Il giardiniere 010 - Maggio - Giugno 2018

Page 1

giardiniere

vo o nu

PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

N° 010

IL

Maggio – Giugno 2018

+PATOLOGIE

Attacco alle radici, come trattare la fitoftora

*

La Scuola di Monza presenta un percorso formativo per il manutentore del verde. Il primo in Italia

+TAPPETI ERBOSI

Le strategie biologiche da attuare per evitare l’indebolimento

VERDE CONDOMINIALE Una case history che mette al centro il giardino, tanto da diventare uno spazio di condivisione

LA NUOVA RIVISTA SMART APPALTI PER IL GIARDINIERE ATTUA LITÀ

FARE SISTEMA PER CAMBIARE LE REGOLE

1 Stress Control, concime a elevato

contenuto di potassio

2 ULiB, nuove batterie

con autonomia prolungata 3 Chiodino 13, nuovo apparecchio led da esterno





I

EDITORIA LE/1

Il verde è un valore e non un costo. È da questo assunto che parte il iere, che è stato ribadito al convegno organizzato numero 10 de ILgiardiniere da Assofloro Lombardia dal titolo: Appalti pubblici per la realizzazione, la gestione e la cura del verde. Quadro normativo, aspetti procedurali, problemi, esperienze a confronto, linee guida e buone pratiche. Finalmente si torna a parlare di appalti pubblici e con la volontà di superare la logica finora applicata, ovvero quella del massimo ribasso. Ma l’intento è andare oltre LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE anche al concetto di offerta economicamente più vantaggiosa e fare un ragionamento serio sull’istituto del subappalto, che per alcuni non favorisce quella vicinanza e conoscenza del territorio proprie delle imprese locali, importanti per la cura e corretta gestione del verde. Ma uno deve essere il punto di partenza: uscire dalla visione che vede contrapposte le imprese da un lato e la pubblica amministrazione dall’altro. Non possiamo che essere ottimisti. E il denominatore comune deve (per forza!) essere la professionalità, persone giuste e competenti al posto giusto. Compresi i giardinieri. E allora, attenti al controllo della fitoftora, marciume radicale che colpisce un gran numero si specie vegetali, circa 3mila, sia ornamentali che da frutto in tutto il mondo. Valerio Pasi, nel suo articolo, ci fa notare che spesso i sintomi vengono confusi con quelli da cancri rameali o del fusto e ci spiega come riconoscerla e trattarla. Ma il verde è condivisione e spesso non si coglie l’importanza che anche il verde condominiale è una risorsa ambientale, sociale e curativa contro lo stress e riduce molte occasioni che possono essere causa di controversie. Su questo tema, Marilena Baggio ci racconta una bella case history di un giardino in un’area residenziale, che, nel suo progetto è diventato uno spazio di condivisione e ricreazione, capace di coinvolgere anche gli inquilini. Poi, gli accorgimenti di Camillo De Beni sui tappeti erbosi, che sono ovunque. In questo numero ci consiglia le strategie biologiche da attuare per l’indebolimento durante la stagione più calda, condizionata da maggiori stress abiotici. Partendo sempre dal terreno, perché è nel micromondo della rizosfera che si svolgono gran parte delle attività che sostengono le nostre piante. E alla fine, continuate a essere Smart, con la nostra rubrica su tecnologie, innovazioni e soluzioni. Perché è proprio questo che vi chiedono i vostri clienti: soluzioni. di Francesco Tozzi @Lab_VERDE

N°010

5


EDITORIA LE | 2

AIUOLE FIORITE COME ERBE D A

I

n questi ultimi anni i cambiamenti climatici hanno posto nuovi interrogativi sulla progettazione e gestione del verde pubblico e in particolare delle aiuole. Aiuole fiorite sempre più richieste dai cittadini come espressione di un verde urbano necessario e fondamentale per il benessere di piccoli e grandi. Infatti, nella componente ambientale i piccoli spazi ben progettati diventano un percorso di profumi, colori e ombre specie nelle stagioni primaverili-estive, dove l’alternanza di caldo e di piogge improvvise sono sempre più frequenti. A questa realtà, di contro si ha una cultura un po’ vetusta, ma purtroppo ben radicata

6

N°010

nell’immaginario collettivo, fatta di aiuole ipercolorate con piante stagionali che oltre a non essere economiche, sia come costo sia come manutenzione, spesso non sono compatibili con il contesto ambientale. Inoltre si assiste a un’eccessiva attenzione di realizzazioni solo per alcuni spazi dei centri, per poi mancare nelle aree verdi periferiche e nella maggior parte del territorio comunale. Il verde diffuso deve essere garantito con una diversità di realizzazioni e attenzioni. Per fortuna alcune amministrazioni illuminate, hanno colto l’importanza di cercare delle soluzioni alternative soprattutto se si vuole incentivare la mobilità pedonale e ridurre quella veicolare. Dunque le aiuole assolvono a diverse funzioni, come spazi di sosta, di


Allo stesso modo possono essere dei veri e propri contenitori di biodiversità e dunque spazi di educazione ambientale outdoor e urbani, attrattori

E D ANZANTI separazione tra la sede stradale e quella pedonale, di filtro tra un’area privata e pubblica, solo per citare alcuni esempi. Allo stesso modo possono essere dei veri e propri contenitori di biodiversità e dunque spazi di educazione ambientale outdoor e urbani, attrattori di insetti buoni come le api. Ma nell’economia di scala di un’amministrazione pubblica l’interesse maggiore è anche quello di avere degli spazi a verde a bassa manutenzione con un ridotto consumo di acqua e che resistano ai cambiamenti climatici e alle malattie. Naturalmente

di

insetti buoni come le api

ogni comune necessita di un progetto che consideri soprattutto il contesto ambientale in cui si trova e la necessità di fioriture a lunga durata con un continuo mutamento di quadri verdi nelle diverse stagioni. Ci sono in Lombardia alcune esempi interessanti lungo i comuni del Garda, come a Desenzano, tanto che sono state chiamate “aiuole 2.0”. Qui grazie anche al clima rivierasco, in una piazza del centro, sono state progettate e realizzate sei aree con erbacee perenni e semi-perenni con specie selezionate di alta qualità. Sarebbe interessante scoprire quali altri comuni hanno adottato questa politica ecologica e ambientale, come esempi virtuosi da seguire. Dunque la qualità di un verde urbano non dipende solo da aree verdi come giardini o parchi, ma anche dalla qualità delle sue aiuole fiorite, come erbe danzanti al vento per la gioia e la salute di tutti.

di Marilena Baggio


smart

Il cantiere

12

Appalti, fare sistema per cambiare le regole

a cur cura di Francesco Tozzi

16 18 22

Settore congelato di Daniela Stasi

Attacco alle radici di V Valerio Pasi

Verde condominiale, opportunità di crescita responsabile e culturale di M Marilena Baggio

30

Effetto antistress

32

Per i più esigenti

34

Il giardiniere è elettrico (ormai!)

