da Connecting Cultures in collaborazione con POLI.design scrl, con una proposta di contenuti sempre aggiornati sul tema della sostenibilità nei settori del tessile e dell’abbigliamento. Il corso, giunto alla sua settima edizione, è realizzato in collaborazione con CNA Milano, Fondazione Gianfranco Ferré e il sostegno del Consolato Generale dei Paesi Bassi. Il corso si sviluppa in una formula di sette moduli di due giorni ciascuno (venerdì e sabato), per un totale di 84 ore che si concluderanno a maggio 2022. Le lezioni si svolgeranno in modalità online tramite Zoom ma il programma prevede moduli in presenza in caso di visite alle aziende o attività di workshop. Per questa edizione, il percorso formativo di "Out of Fashion" prevede un nuovo modulo interamente focalizzato sul tema del riciclo, affrontato in tutta la sua complessità: dalla definizione delle diverse pratiche alle nuove sperimentazioni, dalla necessità di un approccio sistemico e di partnership a livello distrettuale, al ruolo fondamentale del design. Il modulo si inserisce in un progetto formativo che propone una visione sistemica a 360 gradi sul tema della sostenibilità nella moda, affrontata in tutti i suoi molteplici aspetti: nuovi modelli di business, fibre, materiali organici, sintetici e sostenibilità ambientale, innovazioni tecnologiche, tracciabilità della filiera, responsabilità d’impresa e diritti dei lavoratori, comunicazione e relazione con il consumatore, case history di successo.

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NEWS

Scarpa equips itself with a “Green Manifesto” THE ASOLO-BASED COMPANY, LEADER IN THE PRODUCTION OF TECHNICAL AND OUTDOOR SHOES, STRENGTHENS ITS COMMITMENT TO SUSTAINABILITY BY EQUIPPING ITSELF WITH A TOOL THAT CERTIFIES THE COMPANY’S SUSTAINABLE COMMITMENT FOR TODAY AND THE FUTURE Scarpa launches its Green Manifesto and puts the company’s sustainable principles on paper concretising them in new initiatives aimed at aligning the business with the best international standards. A programmatic commitment that has already started in the current year with a series of activities. The training of Asolo staff on sustainable innovation issues and the establishment of a group of 16 Sustainability Ambassadors ready to respond to employees on every aspect of corporate sustainability, a project which, among other things, is under study for foreign offices of the company. The adoption of clean energy: since January 2020, 100% of the energy used in Italy has been coming from certified renewable sources, enabling the neutralisation of 1000 tons of Co2 per year. A commitment strengthened in 2021 with the use of low-impact plant biomass energy which is added to the emissions savings already obtained with the use of photovoltaic systems installed at the company headquarters. The launch in 2021 of new highly eco-friendly products. The goal of the acronym S.C.A.R.P.A is thus happily achieved: “S” for Sustainability, an imperative for the company that has always loved nature and the mountains and wants to adhere to the best international standards by setting measurable and concrete objectives. “C” for Care, with which SCARPA footwear is made: about 60% of production is in Italy, a guarantee for the application of high management and quality standards. “A” like Air, for the company’s outdoor vocation, but also for its commitment to reducing emissions that have harmful effects on the environment. “R” as Respect for nature and human beings: by producing over 85% of items in its own factories and especially in Europe, it implements direct and punctual control over the social and environmental practices adopted, with particular attention to health and worker safety. “P” for Performance, the creation of highly innovative and cutting-edge products, evidenced by significant investments in Research & Development (about 5% of turnover) increasingly aimed at production methods and eco-sustainable materials. “A” for Authenticity, i.e. transparency, strengthened by a journey of over 80 years in which the company has built a sincere relationship with partners, athletes and customers.

Scarpa si dota di un “Green Manifesto” L'AZIENDA DI ASOLO, LEADER NELLA PRODUZIONE DI SCARPE TECNICHE E OUTDOOR, RAFFORZA IL PROPRIO IMPEGNO NELLA SOSTENIBILITÀ DOTANDOSI DI UNO STRUMENTO CHE ATTESTA L'IMPEGNO SOSTENIBILE DELL'AZIENDA PER OGGI E IL FUTURO Scarpa lancia il suo Green Manifesto e mette nero su bianco i principi sostenibili dell'azienda concretizzandoli in nuove iniziative finalizzate ad allineare l'attività aziendale ai migliori standard internazionali. Un impegno programmatico che ha già preso il via nell'anno in corso con una serie di attività. La formazione del personale di Asolo sui temi dell'innovazione sostenibile e la costituzione di un gruppo di 16 Sustainability Ambassador pronti a rispondere ai dipendenti su ogni aspetto della sostenibilità aziendale, progetto che, tra l'altro, è in fase di studio anche per le sedi estere dell'azienda. L'adozione di energia pulita: dal gennaio 2020, il 100% dell'energia impiegata in Italia proviene da fonti rinnovabili certificate, consentendo di neutralizzare 1000 tonnellate di Co2 l'anno. Un impegno rafforzato nel 2021 con l'utilizzo di energia da biomassa vegetale a basso impatto che si somma al risparmio di emissioni già ottenuto con l'impiego di impianti fotovoltaici installati sulla sede aziendale. Il lancio nel corso del 2021 di nuovi prodotti altamente eco-friendly. Si realizza così felicemente l'obiettivo dell'acronimo S.C.A.R.P.A.: “S” come Sostenibilità, imperativo per l'azienda che ama da sempre la natura e la montagna e vuole aderire ai migliori standard internazionali dandosi obiettivi misurabili e concreti. “C” come Cura, con cui vengono realizzate le calzature SCARPA: circa il 60% della produzione è in Italia, una garanzia per l’applicazione di standard di gestione e qualità elevati. “A” come Aria, per la vocazione outdooor dell’azienda, ma anche per l’impegno nel ridurre le emissioni nocive per l'ambiente. “R” come Rispetto per la natura e per gli esseri umani: producendo oltre l’85% dei prodotti in fabbriche di proprietà, e soprattutto in Europa, attua un controllo diretto e puntuale sulle pratiche sociali e ambientali adottate, con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori. “P” di Performance, creazione di prodotti altamente innovativi e all’avanguardia, testimoniata da notevoli investimenti in Ricerca e Sviluppo (circa il 5% del fatturato) rivolti sempre di più a metodi di produzione e materiali ecosostenibili. “A” come Autenticità, ossia trasparenza, forte di un cammino di oltre 80 anni in cui l’azienda ha costruito un rapporto sincero con partner, atleti e clienti. SUSTAINABILITY 8 7


NEWS ON STAGE

From cactus, here are the vegan sneakers

INDEPENDENT FOOTWEAR BRAND CLAE CELEBRATES ITS 20TH ANNIVERSARY WITH THE DROP OF SNEAKERS MADE OF NOPAL CACTUS

Dal cactus, ecco le sneaker vegane

The Los Angeles-based company has always been committed to conscious and sustainable fashion. The cactus shoes are the result of the collaboration between Clae and Desserto®, creators of highly sustainable vegan productions and winners of the Green Product Award in 2020. According to the sneaker manufacturer, this will be the first shoe in the world made from the perennial cactus Nopal (also known as prickly pear). The raw material is produced in Zacatecas - Mexico, from the mature leaves of the cactus harvested without damage to the plant. Grown only with natural minerals and rainwater at an altitude of 2,500 meters, the Nopal cactus is known for its low ecological footprint and is of course 100% organic. The leaves are harvested every six to eight weeks to give the plant ample time to regenerate and help preserve local biodiversity. After the leaves have been cut, they are dried a few days in the sun before undergoing the patented Desserto® transform process which transforms the plants into a soft but resistant material suitable for sneakers. Named Bradley Cactus, the new line available in white, black and green is also equipped with nylon laces recycled from plastic waste, while the sole is made with 100% natural rubber, coming from Hevea trees sap. The shoes are then packaged with environmentally friendly materials such as recycled cardboard.

L’azienda con sede a Los Angeles è da sempre impegnata nella moda consapevole e sostenibile. Le scarpe in cactus sono il frutto della collaborazione tra Clae e Desserto®, creatori di produzioni vegane altamente sostenibili e vincitori del Green Product Award nel 2020. Secondo l’azienda produttrice delle sneaker, questa sarà la prima scarpa al mondo realizzata dal cactus perenne Nopal (noto anche come fico d’India). Il materiale di partenza è prodotto a Zacatecas in Messico, dalle foglie mature del cactus raccolte senza danneggiare la pianta. Coltivato solo con minerali naturali e acqua piovana ad un’altitudine di 2.500 metri, il cactus Nopal è noto per la sua bassa impronta ecologica ed è bio al 100%. Le foglie vengono raccolte ogni sei-otto settimane per dare alla pianta tutto il tempo per rigenerarsi e aiutare a preservare la biodiversità locale. Dopo che le foglie sono state tagliate, vengono fatte asciugare alcuni giorni al sole prima di essere sottoposte al processo brevettato Desserto® che trasforma le piante in materiale morbido ma resistente adatto per le sneaker. Denominata Bradley Cactus, la nuova linea disponibile in bianco, nero e verde è dotata inoltre di lacci in nylon riciclato da rifiuti plastici, mentre la suola è realizzata con gomma naturale al 100%, provieniente dalla linfa di lattice degli alberi di Hevea. Le scarpe vengono successivamente confezionate con materiali ecocompatibili come il cartone riciclato.

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IL MARCHIO INDIPENDENTE DI CALZATURE CLAE FESTEGGIA IL SUO 20° ANNIVERSARIO CON IL DROP DELLE SNEAKER REALIZZATE


BOOKS

“The revolution starts from your closet” MARINA SPADAFORA, DESIGNER AND NATIONAL COORDINATOR OF FASHION REVOLUTION ITALIA, WITH THE JOURNALIST LUISA CIUNI WROTE A BOOK ABOUT THE THEME OF ECOLOGICAL EMERGENCY IN FASHION The gazes of a journalist with a humanistic background and used to pondering on the ethical aspects of reality and of a well-known designer, consultant for famous brands and above all activist engaged in development projects all over the world, offer an overview of fashion today that is both objective and passionate. The book published by Solferino contains tips on how to shop responsibly and create a sustainable wardrobe, from organic cotton garments, those made with materials recovered with upcycling to vintage and swapping. The essay also addresses the issue of pollution, overproduction, exploitation of labor in the poorest countries, which are just some of the enormous sustainability problems that the fashion, clothing and accessories industry has yet to solve. A reflection to make a path critically, but also confidently in a complex reality, which increasingly asks us to know how to choose and know how to discern: what we buy and how we dress can truly help us change the world. "Because the revolution starts from our head, from our heart, from our wardrobe", write the authors.

“La rivoluzione comincia dal tuo armadio” MARINA SPADAFORA, DESIGNER E COORDINATRICE NAZIONALE DI FASHION REVOLUTION ITALIA, CON LA GIORNALISTA LUISA CIUNI APPROFONDISCONO IN UN LIBRO IL TEMA DELL’EMERGENZA ECOLOGICA NEL MONDO DELLA MODA

MARINA SPADAFORA

Gli sguardi di una giornalista con un background umanistico e abituata a riflettere sugli aspetti etici della realtà e di una nota stilista, consulente di celebri brand e soprattutto attivista impegnata in progetti di sviluppo in tutto il mondo, offrono una panoramica allo stesso tempo oggettiva e appassionata della moda oggi. Il libro edito da Solferino contiene consigli su come fare shopping in maniera responsabile e creare un armadio sostenibile, dai capi di cotone organico, a quelli realizzati con materiali recuperati con l'upcycling al vintage e allo swap. Il saggio affronta inoltre l’argomento dell’inquinamento, sovrapproduzione, sfruttamento della manodopera nei Paesi più poveri, che sono solo alcuni degli enormi problemi di sostenibilità che l’industria della moda, dell’abbigliamento e degli accessori deve ancora risolvere. Una riflessione per orientarsi in modo critico ma anche fiducioso in una realtà complessa, che sempre più chiede di saper scegliere e saper discernere: che cosa compriamo e come vestiamo può davvero aiutarci a cambiare il mondo. "Perché la rivoluzione parte dalla nostra testa, dal nostro cuore, dal nostro armadio", scrivono le autrici. SUSTAINABILITY 8 9


SPOTLIGHT | Green Pea

To consume in a more sustainable way, buying products with a lower impact on the environment, perhaps made of ecological materials and using energy from renewable sources, paying particular attention to purchases and awareness. This is the heart of Green Pea's philosophy, the first shopping space entirely devoted to respect for the planet and its inhabitants, from an idea of Eataly's founder Oscar Farinetti. The slogan of the "green retail park" inaugurated at the end of 2020 in Turin at the Lingotto district is "From duty to beauty": because acting sustainably is not just a duty towards ecosystems and other people, it is also a source of personal well-being. Green Pea unfolds over 15 thousand square meters on five levels built according to the principles of sustainable architecture, with sixty-six shops, a museum, three restaurants, a swimming pool, a spa and a club dedicated to "creative idleness". Consumare in maniera più sostenibile, acquistando prodotti con un impatto minore sull’ambiente, realizzati magari in materiali ecologici e con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, prestando particolare attenzione agli acquisti e alla consapevolezza. Questo il cuore della filosofia di Green Pea, il primo spazio per acquisti interamente votato al rispetto del pianeta e di chi lo abita, da un’idea del fondatore di Eataly Oscar Farinetti. Lo slogan del "green retail park" inaugurato a fine 2020 a Torino presso il quartiere del Lingotto è "From duty to beauty", dal dovere alla bellezza: perché agire in maniera sostenibile non è solo un dovere nei confronti degli ecosistemi e delle altre persone, è anche fonte di benessere personale. Green Pea si dipana su 15mila metri quadrati su cinque livelli costruito secondo i principi dell’architettura sostenibile, forte di sessantasei negozi, un museo, tre punti di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’ "ozio creativo".


a new bio-polyurethane for sustainable insoles NewStep, un nuovo biopoliuretano per sottopiedi sostenibili

THE CIVITANOVA MARCHE BASED COMPANY SPECIALISED IN THE PRODUCTION OF ANATOMICAL INSOLES FOR FOOTWEAR, PRESENTS A NEW ECO-SUSTAINABLE LINE MADE WITH A NEW POLYURETHANE WITH A HIGH PERCENTAGE OF BIOLOGICAL ORIGIN

AZIENDA DI CIVITANOVA MARCHE SPECIALIZZATA NELLA PRODUZIONE DI PLANTARI ANATOMICI PER CALZATURE, PRESENTA UNA NUOVA LINEA ECOSOSTENIBILE REALIZZATA CON UN NUOVO POLIURETANO CON ALTA PERCENTUALE DI PROVENIENZA BIOLOGICA

The Marche-based New Step, a company that has long since embarked on the path of sustainability that leads it to be almost zero-impact, is engaged in constant research aimed at eliminating toxic, polluting and flammable components, using water-based products instead. Today its range of products, based on the use of organic polyurethanes and highly ecological fabrics, with related eco-sustainability certifications, which are continuously updated to guarantee increasingly cutting-edge products from all points of view, is expanding to include a new line of products moving forward on sustainability. “In collaboration with the company from which we buy the raw materials, we created a new polyurethane with a high percentage of biological origin giving life to an eco-sustainable product with minimal environmental impact - the company says - Applying it to our insoles allows us to propose a product that offers important sustainability-linked guarantees to a market increasingly aware and attentive to environmental issues”. The images reproduced here feature two flagship items of the new selection: insoles with organic polyurethane, natural leather wrapping, eco-top fabrics and recycled footbed thermoformed with ecological leathers and fabrics. Present on the market since 2007, New Step thus continues to be a reference point for the market thanks to its constant research, innovation and professionalism. Its products, made with patented customised materials, have important characteristics: they are comfortable, hygienic, anti-shock, antibacterial, anti-mould, washable and breathable. They can be coupled with all kinds of leathers and fabrics. And they can be adapted in order to meet all aesthetic and comfort needs.

Azienda che da tempo ha intrapreso un percorso di sostenibilità che la porta ad essere quasi ad impatto 0, la marchigiana New Step è impegnata in una ricerca costante volta ad eliminare i componenti tossici, inquinanti ed infiammabili, privilegiando invece i prodotti a base acqua. La sua gamma di prodotti che si basa sull'utilizzo di poliuretani bio e tessuti altamente ecologici, con relative certificazioni di ecosostenibilità in continuo aggiornamento per garantire prodotti sempre più all'avanguardia sotto tutti i punti di vista, si allarga oggi a comprendere una nuova linea di prodotti che spostano in avanti la lancetta della sostenibilità. “Abbiamo realizzato, in collaborazione con l'azienda da cui acquistiamo le materie prime, un nuovo poliuretano con un'alta percentuale di provenienza biologica per realizzare un prodotto ecosostenibile a minimo impatto ambientale – comunicano dall'azienda – Applicato ai nostri plantari ci permette di proporre ad un mercato sempre più consapevole e attento alle tematiche del rispetto dell'ambiente, un prodotto che offre delle importanti garanzie di sostenibilità”. Nelle immagini qui riprodotte, due articoli di punta della nuova selezione: sottopiedi con poliuretano biologico e fasciature con pelle naturale e tessuti eco top, e fussbett riciclati termoformati con pellami e NEWSTEP tessuti ecologici. Presente sul mercato dal 2007, New Step continua così ad essere punto di riferimento per il mercato grazie alla sua costante ricerca, all'innovazione e la professionalità. I suoi prodotti, realizzati con materiali personalizzati brevettati, hanno importanti caratteristiche: sono confortevoli, igienici, antishock, antibatterici, antimuffa, lavabili e traspiranti. Possono essere accoppiati a pellami e tessuti di ogni genere. E sono declinabili in modo da rispondere a tutte le esigenze estetiche e di confort.

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COMPANY

The European regulations on substances hazardous to human health and the environment: “POP”, “REACH” and “ROHS” THANKS TO THE EXPERIENCE GAINED BY FACOM IN RECENT YEARS WITH REGARD TO ISSUES OF SUSTAINABILITY AND CERTIFICATION, IN THIS ISSUE, AND IN THE NEXT TWO ISSUES, WE PROPOSE IN-DEPTH ARTICLES RANGING FROM THE FOCUS ON HAZARDOUS SUBSTANCES, TO THE INTEGRATED MANAGEMENT SYSTEM, UP TO ISSUES RELATING TO REGULATIONS ON CONFLICT MINERALS. In recent years, the European Union has made the correct management of substances hazardous to human health and the environment one of its priorities. There are three European regulations closely related to this aspect: EU Regulation 1021/2019 (POP), EU Regulation 1907/2006 (REACH) and EU Directive 65/2011 (ROHS II) and their subsequent amendments and additions. POP Persistent Organic Pollutants (POPs) are organic substances that persist in the environment and that pose a risk to our health and the environment. They can be transported through air, water and migratory species. They are regulated globally by the Stockholm Convention and the Aarhus Convention. These legislative acts are implemented in the European Union through EU Regulation 1021/2019 (POP), with specific control measures that: • prohibit or restrict the production and use of persistent organic pollutants; • minimise their release, • safely manage stockpiles of POPs, • manage the disposal of waste containing or contaminated by POPs. Chemicals identified as POPs include industrial chemicals (such as polychlorinated biphenyls), unintentional by-products of industrial processes (such as dioxins and furans) and pesticides (such as DDT). Under the POP regulation, the ECHA (European Chemicals Agency) acts as an overseer and contributes, through reporting by member states, to identifying and proposing new POPs by the EU to the Stockholm Convention. REACH EU Regulation 1907/2006 (REACH), also has the aim of protecting human health and the environment. This is done by the registration, evaluation, and authorisation of chemicals. REACH aims to identify the hazardous properties of products, including the risks involved and the safety measures to be applied, and forms the basis for the manufacturing, import, marketing and use of all chemicals (not only those used in industrial processes, but also those used in everyday processes and in articles such as clothing or furniture). Almost all types of companies are affected. Under the European Regulation, the industry is responsible for managing risks, providing information, and using or placing chemicals on the market. Manufacturers and importers of chemicals are required to gather information and to transmit them to the European Chemicals Agency (ECHA). REACH consists of 4 key processes: • Registration: manufacturers and importers are responsible for collecting information on the properties and uses of the substances and for communicating this information to ECHA and, if no information is available, they are required to carry out experimental tests to characterise the physical-chemical, toxicological and eco-toxicological properties; • Evaluation: ECHA is responsible for checking whether the registration information complies with the requirements of this regulation, and examines the testing proposals to verify that they are not necessary. Member States clarify if a given substance constitutes a risk to human health and the environment; • Authorisation for specific and controlled uses only, of substances of “very high concern” with effects that raise a level of concern equivalent to those belonging to the indicated groups (SVCH); • Restriction: substances and mixtures with unacceptable risks for human health and the environment must be totally or partially restricted in their uses or concentration (e.g. in consumer products). One of the objectives of the regulation is to stimulate European markets to produce innovative and non-harmful substances that are competitive on international markets. Substances are to be evaluated in quantities of 1 tonne/year or more, and this in-

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volves all importers and downstream and upstream manufacturers within the European Economic Area, EEA (European Union + Iceland, Liechtenstein and Norway). End consumers are also indirectly affected. ROHS An almost natural continuation of REACH is certainly ROHS 2 (EU Directive 2011/65). The RoHS directive limits the use of lead (Pb), mercury (Hg), cadmium (Cd), hexavalent chromium (Cr6+), polybrominated biphenyls (PBB) and polybrominated diphenyl ethers (PBDE) in the manufacture of electrical and electronic equipment sold in the European Union. These substances are highly harmful to human health and the environment, especially when they reach the waste treatment stage. The manufacturer as well as the importer and distributor, in addition to affixing the CE marking, must ensure that the appropriate compliance assessment procedure has been applied. The directive refers to: • large household appliances • small household appliances • IT and telecommunications equipment • consumer equipment • lighting equipment • electrical and electronic tools • toys, leisure and sports equipment • automatic dispensers With subsequent amendments and additions, the scope was extended to also include: medical devices, in vitro control, monitoring and diagnostic instruments, and industrial monitoring and control instruments. The delegated Directive 2015/863/UE, called “RoHS 3”, introduced four more substances: Bis(2-Ethylhexyl) phthalate, Benzyl butyl phthalate (BBP), Dibutyl phthalate (DBP) and Diisobutyl phthalate (DIBP).

FOR THOSE WHO LOVE PRECISION Facom loves this precise approach to business, not only with regard to its products, but also in its focus on issues of sustainability, efficiency and protecting the wellbeing of people. Specialised in the production of metal heels and quality reinforcements (elastic inserts, turned pins, laser-cut galleons, custom samples, “INFLEX” bushings and inserts for which it holds the patent), Facom takes care of everything that represents the essence of a heel. For Facom, human health and the environment come first. It is precisely for this reason that the Marche-based company has chosen to commit itself to comply with the regulations described in this article, requiring its suppliers to pay greater attention to the issues involved and to make periodic declarations of conformity.


FACOM

Le normative europee sulle sostanze pericolose per l’ambiente e la salute umana: “POP”, “REACH” e “ROHS” GRAZIE ALL’ESPERIENZA MATURATA DA FACOM IN QUESTI ANNI RISPETTO A TEMATICHE DI SOSTENIBILITÀ E CERTIFICAZIONE, PROPONIAMO SU QUESTO NUMERO, E NELLE PROSSIME DUE EDIZIONI, ARTICOLI DI APPROFONDIMENTO CHE SPAZIERANNO DALL’ATTENZIONE PER LE SOSTANZE PERICOLOSE, AL SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE, FINO A TOCCARE LE PROBLEMATICHE LEGATE ALLE NORMATIVE CONFLICT MINERALS. Negli ultimi anni l’Unione Europea ha posto come uno dei suoi più grandi impegni la corretta gestione delle sostanze pericolose per la salute umana e l’ambiente. Tre sono le normative europee strettamente legate a questo aspetto: Il regolamento UE 1021/2019 (POP), il regolamento UE 1907/2006 (REACH) e la direttiva UE 65/2011 (ROHS II) e le loro successive modifiche e integrazioni. POP Gli inquinanti organici persistenti “POP” (acronimo inglese di Persistent Organic Pollutants) sono sostanze organiche che persistono nell’ambiente e rappresentano un rischio per la nostra salute e l’ambiente. Possono essere trasportati dall’aria, dall’acqua e dalle specie migratorie. Sono disciplinati a livello mondiale dalla convenzione di Stoccolma e dalla convenzione di Aarhus. L’attuazione di tali atti legislativi nell’Unione europea avviene mediante il Regolamento UE 1021/2019 (POP), con specifiche misure di controllo che: • vietano o limitano la produzione e l’impiego di inquinanti organici persistenti; • ne riducono al minimo l’emissione, • si occupino della gestione in sicurezza delle scorte, • si occupino della gestione dello smaltimento di rifiuti costituiti o contaminati da POP. Le sostanze chimiche identificate come POP comprendono prodotti chimici industriali (come nel caso dei bifenili policlorurati), sottoprodotti non intenzionali (come nel caso delle diossine e furoni) e pesticidi (come nel caso del DDT). In base al regolamento POP, l’ECHA (European Chemical Agency – Agenzia europea delle sostanze chimiche) ha la finalità di fungere da supervisore e contribuisce, attraverso le segnalazioni degli stati membri, a individuare e proporre nuovi POP da parte dell’UE alla convenzione di Stoccolma. REACH Il Regolamento (CE) n.1907/2006 (REACH), invece, ha la finalità di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche, anch’esso con lo scopo di proteggere la salute umana e l'ambiente. Il Regolamento REACH ha l’obbiettivo di identificare le proprietà pericolose dei prodotti, compresi rischi connessi e misure di sicurezza da applicare, e si pone da

PER CHI AMA LA PRECISIONE

Facom ama questo approccio preciso al business non solo per quanto concerne i propri prodotti, ma anche nell’attenzione per le questioni legate alla sostenibilità, all’efficienza, alla salvaguardia del benessere delle persone. Specializzata nella realizzazione di tacchi in metallo e rinforzi di qualità (spine elastiche, tornite e laser, campioni fuori standard, boccole e inserti “INFLEX” di cui detiene il brevetto) Facom si prende cura di tutto ciò che rappresenta l’essenza di un tacco. Per Facom la salute umana e quella dell’ambiente vengono prima di ogni cosa. Proprio per questo motivo l’azienda marchigiana ha scelto di impegnarsi nell’applicazione delle normative descritte in questo articolo, richiedendo ai propri fornitori una maggiore attenzione alle tematiche coinvolte e una periodica dichiarazione di conformità.

base per i processi di fabbricazione, importazione, immissione sul mercato e uso di tutte le sostanze chimiche (non solo di quelle utilizzate nei processi industriali, ma anche di quelle che vengono adoperate quotidianamente e quelle presenti in articoli come abiti o mobili). Quasi tutte le tipologie di aziende ne sono coinvolte. Secondo il Regolamento europeo spetta all’industria la responsabilità di gestire i rischi, fornire informazioni, utilizzare o immettere sul mercato sostanze chimiche. I produttori e gli importatori di sostanze chimiche sono obbligati a raccogliere informazioni e trasmetterle all'Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). Il Reach presenta 4 fasi fondamentali: • Registrazione: obbligo, per i fabbricanti e gli importatori di presentare all’ECHA una serie di informazioni di base sulle caratteristiche delle sostanze e, in mancanza di dati disponibili, l’obbligo di eseguire test sperimentali per caratterizzare le proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e eco-tossicologiche; • Valutazione: l’ECHA controlla la conformità delle informazioni oggetto di registrazione ed esamina le proposte di sperimentazione per verificare che non siano necessarie. Gli Stati membri, valutano le sostanze chimiche che destano preoccupazione per la salute e l’ambiente; • Autorizzazione solo per usi specifici e controllati, delle sostanze “estremamente preoccupanti” che hanno effetti che destano un livello di preoccupazione equivalente a quelle appartenenti ai gruppi indicati (SVCH); • Restrizione: sostanze e miscele con rischi inaccettabili per l’ambiente e la salute umana devono essere totalmente o parzialmente ristrette negli usi o nella concentrazione (ad es. nei prodotti di consumo Uno degli obiettivi del regolamento è quello di stimolare i mercati europei alla produzione di sostanze innovative e non dannose, competitive sui mercati internazionali. Le sostanze vanno valutate per quantitativi pari o superiori a 1 tonnellata/anno e ne sono coinvolti tutti gli importatori e produttori a valle e a monte, all’interno dello Spazio Economico Europeo, SEE (Unione Europea + Islanda, Liechtenstein e Norvegia). Ne risultano coinvolti in maniera indiretta anche i consumatori finali. ROHS Una quasi naturale prosecuzione del Regolamento Reach è sicuramente quella del Rohs 2 (Direttiva UE 2011/65/UE). La direttiva RoHS limita l’uso di piombo (Pb), mercurio (Hg), cadmio (Cd), cromo esavalente (Cr6+), bifenili polibromurati (PBB) ed eteri di difenil polibrominato (PBDE) nella produzione di alcune delle apparecchiature elettriche ed elettroniche vendute nell’Unione Europea. Queste sostanze risultano essere altamente dannose per ambiente e salute umana, specialmente quando si raggiunge la fase di trattamento dei rifiuti. Il produttore così come l’importatore e il distributore, oltre ad apporre la marcatura CE, deve assicurare che sia stata applicata l'adeguata procedura di valutazione di conformità. La direttiva fa riferimento a: • grandi elettrodomestici • piccoli elettrodomestici • apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni • apparecchiature di consumo • apparecchiature di illuminazione • strumenti elettrici ed elettronici • giocattoli e apparecchiature per il tempo libero e per lo sport • distributori automatici Con le successive modifiche e integrazioni è stato esteso il campo di applicazione anche a: Dispositivi medici, strumenti di controllo, monitoraggio e diagnosi in vitro e strumenti di monitoraggio e controllo industriali Con la Direttiva delegata 2015/863/UE, chiamata “RoHS 3”, vengono introdotte altre quattro sostanze: Ftalato di bis(2-etilesile), Benzilbutilftalato (BBP), Dibutilftalato (DBP) e Diisobutilftalato (DIBP). SUSTAINABILITY 9 3


SPOTLIGHT | FLEX RIPPLE Since its creation in the Nineties, No Name has been focusing on the product and on its ability to reinterpret the fashion dreams and ideas of the new generations. Today, the answer is FLEX RIPPLE, the sneaker that combines an urban look with outdoor inspirations, now available with a recycled denim patchwork upper! The perfect sneaker to save the planet and to up your summer style. Come dalla sua creazione negli anni Novanta, No Name punta ancora l’attenzione sul prodotto e sulla sua capacità di rileggere in chiave fashion i sogni e le idee delle nuove generazioni. Oggi la risposta è FLEX RIPPLE, la sneaker che unisce un look urbano ad accenti outdoor, disponibile ora con tomaia in denim riciclato patchwork! La sneaker perfetta per salvare il pianeta e dare forma al più trendy degli stili estivi.


