Agriflortec - n. 11/2024

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Sondaggio AIPSA 2024

La parola a coltivatori e rivenditori sui substrati tra sfide, idee e opportunità per il settore

L’importanza del Made in Italy

Tutto quello che è emerso dal secondo Congresso nazionale sul fiore a Sanremo

RADICI E ORIZZONTI

Il 2024 è andato bene, ma a preoccupare è il cambiamento climatico. E il 2025, come sarà? Abbiamo chiesto questo e molto altro a sei operatori del settore

N. 11/2024
STORIE AGRICOLE DI IMPRESE FLORICOLE E VIVAISTICHE

è la polizza multirischio numero 1 per aziende del settore ortovivaistico. Siamo esperti nel settore, pronti a sostenerti nelle sfide più difficili. Specialisti nell’assicurare serre, tunnel, impianti e colture. Risarcimenti rapidi per danni causati da eventi atmosferici e tecnici.

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Alcuni screen dalle ultime newsletter

Big Green Bang

Entra nell’universo del verde.

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Incipit di Francesco Tozzi

In questo ultimo numero dell’anno di agriflortec, ci soffermiamo a riflettere sul futuro della filiera del florovivaismo, partendo da un’analisi dei risultati ottenuti durante l’anno che sta per concludersi. La nostra cover story pone al centro una domanda cruciale: quali saranno le sfide e le opportunità che questo settore dovrà affrontare nei prossimi anni?

Tra le questioni più urgenti spiccano quelle legate al cambiamento climatico, un tema che sta generando preoccupazioni crescenti, soprattutto in ambito produttivo. Tuttavia, nonostante le complessità, le prospettive per il futuro restano incoraggianti. Il comparto si mostra determinato a non sacrificare la qualità, sia per quanto riguarda i processi produttivi, sia per i prodotti finali, continuando a perseguire standard elevati e sostenibili.

Viviamo, però, un periodo di trasformazioni profonde, che portano con sé sfide significative ma anche opportunità straordinarie. Un esempio emblematico è rappresentato dal settore dei substrati, il cui sviluppo sarà sempre più legato a tre pilastri fondamentali: sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e formazione specializzata. Solo investendo su questi fronti sarà possibile rispondere efficacemente alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione.

Nel numero affrontiamo anche i temi dell’innovazione e delle nuove tendenze che stanno trasformando il settore. Dai giovani consumatori, che guidano le scelte di mercato con le loro preferenze, fino alla necessità di formare le nuove generazioni per garantire un ricambio generazionale qualificato. È proprio da questi elementi – innovazione, sostenibilità, giovani e formazione – che passerà il futuro del florovivaismo, gettando le basi per uno sviluppo consapevole e duraturo.

(f.tozzi@laboratorioverde.net)

(Instagram @agriflortec / @ed.lab.verde)

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ROSSO ALLEGRO

Intenso e generoso, perfetto per la fioritura tardiva

Buone Feste

Contenuti

1

PRIMO PIANO: attualità e innovazioni

16 RADICI E ORIZZONTI

Guardare al futuro, pensare al presente di Benedetta Minoliti

23 SUBSTRATI

Parola a coltivatori e rivenditori di Aipsa e greenup

28 NUOVI MATERIALI

Biochar, un valore aggiunto: le sue principali proprietà di Massimo Valagussa

2

NUOVE VISIONI: scoperte e focus aziendali

30 GIOVANI PIANTE

Un nuovo standard per il settore di Benedetta Minoliti

32 RICERCA

Il valore di un vaso di Nicolò De Rossi

38 AIPSA INFORMA

Quante ne sapete sui substrati? di Daria Orfeo

43 FOCUS MARKETING

L’influencer marketing che vorrei di Nicolò De Rossi

44 TENDENZE

Non uno, non due… ben tre premi per Decorum di Penelope Moran

Loro sì che sanno come farsi notare di Penelope Moran

Compatta, uniforme e… coloratissima! di Benedetta Minoliti

Connessioni e obiettivi comuni di Penelope Moran

Un marchio vincente tra contrasti, innovazione e caratteristiche uniche di Benedetta Minoliti

NUMERO 011 - 2024

Supplemento al numero 216 di greenup

DIRETTORE RESPONSABILE

Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net

IN REDAZIONE

Alice Nicole Ginosa, Benedetta Minoliti (responsabile), Nicolò De Rossi redazione@laboratorioverde.net

COLLABORATORI

Lucio Brioschi, Jessica Bertoni, Emma Colombo, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Valerio Pasi, Giovanna Pavarin, Filippo Terragni

PROGETTO GRAFICO

Orlandi Simona (Testo&Immagine)

IMPAGINAZIONE

Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com

PRODUZIONE E SEGRETERIA

Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

PROMOZIONE E SVILUPPO

Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net

STAMPA

Tipografia Grafiche Villa Via Puecher - 23844 Sirone (LC)

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35, 20158 Milano info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net

Agriflortec numero 11 è un supplemento del numero 216 di greenup, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. ROC 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli, anche parti di essi, e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su greenup sono sotto la responsabilità degli autori.

RADICI E ORIZZONTI

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

AMMINISTRATORE UNICO

Francesco Tozzi

SEGRETERIA GENERALE

Katiuscia Morello

Agriflortec è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde. Fanno parte della stessa casa editrice:

• Greenup

• IL Giardiniere

• FIORItales

• Agenda e Calendario del Verde

• IL Giardiniere SMART • I Quaderni di greenup

• floorewall.com • F&W magazine

Rappresentate e collaborazioni:

• TEN diyandgarden.com • bricoliamo.com

Edizioni Laboratorio Verde srl, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.L.gs. 196/03 www.laboratorioverde.net

Abbonamento agriflortec, 4 numeri cartacei + 7 newsletter: 20 Euro

Abbonamento agriflortec + greenup: 11 numeri cartacei + 14 newsletter: 45 Euro

52 CICLAMINI

Colori suggestivi per composizioni spettacolari di Benedetta Minoliti

3

PER APPROFONDIRE: trend e news

54 Un lavoro che fa innamorare di Benedetta Minoliti

Il futuro ambizioso dei software di Francesco Tozzi

Investimenti di valore di Benedetta Minoliti

Stile italiano, orizzonte internazionale di Benedetta Minoliti

Supportare il florovivaismo italiano, valorizzare le eccellenze regionali di Benedetta Minoliti

Lavorare per rispondere alle esigenze del settore di Benedetta Minoliti

La corretta gestione degli imballaggi dà i suoi frutti di Penelope Moran

4

LE RUBRICHE

12 PENSARE GREEN

La nuova frontiera nella lotta ai gas serra di Penelope Moran

14 PENSARE INNOVAZIONE

Invenzioni che rivoluzionano il mondo di Penelope Moran

48 STORIE BREVI

News

La nuova frontiera nella lotta ai gas serra

Uno studio del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, pubblicato sulla rivista scientifica Angewandte Chemie, ha aperto una nuova prospettiva per la valorizzazione di questi gas, con una chiave di lettura per migliorare l’efficienza dei processi di conversione in risorse energetiche utili, e non solo di Penelope Moran

Il Dry Reforming è un processo chimico che permette di convertire metano e anidride carbonica, due tra i principali gas serra, in un gas di sintesi. A studiare questo processo è un team di ricerca del Dipartimento di Energia Politecnico di Milano, guidato dal Prof. Matteo Maestri. Lo studio, realizzato nell’ambito della transizione energetica e della lotta al cambiamento climatico, è stato pubblicato in copertina sulla prestigiosa rivista scientifica Angewandte Chemie. I gas di sintesi sono una risorsa impiegata sia nella produzione di idrogeno che in molti settori dell’industria chimica ed energetica. Utilizzando nanoparticelle metalliche supportate come catalizzatori, il processo di Dry Reforming consente di ottenere conversioni elevate, accelerando le reazioni chimiche necessarie.

GLI OSTACOLI PRINCIPALI E L’EFFICIENZA DEI CATALIZZATORI

Uno degli ostacoli principali alla diffusione di questo processo su larga scala è l’accumulo di carbonio sulla superficie dei catalizzatori, un fenomeno che ne limita l’efficienza e rende meno sostenibile il loro impiego estensivo. Utilizzando la spettroscopia Raman in operando, una tecnica avanzata che consente di monitorare in tempo reale i catalizzatori durante le reazioni chimiche, il team ha individuato che la formazione progressiva di carbonio è strettamente legata al rapporto tra anidride carbonica (CO₂) e metano (CH₄) nella reazione. “Il nostro

studio ci ha permesso di osservare come un catalizzatore cambia durante il processo reattivo” ha spiegato il Prof. Matteo Maestri del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano. “Queste nuove conoscenze ci saranno utili per migliorare l’efficienza dei catalizzatori, con potenziali impatti significativi nella riduzione delle emissioni di gas serra e nella sostenibilità energetica a lungo termine”. La possibilità di prevenire o ridurre l’accumulo di carbonio sui catalizzatori apre la strada a tecnologie più durevoli ed efficienti, offrendo nuove opportunità per valorizzare il biogas e la CO₂.

Quando il metano e l’anidride carbonica raggiungono la superficie delle nanoparticelle si instaura il ciclo catalitico della reazione di Dry Reforming. Tuttavia, in parallelo alla via principale che porta alla formazione dei prodotti, le specie adsorbite sulla superficie possono dare origine alla formazione superficiale di strutture carboniose solide, che ricoprendo i siti attivi del catalizzatore causano una diminuzione delle performance catalitiche - Crediti: Politecnico di Milano

La Natura si fa spazio.

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Invenzioni che rivoluzionano il mondo

Il Time da oltre vent’anni dedica un numero alle migliori novità tecnologiche. Tra queste, anche diverse a tema green, come la Petunia Fireflies di Light Bio e il veivolo di Guardian Agricolture SC1 per fertilizzanti e pesticidi di Penelope Moran

Ogni anno, da oltre due decenni, i redattori del Time raccolgono i nuovi prodotti e le idee di maggior impatto nel numero dedicato alle migliori invenzioni. Nel 2024 per realizzarlo hanno sollecitato le candidature da parte dei redattori e dei corrispondenti, in tutto il mondo, prestando particolare attenzione ai settori in crescita, come l’assistenza sanitaria, l’intelligenza artificiale e l’energia verde. Al Time hanno poi valutato ogni candidatura in base a una serie di fattori chiave, tra cui originalità, efficacia, ambizione e impatto Il risultato di questo lavoro è un elenco di 200 invenzioni rivoluzionarie (e 50 menzioni speciali) che stanno cambiando il nostro modo di vivere, lavorare, giocare e pensare al futuro.

IL MONDO GREEN È (ANCHE)

SIMBOLO DI INNOVAZIONE

Sono diverse le innovazioni a tema “gre-

Scansiona il qr per scoprire di più sulla Petunia Fireflies di Light Bio sul numero 9 di Agriflortec

en” inserite nella lista del Time sul numero dedicato alle migliori invenzioni del 2024. Tra queste Brightseed Forager, che utilizza l’intelligenza artificiale per aiutare a mappare il genoma delle piante, che contiene indizi sui bioattivi.

Nell’elenco troviamo anche una pianta di cui vi abbiamo già parlato sulla rivista, la Petunia Fireflies di Light Bio, startup che ha unito il DNa della petunia a quello dei funghi bioluminescenti, creando questa incredibile pianta luminosa.

“Psicologicamente ed emotivamente, colleghiamo la luce alla vita, allo spirito, all’anima” ha raccontato al Time Keith Wood, CEO di Light Bio.

“Volevamo dimostrare che la scienza può essere più che pratica.

Volevamo dimostrare che la scienza può essere più che pratica. Volevamo dimostrare che la scienza può essere gioiosa”. Nella sezione dedicata, nello specifico, all’agricoltura troviamo invece 6 innovazioni, tra cui Eden Green Herb Program e Guardian Agriculture SC1. La prima riguarda l’agricoltura verticale indoor, con una serie completa di dieci erbe aromatiche coltivate in un’unica struttura, dove ogni erba ha però il suo microclima. La seconda, invece, è una soluzione creata per facilitare la vita degli agricoltori, con un velivolo commerciale eVTOL (elettrica vertical take-off and landing), il primo a ricevere l’approvazione della FAA (Federal Aviation Administration). Il veivolo, completamente autonomo, può trasportare fino a circa 90 kg di fertilizzanti e pesticidi e utilizza la tecnologia a bordo per coprire con precisione 60 acri all’ora.

La copertina del numero speciale del Time dedicato alle migliori invenzioni del 2024

LINEA COTTO BASALT, NUOVE TENDENZE IN UNA LUNGA STORIA NATURALE.

GUARDARE AL FUTURO, pensare al presente

Sono stati 366 giorni positivi? Le sfide principali? E quali, invece, le novità? E quale sarà, invece, il “domani” del settore? In questo numero vi raccontiamo tutto questo, e molto altro, attraverso le voci di diverse aziende, per illustrare a tutto tondo l’anno che è stato e quello che verrà.

Andare oltre

Non è un’impresa facile scacciare il futuro da davanti ai nostri occhi, come per una mosca dispettosa che ci dà noia, ma che puntualmente si riavvicina fino a vibrare alle nostre orecchie. Inutile provare ad acciuffarla, perché quella non si fa prendere. Ma non è che scappa, la mosca, si fa solo un po’ più in là. Così è il futuro – per me – che sta sempre davanti a noi, ma da noi non vuole proprio niente, al massimo ricordarci che c’è. Tanto vale abituarci alla sua presenza e concentrarci su quello che possiamo controllare, ché tanto quella mosca ci sarà sempre. Sul futuro, in effetti, non c’è molto da dire, bisogna solo prenderne atto, con coraggio. Si potrebbe dire che non è nient’altro che il presente, ma un po’ più in là. Letteralmente, futurus è il participio futuro del verbo essere latino: (ciò) che sarà. Etimologia, quindi, che di per sé vale poco o niente, perché si rivolge e interpella il soggetto. Non resta che chiedersi quindi: quale futuro sto producendo?

Immagine realizzata con IA generativa

Cover story

366 giorni da ricordare

Il 2024 rimarrà impresso nella memoria di Edizioni Laboratorio Verde per i tanti traguardi raggiunti e gli anniversari festeggiati. Ve li raccontiamo in breve, con un occhio rivolto al futuro della nostra casa editrice

Il 2024 per Edizioni Laboratorio Verde è stato un anno importante, ricco di successi e di traguardi. Il nostro team si è dedicato con passione alla realizzazione non solo delle riviste, ma di tutti i prodotti e servizi editoriali che da dieci anni (festeggiati nel 2023) offriamo al settore. Così non potevamo non dedicare, in questo ultimo numero dell’anno, un articolo che raccontasse tutto quello che abbiamo fatto in questo 2024 che stiamo per salutare.

GREENUP, 25 ANNI E NON SENTIRLI

greenup ha celebrato i suoi 25 anni con un numero monografico speciale, per festeggiare un compleanno importante, soprattutto per una rivista del settore trade, ma ancora di più per un giornale cartaceo. Per l’occasione abbiamo realizzato un numero di oltre 130 pagine, ricco di contenuti, di storie di persone e di aziende, che ha riconfermato la vitalità del settore del gardening e l’attenzione e il riconoscimento nei nostri confronti. Ma non solo. Perché greenup è stato la colonna portante della nostra casa editrice anche nel 2024, con le sue cover story, i servizi fotografici, le interviste e gli approfondimenti rivolti ai Garden center, ai centri di giardinaggio e a tutti coloro che vogliono rimanere sempre informati sui prodotti e le novità del settore. Inoltre, per festeggiare in grande abbiamo organizzato anche un convegno, all’interno di Myplant & Garden, dal titolo “25 anni di greenup, storie del trade gardening tra hobby e cultura del verde”. Un momento di incontro e confronto che abbiamo fortemente voluto non sono per festeggiare questo anniversario importante, ma soprattutto per indagare com’è cambiato e come sta cambiando la distribuzione garden insieme a chi lavora a tutto questo ogni giorno.