36

Tappeto erboso, supporto specifico

di N Nora Adamsberg di Filippo Terragni di Filippo Terragni

di F Filippo Terragni

38

No Limit

39

“C” di cingolato

40

“Funghi” tra le aiuole

di N Nora Adamsberg di V Viola Delfino di IIrene Nuvola

gestione

42

Il giardiniere diventa manutentore del verde di Giovanna Cutuli

SOMMARIO N°010

45

SOS estate

50

Scelta lungimirante

52

150 anni di storia e un nuovo futuro

di C Camillo De Beni di Daniela Stasi

di Filippo Terragni


DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net COLLABORATORI Nora Adamsberg, Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Camillo De Beni, Viola Delfino, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Irene Nuvola, Valerio Pasi, Anna Piussi, Matteo Ragni, Filippo Terragni GRAFICA Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

SCOPERTE

55

Una buona pratica

58

Per molteplici usi

di Anna Piussi

a cur cura di Costanza di Matteo, testi e foto di Claudio C Cervelli (ricercatore Crea) (ricer

60

È qui la festa!

61

Uomo e ambiente

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe. ASSOCIATA AD

di M Marta Meggiolaro, fotografie di Andrea Rizza Goldstein per Fondazione Benetton Studi e Ricerche F

Editoriale/1

di Francesco Tozzi

06

Editoriale/2

26 64

News

di M Marilena Baggio

Prontuario

e d i z io n i

di IIrene Nuvola

rubriche

05

STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)

Laboratorio

verde

Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Flortecnica e vivaismo • Bio Agenda • Greenstyle • Bio Calendario Rappresentante e collaborazioni: • Blossom Zine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

abbonamento da 6+1 numeri: 30,00 Euro


CONTRIBUTI

MARILENA BAGGIO

CAMILLO DE BENI

Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Titolare dello Studio Greencure, ha al suo attivo diversi progetti per luoghi di cura e infanzia, ospedali, ambiti rurali e paesaggi culturali, aree ambientali critiche, parchi urbani e giardini privati. Ha vinto diversi concorsi di paesaggio e pubblicato articoli. Docente di corsi di specializzazione per studenti di medicina per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Dal 2013 collabora con lo Studio Mario Cucinella Architects.

Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.

10

JESSICA BERTONI

VALERIO PASI

Consulente e collaboratrice. Laureata in Economia e Commercio, abilitata alla professione di dottore commercialista, sulle nostre testate ci svela, in modo semplice e diretto, come si può stare sempre informati anche sui temi più ostici. Suoi gli argomenti economici, finanziari e amministrativi.

Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.

ANNA PIUSSI

MATTEO RAGNI

Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.

N°010



IL CANTIERE | attualità

Appalti,

f a per cambiar e Pubbliche amministrazioni e imprese insieme per superare lo stallo delle gare. Questo il filo conduttore del convegno che si è tenuto a Milano promosso da Assofloro Lombardia. Per ragionare oltre la logica del costo a cura di Francesco Tozzi

TEMPO DI LETTU R A: 10 minuti

La platea che è intervenuta al convegno.

12

N°010

“A

ppalti pubblici per la realizzazione, la gestione e la cura del verde. Quadro normativo, aspetti procedurali, problemi, esperienze a confronto, linee guida e buone pratiche”, questo è stato il titolo (impegnativo!) del convegno organizzato da Assofloro Lombardia lo scorso maggio a Milano. La data del 9 maggio 2018 potrà essere considerata, così, l’inizio di un percorso che parte dalle esigenze di imprese e pubbliche amministrazioni per arrivare al Governo. La volontà è quella di raccogliere le istanze di tutti gli attori coinvolti nella filiera

del verde, ed elaborare, con il supporto degli enti competenti, strumenti che abbiano come obiettivo ultimo quello di generare qualità nei servizi di gestione del verde pubblico. Perché il verde è un patrimonio che impatta trasversalmente sulla salute, sul turismo, sulle infrastrutture. Per questo si deve ragionare in ottica strategica e pensare al verde come sistema che fornisce importanti servizi ecosistemici e che quindi è un valore, non un costo.

COINVOLGERE I GIARDINIERI

Q Qualità e sicurezza nell’esecuzione dei servizi devono essere parole chiave al centro dell’appalto pubblico e questo non è possibile con la logica finora applicata, ovvero il massimo ribasso. Di contro, allo stato attuale, anche l’aggiudicazione delle gare attraverso l’offerta economicamente più vantaggiosa presenta numerose criticità. Da un lato un criterio incontrovertibile, a volte scorciatoia in termini di tempo, come il massimo ribasso, non produce né qualità né sicurezza. Dall’altro, le stazioni appaltanti spesso non hanno elementi oggettivi per valutare quanto offerto dalle imprese attraverso l’offerta economicamente più vantaggiosa. Quest’ultima infatti richiede competenze e capacità di valutazione di tipo giuridico amministrativo che spesso i funzionari della pubblica amministrazione non hanno. Ed è dunque da qui che bisogna partire: preparare, formare, fornire strumenti di valutazione. E, soprattutto, fare si che negli appalti per la manutenzione del verde vengano coinvolti coloro


f are sistema r e le regole che sono deputati, da inizio anno anche per legge, alla cura del verde: i giardinieri professionisti. Cosa per nulla scontata. Parallelamente bisogna lavorare sulla chiarezza normativa, sull’intelligibilità e l’applicabilità del “nuovo” codice dei contratti pubblici. Questo emerge chiaramente dagli interventi di Ciro degli Innocenti e Claudia Bertolotto, funzionari direttivi rispettivamente delle città di Firenze e Torino. Quest’ultimo, tra l’altro, da sempre uno dei comuni più virtuosi in Italia per la gestione del verde pubblico. Oltre ai problemi che hanno le stazioni appaltanti nella gestione delle gare (interpretazione e applicazione della normativa; gestione delle gare: prima, durante e dopo) sono tantissimi gli spunti emersi nel convegno, anche grazie all’alta levatura dei relatori e all’eterogeneità delle competenze.

