Una manifestazione in piena evoluzione
Piacere, salute e sostenibilità guidano le scelte dei consumatori
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Piacere, salute e sostenibilità guidano le scelte dei consumatori
03 12 04 20
Il Sial Paris festeggia il suo 60° anniversario
Le esportazioni agroalimentari italiane verso un nuovo record
Supplemento a DM Magazine di ottobre 2024
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Tutto pronto per il Sial Paris 2024, la principale fiera mondiale dell’innovazione alimentare che celebrerà il suo 60° anniversario dal 19 al 23 ottobre 2024 presso il Parco delle Esposizioni di Paris-Nord Villepinte. Sarà un’opportunità unica per gli operatori del settore del food per riflettere su sei decenni di innovazioni rivoluzionarie e anticipare il futuro del comparto. Si prevede una partecipazione di oltre 7.500 espositori in rappresentanza di più di 130 Paesi, con una stima del 75% di visitatori internazionali. Saranno esposti oltre 400mila prodotti alimentari e verranno presentate in anteprima tutte le ultime novità del settore agroalimentare, ma anche le soluzioni per ridurre i costi della supply chain e renderla più sostenibile. Con una partecipazione stimata di 285mila operatori, tra cui 8mila grandi buyer con un potere d’acquisto complessivo di 50 miliardi di euro, il Sial offre visibilità e opportunità di business senza eguali sulla scena globale e rappresenta un evento di straordinaria importanza per la “gastrodiplomazia”, con oltre 100 delegazioni ufficiali attese per l’occasione. In termini di presenza alla fiera, l’Italia è al primo posto davanti ai padroni di casa della Francia grazie a una superficie espositiva di circa 17mila mq con espositori soprattutto nei settori della drogheria e prodotti secchi, prodotti lattiero-caseari e uova, prodotti dolciari, biscotteria e panificazione. Da sottolineare anche le partecipazioni imponenti della Cina con oltre 6mila mq, dell’Ucraina e dell’India, mentre saranno presenti anche diversi Paesi africani, tra cui Uganda, Libia e Iraq per la prima volta. Il Sial Paris – che si tiene ogni due anni – è considerato l’evento principale per gli operatori dell’industria alimentare di tutto il mondo tra importatori, distributori e buyer, e la prossima edizione promette di essere un appuntamento senza precedenti per le aziende innovative e i decision maker.
Nell’arco di 60 anni, il Sial Paris è diventato l’appuntamento di riferimento per l’intera industria alimentare e, edizione dopo edizione, gli organizzatori hanno reso questo evento più di una semplice fiera: uno spazio di condivisione e di ispirazione per aiutare le aziende a immaginare e realizzare il futuro della loro attività. Quest’anno la cinque giorni parigina è più grande che mai, con ben 11 padiglioni per 10 settori dell’industria del food. «Per il suo 60° anniversario – spiega Audrey Ashworth, direttrice del Sial Paris – la manifestazione metterà in evidenza un’organizzazione ricca e diversificata con espositori provenienti da molti Paesi e buyer internazionali di molti settori. Quest’anno, il Sial ha deciso di raggruppare gli espositori per settore con l’obiettivo di migliorare l’esperienza complessiva. Questa decisione semplifica la ricerca dei prodotti rendendo l’offerta più fruibile e chi verrà alla manifestazione potrà andare direttamente nei settori che più lo interessano. Il Sial risponde così all’80% dei visitatori che hanno espresso il desiderio di avere una settorizzazione per tipologia di prodotto, al fine di ottimizzare la loro partecipazione. Nel complesso, questa evoluzione è stata ben accolta dai partner. In termini di presenze, l’evento prevede di accogliere un gran numero di visitatori professionali, confermandosi una delle principali piattaforme internazionali per l’industria agroalimentare».
Audrey Ashworth, direttrice del Sial Paris
«L’evento prevede di accogliere un gran numero di visitatori professionali, confermandosi una delle principali piattaforme internazionali per l’industria agroalimentare».
