TR Magazine 3/2024

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FOCUS:

I SOFTWARE GESTIONALI migliorano l’efficienza operativa e l’esperienza dei clienti

FOCUS: AI e machine learning supportano la FIDELIZZAZIONE omnicanale FOCUS:

I SERVIZI DI PULIZIA per il retail puntano su innovazione e sostenibilità

TECNOLOGIE STANNO

TRASFORMANDO COMUNICAZIONE

FOCUS: L’evoluzione del retail condiziona la PROGETTAZIONE

DEGLI SPAZI fisici

FOCUS: I SOFTWARE GESTIONALI migliorano l’efficienza operativa e l’esperienza dei clienti

FOCUS: AI e machine learning supportano la FIDELIZZAZIONE omnicanale FOCUS:

I SERVIZI DI PULIZIA per il retail puntano su innovazione e sostenibilità

LE TECNOLOGIE DIGITALI STANNO

TRASFORMANDO LA COMUNICAZIONE NEGLI STORE

Digitalizza la supply chain e aumenta la competitività internazionale

Electronic Data Interchange

• I dati del ciclo ordine, digitalizzati e standardizzati

Fatturazione Elettronica

• Processi di fatturazione elettronica automatizzati

Online Distribution

• Per gestire la rete di distribuzione con l’analisi dati

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3/2024

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EDITORIALE

Un viaggio lungo l’evoluzione tecnologica dello store fisico

Le tecnologie digitali stanno trasformando la comunicazione negli store

RETAIL FORWARD

Le capacità dinamiche dell’azienda per sopravvivere ai cambiamenti del mercato

I software gestionali migliorano l’efficienza operativa e l’esperienza dei clienti

INTERVISTA

AI e interazione umana, un binomio vincente per il customer care

FOCUS

AI e machine learning supportano la fidelizzazione omnicanale

E-SAMPLING

Netretail media: l’e-sampling che si prende cura del sonno

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PROGRAMMI DI FIDELIZZAZIONE

Loyalty program: la guida alle preferenze dei consumatori italiani di Comarch e Nielsen

FOCUS

L’evoluzione del retail condiziona la progettazione degli spazi fisici

NEUROMARKETING

Il supporto del neuromarketing nella comunicazione digitale in-store

I servizi di pulizia per il retail puntano su innovazione e sostenibilità

SumUp lancia il nuovo Pos conveniente, portatile e affidabile

IMPRESE

Viva.com e Sunmi insieme per cambiare i pagamenti digitali nel retail

SUPPLY CHAIN SHOPPING EXPERIENCE

Indigo.ai: i consumatori italiani tra chat, AI e interazione umana

Nel 2030 il mercato italiano della logistica varrà 140 mld di dollari

FOCUS PROTAGONISTI

Harrys Zachariadis, nuovo supply chain director Coca-Cola Hbc Italia

Miniconf sceglie Cegid per digitalizzare i propri punti vendita

LOYALTY

Savi e L’Isola dei Tesori propongono i coupon digitali per i pet lover

SOLUZIONI PDV CASE HISTORY VIDEO

ReStore punta sul retail media

MK Group annuncia una nuova partnership con NIQ

UN VIAGGIO LUNGO

L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA

DELLO STORE FISICO

Come ormai è evidente in questi ultimi anni, il settore del retail sta attraversando una fase di trasformazione senza precedenti e in questo numero del TR Magazine abbiamo cercato di raccontare – come sempre attraverso la voce dei protagonisti che ogni giorno lavorano “sul campo” – l’evoluzione che sta caratterizzando diversi ambiti della vendita al dettaglio, il cui filo conduttore è ovviamente rappresentato dalle nuove tecnologie. A cominciare dalla cover story dedicata alla comunicazione digitale all’interno degli store: nell’era dell’omnicanalità, il negozio fisico non è più un semplice luogo in cui si acquistano prodotti, ma è diventato una vera e propria piattaforma comunicativa digitale, nella quale attraverso schermi e dispositivi multimediali brand e retailer sono in grado di offrire ai propri clienti un’esperienza d’acquisto coinvolgente e personalizzata.

Una capacità che emerge anche nel focus dedicato ai software gestionali, in cui si evince che l’operatività quotidiana dei punti vendita ormai non può prescindere dall’adozione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, sul machine learning e, più in generale, sull’automazione della raccolta e dell’analisi dei dati. Il focus sulla fidelizzazione conferma questo assunto, con i retailer che stanno dimostrando di aver cambiato passo nell’ambito dell’interazione con i loro clienti proprio grazie al supporto delle nuove tecnologie, attraverso le quali possono raggiungere lo shopper lungo ogni tappa del suo customer journey. La trasformazione digitale delle aziende del retail è evidente anche nel focus dedicato agli studi di progettazione dei punti vendita, i cui spazi sono sempre più organizzati per garantire ai consumatori un’esperienza unica e realmente omnicanale. Chiude questo numero del TRM il focus sul settore dei servizi di pulizia per i punti vendita, le cui aziende mostrano una forte capacità innovativa sia in termini di macchinari sia di soluzioni proposte. Buona lettura.

L’evoluzione della comunicazione digitale all’interno dei punti vendita è sostenuta dalla diffusione di tecnologie avanzate in grado di migliorare l’esperienza del cliente.

Le tecnologie digitali stanno trasformando la comunicazione negli store

La comunicazione digitale all’interno dei punti vendita del retail negli ultimi anni sta mostrando una rapida evoluzione, sostenuta dalla diffusione di tecnologie avanzate in grado di migliorare l’esperienza del cliente, aumentare l’engagement e ottimizzare le operazioni delle aziende del settore. Tra gli strumenti maggiormente utilizzati negli store ci sono le soluzioni di digital signage, come gli schermi touch che consentono ai clienti di interagire con contenuti digitali, cercare informazioni sui prodotti da acquistare e visualizzare promozioni e offerte personalizzate, oltre ai chioschi e totem self-service che facilitano operazioni come ordini, pagamenti o la consultazione di cataloghi digitali. Così come i display ad alta risoluzione all’interno del negozio mostrano contenuti dinamici per informare e attrarre l’attenzione di chi sta facendo acquisti, le vetrine interattive incuriosiscono i passanti invitandoli a entrare nel punto vendita.

Se da una parte queste soluzioni tecnologiche rendono l’esperienza dei consumatori maggiormente dinamica e coinvolgente, contribuendo ad aumentare la loro fedeltà, dall’altra rappresentano uno straordinario strumento per brand e retailer per conoscere in tempo reale il comportamento dei loro clienti in modo tale da poter ottimizzare e personalizzare le proprie strategie di marketing. Gli schermi digitali, infatti, attraverso l’interazione con le persone raccolgono ogni tipologia di dati e informazioni, che poi vengono analizzati ed elaborati da soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e sul machine learning, mentre sensori e telecamere registrano il flusso dei clienti e il tempo di permanenza in diverse aree del negozio, un’indicazione molto utile, ad esempio, per ottimizzare il layout degli spazi interni e la disposizione dei prodotti.

Gli strumenti digitali permettono una gestione dinamica del punto vendita

Vincenzo Parisi, Cco di Nicolis Project, racconta che una delle tendenze in aumento nel punto vendita è l’adozione delle etichette elettroniche: «Questi dispositivi permettono di aggiornare i prezzi in tempo reale, offrendo ai retailer la possibilità di rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato e di implementare strategie promozionali più efficaci. Altri strumenti utilizzati all’interno degli store sono i display digitali e le soluzioni di digital signage, che non solo attirano l’attenzione dei clienti con contenuti visivi accattivanti, ma offrono anche informazioni utili e promozioni in tempo reale, migliorando l’esperienza di acquisto e aumentando le vendite. Stanno guadagnando terreno anche i totem multimediali touch screen e le soluzioni interattive: i nostri btotem e btotem wall, ad esempio, permettono ai consumatori di interagire direttamente con i contenuti, esplorare offerte e ottenere informazioni dettagliate sui prodotti, rendendo l’esperienza di acquisto più coinvolgente e personalizzata. Tutte le soluzioni digitali consentono di raccogliere dati sui comportamenti dei clienti, permettendo ai retailer di offrire promozioni e suggerimenti personalizzati, aumentando la soddisfazione del cliente e la fedeltà al marchio».

“Tutte le soluzioni digitali consentono di raccogliere dati sui comportamenti dei clienti, permettendo ai retailer di offrire promozioni e suggerimenti personalizzati“.

Un’ampia

gamma di soluzioni

di digital signage

Sono numerose le soluzioni innovative proposte da Nicolis Project. «Uno dei nostri strumenti più avanzati è il display Lcd bifacciale Lumina – spiega Vincenzo Parisi – che permette di comunicare messaggi multimediali ad alta qualità direttamente sui banchi dei negozi, catturando l’attenzione dei clienti con contenuti visivi dinamici e coinvolgenti. La novità di quest’anno nelle etichette elettroniche è la serie Polaris pro, in grado di gestire un colore aggiuntivo (giallo) che migliora ancora di più la resa nelle comunicazioni promozionali. Le nostre soluzioni di digital signage includono schermi e pannelli digitali posizionati strategicamente all’interno dei negozi per fornire informazioni e contenuti multimediali, migliorando l’engagement e aumentando il tempo di permanenza dei clienti nel punto vendita».