SUPERARE IL SUBAPPALTO

Ad aprire i lavori, moderati dall’avvocato Emanuela Beacco, esperta di diritto amministrativo, è stato Fabio Rolfi, nuovo assessore ai sistemi verdi di Regione Lombardia che ha sottolineato quanto sia importante che gli amministratori locali acquisiscano gli strumenti per poter valutare un intervento di qualità. Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica e al Verde del comune di Milano, ha fatto riflettere, tra l’altro, sulla possibilità in alcuni casi di valutare una gestione privata del verde pubblico. Un’ipotesi che vede molto favorevole Massimiliano Atelli, magistrato della Corte dei Conti, a patto Atelli che la convivenza tra pubblico e privato non si traduca nella sottrazione totale dello spazio verde alla cittadinanza. Pubblico e il privato possono e devono collaborare per trovare insieme le soluzioni e i percorsi per migliorare insieme le città, a partire dalle aree verdi. Ettore Prandini vice presidente Coldiretti Nazionale, presidente Coldiretti Lombardia, ha toccato, tra gli altri, temi chiave come l’importanza della figura

professionale di chi opera per il verde e l’aberrazione dell’istituto del subappalto che, tra l’altro, non favorisce quella vicinanza e conoscenza del territorio proprie delle imprese locali, importanti per la cura e corretta gestione del verde. In merito alla figura professionale Nada Forbici, presidente Assofloro Lombardia e membro CNFFP, ma anche imprenditore del verde, in pieno accordo con Ciro degli Innocenti, ha parlato delle specificità del settore. Il florovivaismo ha peculiarità che non possono essere annegate nella logica dei General Contractors. Forbici ha portato come esempi grandi opere come la BREBEMI dove è evidente che il verde ha inciso meno del 2% nell’attribu-

Nada Forbici, presidente Assofloro Lombardia.

LE CONSIDERAZIONI - Il massimo ribasso non produce né qualità né sicurezza - Stazioni appaltanti non hanno elementi oggettivi per valutare offerta economicamente più vantaggiosa - Richiesto coinvolgimento attivo dei giardinieri professionisti - Superamento dell’istituto del subappalto - Richiesta introduzione criteri ambientali minimi N°010

13


IL CANTIERE | attualità

Massimiliano Atelli, magistrato della Corte dei Conti.

Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica e al Verde del comune di Milano.

14

N°010

zione delle risorse e l’auspicato e necessario effetto di mitigazione che dovrebbe avere sull’opera e il territorio non è scarso, è inesistente. Un parallelismo con il settore dell’edilizia è stato fatto da Nicoletta Fayer, vice direttore di Assimpredil Ance. Nonostante ci siano diversi segnali che fanno ben sperare, le imprese sono tutt’altro che fuori dalla crisi e in questo senso non aiuta il fatto che gli investimenti pubblici negli ultimi anni si siano drasticamente ridotti. Anche nel settore dell’edilizia le gare non presentano spesso elementi di oggettività su cui costruire offerte e progetti di qualità, mentre viene posta una eccessiva attenzione alla richiesta di requisiti che rimangono solo sulla carta e che vengono peraltro disattesi attraverso lo strumento dell’avvalimento.

GLI ASPETTI AMBIENTALI

Paola Brambilla Pievani - avvocato, Delegata WWF Italia per la Lombardia, Comitato scientifico Rivista Giuridica dell’Ambiente, ha introdotto il tema dei CAM negli appalti pubblici. I criteri ambientali minimi dovrebbero essere introdotti in

modo diffuso, perché è un paradosso che si parli sempre di più dell’importanza del verde ma che allo stesso tempo il verde venga ancora gestito con tecniche che impattano in modo negativo sull’ambiente. La conoscenza e la preparazione che portano a progettare correttamente un bando di gara, si traducono ad esempio nella gestione degli sfalci, non come rifiuti ma come risorsa. Gli interventi improvvisati o errati, dovremmo ormai averlo compreso, non sono solo un danno generico al verde come bene pubblico, ma un danno economico a un patrimonio comune. Non a caso, come ha spiegato Fabrizio Cerioni, pubblico ministero della Procura regionale per la Lombardia della Corte dei Conti, si parla di danno erariale. Perché i pubblici funzionari, sono tenuti a tutelare, rispettare, quello che è patrimonio di tutti, tanto più quando si trova a gestire un bene che fa bene all’ambiente e ai cittadini.

DIFFONDERE LE BUONE PRATICHE

Quali sono in definitiva i principi ispiratori che devono guidare il percorso per migliorare le gare d’appalto del verde e, quindi la qualità del verde stesso (ma anche l’economia della filiera)? Innanzitutto occorre uscire da quella visione che vede contrapposte le imprese da un lato e le pubbliche amministrazioni dall’altro; è emerso più volte nel corso del convegno come sia urgente che i diversi attori della filiera collaborino, con lo scopo di fare chiarezza perché manutenzione del verde pubblico sia sinonimo di qualità, lavoro in sicurezza. E poi, è necessario un approccio strategico e integrato, guidato dalla consapevolezza che il verde è un bene comune e non deve essere considerato un costo, ma una risorsa, un patrimonio di tutti. E, da qui, l’importanza crescente di una sua gestione consapevole e che guardi alla qualità. Il convegno ha segnato l’inizio di un percorso che, grazie anche al favore della crescente sensibilità verso il verde, approdi a risultati chiari e favorevoli. Fare sistema, continuare nell’opera di sensibilizzazione, fare tesoro delle buone pratiche, diffonderle e affermarle, interazioni positive tra pubblico e privato in una visione strategica e ampia a favore del bene comune. Questi gli obiettivi che ci si è posti nell’organizzare questo convegno e che guidano un percorso che porterà le istanze di tutti gli attori coinvolti a conoscenza delle istituzioni.