Scansiona il qr code per scoprire tutti i numeri di greenup e il monografico dedicato ai 25 anni della rivista

AGRIFLORTEC, IL GIARDINIERE E LE NOSTRE NEWSLETTER

Non solo greenup. In casa editrice lavoriamo costantemente a tutte le nostre riviste, come Agriflortec e IL giardiniere. Due magazine diversi, pensati per due pubblici diversi, ma soprattutto per arricchire l’offerta di Edizioni Laboratorio Verde, rendendola una casa editrice davvero completa e che possa parlare a tutti gli attori del settore. Entrambi i trimestrali sono accompagnati da un allegato digitale, le nostre newsletter, che accompagnano i lettori nei mesi in cui la rivista è in lavorazione. Un modo per essere costantemente aggiornati su tutto quello che riguarda non solo il settore del florovivaismo e del giardinaggio professionale, ma anche novità e tendenze dal mondo green. Nel 2024, la novità principale è stata soprattutto una, che riguarda IL giardiniere: la piattaforma per abbonarsi. Un progetto a cui abbiamo lavorato e che permette, in modo semplice e intuitivo, di abbonarsi alla rivista.

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Insomma, il 2024 è stato un anno importante per Edizioni Laboratorio Verde, di cambiamenti, novità e traguardi raggiunti, e nel 2025 non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Guardiamo al futuro, con l’obiettivo di crescere sempre di più e di confermarci, ancora una volta, casa editrice punto di riferimento per tutto il settore.

agriflortec

OGGI COME DOMANI: il tempo che verrà

Abbiamo chiesto alle aziende e a una fiera di raccontarci com’è andato il 2024, focalizzandosi sui successi ottenuti nel corso dell’anno e sulle novità presentate, guardando anche a come sarà, e cosa si aspettano, dal 2025

Le nostre domande:

Guardando al 2024, qual è stata la sorpresa più significativa nel mercato e come ha cambiato i vostri obiettivi iniziali? Un bilancio dell’anno che stiamo per salutare

Qual è stata la novità principale che avete presentato nel 2024?

Guardando al 2025, c’è un cambiamento o un obiettivo che sarebbe impensabile non raggiungere? Cosa vi aspettate dall’anno che sta per arrivare?

Peter van Rijssen Robert Psenner Davide Cavallini Valentina Bresciani Gianfranco De Leo Valeria Randazzo

STORIE DI ATTUALITÀ

Cover story

Peter van Rijssen, titolare di Plantipp, insieme a Michael Perry (Mr Plant Geek) con la Mangave Praying Hands

“La passione per le novità è la spinta più grande”

■ Le sorprese sono state diverse. Parto dalla vittoria del premio con la nostra Mangave Praying Hand a IPM Essen. Ci sono voluti 5 anni di lavoro per arrivare a questo momento di presentazione e grazie al premio abbiamo ottenuto interesse da parte di soggetti che non ci aspettavamo. Proseguo con il premio ottenuto a Plantarium 2024 con l’Hydrangea Groundbreaker Blush, la giusta ricompensa di tanto lavoro fatto per ottenere la giusta presentazione di un prodotto che dà una nuova prospettiva di utilizzo di pianta da giardino. L’impegno nei confronti dei coltivatori si è così in un grande interesse. Infine, a tutto questo aggiungerei anche le vendite della Butterfly Candy Buddleja, una pianta perfetta per sia per i coltivatori che per i consumatori. È estremamente gratificante perché è perfetta per tutte le condizioni climatiche e continua a fiorire e in tutto il mondo abbiamo raggiunto oltre 1 milioni di vendite in 6 mesi. Un risultato davvero gratificante.

■ Senza dubbio la Mangave Praying Hands.

■ La passione per le novità è la spinta più grande, ma anche creare nuovi mercati che oggi non esistono. Non mi pongo obiettivi, perché quando ci concentriamo su nuove piante che sono “game-changer” o che cambiano il mercato, so che questo lavoro sarà premiato e che la pianta raggiungerà il suo obiettivo. Abbiamo diverse novità che cambieranno le carte in tavole e che saranno introdotte nel 2025, e speriamo sempre che il mercato le riconosca.

Robert Psenner, CEO Andreas Psenner & Söhne e.G.

“Cambiamento climatico e sostenibilità sono le sfide del futuro”

■ Il cambiamento climatico è diventa una problematica da non sottovalutare. Sia per il punto vendita dove il meteo influenza il comportamento d’acquisto del consumatore, sia per la coltivazione, dove si hanno sempre nuove sfide: umidità, siccità, temperature estreme, diminuzione degli insetticidi, alternative alla torba e ai vasi di plastica. La combinazione tra cambiamenti climatici e il dovere di diventare sostenibili saranno le sfide del futuro

■ Abbiamo introdotto una nuova gamma di petunia MINI VISTA. Si tratta di una variante della VISTA con fiori di piccole dimensioni e crescita più compatta di quella tradizionale. La gamma comprende 7 colori singolo e 3 TrioMio. Hanno inoltre la stessa resistenza alle intemperie della classica VISTA, tanti colori dal giallo al rosso, fino al rosa, e sono una perfetta alternativa alla Calibrachoa.

■ Abbiamo avuto un grandissimo successo con le petunie VISTA, dove ci aspettiamo un raddoppio delle vendite. Poi dobbiamo aiutare i produttori nella consulenza tecnica per raggiungere una qualità ottima anche con terriccio con torba ridotta.

STORIE DI ATTUALITÀ

Cover story

“Abbiamo lavorato per rendere il settore più all’avanguardia sulla sostenibilità”

■ La sorpresa più significativa è stata l’approvazione dal Parlamento Europeo della direttiva Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR) o Regolamento su Materiali e Rifiuti per l’imballaggio, con l’obiettivo di contribuire alla transizione verso un’economia circolare È una svolta storica nelle politiche green e anche

Modiform, come altri produttori nel settore orto-florovivaistico, ne è toccata

Modiform è capostipite del progetto TrayC, in collaborazione con Landgard: TrayC è infatti una linea di vassoi da trasporto sviluppata sul riuso dei materiali partendo dal riciclo - piuttosto che dai processi lineari, in cui i prodotti vengono distrutti dopo un singolo utilizzo. La strada è ancora lunga ma importanti passi sono stati fatti da Modiform per rendere il settore più all’avanguardia della sostenibilità.

■ Abbiamo avviato l’analisi LCA (Life Cycle Assesment) per i prodotti alcuni anni fa, con il sostegno di un partner esterno. I calcoli diventano più accurati ogni anno, ma c’è sicuramente ancora molto da imparare su come rendere il calcolo del LCA il più preciso possibile. Modiform si è prefissa l’obiettivo di ridurre il proprio impatto ambientale e, grazie a una buona comprensione dei fattori che contribuiscono al suo sviluppo, possiamo fare scelte chiare per il futuro del prodotto e i metodi di produzione.

■ Già il 2024 per Modiform è stato un anno positivo, più di quanto ci aspettassimo dopo i travagliati anni subito dopo il post-Covid. Ci aspettiamo dal 2025 un anno di assestamento. Per noi è importante continuare a mantenere la qualità della nostra offerta, ciò che ci ha sempre contraddistinto fin dalla ricerca dei materiali plastici con le migliori caratteristiche.

“Lavorare di qualità, ridurre gli scarti e consolidare il rapporto di fiducia”

■ In Negativo: l’andamento del mercato dipende sempre più dalle condizioni climatiche che negli ultimi anni sono sempre più instabili soprattutto in primavera, rendendo difficile rispettare le previsioni di vendita iniziali. In Positivo: da questa instabilità abbiamo deciso di abbassare il rischio riducendo i numeri delle grosse produzioni e aumentando assortimento in modo da dare ai clienti maggiore varietà di piante e la possibilità di trovare in un solo fornitore più articoli e contenere così anche le spese di trasporto. Con questa politica abbiamo avuto un buon riscontro da tutti i canali di vendita.

■ Negli anni scorsi producevamo poche specie di piante verdi e solo nel periodo autunnale, nel 2024 abbiamo esteso la produzione anche in primavera, aumentando sia il numero che le specie, cercando di dare una continuità del prodotto praticamente per tutto l’anno. Nel periodo invernale avremo, in esclusiva, in produzione una nuova varietà di Stella di Natale.

■ Obiettivo principale è lavorare di qualità, ridurre gli scarti e vendere tutto. Per il 2025 ci auguriamo di consolidare sempre più il rapporto di fiducia che abbiamo instaurato negli anni con i nostri clienti, e di sviluppare i nuovi canali commerciali che abbiamo avviato negli anni scorsi.

Valentina Bresciani

STORIE DI ATTUALITÀ

Cover story

Gianfranco De Leo, Area Manager South Europe di Schoneveld Breeding
“Parlarsi lungo la filiera per creare valore aggiunto al lavoro di tutti”

Se guardo al 2024, il clima ancora più caldo rispetto all’ anno precedente, ha influenzato notevolmente le coltivazioni, soprattutto del ciclamino, e la nostra sorpresa, più che gradevole, è stata la conferma che il nostro lavoro di ibridazione degli ultimi dieci anni, improntato sulla resilienza dei nostri prodotti alle alte temperature, ha trovato conferma nella produzione di piante di eccellente qualità pressoché dappertutto in Italia. Il nostro obiettivo dovrà essere quello di proporre varietà di prodotti che possano essere influenzate sempre meno dal clima sia in coltivazione sia in shelf-life dal consumatore finale.

■ Senza alcun dubbio la novità più importante e più interessante è stato il lancio sul mercato di Illusia. È una pianta mai vista prima, romantica e dolce ma allo stesso tempo bellissima e prestigiosa. Produce una infinità di fiori bellissimi e particolari su una struttura di pianta rotonda e armonica. Un’ altra introduzione del 2024 che ci rende orgogliosi è la gerbera Joybera che ha “rinfrescato” il mercato delle gerbere da vaso per la sua uniformità e per il fatto che produce sin dall’inizio più steli fiorali contemporaneamente con colori brillanti ed intensi che creano il cosiddetto effetto WOW.

■ Il cambiamento e l’obiettivo che vorremmo iniziare a raggiungere nel 2025 è che ci si parli molto di più lungo la filiera del mercato per creare un valore aggiunto al lavoro di tutti. Non è più pensabile che ogni segmento della filiera di mercato non guardi e non parli con gli altri attori della stessa filiera e non conosca davvero quali siano le esigenze e le prerogative di ciascun segmento. È molto difficile ma vorremmo provarci.

Valeria Randazzo, Exhibition Manager Myplant & Garden
“Ci sentiamo tra i catalizzatori del settore: grati e allo stesso tempo responsabilizzati”

■ Molto positivo. Abbiamo organizzato l’edizione di Myplant più grande e partecipata di sempre, con lo ‘sfondamento’ del quarto padiglione. Siamo stati partner di molte iniziative in Italia e all’estero, abbiamo preso parte al Fuorisalone con un evento dedicato al green e all’outdoor, abbiamo annunciato Myplant Middle East (Dubai, 15-17 novembre 2025). Nel frattempo, abbiamo lavorato alla nona edizione di Myplant (19-21 febbraio 2025), per la quale si annunciano grandi novità moltiplicando gli sforzi per aumentare la quantità e mantenere la qualità dei visitatori, soprattutto esteri. Ci sentiamo tra i catalizzatori del settore: grati e allo stesso tempo responsabilizzati.

■ Abbiamo presentato a febbraio una fiera che è contenitore di moltissime suggestioni: commerciali, culturali, relazionali. E lavoriamo perché a fine anno le adesioni alla prossima edizione diano numeri importanti. Nel frattempo, stiamo facendo rotta a più riprese verso Dubai per una iniziativa unica, importante e sfidante. E nuova.

■ Puntiamo a consolidare la nostra presenza nel mercato fieristico internazionale: siamo la seconda manifestazione più importante in Europa e tra le più considerate a livello globale. Myplant è l’unica fiera che è cresciuta così velocemente. Puntiamo agli 800 espositori e a un incremento di visitatori che per scaramanzia non indichiamo.

Parola a coltivatori e rivenditori

Uno sguardo sul futuro dei substrati: il sondaggio AIPSA 2024 svela sfide, opportunità e nuove idee per un settore in evoluzione che deve puntare su sostenibilità, formazione e innovazione

a cura di AIPSA e greenup

Il sondaggio AIPSA 2024, presentato a Padova il 26 settembre 2024, offre una dettagliata fotografia del settore italiano dei substrati, evidenziando le dinamiche attuali e future del mercato. I risultati sono stati presentati alle principali associazioni di categoria in una tavola rotonda allargata, che è stata un’importante occasione per fare il punto sulla conoscenza e percezione dei substrati da parte degli addetti ai lavori, facilitando il confronto e lo scambio di spunti tra produttori e operatori del mercato. Sono state evidenziate le sfide e le opportunità emergenti nel settore, offrendo una piattaforma per il confronto e la discussione su come ottimizzare la collaborazione tra le associazioni e superare le criticità. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire i punti di forza e debolezza identificati nel sondaggio e di contribuire con idee e soluzioni per il futuro del settore. In sintesi vengono riportati i risultati emersi dallo studio, evidenziando le principali tematiche e le percezioni relative ai substrati, nonché le implicazioni per il futuro del settore.

QUALITÀ DEL PRODOTTO

I coltivatori e i rivenditori hanno opinioni diverse su cosa costituisca un prodotto di qualità. Per i produttori, la qualità è legata alle materie prime, in particolare alla torba, che

ha diverse proprietà e utilizzi. I rivenditori, invece, associano la qualità a un prodotto pronto all’uso, facile da gestire per il consumatore finale e che richiede meno acqua e concimazione, senza compromettere la qualità della pianta.

SOSTENIBILITÀ

Le risposte ottenute mostrano una mancanza di definizioni comuni, con ciascun operatore che interpreta questi termini in modo diverso. Ad esempio, molti hanno associato “sostenibile” a un prodotto naturale e biologico, mentre altri hanno legato la sostenibilità alla riciclabilità e alla rinnovabilità delle materie prime.

INNOVAZIONE

Vi è confusione su cosa significhi esattamente “innovativo”. Molti produttori non riescono a definire chiaramente l’innovazione, poiché le materie prime utilizzate sono limitate e non percepiscono grandi margini di cambiamento. Alcuni coltivatori preferirebbero avere una semplificazione nell’offerta di prodotti, piuttosto che introdurre innovazioni che potrebbero rivelarsi complesse da gestire in coltivazione. Tuttavia, altri sentono il bisogno di “vedere” qualcosa di nuovo, anche se non sanno esattamente cosa.

CARATTERISTICHE DEI TERRICCI

I coltivatori attribuiscono grande importanza a miscele specifiche per diverse coltivazioni. I rivenditori considerano cruciale la disposizione dei terricci nel punto vendita e sottolineano la necessità di una formazione adeguata del personale. Queste differenze evidenziano la necessità di strategie di marketing

e di formazione specifiche per ogni gruppo target.

CONOSCENZA DELLE NORMATIVE

Per entrambi, coltivatori e rivenditori, la conoscenza del quadro normativo è lacunosa. Più dell’80% si aspetta una modifica della normativa, senza indicare di che tipo e con quale impatto. È evidente la necessità di fare formazione e divulgazione su questo tema. Nonostante la percezione comune che ci saranno restrizioni normative sull’uso della torba, al momento non esiste né una legge italiana né una direttiva europea che imponga limitazioni specifiche nel settore del florovivaismo. Tuttavia, esistono normative più generali sulla protezione del suolo e la transizione ecologica, che potrebbero avere un impatto indiretto.

