DM Magazine Aprile2025

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MAGAZINE

INTERVISTA Stabilo, dare valore per fare la differenza

SUCCESSI

Sammontana Italia si espande in Nord America

CHI AMA L SPORT L SOSTIENE

Dal 24 marzo continueremo a supportare le associazioni sportive dilettantistiche di tutta Italia, riconoscendo il loro valore sociale e culturale e incentivando la salute e il benessere dei cittadini attraverso lo sport.

Modalità di partecipazione e info buoni digitali sui Termini&Condizioni dell’iniziativa, disponibile su www.noiamiamolosport.it e www.tuttiunitiperlosport.it o richiedibile all’indirizzo info@pragmatica.plus Iniziativa esclusa art. 6 Lett. e del DPR 430/2001 in quanto i destinatari dell’Iniziativa sono le associazioni sportive dilettantistiche, promossa da VéGé Retail (MI), valida nei punti vendita aderenti riconoscibili dal materiale promozionale esposto.

3 Editoriale

L'Italia tra prudenza e resilienza: navigare l'economia globale

4 Cover

La Gdo alla ricerca di personale specializzato

12 Intervista

Stabilo, dare valore per fare la differenza

15 Successi

Sammontana Italia si espande in Nord America

17 Imprese

Newlat punta a 3,3 miliardi di ricavi nel 2023. Nel mirino, Plasmon

18 Mercati

Conserve ittiche, un must have in dispensa

35 Persone

36 Retail Innovation

Pleasing AstroMilk Bar - Chicago Usa

39 Social&Pr strategies

L’evoluzione della comunicazione tra AI, dati e collaboratori come ambassador

41 Soluzioni per la refrigerazione

La refrigerazione sostenibile diventa bio con Epta

43 Digital marketing

Link Mobility e WhatsApp: un canale per rendere

la customer experience più personalizzata

44 Customer Micro Trend: Nrf 2025

48 Mercati

I mille volti delle proteine

64 Focus

Le mele biologiche conquistano per varietà e filiera tracciata

70 Retail Real Estate

I dazi di Trump: quali effetti in prospettiva?

72 Mercati

Birra: le analcoliche guidano la crescita del comparto

80 L’analisi Focus Research

Analisi delle attività promozionali birra e birra analcolica

83 Digital club/Retail

Il futuro del retail può essere un grande inganno teatrale?

86 Focus

Prodotti da forno: attenzione al benessere senza rinunciare al gusto

93 Tecnologistica

Logistica Uno acquisisce Laporta

Primark si sposta in cloud con Broadcom

96 News

97 Video e podcast

99 Prossimamente

La carenza di figure specializzate e la “fuga dal terziario” spingono le insegne della Gdo a correre ai ripari, attivando scuole di formazione e academy interne.

DM Magazine

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L'Italia tra prudenza e resilienza: navigare l'economia globale

Nel contesto internazionale segnato da crescenti tensioni commerciali e incertezza geopolitica, l'economia italiana presenta segnali contrastanti che meritano un'analisi approfondita. Il 2024 ha visto un rallentamento industriale, con una flessione del fatturato manifatturiero del 3,5%. Tuttavia, settori come Farmaceutica (+8,2%), Alimentare (+9,8% di export) e Bevande (+5,4% di export) mostrano una notevole vitalità che contrasta con il quadro generale. I consumatori italiani hanno riscoperto quella che Marco Pellizzoni di YouGov definisce "storica vocazione al risparmio", con comportamenti d'acquisto più prudenti: maggiore uso di promozioni, crescente preferenza per i discount (penetrazione dell'88,7%) e acquisti più frequenti (+3,9%) ma di importo ridotto (-2,7% per transazione).

Particolarmente significativo è il mutamento nelle relazioni commerciali internazionali. Secondo l'Istat, tra 2007 e 2019 la Cina ha sostituito gli Stati Uniti al centro della rete di scambi mondiali, marginalizzando relativamente le economie europee. In questo scenario, l'Italia mostra una vulnerabilità alle forniture estere superiore rispetto a Germania, Cina e Usa, sebbene il divario con la Germania stia diminuendo. Gli Stati Uniti rimangono comunque un partner fondamentale, con un avanzo di 34,7 miliardi nel 2024. Il peso sull'export italiano di food & beverage è pari al 12%, con picchi significativi per sidro (72%), acque minerali (41%) e olio d'oliva (32%). Ma i recenti dazi americani sollevano preoccupazioni concrete. Secondo una ricerca commissionata da Centromarca, circa metà dei consumatori Usa utilizza prodotti italiani, con pasta (50%), olio d'oliva (46%) e formaggi (38%) in testa alle preferenze. Tuttavia, di fronte all'"effetto dazi", solo il 16% si dichiara disposto a pagare di più, mentre il 30% ridurrebbe gli acquisti in caso di aumenti. Per rafforzare la resilienza del sistema produttivo italiano sarà necessario diversificare le catene di approvvigionamento e migliorare il posizionamento nelle filiere ad alto valore aggiunto. Le oltre 23mila imprese "vulnerabili all'export" (0,5% del totale), che generano il 16,5% dell'export complessivo, rappresentano simultaneamente un punto di forza e di debolezza del sistema. E se la strada verso la ripresa appare impervia, possiamo sempre contare sull'ultima trovata europea: il "Kit Apocalypse Now". Perché in un'economia vacillante, cosa c'è di meglio di un po' di catastrofismo ben confezionato per stimolare i consumi? D'altronde, nel 2025 di luci e ombre, la paura resta il prodotto che non passa mai di moda.

La Gdo alla ricerca di personale specializzato

La carenza di figure specializzate e la “fuga dal terziario” spingono le insegne della grande distribuzione organizzata a correre ai ripari, attivando scuole di formazione e academy interne.

«Mancano 258mila lavoratori. Il 4% in più rispetto al 2024». L’allarme lanciato da Confcommercio lo scorso febbraio fotografa con chiarezza un momento difficile sul piano delle risorse umane per la grande distribuzione organizzata e il retail. A sottolineare la continua ricerca di figure professionali da parte del settore è anche il recente Osservatorio Professioni Invernali 2024 di InfoJobs, la piattaforma per la ricerca di lavoro online, secondo cui il settore commercio, Gdo e retail nel trimestre ottobre-dicembre 2024 registra 5.868 offerte (+10% rispetto allo stesso periodo del 2023) e traina, insieme a turismo e ristorazione la crescita dell’8,4% degli annunci rispetto allo stesso periodo del 2023. Il trend risulta in crescita anche se si analizza l’intero anno: nel 2024 le offerte per commercio, Gdo e retail hanno raggiunto quota 13.179 rispetto alle 12.391 del 2023.

Alla ricerca di addetti alle vendite e specialisti del food

Secondo l’Osservatorio Professioni Invernali 2024 di InfoJobs, tra le figure più ricercate nel 2024 per il settore commercio, Gdo e retail c’è sempre l’addetto vendite. Stabile al secondo posto il responsabile di negozio, mentre sul terzo gradino del podio sale l’addetto alla macelleria. Chiudono la classifica delle prime cinque professioni con il maggior numero di annunci, l’addetto alla cassa e l’addetto agli scaffali. Secondo l’indagine di Federdistribuzione sui profili professionali più ricercati in Gdo nel 2025, l’88% delle ricerche da parte delle imprese si concentrerà sull’area servizi operativi. Analizzando nel dettaglio i ruoli più richiesti, in vetta ci sono gli addetti alle vendite food (29%), sul secondo gradino del podio gli specialisti del settore alimentare, ad esempio i macellai (12%), al terzo l’addetto vendite indifferenziato (8,7%). Seguono il caporeparto (6%) e lo store manager (3,4%). A proposito degli store manager, Confimprese in una recente nota ha evidenziato che nel mondo retail, ristorazione e Gdo, mancano oltre 3.500 assistant store manager.

Tra percezioni sbagliate e mancata formazione

Il disallineamento tra domanda e offerta, secondo Alessandra Tapella, head of retail & merchandising, sales, fashion & design di The Adecco Group, è dovuto a due fattori principali: «La percezione del settore e il disallineamento formativo. Orari considerati rigidi, turni festivi e salari percepiti come poco competitivi scoraggiano molti lavoratori, soprattutto i più giovani, che preferiscono settori con maggiore flessi-

Cambiano le priorità

A cosa è dovuto il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro in Gdo e nel mondo retail? «I candidati oggi cercano maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro, benefit aziendali e prospettive di crescita chiare –afferma Alessandra Tapella di The Adecco Group –. Non vogliono solo un impiego, ma un percorso di sviluppo della propria carriera. Le nuove generazioni, soprattutto, non puntano più al ruolo di "commesso" o “addetto”, ma cercano opportunità di carriera e un contesto di lavoro motivante. Le aziende devono ripensare il retail come un settore di crescita professionale, non solo di lavoro esecutivo. Investire in academy interne, welfare aziendale, formazione continua e orari più flessibili può fare la differenza. Il settore sta già evolvendo: si sperimentano team di lavoro più dinamici e percorsi di carriera più strutturati. Il retail non deve più essere visto come un punto di partenza, ma come una scelta di lungo termine per lavoratori qualificati e motivati». Una conferma che arriva anche da Francesco Quattrone di Federdistribuzione, il quale fa notare che: «Dopo la pandemia, sta emergendo sempre più una trasformazione della scala valoriale, soprattutto tra le nuove generazioni».

bilità. Dal nostro punto di vista il retail, tuttavia, non è il peggiore dei settori in termini salariali. Ce ne sono di più svantaggiati come, ad esempio, il turismo. In ogni caso, parlando di giovani generazioni, almeno inizialmente, queste non puntano a una dimensione salariale particolarmente rilevante. Sicuramente quando le persone non hanno esperienza, ma vogliono immedesimarsi nel brand, contano su una relazione di valore con l'azienda in cui concorre anche il welfare aziendale. Un ulteriore fattore è la formazione che non è sempre allineata alle esigenze delle aziende, e i candidati spesso non hanno le competenze tecniche richieste». Per raccontare con voce originale il mondo retail e della Gdo e le storie di chi lo vive con passione ogni giorno, con l’intento di attrarre i più giovani, lo scorso febbraio Federdistribuzione ha organizzato la prima “Open Week” di Noi Distribuzione, una settimana di incontri, testimonianze, career day e recruiting day organizzati in diverse città, per far conoscere le opportunità di lavoro nel settore. «Abbiamo ricevuto un’ampia adesione da parte delle nostre associate per questa prima edizione – afferma Francesco Quattrone, direttore area lavoro e relazioni sindacali di Federdistribuzione –. Con oltre 40 eventi in varie città e online, l’iniziativa, sostenuta da una campagna di comunicazione nazionale, è stata un’occasione importante per i giovani di conoscere più da vicino il mondo del lavoro del nostro settore, scoprendo le opportunità di inserimento e di crescita professionale al suo interno».

Scuole dei mestieri per colmare il gap

L’assenza di competenze specifiche, soprattutto per alcuni mestieri come quello del salumiere, del macellaio e dell’addetto al reparto pescheria, risulta essere una delle difficoltà più rilevanti per il settore. E proprio su questo aspetto hanno deciso di lavorare alcune insegne della Gdo, tra cui il Gruppo Finiper Canova, che di recente ha lanciato “Mestieri in crescita”, un progetto di formazione e lavoro nato per tramandare i mestieri della tradizione e offrire nuove opportunità professionali alle giovani generazio-

ni. «L’iniziativa prevede un percorso strutturato che combina lezioni teoriche presso la Scuola dei Mestieri di Iper La grande i con sessioni pratiche nei punti vendita, permettendo ai partecipanti di apprendere direttamente sul campo – spiega Magda Binda, direttrice coordinatrice risorse umane di Gruppo Finiper Canova –. L’obiettivo è formare figure specializzate nei reparti freschi tradizionali, come macelleria, pasticceria, pescheria, panetteria, pizzeria, gastronomia, salumi e formaggi, ristorazione e cucina, offrendo loro fin da subito una concreta opportunità di lavoro e trasmettendo competenze tecniche. Oggi, grazie al progetto sono state assunte 42 persone nei settori della macelleria (corso in due edizioni), pasticceria e panetteria, e a maggio 2025 coinvolgeremo anche il settore dei salumi e formaggi. “Mestieri in crescita” si sta rivelando anche un prezioso strumento di retention. I tutor coinvolti hanno accolto con grande motivazione questo ruolo, sentendosi valorizzati e responsabilizzati».

Corsi formativi anche per i neoassunti

Tra le insegne che hanno investito nella formazione del personale c’è anche Esselunga, con corsi dedicati sia a chi lavora nei negozi sia alle figure manageriali, con un occhio di riguardo per i neoassunti per sostenerne lo sviluppo professionale e personale. Esselunga si è dotata di un learning center che gestisce tutte le attività formative, tra cui una vera e propria scuola dei mestieri, per accompagnare le persone nello sviluppo di abilità e competenze necessarie. Per i neoassunti il percorso formativo tocca diverse aree: dalle norme che regolano il mondo retail e food a momenti di approfondimento per imparare il mestiere, fino a focus sulla customer experience e sulla nutrizione, mentre per gli allievi responsabili sono previsti anche corsi finalizzati allo sviluppo di competenze manageriali. Esselunga dedica particolare attenzione anche ai mestieri “specialisti” e mette a disposizione dei propri dipendenti la figura del “maestro formatore”, che trasmette agli allievi abilità e competenze professionali specifiche e un bagaglio di conoscenze tecniche sia sui prodotti sia sui processi. La formazione si articola in sessioni frontali in aula e momenti di apprendimento on the job con corsi pratici nei punti vendita. Anche per le figure centrali

Esselunga organizza incontri in aula e formazione on the job per trasmettere competenze specifiche: dalle tecniche di mestiere allo sviluppo di soft skill. Per supplire alla mancanza di personale nel retail, Confimprese e Retail Institute Italy hanno siglato di recente una partnership per l’avvio della “Store Leader Academy”, che prevede un corso di 688 ore di formazione in aula e 1.360 ore di formazione interna presso i punti vendita dei brand aderenti all’iniziativa. Garantisce l’assunzione immediata da parte dell’azienda con un contratto in apprendistato e un percorso biennale di formazione gratuita e professionalizzante, che prepara all’inserimento nel settore retail, ristorazione e Gdo come assistant store manager. Al termine dei due anni, i partecipanti conseguiranno il diploma di tecnico superiore riconosciuto dal Ministero dell’istruzione. L’iniziativa mira a valorizzare le professioni del retail, rendendolo un ambito sempre più attrattivo sia per le nuove generazioni sia per chi desidera una crescita professionale significativa.

Evoluzione tecnologica e AI nel futuro

È importante non solo formare mestieri, ma anche i manager del futuro. È per questo che la formazione offerta dalla VéGé Academy di Gruppo VéGé, nata nel 2018, coinvolge diverse aree aziendali: commerciale, hr, marketing e IT. «I contenuti spaziano dall’innovazione tecnologica applicata al retail alle strategie di negoziazione, dal retail media alla collaborazione intergenerazionale, fino a tematiche cruciali come la selezione del personale e la talent retention – afferma Paola Anastasio, coordinatrice della VéGé Academy –. L’obiettivo è fornire stimoli e strumenti professionalizzanti per supportare la crescita dei partecipanti. Gli incontri si tengono con cadenza quindicinale presso la sede centrale di VéGé a Milano e molti sono dedicati alle figure junior, fondamentali per raccogliere e valorizzare l’eredità di know-how e cultura aziendale costruita nel tempo da ogni singola impresa». Secondo Paola Anastasio, anche dalle imprese associate emerge una crescente consapevolezza del valore della formazione, con un’attenzione particolare all’evoluzione tecnologica e all’intelligenza artificiale, due trend che la VéGé Academy sta seguendo con grande interesse. E a questo proposito, Federdistribuzione sottolinea: «Serve un confronto attivo e la collaborazione tra le parti sociali, le aziende con le proprie associazioni datoriali di categoria e le istituzioni pubbliche per introdurre politiche e strumenti normativi specifici e strutturali per creare luoghi di lavoro in sintonia con le dinamiche del cambiamento tecnologico, demografico e dei bisogni delle persone».n

Prampolini (Confcommercio):

«Credo, pur essendo una voce fuori dal coro, che sia giunta l'ora di rivedere gli orari e i giorni di apertura dei punti vendita»

Oggi le insegne retail e della Gdo faticano a trovare persone disposte a lavorare con continuità nel settore. Come invertire la rotta?

Ne parliamo con Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio

Quali sono le maggiori difficoltà che riscontrate nel reclutare il personale?