Secondo Marco Brandstetter, MD della unit Data & Retail di Next14, una delle tendenze più rilevanti nel settore della vendita al dettaglio è quella legata al retail media: «In questo contesto, la necessità e l’opportunità per i brand è quella di avere accesso a dati online che aumentino le performance e di conoscere nuove metriche utili per studiare contenuti più performanti. Questo approccio permette ai retailer di ottimizzare le loro strategie di marketing e di creare esperienze di acquisto personalizzate e interattive. Negli ultimi mesi, abbiamo puntato su una serie di prodotti e soluzioni innovative per rispondere alle esigenze emergenti del mercato retail. In particolare, ci siamo concentrati sul nostro Conversational Signage, una soluzione proprietaria, da noi realizzata in collaborazione con Samsung Electronics, che rappresenta un vero e proprio punto di svolta nel campo del digital signage: è uno strumento unico nel suo genere, in grado di misurare, tracciare e fare engagement e targeting sugli utenti tracciati, comunicando in maniera realmente omnichannel. Grazie alla nostra tecnologia, i retailer possono raccogliere dati dettagliati sul comportamento dei clienti, analizzare nuove metriche e utilizzare queste informazioni per ottimizzare le loro strategie di marketing. Il risultato è un’esperienza d’acquisto più coinvolgente e personalizzata, che non solo aumenta la soddisfazione del cliente, ma contribuisce anche a migliorare le performance di vendita».

“Grazie alla nostra tecnologia, i retailer possono raccogliere dati dettagliati sul comportamento dei clienti e utilizzare queste informazioni per ottimizzare le loro strategie di marketing“.

Lo store come piattaforma di comunicazione

Luca Venturoli, industry lead consumer retail & food service di Retex, afferma che il punto vendita fisico viene ormai percepito e utilizzato come una piattaforma di comunicazione: «Tra hardware, software e data intelligence, la tecnologia è cruciale. Da un lato, grazie a machine learning e AI, una grandissima capacità di raccolta ed elaborazione dei dati per mappare le abitudini di consumo degli utenti, dall’altro l’utilizzo di device interattivi finalizzati a comunicare in maniera bidirezionale, efficace e coinvolgente, a volte utilizzando anche elementi del negozio stesso, come il carrello della spesa. Mettiamo a disposizione soluzioni che consentono a retailer e brand di comunicare verso i clienti all’interno dello store, come la tecnologia Vyou, che permette di guidare il consumatore in un percorso d’acquisto attraverso schermi interattivi, con uno stroryflow che ricorda quello di un sito e-commerce: il cliente compra in maniera consapevole e in autonomia, ottenendo le informazioni di interesse, mentre retailer e brand possono comunicare efficacemente e raccogliere i dettagli di interazione con il monitor durante il suo utilizzo, anche grazie a dati provenienti da telecamere che, in assoluta Gdpr compliance, tracciano tempo di permanenza davanti al monitor, prodotti più cliccati e informazioni più richieste».

“Mettiamo a

disposizione

soluzioni

che consentono a retailer e brand di comunicare verso i clienti all’interno dello store“.

La comunicazione digitale viaggia dentro e fuori il negozio

Secondo Alberto Masserdotti, amministratore di Domino Sistemi e ceo del Gruppo Masserdotti, la comunicazione digitale sta seguendo due binari: «A seconda della cultura e della capacità di investire alcuni retailer preferiscono rivolgere la propria attenzione ai clienti che già sono all’interno del punto vendita, magari promuovendo attraverso i display installati in posizioni strategiche la fidelity card, la promo del momento o altre iniziative. Altri retailer, invece, scelgono di collocare sistemi multimediali in vetrina, con l’obiettivo di incuriosire e attirare le persone dentro il negozio. A livello di tipologia di schermo non c’è un vero e proprio standard che viene adottato, anche se il prodotto che va per la maggiore nell’outdoor è il 55 pollici, mentre all’interno del punto vendita sta crescendo molto l’utilizzo del Led, come il The Wall Samsung con il quale stiamo avendo parecchio successo. Negli ultimi due anni stiamo puntando a svolgere il ruolo di facilitatore di tecnologia per il cliente finale, proponendo soluzioni complesse per la digital transformation, non soltanto monitor, ledwall, proiettori e totem, ma anche altri strumenti come eliminacode, riconoscimento facciale, room booking. Inoltre, abbiamo appena lanciato il progetto Restart Hotel per la riqualificazione tecnologica degli alberghi a 4 e 5 stelle: attraverso soluzioni multimediali rendiamo ancora più accoglienti gli ambienti comuni di servizio degli hotel come reception, hall, meeting room».

“Stiamo

puntando a svolgere il ruolo di facilitatore di tecnologia per il cliente finale, proponendo soluzioni per la digital transformation“.

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Le capacità dinamiche dell’azienda per sopravvivere ai cambiamenti del mercato

Come sopravvivono le organizzazioni al cambiamento? Una prospettiva presenta prove secondo cui la maggior parte di esse sono perlopiù inerti e alla fine falliscono, mentre un’altra sostiene che alcune aziende imparano e si adattano ai mutevoli contesti ambientali. La prima, basata sulla ricerca strategica, suggerisce che le capacità dinamiche, ovvero l’attitudine di un’impresa di riconfigurare le risorse e le abilità esistenti, spiegano il vantaggio competitivo a lungo termine. La seconda, basata sulla progettazione organizzativa, sostiene che l’ambidestrezza, la capacità di un’impresa di esplorare e sfruttare contemporaneamente, le consente di adattarsi nel tempo. Poiché alcune aziende, anche se non la maggioranza, sopravvivono al cambiamento, la domanda è come riescono ad adattarsi e perché alcune sono in grado di farlo mentre altre no? Centrali nel processo di adattamento sono le nozioni di capacità di un’impresa di sfruttare le risorse e le posizioni esistenti in modo da produrre profitti e contemporaneamente di esplorare nuove tecnologie e mercati; configurare e riconfigurare le risorse organizzative per cogliere opportunità esistenti e nuove. Questa è la tensione fondamentale al centro della sopravvivenza a lungo termine di un’impresa.

Il problema fondamentale che un’organizzazione deve affrontare è impegnarsi in uno sfruttamento sufficiente a garantire la sua attuale vitalità e, allo stesso tempo, dedicare abbastanza energia all’esplorazione per garantirsi quella futura. I compromessi necessari per bilanciare questa tensione sono difficili e molto spesso orientati verso lo sfruttamento in cui il feedback positivo sotto forma di domanda dei clienti e profitti produce dipendenza dal percorso. A causa di questa distorsione a breve termine, le organizzazioni consolidate si specializzeranno sempre nello sfruttamento, nel diventare più efficienti nell’utilizzare ciò che già conoscono. Tali organizzazioni diventeranno dominanti nel breve periodo, ma diverranno gradualmente obsolete e falliranno. Al contrario, i ritorni all’esplorazione sono più incerti, più distanti nel tempo e talvolta sono una minaccia per le unità organizzative esistenti. Per questi motivi, le organizzazioni sono spesso meno efficaci nell’esplorazione e diventano vulnerabili ai cambiamenti tecnologici e di mercato.

Da un punto di vista strategico, raggiungere un successo a lungo termine richiede che le aziende possiedano non solo le capacità operative e le competenze per competere sui mercati esistenti, ma anche la capacità di ricombinare e riconfigurare asset e strutture organizzative per adattarsi ai mercati e alle tecnologie emergenti. Si tratta di capacità dinamiche come le competenze, i processi, le procedure, le strutture organizzative, le regole decisionali e le discipline distinte che consentono ai dirigenti senior di un’azienda di identificare minacce e opportunità e di riconfigurare le risorse per farvi fronte. I vincitori sul mercato globale sono le aziende che possono dimostrare una reattività tempestiva e un’innovazione di prodotto rapida e flessibile, insieme alla capacità gestionale di coordinare e impiegare efficacemente competenze interne ed esterne.

Sebbene esista una certa ambiguità nella terminologia delle capacità e delle competenze, c’è consenso tra gli studiosi di strategia sul fatto che le capacità dinamiche si riflettono nell’abilità dell’organizzazione, manifesta nelle decisioni del senior management, per mantenere l’idoneità ecologica e, quando necessario, riconfigurare le risorse esistenti e sviluppare le nuove competenze necessarie per affrontare le minacce e le opportunità emergenti. In questo senso, le capacità dinamiche includono attività specifiche come lo sviluppo di nuovi prodotti, alleanze, joint-venture, innovazione trasversale di business e altre azioni più generali che promuovono il coordinamento e l’apprendimento organizzativo. Queste capacità derivano dalle azioni dei senior manager volte a garantire apprendimento, integrazione e, quando richiesto, riconfigurazione e trasformazione, il tutto finalizzato a percepire e cogliere nuove opportunità man mano che i mercati e le tecnologie evolvono. In termini organizzativi, le capacità dinamiche sono al centro dell’abilità di un’azienda di essere ambidestra – di competere contemporaneamente sia nei mercati maturi sia in quelli emergenti – di esplorare e sfruttare. I fattori chiave di successo necessari per riuscire nello sfruttamento richiedono una prospettiva temporale a breve termine, efficienza, disciplina, miglioramento incrementale e innovazione continua. L’allineamento di competenze, sistemi, struttura e cultura per eseguire questa strategia è completamente diverso da quello necessario per l’esplorazione, dove i fattori chiave di successo enfatizzano una prospettiva temporale più lunga, maggiore autonomia, flessibilità e assunzione di rischi e sistemi e controlli meno formali.

Quali sono le capacità richieste alle aziende per avere successo nell’ambidestrezza? Percezione, cattura e comprensione dei cambiamenti e riconfigurazione. L’ambidestrezza richiede un allineamento coerente di competenze, strutture e culture per impegnarsi nell’esplorazione, un allineamento congruente contrastante focalizzato sullo sfruttamento e un team di leadership senior con le competenze cognitive e flessibilità comportamentale per stabilire e coltivare entrambi.

Marco Zanardi, presidente Retail Institute Italy, vicepresidente Confindustria Intellect, presidente Iodounamano, adjunct professor Università Milano Bicocca, partner Beready.