EVOLUZIONE DELLE

MATERIE PRIME

È emerso che i coltivatori hanno una maggiore competenza e conoscenza delle caratteristiche delle materie prime utilizzate nelle miscele rispetto ai rivenditori. Tuttavia, anche tra i coltivatori c’è una certa confusione sulle materie prime alternative alla torba, soprattutto sugli aspetti legati alla loro gestione in coltivazione.

DIFFICOLTÀ NELLA

GESTIONE DELLE NUOVE

MATERIE PRIME

Un tema ricorrente è la difficoltà che i coltivatori incontrano

Più dell’80% si aspetta una modifica della normativa, senza indicare di che tipo e con quale impatto

STORIE DI ATTUALITÀ

Dati

Vi è confusione su cosa significhi esattamente "innovativo". Molti produttori non riescono a definire chiaramente l’innovazione, poiché le materie prime utilizzate sono limitate e non percepiscono grandi margini di cambiamento

nel gestire materie prime diverse da quelle tradizionali, come la torba. Molti si sentono incerti su come trattare questi nuovi materiali e su come adattarli alle tecniche di coltivazione già esistenti, una preoccupazione logica e comprensibile.

VENDITE E ORGANIZZAZIONE

DEL PUNTO VENDITA

La disposizione dei terricci nel punto vendita e la formazione del personale

sono considerati elementi cruciali per le vendite:

• Il cross-selling emerge come strategia di vendita efficace, accostando terricci specifici alle piante.

• La formazione del personale è fondamentale per migliorare la capacità di risposta alle richieste dei clienti e per incrementare le vendite.

La sostenibilità sembra avere un impatto limitato sul cliente finale, suggerendo che la comunicazione dei

STORIE DI ATTUALITÀ

benefici sostenibili deve essere migliorata.

GRANDE DISTRIBUZIONE

La grande distribuzione è percepita come una minaccia a causa della qualità dei terricci offerti a prezzi inferiori. Le opinioni sono polarizzate: un gruppo percepisce la grande distribuzione come competizione sleale, mentre un altro non ne percepisce il pericolo.

FORMAZIONE

Emerge chiaramente la necessità di una formazione tecnica sia per i rivenditori sia per i coltivatori. Da una parte, il personale tecnico deve essere preparato sulle implicazioni delle materie prime non tradizionali. Dall’altra i consumatori finali potrebbero beneficiare di una maggiore informazione e formazione sull’uso dei substrati e sulle loro caratteristiche.

CONSIDERAZIONI FINALI

Lo studio evidenzia la necessità di chiarire le problematiche legate all’uso delle materie prime alternative alla torba e di contestualizzare il concetto di “senza torba”. Per quanto riguarda la formazione, essa viene percepita come un tema centrale per tutto il settore, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza tecnica e la capacità di rispondere alle esigenze del mercato. A proposito di sostenibilità, invece, sembra essere

Metodologia

necessario sviluppare una definizione condivisa, che si riferisca a riferimenti normativi cogenti. Non può essere accettata la coesistenza di diverse interpretazioni. Un altro elemento che è emerso è quello di stabilire un meccanismo di feedback tra produttori, coltivatori e rivenditori per migliorare la qualità e l’innovazione nel settore dei substrati. Allo stesso tempo si deve esplorare più approfonditamente il ruolo del consumatore finale per comprendere come le sue preferenze e percezioni influenzino il mercato dei substrati. Queste considerazioni finali suggeriscono che un approccio integrato, che coinvolga tutti gli attori della filiera, è fondamentale per affrontare le sfide future e per promuovere la sostenibilità e l’innovazione nel settore dei substrati.

Si deve stabilire un meccanismo di feedback tra produttori, coltivatori e rivenditori per migliorare la qualità e l’innovazione nel settore dei substrati

Il sondaggio è stato condotto nel 2023/2024 e ha coinvolto coltivatori e rivenditori. Partendo da un’attività di focus group, con i tecnici della consulta Aipsa, che ha identificato le tematiche più rilevanti, sono stati predisposti due questionari, Coltivatori e Rivenditori, che prevedevano domande a risposta aperta e chiusa (a scelta multipla), oppure a punteggio (da 1 a 5). Questo approccio ha permesso di raccogliere dati quantitativi e qualitativi, offrendo una visione completa delle opinioni e delle esigenze degli operatori del settore.

Lo studio è stato promosso da Aipsa - Associazione Italiana Produttori Substrati di coltivazione e Ammendanti, in collaborazione con le riviste tecniche Agriflortec e greenup. È stato diffuso a rivenditori e coltivatori in condivisione con le principali associazioni di categoria.

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Nuovi materiali

Biochar, un valore aggiunto: le sue principali proprietà

Secondo appuntamento con la rubrica in cui analizziamo un prodotto, interessante e significativo, dove andiamo ad analizzare le caratteristiche e i benefici che può portare il suo impiego nei substrati di coltivazione

di Massimo Valagussa*

Nella prima puntata avevamo evidenziato come il mondo della ricerca che si occupa di substrati di coltivazione stia valutando componenti alternative e/o parzialmente sostitutive della torba e come, allo stato attuale, ci si stia concentrando su matrici compostate, sui prodotti derivati del cocco (fibre, midollo, chip), sulle fibre di legno e sulla lolla di riso. Avevamo anche annotato il fatto che queste matrici “innovative” erano già state ampiamente oggetto di studio e sperimentazione negli anni 80, senza ottenere però un riconoscimento significativo per un impiego su larga scala, se non in substrati di coltivazione ad uso hobbistico. Nella presente puntata affronteremo le principali proprietà che caratterizzano il biochar e il valore aggiunto che lo stesso può apportare quando impiegato all’interno di un substrato di coltivazione.

LE CARATTERISTICHE CHIAVE

Stabilire in termini generali le prin cipali proprietà fisico-chimiche del biochar, nell’ottico di un suo impiego nel florovivaismo, non è impresa facile. Le proprietà di un biochar cambiano in relazione al processo di produzione (temperatura e tempi di reazione negli impianti adibiti alla sua produzione) e alla biomassa di partenza. Tuttavia, alcune generalizzazioni possono esse re azzardate. Di seguito le principali

proprietà di interesse per un suo im piego all’interno di substrati di col tivazione. Il biochar ha una reazione tendenzialmente alcalina, tanto da superare in taluni casi il valore di 10,0 unità pH. Non mancano casi di bio char a reazione subacida/neutra. Per i biochar molto alcalini si è evidenziato come, aggiunto a substrati/suoli acidi, tenda ad innalzare significativamente il valore del pH, mentre, quando aggiunto a matrici neutro/alcaline, l’effetto non risulti significativo. Il valore di pH elevato non deve spaventare e mettere in dubbio il suo utilizzo quale componente di un substrato. La salinità (determinata attraverso la conducibilità elettrica) tende a crescere all’innalzamento della temperatura di processo e nei biochar ottenuti da biomasse a basso tenore di lignina. I valori, generalmente correlati al

molto bassa ed elevata porosità totale e capacità di ritenzione idrica. La specifica porosità del biochar, che dipende dalla porosità intrinseca della biomassa di partenza, può influenzare negativamente la macro-porosità del substrato laddove il biochar impiegato sia molto polverulento. Può pertanto succedere che l’impiego di un biochar di granulometria fine porti a una riduzione della porosità totale di un substrato, maggiore densità apparente e

STORIE DI ATTUALITÀ

Nuovi materiali

la sua capacità di scambio cationico e anionico, proprietà che gli permette di trattenere e scambiare cationi e anioni con la soluzione circolante presente negli spazi vuoti. Inoltre, questa capacità di assorbimento degli elementi minerali permette una riduzione di perdite per lisciviazione (miglior efficienza delle fertilizzazioni). Il biochar, grazie alla sua struttura porosa ed elevata superficie specifica, è in grado di offrire “riparo” ai microorganismi, ov-

vero, un ambiente adeguato alla loro crescita e riproduzione. Alcune recenti sperimentazioni hanno anche evidenziato un’attività soppressiva di alcune patologie radicali, la cui modalità può essere dovuta a diversi fattori ancora oggi oggetto di approfondimento scientifico.

PERCHÉ NON VA CONSIDERATO COME UN CONCIME

A fronte di quanto esposto, il biochar tal quale non deve essere considerato come un concime, in quanto non rilascia elementi nutritivi a pronto effetto. Il suo impiego all’interno dei substrati di coltivazione ha una valenza agronomica positiva in quanto, se adeguatamente impiegato, può migliorarne soprattutto le proprietà fisiche, in primis, leggerezza, porosità, capacità di ritenzione idrica. Per tale motivo si ritiene maggiormente adeguato l’uso di biochar nei substrati di coltivazione impiegati nel settore del vivaismo e delle coperture verdi, più che nelle colture floricole annuali a ciclo breve. Anche nei substrati da semina e/o da trapianto il suo impiego può risultare efficace, in quanto le particelle di biochar aderiscono all’apparato radicale delle piantine, che se lo porteranno nel proseguo del loro ciclo vitale. Esperienze sono state condotte su culture a ciclo breve, su culture a ciclo medio (vivaistiche), in substrati per le coperture verdi (tetti verdi), molte delle quali effettuate presso la Fondazione Mino-

La sostenibilità ambientale

prio di Vertemate con Minoprio (CO). Nelle colture vivaistiche (coltivazione di specie da siepe, arbusti, frutticole) la presenza di biochar nel substrato ha spesso portato in un periodo di due anni di coltivazione ad ottenere piante di maggior sviluppo, anche con una riduzione di apporto di elementi minerali e acqua. Nei substrati per coperture verdi la presenza di biochar ha significativamente incrementato la capacità di ritenzione idrica del sistema verde, riducendo il coefficiente di deflusso (indicatore che serve a valutare l’acqua rilasciata da un sistema verde rispetto all’acqua allo stesso apportata con le piogge), ritardando i picchi di deflusso (abbassando, pertanto, il rischio di intasamento del sistema urbano di smaltimento delle acque piovane e riducendo il rischio di allagamenti). Inoltre, in questo settore, innumerevoli studi internazionali hanno confermato la capacità del biochar nel ridurre fenomeni di stress, spesso presenti in ambito tetti verdi. Le dosi di impiego degli studi fino a oggi condotti hanno permesso di identificare, in termini assolutamente generali, come sia adeguato un impiego di biochar nei substrati di coltivazione compreso fra il 10 e il 30% in volume; ovviamente, l’adeguata dose di impiego è da valutare caso per caso, in relazione al contesto e al tipo di biochar che si ha a disposizione. L’impiego del biochar è sempre coinciso con una riduzione della presenza di torba.

Il biochar ha generalmente un contenuto di carbonio di origine biologica elevato, con un range medio che varia fra il 40 e il 90%. La quota stabile (quella che permane in tale forma per centinaia di anni in quanto recalcitrante, ovvero non immediatamente utilizzabile dai microrganismi) è in genere pari al 90% del contenuto totale. Questo contenuto di carbonio di origine organica, oltre ad elevate proprietà ammendanti, può avere un ruolo importante nel tema dei “crediti di carbonio”. Le specie vegetali, attraverso la fotosintesi, utilizzano CO2 atmosferica per la produzione di composti carboniosi, utilizzati sia come fonte di energia che come fonte strutturale. Alla fine del ciclo la decomposizione del materiale vegetale porta a completa mineralizzazione dello stesso e reimmissione in atmosfera della CO2 originariamente utilizzata (ciclo “Carbon Neutral”). Se si pirolizza questo materiale vegetale, il 50% del carbonio in esso presente (valore medio) permane nel biochar che si produce per centinaia di anni (ciclo “Carbon Negative”). Oggi esistono mercati volontari per i “crediti di carbonio” e attraverso l’impiego di biochar in agricoltura è possibile accedere a questi mercati, con un riconoscimento economico dovuto all’accumulo di carbonio nel suolo/substrato (carbon stock).

Giovani piante

Un nuovo standard per il settore

Syngenta Flowers ha annunciato la riduzione dell’utilizzo della torba nella produzione di giovani piante. Un risultato importante per l’azienda, e non solo, nel rispetto dell’ambiente e per il futuro della floricoltura

di

Quello della riduzione dell’utilizzo della torba è un tema molto sentito, per tutti gli attori del settore. Lo è anche per Syngenta Flowers, che ha annunciato la riduzione della torba nella produzione di giovani piante. Uno sforzo che dimostra l’impegno dell’azienda nella gestione dell’ambiente e nelle pratiche commerciali sostenibili.

LE FASI PER ARRIVARE

A UN’ALTERNATIVA

La ricerca messa in atto da Syngenta Flowers per arrivare alla riduzione della torba nella produzione di giovani piante è iniziata nel 2021, quando sono state testate diverse alternative come la cocopa, le fibre di legno, la corteccia e il compost. L’attenzione, in principio, è stata rivolta alle talee e alla produzione

Syngenta Flowers, in breve

di giovani piante in contenitori ridotto contenuto di torba. L’anno successivo, nel 2022, sono iniziate le prime prove di produzione di giovani piante senza torba e all’inizio del 2024 sono state prodotte commercialmente le prime giovani piante di Pelargonium in contenitori senza torba e la maggior parte delle talee in contenitori a ridotto contenuto di torba. “Dall’ottobre 2024 l’intero Pelargonium e gran parte delle giovani piante di ciclamino sono prodotte in contenitori 100% privi di torba, mentre le altre colture da taglio sono passate a contenitori a ridotto contenuto di torba” ha dichiarato Peter van der Zanden, responsabile della produzione EAME. “Questo risultato segna un progresso significativo, ma non è la fine dei nostri sforzi. Rimaniamo impegnati a spingere i confini dell’orticoltura sostenibile, con una ricerca continua volta a raggiungere una produzione al 100% senza torba in tutte le nostre linee di giovani piante”.

UN TRAGUARDO IMPORTANTE

Alla fine del 2022 diversi parti olandesi, tra cui il Governo e il settore dell’orticoltura, hanno raggiunto un accordo per utilizzare meno torba nei terricci. Questo nuovo sviluppo nella produzione di giovani piante garantirà a Syngenta Flowers un vantaggio nella produzione sostenibile da vaso e da aiuola. In questo modo si andrà a creare una base ecologica nella catena di fornitura a cui coltivatori, rivenditori e consumatori finali potranno ag-

Syngenta Flowers, parte di Syngenta Seeds, produce semi, talee e giovani piante che soddisfano le esigenze dei coltivatori e dei rivenditori. Sono 2.300 le persone appassionate che portano il colore nel mondo con varietà innovative in un’ampia gamma di culture. In quanto parte di Syngenta Seeds, un’azienda globale con una forte attenzione al settore delle sementi e della produzione, Syngenta Flowers ha accesso alle principali tecnologie di riproduzione.

Scopri di più su Syngenta Flowers scansionando il qr code

Piet van Marrewijk, project manager giovani piante

giungere i propri sforzi per il rispetto dell’ambiente. “In Syngenta Flowers abbiamo compiuto un passo significativo verso la sostenibilità, riducendo l’uso della torba nella produzione di giovani piante presso il nostro stabilimento nei Paesi Bassi” ha dichiarato Olivier Clisson, responsabile di Syngenta Flowers EAME. “Questo importante traguardo dimostra l’impegno di Syngenta Flowers nei confronti della responsabilità ambientale e pone le basi per una produzione più sostenibile di piante da vaso e da aiuola, stabilendo un nuovo standard per il settore”.

STORIE DI ATTUALITÀ

Giovani piante

Verso una produzione senza torba

“Questo risultato segna un progresso significativo, ma non è la fine dei nostri sforzi. Rimaniamo impegnati a spingere i confini dell’orticoltura sostenibile, con una ricerca continua volta a raggiungere una produzione al 100% senza torba in tutte le nostre linee di giovani piante”

28–31 GENNAIO

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Fiera leader mondiale del giardinaggio, ogni anno l’IPM ESSEN si concentra sulle tematiche più calde del settore: novità nel mondo delle piante, innovazioni tecniche, tendenze della floricoltura e una vasta gamma di attrezzature. IPM ESSEN riunisce il settore del giardinaggio mondiale per l’inizio della nuova stagione. Vi aspettiamo!

