ISSN 2531-9620 ARSTANNERY - 1° SUPPLEMENTO AD ARSUTORIA 449 - MAGGIO 2020 - POSTE ITALIANE S.p.A. - SPEDIZIONE IN A.P. - AUT. MBPA/LO-NO/049/A.P./2017 ART.1 COMMA1 - LO/MI
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D E M A C O LO R
INFORMARE E FORMARE
TENERE FUORI LA COVID-19 DALLE FABBRICHE
In definitiva è chiaro che, aldilà dei dispositivi di protezione e dei litri di prodotti per la pulizia e la disinfezione che verranno usati, il tema centrale, oggi, è quello di chiarire a tutti - al datore di lavoro, così come agli impiegati - quali sono i rischi e quali le misure da adottare per affrontarli. Questo articolo vuole fornire un piccolo contributo mettendo a disposizione dei lettori l’esperienza maturata da chi lo ha preparato, in questi giorni in cui il tema centrale è capire come sia possibile riprendere il lavoro in sicurezza.
EVITARE IL CONTAGIO Questo l’obiettivo finale: prevenire la trasmissione del virus. Per farlo è fondamentale capire come si trasmette il virus. Il sito salute.gov.it ci spiega che “la via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette”. Come fanno queste goccioline invisibili a trasmettere il virus che si trova al loro interno? Per via diretta, cioè da una persona infetta ad una sana. Ecco perché si raccomanda di: - mantenere una distanza minima tra le persone - indossare le mascherine chirurgiche Proprio per evitare il rischio che le goccioline uscite da bocca e naso di una persona positiva arrivino a bocca, naso e occhi di una persona sana.
Le aziende manifatturiere, e in particolare le fabbriche dei nostri settori, hanno potuto riprendere l’attività a partire da lunedì 4 Maggio, in tutta Italia. È, però, chiaro a tutti che il problema COVID-19 ci accompagnerà ancora per diversi mesi e dovremo imparare a convivere, in maniera attenta e responsabile, con questa minaccia. Già da diverse settimane si parla di Protocolli di sicurezza aziendale AntiContagio (di seguito Protocollo), uno dei temi importanti dei prossimi mesi. Un Protocollo è un insieme di regole che un’azienda decide di fare proprie per assicurare la salvaguardia della salute delle persone che lavorano per e con essa. La priorità per la salute pubblica è evitare una ripresa dei contagi, ovvero mettere in atto ogni strategia che eviti la promozione di “focolai di trasmissione”, cioè luoghi ove il virus possa propagarsi tra le persone.
Per via indiretta, cioè attraverso un oggetto sul quale viene depositato da una persona infetta e successivamente prelevato da una persona sana. Ecco perché si raccomanda di: - pulire le mani frequentemente (lavarle con il sapone o con il gel a base alcolica) - evitare di portare le mani alla bocca, al naso e agli occhi - rimuovere il virus dalle superfici, dagli oggetti di uso comune, dai documenti Il virus può essere ucciso sia dai disinfettanti a base alcol al 75%, sia da quelli a base cloro all’0,5%.
IL DISTANZIAMENTO Nel momento in cui scriviamo non c’è accordo sull’effettiva distanza da mantenere: in alcuni documenti si dice 1 metro, in altri si parla di 1,5 metri, e in altri ancora di 2 metri. Di certo è necessario prestare attenzione a diversi aspetti della vita in azienda: - distanziare le postazioni di lavoro: bisogna prestare attenzione alla distanza tra un posto di lavoro e l’altro. Alcune aziende hanno predisposto schermi che separino le postazioni per impedire la trasmissione delle goccioline; - porre attenzione al contagio indiretto: passarsi fogli, buste, penne, spillatrici, scotch è senza dubbio un modo per favorire il contagio, così come lo è toccare superfici a uso non esclusivo (si pensi, ad esempio, al cassetto della carta della stampante);
- evitare zone e occasioni di prossimità: da qui l’invito ad evitare le riunioni di persona, a porre attenzione nell’utilizzo di mense, bagni, aree per il fumo, ascensori; - studiare i percorsi aziendali: siamo invitati a darci delle regole anche per come ci spostiamo all’interno degli spazi per evitare che due o più persone si trovino vicine presso porte, corridoi, o alle reception; - limitare e comunque organizzare bene le visite di persone esterne (es. clienti, fornitori, manutentori ecc.): dovranno seguire le regole che l’azienda si è data, anche se le visite hanno carattere episodico.
I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE I DPI hanno un doppio scopo: proteggere la persona che li indossa e proteggere le altre persone nell’ambiente circostante. La mascherina chirurgica, le mascherine FFP2/FFP3, la visiera in plastica, gli occhiali di protezione, i camici, i guanti sono tutti strumenti per evitare che le goccioline escano dal naso e dalla bocca di una persona infetta e raggiungano bocca, naso o occhi di una persona sana. Ognuno di questi dispositivi crea una barriera. Tuttavia, è fondamentale prestare molta attenzione a come li si usa: un guanto in plastica deve essere smaltito dopo l’uso stando attenti persino a come viene rimosso. Esso, infatti, pur proteggendo le mani, può essere la superficie su cui il virus si appoggia per poi arrivare ad altra superficie o direttamente a bocca, naso e occhi di chi li indossa. Anche attorno alle mascherine c’è stata molta discussione: - non tutte proteggono gli altri, va quindi prestata cura nella scelta; - le chirurgiche hanno una vita media di un certo numero di ore al termine delle quali è opportuno smaltirle, e non limitarsi a disinfettarle; - è importante come le si indossa: se si lascia scoperto il naso ne si limita la capacità di protezione.
PULIZIA E SANIFICAZIONE Dobbiamo imparare a disinfettare tutto quello che tocchiamo e che altri possono aver toccato. Mouse, tastiera e telefono con grande frequenza. La scrivania a fine giornata. Ma anche tutte le superfici di uso comune: si pensi a un touch-screen pannello di controllo di un macchinario, alla tastiera di una macchina eroga bevande. Attenzione alle superfici dei bagni, alle maniglie delle porte e a quelle per aprire le finestre. Si raccomanda di favorire l’ingresso dell’aria esterna tenendo le finestre aperte il più possibile. Chi gestisce gli impianti di condizionamento dovrà prestare attenzione alle parti degli impianti che gestiscono il ricircolo dell’aria che può risultare un modo per re-immettere in ambiente le famose goccioline.
Le sanificazioni complete dell’intero ambiente dovranno essere valutate in relazione al tipo di utilizzo: una sala operatoria presenta chiaramente un profilo di rischio diverso da un’officina. Però, almeno una volta al mese, si suggerisce di provvedere a una pulizia più profonda degli ambienti di lavoro utilizzando appositi prodotti certificati.
CONTROLLO DEI CASI È una delle attività più difficili, perché è necessario prepararsi a gestire tante situazioni diverse: - il controllo all’ingresso: controllo della temperatura e verifica di altri sintomi del COVID-19 sono attività non semplici da gestire per il personale che si trova, di solito, alla reception e richiedono l’impiego di strumenti (es. i termometri senza contatto) che a volte hanno margini di tolleranza delle misure; - persone che presentano i primi sintomi durante il lavoro: dovranno essere isolati, eventualmente allontanati dall’azienda, e sarà necessario sanificare le aree dove hanno operato, nonché tenere monitorate le persone con cui hanno interagito; - persone che sono state in azienda e vengono successivamente trovate positive al virus o vengono messe in isolamento fiduciario per essere state in contatto con persone positive o sospette: questa è una delle situazioni più complicate perché è necessario ricostruire a posteriori quali sono gli ambienti dove la persona è stata e con quali persone ha interagito. Si stima sia necessario tenere sotto controllo un periodo di due giorni precedenti all’insorgenza dei primi sintomi per circoscrive la possibilità che un caso positivo abbia trasmesso il virus ad altre persone sane. Vanno tenuti in considerazione anche altri due fattori: - è probabile che il numero degli addetti al primo soccorso in azienda sia ridotto (ad es. perché lavorano da casa, godono ferie o utilizzano cassa integrazione) quando si dovesse presentare un caso sintomatico in azienda che necessiti di assistenza; - la sorveglianza sanitaria sarà inevitabilmente rallentata in questo periodo poiché i medici competenti vedono moltiplicarsi le richieste di attenzione da parte delle aziende. I medici competenti, infatti, partecipano alla preparazione dei Protocolli (che devono firmare così come i datori di lavoro, gli RSPP, gli RLS e i sindacati), oltre a essere le figure responsabili di certificare la possibilità di rientrare al lavoro per i casi accertati positivi, ma anche per i casi sospetti e per quelli messi in isolamento fiduciario.
L’INFORTUNIO SUL LAVORO È una delle questioni più controverse: il contagio da COVID-19 è stato considerato infortunio sul lavoro e, dunque, le aziende temono una responsabilità che le possa coinvolgere aldilà delle loro oggettive possibilità di controllo. Chiaramente qui si entra in campi diversi e difficili da valutare, quali lo stile di vita delle persone al di fuori dell’ambito lavorativo o al modo in cui le persone raggiungono il luogo di lavoro. L’utilizzo dei mezzi pubblici, ad esempio, è uno degli argomenti più complicati da affrontare. Fintantoché l’attività economica ripartirà in maniera graduale e le aziende riusciranno a mantenere parte dei lavoratori a casa in smart working, il rischio resterà contenuto ma, con il passare del tempo, il tema diverrà centrale.
SUMMARY
DIRETTORE RESPONSABILE: Matteo Pasca DIRETTORE EDITORIALE: Lorenzo Raggi
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COVID-19 EMERGENCY Together we will make it Uniti ce la faremo
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OPINION Carlo Ferro, Presidente Agenzia ICE Le iniziative per supportare le imprese
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OPINION Stephen Sothmann, president of LHCA Stephen Sothmann, presidente di LHCA
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LEATHER NATURALLY Educate with facts Educare con i fatti
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SUSTAINABLE LEATHER FORUM For a more responsible supply chain Per una leather supply chain più responsabile
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SUSTAINABILITY ZDCH: Input Chemicals, the new MRSL V2.0 ZDCH: Prodotti chimici, le novità della MRSL 2.0
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SUSTAINABILITY Cotance: from PEFCR to traceability Cotance: dalle PEFCS alla tracciabilità
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RESEARCH Sustainability disclosure in the leather industry: a content analysis of selected sustainability reports Divulgazione della sostenibilità nel settore conciario: analisi del contenuto di una selezione di comunicazioni di sostenibilità
RESPONSABILE PROMOZIONE FIERE: Giuseppe Picco IN REDAZIONE: Erika Alberti, Emanuela Cecchetti, Cristina Locati, Enrico Martinelli, Barbara Solini
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ARSTANNERY - 1° SUPPLEMENTO AD ARSUTORIA 449 - MAGGIO 2020 Poste Italiane Spa – Spedizione in abbonamento postale – Autorizzazione MBPA/LO-NO/049/A.P./2017 ART.1 COMMA1 – LO/MI. Direttore Responsabile Matteo Pasca © Copyright 1967 STAMPA: Grafiche Porpora - Rodano (MI) Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di articoli, disegni e fotografie, in qualsiasi forma e modo, sia analogico che digitale, anche citandone la fonte, senza espressa autorizzazione della casa editrice. Ogni abuso sarà perseguito a norma di legge All artwork and copyrights are reserved. Total or partial reproduction is absolutely forbidden of articles, designs and photographs in any form, either analogical or digital, even if stating the source, without the express permission of the publishing house. Any abuse will be punished by law. ISSN 2531-9620 Le inserzioni pubblicitarie sono pubblicate sotto la totale responsabilità del committente; la casa editrice non si assume alcuna responsabilità per il loro contenuto. Per ogni contestazione si rimanda all’indirizzo del committente pubblicato sulla sua stessa pagina pubblicitaria o, in mancanza, in fondo alla rivista. Adverts are published at the full responsibility of the client; the publishing house does not accept any responsibility for the contents. All notifications must be referred to the advertiser, whose address can be found either printed on his advertising page or, if this is not the case, in the end of the magazine. Ai sensi dell’articolo 2 comma 2 del Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, si rende nota l’esistenza di una banca-dati personali di uso redazionale presso la sede di Milano, via Ippolito Nievo 33. Gli interessati potranno rivolgersi al responsabile del trattamento dei dati Ing. Matteo Pasca presso la sede di Milano, via Ippolito Nievo 33, per esercitare i diritti previsti dal D.L.GS. 30 giugno 2003, n.196 SUBSCRIPTION
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BE RG I
EDITORIAL
TOO MANY QUESTION MARKS There is talk of restarting economy while we are about to finish this issue. The feeling, however, is that the word “restart” is not appropriate. When we start moving after the red traffic light, we resume a path that has been paused for practical needs, but the road and direction have not changed, the repercussions on our journey are inconsistent. The world is not “restarting”, because at the green light, we gear up, we look up and the road has turned into a rough cliff, the GPS has turned off and it is difficult to even remember where we were heading to. Not to mention that after just one second the traffic light could turn yellow, and red again. Uncertainty (question marks) sticks to every aspect of our life (and work) just like swamp mosquitoes stick to your skin in summertime. In a piece on The Economist it is emphasised that a loss of 10% of GDP would bring us back to the times of the Second World War and that if, in our daily life, living at 90% could be more than satisfactory, for the economic equilibrium it equates to a disaster. How will consumption change? How many people will lose their jobs? When will a vaccine arrive? We could go on and on with questions throughout this entire issue. Instead, we start looking for some answers by asking the main institutions of the sector and focusing on one of the hot topics already before the health emergency and which, almost certainly, will remain central in the future: sustainability.
TROPPI PUNTI DI DOMANDA Si parla di ripartenza mentre chiudiamo questo numero. La sensazione, però, è che la parola “ripartenza” non sia appropriata. Quando ripartiamo dopo il rosso di un semaforo si riprende un cammino che è stato messo in pausa per esigenze pratiche, ma strada e direzione non sono mutate, le ripercussioni sul nostro tragitto sono inconsistenti. Il mondo non sta “ripartendo”, perché allo scattare del verde ingraniamo la marcia, alziamo lo sguardo e la strada si è trasformata in un dirupo dissestato, il gps si è spento ed è difficile anche solo ricordarsi verso dove ci si stava dirigendo. Senza pensare al fatto che dopo appena un secondo il semaforo potrebbe tornare giallo, e ancora rosso. Le incognite (i punti di domanda) si appiccicano ad ogni aspetto della nostra vita (e del lavoro) come zanzare di palude alla pelle in estate. In un pezzo del The Economist si sottolinea come la perdita del 10% di pil ci riporterebbe ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e che se, nel nostro quotidiano vivere al 90% potrebbe risultare più che soddisfacente, per l’equilibrio economico equivale a un disastro. Come cambieranno i consumi? Quanti perderanno il lavoro? Quando arriverà un vaccino? E potremmo proseguire con le domande per tutto questo numero. Invece, cominciamo a cercare qualche risposta interpellando le principali istituzioni di settore e concentrandoci su uno dei temi caldi già prima dell’emergenza sanitaria e che, quasi certamente, rimarrà centrale in futuro: la sostenibilità.
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KLF
NEWS
COVID-19 EMERGENCY
EMERGENZA COVID-19
Together we will make it
Uniti ce la faremo LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI ITALIANE DELLA FILIERA PELLE Gli effetti della pandemia di Covid-19 sulla filiera pelle e della moda in generale non sono ancora quantificabili ma indubbiamente il conto finale rischia di essere piuttosto pesante. Nel momento in cui scriviamo le nostre imprese - dalla concia alla chimica alla meccanica – guardano alla data del 4 maggio per poter finalmente riprendere l’attività dopo più di un mese di chiusura forzata. Difficile pensare di poter recuperare il lavoro perduto, se non in minima parte, considerando anche la gradualità della ripartenza e i protocolli di sicurezza da implementare all’interno delle fabbriche. La preoccupazione è che un’intera stagione moda sia fortemente compromessa e che forse i pochi ordini esistenti siano stati spostati altrove visto che i competitor di altri paesi sono ripartiti prima. In queste settimane di lockdown, le associazioni italiane del settore hanno reagito con grande senso di responsabilità, rispettose delle ragioni di sicurezza sanitarie, ma sempre al lavoro per assistere i propri associati e preparare la ripartenza. Da più parti sono arrivati appelli all’unità di filiera, alla collaborazione, ma anche al rispetto degli impegni di pagamento nei confronti dei fornitori, perché lungo la catena del valore tutti sono sia clienti che fornitori. Abbiamo ricevuto anche riflessioni interessanti che spostano l’attenzione sul piano etico e contengono l’auspicio che questa terribile esperienza possa lasciarci un qualche insegnamento morale che rafforzi il senso di comunità della filiera ma anche della società in senso lato.
THE WORD GOES TO THE ITALIAN ASSOCIATIONS OF THE LEATHER INDUSTRY The effects of the Covid-19 pandemic on the leather and fashion supply chain in general are not yet quantifiable but undoubtedly the final count is likely to be quite heavy. At the time of this writing, our companies - from tanning to chemistry to mechanics – are looking at the date of 4 May to finally be able to resume their activity after more than one month of forced closure. It is difficult to think of being able to recover lost work, if not in small part, considering also the gradualness of the restart and the safety measures to be implemented within the factories. The concern is that an entire season will be severely compromised and that perhaps the few existing orders have been moved elsewhere as competitors from
other countries started earlier. In these weeks of lockdown, Italian associations of the sector have reacted with a great sense of responsibility, respectful of health security provisions, but always at work to assist their associates and prepare for the restart. The supply chain unit received appeals from many parties to collaborate, but also to respect payment commitments to suppliers, because along the value chain everyone is both customer and supplier. We also have received interesting points of view that shift the attention on an ethical level and contain the hope that this terrible experience may leave us some moral teaching that reinforces the sense of community in the supply chain but also in the society in a broad sense.
supply chain. I receive, we constantly receive messages from customers showing that they stand by our side. And who thank us for the service we have offered with continuity. We tanners are doing the same with our suppliers. In the midst of this terrible experience, I feel that there is the possibility of a change in attitude towards the world and towards others. The possibility of something more true and fair. The whole chain must be united, because only this way the real economy of our country can be saved”.
GIANNI RUSSO President of UNIC Concerie Italiane (Italian tanners'association)
Un’emergenza senza precedenti “Stiamo vivendo una situazione inverosimile che non avremmo mai pensato di dover affrontare sia dal punto di vista imprenditoriale che personale e sociale. Qualcosa che non ha precedenti, ma che sta, però, facendo emergere una particolare e reciproca solidarietà di filiera. Ricevo e riceviamo costanti messaggi da clienti che si dimo-
An unprecedented emercency “We are experiencing an incredible situation that we never thought we would have to face from both an entrepreneurial, an individual and a social point of view. Something with no precedent, but which is, however, bringing out a particular and mutual solidarity in the
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strano vicini. E che ci ringraziano per il servizio che abbiamo offerto con continuità. Idem noi conciatori con i nostri fornitori. Nell’aria, nel pieno di questa esperienza terribile avverto la possibilità di un cambiamento dell’atteggiamento verso il mondo e verso gli altri. La possibilità di qualcosa di più vero e leale. Tutta la filiera deve essere unita, perché solo così si potrà salvare l’economia reale del nostro Paese”.
of financial resources, as the situation we are experiencing forces us to take tough decisions and plain and objective analyses, in a context that changes daily, waiting for a reopening of our production activities. As I said, the situation is complex and despite all our “recovery plans” - we could not imagine and were not prepared for such a scenario. Everyone’s question is: what will the market be like at the end of this pandemic, what impacts will it have on us and our lives? The difficult economic phase started already in the final quarter of 2019 and despite a ‘little ray of sunshine’ for the liveliness and interest in our Simac Tanning Tech 2020 fair, reality tells us that at least until June the world will not restart and who knows when we will be able to operate again under normal working conditions. From what emerged at the last ASSOMAC meeting, the real economic impact of this ‘pandemic’ on our companies will perhaps be known towards the end of the year; but analyses reveal extremely worrying estimates; we can talk about a loss of turnover up to 50%, a lot will depend on what the market will look like at the restart: how many companies? how many orders? how many customers? what changes in the required products? what possibility to travel and carry out normal work activities? If data should confirm this analysis, I think no further comment needs to be made… All of us will certainly need new forces and strategies, appropriate tools to support a restart of the companies and as ASSOMAC we are already working into this direction.
FULVIA BACCHI General manager of UNIC Concerie Italiane (Italian tanners’association) Tanneries, drop between 25 and 30% “It is still early to draw up a complete balance sheet of the effects of the health emergency on the sector, from both an economic and organisational point of view. Estimates to date forecast an annual drop between 25 and 30%, if the reopening occurs within April. If postponed, the damage will certainly be higher. Our competitors have already resumed their activities”.
Quale mercato troveremo? “Questi giorni stanno rappresentando una sfida per tutti di proporzioni enormi; dalle azioni per la messa in sicurezza delle aziende alla gestione delle risorse finanziarie, in quanto la situazione che stiamo vivendo ci obbliga a decisioni difficili e ad analisi crude ed oggettive, in un contesto che cambia giornalmente, in attesa di una riapertura delle nostre attività produttive. Come dicevo la situazione è complessa e nonostante tutti i nostri “recovery plan” - non potevamo immaginare e non eravamo preparati ad un tale scenario. La domanda di tutti è: come sarà il mercato, alla fine di questa pandemia, quali riflessi avrà su di noi e sulle nostre realtà? La fase economica era già difficile a partire dall’ultimo trimestre del 2019 e nonostante un ‘piccolo raggio di sole’ per la vivacità e l’interesse per la nostra fiera Simac Tanning Tech 2020, la realtà ci dice che almeno fino a giugno il mondo non ripartirà e chissà quando potremo tornare lavorare tranquillamente in normalità. Da quello che è emerso nell’ultima riunione in Assomac, l’impatto economico reale di questa ‘pandemia’ sulle nostre aziende la si comprenderà forse verso fine anno; ma le analisi fanno intravvedere stime molto preoccupanti; si può parlare di una perdita del fatturato fino al 50%, questo dipenderà molto da quale mercato troveremo alla ripartenza: quante aziende? quanti ordini? quanti clienti? quale evoluzione nei prodotti richiesti? quale possibilità di viaggiare e di svolgere le attività normali del nostro lavoro? Se i dati dovessero confermare questa analisi, credo non serva ulteriore commento... Sicuramente a tutti noi serviranno forze e strategie nuove, strumenti opportuni per sostenere una ripartenza delle imprese e come ASSOMAC stiamo già lavorando in tale direzione”.