Negli ultimi sei decenni il Sial Paris ha rappresentato un network mondiale per stimolare la riflessione, costruire ponti, ispirare e creare incontri e momenti di condivisione tra tutti i professionisti del settore agroalimentare. «Questa edizione del Sial si distingue per un approccio retrospettivo e prospettico del settore alimentare – continua Audrey Ashworth – approfittiamo del nostro 60° anniversario per riflettere su sei decenni di innovazione e di cambiamenti nel food, guardando al futuro. Con il tema “Own The Change”, incoraggiamo l’adozione collettiva del cambiamento per affrontare le sfide alimentari globali. Questo approccio sarà presente durante tutto l’evento. Naturalmente, saranno lanciate molte novità in questa edizione anniversario, a cominciare da Sial for Change, il nuovo premio dove gli espositori potranno competere
Quest’anno la cinque giorni parigina è più grande che mai, con ben 11 padiglioni per 10 settori dell’industria del food.
Saranno lanciate molte novità, a cominciare da Sial for Change, il nuovo premio dove gli espositori potranno competere per evidenziare le loro strategie di Csr.
per evidenziare le loro strategie di Csr. Poi ci saranno i Sial Summits, quattro incontri ciascuno con uno straordinario panel di relatori e temi in prima linea sulle tendenze nei settori dell’intelligenza artificiale e del deeptech, della supply chain, della Csr e del mercato africano. Nel Sial Taste, invece, saranno presentati i prodotti più innovativi del salone da degustare, mentre Sial Startup è il villaggio delle startup della fiera che triplica le sue dimensioni e ospiterà 150 startup e early stage provenienti da tutto il mondo. Naturalmente, il 60° anniversario della fiera sarà celebrato durante una serata eccezionale domenica 20 ottobre».
La manifestazione comprende anche altri saloni dedicati ad argomenti specifici come Sial Insights, in cui vengono presentate le tendenze che confermano la centralità del cibo nella nostra vita attraverso un white paper realizzato in collaborazione con i partner ProtéinesXtc, Circana e Kantar. Sial Jobs, invece, mette in contatto aziende e talenti per facilitare le assunzioni nell’industria agroalimentare, mentre i Sial Talks sono il luogo ideale per condividere le ultime novità e le tendenze dell’industria del food, con interventi di esperti e di numerosi relatori del settore. Sial Innovation, infine, è un evento che fa tendenza e offre ai visitatori contenuti specifici e aggiornati sull’innovazione e sugli sviluppi del mercato a livello mondiale.
Sial Summits, quattro incontri ciascuno con uno straordinario panel di relatori e temi di tendenza.
Nel Sial Taste saranno presentati i prodotti più innovativi del salone da degustare.
Sial Startup è il villaggio delle startup della fiera.
Nel Sial Insights vengono presentate le tendenze che confermano la centralità del cibo nella nostra vita.
Sial Jobs mette in contatto aziende e talenti per facilitare le assunzioni nell’industria agroalimentare.
I Sial Talks sono il luogo ideale per condividere le ultime novità e le tendenze dell’industria del food.
Sial Innovation è un evento che offre ai visitatori contenuti specifici e aggiornati sull’innovazione e sugli sviluppi del mercato.