IL CANTIERE | mercato

Dai dati diffusi da Comagarden, il comparto delle macchine per la manutenzione del verde nel 2017 ha registrato un lieve calo rispetto all’anno precedente. E nel primo trimestre 2018, causa maltempo, i segni meno sono più marcati di Daniela Stasi

TEMPO DI LETTU R A: 7 minuti

Settore con g

O

gni anno, puntuale come un orologio svizzero, Comagarden (Associazione Costruttori Macchine per il Giardinaggio), aderente a FederUnacoma, dirama i dati consuntivi dell’anno precedente del mercato italiano, elaborati insieme al gruppo di rilevamento statistico Morgan. Ve li riassumiamo qui. Il 2017

L’EIMA SI TINGE DI VERDE Un appuntamento imperdibile per conoscere le più avanzate tecnologie. È il Salone Eima Green, nel centro fieristico di Bologna dal 7 all’11 novembre nell’ambito della rassegna della meccanica agricola Eima International. Saranno presenti ben 270 aziende costruttrici di macchine e attrezzature specifiche per il giardinaggio professionale. Ricco anche il programma dei convegni e dei seminari su temi tecnici e su aspetti culturali legati alla progettazione e manutenzione del verde.

16

N°010

ha registrato un calo complessivo dello 0,6% rispetto al 2016, in ragione di 1.220.632 unità vendute, comprendenti ogni tipo di mezzo, dai semoventi professionali fino ai più semplici attrezzi da giardino.

ITALIA STABILE, EUROPA IN CRESCITA

Al di là del dato complessivo, sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente, le tipologie di prodotto legate alle manutenzioni di parchi e giardini hanno mostrato nel 2017 andamenti differenziati: i rasaerba segnano un passivo del 4,5% (a fronte di 267.197 unità vendute), i decespugliatori del 3,1% (248.460 unità), i trimmer e le motoseghe rispettivamente del 2,2% (54.022 unità) e dell’1,5% (340.007). I trattorini rasaerba e i robot hanno fatto registrare un andamento positivo rispettivamente del 7,3% e del 18,5%. Altre tipologie di macchine, quelle attinenti alle pulizie nei contesti urbani o agli interventi nelle sedi stradali, mostrano invece incrementi consistenti: i soffiatori/aspiratori crescono del 15,9%, gli spazzaneve del 29,1%, le potatrici ad asta del 46,9%. Questo in un contesto che ha visto nel 2017 il mercato europeo crescere complessivamente del 4,1%, in ragione di circa 19 milioni di mezzi e attrezzi meccanici venduti (dati EGMF).

PREVISIONI POSITIVE NONOSTANTE IL CALO

Per quanto riguarda il primo trimestre 2018, a causa del ritardato avvio della stagione


I NUMERI DEL 2017

n gelato primaverile, le stime indicano un calo delle vendite più consistente (-11,1% medio), esteso a quasi tutte le tipologie di mezzo, con un passivo dell’11,9% per i rasaerba, una flessione del 6,6% per le motoseghe e un calo più accentuato per i decespugliatori (-16,7%) e per i trimmer (-29,3%). Le tagliasiepi calano del 20,1% e i trattorini del 22,4%, mentre i soffiatori/aspiratori sono tra le poche categorie che mostrano un indice positivo (+20%). Non manca comunque l’ottimismo, soprattutto per via dalla manovra varata dal precedente Governo nella Legge di Bilancio per il 2018. «Una novità interessante per il mercato italiano – commenta Franco Novello, presidente di Comagarden – è il Bonus Verde, che può rappresentare un buon vettore anche per la ripresa degli investimenti nella meccanizzazione di settore».

• Rasaerba -4,5% • Decespugliatori - 3,1% • Trimmer -2,2% • Motoseghe -1,5% • Trattorini rasaerba +7,3% • Robot +18,5% • Soffiatori/ aspiratori +15,9% • Spazzaneve +29,1% • Potatrici ad asta +46,9%.

Da sinistra, Federica Tugnoli, responsabile Ufficio Studi e Statistiche di FederUnacoma e segretario Comagarden, e Franco Novello, presidente Comagarden.

IN CRESCITA GLI ATTREZZI A BATTERIA

Tanto l’anno 2017 quanto l’inizio del 2018 hanno comunque confermato la recente tendenza del mercato italiano a valorizzare gli acquisti delle attrezzature a batteria, nonché dei robot tosaerba, tendenza che trova il suo precedente nell’analogo trend del mercato europeo degli ultimi anni. Il mercato delle macchine a batteria è cresciuto infatti, nel continente, del 30,6% nel 2016 e del 26,8% nel 2017, mentre il mercato dei rasaerba robot registra un incremento del 38% nel 2016 e del 36,5% nel 2017. N°010

17


IL CANTIERE | tecniche

ATTACCO alle Alle

RADICI La fitoftora è un fungo agente di marciume radicale che colpisce numerosissime specie. I sintomi spesso vengono confusi con quelli da cancri rameali o del fusto. Vi spieghiamo come riconoscerla e trattarla di Valerio Pasi TEMPO DI LETTU R A: 11 minuti

I SINTOMI • Marciume delle radici assorbenti • Deperimento e perdita di vitalità della pianta • Appassimento, avvizzimento, disseccamento • Cancro del fusto • Essudati gommosi • Marciume del colletto

U

na tra le malattie più diffuse nei giardini e nei vivai è la fitoftora (Phytophtora spp.). Due sono le specie più diffuse: Phytophtora cinnamomi e Phytophtora cactorum agenti causali delle malattie conosciute come Marciume radicale o declino e Marciume del colletto. La prima è quella più diffusa, anche a livello di vivaio, e che causa i maggiori danni sulle alberature, gli arbusti e le piante ornamentali in generale. La seconda interessa principalmente le pomacee (melo e pero soprattutto).