Concerie, calo tra il 25 e il 30% “È ancora presto per poter stilare un bilancio completo degli effetti dell’emergenza sanitaria per il settore, sia dal punto di vista economico che organizzativo. Le stime ad oggi prevedono un calo annuo compreso tra il 25 ed il 30%, se la riapertura avverrà entro aprile. Se posticipata, i danni saranno sicuramente maggiori. I nostri competitors hanno già ripreso l’attività”.
GABRIELLA MARCHIONI BOCCA President of ASSOMAC National Association of Manufacturers of Footwear, Leathergoods and Tanning Technologies What will the market be like? “These days represent a huge challenge for us all; from the measures undertaken for the safety of companies to the management
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NEWS
mondo (e forse l’altro mezzo riceverà lo stesso trattamento solo in un momento successivo; anche se speriamo di no, ovviamente). Ed il fatto ancor più sconcertante è che dobbiamo aver paura del respiro dei nostri familiari, o dei nostri amici, o dei nostri colleghi di lavoro. Ne abbiamo viste tante, ma questa ancora ci mancava! Siamo costretti a casa, per difenderci e per proteggerci da tutti! Mi viene da pensare che la nostra società individualista dovrebbe trarne un importante insegnamento: ora ci stiamo difendendo tutti insieme e solo se tutti siamo rispettosi delle norme, vinceremo il virus; ma nella nostra società ci sono anche molti altri “virus sociali” che vinceremo solo se li affronteremo tutti insieme e se diventeremo più comunità”.
MARIANO ROBERTO MECENERO President of AICC Italian Association of Leather Chemists We will win together “We have all been overwhelmed in recent months by a pandemic that has dramatically revolutionised our lives. News in the media upsets us every evening: the numbers of people in therapy and the growing tail of death remind us of a war bulletin! I believe that each one of us feared that, also our Italy and all of Europe could, sooner or later, be involved in some kind of military or financial war, hit by atomic bombs or economic meltdowns driven by financial enemy strategies; but we would never have thought that a simple virus could bring half the world to its knees (and perhaps the other half will receive the same treatment only at a later time; although of course we hope not). And the even more disconcerting fact is that we must fear the breath of our family members, friends, or work colleagues. We have seen quite a lot, but this was still missing! We are forced to stay home, to defend ourselves and to protect us from everyone! It makes me think that our individualistic society should learn an important lesson from this: we are now defending ourselves all together and only if we are all respectful of the rules we will beat this virus; but in our society there are also many other “social viruses” that we will defeat only if we face them all together and if we become more engaged in our communities”.
MARCO FREDIANI President of UNPAC National Union of Italian Auxiliary Producers We are all customers and all suppliers “The UNPAC member companies have dealt with this emergency situation in good time and, before our supply chain was locked down by Law Decree, ensuring the availability of basic raw materials and chemical intermediates necessary to guarantee a prompt and rapid restart of supplies. To support the recovery of our supply chain’s economy, we tanneries, chemicals, mechanics and services must all be united and implement a system project to support our companies, we must team up to guarantee the supplies necessary to make the most of the recovery, to be immediately able to complete pending orders as well as new ones which, we hope, will incrementally and continuously resume. It is our duty not to disqualify the interconnected industrial activities of the supply chain, we must commit ourselves to activating a shared sector policy, in order not to fuel a race to obtain the lowest price, which could disrupt our entire supply chain, because, in the end, we are all customers and all suppliers. Confident in the recovery of industrial activities in the short term, we are aware that sharing the supply chain objectives can be the aggregating factor that will allow the recovery of the production and economic system of our companies”
Insieme vinceremo “Siamo stati tutti travolti, in questi ultimi mesi, da una pandemia che ci ha drammaticamente rivoluzionato la vita. Ci sconvolgono ogni sera le notizie provenienti dai media: i numeri delle persone in terapia e la crescente scia di morti ricordano un bollettino di guerra! Credo che in ognuno di noi ci fosse il timore che, prima o poi, anche la nostra Italia e tutta l’Europa potessero essere coinvolte in qualche guerra: militare o finanziaria, colpita da bombe atomiche o da tracolli economici pilotati da strategie finanziarie nemiche; ma mai avremmo pensato che in semplice virus potesse mettere in ginocchio mezzo
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Ripensare la gestione della ricerca “Nell’idea di una nuova e rinnovata ‘sostenibilità ambientale’ sarà centrale il ruolo della Stazione Sperimentale. La nostra è una struttura pubblica che dovrà essere protagonista, anche alla luce delle risorse che inevitabilmente arriveranno e delle sfide sulle quali ci dovremo confrontare. Servirà una nuova coesione del settore con i nostri tradizionali interlocutori, con i distretti. Bisognerà rimodulare e ripensare, in coerenza con le attività di questi anni, il sistema di gestione della ricerca, essere in prima linea nelle innovazioni. Il futuro vorrà dire, per il nostro settore, meno ricorso alle acque, meno emissioni, meno utilizzo di prodotti chimici e più valorizzazione degli scarti”.
Siamo tutti clienti e tutti fornitori “Le aziende associate UNPAC hanno affrontato per tempo questa situazione emergenziale e, prima della chiusura della nostra filiera imposta per Decreto Legge, si sono premurate di assicurarsi la disponibilità di materie prime di base e intermedi chimici necessari a garantire una pronta e rapida ripartenza nelle forniture. Per sostenere la ripresa dell’economia della nostra filiera dobbiamo essere uniti, concerie, chimici, meccanici e servizi, dobbiamo concretizzare un progetto di sistema a sostegno delle nostre aziende, dobbiamo fare squadra per garantirci le forniture necessarie a cavalcare la ripresa, per essere da subito in grado di portare a termine gli ordini in sospeso così come i nuovi che, ci auguriamo, possano riprendere in modo incrementale e continuativo. È nostro dovere non dequalificare le attività industriali interconnesse della filiera, dobbiamo impegnarci ad attivare una politica di settore condivisa, per non alimentare una corsa ad ottenere il prezzo più basso, che potrebbe disgregare tutta la nostra filiera, perché, alla fine, siamo tutti clienti e tutti fornitori. Fiduciosi nella ripresa delle attività industriali nel breve, siamo consapevoli che la condivisione degli obiettivi di filiera possa essere il fattore aggregante che consentirà la ripresa del sistema produttivo ed economico delle nostre aziende”.
EDOARDO IMPERIALE General Manager of SSIP Italian Leather Research Institute We remain the engine of innovation “At this state, the Italian Leather Research Institute complies with all government provisions to contain the Covid-19 outbreak. During this difficult period it organised itself to give answers and continue its mission. We will always be the engine of research and innovation in a strategic sector. Our challenge is to always develop innovation, process and product technologies reducing environmental impact”.
GRAZIANO BALDUCCI President of SSIP – Italian Leather Research Institute Rethinking research management “The role of the Italian Leather Research Institute will be central in the concept of a new and renewed ‘environmental sustainability’. Ours is a public structure that must take a leading role, also in light of the inevitably forthcoming resources and the challenges we will have to face. We will need a new cohesion of the sector with our traditional interlocutors, with districts. Consistent with the activities of these years, we will need to reshape and rithink the research management system, to be at the forefront of innovations. For our sector, future means less use of water, less emissions, less use of chemical products and more waste valorisation” of industrial activities in the short term, we are aware that sharing the supply chain objectives can be the aggregating factor that will allow the recovery of the production and economic system of our companies”.
Restiamo il motore dell’innovazione “La Stazione Sperimentale si è uniformata, in questa fase, a tutte le disposizioni governative di contenimento del contagio da Covid-19. In questa fase difficile si è organizzata per dare risposte e per continuare nella sua missione. Saremo, come sempre, il motore della ricerca e dell’innovazione di un comparto strategico. La nostra sfida, sempre, è mettere a punto tecnologie innovative, di processo e di prodotto e di riduzione dell’impatto ambientale”.
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NEWS
CHINA LEATHER INDUSTRY ASSOCIATION
CHINA LEATHER INDUSTRY ASSOCIATION
Le concerie cinesi China, tanneries resumed operations sono ripartite AFTER THE CLOSURE DUE TO THE COVID-19 EPIDEMIC Chinese tanneries have gradually resumed their activity, however the demand for leather is still weak and the full recovery will take a little longer. In March, with the coronavirus epidemic now under control, tanning activity gradually restarted throughout the country with the exception of the Hubei province. Mr. Li Yuzhong, president of the China Leather Industry Association (CLIA), declared this in an interview given to APLF.com. According to the Chinese leather association, over 90% of the tanneries have resumed their activity, albeit with a still low capacity utilisation rate for various reasons. “Tanneries are facing various problems such as restrictions on staff mobility, limited supplies of protective devices and the interaction between upstream and downstream production chains. Furthermore, with the spread of coronavirus worldwide, it will take some time for production to resume at full capacity”, said Mr. Li Yuzhong. “Average production rate of tanneries is less than 40% of the total capacity, but some companies are working at a rate above 70%”, said the president of CLIA. As for the raw material, there do not seem to be any supply problems at
DOPO LA CHIUSURA DOVUTA ALL’EPIDEMIA DI COVID-19
Le concerie cinesi hanno gradualmente ripreso l’attività, tuttavia la domanda di materia prima è ancora debole e il recupero completo richiederà un po' più di tempo. Nel mese di marzo, con l’epidemia da coronavirus ormai sotto controllo, l’attività conciaria è gradualmente ripartita in tutto il Paese ad eccezione della provincia dell’Hubei. Lo ha dichiarato il presidente della China Leather Industry Association (CLIA), Mr Li Yuzhong, in Mr Li Yuzhong, president of China Leather Industry un’intervista rilasciata ad APLF.com. Association (CLIA) Secondo l’associazione della pelle cinese, the moment: “Tanneries had oltre il 90% delle concerie ha ripreso l’attività anche se con un already been supplied before tasso di utilizzo degli impianti ancora basso per vari motivi. “Le the outbreak - he explained concerie stanno affrontando problemi vari come le restrizioni so the supplies of raw hides alla mobilità del personale, le forniture limitate di dispositivi and wet blue are sufficient to di protezione e l’interazione tra le catene produttive a monte satisfy market demand. e a valle. Con la diffusione del coronavirus in tutto il mondo, A gradual return to normal inoltre, ci vorrà del tempo prima che la produzione possa life also concerns the riprendere a pieno ritmo” ha detto Mr Li Yuzhong. production of footwear, which “La produzione media delle concerie è a meno del 40% restarted everywhere even della capacità complessiva ma alcune aziende stanno if at a slower pace. Some lavorando ad oltre il 70%” ha riferito il presidente di CLIA. examples: “The Belle group Per quanto riguarda la materia prima, al momento non restarted production on 24 sembrano esserci problemi di fornitura: “Le concerie si erano February with about 70% già approvvigionate prima dello scoppio dell’epidemia – ha workers present initially, a spiegato - quindi le forniture di grezzo e wet blue sono percentage that rose at the sufficienti per soddisfare la domanda del mercato. Dal beginning of March reaching momento che il coronavirus si diffonde nel mondo, altri paesi 90% in mid-March; Jihua 3515 stanno implementando misure di contenimento; l’impatto di restarted late February and questo sulla produzione globale di grezzo e sulle spedizioni è has reached 100% manpower tutto da verificare”. today”. The utilisation rate of Graduale ritorno alla normalità anche per quanto riguarda la shoe manufacturing plants, produzione di calzature, ripartita ovunque anche se con ritmi explained the president of rallentati. Qualche esempio: “Il gruppo Belle ha riavviato la CLIA, is affected by various produzione il 24 febbraio con una percentuale di lavoratori problems such as the limited presenti inizialmente di circa il 70% salita all’inizio di marzo availability of protective al 90% a metà marzo; Jihua 3515 è ripartita a fine febbraio e devices, difficult supplies, oggi ha raggiunto il 100% di manodopera”. dramatic drops in downstream Il tasso di utilizzo degli impianti calzaturieri, ha spiegato il sales as well as the impact presidente CLIA, risente di vari problemi come la limitata on export orders due to the disponibilità di dispositivi di protezione, le forniture difficili, i spread of the virus in the rest cali nelle vendite a valle nonché l’impatto sugli ordini export a of the world. causa della diffusione del virus nel resto del mondo.
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CHEMICAL
LANXESS
LANXESS
All the benefits of high fastness syntans
Tutti i benefici dei tannini sintetici
Syntans are organic compounds originally developed as a substitute for vegetable tanning materials. They have either partially, or in some cases completely, replaced vegetable extracts because they can make leather production more efficient, increase the uniformity and quality of leather and are a costeffective solution. Lanxess’s expertise in synthetic retanning is based on decades of uninterrupted experience and on-going research. The German company is the leading manufacturer of syntans that are largely based on processes that provide products with high fastness. These replacement syntans – Lanxess says - offer some general advantages: better light fastness, better heat yellowing properties, better filling, low monomer content, better tanning ability. Moreover, syntans are also used as auxiliaries to assist the tanning, retanning and dyeing processes. For example Baykanol® SL, TF-2N 01 or Tanigan® PR are widely used to steer the dyeing process. All three products have an excellent levelling effect on dyestuffs. Baykanol® SLis unique in that it has high fastness properties to both light and
I tannini sintetici sono composti organici sviluppati come alternativa ai tannini di origine vegetale. Nel tempo hanno sostituito in parte o completamente gli estratti vegetali perché si è visto che migliorano l’efficienza del processo conciario, aumentano l’uniformità e la qualità della pelle finita e rappresentano una soluzione economicamente vantaggiosa. Decenni di ricerca e attività ininterrotta fanno di Lanxess uno dei produttori leader di questo settore. La compagnia tedesca sottolinea che i tannini sintetici offrono svariati vantaggi generali come una migliore solidità alla luce, una migliore resistenza all’ingiallimento, un miglior riempimento, un inferiore contenuto di monomeri, in definitiva un miglior processo di concia. I tannini sintetici sono spesso utilizzati anche come ausiliari per i processi di concia, riconcia e tintura. Per esempio Baykanol® SL, TF-2N 01 o Tanigan® PR vengono ampiamente utilizzati per favorire la fase di tintura. Tutti questi prodotti hanno un eccellente effetto livellante sui coloranti. Baykanol® SL è ideale per le sue resistenze sia alla luce che al calore. Baykanol® TF-2N 01 è perfetto per le tinte piene e brillanti perché non scolorisce. Tanigan® PR favorisce l’assorbimento di tutti i prodotti in fase di riconcia compresi i coloranti. I tannini sintetici Tanigan® sono in grado di conferire alla pelle caratteristiche su misura che portano benefici evidenti al processo di riconcia come la pienezza, il fiore stretto, la morbidezza. Utilizzando il prodotto appropriato nella giusta ricetta di riconcia, qualsiasi wet blue, wet white e X-white si trasforma in pelle finita a grana stretta e con il giusto grado di pienezza e morbidezza. Lanxess sottolinea infine che i tannini sintetici conferiscono anche una miglior stabilità dimensionale alla pelle conciata al cromo (con o senza polimeri) che normalmente soffre di un allungamento eccessivo che va corretto in funzione delle diverse applicazioni finali come calzature, pelletteria, arredamento, abbigliamento o altro.
heat. Baykanol® TF-2N 01 uniquely does not bleach at all so is ideal for full and brilliant shades. Tanigan® PR is excellent at aiding penetration of all products in the retanning including dyestuffs. The outstanding tailor-made properties of Tanigan® syntans from LANXESS bring clear benefits into the retanning process by meeting exacting requirements like fullness, tightness and softness. By applying the appropriate syntans in the right retanning recipe, wet blue, wet white and X-white are converted into leather with the required degree of fullness, tightness and softness. Finally, full chrome leather (with or without polymers) generally suffers from excessive stretch, which needs to be modified for footwear, upholstery, clothing and other applications. Lanxess underlines that the right syntans improve leather's dimensional stability.
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Carlo Ferro, Presidente ICE
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OPINION
AGENZIA ICE, LE INIZIATIVE PER SUPPORTARE LE IMPRESE IL PRESIDENTE CARLO FERRO DESCRIVE LE AZIONI CONCRETE DELLA SUA “RIVOLUZIONE COPERNICANA” E LA VISIONE PER AFFRONTARE CRISI E RIPARTENZA. NUOVO CATALOGO DEI SERVIZI E PROGETTI DI DIGITALIZZAZIONE PER INCENTIVARE L’EXPORT. «Ho accettato l’incarico di guidare Agenzia ICE con il preciso intento di ‘fare le cose’». Carlo Ferro - che da gennaio 2019 tiene le redini dell’istituzione preposta a supportare l’internazionalizzazione delle aziende italiane, in particolare quelle medie e piccole – ha alle spalle una lunga carriera votata al successo di molte aziende sui mercati nazionali ed esteri, tra cui STMicroelectronics (Italia) s.r.l. di cui ha presieduto il consiglio di amministrazione prima di approdare in ICE. E dopo poco più di un anno dal suo insediamento si cominciano a vedere i frutti di quella che lui stesso ha definito «una rivoluzione copernicana che rimette le imprese al centro del sistema di promozione all’export».
IMPRESE AL CENTRO Il rinnovato impegno di Agenzia ICE si è concretizzato, in particolare, in due importanti iniziative. Desk settimanali in ogni regione italiana Da quando ICE è stata ricostituita per legge nel 2013, non ha più avuto una presenza capillare sul territorio e si è chiusa nel ricevere le imprese solo a Roma. «Per essere più vicini al tessuto industriale, da novembre dello scorso anno, abbiamo avviato 20 sportelli regionali, aperti in un giorno fisso a settimana, dove poter incontrare un funzionario ICE (in questo momento di crisi sanitaria, il servizio prosegue per via telematica)», spiega Ferro. Nuove opportunità per le imprese fino a 100 dipendenti La seconda importante iniziativa riguarda alcuni servizi essenziali per avviare un’impresa all’export, tradizionalmente a pagamento, e che, dal primo aprile 2020, sono divenuti gratuiti per le imprese fino a 100 addetti (medio/piccole, piccole e micro). Questi servizi consentiranno alle imprese di conoscere nuovi mercati in termini di opportunità, dinamiche e potenziali controparti estere, e di crescere, avviare e sostenere la presenza e il consolidamento nei mercati esteri. «Crediamo che il Nuovo Catalogo dei Servizi ICE – sottolinea Ferro - rappresenti il modo migliore per aiutare il sistema ad aumentare il numero delle esportazioni, obbiettivo principale dell’attuale gestione dell’agenzia. Vogliamo, così, ovviare a una delle carenze strutturali del tessuto delle PMI italiane in cui sussiste l’ottima capacità di saper fare e di curare il prodotto, ma anche una forte debolezza organizzativa e di strumenti per crescere nell’export».
EMERGENZA CORONAVIRUS In questo quadro evolutivo dell’agenzia si innesta la drammatica emergenza sanitaria che pone il Governo italiano e le sue istituzioni di fronte alla sfida di immaginare nuovi strumenti con cui affrontare il momento difficile e la ripresa che ne seguirà. «Riguardo a questo particolare frangente, in cui, ci tengo dirlo, la salute delle persone occupa il primo posto nella classifica delle priorità, ICE ha già deliberato due misure importanti. L’indennizzo per la mancata partecipazione ad eventi fieristici all’estero attualmente sospesi. Abbiamo voluto salvaguardare le imprese che hanno investito risorse finanziarie per iscriversi agli eventi e spedire le merci, così che non debbano subire un doppio danno. Un intervento massiccio che ha già raccolto 1.400 richieste, per un totale di circa 20 milioni di euro di rimborsi. Il finanziamento della partecipazione a missioni di collettive in fiere estere per i prossimi 18 mesi. Sarà offerto gratuitamente un modulo espositivo allestito in tutte le manifestazioni organizzate da Agenzia ICE (fiere, mostre autonome, ecc.) che si svolgeranno in qualsiasi parte del mondo».
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LE INIZIATIVE IN CANTIERE Inoltre, l’agenzia sta lavorando, in strettissimo coordinamento con il Sottosegretario Manlio Di Stefano del Ministero per gli Affari Esteri, per capire come aiutare ancora di più il tessuto industriale italiano. Nelle prossime due settimane si aprono 12 tavoli settoriali, a cui prenderà parte anche ICE, con lo scopo di ascoltare le esigenze delle diverse filiere produttive e comprenderne le necessità. «Posso, però, riferire alcune delle riflessioni che già abbiamo maturato e che si sono concretizzate in diverse proposte», ci anticipa Ferro. «Progetti che ci porteranno ad investire nell’e-commerce e nelle promozioni presso la GDO, nei prossimi 18 mesi, risorse superiori ai 70 milioni di euro, quasi il doppio rispetto a quanto programmato prima dell’emergenza. Più della metà dell’importo sarà destinata al potenziamento dell’e-commerce, mentre in precedenza si era puntato più sui canali offline». Ecco le iniziative già in cantiere.