Oggi ai colloqui si presenta a stento il 50% dei candidati. E molto spesso chiede condizioni che la Do non è in grado di garantire: lavorare solo al mattino, non lavorare nei festivi, non avere orari disagiati, non fare i rientri pomeridiani per i full time. Alcuni iniziano e dopo poche settimane interrompono. Oggi è cambiata la piramide delle priorità e il lavoro non è più tra queste».

Quali strade intraprendere per invertire questa tendenza?

Credo, pur essendo una voce fuori dal coro, che sia giunta l'ora di rivedere gli orari e i giorni di apertura dei punti vendita, anticipando le chiusure serali, definendo cinque-sei giorni l’anno in cui i negozi restano chiusi. Probabilmente ci siamo spinti un po’ oltre e ora corriamo il rischio di perdere quel patrimonio di persone che oggi fanno ancora la differenza in Gdo. Penso sia necessario aprire una riflessione a riguardo e provare a fare almeno un tentativo per invertire questa tendenza, nella speranza di far rinnamorare i più giovani del settore terziario.

Intervenire sui contratti è una soluzione?

Io sono responsabile del più grande contratto italiano, quello Confcommercio, e ne sento tutta la responsabilità. Sono convita che in qualche modo si possa intervenire, soprattutto per andare incontro ai lavoratori disagiati. La mia impressione è che l’aumento di stipendio non sia sufficiente e non faccia più la differenza come un tempo, così come non risolvono il problema le maggiorazioni per chi lavora il sabato o la domenica. La formazione ha sicuramente un ruolo importante, ma non risolleverà le sorti del nostro settore. A mio parere, bisogna ripartire dalle scuole per rieducare a uno spirito di sacrificio e lavorare sui servizi di welfare, affinché agevolino le famiglie, le donne in primis, a lavorare offrendo servizi adeguati. Ad esempio, aperture anticipate per gli asili.

Cormio (Selex):

«“Selex Lab” si configura come un vero e proprio laboratorio per far crescere le competenze delle persone e come un centro di generazione e diffusione dell’innovazione»

Nel 2024 Selex ha dato il via a “Selex Lab”, con l'obiettivo di offrire alle imprese socie una serie di progettualità rivolte alle persone e all'innovazione. Raffaele Cormio, responsabile marketing cliente di Selex Lab presenta le evoluzioni del progetto nel 2025.

Come si articola il progetto Selex Lab?

Selex Lab prevede un programma di formazione, con circa 20 appuntamenti annuali tra seminari, webinar e giornate di studio; progetti mirati sugli assortimenti e i format di punto vendita, attraverso un approccio basato sui cluster (reparti, categorie e mondi di consumo) per migliorarne l’efficacia e la resa. I momenti formativi approfondiscono le dinamiche delle categorie merceologiche, sia in termini di nuovi lanci sia in risposta alle mutate esigenze dei consumatori. L’attività di “Selex Lab” si avvale della collaborazione di società partner qualificate nel settore Gdo e del supporto di consulenti e istituti universitari.

Quali sono i progetti in cantiere per il 2025?

Ci concentreremo sulla gastronomia a libero servizio. Se nel 2024 abbiamo affrontato il tema del banco gastronomia, quest'anno lavoreremo su tutti quei prodotti confezionati presenti nei banchi frigo. Altri progetti chiave riguarderanno il settore cura casa e persona. Inoltre, introdurremo una “commissione format”, che avvierà incontri continuativi nel corso dell'anno per discutere tematiche rilevanti, tra cui il risto retail, ovvero l'evoluzione della ri-

storazione all'interno del retail, e il futuro dei punti vendita, con un focus sull'innovazione. Per quanto riguarda la formazione, punteremo sulle competenze del personale, l'analisi dei dati, la distintività degli assortimenti, il rinnovamento dei negozi e l'uso della tecnologia. Un progetto innovativo sarà la “Scuola delle competenze” per accrescere le skill del personale di punto vendita.

Può spiegarci meglio il ruolo della “Scuola delle competenze”?

La “Scuola delle competenze” si basa su approccio integrato: competenze per il “saper fare”, il “saper essere” e il “saper comunicare” con il cliente. Il programma sarà sviluppato in collaborazione con università e specialisti di settore, per offrire un percorso di crescita strutturato e di valore.

Stabilo, dare valore per fare la differenza

Dopo un 2024 complesso, l’azienda punta su sostenibilità, comunicazione e reale innovazione per continuare a essere un punto di riferimento per il mercato.

Le difficoltà non sono sempre e solo un freno al successo: rappresentano delle opportunità, un momento di riflessione per rinnovarsi e ripensare le proprie strategie. Dopo l’escalation degli scorsi anni, l’incertezza del mercato ha messo un freno ai consumi del reparto cancelleria, ma non alla voglia di Stabilo di continuare a conquistare i più giovani e di offrire soluzioni innovative, capaci di garantire un reale valore aggiunto, anche rivedendo delle scelte, come racconta Alberto Mazza, general manager di Stabilo Italia

Può tracciare un bilancio del 2024 di Stabilo?

Il 2024 è stato un anno complesso, in cui abbiamo registrato una frenata dei trend di crescita degli anni precedenti, determinati anche dal lockdown. Stabilo ha sempre lavorato per distinguersi dai concorrenti e questa strategia ci ha sempre ripagato: nell’ultimo decennio, secondo i nostri dati di bilancio, abbiamo raddoppiato il fatturato, passando dalla settima alla seconda posizione tra i player del comparto cancelleria. Dopo questa marcia trionfale, però, lo scorso anno i trend non sono stati positivi, anche a causa dell’incertezza che caratterizza il mercato.

Come avete reagito a questa incertezza?

Abbiamo scelto di lanciare un cofanetto premium con quattro evidenziatori in collaborazione con Dolce&Gabbana. È stata un’idea, per certi versi, audace, ma che ha confermato, da un lato, che il “lusso” è ancora attrattivo, perché in 15 giorni il cofanetto è andato esaurito; dall’altro, che il lavoro fatto in questi anni per emergere come marchio iconico fra i ragazzi tra i 14-30 anni ha funzionato.

Il vostro focus è solo sui ragazzi tra i 14 e i 30 anni?

No, ci rivolgiamo anche ai bambini, nonostante il mercato sia affollato e il tasso di natalità basso in Italia. Abbiamo deciso di puntare sulla differenziazione, proponendo prodotti che aiutano i più

piccoli ad avere la corretta impugnatura fin dall'inizio del percorso educativo e andiamo nelle scuole per spiegare il valore aggiunto dei nostri prodotti. Allo stesso tempo, stiamo lavorando per allargare la fascia di consumatori adulti, consci dell'invecchiamento della popolazione italiana.

Di recente, avete lanciato altre novità?

A gennaio 2025 abbiamo presentato Stabilo dr!ver, una penna premium certificata Iscc Plus, realizzata con il 94% di bioplastica, in due varianti: con punta fine e punta media, pensate per studenti, universitari ed esigenti professionisti, in quattro colori: blu, nero, rosso e verde. Il cappuccio include una finestra di visualizzazione che consente di vedere la punta in ogni momento, l’impugnatura è in morbida gomma antiscivolo, per migliorare il comfort e il controllo di scrittura.

Su quali strategie siete focalizzati in questo momento?

Stiamo lavorando su due fronti. Il primo è la sostenibilità, un valore che, a mio avviso, deve ancora maturare nella coscienza dei consumatori, anche in relazione alla loro sensibilità al prezzo. Tutti i nostri prodotti in legno sono certificati Fsc; quelli in plastica sono realizzati con plastica riciclata, riciclabile o in bioplastica. Poi, stiamo lavorando sul brand. Lo scorso 26 febbraio è partita la campagna di comunicazione “Start beginning”, attiva sui social e con affissioni nei pressi delle università e delle metropolitane a Milano, Roma e Napoli. Un invito a iniziare a seguire le proprie passioni.

Conl’avanzaredeinegozidiprossimità,aveteconquistatoquotenellesuperficipiùpiccole? Il mercato va verso la prossimità, che però favorisce più il food. Di conseguenza, abbiamo dovuto trovare delle soluzioni alternative, come le cravatte da appendere negli angoli degli scaffali. Così negli ultimi anni ci siamo fatti spazio nelle superfici più piccole.

Obiettivi per il 2025?

Innanzitutto, invertire la tendenza del 2024, senza perdere il nostro dna: puntare sul valore aggiunto e non sul prezzo. Investiremo in comunicazione, lanceremo delle novità e lavoreremo sulla razionalizzazione degli assortimenti in Gdo. Trascinati dall'entusiasmo, negli anni scorsi, abbiamo portato sugli scaffali prodotti più adatti alla cartoleria che agli iper. Ora stiamo rivedendo l’offerta, inserendo solo prodotti che reputiamo adatti. n

Sammontana ITALIA si espande in Nord America

Il Gruppo acquisisce La Rocca, azienda specializzata nella realizzazione di torte, dessert e prodotti di pasticceria con un ampio raggio d’azione nell’America settentrionale.

IlGruppo Sammontana Italia, attraverso la neonata società Sammontana North America, annuncia la firma di un accordo per l’acquisizione di La Rocca Creative Cakes, società canadese fondata dalla famiglia Givens, con base a Toronto, che opera nel canale retail in-store bakery. L’azienda, con un impianto produttivo dedicato alla produzione di torte, dessert e pasticceria surgelata, distribuisce i suoi prodotti in Canada e negli Stati Uniti.

L’accordo rappresenta un primo importante tassello del percorso annunciato dal nuovo Gruppo Sammontana Italia che punta all’espansione sui mercati esteri attraverso la crescita organica e le acquisizioni mirate nel settore del dessert, gelato e frozen pastry. L’ingresso di La Rocca nel portfolio del Gruppo sarà complementare e sinergico, in termini di canali di vendita e proposta assortimentale, al brand Bindi già presente nel mercato nordamericano principalmente nel canale food service. Il nuovo marchio affiancherà l’arte pasticciera dei maestri del dessert di Bindi, rafforzando la presenza del Gruppo in Canada e negli Stati Uniti con l’intento di consolidare una presenza nel segmento dell’in-store bakery.

Quasi 40 anni fa, Lina Givens e Harvey Easson, insieme ai loro figli, Marty e Michael, fondarono La Rocca Creative Cakes con l'ambizione di creare dessert di alta qualità per il mercato nordamericano. Sotto la loro guida, l'azienda è cresciuta fino a diventare uno dei più grandi produttori di dessert premium del Canada. Negli ultimi 25 anni, Michael Givens ha guidato La Rocca in un periodo di significativa espansione, mantenendo i più alti standard di qualità e innovazione.

La Rocca Creative Cakes produce ogni settimana oltre 120mila torte di alta qualità in media, rifornendo i principali retailers del Nord America, e nel 2024 ha generato un fatturato di oltre 70 milioni di dollari canadesi. Michael Givens, presidente e amministratore delegato di La Rocca, continuerà a guidare l’azienda in questa nuova fase.n

Leggi anche: “Eataly, crescono ricavi e margini. In vista nuove aperture e format”

Newlat punta a 3,3 miliardi di ricavi nel 2030. Nel

mirino,

Plasmon

L’azienda, che a breve assumerà il nome di NewPrinces Group, ha realizzato nel 2024 ricavi consolidati allineati rispetto all’anno precedente e mira a crescere ulteriormente puntando sull’innovazione.

di Emanuele Scarci

Newlat cambierà nome e diventerà NewPrinces Group. Intanto nel 2024 il gruppo alimentare ha concluso l’esercizio con ricavi consolidati di 2,77 miliardi di euro, in linea con l’esercizio precedente. L’Ebitda è di 117,6 milioni (il 6,4% dei ricavi) e l’utile di 142,3 milioni. Il debito netto ammonta a 346 milioni (leva finanziaria 1,96 volte). Durante la presentazione a Piazza Affari del piano al 2030, il presidente Angelo Mastrolia ha sottolineato che «la società è riuscita in un anno a ridurre di 90 milioni il debito netto grazie alle sinergie del gruppo e alle opportunità del cross selling. Nel 2025 puntiamo a un fatturato superiore a 2,8 miliardi e un Ebitda fra 210 e 220 milioni». La società ha poi confermato gli obiettivi di raggiungere i 3,3 miliardi nel 2030 grazie a tre driver: innovazione di prodotto, aumento del contributo delle vendite di prodotti di marca ai ricavi totali e aumento della durata media dei contratti di private label. L'azienda punta poi a raggiungere un fatturato di 5 miliardi, inclusi eventuali contributi aggiuntivi di crescita esterna. Tra le possibili acquisizioni, Plasmon di proprietà di Kraft Heinz.  «Noi guardiamo con molto interesse a tutto il mondo food – ha detto Mastrolia - senza peraltro escludere l’ingresso in settori alternativi come il personal care e altri. Il modello di business a cui guardiamo tra le multinazionali è simile a quello di Unilever, che ha prodotti che spaziano dal gelato al bagnoschiuma». Il direttore finanziario Fabio Fazzari ha aggiunto che «i deal su cui il gruppo è impegnato riguardano un target di 300 milioni di ricavi: uno in Francia nel comparto degli alimenti non deperibili e un altro in Svizzera. Rientrano anche settori non presenti nel portafoglio del gruppo». Nel 2024 il gruppo Newlat ha realizzato il 23% del giro d’affari nel food, il 17% nel fish e il 13% ciascuno nell’olio e nei drink. Il 44% del fatturato ha riguardato le private label, il 36% la Gdo e il resto fra normal trade, b2b e food service. Circa il 54% dei ricavi è stato prodotto nel Regno Unito, poi Italia (16%) Germania (7%) e altri Paesi (23%). n

Leggi anche: “Valsoia, food vegetale e tradizionale spingono i ricavi a 117 milioni”

Conserve ittiche, un must have in dispensa

Pur limitandone l’acquisto per i rincari, i consumatori privilegiano i prodotti sostenibili e le innovazioni antispreco messe in atto dalle aziende.

Nell’ultimo anno terminante il 26 gennaio 2025, il mercato delle conserve ittiche ha raggiunto un valore di 1,8 miliardi di euro, registrando una crescita dell’1,9% rispetto all’anno precedente, mentre a volume è calato del 3,5% fermandosi a 127 milioni di kg (dati NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount). «La stabilità delle vendite a confezione (-0,7%) fa intuire una diminuzione della grammatura media delle confezioni nel mercato – commenta

Maria Elena Rossi di NielsenIQ –. Il prezzo medio a confezione è 3,46 euro (+2,7% rispetto al periodo precedente). La pressione promozionale nel mercato è intorno al 47%, in leggera flessione (-0,5%)».

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

La distribuzione moderna veicola oltre il 77% delle vendite a valore delle conserve ittiche, sostanzialmente in linea con l’anno precedente. All’interno dell’Area 1 si realizza il 22,8% delle vendite a valore. Seguono per importanza: Area 3 (19,7% sales location), Area 2 (17,6%) e Area 4 (17,3%). In termini di store format, i super sono il canale più rilevante (42,4% di sales location). La decrescita dei volumi è trasversale alle quattro aree

NielsenIQ ed è trainata in primis dall’Area 2 (-5,3% a volume). Seguono, per contributo negativo a volume, l’Area 3 (-5,1%) e l’Area 1 (-4,8%), mentre l’Area 4 registra la minor decrescita (-2,5%). I discount veicolano il 28,7% delle vendite a volume e registrano una flessione dell’1,1%. Le vendite a confezione sono decrescenti cross-canale e cross-area, ma la flessione è meno marcata rispetto alle vendite a volume. Fanno eccezione l’Area 4 e i super, che segnano una leggera controtendenza, rispettivamente del +0,7% e +0,5%.