Per Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, la presenza al Sial è un’occasione estremamente importante: «Come sempre, tra gli obiettivi principali della nostra partecipazione c’è quello di offrire ai nostri produttori uno spazio d’incontro e di scambio con i loro interlocutori. Soprattutto in questo momento particolarmente sfidante, sia in termini macroeconomici sia di tensioni internazionali, ci aspettiamo di poter instaurare un dialogo proficuo con operatori e visitatori, ma anche con altre realtà produttive che affrontano le nostre stesse criticità, per condividere visioni e propositi operativi. Il contesto in cui il Prosciutto di Parma si muove attualmente è senza dubbio influenzato dall’emergenza della peste suina africana, che condiziona fortemente la compagine produttiva della Dop. Pur in questo scenario critico, constatiamo favorevolmente come le misure particolarmente risolute oggi messe in campo dal commissario straordinario Giovanni Filippini, in coordinamento con il Ministero della Salute, abbiano già prodotto i primi risultati positivi. Per quanto riguarda, invece, i dati di vendita, benché pesino ancora aumenti di prezzo e dinamiche inflattive particolarmente penalizzanti per un prodotto premium come il nostro, emergono i primi segnali di recupero, sia per quanto riguarda il banco taglio sia per il preaffettato, che si auspica rappresentino un cambio di rotta rispetto alla contrazione dei tempi recenti. Si tratta, insomma, di uno scenario sfaccettato e complesso, in cui si conferma di fondamentale importanza portare avanti attività di valorizzazione della Dop, che siano efficaci nell’esaltarne l’unicità e la distintività. Da parte nostra, continua l’impegno volto allo sviluppo di nuovi canali – in primis l’Horeca – che favoriscano la diversificazione delle vendite, sia in Italia sia nei Paesi esteri».
*Grazie alla nostra Filiera, possiamo garantire nella nostra pasta lo zero tecnico (pari a 0,00001g/kg) dei residui dei prodotti fitosanitari utilizzati nella coltivazione e conservazione del grano impiegato per produrla.
Il Sial di Parigi rappresenta per Fabrizio Nucifora, brand sales & marketing director di De Matteis
Agroalimentare SB, un’ottima occasione per incontrare clienti internazionali già attivi e potenziali: «Presenteremo i nostri prodotti e in particolare le ultime novità del brand Armando, per questo abbiamo scelto di essere presenti con uno stand ad hoc a questa 60esima edizione. Negli ultimi anni, il mercato della pasta manifesta una premiumizzazione della categoria, guidata da consumatori sempre più attenti alla qualità e all’origine delle materie prime, disposti a investire in referenze in grado di offrire un’esperienza gustativa superiore. Pasta Armando si inserisce perfettamente in questo contesto, proponendo un prodotto realizzato con grano duro 100% italiano, che proviene esclusivamente dalla nostra Filiera Armando, un progetto che coinvolge centinaia di agricoltori italiani impegnati a seguire un rigoroso disciplinare di coltivazione. Un lavoro costante verso la qualità e la sostenibilità che ci ha permesso di ottenere la certificazione “Metodo Zero Residui di Pesticidi e Glifosato”, a garanzia di un prodotto buono, sano e genuino, con un contenuto proteico elevatissimo, che determina una resa nel piatto e performance organolettiche eccellenti».
Al Sial l’azienda porterà diverse linee e formati di Pasta Armando, compresa la novità recentemente lanciata sul mercato. «In fiera presenteremo il nuovo formato di pasta tipico della cucina sarda, lo Gnocchetto Sardo –spiega Fabrizio Nucifora – trafilato al bronzo, come del resto tutto la linea Pasta Armando. Porteremo una novità anche sul fronte dei condimenti, ovvero i Pesti di Armando: lanciati inizialmente nelle due versioni pesto classico alla genovese e la sua variante senza aglio, oggi si è aggiunto anche il pesto all’arrabbiata, una ricetta a base di basilico genovese Dop, pomodori e peperoncino».
Giovanni D’Ambruoso, presidente di Delizia, dichiara di essere molto fiducioso per l’edizione 2024 del Sial: «Nonostante le tensioni internazionali, questo è stato per noi un anno ricco di grandi successi e investimenti. Abbiamo vinto premi prestigiosi e allargato i nostri mercati, per cui non nascondiamo che le aspettative per questa edizione del Sial Paris sono altissime. Per affrontare le richieste di un mercato sempre più globale, abbiamo continuato a investire su noi stessi e lavorato al potenziamento del settore logistico. Contemporaneamente abbiamo effettuato ulteriori ampliamenti di stabilimenti e uffici. Ci presentiamo quindi al Sial con tante migliorie in atto, studiate per garantire la massima sicurezza degli alimenti, per tutelare il benessere dei lavoratori, per continuare ad assicurare una reale salvaguardia ambientale e, naturalmente, per rispondere concretamente alle differenti esigenze dei clienti».
