Burrata frozen
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Al
va in scena la transizione globale Sial 2022
del food
Rinnovamento e cambiamento sono le parole d’or dine dell’edizione 2022 del Sial di Parigi, la più gran de fiera internazionale dedicata all’agroalimenta re che si terrà dal 15 al 19 ottobre nella capitale francese. Dopo una pausa forzata di quattro anni a causa delle difficoltà generate dalla pandemia, la kermesse parigina oggi più che mai rappresenta uno spazio ideale per animare incontri e dibattiti utili a ispirare e delineare l’ecosistema alimentare dell’immediato futuro alla luce delle grandi trasfor mazioni registrate negli ultimi mesi nell’industria e nel mercato del food & beverage internazionale.
Durante i cinque giorni della fiera saranno tanti gli argomenti sotto i riflettori: dalla necessità di una transizione nel settore agroalimentare su scala globale ai cambiamenti nelle abitudini dei con sumatori, dalle strategie per un’agricoltura e una produzione alimentare maggiormente rispettose dell’ambiente e del benessere animale alla crescita di startup impegnate in nuovi modelli di business, fino alle ultimissime innovazioni in termini di servizio e di prodotto. Tutti questi aspetti sono rap presentati con “Own the change”, il tema portante del Sial 2022 che trasmette un messaggio forte: è necessario un cambiamento di rotta radicale se vo gliamo realizzare una transizione agroalimentare che funzioni ovunque e che sia accessibile per tutti.
Una rivoluzione che sarà il frutto di uno sforzo collettivo al quale ogni operatore del settore, at traverso le proprie azioni e le proprie innovazioni, è chiamato a prendere parte. A cominciare ovvia mente dagli oltre 300mila visitatori attesi per questa edizione della fiera che riempiranno gli ampi spazi del Parc des Espositons de Paris-Nord Ville pinte e che troveranno un’offerta di più di 7mila espositori provenienti da circa 130 Paesi (17 dei quali al debutto assoluto), con l’Italia sicura protagonista come seconda nazione rappresenta ta appena dopo i padroni di casa della Francia.
Riflettori puntati sul cambiamento
Il Sial di Parigi di quest’anno assume un significato anco ra più rilevante rispetto alle passate edizioni, poiché oltre a costituire, come di consueto, la più autorevole vetri na internazionale per il comparto del food & beverage, rappresenta anche un’occasione irrinunciabile per fare il punto su un mercato in veloce trasformazione, condi zionato da eventi di portata mondiale. «Poiché l’edizione 2020 è stata rinviata a causa dell’emergenza del Covid – afferma Audrey Ashworth, direttrice del Sial 2022 – abbiamo colto questa pausa forzata come un’opportu nità per innovare e far crescere il salone. Siamo convin ti, infatti, che un periodo di crisi sia un ottimo momento per accelerare i cambiamenti o reinventare i modelli di business, e quest’anno presenteremo molte novità». In termini numerici, l’edizione 2022 ricalcherà più o meno le cifre fatte registrare nell’ultima edizione, quella del 2018: sono attesi oltre 7mila espositori provenienti da 130 Paesi, i quali presenteranno più di 450mila pro dotti su una superficie espositiva di circa 250mila metri quadri, equivalenti a un centinaio di supermercati. «An che il tasso di pre-registrazione dei visitatori è molto in coraggiante – prosegue Audrey Ashworth – quindi siamo molto ottimisti sul numero finale complessivo. Ci aspettia mo un salone come quello a cui siamo abituati, con circa 300mila partecipanti provenienti da tutto il mondo». L’edizione di quest’anno torna a puntare i riflettori sul cambiamento e sulla necessità di una transizione nel settore agroalimentare su scala globale, oltre che sul cambiamento delle abitudini dei consumatori e sulle strategie per un’agricoltura e una produzione del food & beverage più rispettose dell’ambiente e del benessere animale. «Il Sial rappresenta allo stesso tempo lo spec chio del mercato agroalimentare e l’osservatorio della sua trasformazione – spiega Audrey Ashworth – che si è ulte riormente accelerata in questo periodo di pandemia. Pro seguendo il tema “Own the change” iniziato nel 2020, il salone continua a mettere in evidenza queste evoluzioni, trasformazioni e metamorfosi. Il nostro evento clou sarà il Sial Innovation, che metterà in luce il meglio dell’inno vazione alimentare mondiale, mentre una giuria di esperti premierà le aziende con i prodotti più innovativi
Audrey Ashworth, direttrice del Sial 2022
«Siamo convinti, che un periodo di crisi sia un ottimo momento per accelerare i cambiamenti o reinventare i modelli di business, e quest’anno presenteremo molte novità».