Realizzazione di una campagna di comunicazione internazionale
10 accordi di presenza per gli e-tailer, per coprire circa 15 Paesi
Azioni concrete per assicurare che Le fiere risultino di successo
RafforzaRE la presenza presso la grande distribuzione organizzata
Potenziare il tessuto degli eventi
favorire la Partecipazione anche virtuale alle fiere da parte dei visitatorI
Nuovi accordi con market-place leader Temporary Export Manager 15 Vetrine di made in italy sulle più importanti piattaforme online
COMUNICAZIONE La realizzazione di una campagna di comunicazione internazionale che rafforzi la presentazione del prodotto italiano all’estero, in un’ottica di national branding, e che esalti non solo la bellezza dei prodotti o lo stretto legame con cultura e territorio, ma che ne sottolinei anche qualità, sicurezza, sostenibilità e caratteristiche tecniche a valore aggiunto. PROMOZIONE FIERISTICA Per le fiere che si svolgeranno in autunno verranno messe in campo azioni concrete per assicurare che gli eventi risultino di successo, mitigando il rischio di un calo delle partecipazioni. Inoltre, ICE sta lavorando per potenziare il tessuto degli eventi “minori” (già esistenti o nuovi), che si vorrebbe trasformare in quelle che Ferro chiama “mini-fiere”, conferendo loro un taglio più internazionale. «La finalità è quella di riportare l’attenzione sul sistema Italia invitando più persone possibile a visitare il nostro Paese, magari organizzando, a latere dei vari eventi, visite alle filiere produttive». DIGITALIZZAZIONE I progetti più corposi riguarderanno l’evoluzione digitale. Una spinta su cui Carlo Ferro punta moltissimo, anche a fronte del suo background professionale: «Stiamo immaginando strumenti innovativi decisamente all’avanguardia in considerazione del fatto che, post-crisi, le abitudini di consumo accelereranno sena dubbio verso l’utilizzo di canali digitali». Per quanto riguarda l’e-commerce ICE stringerà nuovi accordi con market-place leader e stanzierà maggiori risorse per promuovere le visualizzazioni dei prodotti italiani, seguendo il modello di quanto già stipulato con Amazon o Alibaba. «L’obbiettivo, da qui a fine 2021, è quello di costituire 15 vetrine di made in Italy sulle più importanti piattaforme, 10 accordi di presenza per gli e-tailer, e coprire circa 15 Paesi». In parallelo verrà rafforzata la presenza presso la grande distribuzione organizzata, guardando con particolare attenzione a quelle proposte che tengono insieme la vendita offline e online, per un totale di 34 campagne in 22 Paesi. «Stiamo anche elaborando – prosegue Ferro - una riflessione strategica sul mondo dell’e-commerce per valutare la possibilità di valorizzare la presenza dei prodotti italiani online su diverse piattaforme attraverso un portale nazionale di sistema che offra ancor più visibilità alle piccole e medie imprese».
Blockchain per la tracciabilità del prodotto
FIERE DIGITALI. Un corposo gruppo di nuovi progetti nasce dall’urgenza di consentire la partecipazione anche virtuale alle fiere da parte dei visitatori. Perciò Agenzia ICE sta acquisendo i diritti di una piattaforma di fiera online per poterla mettere a disposizione del sistema fieristico italiano a partire dalle edizioni autunnali. Il progetto dovrebbe svilupparsi in 3 fasi: – Fiera virtuale: la possibilità di partecipare a una fiera da remoto attraverso un’esperienza che fornisca il look and feel dell’evento, implementando cataloghi digitali, video degli stand e chat interattive, oltre a una piattaforma di commercio B2B attiva durante i giorni di svolgimento dell’evento. – Fiera smart: una sorta di social network che permetta di mantenere vivo il contatto e lo scambio di informazioni fra visitatori e compratori, anche a fiera conclusa e per tutto l’anno. – Piattaforma B2B: mantenere sempre attiva la piattaforma, così da fornire uno strumento in più alle aziende per ricevere ordini 365 giorni l’anno. A questo ultimo progetto si collega quello di sviluppo di una piattaforma B2B per i mercati esteri, che completerebbe l’iniziativa, già avviata, di desk elettronico per la profilazione di esportatori e potenziali esportatori italiani. «Stiamo cercando di dar vita a canali B2B online che siano in grado di gestire la vendita di prodotti a catalogo, ma anche la partecipazione a gare per l’offerta di prodotti custom - specifica Ferro. A breve dovremmo riuscire ad annunciare un importante accordo con uno dei maggiori player del B2B online che ci consentirà di offrire proprio una piattaforma di questo tipo, flessibile e in grado di gestire preventivi variabili ed eventuali richieste di personalizzazione del disegno del prodotto». FORMAZIONE ALL’EXPORT Supportare le aziende nell’avvalersi della consulenza dei Temporary Export Manager, esperti nei processi di internazionalizzazione d’impresa. Figure professionali destinate ad affiancare gli imprenditori nella definizione e attuazione delle strategie di sviluppo sui mercati esteri. TRACCIABILITÀ Infine, in collaborazione con il Ministero per lo Sviluppo Economico, ICE sta lavorando per implementare competenze e risorse economiche che consentano di offrire alle imprese tecnologie blockchain per la tracciabilità del prodotto a tutela del made in Italy e per rafforzare la lotta alla contraffazione e all’italian sounding.
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I 20 desk regionali di ICE Nella pagina a fianco l’elenco degli sportelli di assistenza dedicati a favorire l’internazionalizzazione delle imprese - dove un team dedicato di professionisti sarà sistematicamente presente, per un giorno alla settimana - attivati in collaborazione con partner territoriali di rilievo quali Regioni, Cassa Depositi e Prestiti, Gruppo CDP con Sace-Simest, Sistema camerale. Di seguito il link per il modulo online dove prendere appuntamento. Durante la fase di crisi sanitaria dovuta alla pandemia, gli appuntamenti saranno solo online. https://bit.ly/deskice
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NEWS
AUTOMOTIVE
AUTOMOTIVE
Car sales are collapsing
Crisi senza precedenti per l’auto IL LOCKDOWN FA CROLLARE UN MERCATO INTERNAZIONALE GIÀ DEBOLE
THE LOCKDOWN BRINGS DOWN AN ALREADY WEAK INTERNATIONAL MARKET Data coming from the automotive sector are alarming at an international level. According to ACEA, the Association that brings together European automobile manufacturers, only in the first fifteen days of the closure of manufacturing plants was recorded a loss of at least 1.2 million vehicles, a number destined to increase if suspension measures of the activities should be prolonged. There are great concerns regarding the resilience of the occupation. Overall, the automotive sector employs 2.6 million people in approximately 229 production and assembly plants. Considering also correlated activies, total employment is estimated to be of about 13.8 million workers. As for car sales in Europe, the first months of 2020 have not been brilliant and now the Coronavirus emergency certainly does not help the sales recovery. The first three months ended with a decrease of -26.3% compared to the same period last year due to the fall of March sales (-51,8%). Paolo Scudieri, president of ANFIA (Italian Association of the Automotive Industry), says: “The Covid-19 epidemic is now an emergency for all European countries and is putting the production and
Allarmanti i dati che arrivano dal settore automobilistico a livello mondiale. Secondo ACEA, l’Associazione che riunisce i produttori di automobili europei, solo nei primi quindici giorni di chiusura degli impianti produttivi si è registrata la perdita di almeno 1,2 milioni di veicoli, un dato destinato ad aumentare se il decreto di sospensione delle attività dovesse essere prolungato. Le preoccupazioni sul fronte della tenuta dell’occupazione sono grandi. Nell’insieme il settore automobilistico europeo dà infatti lavoro a 2,6 milioni di persone in circa 229 impianti di produzione e assemblaggio. Considerando anche l’indotto, si stima un’occupazione di circa 13,8 milioni di addetti. Per quanto riguarda le vendite, dopo un bimestre già fiacco, il mese di marzo ha fatto segnare -51,8% a causa dell’emergenza Coronavirus che ha portato ad una flessione del 26,3% delle immatricolazioni del primo trimestre rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso. Secondo Paolo Scudieri, presidente di ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica): “L’epidemia da Covid-19 rappresenta ormai un’emergenza per tutti i Paesi europei e sta già mettendo a dura prova la produzione e il mercato automotive, anche se i contraccolpi maggiori sono attesi per i prossimi mesi”. Uscendo dall’Europa la situazione non è certo migliore, anzi si fa più drammatica. In particolare, in Cina. Secondo la China Passenger Car Association, il mese di febbraio ha fatto registrare il peggior risultato di sempre con un crollo delle vendite di automobili dell’80% ovviamente a causa del lockdown dovuto all’epidemia di Coronavirus. L’emergenza sanitaria ha paralizzato il settore proprio nel momento in cui gli operatori del settore speravano in una ripresa graduale dopo un biennio difficile. Una situazione che sta creando molta incertezza in tutti quei produttori che hanno investito miliardi di dollari in quello che è considerato il mercato dell’auto più grande del mondo. Spostando lo sguardo a ovest, infine, gli esperti fanno notare che le vendite di auto negli Stati Uniti, originariamente previste tra 16,5 e 17 milioni di unità nel corso dell’anno, vengono ora riviste al ribasso, ovvero tra 13 e 14 milioni. Una perdita notevole che desta grande allarme in tutto il settore.
the market automotive in a hard situation, although major repercussions are expected in the coming months”. Outside of Europe, the situation is certainly not better, it becomes rather more dramatic. In particular, in China. According to the China Passenger Car Association, the month of February recorded the worst result of all time with a drop in car sales of 80% obviously due to the lockdown caused by the Coronavirus epidemic. The health emergency paralysed the sector just when the sector operators hoped for a gradual recovery after a difficult twoyear period. A situation that is creating a lot of uncertainty in all those manufacturers who have invested billions of dollars in what is considered the world’s largest car market. Finally, moving to the west, experts point out that car sales in the United States, originally estimated between 16.5 and 17 million units during the year, are now revised downwards, that is between 13 and 14 millions. A significant loss that is worrying the whole sector.
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S Y N BI O S 21
OPINION
USA, IT WILL BE A VERY TOUGH YEAR
USA, SARÀ UN ANNO DURISSIMO
INTERVIEW WITH STEPHEN SOTHMANN, PRESIDENT OF LHCA
INTERVISTA A STEPHEN SOTHMANN, PRESIDENTE LHCA I prezzi delle pelli grezze hanno registrato quotazioni così basse che lo scorso anno 5,5 milioni di bovine americane sono finite in discarica, perché non era conveniente lavorarle in conceria. Uno spreco di risorse naturali che sta proseguendo anche quest’anno secondo il Leather and Hide Council of America (LHCA), l’associazione che riunisce concerie e grezzisti statunitensi. Alle difficoltà del mercato, schiacciato da una domanda bassa che solo nell’ultima parte dell’anno sembrava finalmente riprendersi, si aggiungono ora le preoccupazioni per le ripercussioni economiche della pandemia da Covid-19 ancora impossibili da quantificare ma sicuramente pesanti. Ne abbiamo parlato con Stephen Sothmann, presidente LHCA. Tutto il mondo sta combattendo la pandemia di Covid-19. La produzione conciaria in Italia ed in altri paesi europei è ferma, qual è la situazione negli Stati Uniti? “A partire dal 16 aprile la maggior parte delle aziende statunitensi del settore sono tornate operative almeno fino ad un certo livello, ma la situazione è molto fluida e cambia di giorno in giorno. Quasi tutti gli stati hanno stabilito la chiusura di tutte le attività “non-essenziali”, direttive che saranno rivalutate appena la situazione si evolverà. Noi stiamo lavorando con le aziende associate stato per stato per stabuilire se le attività sono considerate “essenziali” sulla base delle giurisdizioni locali. La guida del governo federale fino ad oggi ha rinviato tali decisioni ai governi statali e locali. In generale, la maggior parte dei grezzisti sono stati reputati essenziali e continuano ad operare in considerazione del servizio che forniscono agli impianti di macellazione (altrimenti le pelli grezze si accumulerebbero) e anche molte concerie sono potute rimanere operative vista la natura essenziale della loro attività. Sfortunatamente, nel momento in cui si riscontrano infezioni da Covid-19 tra i lavoratori le aziende sono obbligate a prendere decisioni difficili sul proseguimento dell’attività”. Data la situazione, le previsioni per la seconda parte del 2020 non sono incoraggianti per l’intera industria della pelle. Qualche ragione di ottimismo per gli associati LHCA? “Sfortunatamente credo che le previsioni per i nostri associati siano in linea con quelle dell’intera filiera pelle a livello globale e la situazione di incertezza si protrarrà per gran parte del 2020 fino a che l’epidemia continuerà. Fino a quando non sarà disponibile un vaccino e la crisi sarà veramente “risolta”, prevarrà una grande incertezza che causerà di volta in volta interruzioni alle normali attività industriali. Purtroppo la pandemia è capitata proprio nel
Hides registered such low prices that last year 5.5 million US hides ended up in landfills because it was not convenient to process them in the tannery. A waste of natural resources that is continuing also this year according to the Leather and Hide Council of America (LHCA), the association that brings together US tanneries and raw materials suppliers. The difficulties of the market, crushed by a weak leather demand that seemed to finally recover after two difficult years only towards the end of the year, are now joined by concerns about the economic repercussions of the Covid-19 pandemic which certainly will be heavy but still impossible to quantify. We talked about it with Stephen Sothmann, president of LHCA. The whole world is fighting the Covid-19 pandemic. Tanning production in Italy and in some other European countries remains halted, what is the situation in the United States? “As of April 16 the majority of U.S. companies in our industry are operational to some degree, but the situation is highly fluid and changing on a daily basis. Most states have issued mandates to close all “non-essential” businesses, and will be re-evaluated as the situation evolves in the coming months. We are working with member companies on a state-by-state basis to determine whether their operations are considered “essential” based on their local jurisdiction’s mandates. Federal government guidance to date has deferred those decisions to state and local governments. In general, most US hides and skins processors have been deemed essential and continue to operate due to the service they provide to meat packers (otherwise hides would pile up), and many tanneries have likewise been able to remain operational due to the essential nature of their business. Unfortunately, as facilities experience infections of COVID-19 among employees, they are forced to make difficult decisions about whether to keep operations going”.
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momento in cui il mercato stava tornando leggermente in positivo verso la fine del 2019 per la maggior parte delle compagnie Usa. Tuttavia, spero sinceramente di sbagliare le mie previsioni per il 2020 e che le cose saranno migliori di come le vedo io oggi”. L’anno scorso le esportazioni Usa di pelli grezze sono scese dal 20 al 30 % a seconda delle tipologie. Quali sono le ragioni di questa flessione? E’ lo stesso problema che vediamo da anni, diventato più grave nel 2019. In troppi settori le alternative di materiali sintetici hanno sottratto quote di mercato alle pelli. La situazione oggi è talmente negativa che le pelli di qualità più bassa vengono portate in discarica anziché conciate per la totale assenza di domanda. Nel 2019, si stima che siano state distrutte anziché conciate 5,5 milioni di grezze bovine (il 17% della produzione). Questa è una assurdità ed un enorme spreco di risorse naturali”. Pensa che la domanda globale di pelle rimarrà bassa? “Purtroppo per il 2020 ci aspettiamo dati molti simili, se addirittura non peggiori del 2019. I prezzi delle pelli grezze di bassa qualità continueranno ad essere inferiori ai livelli di break-even che giustificano la trasformazione. Fino a quando il mercato resterà così debole, molte grezze bovine verranno portate in discarica invece che trasformate per diventare un articolo finito. I trattamenti di cottura delle pelli per ricavarne le proteine da destinare ad altri utilizzi possono essere un’alternativa valida in alcuni casi, ma non in tutte le aree esistono impianti di questo tipo capaci di gestire le bovine grezze, quindi l’unica soluzione in quei casi è smaltire le pelli in discarica. Di nuovo, spero sinceramente che le mie previsioni si riveleranno errate”.
Given the situation, forecasts for the second part of 2020 are not encouraging for the entire leather industry. Any reason to be optimistic for LHCA members? “Unfortunately, I believe the forecasts for LHCA members are aligned with the global leather industry as a whole and all will be in an uncertain situation for much for 2020 as the risk of COVID-19 continues. Until there is a vaccine and this crisis is truly “solved” there will be a huge amount of uncertainty that will interrupt normal industry operations from time to time for most of the year. This is unfortunate since the market was finally beginning to turn slightly positive towards the end of 2019 for most US companies. However, I sincerely hope I am incorrect in my forecast for 2020 and things will be better than I currently see them”. Last year exports of U.S. hides and skins declined from 20 to 30% according to types. Can you explain briefly the main reasons for this drop? “It is the same problem we have seen for many years, it just became more dire in 2019 – plastic synthetic alternatives to leather have taken market share away from natural hides, skins and leather in too many sectors. The situation is now so bad that we are indeed composting hides at the lower end of quality due to the complete lack of demand for those products. In 2019, an estimated 5.5 million US hides (17% of production) were composted rather than produced into leather. This is a travesty and a massive waste of a natural resource”. Do you think that global leather demand will remain low? “Unfortunately we expect very similar figures in 2020, if not worse than in 2019. The prices of many lower quality hides continue to be below the break-even production level where it makes sense for a company to process those hides into leather. As long as the market continues at that low level, many hides will be landfilled rather than processed into a useable leather product. While rendering may be a suitable alternative in some cases, not all regions have rendering facilities capable of handling cattle hides in the US, so the more economic alternative for the meatpackers in those cases is the send the hides to a landfill. Once again, I sincerely hope I am wrong in these forecasts”.
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Educate with facts
Educare con i fatti COME FAR CONOSCERE LA PELLE A CONSUMATORI, INFLUENCER E DESIGNER?
HOW DO CONSUMERS, INFLUENCERS OR DESIGNERS LEARN ABOUT LEATHER? We know you do not need to be convinced that leather is a modern material, perfectly fitting in a modern circular society. But we also know that there are lots of people around us (among them many youngsters) who form opinion based on wrong claims, emotional messages focusing on animal welfare or on horrible leather industry pictures that can be found on the internet. We need to collaborate in this battle for the correct message! In Leather Naturally, we focus on educating designers, influencers, brands and consumers about leather, its beauty, the look and feel, the longevity, the repairability and the way how leather is manufactured by professional companies, often controlled by auditing programs. We do not focus on Italy or Spain or any specific country or company. We focus on leather as a sustainable and unique material! In the last months, we experienced that journalists and sustainability persons in fashion related initiatives are more and more interested to learn about leather instead of only relying on the attacks written by criticasters of our industry. It is now up to us to offer them support with understandable facts. At Leather Naturally we experience that engaging with them with a genuine interest to support them in answering their questions is paying off.
Sappiamo che non avete bisogno di essere convinti che la pelle sia un materiale moderno, perfettamente inserito in una moderna economia circolare. Ma sappiamo anche che ci sono molte persone tra noi (compresi tanti giovani) che si fanno delle opinioni sulla base di affermazioni sbagliate, messaggi emotivi incentrati sul benessere degli animali o su orribili immagini dell'industria conciaria che circolano su Internet. Dobbiamo collaborare tutti per diffondere il messaggio corretto e combattere questa battaglia! L’attività di Leather Naturally è focalizzata sul trasmettere a designer, influencer, marchi e consumatori le caratteristiche positive della pelle, la sua bellezza, l'aspetto, la longevità, la riparabilità e sul modo in cui la pelle viene prodotta da aziende responsabili, spesso controllate da programmi di auditing. Non ci concentriamo su Italia, Spagna o paesi o società specifici. Ci focalizziamo sulla pelle come materiale sostenibile e unico! Negli ultimi mesi ci siamo accorti che giornalisti e responsabili della sostenibilità del sistema moda sono sempre più interessati a conoscere la pelle invece che limitarsi a credere a quanto sostengono nei loro attacchi i detrattori del nostro settore. Ora tocca a noi offrire loro il giusto supporto comunicando fatti comprensibili. In Leather Naturally ci stiamo rendendo conto che impegnarsi con queste persone in modo trasparente, rispondendo sinceramente alle loro domande, porta risultati. Inoltre, facciamo regolarmente ricerche sui termini di ricerca su Internet e, sulla base di ciò, adeguiamo i nostri messaggi educativi per garantire che le persone interessate a conoscere la pelle o i materiali alternativi vengano sulla nostra pagina web e imparino! Vieni a visitare la pagina web di Leather Naturally e utilizza i nostri messaggi nei tuoi contatti quotidiani con chi contesta il nostro settore o semplicemente utilizzali per ispirare e supportare i brand a valorizzare la pelle. Su Internet la gente effettua principalmente ricerche come quelle indicate qui di seguito.
Egbert Dikkers
We regularly do research on internet search terms and based on that, adjust our educational messages to ensure that people interested to learn about leather or alternative materials come to our webpage and learn! We kindly invite you to check out the Leather Naturally webpage or Linked page and use our messages in your daily contacts with criticasters or just use it to inspire and support brands to value leather. People mostly search on terms including the below mentioned. Where does leather come from? Here we link to a publication illustrating that leather is the byproduct from the meat industry and that using this byproduct is an ethical duty to prevent large scale landfill. What are leather alternatives made of? Here we link to our infographic that tells more about the dif-
Da dove viene la pelle? Qui ci colleghiamo a una pubblicazione che illustra che la pelle è il sottoprodotto dell'industria della carne e che l'utilizzo di questo sottoprodotto è un dovere etico per evitare di portare queste risorse in discarica. Di cosa sono fatti i materiali alternativi alla pelle? Qui ci colleghiamo alla nostra infografica che racconta di più sui diversi termini usati per le alternative in pelle, comprese le etichette scorrette come ecopelle, pelle vegan, pelle di mela e
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ferent terms used for leather alternatives including wrong labels used like Eco-leather, Vegan-leather, Apple-leather and similar. Is leather sustainable? Here we link to a publication that describes why leather is a sustainable material and how it is made. Are animals killed for leather? Here we explain that hides are the by-product from the meat industry. I am still surprised about the fact that so many young people still believe that animals are killed
for leather. We should realize that this needs a continued explanation about the facts and explain why leather is the perfect material in a circular economy and society. Leather Naturally is a leather industry members association run by a Management Board of volunteers. Our members understand that we need a united approach for the benefit of our industry. As such, we kindly invite you to become a member of our association and join us in education! Egbert Dikkers Chair Management Board Leather Naturally Info@leathernaturally.org
simili. La pelle è sostenibile? Qui ci colleghiamo a una pubblicazione che descrive perché la pelle è un materiale sostenibile e come viene prodotta. Gli animali vengono uccisi per la pelle? Qui spieghiamo che le pelli sono il sottoprodotto dell'industria della carne. Sono ancora sorpreso dal fatto che così tanti giovani credano ancora che gli animali vengano uccisi per la pelle. Dobbiamo renderci conto che ciò richiede una continua spiegazione dei fatti. Leather Naturally è un'associazione di membri dell'industria del cuoio gestita da un Consiglio di Amministrazione composto da volontari. I nostri associati si rendono conto della necessità di un approccio unitario a vantaggio di tutto il settore. Pertanto, anche tu diventa membro della nostra associazione e unisciti a noi nell’opera di educazione!