FUNGO AGGRESSIVO IN TUTTO IL MONDO

La fitoftora è un fungo agente di marciume radicale e viene trasmessa nel suolo e nella soluzione circolante. I sintomi della malattia consistono nel marciume delle radici assorbenti, cui consegue il deperimento e la perdita di vitalità della pianta ospite. Anche le radici più grandi possono essere attaccate. Altri sintomi consistono in appassimenti, avvizzimenti, disseccamenti, cancri del fusto, perdita della produttività,

La fitoftora interessa un gran numero di specie vegetali, circa 3.000, sia ornamentali che da frutto in tutto il mondo 18

N°010

decremento della dimensione dei frutti, essudati gommosi, marciume del colletto. Molto spesso i sintomi degli attacchi di fitoftora vengono confusi con quelli da cancri rameali o del fusto. Interessa un gran numero di specie vegetali, circa 3.000, sia ornamentali che da frutto in tutto il mondo. Tra le specie più colpite nella nostra regione: il castagno, il faggio, il noce, la quercia, le conifere, le ericacee (Azalea, Rhododendron ecc.) e moltissime specie ornamentali (Viburnum tinus). Ricordo anche le conifere, soprattutto dei generi Thuja, Cupressocyparis x leilandii, Chamaecyparis.


© Ph_Fabrizio Buttè

trasportati con il seme e, molto più facilmente, con il substrato contaminato delle specie ornamentali coltivate in contenitore. Con lo sviluppo del micelio vengono prodotte clamidospore, che sono contenute in una sacca con un rivestimento spesso, in grado di rimanere nel terreno sino a quando non si verificano le condizioni per una corretta germinazione. Solo allora, in condizioni di elevata umidità e temperature intorno ai 20-30°C, con pH ottimale del terreno tra 5 e 6, si sviluppano sporangi, i quali in seguito alla rottura della sacca, rilasciano delle zoospore. Le zoospore sono delle spore con delle ciglia mobili (flagelli), in grado quindi di muoversi nel film di acqua presente nel terreno e quindi di trovare altre piante da infettare. Le zoospore, una volta trovato un ospite suscettibile, si appressano alle

Imbrunimento dei vasi.

© Ph_Fabrizio Buttè

Sintomi al colletto.

Sintomi appassimento su branche.

PREDILIGE L’UMIDITÀ E VIVE A LUNGO

Per comprendere come impedire o limitare gli attacchi della malattia, è importante conoscere come il fungo si diffonde e infetta le piante. La malattia origina solitamente da piante infette, le quali recano e producono micelio, sotto forma di ife sottili e invisibili, dalle radici. L’infezione può partire anche da suolo contaminato che viene trasportato dai macchinari utilizzati per la coltivazione, la raccolta o la manutenzione. È possibile anche che i propaguli vengano

DOVE È DIFFUSA La distribuzione geografica comprende, all’interno della regione EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization), Belgio, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Israele, Italia, Marocco, Olanda, Portogallo, Russia, Spagna, Svizzera, Turchia, Regno Unito, Serbia, Croazia. L’origine geografica, invece, non è stata stabilita con certezza, anche se è stata descritta per la prima volta in Indonesia, a Sumatra. Zentmyer suggerisce che la specie sia endemica del Sud-est asiatico e del Sudafrica e che in seguito si sia diffusa in America latina e e, solo in tempi più recenti, anche in Europa (regione EPPO). Qui la prima nazione oggetto di segnalazione è stata la Francia, su ericacee e conifere ornamentali nel 1974. N°010

19


IL CANTIERE | tecniche

radici formando una ciste e germinano sulla superficie della radice. La penetrazione all’interno dell’ospite avviene entro le 24 ore. Il fungo attacca e invade le giovani radici assorbenti causando un marciume che si estende sino alla base del fusto. I propaguli possono anche interessare la parte aerea della pianta, quando sono proiettati dalla pioggia o dall’irrigazione. Il fungo comincia a produrre clamidospore e il ciclo può ricominciare. La Phytophtora cinnamomi è in grado di sopravvivere CICLO VITALE

© Ph_Fabrizio Buttè

Sintomi su germoglio e foglie.

FONDAMENTALE RICONOSCERLA SUBITO

Il controllo della malattia deve innanzitutto avvenire in vivaio, durante la coltivazione, attraverso la pronta eliminazione delle piante sintomatiche e la prevenzione da attuarsi sia con mezzi chimici che con mezzi biologici. Tra i mezzi chimici troviamo il Fosetyl-alluminio e il metalaxil (fitosanitari), ma anche i fosfiti (concimi) si comportano molto bene sia applicati per via fogliare che per via radicale. I mezzi biologici consistono nell’inoculo di organismi antagonisti e/o soppressivi, tra i quali ricordiamo il genere Trichoderma. Le specie più utilizzate sono Trichoderma asperellum e Trichoderma gamsii e vengono distribuite al terreno con formulati sotto forma solida o liquida, sia per Pianta morta.

Molto spesso i sintomi attacchi di fitoftora vengono confusi con quelli da cancri rameali o del fusto degli

20

N°010

all’interno dei resti vegetali e può vivere a lungo anche nel substrato, almeno sei anni nei suoli umidi sotto forma di clamidospore.


Sintomi su siepe leylandii.

DA FARE La pacciamatura con sostanza organica è sempre un alleato prezioso nella lotta contro i funghi patogeni. In alcune situazioni occorre anche creare una barriera fisica che impedisca all’acqua di scorrimento di invadere le zone suscettibili dei giardini, mediante lo scavo di scoline e fossi.

un approccio di tipo preventivo, all’impianto, che per un approccio curativo o, meglio, protettivo. Tra i prodotti fitosanitari da utilizzare in vivaio troviamo Remedier, Patriot Dry, Tellus e Trianum G. Questi prodotti possono essere incorporati nel substrato al momento dell’invasatura oppure nel terreno se si tratta di vivai in pieno campo. Nei giardini, qualora si riscontrassero attacchi a carico di una o più piante, occorre eliminarle prontamente, insieme con il maggior numero possibile di radici, soprattutto quelle più piccole, e cominciare a ragionare sull’ambiente che ha predisposto la manifestazione della malattia. Occorre dapprima verificare che vi sia un drenaggio sufficiente a far sì che non si creino condizioni di ristagno d’acqua, fattore indispensabile per il movimento delle zoospore e, nel caso, mettere in atto lavori di drenaggio delle acque in eccesso. Anche l’eccesso di irrigazione è chiaramente un fattore predisponente le infezioni e

