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Il consumatore torna a premiare il banco taglio

Il consumatore torna a premiare il banco taglio Per Nicola Martelli, sales and marketing manager di Martelli Salumi, l’andamento dei primi dieci mesi del 2022 è stato più che positivo per il banco taglio: «Sono cresciute tutte le nostre linee di prodotto, in particolare i prosciutti cotti di alta qualità (+11%) e gli arrosti di carni bianche 100% italiane (+16%). Aumento quasi a doppia cifra anche per le specialità cotte e gli arrosti (9,8%). I numeri ci confermano quello che pensiamo da molto tempo: il consumatore apprezza i prodotti di alta qualità e proprio per questa ragione è ancora disposto a premiare il banco taglio. Inoltre, c’è un maggiore interesse verso i prodotti 100% italiani, con ingredientistica “pulita” e un gusto al passo con i tempi, perciò abbiamo puntato e punteremo sempre di più sull’alta qualità e in particolare sulla nostra linea antibiotic-free e 100% italiana Qui Ti Voglio, che negli ultimi dieci mesi ha quadruplicato i volumi di vendita».

Una filiera realmente antibiotic-free

L’elevata qualità delle carni suine che vengono utilizzate per la produzione di tutti i prodotti a firma Martelli è da sempre uno dei tratti distintivi dell’azienda mantovana. «Per offrire al consumatore una maggiore trasparenza e tracciabilità – spiega Nicola Martelli – a maggio 2020 abbiamo lanciato una linea antibiotic-free tutta italiana: Qui Ti Voglio. Nonostante la normativa per gli allevamenti antibiotic-free permetta un certo margine di utilizzo del farmaco, i suini della nostra filiera vengono allevati in condizioni di benessere e sicurezza talmente elevate da non richiedere la necessità di antibiotici in nessuna fase della vita».

Segnali di flessione per i consumi post-estate Nel corso del 2022 – secondo Igor Furlotti, direttore commerciale di Terre Ducali – il mercato dei salumi ha performato molto bene almeno fino a inizio settembre: «Direi in modo quasi eccezionale durante l’estate, in cui il clima favorevole ha contribuito più che mai a incoraggiare i consumi soprattutto di salumi in vaschetta. Da settembre, però, abbiamo notato qualche flessione essendo il nostro business orientato soprattutto alla vendita in grande distribuzione e meno nel discount, canale quest’ultimo che sembra essere al momento privilegiato a causa del minor potere d’acquisto del consumatore medio. In termini di novità, quest’anno abbiamo lanciato la Culatta Emilia, un prodotto straordinario ottenuto da carni 100% italiane, lavorate senza l’uso di conservanti e stagionate per oltre 12 mesi. La proponiamo nel formato per il banco servito, ovvero intera con anchetta oppure intera pulita al coltello (senza anchetta) pronta al taglio, o anche affettata per il take away in vaschetta preformata a fetta mossa».

EMILIA

Il Prosciutto di Parma flette in Gdo, ma tiene nel preaffettato Secondo Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, i primi dieci mesi del 2022 non hanno disatteso le aspettative profilatesi già a inizio anno, quando lo scoppio della guerra in Ucraina tracciava uno scenario drammatico, agitato da instabilità su ogni fronte: «Se i costi dell’energia hanno avuto influssi negativi sull’intera filiera, a preoccupare i produttori sono anche gli elevati livelli raggiunti dal prezzo delle materie prime. È comunque la spirale inflattiva, con valori mai così alti negli ultimi decenni, a condizionare i comportamenti d’acquisto dei consumatori: il Prosciutto di Parma fa registrare una flessione nelle vendite presso la Gdo, mentre si conferma nel dettaglio tradizionale la preferenza espressa dal cliente della fase post-pandemica, più informato ed esigente; particolarmente positivi sono i risultati nel settore della ristorazione. Da notare, come dato interessante, la tenuta del preaffettato: benché i dati non siano più comparabili, come prevedibile, con quelli registrati durante l’emergenza sanitaria, il mercato si dimostra tuttora sensibile a questa soluzione d’acquisto ben oltre le nostre aspettative».