I software gestionali migliorano l’efficienza operativa e l’esperienza dei clienti

Nel settore del retail negli ultimi anni l’implementazione dei software gestionali dedicati ai punti vendita è stata caratterizzata dalla diffusione di diverse innovazioni tecnologiche e funzionalità avanzate in grado di migliorare l’efficienza operativa delle aziende e l’esperienza complessiva del cliente. Una delle tendenze più evidenti è l’integrazione omnicanale, grazie alla quale i retailer possono contare su una gestione unificata dell’inventario, delle vendite e dei dati dei clienti sia online sia offline, potendo anche gestire in maniera fluida ordini e resi a prescindere dal canale. Inoltre, l’utilizzo di strumenti di analisi dei dati avanzati e di intelligenza artificiale consente alle aziende del comparto di ottenere insight dettagliati sui comportamenti d’acquisto dei clienti, sulle vendite e sulle tendenze di mercato, elementi molto utili per prendere decisioni più informate e per personalizzare più efficacemente la customer experience. I software basati su cloud, inoltre, offrono accesso remoto e aggiornamenti in tempo reale, riducendo la necessità per i retailer di dotarsi di infrastrutture IT locali: le applicazioni mobili, infatti, consentono ai dipendenti di gestire le operazioni del punto vendita direttamente dai dispositivi portatili in dotazione. Altro aspetto fondamentale dei software gestionali è l’automazione dei processi che consente di automatizzare la gestione dell’inventario, il riordino delle scorte, l’operatività delle casse e altre attività di routine, riducendo gli errori umani e migliorando l’efficienza. Senza dimenticare l’ambito della sostenibilità: le soluzioni di ultima generazione stanno includendo funzionalità per monitorare e migliorare le pratiche sostenibili, come la gestione dell’inventario con l’obiettivo di ridurre gli sprechi, oltre al monitoraggio costante dell’impatto ambientale dei processi operativi.

L’utilizzo di strumenti di analisi dei dati avanzati e di intelligenza artificiale consente alle aziende del comparto di ottenere insight dettagliati sui comportamenti d’acquisto dei clienti.

L’integrazione omnicanale guida le scelte delle aziende del settore

Secondo Camillo Loro, business development manager Edi di Comarch, una delle tendenze più interessanti in ambito software gestionali è l’integrazione omnicanale avanzata, che permette ai retailer di offrire un’esperienza cliente senza soluzione di continuità attraverso tutti i canali di vendita, sia online sia offline: «Questo include la gestione unificata di inventari, ordini e logistica, consentendo una visione completa e in tempo reale dell’intera operatività. Sempre più utilizzati sono i portali collaborativi, che facilitano una maggiore cooperazione tra fornitori, distributori e retailer, permettendo la condivisione di informazioni in tempo reale e migliorando la gestione delle scorte e degli ordini. La trasparenza e la comunicazione migliorate attraverso questi portali portano a una maggiore efficienza operativa e a processi più agili. Un’altra tendenza significativa è l’integrazione dell’electronic data interchange (Edi), che consente lo scambio di dati strutturati tra sistemi aziendali, eliminando la necessità di interventi manuali e migliorando l’efficienza e la precisione delle transazioni commerciali. Questi strumenti sono fondamentali per mantenere la competitività in un mercato sempre più digitalizzato».

“L’integrazione omnicanale avanzata è fondamentale per mantenere la competitività in un mercato sempre più digitalizzato“.

Soluzioni efficienti per i retailer moderni

Negli ultimi mesi, Comarch ha focalizzato i propri sforzi su prodotti e soluzioni chiave per rispondere alle esigenze dei retailer moderni. «Abbiamo puntato fortemente sulle soluzioni di Edi per migliorare l’efficienza delle transazioni commerciali – spiega Camillo Loro – eliminando interventi manuali e riducendo i tempi di risposta. Nel campo del loyalty management, abbiamo sviluppato soluzioni avanzate per aiutare i retailer a creare e gestire programmi di fidelizzazione efficaci. Infine, abbiamo investito nelle soluzioni di distribuzione online, ottimizzando la gestione delle scorte, le rotte di consegna e i resi. Grazie all’uso di intelligenza artificiale e machine learning, miglioriamo la previsione della domanda e l’efficienza operativa».

Migliorare la customer experience lungo tutti i

canali

Per Roberto Vismara, sales director di Manhattan Associates, in un momento in cui le priorità dei retailer sono semplificare le operazioni logistiche e di procurement, soddisfare l’aumento della domanda e potenziare la customer experience sempre più omnicanale, l’adozione di software gestionali che possono dare il boost a queste attività può rappresentare una vera e propria svolta: «Dal nostro recente studio europeo, l’Unified Commerce Benchmark for Specialty Retail, realizzato in collaborazione con Google Cloud e Zebra Technologies e condotto da Incisiv, sono emerse alcune macro-tendenze che caratterizzano il settore del commercio unificato nel retail specializzato, ma che possono rappresentare altri verticali, i quali necessitano di stare al passo con le nuove esigenze dei clienti e con le nuove opportunità di crescita. Tra queste necessità c’è sicuramente il miglioramento della customer experience: infatti, è necessario aggiornare le operazioni che riguardano il carrello unificato, in modo da assottigliare il confine tra canale fisico e quello digitale. Un altro elemento da tenere in considerazione è l’importanza di fornire un servizio completo, in cui l’omnicanalità rappresenta un potente fattore di differenziazione, dato che ormai è essenziale offrire continuità, qualità e disponibilità su tutti i canali e i servizi».

“L’omnicanalità rappresenta un potente fattore di differenziazione, dato che ormai è essenziale offrire continuità, qualità e disponibilità su tutti i canali e i servizi “.

Novità per la supply chain e il customer care

L’azienda ha recentemente lanciato due grandi novità. «Manhattan Active Supply Chain Planning è la prima soluzione integrata con l’esecuzione della supply chain per eliminare i silos sistemici e operativi – spiega Roberto Vismara – sbloccando l’ottimizzazione su tutto il livello aziendale per l’intero assortimento di scorte e tutte le risorse necessarie per farlo fluire attraverso la supply chain. Dallo stock e dalla manodopera alla distribuzione e al trasporto, tutti gli elementi sono sincronizzati e armonizzati in tempo reale, senza soluzione di continuità all’interno di un unico piano. La seconda, Manhattan Active Maven, è la soluzione di AI generativa sviluppata per il servizio clienti in grado di migliorare la customer experience, riducendo al contempo i costi operativi, attraverso un chatbot».

Le nuove tecnologie supportano l’operatività dei retailer

Alex Centimerio, sales director Emea & Apac di Relex, segnala alcune tendenze chiave osservate negli ultimi mesi per quanto concerne l’implementazione dei software gestionali nel comparto: «L’utilizzo di intelligenza artificiale e machine learning è in aumento tra i retailer per migliorare la previsione della domanda, l’ottimizzazione dell’inventario e la personalizzazione delle offerte, soprattutto in ottica omnicanale per soddisfare l’ordine del cliente indipendentemente dal canale scelto. Queste tecnologie sono già consolidate nella nostra azienda nell’ottimizzazione della supply chain, delle operazioni e del merchandising. Quest’anno, ad esempio, abbiamo introdotto Rebot, il nuovo strumento di Gen AI il cui obiettivo è quello di diventare il compagno fidato dell’utente, in grado di suggerire le azioni da intraprendere per risolvere eccezioni e altre potenziali sfide. Altra tendenza è il crescente interesse verso soluzioni che aiutano a migliorare la sostenibilità aziendale, ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse, in risposta alle normative europee che richiedono il tracciamento delle emissioni di CO2 dei beni acquistati».

“L’utilizzo di intelligenza artificiale e machine learning è in aumento tra i retailer per migliorare la previsione della domanda, l’ottimizzazione dell’inventario e la personalizzazione delle offerte“.

Nuova funzionalità per una gestione più green

Le soluzioni di Relex permettono ai retailer di gestire l’inventario e le operazioni su tutti i canali di vendita in modo più efficiente e fluido, anche in ottica green. «Abbiamo introdotto una funzionalità che calcola automaticamente le emissioni di CO2 dei beni acquistati – spiega Alex Centimerio – combinando i dati disponibili nella nostra piattaforma con quelli di specialisti come My Emissions, supportando la conformità alle normative e aumentando la soddisfazione dei clienti. Il nostro Rapporto di Sostenibilità 2024 illustra le nostre iniziative per ridurre l’impronta di carbonio globale, inclusi il risparmio annuale fino al 40% dello spreco alimentare e la prevenzione di 280 milioni di kg di rifiuti, che corrispondono a un’emissione evitata di 950mila tonnellate di CO2 equivalenti».

“Le etichette digitali permettono interazioni con gli acquirenti personalizzate attraverso il geofencing e raccolta dati all’interno di una piattaforma retail unificata“.

Connettività IoT e AI sono sempre più diffuse nella gestione dello store

Alessio Gruffè, country manager e VP Italy, Adriatic & Eastern Europe di VusionGroup, è convinto che un punto vendita moderno ormai non può prescindere dalla connettività IoT e deve ormai accogliere il mondo dell’AI: «A tal riguardo, abbiamo ampliato nella nostra piattaforma IoT soluzioni dedicate al retail come EdgeSense, un sistema di scaffale digitale altamente innovativo: si tratta di binari a scaffale auto-alimentati in cui sono inserite le etichette digitali che permettono geolocalizzazione dei prodotti, evasione e rifornimento guidati in negozio, interazioni con gli acquirenti personalizzate attraverso il geofencing e raccolta dati all’interno di una piattaforma retail unificata. Per il retail media, invece, abbiamo lanciato la piattaforma Engage, ovvero display digitali pensati per lo scaffale, sempre integrabili con i prezzi elettronici che permettono il lancio di campagne dinamiche di advertising in collaborazione con i brand, il monitoraggio in tempo reale delle vendite e la monetizzazione delle visite in negozio. Infine, Captana è la soluzione di monitoraggio in tempo reale degli scaffali che, grazie a mini-telecamere wireless, la computer-vision e l’analisi dati sempre più potenziata dall’AI, permette di avere un monitoraggio costante del negozio e ridurre i vuoti a scaffale in tempi brevi».

director of sales & consultancy Spitch

AI e interazione umana, un binomio vincente per il customer care

L’intelligenza artificiale sta contribuendo alla trasformazione del settore della vendita al dettaglio e sta avendo un impatto decisivo sull’esperienza del cliente. Alessandra Peterlin, director of sales & consultancy di Spitch, fornitore globale di soluzioni conversazionali B2B e B2C basate sull’AI, ci aiuta a capire meglio il momento di questa tecnologia nel retail.