NEWS

Wortmann takes another step towards sustainability WITH THE CONSTRUCTION OF A PHOTOVOLTAIC SYSTEM ON THE ROOFS OF THE COMPANY HEADQUARTERS IN DETMOLD, THE GERMAN GROUP TAKES A NEW STEP TOWARDS A SUSTAINABLE DEVELOPMENT Not just well-made and comfortable shoes, able to follow fashion trends. With the brands Tamaris, S.Oliver and Marco Tozzi, in recent years Wortmann has launched sustainable capsule collections and also the first vegan shoes are on the starting line, while the rate of recycled materials used and FSC-certified packaging is growing, just like transport of zero-impact packages have been standard for a long time. But Wortmann kept going: the Group has JENS BEINING, recently inaugurated a new photovoltaic sysCEO WORTMANN GROUP tem at its headquarters in Detmold, Germany, which thanks to an area equal to a football field of almost 7,000 m² is the largest connected rooftop system with self-consumption of the entire region. Furthermore, with the use of double-sided glass-glass high quality modules, arranged on two sides, it can absorb solar energy both from above and below. The modules, which have been installed in several buildings, have a power of 1,335.4 kWp, for an annual output of 1,179,909 kWh, corresponding to the average consumption of electricity per year of about 300 families of four people! In the future, around 60 percent of the energy generated can directly be used on site. The rest - such as electricity produced on weekends or holidays and which cannot be used directly - will be fed into the public electricity network. It should also be noted that by generating electricity with the help of the photovoltaic system, each year can be saved approximately 250 tons of CO2. “I am particularly happy that we have been able to carry out other important projects within our Detmold site and thus make a sustainable contribution to our region - said Jens Beining, CEO of the Wortmann Group -. Whether we are talking about small or large measures, regional or global initiatives, there is always a common desire to make a difference step by step, in the interest of greater sustainability”.

Wortmann compie un altro passo verso la sostenibilità CON LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SUI TETTI DELLA SEDE AZIENDALE A DETMOLD, IL GRUPPO TEDESCO FA UN NUOVO PASSO IN AVANTI VERSO LO SVILUPPO SOSTENIBILE Non solo calzature ben fatte, comode e capaci di seguire le tendenze moda. Con i brand Tamaris, S.Oliver e Marco Tozzi, Wortmann ha lanciato negli ultimi anni sul mercato capsule collection sostenibili e sono ai blocchi di partenza anche le prime scarpe vegane, mentre cresce la quota di materiali riciclati impiegati e l'imballaggio certificato FSC, così come il trasporto di pacchi a impatto zero sono ormai standard da molto tempo. Ma Wortmann non si è fermata qui: il Gruppo ha di recente inaugurato un nuovo impianto fotovoltaico nella propria sede di Detmold, in Germania, che grazie ad una superficie pari a un campo da calcio di quasi 7.000 m² è il più grande impianto su tetto connesso con autoconsumo dell’intera regione. Inoltre, con l’impiego di moduli vetro-vetro double-sided di alta qualità molto resistenti e disposti su due lati, può assorbire l'energia solare sia dall'alto che dal basso. I moduli, che sono stati installati su più edifici, hanno una potenza di 1.335,4 kWp, per una resa annua di 1.179.909 kWh, corrispondente al consumo medio di energia elettrica all'anno di circa 300 famiglie composte da quattro persone! In futuro, circa il 60 percento dell'energia generata potrà essere utilizzato direttamente in loco. Il resto - come per esempio l'elettricità prodotta nei fine settimana o nei giorni festivi e che non può essere utilizzata direttamente - sarà immessa nella rete elettrica pubblica. Va, inoltre, sottolineato che generando elettricità con l'aiuto del sistema fotovoltaico si possono risparmiare ogni anno circa 250 tonnellate di CO2. “Sono particolarmente felice che siamo stati in grado di realizzare altri importanti progetti nell’ambito del nostro sito di Detmold e così dare un contributo sostenibile alla nostra regione – ha affermato Jens Beining, CEO del Gruppo Wortmann -. Che si tratti di piccole o grandi misure, di iniziative regionali o globali, vi è sempre in comune la volontà di fare la differenza, passo dopo passo, nell'interesse di una maggiore sostenibilità."

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INTERVIEW

Persisting difficulties in justifying the cost of green investments THE THIRD EDITION OF THE SURVEY CONDUCTED BY CENTRICA BUSINESS SOLUTIONS REVEALS THAT ALMOST HALF OF THE COMPANIES INTERVIEWED STILL FIND IT DIFFICULT TO JUSTIFY GREEN INVESTMENTS, EVEN IF THEY TRANSLATE INTO SAVINGS IN THE LONG TERM. WE SPOKE OF THIS WITH CHRISTIAN STELLA, MANAGING DIRECTOR. Italian and European companies still have great difficulty in justifying investments in low CO2 emission technologies, because of the effects of the Covid-19 pandemic: this is what is outlined in the new report “Why wait to pursue net zero?” conducted by Centrica Business Solutions. The report shows how, during the pandemic, around half of the companies interviewed (47%) complained about difficulties in justifying investments in high-energy efficiency and low CO2 emission technologies, even if these are useful in creating savings in the long-term. Despite this, two out of five (42%) businesses confirm that creating a more sustainable business model remains an absolute priority, while half of the companies interviewed (50%) are focused on achieving excellent financial performance and a good profit. In reaction to the difficulties caused by the pandemic over the last two years, half of these (51%) implemented energy management systems and strategies aimed at controlling costs. We spoke of this with Christian Stella, Managing Director of Centrica Business Solutions. What does it take to become a sustainable business leader? Our research, now in its third edition, onto the energy management and sustainability of businesses identifies those we consider to be sustainable business leaders (20%) and those that have not yet fully adopted a sustainable approach, which have been coined as followers (80%). The businesses that give evidence of their leadership in sustainability go beyond the current context, in the short term, understanding that the pursuit of profit in the short-term will create an economic disadvantage to their business and the entire planet in the long-term. 79% of the leaders in fact claim that they give priority to earnings in the longterm, over rapid returns and low-risk strategies. They are companies that pro-

actively use energy management strategies to be more competitive with almost twice the possibility of accessing green financing (86%) compared to followers (45%). Additionally, leaders (41%) are more inclined to adopt an aggressive “high risk, high profit” strategy, which could potentially create even a bigger gap between them and followers (23%). Despite this, it seems some businesses still find difficulties in justifying investments in sustainability? Yes, even if many businesses are still proving themselves to be fully committed in their plans to achieve Net Zero, our research highlights that many of them, above all because of the pandemic, are meeting up with difficulties in giving priority to and justifying investments in low CO2 emission technology. Unfortunately, prioritising investments in areas considered ‘non-core’ business areas, like for example energy, has always represented an obstacle for Italian businesses. However, our findings also show how a correct energy strategy can improve the finances of every company and support them in recovering from the impact of Covid-19. Our report in fact outlines the business opportunities created by a more advanced approach to energy: businesses that have already invested in innovative energy technologies have been able to reduce costs, reduce their CO2 emissions, while increasing their possibilities for new sources of revenue. What are the risks for companies that delay in implementing a sustainable transition? Our report reveals that those who believe it is possible to wait to pursue a sustainable approach expose themselves to political risks, unexpected costs, and lost opportunities. One of the limits of many companies in fact is that of not having fully understood the risks or the opportunities of decarbonizing. Just consider that the pathway of sustainability of many companies began precisely from the idea of saving on expenses: reducing the consumption of resources means also reducing expenses. Non-action will increasingly cost businesses more and more, because of the taxes levied on emissions. The report in fact reveals that more than half of European businesses (57%) use technologies, products, and services with high-energy efficiency to create new opportunities for revenue. The preferred areas for investments regard storage units (48%), solar panels (42%) and demand-side response measures (19%). In this sense, leaders are almost two times more likely than followers to implement a decarbonisation strategy that surpasses the current requirements of governments (80% compared to 42%) and to continue, in a proactive way, with decarbonisation even before it is required by law (83% compared to 45%). What are the prospects for the future? Compared to previous years, the 2021 report highlights how businesses are increasingly aware of the advantages of energy as a bona fide resource. In 2019, only 5% of those interviewed considered energy as an opportunity in generating new income and a competitive advantage, while today this number has risen to 23%. New technologies include decentralized energy systems (70%) generating their own renewable energy supply or shared renewable energy microgrids and the generation, use, and flexible management of energy through tools like local energy markets and/or virtual power plants (60%). Many businesses find themselves in difficulty because it is not clear to them how they can achieve Net Zero. During the year when Italy is in partnership with Great Britain for the COP26 climate conference and the new Government has already started its ecological transition, it is fundamental for companies like ours to offer those businesses that are committed to pursuing a low CO2 emissions future the surety of knowing that the improvement of their own energy management system can lead to a certainty on costs. Many financial tools can support the transition towards a sustainable future without the need for an initial investment.

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CENTRICA BUSINESS SOLUTIONS

Ancora difficile giustificare gli investimenti green LA TERZA EDIZIONE DELL’INDAGINE CONDOTTA DA CENTRICA BUSINESS SOLUTIONS RIVELA CHE QUASI LA METÀ DELLE AZIENDE INTERVISTATE RITIENE DIFFICOLTOSO MOTIVARE L’INVESTIMENTO, ANCHE SE QUESTO SI TRADUCE IN UN RISPARMIO A LUNGO TERMINE. NE PARLIAMO CON CHRISTIAN STELLA, MANAGING DIRECTOR. Le aziende italiane ed europee hanno ancora grande difficoltà a giustificare gli investimenti in tecnologie a basse emissioni di CO2 a causa dell’impatto della pandemia da Covid-19: a rivelarlo la nuova ricerca “Perché aspettare per raggiungere il Net Zero?”, condotta da Centrica Business Solutions. Nel report si evince che, durante la pandemia, circa la metà delle aziende intervistate (47%) ha lamentato la difficoltà di giustificare gli investimenti in tecnologie ad alta efficienza energetica e a basse emissioni di CO2, anche se questi sono utili per generare risparmi a lungo termine. Nonostante questo, due aziende su cinque (42%) affermano che realizzare un modello di business sostenibile resta ancora una priorità assoluta, mentre la metà delle aziende intervistate (50%) ha affermato di essere focalizzata nel raggiungimento di eccellenti performance finanziarie e di buoni profitti. Per reagire alle difficoltà causate dalla pandemia negli ultimi due anni, la metà di queste (51%) ha implementato sistemi e strategie di gestione energetica proprio finalizzate a controllare i costi. Ne parliamo con Christian Stella, Managing Director di Centrica Business Solutions. Che cosa distingue i leader della sostenibilità? La nostra ricerca in materia di energia e sostenibilità aziendale, giunta quest’anno alla sua terza edizione, distingue le aziende tra quelle leader nella sostenibilità (20%) e quelle che ancora devono adottare pienamente un approccio sostenibile, denominate follower (80%). Le aziende che dimostrano una leadership nella sostenibilità superano l’ottica contingente, a breve termine, e risultano più consapevoli che perseguire profitti nel breve periodo causerà uno svantaggio economico al loro business e all’intero pianeta nel lungo periodo. Il 79% dei leader, infatti, ha dichiarato di dare la priorità ai guadagni a lungo termine, rispetto ai ritorni rapidi e alle strategie a basso rischio. Si tratta di aziende che utilizzano proattivamente le strategie di gestione dell’energia per essere più competitive e hanno quasi il doppio delle possibilità di accedere ai finanziamenti green (86%) rispetto ai follower (45%). I leader, inoltre, (41%) sono più propensi ad adottare una strategia aggressiva “alto rischio, alto guadagno”, creando potenzialmente un maggior distacco con i follower (23%). Nonostante tutto, si evidenziano ancora delle difficoltà nel giustificare investimenti in sostenibilità? Sì, nonostante molte aziende dimostrino ancora di essere fortemente impegnate nei propri piani per raggiungere il Net Zero, la nostra ricerca ha rivelato che molte di esse, soprattutto a causa della pandemia, stanno riscontrando difficoltà nel dare priorità e giustificare gli investimenti in tecnologia a basse emissioni di CO2. Purtroppo le priorità degli investimenti in aree considerate ‘non core’ del business, come ad esempio quella dell'energia, hanno sempre rappresentato un ostacolo per le aziende italiane, ma i dati dimostrano anche che una corretta strategia energetica può migliorare i bilanci di ogni azienda e sostenere la ripresa dall’impatto causato dal Covid-19. Il nostro report, infatti, sottolinea le opportunità di business che derivano da un approccio più avanzato all’energia: le aziende che hanno già investito in tecnologie energetiche innovative sono state in grado di ridurre i costi, diminuire le emissioni di CO2 e cogliere nuove opportunità di guadagno.

CHRISTIAN STELLA

dere per implementare un approccio sostenibile in azienda si espone a rischi politici, costi non previsti e opportunità mancate. Uno dei limiti di molte aziende, infatti, è quello di non aver compreso pienamente i rischi, né colto le opportunità della decarbonizzazione. Basti pensare che il percorso di sostenibilità di molte aziende è iniziato proprio considerando le possibilità di risparmiare sui costi: ridurre il consumo di risorse significa anche diminuire le spese. Il non agire costerà alle aziende sempre di più a causa delle tassazioni sulle emissioni. La ricerca rivela, infatti, che più della metà delle aziende europee (57%) utilizza tecnologie, prodotti e servizi ad alta efficienza energetica per creare nuove opportunità di guadagno. Le aree più favorite dagli investimenti riguardano le unità di storage (48%), i pannelli solari (42%) e le misure di demand side response (19%). In questo senso, i leader risultano quasi due volte più propensi dei follower ad attuare una strategia di decarbonizzazione che superi gli attuali requisiti istituiti dai governi (80% rispetto al 42%) e a proseguire, in maniera proattiva, con la decarbonizzazione prima ancora che lo richieda la normativa (83% rispetto al 45%). Quali sono le prospettive per il futuro? Rispetto agli anni precedenti, la ricerca 2021 evidenzia che le aziende si stanno sempre più rendendo conto dei vantaggi dell’energia come vera e propria risorsa. Nel 2019, solo il 5% degli intervistati considerava l’energia come un’opportunità per generare nuove entrate e un vantaggio competitivo, mentre oggi questo valore è salito al 23%. Le nuove tecnologie includono sistemi energetici decentralizzati (70%) con fornitura di energia rinnovabile propria o microgrid rinnovabili condivise e la generazione, l’uso e la gestione flessibile dell’energia attraverso strumenti come i mercati locali dell’energia e/o le centrali elettriche virtuali (60%). Molte aziende si trovano in difficoltà perché non hanno ben chiaro come poter raggiungere il Net Zero. Nell’anno in cui l’Italia è in partnership con la Gran Bretagna per la conferenza sul clima COP26 ed è partita la sfida del nuovo Governo sulla transizione ecologica, è fondamentale che aziende come la nostra offrano a quelle imprese che si impegnano per un futuro a basse emissioni di CO2 la tranquillità di sapere che il miglioramento della propria gestione energetica può fornire una certezza dei costi. Vi sono molti strumenti consolidati di finanziamento che possono sostenere la transizione verso un futuro sostenibile senza la necessità di un investimento iniziale.

Quali sono i rischi per le aziende che tardano a mettere in atto una transizione sostenibile? La nostra indagine rivela che chi pensa di poter atten-

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Futuro: innovazione sostenibile e sostenibilità innovativa della pelle per Nuvolari, da quest’anno Società Benefit I sistemi di concia Nature-L® e Graphene Leather® ideati da Conceria Nuvolari evolvono nel segno del rispetto ambientale, valorizzando la qualità della pelle. Adottate dall’azienda nuove azioni di governance. Sostenibilità e lunga durata. Sono le parole chiave sui cui si basa il successo di Nature-L® e Graphene Leather®, due progetti rivoluzionari firrmati Conceria Nuvolari, l’azienda di Monte Urano, in provincia di Fermo, specializzata nella produzione e commercializzazione di pelli ovocaprine e di incrociati destinate prevalentemente all’industria calzaturiera, pellettiera e dell’abbigliamento moda. Tutti i brevetti nati nei laboratori di ricerca della pmi innovativa guidata dall’imprenditrice Sara Santori, Ceo dinamica e determinata, sono sviluppati nel pieno rispetto delle normative di settore e in particolare di tutti i protocolli per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente. L’impresa marchigiana è tra i precursori nella sperimentazione di metodi di concia con il più basso tenore di metalli pesanti e senza l’impiego di cromo esavalente, in grado al tempo stesso di valorizzare la natura tradizionale del pellame. “In questo periodo di emergenza Covid - ci spiega Sara Santori - abbiamo continuato a fare ricerca, investendo nel perfezionamento della concia metal free biodegradabile certificata ISO14855 e ISO20136. Se da una parte abbiamo migliorato l’articolo Nature-L® con un upgrade della sua biodegradabilità, dall’altra abbiamo intrapreso una serie di azioni di governance che comprendono anche la valutazione e gestione delle emissioni di gas a effetto serra connesse con l’esercizio aziendale. A seguito dello studio LCA (Life Cycle Assessment) condotto dal Politecnico di Milano sui prodotti metal free biodegradabili della linea Nature-L®, dopo aver calcolato la quantità di Co2 emessa per ogni metro quadrato di pelle realizzata nel 2020, abbiamo provveduto a neutralizzarne l’impatto ambientale tramite l’installazione di impianti eolici e per forestazione secondo un progetto di carbon offset internazionale portato avanti con l’azienda Rete Clima (https://www.reteclima.it/aziende/nuvolari/). Tale progetto promuove la realizzazione e l’esercizio di una wind farm in India, nel distretto di Satara, caratterizzata da una capacità energetica complessiva di 7,2 megawatt”. Per Conceria Nuvolari sostenibilità significa anche offrire una pelle più resistente affnché il prodotto finale possa dimostrare un’elevata durabilità. Il nuovo brevetto Graphene Leather® trasferisce sul pellame le straordinarie caratteristiche tipiche del grafene, un materiale costituito da un singolo strato di atomi di carbonio strettamente legato in un reticolo esagonale a nido d’ape, robusto come il diamante e flessibile come la plastica, nonché contraddistinto da elevate proprietà batteriostatiche e battericide. Dopo aver superato i requisiti standard di resistenza all’abrasione e alle sollecitazioni, solidità del colore, resa di piedaggio, Graphene Leather® ha oggi raggiunto un altro importante traguardo: la certificazione della sua capacità antibatterica al 99,99% anti-odore. Conceria Nuvolari ha presentato il report di sostenibilità per esprimere la sua vicinanza al tema della sostenibilità e l’impegno al rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, ottiene a giugno 2021 lo status di Società Benefit: un nuovo modo di fare impresa, che guarda con rispetto al benessere socio-ambientale mentre genera profitto. Sta progettando di ottenere entro fine anno la certificazione CRADLE TO CRADLE, confermata la presenza al Salone CSR Bocconi 2021 e alla fiera Ecomondo.

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Future: sustainable innovation and innovative sustainability of the leather by Nuvolari, from this year a Benefit Society The Nature-L® and Graphene Leather® tanning systems designed by Conceria Nuvolari evolve in the name of environment respect, enhancing the quality of leather. New governance actions have been adopted by the company. Sustainability and long-life. These are the keywords on which the success of Nature-L® and Graphene Leather® is based. These two revolutionary projects are developed by Conceria Nuvolari, based in Monte Urano, Fermo province, specialised in the production and marketing of sheep and cross goat skins, mainly used in the footwear, leatherware and apparel sectors. All the patents created in the research laboratories of the innovative SME led by the entrepreneur Sara Santori, a dynamic and determined CEO, are developed in full compliance with sector regulations and, in particular, with all protocols for the protection and enhancement of the environment. The Marche-based company is among the forerunners in experimenting a low-rate heavy metals tanning process, without the use of hexavalent chromium, able to, at the same time, enhancing the traditional nature of the leather. “In this period of Covid emergency – explains Sara Santori – we kept on doing research, investing in the improvement of ISO14855 and ISO20136 certified biodegradable metal free tanning. On the one hand, we have improved the Nature-L® technology upgrading its biodegradability; on the other, we have undertaken a series of governance actions that also include the assessment and management of the factory’s greenhouse gas emissions. The Politecnico di Milano conducted a study on the LCA (Life Cycle Assessment) of the Nature-L® line biodegradable, metalfree products: after calculating the amount of CO2 emitted for each square metre of leather manufactured in 2020, we managed to neutralise the environmental impact through the installation of wind farms and forestation plants according to an international carbon offset project carried out with the Rete Clima company (www.reteclima.it/aziende/nuvolari). This project promotes the construction and setup of a wind farm in India, in the Satara district, featuring an overall energy capacity of 7.2 megawatts”. According to Conceria Nuvolari, sustainability also means offering a more resistant leather so that the final product can be long-lasting. The new Graphene Leather® patent transfers to the leather the extraordinary features typical of graphene, a material consisting of a single layer of carbon atoms tightly bound in a hexagonal honeycomb frame, as robust as diamond and flexible like plastic: it also stands out for its high bacteriostatic and bactericidal properties. After passing the standard requirements of resistance to abrasion and stress, colour fastness and footage yield, Graphene Leather® has now reached another important milestone: its 99.99% anti-odour antibacterial property certification. Conceria Nuvolari, after presenting the sustainability report to express its care to the issue and its commitment to respecting the sustainable development goals of the UN 2030 Agenda, obtained the status of Benefit Company in June 2021: a new way of doing business, which takes care of socio-environmental well-being, while generating profit. And it is planning to obtain the CRADLE TO CRADLE certification by the end of the year, while its presence at the CSR Bocconi 2021 Exhibition and at the Ecomondo fair is confirmed.

Con ceri a Nu vo la ri s rl Vi a l e d e l L avoro, 16 - 638 13 Mo n te U rano -Ferm o (FM) - T. + 39 331 2591903 - i nfo@ con cerianuvolari.com C O N C E RI A www.con cer ia nu vol ar i.com Vi r tu a l Tou r: h ttp s ://tour ma ke. it/conce ri an uvola ri

NUVO


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Conceria Nuvolari, a more sustainable future for leather THE TANNERY FROM MONTE URANO FOCUSES ON METALFREE, BIODEGRADABLE, AND NON-TOXIC LEATHERS OF LOW ENVIRONMENTAL IMPACT, WITH THE SAME PHYSICAL FEATURES AND DURABILITY OF TRADITIONAL PRODUCTS Specialised in the production and marketing of goatskins and cross-bred leathers destined mostly for the footwear, leather goods, and apparel industries, Conceria Nuvolari continues to innovate in the sign of sustainability by presenting a collection of leathers that are completely metal-free and sustainable. Fruit of patents coming from the company’s Monte Urano laboratories, the leathers of the collection are not just sustainable, but also value the features of durability, breathability, temperature regulation, colourfastness, and resistance to chafing and abrasion at the same time. “We implemented a palette of glossy and matte colours – explains Sara Santori, owner of the tannery – and perfected the concept of personalised prints: starting from the disc provided to us by the customer, we can imprint even complex patterns without the leather losing any of its metal-free and biodegradable properties. The same is true of the new waterproof and non-drip leathers. In the suede category, the evolution presents a biodegradable recycled plastic finish, which is capable of conveying a special glittery effect to the product. There is then Allure®, which is enriched by Allure Brush nappa leathers finished through the application of a layer of wax that makes the leather extraordinarily glossy, without altering its biodegradable properties. Finally, the Skin Goat® ultra-breathable lining was made using the Nature-L® tanning method, which combines two innovations in just one leather”. Conceria Nuvolari did a Life Cycle Assessment (LCA) of its Nature-L® leather (metal-free and biodegradable) in accordance with the PEF (Product Environmental Footprint) method, confirming the sustainability of the tanning processes used to produce it.

Conceria Nuvolari, un futuro più sostenibile per la pelle LA CONCERIA DI MONTE URANO PUNTA SUI PELLAMI METAL FREE, BIODEGRADABILI, NO TOXIC, A BASSO IMPATTO AMBIENTALE, CON LE STESSE CARATTERISTICHE FISICHE E DI DURABILITÀ DEI PRODOTTI TRADIZIONALI Specializzata nella produzione e commercializzazione di pelli di capra e incrociati destinati prevalentemente all'industria calzaturiera, pellettiera e dell'abbigliamento, Conceria Nuvolari continua ad innovare nel segno della sostenibilità presentando una collezione di pellami totalmente metal free e sostenibili. Frutto dei brevetti maturati nei laboratori aziendali di Monte Urano, i pellami della collezione non sono solo sostenibili, ma al tempo stesso valorizzano le caratteristiche di durabilità, traspirabilità, termoregolazione, tenuta del colore, resistenza alla trazione e sfregamento. “Abbiamo implementato la palette dei colori, lucidi e opachi – spiega Sara Santori, titolare della conceria - e perfezionato il concetto di stampa personalizzata: partendo dal dischetto fornitoci dal cliente, riusciamo a imprimere fantasie anche complesse senza che il pellame perda le sue proprietà metal free e di biodegradabilità. Lo stesso vale per le nuove pelli idrorepellenti e antigoccia. Nella sezione camosci e suede l’evoluzione consiste in una rifinitura in plastica riciclata biodegradabile in grado di conferire al prodotto un particolare effetto glitterato. L’articolo Allure® si arricchisce della nappa Allure Brush rifinita mediante l’applicazione di una ceretta che dona al pellame una straordinaria lucentezza senza alterarne la biodegradabilità. Infine la fodera Skin Goat® ipertraspirante è stata realizzata con il metodo di concia Nature-L® coniugando due innovazioni in una sola pelle”. Conceria Nuvolari ha analizzato il Life Cycle Assessment (LCA) del pellame Nature-L® (metal free e biodegradabile) secondo il metodo PEF (Product Environmental Footprint) confermando la sostenibilità dell'impatto del processo conciario per produrlo.

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Salvatore Ferragamo: Sustainable Thinking THE BRAND OF LUXURY FOOTWEAR AND ACCESSORIES LAUNCHES ITS MANIFESTO AND NEW ONLINE PLATFORM, CONVEYING TO ITS CUSTOMERS AROUND THE WORLD ITS VISION AND COMMITMENT TO THE THEMES TO SUSTAINABILITY, INCLUSIVITY, AND CULTURE. In order to act sustainable, you need to think sustainable. This motto is at the heart of Sustainable Thinking, the new digital platform that includes the manifesto and all the responsible projects and activities headed by the Maison Salvatore Ferragamo, which are brought together in one conceptual space. The aim is that of making this virtual space an opportunity for interaction and conversation, thanks to an international network of contributors with diverse experiences and perspectives, ready to hold discussions surrounding the continuous evolution of sustainability issues. “Sustainable Thinking is a starting point that defines where we are going, the desire to realize a collective dream in an increasingly responsible future. - comments Micaela Le Divelec Lemmi, CEO of Salvatore Ferragamo S.p.A. – It represents our commitment to being responsible in creating a real and enduring beauty, through the use of essential values of genius loci like craftsmanship, technology, research, and sustainability”. It is also a challenge in using the internet differently, with a focus on dialogue and open-mindedness. The platform presents different areas of the site where the responsible initiatives of the brand are highlighted: its commitment to the environment, diversity, and inclusion, the products – like the iconic Hearth Top Handle Bag – and the responsible, innovative and quality materials developed with a view to the circular economy, which demonstrates how high-end traditional craftsmanship can be combined with responsibility towards the environment and people. The green philosophy of Salvatore Ferragamo ranges from its headquarters in Osmannoro to its productive plants, Italian stores, and the Ferragamo Museum, which is the first Italian museum to be ISO 14064 certified. Its support of the arts, which is confirmed by the Maison’s continuous dialogue with culture, can be seen in the funding it allocated to a series of restoration projects headed by leading sculptor groups in Florence and for the Fountain of Neptune. Finally, its charity policy confirms it support of projects aimed at protecting the health of women and children in partnership with foundations and charitable organisations. Available in eight different languages and compatible with all devices, the new platform can be found on the new ferragamo.com site, offering an immersive experience and effective, long-lasting user experience.

Salvatore Ferragamo lancia Sustainable Thinking IL BRAND DI CALZATURE E ACCESSORI DI LUSSO LANCIA IL MANIFESTO E LA NUOVA PIATTAFORMA ONLINE CHE RACCONTANO AI CLIENTI NEL MONDO LA SUA VISIONE E L'IMPEGNO SUI TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ, DELL'INCLUSIVITÀ, DEL SOSTEGNO CULTURALE Per agire in modo sostenibile bisogna pensare sostenibile. Nasce all'insegna di questo motto Sustainable Thinking, la nuova piattaforma digitale con il manifesto e tutti i progetti e le attività responsabili della Maison Salvatore Ferragamo racchiusi in un'unica dimensione concettuale. L'intento è di fare di questo spazio virtuale un'occasione di scambio e conversazione grazie ad un network internazionale di contributors con diverse sensibilità ed esperienze, pronti a confrontarsi in sintonia e in continua evoluzione sulle tematiche sostenibili. “Sustainable Thinking è un punto di partenza che definisce dove stiamo andando, la volontà di realizzare il sogno comune di un futuro sempre più responsabile. - commenta Micaela Le Divelec Lemmi, CEO di Salvatore Ferragamo S.p.A. - Rappresenta il nostro impegno nell’essere responsabili della creazione di una bellezza reale e duratura, attraverso il richiamo a valori imprescindibili del genius loci come artigianato, tecnologia, ricerca e sostenibilità”. Una sfida a servirsi del web in modo differente, con attenzione allo scambio e all'apertura all'esterno. La piattaforma mette in luce le diverse aree in cui si esplicitano le iniziative responsabili del marchio: l'impegno per l'ambiente, per la diversità e l'inclusione, i prodotti – come l'iconica Hearth Top Handle Bag - e i materiali responsabili, innovativi e di qualità realizzati con un'ottica di economia circolare che dimostrano come l'alta tradizione artigianale si possa coniugare con la responsabilità nei confronti di ambiente e persone. I luoghi green di Salvatore Ferragamo, dalla sede di Osmannoro agli impianti produttivi e gli store italiani, per finire con il museo Ferragamo, il primo muso aziendale italiano certificato ISO 14064. Il supporto all'arte, testimonianza del continuo dialogo con la cultura della Maison, che si è esplicitato in una serie di progetti di restauro di grandi gruppi scultorei a Firenze e per la fontana di Nettuno. Infine, il valore condiviso che attesta il supporto a progetti per il benessere di donne e bambini in partnership con fondazioni ed enti charity. Disponibile in otto lingue e ottimizzata per tutti di dispositivi, la nuova piattaforma si integra con il nuovo sito ferragamo.com offrendo un'esperienza immersiva e una user experience efficace e duratura.

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Finproject and Ales Grey collaborate for a sustainable clog THE NEW LUXURY FOOTWEAR BRAND DEBUTS ON THE MARKET WITH A MONOBLOC MADE OF XL EXTRALIGHT® SUSTAINABLE+, AN INNOVATIVE FOAM DEVELOPED BY THE MARCHE-BASED COMPANY LEADER IN SOLE TECHNOLOGIES Two excellences that meet. On the one hand, Finproject, world leader in the production of extralight foams for various applications, including footwear. On the other hand, “Sneaker Steve” Patiño, a 20-year shoe industry veteran and today founder of the luxury shoe brand Ales Grey, which takes his name from his son. Together, they collaborated to launch the first one-piece injection-moulded foam clog made entirely from XL EXTRALIGHT® Sustainable+: Rodeo Drive. The clog material is the result of an innovative 51% recycled compound, through the recovery of by-products and waste from the production cycle of the Finproject plants that would otherwise end up in landfills. The resulting sustainable foam fully preserves all the physical and mechanical properties of the original foam, saving 50% of new mineral resources and halving waste disposal. Rodeo Drive thus demonstrates how to use a revolutionary science of sustainable materials in an innovative way, introducing the concept to the world of luxury, comfort and environmental responsibility and bringing it to the forefront of footwear production. Each pair of Rodeo Drive Slip Ons is waterproof, breathable, ultralight. The closed cell structure of the foam guarantees resistance to bacteria and odour protection. The ventilation slots along the inner medial side of the midsole are designed to fulfil both the criteria of style and functionality. Designed and produced in the Marche region, at the Finproject plants, which are powered by renewable solar energy, these slip-ons, which are a contemporary and sophisticated redesign of the classic injection-moulded footwear available on the market, will be appreciated by consumers who are more attentive to respect the planet.