Il valore di un vaso

Una ricerca italiana tenta di far luce sul reale peso delle diverse sostenibilità sulle scelte di acquisto. Riutilizzabile e biodegradabile sembrano pesare maggiormente: per questi il cliente è disposto a spendere di più di Nicolò De Rossi

Il mondo che ruota intorno a piante e fiori è stato per molto tempo ingenuamente reputato pulito di per sé, o verde Oggi sappiamo che non è così, e che anche questo settore ha bisogno di essere regolamentato per la salute del pianeta e dei consumatori. Molto è stato fatto, e tanto altro è da farsi.

SCELTE DEI CONSUMATORI:

COSA INFLUISCE DAVVERO?

Prendiamo un semplice vaso, forse il prodotto più simbolico del settore: oggi il consumatore può fare una scelta più sostenibile acquistando un vaso

riciclabile o riciclato, certificato Fairtrade, oppure biodegradabile… Ma cosa influisce di più nella scelta dei consumatori? E soprattutto, per cosa, in termini di sostenibilità, questi sono davvero disposti a spendere qualche soldo di più?

A chiederselo sono stati anche alcuni ricercatori e ricercatrici dell’Università di Milano e della Fondazione Minoprio . Nella ricerca, i dati provenienti da 499 persone intervistate in 5 negozi di giardinaggio delle province di Milano e Monza sono stati ela -

borati per valutare il peso degli attributi di sostenibilità nelle preferenze dei consumatori per un semplice vaso 12 (di rosmarino). Oltre agli attributi di sostenibilità, ma a loro connessa, si è testata la disponibilità a pagare, quindi, fissato un prezzo base, quanto e per quali attributi si è disposti a pagare di più del prezzo base.

Il vaso da giardinaggio dell’esperimento variava in base a cinque attributi chiave: • Certificazione Fairtrade

STORIE

I 4 tipi di consumatori individuati dalla ricerca

• Sensibili al prezzo: consumatori che preferiscono evitare costi aggiuntivi associati alla sostenibilità.

• Ambientalisti: il gruppo più consapevole e aderente ai valori ecologici. Preferisce gli attributi di biodegradabilità e l’uso di energia rinnovabile.

• Moderati: apprezzano la sostenibilità (soprattutto i vasi biodegradabili), ma hanno una disponibilità media a pagare di più.

• Orientati alla durabilità: molto interessati alla riutilizzabilità e alla durabilità dei prodotti, meno per gli aspetti etici e ambientali diretti.

• Uso di energia rinnovabile nella produzione

• Uso di materiali riciclati

• Opzioni di fine vita del vaso: vaso “da gettare”; vaso riciclabile in plastica; vaso riutilizzabile in plastica rigida; vaso biodegradabile

• Prezzo: prezzo base (PB), PB+1€, PB+2€, PB+3€.

RISULTATI INCORAGGIANTI

I risultati mostrano che la maggior parte degli attributi di sostenibilità ha un effetto positivo e significativo sulla probabilità di scelta di un vaso da giardinaggio. “Riutilizzabile” e “biodegradabile” sono i driver principali, indicando una chiara preferenza per i prodotti che allungano il ciclo di vita e riducono i rifiuti. Seguono “da materiale riciclato” e “riciclabile”, mentre risultano meno incisivi l’uso di energia rinnovabile e il marchio Fairtrade. Inoltre, la ricerca prova che il mercato dei vasi sostenibili non è omogeneo, e individua i quattro segmenti distinti di consumatore. I risultati sono in generale incoraggianti e potrebbero guidare l’imprenditore verso una strategia di marketing e vendita migliore, nonché dai risultati più sostenibili.

Cosa guida le scelte sull’acquisto di vasi?

Una ricerca italiana ha analizzato il comportamento di 499 consumatori in 5 negozi di giardinaggio (Milano e Monza) per valutare il peso degli attributi di sostenibilità nelle preferenze dei consumatori per un semplice vaso di 12 cm (di rosmarino)

5 attributi chiave per i vasi sostenibili

• Certificazione Fairtrade

• Uso di energia rinnovabile nella produzione

• Materiali riciclati

• Fine vita del vaso:

- Vaso ˝da gettare˝

- Riciclabile

- Riutilizzabile

- Biodegradabile

• Prezzo: da base (PB) a PB+3€

Risultati principali

• Riutilizzabile e biodegradabile sono i driver più importanti: allungano il ciclo di vita e riducono i rifiuti.

• Seguono riciclato e riciclabile.

• Meno incisivi: energia rinnovabile e marchio Fairtrade

*Consumatori disposti a pagare di più per caratteristiche sostenibili*

4

Tipi di consumatori

1 Sensibili al prezzo: evitano costi aggiuntivi.

Studio: “Plant the pot! consumerUnderstanding willingness to pay for sustainability in garden shop products”. Pubblicato su Journal of Cleaner(ottobreProduction. 2024)

2 Ambientalisti: preferiscono biodegradabilità ed energia rinnovabile.

3 Moderati: apprezzano la sostenibilità, ma pagano un extra solo in parte.

4 Orientati alla durabilità: puntano su riutilizzabilità e lunga vita dei prodotti.

Strategie di marketing:

• FOCUS SU BIODEGRADABILITÀ E RIUTILIZZABILITÀ.

• APPROCCI PERSONALIZZATI PER I DIVERSI TIPI DI CONSUMATORI.

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SEMINARE E COLTIVARE COMUNICAZIONE

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FOCUS

Quante ne sapete sui substrati?

Quattro lezioni organizzate da Aipsa ed Edizione Laboratorio Verde hanno approfondito le tematiche più attuali e rilevanti. Gli incontri sono disponibili anche per te sul canale Youtube dell’Associazione di Daria Orfeo, ha collaborato Luisa Falcone

Grande successo hanno avuto le lezioni sui substrati di coltivazione promosse ed organizzate da Aipsa ed Edizione Laboratorio Verde. Un ciclo di quattro incontri rivolti ad agronomi, tecnici aziendali e di serra, periti, professionisti del settore, ma anche appassionati e hobbisti del giardinaggio. Scopo degli incontri è stata l’opportunità di approfondire e aggiornarsi su temi rilevanti e attuali, quali le normative di settore, le caratteristiche tecniche dei substrati, i loro molteplici impieghi e i fattori da considerare nella gestione, sia in contesti professionali sia amatoriali. Le iscrizioni hanno superato di gran lunga le aspettative con una presenza online di quasi 100 utenti. Gli incontri sono stati accreditati dall’Ordine degli Agronomi e Forestali di Piacenza (per 0,25 CFP). Le lezioni sono state tenute dagli agronomi Daria Orfeo, Paolo Notaristefano, Alessandro Guarneri, rispettivamente coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico e della Consulta dei Tecnici Aipsa, e da Debora Villani, biologa che da diversi anni si occupa di aspetti regolatori.

DALLA NORMATIVA

ALLA PRODUZIONE

La lezione di apertura è stata interamente dedicata alla normativa, con un approfondimento, nella prima parte, delle norme nazionali ed europee per i fertilizzanti, che contemplano la categoria degli ammendanti e dei substrati, mentre nella seconda parte è stata fatta una panoramica dei Regolamenti REACH e CLP. La conoscenza delle principali regole che disciplinano la produzione e commercializzazione di questi prodotti è fondamentale per qualificare il settore

e valorizzarne le proprietà. Conoscere i requisiti essenziali, le procedure per la valutazione della conformità, le norme di etichettatura, oltre il che disposizioni generali relative alla valutazione delle sostanze e le prescrizioni per la compilazione delle schede di dati di sicurezza è determinante per il corretto utilizzo di substrati e ammendanti. Nel secondo appuntamento –Cos’è un substrato –, i temi affrontati sono stati molteplici. Partendo dalla storia dei pri mi impieghi dei substrati è stata presenta ta un’analisi del mercato europeo e italiano, con la descrizione delle pe culiarità dei diversi ambiti di impiego (professionale e hobbistico). Successivamente, sono state descritte le caratteristiche della produzione industriale dei substrati. Per la produzione di un substrato l’elemento fondamentale è la scelta delle componenti (materie prime), che richiede un’attenta valutazione della stabilità fisica e biologica, l’assenza di patogeni, l’assenza di infestanti, il costo, la disponibilità, la facilità e continuità di approvvigionamento, la costanza delle caratteristiche nel tempo, il minor impatto ambientale e la conformità normativa. Le caratteristiche delle singole materie prime sono state dettagliatamente descritte, ricordando quanto sia importante conoscere la loro complementarietà fisica, chimica e biologica. Essendo i substrati, quasi sempre prodotti pronti all’uso, con una

base di concimazione, è stato dedicato un focus anche ai tipi di concimi e correttivi addizionabili in fase di miscelazione.

DAI PARAMETRI SPECIFICI

AGLI USI E GESTIONE

La terza lezione, ha riguardato i parametri specifici per la descrizione delle caratteristiche agronomiche, ambientali e normative dei substrati e i metodi di analisi da impiegare per la loro determinazione. La conoscenza dei parametri chimico-fisici, idrologici e biologici, consente di fare un uso efficiente dei substrati, il che permette all’utilizzatore di prevedere il loro comportamento in coltivazione, durante l’impiego. Un ripasso generale, non solo teorico, sul pH e le dinamiche di rilascio e disponibilità dei nutrienti, sulla conducibilità elettrica e la salinità, sulla porosità, sulla capacità di ritenzione idrica, ecc. In conclusione, nella quarta lezione – Usi e gestione dei substrati di coltivazione –, si è affrontato il tema della conservazione dei substrati, della variabilità delle caratteristiche e della gestione in serra, focalizzando l’attenzione su quali elementi sono da considerare durante la coltivazione. La lezione è terminata con un sintetico approfondimento sui substrati e terricci per la cura del verde domestico.

Le lezioni sono disponibili sul canale

YouTube di Aipsa

Dario Orfeo / Agronomo e consulente per il settore dei fertilizzanti, substrati e ammendanti.

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Floradur

L’influencer marketing che vorrei

Scandali natalizi e bisogno di autenticità hanno mischiato le carte della più rapida e remunerativa branca dell’advertising: nel 2024 sempre più imprese e pubblico preferiscono – e preferiranno – alle grandi celebrità la competenza settoriale e la trasparenza dei piccoli creator

Chi passa del tempo sui social, come il sottoscritto, se ne sarà accorto: nelle piattaforme stanno nascendo una miriade di nuovi piccoli e medi influencer. Una parte ha vita brevissima – sono le regole del gioco –, ma ce n’è un’altra che incontra il favore di brand e imprese, e su cui vale davvero la pena puntare. Chiaramente, non si tratta solo di una osservazione sporadica, ma dei dati provenienti dall’annuale Report influencer marketing e listino dei com pensi degli influencer in Italia* pubblicato per il 2024 da DeRev, nota agenzia di comunicazione e marketing digitale. Gli investimenti dei brand italiani nell’influencer mar keting, in costante aumento, sono passati dai 348mln di euro del 2023 a una stima di 375 per questo 2024 (erano 280mln nel 2021). Ciò che sta cambiando, in fatti, sottolinea giustamente il Report, non sono gli investimenti o l’interesse degli utenti per i creator, bensì il rapporto tra creator e utente, e in particolare le aspettative di quest’ultimo. A guidare

Perché i brand prediligono i piccoli creator?

(Fonte: DeRev)

• Hanno target più profilati

• Vantano un’autorevolezza di merito e un alto grado di fiducia da parte della propria community

Non sono così noti ed esposti da rischiare crisi reputazionali in grado di investire il brand Permettono la definizione di collaborazioni di lungo periodo, basate sullo storytelling di brand e prodotti.

questa relazione oggi ci sarebbero due spinte principali: la fiducia nel creator e il valore del contenuto.

Sempre meno, quindi, grandi somme alla celebrità di turno, in favore di un media planning che distribuisce il budget tra un numero maggiore di creator più piccoli, esperti e competenti in quel determinato settore e dall’apparenza più fresca. Questa tendenza spiega anche il calo dei compensi medi nelle piattaforme rispetto all’anno passato (-47% Facebook, +3,65% Instagram, -19% Tik Tok e -21% YouTube). Ma c’è di più: tra le categorie di creator che crescono maggiormente, oltre a intrattenimento e informazione, ci sono proprio le nicchie di esperti e di realtà specifiche, come per esempio il giardinaggio, il vivaismo o l’hobbistica. Insomma, l’influencer marketing è ancora un organismo in piena salute, ma sta lentamente cambiando volto. È un’occasione molto ghiotta anche per il settore del verde!

*

Circa 5000 profili di influencer e creator italiani di ogni dimensione analizzati su 4 piattaforme (Facebook, Instagram, Tik Tok, YouTube) nel periodo tra il 1 luglio 2023 e il 30 giugno 2024

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STORIE DI NOVITÀ

Non uno, non due… ben tre premi per Decorum

Il marchio, che raccoglie oltre cinquanta coltivatori olandesi, ha trionfato al Glazen Tulip Awards 2024, tra i più importanti riconoscimenti per l’orticoltura ornamentale che si svolge ogni anno alla fiera di Aalsmeer di Penelope Moran

Begonia Maculata

Black Forest, regina delle piante da appartamento

Il Glazen Tulp Awards è uno dei premi più prestigiosi per l’orticoltura ornamentale. La premiazione, che si svolge alla fiera di Aalsmeer, premia ogni anno le migliori novità del mercato e in questa edizione Decorum ha vinto ben tre premi in tre diverse categorie.

Un

concetto “unico e allegro”

Decorum ha portato a casa il primo posto anche nella categoria “Best Concept 2025, con Flowerpops di Lionplant. Un concept descritto come unico e allegro, caratterizzato da vari crisantemi sferici posti in un unico vaso, dalla copertura colorata. Un prodotto, secondo la giuria, davvero “degno di essere regalato”.

J&P ten Have, tra le aziende fondatrici di Decorum Plants & Flowers, celebra il premio per la Begonia maculata Black Forest nell’anno del suo 25esimo anniversario. La giuria ha così commentato questa novità, aggiunta alla collezione “Musthave”: “Una pianta top da un coltivatore top! Questa Begonia maculata Black Forest spicca e si adatta a molti interni. E John Keyzer, rappresentante di J&P ten Have, ha aggiunto: “I punti di questa pianta straordinaria sembrano dipinti da un artista”.

Grandi elogi dalla giuria

Infine, Decorum ha portato a casa il terzo posto nella categoria “Fiori recisi” ai Glazen Tulip Award 2024 con l’Etrusko Orange di Arcadia Chrysanten, che ha ottenuto grandi elogi dalla giuria di settore e molti voti dal pubblico. Ultima arrivata nella linea di colori Etrusko, questa variante arancione rappresenta “un vero e proprio richiamo visivo in qualsiasi bouquet con la sua forma unica e il suo colore brillante”.

STORIE DI NOVITÀ

Open Days

Loro sì che sanno come farsi notare

Schoneveld, in occasione dei suoi Open Days, ha presentato l’intera gamma di prodotti in piena fioritura, con alcune novità che sapranno sicuramente ispirare sia i coltivatori che i rivenditori di Penelope Moran

Tra le molteplici caratteristiche delle novità presentate da Schoneveld Breeding durante i suoi Open Days, quella che spicca maggiormente è il colore. Non solo quello della Gerbera “Joybera”, ma anche quello di Illusia, con i suoi fiori che ricordano quelli di ciliegio, e soprattutto con la Serie Super Dragon F1, con il primo ciclamino “blu” al mondo.