Qual è oggi la fotografia dello sviluppo dell’AI nel retail e nella customer experience?

L’intelligenza artificiale nel settore retail e nella customer experience sta rapidamente evolvendo e diventando sempre più centrale nelle scelte aziendali. Molte realtà stanno adottando soluzioni di AI per migliorare l’efficienza operativa, personalizzare le offerte e migliorare l’esperienza del cliente. L’AI può essere utilizzata per innumerevoli attività: dall’analisi dei dati dei clienti alla previsione delle tendenze di acquisto, fino all’ottimizzazione della gestione dell’inventario e alla fornitura di assistenza automatizzata tramite chatbot e assistenti virtuali. La tendenza futura prevede un aumento dell’integrazione di funzionalità multimodali avanzate, che combinano input vocali, testuali e visivi per creare interazioni più intuitive e personalizzate.

In che maniera è possibile ottimizzare l’interazione tra AI e utenti?

Per ottimizzare l’interazione tra AI e utenti, mantenendo un equilibrio tra automazione e contatto umano, è essenziale implementare un approccio ibrido che consenta il trasferimento della chiamata a un consulente umano nel caso in cui l’AI non riesca a risolvere il problema, assicurando che i clienti non debbano ripetere le informazioni già fornite. Inoltre, l’AI può assistere i consulenti durante le chiamate, fornendo informazioni pertinenti in tempo reale e suggerendo risposte appropriate. Personalizzare il servizio in base al contesto dell’interazione è un altro modo per mantenere questo equilibrio, garantendo che l’intervento umano avvenga quando è più necessario, e migliorando così efficienza e qualità del servizio.

Quali processi devono essere automatizzati e dove l’interazione umana, invece, può continuare ad aggiungere valore? I processi che possono essere facilmente automatizzati includono attività ripetitive e a basso valore aggiunto, come la gestione delle Faq, il riconoscimento e l’autenticazione dei clienti, la gestione delle prenotazioni e degli appuntamenti, e la raccolta di informazioni. In media l’80% delle chiamate al customer care delle imprese di e-commerce riguarda uno dei tre seguenti motivi: “ordine mancante”, “reso” e “modifica dell’ordine effettuato”, pertanto l’automazione vocale legata a questi processi consente di ridurre notevolmente i costi del servizio, migliorando l’efficienza operativa e l’esperienza del cliente. Tuttavia, l’interazione umana continua ad aggiungere valore in tutte quelle situazioni che richiedono empatia, comprensione e capacità di problem solving più avanzate. Gli assistenti virtuali possono supportare gli agenti umani fornendo formazione continua e suggerimenti in tempo reale, ma le interazioni umane rimangono cruciali per gestire situazioni complesse a valore aggiunto.

Come si declina l’offerta delle soluzioni di AI di Spitch per il settore del retail e per i suoi partner?

Le nostre soluzioni si basano su una piattaforma omnichannel che supporta le interazioni voice-to-voice nel customer care, voice-to-text su app mobili e text-to-text su social network e sistemi di messaggistica mobile, seguendo un approccio “Develop Once, Deploy Omni”, che permette di utilizzare le soluzioni sviluppate per un canale su altri canali, garantendo un’esperienza uniforme e continua. Le nostre applicazioni destinate alla vendita al dettaglio si basano solitamente su un assistente virtuale di prima linea con tecnologia AI/Nlp, che chiede agli interlocutori alcuni dettagli sul prodotto prima di indirizzare la chiamata all’operatore corretto. Il tempo di attesa per i clienti è ridotto al minimo, in quanto il sistema risponde a ogni interazione in tempi brevissimi, migliorando in tal modo la customer experience.

AI e machine learning supportano la fidelizzazione omnicanale

Il settore della fidelizzazione dei clienti nel retail sta evolvendo rapidamente grazie alle nuove tecnologie, il cui apporto è fondamentale per rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più digitalizzato. Oggi i programmi di loyalty funzionano senza soluzione di continuità su tutti i canali di vendita, dai negozi fisici agli store online, dalle app ai social media, un approccio che consente ai clienti di accumulare e utilizzare punti fedeltà ovunque effettuino un acquisto. Per gestire l’enorme quantitativo di informazioni che scaturiscono dall’esperienza omnicanale degli shopper, i brand e i retailer non possono prescindere dal supporto di soluzioni all’avanguardia basate sull’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale, attraverso le quali possono personalizzare i programmmi di fidelizzazione, offrendo premi e promozioni su misura. Non solo. L’implementazione di strumenti di analisi predittiva consente alle aziende di anticipare le esigenze dei clienti e proporre offerte e iniziative proattive, utili a prevenire la perdita di clienti e a mantenere alta la fedeltà. Tra le tendenze maggiormente diffuse in questo settore c’è l’utilizzo della gamification, cioè l’adozione di elementi di gioco nei programmi di fidelizzazione per aumentare l’engagement dei clienti, i quali hanno la possibilità di accumulare punti non soltanto per gli acquisti, ma anche per interazioni come recensioni, condivisioni sui social o partecipazioni a eventi. La tecnologia mobile, poi, ha agevolato il rapporto tra azienda e utente: lo sviluppo e la diffusione di app dedicate alla fidelizzazione da un lato permettono a brand e retailer di raggiungere lo shopper in qualsiasi momento, dall’altro consentono ai clienti di gestire in maniera agevole i propri punti, ricevere offerte personalizzate e accedere a promozioni in tempo reale, anche grazie alle notifiche push veicolate attraverso lo smartphone.

La tecnologia mobile ha agevolato il rapporto tra azienda e utente.

Cresce l’utilizzo di piattaforme tecnologiche integrate

Un trend importante nel settore della fidelizzazione, secondo Gianluigi Crippa, senior partner di Jakala, è l’uso di piattaforme tecnologiche integrate, modulari e scalabili che permettono alle aziende di raccogliere e analizzare dati in tempo reale, offrendo esperienze su misura che aumentano la fedeltà dei consumatori: «Il design dei programmi è cruciale, con un focus sull’esperienza del cliente e l’integrazione omnicanale. Questo approccio guida le persone in ogni momento del loro percorso, dal primo contatto alla fidelizzazione a lungo termine, trasformandole in membri attivi della community del brand e migliorandone l’interazione e la soddisfazione. Si pone sempre maggiore attenzione ai contenuti e alla creatività, rendendo i programmi più accattivanti e in linea con le aspettative contemporanee. Abbiamo investito in soluzioni innovative basate su dati e AI, come la nostra piattaforma J-Next, un motore di engagement che può gestire l’intero funnel di ogni programma di fidelizzazione. Le nostre piattaforme integrate e scalabili, insieme a un design centrato sull’utente e a strategie di contenuto rinnovate, ci consentono di offrire esperienze sartoriali e omnicanale che incrementano la fedeltà e l’engagement dei clienti. Grazie all’utilizzo delle customer data platform (Cdp) e di algoritmi avanzati, riusciamo a creare profili di clienti dettagliati e a segmentare il nostro pubblico in modo preciso, permettendo campagne di marketing altamente personalizzate».

“Le nostre piattaforme integrate e scalabili, insieme a un design centrato sull’utente e a strategie di contenuto rinnovate, ci consentono di offrire esperienze sartoriali e omnicanale che incrementano la fedeltà e l’engagement dei clienti“.

I sistemi digitali facilitano il dialogo con l’utente

Diego Toscani, ceo di Promotica, spiega che con l’evoluzione della tecnologia e delle abitudini di consumo, i programmi di loyalty si sono trasformati in strumenti molto complessi: «Non si tratta più solo di consentire al cliente di accumulare punti attraverso atti di acquisto, ma di creare connessioni significative e durature. Il cliente non deve più ottenere quel premio perché si trova in quel determinato livello, ma deve voler arrivare a quel dato livello perché lì riceverà premi personalizzati. Le vecchie carte fedeltà cartacee sono state sostituite da sistemi digitali con l’obiettivo di iniziare un dialogo con l’utente per raccogliere e analizzare enormi quantità di dati e pensare a strategie di fidelizzazione molto più mirate ed efficaci. Il programma loyalty del pastificio La Molisana, ad esempio, per il quale abbiamo curato il set-up della piattaforma per l’attivazione delle diverse iniziative e i servizi di sviluppo per attività di customer engagement, profilazione e loyalty, punta a rafforzare la community dei “lovers tenaci” e allo stesso tempo intrattenere e fidelizzare il pubblico. Un altro esempio è il loyalty program rivolto ai driver che viaggiano su camion Iveco per premiare la guida sostenibile e sicura. Siamo il fornitore della piattaforma digitale di rewarding internazionale integrata con Easy Way App che consente ai driver di accumulare punti grazie al loro stile di guida virtuoso e ai chilometri percorsi, riscattare premi esclusivi e riceverli direttamente al proprio domicilio».

“Le vecchie carte fedeltà cartacee sono state sostituite da sistemi digitali con l’obiettivo di iniziare un dialogo con l’utente“.

“I piani fedeltà possono mettere a frutto il capitale di informazioni offrendo promozioni basate su una reale conoscenza della clientela“.