perciò, ove si sono verificati casi di attacco, occorre limitare fortemente gli apporti irrigui al di fuori del tappeto erboso e soprattutto quelli sottochioma e agli arbusti ormai affermati. La pacciamatura con sostanza organica (corteccia, cippato, fibra di legno, foglie sminuzzate) è ancora una volta un alleato prezioso nella lotta contro questo fungo patogeno. In alcune situazioni occorrerà anche creare una barriera fisica che impedisca all’acqua di scorrimento di invadere le zone suscettibili, mediante lo scavo di scoline e fossi. La cosa più importante, comunque, è cercare di riconoscere subito i sintomi della malattia, in modo da provvedere quanto prima ad allontanare il potenziale di inoculo e cominciare da subito la attività di prevenzione, sia attraverso l’uso dei fosfiti che attraverso l’uso di prodotti non fitosanitari, che vengono registrati spesso come inoculi micorrizici o ammendanti: possono contenere dei ceppi di Trichoderma utili come quelli presenti nei prodotti fitosanitari e che possono essere utilizzati anche nei giardini o comunque al di fuori del campo di applicazione agricolo.

SPECIE SOGGETTE A FITOFTORA NEL NOSTRO AREALE • Actinidia deliciosa • Allium fistulosum • Araucaria • • • • •

angustifolia Begonia Camellia Camellia japonica Castanea, Castanea dentata,

• • • • • • • • •

Castanea sativa Cedrus deodara, Cedrus atlantica, Cedrus libani Chamaecyparis Cinnamomum spp. Cupressus spp. Erica umbellata Ericaceae

• • • • •

Eucalyptus spp. Fagus spp. Hypericum formosum Ilex glabra Juglans regia, Juglans nigra • Kalmia latifolia • Lactuca sativa • Laurus nobilis

• • • • • • • • •

Lavandula angustifolia Leucadendron Leucothoe Lupinus luteus Magnolia virginiana Pinus radiata Platanus acerifolia Prunus persica Pseudotsuga menziesii

• • • • • •

Quercus cerris, Quercus robur, Quercus suber Rhododendron Taxus baccata Vaccinium corymbosum • Viburnum

I RIMEDI • Eliminare delle piante attaccate con il maggior numero di radici • Evitare i ristagni d’acqua e l’eccesso di irrigazione • Pacciamare con sostanza organica • Effettuare la prevenzione con fosfiti e prodotti non fitosanitari registrati come inoculi micorrizici o ammendanti

N°010

21


IL CANTIERE | progetto

Il master plan del progetto con le indicazioni vegetali e strutturali.

Verde con d

opportunità d responsabile Un’interessante case history che mette al centro il giardino in un’area residenziale, tanto da diventare uno spazio di condivisione e ricreazione. Coinvolgendo gli inquilini di Marilena Baggio

TEMPO DI LETTU R A: 11 minuti

22

N°010

S

pesso non si coglie l’importanza di avere un verde condominiale come risorsa ambientale, sociale e curativa contro lo stress che spesso esiste nei rapporti interpersonali tra condomini. Il caso che vi presentiamo è emblematico. La partecipazione a una gara di migliorie per un edificio di edilizia residenziale

pubblica con 16 alloggi nel comune di San Possidonio, in provincia di Modena, ha offerto l’opportunità di dare importanza e valore alle sistemazioni esterne.

SOLUZIONE STRUTTURATA

Partendo dal concetto che oggigiorno “la sostenibilità degli edifici privati e pubblici,


Le balze alternate alle alberature che danno movimento al giardino.

n dominiale,

à di crescita e e culturale come la sicurezza degli spazi pubblici sono considerati importanti per il benessere dei cittadini”, la sistemazione esterna è stata pensata come un’articolazione di spazi da minor consumo di suolo, riducendo l’impermeabile e di conseguenza l’isola di calore aumentando la superficie verde come quantità e qualità. Secondo le politiche dell’Unione Europea e, in particolare, per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), perché un ambiente socialmente vissuto sia di qualità, bisogna considerare il verde come una componente prioritaria per il miglioramento della qualità della vita dei suoi abitanti. Il progetto del verde per questo edificio nasce da un concetto ecologico di rispetto

della biodiversità locale, della composizione paesaggistica, in raccordo con l’intorno, e da una sostenibilità ambientale come manutenzione e attenzione ai cambiamenti climatici e fitopatologici delle specie. Il verde, infatti, non è IL VALORE SOCIALE Per sensibilizzare i condomini a tutelare la proprietà e a ridurre i conflitti tra i futuri residenti e i costi di manutenzione, è stato introdotto un programma sociale di eventi e di attività comuni: dalla giornata di festa per l’inaugurazione della struttura a tre giornate lavoro per realizzare parte delle opere a verde assieme, progettista, impresa verde e condomini. Questa piccola iniziativa di condivisione sociale è un punto di partenza per aiutare le persone a conoscersi e a responsabilizzarsi su un bene che è stato progettato e condiviso con loro. N°010

23


IL CANTIERE | progetto

tutto uguale. Lo sforzo qualitativo è stato quello di inserire parti di vegetazione arborea e arbustiva in macchie strutturate, con specie idonee per compensare la minor estensione quantitativa delle aree a verde. Infatti, a fronte di una superficie

richiesta minima di 950 metri quadrati, secondo il piano regolatore vigente, la soluzione proposta è stata di 1.300 metri quadrati, con spazi verdi che diventano un ambito di utilizzo con diverse funzioni a uso dei condomini.