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Finproject e Ales Grey collaborano per un clog sostenibile IL NUOVO BRAND DI CALZATURE DI LUSSO DEBUTTA SUL MERCATO CON UN MONOBLOCCO REALIZZATO IN XL EXTRALIGHT® SUSTAINABLE+, INNOVATIVA TECNOLOGIA SVILUPPATA DALL'AZIENDA MARCHIGIANA LEADER NELLE TECNOLOGIE PER SUOLE Due eccellenze che si incontrano. Da un lato, Finproject, leader mondiale nella produzione di prodotti ultraleggeri per diverse applicazioni, tra cui la calzatura. Dall'altra, “Sneaker Steve” Patiño, da oltre 20 anni veterano dell'industria della calzatura, e oggi fondatore del marchio di scarpe di lusso Ales Grey che prende il nome da suo figlio. Insieme, hanno collaborato per lanciare il primo zoccolo con materiale espanso stampato ad iniezione monoblocco realizzato interamente in XL EXTRALIGHT® Sustainable+: Rodeo Drive. Il materiale del clog è frutto di un innovativo composto riciclato al 51%, attraverso il recupero dei sottoprodotti e scarti del ciclo produttivo degli stabilimenti Finproject che altrimenti verrebbero conferiti in discarica. Il materiale sostenibile che ne deriva, conserva integralmente tutte le proprietà fisiche e meccaniche di XL EXTRALIGHT®, risparmiando il 50% di nuove risorse minerali e dimezzando lo smaltimento dei rifiuti. Rodeo Drive dimostra così come utilizzare in modo innovativo una rivoluzionaria scienza dei materiali sostenibili, introducendo il concetto nel mondo del lusso, confort e responsabilità ambientale e portandolo in prima linea nella produzione di calzature. Ogni paio di Rodeo Drive Slip On è impermeabile, traspirante, ultraleggero. La sua struttura a cellule chiuse garantisce resistenza ai batteri e protezione antiodore. Le fessure per la ventilazione lungo il lato mediale interno dell'intersuola sono progettate per rispondere assieme a criteri di stile e funzionalità. Progettate e prodotte nelle Marche, presso gli stabilimenti di Finproject, che si alimentano con energia solare rinnovabile, queste slip-on che sono una riprogettazione contemporanea e sofisticata delle classiche calzature stampate a iniezione disponibili sul mercato, saranno apprezzate dai consumatori più attenti al rispetto del pianeta.


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NDC Green by Nastrificio di Cassano THE INTERNATIONALLY RENOWNED ITALIAN COMPANY OF PREMIUM LABELS FOR AN ETHICAL AND SUSTAINABLE FASHION, WHICH WAS FIRST FOUNDED IN 1962, LAUNCHES RESPONSIBLE AND CERTIFIED LABELS AND TAGS CAPABLE OF GIVING VOICE TO SUSTAINABILITY WHILE RESPECTING THE ENVIRONMENT To be a truly credible 'ambassador' of sustainability, the label or tag must itself be responsible and capable of ‘telling’ its story of responsibility: starting from this assumption, Nastrificio di Cassano, the leading manufacturer of high-end labels for an ethical and sustainable fashion, has created NDC Green, the premium, Made in Italy and fully traceable range that guarantees the highest quality standards while respecting the planet. NDC Green comprises 4 categories, all with influential international certifications that attest to the company’s responsible imprinting. There is LABìO ECOSOFT®, made using compostable and biodegradable yarns (as attested by TUV Austria), with high performance proprieties and a resistance of up to 10 domestic washings at 30°. The reference is produced with fifteen times less water consumption than cotton production and the resins used are GOTS certified. There is then LABìO HANGreen, the smart solution for the creation of hard tags, hangtags, shopping bags and garment covers made with compostable and biodegradable raw materials and finished using compostable resin that makes the product one-of-a-kind. ACETATO NAIA™ is instead the 100% traceable cellulose yarn that is compostable and biodegradable in both soil and sea, which respects the natural growth rate of forests. Last, but not least, is RECYCLED POLYESTER made from post-consumer yarn recycled from GRS-certified PET bottles. Available in both satin and resinated taffeta versions, it guarantees excellent printability for an elegant and sophisticated look. "With NDC Green labels and tags, the sustainability of a garment is communicated by a truly responsible element. Not a promise, but a reality, printed and spun in full respect of people and the planet", comments Filippo Decio, sales manager of Nastrificio di Cassano.

NDC Green by Nastrificio di Cassano L’AZIENDA ITALIANA DI ETICHETTE PREMIUM PER LA MODA ETICA E SOSTENIBILE, NATA NEL 1962 E RICONOSCIUTA A LIVELLO INTERNAZIONALE, LANCIA LE ETICHETTE E TAG RESPONSABILI E CERTIFICATI CAPACI DI DAR VOCE ALLA SOSTENIBILITÀ NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE Per essere un ‘ambasciatore’ realmente credibile della sostenibilità, l’etichetta o il tag deve essere essa stessa responsabile e in grado di ‘raccontare’ la responsabilità: partendo da questo assunto Nastrificio di Cassano, azienda leader nella produzione di etichette di alta gamma per la moda etica e sostenibile, ha creato NDC Green, il range premium, Made in Italy e interamente tracciabile, che garantisce i più alti standard qualitativi nel rispetto del pianeta. NDC Green comprende 4 categorie, tutte con influenti certificazioni internazionali che attestano l’imprinting responsabile. Abbiamo LABìO ECO-SOFT®, realizzato con filati certificati biodegradabili e compostabili certificati da TUV Austria, con proprietà performanti e resistente sino a 10 lavaggi domestici a 30°. La referenza è prodotta con un consumo d’acqua quindici volte inferiore rispetto alla produzione di cotone ed è rifinito con resina certificata GOT. Abbiamo poi LABìO HANGreen, la soluzione smart per la creazione di cartellini rigidi, hangtags, shopper e copri-abiti, realizzato con materie prime compostabili e biodegradabili e rifinito utilizzando una resina compostabile che rende il prodotto unico nel suo genere. ACETATO NAIA™ è invece il filato di cellulosa 100% tracciabile, compostabile e biodegradabile sia nel suolo che in mare, rispetta il naturale ritmo di crescita delle foreste. Last but not least, POLIESTERE RICICLATO, nasce da filato post-consumer riciclato da bottiglie PET certificato GRS, disponibile sia in versione raso che taffetà resinato, garantisce ottima stampabilità per un look elegante e sofisticato. “Con le etichette e tag NDC Green la sostenibilità di un capo è comunicata da un elemento realmente responsabile. Non una promessa, ma una realtà, stampata e filata nel pieno rispetto delle persone e del pianeta.” – afferma Filippo Decio, sales manager di Nastrificio di Cassano.

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Bartoli’s eco innovation FIBREBOARDS MADE BY BARTOLI S.P.A. OFFER THE FOOTWEAR WORLD A SUSTAINABLE AND ECOLOGICAL COMPONENT. Environmental sustainability is inherent in the history of Bartoli S.p.A. long before the issue became central to the development of modern economies. The principles of recycle and reuse have been implemented for decades in the production cycle of Bartoli S.p.A. thanks to the experience in the processing of second raw material fibres that has been deriving from the paper mill activity for over a century. Over the years, investments in new technologies have gone hand in hand with the obtained certifications, considered strategic, to strengthen the company’s statements on the environment, also avoiding the greenwashing risk. In 2021, Bartoli S.p.A. carried out an LCA (Life Cycle Assessment) study, in collaboration with the Sant’Anna school of advanced studies of Pisa, evaluating and measuring the technical and environmental performances of the raw materials used, the production process and, finally, the finished product introduced on the market related to “end of life”. Bartoli S.p.A. materials are mainly produced using recycled raw material through selected supply chains or using virgin fibre from responsibly managed forests according to FSC® standards. The products are either FSC® Recycled or FSC® Mix certified. All fibreboards are also certified by Aticelca (an association that brings together technicians and experts from the paper industry) where the recyclability of paper reached level “A”. This means that, at the end of their life cycle, Bartoli fibreboards can be recycled and become new paper without generating any waste. Bartoli S.p.A. itself has started a new plant years ago to maximise the recovery service of cardboard supply chain scraps in order to reuse them in its production process and avoid any waste. There are also numerous investments in the most modern energy production technologies to try to limit the growing energy costs increases and at the same time reduce the emissions of climate-altering gases. Recently, an additional 105 KW of photovoltaic panels have been installed. Even the water cycle, equipped with its own treatment plant, is controlled and designed for reuse and, therefore, to significantly reduce the water consumption per kg of paper produced. In 2019 Bartoli S.p.A. started a partnership with Treedom®, a platform that allows you to plant trees remotely and follow their growth, absorb CO2 and introduce clean oxygen into the atmosphere. The company, which is ISO 14001: 2015 certified, continually sets itself the goals to improve its performance and achieve its mission in order to promote Eco-innovation also through areas of strategic research and development.

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La Eco-innovazione di Bartoli I CARTONI FIBRATI REALIZZATI DA BARTOLI S.P.A. OFFRONO AL MONDO DELLA CALZATURA UN COMPONENTE SOSTENIBILE ED ECOLOGICO. La sostenibilità ambientale è insita nella storia della Bartoli S.p.A. da molto prima che il tema diventasse centrale per lo sviluppo delle moderne economie. I principi del riciclo e del riuso sono da decenni implementati nel ciclo produttivo della Bartoli S.p.A. grazie all’esperienza nella lavorazione delle fibre di materia prima seconda derivante da oltre un secolo di attività della cartiera. Nel corso degli anni gli investimenti in nuove tecnologie sono andati di pari passo con le certificazioni ottenute, ritenute strategiche, per dare consistenza alle proprie dichiarazioni ambientali, evitando oltretutto il rischio green-washing. Nel 2021, la Bartoli S.p.A. ha effettuato uno studio LCA (Life Cycle Assesment), in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, valutando e misurando le performances tecniche, ma anche ambientali, delle materie prime utilizzate, del processo produttivo e, infine, del prodotto finito immesso sul mercato con il relativo “fine vita”. I materiali Bartoli S.p.A. sono prodotti utilizzando prevalentemente materia prima riciclata attraverso filiere selezionate o utilizzando anche fibra vergine proveniente da foreste gestite in modo responsabile in base agli standard FSC®. I prodotti sono certificati o FSC® Recycled o FSC® Mix. Tutti i cartoni fibrati sono, inoltre, certificati da Aticelca (associazione che riunisce tecnici ed esperti dell’industria cartaria) con il livello di riciclabilità “A” nella carta. Ciò significa che, a fine vita, i fibrati Bartoli possono essere riciclati e divenire nuova carta non generando alcun rifiuto. La stessa Bartoli S.p.A. ha, da anni, avviato un nuovo impianto per massimizzare il servizio di recupero degli scarti di filiera del cartone per poterli riutilizzare nel proprio processo produttivo ed evitare qualsiasi spreco. Sono numerosi, poi, gli investimenti nelle più moderne tecnologie di produzione energetica per provare a limitare i crescenti incrementi dei costi energetici e ridurre contestualmente le emissioni di gas climalteranti. Recentemente, sono stati installati ulteriori 105 KW di pannelli fotovoltaici. Anche il ciclo delle acque, dotato di un proprio impianto di trattamento, eÌ controllato e progettato per riutilizzare e, quindi, ridurre in modo significativo i consumi di acqua per Kg carta prodotta. Dal 2019 la Bartoli S.p.A. ha poi avviato una partnership con Treedom®, una piattaforma che permette di piantare alberi a distanza e seguirne la crescita, assorbire CO2 e immettere ossigeno pulito nell’atmosfera. L’azienda, certificata ISO 14001:2015 si pone costantemente obiettivi di miglioramento delle proprie performances e anche attraverso la strategica area di ricerca e sviluppo realizza la propria missione: Fare Eco-innovazione.


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The future belongs to biomaterials BIOFABRICATE WORKS WITH MATERIAL INNOVATORS, WELL-KNOWN BRANDS AND INVESTORS IN ORDER TO CULTIVATE AN INCREASINGLY SUSTAINABLE FUTURE Biofabricate designer and CEO Suzanne Lee was among the firsts to introduce biotechnology in the textile sector for fashion productions. Over the past twenty years, she has always been at the forefront of fashion and technological research, working with designers, manufacturing brands and technology companies to create materials and processes. Her research turned to fashion changes, not just those that will happen next season, but those that will happen in 5, 10 and even 50 years. The meeting with a biologist in 2003 led her to develop her pioneering work of cultivation of microbial materials applied to fashion, for which she coined the term Biocouture™. Her prediction of a future of fashion closely linked to biotechnology has given impetus to her work to turn that vision into a reality. In 2014 she founded Biofabricate, the world's first consulting company dedicated to bio design and made up of a team of designers and scientists based in the United States and the United Kingdom. Following the philosophy "A sustainable material world. Built with biology, not oil", the company supports institutions and companies to introduce sustainable product creation processes that have bio-derived materials as protagonists, collaborating, among others, with names such as Nasa, Nike and Ikea.

BIOCOUTURETM BIKER JACKETS

Read: www.biofabricate.co/resources

NORTH FACE JAPAN PUFFER COLLAB WITH SPIBER

SUZANNE LEE - BIOFABRICATE CEO

Il futuro è dei biomateriali BIOFABRICATE LAVORA CON INNOVATORI NELL'AMBITO DEI MATERIALI, NOTI BRAND E INVESTITORI AL FINE DI COLTIVARE UN FUTURO SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE La designer e CEO di Biofabricate Suzanne Lee è stata tra i primi a introdurre le biotecnologie nel settore tessile per produzioni di moda. Negli ultimi vent’anni, si è sempre posta all’avanguardia nel campo della moda e della ricerca tecnologica, lavorando con designer, marchi, scienziati e aziende tecnologiche per dar vita a nuovi materiali e processi produttivi. La sua ricerca si è costantemente rivolta ai cambiamenti della moda, non semplicemente quelli che avverranno nella prossima stagione, ma quelli che si realizzeranno tra 5, 10 e perfino 50 anni. L’incontro con un biologo nel 2003 l’ha condotta a sviluppare il suo lavoro pionieristico di coltivazione di materiali microbici applicati alla moda, un progetto per il quale ha coniato il termine Biocouture™. La sua previsione relativa a un futuro della moda legato a doppio filo alle biotecnologie ha dato impulso al suo lavoro per trasformare tale visione in una realtà. Nel 2014 Suzanne ha fondato Biofabricate, prima società di consulenza al mondo dedicata al bio design composta da un team di designer e scienziati che lavorano tra Stati Uniti e Regno Unito. Seguendo la filosofia "A sustainable material world. Built with biology, not oil" ("Un mondo materiale sostenibile. Costruito con la biologia, non con il petrolio"), l’azienda supporta istituzioni e aziende per introdurre all’interno dei processi di creazione di prodotti sostenibili che abbiano come protagonisti materiali bio-derivati, collaborando, fra gli altri, con nomi quali Nasa, Nike e Ikea.

YUIMA NAKAZATO SS22 COUTURE MADE WITH SPIBER BREWED PROTEIN™

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The many faces of sustainability OVER THE YEARS VIBRAM TESTED DIFFERENT APPROACHES TO SUSTAINABILITY ISSUES, NEVER NEGLECTING ANY POSSIBLE PATH: FROM NEW COMPOUNDS TO REPAIRS Already in 1994, when the sustainability theme was still on the radar of very few brands, Vibram launched Vibram Ecostep, the first pioneering eco-compound made of over 30% recycled rubber derived from production waste. A real innovation intended for the final consumer linked to sustainability issues, without wanting to give up on grip and durability performance of Vibram soles. Since then, research has never stopped and many other paths have been followed. Some were later abandoned, but others are very promising. Like the Vibram N-OIL compound, the innovative solution designed to offer a green alternative in the footwear world. Over 90% of rubber is made from natural materials, without sacrificing the standards that distinguish the Vibram brand in terms of quality, grip and performance. Ideal for urban and light-outdoor use, it has an exclusive and original colour and is made with 100% natural pigments, obtained from natural sources or with drying techniques. The entire process is carried out without the use of solvents or chemicals. The impact in terms of sustainability is therefore important and positive. Finally, to invite the public not to throw away their products and to give them new life, Vibram launched the “Repair If You Care” campaign, focused on the concept of reuse and repair as a sustainable approach. The main goal of the company is to raise awareness among final consumers not to throw away their shoes, but to reuse and personalise them, highlighting that repairing things is a precious opportunity to reduce waste and a conscious choice linked to sustainability. An invitation to increase the life span of a product to reduce its environmental impact, stressing how even the smallest contribution of each of us can make a difference.

Le tante facce della sostenibilità VIBRAM NEGLI ANNI HA SPERIMENTATO TANTI APPROCCI DIVERSI AL TEMA SOSTENIBILITÀ, NON TRALASCIANDO MAI ALCUNA POSSIBILE STRADA: DAI NUOVI COMPOUND ALLA RIPARAZIONE Già nel 1994, quando il tema sostenibilità era ancora sul radar di pochissimi marchi, Vibram lancia sul mercato Vibram Ecostep, il primo pionieristico eco-compound composto per oltre il 30% da gomma riciclata derivata dagli scarti di produzione. Una vera e propria innovazione destinata al consumatore finale legato alle tematiche sostenibilità, ma che non vuole rinunciare alle performance di grip e durata delle suole Vibram. Da allora la ricerca non si è mai fermata e molti altri sentieri sono stati percorsi. Alcuni poi abbandonati, ma altri molto promettenti. Come la mescola Vibram N-OIL, l’innovativa soluzione pensata per offrire un’alternativa green nel mondo footwear. La gomma è realizzata per oltre il 90% da materiali naturali, senza per questo rinunciare agli standard che contraddistinguono il marchio Vibram in termini di qualità, grip e performance. Ideale per uso urban e light-outdoor, presenta un colore esclusivo e originale, realizzato con pigmenti 100% naturali, ottenuti tramite estrazione dalle piante o con tecniche di essiccazione. L’intero processo è eseguito senza l’utilizzo di solventi o prodotti chimici, e quindi un importante impatto positivo in termini di sostenibilità. Infine, per invitare il pubblico a non gettare i propri prodotti e a dare loro nuova vita, Vibram ha lanciato la campagna “Repair If You Care”, focalizzata sul concetto di riutilizzo e riparazione come approccio sostenibile. L’obiettivo principale dell’azienda è quello di sensibilizzare il consumatore finale a non buttare le proprie scarpe, bensì a riutilizzarle e a personalizzarle, sottolineando quanto la riparazione sia una preziosa opportunità per limitare gli sprechi e una scelta consapevole legata alla sostenibilità. Un invito ad aumentare la durata della vita di un prodotto per ridurre il proprio impatto ambientale, sottolineando quanto anche il più piccolo contributo di ciascuno di noi possa fare la differenza.

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VIBRAM

GARSPORT BETULLA LOW POWERED BY VIBRAM ECOSTEP The Garsport Eco line consists of a range of innovative products that combine performance and comfort with elements linked to nature and respect for the environment. The Vibram Ecostep sole is combined with a midsole in recycled material, while the upper is in cotton, lined with Zero Impact® leather by Dani Nubuk, which makes it very light and comfortable. La linea Garsport Eco è composta da una gamma di prodotti innovativi che combinano prestazione e comfort a elementi legati alla natura e al rispetto per l’ambiente. La suola Vibram Ecostep è abbinata a un’intersuola in materiale anch’esso riciclato, mentre la tomaia è in cotone, foderata in pelle Zero Impact® by Dani Nubuk, che la rende molto leggera e comoda.

OLANG CIMA POWERED BY VIBRAM ECOSTEP Cima by Olang is a classic model, ideal for light hiking and trekking. The upper is made of water-repellent suede leather and always lined with leather and breathable fabric. Il modello Cima firmato Olang è un classico quando si vogliono affrontare hiking e trekking leggeri. La tomaia è in pelle idroreppellente scamosciata ed è foderata sempre in pelle e tessuto traspirante.

TREZETA ZETA WP POWERED BY VIBRAM ECOSTEP Lightweight and versatile, it is ideal in any situation: the waterproof suede upper and the breathable mesh side insert contribute to the all-round use of Zeta WP. Leggera e versatile, ideale in ogni situazione: la tomaia in suede waterproof e l’inserto laterale in mesh traspirante, contribuiscono nell’utilizzo a 360° di Zeta WP.

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MERRELL MOAB FLIGHT POWERED BY VIBRAM ECOSTEP To tackle the most demanding trail runs on hard and rocky terrain. Protective and cushioned, the shoe is designed to stay safe while running in any condition. In this case Vibram Ecostep demonstrates how it is possible to offer excellent performance in terms of grip, durability and performance. Upper and laces are 70% and 100% recycled, respectively. Per affrontare i trail running più impegnativi su terreni duri e rocciosi. Protettiva e ammortizzata, la calzatura è progettata per dare sicurezza al runner in qualsiasi condizione. In questo caso Vibram Ecostep dimostra come sia possibile offrire ottime prestazioni in termini di grip, durata e performance. Tomaia e lacci sono riciclati, rispettivamente al 70% e al 100.

REPLAY EDWARS E SEATTLE POWERED BY VIBRAM ECOSTEP An everyday sneaker that combines style and sustainability in a single product. Both versions are equipped with the same technical fabric inserts. The shoes are lined with breathable mesh and have a shock-absorbing insole with 86% recycled foam. The reflective yarn insert in the lace represents the final detail. Una sneaker da tutti i giorni che unisce stile e sostenibilità in un unico prodotto. Entrambe le versioni sono dotate degli stessi inserti in tessuto tecnico. Le calzature sono foderate in mesh traspirante e presentano una soletta ammortizzante con foam riciclato all’86%. Il dettaglio finale è l’inserto filato rifrangente nel laccio.

DOLOMITE ’54 ANNIVERSARY POWERED BY VIBRAM N-OIL A Vibram N-OIL compound sole and a 100% recycled footbed, upper in suede leather and breathable canvas, together with the natural cork insole, make the historic shoe capable of evolving and adapting to new trends without ever losing its unique design. Suola in mescola Vibram N-OIL e plantare al 100% riciclato, tomaia in pella scamosciata e canvas traspirante, assieme alla soletta in sughero naturale, rendono la storica scarpa capace di evolversi e adattarsi alle nuove tendenze senza mai perdere il suo design inconfondibile.

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VIBRAM

AKU BELLAMONT III NBK MID GTX POWERED BY VIBRAM N-OIL All the materials used for the production of this shoe are traceable and suitable to contain the environmental impact. In addition to the Vibram sole, also the R-Eva midsole produced in Italy, contains 20% recycled material. A Gore-Tex laminate lining with 100% recycled yarns completes the picture. Tutti i materiali utilizzati per la produzione di questa scarpa sono tracciabili e idonei a contenere l’impatto ambientale. Oltre alla suola Vibram, anche l’intersuola R-Eva, prodotta in Italia, contiene il 20% di materiale riciclato. Completa il quadro una fodera in laminato in Gore-Tex con filati riciclati al 100%.

Guidi 990EV_RV e 788V_RV powered by Vibram N-OIL For the first time Guidi presents two shoes made entirely out of recycled material with a Vibram N-OIL compound sole, a 100% recycled upper, constructed using the leather scraps obtained at the end of production. The drum dyeing process, gives them a unique look. Per la prima volta Guidi presenta due calzature prodotte interamente in materiale riciclato. Suola in mescola Vibram N-OIL, tomaia riciclata al 100% e costruita utilizzando gli scarti di pelle ottenuti a fine produzione. Grazie alla tintura in botte, acquisiscono il loro look unico.

ROSSO FIORENTINO ARNAD POWERED BY VIBRAM N-OIL Produced by Tuscan master craftsmen, the model features an upper and a lining in Bio certified calfskin, in addition to the Vibram N-OIL sole. The visible side MacKey type seam keeps the upper and sole together. Prodotta da maestri artigiani toscani, il modello propone tomaia e fodera in pelle di vitello certificate Bio, oltre alla suola Vibram N-OIL. La cucitura visibile laterale tipo MacKey mantiene unite tomaia e suola.

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SPOTLIGHT | EMMA SCALCON

Emma Scalcon is the winner of the first edition of IMAGINING SUSTAINABLE FASHION AWARD, the first international competition on sustainable fashion communication. The award was established in October 2020 by Connecting Cultures and C.L.A.S.S. with the aim of creating new visual imaginaries and new communication models in sustainable fashion. Born in Padua, 22 years old, second year student of the Textile & Fashion design course at the Institute of Applied Art and Design - IAAD, Emma Scalcon won the competition with TAKE A WALK ON THE GREEN SIDE, a communication project created with high-impact images and simple but detailed texts intended for younger consumers to inform them about sustainable fashion issues. Emma Scalcon è la vincitrice della prima edizione di IMAGINING SUSTAINABLE FASHION AWARD, il primo concorso internazionale sulla comunicazione della moda sostenibile. Il premio è stato istituito da Connecting Cultures e C.L.A.S.S. a ottobre 2020 con l’obiettivo di creare nuovi immaginari visivi e modelli innovativi di comunicazione nella moda sostenibile. Nata a Padova, 22 anni, studentessa al secondo anno del corso di Textile & Fashion design allo IAAD Istituto d'Arte Applicata e Design, Emma Scalcon ha vinto il concorso con TAKE A WALK ON THE GREEN SIDE, un progetto di comunicazione realizzato con immagini di forte impatto e testi semplici ma dettagliati destinato ai consumatori più giovani per informarli sulle tematiche della moda sostenibile.


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Towards a green future CENTRO ACCESSORI SPA IS THE FIRST COMPANY TO HAVE PROPOSED AN ENTIRE RANGE OF COMPONENTS AND MATERIALS TO CREATE COMPLETELY ECO-SUSTAINABLE FOOTWEAR More and more brands, concerned about the wellbeing of the planet, are making their productions as green as possible. Centro Accessori understood the need for a “sustainable transformation” well in advance. In addition to the Conscious Collection launched in 2019, it also offers technical and stylistic advice for the creation and production of completely sustainable leather footwear and articles. The product development started with the study of new and innovative recycled materials, which have been carefully tested to ensure their suitability for use on bags, footwear and leather goods. The range of articles available is now very wide and includes, among other things, materials for uppers and linings, fabrics, trimmings, elastics, laces, zips, packaging materials, padding and reinforcements. Centro Accessori also offers various processes such as embroidery with recycled yarn and various types of printing, screen-printing with soy ink, sublimation printing with water-based ink and digital printing, without forgetting the possibility of customisation according to customer requirements. The company is also focusing on recycled, natural and biodegradable materials such as coconut husk, recycled tetra packs, milk-based plastic, bioresins, as well as alternatives to synthetic fabrics and leather using raw materials of vegetable origin (cactus, apple or coated lining on a bamboo backing) or fabrics made with yarn obtained from recycled PET bottles sourced from the Atlantic Ocean and the Mediterranean Sea by the Seaqual initiative. Another recent milestone for the Marche-based company is the creation of the 100% sustainable shoe without the use of adhesives, made in partnership with another leading company in the Fermo-Macerata footwear district: Ciucani Mocassino Machinery Srl. Ciucani has patented a system where traditional adhesive-based assembly is replaced by two stitching tasks, the first to apply the upper to the insole and the second to apply the bottom. The shoe is made from materials found in the Conscious Collection: recycled leather fibres, bamboo coated linings, recycled ribstop fabric, recycled Refil yarn, recycled footbeds, recycled soles, flat laces in recycled cotton, toe cap and counter in recycled materials. It was conceived to demonstrate how it is actually possible to make a product and a process that are as sustainable as possible, using the most innovative technical solutions available on the market.

SHOE DUST BAG MADE OF RECYCLED COTTON SACCHETTO PER CALZATURE IN COTONE RICICLATO

LACE EYELET IN COCONUT HUSK AND FABRIC MADE FROM 100 PER CENT HEMP PASSALACCIO IN BUCCIA DI COCCO E TESSUTO COMPOSTO AL 100 PER CENTO DA CANAPA

SUSTAINABLE SHOE ASSEMBLED WITHOUT THE USE OF ADHESIVES SCARPA SOSTENIBILE MONTATA SENZA L'USO DI ADESIVI

Verso un futuro green CENTRO ACCESSORI SPA È LA PRIMA AZIENDA AD AVER PROPOSTO UN'INTERA FILIERA DI COMPONENTI E MATERIALI PER REALIZZARE CALZATURE COMPLETAMENTE ECO-SOSTENIBILI Sempre più brand, preoccupati per il benessere del pianeta, rendono le loro creazioni il più green possibili. Centro Accessori ha saputo cogliere l’esigenza della “sustainable transformation” con largo anticipo. Oltre alla Conscious Collection lanciata nel 2019, offre anche consulenza tecnica e stilistica per la creazione e la produzione di calzature ed articoli di pelletteria completamente ecosostenibili. Lo sviluppo dei prodotti è partito dallo studio di materiali riciclati nuovi ed innovativi, che sono stati attentamente testati per garantire l’idoneità all’utilizzo su borse, calzature e articoli di pelletteria. La gamma di articoli disponibile è oggi molto ampia e comprende, tra l’altro, materiali per tomaia e fodera, tessuti, passamanerie, elastici, lacci, zip, materiali per imballaggio, imbottiture e rinforzi. Centro Accessori propone inoltre diverse lavorazioni tra quali il ricamo con filato riciclato e vari tipi di stampa, serigrafica con inchiostro di soia, sublimatica con inchiostro ad acqua e stampa digitale, senza rinunciare alla possibilità di personalizzazione secondo le richieste dei clienti. L’azienda sta puntando anche su materiali riciclati, naturali e biodegradabili come buccia di cocco, tetrapack riciclato, plastica a base di latte, bioresine, nonchè le alternativa a tessuti sintetici e pelle che utilizzano materie prime di origine vegetale (cactus, mela o tessuto spalmato su supporto di bamboo) oppure i tessuti prodotti con filato ottenuto da PET riciclato dalle bottiglie pescate nell’Oceano Atlantico e nel Mar Mediterraneo della filiera Seaqual. Un altro recente traguardo importante per l’azienda marchigiana è creazione della scarpa 100% sostenibile senza l’uso di adesivi, realizzata in partnership con un’altra azienda leader del distretto calzaturiero fermano-maceratese: Ciucani Mocassino Machinery Srl. Ciucani ha brevettato un sistema in cui il montaggio tradizionale a base di colla è sostituito da due cuciture, la prima per applicare la tomaia al sottopiede e la seconda per applicare il fondo. La calzatura è composta dai materiali presenti nella Conscious Collection: fibra di cuoio riciclato, fodera spalmata su supporto di bamboo, tessuto ribstop riciclato, filato riciclato Refil, fussbett riciclato, suola riciclabile, lacci piatti in cotone riciclato, puntale e contrafforte in materiali riciclati. E' stata realizzata per mostrare la possibilità concreta di creare un prodotto e un processo quanto più sostenibili, utilizzando le più innovative soluzioni tecniche presenti sul mercato. SUSTAINABILITY 1 1 1


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Cradle to Cradle Certified®: ambitious upgrade 4.0 THE CRADLE TO CRADLE INSTITUTE RELEASED VERSION 4.0 OF ITS FAMOUS STANDARD ON MARCH 16, BASED ON FIVE REQUIREMENTS, RESPECTED ALONG THE ENTIRE VALUE CHAIN: MATERIAL HEALTH, PRODUCT CIRCULARITY, CLEAN AIR AND CLIMATE PROTECTION, WATER MANAGEMENT AND SOIL, SOCIAL EQUITY Designing and manufacturing products that fuel a healthy, fair and sustainable tomorrow is possible by adhering to version 4.0 of the Cradle to Cradle standard, the most ambitious and feasible tool ever created, which defines a product in terms of safety, circularity and environmental and social responsibility: a “Made for Tomorrow” product. Developed through a multi-stakeholder process informed by technical experts, manufacturer leaders, independent assessors, market representatives and technical consultancy groups, it reflects the significant progress of the knowledge and learning process that goes into making a product with positive impact led by Cradle to Cradle in over ten years of activity: “The Cradle to Cradle certification is considered the most reliable, advanced and scientifically proven standard to be used for the design and manufacturing of products that maximise the health and well-being of people and our planet - said Peter Templeton, president and CEO of the Institute. - The fourth version of Cradle to Cradle Certified builds on this legacy. By equipping brands, retailers, designers and manufacturers with actionable guidelines and best practices, they choose safer materials, promote significant innovations and products, and create systems and business models that have a positive impact on humans and the environment today and in the future”. In particular, the Cradle to Cradle Certified Version 4.0 is a complete framework that allows companies to intervene with priority in five areas: health of materials; circularity of the product; clean air and climate protection; water and soil management; social fairness by defining “an ambitious set of workable requirements that guide companies to make safer choices about materials creating circular products and processes intentionally and in a fair and equitable manner, pushing beyond regulatory compliance with innovation and leadership”, comments Dr. Susan Klosterhaus, Vice President of Science and Certification, whose team led the development of the new standard. Information and insights are provided here: http://c2ccertified.org/get-certified/cradle-to-cradle-certified-version-4.