Le soluzioni di loyalty devono riconoscere l’unicità dello shopper

Secondo Andrea Zermian, sales and marketing director di Savi Italia, le soluzioni martech per la loyalty si concentrano oggi su due aspetti fondamentali: offrire un’esperienza coinvolgente, omnicanale e personalizzata allo shopper, e raccogliere dati di prima parte affidabili per retailer e brand: «Se il consumatore desidera esprimere la propria unicità, marche e rivenditori devono trovarsi pronti con soluzioni che possano interpretare questa espressione e proporre consigli mirati soprattutto all’interno dei programmi di fedeltà. L’adozione dell’AI e del machine learning per analizzare i dati dei clienti fidelizzati e prevedere i loro comportamenti d’acquisto è indispensabile, ma in questo contesto occorre anche proporre i giusti “ganci” per stimolare gli shopper. Le promozioni, se facili da usare e ben targettizzate, rappresentano al contempo uno strumento di risparmio per il consumatore e un generatore di insight utili a comprendere il suo comportamento ancor prima di arrivare in cassa. I piani fedeltà, eventualmente supportati dal retail media, possono mettere a frutto il capitale di informazioni offrendo promozioni basate su una reale conoscenza della clientela: nella nostra esperienza, questo garantisce una shopper activation con conversion fino al 25%. Mettiamo a disposizione delle insegne una soluzione chiavi in mano che permette di erogare coupon digitali ai possessori di carta fedeltà, una soluzione scelta oggi da 15 retailer che la adottano come “ponte” fra l’insegna stessa e le offerte messe a disposizione».

Loyalty program: la guida alle preferenze dei consumatori italiani di Comarch e Nielsen

Gli ultimi anni hanno visto una trasformazione socio-economica e di consumo accelerata da eventi imprevedibili, che hanno messo a dura prova i marketer i quali, per mantenere l’identità del brand, hanno dovuto adattare la comunicazione a un panorama mediale frammentato e a un’audience iper-segmentata.

Come aumentare l’efficacia dei programmi fedeltà in un’era di cambiamenti rapidi e imprevedibili? Una recente indagine di Comarch e Nielsen svela le preferenze dei consumatori italiani e offre una guida per ottimizzare le strategie di fidelizzazione.

Personalizzazione: la chiave del successo

L’indagine evidenzia una partecipazione diffusa ai programmi fedeltà, ma sottolinea anche la necessità di personalizzare l’offerta per coprire le esigenze di target diversificati. La personalizzazione emerge come un fattore chiave per incrementare l’iscrizione e l’utilizzo dei programmi, con un focus particolare sui giovani e sugli uomini, i cui interessi e preferenze spesso non trovano riscontro nelle proposte attuali.

Comprendere le motivazioni che spingono i consumatori ad aderire permette di rendere i programmi fedeltà più efficaci. Mentre gli sconti rimangono un incentivo forte, l’indagine mostra che offerte esclusive e accesso anticipato ai prodotti sono particolarmente apprezzati da alcune fasce d’età. Inoltre, la facilità di sottoscrizione e l’associazione con un brand riconosciuto giocano un ruolo importante nella decisione di partecipare.

Engagement e tecnologia

L’importanza dell’engagement attraverso attività interattive e l’uso della tecnologia sono in crescita, specialmente tra i giovani adulti. L’indagine rivela un interesse marcato per le app dei programmi fedeltà e per le iniziative che coinvolgono i consumatori in maniera attiva, come quiz, giochi e missioni con premi.

L’utilizzo dei canali di comunicazione giusti aiuta a raggiungere i diversi segmenti di consumatori. Mentre la mail ha ancora un ruolo centrale, le notifiche push e altri strumenti digitali guadagnano terreno tra i più giovani, suggerendo una strategia multicanale per massimizzare l’efficacia dei programmi.

l report completo è disponibile per il download a questo link

Noemi Zampiceni, marketing manager per Comarch Italia

L’evoluzione del retail condiziona la progettazione degli spazi fisici

Il settore del retail sta vivendo una trasformazione epocale, i confini tra negozio fisico e store online sono sempre meno netti, mentre il consumatore è in cerca di un’esperienza d’acquisto fluida, su misura e digitalizzata. L’omnicanalità è una realtà ormai consolidata e sta condizionando anche la progettazione degli spazi all’interno dei punti vendita, che sta evidenziando un forte orientamento verso la creazione di esperienze coinvolgenti, sostenibili e altamente personalizzate, per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Gli store fisici oggi sono molto spesso caratterizzati da ambienti che integrano l’esperienza online e offline, come aree dedicate al ritiro degli ordini effettuati sul web (click & collect), punti di assistenza per gli acquisti e-commerce e schermi interattivi per esplorare l’inventario digitale in negozio. Viene dedicata molta cura alla creazione di spazi in grado di coinvolgere i sensi dei clienti, attraverso l’utilizzo di musica, profumi, colori, luci e display visivi accattivanti, tutti elementi che contribuiscono a creare un’atmosfera unica e memorabile per la customer experience. Senza dimenticare l’utilizzo di tecnologie immersive come la realtà aumentata e la realtà virtuale, per offrire esperienze interattive e personalizzate: dalla prova di abiti e accessori in modalità virtuale alla visualizzazione di prodotti e soluzioni di arredo in 3D. Gli studi di progettazione in ambito retail, inoltre, evidenziano una crescente attenzione verso l’utilizzo di materiali ecologici e sostenibili nell’allestimento e nell’arredamento dei negozi, un approccio che include l’adozione di pratiche di costruzione green, come l’uso di legno riciclato, vernici a basso contenuto di composti organici volatili (Voc) e sistemi di illuminazione a Led a basso consumo energetico.

L’omnicanalità è una realtà ormai consolidata e sta condizionando anche la progettazione degli spazi all’interno dei punti vendita.

Il layout dello store guida il cliente nel suo percorso d’acquisto

Antonio Campo, ceo di Eticam, spiega che oggi i consumatori cercano esperienze d’acquisto che vadano oltre il semplice atto di comprare un prodotto: «Il negozio fisico deve trasformarsi in un ambiente che offre esperienze emozionali di alta qualità, questo significa che l’arredamento e il layout devono essere studiati con cura per guidare il cliente attraverso un percorso d’acquisto coinvolgente e stimolante. Con il nostro reparto progettazione proponiamo soluzioni che non solo sono funzionali, ma anche esteticamente piacevoli. Utilizziamo tecniche di visual merchandising avanzate per creare percorsi di acquisto che attirano l’attenzione dei clienti e li incoraggiano a esplorare l’intero negozio. Una delle tendenze più interessanti degli ultimi mesi nel retail è l’introduzione di nuove palette di colori per l’allestimento dei banchi freschi dei negozi, che non solo migliorano l’estetica dei punti vendita, ma possono attirare l’attenzione dei clienti, stimolando l’interesse e aumentando le vendite. Anche l’uso di materiali innovativi sta rivoluzionando il design dei negozi: l’acrilico, il vetro temperato e i compositi avanzati offrono durabilità e un aspetto moderno, oltre a essere facili da pulire e mantenere, migliorando l’igiene e la sicurezza. Tra le soluzioni tecnologiche di maggior successo c’è il Pos Tuning, che proponiamo in partnership, un sistema in grado di migliorare l’efficienza operativa del negozio e ottimizzare la gestione dell’inventario, rendendo più facile per i retailer mantenere i loro scaffali sempre ben forniti e organizzati».

“Utilizziamo tecniche di visual merchandising avanzate per creare percorsi di acquisto che attirano l’attenzione dei clienti e li incoraggiano a esplorare l’intero negozio“.

“Vengono previsti molti complementi di arredo ‘fuori banco’ con un design accattivante che aiutano molto la vendita di impulso“.

Aumenta

l’utilizzo di arredi per la vendita di impulso

Secondo Sergio Lupi, direttore generale di Retail Modeling, tra le ultime tendenze in atto nell’ambito della progettazione degli spazi dei punti vendita della grande distribuzione c’è sicuramente un’attenzione massima al settore dei freschi: «Si tiene in grande considerazione soprattutto il reparto dell’ortofrutta, per il quale si privilegiano strutture in legno e ferro rispetto alla massificazione di cassette di plastica per esporre il prodotto. E poi vengono previsti molti complementi di arredo “fuori banco” con un design accattivante che aiutano molto la vendita di impulso. Abbiamo realizzato, ad esempio, la prima bancarella al mondo (brevettata) dotata di piani allungabili, in modo tale che in base alle esigenze di spazio la cassetta potrà essere esposta sia in modalità longitudinale sia in posizione verticale. Abbiamo anche realizzato vari espositori di design, come i Kube e il tavolo Bro, che regola finalmente l’area promo con una linearità dell’esposizione, oggi spesso confusionaria e mal gestita dagli operatori».

Personalità, semplicità e sostenibilità guidano le scelte d’arredo

Francesco Faietti, direttore generale di Digrim e consigliere di amministrazione di Fine, racconta che sono diverse le nuove parole chiave per progettare i concept di ristorazione: «Personalità nelle soluzioni di arredo, nelle forme e nei materiali; semplicità, cura e vicinanza al territorio dei menu e delle liste dei vini; formazione esasperata del personale nell’accogliere e servire il cliente; sostenibilità ambientale reale e dimostrata, ma soprattutto utilizzo massimo della tecnologia nel processo produttivo del pasto per garantire la sostenibilità economica del punto vendita e la replicabilità del risultato finale grazie a procedure standard. È indispensabile progettare uscendo dagli schemi per distinguersi in un contesto di offerta affollato e spesso omologato. Essere inediti per catturare l’attenzione non basta, occorre poi fornire sostanza e qualità nella proposta food e nel livello di servizio. Alcuni esempi concreti sono l’originalità del layout, l’utilizzo di carte da parati, la cura dell’illuminazione da cui emerge una buona parte dell’atmosfera del locale, un utilizzo garbato ma decorativo e insieme tecnologico degli schermi Lcd, tornano le laccature e i neon, una palette cromatica calda e coordinata è determinante, il laboratorio (cucina, pasticceria o gelateria) possibilmente a vista. L’ultimo nato è il Mangiafico Roxy Bar a Floridia (Siracusa), un bistrot, pizzeria, pasticceria, caffetteria e long drink ideato per accogliere i clienti in vari momenti della giornata, con un layout che massimizza la flessibilità dello spazio».