Più di 7mila espositori provenienti da 130 Paesi, 450mila prodotti presentati, 250mila metri quadri di superficie espositiva, 300mila partecipanti da ogni parte del mondo.
categorie. Presenteremo, poi, i risultati di Sial Insights, che raccoglie studi esclusivi sulle aspettative dei consuma tori, sulle innovazioni di prodotto e sulla ristorazione fuori casa. Con il FutureLab, invece, inviteremo i visitatori a fare un viaggio nel futuro dell’industria alimentare, da oggi fino al 2030: questa esperienza coinvolgente, d’impatto e orientata agli anni a venire, affronterà le principali tendenze dell’agricoltura, della distribuzione e dell’alimentazione». Altre novità di quest’anno riguardano il lancio di nuove aree, come lo Startup Village, che presenterà una sele zione di startup in collaborazione con Startup Sesame e FoodTech, oppure la Business Lounge, che consentirà a buyer, professionisti ed espositori di condurre incontri d’affari in un ambiente più rilassato. Il Sial Talks, inoltre, prevede un ricco programma di conferenze: oltre 100 re latori internazionali e 60 conferenze offriranno un’analisi approfondita sulle ultime novità e sulle principali tenden ze dell’industria agroalimentare mondiale. «Quest’anno siamo lieti di presentare una novità entusiasmante: il marketplace Cxmp – conclude Audrey Ashworth – una piattaforma progettata per mettere in contatto i nostri buyer con gli espositori e aiutarli a concludere affari in sieme. Cxmp non solo aiuterà i visitatori a trovare le azien de e i prodotti di loro gradimento e a organizzare la loro esperienza fieristica, ma, essendo accessibile tutto l’anno, consentirà ai buyer di rimanere sempre in contatto con la comunità agroalimentare internazionale e di ordinare i prodotti di cui hanno bisogno in qualunque momento».
Sial Innovation, metterà in luce il meglio dell’innovazione alimentare mondiale.
Marketplace Cxmp è la piattaforma progettata per mettere in contatto i nostri buyer con gli espositori e aiutarli a concludere affari.
Bucci vola al Sial di Parigi con i partner Sfornarte, Ferrera Rosso Siciliano e Talatta
Le aspettative e l’entusiasmo sono altissime per questa edizione del SIAL Parigi2022 e Bucci Boost your Business non poteva assolutamente mancare.
Il Sial di Parigi è sempre stato e continuerà ad essere un punto di riferimento mondiale delle fiere alimentari e questa prima edizio ne, in seguito al periodo difficile ed altamen te sfidante che ha colpito duramente tutto il comparto alimentare, sarà l’occasione perfetta per dare nuovamente un respiro inter nazionale alle nostre aziende. Ci aspettiamo quindi di riprendere una massiccia penetra zione commerciale estera, mettendo in atto i nostri piani commerciali triennali ed andando a concretizzare tutte le opportunità.
La tendenza più interessante che abbiamo riscontrato è l’enorme crescita espo nenziale che ha avuto il setto re della pinsa Con un aumento della richiesta di quasi il 200% in più, La pinsa si classifica uno dei trend più popolari degli ulti mi anni.
Con particolare riferimento all’estero invece, abbiamo testimoniato una crescente e costante richiesta di prodotti rossi a base di ciliegino e datterino a scapito del mercato “tradizionale”, andando a privilegiare formati retail da 330g e da 350g.
In questa edizione presenteremo in primis il rebranding che ha vissuto la nostra azienda, passando da agenzia di brokeraggio ad un’azienda di consulenza a 360 gradi. Testimonie remo il passaggio dalla Bucci srl a Bucci boost your business, una realtà consulenziale strut turata in business units guidate da professio nisti del settore pronti ad assistervi e guidarvi in ogni aspetto commerciale e creativo.