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Cradle to Cradle Certified®: ambizioso upgrade 4.0 IL CRADLE TO CRADLE INSTITUTE HA RILASCIATO LO SCORSO 16 MARZO LA VERSIONE 4.0 DEL SUO CELEBRE STANDARD, BASATO SU CINQUE REQUISITI, RISPETTATI LUNGO TUTTA LA CATENA DEL VALORE: SALUTE DEI MATERIALI, CIRCOLARITÀ DEL PRODOTTO, ARIA PULITA E PROTEZIONE DEL CLIMA, GESTIONE ACQUA E SUOLO, EQUITÀ SOCIALE Progettare e realizzare prodotti che alimentino un domani sano, equo e sostenibile è possibile attenendosi alla versione 4.0 dello standard Cradle to Cradle, lo strumento più ambizioso e attuabile mai realizzato, che definisce un prodotto in termini di sicurezza, circolarità e responsabilità ambientale e sociale: un prodotto “Made for Tomorrow”. Sviluppato attraverso un processo multi-stakeholders informato da esperti in materia tecnica, leader di produttori, assessors indipendenti, rappresentati di mercato e gruppi di consulenza tecnica, riflette i progressi significativi del percorso di conoscenza e apprendimento di realizzazione di prodotti dall’impatto positivo condotto da Cradle to Cradle in oltre dieci anni di attività: “La certificazione Cradle to Cradle è considerato lo standard più affidabile, avanzato e scientificamente dimostrato a cui ricorrere per la progettazione e produzione di prodotti che massimizzino la salute e il benessere delle persone e del nostro pianeta-, ha affermato Peter Templeton, presidente e CEO dell'Istituto. - La quarta versione di Cradle to Cradle Certified si basa su questa eredità. Dotando brand, rivenditori, designer e produttori di linee guida attuabili e best practices, si scelgono materiali più sicuri, si promuovono innovazioni significative e si creano prodotti, sistemi e modelli di business che hanno un impatto positivo sugli esseri umani e sull'ambiente oggi e nel futuro". In particolare, Cradle to Cradle Certified Version 4.0 è un framework completo che consente alle aziende di intervenire con priorità in cinque aree: salute dei materiali; circolarità del prodotto; aria pulita e protezione del clima; gestione acqua e suolo; equità sociale:, definendo “una serie ambiziosa di requisiti praticabili che guidano le aziende a fare scelte più sicure sui materiali e creare prodotti e processi intenzionalmente circolari, e farlo in modo giusto ed equo, spingendosi oltre la conformità con regolamentazione all'innovazione e alla leadership" commenta la Dr.sa Susan Klosterhaus, Vice Presidente di Scienza e Certificazione, il cui team ha guidato lo sviluppo del nuovo standard. Per informazioni e approfondimenti: http://c2ccertified.org/ get-certified/cradle-to-cradle-certified-version-4.


S I LVA C H I M I C A


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Ecotan: the complete solution for recyclable leathers WITH THE AIM OF MAKING LEATHER SUSTAINABLE THROUGHOUT ITS LIFE CYCLE, SILVATEAM’S ECOTAN PROJECT OFFERS A NEW VISION OF METAL-FREE AND GLUTARALDEHYDE-FREE RECYCLABLE LEATHERS As the world leader in the production of natural tannins, it comes to no surprise that Silvateam chose to base its Ecotan leather formulations on a combination of natural tannins and harmless man-made additives. “With this project - states Leather BU Director Antonio Battaglia - we wanted to create a new class of bio-circular leathers that are safe for both us and the earth”. Part of this vision meant ensuring that Ecotan leathers are both metal-free and glutaraldehyde-free, as well as avoiding any substance listed in the ZDHC Manufacturing Restricted Substances List (MRSL). But the sustainability of Ecotan leathers is not simply a matter of products used for tanning: for Silvateam, a truly ‘green’ approach to leather must start from the sustainable sourcing of raw materials and go all the way to the end of the leather article’s useful life. For this reason, the Ecotan project follows leather throughout its entire journey, from ‘birth’ to ‘life’ and ‘next life’. BIRTH Silvateam’s nature-based approach starts from the main product used during tanning: natural tannins. Sourced from chestnut and quebracho wood, tara pods and gall-nuts, these polyphenolic substances are extracted, using only hot water and nothing else. Furthermore, the exhausted wood from the production process is used as biomass for power plants or trasformed into 100%natural pellets that are freebadditives, bleaching or dyeing agents. Silvateam sources 80% of the wood needed for its production of chestnut tannins from an area of 70km surrounding its main production facility in Piedmont, Italy; all while keeping harvest rates below 10% of the forest’s regenerative capacity. In order to demonstrate its sustainable sourcing methods, the company has recently been acknowledged by the Programme for the Endorsement of Forest Certification (PEFC) for its production of chestnut and quebracho tannin, a first in the industry. “The wellbeing of the forests which supply us with this precious resource is synonymous to the survival of our company,” says Battaglia. “This has been our philosophy from the beginning and it has allowed us to continue operating sustainably in the same areas for over 165 years.” The company hopes that this natural approach will help to further distinguish leather, a by-product of the food industry, from its synthetic counterparts, which often draw upon dubious claims of natural origin to present themselves to the consumer as better alternatives to real leather. LIFE Made with natural tannins and sustainable synthetic tannins, Ecotan leathers guarantee performance comparable to metal-free leather and, in some cases, even to chrome tanned leather. Furthermore, thanks to the presence of natural tannins, Ecotan leathers also offer benefits for the wellbeing of our body. “Besides influencing the hygroscopic properties of leather, which allow it to wick moisture away from our body, tannins safeguard the balance of our bacterial flora, creating an unfavourable environment for the proliferation of bacteria responsible for bad odour formation”, states Battaglia. This is why Ecotan leathers are particularly suited for insoles and shoe linings, or any other application where leather comes in direct contact with our skin, such as mobile covers, bags, car seats, etc. NEXT LIFE The key aspect of the Ecotan technology is the possibility to recycle leather articles and scraps at the end of their life cycle. These materials can be turned into a fertiliser for organic agriculture through an acidic hydrolysis process.

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This was made possible thanks to Silvateam’s partnership with Fertilizzanti Certaldo, a leading Italian producer of fertilisers from organic matrixes. In this way the leather closes the circle, returning to nature as a useful nutrient to increase the output of agricultural production and, consequently, also of the livestock from which the raw hides supply comes from. While the recycling of leather scraps is already possible, it may still be a while before the actual recycling of finished leather articles gets implemented, since there must first be a coordinated effort towards creating the necessary supply chain. “What we are doing now” concludes Battaglia “is showing that we have the technology available to allow brands to meet the challenge of the circular economy, so that they can start implementing this into their future designs”.


SILVATEAM

Ecotan: la soluzione completa per le pelli riciclabili CON L’OBBIETTIVO DI RENDERE LA PELLE SOSTENIBILE DURANTE TUTTO IL SUO CICLO DI VITA, IL PROGETTO ECOTAN DI SILVATEAM OFFRE UNA NUOVA VISIONE DEI PELLAMI RICICLABILI, METAL-FREE E GLUTARALDEHYDE-FREE Come leader mondiale nella produzione di tannini naturali, non sorprende che Silvateam abbia scelto di utilizzare una combinazione di tannini naturali e polimeri sintetici per le sue nuove formulazioni Ecotan. “Con questo progetto - afferma Antonio Battaglia, Direttore della BU Leather - abbiamo voluto creare una nuova classe di pelli bio-circolari, sicure sia per l’uomo sia per l’ambiente”. Prive di metalli e glutaraldeide, le pelli Ecotan sono realizzate senza l’utilizzo di sostanze indicate nella ZDHC Manufacturing Restricted Substances List (MRSL). Ma la sostenibilità delle pelli Ecotan va oltre i prodotti impiegati durante la concia: l’approccio ‘green’ di Silvateam inizia da un approvvigionamento sostenibile delle materie prime fino al termine del ciclo di vita dell’articolo in pelle. Per questo motivo, il progetto Ecotan segue la pelle durante l’intero percorso, dalla nascita, alla vita come articolo in pelle finito, fino alla rinascita come fertilizzante.

NASCITA La sostenibilità delle pelli Ecotan ha origine proprio dal prodotto principale utilizzato nella concia: i tannini naturali. Ottenute dal legno di castagno e quebracho, dai baccelli di tara e dalle noci di galla, queste sostanze polifenoliche sono estratte utilizzando solo acqua calda e niente di più. Inoltre, il legno esausto alla fine del processo produttivo viene utilizzato come materia prima per centrali a biomassa, oppure trasformato in pellet 100%, privo di additivi sbiancanti o colorati. L’80% del legno necessario per la produzione di tannino di castagno proviene da un’area che non supera i 70km di distanza dalla sede direzionale di Silvateam in Piemonte; il tutto mantenendo i volumi di taglio inferiori al 10% della capacità rigenerativa annua della foresta. Al fine di dimostrare la sostenibilità dei suoi metodi di approvvigionamento, l’azienda è stata la prima nel settore a certificare la sua produzione di tannino di castagno e quebracho tramite il Programma di Valutazione degli Schemi di Certificazione Forestale (PEFC). “Il successo della nostra azienda dipende dalla salute delle foreste che ci forniscono questa preziosa risorsa naturale”, afferma Battaglia. “Abbiamo seguito questa filosofia sin dalle nostre origini e questo ci ha permesso di continuare ad operare in modo sostenibile negli stessi territori, da oltre 165 anni”. L’azienda spera che questo approccio naturale aiuti a valorizzare ulteriormente la pelle, un sottoprodotto dell’industria alimentare, ed a proteggerla dalla minaccia delle alternative sintetiche, che spesso attingono a dubbie affermazioni di origine naturale per presentarsi ai consumatori come materiali più sostenibili della vera pelle. VITA Essendo realizzate con tannini naturali e tannini sintetici ecosostenibili, le pelli Ecotan garantiscono prestazioni comparabili alle conce metal-free e, in alcuni casi, persino a quelle al cromo. Inoltre, grazie alla presenza dei tannini naturali, queste pelli offrono benefici importanti per la salute ed il benessere del nostro corpo. “Oltre ad influenzare le proprietà igroscopiche della pelle, che permettono di allontanare l’umidità dal nostro corpo, i tannini aiutano a salvaguardare l’equilibrio della nostra flora batterica, creando un ambiente sfavorevole alla proliferazione dei batteri responsabili della formazione dei cattivi odori”, afferma Battaglia. Infatti, le pelli Ecotan si prestano particolarmente per la produzione di solette e fodere di scarpe, o qualsiasi altra applicazione in cui la pelle viene a diretto contatto con la nostra cute, come ad esempio cover per cellulari, borse, sedili per automotive, ecc. RINASCITA L’aspetto chiave di questa tecnologia riguarda il riciclo degli articoli in pelle e gli scarti di lavorazione a fine vita. Grazie alla partnership con Fertilizzanti Certaldo, produttore italiano di fertilizzanti a matrice organica, le pelli Ecotan possono essere trasformate in un fertilizzante organo-minerale a lento rilascio per agricoltura biologica, attraverso un processo di idrolisi acida. In questo modo la pelle chiude il cerchio della sostenibilità, tornando alla natura come nutriente utile per aumentare la redditività della produzione agricola e, di conseguenza, anche di quella zootecnica da cui deriva la materia prima per la concia. Nonostante il riciclo degli scarti di lavorazione delle concerie sia già possibile, la messa a punto di una supply chain che permetta l’effettivo riciclo degli articoli in pelle deve ancora essere completata. “Quello che stiamo facendo adesso” conclude Battaglia “è comunicare ai brand che abbiamo a disposizione la tecnologia di cui hanno bisogno per affrontare la sfida dell’economia circolare, in modo che possano iniziare ad utilizzare queste pelli nelle loro collezioni future”.

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NEWS

TRESARTI chooses ShippyPro for more sustainable logistics THE ITALIAN TAILORING BUSINESS CHOOSES SHIPPYPRO FOR THE MANAGEMENT OF ITS ORDERS AND SHIPMENTS, TO REDUCE DELIVERY TIMES, CUT DOWN ON COSTS, POLLUTE LESS, AND ACCORDINGLY MAKE ITS CUSTOMERS HAPPY The fashion industry, often pointed to as being one of the most excessive expressions of consumerism, is trying to reduce its ecological footprint and the emissions of its production processes and distribution. One of the critical factors that can make the difference in reducing the times and costs of production and, in the case of e-commerce, manage shipments and returns with greater efficiency and less waste (the latter is responsible for producing almost 3 million tons of waste per year with 15 million tons in CO2 emissions), is logistics. This is why in the e-fashion world the Italian tailoring business Tresarti decided to choose ShippyPro, a platform for managing the shipment, tracking, and return of orders, which has always been attentive to the environment and a promoter of a sustainable and eco-friendly approach. A choice that is coherent with the sustainable mission of Tresarti, offering an easy and fast tailoring experience at the right price. In just three steps the customer takes the measurements thanks to Machine Learning technology (with an approximation to 97%), designs his shirt by choosing from 20 million different combinations, in a wide range of organic and recycled fabrics, made with techniques that produce less waste and processes that comply with a strict sustainability code, and receives it. From its end, ShippyPro allows the company to easily ship, track, and return its e-commerce orders around the world, improving the processes of distribution, thanks to effective tools: the Label Creator that prints hundreds of shipping labels in just a few clicks, compares the shipping rates of carriers, and chooses the best option. There is then Track&Trace for tracking every shipment; Easy Return; and Live Checkout, which reduces cart abandonment rate by offering a greater number of delivery options, while comparing the various shipping rates of carriers. A fast, less expensive service that pollutes less: thanks to Premium API “CO2 impact” dedicated to Enterprise customers, it’s possible to calculate the environmental impact of shipments and collect data that supports a sustainable strategy. “Our satisfaction lies in our ability to deliver genuine Made in Italy, high quality shirts with perfect wearability in a short amount of time, requiring minimum efforts by the customer, so as to not have returns. - comments Tresarti - ShippyPro is fundamental in allowing our process of returns to function without setbacks: when a customer requests it, we directly invite them onto the return portal via email”.

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TRESARTI sceglie ShippyPro per una logistica più sostenibile L'AZIENDA SARTORIALE ITALIANA SI AFFIDA A SHIPPYPRO PER LA GESTIONE DEGLI ORDINI E DELLE SPEDIZIONI, PER RIDURRE I TEMPI, ABBATTERE I COSTI, INQUINARE DI MENO RENDENDO COSÌ FELICI I SUOI CLIENTI L'industria fashion, spesso additata come espressione del consumismo più sfrenato, sta cercando di ridurre la propria impronta ecologica e le emissioni dei propri processi di produzione e distribuzione. Uno dei fattori critici che possono fare la differenza nel ridurre tempi e costi di produzione e, nel caso degli e-commerce, gestire con maggiore efficienza e meno sprechi spedizioni e resi (quest'ultimi producono quasi 3 milioni di tonnellate di rifiuti l'anno, causando 15 milioni di emissioni di CO2), è la logistica. Ecco perché nel mondo e-fashion, l'azienda sartoriale italiana Tresarti ha deciso di affidarsi a ShippyPro, piattaforma per la gestione delle spedizioni, tracking e resi degli ordini da sempre attenta all’ambiente e promotrice di un approccio al lavoro sostenibile ed eco-friendly. Una scelta coerente con la mission sostenibile di Tresarti che offre un'esperienza sartoriale facile, veloce, al prezzo giusto. In solo tre passaggi il cliente prende le misure grazie alla tecnologia di Machine Learning (con approssimazione al 97%), disegna la sua camicia scegliendo tra 20 milioni di combinazioni diverse, in una vasta gamma di tessuti organici e riciclati, realizzati con tecniche che producono meno rifiuti e processi che rispettano un rigoroso codice di sostenibilità, e la riceve. Dal canto suo, ShippyPro permette all'azienda di spedire, tracciare e restituire i propri ordini e-commerce con facilità in tutto il mondo, migliorando i processi di distribuzione grazie a efficaci strumenti: il Label Creator che stampa centinaia di etichette di spedizione in pochi click e compara le tariffe di spedizione dei corrieri per scegliere il più conveniente. Il Track&Trace per tracciare ogni spedizione; l'Easy Return che semplifica i resi; il Live Checkout che diminuisce il tasso di abbandono del carrello offrendo il numero maggiore di opzioni di consegna e confrontando le tariffe dei corrieri. Un servizio veloce, meno costoso e anche meno inquinante: grazie alla Premium API “CO2 impact” dedicata ai clienti Enterprise, si può calcolare l'impatto ambientale delle spedizioni e raccogliere dati per supportare una strategia sostenibile. “La nostra soddisfazione sta nel consegnare vere camicie made in Italy, di alta qualità e dalla vestibilità perfetta in un breve lasso di tempo, richiedendo il minimo sforzo al cliente al fine di non avere resi. - commentano da Tresarti - ShippyPro è fondamentale per far funzionare il nostro processo di resi senza intoppi: quando un cliente lo chiede, lo invitiamo sul portale di reso direttamente via email”.


RU BBE RM A C


COMPANY

The good chemistry that combines with sustainability

La chimica giusta che si coniuga con la sostenibilità

COIM BELIEVES, AS IT IS ALREADY FOLLOWING THAT PATH, IN THE COLLABORATION BETWEEN CHEMISTRY AND THE NEED TO PROTECT THE HEALTH OF PEOPLE AND THE PLANET

COIM CREDE, PERCHÉ STA GIÀ PERCORRENDO QUELLA STRADA, NELLA COLLABORAZIONE FRA LA CHIMICA E L’ESIGENZA DI PROTEGGERE LA SALUTE DELLE PERSONE E DEL PIANETA

A VIEW OF COIM’S PRODUCTION FACILITIES IN OFFANENGO SCORCIO DEGLI IMPIANTI PRODUTTIVI DI COIM A OFFANENGO

COIM’s work on sustainability certainly didn’t start yesterday. It has been at least 10 years (well ahead of its time, in some cases) that the company has been engaging in formula searches for its polyurethane technopolymers that give life to products capable of demonstrating the same performance as ‘traditional’ products, but respecting the environment.

Il lavoro sulla sostenibilità di COIM non è certo iniziato ieri. Sono almeno 10 anni (precorrendo largamente i tempi, in alcuni casi) che l’azienda si cimenta nella ricerca di formulazioni per i suoi tecnopolimeri poliuretanici che diano vita a prodotti in grado di dimostrare le stesse performance dei ritrovati ‘tradizionali’, ma al tempo stesso rispettare l’ambiente.

Over time, this approach in safeguarding people’s health and the planet has intensified, so that it has become strategic for COIM’s business plans. Plans guided by an open approach, which considers the different opportunities with which sustainable policies can be integrated: raw materials from biological sources, raw materials from recycling, biodegradable and compostable systems, low VOC systems, control and reduction of CO2 emissions on the entire supply chain, downstream recovery of finished products for PU recycling.

Nel tempo, questo lavoro a favore della salvaguardia della salute delle persone e del Pianeta si è intensificato, tanto da divenire strategico per i piani di business di COIM. Piani guidati da un approccio aperto, che considera le diverse opportunità con cui si possono integrare politiche sostenibili: materie prime da fonti biologiche, materie prime da riciclo, sistemi biodegradabili e compostabili, sistemi Low VOC, il controllo e la riduzione delle emissioni di CO2 sull’intera filiera, il recupero a valle dei prodotti finiti per il riciclo del PU.

R&D LABORATORIES ENABLING COIM TO DEVELOP NEW FORMULATIONS, INCLUDING CUSTOMISED ONES I LABORATORI R&S CHE PERMETTONO A COIM DI SVILUPPARE NUOVE FORMULAZIONI, ANCHE PERSONALIZZATE

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COIM

There are two working areas on which COIM has mainly focused in the field of sustainability: air quality (organising a production path that would not just allow greener processes in proprietary plants, but also along the entire production chain) and soil protection (the end of life of polyurethane products is often destined for landfill, producing a strong negative environmental impact). AIR QUALITY As for emissions, COIM has identified in the adoption of raw materials derived from biological sources the best way to be able to provide sustainable recipes, which would also have advantages at a production level, without at all sacrificing the performance of the finished product and without requiring a change to customers’ traditional production methods and processes. To date, COIM’s catalogue of polyurethane systems offers products made with more than 70% renewable vegetable sources. The choice to focus on the vegetable world, among other things, was not just dictated by ethical issues related to respect for the animal world, but also by stringent and merit considerations. And COIM has no intention to stop: within a few years, the company’s researchers expect to reach an even higher percentage (95%) of renewable vegetable sources present in their PUs.

Sono 2 le aree di lavoro su cui COIM si è principalmente concentrata in ambito sostenibilità: la qualità dell’aria (organizzando una via di produzione che consentisse processi più green non solo presso gli stabilimenti proprietari, ma anche lungo tutta la filiera produttiva) e la salvaguardia del suolo (il fine vita dei manufatti poliuretanici è spesso destinato alla discarica, producendo un forte impatto ambientale negativo).

SOIL PROTECTION The chemical recycling of polyurethane, on the other hand, is the best solution that COIM has identified to avoid that polyurethane products, that have reached the end of their life cycle, are sent to landfills. The idea is to find and create technopolymers that can be entirely ‘disassembled’ once the product is no longer usable, so as to be able to reuse the various compounds for the generation of new polyurethane products that maintain the high performance ensured in the first life cycle. The aim is not to reuse the materials to recycle them in by-products of other sectors or sub-sectors, but to almost completely reuse the basic elements to regenerate ex-novo products with the same features and performance: this would result in a reduction of material disposed of in landfills and, above all, limit the manufacturing of products deriving from new raw materials, pursuing the objective of a virtuous circular economy. This milestone has not yet been reached but, COIM assures us, we are not too far from achieving the goal.

QUALITA DELL’ARIA Per quanto riguarda le emissioni, COIM ha individuato nell’adozione di materie prime derivate da fonti biologiche la strada migliore per poter fornire ricette sostenibili, che configurassero vantaggi anche a livello produttivo, senza rinunciare minimamente alle performance del prodotto finito e senza che sia richiesta una modifica ai tradizionali metodi e processi di produzione dei clienti. Ad oggi, il catalogo dei sistemi poliuretanici di COIM offre prodotti composti per oltre il 70% da fonti rinnovabili vegetali. La scelta di puntare sul mondo vegetale, fra l’altro, non è stata solo dettata da questioni etiche legate al rispetto del mondo animale, ma anche da considerazioni stringenti e di merito. E le mire di COIM non si fermano qui: nel giro di pochi anni i ricercatori dell’azienda contano di raggiungere una percentuale ancora più alta (95%) di fonti rinnovabili vegetali presenti nei propri PU.

FOOTWEAR CHOICES As for footwear, COIM has decided to focus on non-biodegradable polymers to safeguard the performance, also in terms of durability (and therefore sustainability), ensured by the finished product. For the composition of its polyurethane systems, it therefore focused on traditional polymers, coming from a vegetable and non-petrochemical supply chain, and on recipes that use polyester polyols 100% derived from renewable sources. A choice that has also ensured a further and considerable strategic advantage: those who choose COIM’s organic products do not need to change

SALVAGUARDIA DEL SUOLO Il riciclo chimico del poliuretano è, invece, la miglior soluzione che COIM ha individuato per preservare il suolo dal riversamento in discarica di prodotti poliuretanici giunti a fine vita. L’idea è quella di trovare e realizzare tecnopolimeri che possano essere ‘smontati’ interamente una volta che il manufatto non risulta più utilizzabile, così da poter riusare i vari composti per la generazione di nuovi prodotti poliuretanici che conservino le alte performance assicurate nel primo ciclo di vita. Non si punta a riutilizzare i materiali per riciclarli in sottoprodotti di altri settori o comparti, bensì a ri-

SOME TEST AND MEASUREMENT LABORATORIES ALCUNI LABORATORI DI TEST E MISURAZIONE

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COMPANY

their machinery or production processes, aiming thus to obtain a competitive advantage for the customer, who does not need to invest in new plants, and also a positive environmental impact generated by not having to manage the disposal of machines already in operation. THE IMPORTANCE OF ANALYSIS The seriousness of an approach to sustainability issues is measured above all by the possibility of demonstrating that the proposed materials are effectively and efficiently sustainable. For this reason, COIM has focused a lot both on the analysis of its findings, subjected to tests of the carbon-14 content (which allows to scientifically identify the actual percentage of renewable sources present in the products) and on acquiring an LCA (Life Cycle Assessment) calculation system that analyses each phase of the production process. Aware that it would make no sense to create sustainable materials that require disadvantageous production processes for final sustainable outcomes, which must consider every element and step involved throughout the supply chain. THE MARKET “The market is not yet mature, in its entirety, to accept without reserve sustainable products which, inevitably, cost more than traditional products (even if with the passing of time the gap is closing)”, declares COIM. “We are however witnessing a progressive raising interest in sustainable products that goes beyond the forerunners of fashion: we think of the world of outdoor, sports or safety, increasingly interested in our sustainable technologies”. In fashion and in particular in the footwear sector, COIM acknowledges that, in recent years, it has hardly pushed chemical companies to look for alternative and sustainable solutions, which afterwards have also been applied in other fields. THE ADVANTAGES OF COIM PRODUCTS COIM is obviously not the only reality to offer sustainable solutions and systems to the market (even if it is among the very few, perhaps the only one, to offer PUs with an excellent performance, comparable to traditional PUs, easy to use and with such a high bio-based content) but the market recognises some peculiarities of COIM materials: the technical qualities and performance of its polyurethanes, first of all, as well as highly appreciated features such as their being odourless and their marked soft-touch effect. Competitive benefits

utilizzare quasi totalmente gli elementi di base per rigenerare ex-novo prodotti che presentino le medesime caratteristiche e prestazioni: si otterrebbe così una riduzione di materiale destinato alle discariche e, soprattutto, di ridurre la produzione da nuove materie prime, perseguendo l’obiettivo di un’economia circolare virtuosa. Questo traguardo non è ancora stato tagliato ma, assicurano in COIM, non si è troppo lontani dal centrare l’obbiettivo. LE SCELTE PER LA CALZATURA Per la calzatura COIM ha deciso di puntare su polimeri non biodegradabili per salvaguardare le performance, anche in termini di durevolezza (e quindi di sostenibilità), assicurate dal prodotto finito. Perciò, per la composizione dei propri sistemi poliuretanici, si è orientata su polimeri tradizionali, ma provenienti da una filiera vegetale e non petrolchimica e ha puntato su ricette che utilizzano poliesteri polioli al 100% provenienti da fonti rinnovabili. Una scelta che ha anche assicurato un ulteriore e considerevole vantaggio strategico: chi sceglie i prodotti bio di COIM non deve cambiare in alcun modo i propri macchinari o processi di produzione, raggiungendo così lo scopo di ottenere non solo un vantaggio competitivo per il cliente, che non deve investire in nuovi impianti, ma anche un impatto ambientale positivo generato dal non dover gestire lo smaltimento delle macchine già in funzione. L’IMPORTANZA DELLE ANALISI La serietà di un approccio ai temi della sostenibilità si misura soprattutto dalla possibilità di dimostrare che i materiali proposti siano effettivamente ed efficacemente sostenibili. Per tale ragione, COIM ha puntato tantissimo sia sull’analisi dei propri ritrovati, sottoposti ai test del contenuto di carbonio-14 (che permette di individuare scientificamente l’effettiva percentuale di fonti rinnovabili presenti all’interno dei prodotti), sia sul dotarsi di un sistema di calcolo di LCA (Life Cycle Assessment) che analizzi ogni fase del processo produttivo. Consapevoli che non avrebbe senso realizzare materiali sostenibili che necessitano di processi produttivi svantaggiosi per il bilancio finale di sostenibilità, il quale deve considerare ogni elemento e passaggio in gioco su tutta la filiera. IL MERCATO “Il mercato non è ancora maturo, nella sua interezza, per accogliere senza riserve prodotti sostenibili che, inevitabilmente, costano di più dei prodotti tradizionali (anche se con il passare del tempo la forbice si sta chiudendo)”, dichiarano in COIM. “Tuttavia assistiamo a un progressivo espandersi dell’interesse per i prodotti sostenibili che travalica gli apripista della moda: pensiamo al mondo dell’outdoor, sportivo o della sicurezza, sempre più interessati alle nostre tecnologie sostenibili”. Alla moda, e in particolare al comparto calzature, COIM riconosce di aver spinto moltissimo, negli ultimi anni, affinché le aziende chimiche sperimentassero per trovare soluzioni alternative e sostenibili, che poi hanno trovato applicazione anche in altri campi. I VANTAGGI DEI PRODOTTI COIM COIM non è, ovviamente, l’unica realtà a offrire al mercato soluzioni e sistemi sostenibili (anche se è fra le pochissime, forse l’unica, a offrire PU con performance eccellenti, comparabili ai PU tradizionali, facili da usare, e con percentuali bio così alte) ma il mercato riconosce ai materiali COIM alcune peculiarità: le qualità tecniche e le performance dei suoi poliuretani, in primis, oltre a caratteristiche molto apprezzate come il


COIM

that the company is able to obtain thanks to the technological advantage of making the polyesters polyols in-house which afterwards will form polyurethane systems.

loro essere inodore e lo spiccato effetto soft-touch. Benefici competitivi che l’azienda riesce a ottenere grazie al vantaggio tecnologico di realizzare in casa i poliesteri polioli che vanno poi a costituire i sistemi poliuretanici.