“È indispensabile progettare uscendo dagli schemi per distinguersi in un contesto di offerta affollato e spesso omologato“.

Il supporto del neuromarketing nella comunicazione digitale in-store

In questo articolo spiegheremo l’importanza delle scienze cognitive visto che studiano i processi mentali coinvolti nel pensiero, percezione, memoria e decision making, fondamentali per comprendere il comportamento dei consumatori. Infatti, nel mondo attuale grazie a tantissimi software e all’intelligenza artificiale in estrema rapidità riusciamo non solo a monitorare, ma a decifrare i numeri trasformandoli in input per vere strategie a corto e lungo termine, sempre più cruciali in un mondo multicanale.

Il neuromarketing è un campo interdisciplinare che unisce neuroscienze e marketing per comprendere come i processi cerebrali influenzano il comportamento dei consumatori. Utilizzando tecniche avanzate come l’imaging cerebrale, l’elettroencefalografia (Eeg) e la rilevazione delle reazioni fisiologiche, il neuromarketing analizza le risposte inconsce del cervello a stimoli pubblicitari e di marketing. Questa disciplina offre insight preziosi su come le emozioni, l’attenzione e la memoria influenzano le decisioni di acquisto, permettendo ai marketer di creare campagne più efficaci e mirate. In sostanza, il neuromarketing mira a comprendere meglio il “perché” dietro le scelte dei consumatori, permettendo alle aziende di allineare in maniera più efficace le loro offerte e messaggi con le preferenze e le emozioni del pubblico.

La comunicazione digitale in-store comprende un’ampia gamma di tecnologie, tra cui schermi digital, dispositivi di realtà aumentata e app mobili, oltre ai classici strumenti della comunicazione offline, che vengono utilizzati per fornire informazioni sui prodotti, promozioni personalizzate e migliorare l’interazione complessiva con il cliente.

di Francesco Pinci

Le soluzioni di digital signage, per esempio, permettono di mostrare contenuti dinamici e aggiornati in tempo reale, catturando l’attenzione dei clienti e guidandoli attraverso il percorso di acquisto.

Uno dei vantaggi principali della comunicazione digitale in-store è la possibilità di personalizzare l’e sperienza del cliente. Attraverso l’uso di dati raccolti da app mobili e carte fedeltà, i rivenditori possono offrire promozioni su misura e suggerimenti di pro dotto basati sui precedenti acquisti del cliente. Questo non solo aumenta la probabilità di acquisto, ma rafforza anche la fedeltà del cliente al marchio, poiché si può utilizzare per tutti gli stage del funnel. In grandissima espansione è l’utilizzo delle notifiche push e dell’email marketing, attraverso le quali l’utente viene inserito all’interno di un vero e proprio flusso di comunicazioni e guidato a scegliere il prodotto di una specifica categoria, mostrando ciò che è in offerta o facendo leva sulla scarsità del tempo.

Nei supermercati, il neuromarketing viene utilizzato per ottimizzare il layout del negozio, la disposizione dei prodotti e la segnaletica digitale. Diversi studi hanno dimostrato che il posizionamento strategico delle referenze può influenzare significativamente le decisioni di acquisto. Per esempio, i prodotti di uso quotidiano sono spesso posizionati all’altezza degli occhi per facilitarne l’accesso, mentre gli articoli di lusso o di impulso vengono collocati in aree ad alta visibilità. Del resto, una volta che entriamo in un supermercato siamo completamente costretti a percorrere l’intero giro e a non poter uscire dall’entrata, siamo in un vero e proprio circuito dove le nostre emozioni vengono prima attirate da alimentari salutari come la verdura, prodotti healthy a basso costo e freschi, per poi finire vicino alle casse con referenze meno sane e meno importanti che ci aiutano a ingannare l’attesa.

I servizi di pulizia per il retail puntano su innovazione e sostenibilità

In seguito agli anni pesantemente condizionati dalla diffusione della pandemia del Covid-19, anche nell’ambito del retail è aumentata l’esigenza di poter garantire ai clienti maggiore igiene e salubrità degli ambienti. Per poter rispondere efficacemente a questo bisogno gli operatori del settore dei servizi di pulizia professionale hanno mostrato una marcata capacità di innovare, a cominciare dall’utilizzo di macchine pulitrici robotizzate in grado di operare in maniera autonoma aumentando l’efficienza e riducendo la necessità di manodopera umana. L’integrazione di sensori IoT per monitorare i livelli di pulizia e le condizioni ambientali in tempo reale, inoltre, consente interventi di pulizia mirati e tempestivi, mentre l’implementazione di software gestionali basati su cloud per programmare e tracciare le attività di pulizia garantiscono che gli standard di igiene siano mantenuti costantemente. Così come è in aumento l’adozione da parte dei retailer di soluzioni di pulizia contactless, come dispenser automatici di disinfettante per le mani e rubinetti con sensore, per ridurre ulteriormente i punti di contatto fisico. Un’altra tendenza evidenziata negli ultimi anni è legata all’offerta di servizi di pulizia su misura, adattati alle specifiche esigenze di ogni punto vendita, considerando fattori come il traffico dei clienti, il tipo di prodotti venduti e le dimensioni del negozio. Gli operatori del settore dimostrano inoltre di porre una grande attenzione all’impatto ambientale delle proprie attività, proponendo pratiche di pulizia sostenibili, a basso consumo di acqua e di energia, e utilizzando prodotti biodegradabili e non tossici, una tendenza che giova non soltanto all’ecosistema, ma che garantisce anche più sicurezza per i clienti i dipendenti dei punti vendita.

Gli operatori del settore dimostrano di porre una grande attenzione all’impatto ambientale, proponendo pratiche di pulizia sostenibili.

“L’attenzione è rivolta a strumenti professionali che non solo sappiano garantire standard elevati di pulizia, ma garantiscano l’affidabilità necessaria per programmare una routine di pulizie annuale a costi contenuti“.

Cresce l’esigenza di macchinari affidabili e facili da gestire

La pandemia ha portato alla luce l’importanza strategica di un’accurata ed efficiente gestione delle pulizie e questa consapevolezza – commentano da Eureka Floor Cleaning Machines – ha generato, da parte delle imprese di pulizie e di tutti i gestori del retail, l’esigenza di macchinari affidabili, efficaci e facili da gestire: «Per quanto riguarda le proposte per la pulizia dei pavimenti si è “alzata l’asticella” delle aspettative. Ora più che mai l’attenzione è rivolta a strumenti professionali che non solo sappiano assicurare standard elevati di pulizia, ma garantiscano l’affidabilità necessaria per programmare una routine di pulizie annuale a costi contenuti e senza spiacevoli sorprese. Per una pulizia impeccabile è indispensabile che una macchina sappia dosare correttamente il flusso di acqua rilasciato a terra, che poi dovrà essere prontamente raccolto e asciugato dalla stessa. Per questa ragione anche le nostre lavasciuga pavimento uomo a terra E36, E46 o E50, le più compatte e agili, e spesso le più adatte nei negozi, hanno serbatoi capienti e facili da gestire. Per la pulizia veloce ed efficace di spazi più ampi come i punti vendita della Gdo e i centri commerciali offriamo soluzioni con prestazioni fino a 8.800 mq/h. Tecnologie specifiche dedicate al risparmio e all’ottimizzazione dei consumi in chiave “green”, come il nostro sistema brevettato Ecosystem, permettono di abbattere il costo del pulito grazie al risparmio di acqua, detergente e tempo. Per i pavimenti piastrellati, molto diffusi nel settore, abbiamo anche uno speciale tergipavimento 3Blade, capace di risolvere l’annoso problema dell’asciugatura delle fughe».

“Lavoreremo a prodotti con autonomia sempre più grande per venire incontro alle esigenze di un mercato crescente come quello del B2B“.

Il mercato richiede prodotti che combinano aspirazione e lavaggio

Come brand dedicato alla smart home – spiega Tommaso Grecu, marketing manager di Ezviz – vediamo una grande richiesta di prodotti che vadano a semplificare la vita moderna in ogni suo aspetto: «Offrire la possibilità di gestire la pulizia della casa o del negozio con la stessa app con cui si governa la videosorveglianza o l’allarme è un plus importante per la semplificazione delle attività quotidiane. Il mercato si sta muovendo soprattutto su prodotti che combinano aspirazione e lavaggio, possibilmente con capacità di gestire in autonomia le fasi di lavaggio panni e svuotamento polvere. I nostri prodotti si differenziano per semplicità d’uso, integrazione in un ecosistema smart completo per tutta la casa, l’ingresso, la sicurezza, e un elevato livello tecnologico. I robot top di gamma, ad esempio, sono vere e proprie telecamere su ruote, in grado di sorvegliare la casa e gli spazi commerciali, pattugliandoli mentre non ci siamo. Grande attenzione sui prossimi prodotti sarà data alla gestione di rifiuti difficili come peli e capelli, con avanzamenti tecnologici in grado di minimizzare gli imprevisti dovuti ad aggrovigliamenti. Inoltre, lavoreremo a prodotti con autonomia sempre più grande per venire incontro alle esigenze di un mercato crescente come quello del B2B. Da sempre poniamo grande attenzione anche al post-vendita, gestito dall’Italia da team locali su tutti i canali di contatto. Abbiamo costruito la reputazione del brand sull’affidabilità e vogliamo mantenere alto il livello anche su questo segmento».