La gamma di prodotti Deliziosa che ormai si gustano nei differenti continenti è ampia. «I due prodotti che stanno registrando il maggiore interesse a livello mondiale – spiega Giovanni D’Ambruoso – sono senza dubbio la burrata e la stracciatella. La prima è ormai un classico: la nostra quest’anno ha nuovamente vinto il premio come migliore burrata del mondo al World Championship Cheese Contest. Un successo che crediamo ci aprirà nuove frontiere. La stracciatella, invece, che in alcuni Paesi sarà vissuta come una new entry, grazie alla sua duttilità e alla sua capacità di conferire freschezza e sapore a molti piatti sta già conquistando buona parte del mercato del food service».
Dopo il record messo a segno lo scorso anno di 64 miliardi di euro, l’export agroalimentare italiano si appresta anche nel 2024 a stabilire un nuovo massimo storico a valore. Secondo i dati contenuti nel nuovo report di Ismea, infatti, con quasi 34 miliardi di euro di vendite all’estero realizzate nei primi sei mesi del 2024 dai vini e dagli alimenti tricolore (in crescita del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2023), si fa sempre più concreta la prospettiva di raggiungere i 70 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Il comparto agroalimentare mostra una dinamica davvero convincente, in netto contrasto con la performance complessiva delle esportazioni nazionali di beni e servizi, che invece evidenziano un calo dell’1,1%. Il risultato positivo si deve sia all’industria alimentare, i cui flussi a valore hanno raggiunto i 29 miliardi di euro facendo registrare un incremento del 7,7%, sia alla componente agricola, le cui vendite hanno sfiorato i 4,7 miliardi di euro (+3,4%). Sempre nei primi sei mesi del 2024, le importazioni sono cresciute a un ritmo inferiore attestandosi a 33,5 miliardi di euro (+1,4%), un rallentamento dovuto soprattutto alla frenata dei prezzi delle commodity agricole dopo l’impennata del 2022, determinando un netto miglioramento del saldo commerciale italiano, tornato in attivo di oltre 433 milioni di euro. In termini di mercati di sbocco, le esportazioni agroalimentari italiane sono aumentate in maniera generalizzata verso la maggior parte dei Paesi, soprattutto negli Stati Uniti e in Giappone che hanno fatto registrare crescite a doppia cifra. In particolare, nel mercato a stelle e strisce l’aumento è stato del 17,3% grazie soprattutto ai vini fermi in bottiglia (+4,8% e primo prodotto acquistato negli Usa con una quota del 18%), ai vini spumanti (+6,7%), all’olio extravergine d’oliva (+69,8%) e alla pasta di semola (+8,8%). Il mercato nipponico è tornato a crescere in maniera consistente (+48,8%), per via dell’aumento del valore delle spedizioni di tabacco, raddoppiate a quasi 600 milioni di euro. Da sottolineare anche la performance molto positiva delle esportazioni italiane in Romania che, dopo il +16,1% del 2023, hanno messo a segno un ulteriore incremento dell’11,2% nei primi sei mesi di quest’anno, per un valore pari a 507 milioni di euro, trainate da caffè torrefatto,
Con quasi 34 miliardi di euro di vendite all’estero realizzate nei primi sei mesi del 2024, si fa sempre più concreta la prospettiva di raggiungere i 70 miliardi di euro entro la fine dell’anno.
Le esportazioni agroalimentari italiane sono aumentate in maniera generalizzata verso la maggior parte dei Paesi, soprattutto negli Stati Uniti e in Giappone.