SUSTAINABILITY
SUSTAINABLE LEATHER FORUM
SUSTAINABLE LEATHER FORUM
Per una leather For a more responsible leather supply chain più responsabile supply chain
Following the success of the first edition which saw the participation of over 300 delegates and thirty top-level speakers, also the Second Sustainable Leather Forum, scheduled in Paris for next 14 September, on the eve of Première Vision Leather, is worthy of the utmost attention. The director of the event is always Yves Morin, a great expert in technology and social responsibility thanks to a long experience at the head of CTC, the French Footwear and Leather Research Centre, who last year as chairman of the organising committee set up a first-class conference involving the largest French fashion brands, French and European institutions, together with researchers, tanners, leather traders, manufacturers of footwear and leather goods, and distributors. All united in the effort in making the fashion and leather sector an example of ethical and environmentally friendly production. Once again, the goal is to encourage the sharing of experiences and efforts of the sector in terms of Social Responsibility, says
Yves Morin. It is important to clearly explain what a company must do to be truly sustainable, showing the best practices of the top players in the sector and tools already available. In addition to the presence of experts on all issues related to sustainability, the Forum is expected to have members of various fashion brands who will talk about their experiences on the theme.The 2020 forum will be divided into five sessions dedicated to: leather and chemistry of finished products; European innovation and best practices on raw hides; circular economy in the footwear and leather goods sector, labels and social responsibility; training, territorial attractiveness, CSR challenges for the sector and leather goods. As always, the conference is organised by Conseil National du Cuir, the federation that unites 19 industrial associations and French unions connected to the leather industry representing approximately 8,000 companies and 70,000 employees, and sponsored by Première Vision Paris, APLF and Groupe Sic.
Sull’onda del successo della prima edizione che vide la partecipazione di oltre 300 delegati e trenta relatori di altissimo livello, si annuncia degno della massima attenzione anche il 2° Sustainable Leather Forum, programmato a Parigi per il prossimo 14 settembre, vigilia di Première Vision Leather. Regista dell’evento è sempre Yves Morin, grande esperto di tecnologia e responsabilità sociale grazie ad una lunga esperienza a capo del CTC, il centro di ricerca della pelle francese, che lo scorso anno in qualità di presidente del comitato organizzatore mise in piedi un convegno di prim’ordine coinvolgendo le più grandi griffe di moda francesi, istituzioni francesi ed europee, insieme a ricercatori, conciatori, trader di pelli, produttori di calzature, pelletteria e distributori. Tutti accomunati nello sforzo di fare del settore moda e pelle un esempio di produzione etica e rispettosa dell’ambiente. Ancora una volta l’obiettivo è quello di incoraggiare la condivisione delle esperienze e degli sforzi del settore in tema di Responsabilità sociale, come spiega Yves Morin. E’ importante spiegare chiaramente cosa un’azienda debba fare per essere davvero sostenibile, mostrando le best practices dei top player del settore e gli strumenti già disponibili. Oltre ad esperti di tutte le tematiche legate alla sostenibilità, al Forum è prevista la presenza di esponenti di svariate griffe della moda che riferiranno delle loro esperienze sull’argomento. Il forum 2020 si articolerà in cinque sessioni: pelle e chimica dei prodotti finiti; innovazione e best practices europee sulle pelli grezze; economia circolare nei settore calzature e pelletteria, etichette e responsabilità sociale; formazione, attrattività territoriale, le sfide della CSR per il settore e pelletteria. Il convegno è come sempre organizzato da Conseil National du Cuir, la federazione che riunisce 19 fra associazioni industriali e sindacati francesi legati alla filiera della pelle in rappresentanza di circa 8.000 aziende e 70mila addetti, e sponsorizzato da Première Vision Paris, APLF e Groupe Sic.
MO SCO NI
SUSTAINABILITY
ZDHC
ZDHC
Input Chemicals: the new MRSL V2.0
Prodotti chimici, le novità della MRSL 2.0
Founded in 2011 from the initiative of a small group of footwear and fashion brands, ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals) has rapidly grown and today it reaches the contributors number of about 165 including fashion groups, manufacturing companies, chemicals manufacturers, business associations, laboratories and certification bodies. All committed to the “Roadmap to Zero Programme”, a common roadmap focused on the regulation of hazardous substances banned from the intentional use in the textile, apparel, leather and footwear industries. Already very active in the textile sector, while suppliers are under pressure by the fashion brands environmental requirements, ZDHC sees the growing attention also of the chemical-tanning industry, as proved by the contributors subscription of the more important leather associations, like the Italian UNIC (tanneries association) and UNPAC (chemical producers association). The new MRSL 2.0 To support companies in the elimination of dangerous chemicals, ZDHC has created the well-known MRSL (Manufacturing Restricted Substances List), a list of chemical substances banned
or limited in the use. In November 2019 has been published an updated version, the MRSL 2.0, containing new outlines. To understand the extent of the changes, we turned to Alessandra Tortora, ZDHC’s director for Southern Europe (i.e. Italy, France, Spain and Portugal), graduated in chemistry and a great expert in the chemical-tanning sector. “The first news of the version 2.0 - explains Alessandra Tortora - concerns the inclusion of new substrates used in the production of finished articles such as rubber, foams and adhesives that were not previously included. For the leather, new product categories have been included such as biocides, salts of some aromatic amines and medium-chain chlorinated paraffins, in addition to the short-chain already present”. There are news concerning some limits. “The good news is that some limits have been diversified for the tanning sector compared to those for the textile sector”. The approach is as always inspired by a pragmatic principle: “Limits have been diversified to allow the use of the substance when there is no possibility of replacing it, which is actually the founding criterion of the ZDHC MRSL list. The list in fact bans the intentional use of
Nata nel 2011 su iniziativa di un piccolo gruppo di brand della calzatura e della moda, ZDHC (acronimo di Zero Discharge of Hazardous Chemicals) è rapidamente cresciuta tanto che oggi vanta l’adesione di circa 165 soggetti tra cui gruppi del fashion, associazioni imprenditoriali, aziende manifatturiere, produttori di ausiliari chimici, laboratori di analisi e organismi vari. Tutti impegnati a percorrere la cosiddetta “Roadmap to Zero”, una tabella di marcia comune che punta alla riduzione prima, e all’azzeramento poi, dell’utilizzo di prodotti chimici potenzialmente nocivi. Da anni già molto attiva nel settore tessile, sotto la spinta delle richieste delle griffe della moda sui propri fornitori ZDHC vede crescere l’attenzione nei suoi confronti anche da parte dell’industria chimico-conciaria come prova anche l’adesione delle stesse associazioni di categoria, tra cui le italiane UNIC (concerie) e UNPAC (produttori chimici). La nuova MRSL 2.0 Per sostenere le imprese nell’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose, ZDHC ha creato la famosa MRSL (Manufacturing Restricted Substances List) un elenco di sostanze la cui immissione sul mercato deve essere eliminata o limitata. A novembre è stata pubblicata una nuova versione aggiornata, la MRSL 2.0, che contiene varie novità. Per capire la portata dei cambiamenti introdotti, ci siamo rivolti ad Alessandra Tortora, direttrice ZDHC per il Sud Europa (ovvero Italia, Francia, Spagna e Portogallo), laureata in chimica e grande esperta del settore chimico-conciario nel quale lavora da sempre. “La prima novità della nuova lista – spiega Alessandra Tortora - riguarda l’inclusione di nuovi substrati utilizzati nella produzione di articoli finiti come la gomma, le schiume e gli adesivi che prima non erano compresi. Per quanto riguarda la pelle, sono state inserite nuove categorie di prodotti come i biocidi, altre ammine aromatiche e le cloroparaffine a catena media che si aggiungono a quelle a catena corta già presenti”.
companies that can prepare themselves in case some of some substances currently used in their products will be banned in the near future”.
Alessandra Tortora
substances, but only if there are economically sustainable alternatives on the market”. The revision of the list was validated by the MAC, an independent Advisory Council made up of 6 groups of people (in rotation) which include universities, governments, non-governmental associations, service providers, manufacturers and chemical companies with 2 or 3 representatives each. Together with the MRSL 2.0 – Alessandra Tortora keeps on explaining - the Candidate List was published, a list of substances deputed to for the restriction, that was previously unavailable (not to be confused with that one of Reach, which has a different function). This has been done “to support the chemical
Analysis methods A hot theme for the restricted substance’s analysis in the chemical products is the lack of official and shared analysis methods. At the moment laboratories all over the world follow methods accepted by ZDHC on the basis of the ISO 17025 standard, but often these methods are not yet accredited for the substrate to be tested. “Methods of analysis of chemical-tanning products have largely been shifted from the leather or textile substrate to the chemical products. This normally happens with some problems regarding the extraction methods or the preparation of the samples explains Alessandra Tortora - The shortage of official tests is certainly a big problem that involves everyone and that of course affects all the existing protocols in the world concerning control of dangerous substances in chemicals and products. “The principle adopted by ZDHC is to use performancebased testing methodologies.
ZDHC APPROACH The programme for a sustainable chemical management developed by ZDHC is divided into two main approaches: banning or replacing dangerous chemicals in input products and in their manufacture and implementing common tools for controlling emissions into the environment. Another important aspect of the Programme is the capacity building: ZDHC indeed provides training and educational support to companies in their effort to achieve sustainable chemistry. In addition, it participates and advocates conferences and initiatives on environmental sustainability and on a corporate culture based on sustainable processes and products.
Riguardo ai limiti delle sostanze, ci sono dei cambiamenti positivi. “La buona notizia per il settore pelle è che sono stati diversificati alcuni limiti previsti per il settore conciario rispetto a quelli del tessile”. L’approccio è come sempre ispirato ad un principio di pragmaticità: “I limiti sono stati diversificati per permettere l’uso della sostanza laddove non è possibile sostituirla, che è poi il criterio fondante della lista MRSL di ZDHC. La lista bandisce infatti l’uso intenzionale delle sostanze ma solo se esistono sul mercato alternative economicamente sostenibili”. Il lavoro di revisione della lista è stato validato dal MAC, un Advisory Council indipendente composto da 6 gruppi di persone (a rotazione) che comprendono università, governi, associazioni non governative, service providers, manifatture e aziende chimiche con 2 o 3 rappresentanti ciascuno. Parallelamente alla MRSL 2.0 – ci spiega sempre Alessandra Tortora - è stata pubblicata la Candidate List, l’elenco delle sostanze candidate alla restrizione che prima non era disponibile (da non confondere con quella del Reach che ha una funzione diversa). Un’operazione di trasparenza da parte di ZDHC “a supporto delle aziende chimiche che in questo modo possono prepararsi all’eventuale bando di alcune sostanze usate nei loro prodotti”. Metodi di analisi Un tema caldo per le analisi delle sostanze ristrette nei prodotti chimici è rappresentato dalla carenza dei metodi di analisi ufficiali e condivisi. Al momento i laboratori di tutto il mondo seguono metodiche accettate da ZDHC sulla base della norma ISO 17025, ma spesso sono metodiche non ancora accreditate per il substrato da testare. “I metodi di analisi dei prodotti chimico-conciari sono stati perlopiù traslati dal substrato pelle o tessile a quello dei prodotti chimici con delle difficoltà di adattamento dei metodi di estrazione o di preparazione dei campioni da analizzare” spiega Alessandra Tortora. La scarsità di test ufficiali è sicuramente un grosso problema che coinvolge tutti e che naturalmente riguarda tutti i protocolli esistenti al mondo inerenti il controllo di sostanze pericolose nei prodotti chimici e nei manufatti. “Il principio adottato da ZDHC è quello di utilizzare metodologie di test basate sulle prestazioni. In
Il programma per un chemical management sostenibile sviluppato da ZDHC si articola su due aspetti principali: eliminare o sostituire sostanze chimiche pericolose nei prodotti e nella loro fabbricazione ed implementare strumenti comuni di controllo delle emissioni nell’ambiente. Un altro approccio importante è quello della formazione del personale per una gestione più eco-compatibile della chimica. Infatti ZDHC fornisce addestramento e supporto didattico alle aziende nel loro sforzo di pervenire ad una chimica sostenibile. Inoltre partecipa e patrocina conferenze e iniziative sulla chimica sostenibile e sulla diffusione di una cultura aziendale imperniata sulla sostenibilità dei processi e dei prodotti.
SUSTAINABILITY
In other words, there may be differences in analytical methods to some extent, however the methods adopted must meet the same quality requirements to allow comparability and at the same time to ensure progress in analytical techniques.” Several standardization tables are at work and various researches are underway, but of course these scientific protocols takes time”. 2020, the year of transition One of ZDHC’s most used platform is the Gateway, a database of registered chemical products containing the relative level of conformance to the MRSL . Also here there is some news. “The levels of Compliance fall down from 4 to 3 (from a minimum rate of 1 to a maximum level 3) depending on the test and certification levels accredited by ZDHC recognized laboratories and certification bodies. Basically, products on the Gateway platform that have not been verified according to the ZDHC protocol are no longer accepted”. To allow brands to update their specifications on the basis of the new MRSL and grant enough time to suppliers to get used, “a year of transition (2020) is guaranteed
during which both versions (V 1.1 and V 2.0) remain valid”. Wastewater and emissions For a couple of years, a ZDHC task team has been working on the development of guidelines for wastewater from tanneries, a complex job that has undergone some interruptions but which should be completed by the end or the beginning of the next year. A first Italian pilot project coordinated by UNIC - which analyzed the wastewater discharged from various tanneries in centralized treatment plants and related to the production of various types of leather - showed encouraging results with a concentration of the banned substances at trace level or in some cases only slightly above the limits. “The goal now is to define what are the acceptable concentration limits for the tanning industry, different, for the peculiarity of the sector, from those acceptable for textiles”. By the end of 2020, the guidelines for air emissions will certainly be published. “A theme on which the Italian and European tanning sector in general is already far ahead compared to other competitors”, concludes Alessandra Tortora.
altre parole, potrebbero esserci differenze nei metodi analitici in una certa misura, tuttavia i metodi adottati devono soddisfare gli stessi requisiti di qualità per consentirne la comparabilità e nel contempo assicurare progressi nelle tecniche analitiche. Sul tema sono al lavoro diversi tavoli tecnici di normazione e sono in corso varie ricerche, ma naturalmente si tratta di protocolli scientifici che richiedono tempi lunghi”. 2020 anno di transizione Uno degli strumenti più utilizzati di ZDHC è il Gateway, una banca dati dei prodotti chimici registrati con il relativo grado di conformità alla MRSL e a disposizione degli utilizzatori della piattaforma. Anche qui c’è qualche novità. “I livelli di conformità da 4 sono scesi a 3 (da un rate minimo di 1 al massimo grado 3) a seconda del grado di approfondimento dei test e delle certificazioni eseguiti da laboratori ed enti di certificazione riconosciuti. In pratica non sono più accettati prodotti nella piattaforma Gateway che non siano stati verificati secondo i vari protocolli accettati da ZDHC. Per permettere ai brand di aggiornare i loro capitolati sulla base della nuova MRSL e lasciare il tempo di adeguarsi ai fornitori “viene garantito un anno di transizione (il 2020) durante il quale rimangono valide le vecchie regole”. Acque di scarico ed emissioni Da un paio d’anni un task team di ZDHC lavora all’elaborazione delle linee guida per le acque di scarico delle concerie, un lavoro complesso che ha subito qualche stop ma che dovrebbe essere completato entro fine anno o inizio del prossimo. Un primo progetto pilota italiano coordinato da UNIC- che ha analizzato le acque grezze scaricate da varie concerie nei depuratori centralizzati e relative a produzioni di varie tipologie di pellami - ha dato risultati incoraggianti con concentrazioni delle sostanze bandite a livello di tracce o solo in qualche caso leggermente superiori ai limiti. “L’obiettivo, ora, è definire quali siano i limiti di concentrazione accettabili per la concia, diversi, per la peculiarità del settore, da quelli accettabili per il tessile”. Sicuramente entro la fine del 2020 usciranno invece le linee guida per le emissioni in atmosfera. “Un tema sul quale la concia italiana ed europea in genere è già molto avanti rispetto ad altri competitors” conclude Alessandra Tortora.
A BOOK FOR EVERYONE The ZDHC Foundation has just published the book “Detoxing the fashion industry for dummies”, a manual that aims to explain in a simple and clear way the need to implement a more responsible chemistry in the fashion industry. Intended for brands, manufacturers, students and consumers, the volume is available for free online.
La Fondazione ZDHC ha appena pubblicato il libro “Detoxing the Fashion Industry for dummies”, un manuale che si prefigge di spiegare in modo semplice e chiaro la necessità di implementare una chimica più responsabile nell’industria della moda. Destinato a brand, manifatture, studenti e consumatori, il volume è disponibile gratuitamente online.
D M S I N TE RN ATI O N A L 31
SUSTAINABILITY
COTANCE
COTANCE
From PEFCR to traceability
Dalle PEFCR alla tracciabilità
by G. Gonzalez-Quijano, Cotance Secretary General For COTANCE (Confederation of National Associations of Tanners) sustainability is not an empty word! European tanners have it at the top of their agenda for quite a while, and today they are the global leaders in environmental performance and social accountability. Significant progress has been achieved in the last decade in water, energy and solvent consumption and in many other areas. Stakeholders will be able to appreciate what has been done in the 2ndSocial & Environmental Report (SER) of the European Leather Industry that will be launched later this year. Highlights include of course the development of the Product Environmental Footprint Category Rules (PEFCR) for leather, which is the EU endorsed calculation method of the environmental impact of a m2 of leather. Any tanner can use it, or better, should use it for having a clear idea on where he/she stands in terms of green performance. It's an authoritative marketing tool. The methodology pioneers also in terms of allocation rules for raw hides and skins, which come close to 0, acknowledging the byproduct nature of tanner’s raw materials. But SER brings also the successful review of the OiRA tool for tanneries, the free On-line interactive Risk
Assessment instrument that allows operators to manage their occupational risks and communicate their commitment in terms of workplace safety. And we describe also running activities, such as those in the area of traceability and transparency of the origin of our leathers. COTANCE is engaged in an UN initiative that is developing a standard for tracking and tracing the leather supply chain. It should be ready by 2021 or early 2022. In the meantime, we are working with our suppliers in the meat and livestock sector on authenticity rules, communication tools, quality assurance and animal welfare.
Per COTANCE, la federazione che riunisce le associazioni conciarie europee, sostenibilità non è una parola vuota! I conciatori europei ce l’hanno in cima alle loro agende da tempo e oggi sono leader globali nella gestione ambientale e nella responsabilità sociale. Nell’ultimo decennio è stato fatto un significativo passo avanti in termini di risparmio di acqua, energia e prodotti chimici ed anche in molte altre aree. Gli operatori avranno modo di apprezzare ciò che è stato fatto nel 2° Report Sociale e Ambientale (SER) dell’industria conciaria europea che sarà presentato più avanti nel corso dell’anno.Tra i punti salienti del report figura naturalmente lo sviluppo delle regole di categoria per il calcolo dell’impronta ambientale (PEFCR) della pelle che rappresentano il metodo approvato dalla UE per il calcolo dell’impatto ambientale di un m2 di pelle. Ogni conciatore può utilizzare questo strumento o, meglio, dovrebbe usarlo per avere un’idea chiara di come la sua azienda si colloca dal punto di vista della performance ambientale. LA PEFCR è anche un autorevole strumento di marketing. La metodologia implementa per la prima volta le nuove regole di allocazione dell’impatto ambientale delle pelli grezze, che si avvicinano allo 0, riconoscendo loro la natura di sottoprodotto. Ma il SER porta con sé anche la revisione di OiRA, lo strumento online gratuito per la Valutazione del Rischio in conceria che permette di gestire il rischio occupazionale e comunicare il proprio impegno in termini di sicurezza del posto di lavoro. Si parla anche delle attività in corso come quelle sui temi della tracciabilità e della trasparenza sull’origine delle nostre pelli. Cotance è coinvolta infine in un’iniziativa ONU che sta sviluppando uno standard per la marcatura e il tracciamento delle pelli lungo la catena di fornitura che dovrebbe essere pronto entro il 2021 o all’inizio del 2022. Nel frattempo, stiamo lavorando con i nostri fornitori nel settore della carne e dell’allevamento su regole di autenticità, strumenti di comunicazione, assicurazione di qualità e benessere animale.
LM F BI O KI M I C A
SUSTAINABILITY
LWG
LWG
What is the Leather Working Group
Cos’è il Leather Working Group
The Leather Working Group is a multi-stakeholder organisation founded in 2005 which today unites about 400 members including fashion brands, retailers, manufacturing companies, tanneries, suppliers of chemical products and technical experts in the leather sector. Its main mission is to develop and maintain a protocol that assesses the environmental compliance that promotes the so-called best practices in terms of sustainability. In essence, LWG seeks to reduce the environmental impact of the leather sector by standardising
environmental priorities providing specific guidelines. The LWG protocol is an approach in steps that includes three certification degrees, represented in medals: Gold, Silver and Bronze. Until the company reaches one of these stages, it remains only "audited". Over 500 tanneries worldwide have activated the procedure to deal with the various steps of the LWG environmental audit. Currently LWG ranking is led by India with 123 tanneries, of which 80 Gold Medal (65%), China follows with 99 tanneries, Brazil with 65, Italy with 55 and Vietnam with 14.