Super Series Cyclamen

Questa serie è conosciuta soprattutto per l’alta qualità, la diversità e i colori vivaci. Inoltre, un fiore all’occhiello è la Super Serie Fusion, caratterizzata dal motivo bicolore, molto apprezzato dai rivenditori.

Gerbera “Joybera” Gaultheria “Ciao Bella”

Illusia

Anche Illusia è una nostra “vecchia” conoscenza.

Questa nuova varietà proposta da Schoneveld è di grande impatto, soprattutto grazie alla forma unica del suo fiore e per la sua eccezionale conservabilità. Una pianta che si fa decisamente notare e che richiama molto i colori e la forma, per quanto riguarda la fioritura, dei fiori di ciliegio.

Gerbera “Joybera” e Gaultheria “Ciao Bella”

Abbiamo già parlato della Gerbera “Joybera” sulle pagine della rivista, presentandola tra le novità più interessanti dopo il nostro viaggio nei Paesi Bassi per i FlowerTrials. Le due varietà proposte da Schoneveld sono accattivanti e donano colore alla stagione, offrendo un grande valore ornamentale e, soprattutto, grande potenziale commerciale.

Serie Super Dragon F1

Il primo ciclamino “blu” al mondo è stato presentato da Schoneveld, prima del lancio ufficiale previsto per i FlowerTrials 2025, durante i suoi Open Days. Questo momento ha dato la possibilità ai visitatori di ammirare in esclusiva questa novità assoluta, che viene presentata come una “innovazione rivoluzionaria nel mondo dei ciclamini”.

Super Serie Dragon F1

Serie Super Fusion Midi
Illusia

Compatta, uniforme e… coloratissima!

Florensis ha presentato alla Fiera di Aalsmeer la nuova Petunia Go!Tunia, con ben 23 colori diversi, caratterizzata da una fioritura omogenea e resistente alle basse temperature di Benedetta Minoliti

Scansiona il qr code per scoprire di più sulla Petunia Go!Tunia di Florensis

La Petunia Go!Tunia di Florensis nei colori French Kiss, Cosmic Pink, Cosmic Purple e Lucky Lilac (foto dal sito ufficiale di Florensis)

Anche quest’anno Florensis ha scelto la Fiera di Aalsmeer come luogo per presentare agli addetti ai lavori del settore dell’orticoltura ornamentale la sua ultima gamma e le sue innovazioni. Per la prima volta, l’azienda è stata rappresentata congiuntamente sia dalla divisione vasi e piante da aiuola che dal reparto fiori recisi, Florensis Cut Flowers. “La nostra partecipazione alla fiera ci permette di confrontarci direttamente con i principali attori del settore” ha dichiarato Florensis. “È un’occasione ideale per conoscere le esigenze e le aspettative dei nostri partner e per esplorare insieme nuove opportunità”.

IL DEBUTTO DELLA PETUNIA GO!TUNIA

Florensis ha presentato alla Fiera di Aalsmeer la nuova Petunia Go!Tunia, con il tema “Colour Fever”. Questa linea comprende ben 23 colori diversi e ogni pianta è caratterizzata da una fioritura uniforme e compatta, che rende l’assortimento ideale per i vari canali di vendita al dettaglio. Go!Tunia, inoltre, è stata testata a basse temperature e livelli di luce per dare le migliori prestazioni all’inizio della primavera ed è adatta per vasi da 10,5 e 12 cm.

Orizzontale e futuribile

Greenitaly si terrà, per la prima volta al PalaVerdi di Parma, dal 15 al 17 ottobre 2025, in co-locazione strategica con Mercanteinfiera Autunno. Obiettivo della fiera? Accompagnare per tutto l’anno gli addetti ai lavori per il verde nelle città di Benedetta Minoliti

Si terrà dal 15 al 17 ottobre 2024 Greenitaly, manifestazione dedicata florovivaismo e il paesaggio, organizzata da Fiere di Parma. L’evento è stato presentato con un incontro, presso il quartiere fieristico di Parma, ha rappresentato il primo appuntamento dei “Green Agorà”, un format seminariale curato da Fiere di Parma che vuole diventare punto di riferimento per gli esperti del settore. Inoltre, durante l’appuntamento sono state presentate anche le novità della manifestazione, in programma al PalaVerdi a Parma, in co-locazione strategica con Mercanteinfiera Autunno, il

maggior evento in Europa per il settore art&antiques.

OBIETTIVI IMPORTANTI

La mission di Greenitaly è quella di creare una fiera che accompagni, per tutto l’anno, chi produce piante, arredi, tecnologie e materiali per il verde delle città. E il PalaVerdi, che ospiterà la fiera, non è un semplice padiglione fieristico, ma il “più grande teatro d’Italia”. Uno scenario altamente qualificante per le aziende espositrici, impegnate nella realizzazione e manutenzione di giardini, parchi, viali alberati e spazi naturali, ma anche specializzate in aree

verdi per lo sport, l’intrattenimento, l’hotellerie, i giardini aziendali e i centri commerciali.

LA PROMOZIONE DEL COMPARTO

“Greenitaly sarà la casa naturale dei professionisti del verde pubblico e privato, non solo per il format innovativo” ha commentato Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma. “Ma anche grazie a un quartiere fieristico al centro di un ambizioso progetto di rigenerazione verde, a firma dell’architetto paesaggista João Ferreira Nunes, che ne rispensa molti aspetti strutturali e funzionali”. E ha concluso: “Questo evento punta a promuovere un comparto, quello florovivaistico, da 3,2 miliardi nel 2023, con una crescita double digit delle esportazioni rispetto al dato pre-Covid. Greenitaly vuole rappresentare una call to action dinamica, orizzontale e futuribile per tutto il tessuto socio-imprenditoriale e politico-amministrativo italiano e internazionale”

Connessioni e obiettivi comuni

CChristmasworld propone anche quest’anno le sue tendenze per il Natale 2025, focalizzandosi su tre temi che richiamano artigianalità, materiali naturali, colori sempre diversi e creatività, anche per le nuove generazioni

di Penelope Moran

Deep

hristmasworld, fiera per le decorazioni festive e stagionali, ha pubblicato i suoi trend per il 2025. Le tendenze per l’anno nuovo condividono gli stessi obiettivi: essere responsabili, rimanere connessi e ottimisti. Di fronte alle incertezze che viviamo quotidianamente, i momenti di festa possono far sentire il peso delle aspettative. Per questo, un design energico e accattivante può aiutare a cambiare la situazione. I tre trend proposti

Questo trend si concentra su artigianalità, materiali naturali e strumenti digitali che introducono effetti metallici. Per quanto riguarda i colori, anche qui c’è una predominanza di quelle tonalità che richiamano la natura, dal familiare blu notte ai morbidi colori del guscio d’uovo, fino al bianco alabastro la sua calda e tranquilla luminosità si adatta perfettamente a questa tendenza. Non vanno dimenticate le sfumature metalliche più scure, come l’argento opaco o l’oro, che riflettono la luce attraverso superfici sapientemente strutturate che

Ease

Si cambia per migliorare. È questo l’obiettivo del secondo trend proposto da si concentra su prodotti più duraturi, con proprietà più pratiche e materiali che risparmiano risorse. Per quanto riguarda i colori, la tavolozza combina forza ed equilibrio, con il classico verde natalizio, simbolo di crescita e speranza, e il beige morbido e intenso, legato ai colori della terra.

L’ultimo dei tre trend proposti da Christmasworld per il 2025 è dedicato alla creatività. Qui l’anticonformismo si alterna a motivi vivaci e creazioni fantasiose e innovative, ispirate alle nuove generazioni. Qui simbolo di gioia e apertura verso la vita. Troviamo l’azzurro del cielo, ma anche le tonalità della frutta, dai limoni alle prugne, fino al verde muschio, che richiama i colori della foresta.

STORIE

Un marchio vincente, tra contrasti, innovazione e caratteristiche uniche

Sundaville®, marchio registrato da più di 20 anni da MNP/Suntory, propone diverse varietà di Mandevilla con qualità che le rendono inimitabili in tutto il mondo di Benedetta Minoliti

Spesso il marchio Sundaville® viene erroneamente utilizzato come nome “generico” della mandevilla. E anche Sundaville® è una mandevilla, “certamente non tutte le man devilla sono Sundaville®”. A dirlo è proprio chi ha registrato il marchio Sundaville® in tutto il mondo, MNP/Suntory. Introdotte e commercializzate dall’azienda in tutto il mondo, le Sundaville® han no caratteristiche che le rendono uniche e il marchio, nel 2022, ha celebrato i primi vent’anni dall’introduzione della Sundaville® Red, prima Mandevilla “davvero rossa” al mondo. Ecco alcune novità in casa Sundaville® proposte per il 2024/2025 da MNP/Suntory.

Sundaville® Blue MNP/Suntory descrivere questa varietà di Sundaville® come “l’unica e sola Mandevilla blu al mondo”. Sundaville® Blue è innovativa, definita la Mandevilla 4.0, e ha un portamento classico con ramificazioni superiori, una crescita compatta e un colore blu-viola sorprendente. Forte e sana, questa pianta è adatta a quasi tutti i climi ed è perfetta per patio, balcone, cesti appesi o per l’aiuola.

Sundaville® Early Soft White

Delicata ma allo stesso tempo forte, questa nuova varietà è caratterizzata da una moltitudine di fiori, con una ramificazione verso l’alto vigorosa con foglie lucide color smeraldo che creano un attraente contrasto con i fiori di un bianco tenue. Questa varietà di Sundaville® è particolarmente adatta a vasi grandi.

Sundaville® Verona Red

Questa varietà è il risultato di anni di duro lavoro per migliorare le caratteristiche classiche di questa pianta. Da marzo fino alle prime gelate la Sundaville® Verona Red regala fiori dal rosso intenso, vibrante e lucido che non sbiadisce con la luce del sole. Inoltre, è una varietà simbolo di resilienza, perché resiste alle temperature calde, alle estati tropicali, alle piogge forti e al vento.

Il primo fiore 100% green

come garanzia di trasparenza della filiera produttiva in tutte le fasi. L’attenzione, in particolare, è focalizzata sull’aspetto green, con una serie di soluzioni che assicurano il rispetto dell’ambiente. Questo per ricordare ancora una volta come il florovivaismo italiano oggi sia “un esempio” e un “modello a livello europeo e mondiale” per quanto riguarda il tema della sostenibilità. Tutto ciò, senza dimenticare, si legge sul sito di Coldiretti, “il ruolo crescente di tutela della salute dei cittadini, soprattutto nelle aree urbane dove le piante contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria assorbendo CO2 e riducendo l’inquinamento”.

Dümmen Orange vince il premio Plantum Sustainability Award 2024

Dümmen Orange, in collaborazione con Naturalis, Centro per la biodiversità, ha vinto il premio Plantum Sustainability Award 2024 per aver sviluppato un metodo per testare e allevare piante amiche degli insetti. Gli impollinatori, come le api e i sirfidi, sono diminuiti significativamente negli ultimi 30 anni e questa tendenza allarmante rappresenta una grave minaccia per il nostro ecosistema. Nonostante la tendenza crescente sia quella di sostituire le pavimentazioni con fiori e piante specifiche per le api, non tutte le colture sono attraenti per gli insetti. Il metodo sviluppato da Dümmen Orange e Naturalis analizza il volume del nettare, la concentrazione di zucchero, il numero di fiori e il colore. La combinazione e le variazioni di questi tratti determinano l’attrattiva di una pianta per gli insetti e, in questo modo, è possibile scoprire quali piante rendono li rendono “felici” e quali, quindi, sono veramente loro “amiche”. “Si tratta di una presentazione in cui la collaborazione con un istituto è al centro dell’attenzione, rendendo le conoscenze e le competenze di un’altra disciplina tangibili e applicabili per i selezionatori. Questo porta in ultima analisi a un impatto sociale tangibile” ha dichiarato la giuria del Plantum Sustainability Award 2024. La ricerca è stata condotta dal team R&D Perennials di Dümmen Orange ad Aalsmeer, e il premio è stato ritirato da Foeke Gardenier, ambasciatore di Dümmen Orange.

Scansiona il qr code per guardare il video sul metodo sviluppato da Dümmen Orange in collaborazione con Naturalis

Francia, nel 2024 si acquistano meno piante

I dati di Kantar Insight per FranceAgriMer e VALHOR evidenziano come tendenza principale una riduzione generale degli acquisti di piante ornamentali rispetto al 2023. Se il 2021 è stato un anno dinamico per le vendite di piante, questa tendenza è cambiata nel 2022, e il fenomeno è continuato anche nel 2024. Per quanto riguarda le piante ornamentali, gli acquisti da gennaio ad agosto 2024 sono in calo rispetto al 2023. Le piante da interno e da esterno sono le più colpite, mentre le piante utilizzate per cerimonie o nei cimiteri hanno registrato risultati migliori e sono rimaste stabili rispetto al 2023.Il calo è quindi particolarmente limitato per le piante da cimitero o cerimoniali. Tuttavia, è importante notare che queste piante avevano subìto un forte calo degli acquisti tra il 2022 e il 2023. Di conseguenza, nel 2024, i livelli restano bassi. In termini di valore, le piante da cimitero sono quelle più impattate dalla riduzione. In un contesto di inflazione, sembra che le famiglie abbiano acquistato piante meno costose pur mantenendo lo stesso volume di acquisto. Sempre a causa dell’inflazione, la diminuzione in valore degli acquisti di piante ornamentali è minore rispetto a quella in volume (rispettivamente -4% e -8%).

Quante novità a IPM Essen 2025

IPM Essen torna dal 28 al 31 gennaio 2025 a Messe Essen, con espositori provenienti da circa 50 Paesi che presenteranno i loro prodotti, servizi e innovazioni per il settore del verde. “Il settore sta affrontando importanti sfide. È quindi importante continuare a sviluppare IPM Essen seguendo il mercato” ha spiegato Oliver P. Kuhrt, CEO di Messe Essen. “Sono sicuro che i nostri nuovi format, come il Forum dei giardinieri e l’IPM Express bus, saranno ben accolti”. Lo slogan di questa edizione sarà “Endless green variety”, scelto per raccontare l’ampissima offerta di piante presentata durante IPM Essen. Tra le novità dell’edizione 2025 ci sarà il Forum dei giardinieri, al padiglione 2, punto di contatto centrale per i produttori di orticole. Qui esperti del settore terranno presentazioni speciali, tavole rotonde su temi di attualità e scambi di idee su buone pratiche, sostenibilità, tendenze e innovazioni. Un’altra novità introdotta per il 2025 è l’IPm Express, servizio che porterà gli addetti ai lavori dalle delle più grandi regioni orticole, come quella del Basso Reno, direttamente in fiera. Le novità, però, non sono finite. Infatti, a partire dal 2025 il Green Cities Award, premio assegnato dall’ENA ai progetti che promuovono città verdi e sostenibili in Europa, sarà presentato annualmente a IPM Essen. Infine, anche se non è tutto, occhi puntati sulle nuove generazioni. La giornata della formazione sarà sostituita nel 2025 da un nuovo format per gli studenti della scuola secondaria, che saranno accolti in fiera ogni giorno per conoscere le diverse professioni del verde. Inoltre, nell’ambito del reclutamento di manodopera qualificata, verranno riproposti anche il Forum Carriera + Futuro e il Muro delle carriere verdi con offerte di lavoro e candidature.