Parlando di novità di prodotto invece, avrete la possibilità di assaggiare gli ultimi trend in ambito alimentare come le nostre basi pinsa proteiche, salse e passate di ciliegino giallo ed alici a bassa salatura dal packaging colorato ed accattivante. Molti prodotti da degustare durante lo show-cooking con l’ospite di fama internazionale: lo chef Pasquale Torrente. Vi attendiamo al Padiglione 5B, stand K-154.
italiane internazionale
Torna il respiro per le aziende del food
Il Sial di Parigi – secondo Paolo Bucci, ceo di Bucci Boost Your Business – è sempre stato e continuerà a essere un punto di riferimento mondiale delle fiere ali mentari: «Questa edizione, che segue il periodo difficile e altamente sfidante che ha colpito duramente tutto il comparto alimentare, sarà l’occasione perfetta per dare nuovamente un respiro internazionale alle nostre azien de. Ci aspettiamo quindi di riprendere una massiccia pe netrazione commerciale estera, mettendo in atto i nostri piani triennali e andando a concretizzare tutte le oppor tunità che erano state messe in stand-by. La tendenza più interessante che abbiamo riscontrato è la crescita esponenziale che ha avuto il settore della pinsa. Con un aumento della domanda di quasi il 200%, la pinsa si classifica come uno dei trend più popolari degli ultimi anni. Con particolare riferimento all’este ro, invece, abbiamo testimoniato una crescen te e costante richiesta di prodotti rossi a base di ciliegino e datterino, andando a privilegia re formati retail da 330 g e da 350 g».
Rebranding e nuovi prodotti
Al Sial l’azienda presenterà in primis il suo rebranding: da agenzia di brokeraggio a realtà di consulenza a 360 gradi. «Il pubblico sarà testimone del passaggio da Bucci a Bucci Boost Your Business –spiega Paolo Bucci – un’azienda consulenziale strutturata in busi ness unit guidate da professionisti del settore, pronti ad assistere e guidare i brand in ogni aspetto commerciale e creativo. Parlando di novità di prodotto, invece, in fiera offriremo la possibilità di as saggiare gli ultimi trend in ambito alimentare, come le nostre basi pinsa proteiche, salse e passate di ciliegino giallo e alici a bassa salatura dal packaging colorato e accattivante».
Autentica dolcezza, fetta dopo fetta.
In ogni fetta di Prosciutto di Parma ritrovi il sapore autentico di un metodo secolare, nel pieno rispetto di una tradizione antica. Da generazioni, lavoriamo ogni giorno con passione per o rirti un’esperienza di gusto unica e inconfondibile.
Non è crudo, è di Parma.
Pronti per riallacciare operatori internazionali il dialogo in presenza con gli
Secondo Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, il Sial 2022 rappresen ta un’occasione imperdibile per riallacciare il dialogo in presenza con gli operatori professionali del settore: «A quattro anni dall’ultima edizione e in un contesto socio-economico drasticamente mutato, auspichiamo di ritrovare quell’opportunità di incontro e scambio profi cuo a cui la manifestazione ci ha da sempre abituato. L’emergenza sanitaria, com’è noto, ha ridefinito le rela zioni interpersonali, spostandole con prepotenza su un asse virtuale. Da parte nostra, però, non è mai venuto meno il bisogno di un rapporto diretto con gli inter locutori (buyer, ristoratori, consumatori), che sia anche produttivo nel restituire un quadro chiaro dell’andamento dei mercati esteri. Ed è proprio con questo spirito che affrontiamo la nostra par tecipazione: spinti dalle performance importan ti dell’export, che per il Prosciutto di Parma ha fatto registrare nel 2021 un incremento del 13%, offriremo come di consueto ai nostri produttori uno spazio d’incontro con clienti e operatori».
Focus sull’attualità
L’approccio del Consorzio del Prosciutto di Parma non prescinde naturalmente dall’at tuale quadro di riferimento: «La gravissima crisi energetica, l’elevato costo delle mate rie prime e la spirale inflattiva definiscono una situazione emergenziale che era diffici le prevedere – spiega Alessandro Utini – e che sta mettendo in grande difficoltà tutti gli attori della filiera, con forti ripercussioni sul comparto. Sial 2022 sarà un’occasione utile per tastare il polso del mercato inter nazionale, con uno sguardo attento alle mi sure messe in campo da governi e operatori di tutta Europa».