Da sottolineare anche la performance molto positiva delle esportazioni italiane in Romania che, dopo il +16,1% del 2023, hanno messo a segno un ulteriore incremento dell’11,2%.
prodotti della panetteria e pasticceria e formaggi freschi e stagionati. Crescita a due cifre anche per le esportazioni verso l’Australia che hanno raggiunto 432 milioni di euro (+17,8%), grazie soprattutto a pomodori pelati, cioccolata, formaggi stagionati, pasta di semola e olio d’oliva. In termini di comparti e prodotti, la buona performance delle esportazioni agroalimentari italiane è risultata piuttosto diffusa tra le principali categorie, a cominciare dalla più consistente, i derivati dei cereali che hanno segnato un aumento dell’8% attestandosi a 4,8 miliardi di euro.
L’incremento si deve principalmente alle paste alimentari (+1,1% a valore e +8,6% a volume) e ai prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria (+13,1% a valore e +10,7% a volume). I vini hanno recuperato la perdita
I vini hanno recuperato la perdita dello scorso anno evidenziando una crescita a valore del 3,2%, grazie soprattutto alle vendite dei vini in bottiglia che si sono confermati il primo prodotto esportato dall’Italia con un valore di 2,6 miliardi di euro.
dello scorso anno evidenziando una crescita a valore del 3,2%, grazie soprattutto alle vendite dei vini in bottiglia che si sono confermati il primo prodotto esportato dall’Italia con un valore di 2,6 miliardi di euro (+2,1%). Bene anche i vini spumanti (+6,9% a valore e +10,8% a volume). Il fatturato all’estero del comparto dell’ortofrutta fresca ha superato i 2,8 miliardi di euro, con una crescita del 2,7% a valore e del 4,8% a volume grazie soprattutto alle mele e all’uva da tavola, mentre si sono ridotte le esportazioni dei kiwi (-2,4% a valore e -29,6% a volume). In aumento anche le vendite all’estero dei comparti dell’ortofrutta trasformata e dei formaggi e latticini, all’interno dei quali si sono distinti soprattutto i pelati, le passate di pomodoro e i formaggi freschi e stagionati.
Per Michele Dell’Aquila, export manager di Granoro, il Sial rimane da sempre una delle manifestazioni fieristiche più visitate anche per il fascino che la città di Parigi esprime: «Le aspettative sono sempre molto alte, è un’ottima occasione per incontrare i nostri partner abituali e acquisire nuovi distributori in quelle parti del mondo dove il nostro brand non è ancora presente. Negli ultimi mesi continuiamo a registrare un interesse sempre crescente verso la nostra linea premium Dedicato, una pasta prodotta esclusivamente con grano 100% coltivato in Puglia, risultato di un progetto di filiera che mette al centro il territorio, i suoi agricoltori e le pratiche sostenibili che rispettano la terra. Questa stretta collaborazione permette di garantire un prodotto di altissima qualità, tracciabile dal campo alla tavola grazie alla tecnologia blockchain e alla soluzione My Story di Dnv. Inquadrando il QR code presente sulle confezioni di pasta, i consumatori possono immergersi nell’esplorazione di ogni fase della produzione e risalire a informazioni fondamentali, dalla geolocalizzazione del campo di provenienza alla raccolta del grano. Un gesto semplice, come scansionare un codice, si trasforma in un viaggio che rivela l’origine del grano e la cura dietro ogni pacco di pasta».
Granoro lavora in maniera costante sulla sostenibilità dei suoi prodotti e delle sue attività. «Il nostro profondo impegno nel ridurre l’impatto ambientale si manifesta attraverso scelte e azioni concrete – spiega Michele Dell’Aquila – tra queste, figura anche il packaging della linea Dedicato e Biologica, entrambe realizzate in carta riciclabile Aticelca 501 certificata Fsc, proveniente da foreste gestite responsabilmente. Questa soluzione consente di ridurre l’utilizzo della plastica del 35% per ogni confezione e diminuire le emissioni in atmosfera di CO2».
Il formato
Per portare la golosità del cioccolato Vanini sempre con sé, nasce la nuova linea MINI Selection: uno snack sfizioso per assaggiare le esclusive ricette della gamma nel comodo formato 15g.