Ritorno alle origini

Euroflora nel 2025 torna nella sua sede originaria, oggi trasformata in “Waterfront di Levante” grazie all’intervento di rigenerazione urbana dell’architetto Renzo Piano, dal 24 aprile al 4 maggio

Euroflora, unico appuntamento italiano tra le floralies europee riconosciute da AIPH, per la sua tredicesima edizione torna nella sua sede originaria, l’ex quartiere fieristico di Genova oggi trasformato in “Waterfront di Levante” grazie all’intervento di rigenerazione urbana firmato dall’architetto Renzo Piano. L’evento, che si terrà dal 24 aprile al 4 maggio 2025, si sviluppa su una molteplicità di spazi indoor e outdoor fronte mare per ospitare ogni tipologia di produzione, secondo un progetto architettonico firmato dall’architetto Matteo Fraschini per URGES - Gruppo Valagussa, che si dipana attraverso un dialogo con l’arte e il coinvolgimento di tutti i sensi.

UNA FIERA (DAVVERO) PER TUTTI

L’evento, con le aree della rassegna quasi sold out, ospita aziende, distretti produttivi italiani ed esteri, collettive regionali, Comuni e soggetti istituzionali, parchi, università, scuole, centri di ricerca e maestri fioristi. Inoltre, a Euroflora 2025 saranno presenti anche le manifestazioni partner: le gemellate Floralies Internationales - France e Orticolario. Agli espositori

di Penelope Moran Scansiona il qr code per tutte le info utili su Euroflora 2025

dell’evento, organizzato da Porto Antico di Genova Spa con la collaborazione del Comune di Genova, della Regione Liguria e della Camera di Commercio, sono assicurati gratuitamente gli spazi espositivi e una quota di materie prime.

di progettazione Ars Urbana, lanciato da Porto Antico con il patrocinio degli Ordini professionali e di AIAPP.

UNA GIORNATA DEDICATA

AGLI OPERATORI ED EUROFLORA YOUNG

Per quanto riguarda invece i concorsi, bollino di eccellenza per i vincitori, saranno 254, con 120 giurati. Ma non è finita qui. Negli spazi del parco urbano fronte mare saranno allestiti i 14 progetti selezionati nell’ambito del concorso

Lunedì 28 aprile sarà la giornata di Euroflora 2025 dedicata agli operatori professionali. Un modo per incrementare la valenza business dell’evento. Dedicato invece ai più piccoli, Euroflora Young sarà il programma di laboratori, giochi e spettacoli dedicato ai ragazzi e ai bambini, con una novità: il contest riservato alle terze, quarte e quinte della scuola primaria, per progettare spazi verdi all’interno delle scuole.

RAFFORZARE LA PROMOZIONE DEL SETTORE

Euroflora, nel 2025, rafforza la sua funzione di strumento di promozione per il settore grazie alla collaborazione con il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e con il Ministero del turismo. Strategico, inoltre, l’apporto delle associazioni di categoria (CIA, Confagricoltori e Coldiretti), di Anve, AICG e degli Ordini professionali e delle associazioni di categoria dei professionisti del settore.

Myplant & Garden cresce ancora

Dal 19 al 21 febbraio 2025 torna a Fiera Milano Rho Myplant & Garden, con un’edizione (dal titolo Big Green Bang) in crescita e piena di novità. La manifestazione si presenterà su uno spazio espositivo ampliato (55mila mq) e un rinnovato “paesaggio” fieristico. Il padiglione 20 si concentrerà su sport outdoor, paesaggio, materiali e motogarden, con anteprime di prodotti, robotica, manutenzione, progettazione e realizzazione del verde. Il padiglione 16 ospiterà una vastissima gamma di piante e accessori per interni ed esterni, tecnologie per l’efficienza produttiva e servizi per le imprese. E ancora: il padiglione 12 sarà riorganizzato in due sezioni, una dedicata al verde e alle piante in vaso, mentre l’altra vedrà protagonisti i prodotti per la cura delle piante e terreni, con soluzioni innovative e sostenibili. Infine, il padiglione 8 sarà focalizzato su floricoltura e home decor e ospiterà “Décor District” e l’area Weddingflowers, con eventi e workshop sul tema della decorazione floreale e sostenibilità nelle cerimonie nuziali. Tornerà a Myplant & Garden anche nel 2025 il Garden Center New Trend, spazio espositivo dedicato alle ultime tendenze per i Garden Center e il giardinaggio, con focus su sostenibilità e benessere sviluppando il tema della “Happy Wellness”. Inoltre, ancora più spazio per le innovazioni con MyplanTech, appuntamento che mette in evidenza le soluzioni per il comparto, dalle applicazioni tecnologiche e digitali alle nuove cultivar.

Mocha Mousse

è il colore Pantone per il 2025

Il Pantone Color Institute ha annun ciato il suo colo re dell’anno per il 2025: 17-1230 Mocha Mousee. Una calda tonalità di marrone, molto chiaro, che fa appello al nostro desiderio di comfort e che rimanda ai colori di un dolce al cacao, di una crema al caffè o al cioccolato. “Sostenuto dal nostro desiderio di piaceri quotidiani, Pantone 17-1230 Mocha Mousse esprime un livello di ponderata indulgenza” ha dichiarato Leatrice Eiseman, executive director Pantone Color Institute. “Sofistiato e lussureggiante, ma allo stesso tempo senza pretese, questo colore estende la nostra percezione dei marroni dall’essere umile e radicata ad abbracciare aspirazioni e lusso. Infuso di sottile eleganza e raffinatezza terrosa, presenta un tocco di glamour discreto e delicato”.

Leopardo F1

l’anno prossimo all’IPM Stand 2D15

Gianfranco de Leo +39 340 84 514 18

gianfrancodeleo@schoneveld.nl

Colori suggestivi per composizioni spettacolari

Morel ci ha presentato le sue tantissime novità con caratteristiche molto apprezzate dal mercato. Il 2024 è stato un anno positivo e le previsioni per il 2025 sembrano confermare il trend positivo per questa pianta

colloquio con Guy Schertzer di Benedetta Minoliti

Il ciclamino è tra le piante più conosciute, e apprezzate, non solo in Europa, ma nel mondo. Sono diverse le varietà proposte, soprattutto da Morel. Guy Schertzer, vice direttore di Morel Diffusion, ci ha parlato non solo delle principali novità presentate nel 2024, ma ha fatto un bilancio dell’anno che sta per concludersi, focalizzandosi anche sul “Welcoming professionals”, con le prove dedicate a coltivatori, produttori e rivenditori.

Com’è andato il mercato dei ciclamini nel 2024? È stato un anno positivo o negativo?

«È migliorato rispetto all’anno scorso, quindi è stato positivo».

Quali sono le principali richieste del mercato per quanto riguarda i ciclamini?

«Uniformità delle piante per quanto riguarda Metis® mini, Tianis® midi, Latinia® SUCCESS® per i fiori grandi. Varietà della scelta per quanto riguarda invece Indiaka®, bicolore con forte conservabilità, fino al nuovo PETIT MOULIN® a doppio fiore con fioritura fino a cento giorni ed eccellenti prestazioni in giardino e la mini VICTORIA ABSOLU de MOREL molto profumata».

Cosa vi aspettate dal 2025?

«Il mercato dovrebbe continuare a registrare una crescita moderata. L’utilizzo dei ciclamini all’esterno è promosso da diversi anni da Morel con le nostre pro-

ve all’aperto, che vengono replicate anche nelle aree settentrionali e mostrano ottime performance. Una campagna di promozione congiunta è stata lanciata dagli allevatori e dai produttori olandesi e mostra risultati promettenti. Il ciclamino è una grande pianta che offre colori suggestivi in autunno dal sud al nord dell’Europa e con cui si possono realizzare spettacolari fioriere, e non solo, che soddisfano i consumatori per diverse settimane, fino a quando non si verificano forti gelate. È tutto questo a un prezzo molto ragionevole in tutta Europa».

Cosa mi puoi raccontare del “Welcoming professionals” che avete organizzato? Qual è stata la risposta che avete ottenuto e quali sono le varietà che hanno registrato maggiore interesse? «Anche quest’anno abbiamo accolto coltivatori, produttori di vasi e rivenditori alla nostra prova di produzione in Olanda e nella nostra prova di riproduzione a Fréjus, in Francia. Tutti qui hanno l’opportunità di scoprire diverse centinaia di cultivar (300 varietà del nostro catalogo, molte sperimentali e alcune pre-introduzioni), coltivate sia

Questo consente di valutare le prestazioni di ciascuna varietà sia con clima settentrionale che con quello mediterraneo. La forte intensità dei colori, l’uniformità dei lotti e delle serie sono tra i criteri decisionali fondamentali per i coltivatori, che sono felici di poter osservare da vicino la versatilità delle dimensioni dei vasi che possono essere utilizzati con PETIT MOULIN, il forte contrasto di INDIAKA midi e l’anteprima della futura Indiaka mini, oltre alle elevate prestazioni e uniformità delle futura serie mini MACARON®».

Quali sono le principali novità presentate da Morel quest’anno? «PETIT MOULIN®, il primo ibrido F1 con fiori doppi, garantisce una fio ritura di cento giorni oltre a prestazioni eccellenti in giardino. Halios® Red Al legro, con colori dalla forte intensità,

che sarà un’ottima scelta per la fioritura di fine stagione. Anche la serie Metis® ABANICO®, un mini ciclamino bicolore, è molto apprezzata dai coltivatori che vogliono diversificare la loro offerta da dicembre a febbraio. Andando avanti, Curly® Litchi® Salmon è un colore unico tra i ciclamini a fiore grande con frange, che garantisce una forma della pianta molto performante e una buona tolleranza alle condizioni di crescita umide dell’inverno e sono meno suscettibili alla botrite rispetto ad altri. La preintroduzione di MACARON®, una mini serie progettata per i coltivatori industriali, sarà disponibile per i primi test. Rispondono all’esigenza di un’elevata uniformità, di una breve durata del raccolto e di una raccolta rapida al banco. Essendo coltivate in condizioni mediterranee, hanno una tolleranza intrinseca alla luce elevata e alle temperature calde, mantenendo una forma compatta della pianta e colori molto vivaci. E ancora: Indiaka® midi, la nostra serie bicultivora di punta, sarà completata da un tipo rosso e bianco, adatto alla fioritura di novembre e di-

Un lavoro che fa innamorare

Stefano Zecchina, Presidente del Distretto PlantaRegina, ci racconta quanto sia fondamentale far avvicinare i giovani al settore e quanto siano importanti, per tutti, i contratti di coltivazione. Ma non solo…

Colloquio con Stefano Zecchina di Benedetta Minoliti

Le principali tematiche riguardanti il futuro del settore sono stati discussi durante la quarta edizione del convegno “Il Verde del Futuro”, che si è tenuto il 10 e l’11 ottobre a Canneto sull’Oglio. Dalla mancanza di manodopera a un bilancio sul 2024, fino a una previsione sul 2025 e l’importanza della Legge Delega, abbiamo parlato con Stefano Zecchina, Presidente del Distretto PlantaRegina, anche per farci raccontare qual è lo stato di salute del vivaismo e quali sono state le principali criticità affrontate quest’anno.

Qual è lo stato di salute del vivaismo nella vostra area? E quali

sono state le principali criticità quest’anno?

«Abbiamo avuto una primavera devastante, con piogge forti e tantissime morie di piante giovani per asfissia radicale. Questo è stato un grosso problema per tutte le aziende del nostro distretto. La stagione attuale di vendita, invece, anche se è partita in ritardo per le forti piogge sta andando bene, c’è tantissima richiesta. A oggi, sarebbe importante per noi avere a stretto giro i famosi contratti di coltivazione».

Perché?

«Ti faccio un esempio: tutti gli anni vengono piantati degli alberi, ma su nostra

decisione, non sappiamo se effettivamente li venderemo perché non abbiamo un contratto con qualcuno. Quindi piantiamo, coltiviamo, ma poi magari non vendiamo e, anche se sono varietà bellissime, siamo costretti a buttarle, soprattutto quando arrivano a una dimensione che non è più commercializzabile. In sostanza, facciamo un investimento che poi può non avere riscontro. Per questo motivo sarebbe importante avere i contratti di coltivazione. Qualche comune si sta muovendo, come quello di Torino, e adesso come Distretto stiamo cercando di instaurare il primo contratto col Comune di Bergamo. Noi ci stiamo lavorando, anche per essere più tranquil-

Stefano Zecchina, Presidente del Distretto PlantaRegina

PlantaRegina, in breve

PlantaRegina è un consorzio che opera a Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova. Le attività sostenuto nel Distretto hanno lo scopo di fornire assistenza e servizi specifici alle aziende, promuovendo sia le aziende associate che la produzione delle piante caducifoglie coltivate nel territorio vivaistico cannetese, sostenendo le aziende operanti nei nuovi mercati. Per valorizzare ed esaltare la produzione vivaistica di secolare tradizione del Distretto, nel 2007 il è stato registrato il marchio commerciale “PlantaRegina”.

“Come Distretto stiamo cercando di collaborare con gli istituti agrari per convincersi i giovani ad approcciarsi al settore. Bisogna trovare un modo per far innamorare i giovani di questo lavoro”.

li sia con la progettazione dei lavori che a livello economico».

Nel complesso, com’è andato il 2024? E quali sono le previsioni per il 2025?

«In generale positivo. E anche il 2025, secondo le nostre previsioni, dovrebbe essere un ottimo anno per il Distretto».

Per quanto riguarda invece il convegno “Il verde del futuro”, arrivato alla sua quarta edizione, quali sono le tematiche principali che sono emerse?

«Sicuramente l’assenza di manodopera. Noi come Distretto stiamo cercando di collaborare con due o tre istituti agrari per convincere i giovani ad approcciarsi al nostro settore. Vogliamo provare a vedere cosa nasce da questa collaborazione, anche perché sono convinto che quando inizi a farlo, ti rendi conto che questo è uno dei lavori più belli al mondo, perché stai all’aria aperta tutto l’anno, ma soprattutto facciamo un prodotto che crea benessere, da tutti i punti di vista. Bisogna trovare un modo per far innamorare i giovani di questo lavoro».

cui il Governo dovrebbe lavorare

«Il Governo con la legge delega dovrebbe incentivare la promozione sui nuovi mercati, la ricerca di nuovi cloni (TEA) per migliorare l’adattabilità degli alberi ai cambiamenti climatici e le programmazione della produzione, quindi anche i contratti di coltivazione di cui parlava-

Il futuro ambizioso del software

È Florinfo l’investimento sicuro del gruppo Upliift.

Tra gli obiettivi un polo europeo dei sistemi digitali per il florovivaismo che passi dall’Italia

colloquio con Fabio Torrini di Francesco Tozzi

Dopo tanti anni di lavoro e sacrificio, Fabio Torrini può guardare alla sua Florinfo con serenità. La nuova proprietà ha fissato grandi e importanti obiettivi per l’azienda toscana, che si appresta a rafforzare la propria presenza nel settore florovivaistico. Il fondatore di Florinfo ci racconta di Upliift, di come è avvenuta l’acquisizione e del suo nuovo ruolo nell’azienda. Infine, ci espone il suo interessante punto di vista sulle condizioni del mercato florovivaistico odierno, mettendo in evidenza la crescita del settore della creazione e della manutenzione dei giardini pubblici e privati.

Partiamo dalla grande novità:

Florinfo è entrata a far parte del gruppo Upliift.

«È così, a giugno 2024 Florinfo è stata acquisita dal Gruppo Upliift. Già da qualche tempo eravamo stati oggetto delle proposte di alcuni grandi gruppi stranieri, ma avevamo sempre rifiutato. Tuttavia, il tema del passaggio di testimone all’interno di Florinfo doveva essere sbrogliato: i miei figli hanno preso altre strade e non assumeranno la guida dell’azienda dopo di me. Così, nonostante questa sia la mia creatura, ho deciso che era il momento di pensare ad un partner di lungo periodo che consentisse all’azienda di affrontare con maggiore fiducia il futuro. Tra le varie offerte la migliore per noi è risultata quella di Upliift. Il progetto di Upliift ci ha subito affascinato: lavorare sinergica-

mente con altri protagonisti del mercato con alle spalle un partner importante, con l’obiettivo finale di creare un Polo Tecnologico, per il software nel Florovivaismo, di livello europeo che parta dall’Italia. E secondo me ci sono tutte le basi per poterlo fare, visto che nel gruppo Upliift è entrata anche Florsistemi!».