Il Leather Working Group è un’organizzazione multi-stakeholder nata nel 2005 che oggi riunisce circa 400 membri tra cui fashion brand, dettaglianti, aziende manifatturiere, concerie, fornitori di prodotti chimici ed esperti tecnici del settore pelle. La sua mission principale è quella di sviluppare e mantenere un protocollo di conformità ambientale che promuova le cosiddette best practices in termini di sostenibilità. Nella sostanza LWG cerca di ridurre l’impatto ambientale del settore pelle uniformando le priorità ambientali attraverso la fornitura di specifiche linee guida. Il protocollo LWG è un percorso a tappe che prevede tre gradi di certificazione, rappresentati in medaglie: Oro, Argento e Bronzo. Finché l’azienda non raggiunge una di queste tappe resta nel gruppo di quelle che sono state solamente “audited”. Nel mondo sono oltre 500 le concerie che hanno attivato la procedura per affrontare i vari step dell’audit ambientale LWG. Attualmente la classifica dei campioni di sostenibilità LWG è guidata dall’India con 123 concerie valutate, di cui ben 80 sono già arrivate al riconoscimento Gold (il 65%). Segue la Cina con 99 concerie, il Brasile con 65, l’Italia con 55 e il Vietnam con 14.
S I LVA C H I M I C A
SUSTAINABILITY
JBS COUROS
JBS COUROS
Kind Leather is more sustainable
Kind Leather è più sostenibile
AN LCA STUDY CONFIRMS THE BENEFITS OF THE NEW MANUFACTURING PROCESS DEVELOPED BY THE BRAZILIAN GIANT Top quality leather with low environmental impact. This is what Kind Leather promises, the sustainable leather launched last year by the Brazilian tanning giant JBS Couros after two years of research and practical tests. Kind Leather is the result of a revision of the traditional manufacturing process, which starts from a more efficient hide cutting system that allows you to save water, chemicals and energy by reducing waste at the end of the process.
“It is a revolutionary process that aims to achieve several environmental, social and economic objectives”, explains JBS Couros. And now it is no longer just the company to declare the benefits of the project. Preliminary results of a benchmark study of the Life-Cycle Assessment (LCA) just carried out by Spin360, the specialised company headed by the Italian expert Federico Brugnoli, confirm the
advantageous features of Kind Leather. The LCA study consists of comparing Kind Leather Lime Split vs Regular Leather Lime Split. Well, the analysis has shown that the processing of Kind Leather allows a water saving of 20% with a consequent higher cutting efficiency that can be conservatively estimated at about +10% (variable according to the type of item you want to obtain) and a significant reduction in emissions (-27% Global Warming Potential). This represents an important step forward also in terms of sustainability of the supply chain because apparently every square foot gained helps to reduce the environmental footprint of the process. One last advantage that emerged is the 21% increase in collagen material obtained from waste in the beamhouse phase which is normally meant for other sectors like food and pharma.
UNO STUDIO LCA CONFERMA I BENEFICI DEL NUOVO PROCESSO DI LAVORAZIONE SVILUPPATO DAL GIGANTE BRASILIANO Una pelle di qualità superiore a basso impatto ambientale. È quanto promette Kind Leather, la pelle sostenibile lanciata lo scorso anno dal colosso conciario brasiliano JBS Couros dopo due anni di ricerche e prove pratiche. Kind Leather nasce da una revisione del processo di lavorazione tradizionale, che parte da un più efficiente sistema di taglio della pelle grezza che consente di risparmiare acqua, prodotti chimici ed energia diminuendo gli scarti alla fine del processo. “Si tratta di un processo rivoluzionario che punta a raggiungere numerosi obiettivi a livello ambientale, sociale ed economico” spiegano da JBS Couros. E ora non è più solo l’azienda a dichiarare i benefici del progetto. Da un’anticipazione dei risultati di uno studio comparativo del Life-Cycle Assessment (LCA) appena realizzato da Spin360, la società specializzata che fa capo all’esperto italiano Federico Brugnoli, arriva la conferma delle caratteristiche vantaggiose di Kind Leather. Questo studio di LCA ha messo a confronto due pelli bovine (spaccate e depilate) di pari caratteristiche iniziali, una trattata con il processo Kind Leather e una con un processo tradizionale. Ebbene, l’analisi ha dimostrato che la lavorazione di Kind Leather permette un risparmio di acqua del 20% a fronte di una resa di taglio superiore stimata prudenzialmente in un +10% (variabile in funzione del tipo di articolo che si vuole ottenere) e di una sensibile riduzione delle emissioni (-27% Global Warming Potential). Ciò rappresenta un importante passo avanti anche in termini di sostenibilità della catena di fornitura perché evidentemente ogni piede quadro guadagnato contribuisce ad abbassare l’impronta ambientale del processo. Un ultimo vantaggio emerso è l’aumento del 21% del collagene ricavato dal materiale di scarto nella fase della riviera che viene normalmente destinato ad altri settori come l’alimentare e il farmaceutico.
DE RMAKIM
SUSTAINABILITY
STAHL
STAHL
Greenhouse gas emissions reduced by 25%
Abbiamo ridotto le emissioni di gas serra del 25%
Recently Stahl released its Environmental, Social & Governance-ESG for the year 2019. The multinational chemical company claims to have achieved a very important result in the environmental field namely the reduction of greenhouse gas emissions by 25% compared to 2015, a significant decrease made possible thanks to the use of renewable energy in European sites and investments in more energy efficient technologies and equipment. In the report Stahl stresses that the reduction in emissions achieved is in line with the objectives set in the Paris climate agreement, just as the activities implemented by the company in the environmental and social fields fully comply with the sustainable development
objectives established by the United Nations. More generally, Stahl aims to reduce the environmental footprint of its supply chains. 2019 saw the launch of the Responsible Chemistry initiative which involves the use of low environmental impact products and biotechnology to replace non-renewable resources in a circular economy perspective. Let us remind you that Stahl has recently obtained the Level 3 ZDHC certification (the highest) for over 1,200 of its products in the tanning and finishing processes of leather. A result that underlines Stahl’s commitment to full transparency in the complex world of chemical compliance of substances. From a social point of view, one of the most important activities was the launch of an awareness campaign for worker safety, called Road to Zero (R20), which registered a significant drop in the frequency of accidents in the workplace.
Michael Costello, Group Director Environmental, Social & Governance of Stahl.
Recentemente Stahl ha diffuso il suo Report ambientale e sociale (Environment, Social & Governance-ESG) per l’anno 2019. Un risultato molto importante che la multinazionale chimica dichiara di aver raggiunto in ambito ambientale è la riduzione delle emissioni di gas serra del 25% rispetto al 2015, un decremento significativo reso possibile grazie all’utilizzo di energia rinnovabile nei siti europei e ad investimenti in tecnologie ed attrezzature a maggior efficienza energetica. Nel report Stahl sottolinea che la riduzione delle emissioni ottenuta è in linea con gli obiettivi stabiliti nell’accordo sul clima di Parigi, così come le attività implementate dalla compagnia in ambito ambientale e sociale sono del tutto conformi agli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’ONU. Più in generale Stahl punta a ridurre l’impronta ambientale delle sue catene di forniture. Il 2019 ha visto il lancio dell’iniziativa Chimica Responsabile che prevede l’utilizzo di prodotti a basso impatto ambientale e biotecnologie per sostituire le risorse non rinnovabili in un’ottica di economia circolare. Ricordiamo che Stahl ha recentemente ottenuto la Certificazione ZDHC di livello 3 (il più elevato) per oltre 1.200 suoi prodotti per la concia e la rifinizione delle pelli. Un risultato che sottolinea l’impegno di Stahl verso la completa trasparenza nel complesso mondo della conformità chimica delle sostanze. Dal punto di vista sociale, una delle attività più importanti è stato l’avvio di una campagna di consapevolezza per la sicurezza dei lavoratori, denominata Road to Zero (R20), che ha fatto registrare un calo importante della frequenza degli incidenti sul posto di lavoro.
APLF 39
SUSTAINABILITY
SMIT & ZOON
SMIT & ZOON
CSR Report, huge progress already done
Grandi progressi nella Responsabilità Sociale e ambientale
Hans van Haarst, Chief Executive
Leather chemicals manufacturer Smit & Zoon has published its Corporate Social Responsibility (CSR) report for 2019, highlighting the company’s environmental and social achievements. The report is describing the progress they are making towards their mission “to create a socially and environmentally sustainable leather supply chain by 2025, while also looking at the company’s challenges for the near future”. Knowing that ‘a drop can make a difference’, Smit & Zoon is aware that business success is always connected to care for the environment and the people involved. This is reflected by the highlights of the 2019 CSR report, including the ZDHC Conformance Level 3 certifications for our factories in the Netherlands, the huge steps made by our innovation team in developing biobased products, and the Ecovadis Silver rating we achieved. Despite the current COVID-19 crisis, Smit & Zoon will in
2020 continue to create a fully sustainable leather supply chain. As a global company, Smit & Zoon is experiencing the consequences of this worldwide crisis in all its offices, plants and activities and is showing the resilience needed to counter this new situation. Hans van Haarst, Chief Executive: “Together with our team, our customers and leading brands, we made significant progress in 2019. By successfully upcycling hides, a byproduct from the meat industry, into a longlasting material with unique characteristics, we are helping society to move towards a circular economy. I am proud of our achievements in 2019 and look to the future with great confidence. We will continue our investments in improving the leather value chain.”
Smit & Zoon, il produttore di ausiliari conciari olandese ha pubblicato il Report di Responsabilità Sociale (CSR) per il 2019 che illustra i progressi della compagnia in ambito ambientale e sociale. Il report illustra il percorso che la compagnia olandese sta compiendo perseguendo la mission di “creare una supply chain della pelle sostenibile sia a livello sociale che ambientale entro il 2025”. Consapevole che una goccia può fare la differenza, la compagnia ribadisce il suo forte impegno per l’utilizzo di una chimica responsabile ed il rispetto dei lavoratori. Tra i risultati più importanti riportati nel Report, spiccano le certificazioni di conformità ZDHC di livello 3 (il più elevato) per i siti produttivi olandesi, il rating Silver ottenuto da EcoVadis (piattaforma internazionale che misura la CSR) e gli enormi progressi fatti dal reparto R&S nello sviluppo di nuovi prodotti a base biologica. Malgrado la crisi legata alla pandemia di Covid-19, anche per il 2020 Smit & Zoon dichiara di voler continuare a lavorare in un’ottica di sostenibilità anche per il futuro. Hans van Haarst, Chief Executive, ha dichiarato: “Insieme al nostro team, ai clienti e ai principali brand, abbiamo fatto progressi significativi nel 2019. Recuperando le pelli grezze, uno scarto dell’industria alimentare, e trasformandole in un materiale di lunga durata dalle caratteristiche uniche, aiutiamo la società a muoversi verso un’economia circolare. Sono orgoglioso dei nostri risultati del 2019 e guardiamo al futuro con grande fiducia. Continueremo a investire per il miglioramento della catena del valore della pelle”.
S PRAYTECH
SUSTAINABILITY
KEMAS
KEMAS
Sustainable innovation
L’innovazione sostenibile
Founded in 2007 in the Tuscan tanning district, Kemas is a young and dynamic company that has developed a 70-year-long experience in the sector of chemical products for the tanning industry. The company’s philosophy is to offer an exclusive and personalised service to companies that produce leather with high fashion content but always with a keen eye on sustainability. In the constant search for new processes, Kemas has focused in particular on two technologies: metal free tanning and drum rubberising. “Tanning without metals is not easy - explains Daniele Marinai - Many times metals are replaced with products whose environmental impact and health risks are far greater. Sometimes metal free hides are characterised by a less adherent grain with major blowing problems and generally lower resistances”. To overcome all these problems, the Tuscan company has developed a completely metal free tanning and retanning process covered by a European patent that is giving excellent results both in terms of technical and aesthetic performance. Another strong point of Kemas is its exclusive drum rubberising process, also covered by a patent, which has had excellent results in the highest range segment of
the market. For the first time present at the last February Tanning Tech fair in Milan, Kemas presented a range of fashion novelties in the name of sustainability such as leathers greased with synthetic polymers without the use of fatliquors and leathers without fluorescent chromium in drums. Its latest technological achievement: washable leather in the washing machine at 60°C that fade less than fabric.
Nata nel 2007 nel distretto conciario toscano, Kemas un’azienda giovane e dinamica che si avvale di un’esperienza di oltre 70 anni nel settore dei prodotti chimici per conceria. La filosofia dell’azienda è quella di offrire un servizio esclusivo e personalizzato alle imprese che producono pellami con alto contenuto moda ma sempre con un occhio attento alla sostenibilità. Nella ricerca costante di nuovi procedimenti, Kemas si è concentrata in particolare su due tecnologie: la concia metal free e la gommatura delle pelli. “Conciare senza metalli non è cosa semplice – spiega Daniele Marinai - Molte volte i metalli vengono sostituiti con prodotti il cui impatto ambientale ed i rischi per la salute sono di gran lunga superiori. Talvolta i pellami metal free sono caratterizzati da un fiore meno aderente con maggiori problemi di soffiature e da resistenze generali più basse”.
Per ovviare a tutti questi problemi l’azienda toscana ha sviluppato un procedimento di concia e riconcia completamente metal free coperto da brevetto europeo che sta dando ottimi risultati sia in termini di performance tecniche che estetiche. Un altro cavallo di battaglia di Kemas è il suo esclusivo procedimento di gommatura delle pelli, anch’esso coperto da brevetto, che ha avuto ottimi riscontri nel segmento di gamma più alto del mercato. Presente per la prima volta a Tanning Tech di Milano lo scorso febbraio, Kemas ha presentato un assortimento di novità in linea con le tendenze moda ma semore all’insegna della sostenibilità come le pelli ingrassate con polimeri sintetici anzichè i tradizionali ingrassi e le pelli chrome-free fluorescenti in botte. Ultimo traguardo tecnologico raggiunto: pelli lavabili a 60° in lavatrice che stingono meno dei tessuti.
SUSTAINABILITY
C.G.R.D.
C.G.R.D.
I vantaggi della Advantages of Ecowhite tanning concia Ecowhite Among the companies most committed to sustainability we find C.G.R.D. located in Trissino (Vicenza) which has been active in the tanning sector since 1997 with the production of chemicals for the treatment of leather. Already a member of the Leather Working Group (LWG), the multistakeholder organisation engaged in promoting the best practices in the sector through audits and strict control protocols, recently C.G.R.D. has also joined UNPAC, the National Association that gathers Italian leather chemical manufacturers. For several years, the Venetobased company has offered the market a line of chemical products called Ecowhite® capable of significantly reducing the environmental impact of tanning production and which has been constantly upgraded over time, so as to meet the high standards required by high-end brands both in the fashion and automotive sectors. “The Ecowhite tanning system
offers several advantages such as the elimination of salt in the pickling process, the absence of metals (metal free), a gelatinisation temperature between 75 and 80° C (TG)”. Further benefits of the system, keeps explaining the company, are its versatility that allows you to produce any type of final leather item, the ease of crust storage and an excellent leather yield. The environmental sustainability of the product at the end of its lifecycle as for biodegradability and composting is particularly important. At the end of the cycle, hides processed with this system may be subject to recycling suitable for the paper industry, or to waste-to-energy processes, bio-digestion and compostability. Ecowhite® line products include probiotics for soaking and degreasing, soft acids for salt-free pickling, different kinds of tanning agents for wet white tanning, biopolymers for retanning without formaldehyde, chemicals coming from the recovery of natural waste.
Tra le aziende più impegnate sul fronte della sostenibilità troviamo la C.G.R.D. di Trissino (Vicenza) attiva nel settore conciario dal 1997 con la produzione di prodotti chimici per il trattamento delle pelli. Già membro del Leather Working Group (LWG), l’organizzazione multistakeholder impegnata nella valorizzazione delle best practise del settore attraverso audit e severi protocolli di controllo, di recente la CGRD è entrata anche a far parte anche di UNPAC, l’unione dei produttori italiani di ausiliari chimici. Da diversi anni l’azienda veneta propone al mercato una linea di prodotti chimici denominata Ecowhite® in grado di ridurre notevolmente l’impatto ambientale della produzione conciaria e che nel corso del tempo è stata costantemente migliorata, tanto da rispondere agli elevati standard richiesti dai brand di alta gamma sia nel settore moda che nell’automotive. “Il sistema di concia Ecowhite offre diversi vantaggi come l’eliminazione dl sale nel processo di piklaggio, l’assenza di metalli (metal free), una temperatura di gelatinizzazione compresa tra 75 e 80° C (TG)”. Ulteriori benefici del sistema, spiegano sempre dall’azienda, sono la sua versatilità che consente di produrre qualsiasi tipo di articolo finale, la facilità di stoccaggio in crust, e un’ottima resa delle pelli. Particolarmente importante è poi la sostenibilità ambientale nel fine vita del prodotto per quanto riguarda la biodegradibilità e il compostaggio. Le pelli lavorate con questo sistema, a fine ciclo, possono essere sottoposte a riciclo finalizzato all’industria della carta, oppure a termovalorizzazione, bio-digestione e compostabilità. I prodotti della linea Ecowhite® comprendono probiotici per il rinverdimento e lo sgrassaggio, acidi tamponati per pikel senza sale, diversi tipi di agenti per concia wetwhite, bioopolimeri per la riconcia completamente privi di formaldeide, sostanze chimiche provenienti dal recupero di rifiuti organici.
DERMOCHIMICA
Milling has never been easier
Follonare non è mai stato così facile L’AZIENDA LOMBARDA LANCIA “NEMOMILLING”, UNA NUOVA GAMMA DI PRODOTTI CHE RAVVIVA, AMMORBIDISCE E DONA UNA MANO SETOSA ALLE PELLI
THE LOMBARD COMPANY LAUNCHES “NEMOMILLING”, A NEW RANGE OF PRODUCTS THAT REFRESH, SOFTEN AND GIVE A SILKY SENSATION TO LEATHERS The latest novelty presented to the market by Dermochimica is called Nemomilling, a new range of products for milling capable of refreshing, softening and giving a silky sensation to leathers. The Lombard tanning chemical company explains that the product developed in its laboratories “satisfies a wide range of needs: it can be used on all types of tanning and retanning, on all material (cow hides, sheep skins, splits, etc.), from crust to finished leather reaching extremely positive results”. Nemomilling application is highly recommended directly
L’ultima novità presentata da Dermochimica si chiama Nemomilling, una nuova gamma di prodotti per la follonatura in grado di ravvivare, ammorbidire e donare una mano setosa alle pelli. L’azienda chimico conciaria lombarda spiega che il prodotto sviluppato nei suoi laboratori “soddisfa una grande varietà di esigenze: può essere impiegato su tutti i tipi di concia e riconcia, su ogni materiale (pelli bovine, ovine, croste, ecc.), dal crust alle pelli finite con risultati estremamente positivi”. Particolarmente raccomandata è l’applicazione di Nemomilling direttamente sul crust “poiché la sua azione permette di ravvivare, ammorbidire se non anche migliorare la qualità della pelle, in particolare quando grandi quantitativi rimangono fermi a stock per molto
on crust “since its action allows to refresh, soften and even upgrade the leather quality, especially when huge stocks sit for long before finishing or face long travelling periods”. And again: “If utilised on poor, dry and hard retanning, it adds value to final products while bringing them to higher quality levels”. The tests carried out have shown that Nemomilling application determines better softness, uniformity of the milling and fullness of the leather with a shorter milling time compared to traditional operations. The new product is also able to increase the
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leather thickness without loading fibres and without highlighting defects. Nemomilling also shows its peculiarities in finishing. “As feel agent - explain Dermochimica’s experts - it gives a natural, silky and full sensation on both leather sides. Furthermore, thanks to its innovative concept, it is possible to obtain uniform softness and roundness without loading leathers if used as softening agent. It can also be applied directly on final articles such as shoes, leather goods and garments, to create special effects, natural looks or pleasant touches”. We recall that Dermochimica provides reliable, innovative and sustainable chemical solutions for leather industry. With more than 50 years of experience in leather
tempo prima di procedere con la rifinizione o devono affrontare lunghi viaggi”. E ancora: “Se utilizzato su riconce scariche, secche o che mancano di morbidezza, riesce a migliorare la qualità dei prodotti finali, valorizzandone al contempo le caratteristiche”. Le prove effettuate hanno evidenziato che l’applicazione di Nemomilling determina un’elevata morbidezza, uniformità della volanatura e pienezza della pelle attraverso brevi tempi di follonatura se comparati alle tradizionali operazioni. Il nuovo prodotto è inoltre in grado di incrementare lo spessore della pelle senza appesantirne le fibre e senza evidenziare i difetti. Nemomilling mostra le sue peculiarità anche nella rifinizione. “Come agente di tatto – spiegano gli esperti Dermochimica - dona una sensazione naturale, setosa e piena su entrambi i lati della pelle. Inoltre, grazie alla sua concezione innovativa, se impiegato come agente ammorbidente, garantisce morbidezza uniforme e rotondità delle pelli. È possibile anche impiegarlo direttamente sugli articoli finiti quali scarpe, pelletteria e capi di abbigliamento per ottenere effetti particolari, mantenendo un aspetto naturale e una mano piacevole”. Ricordiamo che Dermochimica fornisce da sempre soluzioni affidabili, innovative e sostenibili per l’industria conciaria. Con più di 50 anni d’esperienza nel campo delle sostanze chimiche per la concia, offre un’ampia gamma di prodotti che coprono l’intero processo di produzione della pelle, dai prodotti di riviera a quelli di rifinizione. Il cuore della sua attività si basa su impianti di produzione innovativi e moderni, creazione di nuovi prodotti chimici a partire da materie prime selezionate, servizi su richiesta e su misura, contatto diretto con le esigenze e le aspettative del mercato.
chemicals, it provides a comprehensive product range that covers the complete leather-making process, from beamhouse to finishing. The heart of its activity is based on innovative and modern production plants, the creation of new chemical products starting from selected raw materials, on-demand and tailor-made services, direct contact with market needs and expectations.