THE NEXT FUTURE The first generation of COIM products inevitably had to draw on renewable vegetable sources usually destined for the human and animal food chain, with which it entered into competition. An advantageous approach, however, which is partially positive for the exploitation of natural resources. COIM’s 2-year objectives include working with vegetable waste deriving from the food or feed chain, the so-called renewable 3rd generation sources.

IL PROSSIMO FUTURO La prima generazione di prodotti COIM ha dovuto inevitabilmente attingere a fonti vegetali rinnovabili solitamente destinate alla catena del food per umani e animali, con cui è entrata in competizione. Un approccio comunque vantaggioso, ma parzialmente positivo per il bilancio dello sfruttamento delle risorse. Fra gli obiettivi a 2 anni di COIM quello di lavorare con gli scarti vegetali derivanti dalla filiera del food o del feed, le cosiddette fonti rinnovabili di terza generazione.

INJECTION MOULDING MACHINES AT THE OFFANENGO PLANT THAT ALLOW COIM TO TEST ITS MATERIALS MACCHINE PER LO STAMPAGGIO CHE PERMETTONO A COIM DI TESTARE I PROPRI MATERIALI

New pilot plant for the synthesis of thermoplastic polyurethanes C.O.I.M. S.p.A. recently inaugurated a new pilot plant in Offanengo (CR), dedicated to thermoplastic polyurethanes (TPU). The pilot plant, designed and built by COIM according to the most advanced available technologies, represents excellence in the current competitive context. COIM can develop new materials and optimise existing ones, in preparation for their future production, as well as test customisations and new products for specific customers, through small-scale production and sampling. The pilot plant represents a strategic resource for COIM’s research and development activities. TPU, in fact, is not a commodity, but a special material, which lends itself to infinite customisations and evolutions that meet new needs, both in terms of performance and aesthetics. “Sometimes the market asks to test innovations, which require great efforts when it comes to production”, explains Antonio Piroddi, Division Manager Laripur TPU at COIM. “With this system everything will become leaner. It will be possible to carry out various tests without subtracting capacity and time from the production plant and using a limited amount of raw materials, with a lower impact on the environment”.

Nuovo impianto pilota per la sintesi dei poliuretani termoplastici

THE NEW THERMOPLASTIC POLYURETHANE (TPU) PILOT PLANT INSTALLED IN OFFANENGO IL NUOVO IMPIANTO PILOTA DEDICATO AI POLIURETANI TERMOPLASTICI (TPU) INSTALLATO A OFFANENGO

C.O.I.M. S.p.A. ha di recente inaugurato a Offanengo (CR) il nuovo impianto pilota dedicato ai poliuretani termoplastici (TPU). L’impianto pilota di COIM, progettato e realizzato secondo le più avanzate tecnologie disponibili, rappresenta un’eccellenza nel contesto competitivo attuale. COIM può sviluppare nuovi materiali e ottimizzare quelli esistenti, in preparazione della loro futura messa in produzione, cosiÌ come testare personalizzazioni e nuovi prodotti per clienti specifici, mediante produzioni in piccola scala e campionature. L’impianto pilota rappresenta una risorsa strategica per le attività di ricerca e sviluppo di COIM. Il TPU, infatti, non eÌ una commodity, ma un materiale speciale, che si presta a infinite personalizzazioni ed evoluzioni che vanno incontro a nuove esigenze, sia dal punto di vista prestazionale che estetico. “A volte il mercato chiede di testare delle innovazioni, che richiedono grandi sforzi quando si eÌ in fase di produzione”, spiega Antonio Piroddi, Division Manager Laripur TPU di COIM. “Con questo impianto tutto diventerà più snello. SaraÌ possibile fare svariate prove senza sottrarre capacitaÌ e tempo all’impianto produttivo e impiegando un quantitativo limitato di materie prime, con un impatto inferiore sull’ambiente”. SUSTAINABILITY 1 2 1


COMPANY

LET US KNOW COIM BETTER In 2022 COIM will celebrate the important milestone of 60 years of activity. It is an Italian company that has been developing and manufacturing chemical specialties since 1962. An international company that plays a leadership role in the production of polyesters polyols, polyurethanes (coatings, adhesives, sealants and elastomers) and special resins for the production of composite materials and coatings. Plants with a high technological content, rigorous procedures, commitment to research and development, healthy passion, are the tools that allow COIM to remain a point of reference for various industrial sectors and to continue to fuel its growth ambitions. “When we enter a new market we always aim to be among the top 3 players of reference”, says the company, explaining the winning mentality that drives them to do even better. In COIM’s DNA there is also a strong desire to grow by doing new things. Think of the renewal of the product line for footwear, which has always been the beating heart of COIM’s business and which still today, despite extensive diversification work, accounts for about a quarter of its turnover. Today, the multinational firm is not basking on its laurels and achievements, but aims to specialise in the production of bio polyurethanes for the footwear world. An area they believe in for the values expressed and where they can see excellent growth opportunities. With its wide range of polyurethane systems, 17 product lines, it solves the technical needs of its customers, now widespread in more than 90 countries. The approximately 400 thousand tons of products manufactured by COIM are destined, in fact, all over the world: 33% for the EMEA markets, 16% in Italy, 22% in the USA, Canada and Mexico. 10% is destined to the South American market and the remaining 19% is used in Asia. The philosophy of the group rests on the solid foundations laid by the founders Mario Buzzella and Cesare Zocchi who, in 1962, laying the first brick in Offanengo, staked everything on the incurable curiousity that pushes the company still today to always seek the novelty that COIM can bring to win the challenges it sets itself from time to time. The safety of the products it places on the market and the reliability of the company are other distinctive elements of the Italian multinational firm. “In some respects the COVID tragedy itself has strengthened us - they say in Offanengo. We are aware that we are a solid company, able to react and manage difficulties”. The merit of COIM is having found the balance point in transforming itself into a managerial company while retaining the values of a family business that still ‘cooks what it eats’: “We have grown a lot without losing our flexibility”.

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CONOSCIAMO MEGLIO COIM

Nel 2022 COIM festeggerà l’importante traguardo dei 60 anni di attività. È una società italiana che dal 1962 sviluppa e realizza specialità chimiche. Una realtà internazionale che ricopre un ruolo di leadership nella produzione di poliesteri polioli, poliuretani (coatings, adesivi, sigillanti ed elastomeri) e resine speciali per la realizzazione di materiali compositi e coatings. Impianti ad elevato contenuto tecnologico, rigore delle procedure, impegno nella ricerca e sviluppo, sana passione, sono gli strumenti che consentono a COIM di rimanere un punto di riferimento per diversi settori industriali e di continuare ad alimentare le proprie ambizioni di crescita. “Quando entriamo in un nuovo mercato puntiamo sempre ad essere fra i primi 3 attori di riferimento”, dicono in azienda, spiegando bene la mentalità vincente che li spinge a puntare a fare sempre meglio. Nel dna di COIM, poi, sussiste viva la volontà di crescere facendo cose nuove. Si pensi al rinnovo della linea prodotti per calzatura, da sempre cuore pulsante degli affari di COIM e che ancora oggi, nonostante l’ampio lavoro di diversificazione, conta circa un quarto del fatturato. Oggi, la multinazionale non si crogiola sugli allori e i traguardi raggiunti, ma punta a specializzarsi nella produzione di poliuretani bio destinati al mondo scarpe. Un ambito in cui si ritrovano per i valori espressi e in cui scorgono ottime opportunità di crescita. Con la sua vasta gamma di sistemi poliuretanici, 17 linee di prodotti, risolve le necessità di natura tecnica dei propri clienti, ormai diffusi in più di 90 Paesi. Le circa 400 mila tonnellate di prodotti realizzati da COIM vengono destinate, infatti, in tutto il mondo: per il 33% ai mercati EMEA, per il 16% in Italia, per il 22% in USA, Canada e Messico. Il 10% è dedicato al mercato del Sud America e il restante 19% viene utilizzato in Asia. La filosofia del gruppo poggia sulle solide basi poste dei fondatori Mario Buzzella e Cesare Zocchi che, nel 1962, posando il primo mattone a Offanengo, puntarono tutto sull’inguaribile curiosità che ancora oggi spinge l’azienda a cercare sempre la novità che può portare COIM a vincere le sfide che di volta in volta si prefigge. Altri elementi distintivi della multinazionale italiana sono la sicurezza dei prodotti che immette sul mercato e l’affidabilità della società. “Per alcuni aspetti la stessa tragedia del COVID ci ha rafforzato – dicono a Offanengo. Ne usciamo consapevoli di essere un’azienda solida, in grado di reagire e gestire le difficoltà”. Il merito di COIM è aver trovato il punto di equilibrio nel trasformarsi in un’azienda manageriale pur conservando i valori di una conduzione familiare che ancora ‘cucina ciò che mangia’: “Siamo cresciuti tantissimo senza perdere la nostra flessibilità”.


NEWS

Sustainability at Frasson THE TREVISO-BASED FRASSON COMPANY HAS CHOSEN THE PATH OF SUSTAINABILITY: FROM ECOBOND, FOR WHICH IT HAS BEEN THE EXCLUSIVE LICENSEE IN EUROPE FOR ALMOST 15 YEARS, TO THE E- COMPOUND RANGE, WHICH INCLUDES ORGANIC AND RECYCLED PU AND RUBBER COMPOUNDS Since 1918, the company from Loria (Treviso) has distinguished itself in the production of shoes, and in particular, over the last 30 years, in the production of soles and bottoms for outdoor and safety footwear. Today, more than ever, the Frasson Group’s goal is to produce innovative, quality soles and components to promote the health, wellbeing and safety of the consumer as well as the environment. This strategy includes the ECOBOND technology, of which Frasson has been the exclusive licensee in Europe for almost 15 years, and the E-compound range.

ECOBOND This adhesive thermo-plastic film is bonded to various components of the sole directly during the moulding phase and allows drastically reducing the use of solvents, primers and glues, while speeding up the processes, reducing costs and improving performance compared to traditional bonding methods.

E-COMPOUND The E-Compound range, instead, groups together all the polyurethane and rubber compounds developed with a view to sustainability.

Recycled PU Obtained by reusing PU in the form of ground material (deriving rom pre-cleaning and/or machine washes) inside PU wedges covered with TPU film or skin (PodSkin patent), it allows reducing the production of this waste by 5-10% with the same performance while obtaining a young and dynamic product.

BIO PU Bio-based polyurethane (about 70% of the foam) with reduced environmental impact, obtained from raw materials derived from renewable vegetable sources such as castor beans, corn kernels, sugar cane, palm, rapeseed and sunflower oil.

Safety and Trekking E-compound For Safety and Trekking footwear, the Frasson Group has been able to develop, in the last two years, a high quality recycled rubber compound starting from sole scraps and trimmings. This was achieved by means of a selective devulcanization process with low environmental impact. The rubber compounds can contain between 20% and 40% of recycled rubber, with significant savings in terms of greenhouse gas emissions. This latter goal has allowed Rubbermac – a historical company from Friuli acquired by Frasson in 2013 – to be the first in Europe to obtain GRS certification for a high-performance rubber tread. And that’s not all: the rubber scraps that cannot be recovered are catalogued and recycled by granulation/pulverization and thus reintroduced into the production cycle of soles or used to construct outdoor playgrounds, pitches, athletic tracks, etc. Since 2019, all the rubber scraps produced in Rubbermac have been recycled/recovered, thus avoiding an environmental impact of about 70-100 tonnes per year.

La sostenibilità in casa Frasson DA ECOBOND, DI CUI FRASSON È LICENZIATARIA ESCLUSIVA PER L’EUROPA DA QUASI 15 ANNI, ALLA GAMMA E-COMPOUND CHE RAGGRUPPA LE MESCOLE PU E GOMMA BIO E RICICLATE, IL CAMMINO IN EVOLUZIONE DELL’AZIENDA TREVISANA VERSO LA SOSTENIBILITÀ Dal 1918 l'azienda di Loria (Treviso) si distingue nella produzione di scarpe, e in particolare negli ultimi 30 anni, nella produzione di suole e fondi per scarpe da outdoor e di sicurezza. Oggi più che mai, l’obiettivo del Gruppo Frasson è quello di realizzare suole e componenti innovativi e di qualità per favorire la salute, il benessere e la sicurezza del consumatore e sempre di più anche dell’ambiente. Ed è in quest’ottica che si inserisce la tecnologia ECOBOND, di cui Frasson è licenziataria esclusiva per l’Europa da ormai quasi 15 anni e la gamma Ecompound.

ECOBOND Si tratta di un film termoplastico adesivo, che viene applicato sulle varie componenti della suola direttamente in fase di stampaggio e che permette di diminuire drasticamente i consumi di solventi, primer e colle, garantendo al contempo una velocizzazione dei processi e un risparmio di costi e le performance rispetto ai metodi classici di incollaggio.

E-COMPOUND La gamma E-Compound, invece, raggruppa tutte le mescole poliuretano e gomma sviluppate in un’ottica ecosostenibile.

PU Riciclato Ottenuto riutilizzando il PU sotto forma di macinato (derivante dalle precolate e/o lavaggi macchina) all’interno di zeppe in PU rivestite da film o scocche in TPU ( brevetto PodSkin) , permette di ridurre la produzione di questo rifiuto del 5-10% a parità di performance e ottenendo allo stesso tempo un prodotto giovane e dinamico.

PU BIO Il poliuretano a base biologica (per circa il 70% della schiuma) a ridotto impatto ambientale ottenuto da materie prime ricavate da fonti vegetali rinnovabili come chicco di ricino, chicco di mais, chicco di grano, canna da zucchero, olio di palma, di colza e di girasole.

E-compound Safety and Trekking Nell’ambito del settore Safety e Trekking, il Gruppo Frasson è stato in grado di sviluppare negli ultimi due anni una gomma riciclata di elevata qualità a partire dagli scarti e sfridi di rifilatura delle suole, grazie ad un processo di devulcanizzazione selettivo a basso impatto ambientale. Le mescole in gomma così ottenute possono contenere dal 20% al 40% di gomma riciclata, con un risparmio significativo in termini di emissioni di gas serra. Un traguardo quest’ultimo che ha permesso a Rubbermac - azienda storica friulana acquisita da Frasson nel 2013 – di ottenere, per prima in Europa, la certificazione GRS su un battistrada in gomma ad elevate performance. Non solo: tutti gli sfridi di gomma che non recuperabili sono catalogati e riciclati mediante granulazione/polverizzazione e così reintrodotti nel ciclo produttivo dei suolifici oppure impiegati per la costruzione di campetti da gioco esterni, piste di atletica, parco giochi ecc… Dal 2019, tutti gli sfridi in gomma prodotti in Rubbermac vengono così riciclati/recuperati, evitando così un impatto ambientale di circa 70-100 tonnellate all’anno. SUSTAINABILITY 1 2 3


NEWS

Santori Pellami, with Naturella® a lower impact ALSO PEF, PRODUCT ENVIRONMENTAL FOOTPRINT, CERTIFIES THE INNOVATION AND SUSTAINABILITY OF THE PRODUCTIVE PROCESSES THAT ARE AT THE HEART OF THE EXTRAORDINARY LEATHERS PRODUCED BY THIS TANNERY FROM MONTE URANO Santori Pellami Spa, the company with an ultra-secular history that is now in its fourth generation, is cutting-edge when it comes to research onto sustainable solutions, which include a reduced environmental impact in its productive processes, wastewater treatment, as well as the development of materials and products. In this sense, among the most innovative proposals of Santori Pellami, is Naturella®, a brand patented in 2018 where high quality leather is tanned using biodegradable, organic ingredients, with low use of heavy metals and without chromium. Requirements that are joined by abrasion resistance, colour fastness and improved colour absorption (with a reduced use of dyes and additives), grab strength, and dry and wet crocking for footwear and fashion needs. Naturella® is a tannery product that assessed its lifecycle in compliance with European PEF- Product Environmental Footprint; with test results confirming the innovation and sustainability of the tanning process used in its production. A result that has rewarded Santori Pellami’s commitment to sustainability: its investments have in fact required considerable resources, but at the same time it has allowed the tannery to implement eco-friendly processes, thanks to the elimination of metals from the processes and improvements made to the manufacturing plants. The result of all this is Naturella®, an evolution that fully replies to the increasingly pressing needs of the fashion system for sustainable products. The study undertaken by Santori Pellami on the environmental footprint also took into consideration the organisation of the company with a special focus on the efficiency of “short-chains”, but on an international level, with the possibility of extending the Naturella® model to the main European markets and especially Italy, Portugal, Spain, Bulgaria, Germany, and Serbia.

Santori Pellami, con Naturella® riduce l’impronta ANCHE UNO STUDIO PEF, PRODUCT ENVIRONMENTAL FOOTPRINT CERTIFICA L'INNOVATIVITÀ E SOSTENIBILITÀ DEI PROCESSI PRODUTTIVI CHE SONO ALLA BASE DELLO STRAORDINARIO PELLAME DELLA CONCERIA DI MONTE URANO Santori Pellami Spa, azienda più che centenaria alla quarta generazione imprenditoriale, è all'avanguardia nella ricerca di soluzioni sostenibili, sia sul fronte della mitigazione dell'impetto ambientale nei processi produttivi e nella depurazione delle acque, sia nello sviluppo di materiali e prodotti. Tra le proposte di Santori Pellami più innovative in questo senso, c'è Naturella®, marchio brevettato dal 2018 che identifica una pelle conciata di alta qualità con ingredienti organici biodegradabili, a basso uso di metalli pesanti e chromium free. Requisiti che si coniugano a resistenza all'abrasione, solidità e migliore assorbimento del colore (con riduzione dell'utilizzo di coloranti e additivi), resistenza all'afferramento e cuciture asciutte e bagnate per le calzature e le esigenze del settore moda. Naturella® è un prodotto conciario che ha affrontato l'analisi del ciclo di vita secondo le norme europee relative al PEF Product Environmental Footprint: lo studio ha confermato l'innovatività e sostenibilità del processo conciario impiegato nella sua produzione. Un risultato che premia l'impegno di Santori Pellami nel campo della sostenibilità: gli investimenti in questo senso hanno richiesto molte risorse, ma hanno permesso alla conceria di adottare processi di lavorazione eco-friendly, grazie all'eliminazione dei metalli dai processi e a interventi migliorativi degli impianti di produzione. È da questo lavoro che nasce Naturella®, evoluzione che risponde a pieno titolo alle esigenze sempre più pressanti del sistema moda per prodotti sostenibili. Lo studio svolto da Santori Pellami sull'impronta ambientale ha anche preso in considerazione gli aspetti organizzativi, in particolare valutando l'efficacia di “filiere corte” ma su scala internazionale, con la possibilità di estendere il modello di Naturella® ai principali mercati europei, in particolare in Italia, Portogallo, Spagna, Bulgaria, Germania e Serbia.

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SAN TORI PEL L A MI v


INTERVIEW

bonprix strengthens its commitment to more sustainable fashion THE INTERNATIONAL ONLINE SHOP FOR CLOTHING, ACCESSORIES AND HOUSEHOLD ITEMS RESPECTS THE ENVIRONMENT AND THE WELLBEING OF ANIMALS, OBTAINING INTERNATIONAL CERTIFICATIONS AND SETTING AMBITIOUS MEDIUM-TERM GOALS.

bonprix Italia, part of the Otto Group of Hamburg, is a company specialising in the distance selling of women’s, men’s and children’s clothes and home textiles. It is based in Valdengo (BI), in the heart of world’s textile excellence. It is a market leader in its sector and is one of the few companies to have a true multi-channel offer: the historic sales catalogue for distance and online selling has a constantly growing share. In order to comply in record times with the environmental standards imposed in December 2019 by the European Commission’s ‘European Green Deal’, bonprix has collaborated with the specialist consulting company, Bearing Point, to develop a solution aimed at measuring the company’s carbon footprint in the environment. The process will stimulate the production of simulation and optimisation scenarios for implementing plans to reduce emissions and to gradually achieve neutrality, with an approach based entirely on the transparency of the data collected. The goal is to make 70% of its products sustainable by 2025 and 100% sustainable by 2030. We asked Stephen Elsner, General Manager of bonprix Italia about these deadlines? “We want to be sustainable not only in what we sell, but also in how we sell it. The European Union requires us to become neutral by 2050, but for us at bonprix this is a more urgent objective, one on which we had already decided to invest time and resources. Therefore, I am proud to announce that we will soon be launching the pilot project in Italy.” What are the key words guiding this project? “Style, innovation, ethics: these words have always guided the work of bonprix and the Otto Group towards a sustainable future and sustainable commerce.” Where are you today in your path towards sustainability? “75% of the bonprix shoe range and 95% of the bonprix bags have been certified as vegan, i.e. labelled PETA-Approved-Vegan by PETA, the largest animal rights organisation in the world with over 6.5 million supporters worldwide. For a number of years now, bonprix has been using plant-based materials such as Lyocell, Tencel or Modal in its products. And for some time, bonprix has also been creating sustainable collections, with garments made from organic cotton, PET bottles, recycled polyester, Lenzing and Ecovero, currently the most environmentally friendly viscose fibre on the market. Recycled materials are also often used to make accessories and other components: buttons and zips contain recycled polyester, which helps save water, energy and chemicals during production. In addition, in 2021, 160 items for babies were added to the range of green label products.”

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What is your real roadmap? “The achievement of sustainability targets will be gradual: in particular, by 2025 bonprix products will be made from 70% sustainable fibers and sold with 100% environmentally friendly packaging, which already consists of 100% FSC® certified cardboard or 80% recycled plastic from consumer waste. After four successful sustainable collections in 2019 and 2020, bonprix will permanently introduce low-impact products in all assortments and expand the range on an ongoing basis. Overall, sustainable fibers now account for 50% of the total, which will rise to 60% next year. In addition, from the end of summer 2021, customers will be able to experience the first recyclable fashion items with Cradle to Cradle Certified™ denim, i.e. certified for circular economy cycles. Already by 2025, we intend to reduce CO2 emissions by a further 40% to achieve total neutrality by 2030. Among the adopted technologies we are proud of is the dyeing technology (DyeCoo) developed by CleanDye, which does not require water or process chemicals. In fact, the dye is introduced into the fabric by liquid CO2, 95% of which is reused in the cycle.” One of the most hotly debated issues is the sustainability of the entire supply chain. “Bonprix is committed to making its entire supply chain transparent by 2030. Suppliers are one of the most important elements in the journey towards circularity and transparency. To do this, we want to invest in free training on themes related to anti-waste and eco-friendly best practices to benefit some key links in our supply chain, with the aim of training a total of 50,000 people by 2030, which will also benefit other companies in the sector.”


BONPRIX ITALIA

bonprix rafforza l’impegno per una moda sempre più sostenibile L’E-COMMERCE INTERNAZIONALE DI ABBIGLIAMENTO, ACCESSORI E ARTICOLI PER LA CASA RISPETTA L’AMBIENTE E IL BENESSERE DEGLI ANIMALI, OTTENENDO CERTIFICAZIONI INTERNAZIONALI E PONENDOSI TRAGUARDI AMBIZIOSI E DI MEDIO TERMINE. bonprix Italia, parte del Gruppo Otto di Amburgo, è la società specializzata nella vendita a distanza di abbigliamento per donna, uomo, bambino e tessile per la casa. Ha sede a Valdengo (Bi), nell’eccellenza del tessile mondiale. È leader di mercato nel suo settore ed è tra le poche imprese ad avere una vera offerta multicanale: lo storico catalogo per vendita a distanza e internet con una quota in costante crescita. Per adeguarsi in tempi record agli standard ambientali imposti dalla Commissione Europea nel dicembre 2019 con il ‘Green Deal europeo’, bonprix ha studiato con la società di consulenza specializzata Bearing Point una soluzione volta a misurare l’impronta aziendale di carbonio nell’ambiente. Il processo stimolerà la produzione di scenari di simulazione e ottimizzazione per attuare piani di riduzione delle emissioni fino a giungere gradualmente alla neutralità, con un approccio interamente basato sulla trasparenza dei dati rilevati. Obbiettivo: rendere sostenibili il 70% dei propri prodotti entro il 2025 e il 100% entro il 2030.

STEPHAN ELSNER, DIRETTORE GENERALE BONPRIX ITALIA

colorante viene infatti introdotto nei tessuti dalla CO2 liquida, il 95% della quale viene reimpiegata nel ciclo”. Uno dei temi più in discussione riguarda la sostenibilità di tutta la catena di fornitura? “bonprix si impegna a rendere trasparente tutta la propria catena di fornitura entro il 2030. I fornitori, infatti, sono uno dei tasselli più importanti nel percorso verso la circolarità e la trasparenza. Per farlo vogliamo investire nella formazione gratuita su temi legati alle buone pratiche anti spreco ed ecologiche, a beneficio di alcuni anelli fondamentali della nostra catena di fornitura, con l’obiettivo di raggiungere un totale di 50.000 persone formate entro il 2030, a vantaggio anche di altre aziende del settore”.

Come mai queste scadenze, chiediamo a Stephan Elsner, Direttore Generale bonprix Italia? “Vogliamo essere sostenibili non solo per quello che vendiamo, ma anche per come lo vendiamo. L’Unione Europea ci impone di diventare neutrali entro il 2050, ma per noi di bonprix questo è un obiettivo più urgente, su cui avevamo già deciso di investire tempo e risorse e, quindi, partiremo a breve con il progetto pilota in Italia, di cui sono particolarmente orgoglioso”. Quali le parole chiave che guidano il progetto? “Stile, innovazione, etica: sono queste le parole che da sempre guidano l’operato di bonprix e Otto Group, verso un futuro e un commercio sostenibile”. A che punto siete oggi nel vostro percorso di sostenibilità? “Il 75% dell’assortimento di scarpe e il 95% delle borse a marchio bonprix sono stati certificati come vegani – contrassegnati quindi dall’apposita etichetta {PETA-Approved-Vegan} – dalla PETA, la più grande organizzazione internazionale per i diritti degli animali con oltre 6,5 milioni di sostenitori in tutto il mondo. Già da qualche anno bonprix impiega materiali vegetali, come Lyocell, Tencel o Modal, per i propri prodotti, e da tempo realizza collezioni sostenibili con capi realizzati in cotone organico, bottiglie in PET, poliestere riciclato, Lenzing e Ecovero, attualmente la fibra di viscosa più ecologica sul mercato. Materiali riciclati vengono spesso utilizzati anche per realizzare accessori e altre componenti: bottoni e cerniere contengono poliestere riciclato, che aiuta a risparmiare acqua, energia e prodotti chimici durante la produzione. Nel 2021 inoltre, si aggiungono all’intera gamma di prodotti con il bollino verde anche 160 articoli per neonati”. Qual è in concreto la vostra roadmap? “Il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità sarà graduale: in particolare entro il 2025 i prodotti bonprix saranno realizzati con il 70% di fibre sostenibili e venduti con il 100% di imballaggi ecologici, già composti al 100% da cartone certificato FSC® o all'80% da plastica riciclata dai rifiuti di consumo. Dopo quattro collezioni sostenibili di successo nel 2019 e nel 2020, bonprix introdurrà in modo permanente prodotti a basso impatto in tutti gli assortimenti e ne amplierà la gamma in modo continuativo. Nel complesso, le fibre sostenibili ora rappresentano il 50% del totale che salirà al 60% già il prossimo anno. Inoltre, dalla fine dell’estate 2021, i clienti potranno sperimentare i primi articoli di moda riciclabili con denim Cradle to Cradle Certified™, ovvero con certificato di provenienza da processi di economia circolare. Già entro il 2025 intendiamo ridurre di un ulteriore 40% le emissioni di CO2 per raggiungere entro il 2030 la neutralità totale. Tra le tecnologie adottate di cui andiamo fieri, quella per la tintura (DyeCoo) sviluppata da CleanDye, che non richiede acqua o prodotti chimici di processo. Il SUSTAINABILITY 1 2 7


NEWS

A sneaker with mushrooms

Una sneaker ai funghi

STAN SMITH MYLO™ IS THE LATEST CONCEPT SHOE FROM ADIDAS THAT INTRODUCES A NEW MUSHROOM-BASED MATERIAL

STAN SMITH MYLO™ È L'ULTIMA CONCEPT SHOE DI ADIDAS CHE INTRODUCE UN NUOVO MATERIALE A BASE DI FUNGHI

A mushroom sneaker that looks like it came out of a pizzeria menu, but obviously it hasn’t. Jokes aside, Mylo seems to have a very promising future. Of course, the journey to create an industrialised civilisation that sustainably inhabits the planet is only just beginning. But the feeling is that the best way to work for nature is to work with it. This way of thinking has prompted adidas to imagine products made with materials developed from natural ingredients, or with cells and proteins in the lab, so that they can eventually return to nature – eliminating the use of limited resources, based on fossil fuels, which impoverish the planet. If a company like adidas ‘cultivates’ the ambition to create products at mass scale, one of the key elements to using natural materials in the development process is to ensure an adequate supply. At the same time, the material needs to be comfortable, durable and perform as well as – if not better than - ‘traditional’ materials, such as animal and synthetic leathers. A possible solution was found in mycelium: a sprawling and renewable interlaced web that threads through soil, of which mushrooms are the fruit. Imagine the branches and vines that grow apples or grapes – mycelium functions like those twisting and branching supports, but under the ground. The innovative Mylo material is made from mycelium and is created using a highly effective growing process, which allows the material to grow in less than two weeks. The process takes advantage of a cutting-edge vertical cultivation technique, which allows it to be grown in a controlled lab environment which increases its yield per square foot. Adidas is betting big on this material, especially given its aim to make all its sneakers without any plastic by 2024. "The introduction of Mylo as a new

La sneaker ai funghi sembra uscita dal menù di una pizzeria, ma ovviamente non è così. Scherzi a parte, quella di Mylo sembra una strada molto promettente. Certo, il viaggio per realizzare una civiltà industrializzata che abiti in modo sostenibile il Pianeta è solo agli inizi. Ma la sensazione è che il modo migliore per lavorare per la natura, sia lavorare con essa. Questo è il pensiero che ha spinto adidas a immaginare prodotti realizzati con materiali sviluppati a partire da ingredienti naturali, o con cellule e proteine in laboratorio, in modo che alla fine possano tornare alla natura - abbandonando l’utilizzo di risorse limitate, basate sui combustibili fossili, che impoveriscono il pianeta. Se un’azienda come adidas ‘coltiva’ l'ambizione di produrre le proprie scarpe su scala massiva, uno degli elementi chiave per l'utilizzo di materiali naturali nel processo di sviluppo è garantire una fornitura adeguata. Allo stesso tempo, il materiale deve essere comodo, durevole e performante come - se non meglio - dei materiali ‘tradizionali’, come le pelli animali o sintetiche. Una possibile soluzione è stata trovata nel micelio: una rete intrecciata tentacolare e rinnovabile che si snoda nel terreno, di cui i funghi sono il frutto. Immaginate i rami e le viti che fanno crescere le mele o l'uva - il micelio funziona come quei supporti tortuosi e ramificati, ma sotto il terreno. L’innovativo materiale Mylo è costituito di micelio e viene creato usando un processo di crescita altamente efficiente, che consente al materiale di crescere in meno di due settimane. Il processo sfrutta una tecnica di agricoltura verticale all'avanguardia, che permette di coltivarlo in un ambiente di laboratorio controllato e che ne aumenta la resa per piede quadrato. Adidas punta molto su questo materiale, soprattutto in considerazione della sua ambizione di divenire un’azienda che realizza prodotti plastic free entro il 2024. "L'introduzione di Mylo come nuovo materiale è un importante passo avanti nella nostra coraggiosa ambizione”, ha detto Amy Jones Vaterlaus, Global Head of

STAN SMITH IN MYLO TO THE LOOK AND THE TOUCH & FEEL, MYCELIUM RESEMBLES LEATHER. IT CAN BE DYED ANY COLOUR, IT CAN TAKE ON ANY FINISH OR EMBOSS. THE STAN SMITH PROTOTYPE HAS KEPT ITS CLASSIC SILHOUETTE, WHOSE UPPER, THREE STRIPES, TONGUE AND LOGO ARE ALL MADE OF MYLO, WHILE THE SOLE IS MADE OF NATURAL RUBBER LE STAN SMITH IN MYLO ALLA VISTA E COME MANO IL MICELIO RICORDA LA PELLE. PUÒ ESSERE COLORATO A PIACERE, ASSUMERE QUALUNQUE FINITURA O RILIEVO. IL PROTOTIPO DI STAN SMITH È STATO MANTENUTO CON UNA SILHOUETTE CLASSICA, LA CUI TOMAIA, LE TRE STRISCE, LA LINGUETTA E IL LOGO SONO TUTTI FATTI DI MYLO, MENTRE LA SUOLA È DI GOMMA NATURALE.