In cosa opera Upliift e cosa pensi li abbia spinti a entrare nel mercato italiano?

«Dunque, devo dire che prima di questi eventi non conoscevo il gruppo Upliift né altri grandi gruppi che investono in aziende software, anche se – detto tra noi – mi sarebbe piaciuto entrare in contatto anche prima con queste realtà. Upliift è un investitore permanente specializzato in aziende europee di software con fatturati tra 1 e 25 milioni di euro. La cosa interessante di questi grandi gruppi è che operano con un approccio a lungo termine in settori di mercato molto specifici, in modo da garantirsi ricavi stabili e costanti. Per questo preferiscono aziende

“È ad agrarie e centri bricolage che oggi vendiamo più sistemi di informazione sulle piante. Queste realtà potrebbero in futuro eventualmente “infastidire” il mercato dei Garden, secondo me”

di nicchia che dispongono di software proprietari e conseguentemente di un flusso di entrate regolari. È una cosa molto saggia, perché le aziende come la nostra, in effetti, seppure nel loro piccolo possono rappresentare investimenti più sicuri e regolari rispetto alle grandi aziende quotate. Il gruppo ha sede a Londra ma si sposterà ad Amsterdam per via dell’uscita del Regno Unito dalla UE. Aggiungo solo questa bella nota, che ha reso molto orgogliosi noi di Florinfo e ha fatto molto piacere a Upliift. Prima di concludere l’acquisizione viene sempre fatto un sondaggio sui Clienti per verificare gli indici di soddisfazione della società. Se il sondaggio, effettuato da una apposita società terza, risulta inferiore al 65% di gradimento, non si procede. Noi abbiamo ottenuto un indice di gradimento di oltre il 93% !! ...».

Inizia una nuova avventura quindi… «Sì. Per ora non cambierà niente, nel senso che io sono sempre qui così come

Fabio Torrini.

STORIE DI SETTORE Tecnologie

«Prima di tutto stanno crescendo i giardinieri e i servizi connessi, quindi la manutenzione del giardino pubblico e privato. Assisto a una crescita verticale sia nel numero delle aziende che nel loro fatturato»

gli altri soci e tutto il personale. Anche la sede resterà a Pontassieve (FI), anche perché Upliift è rimasta molto soddisfatta del livello di organizzazione che abbiamo. Ci sarà sicuramente un cambio di immagine, in quanto passiamo da una azienda artigiana, diciamo, a ditta inquadrata nell’industria, perché questo loro sono. Da qui si proverà a fare quello che ci siamo posti, quindi la riconversione dei software, il loro sviluppo e l’eventuale traduzione per poter sbarcare nel mercato straniero… Ci vorrà del tempo, ma sono entusiasta».

Quale sarà il tuo ruolo adesso e, soprattutto, come ti senti? Per ora il mio ruolo manageriale è sempre lo stesso in Florinfo anche se non più come Amministratore Delegato, carica assunta dal Presidente di Upliift Italia ing. Pietro Ferrari. Il mio futuro prevede di poter avere più tempo disponibile da dedicare a me stesso e ad altri interessi e passioni, garantendo però il mio supporto a Florinfo come Advisor. Ovviamente ora mi sento più sollevato e finché mi sentirò stimolato mi metterò sempre a disposizione, per far progredire la “mia“ Florinfo!

Passiamo al mercato del florovivaismo. A che punto siamo secondo te? Come sta il mercato? Ti dico la mia:

Il gruppo Upliift

secondo me al momento è un mercato in salute. «Lo è. E lo è soprattutto per la crescita post-pandemica. Dove è in crescita il mercato? Prima di tutto stanno crescendo i giardinieri e i servizi connessi, quindi la manutenzione del giardino pubblico e privato. Assisto a una crescita verticale sia nel numero delle aziende che nel loro fatturato. Poi c’è la produzione. Il vivaismo ha avuto un momento di calo per via della guerra in Ucraina, ma adesso sta recuperando e sta scoprendo anche altri mercati. Per quanto riguarda la produzione di piante floricole invece, è sì un settore sano e sempre in crescita, ma in Italia abbiamo un tale potenziale inespresso… Arriviamo al mondo del Garden. Io raggruppo tre realtà diverse: le Agrarie, i Garden Center e i Centri di Bricolage (grandi e piccoli). Le agrarie stanno crescendo sulla categoria delle piante, mentre i Garden Center, secondo me sono in un momento interlocutorio nel quale devono riuscire a ritrovare la loro vera identità di plant center. I centri del bricolage invece stanno puntando molto sulle piante – come anche le agrarie –, perché hanno capito che attirano molti clienti, ma ora hanno il problema di gestirle queste persone. È ad agrarie e centri bricolage, infatti, che oggi vendiamo molti sistemi di informazione self service sulle piante. Queste realtà potrebbero in futuro eventualmente

“infastidire” il mercato dei Garden. Almeno finché il Garden non tornerà a parlare di piante e soprattutto a fare cultura sulle piante. Bisogna traghettare il cliente dall’hobby del giardinaggio alla cultura del giardinaggio…».

Hai accennato alla crescita del settore dei giardinieri. Vedi quindi un trend positivo?

«Esatto. Tanti giardinieri, giardinieri giovani, che stanno lavorando tanto, tanto da rilevare in alcuni casi le aziende in cui operavano. C’è davvero una grossa richiesta per la manutenzione del giardino, perché la pandemia ci ha insegnato che lo spazio esterno, se ce lo abbiamo, fa la differenza. Sono realtà medio-piccole, magari di 4/5 giardinieri. Succede in tutta Italia, ma forse una regione che su questo sta crescendo in maniera un po’ inattesa è la Campania. A queste realtà noi offriamo il nostro software di progettazione, l’unico veramente facile, veloce e con una specifica App mobile per fare rendering che rasentano la realtà; molto richiesto è anche il nuovo software planimetrico con computo e quello per la progettazione degli impianti di irrigazione, perché oltre a progettare l’impianto adatto, fornisce anche tutti i dati fondamentali e certificati per un impianto, come ad esempio i tempi di irrigazione (quanti mm di acqua, quanti minuti di accensione e ogni quanto tempo) che significa monitorare scientificamente i consumi. La maggior parte degli istallatori calcola questi valori in maniera empirica, diciamo. Credo che sia ora di smetterla, anche per una questione di sprechi, visto che ormai abbiamo gli strumenti tecnologici per farlo».

Un Permanent Equity Investor internazionale specializzato nel mondo del software. Il Gruppo Upliift è già attivo nel settore florovivaistico italiano grazie alla precedente acquisizione di FlorSistemi. L’entrata nel gruppo di Florinfo rappresenta un passo importante verso la creazione di un polo tecnologico innovativo a servizio di tutta la filiera. Nulla cambia per Florinfo, che continua a portare avanti la propria identità, le linee di prodotti specializzati e a servire con successo i propri clienti. La conferma dell’attuale management a guida dell’azienda va a testimoniare questa continuità. Entrando a far parte di Upliift, Florinfo accede alle importanti risorse finanziare e tecnologiche che solo un grande gruppo Europeo può mettere a disposizione.

Investimenti di valore

Fondazione Minoprio, grazie ai fondi del PNRR, ha avuto la possibilità di puntare sul futuro del suo ITS, con la creazione di nuovi laboratori, tra cui, un vero Garden Center gestito dagli studenti di Benedetta Minoliti

Grazie al PNRR, Fondazione Minoprio ha potuto investire, per il triennio 2023-2025, nell’implementazione dei laboratori tecnologici della sua ITS Academy. I fondi del PNRR, in particolare, sono destinati a potenziare il sistema di istruzione e ricerca attraverso la Missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, incrementare l’offerta formativa ITS, integrando tecnologie avanzate e sviluppando nuove competenze richieste dalle aziende e raddoppiare il numero degli iscritti agli ITS entro il 2025. In particolare, grazie ai fondi del PNNR, Fondazione Minoprio ha dato il via a

un piano di investimenti per potenziare le sue strutture tecnico-didattiche, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza formativa della scuola, includendo corsi ITS e altri programmi di studio, con un focus particolare sulla simulazione d’impresa.

PROIETTATI VERSO IL DOMANI

Tra le novità, è stato installato in una delle serre dell’azienda agricola, un sistema di semina e germinazione innovativo, con una struttura per la coltivazione in vertical farm, progettata per la produzione di ortaggi e piante ornamentali di alta qualità. A questo sistema tec-

Elias Bordoli, presidente di Fondazione Minoprio.

nologico si aggiunge anche una nuova serra di coltivazione con sistemi fuori suolo che permetterà agli studenti di Fondazione Minoprio di esplorare le tecniche colturali del futuro. Grazie alle strutture floating system, ai sistemi

L’innovazione in frutticoltura

Significativi investimenti hanno interessato anche la tenuta superiore di Fondazione Minoprio. È stato realizzato un nuovo e avanzato ceraseto di 3.000 mq con circa 400 piante, dotato di un innovativo sistema anti-grandine e anti-pioggia, oltre a una rete antiinsetto per il controllo preventivo dei parassiti. È stato introdotto anche un sistema di monitoraggio e raccolta dati di ultima generazione per colture frutticole e orticole, basato su sensori capaci di rilevare parametri agronomici ed ecologici in tempo reale.

idroponici verticali e air floating, questa serra rappresenta un’innovazione significativa per lo studio delle piante orticole, officinali e frutticole, offrendo diverse soluzioni per ottimizzare le coltivazioni.

CREARE CONNESSIONI

Tra i progetti di spicco che è stato possibile mettere in atto grazie ai fondi PNRR c’è sicuramente il progetto GardenLab, non un “semplice” labora torio didattico-formativo, ma un vero e proprio Garden Center – nome com merciale ancora segreto – che ha come obiettivo principale quello di creare una connessione tra i vari ambiti della filiera del florovivaismo, coinvolgendo studenti, docenti, tecnici e imprendi tori del settore.

zie alla collaborazione tra Fondazione Minoprio e alcuni ex studenti della scuola, oggi rappresentanti di alcune delle aziende di riferimento del setto re:

Orlandelli), per l’aspetto tecnico e progettuale di spazio e allestimento, Giacomo Brusa (Agricola Home & Garden e Consigliere AICG), come imprenditore della distribuzione e dell’ambito pro -

rettore di Edizioni Laboratorio Verde) per l’editoria specializzata e l’aspetto di comunicazione e marketing. Nel

boratorio”, dove gli studenti potranno apprendere sul campo cosa significa

merciale. “GardenLab non è solo un progetto pensato dagli studenti. È uno

mico, aperto alla sperimentazione e al li, presidente di Fondazione Minoprio.

“Qui si potranno esplorare nuove idee possibili, proprio grazie al coinvolgimento degli studenti. GardenLab sarà inoltre fondamentale anche per le aziende del settore, che potranno confrontarsi con le nuove generazioni”. Inoltre, grazie a questo progetto, gli studenti di Fondazione Minoprio potranno non solo avere una prima e concreta “esperienza di lavoro”, ma potranno anche comprendere meglio il valore della filiera del settore Garden Center.

Il nuovissimo impianto di coltivazione fuori suolo

STORIE DI SETTORE

Fiere internazionali

Myplant & Garden raddoppia e arriva a Dubai nel 2025 con la prima fiera italiana b2b del verde in Medio Oriente. Unica manifestazione dedicata alle filiere del verde ornamentale in questo Paese, porterà l’esperienza dell’evento italiano in un territorio nuovo, ma fortemente interessato agli sviluppi del settore

colloquio con Valeria Randazzo di

Stile italiano, orizzonte internazionale

Il 2025 sarà un anno importante per Myplant & Garden. Non solo per la sua nona edizione, che si terrà dal 19 al 21 febbraio a Fiera Milano Rho, ma anche per l’annuncio di Myplant & Garden Middle East, la prima fiera italiana b2b del verde in Medio Oriente, più precisamente a Dubai, che si terrà dal 15 al 17 novembre 2025. A raccontarci della futura esperienza estera è Valeria Randazzo, Exhibition Manager di Myplant & Garden.

Myplant & Garden nel 2025 arriva a Dubai. È un grande traguardo. Mi racconti quali sono stati i momenti cardine che hanno portato dall’idea di andare in Medioriente alla concretizzazione del progetto?

«Una combinazione di fattori: il matrimonio con IEG - che ha uffici in tutto il mondo, compreso Dubai – ci ha offerto una visione internazionale più ampia e un team cui poter fare riferimento in situ. Alcune aziende del Consorzio, attente al posizionamento della fiera e del comparto italiano a livello globale, che hanno promosso l’iniziativa. Gli

“Le aspettative e le proiezioni di crescita sono notevoli, e noi intendiamo entrare in questo grande flusso. Da protagonisti”
Valeria Randazzo, Exhibition manager di Myplant & Garden

In attesa di Myplant & Garden Dubai, la fiera organizzata da V Group (Gruppo IEG) torna nella sua versione tradizionale dal 19 al 21 febbraio 2025 a Fiera Milano Rho.

importanti piani di sviluppo e investimento nel verde di Dubai e dei Paesi confinanti, che hanno attirato la nostra attenzione, tanto che sono andata personalmente in quei territori a constatarne portata e potenzialità. La presenza crescente di buyer dal Medio Oriente a Myplant che ci ha confortato. Abbiamo capito che è un treno da prendere al volo per accompagnare le aziende italiane e internazionali pronte a espandersi in quell’area. Così da incontrare le istituzioni, i compratori e gli operatori che non sono riusciti a venire a Milano, nel loro territorio».

Se potessi descrivere Myplant & Garden Middle East in tre parole, quali sarebbero?

«Quattro parole: stile italiano, orizzonte internazionale».

Su quali tematiche ci si concentrerà maggiormente in questa edizione della fiera?

«Saremo in un territorio che, come molte grandi aree attigue, ha fame di innovazione, volontà di sviluppo, capacità di investimento, visione a lungo termine. Ci concentreremo su temi che ben conosciamo e che sappiamo possano avere buona accoglienza: la rassegna si ispirerà al tema del legame tra benessere e verde, con uno sguardo puntuale rivolto alla sostenibilità ambientale, alle eco-tecnologie per la coltivazione e ma-

nutenzione, alle pratiche agricole innovative, alle novità di prodotto vegetale e non, ai nuovi servizi per il comparto. Il tutto in una cornice di bellezza».

Qual è stata la reazione delle aziende italiane all’annuncio di una nuova fiera a Dubai?

«In molti casi è stata una spinta da parte delle aziende. Cresciamo anno dopo anno anche perché le aziende stesse sono tra i nostri migliori consiglieri. Ci confrontiamo, discutiamo, cerchiamo soluzioni. Il Medio Oriente è sempre stato nei radar nostri e del Consorzio. Abbiamo fatto dei sondaggi tra molti espositori. Ciò che è emerso è che ora i tempi sono maturi. In occasione della presentazione, abbiamo ricevuto una serie di richieste di dettagli da parte di tante imprese del verde che, non coinvolte nella fase progettuale, ora vorrebbero farne parte. Buon segno, e li ringraziamo per questa fiducia».

La presenza crescente di buyer dal Medio Oriente a Myplant che ci ha confortato. Abbiamo capito che è un treno da prendere al volo per accompagnare le aziende italiane e internazionali pronte a espandersi in quell’area

Quale risposta vi aspettate (o vi augurate) dal mercato mediorientale?

