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OrtoRomi, verdure che scalano la vetta della private label
Misticanza e insalate baby, sacchetti di iceberg, riccia o scarola, funghi o verdure pronte da cuocere: queste le specialità di un’azienda che ha ricevuto grandi soddisfazioni dal lavorare per le private label.
Nata nel 1996 in Veneto dall’unione dell’esperienza dei due soci fondatori, gli agricoltori Elio Pelosin e Rino Bovo, OrtoRomi inizialmente commercializzava prodotti di I gamma, per poi investire nella IV gamma a partire dal 1999. Nel 2006 l’azienda si trasforma in Cooperativa ed è attualmente una realtà con 10 soci (9 aziende agricole e la cooperativa Co.Ve.Ca.A.), alla quale 40 aziende agricole sparse su tutto il territorio nazionale conferiscono la propria materia prima. Misticanza e insalate baby, sacchetti di iceberg, riccia o scarola, funghi o verdure pronte da cuocere come spinaci, verza, erbette e cavolo nero: queste le specialità di OrtoRomi, che vanta stabilimenti a Borgoricco (Pd) e Bellizzi (Sa), dei quali il primo completamente automatizzato dal 2013. L’azienda ha chiuso il 2022 con un fatturato poco meno di 120 milioni di euro per 37mila tonnellate di produzione a volume, confermandosi uno dei maggiori player nazionali che ha ricevuto grandi soddisfazioni anche dal lavorare per le private label, come ci racconta Martina Boromello, responsabile marketing e comunicazione di OrtoRomi.
Secondo rilevazioni Nielsen siete al terzo posto fra i fornitori della IV gamma. Ma in qualità di fornitori dei marchi propri come vi classificate?
Esatto, come industria di marca il nostro 4% di quota di mercato ci pone al terzo posto dopo Bonduelle e le private label, prese nel loro insieme, che detengono la “fetta” più importante (oltre il 60%). Se invece guardiamo all’interno di quel mondo, la nostra quota, per quanto riguarda il settore in cui operiamo, è ben maggiore e si attesta sul 14%.
Sul totale del fatturato, a quale percentuale ammonta la produzione in conto terzi? Dei 118 milioni di euro del 2022, il 58%, cioè la maggior parte, deriva dalla produzione come terzisti.
14%
40
OrtoRomi
4%
58%
2
118 milioni
37
Quali sono i plus che ricevete dall’essere fornitori di private label e quali, invece, i plus che offrite voi?
Essere fornitori di private label ci permette di poter rafforzare il rapporto con la Gdo che si è costruito negli anni e ci consente di dimostrare ogni giorno l’impegno e la qualità che mettiamo nel nostro lavoro. Essere partner dei distributori da anni ci ha permesso di crescere assieme e migliorarci sempre, stimolandoci a vicenda. D’altro canto, possiamo offrire la competenza e l’innovazione che vengono tradotti nei nostri prodotti e nella nostra professionalità.
Quali insegne italiane ed estere servite come pl?
Per quanto riguarda il territorio italiano, siamo fornitori di private label per tutte le maggiori insegne nazionali, come Conad, Coop, Md, Crai, Gruppo Selex, Prix e In’s mercato (gruppo Pam), ma anche per quelle internazionali come Carrefour, Despar, Penny, Eurospin. All’estero invece serviamo Lidl ed Eurospin Croazia.
Le vostre collaborazioni con le insegne riscuotono successo, tanto che il 31 maggio scorso un vostro prodotto a marchio del distributore è stato premiato ad Amsterdam, durante l’evento pre-fiera del Plma...
Abbiamo ricevuto uno dei riconoscimenti International Salute to Excellence Awards per la “Zuppa Pugliese”, che abbiamo prodotto per la linea Lettere dall’Italia di Md.
Si tratta di una gustosa zuppa fresca, senza glutammato né conservanti, che ha solo bisogno di essere riscaldata per essere gustata. La zuppa contiene tutti i sapori caratteristici della Puglia, essendo realizzata con ingredienti di prima qualità tipicamente accostati a questa regione come cime di rapa, piselli, cipolla, olio extravergine, peperoncino. I Salute to Excellence Awards, che premiano l’innovazione e la qualità nei settori food, non food e vinicolo, durante l’ultima edizione hanno visto trionfare soprattutto il criterio di sostenibilità, da quella di prodotto a quella del packaging. In effetti, il grande apprezzamento per la nostra referenza è arrivato grazie alla sua convenienza, al suo sapore e alla sua confezione: quest’ultima, in particolare, ha fatto sì che il prodotto ottenesse il punteggio più alto della categoria. Ne siamo molto orgogliosi.
Stando alla vostra esperienza, trovate che il rapporto fornitori-insegne sia qualcosa che mostra la sua importanza solo a livello interno (regole di lavoro, standard di qualità, regole commerciali) o è qualcosa che il cliente percepisce e che ne veicola le scelte?
Siamo certi che il rapporto tra OrtoRomi e la Gdo sia rilevante non solo a livello B2b, tra professionisti di settore, ma sia qualcosa che anche il consumatore finale riesce a cogliere, perché una volta fidelizzato all’insegna, si fida delle scelte che essa stessa compie al suo posto.
Secondo dati Ipsos, la stragrande maggioranza degli Italiani che acquista abitualmente Mdd è disposta a spendere di più per cibi certificati: quali sono le certificazioni che finora avete ottenuto?
Le certificazioni rappresentano per noi una garanzia di freschezza e qualità per i prodotti ma anche di sicurezza in merito al processo industriale, anch’esso sottoposto a frequenti verifiche volontarie: nel primo caso, possiamo citare la certificazione Ifs e la Brc, per il secondo Global G.a.p. e l’adesione agli standard Uni En Iso 11233 e Dtp021.
Cosa bolle in pentola per questo 2023, sempre a livello di novità private label?
Per il 2023 l’obiettivo è senza dubbio quello di continuare a crescere assieme come partner e copacker; in questo particolare frangente storico, vogliamo cercare di affrontare le difficoltà, in primis quelle legate all’aumento dei listini e al calo del potere d’acquisto delle famiglie, con un dialogo costruttivo e uno scambio bidirezionale, in ottica propositiva e che ci permetta di mettere in pratica il nostro know-how del settore.l