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NEWS

material is a major step forward in our bold ambition”, said Amy Jones Vaterlaus, Global Head of Future di adidas. "As a planet, we must learn to work with nature rather than against it and put all our efforts into finding innovative solutions that are created responsibly with resources that renew at a sustainable pace. Designed in synergy with the earth’s ecosystems.” The innovative project was made possible through a collaborative partnership with Bolt Threads, a biotechnology company committed to creating the next generation of advanced materials. And mycelium isn’t just an idea on the mind of adidas. It’s in the plans of many other brands. Stella McCartney announced that she will use Mylo in her future collections and the Kering Group wants to use it for its numerous brands. Even Hermès, among others, is thinking about the world of mushrooms, as it has decided to use Sylvania mushroom leather, developed by MycoWorks, to make its cult “Victoria” handbag. Does the future of fashion pass through the undergrowth? We shall see with great curiosity and interest. It seems to be the right path.

Future di adidas. "Come pianeta, dobbiamo imparare a lavorare con la natura piuttosto che contro di essa e mettere tutti i nostri sforzi nella ricerca di soluzioni innovative che siano create responsabilmente con risorse che si rinnovano a un ritmo sostenibile. Progettate in sinergia con gli ecosistemi della terra". L’innovativo progetto è stato reso possibile grazie a una partnership unica e collaborativa con Bolt Threads, una società di biotecnologia impegnata a creare la prossima generazione di materiali avanzati. E il micelio non è solo un’idea peregrina che ronza in testa ad adidas. È nei piani di molti altri brand. Si pensi a Stella McCartney che ha già annunciato che utilizzerà Mylo nelle sue future collezioni o al gruppo Kering che desidera utilizzarlo per i suoi numerosi brand. Anche Hermès, fra l’altro, pensa al mondo dei funghi, visto che ha deciso di usare la pelle derivata dai miceti Sylvania, sviluppata dalla MycoWorks, per il modello cult di borsa a mano Victoria. Il futuro della moda passa per il sottobosco? Staremo a vedere con grande curiosità e interesse. La strada sembra quella giusta.

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COMPANY

ID.EIGHT the ethical and sustainable sneaker A SOPHISTICATED DESIGN THAT IS ALSO SUSTAINABLE AND ETHICAL AT THE SAME TIME: ID.EIGHT SNEAKERS RE-EVOLUTION, WHICH WERE AWARDED AT THE XVII WHO IS ON NEXT? CONTEST, ARE CONCEIVED FROM THE PASSION OF DONG SEON LEE AND GIULIANA BORZILLO FOR SHOES. HERE, AS FOLLOWS, IS OUR INTERVIEW WITH THE FOUNDERS OF THE BRAND. Korean stylist Dong SeonLee and Neapolitan product manager Giuliana Borzillo are the multicultural couple behind the innovative and Florence-based start-up ID.LAB, responsible for launching the ID.EIGHT Sneakers re-evolution project: ID like identity, Eight like 8, bringing to mind the infinity symbol. A sustainable project that was awarded the Pitti Tutoring & Consulting Prize at the XVII edition of Who Is On Next?, contest promoted by Altaroma and Vogue Italia with the aim of discovering young creative talents. Seeing as how you come from two completely different worlds, how did you first meet? “It was our shared passion for footwear that allowed us to meet: we found ourselves at the MICAM fair and it was love at first sight. After a long-distance relationship that continued for some time, we decided to take things a step further and start to live with one another”. Romantic partners who are also business partners: Dong, what are the origins of the ID.EIGHT start-up? “I got my college degree in fashion in Seoul (South Korea), and was granted a scholarship to attend Polimoda in Florence, where I got my degree in Footwear Design. Giuliana, instead, after her university studies in Naples, got a master’s degree from Polimoda in Florence: we accordingly decided to put our attitudes to work and transform our complementarity into something more. I had always dreamed of creating my own line of shoes that would reflect my oriental / minimal identity and 90s-inspired creativity. Giuliana, instead, after her role as a product manager for a well-known shoe brand in Italy, dreamed of being able to create a brand that was eco-sustainable with a refined design at the same time. And so, we transformed our dreams into a concrete and tangible reality, building the foundations of our project on the only element capable of giving practical shape to dreams: love. This is how the ID.EIGHT brand was born, and today I am the Creative Designer Director while Giuliana is the Brand Manager”. Giuliana, what are the bases on which the ID.EIGHT project lies? “Since the start, we decided to focus on athletic footwear created using recycled materials to not deplete the planet of its resources. We decided to adopt recycled materials from agri-food waste developed by innovative start-ups like ours for uppers: Piñatex is made from the waste leaves of pineapple grown in the Philippines,

Vegea is obtained from the bio-polymerization of marc in Italy, and Apple Skin is from the bio-polymerization of apple peels and cores in Italy. Subsequently, we extended our research to also include all the other components, adopting recycled rubber for soles, recycled polyester for laces, labels, and ribbons, recycled cotton for insoles, and recycled mesh and lycra for inserts on the upper…”. What about the packaging, Dong? “To give the entire project continuity, we proposed it in recycled cardboard and we put a surprise inside: a ‘seed bomb’ of seeds, earth and clay to plant in a pot, or to throw in a grey area of your city to create a micro-habitat favourable for bees. The project was developed with Parco Cinque Sensi, a beautiful forest in Tuscia”. Giuliana, what kind of marketing techniques does the brand use? “We call it Smarketing: a new way of communicating that is sincere, ethical, and participatory. The validity of our project has attracted the free sponsoring of media and supporters on social networks, obtaining more than positive results. There is then a lot of ‘do-it-yourself’ promotional work with the help of Dong who oversees the videos, and of friends and family who have created a community that promotes a sustainable lifestyle that goes beyond the scope of our project”. Dong, do also ethics play an important role for ID.EIGHT? “Absolutely: we propose an ethically controlled supply chain for the product, from the materials to transportation, which respects the rights of workers, to not overlook an aspect that we consider fundamental in defining a product that is genuinely sustainable”.

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ID.EIGHT

ID.EIGHT la sneaker etica e sostenibile DAL DESIGN RICERCATO, MA ANCHE SOSTENIBILI ED ETICHE: LE SNEAKERS RE-EVOLUTION ID.EIGHT NATE DALLA PASSIONE PER LE SCARPE DI DONG SEON LEE E GIULIANA BORZILLO SONO STATE PREMIATE AL XVII WHO IS ON NEXT? ECCO LA NOSTRA INTERVISTA AI FONDATORI DEL MARCHIO Lo stilista coreano Dong Seon Lee e la product manager napoletana Giuliana Borzillo, la coppia multiculturale che ha fondato a Firenze l'innovativa start up ID.LAB, ha lanciato il progetto di Sneakers re-volution ID.EIGHT: ID come identità, Eight come l'8 che richiama il segno dell'infinito. Un progetto sostenibile che è stato premiato alla XVII edizione di Who Is On Next?, contest promosso da Altaroma e Vogue Italia per mettere in risalto i giovani talenti creativi, con il premio Pitti Tutoring & Consulting. Provenite da due mondi distanti: come vi siete incontrati? “E' stata la comune passione per la calzatura a farci incontrare: ci siamo trovati in fiera al MICAM e tra noi è stato subito colpo di fulmine. Dopo una lunga frequentazione a distanza, abbiamo deciso di fare il grande passo e andare a convivere”. Un'unione sentimentale ma anche lavorativa: Dong, come nasce la startup ID.EIGHT? “Sono laureato in moda a Seoul (Corea del Sud) e, arrivato in Italia con una borsa di studio, ho conseguito il diploma di Footwear Design al Polimoda di Firenze, mentre Giuliana dopo gli studi universitari a Napoli, ha preso un master al Polimoda di Firenze: abbiamo deciso quindi di mettere a frutto le nostre attitudini e trasformare la nostra complementarietà in qualcosa di più. Io avevo da sempre sognato di realizzare una linea di scarpe tutta mia che rispecchiasse la mia identità

orientale/minimal e la creatività di ispirazione anni '90. Mentre Giuliana, dopo aver fatto una esperienza come product manager di un famoso brand di scarpe, sognava di poter creare un brand che fosse eco-sostenibile e nel contempo di design ricercato. E così abbiamo trasformato i nostri sogni in una realtà concreta e tangibile, costruendo le fondamenta del nostro progetto sull'unico elemento in grado di fare forma pratica ai sogni: l'amore. E' così che è nato il marchio ID.EIGHT di cui oggi io sono il creative designer director mentre Giuliana è la brand manager”. Giuliana, quali sono le basi su cui poggia il progetto di ID.EIGHT? “Fino dall'inizio abbiamo deciso di puntare sulla calzatura sportiva realizzata con materiali riciclati per non depauperare il pianeta. Abbiamo deciso di adottare materiali riciclati dagli scarti alimentari sviluppati da startup innovative come la nostra per le tomaie: il Piñatex realizzato con foglie di scarto dell'ananas coltivato nelle Filippine, il Vegea che risulta dalla bio-polimerizzazione della vinaccia in Italia e l'Apple Skin dalla bio-polimerizzazione di bucce e torsoli delle mele in Italia. Successivamente abbiamo esteso la nostra ricerca anche per tutti gli altri componenti adottando la gomma riciclata per le suole, il poliestere riciclato per i lacci, etichetta e nastri, cotone riciclato per i sottopiedi, mesh e lycra riciclate per gli inserti sulla tomaia...”. Dong, e per il packaging? “Per dare coerenza al progetto lo abbiamo proposto in carta riciclata e ci abbiamo messo dentro una sorpresa: una “bomba pacifica” di semi, terra e argilla da piantare nel vaso di casa o in spazi grigi della città per creare un micro-habitat favorevole alle api. Il progetto lo abbiamo sviluppato con Parco Cinque Sensi, bellissimo bosco della Tuscia”. Giuliana, su quali tecniche di marketing si affida il brand? “Noi lo chiamiamo Smarketing: un modo nuovo di comunicare, sincero, etico e partecipativo. La validità del nostro progetto si è attirato il sostegno gratuito dei media e dei supporter sui social, ottenendo una risposta più che positiva. Poi, molto del lavoro promozionale è 'fai da te', con l'aiuto di Dong che cura i video, di parenti e amici attorno ai quali si è creata una comunità che diffonde stili di vita sostenibili che vanno oltre i confini del nostro progetto”. Dong, anche l'etica gioca un fattore importante per ID.EIGHT? “Assolutamente: proponiamo un filiera del prodotto controllata dal punto di vista etico, dai materiali al trasporto, al rispetto dei diritti sindacali dei lavoratori, per non trascurare un aspetto fondamentale nella definizione di un prodotto davvero sostenibile”. SUSTAINABILITY 1 3 1


MATERIALS

Plant Power! IN THE NEW CAPSULE COLLECTION, UGG'S ICONIC MODELS ARE RETHOUGHT WITH THE USE OF NATURAL MATERIALS TO REDUCE THE ENVIRONMENTAL IMPACT The time has also come for the American footwear brand UGG to demonstrate its commitment to the fight against climate change and the protection of the environment. The brand of the Deckers group makes its debut in the new green landscape with the Plant Power Collection which revisits some of the brand's iconic footwear, making them starting from materials of plant origin that allow production without carbon emissions. In UGG's Plant Power capsule collection, the famous sandals have been re-edited with the use of renewable sugar cane, hevea gum, natural hemp and TENCEL ™ lyocell fibers. All grown in farms certified by the leading organizations in the Forest stewardship council (Fsc) and the Program for the approval of forest certification (Pefc) from responsibly cut trees and these versions have been created with low-emission materials, also offsetting the few emissions of residual CO2. Additionally, the sandals feature a foam sole made with renewable sugar cane, called SugarSole, while the soft, fluffy upper is made using plant-based Tencel Lyocell, which transforms the wood pulp into fibers. The Plant Power Collection is just the beginning. UGG continuously works to improve its products both for consumers and for the planet, seeking and using inno-

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vative materials. Thanks to this debut, UGG is committed to replacing in sandals those materials that were produced through the processing of oil and replacing fur with natural textile fibers. This choice, in addition to consolidating the brand and its awareness, also strategically broadens its target of consumers, who are increasingly attentive to eco-sustainable scenarios and all its derivations. Over the past five years, UGG and its parent company, Deckers Brands, have set and addressed long-term environmental goals in line with those set out in the 2016 Paris climate agreement. "At Ugg, we are committed to doing our part to fight climate change. Our design team was inspired by the label's iconic designs and created new designs made with carbon neutral and plant-based materials, showing that it is possible to responsibly create shoes that represent our DNA. A milestone in our journey towards a more sustainable future "explains Andrea O'Donnell, president of Deckers Brands, in a press release - The Plant Power Collection is just the beginning. We are continually working to make our products better for both consumers and the planet, with the aim of increasing of 35% by 2027 our use of recycled, reused, recycled materials regenerated (plant-based), renewable (bio-based) and certified fibers".


LYOCELL TENCEL™

Plant Power! NELLA NUOVA CAPSULE COLLECTION, I MODELLI ICONICI DI UGG VENGONO RIPENSATI CON L’USO DI MATERIALI NATURALI, PER RIDURRE L’IMPATTO AMBIENTALE Anche per il marchio americano di calzature UGG è arrivato il momento di dimostrare il suo impegno nella lotta contro i cambiamenti climatici e la salvaguardia dell’ambiente. Il marchio del gruppo Deckers debutta nel nuovo panorama green con la Plant Power Collection che rivisita alcune calzature iconiche del brand confezionandole a partire da materiali di origine vegetale che consentono di produrre senza emissioni di carbonio. Nella capsule collection Plant Power di UGG, i famosi sandali sono stati rieditati con l’impiego di canna da zucchero rinnovabile, gomma hevea, canapa naturale e fibre lyocell TENCEL™. Tutto coltivato in aziende agricole certificate dalle organizzazioni leader nel settore Forest stewardship council (Fsc) e dal Program for the approval of forest certification (Pefc) da alberi tagliati responsabilmente e queste versioni sono state create con materiali a emissioni ridotte, compensando le poche emissioni di CO2 residue. Inoltre i sandali presentano una suola in schiuma realizzata con canna da zucchero rinnovabile, chiamata SugarSole, mentre la tomaia morbida e soffice è prodotta utilizzando Tencel Lyocell a base vegetale, che trasforma la polpa di legno in fibre. La Plant Power Collection è solo l’inizio. UGG lavora continuamente per migliorare i suoi prodotti sia per i consumatori che per il pianeta, cercando e utilizzan-

do materiali innovativi. Grazie a questo debutto, UGG si impegna a sostituire nei sandali quei materiali che venivano prodotti attraverso la lavorazione del petrolio e sostituisce la pelliccia con fibre tessili naturali. Tale scelta oltre a consolidare il brand e la sua consapevolezza, amplia strategicamente anche il suo target di consumatori, che risulta essere sempre più attento agli scenari ecosostenibili e a tutte le sue derivazioni. Negli ultimi cinque anni, UGG e la sua casa madre, Deckers Brands, hanno stabilito e affrontato obiettivi ambientali a lungo termine in linea con quelli stabiliti nell’accordo sul clima di Parigi del 2016. "In Ugg, ci impegniamo a fare la nostra parte per combattere il cambiamento climatico. Il nostro team di progettazione si è ispirato ai modelli iconici dell’etichetta e ha creato nuovi modelli realizzati con materiali carbon neutral e a base di piante, mostrando che è possibile creare in modo responsabile delle scarpe che rappresentano il nostro Dna. Una tappa fondamentale nel nostro viaggio verso un futuro più sostenibile” spiega Andrea O'Donnell, presidente di Deckers Brands, in un comunicato - La Plant Power Collection è solo l'inizio. Lavoriamo continuamente per rendere i nostri prodotti migliori sia per i consumatori che per il pianeta, con l'obiettivo di aumentare del 35% entro il 2027 il nostro uso di materiali riciclati, riutilizzati, rigenerati (a base vegetale), rinnovabili (a base biologica) e di fibre certificate".

TENCEL™ Art of Shoes Design Competition 2020 TENCEL™ branded lyocell fibers have always been known for their versatility, strength, and ability to blend with a wide range of textile fibers, making them the perfect choice for every part of a shoe. By sponsoring the TENCEL™ Art of Shoes Design Competition, hosted by the Singapore’s Textile and Fashion Industry Training Centre (TaF.tc), the TENCEL™ brand helps shine an important spotlight on sustainable textiles while supporting the footwear industry in its quest to discover new talents. TaF. tc is the first continuing education and training centre for the textile and fashion industry in Singapore. Together with the TENCEL™ brand, the centre has been hosting this competition since 2013 to uncover creative talent and help them break into the footwear industry. This year, contestants were tasked with creating their very own mini sneaker collection using TENCEL™ branded lyocell fibers based on the theme: “Modern Artistry”. While this year’s competition was moved to a virtual platform due to COVID-19, it still attracted over 160 participants, ranging from 16 to 59 years of age. Their designs were assessed by an illustrious panel of judges and by Birgit Schnetzlinger, Lenzing’s Head of Global Business Development Functional Wear. This year’s finals were held online on January 28, 2021. Eleven talented individuals made it through to the end, with all creations using at least 60% of TENCEL™ branded fibers. Overall winner, Dayyan Leng Leris, designed “The Archi-Luxe Capsule” which was inspired by the Art and Science Museum with its panels and sweeping structural curves. The interlacing detail at the side of the shoe mimics the “lotus” shape of the museum. Judge Thomas Tan, Deputy Director (Curriculum and Academic Matters) at TaF.tc complimented the winner saying: “The interlacing detail on the side of the shoe is a smart take on the inspiration, and the design is uncomplicated to produce should it be manufactured”.

Le fibre di lyocell a marchio TENCEL™ sono note per la loro versatilità, resistenza e capacità di fondersi con un’ampia gamma di fibre tessili, rendendole la scelta perfetta per ogni parte di una scarpa. Sponsorizzando la TENCEL™ Art of Shoes Design Competition, ospitata dal Textile and Fashion Industry Training Center di Singapore (TaF.tc), TENCEL™ aiuta a puntare i riflettori sui tessuti sostenibili, supportando l’industria calzaturiera nello scoprire nuovi talenti. Il TaF.tc è il primo centro di formazione continua per l’industria tessile e della moda a Singapore. Insieme a TENCEL™, il centro ospita questa competizione dal

2013 per scoprire talenti creativi e aiutarli a entrare nel settore calzaturiero. Quest’anno, i concorrenti hanno avuto il compito di creare la propria mini collezione di sneaker utilizzando fibre di lyocell TENCEL™ sul tema: “Modern Artistry”. Sebbene il concorso di quest’anno sia stato spostato su una piattaforma virtuale a causa del COVID-19, ha comunque attirato oltre 160 partecipanti di età compresa tra 16 e 59 anni. I progetti sono stati valutati da un’illustre giuria e da Birgit Schnetzlinger, Head of Global Business Development Functional Wear di Lenzing. Le finali di quest’anno si sono svolte online il 28 gennaio 2021. Undici designer di talento sono arrivate fino alla fine, e tutte le creazioni utilizzano almeno il 60% di fibre a marchio TENCEL™. Il vincitore assoluto, Dayyan Leng Leris, ha progettato “The Archi-Luxe Capsule” ispirata dal Museo dell’Arte e della Scienza con i suoi pannelli e le ampie curve strutturali. Il dettaglio dell’intreccio sul lato della scarpa imita il forma a loto del museo. Il giudice Thomas Tan, vicedirettore di TaF.tc si è complimentato affermando: “Il dettaglio dell’intreccio sul lato della scarpa è un’interpretazione intelligente dell’ispirazione e il design è semplice da riprodurre in una eventuale produzione”.

THE ARCHI-LUXE CAPSULE” BY DAYYAN LENG LERIS

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INESCOP


SIMAC TANNING TECH

22-24 September 2021


Restarting and a great desire to confirm ourselves as the protagonists This is what you can feel among the operators who are preparing their attendance to the next edition of “Simac Tanning Tech 2021”. “Back to the fair” is the motto we used, not by chance, in our promotion: the sensation of returning to the Fair is not just closely linked to the commercial and business sphere, but touches deeply the sense of belonging that all producers and technology suppliers for the footwear, leather goods and tannery sectors and not only have, worldwide. “Nobody saves himself alone”. We courageously wanted and designed this 2021 edition of “Simac Tanning Tech” in the best possible way with the aim of overcoming a complicated and difficult period, with the desire to look ahead with the stubborn desire to confirm ourselves as global players. A trade fair that looks to the future, both in terms of themes and new tools: the increasingly central trend of Sustainability, closely linked to “Industry 4.0” technology. A winning combination that you will find in all exhibitor solutions, in a fair that will offer tools for production processes where high-level digital collaboration and environmental impact containment will be the protagonists. I invite you to download and use the “Simac Tanning Tech” APP which will allow you to better coordinate and manage your presence at the fair, maximising business matching opportunities with exhibitors and available information, for a totally immersive experience. There is, though, still something that a “phsyical” fair, which is about technology, can give compared to a mere virtual one: the entire “ready-to-market” offer that can potentially be implemented in one’s own production process, present in a single space providing the visitor/buyer/customer with an immediate “glance”. These are the reasons for a renewed Simac Tanning Tech, with the ambition to arrive to an event that offers the best available international technologies, so that visitors can find all the solutions for their own production process, where innovative management systems and technologies, together with an effective management of production flows will once again be confirmed key points of the finished product quality, in a stimulating work environment and in constant confrontation with the world of Research and Training. We are working with our partners and with the Ente Fiera Milano to guarantee the best safety conditions for visitors and to consolidate Simac Tanning Tech’s positioning and settlement in Italy as an indisputable point of reference for innovation in the international sub-sectors of the Fashion industry. We look forward to seeing you at the fair! 1 3 6 SIMAC TANNING TECH

Maria Vittoria Brustia, President of Assomac

Ripartire, tanta voglia di confermarci protagonisti. Questo si respira tra gli operatori che stanno preparando la loro presenza alla prossima edizione di “Simac Tanning Tech 2021”. “Back to the fair” è il motto che abbiamo utilizzato nella nostra promozione, non a caso: il senso di ritornare in Fiera non è solo strettamente legato all’ambito commerciale e di business, ma tocca profondamente il senso di appartenenza che tutti i produttori e fornitori di tecnologie per i comparti della Calzatura, della Pelletteria e della Conceria e non solo hanno, a livello mondiale. “Nessuno si salva da solo”. Abbiamo coraggiosamente voluto e progettato al meglio questa edizione 2021 di “Simac Tanning Tech” proprio con l’obiettivo di superare un periodo complicato e pieno di difficoltà, con la voglia di guardare avanti con la caparbia voglia di confermarci protagonisti a livello globale. Una manifestazione fieristica che guarda al futuro, sia per tematiche, che per nuovi strumenti: il trend sempre più centrale della Sostenibilità, legato a doppio filo alla tecnologia “Industry 4.0”. Un connubio vincente che ritroverete in tutte le soluzioni degli espositori, in una fiera che offrirà strumenti per processi produttivi dove saranno protagonisti la collaborazione digitale di alto livello e il contenimento dell’impatto ambientale. Vi invito a scaricare e utilizzare l’APP “Simac Tanning Tech” che permetterà di coordinare e gestire al meglio la vostra presenza in fiera, massimizzando le occasioni di matching con gli espositori e le informazioni reperibili, per un’esperienza totalmente immersiva. C’è ancora qualcosa però che una fiera “in presenza”, che parla di tecnologia, può dare rispetto ad una mera fiera virtuale: tutta l’offerta “ready-to-market” potenzialmente implementabile nel proprio processo produttivo, presente in un unico spazio così da permettere al visitatore /buyer /cliente un “colpo d’occhio” immediato. Queste le motivazioni per un Simac Tanning Tech rinnovato, con l’ambizione di arrivare ad una manifestazione che offra le migliori tecnologie internazionali disponibili affinché il visitatore possa trovare tutte le soluzioni per il proprio processo produttivo, dove i sistemi e le tecnologie gestionali innovative, unitamente ad un’efficace gestione dei flussi produttivi si riconfermino i pilastri della Qualità dei prodotti finiti, in un ambiente di lavoro stimolante e in costate confronto con il mondo della Ricerca e della Formazione. Stiamo lavorando con i nostri partner e con l’Ente Fiera Milano per garantire le miglior condizioni di sicurezza per i visitatori e consolidare il posizionamento e la collocazione in Italia di Simac Tanning Tech quale punto di riferimento indiscutibile per l’innovazione nei comparti internazionali dell’industria della Moda. Vi aspettiamo in fiera!


DOWNLOAD THE APP SIMAC TANNING TECH. THE BEST OF THE FAIR AT YOUR FINGERTIPS.

SCARICA L’APP SIMAC TANNING TECH. IL MEGLIO DELLA FIERA A PORTATA DI TOUCH.

Registration and paperless ticket (for the access through the exhibition turnstiles) Chat, similar to traditional messaging app, to communicate directly with people at the fair. Exchange of business cards simply by bringing smartphones together (in line with the COVID protocol developed by the fair and also accessible from PCs) All informations about the fair, companies and products, to better plan your visit

Registrazione e biglietto senza più bisogno della carta (per accedere attraverso i tornelli della fiera) Chat, simile alle applicazioni di messaggistica tradizionali, per comunicare direttamente con le persone presenti in fiera Scambiarsi il biglietto da visita semplicemente avvicinando gli smartphone (in linea con il protocollo COVID sviluppato dalla fiera e accessibili anche da pc) Tutte le informazioni su fiera, aziende e prodotti, per programmare al meglio la propria visita


SIMAC TANNING TECH and its strong desire to restart

Tanta voglia di ripartire per SIMAC TANNING TECH

IT IS SETTING THE SCENE AND GETTING READY FOR A PHYSICAL EXHIBITION WITH A GOOD NUMBER OF EXHIBITORS

SCALDA I MOTORI E SI PREPARA PER UNA FIERA IN PRESENZA: BUONA LA PARTECIPAZIONE DEGLI ESPOSITORI

SIMAC TANNING TECH, SIMAC TANNING TECH, the international exhibition of machines and technologies for Footwear, Leathergoods and Tanning industry, that will be held from 22nd to 24th September 2021 at Milano Fiera Rho, closes the first round of applications with a positive result: more than 200 exhibitor requests, from machinery’ manufacturers and technology providers, to chemical auxiliaries and service suppliers for the Footwear and Leather processing sectors, that are ready for a comeback and to restart from the international stage offered by Simac Tanning Tech, with an exhibition area of roughly 9.000 MQ. The Pandemic situation does not discourage the desire to be physically there, in Milan, showing the relevance and the added value that technology brings to the Fashion industry’s value chains.

SIMAC TANNING TECH, i saloni internazionali delle macchine e delle tecnologie per le industrie calzaturiera, pellettiera e conciaria, che si terrà a Rho Fiera dal 22 al 24 settembre 2021, chiude la prima fase di iscrizione degli espositori con un buon risultato: sono infatti più di 200 gli espositori, produttori di macchinari e soluzioni tecnologiche, ausiliari chimici e fornitori di servizi per le filiere Calzaturiere e di lavorazione della Pelle, che vogliono ritornare alla ribalta e ripartire sfruttando il palcoscenico internazionale offerto da Simac Tanning Tech, per un’area espositiva complessiva di 9.000 mq. La situazione Pandemica non scoraggia la voglia di essere in presenza e dimostrare il valore e il peso che la tecnologia ha in queste filiere manifatturiere appartenenti al comparto dell’industria della Moda.

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SIMAC TANNING TECH, buyers are allowed to attend this safe trade fair IT IS CONFIRMED: ALL INTERNATIONAL BUYERS ARE ALLOWED TO COME TO ITALY, REGULATIONS ARE CLEAR. THE EUROPEAN UNION AND THE ITALIAN GOVERNMENT HAVE PROVIDED SPECIFIC PLANS TO FACILITATE ACTIVITIES AND BUSINESS There are no excuses for not attending the next physical edition of SIMAC TANNING TECH which will be held from 22 to 24 September 2021. Exhibitors, and therefore technological innovations, will be present at the fair. The first round of applications was closed with a positive result: more than 200 exhibitor requests, from machinery’ manufacturers and technology providers, to chemical auxiliaries and service suppliers for the Footwear and Leather processing sectors, that will come back to Rho Fieramilano featuring an exhibition area of roughly 9.000 MQ. Even those who are worried about the health situation and the difficulties of reaching Italy have no excuses. The Organising Secretariat of the Event trusts in the presence of visitors: “We want to confirm this to all international buyers: you can come to Italy, regulations are clear. The European Union and the Italian government have provided specific plans to facilitate activities and business”. According to the regulations in force in Italy, in fact, all buyers/visitors from authorized countries are allowed to enter Italy for a period not exceeding 120 hours for proven work, health or absolute urgent needs with the obligation to leave the national territory upon expiry of the term. Moreover, if there is the need to stay on Italian territory for more than 120 hours, the derogation from the obligation of fiduciary isolation and health surveillance for non-deferrable reasons may be granted. The request must be sent directly to the Ministry of Health (coordinamento.usmafsasn@sanita.it) which, if successful, will transmit the guidelines which the international buyer must comply with in order to be exempted from fiduciary isolation obligations.