«Le potenzialità ci sono tutte, in termini di superfici, numeri, capacità economiche e volontà di investimento pubblico e privato. Abbiamo riportato dati e cifre del mercato dell’area: sono interessanti e dal grande potenziale, soprattutto per molti prodotti italiani vegetali e non. Gli stessi uffici ICE locali lo hanno confermato alla presentazione del progetto: le aspettative e le proiezioni di crescita sono notevoli, e noi intendiamo entrare in questo grande flusso. Da protagonisti».

L’esperienza estera, secondo te, servirà anche per “ripensare” le prossime edizioni di Myplant & Garden in Italia?

«Sicuramente. Porteremo a Dubai il nostro know-how e l’entusiasmo che ci contraddistingue, e collaboreremo con gli uffici IEG Middle East, l’ICE e la rete di contatti internazionali che si sta formando attorno a noi. Al contempo, tutti noi impareremo molto da questa esperienza, che ci sarà utile per approcciare e magari nel tempo organizzare in maniera diversa Myplant a Milano. Una fiera che, pur rimanendo se stessa, negli anni ha sempre dato prova di sapersi rinnovare. Dal punto di vista imprenditoriale, stiamo mettendo un piede in uno degli hub commerciali e logistici più vivaci, proficui e importanti al mondo. Myplant del 2015 a Milano, per certi versi, è stata una situazione simile ma per altri versi molto più complessa. Con le poche risorse a disposizione, uno staff ridotto all’osso, un settore che era meno brillante di oggi, abbiamo guadagnato la fiducia di imprese, professionisti, mercati. Parlare di Myplant Middle East oggi è un po’ come rivivere quell’esperienza, ma con la medesima energia e la grande credibilità guadagnata: sapremo trarre e far ottenere ai partecipanti il meglio possibile da questa nuova avventura».

Supportare il florovivaismo italiano, valorizzare le eccellenze regionali

Sono numero le tematiche emerse durante il secondo Congresso nazionale sul fiore, tenutosi a Sanremo il 15 e 16 dicembre. Centrali i temi della sostenibilità ambientale e, soprattutto, della difesa del Made in Italy colloquio con Gianluca Boeri di Benedetta Minoliti

Il 15 e 16 novembre si è tenuto a Sanremo, tra le città simbolo della floricoltura nel nostro Paese, il secondo Congresso nazionale sul fiore. Un momento di confronto, organizzato da Coldiretti, e un’occasione unica per condividere conoscenze, innovazioni e visioni future sul settore in Italia. Ne abbiamo parlato, soffermandoci soprattutto sul problema delle importazioni, con Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Imperia e di Coldiretti Liguria.

Quali sono le tematiche principali emerse durante il secondo Congresso nazionale del fiore a Sanremo?

«Il Congresso ha affrontato temi centrali come la promozione delle eccellenze del florovivaismo italiano, la sostenibilità ambientale, la tutela della biodiversità e la difesa del prodotto Made in Italy. L’evento ha sottolineato l’importanza di valorizzare la qualità e l’origine garantita dei fiori italiani, mettendo in luce i rischi derivanti dalle importazioni incontrollate. È emersa anche la necessità di innovazione tecnologica, come

l’agricoltura 5.0, per affrontare i cambiamenti climatici e le sfide economiche del settore. Sanremo, scelta simbolica come sede dell’evento, è il cuore della floricoltura ligure e rappresenta il simbolo della qualità italiana nel mondo, conosciuta come la “Città dei Fiori” per la sua storica tradizione nel settore: ci è sembrata la scelta logica per ospitare il Secondo Congresso Nazionale del Fiore organizzato da Coldiretti, attraverso la sua consulta floricola, e in collaborazione con Assofloro. Questa due giorni di lavori si è inoltre svolta grazie al sostegno del MASAF, alla compartecipazione delle camere di commercio delle riviere liguri e di Brescia fiori, e con uno splendido allestimento a opera di Affi e della Cooperativa Tre Ponti».

Il florovivaismo Made in Italy sta vivendo un momento difficile a causa delle “importazioni selvagge”. Cos’è emerso in merito?

«È stato evidenziato un aumento significativo delle importazioni di fiori stranieri (+47%), soprattutto a causa

delle triangolazioni dall’Olanda. Questo fenomeno porta in Italia prodotti provenienti da paesi extra UE che non rispettano gli standard europei in materia di tutela ambientale e diritti dei lavoratori. La concorrenza sleale minaccia la filiera nazionale, che genera 3,2 miliardi di euro di fatturato e coinvolge 27.000 aziende. Le importazioni selvagge, unite all’aumento dei costi di produzione e alle pratiche commerciali scorrette, stanno mettendo a rischio la competitività del florovivaismo italiano. Per esempio, nella nostra Liguria, che produce circa il 30% dei fiori italiani, questa concorrenza rappresenta una sfida significativa».

Cosa può fare nel concreto il florovivaismo italiano per “fermare” (o diminuire) le importazioni dall’estero?

«Il florovivaismo italiano ha diverse strade da percorrere per contrastare l’arrivo massiccio di fiori stranieri. Prima di tutto, è fondamentale garantire che tutti i prodotti importati rispettino le stesse regole di qualità e sostenibilità applicate

“La concorrenza sleale minaccia la filiera nazionale, che genera 3,2 miliardi di euro di fatturato e coinvolge 27mila aziende. Le importazioni selvagge, unite all’aumento dei costi di produzione e alle pratiche commerciali scorrette, stanno mettendo a rischio la competitività del florovivaismo italiano”

STORIE DI SETTORE

creare condizioni di mercato più eque, considerando che le importazioni sono aumentate del 47%, soprattutto attraverso le triangolazioni dall’Olanda, che portano in Italia fiori coltivati in paesi extra UE, spesso non conformi agli standard europei. Come Coldiretti, abbiamo sottolineato più volte come la concorrenza sleale rappresenti una pericolosa minaccia per l’intero settore che, ricordiamolo, genera un fatturato di 3,2 miliardi di euro e coinvolge 27.000 aziende. Inoltre, è essenziale applicare in modo rigoroso il Decreto 198/21 contro le pratiche commerciali sleali e introdurre un sistema chiaro di etichettatura

è l’investimento nell’innovazione tecnologica: sviluppare l’agricoltura 5.0 e promuovere nuove tecniche genomiche potrebbe migliorare la competitività del settore. Promuovere con forza il valore dei fiori italiani, soprattutto in regioni chiave come la Liguria, che da sola rappresenta il 30% della produzione floricola nazionale con un valore di oltre 430 milioni di euro, sarà fondamentale per rafforzare l’intero comparto nazionale».

In questo contesto, che ruolo possono giocare il Governo e le istituzioni?

«Il Governo e le istituzioni hanno un

Un congresso fondamentale

ruolo centrale nel supportare il florovivaismo italiano. Devono intervenire regolamentando in modo più severo le importazioni, assicurandosi che i prodotti stranieri rispettino gli stessi standard ambientali e sociali dei nostri. Questo è cruciale, considerando che oltre due terzi delle importazioni arrivano dall’Olanda, con un incremento del 55% solo nel 2023. Come Coldiretti lo abbiamo ribadito più volte: è necessario tutelare i produttori nazionali, garantendo che i fiori provenienti dall’estero non siano frutto di sfruttamento o di pratiche non sostenibili. Allo stesso tempo, è essenziale sostenere economicamente le aziende italiane, soprattutto in questa fase caratterizzata dall’aumento dei costi di produzione. Promuovere la presenza dei fiori italiani sui mercati internazionali può fare la differenza, così come investire nella ricerca e nell’innovazione per rendere il settore più resiliente ai cambiamenti climatici. Valorizzare le eccellenze regionali, come la Liguria, che con la sua lunga tradizione floricola contribuisce in modo significativo all’economia nazionale, è un altro passo chiave: con una crescita annua dell’11,7% e una produzione che ha superato i 430 milioni di euro, questa regione rappresenta un modello da seguire e sostenere».

«Il tema dell’importazione selvaggia non è nuovo, ma da questo congresso siamo usciti con una presa di coscienza da parte delle istituzioni su questo grave problema. Tutto questo potrebbe dare coraggio anche ai nostri produttori e floricoltori nel valorizzare il proprio prodotto floricolo. Questo significherebbe saper vendere bene, anche dal punto di vista economico, il proprio prodotto. Nella stragrande maggioranza dei casi, ciò che vendiamo è sostenibile e segue le normative per quanto riguarda la salute, sia degli ambienti di lavoro e salubrità della produzione. Sul palco del congresso tutto questo è venuto fuori anche perché avevamo non solo le istituzioni italiane, ma anche quelle europee. Non è stato un congresso fine a se stesso, ma l’inizio di un percorso iniziato, un po’ sottovoce, l’anno scorso in Puglia, per alzare poi l’asticella con Sanremo e arrivare in Campania l’anno prossimo».

Nada Forbici, Presidente Assofloro e Coordinatore della Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti

Sostenibilità

La corretta gestione degli imballaggi dà i suoi frutti

Nel suo annuale Rapporto di sostenibilità il Conai ha evidenziato il giro d’affari generato nel 2023, ma anche l’impegno e i risultati che vanno in un’ottica di sostenibilità ambientale sempre maggiore di Penelope Moran

Il Conai ha presentato a Roma il Rapporto di sostenibilità, report annuale sui benefici del riciclo. Secondo quanto emerso, nel 2023 il Conai ha generato nel nostro Paese un giro d’affari totale di oltre 3 miliardi e 300 milioni di euro. Questa cifra è la somma di tre valori: un volume d’affari diretto (1 miliardo e 289 milioni di euro), provenienti dal Contributo Ambientale Conai (CAC) e dai ricavi da vendita dei materiali, un impatto indiretto (1 miliardo e 701 milioni di euro) legato all’attivazione di filiere di fornitura e l’impatto indotto (346 milioni di euro) derivante dai consumi delle famiglie dei lavoratori e delle aziende fornitrici. Il giro d’affari, secondo quanto emerso, è paragonabile al valore dell’intero settore del trasporto aereo di passeggeri in Italia. Anche perché, i soli ricavi da CAC sono stati pari a 718 milioni di euro. Questo, nel concreto, significa

Oltre

3 miliardi e 300 milioni di euro > Giro d’affari generato dal Conai

nel 2023

che ogni euro di contributo ambientale ha un moltiplicatore pari a 4,6 in termini di valore generato per l’economia italiana. Il contributo effettivo del sistema CONAI al PIL nazionale, ossia il valore aggiunto generato, è invece

stato pari a 1 miliardo e 924 milioni di euro.

NON È SOLO UNA SCELTA DI RESPONSABILITÀ

L’impegno del Conai, come sottolineato dal suo presidente Ignazio Capuano, non è solo una “scelta di responsabilità”, ma è anche un “mandato istituzionale” e la “visione su un futuro in cui le risorse del pianeta vengono utilizzate in modo più efficiente, tutelando l’ambiente”. Nella sua lettera, il presidente Capuano ha poi scritto: “La nuova edizione del nostro Rapporto integrato di sostenibilità vuole essere testimonian-

1 miliardo e 924 milioni di euro > Contributo effettivo del sistema Conai al PIL nazionale

za di questo impegno, che il Sistema consortile porta avanti da ventisette anni, e dei suoi effetti sull’ecosistema”.

E ha continuato: “per la prima volta abbiamo adottato una nuova metodologia di calcolo per rendicontare il valore generato dalla corretta gestione degli imballaggi, che produce benefici di natura sia economica sia strettamente ambientale. La scelta - sottolineo la scelta, non la possibilità - di usare materia di secondo utilizzo in sostituzione di materia prima vergine ha un impatto diretto, anche a livello occupazionale, con ripercussioni decisive sul nostro sistema economico. Ogni euro di Contributo Ambientale che le imprese italiane investono tramite Conai e Consorzi di Filiera nella gestione attenta del fine vita degli imballaggi, ha un moltiplicatore di 4,6 in termini di valore generato per l’economia italiana”.

L’IMPATTO OCCUPAZIONALE E I

BENEFICI AMBIENTALI

Secondo il Rapporto di sostenibilità del Conai, nel 2023 il sistema per quanto riguarda l’impatto occupazionale ha sostenuto un totale di 23.199 posti di lavoro, tra occupazione diretta, indiretta e indotta. Inoltre, sempre secondo i dati forniti dal report, nel 2023 si è evitato di estrarre e utilizzare grazie al riciclo di imballaggi 11 milioni e 724mila tonnellate di materia vergine. Una cifra davvero significativa, pari al peso di 800 torri di Pisa. Il riciclo, inoltre, si conferma nel report un attore importante contro l’emissione in atmosfera di CO2, per contrastare il cambiamento climatico. Grazie al riciclo, bel 2023, è stata evitata l’emissione

STORIE DI SETTORE

Sostenibilità

di più di 100 milioni di tonnellate di CO2eq (pari alle emissioni generate da più di 8mila voli intorno al mondo).

CORRETTA GESTIONE

SIGNIFICA ANCHE RISPARMIO DI ENERGIA PRIMARIA

Come emerso dal Rapporto di sostenibilità del Conai, il contributo delle imprese sulla corretta gestione del fine vita degli imballaggi si esprime anche in un risparmio di energia primaria,

cioè quella generata da fonti fossili, che sarebbe necessaria per la produzione di tutto il materiale primario risparmiato. Il dato nel report di quest’anno è stato affinato grazie all’inserimento nel computo i consumi di energia primaria relativi alle operazioni di preparazione al riciclo e al trasporto dei rifiuti di imballaggio. Nel 2023 si stima siano stati risparmiati 50 terawattora, che equivalgono al consumo domestico di metà delle famiglie italiane.

> posti di lavoro generati dal sistema nel 2023 tra occupazione diretta, indiretta e indotta

Gli indicatori ambientali

Ignazio Capuano, presidente del Conai, nella sua lettera ha evidenziato come gli indicatori ambientali siano una “nuova testimonianza” di come “riutilizzo e riciclo possano avere ricadute molto positive sull’ecosistema”:

• Il risparmio di materia prima continua a rivelarsi essenziale soprattutto in Italia, Paese che non ne possiede abbastanza.

• Il riciclo si conferma un attore di primo piano nella lotta alla decarbonizzazione. La CO2 non emessa grazie al materiale primario non prodotto, al netto di quella generata per la preparazione al riciclo dei materiali di imballaggio, nel 2023 è quella di 8mila voli intorno al mondo.

• Il risparmio di energia primaria grazie al riciclo è pari al consumo domestico di metà delle famiglie italiane in un anno. Un calcolo che per la prima volta introduce nel computo i consumi di energia primaria legati alla preparazione al riciclo e al trasporto lungo tutta la filiera degli imballaggi giunti a fine vita.

Happy Wellness!

Myplant & Garden presenta Garden Center New Trend: l’evento che anticipa l’evoluzione dei centri giardinaggio.

Scopri le ultime tendenze e soluzioni innovative attraverso quattro aree tematiche dedicate, rilassati nella suggestiva Piazza, un accogliente parco pensato per accogliere persone e animali, e trova idee per un punto ristoro.

Nature reimagined: coltivare benessere

Green gamification: eco-friendly engagement

Circular economy: renew & reuse

Nature’s wellness: healing through green spaces

VIGORPLANT: SPERIMENTAZIONE E RICERCA

Da sempre Vigorplant è attenta alla ricerca e allo sviluppo soprattutto nel campo di utilizzo di materie prime sostenibili e alternative. Grazie ad importanti partnership, che trovano fondamento nella ricerca e sviluppo con alcuni produttori, coltivatori e centri di ricerca, abbiamo sviluppato vere e proprie unità di sperimentazione in cui poter analizzare nuove importanti formulazioni.

La possibilità di poter sperimentare in modo approfondito il campo applicativo dei substrati per raggiungere nuove esigenze di coltivazione ed ampliare così sempre più lo spettro di soluzioni agronomiche disponibili rende Vigorplant il partner ideale per terricci e substrati di coltivazione.

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