AndAmento dei segmenti «Nella distribuzione moderna (Iper+Super+Liberi servizi) – prosegue Rossi –, i tonni sott’olio rappresentano il 69,3% delle vendite a valore e il 73,3% delle vendite a volume. Il secondo segmento per importanza è quello delle altre conserve pesce, che rappresenta il 17,9% delle vendite a valore e il 12,5% delle vendite a volume. Il segmento dei tonni sott’olio cresce a valore del 2,2%, mentre a volume decresce del 5,3%. Le altre conserve pesce (cioè alici-acciughe, sgombro, salmone, ecc.) incrementano a valore (+3,4%) e sono stabili a volume (+0,2%). Il segmento del tonno naturale ha una buona crescita sia a valore (+6,4%), che a volume (+3%). L’aumento a volume di questo ultimo segmento è marcato principalmente nei super (+5,2%), rispetto agli altri canali». Il segmento dei tonni sott’olio è quello più caro, con un prezzo medio a confezione pari a 4,61 euro, seguito dal tonno naturale a 3,31 euro e delle altre conserve pesce a 2,76 euro. «Nei discount – osserva l’analista di NielsenIQ – i segmenti più rilevanti rimangono quelli dei tonni sott’olio (59,6% del valore) e delle altre conserve pesce (23,1%). Il segmento del tonno naturale (10,7% del valore) ha percentualmente un peso maggiore nel discount rispetto alla distribuzione moderna (9,3%). A guidare la crescita nei discount è il segmento delle altre conserve pesce, che cresce a valore del 7,3% (vs. +2,3% del mercato) e a volume del +9,7% (vs. -1,1% del mercato). Il segmento dei tonni sott’olio è quello più caro anche nei discount, con un Grupo Consorcio, coerentemente con la propria immagine di marca, sta puntando anche in comunicazione sulla valorizzazione della provenienza geografica dal Mar Cantabrico, da sempre sinonimo di pesca di qualità. I messaggi chiave sono: la qualità premium dei prodotti, siano essi tonno o acciughe, il legame con la terra d’origine Santoña e il suo Mar Cantabrico e la valorizzazione dall’artigianalità grazie al prezioso lavoro delle “sobadoras”, abili artigiane che, generazione dopo generazione, si occupano della sfilettatura delle acciughe.

L’IMPORTANZA DI VALORIZZARE LE ZONE D’ORIGINE

Trend vendite a valore (%)

1,8 mld/€ (+1,9)

Trend vendite a volume (%)

127 mln/kg (-3,5)

prezzo medio a confezione di 2,84 euro, mentre le altre conserve pesce hanno un prezzo a confezione di 2,01 euro e il tonno naturale di 1,78 euro». Il mercato delle conserve ittiche è stato interessato negli ultimi anni da un incremento dei costi dell’olio d’oliva e della materia prima ittica per un calo di disponibilità, per esempio, di sgombri e salmoni. Ciò ha costretto produttori e distributori a rivedere le politiche di pricing, ma anche a introdurre innovazioni di prodotto. La derivante pressione inflazionistica ha di certo acuito la sofferenza del potere d’acquisto dei consumatori, comportando un inevitabile e ulteriore calo dei consumi.

AumentA l’Attenzione AllA sostenibilità

«Nonostante una contrazione dei volumi – osserva Adolfo Speranza, direttore commerciale di Generale Conserve – assistiamo a una ripresa dei processi di polarizzazione negli acquisti. Anche nel mercato del tonno nelle grammature inferiori ai 300 g, negli ultimi due anni, assistiamo a una crescita strutturata delle volumetriche nel segmento premium,

La Qualità e il Rispetto.

PER OGNI OCCASIONE speciale PER OGNI OCCASIONE speciale

una PROFONDA

una PROFONDA

ESPERIENZA DI GUSTO

ESPERIENZA DI GUSTO

Filetti di tonno ASDOMAR: bontà su misura, per tutte le esigenze.

Peso segmenti e trend Distribuzione Moderna (Iper+Super+Liberi servizi) (%)

Val.

Vol.

ElaborazioneDMsudatiNIQ,TotaleItalia,Iper+Super+Liberiservizi,a.t.26/01/2025

trainato maggiormente dai formati in vetro. I consumatori sono inoltre molto attenti al tema della sostenibilità e consapevoli della qualità dei prodotti che acquistano. Sostenibilità però con connotazione reale: il consumatore moderno non si ferma alle dichiarazioni d’intenti, ma desidera un riscontro oggettivo delle azioni intraprese e dei purpose aziendali». L’importanza che viene sempre di più attribuita dallo shopper all’eticità delle pratiche di approvvigionamento della materia prima ittica è ribadita anche da Francesca Ganassi, marketing manager di Nostromo: «I consumatori sono diventati più consapevoli della qualità degli ingredienti e dell'impatto delle loro scelte alimentari. Si dimostrano particolarmente informati e prestano maggiore attenzione alla trasparenza e all'origine dei prodotti che acquistano. In particolare, vogliono conoscere la provenienza del pesce e se le pratiche di pesca utilizzate sono sostenibili. Inoltre, considerando gli attuali stili di vita sempre più frenetici, abbiamo assistito a uno spostamento dell’interesse su soluzioni alimentari più pratiche che hanno fatto crescere la domanda di referenze ready-to-eat, facili da consumare anche fuori casa».

RAFFORZARE IL POSIZIONAMENTO PREMIUM

Callipo ha adottato una strategia integrata di comunicazione che comprende il mondo digital, la comunicazione all’interno dei punti vendita (gadget, promozioni a volantino, ecc.) e la presenza sulle riviste di settore. Punta anche a rafforzare in particolare il posizionamento premium, segmento di cui è leader nel segmento tonno sott’olio sul mercato italiano.

Tonno sott’olio Altre conserve Tonno naturale
Tonno ricettato e con contorno

Nelle conserve ittiche la Mdd Despar ha realizzato performance migliori rispetto alla media del mercato. Nel segmento che è andato meglio, quello del tonno al naturale, i filetti naturali in vaso vetro Mdd Despar sono cresciuti del 34% a valore e del 35% a confezioni contro un pur buon andamento medio del segmento: +16,7% a valore e +14% a confezioni. Sempre all’interno di questo segmento, il mercato delle latte registra una leggera flessione: qui la Mdd Despar cresce di 8 punti a valore e 5 punti a confezioni e recupera sul mercato quasi un punto di quota, a discapito dei brand delle marche. In questo mercato, la Mdd Despar cresce in tutti i posizionamenti: +18% marchio Despar, +27% Despar Premium e +148% Despar Vital (posizionamento benessere con il tonno a ridotto contenuto di sale).

«Tra le novità – afferma Ines Gaballo, product manager drogheria alimentare - scatolame di Despar Italia – oltre al tonno a basso contenuto di sale, stiamo puntando sulla convenienza lavorando su nuovi formati promozionali multipack sia di tonno all’olio d’oliva che di tonno al naturale. Inoltre, stiamo sviluppando nuovi prodotti di tonno in vaso vetro, che a livello di mercato mostrano un alto gradimento da parte del cliente».

Le conserve di pesce hanno registrato in Aldi un leggero incremento soprattutto nei formati da dispensa, come quello “3X”, ma anche i prodotti che hanno una qualità più elevata come i filetti sono molto apprezzati. «La categoria è sempre stata frequentata dai consumatori italiani – commentano dal reparto National Buying di Aldi –, ma possiamo affermare che ultimamente sta riscuotendo sempre più consensi grazie all’attenzione alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente che sta diventando nuovo paradigma per le aziende produttrici, nonché per noi rivenditori. Noi, ad esempio, per contrastare lo sfruttamento dei mari e l’inquinamento degli ecosistemi, ci impegniamo ad adottare un processo di approvvigionamento sostenibile dei prodotti ittici e dei frutti di mare, che assicura sulle tavole dei consumatori un assortimento di freschi, surgelati e conserve provenienti da allevamenti e attività di pesca gestite responsabilmente».

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: ALDI

SCHEDE PRODOTTI

Callipo Conserve Alimentari/Callipo

Nome prodotto: Filetti di tonno in olio extravergine di oliva biologico

Caratteristiche: realizzati con la varietà Yellowfin e lavorati interamente in Italia nello stabilimento produttivo calabrese di Maierato (Vv). Dopo la cottura a vapore, i filetti migliori vengono messi in vaso manualmente per poi passare alla lunga stagionatura, affinché il tonno possa meglio amalgamarsi con l'olio extravergine proveniente da agricoltura biologica.

Consorcio Español

Conservero/Consorcio

Nome prodotto: Filetti di tonno all’olio extravergine di oliva bio

Caratteristiche: l’eccellenza dei filetti di tonno Consorcio si sposa con gli aromi e la qualità superiore dell’olio extravergine bio. Confezionato in vaso vetro da 180 g.

Generale Conserve/Asdomar

Nome prodotto: Tonno all’olio di oliva Asdomar Meno Olio

Caratteristiche: il formato da 60 g contiene il 70% in meno di olio rispetto alle scatolette standard, ma la quantità di tonno rimane invariata e non c’è la necessità di sgocciolare.

Jealsa Foods/Mare Aperto Foods

Nome prodotto: Filetti di tonno Mare Aperto in vasetto di vetro

Caratteristiche: l’ideale per gustare il tonno fresco ovunque, in ogni momento e responsabilmente. Il tonno proviene da pesca sostenibile certificata ed è successivamente lavorato a mano.

UNA COMMUNITY ATTIVA DI CONSUMATORI

Uno degli elementi chiave della strategia di comunicazione di Mare Aperto nel 2025 sarà l’investimento in attività promozionali nei punti vendita, con l’obiettivo di consolidare la presenza del brand sul territorio e creare un’interazione più diretta con i clienti. Allo stesso tempo l’azienda potenzierà la propria strategia digitale, adottando un approccio innovativo e coinvolgente e lavorando per rendere la propria presenza sui social ancora più dinamica attraverso la collaborazione con influencer e creator per comunicare in modo autentico e immediato. L’obiettivo è costruire una community attiva e rafforzare il legame con i consumatori.

cresce l’ApprezzAmento per i prodotti con meno olio

Oltre alla sostenibilità anche nel comparto delle conserve ittiche si inserisce la leva salutistica: «Callipo si sta focalizzando su questo trend – afferma Angela Neglia, direttrice commerciale di Callipo Group – sviluppando nuove referenze con un miglior equilibrio tra proteine e grassi, quindi stiamo lavorando per ridurre l’olio da sgocciolare, anche in un’ottica antispreco, mantenendo gli stessi grammi di tonno rispetto ai formati precedenti». Luca Famularo, responsabile marketing di Mare Aperto sottolinea come «sempre più attori del mercato stanno sviluppando prodotti con minore quantità di olio per rispondere alle esigenze di

consumatori più attenti alla linea. Inoltre, il settore sta investendo in tecnologie di produzione avanzate per garantire elevati standard di qualità e sicurezza alimentare». Anche Grupo Consorcio ha attuato negli ultimi mesi la sgrammatura strategica di latte e vasi, riducendo la quantità di olio ma senza incidere sul contenuto di tonno. «Una misura che non solo ci ha aiutato a contrastare l’inflazione derivata dagli alti costi dell’olio – sottolinea Dario De Stefano, general sales manager Italia di Grupo Consorcio –, ma che risponde anche al comportamento del consumatore che, di fatto, non utilizza l’olio

Peso segmenti e trend Discount (%)

RIGUARDA ANCHE IL PACKAGING

L’innovazione è un elemento distintivo e un fattore che gioca un ruolo sempre più rilevante nelle scelte d’acquisto, contribuendo a incrementare il valore complessivo riconosciuto al prodotto. Per semplificare l'apertura e migliorare così la praticità d'uso del tonno in scatola, Nostromo ha lanciato la confezione Apri Gira Facile. Questo pack presenta, infatti, una lattina priva di bordo interno, che consente di rovesciare facilmente il tonno direttamente nel piatto senza l'utilizzo della forchetta. Il coperchio flessibile in alluminio, dotato della tecnologia Real Peel, garantisce un'apertura sicura e agevole. Inoltre, la ridotta quantità di olio rispetto alle confezioni tradizionali contribuisce a un minore impatto ambientale e a una maggiore praticità per il consumatore.

Tonno sott’olio Altre conserve Tonno naturale Tonno ricettato e con contorno Val.

L’INNOVAZIONE

contenuto nelle confezioni e promuove dunque un modello di business improntato alla sostenibilità e alla riduzione degli sprechi».

nel bAnco fresco ArrivAno referenze con meno sAle Nell’ottica di ridurre anche il contenuto di sale, alcune aziende stanno lanciando nuovi prodotti destinati al banco frigo. Tra queste La Nef, che è prossima a introdurre nella grande distribuzione due referenze premium, come spiega il vicepresidente di La Nef, Nico Palazzo: «Si tratta di semiconserve: in un caso sono acciughe in olio di girasole e hanno un contenuto di sale (solo l’8%) significativamente inferiore rispetto alle acciughe conservate a temperatura ambiente e nell’altro sono alici marinate in aceto e limone». Anche Rizzoli Emanuelli è presente nel banco frigo sempre con le alici del Cantabrico con un contenuto di sale inferiore del 25% rispetto allo stesso prodotto dell’azienda in olio e ambient. «L’innovazione non migliora quindi solo il prodotto, ma

SCHEDE PRODOTTI

La Nef/Mercado

Nome prodotto: Acciughe del Mar Cantabrico Mercado in olio di girasole

Caratteristiche: una selezione speciale delle migliori Acciughe del Mar Cantabrico pescate nel periodo migliore dell’anno, la primavera. Ogni filetto viene lavorato e pulito in modo completamente artigianale. Il loro ridotto contenuto di sale dell’8% garantisce un perfetto equilibrio tra sapidità e gusto. Dopo una maturazione di circa 10 mesi sotto sale, vengono confezionate e conservate in olio di girasole di elevata qualità.

Med Cibus/Insuperabile

Nome prodotto: Tonno al naturale con acqua di mare Caratteristiche: completamente lavorato in Italia, il tonno utilizzato è il tonnetto striato “katsuwonus pelamis” che si caratterizza per un elevato contenuto proteico, bassi livelli di sodio e un gusto intenso. È preparato con acqua di mare sanificata e purificata. Disponibile nel formato lattina da 65gx3 e da 130 g.

Nostromo

Nome prodotto: Tonno Nostromo all’olio di oliva Apri Gira Facile

Caratteristiche: questo tonno, leggero e delicato, nasce dall’unione tra il pregiato tonno pinne gialle e solo un filo di olio d’oliva di alta qualità. Genuino e già pronto da gustare, è racchiuso nell’innovativa confezione "Apri Gira Facile”, semplice da aprire e facile da servire.

Nome prodotto: Alici in Salsa Piccante

Caratteristiche: prodotto simbolo di casa Rizzoli dal 1906 realizzato con una salsa la cui ricetta segreta è tramandata solo a voce da cinque generazioni. La miscelazione di erbe e spezie, l’accurata lavorazione dei filetti di alici e il dosaggio degli ingredienti fanno di questo prodotto una specialità gastronomica.

COMUNICARE LA SOSTENIBILITÀ

Nell’anno in corso Generale Conserve continuerà a focalizzare la propria strategia di comunicazione sulla sostenibilità, un percorso iniziato nel 2024 in concomitanza con il lancio di Asdomar Meno Olio. L’azienda vuole parlare in maniera trasparente dei propri progetti e portare i consumatori a conoscere più da vicino i tratti salienti della propria attività: la selezione delle materie prime, il rispetto per l’ecosistema marino, la lavorazione pienamente artigianale da parte di oltre 500 persone in due stabilimenti produttivi, il sostegno e la valorizzazione delle economie locali, la qualità premium dei prodotti. Tutto ciò continuando a investire nei canali di comunicazione classici e intensificando il presidio dei touchpoint digitali.

crea nuove opportunità di mercato, permettendo alle aziende di rimanere competitive e uscire dalle dinamiche legate esclusivamente al prezzo», afferma Federica Siri, marketing & trade marketing manager dell’azienda.

Il mercAto si Apre Anche verso AlternAtive vegAne L’innovazione va anche verso i diversi stili alimentari. Grazie a importanti investimenti in ricerca e sviluppo – spiega Matteo Candotto, direttore commerciale di Med Cibus, società italiana che distribuisce in esclusiva il brand Insuperabile – abbiamo proposto la prima alternativa vegana al tonno in scatola fatta interamente in Italia, presentata a inizio 2024. Un prodotto con un elevato profilo proteico, pratico e innovativo perché il primo della categoria a lunga conservazione con una shelf life di tre anni proprio come il “classico” tonno in scatola. Nel 2025 stiamo presentando un ampliamento di gamma».n

IN ARRIVO NOVITÀ PER IL CANALE GDO

Oggi La Nef è protagonista nel mercato delle acciughe prodotte nel luogo di pesca, con i brand Regina Isabella (Gdo, food service) e Reserva (retail e alta ristorazione). A Tuttofood presenterà una grande novità: la prima acciuga sul mercato italiano con solo l’8% di sale. Tradizionalmente riservate all’alta ristorazione, queste acciughe del Mar Cantabrico arrivano ora anche nella Gdo grazie alla linea Mercado, che include anche le alici marinate con olio di girasole e limone e le acciughe sotto sale in latta. Con queste innovazioni e strategie, l’azienda punta a rafforzare la propria presenza nel mercato italiano, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più attento alla qualità, alla trasparenza e agli aspetti salutari dei prodotti che sceglie.