Un grande impegno per la
ambientale e animale sostenibilità
Giovanni D’Ambruoso, presidente di Delizia, esprime grande entusiasmo per poter partecipare di nuovo al Sial: «Non vediamo l’ora di incontrare e salutare i nostri clienti, le fiere per noi sono una porta aperta sul mondo, ci arricchiscono in maniera rilevante e la nostra principale aspettativa è riuscire a presentare e a trasmettere ai nostri interlocutori tutte le nostre novità, non solo di prodotto. Da anni ci impegniamo a promuovere la sostenibilità am bientale e animale, non è un caso, infatti, che siamo la prima azienda casearia certificata Marchio Pro dotto Qualità Puglia (Mpqp), che prevede, tra l’al tro, differenti controlli sul benessere degli animali, effettuati dall’organo di controllo della Regione. Inoltre, con il rinnovamento degli impianti foto voltaici e di quelli per il recupero delle acque e della loro filtrazione, siamo oggi in grado di re gistrare risultati importanti in termini di rispar mio energetico. Come dico sempre, rispettare i clienti, gli standard qualitativi e l’ambiente è una responsabilità Deliziosa».
Qualità e freschezza garantite 18 mesi
Uno dei prodotti protagonisti alla fiera di Parigi sarà la straordinaria Burrata Frozen a marchio Deliziosa. «Ogni nostra burrata è un’eccellenza unica perché realizzata a mano utilizzando esclusivamente il mi gliore latte crudo del territorio – spiega Giovanni D’Ambruoso – e per portare il gusto inimitabile di questa prelibatezza in tutto il mondo, abbiamo creato un impianto in grado di congelare ogni sin gola burrata subito dopo essere stata modellata, in modo da garantirne 18 mesi di qualità e freschez za. Un impegno che risponde all’idea di promuo vere i sapori della nostra terra in tutto il mondo».
exportagroalimentare italiano
continua a volare
Dopo il record fatto registrare nel 2021, quando le espor tazioni di prodotti agroalimentari italiani hanno superato la cifra di 52 miliardi di euro, anche nei primi sette mesi del 2022 – secondo i dati del rapporto sul commercio este ro elaborati da Ismea – l’export nazionale ha evidenziato un andamento davvero positivo mettendo a segno una crescita del 17,6% su base annua e toccando quota 34,5 miliardi di euro. Se questo trend sarà confermato anche nei mesi successivi, le esportazioni dei prodotti agroalimentari made in Italy potrebbero raggiungere a fine anno la cifra di 60 miliardi di euro. A questa dinamica ha corrispo sto un notevole incremento del valore delle importazioni agroalimentari, che ha raggiunto i 34,9 miliardi di euro (+29,2%) anche a causa dei rincari dei prezzi internazio nali delle commodity agricole, un trend che ha riportato la bilancia agroalimentare italiana in deficit di 381 milioni di euro. Tornando alle esportazioni, i prodotti dell’industria alimentare nazionale hanno evidenziato una crescita nettamente più consistente rispetto a quella delle derrate agricole (+19,5% contro +7,1%). In termini di mercati, le spedizioni di food & beverage made in Italy sono aumentate in maniera piuttosto uniforme verso tutti i prin cipali Paesi di destinazione, con particolare dinamicità fat ta registrare da Germania, Stati Uniti e Francia che da gennaio a giugno 2022 hanno assorbito il 38% dell’export nazionale. Ottime anche le performance delle esportazioni verso Ungheria (+66,5%), Polonia (+39,2%) e Repubblica Ceca (+33%), mentre gli unici due andamenti negativi sono stati quelli evidenziati da Cina (-22,8%) e Giappone (-10%), a causa soprattutto della contrazione delle espor tazioni rispettivamente di vini fermi in bottiglia e paste alimentari, e di tabacchi lavorati. La Germania si con ferma il primo mercato estero a valore per il nostro export agroalimentare (4,6 miliardi di euro) con una crescita del 10,9% e una quota sul totale del 15,6%, grazie soprattut to alle ottime prestazioni di prodotti come le paste alimen tari secche (+41%), il caffè torrefatto (+23%), le specialità della panetteria, pasticceria e biscotteria (+11%), i for maggi stagionati (+5%) e i vini fermi in bottiglia (+4,5%).
Nel 2021, le esportazioni di prodotti agroalimentari italiani hanno superato la cifra di 52 miliardi di euro e a fine anno potrebbero raggiungere i 60 miliardi.