Aumenta l’utilizzo di dispositivi per la pulizia a vapore

Secondo Manuela Figini, marketing director di Polti, i servizi di pulizia per i punti vendita hanno mostrato un cambio di passo in seguito alla pandemia, facendo registrare un aumento nell’adozione di tecnologie avanzate da parte degli operatori del settore: «La nostra azienda ha visto una crescita significativa nell’utilizzo di soluzioni di pulizia a vapore, come la gamma di Vaporetto sia a uso domestico sia professionale, che garantisce pulizia profonda e disinfezione senza l’apporto di sostanze chimiche. I nostri prodotti, in particolare la linea professionale, eliminano fino al 99,99% di virus, germi, batteri, funghi, spore e lieviti, garantendo un ambiente sicuro per i clienti e il personale dei punti vendita. Abbiamo una vasta gamma di prodotti a uso professionale che combinano la pulizia a vapore con l’aspirazione. Ad esempio, il dispositivo di disinfezione a vapore Vaporetto MV 40.20 è dotato di una caldaia in acciaio inox Aisi 304, che permette l’emissione di vapore fino a 160 °C e offre un’autonomia di lavoro illimitata grazie al sistema di ricarica continua dell’acqua. Questo dispositivo è in grado di aspirare sia sporco solido sia liquido, rendendolo estremamente versatile. Un altro prodotto unico nel suo genere, e nostro bestseller, è il Cimex Eradicator, un dispositivo brevettato che elimina istantaneamente le cimici dei letti tramite shock termico con vapore secco surriscaldato fino a 180 °C. La nuvola di vapore generata avvolge gli oggetti e raggiunge anche gli angoli più nascosti, agendo rapidamente e senza l’uso di insetticidi».

“ I nostri prodotti eliminano fino al 99,99% di virus, germi, batteri, funghi, spore e lieviti, garantendo un ambiente sicuro per i clienti e il personale dei punti vendita“.

Netretail media: l’e-sampling che si prende cura del sonno

Dormire bene, avere un sonno ristoratore tutti sanno che è fondamentale per la salute. E il buon sonno è il risultato sia di un riposo fisico sia mentale. È a tutti gli effetti un mercato in espansione che vede sempre più aziende occuparsi di un aspetto o dell’altro del sonno, con investimenti pubblicitari tendenzialmente in crescita.

E se il riposo fisico e mentale venissero proposti insieme? Due aziende lungimiranti hanno accettato il progetto proposto da Tum Italia, azienda leader nell’e-sampling. Parliamo di Emma the Sleep Company, realtà specializzata nella vendita dei materassi, con uno shop online attivo in Italia dal 2017, e Bonomelli, storico marchio italiano che ha lanciato una linea di integratori botanici pronti da bere, la cui gamma si compone di quattro prodotti tra cui l’integratore Sleep.

di Andrea Vitrotti

Da un lato un’azienda, Emma, che fa del servizio al cliente la propria mission fino a offrire 100 notti di prova dei propri materassi, dall’altro Bonomelli, pronto a far provare il suo integratore Sleep offrendo una confezione da 14 stick. Due aziende consapevoli delle rispettive qualità proposte, con a cuore il “buon riposo” a 360 gradi dei propri clienti. L’operazione fa della semplicità la sua efficacia: nel mese di luglio, tutti gli acquirenti di un materasso Emma hanno trovato nel loro acquisto effettuato online una confezione (14 monodosi) di Bonomelli Sleep, una vera coccola per i clienti. Niente dispersioni, contatti unici e affinità dell’oggetto di comunicazione. Per Emma un’opportunità per fidelizzare i propri clienti, per Bonomelli la possibilità di fare trial di prodotto su un target preciso in modo efficace ed efficiente.

«Offrire un sonno di qualità e un risveglio pieno di energie è alla base della nostra missione – afferma Maura Ricercato, senior team lead e-commerce Italia di Emma Materasso – per questo motivo, siamo entusiasti di collaborare (grazie a Tum Italia ndr) con Bonomelli, un’azienda che da oltre un secolo si prende cura del sonno degli italiani, e abbraccia gli stessi valori di una realtà in continuo sviluppo e costante ricerca come la nostra».

Dieci anni fa, quando è nata Tum Italia, parlare di efficacia ed efficienza delle attività di sampling, di contatti unici e certi, e assenza di dispersioni raccoglieva un po’ di diffidenza nelle aziende, probabilmente perché metteva in discussione tutte le attività fatte fino ad allora. D’altra parte, la realtà è che le aziende hanno sempre avuto poco controllo sui risultati del sampling, e questo emerge anche dai dati dell’osservatorio audiSample.com. Se pensiamo, poi, agli investimenti necessari per la produzione dei sample e alle sue economie di scala, probabilmente il campione omaggio dovrebbe essere il protagonista, non il “di cui” di un’azione di marketing.

Prima avevamo solo dati d’oltreoceano, oggi possiamo confermare anche con quelli nostrani che il 25% di chi prova un prodotto diventa cliente. Fortunatamente, è in atto un cambio generazionale nelle aziende che ha cominciato a prendere in considerazione questi aspetti e ad aumentare le quote nell’e-sampling, come già è successo in altri Paesi europei.

Concludendo, se dovete fare un’attività di sampling, ricordate il nostro claim: “veicolatene meno, veicolateli meglio”.

SumUp

lancia il nuovo Pos conveniente, portatile e affidabile

SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali con soluzioni innovative per business di ogni dimensione, ha lanciato il nuovo Pos Solo Lite, progettato per offrire a piccole imprese e commercianti una soluzione di pagamento conveniente, portatile, affidabile e di facile utilizzo.

Solo Lite, disponibile per gli esercenti di Francia, Germania, Italia, Irlanda e Paesi Bassi, con un costo una tantum di 39 euro e una piccola commissione su tutte le transazioni, è il dispositivo ideale per piccoli e medi business. «Sviluppiamo la nostra tecnologia in-house – afferma Tomer Sabag, chief hardware officer di SumUp – per ottimizzare costantemente tutti i nostri prodotti e servizi, ci avvaliamo dei feedback degli esercenti per essere certi di fornire sempre le migliori soluzioni presenti sul mercato. Solo Lite arriva dopo oltre dieci anni di analisi dei bisogni degli esercenti: il nostro obiettivo è sempre stato quello di semplificare il lavoro degli oltre 4 milioni di business di ogni dimensione che supportiamo a livello globale. Nel progettare Solo Lite, era fondamentale portare sul mercato un prodotto che non solo fosse conveniente, ma anche potente e in grado di supportare gli esercenti nella loro attività quotidiana».

Unendo semplicità e design, Solo Lite consente di accettare tutte le principali tipologie di carte e di pagamento e presenta tutte le funzioni di cui un esercente ha bisogno per accettare pagamenti digitali nel quotidiano: connettività Bluetooth con gli smartphone per lavorare sia in trasferta sia in negozio, schermo Corning Gorilla resistente e batteria di lunga durata (in grado di effettuare più di 1.000 transazioni con una sola carica), possibilità di monitorare le vendite, emettere rimborsi e tenere traccia delle performance aziendali tramite l’app di SumUp, pagamenti in 24 ore e possibilità di gestire e spendere i guadagni direttamente con il conto aziendale di SumUp.

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migliora l’operatività

del personale in-store

Viva.com e Sunmi insieme per cambiare i pagamenti digitali nel retail

Viva.com, la prima banca tecnologica in Europa che supporta l’accettazione di pagamenti su qualsiasi dispositivo in 24 mercati, e Sunmi, uno dei principali attori dell’ecosistema tecnologico hardware globale, hanno siglato una partnership con l’obiettivo di abbinare la tecnologia di pagamento avanzata alla più ampia gamma di dispositivi Pos intelligenti.

Grazie a questa collaborazione, la tecnologia Tap on Any Device di Viva.com, con l’app Terminal indipendente dall’hardware, è disponibile sul portfolio di dispositivi Android di Sunmi. L’alleanza consente agli esercenti di migliorare l’assistenza ai clienti e l’efficienza aziendale con una riduzione dei costi operativi e un’ottimizzazione nell’uso della tecnologia e del lavoro delle persone. In tutta Europa, i settori retail e ospitalità trarranno beneficio dalla soluzione che si integra alle oltre centinaia di migliaia di dispositivi Sunmi.

Le esclusive proposte tecnologiche di pagamento ideate da Viva.com permettono ai dispositivi Sunmi di raddoppiare il loro utilizzo come terminali di pagamento, accettando pagamenti contactless Nfc con pinon-glass e codici QR, leggendo codici a barre, prendendo ordini o effettuando il checkout dei consumatori in un punto vendita. Che si tratti di device mobili, desktop, schermi interattivi o self-checkout, i terminali Sunmi diventano immediatamente l’unico dispositivo di cui i negozianti hanno bisogno per gestire la propria attività, senza le complessità legate a più fornitori o a ingombranti Pos tradizionali. Un avanzamento che supporta diversi percorsi di pagamento, migliorando il servizio clienti, poiché le transazioni possono essere completate ovunque, eliminando code e lunghi tempi di attesa.

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«Gli esercenti si trovano spesso costretti a navigare tra più fornitori per gestire efficacemente la propria attività – osserva Michele Petrelli, head of strategic Isvs & hardware partners di Viva.com – che può richiedere molto tempo e distogliere dall’assistenza ai clienti. Grazie alla nostra partnership con Sunmi, abbiamo eliminato questo problema».

Indigo.ai: i consumatori italiani tra chat, AI e interazione umana

Secondo i risultati della prima edizione di Customer Experience Unlocked, l’osservatorio a cura di Indigo.ai, che aiuta le aziende a evolvere la propria customer experience grazie all’intelligenza artificiale conversazionale, realizzato in collaborazione con Dynata, 7 italiani su 10 utilizzano prevalentemente chat e messaggi di testo per comunicare con amici e parenti, una tendenza che si riflette anche sulle abitudini d’acquisto.

Prima di completare le proprie spese, infatti, circa due terzi dei consumatori cercano informazioni online, sui siti delle aziende (66,5%) o su siti di notizie, blog e social media (64,5%). Quando si tratta, invece, di assistenza post-vendita, i canali preferenziali per mettersi in contatto con l’azienda sono email (52,5%) e call center (48%). L’interazione umana rimane una necessità importante: quando contatta il servizio clienti, quasi la metà dei consumatori si aspetta cortesia e disponibilità (46%), oltre alla capacità di risolvere rapidamente i problemi urgenti (49%). Tra le priorità, anche la necessità di trovare facilmente i contatti dell’assistenza (45%) e tempi di attesa limitati (44%).