LA MORTADELLA DI ALTISSIMA QUALITÀ

Ispirata alla tradizione Ferrarini, solo materia prima italiana, un processo produttivo artigianale e una lenta cottura, aromatizzata con la ricetta originale ed unica di Ferrarini.

Italica è stata premiata come Migliore Mortadella al pistacchio da una giuria di 15 chef.

Ferrarini è iscritta nel registro speciale dei “Marchi storici di interesse nazionale”, tenuto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

MediaWorld, evoluzione dei ruoli nel top management

MediaWorld annuncia un'evoluzione nei ruoli del proprio top management, un avanzamento basato su criteri che premiano l'impegno e i risultati. Guido Monferrini (a sx in foto), già executive vice president di MediaMarktSaturn Retail Group e attuale ceo di MediaWorld, chief real estate & store concept officer nonché coo di Gruppo per Austria, Svizzera, Ungheria e Italia, assume il ruolo di regional chief executive officer del cluster Austria, Svizzera, Ungheria e Italia, mantenendo il ruolo di chief real estate & store concept officer. Emanuele Cosimelli (a dx in foto), attuale chief financial officer MediaWorld e cluster cfo MediaMarktSaturn Retail Group, assume il ruolo di ceo di MediaWorld.

Ilenia Ruggeri

nuova direttrice generale di Sanpellegrino

Ilenia Ruggeri è stata nominata direttrice generale di Sanpellegrino. La manager, con una ventennale esperienza all’interno del Gruppo e una profonda conoscenza del settore beverage, applicherà le proprie competenze per far crescere l’azienda in Italia. Ilenia Ruggeri avrà il compito di definire strategie innovative, accelerare le performance dei brand internazionali S. Pellegrino, Acqua Panna e bibite Sanpellegrino e sostenere lo sviluppo del marchio locale Levissima e degli aperitivi analcolici. Contribuirà, inoltre, a sviluppare progetti capaci di amplificare l’impatto positivo e ridurre l’impronta ecologica dell’azienda.

Davide Gibertini

è il nuovo ad di Stock Spirits Italia

Davide Gibertini è il nuovo amministratore delegato di Stock Spirits Italia. Gibertini entra in Stock dopo una vasta esperienza in aziende multinazionali e di private equity: ha ricoperto il ruolo di group commercial director presso l'azienda farmaceutica Havea, dove ha completato con successo l'integrazione di più aziende e ha un'ampia conoscenza del settore fmcg. Dopo aver ricoperto ruoli di leadership commerciale presso Reckitt-Benckiser, The Kraft Heinz Company e Birra Peroni, ha acquisito importanti competenze commerciali e di trade marketing con un'ampia esperienza nella gestione di team complessi.

Giancarlo Giannini nominato direttore vendite di Risparmio Casa

Risparmio Casa ha annunciato la nomina di Giancarlo Giannini come nuovo direttore vendite. Nella sua carriera ultraventennale, ha ricoperto ruoli chiave in aziende multinazionali e leader del comparto food e retail, specializzandosi nel coordinamento operativo e commerciale della rete vendita, nella gestione e formazione delle risorse e nell’ottimizzazione dei processi retail. Giannini collaborerà con la direzione generale per curare l’implementazione delle attività promozionali e commerciali della rete vendita, monitorando e assicurando gli standard di qualità previsti per la gestione dell’assortimento e la qualità del servizio.

Caso tratto dalla Ricerca Innovations 19 di Kiki Lab-Ebeltoft Group

Pleasing AstroMilk Bar

Chicago, Usa

Un coloratissimo pop-up che mixa la cura e bellezza delle unghie con i gelati, con un rigoroso posizionamento non binario e una propulsiva creatività di ambientazioni vintage legate a un nuovo lancio di palette colori.

Area chiave: Feel & Link

Chiave complementare: Sustain

Info chiave

Pop-Up store esperienziale

2024: apertura

2021: inizio attività e-commerce

15+ pop-up aperti negli Usa e in Uk

Pleasing è un brand di prodotti beauty e lifestyle creato dall'icona pop Harry Styles, famoso per i suoi smalti non binari. È nato con l’e-commerce e alimentato dai social, integrando da subito i canali digitali con quelli fisici. Dal 2021 ha infatti iniziato ad aprire dei pop-up store, già oltre 15, prima negli Usa e poi anche in Uk, ciascuno con un design unico, di volta in volta ispirato a una nuova collezione di smalti o a una collaborazione. Ad esempio, ad Austin, nel Texas, il brand ha aperto il Pleasing Saloon, ispirato al rodeo in omaggio a una ancora vivissima tradizione locale, mentre in metropoli come New York, Los Angeles e Londra è stato aperto lo Shroom Bloom, a tema psichedelico e naturale. Nel 2024 Pleasing ha aperto a Chicago l’”AstroMilk Bar”,

dedicato alla nuova linea di smalti AstroMilk, con una tavolozza ispirata ai colori pastello che si rispecchiano nel design vintage del pop-up, caratterizzato da un’ambientazione “spaziale”, con colori definiti “lattei” e finiture “ultraterrene”. Questi progetti godono di una particolare attrattività perché presentano linee in edizione limitata, in questo caso associato al character Marshal the Martian Milk Man, presente sulla confezione degli smalti, e ad altri “Ufo”, definizione intesa in modo ironico come “Unidentified fashion options” invece che “Unidentified flying objects”. Elemento caratterizzante del progetto è l’inclusività di genere, tema di crescente attenzione soprattutto per la Gen Z: un valore sviluppato in modo coerente con l’immagine di Harry Styles e credibile, grazie a varie iniziative a supporto delle comunità non binarie. Il pop-up di Chicago ha ampliato la stimolazione sensoriale abbinando i quattro nuovi colori di smalto ad altrettanti gusti di gelato in vendita.

Chiavi dell’innovazione

•Smalti e beauty non binari

•Strategia phygital con ecommerce e pop-up store

•Pop-up store a tema legati ai nuovi lanci e al territorio (glocal)

Retail is Detail

•Gelati abbinati ai nuovi colori di smalto

Commento Kiki Lab

Il settore del beauty sta vivendo una veloce evoluzione. Dopo decenni di dominio assoluto dei grandi brand storici, la Gen Z (e non solo) ha iniziato ad appassionarsi agli “indie” brand, in genere nati con i social e con gli/le influencer. Pleasing è un caso innovativo di successo perché, più che sull’immagine di una celebrity come Harry Styles, la cui figura è raramente associata al brand, fa leva sui valori dell'inclusività e del riconoscimento dei diritti di identità e delle scelte non binarie. Come gli altri pop-up store, Pleasing AstroMilk Bar di Chicago declina questa presa di posizione con un’estetica ludica, coinvolgente e di forte attrazione –  in questo caso, però, ispirata all’immaginario dello spazio – sempre connessa con i contenuti veicolati su tutti i canali digitali.n

Fabrizio Valente , founder e amministratore di Kiki Lab (Gruppo Promotica)

DESCRIZIONE

FibrAware® Personalizzato di ILIP: bicchieri in cartoncino con doppia barriera PE, ideali per bevande fredde, con ghiaccio e alcol. Perfetti per l’asporto, offrono resistenza, sicurezza e alta qualità di stampa. Disponibili in 3 formati, personalizzabili in quadricromia. Riciclabili nella carta, dove consentito.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Materiale: cartoncino con doppia barriera in PE

Formati disponibili: 300 ml (9 oz)

445 ml (12 oz), 530 ml (16 oz)

Accessori: coperchio disponibile in carta o in PS

Personalizzazione: stampa in quadricromia su tutta la superficie

Smaltimento: raccolta differenziata della carta (dove consentito dalle normative locali)

PLUS

Idonei al contatto con bevande ghiacciate e alcoliche

· Ottima resa grafica grazie alla stampa in quadricromia

· Personalizzazione completa della superficie

· Soluzione sostenibile e riciclabile

· Ideale per cocktail bar, street food e takeaway

MARKETING E COMUNICAZIONE

I bicchieri personalizzati FibrAware® sono pensati per offrire ai brand un potente strumento di comunicazione visiva, combinando estetica, funzionalità e sostenibilità. La possibilità di stampare in quadricromia su tutta la superficie permette di valorizzare l’identità visiva del marchio, rendendo ogni bevanda un’esperienza riconoscibile e memorabile per il cliente.

L’evoluzione della comunicazione tra AI, dati e collaboratori come ambassador

Assistiamo a un’evoluzione del ruolo dei dipendenti, che diventano sempre più influencer del brand superando per rilevanza anche celebrità o creatori digitali.

IlCision-PRWeek Comms Report 2025 offre uno spaccato interessante sull’evoluzione del mondo della comunicazione, evidenziando progressi tangibili e nuove sfide per i professionisti del settore. Tra i temi più rilevanti emergono l’adozione sempre più concreta dell’intelligenza artificiale, l’attenzione crescente verso la misurazione dell’impatto e il ruolo maggiormente strategico dei dipendenti come ambasciatori del brand. L’intelligenza artificiale, un tempo considerata solo un terreno di sperimentazione, sta diventando un pilastro della strategia comunicativa. Se inizialmente le aziende si avvicinavano a questa tecnologia con prudenza, oggi si assiste a un’accelerazione della sua integrazione nei processi di lavoro: dalla creazione di contenuti all’analisi predittiva, fino all’ottimizzazione delle campagne. Parallelamente, il settore ha compiuto progressi significativi nella misurazione del proprio impatto. Rispetto al 2017, oggi il 68% afferma di avere strumenti adeguati per collegare comunicazione e business.

L’uso di metriche storiche come l’advertising value equivalent (Ave) è sempre meno diffuso, mentre si punta su dati capaci di misurare direttamente il contributo delle strategie di comunicazione ai risultati aziendali. Infine, uno degli aspetti più interessanti del report riguarda il crescente ruolo dei dipendenti nella costruzione della reputazione aziendale. Per la prima volta in otto anni, i dipendenti vengono considerati il tipo di influencer più efficace, superando celebrità e creator digitali. Questo cambio di paradigma riflette un bisogno di autenticità che chi lavora direttamente in azienda sa trasmettere meglio rispetto a testimonial esterni. Il report dipinge dunque un settore che sta cambiando rapidamente. Da un lato, l’AI e l’analisi dei dati stanno trasformando la professione rendendo le decisioni più basate su insight concreti, dall’altro, il fattore umano continua a essere essenziale. La vera sfida in questo 2025 sarà riuscire a integrare tutti questi aspetti senza perdere il filo logico della narrazione e della coerenza comunicativa.n

La refrigerazione sostenibile diventa bio con Epta

I modelli Tango e Valzer della gamma SlimFit di Costan in versione Bio offrono ai retailer soluzioni di refrigerazione concepite per conservare al meglio le referenze biologiche e preservarne le proprietà nutrizionali.

Invirtù dell’orientamento dei consumatori verso scelte alimentari sane e sostenibili, il settore biologico ha registrato nel 2024 una crescita senza precedenti, sia in termini di volumi che di fatturato, superando la cifra record di 6,5 miliardi di euro. In tale scenario, la Gdo si conferma il canale di riferimento per gli acquisti bio degli italiani e, di conseguenza, sono sempre più i retailer che interpretano questo trend investendo strategicamente nell’allestimento di reparti Bio all’interno dei punti vendita.

In risposta a tale esigenza, Epta ha sviluppato i modelli Tango e Valzer della gamma SlimFit di Costan in versione Bio: un’offerta ad hoc di soluzioni di refrigerazione concepite per conservare le referenze biologiche e preservarne le indiscusse proprietà nutrizionali. Rispettivamente dedicati ai freschi e ai surgelati del segmento organic food, entrambi i modelli si caratterizzano per un’unità frigorifera completamente integrata e preassemblata all’interno del banco e per un sistema di condensazione Air, rientrando nel vasto portfolio di soluzioni Integral del Gruppo.

Ideali per ogni configurazione espositiva, gli arredi refrigerati combinano le performance energetiche dei banchi remoti – attestandosi fino in classe B – con la semplicità di installazione di un plug-in, a parità di prestazioni frigorifere, grazie all’impiego del propano come fluido refrigerante naturale. In termini di esposizione dell’assortimento, entrambi i banchi offrono massima visibilità e accessibilità ai prodotti grazie alle porte a tutto vetro, a spalle panoramiche e a un sistema di illuminazione Led. Infine, le finiture estetiche interne ed esterne trasformano gli arredi in eccellenti strumenti promozionali, rendendo i reparti Bio un fattore differenziante per le insegne.n

Link Mobility e WhatsApp : un canale per rendere la customer experience più personalizzata

L’azienda espande il partner program con le digital agency per progetti creativi e innovativi.

WhatsApp è l’app più amata dagli italiani: il 90% della popolazione trascorre in media 14 ore al mese per messaggiare. Oltre a essere così largamente diffuso, questo canale di messaggistica istantanea ha attirato l’attenzione delle aziende.

Tassi di apertura fino al 98%, possibilità di accompagnare il testo con elementi multimediali (video, gif, caroselli, voice, ecc.) e interattivi, come pulsanti di risposta, sono alcune delle funzionalità avanzate che aiutano i brand a personalizzare la customer experience.

Una comunicazione bidirezionale che coinvolge, stimola e fidelizza. Altra componente distintiva è la sicurezza: solo le aziende che si affidano a un partner diretto di Meta come Link Mobility possono ottenere il badge di mittente certificato visibile in chat e nel profilo business. L’affidabilità del canale e la personalizzazione dei contenuti elevano la brand reputation, lanciando all’esterno un forte segnale di innovazione e creatività.

«Con questo obiettivo, collaboriamo con diversi partner e agenzie di comunicazione – dichiara Lorenzo Marcucci, key account manager di Link Mobility Italia – per rendere l’esperienza d’acquisto dei clienti finali più fluida e memorabile. Per esempio, con un noto brand Gdo abbiamo proposto un Win contest a quiz all’interno di WhatsApp con in palio una gift card da ritirare nel punto vendita più vicino. Sempre per il retail, con un marchio della fashion industry, abbiamo ricreato la gamification per promuovere la registrazione al loyalty program associando sconti crescenti in base al livello di fedeltà con relative offerte personalizzate».

Insieme a Boraso, conversion marketing agency con oltre 25 anni di esperienza, Link Mobility sta realizzando alcuni progetti secondo un approccio omnicanale con lo scopo di tracciare il customer journey, abbattendo i confini tra negozio fisico ed e-commerce anche grazie ai canali conversazionali. L’azienda parteciperà insieme a Boraso all’evento “We Make Future (WMF)”, che si svolgerà dal 4 al 6 giugno a Bologna, per presentare strategie e soluzioni per i retailer. n

Lorenzo Marcucci, key account manager di Link Mobility Italia

Micro trend: Nrf 2025

Il Retail Big Show di Nrf è il punto di riferimento a livello globale e di grande interesse per gli operatori dell’industry del retail. Il 2025 afferma che il tema dell’anno è “game changer”, con connessioni che contano, l'ispirazione che conta ed esperienze che contano. 40mila i partecipanti provenienti da più di 100 Paesi, con la presenza di più di 6.200 brand in rappresentanza del comparto economico.

Anche quest’anno, Retail Institute Italy ha seguito da vicino il Retail Big Show di Nrf, per monitorare i trend e le novità più rilevanti e partecipare a keynote e speech interni ed esterni organizzati da partner che proveremo di seguito a sintetizzare (sfida non facile, data l’ampiezza e la ricchezza del contesto). Come tema dell’anno terremo il concetto di “game”, ovvero di partita da giocare nel 2025 nel dominio di riferimento. Il retail industry è un settore in continua evoluzione, in cui ogni componente gioca un ruolo cruciale per il successo del business. Vediamo punto per punto i vari aspetti:

Tech game: la tecnologia è il vero “game changer” del settore retail. Dalla digitalizzazione dei processi alla customer experience omnicanale, fino all’intelligenza artificiale e all’uso dei dati per personalizzare l’offerta, chi non investe in tecnologia rischia di rimanere indietro. E-commerce, pagamenti digitali, realtà aumentata nei negozi e predictive analytics sono solo alcuni esempi del peso della tecnologia nel business model.

Store game: il punto vendita, sia fisico che digitale, resta il cuore dell’industria. Nel mondo fisico si punta su esperienze immersive, concept store e nuovi format (ad esempio, store esperienziali e phygital). Sul versante digitale, l’e-commerce e il live shopping stanno ridefinendo le modalità di acquisto. La sfida sta nel rendere il negozio fisico sempre più attraente e strategicamente integrato con il digitale.