Un dialogo diretto col consumatore

Il 2022 per il Consorzio è stato caratterizzato in Italia da un piano di comunicazione e marketing condotto nel segno dell’innovazione. «Le attività di valorizzazione del Parma – spiega Alessandro Utini – si sono affiancate a iniziative volte a incentivare un dialogo diretto e partecipato con il consumatore: maggiore presenza su digitale e social, da un lato, eventi itineranti con esperienze di prodotto immersive e formative, dall’altro. Nel 2023 ci aspettiamo di proseguire lungo il tracciato delineato quest’anno, con l’obiettivo di rafforzare i consumi e consolidare l’identità di marca presso un pubblico sempre più ampio e consapevole».

Il Prosciutto Toscano Dop accelera in Germania

Nel mese di novembre il Consorzio del Prosciutto Toscano Dop ha lanciato diverse iniziative promozionali in Germania con due obiettivi principali: sostenere l’export e promuovere la cultura di prodotto, dialogando in particolare con gli operatori della Gdo e con i professionisti dell’Horeca. «Per il nostro prodotto la Germania rappresenta il principale Paese di destinazione all’interno dell’area Ue – spiega Emore Magni, direttore del Consorzio del Prosciutto Toscano Dop – che complessivamente incide per il 70% delle esportazioni. Dopo una flessione nel biennio 2020/21, che ha coinciso con l’emergenza da Covid-19, ora il mercato tedesco, caratterizzato da una forte competizione, è tornato a crescere: ecco perché è importante il presidio del Consorzio, che ha deciso di lanciare una serie di iniziative promozionali. Puntiamo, in particolare, a due target: i buyer della Gdo e i proprietari di gourmet store, che vogliamo fidelizzare e trasformare in ambasciatori del Prosciutto Toscano Dop».

PROSCIUTTO DI PARMA DOP: I NUMERI

Nel 2021 - secondo il Consorzio di Tutela - sono stati prodotti 8 milioni di Prosciutti di Parma marchiati, per un valore di 750 milioni di euro. Il 64% della produzione è stato distribuito in Italia e il 36% all’estero, per un fatturato di 290 milioni di euro. Il mercato preaffettato ha registrato oltre 100 milioni di confezioni vendute (+6% sul 2020) con oltre 2 milioni di prosciutti affettati, di cui 30 milioni in Italia (+12%) e 72 milioni all’estero (+3%). Le previsioni per la fine del 2022 indicano un lieve calo sia per le cosce avviate alla produzione (7,8 milioni) sia per i Prosciutti di Parma marchiati (7,9 milioni).

Il Prosciutto di Modena Dop – secondo il Consorzio di Tutela – ha chiuso il 2021 con un fatturato alla produzione di 6,5 milioni di euro con un incremento del 30% sull’anno precedente, quando il prodotto fu pesantemente penalizzato dalle chiusure forzate dell’Horeca. Le cosce prodotte sono state quasi 67mila (+14%), mentre il segmento dell’affettato ha raggiunto 728mila vaschette (+15%). L’export rappresenta l’8% del fatturato e gli Stati Uniti, con una quota del 57%, si confermano il primo mercato di destinazione, seguito dai Paesi dell’Ue, in particolare Germania, Francia, Belgio e Portogallo.

Prosciutto di San Daniele Dop: i numeri

La produzione del Prosciutto di San Daniele Dop nel 2021 – secondo il Consorzio di Tutela – ha superato i 2,6 milioni di cosce con un incremento del 3% sull’anno precedente, mentre le cosce vendute sono state 2,8 milioni per un fatturato complessivo di 350 milioni di euro (+14%). L’83% della produzione è stato destinato al consumo interno e il 17% all’estero, dove le vendite hanno evidenziato un aumento del 17%. Il totale della produzione delle vaschette preaffettate ha superato i 23,1 milioni di confezioni certificate, pari a 465mila prosciutti e quasi 2,2 milioni di kg, con un aumento dell’8% sul 2020.

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