Anche l’export verso gli Stati Uniti, in seconda posizio ne, ha mostrato una crescita importante (+20,9%) sfio rando i 3,3 miliardi di euro: le paste alimentari secche (+53%), i formaggi stagionati (+18%), i vini spumanti (+18%), l’olio extravergine di oliva (+15%) e i vini fermi in bottiglia (+12%) sono i segmenti che hanno fatto regi strare le performance migliori a valore. Al terzo posto tra i principali mercati del nostro export agroalimentare c’è la Francia, che ha mostrato una crescita del 17,7% sfiorando i 3,2 miliardi di euro, con incrementi soprattutto per le paste alimentari (+40%), i formaggi freschi (+30%) e i formaggi stagionati (+29%). Analizzando le esporta zioni agroalimentari italiane per comparti produttivi nei primi sei mesi del 2022, si nota una dinamicità piuttosto
Il principale comparto merceologico per le esportazioni del food si conferma quello dei cereali, riso e derivati che cresce del 31,7% sfiorando i 4,8 miliardi di euro.
generalizzata tra tutti i settori (+18,7%), con l’unica ecce zione della frutta fresca e trasformata che ha evidenziato una lieve flessione (-1,5%). Il principale comparto mer ceologico si conferma quello dei cereali, riso e derivati che cresce del 31,7% sfiorando i 4,8 miliardi di euro, grazie soprattutto alle paste alimentari (+44%) e ai pro dotti della panetteria, pasticceria e biscotteria (+15%). I vini e mosti hanno raggiunto quasi i 3,8 miliardi di euro e sono cresciuti del 13,5%, con performance posi tive sia dei vini fermi in bottiglia (+10,3%) sia dei vini spumanti (+25,5%). Tra gli incrementi più interessanti dei principali prodotti dell’export nazionale c’è quello mostra to dal fatturato delle esportazioni di caffè torrefatto (+29,7%) che per poco non ha toccato il miliardo di euro.
Il sapore della novità
Più attenzione al mangiar
sano
Quella di Parigi – secondo Michele Dell’Aquila, responsabile ufficio estero di Granoro – è da considerarsi da sempre una delle principali kermesse alimentari del mondo, dove produttori e importatori di tutti i continenti si incontrano con l’obiettivo di stringere partenariati commerciali: «Quest’anno, forse più delle edizioni precedenti, le aspettative sono ancora più elevate, lega te molto alla voglia di incontrare nuovamente gli operatori com merciali dopo il periodo pandemico. Nell’ultimo periodo stiamo registrando dei cambiamenti nelle tendenze alimentari dei consu matori, i quali stanno sposando appieno il motto “mangiare sano, mangiare meglio”. Questa è la risposta al grande successo fatta registrare negli ultimi mesi dalla nostra linea Dedicato, pasta pro dotta al 100% con grano pugliese, sia sulle tavole dei consumato ri nazionali sia esteri. Inoltre, si consolida e continua anche a cre scere il consumo delle linee salutistiche quali la pasta biologica, l’integrale biologica, la pasta all’orzo e quella gluten free».
Nuovo pack in carta certificata Fsc
Al Sial, Granoro presenterà la nuova confezione in carta certificata Fsc della linea Dedicato, riciclabile al 100%. «L’utilizzo di un pack in carta – spiega Michele Dell’Aquila – si colloca in un percorso di sostenibilità che l’azienda ha intrapreso ormai da diverso tempo, finalizzato sia alla riduzione dell’impatto ambientale, anche grazie a investimenti in impianti di trigenerazione, sia alla promozione di un nuovo modello sociale, che prevede l’attuazione di rapporti di lavoro etici e sostenibili con i propri dipendenti e il potenziamento di accordi di filiera volti alla sostenibilità economica della cerealicoltura pugliese».
6 tavolette di cioccolato biologico realizzate con un incredibile cacao monorigine Uganda, dove ICAM ha fondato una società a supporto del processo di coltivazione e raccolta del cacao. Queste tavolette nascono con un incarto composto per l’80% da materie prime rinnovabili, che è compostabile secondo le regole dello smaltimento industriale.
Passione per il gusto, amore per il pianeta!