Sustainability game: la sostenibilità non è più una scelta, ma una necessità. I retailer devono dimostrare un impegno concreto in termini di supply chain sostenibile, packaging eco-friendly, lotta agli sprechi e riduzione dell’impatto ambientale. I consumatori sono sempre più attenti a questi aspetti e la sostenibilità è ormai un vero cornerstone dell’industry.

Customer game: “No customer satisfied, no party” è una metafora azzeccata: il cliente è il fulcro dell’intero ecosistema retail. La personalizzazione dell’esperienza, il servizio clienti e la fidelizzazione sono determinanti per il successo. Dati, Crm avanzati e strategie di engagement omnicanale consentono di costruire relazioni più strette con il consumatore.

Supply Chain game: la supply chain è la struttura ossea del retailer, ovvero la parte che garantisce che i prodotti arrivino dove devono arrivare, nei tempi giusti e con efficienza. Le sfide attuali riguardano la gestione delle scorte, l’ottimizzazione logistica, la resilienza ai cambiamenti e l’adozione di modelli just-in-time o just-in-case per rispondere alle crisi globali.

Manufacturer/Brands game: i brand devono bilanciare innovazione e tradizione, cercando di anticipare le esigenze del mercato e mantenere una forte connessione con il consumatore finale. La gestione del prodotto, dalla produzione alla distribuzione, richiede una visione strategica e una grande capacità di future foresight per prevedere le tendenze e rispondere ai cambiamenti.

Retail management game: il retail sta vivendo una trasformazione senza precedenti. Non è più solo una questione di distribuzione, ma di gestione strategica e posizionamento nell’intero ecosistema economico. Il retail manager oggi deve essere un esperto di innovazione, di dati, di customer experience e di dinamiche internazionali, in un contesto sempre più ipercompetitivo e globalizzato.

In sintesi, il retail non è più solo vendita al dettaglio: è tecnologia, esperienza, sostenibilità e strategia. Per vincere la partita, ogni retailer deve saper giocare bene su tutti questi fronti. Overall: people, organization, processes, tranformation&technology, corporate strategy future oriented.n

Credits foto: https://nrfbigshow.nrf.com/about/2025-event-recap

Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, partner Beready

Eletto Prodotto dell’Anno

L’Innovazione che vince!

Da 20 anni diamo voce ai consumatori

prodottodellanno.it

I mille volti delle

proteine

di Maddalena Marconi

Le proteine più note si trovano nella carne, nelle uova e nei formaggi, ma ci sono anche in molti vegetali. Fondamentali per numerose funzioni del nostro corpo, queste componenti del profilo nutrizionale degli alimenti sono sempre più ricercate dai consumatori e il loro contenuto, spesso incrementato, è valorizzato da etichette e pack.

Nell’anno terminante il 26 gennaio 2025, il mercato dell’alimentazione proteica ha raggiunto un fatturato di 97,5 milioni di euro, registrando un aumento del giro d’affari del 3,8% (dati NIQ, Totale Italia, Iper+Super+Liberi servizi+Discount). La crescita si conferma anche in termini di confezioni vendute (+0,8%), per un totale di 57,1 milioni di unità. Una performance positiva guidata dall’aumento del 3% dei prezzi a confezione, che raggiungono una media di 1,71 euro, ma anche da un incremento dell’intensità promozionale – sempre a confezione – che, con una crescita di 2,7 punti, raggiunge il 15,2%. A tutto questo si aggiunge una generale espansione assortimentale per punto vendita (9,6 prodotti esposti, +15%).

Aree geogrAfiche e cAnAli distributivi

A livello di aree geografiche, il 2024 vede un rafforzamento del primato dell’Area 1, dove è veicolato il 31,9% del fatturato della categoria, con un incremento dello 0,5%. Uno dei principali driver di crescita di

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FREE-FROM E RICCA IN PROTEINE

Le barrette sono ancora più ricche

L’impegno nell’innovazione caratterizza l’attività di Nutrition&Santé. «In questa logica – spiega Chiara Agrusti –, con il marchio Pesoforma, abbiamo lanciato da marzo sul mercato italiano la prima gamma di sostituti del pasto per il controllo del peso in barretta senza zuccheri aggiunti, a ridotto impatto glicemico e ricchi di proteine. Si tratta di prodotti che sono anche ricchi di fibre, con 13 vitamine, 11 minerali e disponibili in tre gusti di tendenza (pistacchio, cocco e crunchy) a base cioccolato fondente da coltivazioni sostenibili certificate Rainforest Alliance. La nuova linea in confezione da due pasti va ad arricchire la gamma lanciata nel 2024, composta da barrette sostitutive in quattro varianti di gusto al cioccolato al latte».

quest’area è rappresentato da un aumento della pressione promozionale (il più alto tra le aree), che raggiunge il 17,7% (+3,1%). Si riduce poi il gap tra Area 3, il cui peso a valore scende dell’1%, raggiungendo il 25,1% e Area 2 che, con un incremento di 0,5 punti percentuali, arriva al 22,3%. «Nello specifico – spiega Vito Aruta di NIQ –, l’Area 3 subisce l’impatto negativo di una sostanziale stabilità delle vendite a valore (-0,1%), che si attestano a 24,5 milioni di euro, e di un calo del 4,4% delle confezioni vendute, che raggiungono i 13,9 milioni. I risultati negativi sono influenzati in particolare dal peso che ricopre il discount in quest’a rea (35,4%). Isolando il ca nale, infatti, il restante aggregato, costituito da Iper+Super+Liberi Servizi, presenta risultati positivi sia a valore

Trend vendite a valore (%) 97,5 mln/€ (+3,8)

Trend vendite a confezioni (%) 57,1 mln/conf (+0,8)

SEGMENTI

TREND

(+2,4)

(+12,7)

5,8 (+17)

(+9,8%) che in termini di confezioni (+8,6%)». L’Area 2, invece, presenta i più alti tassi di crescita a valore (+6,2%) e a confezione (+5,9%). Una tendenza positiva guidata dall’aumento della pressione promozionale (+2,6 punti), che raggiunge il 14,2%, e da un incremento del numero medio di referenze per punto vendita (+19,7%), che arriva a 10,2 item. Chiude con un andamento piatto l’Area 4, dove viene generato il 20,7% del giro d’affari. In questa zona il driver positivo è rappresentato da un generale aumento dei prezzi medi a confezione (+5,4%), che raggiungono così 1,60 euro. Tra i canali, i discount si confermano al primo posto per sales location a valore (36,9%), nonostante una flessione di 5 punti percentuali. Si riduce però il gap con i super che, con una crescita di 3,5 punti, arrivano al 34,4%. I discount calano infatti sia a valore (-8,6%) che a confezione (-10,6%), a causa dei risultati negativi dei segmenti delle barrette e dei prodotti liquidi, mentre nei super vi è un generale aumento sia a valore (+15,8%) che a confezione (+16,5%) guidato da un forte incremento delle referenze per punto vendita (+17,7%) che raggiungono i 10,8 prodotti, trainate soprattutto dalle PESO

(-0,2)

(+8,7)

(+15,9)

Val.
Conf.

L’IMPORTANZA DI PUNTARE SUL LEGAME CON IL TERRITORIO

Mettere in evidenza le caratteristiche dei prodotti e il loro legame con il territorio d’origine è alla base delle strategie comunicative di Inalpi. «Il claim della nostra campagna di comunicazione – sottolinea Gabriella Bollino – è “la strada giusta”: una sorta di promessa che facciamo al consumatore, al quale garantiamo un prodotto con un “terroir” chiaro. La nostra struttura comunicativa vede come punto di partenza il presidio strategico del canale trade sia fisico che online, con una particolare attenzione a comunicare attraverso gli strumenti digitali».

barrette. Con una crescita di 0,7 punti, anche gli iper rafforzano il proprio posizionamento, classificandosi come terzo canale, che veicola circa il 22% dell’intero fatturato della categoria, con risultati positivi a valore (+7%) e a confezione (+10,6%), trainati dal segmento dei prodotti liquidi. In aumento anche i liberi servizi, che crescono di 0,8 punti, raggiungendo un peso a valore del 6,7%. In questo canale gli incrementi a valore (+18,3%) e a confezione (+18,6%) derivano dalle ottime performance delle barrette.

AndAmento dei segmenti

La categoria dell’alimentazione proteica analizzata da NIQ si compone di tre segmenti: barrette, polvere e liquidi. «Il più rilevante – prosegue Aruta –, che veicola circa l’87% del fatturato, è quello delle barrette, che cresce a valore (+2,4%), mentre cala leggermente a confezione (-0,2%). Il trend positivo è guidato soprattutto da un aumento di 2,9 punti della pressione promozionale a confezione, che raggiunge il 15,7% e da un incremento del 13,5% del numero medio di referenze, che raggiunge le

8,6 unità. I prodotti in polvere, con un peso a valore del 6,9%, hanno una crescita a valore a doppia cifra (+12,7%) e registrano un aumento a confezione dell’8,7%. I risultati positivi derivano soprattutto da un incremento di 5,4 punti della pressione promozionale per unità, che raggiunge il 13,2%». Infine, i liquidi, con un peso a valore del 5,8%, registrano il più alto tasso di crescita a valore (+17%) e a confezione (+15,9%). Anche per questo segmento ha un impatto positivo sui risultati la crescita di 3,2 punti della pressione promozionale a valore, che raggiunge il 18,3%.

Alimenti di origine AnimAle e con unA mArciA in più

Che siano arricchiti o naturalmente ricchi di proteine, gli alimenti che forniscono una significativa quantità di queste molecole necessarie per garantire la struttura e il buon funzionamento di tessuti e organi sono nella top list dei prodotti salutisti più ricercati dai consumatori. «Negli ultimi anni la domanda di cibi proteici ha visto ampliarsi il target di mercato –spiegano da Amadori –. Mentre in passato l’abitudine al consumo di questi prodotti era associata agli sportivi,

AMADORI

Nome prodotto: Fesa di Tacchino a fette sottili “Qualità 10+”

Caratteristiche: carne italiana, da animali allevati senza uso di antibiotici e nutriti con alimentazione vegetale. Leggera e gustosa, si distingue per il suo valore nutrizionale.

FILENI ALIMENTARE/FILENI

Nome prodotto: Fileni 50% & 50%

Caratteristiche: una linea priva di glutine, che propone burger e polpette pronti da cuocere, con proteine della carne bianca e proteine vegetali in uguale proporzione.

INALPI/LATTERIE INALPI

Nome prodotto: Fettine Protein+

Caratteristiche: con postbiotici e addizionate con zinco e selenio, queste fettine sono prodotte con materie prime selezionate come il latte di filiera corta e controllata.

SCHEDE PRODOTTI

SPAZIO A SNACK PROTEICI VEGETALI E ON THE GO

Gli snack proteici vegetali per il consumo on the go piacciono sempre di più. Lo confermano i risultati ottenuti dalle barrette Ventura Proteica introdotte nei reparti ortofrutta della Gdo italiana, che dal loro lancio hanno registrato vendite per oltre 500mila unità (Fonte: Circana, a.t. 26 gennaio 2025). «Il successo di questa linea ci ha spinti a introdurre due nuove referenze e a investire nella promozione – sottolinea Angelica Addeo –. Abbiamo quindi potenziato le iniziative sul territorio per coinvolgere un pubblico sportivo e attento al benessere. Nel 2024 è stata inoltre lanciata una campagna pubblicitaria integrata che sta proseguendo quest’anno attraverso i social. La nostra strategia prevede di diffondere in modo incisivo il messaggio “Forza Vegetale”, che esalta la natura vegetale dei nostri ingredienti e la potenza delle proteine plant based».

oggi è estesa a consumatori di tutte le età e stili di vita. L’integrazione nella dieta viene fatta con scopi diversi, dalla ricerca di regimi ipocalorici a quella di un’alimentazione corretta ed equilibrata. Consapevoli di questo, valorizziamo i benefici nutrizionali e il naturale contenuto proteico delle carni bianche e del tacchino in particolare. La nostra fesa a fette sottili, per esempio, ne contiene 25 grammi ogni 100 di prodotto. Un valore a cui si aggiungono il basso contenuto di grassi (2%) e l’essere fonte di vitamina B12». Le aziende specializzate in prodotti avicoli partono quindi da una materia prima naturalmente dotata di un profilo nutrizionale apprezzato da chi cerca alimenti proteici e leggeri. Tra queste c’è anche Fileni, che ha scelto di fare un passo ulteriore. «Consapevoli della crescente attenzione alla qualità nutrizionale degli alimenti – illustra Barbara Saba, direttrice marketing e innovazione del Gruppo Fileni – e già protagonisti nel mondo delle proteine da carni bianche, abbiamo voluto intercettare le nuove esigenze dei consumatori, sempre più spesso desiderosi di variare le fonti proteiche. Con tale obiettivo abbiamo presentato Fileni 50% & 50%, la prima linea di burger e polpette studiati per contenere in uguale proporzione proteine provenienti dalla carne bianche e proteine vegetali. Una gamma rivolta a chi vuole diversificare la propria alimentazione senza rinunciare al piacere di un prodotto dal gusto tradizionale». Anche Latterie Inalpi, con le sue Fettine Protein+ addizionate con componenti funzionali come zinco e selenio, intende soddisfare la domanda di prodotti alimentari orientati al benes -

sere. «Grazie a questo lancio, avvenuto a fine 2023, il 2024 è stato il primo anno di presenza sul mercato degli alimenti alto proteici – chiarisce Gabriella Bollino, direttrice commerciale & marketing dell’azienda –. A partire dall’anno in corso, potremo quindi cominciare a fare delle valutazioni sulle nostre attività in questo comparto».

scelte vegetAli in primo piAno per snAck e colAzione

La preferenza verso prodotti funzionali, che combinano praticità e valori nutrizionali equilibrati con un accento sul contenuto proteico si registra anche nel segmento degli snack di frutta secca. Per questa tipologia di referenze, in particolare, il focus è sulle proteine vegetali. «I consumatori – spiega Angelica Addeo, brand manager Ventura – privilegiano prodotti che vantano etichette pulite e ingredienti di origine vegetale, a favore di soluzioni naturali e salutari. Con quest’attenzione, già nel 2019 abbiamo avviato la produzione di barrette pressate a freddo che trasformavano la frutta secca ed essiccata in snack bilanciati, nutrienti e gustosi. Nel 2023 abbiamo ampliato ulteriormente quest’offerta con barrette proteiche 100% vegetali, prive di latte, glutine, soia ed edulcoranti. Si tratta di snack che offrono

Quando il packaging fa la differenza

La differenziazione a scaffale rappresenta un elemento certamente premiante nel dare valore al prodotto, in particolare se si affianca a un’ottimizzazione della comunicazione on-pack. Un aspetto da non sottovalutare soprattutto nell’ambito di alimenti e bevande funzionali, per i quali si rivela decisiva la possibilità di trasmettere le informazioni al consumatore in maniera efficace. «Il nostro nuovo Tetra Prisma Aseptic 300 Edge, con la sua forma ottagonale unica e il suo profilo alto e snello – spiega Paolo Maggi, Tetra Pak – si configura come la soluzione ottimale per chi produce bevande funzionali proteiche, non solamente perché cattura l’attenzione a scaffale, ma anche per la sua capacità di offrire un design ergonomico dalle dimensioni ridotte. Il prodotto, disponibile anche nei formati da 250 e 200 ml, è facile da trasportare e conservare e si adatta in maniera ottimale alle abitudini dei consumatori, oltre a permettere di inserire fino al 10% in più di confezioni per pallet rispetto alle opzioni alternative».

Il settore delle bevande funzionali è tra i più dinamici, con il segmento delle proteine che continua a evolversi, trovando nuovi spazi, declinazioni e momenti di consumo. Adatte a tutta la famiglia con formule flessibili e nutrienti, le proteine sono infatti essenziali per la crescita, il recupero muscolare, supportano la gestione del peso ed esigenze dietetiche speciali e possono fornire un utile supporto anche durante la menopausa.

Tetra Prisma® Aseptic 300 Edge è la nostra soluzione di packaging ideale per le bevande funzionali ready to drink. Robusta e versatile, progettata per soddisfare le esigenze in evoluzione di produttori, rivenditori e consumatori, con un impatto ambientale ridotto e un’attenzione particolare alla salute e al benessere, anche fuori casa.