USEFUL TRIP PLANNING TOOLS STRUMENTI UTILI PER IL VIAGGIO The website of the Italian Ministry of Health, in particular the “Novel Coronavirus” page, is an important tool available to visitors, containing all the necessary information and operating instructions.

Un importante strumento a disposizione dei visitatori è il sito del Ministero della Salute italiano, in particolare alla pagina “Novel Coronavirus”, recante tutte le informazioni e le istruzioni operative necessarie. In particular, the completion of the appropriate European “Passenger Locator Form” is compulsory. These provisions apply until 30 July, 2021.

In particolare, è richiesta la compilazione dell’apposito modulo Europeo “Passenger Locator Form”. Queste disposizioni si applicano fino al 30 luglio 2021. Visitors/buyers residing in member countries of the European Union, may use the “EU Digital COVID Certificate”, the digital pass attesting vaccination and/or negativity to COVID.

Per i visitatori/buyer residenti nei Paesi membri dell’Unione Europea, è a disposizione il “EU Digital COVID Certificate”, il certificato digitale che attesta l’avvenuta vaccinazione e/o negatività da COVID. Finally, special air flights defined as “COVID tested” offer conditions of derogation and exemption from the quarantine needed to enter Italy. The “COVID tested flights” are authorised by the Italian Ministry of Health by means of a special ordinance.

Da ultimo, speciali voli aerei definiti “COVID tested” offrono condizioni di deroga ed esenzione dalla quarantena previste per l’ingresso in Italia. I “Voli COVID tested” sono autorizzati dal Ministero della Salute italiano mediante apposita ordinanza.

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SIMAC TANNING TECH, i buyer potranno partecipare e sarà una fiera sicura È CONFERMATO: TUTTI I BUYER INTERNAZIONALI POTRANNO VENIRE IN ITALIA, I REGOLAMENTI SONO CHIARI. L’UNIONE EUROPEA E IL GOVERNO ITALIANO HANNO PREVISTO PIANI SPECIFICI PER FACILITARE LE ATTIVITÀ E IL BUSINESS Non ci sono scuse per non partecipare alla prossima edizione di SIMAC TANNING TECH che si terrà in presenza dal 22 al 24 settembre 2021. Gli espositori, e quindi le novità tecnologiche, saranno presenti in fiera. La prima fase di iscrizione degli espositori si è chiusa con ottimi risultati: sono infatti più di 200 gli espositori, produttori di macchinari e soluzioni tecnologiche, ausiliari chimici e fornitori di servizi per le filiere Calzaturiere e di lavorazione della Pelle, che torneranno a Rho Fieramilano, coprendo un’area espositiva complessiva di 9.000 mq. Non ha scuse anche chi fosse preoccupato della situazione sanitaria e delle difficoltà di raggiungere l’Italia. La Segreteria Organizzativa della Manifestazione è molto fiduciosa rispetto alla presenza dei visitatori: “Vogliamo confermarlo a tutti i buyer internazionali: potrete venire in Italia, i regolamenti sono chiari. L’Unione Europea e il Governo italiano hanno previsto piani specifici per facilitare le attività e il business”. Secondo la regolamentazione vigente in Italia, infatti, a tutti i buyer / visitatori provenienti dai Paesi autorizzati è consentito l’ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza con l’obbligo di lasciare il territorio nazionale allo scadere del termine. Inoltre, se vi fosse la necessità di permanenza sul territorio italiano per più di 120 ore, è possibile avvalersi della deroga all’obbligo di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per motivi non

differibili. La richiesta dovrà essere inviata direttamente al Ministero della Salute (coordinamento.usmafsasn@sanita.it) che, in caso di esito positivo, trasmetterà le linee guida alle quali il buyer internazionale deve attenersi per essere esentato dagli obblighi di isolamento fiduciario.

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“ASSOMAC TALKS”, to discover the innovation to come

“ASSOMAC TALKS”, per scoprire l’innovazione che verrà

DURING THE SIMAC TANNING TECH DAYS IN SEPTEMBER, EXPERTS FROM THE FASHION INDUSTRY WILL TALK ABOUT THE NEXT FRONTIERS OF INNOVATION AND TECHNOLOGY TRANSFER

DURANTE LE GIORNATE DI SIMAC TANNING TECH DI SETTEMBRE, ESPERTI DELL’INDUSTRIA DELLA MODA RACCONTERANNO LE PROSSIME FRONTIERE DI INNOVAZIONE E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

ASSOMAC, with the collaboration of the International Polytechnic for Industrial and Economic Development (P.I.S.I.E.), has thought of a showcase event for International Research Centres, Companies, Universities and influencers of the Fashion Industry, in which to present their contribution to Innovation and Technology Transfer, during the next SIMAC TANNING TECH. In this first edition of “ASSOMAC TALKS”, 12 Technological Centres and International Institutions, specialised in analytical services and footwear and leather processing tests, will animate the ‘chats’ in the name of technological innovation. Among others SATRA (UK), CIATEC (MEXICO), INESCOP (SPAIN), CTCP (PORTUGAL), LEFASO (VIETNAM), IPFTC (PAKISTAN).

ASSOMAC, con la collaborazione del Politecnico Internazionale per lo Sviluppo Industriale ed Economico (P.I.S.I.E.), ha pensato a un evento vetrina per Centri di Ricerca Internazionali, Aziende, Università e influencer dell'Industria della Moda, in cui presentare il loro contributo all'Innovazione e al Trasferimento Tecnologico, durante il prossimo SIMAC TANNING TECH. In questa prima edizione di "ASSOMAC TALKS" saranno 12 i Centri Tecnologici e le Istituzioni internazionali, specializzate in servizi analitici e test di lavorazione delle calzature e della pelle, ad animare le ‘chiacchierate’ all’insegna dell’innovazione tecnologica. Tra gli altri SATRA (UK), CIATEC (MESSICO), INESCOP (SPAGNA), CTCP (PORTOGALLO), LEFASO (VIETNAM), IPFTC (PAKISTAN).

Each Centre will present its latest R&D results, new projects and its prospects for the future of the fashion industry, through a daily showcase of short presentations, followed by a digital round table, which will see the involvement of experts in responding to targeted questions posed by ASSOMAC. Topics will be: Sustainability, Safety and ICE’s contribution to the development of “Technological Service Centres” in developing countries.

Ogni Centro presenterà i suoi ultimi risultati R&D, i nuovi progetti, e le sue prospettive riguardo il futuro dell’industria della moda, tramite uno showcase giornaliero di brevi presentazioni, a cui seguirà una tavola rotonda digitale, che vedrà il coinvolgimento degli esperti nel rispondere a domande mirate poste da ASSOMAC. Gli argomenti saranno: Sostenibilità, Sicurezza e il contributo di ICE allo sviluppo dei “Centri Tecnologici di Servizio” nei Paesi in via di sviluppo.

In addition, through the speakers’ profile on the “Simac Tanning Tech 2021 APP” application, it will be possible to get in direct contact with them, in order to ask further questions on the topics discussed or make contact with the reference institutions.

Inoltre, tramite il profilo degli oratori sull’applicazione “Simac Tanning Tech 2021 APP”, sarà possibile entrare in diretto contatto loro, al fine di porre ulteriori domande sugli argomenti discussi o prendere contatto con le istituzioni di riferimento.

An important experience in disseminating and promoting concrete results of new technologies and an excellent opportunity to create a direct link for business opportunities.

Un’importante esperienza di disseminazione e promozione di risultati concreti di nuove tecnologie e un’ottima occasione per creare un link diretto per opportunità di business.

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WHEN AND WHERE During the next edition of SIMAC TANNING TECH (22-24 September 2021), a dedicated area will be set up within the exhibition space and the contents developed will also be available on the SIMAC TANNING TECH online streaming service and YouTube channel. QUANDO E DOVE Durante la prossima edizione di SIMAC TANNING TECH (22-24 settembre 2021), un’area dedicata sarà allestita all’interno dello spazio espositivo e i contenuti sviluppati saranno disponibili anche sulla piattaforma streaming di SIMAC TANNING TECH e sul canale YouTube.

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What are the exhibiting companies preparing for the next Simac Tanning Tech? THE MOST IMPORTANT THEMES RELATED TO TECHNOLOGICAL INNOVATION THAT ARE INSPIRING THE INNOVATIONS THAT WILL BE UNVEILED IN THE NEXT SIMAC TANNING TECH EDITION edited by Andrea Favazzi

The opening of the next edition of the International Technology Fair for the footwear, leather goods and tanning industries is just two months away and the ritual question is always the same. We tried to directly ask the organisers and exhibiting companies to give us some previews of what we will see at the fair and we took note of some important information. First of all, there is a consolidation of the most representative products and technologies by individual companies with particular attention to “sustainability”. So far nothing really new except for the fact that technological solutions have to be sought in order to concretely respond to the issue and allow user companies to collect objective and direct data on the reduction of energy consumption, the use of resources and waste. Secondly, the theme related to automation, now increasingly linked to digitisation. The information needs of manufacturing companies in all sectors are growing, and obviously also the sectors of the leather and fashion supply chain have intensely focused their objectives in the search for information on different levels: on a technical level linked to the production process, on a level related to quality and product traceability and semi-finished products, including the set of documents and tests, and finally relating to the control and management of the parameters that influence management, administrative and economic aspects. Finally, the theme of flexibility and ease of use. Today more than ever, the industrial sector requires machines and equipment that easily respond to the required operations, where operators are not required to

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have particular skills and where thanks to versatility they can be employed both in small and medium-sized laboratories and in large productions. The minimum and simplified maintenance, including the most complex technical interventions carried out through remote instructions, is another reported feature. In general, the features of these innovations are strictly connected to the technological changes taking place in sensors, in mechatronics and in the miniaturisation of the components installed on the machines. But that is not all. And it couldn’t be all. What is moving behind technological transformation is probably not visible on the surface but is hiding and evolving deep inside. Companies are increasingly aware that to provide the right technology it is essential to know how to move both within their own supply chain to understand needs and provide answers, and outside by creating strategic alliances and networks for the transfer of solutions used in others sectors. In other words, there is no innovation that is good for everyone, the real innovation on show at the next Simac Tanning Tech edition is the one that my company has not yet applied and that represents the answer to my problems. When we go to the doctor we do not ask what new drugs exist but we start by describing in detail our symptoms. With the same logic, the visitor must confront the technology provider and together identify an already present solution or study a new one. On 22 September at Rho Fiera Milano it will be “back to the fair” also in terms of technology presentation. Those who have the opportunity to move between the stands will be able to observe what is visible and will be able to investigate the development potential of technologies within their own production process.


Cosa stanno preparando le aziende espositrici per il prossimo Simac Tanning Tech? I TEMI PIÙ IMPORTANTI RIGUARDO L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA CHE STANNO ISPIRANDO LE NOVITÀ CHE VERRANNO SVELATE NELLA PROSSIMA EDIZIONE DI SIMAC TANNING TECH Mancano due mesi all’apertura della prossima edizione della fiera internazionale di tecnologie per i settori pelle, calzatura, pelletteria e la domanda di rito è sempre la stessa. Abbiamo provato a chiedere direttamente agli organizzatori e ad aziende espositrici alcune anticipazioni di cosa vedremo in fiera e nelle risposte abbiamo registrato alcune note importanti. Innanzitutto un consolidamento dei prodotti e delle tecnologie più rappresentative da parte delle singole aziende con particolare attenzione alla “sostenibilità”. Fin qui nulla di veramente nuovo se non nel fatto che si ricercano soluzioni tecnologiche che rispondano concretamente alla problematica e permettano alle aziende utilizzatrici di raccogliere dati oggettivi e diretti sulla riduzione dei consumi energetici, dell’impiego di risorse e degli sprechi. In seconda battuta la tematica legata all’automazione, ormai sempre più collegata alla digitalizzazione. E’ in crescita il fabbisogno informativo delle aziende manifatturiere di tutti i settori, e naturalmente anche i settori della filiera pelle e moda hanno ben focalizzato i loro obiettivi nella ricerca delle informazioni su più livelli: quello tecnico legato al processo produttivo, quello relativo alla qualità e alla tracciabilità del prodotto e del semilavorato, comprensivo dell’insieme di documenti e prove, e infine quello di controllo e di gestione dei parametri che influenzano la gestione e gli aspetti amministrativi ed economici. Infine la tematica della flessibilità e della semplicità d’uso. L’industria, oggi più che mai, richiede macchine e attrezzature che rispondano facilmente alle operazioni richieste, dove l’operatore non deve avere particolari competenze e dove la versatilità ne permette l’impiego sia in piccoli e medi laboratori sia nelle grandi produzioni. Altra caratte-

ristica riportata è la minima e semplificata manutenzione, compresi gli interventi tecnici più complessi attuati tramite istruzioni a distanza. Si tratta in generale di innovazioni con caratteristiche strettamente collegabili ai mutamenti tecnologici in atto nella sensoristica, nella meccatronica e nella miniaturizzazione dei componenti installati nelle macchine. Ma non è tutto. E non poteva esserlo. Quello che si sta muovendo a livello di trasformazione tecnologica probabilmente non è visibile a livello superficiale ma si nasconde e si evolve nel profondo. Le aziende sono sempre più consapevoli che per fornire la giusta tecnologia è indispensabile sapersi muovere sia all’interno della propria filiera per comprenderne le necessità e fornire le risposte, sia all’esterno creando alleanze e network strategici per il trasferimento di soluzioni in uso in altri settori. In altre parole non esiste l’innovazione che va bene per tutti, la vera innovazione in mostra alla prossima edizione di Simac Tanning Tech è quella che la mia azienda non aveva ancora applicato e che rappresenta la risposta ai miei problemi. Quando ci rechiamo dal dottore non domandiamo quali nuovi farmaci esistono ma cominciamo a raccontare nel dettaglio i nostri sintomi. Con la stessa logica il visitatore deve confrontarsi con il fornitore di tecnologia e insieme individuare una soluzione già presente o studiarne una nuova. Il 22 settembre a Rho Fiera Milano sarà “back to the fair” anche dal punto di vista di presentazione delle tecnologie. Chi avrà l’opportunità di muoversi tra gli stand potrà osservare quanto visibile e potrà indagare le potenzialità di sviluppo delle tecnologie all’interno del proprio processo produttivo.

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The future of sustainability is already present ASSOMAC TAKES STOCK OF THE SITUATION, WITH THE CONTRIBUTION OF BLUMINE S.R.L. AND RINA S.P.A. Transition 4.0 and Sustainability. Two macro-areas of industrial development that are certainly interconnected and that, in recent years, have literally “flooded” international public opinion with messages, both strictly in the process and in the economic-commercial sphere, at all levels. It is evident that these two issues are at the centre of the debates, creating many discussions about the possible scenarios that will open up. Today it is, of course, paradoxical and absurd to maintain a position “against” technological transition and sustainability, as to what are the guidelines for its application and the implementation of the possible models which remain ground for comparison. Moving in a strictly technological and manufacturing area, the real question here concerns the right ways to DEFINE/CHARACTERISE a production process so that it can be considered as “converted into a sustainable process”. Many of the applied analysis methods are based on L.C.A algorithms; however, the boundaries widen with the adoption, by the Community, of the “EU Taxonomy” concept: a complex analysis system that considers both economic and technical parameters for the analysis of industrial processes. These evolutions that are entering in a disruptive way in the considera-

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tions on production processes cannot be underestimated and certainly one must seriously consider what the effects on the whole of the industrial supply chains are, especially for competitiveness reasons in the global scenario. We would like to highlight some of the “tools” available for manufacturing SMEs, in the Fashion and Automotive sectors. Our journey begins with a recent research conducted in collaboration with the consulting company BLUMINE s.r.l. which deals with sustainability in the textile and fashion industry. The study was based on the analysis of the sustainability reports of a panel of fashion brands in order to highlight the priority strategies and commitments undertaken in terms of reducing environmental impact. From the guidelines that emerged, it was possible to better define the ‘demand’, that is, the expectations of the users of technologies (tanners, footwear and accessories manufacturers) in terms of environmental performance. If we focus on the great theme of how “Human activities contribute to climate change” (a highly topical issue and one of the five main pillars of sustainability identified by research) to operate a “Reduction of the environmental impact” and in particular of emissions and the consumption of energy and raw materials that contribute to determining the environmental load of a process or product, Brands request:


Il futuro della sostenibilità è già presente IL PUNTO DI ASSOMAC, CON IL CONTRIBUTO DELLE SOCIETÀ BLUMINE S.R.L. E RINA S.P.A. Transizione 4.0 e Sostenibilità. Due macro-aree di sviluppo industriale certamente interconnesse e che hanno letteralmente “inondato” di messaggi l’opinione pubblica internazionale negli ultimi anni, sia in ambito strettamente di processo che economico-commerciale, a tutti i livelli. È evidente che questi due temi siano al centro dei dibattiti, creando non poche discussioni su quali possano essere gli scenari che si apriranno. Certamente, oggi è paradossale e assurdo mantenere posizioni “contro” la transizione tecnologica e la sostenibilità, ma quale siano gli orientamenti applicativi e l’implementazione dei possibili modelli rimane un terreno di confronto aperto. Il vero punto, muovendoci in un abito strettamente tecnologico e manifatturiero, riguarda le modalità per DEFINIRE/CARATTERIZZARE un processo produttivo perché possa essere considerato come “convertito in processo sostenibile”. Molte delle metodologie di analisi applicate si basano su algoritmi L.C.A.; si ampliano, però, i confini con l’adozione, da parte Comunitaria, del concetto “EU Taxonomy”: sistema di analisi complesso che prende in considerazione parametri sia economici che tecnici per l’analisi dei processi industriali. Queste evoluzioni che stanno entrando in modo dirompente nelle considerazioni sui processi produttivi non possono essere sottostimate e certamente si deve prendere in seria considerazione quali siano gli effetti sull’insieme delle filiere industriali soprattutto per ragioni di competitività nello scenario globale. Vorremmo evidenziare alcuni degli “strumenti” a disposizione per le imprese PMI manifatturiere, nel comparto Moda e Automotive. Il nostro percorso inizia da una recente ricerca condotta in collaborazione con la società di consulenza BLUMINE s.r.l.1 che si occupa di sostenibilità nell’industria tessile e della moda. Lo studio si è basato sull’analisi dei bilanci di sostenibilità di un panel di brand della moda allo scopo di evidenziare le strategie prioritarie e gli impegni assunti in fatto di riduzione dell’impatto ambientale. Dagli indirizzi emersi è stato possibile definire meglio la ‘domanda’, cioè le aspettative degli utilizzatori di tecnologie (conciatori, produttori di calzature e accessori) in termini di performance ambientale. Se ci concentriamo sul grande tema del “Contributo delle attività ai cambiamenti climatici” (tema di altissima attualità e uno dei cinque principali pilastri di sostenibilità identificati dalla ricerca) per operare una “Riduzione dell’impatto ambientale” e in particolare delle emissioni e dei consumi di energia e materia prima che contribuiscono a determinare il carico ambientale di un processo o di un prodotto, i Brand richiedono:

1. Politiche documentate di riduzione del proprio impatto ambientale (Riduzione GHG2); 2. Tracciabilità dei flussi produttivi e dei materiali. È chiaro quindi che la disponibilità di macchinari e tecnologie che offrano una riduzione dei consumi energetico e idrici, una riduzione delle emissioni (polveri, reflui, scarti) e un recupero delle sostanze chimiche dai processi di depurazione, oltre a sistemi di raccolta ed elaborazione dati, sono maggiormente in grado di intercettare la domanda di innovazione sostenibile dei clienti. Come, però, “documentare”: cioè fornire un dato che in qualche modo sia non discutibile, “CERTIFICATO” e risponda alla precisa domanda di riduzione dell’impatto ambientale? L’indicatore scientifico, che persino l’Unione Europea designa per la riduzione/ lotta ai “Climate Changes” è riferito alle emissioni di gas serra (GHG – Green House Gas), espresse appunto in termini di “CO2 equivalente”.

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1. Documented policies to reduce their environmental impact (GHG2 reduction); 2. Traceability of production flows and materials. It is therefore clear that the availability of machinery and technologies that reduce energy and water consumption, limit emissions (dust, wastewater, waste) and ensure the recovery of chemicals from purification processes, as well as data collection and processing systems, are better able to intercept customers’ demand for sustainable innovation. How can you “document” this, though: that is, how do you provide data that is in no way questionable, that is “CERTIFIED” and responds to the precise request of reducing the environmental impact? The scientific indicator, which even the European Union designates for the reduction/fight against “Climate Changes” refers to greenhouse gas emissions (GHG - Green House Gas), expressed in terms of “CO2 equivalent”. The same FASHION PACT, the global programme to fight climate change and protect the oceans, signed in 2019 at the G7 held in Biarritz by the biggest fashion brands, indicates how the adoption of “Science Based” indicators to measure and therefore activate improvement actions to reduce emissions (again, measured in CO2 equivalent) is of vital importance. In the footwear, leather goods and tannery sectors, as an association that represents them (and together with ACIMIT for the textile sector), we have known for some time that technological innovation brought about by the “fourth industrial revolution”, defined as “INDUSTRY 4.0”, is the factor enabling for the achievement of sustainability along the entire production chain and for the entire life cycle of the product. The most recent definition of Industry 5.0 understood as the ability to

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exploit and enhance the contribution of automation and robotics as a collaborative method that does not involve the replacement of man in control and design functions, finds in the production of technologies for the fashion industry, design and automotive sector, a natural concretisation. In fact, we are talking about high value-added supply chains whose component of advanced craftsmanship and stylistic development are well configured in this socially sustainable digital vision. How do we thus get to a production that can be certified as sustainable? Our contribution concerns a digital system capable of recovering the


Come arrivare quindi ad una produzione che possiamo certificare come sostenibile? Il nostro contributo riguarda un sistema digitale capace di recuperare il dato dei consumi del macchinario inserito nel processo produttivo e restituirlo in termini di CO2 equivalente: il “Green Label di ASSOMAC”, basato su un metodo di calcolo Standard LCA (Life Cycle Assessment) e certificato da un ente Terzo indipendente (RINA S.p.A.). Ecco allora uno strumento, inteso come certificazione volontaria, che permette alle imprese manifatturiere dell’industria della Moda di adottare un indicatore “science based” per calcolare la performance ambientale e restituire un dato certo per attivare le necessarie azioni di miglioramento e incremento del proprio impegno verso l’Ambiente e la Società. Un approccio che va ben oltre il puro -per quanto augurabile- eco efficientamen-

GREEN LABEL ASSOMAC The Green Label is a tool for easy-to-read content that specifies the environmental and energy performance of a machinery belonging to Assomac Associated companies, returning a numerical value expressed in CO2 Equivalent, and calculated using the standard LCA (Life Cycle Assessment) method. The green label is a voluntary certification, certified by an independent third party, Rina S.p.A.. For further information on the Assomac Green Label please visit the website: https://www.assomac.it/pubblico/en/sustainable-technology

La Targa Verde è uno strumento di facile lettura che specifica le performance ambientali ed energetiche di un macchinario di aziende Associate Assomac, restituendo un valore numerico espresso in CO2 Equivalente, e calcolato tramite il metodo standard LCA (Life Cycle Assessment). La targa verde è una certificazione volontaria, certificata da un ente terzo indipendente, Rina S.p.A.. Per maggiori informazioni sulla Targa Verde Assomac: https://www.assomac.it/pubblico/en/sustainable-technology

Lo stesso FASHION PACT, il programma globale di lotta ai cambiamenti climatici e protezione degli oceani, firmato al G7 di Biarritz nel 2019 dai più grandi Brand della Moda, indica come l’adozione di indicatori “Science Based” per misurare, e quindi attivare, comportamenti migliorativi per azioni di riduzione delle emissioni (ancora, misurati in CO2 equivalente) è di vitale importanza. Nei comparti Calzatura, Pellettiera e Conceria, come Associazione che li rappresenta (e insieme ad ACIMIT per il comparto tessile), sappiamo da tempo che è l’innovazione tecnologica portata dalla “quarta rivoluzione industriale”, definita come “INDUSTRIA 4.0”, il fattore abilitante per il raggiungimento della sostenibilità lungo l’intera filiera produttiva e per l’intero ciclo di vita del prodotto. La più recente definizione di Industria 5.0 intesa come capacità di sfruttare e valorizzare il contributo dell’automazione e della robotica come modalità collaborativa che non implichi sostituzione dell’uomo nelle funzioni di controllo e ideazione, trova nella produzione di tecnologie per l’industria della moda, del design e dell’automotive, una naturale concretizzazione. Stiamo, infatti, parlando di filiere ad alto valore aggiunto la cui componente di artigianato evoluto e lo sviluppo stilistico ben si configurano in questa visione socialmente sostenibile del digitale.

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consumption data of the machinery inserted in the production process and returning it in terms of equivalent CO2: the “ASSOMAC Green Label”, based on a Standard LCA (Life Cycle Assessment) calculation method and certified by an independent third party (RINA SpA). So here is a tool, intended as a voluntary certification, which allows manufacturing companies in the fashion industry to adopt a “science based” indicator to calculate environmental performance and return reliable data to activate the necessary improvement actions and strengthen one’s commitment towards the environment and society. An approach that goes far beyond the pure - albeit desirable - eco-efficiency of technologies to serve as a strategic support for the company also in its relations with stakeholders. Improvement activities in this sense are in fact no longer understood only in terms of corporate “Social Responsibility”: the world of international finance wants “responsible investments”, not just in regards to the financial

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management of the company, but also by paying attention to environmental, social and governance aspects. The three ESG (Environmental, Social, Governance) criteria are already a reality in the best Italian banks. Through the Next Generation EU, Europe looks at the programmes that have been approved by the various Member States in this perspective (for Italy the “National Recovery and Resilience Plan”): funding goes towards an ecological production transition and industrial structure plans with a strong technological vocation. The ASSOMAC Green Label is a powerful tool capable of making people appreciate the centrality of data, in its form and in its correct use and responding to the need for sustainable production cycles and certified indicators for the preparation of sustainability reports and for the availability of funding, in line with global green expectations.


to delle tecnologie per proporsi come supporto strategico dell’impresa anche nelle sue relazioni con gli stakeholders. Attività di miglioramento in tal senso, non sono infatti più solamente intese in termini di “Responsabilità Sociale” d’Impresa: il mondo della finanza internazionale vuole “investimenti responsabili”, non solo nei riguardi della gestione finanziaria dell’impresa, ma anche ponendo attenzione su aspetti di natura ambientale, sociale e di governance. I criteri ESG (Environmental, Social, Governance)3, sono già realtà nelle migliori banche italiane. L’Europa, tramite il Next Generation EU guarda in tale prospettiva i programmi che sono stati approvati dai diversi Stati membri (per l’Italia il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”): i finanziamenti vanno verso una transizione ecologica delle produzioni e a piani strutturali industriali con una forte vocazione tecnologica. Il Green Label ASSOMAC è un potente strumento capace di far apprezzare la centralità del dato, nella sua forma e nel suo utilizzo corretto e rispondente alle necessità di cicli produttivi sostenibili, di indicatori certificati per la redazione dei bilanci di sostenibilità e per la reperibilità di finanziamenti in linea con le aspettative green mondiali.

NOTES 1. A. Magni, M.Ricchetti, A. Magni, M.Ricchetti, Sustainability in the perspective of brands in the fashion supply chain, April 2021, 2. Green House Gas (GHG) indicates the emissions of greenhouse gases attributable to an activity. It is expressed in terms of CO2eq. 3. ESG criteria are therefore used to measure the environmental, social and governance impact of companies, which are increasingly focused on highlighting the sustainability of their business and initiatives. These criteria also make it possible to formulate a ranking of the companies that are best suited to meet these three parameters. Companies are no longer evaluated by simply observing their ability to produce money, but also ethical results, such as social inclusion or environmental protection. 1. A. Magni, M. Ricchetti, La Sostenibilità dal punto di vista dei Brand della filiera Moda, aprile 2021, 2. Il Green House Gas (GHG) indica le emissioni di gas climalteranti imputabili a un’attività. È espresso in termini di CO2eq. 3. I criteri ESG sono quindi utilizzati per misurare l’impatto ambientale, sociale e di governance delle aziende, sempre più focalizzate nel mettere in evidenza la sostenibilità della propria impresa e delle proprie iniziative. Questi criteri consentono, inoltre, di formulare una classifica delle aziende che meglio si adattano rispettano questi tre parametri. Le aziende non si valutano più semplicemente osservando la loro capacità di produrre denaro, ma anche nel produrre risultati etici, come l’inclusione sociale o la protezione dell’ambiente.

TREEDOM The Treedom initiative is the perfect concrete example of compensatory action at Association level. ASSOMAC continues in fact its commitment to increase the number of trees in ‘its’ Madagascar forest. More than 500 trees have already been planted in order to give fruits and work to the local community. And, in one year, they have already absorbed more than 64,000 KG/CO2. To find out more go into th Assomac Forest: https://www.treedom.net/it/organization/Assomac

L’iniziativa Treedom è il perfetto esempio concreto di azione compensativa a livello Associativo. ASSOMAC, infatti, prosegue nel suo impegno di aumentare il numero di alberi nella ‘sua’ foresta in Madagascar. Sono già più di 500 gli alberi piantati che cresceranno e daranno frutti e lavoro alla comunità locale. E, in un anno, hanno già assorbito più di 64.000 KG/ CO2. Per saperne di più inoltrati nell’Assomac Forest: https://www.treedom.net/it/organization/Assomac

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Doing business with alternative models of the “Italian System” ASSOMAC AND ITA AGENCY AND THE MODEL OF TECHNOLOGICAL PROMOTION AND TRANSFER OF “CENTRE OF TECHNOLOGICAL SERVICES” Is it possible to activate forms of promotion and networking in favour of companies in your compartment, helping them in developing their business and at the same time activating virtuous mechanisms that reduce the disparities between the so-called “developing countries” and “developed/industrialised countries”? A way forward has been opened by ASSOMAC and ITA Agency for some years, with a systemic model that is certainly “alternative” and capable of creating long-term relationships by connecting the Italian industry represented by ASSOMAC and the countries that import technologies: “Centres of Technological Services”. This is a concept that ITA Agency has been promoting for years, through a financing mechanism that is proving to be successful, with ASSOMAC in the footwear, leather goods and tannery Sectors. "The Centre of Technological Services is one of the tools made available to ITA-Agency to promote Italian companies in rapidly developing markets that complement the Italian economic model. For this reason, ITA-Agency has taken advantage of the opportunity to collaborate with ASSOMAC to set up technological centres through which to accompany Italian manufacturers of footwear, leather goods and tanning machinery in India, Vietnam and Pakistan. After some time since its establishment, the model has proved to be effective in guaranteeing solid and sustainable development to local supply chains and for this reason, ITA-Agency continues to support this strategic approach and collaboration with ASSOMAC”, declares the General Management of ITA Agency. But how does a “Centre of Technological Services” (CTS) work? A CTS is an “enabling platform” for the industrial development of sectors in the foreign countries where it is located.