Cresce la richiesta per il
cioccolato biologico
Per Giovanni Agostoni, proprietà e direttore commerciale di Icam, il Sial di Parigi è sicuramente una vetrina di spicco nel panorama internazionale: «Un mercato dove negli ultimi anni stiamo crescen do e consolidando il nostro posizionamento grazie a un’offerta prodotto premium e innovativa, in linea con le richieste dei consumatori, sempre più sensibi li alle istanze sociali e ambientali. Inoltre, assistiamo a una crescente propensione da parte del mercato verso il biologico, un segmento che presidiamo dal 1997. L’offerta di questa tipologia di prodotto rap presenta per noi un duplice vantaggio: da una par te è in grado di soddisfare i consumatori che sono sempre più impegnati nell’adozione di scelte di con sumo consapevoli, dall’altra rafforza la concretizza zione del nostro essere “nativi sostenibili”, operan do nell’interesse del pianeta. In questa direzione, il nostro marchio Vanini si posiziona come portavoce dell’eccellenza italiana – anche nel settore del bio logico – grazie a un cioccolato unico e raffinato, con un cacao straordinario proveniente da piantagioni accuratamente selezionate».
La novità che Icam presenterà in fiera e su cui ha puntato in questi ultimi mesi è la linea di tavolette Vanini Monorigine Uganda Bio con packaging compostabile. «Queste tavolette sono realizzate con il pregiato cacao biologico prodotto da Icam Uganda, una società nata per supportare il distretto ugandese di Bundi bugyo, dove il Gruppo ha costruito un centro di raccolta del cacao garantendo proprietà organolettiche uniche. Questo cacao, infatti, è caratterizzato da note dolci, profumate e a bassa acidità. La linea è composta da sei referenze a base di cioccolato fondente e gianduia con inclusioni rigorosamente bio: nocciole, mandorle, nocciole e caramello, pistacchi salati».
Un cacao dalle proprietà organolettiche uniche
Italianità, benessere e biologico il mercato dei spingono
sughi
La nuova edizione del Sial – secondo Diodato Ferraioli, export sales director di La Doria – rappresenterà per il settore un ulteriore passo verso la normalità a cui tutti stiamo cercando di tornare: «Sarà sicuramente, come di consueto, un’occasione per incontrare i clienti attuali e po tenziali, ascoltare le loro esigenze e parlare delle nostre novità. A livello di tendenze, guardando agli ultimi dati del mercato, emergono prospettive di crescita nel biologico e nel segmento premium, sempre più ampio e dinamico, ricco di novità e di prodotti di nicchia sempre più ricercati, dove la qualità delle materie prime e l’italianità sono gli elementi distintivi. Il cliente è sempre più orientato su nuovi prodotti salutari e funzionali al benesse re dell’organismo, derivanti da agricoltura biologi ca e a basso contenuto di sale. Il nostro modello di business è focalizzato principalmente sulle private label, per questo lavoriamo a stretto contatto con i nostri clienti per soddisfare le loro esigenze di innovazione di prodot to e allo stesso tempo intercettiamo dal mercato le tendenze emergenti nei nostri settori di riferimento».
Innovazione di prodotto a 360 gradi
La Doria si impegna costantemente a innovare i suoi prodotti in linea con le richieste del mercato, operando su diversi aspet ti. «Abbiamo lavorato allo sviluppo di nuovi sughi bianchi e rossi per il mercato americano – spiega Diodato Ferraioli – e sviluppato ricette vegane e versioni “free from” dei nostri pro dotti, già molto presenti in diversi mercati esteri come quello nordeuropeo. Relativamente al packaging la ricerca è rivolta all’utilizzo di materiali sempre più sostenibili e soluzioni che possano limitare gli sprechi, come la riduzione del peso dei contenitori in vetro e dell’uso della plastica nell’imballo secon dario, l’utilizzo di carta certificata Fsc e di capsule Pvc free».