Le mini tavolette sono disponibili in due varianti di eleganti ballotin: Tasting Experience e Fondente Bagua
Giovanni Agostoni, global sales & marketing director di Icam, esprime entusiasmo per la partecipazione della sua azienda alla 60esima edizione del Sial Paris: «Si tratta di un evento di grande rilevanza per l’industria alimentare, ci aspettiamo un’opportunità unica per consolidare il nostro brand Vanini, rafforzando relazioni internazionali e promuovendo le nostre novità in termini di cioccolato sostenibile e goloso, sempre di alta qualità. Tra le tendenze più interessanti che abbiamo riscontrato, sia in Italia sia all’estero, oltre a una sempre viva attenzione verso l’origine delle materie prime, la sostenibilità e i cioccolati biologici con ingredienti innovativi come il cacao monorigine, abbiamo notato negli ultimi anni un interesse in crescita verso abbinamenti e sperimentazione di nuovi gusti, attraverso referenze che promettono un’esperienza al palato unica, multisensoriale e multi-texture, senza rinunciare alla premiumness e all’elevata qualità del cioccolato».
Icam porterà al Sial una gustosa novità. «In risposta alle tendenze emergenti – spiega Giovanni Agostoni –quest’anno presenteremo in fiera un’ulteriore estensione di Tasting Experience, la linea di tavolette lanciata lo scorso anno, pensata per un consumatore che ricerca qualità e sapori intriganti senza rinunciare alla tentazione della golosità, che si arricchisce quest’anno di due sorprendenti referenze e raddoppia l’esperienza di gusto. Tasting Experience Double sono le nuove tavolette a due strati di cioccolato per un piacere due volte più sorprendente, ispirate a due dei dessert più famosi e amati al mondo: Cheesecake e Tiramisù».
Diodato Ferraioli, chief commercial officer di La Doria, è convinto che la partecipazione a fiere come il Sial sia una vera e propria opportunità di ricerca di mercato: «Ci consente di rimanere al passo con le tendenze del settore, le strategie dei concorrenti e le preferenze emergenti dei consumatori, fornendo informazioni utili per le decisioni strategiche. Inoltre, guardiamo alla fiera come a un terreno fertile per creare connessioni significative. Questa manifestazione si rivela sempre un’opportunità per confrontarsi con colleghi del settore, potenziali collaboratori e professionisti che condividono la nostra passione per la qualità e l’innovazione. Attraverso queste connessioni, speriamo di continuare a costruire una rete che superi i confini dell’evento, favorendo relazioni a lungo termine. La sostenibilità sembra essere ancora il trend maggiore in questo settore, sia in Italia sia all’estero, e una delle maggiori richieste da parte dei clienti. Questo è un tema centrale per la nostra cultura organizzativa che guida tutti i processi aziendali, dalla selezione della materia prima al prodotto finito».
Il modello di business di La Doria è focalizzato principalmente sulle private label, per questo l’azienda opera a stretto contatto con i clienti per soddisfare le loro esigenze di innovazione di prodotto. «Abbiamo lavorato all’ampliamento della gamma con prodotti a più alto valore aggiunto e di servizio – spiega Diodato Ferraioli – e questo ci ha consentito di rispondere ai cambiamenti della domanda e di fidelizzare sia il trade sia la clientela finale, rappresentando un importante driver di sviluppo. La continua innovazione di prodotto a servizio dei marchi privati, in linea con le nuove tendenze di consumo, è sicuramente uno dei nostri punti di forza. Nel comparto dei sughi pronti, ad esempio, stiamo lavorando attualmente alla realizzazione di sughi in combi, un packaging nuovo per questi prodotti, solitamente presentati in vetro».
