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Svicom, ripensare i centri commerciali in chiave più sostenibile
Tra i leader italiani nella gestione immobiliare, con un quarto di secolo di storia alle spalle e dieci aree di business. Il 2022 è stato anche l’anno in cui ha acquisito il nuovo assetto societario
di Valentina Neri
14,5 milioni di euro di fatturato nel 2022, con un incremento del 25% sul 2021 e del 54% sul 2020. Nonostante la congiuntura esterna tutt’altro che semplice, tra pandemia, crisi energetica e inflazione, è un periodo di crescita per Svicom, tra i leader italiani nella gestione immobiliare, con un quarto di secolo di storia alle spalle e dieci aree di business. Il 2022 è stato anche l’anno in cui ha acquisito il nuovo assetto societario di Spa società benefit, impegnandosi formalmente per dare un contributo positivo in termini di sostenibilità.
Nel suo business resta centrale il ruolo dei centri commerciali, che sembrano peraltro essersi ripresi dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria (ormai è stato recuperato l’84% delle presenze dei consumatori). Tant’è che il 2023 si è aperto per Svicom con un nuovo, prestigioso incarico di mall management: quello del Fiordaliso di Rozzano. Ma c’è margine per abbassare l’impatto ambientale di tali strutture? Che dire poi delle altre due dimensioni della sostenibilità, quella sociale e quella economica? Ne abbiamo parlato con Mario Bucca, mall management director e Chiara Mattei, head of technical department
Mario Bucca mall management director Svicom
Quali sono le aree su cui bisogna intervenire per ridurre l’impatto ambientale dei centri commerciali?
Per un approccio alla sostenibilità ambientale ed economica partiamo sicuramente dall’energia, intesa in termini sia di consumi di gas sia di consumi di energia elettrica. Tra gli interventi possibili ci sono la sostituzione dell’illuminazione alogena con quella a Led, il revamping degli impianti di climatizzazione, l’adozione di sistemi a pompa di calore eliminando gradualmente il gas, la produzione di energia da fonti rinnovabili. Chiaramente sono tutti interventi a lungo termine. Parlando invece di investimenti a breve termine e a basso impatto economico, ci sono i sistemi di smart metering che ci permettono di contabilizzare i consumi eccessivi e rendono evidenti le aree sulle quali intervenire nell’immediato. Si tratta per esempio di sonde che rilevano le temperature e regolano automaticamente gli impianti, oppure sonde che monitorano l’umidità dell’ambiente per ottimizzare il funzionamento delle macchine, riducendo i loro consumi e – di conseguenza – le loro emissioni di Co2.
Quali risultati avete ottenuto in termini di risparmio energetico?
Nel 2022, come Svicom, abbiamo gestito 35 milioni di kilowatt nei nostri centri; ne abbiamo risparmiati 6,5 milioni rispetto al previsto, cioè più del 15%. Questo è sicuramente il dato che ci ha visti entusiasti.
Avete coinvolto anche i consumatori?
Ci siamo concentrati sull’ambiente in cui i comportamenti dei consumatori incidono di più sulle utenze del centro commerciale, cioè la zona toilette. Lì l’utente può sprecare carta, acqua, elettricità per asciugarsi le mani. Abbiamo quindi attivato una campagna di comunicazione che cerca anche di fare leva sull’emotività, paragonando per esempio i litri di acqua consumati lavandosi le mani a quelli necessari per far crescere un girasole.
La sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale. Può segnalare qualche iniziativa in tal senso?
Posso citare una bellissima iniziativa del centro commerciale Granfiume, in provincia di Pordenone. Dopo aver condotto uno studio ad hoc, è stato elaborato un sistema di comunicazione inclusivo, che fa uso di colori, font e texture adatti anche a chi ha difficoltà di visione e di lettura.
Quali riscontri avete ottenuto dai consumatori?
In termini di comunicazione ci siamo impegnati tanto, per esempio per il Natale. Dopo gli anni del Covid-19, i centri commerciali dovevano tornare luoghi di festa, così come i centri delle città. Insieme al nostro dipartimento tecnico, abbiamo selezionato decorazioni e impianti a Led certificati e abbiamo anche limitato le date e gli orari di accensione delle luminarie. Abbiamo spiegato questa scelta e i consumatori l’hanno accolta positivamente.
Chiara Mattei head of technical department Svicom