ATTENZIONE AI COSTI

LE SCELTE VEGETALI Tante le specie autoctone utilizzate, sia per un valore ecologico, ma anche per un miglior adattamento all’ambiente PIANO ARBOREO. Si vorrebbero mantenere le alberature esistenti, previo controllo fitosanitario del loro stato di salute. Ecco l’elenco delle nuove specie inserite, il cui portamento, colore, profumo e dimensione si integrano perfettamente con quelle esistenti. Ingressi pedonali: Pyrus calleriana ‘Chanticleer’ Area gioco: Davidia involucrata, Prunus serrulata ‘Kanzan’ Area condivisione: Acer palmatum ‘Sango Kaku’ Parcheggi: Acer campestre ‘Elskii’, impalcato a 2 metri ad alberello Zona confine cabina elettrica: Acer platanoides ‘Crimson King’ PIANO ARBUSTIVO. Le siepi in forma libera sono: Calycanthus praecox, Buddleia davidii, Philadelphus coronarius Per zone d’ombra: Viburnum tinus, Viburnum opulus Per i parcheggi sotto gli alberi: Lonicera nitida PIANO ERBACEO. Per l’orto sono consigliate aromatiche come Lavanda spp, Timus spp, Rosmarinus spp, Salvia spp, Mentha spp. Rampicanti: Hedera Helix ‘Hibernica’, Trachelosperum jasminoides Prato fiorito e prato rustico

T sono le aree individuate: l’area dell’esercizio Tre fisico (attrezzata con strutture per il gioco), l’area sociale (ricreativa e di condivisione) e l’area del fare (l’orto). Il verde è un continuum fino all’intorno urbano, senza soffocare l’edificio, diventando parte integrante della vita dei condomini stessi. Q Questi gli elementi principali della progettazione: • guida nel definire le diverse aree, accessi e usi; • comunicazione di sensazioni e di percezioni tattili, olfattive e visive; • qualità e biodiversità delle specie selezionate. Partendo da una situazione esistente di bassa qualità, si è cercato di ridurre i costi, anziché sostituire la recinzione plastificata esistente con una nuova, si è deciso di mascherarla con una siepe doppia di caducifoglie e sempreverdi che perimetra parte dell’edificio. La motivazione è di natura estetica, ornamentale ed economica. Infatti, così facendo sono stati abbattuti anche i costi di demolizioni del muretto e della recinzione

In dettaglio, le tre aree del giardino.

24

N°010


in ferro esistente per dedicarli alla realizzazione di opere a verde. I percorsi interni sono stati organizzati secondo una gerarchia che garantisce una priorità alla mobilità pedonale su quella veicolare. Infatti, gli ingressi pedonali sono valorizzati sia da siepi di diverse altezze che da due alberi, dalla fioritura particolare e vistosa, che accompagnano e rendono riconoscibile l’accesso. L’area gioco è un’area protetta, in parte L pavimentata con tappeti anti-trauma, circondata e riparata da siepi e prato fiorito con due nuovi alberi. Si colloca a sud-est dell’edificio ed è costituita da alcuni semplici elementi di gioco per piccoli e grandi e da sedute. L’area condivisione, a ovest delle piccole L dune (altezza compresa tra 1 e 1,20 metri), è caratterizzata da nuovi alberi che creano un posto raccolto, dove si trova anche un grande tavolo in legno che favorisce la convivialità e l’incontro. Un punto d’acqua e la luce notturna rendono fruibile la frequentazione anche nelle calde serate stive. L’area orto è stata recitanta con una siepe bassa L ed è stato inserito un punto acqua, oltre a dei bancali di legno per facilitare la messa a dimora di aromatiche o verdura ad uso familiare.

ALBERI IN FORMA LIBERA

specie vegetali. Tutte fanno parte principalmente degli elementi costitutivi del paesaggio locale e sono state selezionate per la capacità di vivere in un ambiente outdoor, di resistere al cambiamento climatico e alle principali malattie, che negli ultimi periodi si stanno particolarmente diffondendo in ambito urbano. Sono state scelte specie atossiche e senza spine, senza margini fogliari taglienti e senza aghi pungenti con basso contenuto di polline e con un costo di gestione basso. Inoltre, presentano valenze ornamentali in tutte le stagioni dell’anno. La scelta della forma libera permette il loro naturale sviluppo, riducendo il numero di potature e di cimature di contenimento. L’inserimento di piante autoctone, tra l’altro, ha garantito un alto grado di attecchimento ed è stato possibile utilizzare anche del substrato locale, evitando apporti di grosse quantità di terriccio e riducendo anche gli interventi irrigui.

IMPIANTO DI IRRIGAZIONE L’impianto d’irrigazione ad ala gocciolante è previsto lungo la siepe e nelle zone degli arbusti, mentre per garantire l’attecchimento degli alberi, nelle altre zone si richiede un impianto di irrigazione provvisorio, le cui annualità dipenderanno dalle specie presenti nelle singole aree. Per i prati fioriti è necessario un impianto di soccorso iniziale.

È stata grande importanza anche alla qualità delle

La sezione della recinzione, alla quale è stata affiancata una doppia siepe mista. Scala 1:20.

N°010

25


NEWS

News Aprono gli orti nel cuore di Milano

Gli Orti Fioriti aprono le porte a cittadini e famiglie con tante nuove specie di piante e fiori che arricchiranno quelli già presenti. L’estensione degli orti raddoppia fino ad arrivare a circa 4000 metri quadri di superfice. Quest’anno CityLife proporrà un orto italiano rivisitato, caratterizzato da un layout molto contemporaneo. Il progetto propone la scoperta di spazi a tema: il Giardino delle Infinite-Mente, la Pergola delle Zucche, il Giardino delle Erbe, l’Orto rialzato, il Viale dei Fruttiferi nani, il Giardino dei Profumi… e tanti altri. Grandi aiuole che compongono un percorso spezzato all’interno delle quali si alternano coltivazioni orticole e piantagioni ornamentali disposte con un’inclinazione a 45°. Tra le principali novità 2018 offerte dagli Orti Fioriti di CityLife sicuramente la possibilità di fare una ricca e abbondante prima colazione immersi nei profumi di erbe e fiori, fare un break passeggiando tra il Giardino delle Dalie e quello dei Fiori del Sole o ancora bere un aperitivo in compagnia, perché in mezzo al verde non si è mai soli! Con i suoi Orti Fioriti, realizzati in collaborazione con l’Associazione Orticola di Lombardia, CityLife testimonia la grande attenzione e cura ai temi legati alla sostenibilità e al rinnovamento costante dei suoi spazi, per offrire non solo ai propri residenti ma a tutti i cittadini la possibilità di immergersi nella natura e di gustare i suoi profumi, un percorso esperienziale e didattico per bambini e famiglie nel centro di uno dei maggiori parchi urbani della città di Milano. Gli Orti Fioriti sono ideati da Filippo Pizzoni, architetto e vicepresidente di Orticola di Lombardia, in collaborazione con Susanna Magistretti di Cascina Bollate, e curati con amore e dedizione da Paolo Stella della Cooperativa del Sole. Aperti tutti i giorni fino al 30 settembre.