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energia naturale e supportano la crescita e il mantenimento della massa muscolare grazie a una combinazione di frutta secca, datteri e proteine dei semi di zucca». Anche Linwoods Health Foods è impegnata nell’intercettare la domanda di proteine vegetali, sentita in particolare da chi segue diete flexitariane, vegetariane o vegane, e di una nutrizione che sia non solo bilanciata ma anche veloce e facile da integrare all’interno della routine quotidiana. «Prodotti come il nostro Protein Chocolate Overnight Oats – sottolinea Patrick Woods, managing director dell’azienda – soddisfano l’esigenza di unire un formato pratico per la colazione con un alto valore proteico fornito da ingredienti di origine vegetale. Grazie alla combinazione bilanciata di avena, semi di chia e altre fonti di proteine vegetali, ogni porzione contiene infatti 11 grammi di proteine. Si rivela inoltre vincente anche la sua semplicità di preparazione, evidenziata dal claim “Mescola, Refrigera, Gusta”».

prAticità on the go

In tutti i comparti alimentari, la praticità e la possibilità di un consumo on the go spiccano tra le esigenze più attuali dei consumatori e i prodotti proteici non fanno eccezione. Comode e semplici da consumare anche fuori casa, le barrette sostitutive del pasto sono sempre più spesso una soluzione interessante per chi ha l’obiettivo di ridurre e controllare il proprio peso. «In quest’ambito il consumatore è orientato verso prodotti dimagranti arricchiti di proteine e a basso contenuto di zuccheri – eviden -

SCHEDE PRODOTTI

LINWOODS HEALTH FOODS/LINWOODS

Nome prodotto: Protein Overnight Oats al Cioccolato

Caratteristiche: una combinazione di avena, semi di chia e proteine vegetali, arricchita con magnesio. Veloce e semplice da preparare: basta metterne 50 g nel latte preferito e lasciar riposare in frigo.

MADI VENTURA/VENTURA

Nome prodotto: Barrette Ventura Proteica

Caratteristiche: snack pratico, energizzante e dal sapore naturale in due nuove varianti, Pistacchi e Nocciole Tostate, con ingredienti di qualità che uniscono nutrizione, gusto e un apporto proteico vegetale significativo, ideale per supportare la crescita e il mantenimento della massa muscolare.

NUTRITION&SANTÉ ITALIA/ PESOFORMA

Nome prodotto: Pasti Sostitutivi Low Sugar High Protein Fondente Cocco

Caratteristiche: barrette al cioccolato fondente senza zuccheri aggiunti, a ridotto impatto glicemico, ricche di proteine e fibre, con 13 vitamine e 11 minerali.

Il ruolo dei social media

Il trend dei prodotti proteici è certamente oggi uno dei più interessanti da monitorare. «Negli ultimi tre anni – sottolineano da Amadori – la penetrazione di questo tipo di alimenti nelle famiglie è letteralmente raddoppiata. In tale contesto i social media hanno giocato un ruolo cruciale. Gli influencer marketing hanno promosso l’incremento dell’integrazione di proteine nella dieta quotidiana con interventi di atleti, nutrizionisti, food blogger e appassionati di fitness che forniscono consigli e condividono le loro esperienze. Lo conferma il dato relativo al numero di post dedicati a prodotti e alimenti proteici registrati negli ultimi dodici mesi, che sono stati oltre 50mila».

zia Chiara Agrusti, marketing manager active nutrition di Nutrition&Santé –. La ricerca di referenze per diete ipocaloriche rende dinamico il segmento dei pasti sostitutivi per il controllo del peso, l’unica categoria di prodotti autorizzata dall’Efsa a utilizzare claim dimagranti sul pack, tra cui spiccano le nostre barrette Pesoforma». La possibilità di un consumo in viaggio, al lavoro o nel corso dell’attività sportiva si rivela particolarmente premiante anche per le bevande funzionali proteiche. Un segmento nel quale l’uso on the go è spesso condizionato dalle caratteristiche del packaging. «In questo caso emerge in maniera significativa l’importanza di un design ergonomico, la presenza di chiusure richiudibili e l’uso di materiali in grado di preservare la complessità di formulazione delle bevande – dichiara Paolo Maggi, managing director di Tetra Pak South Europe – mantenendo gusto, aspetto, consistenza e caratteristiche organolettiche/nutrizionali senza il bisogno di conservanti e refrigerazione». n

PESO CANALI E TREND A CONFEZIONI (%)

Le mele biologiche

conquistano per varietà e filiera tracciata

di Federica Bartoli

Il comparto del biologico continua a registrare una crescita che si è rivelata costante negli ultimi anni. Scelte legate al benessere e la predilezione per una dieta bilanciata sono tra i principali driver che guidano il comparto, così come la sostenibilità e la tracciabilità. Queste tendenze sono le stesse che mantengono in salute il segmento delle mele biologiche, caratterizzato dall’impulso innovativo guidato dalla nascita di numerose varietà.

In occasione del Sana Food 2025, la piattaforma fieristica dedicata alla sana alimentazione, sono stati presentati i dati dell’Osservatorio realizzato da Nomisma che analizzano l’andamento del comparto del biologico e il suo impatto sui consumatori. Ne emerge una crescita continua, confermata dai dati che riguardano sia il mercato interno, caratterizzato dall’espansione dei consumi, sia i mercati internazionali, trainati dal binomio Bio-Made in Italy. L’analisi riporta che le vendite alimentari di queste referenze sul mercato nazionale superano i 6,5 miliardi di euro, mentre l’export agroalimentare biologico consolida il suo andamento positivo raggiungendo i 3,9 miliardi di euro, in crescita del 7% rispetto al 2023.

L’impatto del biologico

sul mercato italiano

Analizzando più da vicino il comparto del biologico relativamente al nostro Paese, l’Osservatorio rivela che le vendite alimentari di queste referenze sono cresciute del 5,7% rispetto al 2023, con i consumi domestici che guidano lo sviluppo sfiorando i 5,2 miliardi di euro. Al contrario, il fuori casa registra un valore complessivo di 1,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda i canali distributivi, ipermercati e supermercati sono quelli che veicolano la maggior parte delle vendite, seguiti dai discount che segnano performance positive con un giro d’affari di quasi 350 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto all’anno precedente.

Radicate nella natura, Coltivate biologicamente

350 agricoltori altoatesini si dedicano da generazioni alla coltivazione di mele biologicheun impegno costante per la qualità e per una disponibilità assicurata tutto l’anno.

Attraverso il progetto Biography inaugurato da Vip, è possibile scoprire l’origine e la provenienza della frutta biologica, ma anche conoscerne i produttori. «Tramite un sistema di tracciabilità – racconta Gerhard Eberhöfer – si può seguire il percorso delle mele, garantendo trasparenza sulla loro provenienza e sul processo di coltivazione. Si tratta di un’iniziativa che promuove la consapevolezza alimentare e rafforza il legame tra agricoltura sostenibile e consumatori. Su ogni confezione è indicato il nome del contadino con un Qr-code che porta direttamente alla storia del produttore».

I prodotti biologici conquistano i consumatori

La survey realizzata da Nomisma ha preso in esame un panel rappresentativo di responsabili degli acquisti alimentari italiani e ha dimostrato quanto i consumatori siano sensibilmente più attenti al benessere e a stili di vita più salutari, con un focus sulla corretta alimentazione: più di 8 italiani su 10, infatti, sono attenti a ciò che mangiano per sentirsi bene (49%), per mantenersi in forma (45%) e per prevenire le malattie (43%). Stando a quanto condivide Hannes Tauber, responsabile marketing di Vog, «i consumatori scelgono il biologico per la qualità del prodotto, la naturalità, l’accurato controllo della filiera e l’attenzione alla sostenibilità. Allo stesso tempo va tenuto conto della forte diversificazione degli shopper in termini di stili di vita e valori che ricercano nei prodotti. Per rispondere a queste necessità, ci mettiamo all’ascolto del consumatore al fine di anticipare le sue esigenze, sia a livello di introduzione di nuove varietà di mele, sia nella costruzione di brand distintivi, che si leghino a specifici valori e stili di vita». Gerhard Eberhöfer, product manager bio di Vip, ritiene che supermercati e discount debbano credere nel successo e nell’importanza di questa categoria e il modo migliore per farlo è dare visibilità alle mele biologiche:

Vip propone il progetto Biography
Sono Christoph, uno dei produttori BIO Val Venosta. Acquista le nostre mele e scopri chi di noi le ha coltivate: basta inquadrare il Qr Code presente su ognuna delle nostre confezioni Biography.

«Il giusto posizionamento nel reparto ortofrutta è importante quanto un’ampia selezione di mele. Quando ai consumatori vengono offerti questi prodotti, gli elementi che giocano un ruolo importante nel garantirne l’acquisto sono il prezzo, la qualità, le tematiche legate alla salute, l’attenzione all’ambiente, alla biodiversità e al benessere animale».

Il

comparto delle mele biologiche si dimostra in salute

Entrando nello specifico delle mele biologiche, stando a quanto fa sapere Gerhard Eberhöfer, il settore è stato caratterizzato da anni di crescita, con una battuta d’arresto nel periodo della pandemia da Covid-19. «I primi mercati si sono ripresi alla fine del 2023, mentre il settore biologico è tornato a crescere al più tardi nel 2024. Nella maggior parte dei casi con percentuali a una sola cifra e in modo diverso a seconda dei canali di vendita. Come Vip siamo sempre stati ben posizionati e abbiamo superato relativamente bene questa fase difficile del mercato».

Sul fronte dell’andamento della stagione, Klaus Hölzl, responsabile vendite di Vog , rivela risultati positivi anche per quanto concerne le vendite: «Nonostante la raccolta 2024 a livello europeo registri quantità inferiori rispetto agli anni precedenti, i quantitativi di Vog segnano un grande incremento per le mele biologiche da tavola. Allo stesso tempo, la richiesta ha visto una costante crescita. Negli ultimi anni, inoltre, abbiamo aumentato le superfici adibite a coltivazione biologica: oggi abbiamo una produzione di circa 35mila tonnellate di mele da tavola l’anno, oltre a un’ampia selezione di brand, frutto di un lunghissimo lavoro di innovazione varietale». n

Vog punta su un’offerta ampia e variegata

Grazie al lavoro di 350 produttori interamente votati alla coltivazione biologica e a un lavoro di innovazione varietale, Vog dispone di un’offerta ampia e ben strutturata. «Le varietà come Gala, Golden Delicious, Granny Smith, Fuji e Red Delicious restano un punto di riferimento e sono disponibili con i marchi Marlene Bio e Biosüdtirol – fa sapere Hannes Tauber –. Accanto a queste, proponiamo rarità dedicate agli appassionati più attenti, come Natyra, Topaz, Inored Story, GoldRush e Bonita, ideali per chi cerca un prodotto di nicchia. La nostra offerta comprende anche marchi innovativi, capaci di raggiungere i consumatori più giovani, come Pink Lady, Kanzi Bio, Evelina Bio, ed envy Bio. Non mancano i brand di ultima generazione, come Cosmic Crisp Bio, Giga Bio e RedPop Bio».

I dazi di Trump: quali effetti in prospettiva?

A fare discutere sono principalmente gli aumenti sui costi dei materiali da costruzione, che potrebbero rallentare in modo consistente i progetti immobiliari o frenare gli investimenti.

Le più recenti misure tariffarie annunciate dagli Stati Uniti nei confronti dell’Unione Europea, in vigore dal 2025, stanno già suscitando le prime analisi sugli effetti economici. Sebbene le conseguenze siano ancora in fase di valutazione, emergono segnali di ripercussioni nei settori manifatturiero, edilizio e degli investimenti immobiliari. Negli Stati Uniti, alcuni studi preliminari segnalano un incremento dei costi di costruzione e una riorganizzazione delle supply chain nel comparto industriale e commerciale. Tuttavia, l’interrogativo più rilevante per il mercato italiano riguarda l’effetto di questa nuova ondata di protezionismo americano sul settore immobiliare commerciale nazionale.

Solo l’annuncio di restrizioni sulle importazioni di materiali da costruzione, in particolare acciaio e alluminio, ha inciso sull’andamento dei prezzi a livello globale. In Italia, dove si importa una parte considerevole di tali materiali, questo potrebbe tradursi in un rialzo dei costi per i nuovi progetti immobiliari commerciali, con un conseguente rallentamento dello sviluppo di nuove strutture e una compressione dei margini per i costruttori. Inoltre, il maggior costo delle importazioni potrebbe influenzare il prezzo dei beni strumentali utilizzati nel settore, come impianti di climatizzazione, ascensori e componentistica edilizia avanzata.

Gli investitori, tradizionalmente cauti di fronte a scenari di incertezza economica, stanno monitorando attentamente gli sviluppi delle nuove politiche tariffarie. Il rischio di un aumento generalizzato dei costi di costruzione e gestione potrebbe frenare nuovi investimenti in spazi commerciali, specialmente in un contesto già caratterizzato da una fase di ridefinizione post-pandemica del retail e degli uffici. In particolare, i segmenti legati alla logistica e ai centri commerciali potrebbero risentire degli effetti delle tensioni tariffarie in modo differenziato.

Da un lato, la necessità di ripensare le supply chain potrebbe alimentare una maggiore domanda di spazi logistici e di stoccaggio. Dall’altro, l’aumento dei costi operativi potrebbe frenare gli investimenti nel retail fisico, già in fase di trasformazione post-pandemica. Secondo una ricerca di Jones Lang Lasalle (JLL), l’aumento della domanda di magazzini e centri di distribuzione è stato in parte determinato proprio dall'esigenza di riorganizzare la logistica delle merci, anche in risposta ai nuovi dazi. Questo fenomeno potrebbe avere ripercussioni anche in Italia, influenzando le strategie di investimento nel comparto immobiliare commerciale.

Nel contesto italiano, le imprese del settore immobiliare commerciale potrebbero adottare strategie di adattamento come la diversificazione delle fonti di approvvigionamento o l’ottimizzazione dei processi costruttivi per compensare l’aumento dei costi. Tuttavia, in assenza di misure di supporto a livello europeo o nazionale, la pressione sui costi potrebbe comportare un rallentamento nelle transazioni immobiliari commerciali e una maggiore selettività negli investimenti. Si registrano, peraltro, le prime reazioni a livello europeo: la Banca Centrale Europea ha recentemente tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,50%. Questa mossa potrebbe influenzare positivamente il settore degli investimenti, riducendo il costo del denaro e incentivando l'accesso al credito per nuovi progetti immobiliari. In conclusione, mentre negli Stati Uniti le prime analisi suggeriscono effetti concreti sui costi di sviluppo immobiliare, in Italia l’impatto delle nuove misure tariffarie è ancora da definire. Tuttavia, le prime evidenze suggeriscono un rincaro delle nuove costruzioni e un atteggiamento più prudente negli investimenti, fattori che potrebbero influenzare la crescita del settore immobiliare commerciale nel breve e medio termine.n

BIRRA:

le analcoliche

guidano la crescita del comparto

di Federica Bartoli

Il comparto cresce sia a valore sia a volume, supportato prevalentemente dalle birre analcoliche che continuano a conquistare gli shopper, sempre più proiettati verso un minore consumo di alcol.

Nell’anno terminante a febbraio 2025, il mercato della birra ha registrato una crescita sia nei volumi, salendo dell’1,6%, sia nel valore, segnando +2,3%, per un totale complessivo di 1,04 miliardi di litri commercializzati e 2,29 miliardi di giro d’affari (dati Circana, totale Italia, Iper+Super+Lsp+Discount).

Aree geogrAfIche e cAnAlI dIstrIbutIvI

Il Nord Ovest guida le vendite a volume e a valore (28,3% vol. e 29% val.), seguito dal Sud (25,5% vol. e 24,1% val.) e dal Centro+Sardegna (23,5% vol. e 24,1% val.); chiude il cerchio il Nord Est con il 22,6% dei volumi e il 22,8% del valore. Per quanto riguarda i canali distributivi a guidare sono i supermercati, che segnano il 51,3% dei volumi e il 54,4% del valore, distanziati dai discount (29,2% vol. e 24,3% val.) e dai liberi servizi, con l’11,2% dei volumi e il 12,7% del valore. In ultima posizione gli ipermercati, con l’8,3% dei volumi e l’8,7% del valore.

