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Tipicità regionali, benessere e lunghe stagionature trainano i consumi

un sigillo che garantisce al consumatore l’italianità di tutti gli attori della filiera, la giusta valorizzazione del lavoro degli allevatori e del territorio e l’indiscutibile alta qualità del prodotto. La seconda referenza è il Prosciutto Crudo di Parma del Prosciuttificio San Giacomo di Sala Baganza, specializzato nella produzione di alta qualità di questo salume con una stagionatura minima di 18 mesi fino a 24».

Tipicità regionali, benessere e lunghe stagionature trainano i consumi Per Gianfranco Delfini, direttore marketing di Clai, oggi i consumatori hanno più che mai bisogno di ritrovare sicurezza e fiducia nelle scelte d’acquisto e quindi rivolgono spesso la loro attenzione alle realtà più sensibili alla qualità e all’origine della materia prima: «La nostra azienda è avvantaggiata da questa situazione perché da sempre si caratterizza per l’utilizzo esclusivo di carne di filiera 100% italiana. Tra le tendenze di maggiore interesse, in particolare per il settore del salame che rappresenta il nostro core business sul versante salumi, spicca l’attenzione crescente alle “tipicità regionali”, alimentata anche dalle richieste della Gdo che considera tali prodotti un’opportunità di differenziazione e fidelizzazione della clientela. Un altro trend interessante è legato al “benessere” e al “free from”, un’area che presidiamo con il Bellafesta Light, il salame con una quantità di grassi inferiore al 15%, mentre il terzo filone che si sta consolidando è quello riferito alle “lunghe stagionature”, in cui siamo protagonisti con alcune eccellenze come i salami Milano e Ungherese».

FILIERA DI BONTÀ

L’alta qualità di Clai non riguarda solo i prodotti, ma si declina anche nell’impegno sul fronte della solidarietà. «Anche quest’anno in vista del Natale – spiega Gianfranco Delfini – abbiamo rinnovato la collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, attraverso la quale potremo donare 200mila pasti a diverse strutture caritatevoli distribuite in tutta Italia. Per comunicare questo impegno, coinvolgendo clienti e consumatori, stiamo lanciando una sorta di “Filiera di bontà”: i negozianti regaleranno una speciale pallina di Natale a chi acquisterà un nostro prodotto per renderlo partecipe dell’iniziativa benefica».

I Salamini Italiani alla Cacciatora Dop mantengono buoni risultati

Nei primi nove mesi del 2022 sono stati prodotti quasi 3 milioni di kg di Salamini Italiani alla Cacciatora Dop. Sul totale delle vendite il 29% è stato destinato all’estero, una quota stabile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In termini di distribuzione il 90% della Dop viene veicolato nel canale moderno, il rimanente 10% nei restanti canali tra cui l’Horeca. «Certamente la congiuntura dettata dalla forte inflazione che stiamo attualmente vivendo non aiuta – commentano dal Consorzio Cacciatore Italiano – ma i Salamini Italiani alla Cacciatora Dop grazie ad alcune loro peculiarità, come la piccola pezzatura del salame intero (in media 150-200 g) e il pratico formato preaffettato in vaschetta che ne aumentano il livello di servizio e abbattono gli sprechi, riescono a mantenere la loro quota di mercato. In sintesi, la qualità garantita dalla Dop, la praticità d’utilizzo, le caratteristiche nutrizionali e una battuta di cassa decisamente “anticrisi” sono i punti di forza del Cacciatore Italiano».

Il Salame Felino Igp conferma ottime performance I primi nove mesi del 2022 sono stati positivi per il comparto del Salame Felino Igp. «Come certificato dall’indagine di mercato Iri, i dati relativi alle vendite, a volume come a valore, rivelano un incremento in doppia cifra – afferma Umberto Boschi, presidente del Consorzio di Tutela del Salame Felino Igp – e, cosa ancora più importante, le performance del nostro prodotto sono superiori a quelle degli altri salami Dop e Igp italiani: questo per noi è un grande motivo di orgoglio. Nonostante il ridotto potere d’acquisto dei consumatori, confidiamo che questo trend di crescita possa proseguire anche nella fase finale dell’anno, che è un periodo storicamente significativo, in termini commerciali, per il nostro prodotto. La tendenza più interessante del 2022 è rappresentata da un’ulteriore crescita in doppia cifra del segmento del preaffettato. Nei primi nove mesi di quest’anno, infatti, i kg di prodotto destinati all’affettamento sono stati oltre 490mila, pari a un incremento dell’11,2% rispetto allo stesso periodo del 2021».

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