The CTS works as an “incubator of skills, technologies and knowledge” with the aim of transferring and applying the best advanced and “Industry 4.0” technologies, owned by Italian companies, and the related organisational and management processes for their proper use. A CTS works as an “accelerator” for the full development and wellbeing of people, providing or increasing technical and digital skills, as well as “soft skills” and thus transferring sustainable methods to the local industrial ecosystem. Each country has its own needs, expectations and an industrial culture on which one cannot simply apply a model of a Technological Centre. For this reason, ASSOMAC and ITA AGENZIA (with the technical support of the NGO PISIE) have developed an approach that stems from listening to local needs, through the ITA HELP DESK in foreign countries and through the creation of a mixed team (joint team) consisting of a local entity / Association / Institution and the Italian counterpart. This is where the process of creating the CTS starts: the formation of a specific action plan that includes finding adequate financial resources and analysing the best and most feasible technologies to be implemented; the identification of the skills that need to be improved or provided and the development of a plan for the promotion and dissemination (in the foreign country) of the opportunities for technological and social development that the CTS can guarantee. For ASSOMAC General Manager, Roberto VAGO: “The challenge we set ourselves was to be able to favour the machinery produced by our members over the competition, trying to make it clear that the solution to our production needs lay in the ability to know how to use these machines to the maximum. However, there was a lack of technical, practical and organisational skills to set up complex industrial processes. Hence, the idea of building a centre that could provide all this. On the one hand, personnel training and on the other, machinery and components to get hands-on experience and learn how to make the most of the technologies. This led to the creation of the model of the Centre of Technological Services.” What are the advantages for Italian companies? Being able to benefit from the presence of a CTS in a foreign country, for Italian companies, can become an interesting commercial and strategic lever:

THE ROLE OF P.I.S.I.E The International Polytechnic Institute for Industrial and Economic Development (PISIE) is a NGO specialising in technical assistance, training and cooperation projects. It studies and researches emerging industrial sectors in developing countries. Since 1977, PISIE has established a strong relationship of collaboration with numerous international bodies, such as UNIDO, ITC, CDE, the World Bank, specialising more and more in designing technological centres, schools, laboratories of industrial integration, professional training facilities. ASSOMAC and ACIMIT are partners of PISIE, sharing its vision and objectives of international cooperation. Thanks to its technical support, PISIE collaborates with ASSOMAC in the practical implementation of all the projects that have led to the creation and development of the model of Centres of Technological Services. More information: https://pisie.it/ngo/

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Fare Business con modelli alternativi del “Sistema Italia” ASSOMAC ED ITA AGENZIA E IL MODELLO DI PROMOZIONE E DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO DEI “CENTRI TECNOLOGICI DI SERVIZI” È possibile attivare forme di promozione e di networking a favore delle imprese del proprio comparto, aiutandole nello sviluppo del loro business e contemporaneamente attivare meccanismi virtuosi che riducano le disparità tra i cosiddetti “Paesi in via di Sviluppo” e i “Paesi Sviluppati/industrializzati”? Una via è stata aperta da ASSOMAC e da ITA/ ICE Agenzia, da alcuni anni, con un modello sistemico certamente “alternativo”. Capace di creare relazioni di lungo periodo connettendo l’industria italiana, che ASSOMAC rappresenta, e i Paesi importatori di tecnologie: i Centri Tecnologici di Servizi. Un concept che ITA/ICE Agenzia ha promosso, attraverso un meccanismo di finanziamento che si sta rivelando vincente, con ASSOMAC nei settori della Calzatura della Pelletteria e della Conceria. “Il centro tecnologico di servizi – dichiarano dalla Direzione Generale ITA/ICE Agenzia – è uno strumento fra quelli a disposizione dell'ICE-Agenzia per promuovere le imprese italiane su mercati in rapido sviluppo dove vi sia complementarietà con il modello economico italiano. Per questa ragione l'ICE-Agenzia ha colto l'opportunità di collaborare con Assomac per l'istituzione di centri tecnologici attraverso i quali accompagnare le imprese italiani produttrici di macchinari per le calzature, la pelletteria e la conceria in India, Vietnam e Pakistan. A distanza di tempo dalla loro costituzione, il modello ha provato di essere efficace garantendo alle filiere locali un solido e sostenibile sviluppo e per tale ragione, l'ICE-Agenzia continua a sostenere questo approccio strategico e la collaborazione con Assomac”. Ma come funziona un “Centro Tecnologico di Servizi - CTS”? Un CTS è un “piattaforma abilitante” lo sviluppo industriale dei settori dei Paesi Esteri dove questo è inserito. Il CTS funziona come un “incubatore di competenze, tecnologie e

Il RUOLO DI P.I.S.I.E Il Politecnico Internazionale per lo Sviluppo Industriale ed Economico (PISIE) è una ONG specializzata nell’assistenza tecnica, nella formazione e nei progetti di cooperazione, si occupa di studi e ricerche nei settori industriali in sviluppo nei paesi emergenti. A partire dal 1977, il PISIE ha sviluppato una solida esperienza di cooperazione con numerosi enti internazionali quali ad esempio UNIDO, ITC, CDE, Banca Mondiale, specializzandosi sempre più nella progettazione di Centri di tecnologia applicata, scuole/laboratori di integrazione industriale, unità di formazione. ASSOMAC ed ACIMIT sono partner di PISIE, condividendone la visione e gli obiettivi di cooperazione internazionale. Grazie al ruolo di “supporto tecnico”, PISIE affianca ASSOMAC nella realizzazione pratica di tutti i progetti che hanno portato alla creazione e lo sviluppo del modello dei Centri Tecnologici di Servizi. Maggiori informazioni: https://pisie.it/ngo/

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conoscenza” proprio con l’obiettivo del trasferimento e applicazione delle miglior tecnologie avanzate e definite “Industry 4.0”, possedute dalle imprese italiane, e i relativi processi organizzativi e manageriali per il loro corretto utilizzo. Un CTS funziona come un “Acceleratore” per il pieno sviluppo e il benessere delle persone, fornendo o incrementando le competenze tecniche e digitali e le “soft skill” e trasferendo quindi modalità sostenibili per l’ecosistema industriale locale. Ogni Paese ha le proprie necessità, aspettative e una cultura industriale sulla quale non si può semplicemente appiccicare un modello di Centro tecnologico. Per questo ASSOMAC e ITA AGENZIA (con il supporto tecnico della ONG PISIE) hanno sviluppato modalità di approccio che nascono dall’ascolto delle esigenze locali, tramite gli uffici DESK ITA nei Paesi Esteri e tramite la creazione di un TEAM (Joint Team) misto composto da un soggetto/ Associazione /Istituzione locale e dalla controparte italiana. Da qui il processo di creazione del CTS prende avvio: la formulazione di un piano di azione specifico che prevede il reperimento delle risorse finanziare adeguate e l’analisi delle migliori e più fattibili tecnologie da implementare; l’identificazione delle competenze che bisogna migliorare o fornire e lo sviluppo di un piano di promozione e diffusione (nel Paese estero) delle opportunità di sviluppo tecnologico e sociale che il CTS può garantire. Per il Direttore Generale ASSOMAC, Roberto Vago: “La sfida che ci siamo posti è sempre stata quella di poter favorire i macchinari fatti dai nostri Associati rispetto alla concorrenza, cercando di far capire che la soluzione alle esigenze produttive che ci venivano poste stavano nella capacità di saper utilizzare al massimo tali macchine. Ma mancavano le competenze tecniche, pratiche e le capacità organizzative per mettere a regime processi industriali complessi: da qui l’intuizione di costruire un Centro che potesse fornire tutto questo. Da un lato, la formazione alla persona e dall’altro macchinari e componentistica per mettere praticamente le mani e imparare a sfruttare al massimo le tecnologie. Da qui, il modello dei Centri Tecnologici di Servizi”. Ma quali sono i vantaggi per le imprese italiane? Poter beneficiare della presenza di un CTS nel Paese estero, da parte dell’impresa italiana, può diventare una leva commerciale e strategica di sicuro interesse:

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1. The CTS can be understood as a “commercial base” from which to activate business actions, in a specialised area with low costs, from which to start local market scouting actions. 2. The CTS is a local reference point specialised in the sector, where practical technical demonstrations of its machinery and training and promotion of its technologies can be organised. 3. The CTS is a privileged observatory because it is co-managed with the trade association or an institutional partner that is a reference point for the sector. Here it is possible to obtain information and learn about the real needs of the country, future trends and evolution of the sectors. The four operating pillars of a CTS: -Training The development of the individual’s skills is the main pillar of a CTS: high-level, trained human resources are the basis for the success of the initiative. -Demo-station A “demonstration” space where machinery, equipment and process technologies can be implemented, not simply a “showroom” but an environment to facilitate technological transfer.

-Networking A place for business and dialogue, a bridge between Italy and foreign countries, a gym for entrepreneurs and technicians in the sector to become a “centre of excellence” for the industry and the civil and social ecosystem around it. An international CTS network to dialogue with the whole world. -Consultancy and Business Development The CTS Staff provide consultancy and support to local companies through a specific portfolio of services. Through their activities and the constant relationship with PISIE and ASSOMAC, the Centre of Technological Services and the various training and education activities they provide to foreign companies (at all levels of competence, are becoming a success factor in gaining preference in the choice of Italian technological partners, with a focus on a more sustainable and qualitatively better model of industrial development. An alternative path to industrial development exists and an “Italian” System is already taking it.

THE CENTRES OF TECHNOLOGICAL SERVICES IN OPERATION To date, ASSOMAC and ITA Agenzia have set up three Centres of Technological Services, operating in Vietnam, India and Pakistan. In addition to these, there are just as many “twin” CTSs in the Textile Industry. PAKISTAN (2019) “Italy Pakistan Footwear Technology Center – IPFTC” was developed in collaboration with the PFMA (Pakistan Footwear Manufacturing Association) in Lahore. It was set up with the aim of implementing a technological transfer from Italy to Pakistan, consisting of machinery and related know-how, with a view to promoting and marketing activities of Italian manufacturing companies. The technological centre is structured in two complementary parts: one is dedicated to cutting, modelling and prototyping systems and the other includes the physical-mechanical quality testing laboratory. The project also provides training and education activities involving professors and students, as well as company technicians and entrepreneurs. The centre, together with the new “Pakistan Shoe Design Hub” funded by UNIDO, acts as a bridge between Italian manufacturers and suppliers of technologies, i.e. ASSOMAC member companies, and the footwear and leather goods sector in Pakistan. The collaborations that are being developed, through joint training, seminars and promotional activities, will lead to a better business relationship between the two countries. INFO: https://pisie.it/ngo/blog/2021/07/14/pakistan-2021/ VIETNAM (2017) “Italy-Vietnam Footwear Technology Center Italia” at the LEFASO Technology Centre and with the collaboration of the Binh Duong Institute of Technology and Trade, under the patronage of the Vietnamese Ministry of Industry, the Italian Ministry of Economic Development and the Italian Embassy in Vietnam for technological transfer and development and management of footwear production processes. This centre of footwear services was made available to all companies in the sector, equipped with Italian technology, where training courses were held for local technicians. INFO: https://pisie.it/ngo/blog/2017/06/14/vietnam-it/ INDIA (2009) Tanning Training & Service Centre Kolkata (TTSC). The project, sponsored by the Government of West Bengal in partnership with the Council for Leather Exports, the Calcutta Leather Complex (CLC) and the Tanners’ Association of Kolkata, is part of the development of Kolkata’s tanning cluster, which is being relocated from the urban areas of Tiljala, Topsia and Pagla Danga to Bantala, 15 km outside the borders of Kolkata. The new district offers infrastructure, logistic services, sewerage treatment, technological upgrading through technical assistance, investments and training. The main protagonist of the training is the GCELT (Government College of Engineering and Leather Technology), which is located on the edge of the CLC industrial area and is responsible for the service centre within the “Cluster”. The aim of the project is to update the level of technological specialisation of the GCELT teachers who will be in charge of the service centre, through refresher courses that also include the creation of a new technical laboratory for experiments, complete with instruments and equipment for the physical and chemical analysis of leather. The courses involve the fields of tanning chemicals, engineering, reduction of environmental impact, and quality testing in the laboratory. INFO: https://pisie.it/ngo/

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1. Il CTS può essere inteso come “base commerciale” da cui attivare azioni di business, in un’area specializzata e con costi contenuti, da cui far partire azioni di scouting del mercato locale. 2. Il CTS è un Punto di riferimento locale specializzato nel settore, presso il quale si possono organizzare dimostrazioni tecniche pratiche dei propri macchinari e attività di formazione e promozione delle proprie tecnologie. 3. Il CTS è un Osservatorio privilegiato perché co-gestito con l’Associazione di categoria o un partner istituzionale che è riferimento per il comparto. Qui si possono ottenere informazioni per conoscere le reali necessità del Paese, le future tendenze e le evoluzioni dei settori.

Non semplicemente uno “Show room”, ma un ambiente dove facilitare il trasferimento di tecnologia. -Networking Un luogo di business e confronto, un ponte tra Italia e i Paesi Esteri, palestre per imprenditori e tecnici del settore per diventare “centro di eccellenza” per l’industria e l’ecosistema civile e sociale intorno a questa. Una rete di CTS internazionale per dialogare con tutto il mondo. -Consultancy and Business Development Lo Staff dei CTS fornisce consulenza e support alle aziende locali, attraverso un portfolio di Servizi specifico.

I 4 pilastri di funzionamento di un CTS: -Training Lo sviluppo delle competenze dell’individuo è il principale pilastro di un CTS: risorse umane di alto livello, formate sono alla base del successo dell’iniziativa. -Demo-station Uno spazio “dimostrativo” dove implementare macchinari, equipaggiamenti e tecnologie di processo,

Tramite le loro attività e il costante rapporto con PISIE ed Assomac, i Centri Tecnologici di Servizi e le diverse attività che svolgono di training e l’informazione/ formazione alle imprese straniere (a tutti i livelli di competenza), stanno diventando un fattore di successo per ottenere la preferenza nella scelta dei partner tecnologici italiani, con un’attenzione ad un modello di sviluppo industriale più sostenibile e qualitativamente migliore. Una via alternativa ad uno sviluppo industriale esiste e un Sistema “Italia” la sta già percorrendo.

I CENTRI TECNOLOGICI DI SERVIZI OPERATIVI Ad oggi, ASSOMAC con ITA Agenzia ha costituito tre Centri Tecnologici di Servizi, attivi in Vietnam, in India e in Pakistan. A questi si aggiungono altrettanti CTS “gemelli” nell’industria Tessile. PAKISTAN (2019) “Italy Pakistan Footwear Technology Center – IPFTC” sviluppato in collaborazione con l’associazione PFMA (Pakistan Footwear Manufacturing Association) in Lahore, nasce con l’obiettivo di attuare un trasferimento tecnologico dall’Italia al Pakistan, di macchinari e relativo know-how, con l’ottica di favorire le attività di promozione e marketing delle imprese manifatturiere italiane. Il centro tecnologico è strutturato in due parti, complementari tra loro: una dedicata ai sistemi di taglio, modelleria e prototipazione e l’altra comprende il laboratorio di test fisico meccanici per la qualità. Il progetto prevede inoltre l’erogazione di attività di training/ formazione che vedono coinvolti professori e studenti, ma anche tecnici aziendali e imprenditori. Il centro, insieme ad il nuovo centro per il design “Pakistan Shoe Design Hub” finanziato da UNIDO, funge da ponte di collaborazione tra i costruttori e fornitori di tecnologie italiani – cioè le aziende associate ad Assomac- e il settore calzaturiero e pellettiero del Pakistan: le collaborazioni che si stanno sviluppando, attraverso la realizzazione congiunta di training, seminari e attività di promozione, porteranno ad un miglior rapporto nel business tra i due Paesi. INFO: https://pisie.it/ngo/blog/2021/07/14/pakistan-2021/ VIETNAM (2017) “Italy-Vietnam Footwear Technology Center Italia” presso il Centro Tecnologico LEFASO e con la collaborazione dell’Istituto Tecnologico e del Commercio di Bing Duong, con il patrocinio del Ministero dell’Industria Vietnamita, il Ministero dello Sviluppo Economico italiano e l’Ambasciata italiana in Vietnam per il trasferimento di tecnologia per lo sviluppo di e per la gestione del processo di produzione nel calzaturiero. Questo Centro servizi per il settore calzaturiero è stato messo a disposizione di tutte le aziende del settore, attrezzato con tecnologia italiana, presso il quale si sono tenuti corsi di formazione indirizzati ai tecnici locali. INFO: https://pisie.it/ngo/blog/2017/06/14/vietnam-it/ INDIA (2009) Tanning Training & Service Centre Kolkata (TTSC). Il progetto, sponsorizzato dal Governo del West Bengal in partenariato con Council for Leather Exports, il Calcutta Leather Complex (CLC) e la Tanners’ Association di Calcutta, si inserisce nel quadro di sviluppo del “cluster” delle concerie di Calcutta, che si stanno trasferendo dalle zone urbane di Tiljala, Topsia e Pagla Danga, a Bantala, 15 km oltre i confini di Calcutta. Il nuovo distretto offre infrastrutture, servizi logistici, depurazione delle acque reflue, miglioramento delle tecnologie attraverso assistenza tecnica, credito agli investimenti e formazione. Della formazione il principale protagonista è il GCELT (Government College of Engineering and Leather Technology), dislocato ai margini dell’area industriale del CLC e che è responsabile del Centro servizi interno al “Cluster”. L’obiettivo del progetto è di aggiornare il livello di specializzazione tecnologica degli insegnanti del GCELT che si occuperanno del centro servizi, attraverso corsi di aggiornamento che prevedono anche la creazione di un nuovo laboratorio tecnico sperimentale, completo di strumentazione per le analisi fisiche e chimiche delle pelli. I corsi coinvolgono i settori della chimica conciaria, dell’ingegneria, della riduzione dell’impatto ambientale e dei test di qualità in laboratorio di analisi. INFO: https://pisie.it/ngo/

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Don’t rely too much on re-shoring THE SCALE OF THE PHENOMENON WILL NOT BE ENOUGH TO ENSURE THE HEALTH OF THE MECHANO-TECHNOLOGICAL SECTOR, DESPITE THE CLEAR MESSAGES SENT OUT BY THE PANDEMIC. THE ASSOMAC RESEARCH CENTRE ALSO SUGGESTS OTHER WAYS TO MOVE FORWARD Last June the Assomac Research Centre carried out a survey to answer the challenging question: ‘If the Covid-19 pandemic has made us understand the importance of proximity in the supply chain, is it conceivable that economic activities relocated to other parts of the world could return to Italy, or at least to Europe?’. Global phenomena such as the pandemic emergency and the attention of businesses to reducing the environmental impact of their production and logistics processes should encourage the reorganisation of proximity supply chains. And yet, the hint of a response already appearing in some macro studies does not lead us to believe that this hypothesis will come true. According to the Allianz survey, “2020/21: Vaccine Economics”, less than 15% of multinational companies are oriented towards post-Covid repatriation, while 30% could relocate some factories to neighbouring countries. Moreover, according to Banca d’Italia, “Note Covid-19”, more than 60% of companies with factories abroad will not change their strategy. Of course, this is a global forecast and in order to understand if and how this phenomenon will impact the leather and footwear supply chain, it is necessary to better understand the specific supply chain and observe what is happening internationally.

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The starting point can only be China, the so-called “factory of the fashion world” although to a lesser extent than in the past. With the XIV Five-Year Plan launched in March of this year, the Chinese government is focusing on indigenous innovation, technological independence and development of the domestic market. The watchword is “double circulation”, i.e. the reduction of exports and public investments and the increase of domestic production and consumption. It is no accident that the manufacturing model developed is called ‘Made in China 2025’ and aims to launch brands capable of competing with Western ones. It also focuses on automation and Industry 4.0. This strategy is linked to China’s trade rift with the United States, which Trump wanted and which, on the US side, leads to a possible reshoring or, more likely, a relocation of companies outside China, while remaining in Asia. This latter phenomenon, defined as Nearshoring, does not in any case reward Europe. On the other hand, other markets such as Vietnam will benefit: Vietnamese exports to China increased by 15% for the first time last year. The country’s leather and footwear industry has made great strides in R&D, technology and design, thanks to increased investments. Even during the full impact of the Covid pandemic, in January this year, the production index of fashion items increased by more than 10% com-


Non contate troppo sul re-shoring LE DIMENSIONI DEL FENOMENO NON SARANNO TALI DA ASSICURARE LA SALUTE DEL SETTOREMECCANO-TECNOLOGICO, NONOSTANTE I CHIARI MESSAGGI LANCIATI DALLA PANDEMIA. IL CENTRO STUDI ASSOMAC SUGGERISCE ANCHE ALTRE STRADE DA PERCORRERE

È dello scorso giugno l’indagine del Centro Studi Assomac che ha voluto rispondere all’impegnativa domanda: ‘se la pandemia covid19 ci ha fatto comprendere l’importanza della prossimità della filiera produttiva, è ipotizzabile un rientro in Italia, o almeno in Europa, delle attività economiche delocalizzate in altre aree del mondo?’. Fenomeni globali come l’emergenza pandemica e l’attenzione delle imprese a ridurre gli impatti ambientali dei propri processi produttivi e logistici dovrebbero favorire la riorganizzazione delle filiere di prossimità. Eppure, l’accenno di risposta che si configura già in alcuni macro studi non porta a credere nell’avverarsi di tale ipotesi. Secondo un’indagine Allianz “2020/21: Vaccine Economics”, tra le multinazionali meno del 15% è orientata al rimpatrio post Covid, mentre il 30% potrebbe rilocalizzare alcuni impianti in Paesi limitrofi. Inoltre, secondo Banca d’Italia, “Nota Covid-19”, oltre il 60% delle imprese con impianti all’estero non modificherà la sua strategia. Naturalmente si tratta di una previsione globale e per comprendere se e come questo fenomeno impatterà sulla filiera della pelle e della calzatura bisogna comprendere meglio la specifica filiera e osservare cosa accade a livello internazionale. Il punto di partenza non può che essere la Cina. La cosiddetta ‘fabbrica del mondo della moda’, lo è in misura minore rispetta al passato. Con il XIV Piano quinquennale lanciato nel marzo di quest’anno, il governo cinese punta su innovazione autoctona, indipendenza tecnologica e sviluppo del mercato interno. La parola d’ordine è “doppia circolazione”, cioè riduzione dell’export e degli investimenti pubblici e crescita della produzione e dei consumi interni. Il modello di manifattura messo a punto si chiama non a caso ‘Made in China 2025’ e si pone l’obiettivo di lanciare brand in grado di competere con quelli occidentali. Inoltre, si punta su automazione e industria 4.0. Una strategia che va collegata alla frattura commerciale della Cina con gli USA voluta da Trump e che, sul fronte americano, porta a un possibile re-

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already deposited their instruments of ratification with the chair of the African Union Commission (AUC). Already today, global luxury brands are sourcing leather processed by Nigerian tanneries. And, in South Africa, buy local campaigns are reinforcing the footwear revival plan. It could be advantageous to look again at the Old Continent. In Europe, some interesting policies are being implemented. For example, the Spanish government, through the Next Generation-EU, has launched the EcoChallenge project to encourage more than 40 companies and start-ups to return to Spain for a sustainable and digital relaunch of Spanish footwear. Hopes and forecasts lead us to believe that these initiatives will drive the renewal of technological supplies and that it will be necessary to prepare to meet the needs of a market whose demands will focus on product customisation, new materials and increasingly shorter time-to-market. In the light of these international dynamics that lead value chains to regionalise, Italian-made companies risk losing competitiveness unless they make every effort to maximise their strengths. What are the competitive levers that need to be strengthened? The study points to the customisation of products which, in fashion more than elsewhere, has been translated into an industrial practice based on great productive agility and on the ability to create and move an increasingly large number of different small stocks. The growth of e-commerce has greatly enhanced this trend. The values that Italian mechanical engineering companies will have to express in order to remain competitive will be closely linked to the reduction of the environmental impact of processes and their docpared to the same period in 2020. The Chinese strategies also identify Cambodia as another relevant country for their development plans. The question at this point is whether these movements at international level could benefit European machinery manufacturers. According to the Assomac study, it is conceivable that in the immediate future there may be a hold on trade capacity with Asia, if not an increase, but the Chinese government’s investments in R&D for the country’s mechanical and IT companies will soon lead to substantial autonomy. There is already a decline in European machinery exports to Asia, and Covid has exacerbated the negative trend. Moreover, the serious shortage of steel in the EU certainly does not help the mechanical engineering industry. India does not seem to be a good possible outlet for European machinery exports either. In fact, despite the fact that after the global financial crisis China has freed up space in the clothing and footwear sectors to the tune of some 150 billion dollars, India has been able to grab at most 10-15%, due to a very unusual combination of industrial policy, protectionism and little commitment to the most dynamic part of the world. Since 2014, India has abandoned the consensus of the last 30 years towards a slow opening of the economy in favour of embracing protectionism, as a result of which tariffs increased from an average of 13% to 18% in the last budget. So, if the Asian market is likely to dry up over time, where else can we turn our attention? The study suggests looking at African markets. With the African Continental Free Trade Agreement for trade between African countries, 90% of all textile and leather goods become duty-free for all countries that have

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shoring o più probabilmente a una ri-localizzazione delle imprese fuori dalla Cina, pur rimanendo in Asia. Un fenomeno, quest’ultimo, definito Nearshoring, che in ogni caso non premia l’Europa. Ne trarranno vantaggio, invece, altri mercati come, senza dubbio, il Vietnam: per la prima volta l’anno scorso le esportazioni vietnamite verso la Cina sono aumentate del 15%. Il settore pelle e calzature del Paese ha registrato molti passi avanti in R&S, tecnologia e design, grazie alla crescita degli Investimenti. Anche in pieno Covid, nel gennaio di quest’anno, l’indice di produzione di articoli moda è aumentato di oltre il 10% rispetto allo stesso periodo del 2020. Le strategie cinesi, poi, individuano nella Cambogia un altro Paese rilevante per i propri piani di sviluppo. La domanda da porsi, a questo punto, è se questi movimenti a livello internazionale potrebbero configurare dei benefici per i produttori di macchine europei.

Secondo lo studio di Assomac, è immaginabile che nell’immediato possa registrarsi una tenuta della capacità commerciale verso l’Asia, se non addirittura un incremento, ma gli investimenti del Governo cinese in R&S erogati sulle imprese meccaniche e informatiche del Paese condurrà presto a una sostanziale autonomia. Già si registra un calo delle esportazioni di macchine europee verso l’Asia, e il Covid ha aggravato la tendenza negativa. Inoltre, la grave carenza di acciaio nell’UE, certo non aiuta l’industria meccanica. Neppure l’India sembra configurarsi come un buon possibile mercato di sbocco per le esportazioni di macchine europee. Infatti, nonostante post crisi finanziaria globale la Cina abbia liberato spazio nei settori dell’abbigliamento e delle calzature per circa 150 miliardi di dollari, l’India è stata in grado di accaparrarsene al massimo il 10-15%, a causa di una combinazione molto insolita di politica industriale, protezionismo e poco impegno nella parte più dinamica del mondo. Dal 2014 l’India ha abbandonato il consenso degli ultimi 30 anni verso un’aper-

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tura lenta dell’economia a favore dell’abbraccio del protezionismo, in seguito al quale i dazi sono aumentati da una media dal 13% al 18% nell’ultimo bilancio. Se, quindi, il mercato asiatico rischia di inaridirsi con il passare del tempo, verso quali altre piazze è possibile rivolgere la propria attenzione?

umented transparency. In terms of technology, this means enhancing the ability of machines to track processes and materials. A second point will concern the ability to manage new materials, which even in a traditional sector such as leather and luxury goods are gaining important market shares. We can see this in the strategies of brands that are increasingly interested in including alternative materials to those of animal origin in their collections. Take Portugal, for example, whose Recovery and Resilience Plan (RRP) provides significant funding to promote the incorporation of biobased materials in textiles, clothing, footwear and resins. The message for the Italian and European technological industry that emerges from the Assomac is, therefore, quite clear. Covid will not lead to a major reshoring of production. It will certainly not be such a phenomenon as to condition the entire future of the supply chain. That’s why it will be important to focus on the strengths of the mechanical engineering sector: first and foremost, research and innovation of technologies and materials.

Lo studio suggerisce di guardare ai mercati africani. Con l’African Continental Free Trade Agreement per il commercio intra-africano, il 90% di tutte le merci dei settori tessile e pelle diventa esente da dazi per tutti i Paesi che hanno già depositato i loro strumenti di ratifica presso la presidenza della Commissione dell’Unione Africana (AUC). Già oggi, brand globali del lusso si approvvigionano di pelle lavorata da concerie nigeriane. E, in Sud Africa, le campagne buy local rafforzano il piano di rilancio delle calzature. Potrebbe risultare vantaggioso tornare a guardare anche al Vecchio Continente. In Europa, infatti, si stanno mettendo in campo alcune politiche interessanti. In Spagna, per esempio, il Governo, attraverso il Next Generation-EU, ha lanciato il progetto EcoChallenge per favorire il rientro in Spagna di oltre 40 imprese e start up per un rilancio sostenibile e digitale della calzatura spagnola. La speranza e le previsioni portano a credere che tali iniziative spingeranno il rinnovamento delle dotazioni tecnologiche e che sarà necessario prepararsi a soddisfare le esigenze di un mercato le cui richieste saranno focalizzate su personalizzazione dei prodotti, nuovi materiali e time to market sempre più stressato. Alla luce di tali dinamiche internazionali che portano le catene del valore a regionalizzarsi, le imprese del made in Italy rischiano di perdere competitività, a meno che non si impegnino a valorizzare al massimo i propri punti di forza. Quali sono queste leve competitive da rafforzare? Lo studio segnala la personalizzazione dei prodotti che, nella moda più che altrove, si è tradotta in una pratica industriale basata su grande agilità produttiva e sulla capacità di creare e spostare un numero sempre più ampio di differenti stock di piccole dimensioni. Un trend che la crescita dell’e-commerce ha fortemente potenziato. I valori che le aziende meccaniche italiane dovranno esprimere per rimanere competitive saranno strettamente legati alla riduzione dell’impatto ambientale dei processi e alla loro documentata trasparenza. In termini di tecnologia significa potenziare la capacità delle macchine di tracciare processi e materiali. Un secondo punto riguarderà la capacità di gestire i nuovi materiali che anche in un comparto tradizionale come quello della pelle e del lusso stanno conquistando fette di mercato importanti. Lo vediamo nelle strategie dei brand sempre più interessati a inserire materiali alternativi a quelli di origine animale nelle collezioni. Si guardi ad esempio al Portogallo che, nel piano di recupero e resilienza (RRP), prevede ingenti finanziamenti per promuovere l’incorporazione di materiali a base biologica nei settori tessile e dell’abbigliamento, delle calzature e delle resine. Il messaggio per l’industria tecnologica italiana ed europea che emerge dallo studio di Assomac è, perciò, abbastanza chiaro. Il Covid non porterà a un reshoring importante delle produzioni. Di certo non si manifesterà un fenomeno tale da condizionare in toto il futuro della filiera. Perciò sarà importante incentivare i punti di forza del comparto meccanico: ricerca e innovazione di tecnologie e materiali in prima battuta.

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