Trend vendite (%)

+1,6

AndAmento deI segmentI

All’interno del segmento delle birre alcoliche, segnano la crescita maggiore a volume le weiss/weizen/blanche/ white (+4,9%), salendo a valore dello 0,4%, seguite dalle blonde/light >6%, che registrano +4,6% a volume e +5,2% a valore, e dalle radler con +3,9% a volume e +6,8% a valore. Arrivano subito a valore

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE:

CARREFOUR ITALIA

Anche da Carrefour sottolineano la maggiore crescita delle birre analcoliche e delle premium. Queste ultime vedono un aumento della domanda, trainato dalla ricerca di prodotti di alta qualità. «Di contro – sottolinea Stefania Berlangieri, senior category manager soft drinks e birre di Carrefour Italia – le birre standard Radler ed Economy hanno mostrato segni di rallentamento o un calo nelle vendite. Il mercato delle birre in Italia offre diverse opportunità, tra cui la ricerca di qualità e prodotti unici che portano alla crescita del comparto e delle birre artigianali. Gli shopper sono sempre più attenti alla qualità di ciò che consumano e questo apre spazi per birre locali, biologiche o sostenibili. Quest’anno la nostra sfida è quella di fornire l’assortimento più ampio possibile ed essere i primi con novità a scaffale. Per quanto riguarda la marca nazionale inseriremo tutte le novità che ci ha presentato l’industria in linea con la nostra strategia. Con il marchio privato introdurremo una nuova linea che risponderà ai trend di mercato e alla disponibilità di spesa del consumatore».

dopo le flavored (+2,9% a vol. e -1,3% a val.), le blonde/light <= 6% (+1,1% a vol. e +1,7% a val.) e le assorted che, pur calando a volume del 3,2%, salgono a valore dell’11,1%. Assistiamo, poi, alla flessione sia a volume sia a valore dei restanti sottosegmenti, a partire dalla birra red/rossa (-3,2% a vol. e -4,1% a val.) e dalla scura/stout/dark/doppelbock con -2,6% a volume e -0,3% a valore. A chiudere le trappist/abbey che segnano -0,9% a volume e -0,9% a valore. Le birre analcoliche, invece, crescono a doppia cifra sia a volume sia a valore, registrando +11,8% a volume e +16,8% a valore. I primi tre brand (Heineken, Birra Peroni e Ab Inbev) coprono a valore il 62,2% di un mercato in cui, al momento, la private label vale l’11,5%.

Variazione vendite segmenti (%)

UN PROGETTO RIVOLTO ALLA FORMAZIONE

Attraverso il progetto Quality Beer Academy, Radeberger mantiene il focus sulla formazione, raccontando i prodotti sul blog dell’azienda e sulle piattaforme social, e investendo sui reel di Instagram e Tik Tok. «Continuano anche le partnership formative con Slow Food e il gruppo Gedi – afferma Lorenzo Bossi –, mentre in primavera partirà il grande concorso Complot Ipa, che metterà in palio un viaggio per due persone a Barcellona e tanti premi giornalieri».

In un contesto economIco Incerto, vIncono Il locAlIsmo e lA sostenIbIlItà

SCHEDE PRODOTTI

Birra Peroni

Peroni Nastro Azzurro

Nome prodotto: Peroni Nastro Azzurro 0.0%

Caratteristiche: combina il gusto rinfrescante di Peroni Nastro Azzurro con la crescente richiesta del no alcol. La frizzantezza offre una sensazione di ristoro, seguita da note dolci conferite dal Mais Nostrano Peroni.

Carlsberg Italia

Birrificio Angelo Poretti

Nome prodotto: 4 Luppoli Senza

Glutine del Birrificio Angelo Poretti

Caratteristiche: garantita dal marchio spiga barrata Aic, è una lager chiara dal corpo rotondo, caratterizzata dall’armonia tra la fragranza del malto e dai profumi del luppolo. Disponibile in formato bottiglia da 33 cl.

Lo scenario economico incerto spinge il consumatore a orientarsi verso scelte d’acquisto mirate e di qualità, che garantiscano un’esperienza di consumo superiore. La birra continua a essere una delle categorie merceologiche predilette dagli shopper, poiché considerata un “lusso accessibile”. Lo rimarca Serena Savoca, marketing & corporate affairs director di Carlsberg Italia , aggiungendo che continua ad affermarsi anche il fenomeno del localismo: «Cresce l’attenzione verso la provenienza da aree specifiche sia delle materie prime sia dei prodotti. Si conferma, inoltre, l’interesse verso temi ambientali e di sostenibilità a cui, come Gruppo Carlsberg, rispondiamo con la nostra strategia di sostenibilità “Together Towards Zero & Beyond”, di cui è fiore all’occhiello la nostra tecnologia di spillatura Draughtmaster, in fusti R-Pet al 50% e senza Co2. Le nuove generazioni, inoltre, cercano brand in cui potersi riconoscere e che sposino i valori di diversità, equità e inclusione». A sottolineare il momento storico delicato interviene anche

Damm/Complot Ipa

Nome prodotto: Complot Session Ipa

Caratteristiche: Mediterranean Session Ipa dal colore dorato e leggermente opalescente. Note equilibrate di luppolo, aromi di frutta matura, mango e agrumi.

Heineken Italia

Birra Messina

Nome prodotto: Birra Messina Vivace

Caratteristiche: lager filtrata a bassa fermentazione da 4,5 gradi alcol, dall’aspetto chiaro e brillante.

Lorenzo Bossi, marketing manager di Radeberger , ponendo l’accento su una stagione sfavorevole, accompagnata anche dalle nuove restrizioni previste dal codice della strada: «I consumatori si stanno orientando sulle referenze alcol free. Come “Quality Beer Academy” stiamo ricevendo feedback importanti verso la gamma di sette birre analcoliche diverse per provenienza e aromi. Nel low alcol stiamo lanciando Complot Session Ipa 4,3%, mentre nel mondo gluten free lanceremo Daura Ipa, una India Pale Ale dal gusto pieno e intenso. Continua, inoltre, la crescita di Delirium Tremens da 33 cl a riprova che l’orientamento dei consumatori a “bere meno” non investe prodotti di qualità superiore».

cresce l’AttenzIone verso l’InnovAzIone e volAno le bIrre AnAlcolIche

Tra i principali trend che guidano il comparto, si registra una sempre maggiore consapevolezza e una forte curiosità dei consumatori, vecchi e nuovi, verso il benessere, la qualità degli ingredienti e le scelte innovative. «Da queste nuove esigenze deriva la nascita di nuovi stili e occasioni di consumo. – ribadisce Andrea Tortella, direttore vendite di Birra Peroni – Nonché la ricerca di prodotti sempre più

IL PUNTO DI VISTA DELLA DISTRIBUZIONE: CONAD

Per Conad nel 2024 la birra ha registrato una forte crescita a volume, come afferma Simone Pambianco, national category manager bevande alcoliche e analcoliche dell’insegna: «Tra le maggiori crescite percentuali ci sono le analcoliche che rappresentano un mercato ancora piccolo, ma dinamico, e le bionde a gradazione inferiore ai 5,5 gradi, supportate dalla spinta promozionale e dall’innovazione che ha vivacizzato il segmento che classifichiamo come “lager plus”. Crescono anche le strong e le trappiste. A trainare la crescita sono l’aumento del consumo pro capite e la capacità di soddisfare bisogni come leggerezza e salubrità, ma anche la complessità grazie alle birre speciali. Le opportunità sono date dalla versatilità, con una previsione ulteriore di crescita per le analcoliche/leggere, alcune speciali e le lager. Il nostro brand 11 Paralleli ci ha portato a raggiungere una quota di quasi tre volte superiore a quella della Mdd del mercato. Abbiamo azionato diverse leve, tra cui un brand forte, la cui essence sottolinea la nostra capacità di selezionare birre adatte al gusto italiano, e un’offerta che presidia i segmenti rilevanti per il consumatore. L’ultimo progetto nato è uno stile Ipa in vetro da 33 cl. Valutiamo l’ingresso in altri segmenti e non escludiamo lanci di interesse per la stagione estiva 2025».

SALES LOCATION (%)

premium e l’interesse verso le novità, come il cambio di formato o di comunicazione. Una delle principali tendenze legate al tema del benessere è la maggiore moderazione nel consumo alcolico, che sta portando alla crescita del segmento delle non alcoliche che, per quanto ancora piccolo, mostra costanti trend positivi in doppia cifra. Anche in virtù del nostro impegno di lungo corso nel consumo responsabile,

in questo segmento stiamo investendo su Peroni Nastro Azzurro 0.0%, la referenza con lo stesso gusto di Peroni Nastro Azzurro, ma con zero alcol». A rimar-

care la crescita delle birre analcoliche interviene anche Fabrizio De Micheli, off premises sales director di Heineken Italia : «Sebbene l’Italia abbia un consumo pro-capite tra i più bassi d’Europa, è uno dei mercati con le prospettive di crescita più interessanti. Tra le nuove tendenze che prendono sempre più piede tra i consumatori troviamo le birre analcoliche 0.0 che, pur rappresentando ancora l’1,8% del mercato italiano stando ai dati in nostro possesso, sono in forte crescita, e le birre strong, che stanno vivendo un momento particolarmente positivo. Parallelamente, riscontriamo un comportamento d’acquisto in linea con le dinamiche sempre più sfidanti del fast moving consumer goods: la ricerca di convenienza resta centrale, i volumi medi per atto si riducono, ma la frequenza d’acquisto aumenta».n

Ranking primi tre player a valore (%)

62,2

Birra Peroni

Ab

Inbev

Private label a valore (%)

11,5

Gruppo Heineken

Analisi delle attività promozionali birra e birra analcolica

A cura di: Team Focus Italia

Focus Research South East/Focus Rappresentanza Italia

Focus Research è una delle agenzie leader in Europa che si occupa di ricerche di mercato e consulenza. Da 30 anni fornisce ai propri clienti soluzioni di dati, sistemi e software per l'elaborazione dei dati in 35 Paesi europei. La sua attenzione si rivolge soprattutto all’analisi qualitativa e quantitativa delle attività promozionali dei volantini della grande distribuzione e di catene specializzate. Le quote qualitative sono orientate al GAV-valore pubblicitario lordo. Le attività promozionali posizionate in prima pagina, con un'immagine di dimensioni importanti pubblicate all’interno di volantini con un raggio d’azione lordo (Gross Reach) significativo, hanno un impatto maggiore sul consumatore. Di conseguenza queste promozioni risultano vantaggiose in termini del ritorno degli investimenti.

In questo caso abbiamo elaborato i dati dei volantini dei rivenditori di beni di largo consumo italiani e preparato un'analisi che confronta i dati dal 2022 al 2024 (da gennaio a dicembre, 12 mesi). Le analisi si basano sul valore pubblicitario qualitativo lordo (GAV=Gross Advertising Value) nei volantini per birra e birra analcolica.

TOP BRANDS BIRRA

Peroni Heineken Private Label Birra Moretti Beck's

Nei tre anni di analisi, le marche di birra con il maggior valore pubblicitario qualitativo lordo sono Peroni, Heineken, Beck's, Birra Moretti e la private label. Notiamo che la quota di Peroni è la più alta nei tre anni e in continuo incremento, arrivando ad avere il 12,9% del valore lordo. Al contrario, Heineken mostra un decremento continuo e costante nel periodo di analisi, fermandosi al 5,3% del valore lordo. La private label e Birra Moretti presentano un leggero incremento continuo nei tre anni, toccando l’8,8% e l’8,1% delle quote. Beck's, invece, dopo un primo anno di crescita, scende di percentuale, attestando la sua quota del valore al 4,8%.

TOP BRANDS BIRRA ANALCOLICA

Nei tre anni di analisi, le marche di birra analcolica con il maggior valore pubblicitario qualitativo lordo sono Peroni, Heineken, Bavaria, Tourtel e la private label. Dai grafici notiamo che la quota delle private label è nettamente la più alta nel 2024, arrivando ad avere il 27,7% del valore; Heineken, invece, mostra una quota costante nel periodo di analisi, toccando il picco nell’ultimo anno con il 16,7% del valore lordo qualitativo. Peroni presenta un incremento continuo nei tre anni, raggiungendo il 13,3% di quota. Bavaria, dopo un primo anno di crescita, scende di percentuale, attestando la sua quota del valore al 7,9%. Infine, Tourtel, dopo due anni costanti, decresce nella sua quota al 5,9% del valore quantitativo lordo.n

Private Label Heineken Peroni Bavaria Tourtel

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Il futuro del retail può essere un grande inganno teatrale?

Come sarebbe se il supermercato del futuro vendesse solo l’illusione dei prodotti?

Confesso: scrivere ogni mese di innovazione retail senza cadere nei soliti cliché è come tentare di reinventare la ruota usando solo stuzzicadenti e nastro adesivo (buona idea per un teambuilding però!). Ogni volta mi ritrovo a combattere con l'eco di parole come "disruption", "esperienza cliente”, "omnicanalità" e “AI” che rimbalzano in testa come una fastidiosa canzone pop che non riesci a dimenticare. Oggi, mentre fissavo gli scaffali del supermercato – quegli enormi, costosi, ingombranti scaffali pieni di prodotti – mi è venuta una provocazione. Aspetta, cosa succederebbe se li eliminassimo del tutto? Il supermercato del futuro non venderà prodotti. Venderà l'illusione dei prodotti. Pensateci. La Gdo spende miliardi in real estate, energia, personale e logistica…

Per cosa esattamente? Per esporre merci che potrebbero essere consegnate direttamente dalle dark kitchen alle nostre case. È come se continuassimo a stampare enciclopedie nell'era di Wikipedia. La verità scomoda è che amiamo l'esperienza d'acquisto più dei prodotti stessi. Il rituale, il teatro sociale, la cacciaraccolta simulata che ci fa sentire ancora primati evoluti. È terapeutico. È intrattenimento. È tutto tranne che efficiente. Alcuni retailer l'hanno già capito. Il concept store di Samsung non vende nulla, ti fa solo giocare con i gadget. Apple ha trasformato i suoi negozi in "town square", dove comprare sembra quasi un ripensamento.

Ma la Gdo? Ancora ancorata al modello "riempi-scaffale-svuota-scaffale" degli anni '50. Immaginate, invece, supermercati con cucine a vista dove chef preparano piatti che puoi assaggiare, personalizzare e ordinare per la consegna o zone sensoriali dove annusare profumi, testare cosmetici, toccare tessuti ma senza l'ingombro dell'inventario. I vantaggi? Devastanti. Zero sprechi alimentari, riduzione drammatica dei costi immobiliari, personalizzazione estrema, meno furti e logistica ottimizzata. Ma c'è un grande problema: perdiamo l'impulso d'acquisto. Quel momento magico in cui vedi qualcosa che non sapevi di volere finché non l'hai visto. Il capitalismo si nutre di quell'impulso come un vampiro assetato.

E c'è di più: il 94% dei consumatori dice di preferire l'esperienza fisica. Ma quando chiedi loro perché, le risposte sono vaghe: «Mi piace toccare la frutta». Davvero? O è solo abitudine? O forse, più onestamente, è la paura di perdere un'altra interazione umana in un mondo sempre più digitale? Mio padre, che ha 72 anni, va ancora al supermercato ogni giorno. Non perché ne abbia bisogno, ma perché è il suo rituale sociale. La cassiera lo conosce e il macellaio gli tiene da parte i tagli migliori (o così dice). È la sua tribù. Ok, è una provocazione e il mio pubblico sa meglio di me cosa vuol dire avere dei prodotti fisici a portata di mano del consumatore. Il gioco però mi è servito per ragionare sul tema. Il futuro del retail non sarà quindi senza prodotti, ma potrebbe essere con meno prodotti e più teatro. Meno transazioni e più interazioni, meno inventario e più immaginazione. La Gdo venderà non solo beni, ma esperienze e la vera esperienza che tutti cerchiamo, ironicamente, è quella umana. O almeno spero.n

Paolo Pelloni, Digital Club/Retail

Prodotti da forno:

attenzione al benessere senza rinunciare al gusto

Contribuiscono da sempre a rendere gradevole il risveglio degli italiani e sono ormai allineati, nel loro contributo nutrizionale, alle nuove esigenze di sana alimentazione che continuano a prendere piede: i prodotti da forno godono di buona salute e rappresentano un’occasione di consumo in grado di appagare il palato a cui gli shopper non vogliono rinunciare.

Iprodotti da forno sono da sempre legati a uno dei momenti più importanti della giornata: la colazione, infatti, rappresenta uno dei pasti più significativi della nostra quotidianità, al quale gli italiani attribuiscono un valore fondamentale per iniziare al meglio la routine giornaliera. Lo rivela una ricerca condotta da Kellogg’s in collaborazione con OnePoll, che ha fotografato le diverse abitudini dei consumatori dimostrando l’importanza che gli shopper attribuiscono al cominciare la giornata con il piede giusto, consumando prodotti in grado di soddisfare le diverse esigenze di gusto, non rinunciando al benessere e al mangiare sano che oramai accompagnano in modo sempre più persistente le scelte d’acquisto.