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FAIRS
CHINA
CINA
See you in Shanghai with ACLE 2020
Il prossimo appuntamento è a Shanghai con ACLE
The Covid-19 pandemic has revolutionised the sector’s trade fair schedule. As for China, the situation seems fairly definitive between suspensions and postponements. Here are the latest developments of the main events dedicated to the leather industry. APLF, see you in 2021 The persistence of the global health emergency won over the goodwill of the organisers of the Hong Kong fair. The attempt to postpone the event from March to June was not enough and, due to the unprecedented impact of
La pandemia di Covid-19 ha stravolto anche il calendario fieristico del settore. Per quanto riguarda la Cina, vediamo quali sono gli ultimi sviluppi delle principali manifestazioni dedicate alla filiera pelle.
Covid-19, they were forced to announce the definitive cancellation of the 2020 edition of APLF-Leather, Materials+ and Fashion Access, postponing the event until next year, precisely to 30 March - 1 April 2021. “This was a difficult decision for the entire team including our staff, partners, and for the industry to make; however we believe it is the correct course of action that will help sustain the leather and fashion industries in the long run”, comments Perrine Ardouin, APLF’s Event Director. “The recent unprecedented developments of COVID-19
APLF, ci vediamo nel 2021 Il perdurare dell’emergenza sanitaria mondiale ha avuto la meglio sulla buona volontà degli organizzatori della fiera di Hong Kong. Non è bastato il tentativo di spostare l’evento da marzo a giugno e, causa l’impatto senza precedenti di Covid-19, sono stati costretti ad annunciare il definitivo annullamento dell’edizione 2020 di APLF-Leather, Materials+ e Fashion Access, rinviando la manifestazione al prossimo anno, precisamente dal 30 marzo al 1° aprile 2021. “È stata una decisione difficile da prendere, tuttavia riteniamo sia il miglior modo di agire per sostenere il comparto della pelle e della moda sul lungo periodo”, commenta Perrine Ardouin, Event Director di APLF. “I recenti sviluppi, senza precedenti, di Covid-19 hanno trasformato quella che a gennaio è stata considerata un’epidemia asiatica in una pandemia globale. Poiché vogliamo garantire che il ritorno di APLF avvenga nelle migliori condizioni possibili per tutti i partecipanti, abbiamo annullato l’edizione 2020. Nel frattempo, creeremo soluzioni digitali per mantenere forti la connessione e la conversazione tra acquirenti e venditori”. APLF, infatti, ha dato vita a vari prodotti digitali, come la piattaforma APLF.com, la serie di webinar (dedicati a formazione, industria e tendenze) e l’iniziativa InTouch, che prevede una serie di eventi dedicati all’approvvigionamento virtuale, consentendo ai fornitori, a partire dal 16 aprile, di presentare i prodotti in diretta ai buyer di tutto il mondo.
All China Leather Exhibition, September 2019
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Il focus si sposta su Shanghai Vista la sospensione di APLF e dati i positivi segnali di ripresa dell’attività produttiva in Cina, la All China Exhibition (ACLE) programmata dall’1 al 3 settembre 2020 a Shanghai, diventa ora il primo grande evento fieristico del settore dopo la pandemia. Un appuntamento imperdibile per tastare il polso al settore dopo mesi di incertezza. “La manifestazione fornirà all’intero settore una piattaforma per far ripartire il business e iniettare fiducia attraverso incontri e conferenze” spiegano gli organizzatori. Shoes & Leather, Cina e Vietnam Rinviata al prossimo anno anche la 30.a edizione della Shoes & Leather di Guangzhou che a causa dell’emergenza sanitaria internazionale ha cancellato l’appuntamento del prossimo giugno. Confermato invece, almeno per il momento, lo svolgimento della Shoes & Leather Vietnam, prevista dal 15 al 17 luglio a Ho Chi Minh City. Sempre in Vietnam è inoltre previsto il lancio della nuova Shoes & Leaher Hanoi, dal 16 al 18 settembre 2020, con la partecipazione di circa duecento espositori della filiera pelle. affecting our community and friends has moved from what was considered just an Asia epidemic at the beginning of this year to what is now a global pandemic. We want to ensure that when APLF returns it is under the best conditions for all participants. In the meanwhile, we will create digital solutions to keep the connection and conversation between buyers and sellers strong.” APLF, in fact, has created various digital tools, such as the APLF.com platform, the series of webinars (dedicated to training, industry and trends) and the InTouch initiative, which provides a series of virtual sourcing events, allowing suppliers, starting from 16 April, to present the products live to buyers all over the world. The focus shifts to Shanghai Given the suspension of APLF and given the positive production recovery signs in China, the All China Exhibition (ACLE) scheduled from 1 to 3 September 2020 in Shanghai,
now becomes the first major trade fair event in the sector after the pandemic. An unmissable appointment to feel the pulse of the sector after months of uncertainty. “The event will provide the entire sector with a platform to restart the business and inject trust through meetings and conferences”, explain organisers. Shoes & Leather, China and Vietnam Due to the international health emergency, also the 30th June edition of the Guangzhou Shoes & Leather has been cancelled and postponed until next year. Instead, at least for the time being, the development of Shoes & Leather Vietnam has been confirmed, scheduled from 15 July to 17 July in Ho Chi Minh City. The launch of the new Shoes & Leaher Hanoi, from 16 to 18 September 2020, with the participation of about two hundred exhibitors from the leather supply chain, is also expected to take place in Vietnam.
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FAIRS
IILF 2020
IILF 2020
Focus on India
Focus sull’India
POSITIVE RESULTS FOR THE INDIAN LEATHER FAIR HELD LATE JANUARY
BILANCIO POSITIVO PER LA FIERA DELLA PELLE SVOLTASI A FINE GENNAIO
Spared from the CRV epidemic, the 35th edition of the India International Leather Fair (IILF) took place regularly from 31 January to 3 February, hosting the entire range of products in the leather industry over an area of 10,000 square metres: leather, component materials for footwear, fashion accessories, leather clothing, machinery and chemicals. 460 exhibitors took part in the Chennai fair including 160 foreigners from 23 countries, in particular national groups from Brazil, China, France, Germany, Italy and the United Nations. The fashion show organised on February 2 at the ITC Grand Chola hotel was certainly among the highlights of the event, which attracted about 15,000 visitors. An event that allowed us to take a look at the trends of the Indian leather industry thanks to the participation of the most important Indian
Risparmiata dall’epidemia di CRV, si è svolta regolarmente dal 31gennaio al 3 febbraio scorsi la 35.a edizione della India International Leather Fair (IILF) che su un’area di 10mila metri quadri ha ospitato l’intera gamma di prodotti della filiera pelle: pelli, materiali componenti per calzature, accessori moda, abbigliamento in pelle, macchinari e prodotti chimici. 460 gli espositori che hanno preso parte alla fiera di Chennai di cui 160 stranieri provenienti da 23 paesi, in particolare le collettive nazionali da Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia e Onu. Tra i momenti clou della manifestazione - che ha richiamato circa 15.000 visitatori - senz’altro la sfilata di moda organizzata il 2 febbraio all’hotel ITC Grand Chola. Un evento che ha permesso di gettare uno sguardo sulle tendenze dell’industria della pelle Indiana grazie alla partecipazione dei più importanti produttori indiani che lavorano per conto di brand internazionali come Michael Kors, Coach e Tommy Hilfiger. Ricordiamo che l’India è il secondo produttore di calzature al mondo dopo la Cina con un output annuale di 2,2 miliardi di paia. Importante anche la produzione di pelli nazionale, stimata in circa 3 miliardi di piedi quadri, pari a circa il 10% del fabbisogno mondiale. Parallelamente ad IILF si sono svolti numerosi eventi collaterali
Mr.P.R. Aqeel Ahmed, ChairmanCLE addressing the gathering during the inauguration of IILF 2020 Mr.P.R. Aqeel Ahmed, Chairman-CLE durante l’inaugurazione di IILF 2020
producers that work on behalf of international brands such as Michael Kors, Coach and Tommy Hilfiger. Let us remember that India is the second largest footwear manufacturer in the world after China with an annual output of 2.2 billion pairs. The national leather production is
Hon’ble Minister of Industries, Govt of Tamil Nadu giving the CLESouthern Regional Export Awards Il ministro dell’Industria dello stato del Tamil Nadu alla consegna dei premi all’export del CLE
The 2nd Executive Panel Forum discussion Un momento del Panel Forum sulle prospettive del settore pelle indiano
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The fashion shows Momenti della sfilata di moda organizzata durante IILF 2020
just as important, estimated at around 3 billion square feet, equal to about 10% of the world demand. Parallel to IILF numerous side events have been included in the so-called Indian Leather Week. The fifth edition of the Designers Fair organised by the Council for Leather Exports was held at the ITC Grand Chola hotel as part of the relaunch programme of national production called “Make in India” which considers leather a key sector and design a focal point for the development of the sector. This event which commenced in 2016, has grown year by year: it started with 29 designers in 2016, this year it hosted 51 designers from 46 companies/institutions in the footwear, components, leather goods and leather clothing sectors. The participants represented more than ten different nationalities,
inseriti nella cosiddetta Indian Leather Week. Presso l’hotel ITC Grand Chola si è svolta la quinta edizione della Designers Fair organizzata dal Council for Leather Exports nell’ambito del programma di rilancio della produzione nazionale denominato “Make in India” che considera la pelle un settore chiave ed il design un aspetto focale per lo sviluppo del settore. Iniziata nel 2016, questa manifestazione è cresciuta di anno in anno: partita con 29 designers nel 2016, quest’anno ne ha ospitati ben 51 provenienti da 46 imprese/istituzioni dei settori calzature, componentistica, pelletteria e abbigliamento in pelle. Ben dieci le nazionalità dei partecipanti, tra cui Italia, Usa, Francia, Spagna e Portogallo. Un altro evento degno di nota della Leather Week Indiana è stato il Forum di discussione organizzato il 1° febbraio e dedicato all’analisi delle “Prospettive globali del settore indiano calzature, accessori e abbigliamento in pelle”. Nel suo discorso di benvenuto il presidente del CLE P.R. Aqeel Ahmed, ha dichiarato che il 2020 sarà un anno determinante per il settore pelle: “Anche se sono tante le sfide che l’industria si trova ad affrontare, è prevista una crescita dell’export del 5%”.
including Italy, the USA, France, Spain and Portugal. Another noteworthy event of the Indian Leather Week was the discussion forum organised on 1 February and dedicated to the analysis of the “Global perspectives of the Indian footwear, accessories and leather clothing sector”. In his welcome speech, the president of CLE P.R. Aqeel Ahmed said that 2020 will be a crucial year for the leather sector: “Even though there are many challenges the industry has to face, exports are expected to grow by 5%”.
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RESEARCH
SUSTAINABILITY DISCLOSURE IN THE LEATHER INDUSTRY:
A CONTENT ANALYSIS OF SELECTED SUSTAINABILITY REPORTS O. Omoloso, University of Northampton, Institute for Creative Leather Technologies, Northampton, NN1 5PH, United Kingdom. University of Northampton, Faculty of Business and Law, Northampton, NN1 5PH, United Kingdom. W.R. Wise, K. Mortimer e L. Jraisat, University of Northampton, Faculty of Business and Law, Northampton, NN1 5PH, United Kingdom.
ABSTRACT This study identifies good practices of sustainability reporting and discusses the details of sustainability reporting from a selected number of companies in the leather supply chain. A content analysis was used to extract sustainability information from either the website, annual report, sustainability report or corporate social responsibility report of six leather-related companies. A review of existing literature assisted in categorising different practices under social, economic and environmental sustainability, while an identification of patterns among practices followed. The results show that the companies are observing a good practice of either dedicating a section of their website to revealing their sustainability activities or utilising their sustainability reports or annual reports. Additionally, these companies follow a good practice of reporting their activities based on the economic, social and environmental sustainability dimensions, rather than focusing on just one of the aspects. Energy efficiency, waste management and reduction in greenhouse gases emission were the most occurring environmental sustainability practices. On the other hand, health and safety occurred as the dominant social sustain-
ability practice, while economic sustainability practices have not been well defined, providing an opportunity for future research. Conclusively, the study provides a useful resource for managers and companies in the leather supply chain to learn from brands that have been embarking on sustainability efforts and assist them to a better understanding of the concept, in readiness for strategy formulation, implementation and reporting. 1 INTRODUCTION Over the years, the subject of sustainability reporting has gained prominence in industrial contexts. Previously, the need for sustainability actions and reporting was borne out of the need to meet legal and regulatory compliances. Now, business stakeholders such as suppliers, customers and investors are the main drivers for the communication of sustainability credentials1–3. Furthermore, being transparent about revealing sustainability credentials has also been a source of competitive advantage for businesses4. This study focuses on the leather industry, where present literature on sustainability has often significantly focused on the environmental aspect, with social and economic sustainability aspects having gained less attention. Few studies relating to sustainability reporting in the leather industry exist. A recent study by 5 revealed the “impacts of CSR reporting on pro-ecological actions of large and small tanneries” but does not delve into the specificity of what is contained in the reports of companies surveyed in theirstudy.6 Sustainability reports and reporting play a crucial role in improving the understanding of sustainability amongst companies. Thus, this
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paper proceeds from the above perspective, owing to the need for a long-established industry, like leather, with a complex global supply chain and presence of several small and medium enterprises to understand the practices relating to the sustainability dimensions. Several authors have discussed different topics relating to sustainability reporting but none of the previous studies have made a comparison between companies on how reporting is done and what is being reported, in the context of the leather industry. Hence, the aim of this study is tocompare the areas of focus of social, economic and environmental sustainability practices, using the sustainability reports of selected leatherbased companies. This paper contributes to the literature in a major way - it focuses on a ‘sustainability-sensitive’ industry like leather where sustainability reporting is crucial but understudied, compared to other industries. 2 LITERATURE REVIEW Sustainability reporting is described as a voluntary activity that has become prominent among business enterprises 2,5. Though a voluntary endeavour, its adoption is seeing exponential growth by organisations across the globe4. In 2017,7 revealed that three quarters of 4900 (large and middlesized) companies studied now issue corporate responsibility reports. Given the recent EU directive 2014/95/EU that necessitates corporations (with at least 500 employees) to disclose information relating to their sustainability credentials8, it can be argued that in the near future, the practice of reporting could become a necessity for small, medium and large companies. Furthermore, in different organisational contexts, sustainability reporting has been
DIVULGAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ NEL SETTORE CONCIARIO: ANALISI DEL CONTENUTO DI UNA SELEZIONE DI COMUNICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ ABSTRACT. Il presente studio identifica buone pratiche di stesura di comunicazioni di sostenibilità e discute i dettagli delle comunicazioni di sostenibilità partendo da una selezione di società della catena logistica conciaria. E‘ stata utilizzata l‘analisi del contenuto per estrarre le informazioni di sostenibilità dal sito web, dalla relazione annuale, dalla comunicazione di sostenibilità o dalla relazione sulla responsabilità sociale d’impresa di sei aziende operanti nel settore conciario. Una rassegna della letteratura esistente ha contribuito alla classificazione di pratiche diverse relative alla sostenibilità sociale, economica e ambientale, a cui è seguita l‘identificazione di schemi nelle varie pratiche. I risultati mostrano che le società stanno seguendo buone pratiche nel dedicare una sezione del loro sito web alla divulgazione delle loro attività correlate alla sostenibilità, o nell’utilizzare le loro comunicazioni di sostenibilità o le relazioni annuali. Inoltre, queste società seguono la buona pratica di relazionare le loro attività in base alle dimensioni economica, sociale e ambientale della sostenibilità, anziché concentrarsi su uno solo di tali aspetti. Efficienza energetica, gestione dei rifiuti e riduzione delle emissioni dei gas serra sono le pratiche di sostenibilità ambientale più ricorrenti. D’altro canto, salute e sicurezza ricorrono come pratica dominante della sostenibilità sociale, mentre le pratiche di sostenibilità economica non sono state ben definite, fornendo così l’opportunità di ricerche future. In conclusione, questo studio fornisce un’utile risorsa per i manager e le società della catena logistica conciaria di apprendere dai marchi che hanno intrapreso sforzi nella sostenibilità e di assisterli in una migliore comprensione del concetto, e ad essere pronti a formulare, mettere in atto e riportare strategie.
1 INTRODUZIONE Nel corso degli anni, il tema della comunicazione di sostenibilità ha assunto rilievo nei contesti industriali. In precedenza, la necessità di azioni e comunicazioni di sostenibilità scaturiva dalla necessità di rispettare gli obblighi normativi e di regolamentazione. Oggi, i portatori d’interesse commerciali come fornitori, clienti e investitori costituiscono lo stimolo principale per la comunicazione delle credenziali di sostenibilità1-3. Inoltre, la trasparenza nel divulgare le credenziali di sostenibilità ha anche apportato un vantaggio competitivo nelle attività commerciali4. Il presente studio è incentrato sul settore conciario, in cui l’attuale letteratura in merito alla sostenibilità si è spesso incentrata in modo rilevante sull’aspetto ambientale, dando minor attenzione agli aspetti di sostenibilità sociale ed economica. Esistono pochi studi correlati alle comunicazioni di sostenibilità nel settore conciario. Un recente studio5 ha rivelato gli “impatti dei rapporti CSR su azioni pro-ecologiche di concerie grandi e piccole”, ma senza approfondire la specificità del contenuto delle comunicazioni delle società esaminate nel loro studio6. Le comunicazioni di sostenibilità giocano un ruolo cruciale nel miglioramento della comprensione della sostenibilità tra le società. Pertanto, questo studio muove dalle precedenti considerazioni, data l’esigenza di un settore solido come quello conciario, con una complessa catena logistica globale e la presenza di piccole e medie imprese per comprendere le pratiche relative alle dimensioni della sostenibilità. Diversi autori hanno discusso vari argomenti relativi alle comunicazioni di sostenibilità, ma nessuno degli studi prcedenti ha effettuato un confronto tra società sul modo di effettuare le comunicazioni e su cosa comunicare, nell’ambito del settore conciario. Pertanto, l’obiettivo del presente studio
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è confrontare le aree d’interesse delle pratiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale, utilizzando le comunicazioni di sostenibilità di una selezione di società del settore conciario. Questo articolo contribuisce alla letteraura in modo sostanziale – è incentrato su un settore “sensibile alla sostenibilità” come quello conciario, in cui la comunicazione di sostenibilità è cruciale ma poco studiata in confronto ad altri settori. 2 RASSEGNA DELLA LETTERATURA La comunicazione di sostenibilità viene descritta come un’attività volontaria divenuta importante per le imprese commerciali2,5. Pur essendo un impegno volontario, la sua adozione assiste a una crescita esponenziale da parte di organizzazioni di tutto il mondo4. È stato accertato che nel 20177 tre quarti delle 4900 (grandi e medie) imprese esaminate sta ora pubblicando relazioni sulla responsabilità d’impresa. Considerata la recente direttiva UE 2014/95/EU che richiede alle aziende (con almeno 500 dipendenti) di divulgare le informazioni relative alle loro credenziali di sostenibilità8, si può affermare che nel prossimo futuro la pratica delle comunicazioni potrebbe divenire una necessità per piccole, medie e grandi imprese. Inoltre, in diversi contesti organizzativi, le comunicazioni di sostenibilità sono state analogamente correlate alle relazioni sulla responsabilità sociale d’impresa (CSR), ai rapporti basati sul triplice approccio, alle dichiarazioni non finanziarie, ai rapporti sullo sviluppo sostenibile, alle relazioni ambientali, sociali e di governance (ESG)1,4. Le comunicazioni di sostenibilità sono tuttavia utilizzate in modo pragmatico in questo studio, in quanto conforme al tema dell’articolo. È stato accertato che le comunicazioni di sostenibilità forniscono alle organizzazioni diversi vantaggi5,7. Si postula che contribui-
similarly referred to corporate social responsibility (CSR) reporting, triple bottom line reporting, non-financial reporting, sustainable development reporting, environmental, social and governance (ESG) reporting1,4. However, sustainability reporting is pragmatically used in this study as it conforms to the subject of the paper. Sustainability reporting has been identified to provide organisations with several benefits.5,7 posits that it contributes to the enhancement of organisations’ reputation, thereby attracting investors. Similarly,9 also argues that reporting drives value and companies preparing reports manage liquidity better than their counterparts who do not. Understanding the practical aspect of sustainability in the leather industry context in relation to the three sustainability dimensions could enable related organisations to reap the possible benefits. Social sustainability, also known as the “people” aspect of sustainability is often regarded as the least explored dimension of sustainability. Owing to the labour-intensive nature of the leather industry10 and the multiplier effects that poor environmental practices can have, social sustainability is an important issue. For example,11 found out that people of both genders, working in the tanning industry, have an increased risk of developing some form of cancer during their lifetime, if protective measures are inadequate. These suggests a dire need for actors to take the issue of occupational and community health and safety, as crucial. Intuitively, only healthy work and happy workers could adequately contribute to the economic or environmental sustainability of a company or industry over the long run. On the other hand, economic sustainability, also referred to as the “profit” dimension takes into consideration an organisation’s effort to improve the value it generates and delivers, at the same time reducing the cost of its supply chain related activities 12. In becoming economically sustainable, organisations are suggested to gear considerable efforts towards making maximum profit while ensuring the most efficient use of all resources and raw materials13. Finally, the “planet” aspect of sustainability, known as environmental sustainability, is based on the notion that for humans
to continually enjoy the ecosystem services the environment provides (such as renewable and non-renewable resources and capacity for waste absorption), there is a need to live within the boundaries of “biophysical environment” 14. The leather industry, characterised by its high volume of solid and liquid effluents takes the issue of environmental sustainability seriously15. In fact, if adequate environmental management systems are not installed, the tanning industry could pose a threat, both environmentally and socially, due to the chemical intensive production processes, energy consumption and solid and liquid wastes5. Considering this as a stand-alone factor necessitates the importance of revealing how leather-related companies are (and can) gear efforts towards being environmentally friendly, socially responsible and economically viable. The International Council of Tanners (ICT), an organisation of world’s leather trade associations defines the three sustainability aspects as in Table 1. The table provides a comprehensive and useful insight into what being sustainable depicts, in term of the leather industry and serves as a basis of comparison to what is being reported by leather companies. 3 MATERIALS AND METHODS To achieve the aim of the research, secondary data in form of the sustainability/ CSR reports or statements of six leatherrelated companies in Europe were used. These companies were purposely selected
based on the criteria that they are involved in some form of sustainability actions and there is ease of access to their CSR/ Sustainability report or statements. The content analysis method was used to analyse the contents of these reports because of its suitability for analysing information from documents17. This approach was also followed by 18–20 in similar studies. Content analysis is defined as the “systematic reading of a body of texts, images and symbolic matter, not necessary from an author’s or user’s perspective” 21. The reports were carefully examined to extract word clusters that suitably explain the constituents of their efforts in relation to the three sustainability dimensions. The identity of the companies used in the study was also anonymised. The nature of sustainability concept requires that an understanding of contextual meanings and phrases are taken into consideration in order to extract necessary information. Hence, human coding method was used. Additionally, human coding is appropriate for small volumes of data22 and in this case, six sustainability reports/websites were reviewed. Latent and manifest analysis i.e. what is evident and obvious from the reports as well as underlying meanings from textual data from the reports23, were the approaches to analysis. Thus, the unit of analysis is the words or group of words that state each sustainability practice. Furthermore, the “emergent” method of coding was used rather than the “a priori” method24. This meant the categories of
Table 1. Sustainability Practices (Source:16) Environmental sustainability
Social sustainability
Economic sustainability
Complete compliance with environmental regulations that encapsulates water, air emissions, solid waste.