Crescono le aspettative dei consumatori
per il cibo
I consumatori dimostrano di avere aspettative sempre più elevate sui prodotti agroalimentari che mettono in tavola, soprattutto in termini di naturalità, salute, localismo e sostenibilità, ma anche di piacere sensoriale. Secondo i risultati dell’ultima ricerca “Food 360”, che Kantar rea lizza ogni due anni in collaborazione col Sial di Parigi, a livello globale 7 consumatori su 10 hanno modificato le proprie abitudini alimentari, un cambiamento che era già in atto nei Paesi europei, ma che si sta diffondendo in Asia, nel Medio Oriente e negli Stati Uniti. Oggi il 72% degli intervistati (73% nel 2020) preferisce acquistare prodotti naturali senza coloranti o conservanti, mentre il 63% ritiene che la scelta del cibo sia un impegno sociale, una responsabilità in termini di benefici per la salute e di impatto ambientale. «In realtà, lo shift nelle abitudini dei consumatori di approccio al food è iniziato tra il 2018 e il 2020, quindi ben prima della pandemia – afferma Matteo Roccio, client partner Fmcg & wellbeing di Kantar – e ancora adesso siamo in un momento di tra sformazione, con fenomeni che troveranno terreno fertile dove affondare radici e con altri trend, invece, che andran no a depotenziarsi. Sono in crescita le aspettative dei con sumatori per prodotti che possano avere un forte portato di naturalità, effetti sulla salute, vantare localismo o etnicità e che siano anche a basso impatto ambienta le. L’Italia è il Paese che registra la percentuale più alta di persone che considerano l’acquisto di prodotti 100% naturali “a must-have that has become a basic” (80%)». Dalla ricerca – coordinata da Karin Perrot, expert food director di Kantar – emerge che il nostro Paese è l’unico in Europa in cui il cambiamento nelle abitudini alimenta ri sta accelerando rispetto al 2020 soprattutto in termini di impegno ecologico ed etico. «Non solo assistiamo a fenomeni o trend che stanno cambiando le nostre abitu dini di consumo di alcuni prodotti o categorie specifiche – prosegue Matteo Roccio – come la continua riduzione del consumo di carne (il 48% degli italiani dichiara di aver ridotto o escluso la carne dal proprio regime alimentare), ma è in crescita anche la percentuale di consumatori con vinti che le loro scelte alimentari siano comportamenti civi ci, in grado di condizionare il mondo in cui vogliono vivere.
Matteo Roccio, client partner Fmcg & wellbeing di Kantar
«Sono in crescita le aspettative dei consumatori per prodotti che possano avere un forte portato di naturalità, effetti sulla salute, vantare localismo o etnicità e che siano anche a basso impatto ambientale».
Il nostro Paese è l’unico in Europa in cui il cambiamento nelle abitudini alimentari sta accelerando rispetto al 2020 soprattutto in termini di impegno ecologico ed etico.
Allo stesso tempo, però, è anche in continua crescita la ri cerca di prodotti alimentari che possono essere conside rati come piccoli lussi o per momenti di puro piacere: un trend di food-indulgence che ha avuto un’accele rata durante la pandemia e che non si sta attenuando». Dallo lo studio emerge infatti che il 71% dei consumatori (69% nel 2020) ammette di cedere a volte per puro pia cere davanti a prodotti che considera un po’ troppo “ric chi” in termini di grassi, zuccheri o sale. Un altro aspetto che avuto un’accelerazione negli ultimi due anni è la ri scoperta dei fornelli di casa, con il 56% degli intervistati che afferma di cucinare di più (61% in Italia). «I consu matori, a partire dalla pandemia, hanno anche cambiato le loro abitudini nel cucinare – spiega Matteo Roccio – lo fanno più spesso e lo fanno in casa: un altro fenomeno figlio della pandemia e che continuerà a resistere anche dopo grazie al suo forte legame con altri attuali trend, come il controllo del budget o degli ingredienti e il pia cere della condivisione o dei momenti di convivialità».
Le aziende produttrici hanno ovviamente un ruolo di pri maria importanza all’interno del mercato del food & beve rage e 8 consumatori su 10 riconoscono gli sforzi effettuati dai marchi industriali negli ultimi due anni per migliorare la qualità complessiva degli alimenti. «I brand player nell’in dustria alimentare vengono percepiti come protagonisti di namici – conclude Matteo Roccio – che stanno cambiando o che stanno affrontando il cambiamento: le aziende hanno iniziato a muoversi su temi legati alla sicurezza alimenta re, modalità di processazione delle materie prime, aspetti etici, ma per il consumatore c’è ancora molto da fare».
I brand player nell’industria alimentare vengono percepiti come protagonisti dinamici che stanno cambiando o che stanno affrontando il cambiamento.
consumatoredi un
Alla conquista sempre più esigente
Il Sial di Parigi – per Sante Ludovico, ceo di La Pizza +1 – è la fiera giusta da cui trarre ispirazioni interessanti: «Saranno tanti gli incontri organizzati con i clienti attuali e nuovi, così come le novità, le invenzioni e le innovazioni che ci regala sempre il nostro mercato. Tra le principali tendenze fatte registrare negli scorsi mesi in termini di canali distributivi c’è sicuramente il consolidamento del forte peso della Gdo accanto alla diffusio ne dei negozi di prossimità e delle gastronomie tradizionali, mentre riguardo ai consumi da segnalare il ruolo sempre più centrale dell’alimentazione salutare, con la crescita degli acqui sti dei prodotti biologici e dei cosiddetti “free from”, general mente riconosciuti come sani. Oggi le persone prediligono un consumo responsabile e premiano soprattutto quelle aziende in grado di garantire, attraverso la propria offerta, sostenibilità, tracciabilità e innovazione, oltre a proporre pro dotti di qualità e legati al territorio».