Il report delinea un percorso in evoluzione, in cui i consumatori utilizzano gli assistenti virtuali più in fase post-vendita (36,5%, dopo mail, call center e richieste in negozio) che come supporto prima dell’acquisto (18%, dopo ricerche online, domande in negozio e ai conoscenti). In particolare, gli italiani si rivolgono ai chatbot prevalentemente per avere assistenza sui prodotti acquistati (59%), sulla spedizione (48%) o sulle procedure di reso (39%) – confermando l’importanza di tali servizi nella customer experience digitale. I consumatori generalmente sono ben disposti nei confronti dell’AI come strumento per migliorare l’assistenza clienti, dalla cui adozione si attendono per lo più disponibilità continua 24/7 (40%), un servizio più efficiente e accurato (39%) e un’assistenza personalizzata (32%).

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Nel 2030 il mercato italiano della logistica varrà 140 mld di dollari

Secondo gli ultimi dati riportati da Mordor Intelligence nel corso di Innovalab 2024, la convention annuale dell’azienda bolognese Due Torri, il valore del trasporto merci e della logistica in Italia arriverà a superare i 140 miliardi di dollari nel 2030 con un tasso di crescita annuo composto del 3,7% nel periodo 20242030.

A fare da traino anche l’aumento delle vendite al dettaglio nel 2023 (+2,8% su base annua) con l’e-commerce cresciuto del 13% e arrivato a un valore di 47,7 miliardi di dollari. L’analisi sottolinea anche l’intenzione dell’Italia di spostare l’attenzione verso il trasporto merci su rotaia, investendo oltre 117 miliardi di dollari nei prossimi 10 anni e approvando piani d’investimento per un valore di 5,8 miliardi di dollari per lo sviluppo delle infrastrutture portuali entro il 2026. Il comparto è atteso da molte novità nei prossimi anni, partendo dallo sviluppo di nuove tecnologie con l’intelligenza artificiale che sarà sempre più alleata delle aziende. Non sarà, però, dimenticato il lato umano, anzi le aziende dovranno impegnarsi ancora di più per essere attrattive e offrire rapporti di lavoro equi.

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La logistica conto terzi ha mostrato un trend di crescita quasi ininterrotto dal 2009 ad oggi, se nel 2009 il fatturato delle aziende di logistica italiane era di 71,2 miliardi di euro, nel 2023 tale cifra ha raggiunto 112 miliardi di euro con una crescita del 57%. Numeri che mostrano come le aziende di logistica siano un importante motore per il Paese. Un altro trend in crescita riguarda le aziende di produzione retail che si affidano a terzi per gestire i propri processi logistici. Era il 36,4% nel 2009 ed è arrivato al 45,3% nel 2021, dimostrando come per un’azienda sia sempre più importante il ruolo dei fornitori logistici. C’è infine da sottolineare l’ampliamento del mix di servizi offerti che si estende fino a comprendere attività tradizionalmente considerate esterne al perimetro della logistica come ad esempio la gestione delle scorte e il servizio clienti integrato.

Harrys Zachariadis, nuovo supply chain director Coca-Cola

Hbc Italia

Coca-Cola Hbc Italia, principale produttore e imbottigliatore delle bevande a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, ha nominato Harrys Zachariadis nuovo supply chain director per l’Italia, dove già dal 2010 al 2013 ha ricoperto il ruolo di manufacturing director.

Zachariadis avrà il compito di contribuire al costante miglioramento della struttura supply chain, fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi in Italia in allineamento con le strategie di Gruppo. Particolare focus sarà dedicato al costante incremento delle performance di produzione, distribuzione, qualità, sicurezza e ambiente per i 6 stabilimenti italiani dell’azienda. Il progresso della funzione è anche fortemente legato allo sviluppo delle persone e alla costruzione di una solida pipeline di crescita professionale.

«Sono molto contento di tornare in Italia per intraprendere questo mio nuovo capitolo professionale – dichiara Harrys Zachariadis, supply chain director di Coca-Cola Hbc Italia – il mio obiettivo principale sarà coordinare le necessità dell’azienda con quelle del Gruppo, supportando il rafforzamento della funzione supply chain, con speciale attenzione allo sviluppo dei team. Porterò avanti il mio lavoro dedicando sempre la massima attenzione alla sostenibilità ambientale, che per la nostra azienda rimane una priorità, con particolare focus sul percorso verso le zero emissioni entro il 2040 indicato dal nostro programma internazionale NetZero by 40».

Harrys è entrato in Coca-Cola Hbc nel 1996 in Grecia, dove ha ricoperto mansioni manageriali di crescente responsabilità nel manufacturing, fino alla nomina di direttore di stabilimento. Nel 2010, è stato promosso manufacturing director in Italia, per poi assumere il medesimo ruolo in Austria e infine a livello di Region (Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca).

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Nel suo ultimo ruolo, come head of supply chain della Region 2, ha guidato i suoi team nel supporto alla crescita dei volumi, implementando inoltre miglioramenti nella fornitura dei servizi e nella gestione dei costi.

Miniconf sceglie Cegid per digitalizzare i propri punti vendita

Miniconf, azienda italiana multibrand specializzata nella creazione e distribuzione di abbigliamento per bambini da 0 a 16 anni, ha scelto Cegid per digitalizzare e ottimizzare i propri punti vendita.

Miniconf ha adottato le soluzioni Cegid Retail per migliorare l’efficienza operativa e la customer experience nei propri negozi, con l’obiettivo di dotare i punti vendita di un software di cassa affidabile, efficiente e di facile utilizzo. Il progetto di implementazione delle soluzioni Cegid è iniziato a maggio 2021 e ha coinvolto diverse risorse del team IT di Miniconf, oltre a sviluppatori e software house esterne. Il primo negozio pilota è stato avviato a ottobre 2021, seguito da una rapida estensione a ulteriori 39 negozi in un mese, e il rollout è stato completato in soli 2 anni.

«Abbiamo scelto Cegid per la sua solidità e credibilità – dichiara Leonardo Basagni, Cfo di Miniconf – oltre che per le sue soluzioni internazionali che ci permetteranno di svilupparci ulteriormente fuori dall’Italia. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti finora e continueremo a collaborare con Cegid per sfruttare al meglio le potenzialità delle loro soluzioni a supporto della crescita e dell’evoluzione del nostro business».

Le soluzioni Cegid hanno permesso a Miniconf di essere più competitiva e reattiva sul mercato, grazie a una maggiore flessibilità nella gestione dei punti vendita a 360° e a strumenti intuitivi, in grado di semplificare i processi operativi e ampliare le possibilità a disposizione del personale di vendita. «Siamo orgogliosi di collaborare con Miniconf – afferma Mario Davalli, country manager Eastern & Southern Europe di Cegid – un’azienda che condivide la nostra visione di innovazione e crescita continua al servizio delle persone. Le nostre soluzioni sono state progettate per supportare l’espansione e migliorare l’efficienza operativa, consentendo a Miniconf di elevare l’esperienza d’acquisto dei suoi clienti».

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Savi e L’Isola dei

Tesori propongono i coupon digitali per i pet lover

Savi, martech company specializzata nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e della data analysis, ha siglato una collaborazione con la catena italiana del pet care L’Isola dei Tesori con l’obiettivo di lanciare la digitalizzazione dei coupon pensati per i pet lover e i loro amici che potranno essere utilizzati negli oltre 300 store dell’insegna presenti sul territorio nazionale.

L’accordo permetterà ai brand partner dell’Isola dei Tesori di raggiungere i propri clienti in maniera mirata, smart e sicura con promozioni spendibili in una delle principali catene specializzate e massimizzare l’efficacia delle loro campagne promozionali, con evidenti vantaggi sul fronte della sales optimization. Oltre all’efficientamento dell’intero processo di emissione e gestione delle promozioni in cassa, la partnership prevede l’introduzione di nuovi formati digitali, che contribuiranno a rendere il couponing sempre più immediato e rilevante perché basato sul comportamento dei consumatori.

I pet lover potranno dunque utilizzare i nuovi format digitali, sempre più diffusi dai brand all’interno delle proprie campagne di digital advertising, accedendo in maniera semplice e istantanea a promozioni su un’ampia categoria di articoli. Già oggi, i prodotti del settore petfood rappresentano una quota del 7,5% nel totale dei buoni sconto diffusi nel nostro Paese, con un trend in forte crescita vista la sempre maggior presenza di animali domestici nelle case degli italiani.

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Advice Group firma

l’innovativo programma di loyalty di IP Gruppo Api

Oltre ai normali buoni sconto cartacei, oggi sempre più consumatori scelgono i coupon dematerializzati che consentono di abbattere il consumo di carta e di ridurre il tempo necessario per la loro validazione. Nel 2023 si è dunque assistito a una crescita consistente nell’utilizzo dei buoni sconto digitali, aumentati del 45% in un solo anno, portando tale soluzione di acquisto a raggiungere il 14,5% del totale transato in cassa.

ReStore punta sul retail media

ReStore è la società attiva, da circa 10 anni, nell’ambito della spesa online, gestendo i singoli processi dalla preparazione alla consegna. L’e-grocery continua a crescere, come condivide l’amministratrice delegata Barbara Labate, e nel 2024 l’azienda intende concentrarsi sul retail media al fine di permettere un dialogo tra industria e distribuzione, oltre a offrire uno spazio fisico di visibilità per i brand in un progetto che avrà presto luogo a Milano.

Group

Durante l’ultima edizione de Linkontro, MK Group ha raccontato la creazione di una business unit di market research, realizzata allo scopo di allargare la gamma di copertura di informazione dedicata ai propri clienti e ha annunciato anche una partnership con NIQ al fine di creare un nuovo servizio dedicato al mondo dei freschi e dei freschissimi. Ne abbiamo parlato con Paolo Fregosi, vicepresidente di MK Group.

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