Un vero e proprio rituale

Dall’analisi emerge che circa il 70% degli intervistati dedica in media quindici minuti al primo pasto della giornata, con il 46% degli italiani che riserva questo momento a sé sorseggiando un caffè e l’85% che svolge questa attività rigorosamente nella propria abitazione. La survey dimostra quanto una sana e tranquilla colazione rappresenti, inol-

tre, una vera e propria esperienza emotiva: per il 35% degli italiani, infatti, si tratta di un momento di calma e relax, mentre per il 31% rappresenta la giusta occasione per ricaricare le energie al fine di affrontare al meglio la giornata. Anche la colazione fuori casa sta riscontrando un crescente apprezzamento e sta ritrovando una posizione centrale nel panorama dei consumi: secondo il Rapporto Ristorazione 2024 della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi), infatti, circa 30 milioni di consumatori tra i 16 e i 70 anni scelgono di effettuare la colazione al bar, generando un giro d’affari pari a 7,5 miliardi di euro e creando un momento di socialità accessibile e familiare anche all’interno di un contesto economico segnato da inflazione e aumento del caro vita. Questi dati confermano quanto la componente di gusto e di appagamento sia un elemento che i consumatori tengono in forte considerazione nella scelta dei prodotti legati alla colazione.

www.vandemoortele.com

L’impatto sui consumi

La necessità dei consumatori di contare su un buon inizio di giornata influenza il comparto dei prodotti da forno, che registra un andamento diversificato a seconda dei segmenti. «Stando ai dati NIQ in nostro possesso terminanti al 23 febbraio 2025 – condivide Sara Scolari, trade marketing manager di Vicenzi Group – il mercato della pasticceria allargata ha registrato nell’ultimo anno un trend positivo sia a volume (+0,8%) sia a valore (+3,5%). In questo contesto Vicenzi, terzo player con una quota a volume del 7%, è cresciuta più della media del mercato (+5,9% vol. e +7% val.). Per quanto riguarda le merendine, invece, si registra una forte contrazione (-3,4% a volume e -3,8% a valore) mentre l’azienda con il brand Mr.Day ha registrato +6,8% a volume e +5,8% a valore». Ma in che direzione si muovono gli shopper? Francesca Abaribi, direttrice

marketing di Abaribi, azienda che opera verticalmente nel segmento specifico dei croissant a pasta sfogliata per la grande distribuzione, il normal trade e il vending, condivide che: «il target dei consumatori che si indirizzano verso referenze premium, disposti quindi a investire sulla qualità del prodotto e sulla gratificazione derivante dal suo consumo è sempre più ampio. È un mercato sano, in crescita, in cui intravediamo ottime potenzialità di sviluppo».

L’attenzione al benessere non mette da parte la ricerca del piacere Il consumatore è sempre più attento e consapevole, focalizzato sul benessere e su una dieta equilibrata, ma mantiene anche inalterato l’interesse per prodotti in grado di garantire il giusto appagamento del palato. «Oggi la sfida nel dolce – fa sapere Elena Personi Musola, responsabile marketing Italia di Vicenzi Group – è riuscire a coniugare il piacere indulgente e la gratificazione del palato al benessere fisico e mentale, che il consumatore ricerca in ogni suo acquisto, trasversalmente alle catego-

Abaribi punta sui croissant

Il core business di Abaribi è caratterizzato dai croissant su cui è concentrata l’intera produzione. «Non un croissant qualunque – afferma Francesca Abaribi –ma a pasta sfogliata. È un prodotto con una ricetta complessa, impegnativa dal punto di vista produttivo, che contempla sulla linea, dall’impasto all’imballo, sia la migliore tecnologia disponibile sia il fondamentale contributo di personale qualificato.  Si tratta, infatti, di una produzione industriale con un’anima artigianale. Possiamo annoverare tra i nostri best seller in gamma il croissant classico senza farcitura, mentre tra i farciti quello all’albicocca e quello al gianduia».

Un’offerta diversificata per Vandemoortele

All’interno del comparto dei prodotti da forno, Vandemoortele propone un’ampia offerta di referenze, capace di rispondere alle evoluzioni del mercato e alle preferenze dei consumatori. «Tra i prodotti di punta – racconta Emanuela Nicora – nel 2025 abbiamo lanciato la nuova linea di cornetti vegani, realizzata con impasto ai cereali antichi e generose farciture, come albicocca, mirtilli e arancia. Prodotta in Italia e certificata Vegan Ok, la gamma è realizzata senza l’utilizzo di uova, latte e ingredienti di origine animale, offrendo un gusto e un’esperienza all’altezza dei prodotti convenzionali, senza compromessi».

rie merceologiche. Questo si traduce nella collaborazione tra i reparti innovazione e ricerca e sviluppo e trova risposta nei trend oramai consolidati che vedono la crescita costante di categorie come il senza glutine, il senza lattosio o il senza zucchero». L’approccio consapevole e curioso degli shopper è rilevato anche da Francesca Abaribi: «I consumatori sono disposti a farsi conquistare da un prodotto appagante, riconoscendo comunque il valore delle ricette premium. Il mercato è popolato da moltissime alternative, ognuna con diversi punti di forza ed elementi distintivi. Il nostro è sicuramente il piacere e questo appaga-

mento è la nostra promessa verso chi vuole godere in maniera completa del momento della colazione». Emanuela Nicora, category manager dolce di Vandemoortele Italia, osserva una polarizzazione dell’offerta sul mercato: «Da un lato, troviamo lo sviluppo del segmento premium con prodotti caratterizzati da impasti o gusti speciali, lunghe lievitazioni, ingredienti di alta qualità e/o un aspetto ispirato alla pasticceria artigianale; dall’altro, inizia una nuova era per i prodotti a base di margarina, che trovano uno spazio interessante nel segmento vegan/plant-based e che registrano le migliori performance di crescita, conquistando sempre più spazio nel banco panetteria. Sul fronte della sostenibilità, inoltre, siamo un punto di riferimento nel frozen. Entro il 2025 puntiamo a rendere il 65% delle nostre etichette più pulite, eliminando coloranti artificiali, conservanti, oli o grassi idrogenati, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e amidi modificati chimicamente. Investiamo sempre di più in soluzioni a base vegetale, che garantiscono un minore impatto ambientale, valorizzando al contempo il know-how sviluppato dalla nostra divisione Plant-Based Food Solutions».n

↘ È stato un grande successo, e il merito è tutto vostro!
Un ringraziamento ai produttori, agli agenti e ai CEDI partecipanti.

La

vostra energia ha fatto la differenza.

Logistica Uno acquisisce Laporta

L’acquisita sviluppa il proprio raggio d’azione prevalentemente nelle regioni del Sud Italia e si concentra sul segmento del food and beverage per la Gdo.

Importante operazione al Sud per Logistica Uno Europe. L’operatore, con sede a Oppeano (Vr) ha infatti rilevato il 100% della barese Laporta. La nuova controllata, con 9 milioni di euro di fatturato nel 2023 e un utile di circa 263mila euro, possiede un’esperienza consolidata – è nata nel 1965 e compie, dunque, 60 anni – nel settore dei trasporti, concentrandosi sul segmento dell’alimentare e bevande per la Gdo, quindi sulla "distribuzione per la distribuzione". Laporta opera in tutta Italia, con un'attenzione speciale alle regioni Puglia, Molise, Basilicata, Calabria e Abruzzo. Nell’area di Bari dispone di capienti magazzini – resi ancora più efficienti da una recente ristrutturazione –, di un piazzale raccordato coperto di 6.500 mq e di una piattaforma multimodale gomma/rotaia, con collegamenti diretti verso i principali terminal ferroviari nazionali. Anche l’acquirente, pur essendo un gruppo ben diversificato, ha una forte vocazione per il retail dove raggiunge, oltre alla Gdo, il canale dell’elettronica e tecnologia. Nel 2023 – dati camerali – Logistica Uno Europe ha chiuso il bilancio con un giro d’affari di circa 116 milioni di euro e un utile di 3 milioni. L’azienda dispone di oltre 210mila mq di magazzini, 21 sedi sul territorio ed effettua più di 50mila spedizioni all’anno. L’integrazione di Laporta in questo network – si legge in una nota –rappresenta un passo fondamentale nella crescita aziendale, con un focus specifico sul trasporto intermodale e sullo sviluppo delle attività logistiche nel Sud Italia.n

Leggi anche: “Bpa Italia (Lactalis) ottimizza la flotta con Geotab”

3a EDIZIONE COPACKER PROFILE PLM AWARDS 2025 BEST

PRESENTA

Il premio alle imprese italiane fornitrici di prodotti MDD che presentano caratteristiche ideali per i retailer

16 aprile 2025

Cerimonia di premiazione

I protagonisti del mondo private label si incontrano per un evento esclusivo in cui verranno premiati i migliori partner della distribuzione

visita il sito plmawards.it

Primark si sposta in cloud con Broadcom

L’insegna ha adottato un approccio cloud-first in grado di mantenere le applicazioni critiche su un cloud privato.

Primark sta crescendo significativamente e prevede di contare 530 negozi entro il 2026. Parallelamente, però, sta lavorando per ridurre i suoi data center fisici. L’insegna aveva, quindi, bisogno di una nuova infrastruttura agile e di un approccio cloudfirst, che permettesse di mantenere le applicazioni critiche su un cloud privato, consentendo al tempo stesso di spostarle in modo fluido verso o dal cloud pubblico quando necessario. Per farlo, ha scelto la VMware Cloud Foundation (Vcf), implementata dal partner Triangle Technology Services. Triangle ha sfruttato la VMware Cloud Foundation (e Advanced Services for Vcf) per progettare e implementare la migrazione da quattro a due data center e crearne un terzo su Azure VMware Solution, che fornisce un ambiente Vcf nel cloud Azure. Le applicazioni mission-critical ora possono essere trasferite avanti e indietro senza soluzione di continuità tra i due nuovi data center di private cloud e l'ambiente di cloud pubblico Azure VMware Solution. Primark ha già trasferito alcune applicazioni nell'ambiente Azure VMware Solution e le macchine virtuali possono essere aggiunte rapidamente man mano che l'utilizzo aumenta. Ci sono oltre 50 macchine virtuali nel cloud pubblico e il numero è in crescita. Primark può contare su un reporting automatico della capacità e non ha registrato interruzioni negli ultimi sei mesi. VMware Cloud Foundation Automation offre una reportistica sulla capacità, consentendo a Primark di fare proiezioni sui carichi di lavoro futuri utilizzando analisi predittive in tempo reale su tutti i data center, compresi gli endpoint cloud. Inoltre, il progetto è stato trasferito alle managed service practices di Primark e Triangle gestisce l'intera infrastruttura in base a rigorosi Sla di disponibilità e stabilità. n

Leggi anche: “Satispay, al via la partnership con Mypos”

Sutter acquisisce Nitida Cleaning & Health

Il Gruppo Sutter, che da oltre cinque generazioni produce e commercializza prodotti per la pulizia e l’igiene degli ambienti domestici e professionali, ha concluso un accordo per l’acquisizione dell'azienda spagnola Nitida Cleaning & Health, specializzata nella produzione e distribuzione di prodotti chimici per la pulizia e l’igiene di ambienti professionali con sede produttiva a Valencia.

Casalasco: 10 milioni per il basilico

Terzetto di investimenti in brevissimo tempo per Casalasco (fondo QuattroR), colosso delle conserve, soprattutto rosse, con un giro d’affari 2023 di 630 milioni di euro. Dopo avere acquisito da Unilever la gamma tedesca di sughi Knorr Tomato al Gusto (in gennaio) e i brand Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo da Star (in febbraio), il gruppo di Rivarolo del Re (Cremona) scommette ora sulla realizzazione della nuova filiera del basilico, con un esborso di oltre 10 milioni di euro.

L’anno d’oro dei formaggi italiani: export di 5,7 miliardi nel 2024

L’anno d’oro dei formaggi italiani. Il 2024 segna nuovi record a volume e valore dell’export. La quantità è aumentata, secondo i dati di Assolatte, del 10,7% a oltre 657mila tonnellate mentre il valore ha superato i 5,7 miliardi di euro. A trainare la crescita sono i formaggi freschi (mozzarella, burrate, ricotte) con un +12,7% a volume, che rappresentano circa la metà dell’export complessivo. In grande spolvero anche Grana Padano e Parmigiano Reggiano con un balzo dell’8,7% a volume e un valore che supera 1,5 miliardi.

Bruxelles stoppa la norma anti shrinkflation

Perché la Commissione ha detto no alla legge italiana contro la sgrammatura? Perché ha ritenuto, con provvedimento del 12 marzo 2025, che i requisiti da noi richiesti in materia di etichettatura costituiscano un forte ostacolo al mercato interno europeo, compromettendo gravemente la libera circolazione delle merci.

LA CATENA DANESE NORMAL ARRIVA IN ITALIA CON DUE PUNTI VENDITA A ROMA

La catena danese Normal, che gestisce 850 punti vendita in 8 Paesi europei, arriva in Italia e apre i primi due negozi nella Capitale, uno nel centro commerciale Roma Est e l'altro a Porta di Roma. Sugli scaffali, un assortimento di oltre 4mila prodotti tra articoli per la cura della persona e della casa, cosmetici, casalinghi, ma anche snack e bevande. Jakob Maarbjerg e Matteo Maggiani, rispettivamente ceo e regional manager di Normal ci spiegano tutti i dettagli della proposta commerciale della catena.

NICOLIS PROJECT PUNTA SULLA PIATTAFORMA PROFIMAX CLOUD

Nicolis Project, società specializzata in etichette elettroniche, digital signage e sistemi di comunicazione a scaffale, accompagna le aziende nell’evoluzione digitale con soluzioni avanzate e personalizzate. Con il direttore commerciale dell’azienda, Vincenzo Parisi, abbiamo parlato nel dettaglio di tutte le caratteristiche e i vantaggi offerti dalla nuova piattaforma Profimax Cloud e dal progetto NP Plus. Il manager ha anche anticipato ai nostri microfoni gli obiettivi di espansione internazionale dell’azienda.

MODULA PRESENTA IL NUOVO SISTEMA DI STOCCAGGIO FLEXIBOX

Modula ha presentato Flexibox, il nuovo sistema automatizzato di stoccaggio verticale che punta a ridefinire gli standard del settore del picking. Il sistema è in grado di gestire fino a 180 cassette all’ora, ottimizzando le operazioni di picking grazie alla capacità di prelevare simultaneamente da nove cassette per ciclo. Questo approccio riduce drasticamente tempi e procedure di prelievo, aumentando la velocità e snellendo i processi. Flexibox, inoltre, offre scalabilità nativa: le aziende, infatti, possono iniziare con una singola unità e aggiungere ulteriori moduli in base alle necessità, adattandosi facilmente alla crescita dei volumi. Tutti i dettagli del nuovo sistema sono stati forniti ai nostri microfoni da Massimiliano Gigli, market operations director & ceo di Modula.

ROCA (FINDUS):

IL 100% DEI PRODOTTI ITTICI

VIENE DA PESCA SOSTENIBILE

Findus ha annunciato, nel corso di un evento dedicato a Milano, il raggiungimento di un traguardo storico: oggi il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc e acquacoltura responsabile certificata Asc. Questo obiettivo era stato annunciato nel marzo 2017. Ne parliamo con Renato Roca, country manager di Findus Italia.

Il quotidiano online del food retail

Buone notizie

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Ogni giorno, news, interviste e approfondimenti sui protagonisti della ristorazione a catena.

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Dazi Usa: cosa cambierà?

Responsabile marketing

Fernanda Rossetti f.rossetti@edizionidm.it

MERCATI

Latte e derivati IV e V gamma Succhi e nettari

Responsabile commerciale

Edoardo Pavesi e.pavesi@edizionidm.it cell: 3394918442

Digital marketing manager

Valentina Vendra v.vendra@edizionidm.it

Marketing marketing@edizionidm.it tel: 02/20480344

E-commerce

Silvia Manfredi ecommerce@edizionidm.it

Commerciali Carolina Cirani c.cirani@edizionidm.it cell: 3496676046

Francesca Cuneo f.cuneo@edizionidm.it cell: 3396980893

Emanuela Dal Chele e.dalchele@edizionidm.it cell: 3332196167

Laura Origgi l.origgi@edizionidm.it cell: 3475649708

Maria Francesca Reale f.reale@edizionidm.it cell: 3482223685

Eventi Simona Valenza eventi@edizionidm.it

Il primo quotidiano online sulla Gdo

Ogni giorno, numeri, fatti e protagonisti della Gdo e del largo consumo.

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