Novità croccanti tutte da gustare
Alla fiera di Parigi LaPizza +1 presenterà un paio di novità davvero gu stose e pratiche da consumare. «Porteremo la Pinsa croccante confezio nata in Atm a peso fisso – spiega Sante Ludovico – e da conservare fuori frigo. La lunga lievitazione e il nostro lievito madre naturale rendono questa antica specialità particolarmente leggera e digeribile, inoltre è senza conservanti, cotta sulla pietra e adatta all’alimentazione vegana. Altra novità che presenteremo sono le nuove lingue croccanti, realizzate con farina 100% italiana, olio extravergine di oliva e senza l’utilizzo di conservanti, perfette per aperitivi, snack, tapas e antipasti».
specialitàartigianali
Le ricche di servizio convincono sempre di più
La fiera di Parigi rappresenta una vetrina di gran de importanza soprattutto per quelle aziende che desiderano far conoscere le proprie specialità fuori dai confini nazionali. «Esordiamo per la prima volta al Sial – afferma Rossella Palladini, responsabi le marketing di Pinsami – e ci aspettiamo di fare breccia su un pubblico sempre più internazionale. In Italia, in pochissimi anni, abbiamo contribuito, con la qualità della nostra pinsa artigianale, a creare un vero e proprio fenomeno di tendenza. Ad oggi, il mer cato estero si è dimostrato curioso e interessato a questo nuovo panificato italiano, l’obiettivo ora è di far conoscere le peculiarità uniche e distinti ve della pinsa rispetto alla più conosciuta pizza e soprattutto far apprezzare la qualità superiore che contraddistingue i nostri prodotti. Finora, da oltrecon fine abbiamo ricevuto grandi apprezzamenti e anche al Sial, dunque, confidiamo in una grande risposta del pubblico, al quale racconteremo le peculiarità uniche e distintive della nostra pinsa, anche attraverso un percorso di degustazioni gourmet».
Pinse per tutte le occasioni
Alla kermesse parigina il focus dell’azienda sarà sulle ultime referenze in fase di lancio: Pinsami Gelo e Mini Pinsa Pinsami. «Con Pinsami Gelo – spiega Rossella Palladini – la pinsa può essere conservata in freezer a -18° per una durata massima di 18 mesi e può essere preparata e farcita con base scongelata o anche congelata. Mini Pinsa Pinsami, invece, è la versione mo noporzione e salvaspazio della pinsa, pensata proprio per nuclei familiari ridotti e per le nuove occasioni e abitudini di consumo, sempre garantendo leggerezza (25% più leggera della pizza), digeribilità (contiene l’80% di acqua) e versatilità».
up Coffee
Dal 1994, The Bridge è uno dei maggiori produttori italiani di bevande vegetali, dessert e creme per cucinare 100% vegane e biologiche , realizzate con ingredienti accuratamente sele zionati e certificati.
Situata a San Pietro Mussolino, nella splendida cornice dei Monti Lessini in provincia di Vicenza, l’azienda si è ingran dita negli anni, conservando però sempre gelosamente il proprio carattere famigliare. Passione , innovazione e so stenibilità sono i punti di forza che la contraddistinguono.
Ogni giorno l’azienda si impegna a studiare nuove ricette che possano soddisfare le richieste in continua evoluzione dei propri clienti situati in tutto il mondo. Alla fine del 2020, un investimento di 6 milioni di euro, ha consentito di costruire un nuovo impianto per la produzione della gamma di dessert con una nuova ricetta ancora più cre mosa e per lo sviluppo una sezione completamente nuova: si tratta della realizzazione di una linea di prodotti freschi come gli yogurt , rigorosamente 100% vegani e biologici . Attualmente si stanno effettuando test industriali su tre di verse basi: cocco , soia e avena senza glutine , sia sui gusti naturali sia su diversi alla frutta . Il lancio è stato fatto in settembre 2022.
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