Affrontare le attuali sfide ambientali e sociali globali è una questione strettamente legata all’alimentazione. Questa consapevolezza si sta diffondendo velocemente, come emerge dai risultati di diverse ricerche realizzate dagli esperti di Kantar, ProtéinesXtc e Circana per il Sial Paris 2024. La pandemia di qualche anno fa è ancora un ricordo piuttosto fresco nella mente delle persone e l’incertezza del contesto attuale e del futuro ha rafforzato il bisogno di conforto e il ruolo del cibo come rifugio sicuro, un piacere accessibile a tutti nel quotidiano che, però, non impedisce di fare scelte consapevoli. L’83% dei consumatori, infatti, dichiara di aver cambiato le proprie abitudini alimentari e i propri acquisti di food negli ultimi due anni, principalmente per una dieta più sana (74%), ma anche per una scelta locale (53%), per motivi ambientali (45%) e, infine, per ingredienti più sicuri e salutari (44%). Discorso analogo anche quando i consumatori mangiano fuori casa. Questi impegni non si traducono sistematicamente nei carrelli della spesa o nei piatti, ma è innegabile che il desiderio di mangiare meglio per il prorpio benessere e per il Pianeta continua a crescere. Dopo la pandemia e le sue conseguenze dirette e indirette sui consumi alimentari e sui comportamenti di acquisto, l’inflazione ha cambiato radicalmente la situazione e negli ultimi due anni è stata presente praticamente su tutte le tavole del mondo, pesando sulla spesa alimentare del 44% dei consumatori, costringendoli ad adottare diversi tipi di strategie e compromessi, sia per quanto riguarda gli acquisti di cibo sia i pasti fuori casa. Dopo aver toccato il minimo storico nel 2022, l’innovazione nel food & beverage sta gradualmente riprendendo e quasi 7 persone su 10 in tutto il mondo si dicono interessate a nuovi prodotti alimentari. In Europa, dove la gente è più legata ai consumi fuori casa, il 66% delle persone trova il settore alimentare innovativo. Gli esperti hanno individuato tre tendenze che confermano il ruolo fondamentale del cibo nella vita di tutti i giorni, la prima delle quali è l’emozione. La centralità del piacere nelle aspettative e nelle innovazioni, infatti, unita a un crescente bisogno di gratificazione, apre le porte a un tipo di cibo che gioca attivamente la
Come emerge dai risultati di diverse ricerche realizzate dagli esperti per il Sial Paris 2024, affrontare le attuali sfide ambientali e sociali è una questione strettamente legata all’alimentazione.
L’83% dei consumatori dichiara di aver cambiato le proprie abitudini alimentari e i propri acquisti di food negli ultimi due anni, principalmente per una dieta più sana.
Gli esperti hanno individuato tre tendenze che confermano il ruolo fondamentale del cibo nella vita di tutti i giorni, la prima delle quali è l’emozione.
carta delle emozioni sensoriali principalmente attraverso il gusto, ma anche con tutta la gamma di colori, profumi e consistenze. Un’esperienza che crea ricordi, sia a casa sia al ristorante. Secondo ProtéinesXtc, oltre la metà di tutti i nuovi prodotti alimentari sono relativi al piacere (52%). La seconda tendenza è la connessione. Il cibo è anche, e soprattutto, una faccenda collettiva, e la rinascita della socializzazione dopo la pausa forzata causata dalla pandemia ne è la prova. Per quasi 1 consumatore su 3 – secondo una ricerca di Circana – la socializzazione è una delle ragioni per cui si va a mangiare fuori. Questo trend è legato anche ad aspetti storici e geografici: le persone si stanno ricollegando al proprio patrimonio culinario e la tradizione sta tornando di moda (nei piatti, negli ingredienti, a casa e nei ristoranti). E si è più che mai propensi a viaggiare oltre i propri confini per fare nuove esperienze gastronomiche. Queste esplorazioni esotiche vengono spesso assaporate nei ristoranti prima di essere adottate a casa. L’ultima tendenza è quella della cura e dell’attenzione. In primis, verso la propria salute, in difesa della quale si è pronti a modificare le abitudini alimentari. Secondo Kantar, il 74% delle persone ritiene che la propria alimentazione possa presentare un rischio per la salute, una percentuale che risulta in aumento negli Stati Uniti e in Europa. Per alcuni l’alimentazione è uno strumento fondamentale per ottimizzare le prestazioni del proprio organismo, magari con prodotti innovativi incentrati sull’energia (boom delle proteine), mentre per altri si tratta di un modo di prendersi cura di se stessi, alla ricerca di un equilibrio fondato sulla naturalità.