Complete compliance with product safety regulations.
Commitment to fair trade practices.
Obligation to energy efficiency.
Health and safety compliance.
Traceability of raw material hides.
Life Cycle Assessment (LCA) identification, environmental footprint of the leather industry.
Compliance with employers’ regulations (e.g. no use of forced or child labour, respect of human rights).
Observing and promoting correct labelling of leather and its products.
Application of best practices during processing to anticipate future environmental controls and carbon footprint reduction.
Commitment to the principles of animal welfare.
Transparency on origin of leather production.
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scano al miglioramento dell’immagine delle organizzazioni, attraendo pertanto gli investitori. In modo analogo9, sostiene anche che le comunicazioni influenzino il valore, e che le società che preparano le comunicazioni gestiscano meglio la liquidità rispetto alle loro controparti che non lo fanno. La comprensione dell’aspetto pratico della sostenibilità nel contesto del settore conciario, in relazione alle tre dimensioni della sostenibilità, potrebbe consentire alle relative organizzazioni di cogliere i possibili vantaggi. La sostenibilità sociale, nota anche come l’aspetto della sostenibilità che ha a che fare con “le persone”, è spesso vista come la dimensione meno esplorata della sostenibilità. A causa della natura ad alta intensità di lavoro del settore conciario10 e degli effetti moltiplicatori che possono presentare le cattive pratiche ambientali, la sostenibilità sociale è una questione importante. Ad esempio 11, si è scoperto che persone di entrambi i generi, che lavorano nel settore conciario, presentano rischi maggiori di contrarre alcune forme di cancro durante la loro vita, se non vengono prese adeguate misure protettive. Esse indicano l’irrinunciabile necessità che gli attori considerino fondamentale il problema della salute e sicurezza professionale e comunitaria. Intuitivamente, solo un ambiente di lavoro sano e lavoratori felici possono contribuire in modo adeguato alla sostenibilità economica o ambientale di una società o un settore nel lungo periodo. D’altra parte la sostenibilità economica, conosciuta anche come la dimensione del “profitto”, prende in considerazione lo sforzo dell’organizzazione di migliorare il valore da essa generato e fornito, riducendo al tempo stesso il costo delle attività correlate alla sua catena logistica12. Nel loro divenire economicamente sostenibili, si suggerisce alle organizzazioni di investire notevoli sforzi per ottenere il massimo profitto garantendo al tempo stesso l’utilizzo più efficiente di tutte le risorse e delle materie prime13. Infine, l’aspetto “planetario” della sostenibilità, conosciuto come sostenibilità ambientale, è basato sulla nozione che, per poter l’uomo continuare a godere dei servizi ecosistemici erogati dall’ambiente (come le fonti
rinnovabili e non rinnovabili, e la capacità di assimilazione dei rifiuti), occorra vivere entro i confini dell’“ambiente biofisico”14. Il settore conciario, caratterizzato dall’elevato volume di effluenti solidi e liquidi, prende sul serio il problema della sostenibilità ambientale15. In effetti, se non vengono messi in opera adeguati sistemi di gestione ambientale, il settore conciario potrebbe costituire una minaccia, dal punto di vista sia ambientale che sociale, a causa dei processi produttivi a uso intensivo di sostanze chimiche, del consumo energetico e dei rifiuti solidi e liquidi5. Considerare questo un fattore autonomo richiede l’importanza di rivelare come le società operanti nel settore conciario siano impegnate e possano impegnarsi nel divenire rispettose dell’ambiente, socialmente responsabili ed economicamente redditizie. L’International Council of Tanners (ICT), un’organizzazione mondiale di associazioni professionali del settore conciario, definisce i tre aspetti della sostenibilità come in Tabella 1: La tabella fornisce una panoramica utile e completa su cosa voglia dire essere sostenibili nei termini del settore conciario, e serve come termine di paragone con ciò che viene riportato dalle aziende che operano nel settore conciario. 3 MATERIALI E METODI Per raggiungere l’obiettivo della ricerca, sono stati utilizzati dati secondari sotto forma di comunicazioni di sostenibilità/
relazioni sulla CSR o dichiarazioni delle sei società europee operanti nel settore conciario. Queste società sono state appositamente selezionate in base ai criteri di coinvolgimento, in azioni di sostenibilità e di facilità di accesso alle loro relazioni sulla CSR/comunicazioni di sostenibilità/dichiarazioni. Il metodo dell’analisi del contenuto è stato utilizzato per analizzare i contenuti di tali rapporti, grazie alla sua idoneità ad analizzare informazioni estratte da documenti17. Questo approccio è stato anche seguito da18-20 in studi simili. L’analisi del contenuto viene definita come la “lettura sistematica di un complesso di testi, immagini e argomenti simbolici, non necessariamente visti dalla prospettiva dell’autore o dell’utente”21. Le comunicazioni sono state esaminate con attenzione per estrarne gruppi di parole che spiegassero adeguatamente i componenti dei loro sforzi relativi alle tre dimensioni della sostenibilità. L’identità delle società utilizzate in questo studio è stata resa anonima. La natura del concetto di sostenibilità richiede che la comprensione dei significati contestuali e delle frasi venga presa in considerazione al fine di estrarre i dati necessari. È stato pertanto adottato il metodo della codifica umana. Inoltre la codifica umana è adeguata per piccoli volumi di dati22 e, in questo caso, sono state esaminate sei comunicazioni di sostenibilità/siti web. L’analisi latente e manifesta, ossia ciò che risulta evidente e ovvio dalle comunicazioni e i significati sottintesi dei dati di testo
Tabella 1. Pratiche di Sostenibilità (Fonte:16) Sostenibilità ambientale
Sostenibilità sociale
Piena conformità ai regolamenti ambientali comprendenti acqua, emissioni atmosferiche, rifiuti solidi.
Piena conformità alle norme sulla sicurezza dei prodotti.
Impegno a favore di pratiche commerciali eque.
Obblighi in materia di efficienza energetica.
Conformità alle misure di salute e sicurezza.
Tracciabilità delle pelli pesanti grezze.
Identificazione della Valutazione del Ciclo di Vita (LCA), impronta ambientale del settore conciario.
Conformità alle normative per i dipendenti (es. non utilizzo del lavoro forzato o minorile, rispetto dei diritti umani).
Osservazione e promozione della corretta etichettatura della pelle e dei suoi prodotti.
Applicazione delle buone norme durante la lavorazione per anticipare futuri controlli ambientali e la riduzione dell’impronta di carbonio.
Impegno a favore dei principi del benessere degli animali.
Trasparenza sulla provenienza della produzione della pelle.
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Sostenibilità economica
words coded were identified after carefully reading through the sustainability reports or statements to identify key words orstatements to identify key words or group of words related to the three sustainability dimensions. Existing literature was used to verify the efficacy of the coding categories. 4 RESULTS AND DISCUSSION Results show that that companies have a range of ways through which they publish their sustainability efforts as shown in Table 2. While some companies published separate sustainability reports apart from their annual reports, some other companies have adopted an integrated approach of including their sustainability activities within their annual report without publishing a separate sustainability report. The latter is called integrated reporting, and this signifies one of the growing trends of sustainability reporting7. The latest report from these organisations was selected and practices from the three sustainability dimensions were carefully identified and results presented in Table 3. From the analysis, some companies stated their holistic approach towards sustainability. For example, in Tannery A, what sustainability means to the company was well captured in a statement in their sustainability report: “Sustainability is not just about continuing business as usual. Rather, it is an evolution towards a sustainable future in which environmental priorities, economic prosperity and social justice are pursued simultaneously”. Similarly, in Tannery B, a holistic approach towards sustainability is captured on their website as thus: “achieving sustainability means bringing the environmental, financial, and social aspects of our commercial operations together in a permanently balanced and harmonious relationship”. These clear statements suggest how crucial the focus on the three sustainability aspects is, rather than a focus on just one aspect. However, it is important to note that failure of companies to indicate some practices in their report does not necessarily mean an absence of these practices, more so, since the absence of a sustainability report does not translate to the absence of sustainability practices5. Furthermore, it was found out that some
Table 2. Source of data analysed (Source: authors’ compilation) Company
Year of Report
Source
Tannery A
2018
Sustainability report
Tannery B
2017
Sustainability report
Tannery C
2019
Sustainability report
Manufacturing A
2018
Annual report
Manufacturing B
2017
Annual report
Table 3. Degree of focus of leather companies on three aspects of Sustainability (Source: Authors’compilation based on reports of mentioned companies) List of Companies – Tan = Tannery; Man = Manufacturing Coding Categories
Tan A
Tan B
Tan C
Man A
Man B
Man C
Pratiche di sostenibilità ambientale Energy Efficiency Emission reduction of greenhouse gases
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Efficient water management
•
Waste Management
•
LCA Assessment identification
• •
•
•
Reduced noise and olfactory emissions
•
•
•
•
•
•
• Social Sustainability practices
Health and safety
•
•
•
•
•
Employee development
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Diversity and equal opportunities at the workplace
•
Social Sustainability practices (continued) Coding Categories
Tan A
Tan B
Respect and protection of human/workers’ rights
•
•
•
•
Local community engagement
•
•
•
•
•
Work-life balance
•
•
•
Job security
Tan C
Man A
•
Man B
•
No use of forced or child labour
•
•
Animal welfare
•
•
Man C •
• •
•
•
•
Economic Sustainability practices Investment in innovative technologies Traceability of raw skin and hides
•
•
•
•
•
Efficiency of resource use
•
•
Profitability
•
•
56
• •
estratti dalle comunicazioni 23, sono stati gli approcci all’analisi. L’unità dell’analisi consiste pertanto nelle parole o nel gruppo di parole affermate da ciascuna pratica di sostenibilità. È stato inoltre utilizzato il metodo “emergente” di codifica anziché il metodo “a priori”24. Ciò significa che le categorie di parole codificate sono state identificate a valle di un’attenta lettura delle comunicazioni di sostenibilità o delle dichiarazioni, per identificare le parole chiave o i gruppi di parole correlati alle tre dimensioni della sostenibilità. È stata utilizzata la letteratura esistente per verificare l’efficacia delle categorie di codifica. 4 RISULTATI E DISCUSSIONE I risultati mostrano che le aziende possiedono una varietà di modi di pubblicare i loro sforzi nella sostenibilità, come mostrato in Tabella 2. Mentre alcune società hanno pubblicato comunicazioni di sostenibilità separate dalle loro relazioni annuali, alcune altre società hanno adottato l’approccio integrato di includere le loro attività di sostenibilità all’interno della loro relazione annuale, senza pubblicare una comunicazione di sostenibilità separata. Il secondo è chiamato reportistica integrata, e denota una delle tendenze in crescita nell’ambito delle comunicazioni di sostenibilità7. È stata selezionata la più recente comunicazione di queste organizzazioni, identificando con attenzione le pratiche delle tre dimensioni della sostenibilità. I risultati sono illustrati nella Tabella 3. Secondo l’analisi, alcune società hanno dichiarato un approccio olistico verso la sostenibilità. Ad esempio, il significato di sostenibilità presso la Conceria A è stato ottimamente colto in un’affermazione della loro comunicazione di sostenibilità: “La sostenibilità non riguarda solo proseguire l’attività come al solito. È piuttosto un’evoluzione verso un futuro sostenibile in cui le priorità ambientali, la prosperità economica e la giustizia sociale siano perseguite contemporaneamente”. Analogamente, nella Conceria B l’approccio olistico verso la sostenibilità viene colto tramite il loro sito nel modo seguente: “raggiungere la sostenibilità significa coniuga-
Tabella 2. Origine dei dati analizzati (Fonte: elaborazione degli autori) Azienda
Anno del rapporto
Fonte
Conceria A
2018
Comunicazione di sostenibilità Comunicazione di sostenibilità
Conceria B
2017
Conceria C
2019
Sito web
Industria A
2018
Relazione annuale
Industria B
2017
Relazione annuale
re gli aspetti ambientali, finanziari e sociali delle nostre attività commerciali in una relazione stabilmente equilibrata e armoniosa” Queste chiare affermazioni indicano quanto sia fondamentale concentrarsi su tutti i tre aspetti della sostenibilità, anziché focalizzarsi su un solo aspetto. È tuttavia importante notare che l’incapacità delle società a indicare alcune pratiche nella loro comunicazione non significa necessariamente l’assenza di tali pratiche, come pure l’assenza di una comunicazione di sostenibilità non si traduce nell’assenza di pratiche di sostenibilità5. È stato inoltre scoperto che alcuni marchi utilizzano indifferentemente il concetto di sostenibilità e di CSR, come mostrato in Tabella 2, e ciò è conforme alla letteratura sotto forma di1,4.
I risultati rivelano che l’efficienza energetica, la gestione dei rifiuti e la riduzione delle emissioni dei gas serra hanno rappresentato le pratiche di sostenibilità più citate, presenti in tutte le comunicazioni analizzate. L’efficiente gestione dell’acqua e la valutazione dell’impronta ambientale delle attività (sotto forma di identificazione LCA) sono state altre pratiche fondamentali. L’uniformità delle pratiche tra questi attori indica la corretta comprensione della sostenibilità ambientale nelle organizzazioni. Questo risultato si riflette nella letteratura sulla prevalenza e sull’attenzione principale all’aspetto ambientale. Per quanto riguarda la sostenibilità sociale, salute e sicurezza sono comparse in tutte le comunicazioni analizzate. Gli autori assu-
Tabella 3. Grado di attenzione delle società del settore conciario nei tre aspetti della Sostenibilità (Fonte: elaborazione degli autori in base alle comunicazioni delle società citate) Elenco di Società – Conc = Conceria; Ind = Industria Categorie di Codifica
Conc A
Conc B
Conc C
Ind A
Ind B
Ind C
Pratiche di sostenibilità ambientale Efficienza energetica
•
•
•
•
•
•
Riduzione delle emissioni dei gas serra
•
•
•
•
•
•
Gestione efficiente dell’acqua
•
•
•
•
•
Gestione dei Rifiuti
•
•
•
•
•
•
•
•
Identificazione della Valutazione LCA
•
Riduzione delle emissioni sonore e olfattive
• Pratiche di sostenibilità sociale
Salute e sicurezza
•
•
•
•
•
Crescita del dipendente
•
•
•
•
•
•
Diversità e pari opportunità sul posto di lavoro
•
•
•
•
• segue
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brands use the concept of sustainability and CSR interchangeably as shown in Table 2 and this conforms to the literature in form of1,4. The findings reveal that energy efficiency, waste management and reduction in greenhouse gases emission represented the most reported environmental sustainability practices, occurring in all the analysed reports. Efficient water management and evaluation of the environmental footprint of activities (in form of LCA identification) were other key practices. The uniformity of practices among these actors suggests a sound understanding of environmental sustainability among the organisations. This finding reflects with the literature on the prevalence and dominant focus on the environmental aspect. With regards to social sustainability, health and safety occurred in all the reports analysed. The authors posit that this could be because of the nature of the industry. Additionally, in five of six companies, employee development; diversity and equal opportunities at the workplace; respect and protection of human/workers’ rights; local community engagement and compliance to labour regulations (in form of no use of forced or child labour) featured as important social sustainability practices. Work-life balance was also a point of emphasis in four of the companies. While animal welfare was also deemed as an important practice, it should be understood that the leather industry does not take responsibility for the impacts of animal rearing (an agricultural activity) in relation to sustainability 25. Nevertheless, some companies seek to ensure that their relevant upstream supply chain partners treat animals with utmost care. Conclusively, the recurrence of these practices amongst the companies suggests a good level of awareness and understanding of the social dimension of sustainability. Finally, traceability of the raw materials used in production of the leather products is the most recognised economic practice. Traceability is a crucial aspect of the leather supply chain, as some of the regulating bodies and associations (like the LWG – Leather Working Group and COTANCE – European Confederation of the Leather Industry) constantly push for transparency on the origin
of hides and skin and other raw materials to improve the image of the leather industry26. Efficiency of resource use (an important economic problem due to scarcity) was also highlighted in half of the reports analysed, as an important consideration. This factors into some important initiatives related to resource efficiency like the United Nations Environment Programme27 and part of Europe 2020’s strategy called “Resourceefficient Europe”28. Lastly, profitability (a traditional business indicator that reflects the health of a business) and investment in innovative technologies least featured. Largely, economic sustainability practices were found to be dissimilar and underreported. In fact, there appears to be a non-convergence on the areas of focus on economic sustainability practices when compared to the environmental and social aspects. Hence, future research to investigate the causes of disparity in focus may be necessary to set the foundation for unification on related practices. To reiterate, companies not highlighting specific practices in their reports or website does not necessarily mean an absence. For example, the statement of Tannery C focuses significantly on their environmental responsibility efforts. However, this does not translate that they are not making efforts relating to economic and social sustainability, since the company falls under the EU directive previously mentioned. An absence of a sustainability report may thereby be a reason for underexpression of their sustainability credentials. Conclusively, the recent trends suggest that companies should publish some form of report that succinctly explains their sustainability efforts, as this information is increasingly demanded by investors, among other business stakeholders7. The understanding of these practices is useful because the brands used in this study are well known in their supply chain and thus, could have significant level of control in terms of urging their global supply chain partners towards more sustainable business practices. 5 CONCLUSION, IMPLICATIONS AND RECOMMENDATIONS FOR FUTURE RESEARCH The importance of sustainability in the
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leather industry has continually increased over time but in practice, there is a need to foster the holistic understanding of this concept in the supply chain as a significant focus has been on the environmental aspect. This paper attempted to uncover some of the practices relating to the dimensions of sustainability, providing a useful resource for actors in the leather supply chain. This study is part of a larger study that broadly focuses on social and economic sustainability in the leather supply chain. The study has its limitations. The companies whose reports were analysed are all Europe based and fall under the EU directive 2014/95/EU. Hence, the results from this research may not reflect the practices in other non-European countries. Future research may investigate the practices in leather-related companies in other countries for comparative purposes. The data analysed in this study was obtained solely from the company reports and as such, the “face value” of information acquired was adopted but not backed up with primary research. Thus, the validity of findings could be reduced. While this research focuses on particular organisations in different supply chain levels, the transcendence of practices among their supply chain partners can also be investigated to identify best practices and gaps in order to ensure a sustainable leather supply chain. The findings from this study could assist managers in leather-related companies to better integrate the information on the three sustainability dimensions into their sustainability strategy which could allow for a multiplier effect on better sustainability credentials of actors in the leather supply chain. Furthermore, while metrics usually exist to measure environmental and economic sustainability, the social aspect still suffers from the use of limiting qualitative metrics, such as “yes and no” that does not reveal the true extent of progress. Further research could delve into developing robust metrics which could be qualitative or quantitative in nature and specific to the leather industry. Given the global nature of the leather supply chain, some form of regularised standards could be instituted to ensure the uniformity of sustainability reports in the global industry.