PUNTERUOLO ROSSO, TROVATA LA “CURA” C’è ancora speranza per le palme: la risposta contro il loro nemico numero uno è biologica, si chiama Beauveria bassiana. Si tratta di un fungo antagonista, selezionato nel corso di sette anni di ricerca in laboratorio da uno dei massimi esperti italiani, Claudio Littardi del Centro studi e ricerche per le palme di Sanremo. «Non è possibile rendere Esemplare di Punteruolo Rosso (Rhynchophorus ferrugineus). “immuni” le palme né avere una soluzione una volta per tutte -la biologia vegetale è molto diversa da quella animale - ma è possibile lavorare attraverso sistemi naturali di contrasto e prevenzione», ha spiegato Littardi durante il convegno di presentazione della ricerca, svoltosi all’interno di Eurof lora. Questo particolare fungo cresce naturalmente nei nostri suoli ed è già un controllore naturale delle popolazioni di insetti. Gli studi in laboratorio hanno rilevato che Beauveria bassiana è particolarmente aggressivo nei confronti del punteruolo rosso: è in grado di distruggere l’80% degli insetti attaccandone direttamente l’intestino. Il fungo è già utilizzato in Francia da qualche tempo ed è oggi in fase di autorizzazione nel nostro Paese. «Dal punto di vista dei professionisti – ha sottolineato Aldo Grande, perito agrario di Genova, - l’uso del fungo antagonista consente di evitare l’uso di antiparassitari chimici che richiedono molte attenzioni sia per chi opera sia per chi fruisce dei giardini». Il fungo si somministra in forma granulare, sotto forma di spore, che, a contatto con l’insetto, lo uccidono in quattro-cinque giorni perché si sviluppano nel corpo dell’insetto producendo nuove spore; inoltre l’insetto diventa a sua volta elemento di contaminazione presso altre palme, diffondendo le condizioni per una notevole limitazione della sua popolazione. Con questa nuova possibilità è possibile controllare il punteruolo rispettando tutti gli altri insetti che vivono con le palme e nel giardino, al contrario della lotta chimica che agisce in modo indiscriminato. Allo stesso tempo consente di ottenere buoni risultati senza provocare ferite alle palme.

26

N°010


SÌ A UN MARCHIO PER LE PIANTE DI PISTOIA

«Sono decisamente favorevole all’idea di dare vita a un marchio delle piante del distretto vivaistico ornamentale di Pistoia. Consentirebbe ai nostri vivaisti di valorizzare meglio la qualità delle loro produzioni e il patrimonio delle loro competenze». A dichiararsi a favore della proposta, avanzata nell’ambito dell’iniziativa “Vivaismo, la fabbrica del verde” organizzata in aprile dal Tirreno, è il presidente di Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro (Firenze – Pistoia – Prato) Sandro Orlandini, che ha presenziato all’incontro all’Antico Palazzo dei Vescovi di Pistoia. «Non sono d’accordo con il collega Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia, sul fatto che un marchio di distretto non sia realizzabile perché presupporrebbe un prodotto standardizzato che ancora non c’è. Dipende dal tipo di marchio e dal disciplinare che si definisce. Ad esempio, si potrebbe pensare, ma circoscrivendolo al solo distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia, a un marchio d’origine di prodotto simile a quello dell’Associazione nazionale Piante e fiori d’Italia (espressione delle camere di commercio), che finora è stato ignorato dai vivaisti ornamentali di Pistoia aderenti a Cia Toscana Centro, perché non è vero che in tutto il territorio nazionale sono garantiti gli stessi livelli qualitativi del Distretto vivaistico pistoiese e ai nostri vivaisti non converrebbe essere confusi con altri. In conclusione, credo che il livello nazionale sia sbagliato per un marchio in questo comparto e comunque non conviene ai vivai del nostro distretto, ma l’idea del marchio d’origine di prodotto legata al solo territorio del distretto pistoiese potrebbe funzionare». Un consenso che apre la possibilità di lavorare su un possibile marchio, una volta fatte tutte le considerazioni necessarie; ad esempio si potrebbe valutare un marchio che certifichi la sicurezza fitosanitaria, per questo però è indispensabile attendere che vengano definite in Italia le norme attuative del Regolamento Ue 2016/2031 contenente le misure per la protezione delle piante da organismi nocivi, su cui stanno lavorando anche le associazioni dei vivaisti. «Insomma, è una partita complessa che richiede ancora alcuni passaggi e approfondimenti, ma l’obiettivo di arrivare a un marchio del distretto vivaistico pistoiese lo condivido pienamente. Direi che è indispensabile sia per dare più valore ai nostri prodotti che per facilitare una comunicazione del nostro distretto che lo renda più competitivo sui mercati internazionali».

A MINOPRIO CORSI DI FORMAZIONE “PER UN’AGRICOLTURA RESILIENTE”

All’interno dell’iniziativa “Lombardia Plus 2016-2018” che vuole offrire nuovi percorsi formativi che agevolino l’inserimento e il reinserimento lavorativo, Fondazione Minoprio propone il progetto “Formazione per professioni di un’agricoltura resiliente”, che comprende cinque percorsi formativi collegati tra loro dal tema della “resilienza”, la capacità di interagire con i cambiamenti, rispondere ad essi in modo positivo. Due sono attualmente in corso: Tecniche Forestali a Tutela della Biodiversità e Tecniche di apicoltura resiliente. Altri tre saranno attivati tra settembre e ottobre e proseguiranno fino a dicembre: Trasformazione dei prodotti in ambito di agricoltura resiliente (dedicato ai giovani con fragilità nell’inserimento lavorativo), Tecniche e piante per un giardinaggio resiliente a basso impatto ambientale, Tecniche per un’agricoltura resiliente e biologica. I percorsi formativi sono gratuiti per i beneficiari che possiedano i requisiti: età tra i 16 e i 35 anni, residenti o domiciliati in Lombardia. Per info e iscrizioni: www.fondazioneminoprio.it – g.rossoni@fondazioneminoprio.it – p.codazzi@fondazioneminoprio.it N°010

27



SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE

ABBONATI! CLICCA QUI


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.