Per quasi 1 consumatore su 3 la socializzazione è una delle ragioni per cui si va a mangiare fuori.
Per alcuni l’alimentazione è uno strumento fondamentale per ottimizzare le prestazioni del proprio organismo, magari con prodotti innovativi incentrati sull’energia.
In questa nuova edizione del Sial di Parigi, che celebra il suo 60º anniversario, Martín Rizo, head of sales Southern Europe di Ornua Foods International, ha aspettative chiare: «Entrare in contatto con nuovi partner commerciali per espanderci in nuovi mercati internazionali con il nostro marchio Kerrygold. Questo evento ci offre una piattaforma unica per esplorare nuove opportunità di collaborazione, soprattutto in aree dove non siamo ancora fortemente presenti. Per quanto riguarda le tendenze, abbiamo osservato una crescita continua nella domanda di prodotti che offrono benefici per la salute. In Italia e a livello internazionale, le categorie dei formaggi e dei prodotti lattiero-caseari funzionali stanno guadagnando terreno, spinte dall’interesse dei consumatori per prodotti ricchi di proteine e con ingredienti naturali che migliorano la salute digestiva e il sistema immunitario».
In fiera la coperativa presenterà due grandi novità per il 2024: Kerrygold Cream Cheese e Kerrygold Spreadable con olio d’oliva. «Il Kerrygold Cream Cheese sarà disponibile in tre varianti – spiega Martín Rizo – naturale, aglio ed erbe, e peperone dolce con peperoncino, tutte realizzate con latte di mucche irlandesi alimentate a erba. Questi prodotti rispondono alla crescente domanda di formaggi freschi e versatili, ideali sia per cucinare sia da spalmare. Inoltre, il Kerrygold Spreadable con olio d’oliva combina la morbidezza del nostro burro irlandese con il tocco mediterraneo dell’olio d’oliva, offrendo un’opzione deliziosa e facile da spalmare, perfetta per chi cerca un prodotto più salutare».
Per Luigi Bravi, ceo di Orva, la principale aspettativa per questa edizione del Sial è quella di sviluppare il mercato estero: «Attualmente, il 70% del fatturato della società proviene dal mercato interno e il 30% è generato dalle vendite internazionali. Uno dei nostri obiettivi è aumentare la percentuale di queste ultime al 40%. Nei Paesi nordici, in Francia, Germania, Polonia e all’Est, l’offerta è molto dinamica e sono previsti importanti business, considerando che i prodotti che presentiamo hanno un forte contenuto di servizio e rappresentano il Made in Italy nel mondo. Le tendenze più interessanti riscontrate ultimamente sono rivolte sicuramente al mondo dei prodotti salutistici volti al benessere. Il cibo oggi è sempre più valutato in base ai nutrienti e all’impatto sulla salute e, tra tutti i nutrienti, le proteine giocano un ruolo molto importante. Infatti, i consumatori sono sempre più interessati alla quantità di proteine contenute nei cibi e cercano sempre di più prodotti veloci, pratici e facili da mangiare».
In virtù delle nuove tendenze, in fiera Orva presenterà prodotti ad alto contenuto proteico, oltre a riproporre la Pinsa. «Anche quest’ultima – spiega Luigi Bravi – è rappresentativa sia della tendenza salutistica (grazie al suo impasto leggero ed estremamente digeribile dovuto al lievito madre, alla lenta lievitazione e alla lavorazione manuale) sia di quella rivolta alla preparazione veloce dei cibi (grazie alla sua vaschetta da forno pronta all’uso, riciclabile e compostabile). Inoltre, il Made in Italy all’estero è una garanzia importante, che conferisce ai nostri prodotti un valore aggiunto e rafforza la nostra identità, differenziandoci dalle altre produzioni mondiali dei prodotti da forno».
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