Pratiche di sostenibilità sociale (continua) Categorie di Codifica
Conc A
Conc B
Conc C
Ind A
Ind B
Ind C
Rispetto e tutela dei diritti umani/dei lavoratori
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•
•
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Coinvolgimento della comunità locale
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•
•
•
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Equilibrio vita-lavoro
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•
•
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Sicurezza del posto di lavoro Non utilizzo del lavoro forzato o minorile Benessere degli animali
• •
•
•
•
•
• •
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Pratiche di Sostenibilità Economica Investimenti in tecnologie innovative Tracciabilità delle pelli grezze pesanti e leggere
•
•
•
•
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Efficienza nell’uso delle risorse
•
•
Redditività
•
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mono che ciò potrebbe dipendere dalla natura del settore. Inoltre, in cinque società su sei, la crescita del dipendente; la diversità e le pari opportunità sul posto di lavoro; il rispetto e la tutela dei diritti umani e dei lavoratori; il coinvolgimento della comunità locale e la conformità alle normative sul lavoro (sotto forma di non utilizzo del lavoro forzato o minorile) sono state presentate come importanti pratiche di sostenibilità sociale. Anche l’equilibrio vita-lavoro è stato messo in rilievo da quattro società. Sebbene anche il benessere degli animali sia stato ritenuto una pratica importante, si deve capire che il settore conciario non si assume responsabilità sull’impatto degli allevamenti (un’attività agricola) relativamente alla sostenibilità25. Ciononostante, alcune società mirano a garantire che i loro relativi partner della catena logistica a monte trattino gli animali con la massima cura. In conclusione, la ricorrenza di queste pratiche nelle società indica un buon livello di consapevolezza e comprensione della dimensione sociale della sostenibilità. Infine, la tracciabilità delle materie prime utilizzate nella realizzazione dei prodotti in pelle è la pratica economica più riconosciuta. La tracciabilità è un punto fondamentale della catena logistica conciaria, dato che alcune delle autorità e associazioni di
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regolamentazione (come il LWG – Leather Working Group e la COTANCE – European Confederation of the Leather Industry) spingono costantemente verso la trasparenza sulla provenienza delle pelli pesanti e leggere e di altre materie prime, al fine di migliorare l’immagine del settore conciario 26. Anche l’efficienza nell’utilizzo delle risorse (un importante problema economico a causa della loro scarsità) è stata evidenziata nella metà delle comunicazioni analizzate, come un fattore importante. Ciò influenza alcune importanti iniziative correlate all’efficienza delle risorse, come il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente27 e parte della strategia europea del 2020 denominata “Europa efficiente nell’impiego delle risorse”28. Infine, la redditività (un tradizionale indicatore di business che riflette la salute di un’attività commerciale) e l’investimento in tecnologie innovative sono i meno presenti. Fondamentalmente, le pratiche di sostenibilità economica si sono rivelate diverse e poco considerate. In effetti, risulta esservi una non convergenza nelle aree di interesse delle pratiche di sostenibilità economica rispetto agli aspetti ambientali e sociali. Potrebbe pertanto essere necessaria una ricerca futura per indagare le cause della disparità di interesse, per gettare le basi dell’unificazione delle pratiche correlate.
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Si ribadisce che le società che non hanno evidenziato pratiche specifiche nelle loro comunicazioni o sul sito web non implicano necessariamente un’assenza. Ad esempio, la dichiarazione della Conceria C si concentra in modo rilevante sui suoi sforzi nella responsabilità ambientale. Ciò tuttavia non si traduce nella mancanza di sforzi nella sostenibilità economica e sociale, dato che la società ricade nell’ambito della direttiva UE sopra citata. L’assenza di una comunicazione di sostenibilità può pertanto essere un motivo di espressione ridotta delle loro credenziali di sostenibilità. In conclusione, le recenti tendenze indicano che le società dovrebbero pubblicare una forma di comunicazione che ne spieghi sinteticamente gli sforzi nella sostenibilità, dato che tale informazione viene sempre più richiesta da parte degli investitori, tra i vari portatori d’interesse commerciali7. La comprensione di tali pratiche è utile poiché i marchi utilizzati nel presente studio sono ben noti nella loro catena logistica, e potrebbero pertanto esercitare un notevole livello di controllo in termini di sollecitazione dei partner della catena logistica globale verso pratiche commerciali più sostenibili. 5 CONCLUSIONI, IMPLICAZIONI E RACCOMANDAZIONI PER LA RICERCA FUTURA L’importanza della sostenibilità nel settore conciario è costantemente cresciuta col passare del tempo, ma nella pratica occorre favorire la comprensione olistica di questo concetto da parte della catena logistica, dato che l’aspetto ambientale ha ricevuto notevole attenzione. Questo articolo ha tentato di individuare alcune delle pratiche correlate alle dimensioni della sostenibilità, fornendo un’utile risorsa agli attori della catena logistica conciaria. Il presente studio è parte di uno studio più ampio, che nella sostanza si focalizza sulla sostenibilità sociale ed economica della catena logistica conciaria. Lo studio presenta limitazioni. Le società di cui sono state analizzate le comunicazioni hanno tutte sede in Europa, e ricadono nei termini della direttiva UE 2014/95/EU. Pertanto i risultati di questa ricerca potrebbero non riflettere le pratiche seguite in altri
INSIGHTS Thomas Thijssens, Laury Bollen, Harold Hassink, Managing sustainabili t y re p o r t i n g : m a n y w a y s t o p u b lish exemplary reports, Jour nal o f C l e a n i n g P ro d u c t i o n , Vo l . 136, 86-101, 2016 Sustainability reporting is a mostly voluntary activity that has gained great adherence in the corporate world. In examining the determinants of this activity research has focused on external company factors, providing mixed results. Hence, his study concentrates on internal factors by exploring how companies manage their sustainability reporting process. Using a qualitative research design we examine the internal factors that are associated with sustainability reporting of six Dutch companies with exemplary reports, as determined by two sustainability reporting benchmarking schemes. Additionally, the reports of the case companies are content analysed and their benchmark scores are scrutinised. Results demonstrate that, despite their top ranks in the schemes, the constellations of structures, systems and processes with which sustainability reporting is managed, varies across companies. Remarkably, for half of the sample companies sustainability (reporting) is not part of the day-to-day activities, but rather decoupled. Based on these findings, a typology of sustainability reporting is developed. The results also show that the quality assessment by the reporting schemes is inconsistent and that it is not possible to distil the reporting type from a company report. The results add to prior literature by giving insight into the internal factors underlying sustainability reporting, and how these factors interrelate. They imply that inclusion of internal organisational factors in sustainability reports will be valuable information to their users.
Alamo Alexandre da Silva Batista, Antonio Carlos de Francisco, Organizational Sustainability Practices: A Study of the Firms Listed by the Corporate Sustainability Index, Sustainability, 10(1), 226, 2018 Organizational sustainability (OS) has been guiding the decision-making process of managers in order to generate competitive advantage. This paper aims to identify the sustainable practices performed by large corporations in the implementation of OS. Reports with actions performed by large organizations and their reach in the three pillars of sustainability—environmental, economic, and social dimensions—are disclosed to their main stakeholders, based on short, medium and long-term sustainable goals. These reports often reflect the progress of OS or the progress made toward them. However, few studies investigate the sustainable practices adopted by firms and their reproducibility. A search was performed in reports selected from the firms listed by the Corporate Sustainability Index (CSI) from 2012–2016, belonging to the Brazilian stock market in services sector of the economy and employed the Global Reporting Initiative (GRI) methodology. The results showed the strategic planning involving infrastructure, environment, human resources, product innovation, organizational management and deadline setting acted as the baseline for the implementation of the practices found. The findings will guide the managers´ decisions in the development of their strategic planning, based on practical and objective results.
Brandenburg, M., and Seuring, S., Quantitative models for sustainable supply chain management: Developments and directions, European Journal of
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Operational Research, Vol. 233, 299–312, 2014 Sustainability, the consideration of environmental factors and social aspects, in supply chain management (SCM) has become a highly relevant topic for researchers and practitioners. The application of operations research methods and related models, i.e. formal modeling, for closed-loop SCM and reverse logistics has been effectively reviewed in previously published research. This situation is in contrast to the understanding and review of mathematical models that focus on environmental or social factors in forward supply chains (SC), which has seen less investigation. To evaluate developments and directions of this research area, this paper provides a content analysis of 134 carefully identified papers on quantitative, formal models that address sustainability aspects in the forward SC. It was found that a preponderance of the publications and models appeared in a limited set of six journals, and most were analytically based with a focus on multiple criteria decision making. The tools most often used comprise the analytical hierarchy process or its close relative, the analytical network process, as well as life cycle analysis. Conclusions are drawn showing that numerous possibilities and insights can be gained from expanding the types of tools and factors considered in formal modeling efforts.
Closs, D.J., Speier, C., and Meacham, N., Sustainability to support end-to-end value chains: the role of supply chain management, Journal of the Academy of Marketing Science, 39, 101–116, 2011 Many firms are increasing their focus on sustainability. However, this focus has primarily emphasized environmentalism and ethics. Enterprise value chains must develop and
INSIGHTS Paesi non europei. Ricerche future possono esaminare le pratiche in società operanti in altri Paesi nel settore conciario, a scopo di confronto. I dati analizzati nel presente studio sono stati estratti unicamente dalle comunicazioni delle società e, come tali, il “valore nominale” delle informazioni acquisite è stato adottato ma non sostenuto dalla ricerca primaria. La validità dei risultati potrebbe pertanto essere limitata. Sebbene la presente ricerca si incentri su specifiche organizzazioni a diversi livelli della catena logistica, si può esaminare anche la trascendenza delle pratiche tra i partner della loro catena logistica, per identificarne le pratiche migliori e le lacune, in modo da garantire una catena logistica conciaria sostenibile. I risultati del presente studio potrebbero coadiuvare i manager delle società operanti nel settore conciario a meglio integrare le informazioni delle tre dimensioni della sostenibilità nell’ambito della loro strategia di sostenibilità, la qual cosa potrebbe consentire un effetto moltiplicatore su migliori credenziali di sostenibilità degli attori della catena logistica conciaria. Inoltre, sebbene esista solitamente una metrica per misurare la sostenibilità ambientale ed economica, l’aspetto sociale soffre ancora dell’utilizzo di metriche qualitative limitate, come “sì e no”, che non rivelano la reale entità dello sviluppo. Ulteriori ricerche potrebbero approfondire lo sviluppo di una metrica robusta che potrebbe essere qualitativa o quantitativa per natura, e specifica del settore conciario. Data la natura globale della catena logistica conciaria, si potrebbe istituire qualche forma di standard regolarizzato per garantire l’uniformità delle comunicazioni di sostenibilità nel settore globale.
Thomas Thijssens, Laury Bollen, Harold Hassink, Managing sustainability reporting: many ways to publish exemplary reports, Journal of Cleaning Production, Vol. 136,86-101,2016 La comunicazione di sostenibilità è un’attività prevalentemente volontaria che ha ottenuto una grande adesione nel mondo delle aziende. Nell’esaminare i fattori determinanti di quest’attività, la ricerca si è concentrata su fattori aziendali esterni, ottenendo risultati contrastanti. Il presente studio si concentra pertanto sui fattori interni, esplorando il modo in cui le aziende gestiscono il loro processo delle comunicazioni di sostenibilità. Tramite un progetto di ricerca qualitativo analizziamo i fattori interni associati alle comunicazioni di sostenibilità di sei aziende olandesi produttrici di comunicazioni ineccepibili, secondo quanto stabilito da due schemi di parametri di riferimento per le comunicazioni di sostenibilità. Vengono inoltre analizzate nel loro contenuto le comunicazioni delle aziende in esame, e sono vagliati i loro punteggi di riferimento. I risultati provano che, nonostante le loro prime posizioni negli schemi, le costellazioni di strutture, si stemi e processi tramite cui viene gestita la comunicazione di sostenibilità variano da azienda ad azienda. In particolare, per metà delle aziende campione la (comunicazione di) sostenibilità non fa parte delle attività quotidiane, ma ne è piuttosto slegata. Sulla base di questi risultati, è stata sviluppata una tipologia di comunicazione di sostenibilità. I risultati mostrano inoltre che la valutazione di qualità tramite gli schemi di comunicazione è incoerente, e che non è possibile sintetizzare il tipo di comunicazione a partire dalla comunicazione dell’azienda. I risultati arricchiscono la letteratura preesistente fornendo
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uno sguardo ai fattori interni sottostanti le comunicazioni di sostenibilità, e a come questi fattori siano interconnessi. Essi implicano che l’inclusione di fattori organizzativi interni nelle comunicazioni di sostenibilità sarà una preziosa informazione per i loro utenti. Alamo Alexandre da Silva Batista, Antonio Carlos de Francisco, Organizational Sustainability Practices: A Study of the Firms Listed by the Corporate Sustainability Index, Sustainability, 10(1), 226, 2018 La sostenibilità organizzativa (OS) ha guidato il processo decisionale dei manager per generare vantaggi competitivi. Questo articolo ha come obiettivo l’identificazione di pratiche sostenibili eseguite da grandi aziende nella realizzazione della OS. Le comunicazioni contenenti azioni effettuate da grandi organizzazioni e la loro portata secondo i tre pilastri della sostenibilità – dimensioni ambientale, economica e sociale – vengono divulgate ai loro principali portatori d’interesse, in base a obiettivi sostenibili di breve, medio e lungo termine. Spesso queste comunicazioni riflettono l’andamento dell’OS o il cammino percorso verso di esse. Tuttavia sono pochi gli studi che indagano le pratiche sostenibili adottate dalle aziende e la loro riproducibilità. E’ stata compiuta una ricerca nelle comunicazioni selezionate a partire dalle aziende elencate nel Corporate Sustainability Index (CSI) dal 2012 al 2016, appartenenti al mercato azionario brasiliano nel settore terziario dell’economia, ed è stata utilizzata la metodologia del Global Reporting Initiative (GRI). I risultati hanno mostrato che la pianificazione strategica che coinvolge le infrastrutture, l’ambiente, le risorse umane,
support a broader sustainability perspective to ensure that its consumer, business, supply chain, community and environmental relationships and interactions remain viable. Using public documents and Internet sites of major global firms, this article suggests a framework to define the dimensions of sustainability and the categories of initiatives within each dimension. The article then offers examples regarding how major firms are implementing each sustainability dimension to enhance their competitiveness. Building on the framework, the article illustrates the sustainability initiatives applied by different categories of sustainability leaders.
Smiechowski, K., Lament, M., Impact of Corporate Social Responsibility (CSR) reporting on pro-ecological actions of tanneries, Journal of Cleaner Production, 161, 991–999, 2017 Reasons for Corporate Social Responsibility (CSR) reporting by tanning enterprises must primarily be sought in the specific nature of the industry, where leather is a material from renewable sources, yet manufactured as part of processes that pose one of the gravest environmental hazards in the world. The tanning industry appears, therefore, as a sector compiling CSR reports expected to confirm its environment-friendly actions. It should be noted, however, CSR reporting is not obligatory and absence of a report does not necessarily mean an enterprise fails to undertake pro-ecological measures. This study attempts to define impact of CSR reporting on proecological actions of large and small tanneries. The subject appears current and important as it has been little explored and hazards associated with tanning are significant –Top Ten Toxic Industries. Evaluation of CSR reporting by tanneries was the principal objective of this study. Establishing interrelations between CSR
reporting and environment-friendly actions by tanneries in Poland and worldwide has been a specific goal. The research addressed large tanneries believed to be the most friendly to the environment, selected from a list prepared by Leather Working Group (LWG), and small family tanneries. The considerable variability of technological standards, product ranges and volumes of leather manufactured, legal regulations and degrees of their enforcement have forced certain simplifications of our methods. Evaluation of factors affecting pro-ecological activities was of importance. Pro-ecological actions of tanneries are not direct results of CSR reporting, but of legal regulations prevailing in a given country. In large enterprises, CSR has a substantial effect on pro-ecological actions in place. Small businesses tend not to prepare CSR reports, which does not mean they undertake no pro-ecological actions. Both large and small enterprises examined carry out socially responsible actions, though to varying levels and extents. Pro-ecological actions of tanneries are determined by business format, headcount, and time in business. In general, joint-stock companies employing more than 51 people and operated for more than 20 years, that is, large and medium-size tanneries, are the most active. Small businesses are less active, largely due to financial constraints. CSR reporting has no direct impact on pro-ecological actions of tanneries. The voluntary nature of the reporting is significant in this connection. In view of the environmental and social hazards associated with tanning, either obligatory CSR reporting of specific standards would need to be introduced or tanneries would need to be subject to a formalised system of environmental monitoring.
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l’innovazione dei prodotti, la gestione organizzativa e la definizione delle scadenze ha agito da linea guida per l’attuazione delle pratiche rilevate. I risultati orienteranno le decisioni dei ricercatori nello sviluppo della loro pianificazione strategica, in base a risultati pratici e obiettivi. Brandenburg, M., and Seuring, S., Quantitative models for sustainable supply chain management: Developments and directions, European Journal of Operational Research, Vol. 233, 299–312, 2014 La sostenibilità, ossia la valutazione dei fattori ambientali e degli aspetti sociali nella gestione della catena logistica (SCM) è divenuta una questione di grande rilevanza per ricercatori e professionisti. L’applicazione di metodi di ricerca operativa e di modelli correlati, ossia la modellazione formale, per SCM a ciclo chiuso e per la catena logistica inversa, è stata analizzata in modo efficace in una ricerca già pubblicata. La situazione è in contrasto con la comprensione e l’analisi dei modelli matematici incentrati sui fattori ambientali o sociali nelle catene logistiche (SC) dirette, su cui si è indagato di meno. Per valutare sviluppi e direzioni di quest’area di ricerca, il presente articolo fornisce un’analisi del contenuto di 134 articoli individuati con attenzione basata su modelli formali quantitativi che affrontano gli aspetti della sostenibilità nella SC diretta. E’ stato trovato che la prevalenza delle pubblicazioni e modelli è comparsa in un numer o limitato di sei riviste, e la maggioranza di essi prestava analiticamente attenzione a criteri decisionali multipli. Gli strumenti utilizzati più spesso comprendono il processo gerarchico analitico o un suo parente stretto, il processo analitico in rete, così come l’ana-
lisi del ciclo di vita. Si traggono le conclusioni mostrando che è possibile ottenere numerose possibilità e spunti estendendo le tipologie di strumenti e di fattori presi in considerazione negli approcci di modellazione formale. Closs, D.J., Speier, C., and Meacham, N., Sustainability to support end-to-end value chains: the role of supply chain management, Journal of the Academy of Marketing Science, 39, 101–116, 2011 Numerose aziende stanno prestando maggiore attenzione alla sostenibilità. Tuttavia questa attenzione ha principalmente sottolineato l’ambientalismo e l’etica. Le catene del valore aziendale devono sviluppare e sostenere una prospettiva più ampia di sostenibilità per garantire che consumatori, business, catene logistiche, rapporti comunitari e ambientali e interazioni restino attuabili. Tramite documenti pubblici e siti Internet delle principali aziende a livello globale, il presente articolo suggerisce un quadro per definire le dimensioni della sostenibilità e le categorie di iniziative all’interno di ciascuna dimensione. L’articolo offre in seguito esempi su come le principali aziende stiano attuando ciascuna dimensione della sostenibilità, per migliorare la competitività. Fondandosi su questo quadro, l’articolo illustra le iniziative di sostenibilità applicate da parte di diverse categorie di leader in materia di sostenibilità. Smiechowski, K., Lament, M., Impact of Corporate Social Responsibility (CSR) reporting on pro-ecological actions of tanneries, Journal of Cleaner Production, 161, 991–999, 2017 I motivi delle relazioni sulla Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) da parte di imprese del settore conciario devono principalmente essere ricercati nella specificità del settore,
in cui la pelle è un materiale proveniente da fonti rinnovabili, sia pure prodotto nell’ambito di processi che costituiscono uno dei rischi ambientali più gravi al mondo. Il settore conciario appare pertanto un settore che redige relazioni sulla CSR dalle quali ci si attende una conferma che le sue azioni siano rispettose dell’ambiente. Dev’essere tuttavia rilevato che le relazioni sulla CSR non sono obbligatorie, e l’assenza di una relazione non implica necessariamente che un’impresa non intenda intraprendere misure proambiente. Il presente studio tenta di definire l’impatto delle relazioni sulla CSR in azioni pro-ambiente di concerie grandi e piccole. Il tema appare attuale e importante, essendo stato poco esplorato, e i rischi associati alla concia sono notevoli – si trova nella To p Ten dei settori nocivi. La valutazione delle relazioni sulla CSR delle concerie è stato l’obiettivo principale del presente studio. Stabilire le interconnessioni tra le relazioni sulla CSR e le azioni pro-ambiente delle concerie in Polonia e nel mondo è stato un obiettivo specifico. La ricerca si è rivolta a grandi concerie ritenute le più rispettose dell’ambiente, selezionate da un elenco approntato dal Leather Working Group (LWG), e a piccole concerie a conduzione familiare. La notevole variabilità degli standard tecnologici, della gamma dei prodotti e dei volumi delle pelli lavorate, le normative legali e i gradi della loro attuazione hanno costretto a operare alcune semplificazioni dei nostri metodi. La valutazione dei fattori che influenzano le attività pro-ambiente ha avuto notevole importanza. Le azioni pro-ambiente delle concerie non sono risultati diretti delle relazioni sulla CSR, ma delle normative legali prevalenti in un dato Paese. In grandi aziende, la CSR ha ripercussioni significative sulle
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azioni pro-ambiente in loco. Piccole attività commerciali tendono a non redigere le relazioni sulla CSR, il che non significa che esse non intraprendano azioni pro-ambiente. Le imprese sia grandi che piccole prese in esame eseguono azioni socialmente responsabili, sia pure a vari livelli e in varia misura. Le azioni pro-ambiente delle concerie sono determinate dal modello aziendale, dall’organico e dalla durata dell’attività. In generale, le società per azioni con almeno 51 dipendenti e operanti da più di 20 anni, ossia le grandi e medie concerie, sono le più attive. Piccole imprese sono meno attive, principalmente a causa di limitazioni finanziarie. Le relazioni sulla CSR non esercitano un impatto diretto sulle azioni pro-ambiente delle concerie. La natura volontaria della redazione delle relazioni è rilevante a questo proposito. Alla luce dei rischi ambientali e sociali associati alla concia, occorrerebbe introdurre la relazione obbligatoria sulle CSR di standard specifici, o le concerie dovrebbero essere soggette a un sistema formalizzato di monitoraggio ambientale.
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